1.100.000 UNITA’ ADDETTI LOCALI

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Caratteri e criteri per la riduzione del consumo di suolo e la rigenerazione urbana riproduzioni fuori scala SPECIFICITA’ TERRITORIALI DEGLI AMBITI ELEMENTI IDENTITARI SISTEMA PAESISTICO AMBIENTALE MORFOLOGIA ED ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA STRUTTURA FISICA - A1 ELEMENTI DI VALORE PAES.-AMB. EMERGENTI - A2 ELEMENTI IDENTITARI DEL SISTEMA RURALE - A3 ELEMENTI ORIGINARI DELLA STRUTTURA TERRITORIALE - A4 ELEMENTI IDENTITARI DEL SISTEMA INSEDIATIVO E INFRASTRUTTURALE SPECIFICITA’ TERRITORIALI DEGLI AMBITI EVOLUZIONE DEI PROCESSI INSEDIATIVI - A5 DENSITA’ E CARATTERI INSEDIATIVI - A6 SISTEMA INFRASTRUTTURALE ESISTENTE E DI PROGETTO - A7 POLARITA’ PTCP E SISTEMA DI RELAZIONI - A8 SUOLO URBANIZZATO E CONSUMO DI SUOLO SUPERFICIE URBANIZZATA E SUPERFICIE URBANIZZABILE - C1 CARATTERIZZAZIONE DEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE - C2 INCIDENZA DELLA RIGENERAZIONE SU SUOLO URBANIZZATO - C3 CARATTER. QUALITATIVE DEI SUOLI QUALITA’ DEI SUOLI AGRICOLI - B VALORI DEL SUOLO - CRITERI E INDIRIZZI DI PIANO SUOLO RESIDUALE - D1 VALORI PAESISTICO-AMBIENTALI E SUOLO RESIDUALE - D2 QUALITA’ DEL SUOLO RESIDUALE - D3 STRATEGIE E SISTEMI DELLA RIGENERAZIONE - D4 CRITERI E INDIRIZZI DI PIANO 06 Marchi di qualità (IGP, IGT, DOCG, DOP) Colture biologiche *per approfondimenti vedi TAV. 03.B Superficie urbanizzata Superficie urbanizzabilie Parti delle previsioni dei PGT escluse dal calcolo della superficie urbanizzabile Comuni con PGT non disponibile *per approfondimenti vedi TAV. 04.C1 Aree da recuperare Aree da recuperare ricomprese in ambiti di trasformazione Aree da recuperare comprese in strumenti di programmazione negoziata Polarità individuate dai PTCP - capoluoghi Polarità individuate dai PTCP HUB intercontenintale Milano Malpensa Aeroporti internazionali < 1.000 1.000 - 5.000 5.000 - 10.000 10.000 - 15.000 > 15.000 Aree urbanizzate al 1954 Aree urbanizzate al 1980 Aree urbanizzate al 1999-2000 Aree urbanizzate al 2012 Ghiacciai Boschi, vegetazione ripariale e altra vegetazione spontanea Sistema idrico superficiale: fiumi e Laghi principali Reticolo idrico principale Fontanili Rete irrigua Area argini maestri del fiume Po Rilievi alpini, prealpini e appenninici *per approfondimenti vedi TAV. 02.A1 Rete Natura 2000-Siti di importanza comunitaria (SIC) Rete Natura 2000 - Zone di protezione speciale (ZPS) Parchi naturali Zone umide - Convenzione RAMSAR Pascoli d’alta quota, prati e prati stabili Marcite Risaie Vigneti Oliveti Castagneti da frutto Frutteti e frutti minori Colture floro-vivaistiche Colture orticole in campo aperto Seminativi semplici Seminativi arborati Nuclei di antica formazione Ambiti di specifico valore storico ambientale Barco della Certosa Beni culturali vincolati Il Naviglio Grande e il Naviglio di Pavia Canali di rilevanza storico-paesaggistica < 25% - Livello molto critico > 25% - 50% - Livello critico > 50% - 75% - Livello poco critico > 75% - Livello non critico Superfice urbanizzata *per approfondimenti vedi TAV. 05.D1 Elementi della Rete natura 2000 e parchi naturali Qualità alta Qualità media Qualità bassa Superficie urbanizzata *per approfondimenti vedi TAV. 05.D3 < 2% - Incidenza trascurabile > 2% - 5% - Incidenza bassa > 5% - 12% - Incidenza alta > 12% - 39% - Incidenza critica Parchi nazionali e regionali Monumenti naturali Parchi locali di interesse sovracomunale (PLIS) Ambiti di elevata naturalita’ della montagna Ambito di salvaguardia dello scenario lacuale Tutela del paesaggio dei laghi di Mantova Ambito di specifica tutela dei laghi insubrici Area argini maestri fiume Po Oltrepo Pavese Sistema idrico superficiale: fiumi e laghi principali Geositi Siti UNESCO *per approfondimenti vedi TAV. 02.A2 Filari e siepi Agricoltura periurbana, presenza diffusa o prevalente Superficie urbanizzata Sistema idrico superficiale: laghi e fiumi principali Rete ferroviaria *per approfondimenti vedi TAV. 02.A4 Rete ferroviaria Autostrade Strade statali Strade provinciali Viabilità di progetto Rete ferroviaria di progetto *per approfondimenti vedi TAV. 02.A5 Servizi pubblici o privati e aree infrastrutturali Insediamenti industriali, artig ianali e commerciali Rete ferroviaria Autostrade Strade statali Strade provinciali Viabilità di progetto Rete ferroviaria di progetto *per approfondimenti vedi TAV. 02.A6 Rete ferroviaria AV/AC Rete RFI-FN Rete metropolitana e metrotranviaria Nuovi interventi - linee AV/AC Nuovi interventi sulla rete ferroviaria Rete metropolitana e metrotranviaria in progetto Stazioni ferroviarie Autostrade Strade statali e provinciali ex-statali Altre strade Nuovi interventi Interventi sulla rete esistente Porti fluviali Canale navigabile Mantova - Adriatico Terminal intermodali Intervallo 125 - 1.000 Intervallo > 1.000 - 2.500 Intervallo > 2.500 - 5.000 Intervallo > 5.000 - 10.000 Intervallo > 10.000 Intervallo 125 - 335 Intervallo > 335 - 690 Intervallo > 690 - 1.340 Intervallo > 1.340 - 2.550 Intervallo > 2.550 *per approfondimenti vedi TAV. 02.A8 Qualità alta Qualità media Qualità bassa Sistema idrico principale Aree urbanizzate Suolo non agricolo (rocce, ghiacciai, aree sterili ecc) Ambiti di trasformazione su superficie urbanizzata Ambiti di trasformazione su superf. non urbanizzata Ambiti di trasformazione su suolo urbanizzato Ambiti di trasformazione su suolo non urbanizzato < 2% incidenza trascurabile > 2% - 5% incidenza bassa > 5% - 12% incidenza alta > 12% - 39% incidenza critica Rete ferroviaria Autostrade Strade statali e provinciali ex-statali Rete ferroviaria di progetto Viabilità di progetto *per approfondimenti vedi TAV. 04.C3 Note: con “abitazioni occupate” si intendono le abitazioni occupate da persone che hanno dimora abituale nelle stesse, anche se assenti alla data del censimento con “abitazioni non occupate” si intendono le abitazioni occupate esclusivamente da persone non residenti, quelle non occupate da residenti e quelle non occupate, quelle utilizzate ad uso diverso e la quota relativa alla parte dello stock lasciata libera per la vendita o l’affitto le “nuove abitazioni” sono il risultato di una stima ottenuta in base ai permessi di costruire presentati nel 2011 e 2012 e considerando invariata la dimensione media delle abitazioni al Censimento 2011 Note: Le previsioni ISTAT sono regionali: per tutti gli anni considerati i dati provinciali sono stimati ipotizzando che le province mantengano invariato, rispetto al 2011, il loro peso demografico sul totale regionale. Questo rappresenta naturalmente una forzatura, soprattutto nel lungo periodo, oltre a trascurare effetti che, anche alla luce dei fenomeni più recenti, potrebbero mutare radicalmente gli andamenti demografici o l’afflusso di popolazione straniera Fonti: (1) ISTAT http://demo.istat.it/ (2) Eupolislombardia, Portale SIS.EL http://dwh.servizirl.it/SASPortal/main.do (3) PRERP 2014-2016, Tabella 1.31 STOCK DI ABITAZIONI AI CENSIMENTI 2001-2011 ANDAMENTO DEMOGRAFICO E PREVISIONI COMPOSIZIONE PERCENTUALE SRUTTURA PRODUTTIVA Regione Lombardia Direzione Generale Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Paolo Baccolo (Direttore Generale) Marco Cassin (Dirigente responsabile) Sara Pace Antonella Zucca Fondazione Lombardia per l’Ambiente Fabrizio Piccarolo (Direttore) Riccardo Falco (Responsabile dell’Area di Ricerca Territoriale) Manuela Panzini (Coordinatore) Ufficio di piano Direzione Generale Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Marco Cassin (Dirigente Responsabile e Coordinamento generale) Sara Pace Antonella Zucca Piero Garbelli Antonella Sacco Carolina Semeraro Fondazione Lombardia per l’Ambiente Manuela Panzini (Coordinamento gruppo di lavoro FLA) Fabrizio Ottolini Gianmarco Paris Ekaterina Solomatin Ugo Targetti Angela Airoldi Lorenzo Spallino Progettazione grafica Sergio Cogliati Tania Feltrin Gli Ambiti di Trasformazione dei PGT vengono classificati in base alla funzione prevalente. Quando la superficie dell’Ambito di Trasformazione ricade per più del 50% nelle aree urbanizzabili, allora l’intero Ambito di Trasformazione viene classificato come Ambito su suolo libero. La tavola rappresenta la distribuzione territoriale delle aree da recuperare e la classificazione dei comuni per intervallo di incidenza delle aree da recuperare sull’urbanizzato. Le aree da recuperare comprendono le aree dismesse, come risultano nel SIT della Regione e le aree contaminate da bonificare, come risultano dalla banca dati AGISCO; i due archivi forniscono i dati dimensionali. I valori di incidenza delle aree da recuperare sull’urbanizzato che variano da < 2% ad un massimo registrato del 39% sono stati distribuiti in quattro intervalli. Parco nazionale e parchi regionali Areali degli elementi di primo e secondo livello della RER Corridoi primari della RER Varchi della RER Ambiti di Alta Naturalità della montagna Ambito di tutela dell’Oltrepò Pavese Ambito di tutela del grande fiume Po Ambiti di specifico valore storico ambientale Barco della Certosa Sistema idrico superficiale: fiumi e laghi principali Sistema idrico superficiale: navigli storici e canali navigabili Fontanili Superfici urbanizzate Rete infrastrutturale esistente Rete infrastrutturale inprogetto Rete ferroviaria *per approfondimenti vedi TAV. 05.D2 < 25% - Livello molto critico > 25% - 50% - Livello critico > 50% - 75% - Livello poco critico 1 - 20 (num. progress. di Aptr) Capoluoghi provinciali Polarità da PTCP (abitanti > 10.000) Rete ferroviaria Autostrade Strade statali e provinciali ex-statali Rete ferroviaria di progetto Viabilità di progetto *per approfondimenti vedi TAV. 05.D4 Confine Regione Lombardia Confini della Città Metropolitana e delle province Ambiti Territoriali Omogenei PTR - LR31/2014 Progetto di integrazione del PTR ai sensi della l.r. 31/14 CARATTERI SOCIO-ECONOMICI ELEMENTI DI VALORE DELLA BIODIVERSITA’ ALTRI ELEMENTI DI VALORE DEL SISTEMA AMBIENTALE ELEMENTI DI VALORE DEL PAESAGGIO Colture agricole (rif. DUSAF 2012) Elementi lineari (rif. DUSAF 2012) EVOLUZIONE DEGLI INSEDIAMENTI (1954 - 2012) SISTEMA INFRASTRUTTURALE SISTEMA INSEDIATIVO Residenza (densità abitativa - ab./km 2 ) Servizi e infrastrutture Attività economiche SISTEMA INFRASTRUTTURALE RETE FERROVIARIA RETE VIABILISTICA PORTI FLUVIALI E CANALI NAVIGABILI INTERPORTI Polarità Flussi totali giornalieri per Origine/Destinazione Flussi totali città di Milano Flussi totali (esclusa Milano) Produzioni di qualità Valori di qualità dei suoli “utili” in base agli elementi identitari del sistema rurale Incidenza delle aree da recuperare sulla superficie urbanizzata - tavola 04.C1 Sistema infrastrutturale Indice del suolo residuale ISR PRINCIPALI VALORI E TUTELE AMBIENTALI Tutela e valorizzazione della biodiversità Tutela e valorizzazione diffusa del sistema ambientale Progetto di connessione degli elementi di valore ambientale PRINCIPALI VALORI E TUTELE PAESAGGISTICHE Elementi della tutela paesistica diffusa Elementi fisici e della struttura paesaggistica tutelati SISTEMA INSEDIATIVO E INFRASTRUTTURALE Qualità del suolo residuale in relazione agli elementi identitari del sistema rurale nella tavola 02.A3 Incidenza delle aree da recuperare su superficie urbanizzata Indice del suolo residuale Sistema infrastrutturale Areali di programmazione territoriale della rigenerazione (Aptr) SISTEMA AREOPORTUALE 2001 2011 2012 Business Services Editoria, comunicazione Turismo Trasporti Commercio dettaglio Commercio ingrosso Public utilities Costruzioni Manifattura Estrazioni Agricoltura Istruzione, salute, servizi alla persona Altri servizi La tavola rappresenta il suolo residuale, con cui si intende il territorio libero al netto sia delle aree che presentano significative limitazioni fisiche all’edificabilità, che delle aree che sono interessate da vincoli ambientali tali da precluderne la trasformazione. Il suolo residuale è ottenuto sottraendo dalla superficie territoriale comunale le aree a pendenza molto elevata (acclività >50%), le zone umide e occupate da corpi idrici, fiumi e laghi, le aree appartenenti alla Rete Natura 2000 (SIC e ZPS), i monumenti naturali, le riserve naturali, i parchi naturali, le aree che ricadono in Fascia A del Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI), le aree con fattibilità geologico con gravi limitazioni (classe IV). L’indice di suolo residuale (iSR) è il risultato del rapporto tra il suolo residuale (SR) e la somma del suolo residuale e della superficie urbanizzata (SU). iSR (%) = SR / (SR+SU) x 100 Il livello di criticità del suolo residuale oltre ad orientare i criteri per il contenimento del consumo di suolo definiti per gli Ambiti territoriali omogenei, costituisce elemento fondante del progetto di integrazione del PTR ai sensi della l.r. 31/14, rapportandosi con la qualità paesistico-ambientale (tavola 05.D2) e agronomico (tavola 05.D3) e così come con il tema e le strategie per la rigenerazione (tavola 05.D4). La tavola restituisce il sistema dei valori ambientali della Regione in relazione ai livelli di criticità del suolo residuale (tavola 05.D1), consentendo in tal modo di leggere i possibili conflitti, esistenti o insorgenti, tra i processi di consumo di suolo e la struttura ambientale della Regione. A tal fine la tavola restituisce la struttura delle principali tutele paesaggistico-ambientali (tavola 02.A2 - Parchi nazionali e regionali, Parchi naturali, grandi areali di tutela paesaggistica del PPR) all’interno del progetto di Rete Natura 2000 e del progetto di Rete Ecologica Regionale. Il riconoscimento del sistema dei valori e delle tuteleambientali confluisce nei criteri per il contenimento del