12 Piante in cerca d'autore

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12 PIANTE IN CERCA D’AUTORE

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6 appassionati ed esperti del verde condividono le proprie esperienze e competenze attraverso 12 brevi racconti liberamente ispirati a 2 tra le piante domestiche a loro più affini. Tra ricordi, citazioni e consigli per la coltivazione, nascerà spontaneo il desiderio di riempirsila casa di piante per godere appieno dei loro molteplici benefici.

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piante in cerca

d’autore

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il nostro obiettivo? Far percepire a chi ci segue l’eFFetto speciale che i Fiori e le piante hanno sulle persone

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I fiori e le piante hanno il potere di trasmettere un’ampia gamma di emozioni: possono com-muovere, sorprendere, rallegrare, consolare, fare innamorare… lungi dall’essere semplici complementi d’arredo, le piante sono degli esseri speciali che in cambio di poche cure e attenzioni possono regalare molto in cambio.

Il Flower Council of Holland (ente di riferimento per la promozione della floricultura olan-dese in Italia e nel mondo) propone ogni anno nel suo calendario La Pianta del Mese, 12 diverse piante d’appartamento tutte da scoprire.

Nelle pagine seguenti, 6 appassionati ed esperti del verde condividono le proprie esperienze e competenze attraverso 12 brevi racconti liberamente ispirati a 2 tra le piante domestiche a loro più affini.

Tra ricordi, citazioni e consigli per la coltivazione, nascerà spontaneo il desiderio di riempirsi la casa di piante per godere appieno dei loro molteplici benefici.

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Giancarlo Montalbetti Biografia

CAMPANULACura e curiositàGenerosa dall’animo ribelle

GERBERACura e curiositàLe “margherite” della nonna

Valentina ForGes DaVanzati Biografia

MiLtoNiACura e curiositàPassione Orchidea nella casa country chic

DRACAENACura e curiositàUn tocco di eleganza per l’appartamento in stile moderno

Dana FriGerio Biografia

ARECACura e curiositàUna star del cinema

BRoMELiACura e curiositàVivere d’amore e d’aria

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clauDia zanFi Biografia

sAiNtPAULiACura e curiositàUn bagno al profumo di violette

PoLysCiAsCura e curiositàIl benessere nascosto tra le foglie

rosalba Piccinni Biografia

sUCCULENtECoDiAEUMCura e curiosità

Piante e fiori a ritmo di musica

carlo PaGani Biografia

sCHEFFLERA Cura e curiositàSarà la volta buona?

HiPPEAstRUMCura e curiositàLa gioia improvvisa della fioritura

Valentina ForGes DaVanzati Biografia

MiLtoNiACura e curiositàPassione Orchidea nella casa country chic

DRACAENACura e curiositàUn tocco di eleganza per l’appartamento in stile moderno

sommario

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Valentina ForGes DaVanzati architetto del verde

Che dire, l’architettura le scorre nel sangue e l’arte nella famiglia Davanzati si è tramandata di generazione in generazione (esempi ne sono il padre Lorenzo, illustre architetto e il fratello Andrea, scultore) ritrovando le sue origini nella Firenze quattrocentesca.

Valentina Forges Davanzati si specializza in architettura del verde frequentando a Londra le lezioni di Garden Design presso The Royal Botanic Kew Gardens tenute dal progettista John Brookes; a seguire tanti altri corsi e seminari, tra Milano e Firenze, che le permettono di co-noscere e collaborare con professori e architetti del paesaggio.

Dal 1999 ad oggi è docente del corso Terrazzi e balconi del Comune di Milano e del corso biennale Spazi Verdi della scuola “Arte e Messaggio” di Milano. Oltre alle docenze, nel cor-so degli anni Valentina ha sviluppato diverse attività e collaborazioni editoriali con l’Istituto Geografico De Agostini in qualità di Responsabile della Rubrica L’architetto del Verde e con la rivista Gardenia.

Parallelamente svolge l’attività di progettista del verde realizzando spesso giardini per ville private e terrazzi, seguendoli in collaborazione con Studi di Architettura o con il fratello An-drea.

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MiltoniaLa Miltonia comprende circa 20 specie. Cresce spontanea in Brasile, Argentina, Paraguay e Colombia, in luoghi umidi, all’ombra o alla semi-luce, spesso lungo le sponde dei fiumi.

Cura e curiositàPer la singolare forma dei fiori coloratissimi, simili alla viola, le Miltonia sono comunemente chiamate “Orchidee del pensiero”. I fiori della Milto-nia sono assolutamente spettacolari, grandi e coloratissimi: dal bianco al rosa al rosso, ma anche in combinazioni di questi colori.temperatura: la temperatura ideale di crescita si aggira intorno ai 18-20°C.Posizione: gradisce luoghi luminosi, ma lontano dai raggi diretti del sole; se le foglie tendono a diventare verde scuro si cerca di porle in un luogo più luminoso, se invece tendono ad ingiallire si sposta la pianta in una zona un po’ più ombreggiata. Annaffiatura: hanno bisogno di molta acqua, almeno due volte a setti-mana per tutto l’arco dell’anno. Attenzione però ai ristagni, che potrebbe-ro rovinare le radici molto sottili e delicate.

substrato: utilizzare un composto specifico per orchidee, costituito da materiale incoerente come corteccia o fibra di osmunda. Rinvasatele almeno ogni anno, dopo la fioritura, senza necessariamente aumentare le dimensioni del vaso.Malessere e Malanni: a parte i problemi dovuti alla mancanza di acqua le Miltonie non si ammalano con facilità; occasionalmente vengono attaccate da afidi e da cocciniglie.

dracaenaLa maggior parte delle specie di Dracaena proviene dall’Africa subtro-picale, ma è anche presente in Asia meridionale e in America centrale. La bellezza del fogliame e la sua longevità, la rendono una delle piante domestiche più diffuse nelle nostre case.