consumo di suolo definiti per gli Ambiti territoriali omogenei. La tavola restituisce il sistema dei valori agronomici della Regione in relazione ai livelli di criticità del suolo residuale (tavola 05.D1), consentendo in tal modo di leggere i possibili conflitti, esistenti o insorgenti, tra il suolo residuale (ossia il suolo a maggiore pressione insediativa) e la qualità agronomica degli stessi, così come indicata nella tavola 03.B. Nella tavola viene attribuito un giudizio di valore sintetico di qualità al suolo residuale in rapporto al valore agricolo (definito con il metodo Metland) e alla presenza di produzioni agricoli di qualità e di elementi identitari del sistema rurale così come indicati nelle tavole 02.A3. Tale assetto indirizza i criteri per il contenimento del consumo di suolo definiti per gli Ambiti territoriali omogenei. La tavola costituisce il riferimento territoriale della strategia del PTR per la rigenerazione che si articola in rigenerazione territoriale e rigenerazione urbana preminente. La tavola individua gli Areali di programmazione territoriale della rigenerazione che riguardano territori che per rilevanza delle relazioni intercomunali (tavola 02.A8), scarsità del suolo residuale e rilevanza delle aree da recuperare, richiedono la pianificazione e la programmazione degli interventi a scala sovracomunale. La tavola evidenzia i Comuni con indice di suolo residuale inferiore al 75% (tavola 05.D1) classificati per incidenza delle aree da recuperare in rapporto alla superficie urbanizzata (tavola 04.C3), i capoluoghi e i comuni classificati come polarità di livello provinciale (con popolazione superiore ai 10.000 abitanti) quali territori dove la rigenerazione può assumere carattere preminente. I capoluoghi e i poli provinciali costituiscono i cardini della pianificazione territoriale di scala sovracomunale. La Regione, la Città Metropolitana e le Province, insieme ai Comuni, individuano, prioritariamente all’interno degli Areali, obiettivi di rigenerazione territoriale di scala vasta e i comuni ove la rigenerazione urbana assume carattere preminente. Per questi casi si attivano gli incentivi e le semplificazioni previsti dalla l.r. 31/14. dicembre 2015 Superficie urbanizzata Comuni con dati non disponibili *per approfondimenti vedi TAV. 04.C2 Ambiti di trasformazione prevalentemente per altre funzioni del Documento di Piano dei PGT Ambiti di trasformazione prevalentemente residenziali del Documento di Piano dei PGT Soglia provinciale di riduzione del consumo di suolo Provincia di Bergamo Bassa Pianura Bergamasca: Sistema fisico della bassa pianura e dei grandi fiumi. Elementi del soprassuolo: fiumi principali (Adda, Serio, Oglio, Brembo); fascia delle risorgive tra Adda e Oglio; canali (Naviglio Civico di Cremona); sistema irriguo e relativi impianti; cespuglieti e lembi di macchie boschive superstiti. Collina e Alta Pianura Bergamasca: Sistema fisico pedemontano collinare, dell’alta pianura e dei grandi fiumi. Elementi del soprassuolo: fiumi principali (Oglio, Serio, Brembo); canali (Naviglio Civico di Cremona); sistema irriguo e relativi impianti; boschi dei rilievi collinari pedemontani e delle valli fluviali. Valli Bergamasche: Sistema fisico della Montagna. Elementi del soprassuolo: boschi dei versanti montani, fiumi principali (Serio, Oglio, Brembo), laghi d’alta quota e laghi i valle. Sebino e Franciacorta: Sistema fisico pedemontano collinare degli anfiteatri morenici e dei grandi laghi. Elementi del soprassuolo: lago d’Iseo, fiume Oglio, sistema boschivo dei pendii prealpini e collinari. Bassa Pianura Bergamasca: Tipologia: paesaggio agrario delle colture cerealicole della bassa pianura e delle fasce fluviali, continuo e strutturato, con carattere ordinatore. Sistema territoriale agrario dell’agricoltura professionale. Elementi: prati irrigui e marcitori (Gera d’Adda e areale dei fontanili e delle risorgive della fascia del Serio e del Naviglio Vecchio di Cremona), argini e lembi vegetati dei corsi d’acqua, siepi, filari e cespuglieti ripariali. Collina e Alta Pianura Bergamasca: Tipologia: paesaggio agrario dell’alta pianura e della fascia collinare, discontinuo e destrutturato nell’area metropolitana, con indebolimento del carattere ordinatore. Presenza diffusa o prevalente dell’agricoltura periurbana, assunzione di valore aree libere residuali. Maggior strutturazione nella porzione meridionale, verso la basa pianura. Elementi: vigneti e prati collinari con elementi di coltivazione terrazzata; prati stabili dell’alta pianura, sistema irriguo con argini e lembi vegetati dei corsi d’acqua. Valli Bergamasche: Tipologia: paesaggio agrario dei versanti e delle dorsali alpine, discontinuo e strutturato, con carattere ordinatore. Sistema territoriale agrario della montagna e delle zone svantaggiate.Presenza di agricoltura periurbana in porzioni dei fondovalle. Paesaggio agrario del fondovalle (bassa e media valle) discontinuo e destrutturato, con perdita o indebolimento del carattere ordinatore del territorio. Presenza di agricoltura periurbana. Elementi: vigneti (Val Calepio e Val Gavarno); prati e pascoli (Val Taleggio), orti collinari, con elementi di coltivazione terrazzata; sistemi irrigui montani. Sebino e Franciacorta: Tipologia: paesaggi agrari dei versanti e delle dorsali alpine, della fascia dei laghi e degli anfiteatri delle colline moreniche, discontinui ma strutturati, con carattere ordinatore. Sistema territoriale agrario della montagna e delle zone svantaggiate (parte montana). Presenza diffusa di agricoltura periurbana con assunzione di valore delle residue aree libere (pendici moreniche e pedemontane).Elementi: vigneti e uliveti, con frequenti episodi di coltura terrazzata; pascoli dei piani alti e dei crinali, insediamenti temporanei di montagna e dimore rurali (“barek”, case a loggiato, cascine in sasso). Bassa Pianura Bergamasca: Elementi: Borghi medioevali e castelli; Palazzi civici; residenze nobiliari; edifici religiosi e santuari; architettura rurale con modelli insediativi rurali della cascina a portico e loggiato; canali (Naviglio Civico di Cremona); siti archeologici. Collina e Alta Pianura Bergamasca: Elementi: Castelli; Palazzi civici; ville e residenze nobiliari della fascia pedemontana, con parchi e giardini; edifici religiosi, santuari, chiostri; architettura rurale con modelli insediativi rurali della cascina a corte chiusa; canali (Naviglio Civico di Cremona); archeologia industriale. Valli Bergamasche: Elementi: nuclei di antica formazione; miniere e cave di tradizione e interesse storico; centrali elettriche inizio XX secolo; edifici parrocchiali di particolare emergenza visiva; edifici religiosi, eremi, abbazie, conventi; archeologia industriale; dimore e nuclei rurali di montagna; strade miliari della prima guerra mondiale; sistemi fortificati della Val Cavallina e della Val Calepio; edifici e strutture termali di inizio XX secolo, ponti storici; edicole votive e altri segni della religiosità popolare; siti archeologici. Sebino e Franciacorta: Elementi: nuclei di antica formazione; sistema difensivo e fortificazioni di valle; architetture religiose di particolare evidenza paesaggistica; siti archeologici; insediamenti temporanei di montagna e dimore rurali (“barek”, case a loggiato, cascine in sasso). Bassa Pianura Bergamasca: Parchi regionali: Parco del Serio, Parco dell’Adda Nord, Parco dell’Oglio Nord. SIC: Boschetto della Cascina Campagna, Bosco de’ l’isola, Fontanile Brancaleone ZPS: Bosco de’ l’isola. PLIS: Parco dei fontanili e dei boschi, Parco interprovinciale del Fiume Tormo, P.L.I.S. della Gera d’Adda Collina e Alta Pianura Bergamasca: Parchi regionali: Parco dei Colli di Bergamo, Parco del Serio, Parco dell’Adda Nord, Parco dell’Oglio Nord. SIC: Boschi dell’Astino e dell’Allegrezza, Canto Alto e Valle del Giongo, ZPS: il Toffo. Geositi: Flysch di Bergamo, Fornaci di Ranica, Marna di Bruntino. Ambiti di elevata naturalità della montagna. PLIS: della Gera d’Adda, Naturalserio, Parco del Serio Nord, Parco Agricolo Ecologico, Parco delle Valli d’Argon, PLIS del Malmera, dei Montecchi e del Colle degli Angeli, PLIS del Monte Bastia e del Roccolo, Parco del basso corso del Fiume Brembo, Parco del Rio Morla e delle rogge, Parco del Monte Canto e del Bedesco. Valli Bergamasche: Parchi regionali: Parco delle Orobie Bergamasche. SIC: Alta Val Brembana - Laghi Gemelli, Alta Val di Scalve, Boschi del Giovetto di Palline, Palude di Brivio, Val Belviso, Val Nossana – Cima di Grem, Val Sedornia - Val Zurio - Pizzo Della Presolana, Val Tartano, Val Venina, Valle Asinina, Valle del Bitto di Albaredo, Valle di Piazzatorre - Isola Di Fondra, Valle Parina, Valpredina e Misma, Valtorta e Valmoresca. ZPS: Il Toffo, Costa del Pallio, Boschi del Giovetto di Paline, Monte Resegone, Belviso Barbellino, Parco Regionale Orobie Bergamasche, Geositi: Bacino di Leffe, Calcare di Sedrina, Calcare Metallifero Bergamasco, F.ne dell’Albenza, F.ne di Pizzo del Diavolo, Formazione di Collio, Miniere di Novazza-Val Vedello, Monte Pegherolo, Parco Minerario “Ing. Andrea Bonicelli”, Pieghe nel Banco a Coralli, Argillite di Lozio, Vulcanite del Cabianca, Calcari nodulari Ladinici, Endenna – Poscante, Parco Paleontologico di Cene, Ponte Giurino-Val Brunone. Ambiti di elevata naturalità della montagna. PLIS: Piazzo, Naturalserio, Parco del Brembo e dei cantoni di Lenna, PLIS del Malmera, dei Montecchi e del Colle degli Angeli, Parco del Monte Canto e del Bedesco, Parco del lago d’Endine, Parco Locale di Interesse Sovraccomunale del Monte Varro. Sebino e Franciacorta: Parchi regionali: Parco dell’Oglio Nord. SIC e ZPS: Valle del Freddo. Geositi: Valle del freddo, Pietra di Credaro . Ambiti di elevata naturalità della montagna. Ambiti di salvaguardia dei laghi insubrici. PLIS: del Corno di Predore e Tavernola, Parco dell’Alto Sebino. Bassa Pianura Bergamasca: soglia 1954: sistema insediativo dei nuclei storici, con struttura urbana e dimensionale marcata per Treviglio, Caravaggio e Romano di Lombardia. periodo 1954 – 1980: espansione di cintura dei nuclei storici, più marcata per i centri dimensionalmente più rilevanti. Tendenza conurbativa della direttrice Treviglio- Caravaggio periodo 1980 – 2000: espansioni di cintura o diffusive, estese a tutto l’ambito, con accentuazione delle tendenze conurbative di Treviglio lungo le radiali di accesso; periodo 2000 – 2012: addizioni urbane diffuse e ulteriori episodi espansivi nucleiformi sparsi. Collina e Alta Pianura Bergamasca: soglia 1954: predominanza del sistema urbano di Bergamo, interconnesso con il sistema insediativo della Valle Seriana. Nel resto dell’ambito sistema insediativo dei nuclei storici. periodo 1954 – 1980: forte espansione delle radiali di Bergamo, formazione della conurbazione pedemontana, intervalliva e di tutte le direttrici occidentali di pianura. periodo 1980 – 2000: incremento delle dinamiche conurbative dell’area bergamasca e diffusione degli episodi diffusivi anche a est. Ulteriore frammentazione territoriale. periodo 2000 – 2012: addizioni urbane diffuse per tutto l’ambito, densificazione delle direttrici conurbate ed ulteriore frammentazione territoriale. Valli Bergamasche: soglia 1954: nuclei insediativi di fondo valle e nuclei sparsi di versante e dorsale. Rilevanza dimensionale degli insediamenti della Valseriana. Di rango dimensionale inferiore quelli della Val Brembana, della Valle Imagna e di Scalve. periodo 1954 – 1980: forte conurbazione di tutti i sistemi insediativi di fondovalle ed espansioni di cintura per gli altri nuclei isolati. periodo 1980 – 2000: espansioni di consolidamento dei sistemi conurbati di fondo valle, con nuovi episodi diffusivi anche nelle porzioni medie ed alte delle valli. periodo 2000 – 2012: addizioni diffuse di carattere nucleiforme e sparso, diffusi uniformemente in tutto l’ambito. Sebino e Franciacorta: soglia 1954: sistema insediativo dei nuclei storici, già con presenza di un sistema lineare lungo la sponda occidentale del lago d’Iseo (Lovere, Costa Volpino). periodo 1954 – 1980: espansione urbana di cintura di tutti i centri, con rafforzamento della conurbazione rivierasca. Intensi episodi diffusivi e sparsi sia nelle porzioni rivierasche sia sui versanti pedemontani. periodo 1980 – 2000: forte espansione urbana diffusa nelle porzioni meridionale e settentrionale dell’ambito. periodo 2000 – 2012: addizioni urbane diffusive e polverizzate, di più contenuta dimensione. Bassa Pianura Bergamasca: Tipologie insediative: conurbazione urbana di Treviglio, direttrici lineari con tendenza conurbativa (Treviglio- Caravaggio e radiali di Treviglio), insediamenti urbani distinti e nucleiformi, insediamenti rurali sparsi di pianura Caratteri dei sistemi insediativi: sistema insediativo generalmente poco denso e con basso grado di frammentazione. Ricorrenza di nuclei produttivi in corrispondenza dei nuclei urbani. Collina e Alta Pianura Bergamasca: Tipologie insediative: conurbazione metropolitana di Bergamo, direttrici lineari con tendenza conurbativa (direttrici pedemontane e radiali del capoluogo), insediamenti urbani ad alta frammentazione, insediamenti rurali sparsi di collina. Caratteri dei sistemi insediativi: insediamenti ad alta e media densità nella porzione centrale dell’area metropolitana. Modello diffusivo a media e bassa densità verso l’esterno e lungo le direttrici radiali della conurbazione. Sistema diffusivo a densità molto bassa nella porzione collinare. Insediamenti produttivi di grande rilievo dimensionale in tutta l’area metropolitana. Valli Bergamasche: Tipologie insediative: conurbazioni lineari di fondovalle (Valseriana, Valbrembana), insediamenti urbani distinti e