Cura e curiositàIl nome botanico Dracaena deriva dal greco drakaina, che significa fem-mina di drago. Ciò deriva dal fatto che da una delle specie, la Dracaena Draco, si estrae da millenni una resina dal colore rosso sangue che viene utilizzata come colorante.temperatura: non ama il freddo, vive bene in ambienti caldi e umidi a temperature intorno ai 26°C. Sotto i 15°C la pianta inizia a soffrire.Posizione: ha bisogno di molta luce. La colorazione particolare e i di-segni fogliari, infatti, dipendono in larga misura dalla presenza di luce solare, anche se non ama il sole diretto.Annaffiatura: bagnatela abbondantemente e con regolarità nei mesi estivi. Riducete nei mesi invernali e mantenete costantemente umido il terriccio senza però la-sciare ristagni idrici.substrato: usate una miscela di terra concimata, terra di foglie e torba in parti uguali. Malessere e Malanni: fate attenzione alle foglie avvizzite, può dipendere da eccesso di acqua o da siccità. Le cocciniglie possono attaccare fusti e foglie, all’occorrenza pulitela con un batuf-folo imbevuto di acqua e alcool.

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Passione Orchidea nella casa country chic

Miltonia

La Miltonia è una bellissima orchidea originaria del Mes-sico, che prende il nome da Lord Fitzwilliam duca di

Milton, appassionato di questa specie.

Dai fiori grandi variamente colorati e scre-ziati, dall’intenso profumo esotico – addi-

rittura paragonato a quello della rosa – la Miltonia può raggiungere i 50

cm di altezza. Ha steli fiorali pen-duli o eretti, talvolta ramificati,

che possono portare da 5 a 20 fiori e che vivono tanto più lungamente quanto la pianta diventa adulta.

Per il suo portamento e la bellezza dei suoi fiori, dai contorni e colori decisi, s’inserisce molto bene in una grande e tradizio-nale casa di campagna, piena di colore e motivi floreali presenti ovunque: sulla carta da parati, sul-le tende, sui cuscini, e così via.

Sistemate composizioni di Miltonia con altre orchi-

dee, per ottenere un elegan-te contrasto con gli arredi e

le stoffe ricercate, in un punto dal quale si possano ammirare i

suoi appariscenti fiori.

La Miltonia spectabilis, una delle specie più diffuse, essendo una pianta

originaria delle foreste umide, non richie-de luce abbondante e mai la luce diretta del

sole che la brucerebbe.

È bene annaffiare al mattino, con acqua non calcarea per consentire alle foglie di asciugarsi, ed evitare in questo modo l’insorgenza di pericolose malattie, facendo attenzio-ne che l’acqua non ristagni tra gli interstizi delle foglie. Se la pianta è piccola e coltivata in un vaso di dimensioni ridotte, il substrato tenderà ad asciugarsi molto velocemente; occor-rerà quindi che le bagnature siano più frequenti.

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Le Dracaene hanno un fogliame bellissimo, decorativo per tutto l’anno, tanto bello da essere molto diffuse in tutto il mondo.

Si adattano facilmente a vivere negli appar-tamenti ben scaldati d’inverno; l’interesse decorativo è dovuto sicuramente all’elegan-za e al colore del fogliame che presenta sfu-mature e variegature di vari colori.

L’appartamento dallo stile moderno, elegan-te, di semplicità orientale, caratterizzato da forme lineari e con locali ampi e luminosi, costituisce la sistemazione ideale per queste piante.

Inoltre, dato l’ampio sviluppo fogliare e l’al-tezza che raggiunge gli oltre 2 m si adatta molto bene in soggiorno (lontana da radia-tori o caminetti e dalle zone di passaggio) in un luogo che assicuri l’illuminazione neces-saria e in cui si possa bagnare facilmente.

Queste piante, grazie alle loro grandi foglie, in taluni casi addirittura appuntite come nella Dracaena marginata, sono in grado di atte-nuare e ammorbidire gli arredi troppo essen-ziali dello stile moderno. Anche il contenitore della pianta, proporzionato al suo sviluppo, potrebbe essere scelto seguendo le tinte e lo stile dell’appartamento, per diventare anch’esso parte integrante dell’arredamen-to. In più, è una pianta che “pulisce” l’aria dall’inquinamento domestico.

Tutte le Dracaene in natura si presentano come grandi arbusti o piccoli alberi dal fu-sto liscio ed eretto; appaiono buffe in quanto presentano un fogliame riunito in ampi ciuffi prodotti soltanto all’apice dei rami!

dracaena

Un tocco di eleganza per l’appartamento

in stile moderno

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Dana Frigeriogreen designer e blogger

Dana Frigerio – green designer free-lance, creatrice del blog Dana-Garden Design – è una fonte continua e aggiornata di informazioni sulla progettazione del verde e direttore di Blossom zine, la prima rivista digitale italiana dedicata al verde (www.blossomzine.eu).Il suo blog, che racchiude come uno scrigno alcune delle sue grandi passioni (il verde, il design e la progettazione, nelle sue 1000 sfaccettature) è da molti conosciuto come una risorsa affidabile e da seguire per raccogliere spunti per la decorazione e il disegno di spazi verdi. Con i suoi numerosi lettori giornalieri, crea una fruttuosa condivisione di opinioni su idee decorative, interior e outdoor design, prodotti e servizi per il giardinaggio, eventi legati alle fiere green, proposte per visitare giardini italiani e non, piccoli progetti creativi fai-da-te, e tantissime altre notizie con le ultime tendenze moda nel campo garden-style.

Inoltre collabora anche con riviste del settore: Casa in fiore, GiardinAntico e Vivere Country con articoli vari.

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ArecaPalma di Betel, palma dai frutti d’oro, palma pennuta, questi sono i nomi con cui si indica co-munemente l’Areca. L’aspetto tropicale dell’Areca trae origini dal suo habitat naturale, le umide foreste pluviali del Madagascar.

Cura e curiositàIn casa, tra i suoi ambienti prediletti, l’Areca svolge la funzione di “depuratrice”: è infatti in grado di assorbire le sostanze nocive pre-senti nell’aria e, allo stesso tempo, di aumentarne l’umidità.

temperatura: originarie dei climi tropicali, sono piante che temono il freddo; la temperatura ideale di crescita è intorno ai 20-25 gradi; Posizione: ama esposizioni molto luminose ma non i raggi diretti del sole.Annaffiatura: ha bisogno di innaffiature regolari e di terreno costan-temente umido; è consigliabile vaporizzare con acqua sia nei periodi più caldi dell’anno, sia in inverno se la pianta è posta in luoghi caldi e asciutti (specialmente se vicina a fonti di calore).substrato: terriccio bilanciato e ben drenato, con materiale grosso-lano per evitare i ristagni di acqua.Malesseri e Malanni: annaffiature troppo abbondanti o il ristagno idrico possono provocare il marciume delle radici. Cocciniglie e rug-gine possono danneggiare le foglie. Per il bene della pianta, evitare le correnti d’aria ed eliminare le foglie secche.

bromeliaLe Bromelie provengono dalle alte e aspre montagne della Cordigliera delle Ande e dalle profondità e il calore della foresta tropicale in Uruguay. Complessivamente, ne esistono più di 2800 specie.

Cura e curiositàL’elemento della Bromelia che colpisce subito è certamente la grossa infio-rescenza, che s’innalza come una fiamma dal centro della pianta. Rosso, giallo, arancione, viola: i fiori della Bromelia sfoggiano colori stupendi che rallegrano il nostro ambiente domestico.

temperatura: non deve scendere sotto i 10°-15°C, sempre lontano dai caloriferi. Da metà Maggio potete spostare le vostre Bromelie sul balcone o sul terrazzo.Posizione: va sistemata in una zona luminosa, evitando il sole diretto, poiché potrebbe provocare la scottatura delle foglie. Annaffiatura: l’acqua (meglio quella piovana rispetto a quella del rubi-netto) va versata al centro della pianta, almeno una volta al giorno nei periodi più caldi. Mantenete il terreno umido, ma non inzuppato. substrato: usate un miscuglio di terra e sabbia. Non è necessario l’uso di concimi.Malessere e Malanni: se le foglie muoiono può essere dovuto a freddo eccessivo e/o ad an-naffiature troppo abbondanti. La pianta di Bromelia può essere colpita dai ragnetti rossi. Se ne può prevenire la comparsa spruzzando le foglie e mantenendo alta l’umidità ambientale.

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Areca

Una star del cinema

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Se l’immagine di questa bellissima palma da interno vi rimanda agli affascinanti salotti di un film ambientato in una New York di fine secolo scorso, allora siete sulla giusta strada.

Il film di cui sto parlando è “L’età dell’innocenza” del regista Martin Scorsese che fece l’adat-tamento cinematografico dell’omonimo romanzo.

Edith Wharton scrisse questo capolavoro della letteratura americana nel 1920, ambien-tandolo a New York nel 1870. Protagonista Newland Archer/Daniel Day-Lewis, nel film, un giovane avvocato in procinto di fidanzarsi con una ragazza dell’alta società newyorkese che viene però ben presto turbato dal fascino della contessa Ellen Olenska/Michelle Pfeiffer, una donna bellissima, brillante e considerata ribelle, per la società dell’epoca, perchè in fuga da un matrimonio sfortunato.

Il film, oltre a raccontare in modo raffinato e molto dettagliato le passioni dei personaggi ri-costruisce con estrema cura gli ambienti della New York del tempo. Durante il film ci si ritrova immersi nei raffinati salotti della società newyorkese, nelle loro sontuose case durante sfar-zose cene e feste. Gli arredi, le tovaglie, le tappezzerie, i fiori; ci attraggono e ci seducono, le piante da interno lussureggianti e dal sapore esotico, coltivate in vasi preziosi, si stagliano con i loro intensi verdi sulle ricche tappezzerie color cremisi e dai motivi damascati.

Emozionata nel profondo da questo film, ho voluto ricreare quest’atmosfera nella mia casa, cercando di riproporre almeno con le piante gli ambienti sfarzosi e lussureggianti del film.

La palma Areca, dalle caratteristiche foglie color verde scuro brillante, pennate e sinuose, si intravede spesso nel film e non poteva mancare nel mio soggiorno. Anche se non possiedo la casa di madame Olenska, questa pianta mi regala ogni giorno un dolce ricordo di un fotogramma del film.In natura è una palma che viene coltivata nelle zone calde e umide dell’Asia e dell’Africa, è originaria delle Filippine e della Malesia, ma per nostra fortuna si adatta facilmente al clima delle nostre case. La natura ci regala ogni giorno la possibilità di portare un soffio di felicità intorno a noi, io ho cercato di ricrearlo così, partendo da un incantevole film in costume.

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bromelia

Vivere d’amore e d’aria

magenta, quasi fluorescente, ma la cosa più strabiliante è che a un certo punto della sta-gione, si dischiude e mette in bella mostra i veri fiori, ancora più spettacolari, di un colore azzurro viola, quasi finti, davvero incredibili.

Insomma è una pianta di taglia piccola, ma deliziosa, perchè ti stupisce per la stranez-za della sua fioritura, coloratissima, allegra, festosa, che ci regala, almeno nel mio im-maginario, associazioni e ricordi di monili e gioielli preziosi di luoghi lontani.

“Vivono d’amore e d’aria” mi disse Stefano Baccari, un abile paesaggista di Milano.Come potevo rimanere indifferente a questa affermazione!

Ho incontrato Baccari e la Bromelia duran-te il mio primo colloquio di lavoro tanti anni fa. In genere queste piante sono abituate a vivere in appartamento ma lui, sfidando le convenzioni, la coltivava tranquillamente sul suo terrazzo di casa a Milano esposto a sud e riparato dai venti freddi.Sono rimasta semplicemente affascinata dal suo terrazzo meraviglioso, un piccolo gioiel-lo di piante rare e oggetti particolari. Cir-condato da alte pareti color salmone, dove le bromelie sono semplicemente appese ai muri, in una zona di ombra luminosa, in-sieme a quadri, sculture varie in terracotta e antichi e preziosi oggetti; ricordi dei suoi molteplici viaggi.

La Tillandsia cyanea, che fa parte della fa-miglia delle bromeliacee, è una pianta da terra ma anche epifita, cioè fa parte di quelle specie che vivono su altre piante: non crescono nel terreno classico, ma vivono in prevalenza sui tronchi o sui rami degli alberi nelle foreste tropicali e subtropicali.