nucleiformi dei versanti e delle dorsali: Presenza rilevante di sistemi insediativi sparsi ad alta frammentazione territoriale. Insediamenti e nuclei rurali della montagna. Caratteri dei sistemi insediativi: Insediamenti di media densità nelle porzioni di bassa valle, connesse con l’area metropolitana bergamasca. Prevalenza di insediamenti a densità bassa o molto bassa nel resto delle valli, con alta frammentazione territoriale. Presenza di insediamenti rurali sparsi e nucleiformi di montagna sulle dorsali e sui versanti. Sebino e Franciacorta: Tipologie insediative: direttrici delle sponde lacuali con tendenza conurbativa nella porzione meridionale e settentrionale del Lago d’Iseo. Direttrice conurbata Sarnico- Bergamo. Insediamenti urbani distinti e nucleiformi dei versanti e delle dorsali. Insediamenti rurali sparsi della montagna. Caratteri dei sistemi insediativi: Sistema insediativo dell’anfiteatro morenico sub lacuale per addensamenti urbani conurbati, ad alta e media densità. Sistema insediativo a bassa densità lungo le sponde lacuali, più elevata nella parte terminale del Lago, verso la Valcamonica. Presenza di insediamenti produttivi lungo la direttrice Sarnico-Bergamo. Bassa Pianura Bergamasca: Rete viaria principale radiale su Bergamo (SP Soncinese, SP Cremasca) di attraversamento est-ovest (ex SS 11 Padana Superiore) o di connessione sud (Bergamina). Sistema ferroviario di livello regionale e interregionale, passante. Presenza diffusa di stazioni del SFR. Elementi di progetto strategico: Tratta autostradale della Brebemi e sistema di raccordo con la A4 verso Bergamo. Linea AV/AC Treviglio-Brescia Collina e Alta Pianura Bergamasca: Sistema viario metropolitano radiocentrico su Bergamo. Collegamenti autostradali diretti (A4 Milano – Trieste) Sistema ferroviario, di livello regionale e interregionale, radiocentrico su Bergamo. Presenza diffusa di stazioni del SFR. Aeroporto di Orio al Serio. Elementi di progetto strategico: completamento raccordo autostradale A4-Brebemi e Pedemontana Lombarda, variante viaria Calusco d’Adda-Terno. Opere di completamento tangenziale sud di Bergamo., Linea AV/AC Milano – Verona e opere di raccordo con linea ferroviaria esistente. Metrotranvia metropolitana di progetto. Valli Bergamasche: Sistema viario di fondovalle di connessione con il sistema bergamasco (ex SS della Valbrembana, ex SS della Valseriana, SS del Tonale e della Mendola ) o di collegamento interprovinciale (SP del lago di Pusiano e Garlate). Elementi di progetto strategico: variante di Cisano Bergamasco e opere connesse. Sebino e Franciacorta: Sistema viario spondale di collegamento con Bergamo (SP Sebina Occidentale). Navigazione del Lago di Iseo Bassa Pianura Bergamasca: Sistema policentrico, su base locale, attestato sui centri di Treviglio, Caravaggio e Romano di Lombardia, rilevabili per tutte le componenti stimate dalla matrice OD 2014 (motivi di lavoro, di studio e altro motivo). Collina e Alta Pianura Bergamasca: Sistema gravitante su Bergamo, rilevabile per tutte le componenti dei flussi stimati dalla matrice OD 2014 (motivi di lavoro, di studio e altro motivo). Un buon grado di polarizzazione esprime anche Orio al Serio in virtù dell’attrazione espressa dall’aeroporto. Valli Bergamasche: Sistema debolmente policentrico, gravitante su Bergamo e rilevabile soprattutto per le polarizzazioni di livello locale della Val Seriana (Albino, Gazzaniga, Gandino e Clusone), comunque rilevabili per tutte le componenti dei flussi stimati dalla matrice OD 2014 (motivi di lavoro, di studio e altro motivo). Sebino e Franciacorta: Sistema debolmente monocentrico su base locale, per la parte settentrionale dell’ambito, gravitante sulla polarità di Lovere, rilevabile per tutte le componenti stimate dalla matrice OD 2014. Il resto dell’ambito gravita su Bergamo. Bassa Pianura Bergamasca: Qualità dei suoli liberi residuali distribuita in modo disomogeneo. Prevalentemente “alta” ad est del Serio. Alternanza delle classi “alta” e “media” ad ovest del Serio. Concentrazione di suoli in classe “media” nell’areale di Treviglio e nelle fasce fluviali. Collina e Alta Pianura Bergamasca: Qualità dei suoli liberi residuali distribuita in modo disomogeneo. Prevalentemente “alta” nella fascia di pianura pedemontana ad est del Serio. Alternanza delle classi “alta” e “media” nella fascia di pianura pedemontana ad ovest del Serio. Prevalentemente “bassa” nelle aree collinari. Valli Bergamasche: Qualità dei suoli liberi residuali distribuita in modo disomogeneo. Alternanza delle classi “alta” e “bassa”. Partecipano all’attribuzione del valore di classe “alta” le coltivazioni a prato, i pascoli d’alta quota, i castagneti da frutto e le coltivazioni della vite della bassa Valbrembana e bassa Valle Imagna. Sebino e Franciacorta: Qualità dei suoli liberi residuali distribuita in modo disomogeneo. Alternanza delle classi “alta” e “bassa”. Partecipano all’attribuzione del valore di classe “alta” le coltivazioni a prato, i pascoli d’alta quota, i castagneti da frutto e le coltivazioni della vite. Bassa Pianura Bergamasca L’indice di urbanizzazione territoriale dell’ambito (20,0%) è leggermente superiore alla media provinciale (15,47%). L’indice di suolo residuale (tavola 05.D1) evidenzia una distribuzione variabile dei livelli di criticità del consumo di suolo. Ad ovest del Serio incide in modo significativo la rilevanza dei sistemi insediativi posti lungo le direttrici della SS 42 (Treviglio-Bergamo) e dell’asse Cassano d’Adda, Treviglio e Caravaggio, con livelli di consumo di suolo tendenzialmente più elevati. Qui la continuità delle aree libere è interrotta dalle direttrici di intensa urbanizzazione, ove il sistema rurale assume talvolta caratteri periurbani. In ogni nucleo insediativo sono presenti insediamenti produttivi posti ai margini del tessuto urbano consolidato. La qualità dei suoli, pur mediamente elevata (tavola 05.D3), è distribuita in modo disomogeneo. Il tessuto rurale, comunque, presenta ancora buoni gradi di continuità e consistenza. Sono direttamente connessi al sistema infrastrutturale di rango superiore (esistente e di previsione) gli areali con più alta potenzialità di rigenerazione, presenti sull’asse Cassano d’Adda (fuori ambito)-Treviglio- Caravaggio (areale n° 11 - tavola 05.D4) e nella porzione settentrionale gravitante sull’area metropolitana di Bergamo (areale n°6). Le previsioni di consumo di suolo libero, meno intense che nell’alta pianura, sono comunque consistenti (tavola 04.C2). Quelle di natura residenziale sono tendenzialmente contenute dimensionalmente e localizzate in adiacenza ai nuclei esistenti, di cui ne costituiscono, generalmente, il completamento. Le previsioni per insediamenti produttivi sono, invece, connotate da una maggiore dimensione e dalla frequente collocazione isolata nel tessuto rurale. In questa porzione, ad ovest del Serio, i conflitti potenziali tra sistema insediativo e valori ambientali sono più alti e il livello di tutela delle aree libere della pianura è debole, affidato quasi esclusivamente ad alcuni PLIS e ai parchi fluviali. Anche qui, come nell’alta pianura, le pressioni e le aspettative di trasformazione delle aree potrebbero ulteriormente accentuarsi per effetto dei nuovi gradi di accessibilità connessi alla realizzazione del collegamento con Treviglio e alla connessione diretta con il sistema autostradale regionale. Il rischio di una maggiore tendenza urbanizzativa, indotta dalla buona presenza di aree libere è, quindi più forte. La riduzione del consumo di suolo, pertanto, deve essere finalizzata a contenere la frammentazione del tessuto rurale e salvaguardare i residui varchi di connessione ambientale posti lungo le direttrici di conurbazione. Le previsioni di trasformazione devono, prioritariamente, essere orientate alla rigenerazione e, solo a fronte di un impossibilità di intervento, optare per consumi di suolo necessari solo al soddisfacimento di fabbisogni. In questa condizione, quindi, deve essere consistente la capacità di rispondere alla domanda insorgente con specifiche politiche di rigenerazione, rendendo la diminuzione di consumo di suolo effettiva e di portata significativa. Le politiche di rigenerazione sono attivabili anche con l’ausilio degli strumenti delineati dal PTR per gli areali di rilevanza sovralocale di interesse strategico (areale n° 6, gravitante su Bergamo/Dalmine e areale n° 11 di Treviglio - Caravaggio – tavola 05.D4), da dettagliare anche attraverso processi di co-pianificazione (Regione-Provincia-Comuni). La rigenerazione, utile a soddisfare la domanda di base (residenza e servizi), potrebbe anche favorire l’insediamento di funzioni di rango superiore, sfruttando i maggiori gradi di accessibilità indotti dalle previsioni della programmazione strategica regionale (tavola 02.A7). Ad est del Serio il consumo di suolo si mantiene costantemente più basso e il sistema rurale è connotato da una maggiore consistenza e strutturazione. Tuttavia le previsioni di trasformazione dei PGT (tavola 04.C3) incidono significativamente sulla continuità delle aree agricole, con frequenti casi di insediamenti isolati (di natura produttiva) posti all’interno del sistema rurale. Qui, dove le pressioni del sistema insediativo sono inferiori ma la disponibilità di aree libere più ampia, la riduzione del consumo di suolo deve evitare fenomeni insediativi che incidano sulla continuità del tessuto rurale evitando l’erosione dei suoli di maggiore qualità o il depauperamento dei suoi elementi infrastrutturali (rete irrigua, fontanili e risorgive, elementi vegetazionali lineari). La riduzione del consumo di suolo e la rigenerazione devono essere declinate anche rispetto alle gerarchie territoriali presenti e alla funzione svolta dai centri di gravitazione locale (Treviglio, Caravaggio e Romano di Lombardia), con applicazione dei criteri generali dettati dal PTR per gli obiettivi di progetto territoriale degli Ato (presenza o necessità di insediamento di servizi e attività strategiche di rilevanza sovralocale, ruolo assunto dai Comuni all’interno del sistema economico e produttivo, ecc.). Collina e Alta Pianura Bergamasca L’indice di urbanizzazione dell’ambito (40,1%) è sensibilmente superiore alla media provinciale (15,47%) e ne descrive i caratteri di forte urbanizzazione. L’indice di suolo residuale (tavola 05.D1) evidenzia una diversa distribuzione, sul territorio, dei livelli di criticità connessi al consumo di suolo. Nel sistema metropolitano di Bergamo, che si attesta a cavallo della A4 e si estende lungo le propaggini delle radiali storiche della Val Brembana, della Val Seriana e della Valle Imagna e lungo le direttrici pedemontane verso Dalmine, Brembate e Palazzolo (BS), i fenomeni di consumo di suolo sono sensibilmente più elevati (tavola 05.D1). Il valore del suolo libero residuale (tavola 05.D3), presente in tutte le classi di valore, assume uno specifico significato in rapporto alla sua rarità o alla funzione paesistica nei territori collinari. In questa porzione, sono presenti le previsioni di consumo di suolo libero più estese e consistenti dell’Ato (tavola 04.C2), che tendono ad occludere alcuni dei residui varchi di connessione ambientale o ad indurre ulteriore frammentazione territoriale. Fanno da contraltare a questa condizione le potenzialità di rigenerazione rilevabili a scala regionale, con quote significative di aree da recuperare non ancora ricomprese, dai PGT, in previsioni di riqualificazione urbana (tavola 04.C3). Potenzialità che sono più accentuate lungo l’asse Dalmine-Bergamo-Val Seriana. Qui, dove i conflitti potenziali tra sistema insediativo e valori ambientali sono più alti, il livello di tutela ambientale delle aree libere della pianura è debole, affidato ad alcuni PLIS e ai parchi fluviali presenti. Le pressioni e le aspettative di trasformazione delle aree potrebbero ulteriormente accentuarsi per effetto dei nuovi gradi di accessibilità connessi al completamento del sistema tangenziale di Bergamo e alla realizzazione del collegamento con Treviglio. Il rischio di una maggiore tendenza urbanizzativa e di un ulteriore consumo di suolo è quindi più forte. In questa condizione deve essere consistente anche la capacità di rispondere ai fabbisogni, pregressi o insorgenti, attraverso specifiche politiche di rigenerazione, rendendo la diminuzione di consumo di suolo effettiva e di portata significativa. Le politiche di rigenerazione saranno attivabili anche con l’ausilio degli strumenti delineati dal PTR per gli areali di rilevanza sovralocale di interesse strategico (areale n° 6 – tavola 05.D4), da dettagliare e sviluppare anche attraverso processi di co-pianificazione (Regione-Provincia- Comuni). Gli elementi di potenziale rigenerazione dell’area già interessati da protocolli o accordi istituzionali (tavola 04.C3) partecipano, comunque, alla definizione del quadro di riferimento per la rigenerazione urbana di scala metropolitana. La riduzione del consumo di suolo deve essere finalizzata alla tutela dei sistemi rurali periurbani e alla salvaguardia dei residui varchi di connessione ambientale. La rigenerazione, utile a soddisfare la domanda di base (residenza e servizi), potrebbe anche favorire l’insediamento di funzioni di rango superiore, sfruttando i maggiori gradi di accessibilità indotti dalle previsioni della programmazione strategica regionale (tavola 02.A7: completamento della Pedemontana Lombarda, da Lentate sul Seveso a Dalmine, realizzazione del peduncolo Dalmine-Treviglio verso Brebemi, sistema delle metro-tramvie di Bergamo) e il ruolo di Bergamo, polo di interesse regionale. Anche la riduzione del consumo di suolo deve essere declinata