Nelle nostre case si coltivano facilmente, perchè tra le mura domestiche è possibile ricreare la temperatura ottimale per la loro crescita; ama un’esposizione molto lumino-sa, ma non a contatto diretto con i raggi solari. Viene coltivata generalmente in vaso, con un terriccio apposito; vi suggerisco an-che di appenderla, facendola magari scen-dere dal soffitto o fissandola, per esempio, alla libreria o a delle mensole.La cosa più spettacolare della Bromelia è la folle fioritura dai colori accesi, che rimanda-no a terre lontane. La grossa infiorescenza a brattea, che si innalza come una fiamma dal centro della pianta, ha la forma di una spada appiattita dal fantastico colore rosa

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Giancarlo Montalbettigarden designer

Trascorre l’infanzia e l’adolescenza in cam-pagna appassionandosi e vivendo con inte-resse e gioia tutto quanto riguarda il mondo naturale.

La sua carriera lavorativa inizia nel settore dell’information technology e all’interno di una multinazionale si ritrova ‘da manager’ a combattere ogni giorno con stress e ansia da risultati, ma ad un certo punto abbando-na per scelta personale. Dice addio ai com-puter per dedicarsi alle piante e ai giardini ‘indossando i guanti’ del Garden Designer.

Nel cambio vita perfeziona la propria co-noscenza del verde frequentando anche la Scuola Agraria del Parco di Monza e inizia ad occuparsi prevalentemente di progetta-zione e realizzazione di piccoli e medi spazi verdi urbani.

Tra le varie collaborazioni: Casa Facile, curando la rubrica “Scrivete al dr Green”, style.it, seguendo lo spazio dedicato al giar-dinaggio e la Scuola Agraria del Parco di Monza, conducendo seminari sulla realizza-zione di giardini.

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Campanula La campanula è una pianta erbacea originaria dell’Europa e molto diffusa in tutto il mondo. Il nome “campanula” deriva dal latino e significa “campanella”, in riferimento alla foggia della corolla del fiore. Con la sua luminosa cascata di fiori e il suo aspetto raggiante, porta con se i primi segnali di Primavera nelle nostre case.

Cura e curiositàSe le attenzioni dedicate nei suoi confronti saranno adeguate, si potrà godere di ripetuti periodi di fioritura. I caratteristici fiori a cam-pana, di colore lilla o bianco ci faranno compagnia per molte set-timane consecutive.

temperatura: sopportano il caldo e il freddo, è preferibi-le però non esporle a temperature superiori ai 22°C d’esta-te e a temperature inferiori ai 7°C d’inverno; la temperatu-ra ideale per la coltivazione di questa pianta è di circa 15°C. Posizione: le campanule non amano la luce diretta del sole, si con-siglia quindi di posizionarle in un luogo semi ombreggiato.Annaffiatura: bagnare regolarmente, ma non troppo, lasciando il terreno sempre umido ma non pregno d’acqua.substrato: nei vasi, utilizzate terriccio, torba e un poco di sabbia per favorire il drenaggio.

Malessere e Malanni: acari, ragnetti rossi e lumache sono tutte potenziali minacce per questa pianta.

Gerbera La Gerbera L. è un genere di piante erbacee della famiglia delle Asteraceae, originario dell’A-frica, dell’Asia e del Sudamerica. Pianta fiorita da interno e da esterno con foglie lanceolate disposte a formare una rosetta alla base della pianta e ricoperte da una sottile peluria.

Cura e curiositàNel Settecento è stata scoperta da Gronovio, botanico olandese di Lei-da, che ha assegnato il nome a questa pianta fiorita in onore del suo collega tedesco Gerber, appassionato collezionista di fiori. Da allora sono in coltivazione innumerevoli varietà magnifiche: a fiore grande, medio e piccolo, in un ampio spettro di colori.

temperatura: la temperatura ideale per la coltivazione varia dai 18° ai 23°C. Durante la stagione fredda non deve scendere sotto i 5°C.Posizione: ama posizioni molto luminose, moderatamente asciutte e ben ventilate. Tollera la luce solare diretta ma il sole estivo delle regioni più calde può rovinare gravemente le foglie.Annaffiatura: va annaffiata regolarmente in modo che il terreno ri-manga sempre umido, non fradicio, da maggio fino ad ottobre. substrato: leggero, tendenzialmente acido con prevalenza di torba, terra e sabbia. In primavera utilizzate un concime per fiori.Malessere e Malanni: se annaffiata in maniera eccessiva può essere colpita da marciume radicale. Altri danni potrebbero derivare anche da afidi e funghi fogliari.

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Generosa dall’animo ribelle

Campanula

chiette” che da una pianticella di Campanu-la acquistata anni prima hanno creato fitte bordure per i loro balconi o terrazzi sempli-cemente seguendo piccoli e saggi accorgi-menti colturali: un rimedio efficace per le invasioni di lumache ad esempio è rappre-sentato da un bicchiere di birra interrato nel vaso dove queste si presentano. In questo modo vengono attratte dalla bevanda e (ri-medio un poco crudele!) annegano.

È per costituzione, portamento, coltivazione, assolutamente informale nascondendo, die-tro l’ordine quasi militaresco dei suoi fiori a “campana” schierati, un animo ribelle, osti-nato e dolce al tempo stesso. Il suo viola è, alla faccia di qualsiasi super-stizione, rinfrescante e al tempo stesso pro-pedeutico alla riflessione; la pienezza e la delicatezza della macchia di colore riescono a dare profondità all’ambiente in cui è col-locata.

Colpiscono i suoi colori e la sua pienezza appena la scorgi. Non puoi fare a meno di fermarti, ne osservi le forme rotondeggianti dalle esuberanti chiome riempite da fiori che spaziano con semplicità dal viola al blu; dia-mo un’occhiata al prezzo e ci viene sponta-neo il gesto che porta all’acquisto.

Come tutte le piante da negozio o da serra è già a piena maturazione da cartolina, da manuale, da rivista, poi dopo una settima-na che rimane a casa comincia a deperire un poco, i fiori appassiscono velocemente e cominciamo a pensare di non avere il pollice verde, che con le piante non abbiamo em-patia e ci intristiamo un poco. Non dobbia-mo preoccuparci.Per il primo anno la campanula potrebbe non dare il meglio di sé ma, essendo una pianta assolutamente generosa, con poche cure e tanto affetto ci ripagherà nel tempo.Ho diverse clienti che definirei “arzille vec-

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Le “margherite” della nonna

Gerbera Erbacea perenne, allegra, adatta per cerimonie o ricorrenze liete, viene usata spesso per composizioni floreali policrome e fresche che sanno di anticipo d’estate.