rispetto alle gerarchie territoriali dell’Ato, al ruolo di Bergamo e della sua area metropolitana, con applicazione dei criteri generali dettati dal PTR per gli obiettivi di progetto territoriale degli Ato (presenza o necessità di insediamento di servizi e attività strategiche di rilevanza sovralocale, ruolo assunto dai Comuni all’interno del sistema economico e produttivo, ecc.). Le aree libere periurbane devono partecipare alla strutturazione della rete di connessione tra gli elementi di valore ambientale (Parco dei Colli di Bergamo, parchi fluviali, SIC e ZPS), attenuando i conflitti esistenti o insorgenti tra sistema della protezione e sistema insediativo (tavola 05.D2). Nelle porzioni della corona esterna del sistema metropolitano di Bergamo si registrano livelli di consumo di suolo inferiori (tavola 05.D1). Sono tuttavia presenti caratteri insediativi differenti. Verso l’Adda, ad ovest, la continuità delle aree agricole, connotate da alto valore dei suoli (tavola 05.D3) è interrotta dalle direttrici della SP155 – Borgo San Pietro-Capriate – e della SP 170 – Calusco Capriate – entrambe con tendenza conurbativa degli insediamenti. Pur in presenza di potenzialità rigenerative non elevate, o comunque non rilevabili alla scala regionale (tavola 04.C3), è significativa l’entità delle trasformazioni ammesse dai PGT (tavole 04.C1 e 04.C2). Inoltre le previsioni di trasformazione consolidano, frequentemente, le tendenze conurbative già in atto. In quest’area dell’alta pianura bergamasca è meno forte il livello di tutela ambientale delle aree libere, affidata prevalentemente ad alcuni PLIS e alla presenza, sul confine ovest, del Parco Regionale dell’Adda Nord (tavola 05.D2). Le pressioni e le aspettative di trasformazione delle aree potrebbero ulteriormente accentuarsi per effetto dei nuovi gradi di accessibilità connessi alla realizzazione delle previsioni infrastrutturali strategiche che interesseranno questi territori ( Pedemontana verso Busto Arsizio e Malpensa, variante Calusco d’Adda Terno d’Isola). Il rischio che si inneschino ulteriori processi di consumo di suolo indotti dalla maggiore disponibilità di aree libere è, quindi, più forte. Le previsioni di trasformazione devono, pertanto, essere prioritariamente orientate alla rigenerazione e, solo a fronte di un impossibilità di intervento, optare per consumi di suolo utili al soddisfacimento di fabbisogni di breve periodo. La riduzione del consumo di suolo deve perseguire il consolidamento delle aree agricole diminuendone il grado di frammentazione potenziale. Nella porzione a sud-est, la continuità delle aree agricole, connotate da alto valore dei suoli (tavola 05.D3), è più ampia e gli insediamenti ancora organizzati per nuclei distinti. In questo caso, però, l’entità delle trasformazioni ammesse dai PGT, su suolo libero, assume un rilievo meno importante (tavole 04.C1 e 04.C2) e solo in alcuni casi le previsioni di trasformazione consolidano le tendenze conurbative già in atto. In quest’area dell’alta pianura bergamasca la tutela ambientale delle aree libere è affidata prevalentemente ad alcuni PLIS e alla presenza dei parchi fluviali del Serio e dell’Oglio (quest’ultimo defilato sul confine est). Anche qui è presente il rischio di nuovi processi di consumo di suolo indotti dalla maggiore presenza di aree libere, mitigato, tuttavia, dall’assenza di nuove previsioni infrastrutturali. La riduzione del consumo di suolo può pertanto limitarsi all’applicazione della soglia d’Ato ed essere finalizzata al consolidamento delle aree agricole. Laddove necessario, il soddisfacimento di fabbisogni locali potrà riferirsi ad archi temporali superiori a quelli da considerare per le altre porzioni d’Ato. Valli Bergamasche L’indice di urbanizzazione dell’ambito (7,2%) è inferiore alla media provinciale (15,47%), in virtù della forte presenza di suolo non utilizzabile. Ai livelli di urbanizzazione nulli o irrilevanti delle dorsali e dei versanti si contrappongono livelli intensi dei urbanizzazione dei fondovalle (tavola 05.D1). Nelle porzioni meridionali della Val Seriana, della Valle Imagna e della Val Brembana il territorio di fondo valle è fortemente antropizzato, con direttrici conurbate che si propagano a settentrione. Qui il suolo agricolo, di valore elevato solo nei fondovalle, assume caratteri del tutto residuali tavola 05.D3). Solo in alcune porzioni medie o alte delle valli i livelli di urbanizzazione diminuiscono sensibilmente, pur permanendo frequenti tendenze conurbative associate ad episodi di sfrangiamento del margine urbano. Sui versanti e sulle dorsali assumono un valore paesaggistico le pratiche agricole e le colture di montagna, dove spiccano gli areali di produzione vitivinicola della Val Brembana e della Val Imagna, anch’esse caratterizzate da episodi di diffusione insediativa. Solo in alcune porzioni medie o alte delle valli i livelli di urbanizzazione diminuiscono sensibilmente, pur permanendo frequenti tendenze conurbative associate a episodi di sfrangiamento o diffusione territoriale. Sono rilevanti le previsioni insediative dei PGT, soprattutto se rapportate alla dimensione degli insediamenti e al suolo residuale disponibile. Esse consolidano le tendenze conurbative e di dispersione insediativa esistenti (tavola 04.C2). La porzione meridionale della Val Seriana, di antica industrializzazione e connessa con il sistema produttivo di Bergamo, presenta elevate potenzialità di rigenerazione (areale n°14 – tavola 05.D4), che possono assumere rilevanza provinciale o regionale in ragione dei forti gradi di connessione con l’area metropolitana del capoluogo e per gli obiettivi di riqualificazione urbana e paesaggistica. Soprattutto nelle porzioni meridionali delle valli, a più stretto contatto con il sistema metropolitano di Bergamo, il sistema della tutela ambientale appare più debole. I processi di consumo del suolo potrebbero ulteriormente accentuarsi per effetto dei nuovi gradi di accessibilità connessi al completamento del sistema tangenziale sud di Bergamo e alla realizzazione del collegamento con la Val Brembana. Il rischio di una maggiore tendenza urbanizzativa, indotta dai nuovi gradi di accessibilità e dalla vocazione turistica delle porzioni più elevate è quindi più forte. Le previsioni di trasformazione pertanto, devono essere prioritariamente orientate al recupero e alla rigenerazione urbana, rendendo la diminuzione di consumo di suolo effettiva e di portata significativa. Eventuali fabbisogni da soddisfare su aree libere devono riferirsi ad archi temporali di breve periodo (indicativamente un ciclo di vigenza del DdP). Le politiche di rigenerazione potranno essere attivate anche con l’ausilio degli strumenti delineati dal PTR per gli areali di rilevanza sovralocale di interesse strategico (areali n° 14 – tavola 05.D4), da dettagliare e sviluppare anche attraverso processi di co-pianificazione (Regione-Provincia- Comuni). La rigenerazione e la riduzione del consumo di suolo devono essere declinate anche rispetto alle gerarchie territoriali dell’Ato e al ruolo dei poli di gravitazione (Albino, Gandino, Clusone-Val Seriana, Zogno-Val Brembana, ecc.) con applicazione dei criteri generali dettati dal PTR per gli obiettivi di progetto territoriale degli Ato (presenza o necessità di insediamento di servizi e attività strategiche di rilevanza sovralocale, ruolo assunto dai Comuni all’interno del sistema economico, produttivo e turistico, ecc.). La riduzione del consumo di suolo deve partecipare, con le altre azioni di pianificazione locale, al miglioramento del rapporto tra sistema edificato, tessuto rurale e sistema ambientale. A tal fine, nelle porzioni medie o alte delle valli, l’eventuale consumo di suolo deve privilegiare la compattazione della forma urbana, evitando l’ulteriore frammentazione dei suoli, la dispersione territoriale, l’occlusione delle residue direttrici di connessione ambientale. Eventuali insediamenti delle dorsali e dei versanti devono porsi in continuità con i nuclei esistenti. Partecipano, alla definizione della soglia di riduzione del consumo di suolo da parte degli strumenti di governo del territorio (PTCP e PGT), anche i contenuti del PTRA Valli Alpine. Sebino e Franciacorta L’indice di urbanizzazione dell’ambito (11,5%) è allineato alla media provinciale (15,47%) in virtù della forte presenza di suolo non utilizzabile. Il livello di urbanizzazione presenta forti concentrazioni -all’imbocco della Valcamonica, nella porzione meridionale del Lago di Iseo e nella Valcalepio (tavola 05.D1) - mentre il consumo di suolo è basso solo in corrispondenza di impedimenti o limiti fisici imposti dalla morfologia del territorio. Il suolo agricolo è di valore elevato solo nelle porzioni di fondovalle delle incisioni vallive, e nei pressi dell’edificato più denso assume caratteri prevalentemente residuali (tavola 05.D3). Le previsioni insediative dei PGT, se rapportate alla dimensione degli insediamenti e al suolo residuale disponibile assumono un carattere dimensionale rilevante, soprattutto nel medio lago e nella porzione settentrionale, all’imbocco della Valcamonica, e consolidano le tendenze conurbative e di dispersione insediativa esistenti (tavola 04.C2). La porzione settentrionale dell’ambito costituisce, insieme con le propaggini bresciane della bassa Valcamonica, un areale di rigenerazione potenziale che (per densità di dismissione, incidenza di suolo residuale, interesse turistico e paesaggistico) può assumere un interesse di rilievo regionale (areale n°15 - tavola 05.D4). I processi di consumo del suolo potrebbero ulteriormente accentuarsi per effetto della vocazione turistica del territorio. Le previsioni di trasformazione pertanto, devono essere prioritariamente orientate al recupero e alla rigenerazione urbana, rendendo la diminuzione di consumo di suolo effettiva e di portata significativa. Eventuali fabbisogni da soddisfare su aree libere devono riferirsi ad archi temporali di breve periodo (indicativamente un ciclo di vigenza del DdP). Le politiche di rigenerazione potranno essere attivate anche con l’ausilio degli strumenti delineati dal PTR per gli areali di rilevanza sovralocale di interesse strategico (areali n° 15 – tavola 05.D4), da dettagliare e sviluppare anche attraverso processi di co-pianificazione (Regione-Provincia- Comuni). Qui potranno essere perseguiti obiettivi di riqualificazione urbana e paesaggistica, di supporto, oltre che alla domanda endogena, anche alla vocazione turistica e all’erogazione dei servizi nei confronti dei Comuni gravitanti sul lago. La rigenerazione e la riduzione del consumo di suolo devono essere declinate rispetto alle gerarchie territoriali dell’Ato e al ruolo dei poli di gravitazione (principalmente Lovere) con applicazione dei criteri generali dettati dal PTR per gli obiettivi di progetto territoriale degli Ato (presenza o necessità di insediamento di servizi e attività strategiche di rilevanza sovralocale, ruolo assunto dai Comuni all’interno del sistema economico, produttivo e turistico, ecc.). La riduzione del consumo di suolo deve partecipare, con le altre azioni di pianificazione locale, al miglioramento del rapporto tra sistema edificato, tessuto rurale e sistema ambientale. A tal fine l’eventuale consumo di suolo deve privilegiare la compattazione della forma urbana, evitando l’ulteriore frammentazione dei suoli, la dispersione territoriale, l’occlusione delle residue direttrici di connessione dei sistemi rurali (di fondo valle o peri-lacuali), l’impoverimento o decadimento delle visuali paesaggistiche del lago, la dispersione delle frange urbane. La provincia è tra le aree più ricche tra quelle monitorate dall’ OCSE: il suo prodotto interno lordo (PIL) pro capite supera la media delle altre aree analoghe monitoratee la disoccupazione è sempre stata storicamente molto bassa.Cinque comparti (prodotti in metallo, macchinari e attrezzature, gomma e plastica, tessile e confezioni, materiale elettrico) rappresentano il 53% degli addetti e il 56% delle Unità Locali del manifatturiero.Il sistema manifatturiero bergamasco presenta una migliore tenuta nella crisi con variazioni % sia nel numero di UL che di addetti inferiori a quelle regionali. Note: Elaborazioni FLA su dati SMAIL - UNIONCAMERE Lombardia 2014 Soglia provinciale di riduzione del consumo di suolo pari a 20 - 25% per le funzioni residenziali e pari al 20% per le funzioni produttive di beni e servizi (art. 3, comma 1 lett.o, l.r. 31/14). S u p e r f i c i e t e r r i t o r i a l e c o n d a t i P G T d i s p o n i b i l i T o t a l e s u p e r f i c i e u r b a n i z z a t a ( S U ) T o t a l e s u p e r f i c i e u r b a n i z z a b i l e ( S U r b ) C o n s u m o d i s u o l o r i s p e t t o a l l a s u p e r f i c i e t e r r i t o r i a l e c o n d a t i P G T d i s p o n i b i l i C o n s u m o d i s u o l o ( a r t . 2 L R 3 1 / 2 0 1 4 ) h a h a h a % % BASSA PIANURA BERGAMASCA 36.295 7248 1.040 22,8% 12,5% COLLINA E ALTA PIANURA BERGAMASCA 50.896 20400 1.806 43,6% 8,1% SEBINO E FRANCIACORTA 19.718 2271 201 12,5% 8,1% VALLI BERGAMASCHE 160.841 11513 1.758 8,3% 13,2% T O T A L E P R O V I N C I A 2 6 7 . 7 5 0 4 1 4 3 2 4 . 8 0 5 1 7 , 3 % 1 0 , 4 % A M B I T O T E R R I T O R I A L E UNITA’ LOCALI ADDETTI 2001 2011 2015 2020 2025 2030 2050 popolazione previsioni ISTAT previsioni Eupolis previsioni PRERP 900.000 1.000.000 1.100.000 1.300.000 1.200.000 abitazioni occupate 373.780 nuove abitazioni 7.591 abitazioni non occupate 91.364 totale 465.144 abitazioni occupate 437.474 abitazioni non occupate 128.896 totale 566.370 Bassa pianura bergamasca Collina e alta pianura bergamasca Valli bergamasche Sebino e Franciacorta