Tanto tempo fa ormai, quando abitavo da solo e andavo ogni tanto a mangiare da mia non-na, la cosa che più mi faceva sentire a casa e respirare un ambiente familiare erano questi grossi margheritoni dai colori accessi che mi accoglievano una volta entrato nella sua casa. “Che margherite grosse che hai messo nel vaso nonna, sono bellissime” e lei tutte le volte mi rispondeva con amorevole puntualizzazione “non sono margheritoni, caro, si chiamano Gerbere”.‘Gerbere, Gerbere, Gerbere’ mi ripetevo mentalmente per cercare di fissare quel nome nella mia testa tra i miei pensieri, ma di tempo ce n’è voluto prima che mi entrasse defini-tivamente in circolo quel nome. Forse la scomparsa di mia nonna l’ha scolpito per sempre nella memoria.

Sul significato che possono assumere i diversi colori della Gerbera esiste, come per tutti i fiori d’altronde, una letteratura assai vasta, per cui prestiamo attenzione, quando dobbiamo regalarle, anche a questo aspetto associando il rosa all’affetto, il rosso alla passione, il giallo alla soddisfazione e l’arancione alla gioia e alla pienezza della vita.

In appartamento, avendo lo spazio e le giuste condizioni di luminosità, l’associazione della Gerbera andrebbe costruita con piante dal colore neutro, per esempio delle sempreverdi a fioritura bianca, posizionando le Gerbere nel mezzo a dare nota di colore e accento al gruppo. Il vaso anch’esso dovrebbe essere il più neutro possibile data la predominanza dei colori che la nostra Gerbera assumerà.

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Da 45 anni sul campo, si occupa di vivaismo ornamentale dedicando parecchio del suo tempo alla ricerca e al recupero delle specie in via di estinzione quali rose antiche, frutti antichi, peonie e lillà.

Particolarmente dedito alla comunicazione del verde, dal 2003 dirige ed è relatore dell’alta scuola di giardinaggio Flora2000 con l’aspirazione a trasmettere la sua passione coinvol-gente per il mondo delle piante ed avvicinare con sensibilità quante più persone sono attente a questo tema.

Scrive da dieci anni sulla rivista Gardenia e da tre su Case e Stili, oltre a collaborare con più riviste nazionali e a dilettarsi nella scrittura di libri (7 quelli pubblicati sino ad oggi fra cui ricordiamo Le Stagioni del Maestro Giardiniere – Vallardi editore). Dal 2004 è autore e conduttore di diverse rubriche televisive in onda sui canali Sky Leonardo 418 e sul DT Arturo 138 fra cui Guida al verde (in onda dal 2005 ininterrottamente) e Le stagioni in casa.

A chi gli chiede se si ritenga più paesaggista, vivaista o giornalista risponde sempre in un solo modo: dopo oltre 40 anni vissuti intensamente con le piante, chiamatemi semplicemen-te Maestro Giardiniere.

Carlo Paganimaestro giardiniere

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ScheffleraLe piante note come Schefflera appartengono alla famiglia delle Araliaceae, specie originaria dell’Australia e della Nuova Guinea. Pianta da interni, sempreverde e rustica, di facile coltivazione.

Cura e curiositàLa Schefflera prende il suo nome dal botanico tedesco Jacob Chri-stian Scheffler. Questo genere di piante è molto adatto alla vita in appartamento ed inoltre contribuisce ad eliminare dall’aria di am-bienti chiusi le sostanze nocive che a volte sono presenti nelle case.

temperatura: le temperature estive non dovrebbe superare i 24-25°C e d’inverno non dovrebbero scendere sotto i 13°C. Non ama le correnti d’aria fredda .Posizione: richiede molta luce, infatti, in una situazione d’ illumina-zione carente, il colore delle foglie tende a sbiadire fino ad arrivare alla caduta delle stesse. Non esporre ai raggi del sole diretti.Annaffiatura: è molto importante che venga annaffiata abbondan-temente. D’estate anche 2-3 volte la settimana, durante l’autunno e l’inverno, invece, la frequenza va ridotta. substrato: leggero, composto con terriccio poroso, torba , foglie e sabbia per il drenaggio. Non sono richiesti concimi particolari, si può utilizzare un fertilizzante da aggiungere all’acqua d’irrigazione.Malessere e Malanni: possono essere soggette ad acari, coccini-

glie ed afidi, in tutti i casi vanno trattate con prodotti specifici. Un eccesso di annaffiature può provocare invece ingiallimenti delle foglie e la loro successiva caduta.

HippeastrumQuando, nei mesi più bui dell’anno, tutto diventa più faticoso, è bene introdurre in casa un po’ di colore. L’Hippeastrum è il candidato ideale: unisce bellissi-me foglie sempreverdi, a uno o più fiori grandi dal colore intenso che possono arrivare fino a 20 centimetri di larghezza.

Cura e curiosità La caratteristica particolare dell’Hippeastrum è che la pianta nasce da un bulbo. Pur essendo originario del Messico e dei Caraibi, l’Hippeastrum non deve fare molti sforzi per acclimatarsi nelle nostre case durante l’inverno.

temperatura: pianta adatta ad essere coltivata in vaso, sia in appartamento che all’aperto. Il vaso con il bulbo va posto in un luogo dove la temperatura sia costante di circa 20°C.Posizione: va sistemata in una posizione luminosa, la totale ombra deve essere evitata. Durante la fioritura è opportuno spostare il vaso in un luogo in cui riceva la luce solare solo al mattino.Annaffiatura: cominciate ad annaffiate solo quando il bulbo comincia a vegetare, all’inizio moderatamente e poi aumentando gradualmente. Continuate ad annaffiare per tutta la stagio-ne vegetativa, solo quando il terreno è asciutto, e senza bagnare il bulbo.substrato: usate un terreno costituito da torba, sabbia fine e perlite in parti uguali.Malessere e Malanni: eccessi di annaffiature o un terreno che favorisce il ristagno idrico, portano spesso allo svilupparsi di muffe. In casa, può soffrire anche per la scarsa umidità am-bientale.