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Caratteri e criteri per la riduzione del consumo di suolo e la rigenerazione urbana

riproduzioni fuori scala

SPECIFICITA’ TERRITORIALI DEGLI AMBITIELEMENTI IDENTITARI SISTEMA PAESISTICO AMBIENTALEMORFOLOGIA ED ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA STRUTTURA FISICA - A1 ELEMENTI DI VALORE PAES.-AMB. EMERGENTI - A2 ELEMENTI IDENTITARI DEL SISTEMA RURALE - A3 ELEMENTI ORIGINARI DELLA STRUTTURA TERRITORIALE - A4

ELEMENTI IDENTITARI DEL SISTEMA INSEDIATIVO E INFRASTRUTTURALESPECIFICITA’ TERRITORIALI DEGLI AMBITI

EVOLUZIONE DEI PROCESSI INSEDIATIVI - A5 DENSITA’ E CARATTERI INSEDIATIVI - A6 SISTEMA INFRASTRUTTURALE ESISTENTE E DI PROGETTO - A7 POLARITA’ PTCP E SISTEMA DI RELAZIONI - A8

SUOLO URBANIZZATO E CONSUMO DI SUOLO

SUPERFICIE URBANIZZATA E SUPERFICIE URBANIZZABILE - C1 CARATTERIZZAZIONE DEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE - C2 INCIDENZA DELLA RIGENERAZIONE SU SUOLO URBANIZZATO - C3

CARATTER. QUALITATIVE DEI SUOLI

QUALITA’ DEI SUOLI AGRICOLI - B

VALORI DEL SUOLO - CRITERI E INDIRIZZI DI PIANOSUOLO RESIDUALE - D1

VALORI PAESISTICO-AMBIENTALI E SUOLO RESIDUALE - D2

QUALITA’ DEL SUOLO RESIDUALE - D3

STRATEGIE E SISTEMI DELLA RIGENERAZIONE - D4

CRITERI E INDIRIZZI DI PIANO

06Marchi di qualità (IGP, IGT, DOCG, DOP)

Colture biologiche

*per approfondimenti vedi TAV. 03.B

Superficie urbanizzata

Superficie urbanizzabilie

Parti delle previsioni dei PGT escluse dal calcolo della superficie urbanizzabile

Comuni con PGT non disponibile

*per approfondimenti vedi TAV. 04.C1

Aree da recuperare

Aree da recuperare ricomprese in ambiti di trasformazione

Aree da recuperare comprese in strumenti di programmazione negoziata

Polarità individuate dai PTCP - capoluoghi

Polarità individuate dai PTCP

HUB intercontenintale Milano Malpensa

Aeroporti internazionali

< 1.000

1.000 - 5.000

5.000 - 10.000

10.000 - 15.000

> 15.000

Aree urbanizzate al 1954

Aree urbanizzate al 1980

Aree urbanizzate al 1999-2000

Aree urbanizzate al 2012

Ghiacciai

Boschi, vegetazione ripariale e altra vegetazione spontanea

Sistema idrico superficiale: fiumi e Laghi principali

Reticolo idrico principale

Fontanili

Rete irrigua

Area argini maestri del fiume Po

Rilievi alpini, prealpini e appenninici

*per approfondimenti vedi TAV. 02.A1

Rete Natura 2000-Siti di importanza comunitaria (SIC)

Rete Natura 2000 - Zone di protezione speciale (ZPS)

Parchi naturali

Zone umide - Convenzione RAMSAR

Pascoli d’alta quota, prati e prati stabili

Marcite

Risaie

Vigneti

Oliveti

Castagneti da frutto

Frutteti e frutti minori

Colture floro-vivaistiche

Colture orticole in campo aperto

Seminativi semplici

Seminativi arborati

Nuclei di antica formazione

Ambiti di specifico valore storico ambientale Barco della Certosa

Beni culturali vincolati

Il Naviglio Grande e il Naviglio di Pavia

Canali di rilevanza storico-paesaggistica

< 25% - Livello molto critico

> 25% - 50% - Livello critico

> 50% - 75% - Livello poco critico

> 75% - Livello non critico

Superfice urbanizzata

*per approfondimenti vedi TAV. 05.D1

Elementi della Rete natura 2000 e parchi naturali

Qualità alta

Qualità media

Qualità bassa

Superficie urbanizzata

*per approfondimenti vedi TAV. 05.D3

< 2% - Incidenza trascurabile

> 2% - 5% - Incidenza bassa

> 5% - 12% - Incidenza alta

> 12% - 39% - Incidenza critica

Parchi nazionali e regionali

Monumenti naturali

Parchi locali di interesse sovracomunale (PLIS)

Ambiti di elevata naturalita’ della montagna

Ambito di salvaguardia dello scenario lacuale

Tutela del paesaggio dei laghi di Mantova

Ambito di specifica tutela dei laghi insubrici

Area argini maestri fiume Po

Oltrepo Pavese

Sistema idrico superficiale: fiumi e laghi principali

Geositi

Siti UNESCO

*per approfondimenti vedi TAV. 02.A2

Filari e siepi

Agricoltura periurbana, presenza diffusa o prevalente

Superficie urbanizzata

Sistema idrico superficiale: laghi e fiumi principali

Rete ferroviaria

*per approfondimenti vedi TAV. 02.A4

Rete ferroviaria

Autostrade

Strade statali

Strade provinciali

Viabilità di progetto

Rete ferroviaria di progetto

*per approfondimenti vedi TAV. 02.A5

Servizi pubblici o privati e aree infrastrutturali

Insediamenti industriali, artig ianali e commerciali

Rete ferroviaria

Autostrade

Strade statali

Strade provinciali

Viabilità di progetto

Rete ferroviaria di progetto

*per approfondimenti vedi TAV. 02.A6

Rete ferroviaria AV/AC

Rete RFI-FN

Rete metropolitana e metrotranviaria

Nuovi interventi - linee AV/AC

Nuovi interventi sulla rete ferroviaria

Rete metropolitana e metrotranviaria in progetto

Stazioni ferroviarie

Autostrade

Strade statali e provinciali ex-statali

Altre strade

Nuovi interventi

Interventi sulla rete esistente

Porti fluviali

Canale navigabile Mantova - Adriatico

Terminal intermodali

Intervallo 125 - 1.000

Intervallo > 1.000 - 2.500

Intervallo > 2.500 - 5.000

Intervallo > 5.000 - 10.000

Intervallo > 10.000

Intervallo 125 - 335

Intervallo > 335 - 690

Intervallo > 690 - 1.340

Intervallo > 1.340 - 2.550

Intervallo > 2.550

*per approfondimenti vedi TAV. 02.A8

Qualità alta

Qualità media

Qualità bassa

Sistema idrico principale

Aree urbanizzate

Suolo non agricolo (rocce, ghiacciai, aree sterili ecc)

Ambiti di trasformazione su superficie urbanizzata

Ambiti di trasformazione su superf. non urbanizzata

Ambiti di trasformazione su suolo urbanizzato

Ambiti di trasformazione su suolo non urbanizzato

< 2% incidenza trascurabile

> 2% - 5% incidenza bassa

> 5% - 12% incidenza alta

> 12% - 39% incidenza critica

Rete ferroviaria

Autostrade

Strade statali e provinciali ex-statali

Rete ferroviaria di progetto

Viabilità di progetto

*per approfondimenti vedi TAV. 04.C3

Note:con “abitazioni occupate” si intendono le abitazioni occupate da persone che hanno dimora abituale nelle stesse, anche se assenti alla data del censimentocon “abitazioni non occupate” si intendono le abitazioni occupate esclusivamente da persone non residenti, quelle non occupate da residenti e quelle non occupate, quelle utilizzate ad uso diverso e la quota relativa alla parte dello stock lasciata libera per la vendita o l’affittole “nuove abitazioni” sono il risultato di una stima ottenuta in base ai permessi di costruire presentati nel 2011 e 2012 e considerando invariata la dimensione media delle abitazioni al Censimento 2011

Note:Le previsioni ISTAT sono regionali: per tutti gli anni considerati i dati provinciali sono stimati ipotizzando che le province mantengano invariato, rispetto al 2011, il loro peso demografico sul totale regionale. Questo rappresenta naturalmente una forzatura, soprattutto nel lungo periodo, oltre a trascurare effetti che, anche alla luce dei fenomeni più recenti, potrebbero mutare radicalmente gli andamenti demografici o l’afflusso di popolazione stranieraFonti:(1) ISTAT http://demo.istat.it/ (2) Eupolislombardia, Portale SIS.EL http://dwh.servizirl.it/SASPortal/main.do(3) PRERP 2014-2016, Tabella 1.31

STOCK DI ABITAZIONI AI CENSIMENTI 2001-2011 ANDAMENTO DEMOGRAFICO E PREVISIONI COMPOSIZIONE PERCENTUALE SRUTTURA PRODUTTIVA

Regione LombardiaDirezione Generale Territorio, Urbanistica e Difesa del suoloPaolo Baccolo (Direttore Generale)Marco Cassin (Dirigente responsabile)Sara PaceAntonella Zucca

Fondazione Lombardia per l’AmbienteFabrizio Piccarolo (Direttore)Riccardo Falco (Responsabile dell’Area di Ricerca Territoriale)Manuela Panzini (Coordinatore)

Ufficio di pianoDirezione Generale Territorio, Urbanistica e Difesa del suoloMarco Cassin (Dirigente Responsabile e Coordinamento generale)Sara PaceAntonella ZuccaPiero GarbelliAntonella SaccoCarolina SemeraroFondazione Lombardia per l’AmbienteManuela Panzini (Coordinamento gruppo di lavoro FLA)Fabrizio OttoliniGianmarco ParisEkaterina SolomatinUgo TargettiAngela AiroldiLorenzo Spallino

Progettazione graficaSergio CogliatiTania Feltrin

Gli Ambiti di Trasformazione dei PGT vengono classificati in base alla funzione prevalente.Quando la superficie dell’Ambito di Trasformazione ricade per più del 50% nelle aree urbanizzabili, allora l’intero Ambito di Trasformazione viene classificato come Ambito su suolo libero.

La tavola rappresenta la distribuzione territoriale delle aree da recuperare e la classificazione dei comuni per intervallo di incidenza delle aree da recuperare sull’urbanizzato.Le aree da recuperare comprendono le aree dismesse, come risultano nel SIT della Regione e le aree contaminate da bonificare, come risultano dalla banca dati AGISCO; i due archivi forniscono i dati dimensionali.I valori di incidenza delle aree da recuperare sull’urbanizzato che variano da < 2% ad un massimo registrato del 39% sono stati distribuiti in quattro intervalli.

Parco nazionale e parchi regionali

Areali degli elementi di primo e secondo livello della RER

Corridoi primari della RER

Varchi della RER

Ambiti di Alta Naturalità della montagna

Ambito di tutela dell’Oltrepò Pavese

Ambito di tutela del grande fiume Po

Ambiti di specifico valore storico ambientale Barco della Certosa

Sistema idrico superficiale: fiumi e laghi principali

Sistema idrico superficiale: navigli storici e canali navigabili

Fontanili

Superfici urbanizzate

Rete infrastrutturale esistente

Rete infrastrutturale inprogetto

Rete ferroviaria

*per approfondimenti vedi TAV. 05.D2

< 25% - Livello molto critico

> 25% - 50% - Livello critico

> 50% - 75% - Livello poco critico

1 - 20 (num. progress. di Aptr)

Capoluoghi provinciali

Polarità da PTCP (abitanti > 10.000)

Rete ferroviaria

Autostrade

Strade statali e provinciali ex-statali

Rete ferroviaria di progetto

Viabilità di progetto

*per approfondimenti vedi TAV. 05.D4

Confine Regione Lombardia

Confini della Città Metropolitana e delle province

Ambiti Territoriali Omogenei PTR - LR31/2014

Progetto di integrazione del PTR ai sensi della l.r. 31/14

CARATTERI SOCIO-ECONOMICI

ELEMENTI DI VALORE DELLA BIODIVERSITA’

ALTRI ELEMENTI DI VALORE DEL SISTEMA AMBIENTALE

ELEMENTI DI VALORE DEL PAESAGGIO

Colture agricole (rif. DUSAF 2012)

Elementi lineari (rif. DUSAF 2012)

EVOLUZIONE DEGLI INSEDIAMENTI (1954 - 2012)

SISTEMA INFRASTRUTTURALE

SISTEMA INSEDIATIVOResidenza (densità abitativa - ab./km2)

Servizi e infrastrutture

Attività economiche

SISTEMA INFRASTRUTTURALE

RETE FERROVIARIA

RETE VIABILISTICA

PORTI FLUVIALI E CANALI NAVIGABILI

INTERPORTI

Polarità

Flussi totali giornalieri per Origine/Destinazione

Flussi totali città di Milano

Flussi totali (esclusa Milano)

Produzioni di qualità

Valori di qualità dei suoli “utili” in base agli elementi identitari del sistema rurale

Incidenza delle aree da recuperare sulla superficie urbanizzata - tavola 04.C1

Sistema infrastrutturale

Indice del suolo residuale ISR

PRINCIPALI VALORI E TUTELE AMBIENTALITutela e valorizzazione della biodiversità

Tutela e valorizzazione diffusa del sistema ambientale

Progetto di connessione degli elementi di valore ambientale

PRINCIPALI VALORI E TUTELE PAESAGGISTICHEElementi della tutela paesistica diffusa

Elementi fisici e della struttura paesaggistica tutelati

SISTEMA INSEDIATIVO E INFRASTRUTTURALE

Qualità del suolo residuale in relazione agli elementi identitari del sistema rurale nella tavola 02.A3

Incidenza delle aree da recuperare su superficie urbanizzata

Indice del suolo residuale

Sistema infrastrutturale

Areali di programmazione territoriale della rigenerazione (Aptr)

SISTEMA AREOPORTUALE

2001

2011

2012

Business Services

Editoria, comunicazione

Turismo

Trasporti

Commercio dettaglio

Commercio ingrosso

Public utilities

Costruzioni

Manifattura

Estrazioni

Agricoltura

Istruzione, salute,servizi alla persona

Altri servizi

La tavola rappresenta il suolo residuale, con cui si intende il territorio libero al netto sia delle aree che presentano significative limitazioni fisiche all’edificabilità, che delle aree che sono interessate da vincoli ambientali tali da precluderne la trasformazione. Il suolo residuale è ottenuto sottraendo dalla superficie territoriale comunale le aree a pendenza molto elevata (acclività >50%), le zone umide e occupate da corpi idrici, fiumi e laghi, le aree appartenenti alla Rete Natura 2000 (SIC e ZPS), i monumenti naturali, le riserve naturali, i parchi naturali, le aree che ricadono in Fascia A del Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI), le aree con fattibilità geologico con gravi limitazioni (classe IV). L’indice di suolo residuale (iSR) è il risultato del rapporto tra il suolo residuale (SR) e la somma del suolo residuale e della superficie urbanizzata (SU).

iSR (%) = SR / (SR+SU) x 100 Il livello di criticità del suolo residuale oltre ad orientare i criteri per il contenimento del consumo di suolo definiti per gli Ambiti territoriali omogenei, costituisce elemento fondante del progetto di integrazione del PTR ai sensi della l.r. 31/14, rapportandosi con la qualità paesistico-ambientale (tavola 05.D2) e agronomico (tavola 05.D3) e così come con il tema e le strategie per la rigenerazione (tavola 05.D4).