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Sarà la volta buona?

Schefflera

Certamente l’acquisto di una pianta come si diceva una volta ‘d’appartamento’, è sem-pre motivo di riflessione per l’adattamento al luogo in cui sarà destinata a vivere. Ma soprattutto costituisce l’ennesima sfida per chi vuol mettersi alla prova e finalmente farla sopravvivere.

Eh già, questo è l’interrogativo che si pone chi è desideroso di apportare ulteriore grazia all’arredo di casa o ufficio che sia. Eppure scegliendo tra le innumerevoli specie che il mercato vivaistico offre, una in particolare ha le caratteristiche per venire incontro anche a chi il pollice non l’ha particolarmente verde, si tratta della Schefflera.

È la pianta che suggerisco anche ai neofiti nella cura delle piante, poiché la sua adat-tabilità alla luce spesso anche modesta degli interni è generosa e prestante. Poche piante da salotto come la Schefflera riescono in questo obiettivo, lei in particolare per la sua facile adattabilità è come il vestito che puoi usare tutti i giorni e far bella figura anche alla serata importante. Inoltre durante l’estate, sia sistemata nel giar-dino in una zona con luce indiretta sia posi-zionata sul terrazzo, può continuare a rega-larti l’emozione dei germogli che crescono. Penso ad una signora che alcuni giorni fa mi ha chiesto consigli preoccupata per la sua Schefflera, un regalo di matrimonio di una decina d’anni fa, che stava ormai toccando il soffitto. Non voleva separarsene poiché non avrebbe mai più trovato una pianta che le desse tanta gioia senza pretendere nulla in cambio se non le classiche annaffiature a seconda delle necessità. Ed era vero, poche piante riescono a dare tanto, una leggera potatura di accorciamento e la gioia conti-nua, parola di giardiniere!

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HippeastrumLa gioia improvvisa della fioritura È sempre difficile chiedere ad un giardinie-re di lungo corso quale sia la sua pianta preferita, è un po’ come chiedere ad una madre con tanti figli quale sia il suo predi-letto, ma l’Hippeastrum fa parte di quelle piante che mettono gioia immediata per la loro crescita vegetazionale e la straordina-ria bellezza dei fiori.Incuriosisce già la vista del bulbo di così grosse dimensioni e il desiderio di metterlo immediatamente a suo agio in vaso accanto alla finestra per vedere cosa succede è subi-to ripagato dallo spuntare in pochi giorni delle prime foglie. Già questa è una sen-sazione felice che premia la curiosità quasi

nell’immediato.Il piacere di vedere i tempi dell’at-tesa ridotti al minimo e l’improvvi-so svilupparsi dello stelo a pochi giorni dalle prime due foglie, appartiene a quei piaceri naturali

che solo le piante sanno dare. Nonostante il mio lungo percorso di cura e coltivazione di piante, vivo

con apprensione il periodo che que-sta pianta offre dal pronunciamento dello

stelo fiorifero all’apparire dei boccioli. Un’at-tesa che si interrompe all’improvviso duran-te la giornata poiché in poche ore il fiore si apre al mondo che lo circonda.

Le varietà che appartengono a questo gene-re sono parecchie e in ognuna c’è il fascino della bellezza di un fiore dalla forma in-

consueta. “Quando mi sento dire se si può voler bene ad un fiore come ad un animale?”, la risposta mi viene facile. Certamente sì, un fiore fa compagnia come un animale, la gioia è la stessa, è l’omaggio della natura a chi sa gioire di fronte ad un evento come la fiori-tura e l’Hippeastrum non manca mai

di stupirmi nella sua missione nonostante ci frequentiamo da tanti anni!

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Bergamasca, classe 1970 e con corde vocali jazz/pop molto promettenti. Di mestiere fioraia dei vip e cantante. Rosalba vive letteralmente di fiori e di musica e nel suo bellissimo negozio-boutique di piante milanese ospita uno splendido pianoforte che suona spesso.

Alle spalle diversi anni di gavetta e lavoretti vari che le hanno permesso di aiutare la famiglia molto numerosa. Il temperamento assai tenace non l’ha mai abbandonata, da sempre infatti insegue le sue due più grandi passioni riuscendo a conciliarle.

Sin da piccola è stata colpita dall’amore per la musica, gli esordi sono stati in una band di amici fra concerti in piazze, locali, feste di compleanno e piano bar. Nel 2012 arriva il suo primo album pop Arrivi, autoprodotto. Mentre la testa per le piante la perde all’improvviso e quando meno se l’aspetta: la fiorista presso cui lavorava come commessa decide di lasciare l’attività e Rosalba ne rileva il negozio iniziando da qui una brillante carriera fatta di Piante, Composizioni e Musica.

canta - FioristaRosalba Piccinni

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succulenteMeglio conosciute come piante grasse, devono il nome ufficiale Suc-culente al vocabolo latino “sucus“, che significa succo. Un nome indovinato poiché queste piante carnose sono specialiste nell’imma-gazzinamento dell’acqua nelle radici, negli steli o nelle foglie.

Cura e curiositàSono piante misteriose in quanto sinora non è stato possibile tracciar-ne una storia. Non sono stati ritrovati fossili per cui non si sa quando siano apparse sulla terra e nè con precisione il loro numero poiché ogni anno vengono scoperte nuove specie.

temperatura: non pongono nessuna preferenza.Posizione: esigono assolutamente un luogo luminoso. Alcune specie grasse amano crogiolarsi al pieno sole, altre non lo tollerano.Annaffiatura: la maggior causa di morte nelle succulente in coltiva-zione sono le innaffiature eccessive. Nel periodo di crescita (primave-ra, estate) hanno bisogno di acqua 1 volta ogni 2 settimane mentre

nel periodo di riposo 1 volta ogni 3 settimane. substrato: queste piante vivono in situazioni ambientali tra le più disparate come i terreni sas-sosi, deserti, anfratti rocciosi, sugli alberi, ecc. È molto importante perciò che il terreno sia il più possibile poroso e drenante in modo che l’acqua non ristagni. Malessere e Malanni: se annaffiata troppo frequentemente o in maniera eccessiva può essere colpita da marciume radicale. Altri danni potrebbero derivare anche da afidi e funghi fogliari.

CodiaeumCodiaeum variegatum, nota come Croton, è una pianta arbustiva appartenente alla fami-glia delle Euphorbiaceae, originaria della Malaysia e delle isole del Pacifico. La grande varietà di colori e forme del fogliame è dovuta alla facilità di incrociare tra di loro le diverse specie.

Cura e curiositàLe sue foglie vistose presentano un’infinità di colori, forme, grandezze e disegni. Appuntite con macchie a pois, ovali, verdi, gialle, arancioni, rosa, rosse e di svariate combinazioni cromatiche.

temperatura: la temperatura ideale si aggira tra i 18-21°C e comun-que non deve essere mai inferiore ai 15-16°C. Non tollerano sbalzi di temperatura e forti escursioni termiche.Posizione: per mantenere la colorazione delle foglie, queste piante ri-chiedono un’esposizione molto luminosa. Tollerano anche i raggi diretti del sole, ma non nelle ore più calde.Annaffiatura: le annaffiature dovranno essere abbondanti in estate e ridotte in inverno. Per mantenere alta l’umidità nebulizzare regolarmen-te con lo spruzzino.substrato: usate terriccio universale ben drenato. Nella stagione di vegetazione giova l’aggiunta periodica di un fertilizzante nell’acqua.Malessere e Malanni: non è soggetta a malattie particolari. L’eccesso di ristagno idrico provoca il marciume radicale e può subire attacchi da acari, afidi e cocciniglie.

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Rosalba Piccinni, stylist dei fiori e cantante, racconta delle sue due grandi passioni e ci parla di piante succulente e del coedium, esemplari spesso utilizzati nei suoi allesti-menti verdi.

Piante e musica, cosa le accomuna?In realtà sono per me due cose diverse ma allo stesso tempo fondamentali e inscindibi-li. Il motivo è che sono ‘sbocciate’ nella mia vita insieme e influenzandosi a vicenda: le piante da una parte, le note musicali e il mio pianoforte dall’altra. La musica da sempre ispira le mie creazioni e viceversa, le piante assorbono energia dalle mie note. Certa-mente non è semplice coltivarle entrambe, la cosa richiede molto sacrificio, ma ne vale decisamente la pena perché sono passioni che donano grande benessere e felicità.

succulente

Piante e fiori a ritmo di musica!secondo te le piante apprezzano la mu-sica?Sì, è proprio così, spesso organizzo delle jam session nel mio negozio per piacere perso-nale, dei clienti e delle piante, molto sensibili a certi generi musicali. Ad esempio le Piante Succulente, apprezzano in particolar modo la “caliente” musica latina !Nel mio negozio si respira un clima di sereni-tà e felicità e quando apro il mio pianoforte - che è circondato da piante - ed inizio a suo-nare l’atmosfera si fa ancora più piacevole.

Hai mai usato le succulente per le tue installazioni?Si per matrimoni ed eventi di ogni genere, poiché essendo piante carnose sono molto decorative, variegate e le differenti forme le rendono molto versatili. Esaltano i contenitori

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Codiaeum

più delle piante grasse. La scelta del vaso è molto importante per creare un effetto pia-cevole, ad esempio risaltano molto bene in recipienti di ferro arrugginiti o di legno.

Qualche consiglio per la cura?Sono piante che hanno estremo bisogno di luce e sole. Vanno bagnate poco (ogni 15 gg circa) e durante il periodo estivo devo-no stare all’aperto.

E il croton, che musica preferisce?Visto il suo aspetto elegante e d’altri tempi credo apprezzi la musica classica! Il croton andava di moda negli anni ’80, ma noto un ritorno d’interesse. È una pianta decorativa e coloratissima: essendo anche poco costosa, la sua popolarità è decisamente in aumento... L’importante è sistemarla sempre in contenitori di qualità.

Come si cura?Da tenere a casa o in terrazza ma protetta dalla luce del sole diretta che brucia le fo-glie. Va inumidita settimanalmente.

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Claudia ZanfiStorica d’arte, promotrice culturale e appassionata di giardini. Le radici del suo amore per le piante nascono dalle esperienze condivise da piccola con il nonno, storico giardiniere di Modena, per poi approfondirsi attraverso studi più mirati condotti frequentando la Scuola di Agraria del Parco di Monza.

Promuove progetti culturali e editoriali, prestando particolare attenzione a temi di interesse sociale e al rapporto comunità/territorio. Tra essi: Green Island - Zona Isola Milano, un pro-getto di riflessione sul verde urbano, la sostenibilità e i nuovi paesaggi, dove ha realizzato il primo ‘community garden’ di quartiere in centro a Milano con eco-box di erbacee (Dacus carota, Verbena officinalis, Glyceria maxima, ecc.), e con la volontà di riportare il cittadino a una dimensione di maggiore armonia tra lo spazio urbano e lo spazio naturalistico. Green Island è anche una collana editoriale, di cui sono pubblicati ad oggi tre titoli: Piazze, Isole e verde urbano e The Mobile Garden - Il Giardino Mobile (Damiani editore), presen-tato alla Biennale di Venezia e Flora Urbana (Bolis edizioni).

Dal 2000 dirige l’organizzazione culturale aMAZElab (www.amaze.it) e il Museo Diffuso- MAST (Museo d’Arte Sociale e Territoriale). Collabora con istituzioni pubbliche e private e con Unesco Heritage and Culture. Nel 2010 fonda lo studio di progettazione del verde Atelier del Paesaggio (www.atelierdelpaesaggio.wordpress.com).

Fondatrice di green island

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SaintpauliaComunemente nota come violetta africana, questa bella pianta non solo è una delizia per gli occhi ma riduce anche lo stress mentale. La Saintpaulia ha delle origini aristocratiche. Deve il nome al barone Walter von Saint Paul-Illaire, che fu il primo a scoprire la pianta alla fine dell’Ottocento.