La tavola restituisce il sistema dei valori ambientali della Regione in relazione ai livelli di criticità del suolo residuale (tavola 05.D1), consentendo in tal modo di leggere i possibili conflitti, esistenti o insorgenti, tra i processi di consumo di suolo e la struttura ambientale della Regione.A tal fine la tavola restituisce la struttura delle principali tutele paesaggistico-ambientali (tavola 02.A2 - Parchi nazionali e regionali, Parchi naturali, grandi areali di tutela paesaggistica del PPR) all’interno del progetto di Rete Natura 2000 e del progetto di Rete Ecologica Regionale. Il riconoscimento del sistema dei valori e delle tuteleambientali confluisce nei criteri per il contenimento del consumo di suolo definiti per gli Ambiti territoriali omogenei.

La tavola restituisce il sistema dei valori agronomici della Regione in relazione ai livelli di criticità del suolo residuale (tavola 05.D1), consentendo in tal modo di leggere i possibili conflitti, esistenti o insorgenti, tra il suolo residuale (ossia il suolo a maggiore pressione insediativa) e la qualità agronomica degli stessi, così come indicata nella tavola 03.B.Nella tavola viene attribuito un giudizio di valore sintetico di qualità al suolo residuale in rapporto al valore agricolo (definito con il metodo Metland) e alla presenza di produzioni agricoli di qualità e di elementi identitari del sistema rurale così come indicati nelle tavole 02.A3.Tale assetto indirizza i criteri per il contenimento del consumo di suolo definiti per gli Ambiti territoriali omogenei.

La tavola costituisce il riferimento territoriale della strategia del PTR per la rigenerazione che si articola in rigenerazione territoriale e rigenerazione urbana preminente. La tavola individua gli Areali di programmazione territoriale della rigenerazione che riguardano territori che per rilevanza delle relazioni intercomunali (tavola 02.A8), scarsità del suolo residuale e rilevanza delle aree da recuperare, richiedono la pianificazione e la programmazione degli interventi a scala sovracomunale.La tavola evidenzia i Comuni con indice di suolo residuale inferiore al 75% (tavola 05.D1) classificati per incidenza delle aree da recuperare in rapporto alla superficie urbanizzata (tavola 04.C3), i capoluoghi e i comuni classificati come polarità di livello provinciale (con popolazione superiore ai 10.000 abitanti) quali territori dove la rigenerazione può assumere carattere preminente. I capoluoghi e i poli provinciali costituiscono i cardini della pianificazione territoriale di scala sovracomunale. La Regione, la Città Metropolitana e le Province, insieme ai Comuni, individuano, prioritariamente all’interno degli Areali, obiettivi di rigenerazione territoriale di scala vasta e i comuni ove la rigenerazione urbana assume carattere preminente. Per questi casi si attivano gli incentivi e le semplificazioni previsti dalla l.r. 31/14.

dicembre 2015

Superficie urbanizzata

Comuni con dati non disponibili

*per approfondimenti vedi TAV. 04.C2

Ambiti di trasformazione prevalentemente per altre funzioni del Documento di Piano dei PGT

Ambiti di trasformazione prevalentemente residenziali del Documento di Piano dei PGT

Soglia provinciale di riduzione del consumo di suolo

Provincia di Bergamo

Bassa Pianura Bergamasca: Sistema fisico della bassa pianura e dei grandi fiumi. Elementi del soprassuolo: fiumi principali (Adda, Serio, Oglio, Brembo); fascia delle risorgive tra Adda e Oglio; canali (Naviglio Civico di Cremona); sistema irriguo e relativi impianti; cespuglieti e lembi di macchie boschive superstiti.Collina e Alta Pianura Bergamasca:Sistema fisico pedemontano collinare, dell’alta pianura e dei grandi fiumi. Elementi del soprassuolo: fiumi principali (Oglio, Serio, Brembo); canali (Naviglio Civico di Cremona); sistema irriguo e relativi impianti; boschi dei rilievi collinari pedemontani e delle valli fluviali.Valli Bergamasche:Sistema fisico della Montagna. Elementi del soprassuolo: boschi dei versanti montani, fiumi principali (Serio, Oglio, Brembo), laghi d’alta quota e laghi i valle.Sebino e Franciacorta:Sistema fisico pedemontano collinare degli anfiteatri morenici e dei grandi laghi. Elementi del soprassuolo: lago d’Iseo, fiume Oglio, sistema boschivo dei pendii prealpini e collinari.

Bassa Pianura Bergamasca: Tipologia: paesaggio agrario delle colture cerealicole della bassa pianura e delle fasce fluviali, continuo e strutturato, con carattere ordinatore. Sistema territoriale agrario dell’agricoltura professionale. Elementi: prati irrigui e marcitori (Gera d’Adda e areale dei fontanili e delle risorgive della fascia del Serio e del Naviglio Vecchio di Cremona), argini e lembi vegetati dei corsi d’acqua, siepi, filari e cespuglieti ripariali.Collina e Alta Pianura Bergamasca:Tipologia: paesaggio agrario dell’alta pianura e della fascia collinare, discontinuo e destrutturato nell’area metropolitana, con indebolimento del carattere ordinatore. Presenza diffusa o prevalente dell’agricoltura periurbana, assunzione di valore aree libere residuali. Maggior strutturazione nella porzione meridionale, verso la basa pianura. Elementi: vigneti e prati collinari con elementi di coltivazione terrazzata; prati stabili dell’alta pianura, sistema irriguo con argini e lembi vegetati dei corsi d’acqua.Valli Bergamasche:Tipologia: paesaggio agrario dei versanti e delle dorsali alpine, discontinuo e strutturato, con carattere ordinatore. Sistema territoriale agrario della montagna e delle zone svantaggiate.Presenza di agricoltura periurbana in porzioni dei fondovalle. Paesaggio agrario del fondovalle (bassa e media valle) discontinuo e destrutturato, con perdita o indebolimento del carattere ordinatore del territorio. Presenza di agricoltura periurbana. Elementi: vigneti (Val Calepio e Val Gavarno); prati e pascoli (Val Taleggio), orti collinari, con elementi di coltivazione terrazzata; sistemi irrigui montani.Sebino e Franciacorta:Tipologia: paesaggi agrari dei versanti e delle dorsali alpine, della fascia dei laghi e degli anfiteatri delle colline moreniche, discontinui ma strutturati, con carattere ordinatore. Sistema territoriale agrario della montagna e delle zone svantaggiate (parte montana). Presenza diffusa di agricoltura periurbana con assunzione di valore delle residue aree libere (pendici moreniche e pedemontane).Elementi: vigneti e uliveti, con frequenti episodi di coltura terrazzata; pascoli dei piani alti e dei crinali, insediamenti temporanei di montagna e dimore rurali (“barek”, case a loggiato, cascine in sasso).

Bassa Pianura Bergamasca: Elementi: Borghi medioevali e castelli; Palazzi civici; residenze nobiliari; edifici religiosi e santuari; architettura rurale con modelli insediativi rurali della cascina a portico e loggiato; canali (Naviglio Civico di Cremona); siti archeologici. Collina e Alta Pianura Bergamasca:Elementi: Castelli; Palazzi civici; ville e residenze nobiliari della fascia pedemontana, con parchi e giardini; edifici religiosi, santuari, chiostri; architettura rurale con modelli insediativi rurali della cascina a corte chiusa; canali (Naviglio Civico di Cremona); archeologia industriale.Valli Bergamasche: Elementi: nuclei di antica formazione; miniere e cave di tradizione e interesse storico; centrali elettriche inizio XX secolo; edifici parrocchiali di particolare emergenza visiva; edifici religiosi, eremi, abbazie, conventi; archeologia industriale; dimore e nuclei rurali di montagna; strade miliari della prima guerra mondiale; sistemi fortificati della Val Cavallina e della Val Calepio; edifici e strutture termali di inizio XX secolo, ponti storici; edicole votive e altri segni della religiosità popolare; siti archeologici. Sebino e Franciacorta:Elementi: nuclei di antica formazione; sistema difensivo e fortificazioni di valle; architetture religiose di particolare evidenza paesaggistica; siti archeologici; insediamenti temporanei di montagna e dimore rurali (“barek”, case a loggiato, cascine in sasso).

Bassa Pianura Bergamasca: Parchi regionali: Parco del Serio, Parco dell’Adda Nord, Parco dell’Oglio Nord. SIC: Boschetto della Cascina Campagna, Bosco de’ l’isola, Fontanile BrancaleoneZPS: Bosco de’ l’isola. PLIS: Parco dei fontanili e dei boschi, Parco interprovinciale del Fiume Tormo, P.L.I.S. della Gera d’AddaCollina e Alta Pianura Bergamasca:Parchi regionali: Parco dei Colli di Bergamo, Parco del Serio, Parco dell’Adda Nord, Parco dell’Oglio Nord. SIC: Boschi dell’Astino e dell’Allegrezza, Canto Alto e Valle del Giongo, ZPS: il Toffo. Geositi: Flysch di Bergamo, Fornaci di Ranica, Marna di Bruntino. Ambiti di elevata naturalità della montagna. PLIS: della Gera d’Adda, Naturalserio, Parco del Serio Nord, Parco Agricolo Ecologico, Parco delle Valli d’Argon, PLIS del Malmera, dei Montecchi e del Colle degli Angeli, PLIS del Monte Bastia e del Roccolo, Parco del basso corso del Fiume Brembo, Parco del Rio Morla e delle rogge, Parco del Monte Canto e del Bedesco.Valli Bergamasche: Parchi regionali: Parco delle Orobie Bergamasche. SIC: Alta Val Brembana - Laghi Gemelli, Alta Val di Scalve, Boschi del Giovetto di Palline, Palude di Brivio, Val Belviso, Val Nossana – Cima di Grem, Val Sedornia - Val Zurio - Pizzo Della Presolana, Val Tartano, Val Venina, Valle Asinina, Valle del Bitto di Albaredo, Valle di Piazzatorre - Isola Di Fondra, Valle Parina, Valpredina e Misma, Valtorta e Valmoresca. ZPS: Il Toffo, Costa del Pallio, Boschi del Giovetto di Paline, Monte Resegone, Belviso Barbellino, Parco Regionale Orobie Bergamasche, Geositi: Bacino di Leffe, Calcare di Sedrina, Calcare Metallifero Bergamasco, F.ne dell’Albenza, F.ne di Pizzo del Diavolo, Formazione di Collio, Miniere di Novazza-Val Vedello, Monte Pegherolo, Parco Minerario “Ing. Andrea Bonicelli”, Pieghe nel Banco a Coralli, Argillite di Lozio, Vulcanite del Cabianca, Calcari nodulari Ladinici, Endenna – Poscante, Parco Paleontologico di Cene, Ponte Giurino-Val Brunone. Ambiti di elevata naturalità della montagna. PLIS: Piazzo, Naturalserio, Parco del Brembo e dei cantoni di Lenna, PLIS del Malmera, dei Montecchi e del Colle degli Angeli, Parco del Monte Canto e del Bedesco, Parco del lago d’Endine, Parco Locale di Interesse Sovraccomunale del Monte Varro.Sebino e Franciacorta:Parchi regionali: Parco dell’Oglio Nord. SIC e ZPS: Valle del Freddo. Geositi: Valle del freddo, Pietra di Credaro . Ambiti di elevata naturalità della montagna.Ambiti di salvaguardia dei laghi insubrici. PLIS: del Corno di Predore e Tavernola, Parco dell’Alto Sebino.

Bassa Pianura Bergamasca: soglia 1954: sistema insediativo dei nuclei storici, con struttura urbana e dimensionale marcata per Treviglio, Caravaggio e Romano di Lombardia.periodo 1954 – 1980: espansione di cintura dei nuclei storici, più marcata per i centri dimensionalmente più rilevanti. Tendenza conurbativa della direttrice Treviglio-Caravaggioperiodo 1980 – 2000: espansioni di cintura o diffusive, estese a tutto l’ambito, con accentuazione delle tendenze conurbative di Treviglio lungo le radiali di accesso;periodo 2000 – 2012: addizioni urbane diffuse e ulteriori episodi espansivi nucleiformi sparsi.Collina e Alta Pianura Bergamasca:soglia 1954: predominanza del sistema urbano di Bergamo, interconnesso con il sistema insediativo della Valle Seriana. Nel resto dell’ambito sistema insediativo dei nuclei storici.periodo 1954 – 1980: forte espansione delle radiali di Bergamo, formazione della conurbazione pedemontana, intervalliva e di tutte le direttrici occidentali di pianura.periodo 1980 – 2000: incremento delle dinamiche conurbative dell’area bergamasca e diffusione degli episodi diffusivi anche a est. Ulteriore frammentazione territoriale.periodo 2000 – 2012: addizioni urbane diffuse per tutto l’ambito, densificazione delle direttrici conurbate ed ulteriore frammentazione territoriale.Valli Bergamasche: soglia 1954: nuclei insediativi di fondo valle e nuclei sparsi di versante e dorsale. Rilevanza dimensionale degli insediamenti della Valseriana. Di rango dimensionale inferiore quelli della Val Brembana, della Valle Imagna e di Scalve.periodo 1954 – 1980: forte conurbazione di tutti i sistemi insediativi di fondovalle ed espansioni di cintura per gli altri nuclei isolati.periodo 1980 – 2000: espansioni di consolidamento dei sistemi conurbati di fondo valle, con nuovi episodi diffusivi anche nelle porzioni medie ed alte delle valli.periodo 2000 – 2012: addizioni diffuse di carattere nucleiforme e sparso, diffusi uniformemente in tutto l’ambito.Sebino e Franciacorta:soglia 1954: sistema insediativo dei nuclei storici, già con presenza di un sistema lineare lungo la sponda occidentale del lago d’Iseo (Lovere, Costa Volpino).periodo 1954 – 1980: espansione urbana di cintura di tutti i centri, con rafforzamento della conurbazione rivierasca. Intensi episodi diffusivi e sparsi sia nelle porzioni rivierasche sia sui versanti pedemontani.periodo 1980 – 2000: forte espansione urbana diffusa nelle porzioni meridionale e settentrionale dell’ambito.periodo 2000 – 2012: addizioni urbane diffusive e polverizzate, di più contenuta dimensione.

Bassa Pianura Bergamasca: Tipologie insediative: conurbazione urbana di Treviglio, direttrici lineari con tendenza conurbativa (Treviglio- Caravaggio e radiali di Treviglio), insediamenti urbani distinti e nucleiformi, insediamenti rurali sparsi di pianuraCaratteri dei sistemi insediativi: sistema insediativo generalmente poco denso e con basso grado di frammentazione. Ricorrenza di nuclei produttivi in corrispondenza dei nuclei urbani. Collina e Alta Pianura Bergamasca:Tipologie insediative: conurbazione metropolitana di Bergamo, direttrici lineari con tendenza conurbativa (direttrici pedemontane e radiali del capoluogo), insediamenti urbani ad alta frammentazione, insediamenti rurali sparsi di collina.Caratteri dei sistemi insediativi: insediamenti ad alta e media densità nella porzione centrale dell’area metropolitana. Modello diffusivo a media e bassa densità verso l’esterno e lungo le direttrici radiali della conurbazione. Sistema diffusivo a densità molto bassa nella porzione collinare. Insediamenti produttivi di grande rilievo dimensionale in tutta l’area metropolitana. Valli Bergamasche: Tipologie insediative: conurbazioni lineari di fondovalle (Valseriana, Valbrembana), insediamenti urbani distinti e nucleiformi dei versanti e delle dorsali: Presenza rilevante di sistemi insediativi sparsi ad alta frammentazione territoriale. Insediamenti e nuclei rurali della montagna.Caratteri dei sistemi insediativi: Insediamenti di media densità nelle porzioni di bassa valle, connesse con l’area metropolitana bergamasca. Prevalenza di insediamenti a densità bassa o molto bassa nel resto delle valli, con alta frammentazione territoriale. Presenza di insediamenti rurali sparsi e nucleiformi di montagna sulle dorsali e sui versanti.Sebino e Franciacorta:Tipologie insediative: direttrici delle sponde lacuali con tendenza conurbativa nella porzione meridionale e settentrionale del Lago d’Iseo. Direttrice conurbata Sarnico-Bergamo. Insediamenti urbani distinti e nucleiformi dei versanti e delle dorsali. Insediamenti rurali sparsi della montagna. Caratteri dei sistemi insediativi: Sistema insediativo dell’anfiteatro morenico sub lacuale per addensamenti urbani conurbati, ad alta e media densità. Sistema insediativo a bassa densità lungo le sponde lacuali, più elevata nella parte terminale del Lago, verso la Valcamonica. Presenza di insediamenti produttivi lungo la direttrice Sarnico-Bergamo.

Bassa Pianura Bergamasca: Rete viaria principale radiale su Bergamo (SP Soncinese, SP Cremasca) di attraversamento est-ovest (ex SS 11 Padana Superiore) o di connessione sud (Bergamina).Sistema ferroviario di livello regionale e interregionale, passante. Presenza diffusa di stazioni del SFR. Elementi di progetto strategico: Tratta autostradale della Brebemi e sistema di raccordo con la A4 verso Bergamo. Linea AV/AC Treviglio-BresciaCollina e Alta Pianura Bergamasca:Sistema viario metropolitano radiocentrico su Bergamo.Collegamenti autostradali diretti (A4 Milano – Trieste) Sistema ferroviario, di livello regionale e interregionale, radiocentrico su Bergamo. Presenza diffusa di stazioni del SFR. Aeroporto di Orio al Serio.Elementi di progetto strategico: completamento raccordo autostradale A4-Brebemi e Pedemontana Lombarda, variante viaria Calusco d’Adda-Terno. Opere di completamento tangenziale sud di Bergamo., Linea AV/AC Milano – Verona e opere di raccordo con linea ferroviaria esistente. Metrotranvia metropolitana di progetto.Valli Bergamasche: Sistema viario di fondovalle di connessione con il sistema bergamasco (ex SS della Valbrembana, ex SS della Valseriana, SS del Tonale e della Mendola ) o di collegamento interprovinciale (SP del lago di Pusiano e Garlate).Elementi di progetto strategico: variante di Cisano Bergamasco e opere connesse.Sebino e Franciacorta:Sistema viario spondale di collegamento con Bergamo (SP Sebina Occidentale).Navigazione del Lago di Iseo

Bassa Pianura Bergamasca: Sistema policentrico, su base locale, attestato sui centri di Treviglio, Caravaggio e Romano di Lombardia, rilevabili per tutte le componenti stimate dalla matrice OD 2014 (motivi di lavoro, di studio e altro motivo).Collina e Alta Pianura Bergamasca:Sistema gravitante su Bergamo, rilevabile per tutte le componenti dei flussi stimati dalla matrice OD 2014 (motivi di lavoro, di studio e altro motivo).Un buon grado di polarizzazione esprime anche Orio al Serio in virtù dell’attrazione espressa dall’aeroporto.Valli Bergamasche: Sistema debolmente policentrico, gravitante su Bergamo e rilevabile soprattutto per le polarizzazioni di livello locale della Val Seriana (Albino, Gazzaniga, Gandino e Clusone), comunque rilevabili per tutte le componenti dei flussi stimati dalla matrice OD 2014 (motivi di lavoro, di studio e altro motivo). Sebino e Franciacorta:Sistema debolmente monocentrico su base locale, per la parte settentrionale dell’ambito, gravitante sulla polarità di Lovere, rilevabile per tutte le componenti stimate dalla matrice OD 2014. Il resto dell’ambito gravita su Bergamo.

Bassa Pianura Bergamasca: Qualità dei suoli liberi residuali distribuita in modo disomogeneo. Prevalentemente “alta” ad est del Serio. Alternanza delle classi “alta” e “media” ad ovest del Serio.Concentrazione di suoli in classe “media” nell’areale di Treviglio e nelle fasce fluviali.Collina e Alta Pianura Bergamasca:Qualità dei suoli liberi residuali distribuita in modo disomogeneo. Prevalentemente “alta” nella fascia di pianura pedemontana ad est del Serio. Alternanza delle classi “alta” e “media” nella fascia di pianura pedemontana ad ovest del Serio.Prevalentemente “bassa” nelle aree collinari. Valli Bergamasche:Qualità dei suoli liberi residuali distribuita in modo disomogeneo.Alternanza delle classi “alta” e “bassa”.Partecipano all’attribuzione del valore di classe “alta” le coltivazioni a prato, i pascoli d’alta quota, i castagneti da frutto e le coltivazioni della vite della bassa Valbrembana e bassa Valle Imagna.Sebino e Franciacorta:Qualità dei suoli liberi residuali distribuita in modo disomogeneo.Alternanza delle classi “alta” e “bassa”.Partecipano all’attribuzione del valore di classe “alta” le coltivazioni a prato, i pascoli d’alta quota, i castagneti da frutto e le coltivazioni della vite.