Cura e curiosità La Saintpaulia è indigena in Africa, per la precisione in Tanzania e nel sudest del Kenya, dove cresce in un’atmosfera umida in luoghi luminosi. Queste sono le condizioni climatiche ideali anche durante la sua vita in casa.

temperatura: durante l’inverno non deve scendere al di sotto di 16°C. Posizione: sistematela in una zona ben illuminata con luce diffusa,

al riparo dai raggi diretti del sole. Annaffiatura: annaffiatela regolarmente durante tutto l’anno facendo attenzione a non bagna-re mai le foglie. Il sistema migliore è immergere il vaso in un contenitore con l’acqua per una ventina di minuti.substrato: usate un composto di terra di foglie e torba, con aggiunta di sabbia grossolana o perlite.Malessere e malanni: in genere tutti i problemi delle Saintpaulia sono causati da scorrette tec-niche di coltivazione come insufficienti innaffiature. Afidi, cocciniglie e acari possono attaccare le piante.

PolysciasAlle Polyscias appartengono un centinaio di specie di arbusti e piccoli alberi della famiglia delle Araliaceae originarie dell’Asia e della Nuova Zelanda. Sono diffuse in Europa come piante da appartamento vista la loro resistenza e l’estrema eleganza delle foglie. La specie più diffusa in appartamento è la Polyscias Scutellaria.

Cura e curiositàIl nome Poliscias deriva dal greco “polys = molto” e “skia = ombra” con riferimento all’ombra creata dall’abbondante fogliame di questi piccoli arbusti o alberelli. Un’al-tra teoria sostiene che il significato di questo nome si lega alla indiscutibile adatta-bilità delle specie appartenenti a questo genere a vivere in ambienti poco luminosi.

temperatura: le temperature ottimali di coltivazione invernali non devono scendere al di sotto dei 13-15°C e possono essere allevate senza problemi in pieno sole. Alte temperature e buona umidità sono l’accoppiata vincente per una crescita ottimale.Posizione: si posizionano possibilmente in un luogo ben luminoso, anche con sole diretto, ma preferibilmente con luce filtrata.Annaffiatura: va annaffiata con regolarità soprattutto durante il periodo primave-rile - estivo, in modo che il terreno rimanga sempre leggermente umido, evitando il ristagno d’acqua. substrato: composto da terra di foglie e terra concimata con aggiunta di torba e sabbia. È importante che il tutto sia ben drenato. Si concima solo durante il periodo primaverile - estivo. Malessere e Malanni: non sono piante particolarmente soggette a malattie. Se annaffiate ec-cessivamente potrebbero essere colpite da marciume radicale.

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Un bagno al profumo di violette

Saintpaulia

I primi ricordi legati alla ‘violetta africana’ risalgono a mia madre, che quando ero bambina mi faceva il bagno con profumi di violette di Parma, città emiliana in cui ho passato parte degli anni Universitari. Quale gioia ripercorrere la storia di quel profumo, voluto da Maria Luigia, seconda moglie di Napoleone Buonaparte, sovrana del Ducato di Parma, Reggio e Guastalla. Appassiona-ta botanica, amante del bello, fece piantare migliaia di viole nel parco della sua residen-za estiva alla Reggia di Colorno. Amava di questo fiore il colore acceso, che adottò per le divise dei suoi valletti, e soprattutto il pro-fumo intenso. Fu Maria Antonietta che indus-se i frati del vicino Convento dell’Annunciata a sostenere ricerche per estrarne la famosa essenza di Parma. I primi flacconi della rara essenza furono per anni uso esclusivo della Duchessa.

Poi a fine del ‘800 entrarono in produzione e furono commercializzati, fino ad arrivare ai bordi della vasca da bagno della mia fami-glia. Quale gioia ricordare il fiore profuma-to, ora che quella casa non c’è più a causa dei cicli vita/morte/estinzione, che si rincor-rono nel nostro percorso sulla terra.La saintpaulia può essere considerata ‘la

cugina esotica’ della violet-ta di Parma. In commercio esistono innumerevoli ibridi

con fiori di vari colo-ri tra cui bianco, rosa, viola e blu. I suoi fio-ri, simili alla comune violetta, hanno però

una stravaganza: non emanano nessun profumo!

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Polyscias

Il benessere nascosto tra le foglieLa Polyscia è un genere purtroppo non molto diffuso ma dalle grandi potenzialità per la sua ampia adattabilità e rusticità e meriterebbe di essere maggiormente conosciuta in quanto ha un apparato fogliare veramente imponente e molto decorativo.

Pianta molto adattabile e generosa, cresce generalmente a forma di alberello, denominata anche ‘Coffee Tree Plant’. Può essere mantenuta piccola o può svilupparsi parecchio fino a raggiungere 6/7 metri nella specie Polyscias filicifolia, dalle originali foglie allungate e dal colore verde smeraldo. Oppure può svilupparsi in un piccolo vaso da bonsai nella cultivar Aralia ‘prezzemolo’, cosiddetta perché le foglie assomigliano a quelle dell’erba aromatica.

Il benessere donato da questa bella specie deriva non solo dalle ampie ombreggiature, dalla piacevolezza del fogliame e dalla varietà delle fattezze, bensì da vere e proprie proprietà curative, molto conosciute soprattutto nei paesi Asiatici. Le foglie della varietà Polyscias fru-ticosa sono utilizzate come tonico disintossicante, anti-infiammatorio e antibatterico. A volte sono anche utilizzate come digestivo in decotti. Le radici essiccate sono astringenti, vengono utilizzate come diuretico oppure macinate come balsamo per dolori reumatici.Questa specie è anche molto apprezzata come spezia per alcuni piatti della cucina esotica.

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ringraZiamentiUno speciale grazie a

Valentina Forges Davanzati ForgesDavanzati

Dana Frigerio Dana Garden Design

Giancarlo Montalbetti Fitosfera

Carlo Pagani Flora 2000

Rosalba Piccinni Fiori Rosalba

Claudia Zanfi aMaze

Grafica e impaginazione a cura di: Elisabetta Mancini

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Le Piante donano gioia è anche una realtà digitale:

il sito www.lepiantedonanogioia.it raccoglie informazioni

e curiosità sulle proprietà benefiche delle piante offrendo

consigli e suggerimenti degli esperti; mentre sull’omonima

pagina Facebook gli utenti e appassionati di verde possono

tenersi aggiornati e scambiarsi opinioni sul tema.

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