Bassa Pianura BergamascaL’indice di urbanizzazione territoriale dell’ambito (20,0%) è leggermente superiore alla media provinciale (15,47%). L’indice di suolo residuale (tavola 05.D1) evidenzia una distribuzione variabile dei livelli di criticità del consumo di suolo.Ad ovest del Serio incide in modo significativo la rilevanza dei sistemi insediativi posti lungo le direttrici della SS 42 (Treviglio-Bergamo) e dell’asse Cassano d’Adda, Treviglio e Caravaggio, con livelli di consumo di suolo tendenzialmente più elevati. Qui la continuità delle aree libere è interrotta dalle direttrici di intensa urbanizzazione, ove il sistema rurale assume talvolta caratteri periurbani. In ogni nucleo insediativo sono presenti insediamenti produttivi posti ai margini del tessuto urbano consolidato.La qualità dei suoli, pur mediamente elevata (tavola 05.D3), è distribuita in modo disomogeneo. Il tessuto rurale, comunque, presenta ancora buoni gradi di continuità e consistenza.Sono direttamente connessi al sistema infrastrutturale di rango superiore (esistente e di previsione) gli areali con più alta potenzialità di rigenerazione, presenti sull’asse Cassano d’Adda (fuori ambito)-Treviglio- Caravaggio (areale n° 11 - tavola 05.D4) e nella porzione settentrionale gravitante sull’area metropolitana di Bergamo (areale n°6).Le previsioni di consumo di suolo libero, meno intense che nell’alta pianura, sono comunque consistenti (tavola 04.C2). Quelle di natura residenziale sono tendenzialmente contenute dimensionalmente e localizzate in adiacenza ai nuclei esistenti, di cui ne costituiscono, generalmente, il completamento. Le previsioni per insediamenti produttivi sono, invece, connotate da una maggiore dimensione e dalla frequente collocazione isolata nel tessuto rurale.In questa porzione, ad ovest del Serio, i conflitti potenziali tra sistema insediativo e valori ambientali sono più alti e il livello di tutela delle aree libere della pianura è debole, affidato quasi esclusivamente ad alcuni PLIS e ai parchi fluviali.Anche qui, come nell’alta pianura, le pressioni e le aspettative di trasformazione delle aree potrebbero ulteriormente accentuarsi per effetto dei nuovi gradi di accessibilità connessi alla realizzazione del collegamento con Treviglio e alla connessione diretta con il sistema autostradale regionale. Il rischio di una maggiore tendenza urbanizzativa, indotta dalla buona presenza di aree libere è, quindi più forte.La riduzione del consumo di suolo, pertanto, deve essere finalizzata a contenere la frammentazione del tessuto rurale e salvaguardare i residui varchi di connessione ambientale posti lungo le direttrici di conurbazione.Le previsioni di trasformazione devono, prioritariamente, essere orientate alla rigenerazione e, solo a fronte di un impossibilità di intervento, optare per consumi di suolo necessari solo al soddisfacimento di fabbisogni.In questa condizione, quindi, deve essere consistente la capacità di rispondere alla domanda insorgente con specifiche politiche di rigenerazione, rendendo la diminuzione di consumo di suolo effettiva e di portata significativa.Le politiche di rigenerazione sono attivabili anche con l’ausilio degli strumenti delineati dal PTR per gli areali di rilevanza sovralocale di interesse strategico (areale n° 6, gravitante su Bergamo/Dalmine e areale n° 11 di Treviglio - Caravaggio – tavola 05.D4), da dettagliare anche attraverso processi di co-pianificazione (Regione-Provincia-Comuni). La rigenerazione, utile a soddisfare la domanda di base (residenza e servizi), potrebbe anche favorire l’insediamento di funzioni di rango superiore, sfruttando i maggiori gradi di accessibilità indotti dalle previsioni della programmazione strategica regionale (tavola 02.A7).Ad est del Serio il consumo di suolo si mantiene costantemente più basso e il sistema rurale è connotato da una maggiore consistenza e strutturazione. Tuttavia le previsioni di trasformazione dei PGT (tavola 04.C3) incidono significativamente sulla continuità delle aree agricole, con frequenti casi di insediamenti isolati (di natura produttiva) posti all’interno del sistema rurale.Qui, dove le pressioni del sistema insediativo sono inferiori ma la disponibilità di aree libere più ampia, la riduzione del consumo di suolo deve evitare fenomeni insediativi che incidano sulla continuità del tessuto rurale evitando l’erosione dei suoli di maggiore qualità o il depauperamento dei suoi elementi infrastrutturali (rete irrigua, fontanili e risorgive, elementi vegetazionali lineari).La riduzione del consumo di suolo e la rigenerazione devono essere declinate anche rispetto alle gerarchie territoriali presenti e alla funzione svolta dai centri di gravitazione locale (Treviglio, Caravaggio e Romano di Lombardia), con applicazione dei criteri generali dettati dal PTR per gli obiettivi di progetto territoriale degli Ato (presenza o necessità di insediamento di servizi e attività strategiche di rilevanza sovralocale, ruolo assunto dai Comuni all’interno del sistema economico e produttivo, ecc.).Collina e Alta Pianura BergamascaL’indice di urbanizzazione dell’ambito (40,1%) è sensibilmente superiore alla media provinciale (15,47%) e ne descrive i caratteri di forte urbanizzazione. L’indice di suolo residuale (tavola 05.D1) evidenzia una diversa distribuzione, sul territorio, dei livelli di criticità connessi al consumo di suolo. Nel sistema metropolitano di Bergamo, che si attesta a cavallo della A4 e si estende lungo le propaggini delle radiali storiche della Val Brembana, della Val Seriana e della Valle Imagna e lungo le direttrici pedemontane verso Dalmine, Brembate e Palazzolo (BS), i fenomeni di consumo di suolo sono sensibilmente più elevati (tavola 05.D1).Il valore del suolo libero residuale (tavola 05.D3), presente in tutte le classi di valore, assume uno specifico significato in rapporto alla sua rarità o alla funzione paesistica nei territori collinari. In questa porzione, sono presenti le previsioni di consumo di suolo libero più estese e consistenti dell’Ato (tavola 04.C2), che tendono ad occludere alcuni dei residui varchi di connessione ambientale o ad indurre ulteriore frammentazione territoriale. Fanno da contraltare a questa condizione le potenzialità di rigenerazione rilevabili a scala regionale, con quote significative di aree da recuperare non ancora ricomprese, dai PGT, in previsioni di riqualificazione urbana (tavola 04.C3). Potenzialità che sono più accentuate lungo l’asse Dalmine-Bergamo-Val Seriana. Qui, dove i conflitti potenziali tra sistema insediativo e valori ambientali sono più alti, il livello di tutela ambientale delle aree libere della pianura è debole, affidato ad alcuni PLIS e ai parchi fluviali presenti.Le pressioni e le aspettative di trasformazione delle aree potrebbero ulteriormente accentuarsi per effetto dei nuovi gradi di accessibilità connessi al completamento del sistema tangenziale di Bergamo e alla realizzazione del collegamento con Treviglio.Il rischio di una maggiore tendenza urbanizzativa e di un ulteriore consumo di suolo è quindi più forte.In questa condizione deve essere consistente anche la capacità di rispondere ai fabbisogni, pregressi o insorgenti, attraverso specifiche politiche di rigenerazione, rendendo la diminuzione di consumo di suolo effettiva e di portata significativa.Le politiche di rigenerazione saranno attivabili anche con l’ausilio degli strumenti delineati dal PTR per gli areali di rilevanza sovralocale di interesse strategico (areale n° 6 – tavola 05.D4), da dettagliare e sviluppare anche attraverso processi di co-pianificazione (Regione-Provincia-Comuni). Gli elementi di potenziale rigenerazione dell’area già interessati da protocolli o accordi istituzionali (tavola 04.C3) partecipano, comunque, alla definizione del quadro di riferimento per la rigenerazione urbana di scala metropolitana.La riduzione del consumo di suolo deve essere finalizzata alla tutela dei sistemi rurali periurbani e alla salvaguardia dei residui varchi di connessione ambientale.La rigenerazione, utile a soddisfare la domanda di base (residenza e servizi), potrebbe anche favorire l’insediamento di funzioni di rango superiore, sfruttando i maggiori gradi di accessibilità indotti dalle previsioni della programmazione strategica regionale (tavola 02.A7: completamento della Pedemontana Lombarda, da Lentate sul Seveso a Dalmine, realizzazione del peduncolo Dalmine-Treviglio verso Brebemi, sistema delle metro-tramvie di Bergamo) e il ruolo di Bergamo, polo di interesse regionale.Anche la riduzione del consumo di suolo deve essere declinata rispetto alle gerarchie territoriali dell’Ato, al ruolo di Bergamo e della sua area metropolitana, con applicazione dei criteri generali dettati dal PTR per gli obiettivi di progetto territoriale degli Ato (presenza o necessità di insediamento di servizi e attività strategiche di rilevanza sovralocale, ruolo assunto dai Comuni all’interno del sistema economico e produttivo, ecc.). Le aree libere periurbane devono partecipare alla strutturazione della rete di connessione tra gli elementi di valore ambientale (Parco dei Colli di Bergamo, parchi fluviali, SIC e ZPS), attenuando i conflitti esistenti o insorgenti tra sistema della protezione e sistema insediativo (tavola 05.D2).Nelle porzioni della corona esterna del sistema metropolitano di Bergamo si registrano livelli di consumo di suolo inferiori (tavola 05.D1).Sono tuttavia presenti caratteri insediativi differenti.Verso l’Adda, ad ovest, la continuità delle aree agricole, connotate da alto valore dei suoli (tavola 05.D3) è interrotta dalle direttrici della SP155 – Borgo San Pietro-Capriate – e della SP 170 – Calusco Capriate – entrambe con tendenza conurbativa degli insediamenti. Pur in presenza di potenzialità rigenerative non elevate, o comunque non rilevabili alla scala regionale (tavola 04.C3), è significativa l’entità delle trasformazioni ammesse dai PGT (tavole 04.C1 e 04.C2). Inoltre le previsioni di trasformazione consolidano, frequentemente, le tendenze conurbative già in atto.In quest’area dell’alta pianura bergamasca è meno forte il livello di tutela ambientale delle aree libere, affidata prevalentemente ad alcuni PLIS e alla presenza, sul confine ovest, del Parco Regionale dell’Adda Nord (tavola 05.D2). Le pressioni e le aspettative di trasformazione delle aree potrebbero ulteriormente accentuarsi per effetto dei nuovi gradi di accessibilità connessi alla realizzazione delle previsioni infrastrutturali strategiche che interesseranno questi territori ( Pedemontana verso Busto Arsizio e Malpensa, variante Calusco d’Adda Terno d’Isola).Il rischio che si inneschino ulteriori processi di consumo di suolo indotti dalla maggiore disponibilità di aree libere è, quindi, più forte.Le previsioni di trasformazione devono, pertanto, essere prioritariamente orientate alla rigenerazione e, solo a fronte di un impossibilità di intervento, optare per consumi di suolo utili al soddisfacimento di fabbisogni di breve periodo.La riduzione del consumo di suolo deve perseguire il consolidamento delle aree agricole diminuendone il grado di frammentazione potenziale.Nella porzione a sud-est, la continuità delle aree agricole, connotate da alto valore dei suoli (tavola 05.D3), è più ampia e gli insediamenti ancora organizzati per nuclei distinti. In questo caso, però, l’entità delle trasformazioni ammesse dai PGT, su suolo libero, assume un rilievo meno importante (tavole 04.C1 e 04.C2) e solo in alcuni casi le previsioni di trasformazione consolidano le tendenze conurbative già in atto.In quest’area dell’alta pianura bergamasca la tutela ambientale delle aree libere è affidata prevalentemente ad alcuni PLIS e alla presenza dei parchi fluviali del Serio e dell’Oglio (quest’ultimo defilato sul confine est).Anche qui è presente il rischio di nuovi processi di consumo di suolo indotti dalla maggiore presenza di aree libere, mitigato, tuttavia, dall’assenza di nuove previsioni infrastrutturali.La riduzione del consumo di suolo può pertanto limitarsi all’applicazione della soglia d’Ato ed essere finalizzata al consolidamento delle aree agricole. Laddove necessario, il soddisfacimento di fabbisogni locali potrà riferirsi ad archi temporali superiori a quelli da considerare per le altre porzioni d’Ato.Valli BergamascheL’indice di urbanizzazione dell’ambito (7,2%) è inferiore alla media provinciale (15,47%), in virtù della forte presenza di suolo non utilizzabile. Ai livelli di urbanizzazione nulli o irrilevanti delle dorsali e dei versanti si contrappongono livelli intensi dei urbanizzazione dei fondovalle (tavola 05.D1). Nelle porzioni meridionali della Val Seriana, della Valle Imagna e della Val Brembana il territorio di fondo valle è fortemente antropizzato, con direttrici conurbate che si propagano a settentrione. Qui il suolo agricolo, di valore elevato solo nei fondovalle, assume caratteri del tutto residuali tavola 05.D3).Solo in alcune porzioni medie o alte delle valli i livelli di urbanizzazione diminuiscono sensibilmente, pur permanendo frequenti tendenze conurbative associate ad episodi di sfrangiamento del margine urbano.Sui versanti e sulle dorsali assumono un valore paesaggistico le pratiche agricole e le colture di montagna, dove spiccano gli areali di produzione vitivinicola della Val Brembana e della Val Imagna, anch’esse caratterizzate da episodi di diffusione insediativa.Solo in alcune porzioni medie o alte delle valli i livelli di urbanizzazione diminuiscono sensibilmente, pur permanendo frequenti tendenze conurbative associate a episodi di sfrangiamento o diffusione territoriale.Sono rilevanti le previsioni insediative dei PGT, soprattutto se rapportate alla dimensione degli insediamenti e al suolo residuale disponibile. Esse consolidano le tendenze conurbative e di dispersione insediativa esistenti (tavola 04.C2).La porzione meridionale della Val Seriana, di antica industrializzazione e connessa con il sistema produttivo di Bergamo, presenta elevate potenzialità di rigenerazione (areale n°14 – tavola 05.D4), che possono assumere rilevanza provinciale o regionale in ragione dei forti gradi di connessione con l’area metropolitana del capoluogo e per gli obiettivi di riqualificazione urbana e paesaggistica.Soprattutto nelle porzioni meridionali delle valli, a più stretto contatto con il sistema metropolitano di Bergamo, il sistema della tutela ambientale appare più debole. I processi di consumo del suolo potrebbero ulteriormente accentuarsi per effetto dei nuovi gradi di accessibilità connessi al completamento del sistema tangenziale sud di Bergamo e alla realizzazione del collegamento con la Val Brembana.Il rischio di una maggiore tendenza urbanizzativa, indotta dai nuovi gradi di accessibilità e dalla vocazione turistica delle porzioni più elevate è quindi più forte. Le previsioni di trasformazione pertanto, devono essere prioritariamente orientate al recupero e alla rigenerazione urbana, rendendo la diminuzione di consumo di suolo effettiva e di portata significativa. Eventuali fabbisogni da soddisfare su aree libere devono riferirsi ad archi temporali di breve periodo (indicativamente un ciclo di vigenza del DdP).Le politiche di rigenerazione potranno essere attivate anche con l’ausilio degli strumenti delineati dal PTR per gli areali di rilevanza sovralocale di interesse strategico (areali n° 14 – tavola 05.D4), da dettagliare e sviluppare anche attraverso processi di co-pianificazione (Regione-Provincia-Comuni). La rigenerazione e la riduzione del consumo di suolo devono essere declinate anche rispetto alle gerarchie territoriali dell’Ato e al ruolo dei poli di gravitazione (Albino, Gandino, Clusone-Val Seriana, Zogno-Val Brembana, ecc.) con applicazione dei criteri generali dettati dal PTR per gli obiettivi di progetto territoriale degli Ato (presenza o necessità di insediamento di servizi e attività strategiche di rilevanza sovralocale, ruolo assunto dai Comuni all’interno del sistema economico, produttivo e turistico, ecc.).La riduzione del consumo di suolo deve partecipare, con le altre azioni di pianificazione locale, al miglioramento del rapporto tra sistema edificato, tessuto rurale e sistema ambientale. A tal fine, nelle porzioni medie o alte delle valli, l’eventuale consumo di suolo deve privilegiare la compattazione della forma urbana, evitando l’ulteriore frammentazione dei suoli, la dispersione territoriale, l’occlusione delle residue direttrici di connessione ambientale. Eventuali insediamenti delle dorsali e dei versanti devono porsi in continuità con i nuclei esistenti.Partecipano, alla definizione della soglia di riduzione del consumo di suolo da parte degli strumenti di governo del territorio (PTCP e PGT), anche i contenuti del PTRA Valli Alpine.Sebino e FranciacortaL’indice di urbanizzazione dell’ambito (11,5%) è allineato alla media provinciale (15,47%) in virtù della forte presenza di suolo non utilizzabile. Il livello di urbanizzazione presenta forti concentrazioni -all’imbocco della Valcamonica, nella porzione meridionale del Lago di Iseo e nella Valcalepio (tavola 05.D1) - mentre il consumo di suolo è basso solo in corrispondenza di impedimenti o limiti fisici imposti dalla morfologia del territorio. Il suolo agricolo è di valore elevato solo nelle porzioni di fondovalle delle incisioni vallive, e nei pressi dell’edificato più denso assume caratteri prevalentemente residuali (tavola 05.D3).Le previsioni insediative dei PGT, se rapportate alla dimensione degli insediamenti e al suolo residuale disponibile assumono un carattere dimensionale rilevante, soprattutto nel medio lago e nella porzione settentrionale, all’imbocco della Valcamonica, e consolidano le tendenze conurbative e di dispersione insediativa esistenti (tavola 04.C2).La porzione settentrionale dell’ambito costituisce, insieme con le propaggini bresciane della bassa Valcamonica, un areale di rigenerazione potenziale che (per densità di dismissione, incidenza di suolo residuale, interesse turistico e paesaggistico) può assumere un interesse di rilievo regionale (areale n°15 - tavola 05.D4). I processi di consumo del suolo potrebbero ulteriormente accentuarsi per effetto della vocazione turistica del territorio. Le previsioni di trasformazione pertanto, devono essere prioritariamente orientate al recupero e alla rigenerazione urbana, rendendo la diminuzione di consumo di suolo effettiva e di portata significativa. Eventuali fabbisogni da soddisfare su aree libere devono riferirsi ad archi temporali di breve periodo (indicativamente un ciclo di vigenza del DdP).Le politiche di rigenerazione potranno essere attivate anche con l’ausilio degli strumenti delineati dal PTR per gli areali di rilevanza sovralocale di interesse strategico (areali n° 15 – tavola 05.D4), da dettagliare e sviluppare anche attraverso processi di co-pianificazione (Regione-Provincia-Comuni). Qui potranno essere perseguiti obiettivi di riqualificazione urbana e paesaggistica, di supporto, oltre che alla domanda endogena, anche alla vocazione turistica e all’erogazione dei servizi nei confronti dei Comuni gravitanti sul lago.La rigenerazione e la riduzione del consumo di suolo devono essere declinate rispetto alle gerarchie territoriali dell’Ato e al ruolo dei poli di gravitazione (principalmente Lovere) con applicazione dei criteri generali dettati dal PTR per gli obiettivi di progetto territoriale degli Ato (presenza o necessità di insediamento di servizi e attività strategiche di rilevanza sovralocale, ruolo assunto dai Comuni all’interno del sistema economico, produttivo e turistico, ecc.). La riduzione del consumo di suolo deve partecipare, con le altre azioni di pianificazione locale, al miglioramento del rapporto tra sistema edificato, tessuto rurale e sistema ambientale. A tal fine l’eventuale consumo di suolo deve privilegiare la compattazione della forma urbana, evitando l’ulteriore frammentazione dei suoli, la dispersione territoriale, l’occlusione delle residue direttrici di connessione dei sistemi rurali (di fondo valle o peri-lacuali), l’impoverimento o decadimento delle visuali paesaggistiche del lago, la dispersione delle frange urbane.

La provincia è tra le aree più ricche tra quelle monitorate dall’ OCSE: il suo prodotto interno lordo (PIL) procapite supera la media delle altre aree analoghe monitoratee la disoccupazione è sempre statastoricamente molto bassa.Cinque comparti (prodotti in metallo, macchinari e attrezzature, gomma eplastica, tessile e confezioni, materiale elettrico) rappresentano il 53% degli addetti e il 56% delle UnitàLocali del manifatturiero.Il sistema manifatturiero bergamasco presenta una migliore tenuta nella crisi convariazioni % sia nel numero di UL che di addetti inferiori a quelle regionali.

Note:Elaborazioni FLA su dati SMAIL - UNIONCAMERE Lombardia 2014

Soglia provinciale di riduzione del consumo di suolo pari a 20 - 25% per le funzioni residenzialie pari al 20% per le funzioni produttive di beni e servizi (art. 3, comma 1 lett.o, l.r. 31/14).

Superficie territoriale

con dati PGT

disponibili

Totale superficie

urbanizzata (SU)

Totale superficie

urbanizzabile (SUrb)

Consumo di suolo

rispetto alla superficie

territoriale con dati PGT

disponibili

Consumo di suolo (art. 2

LR 31/2014)

ha ha ha % %

BASSA PIANURA BERGAMASCA 36.295 7248 1.040 22,8% 12,5%

COLLINA E ALTA PIANURA BERGAMASCA 50.896 20400 1.806 43,6% 8,1%

SEBINO E FRANCIACORTA 19.718 2271 201 12,5% 8,1%

VALLI BERGAMASCHE 160.841 11513 1.758 8,3% 13,2%

TOTALE PROVINCIA 267.750 41432 4.805 17,3% 10,4%

AMBITO TERRITORIALE

UNITA’ LOCALI ADDETTI

2001 2011 2015 2020 2025 2030 2050

popolazione previsioni ISTAT previsioni Eupolis previsioni PRERP

900.000

1.000.000

1.100.000

1.300.000

1.200.000

abitazioni occupate 373.780

nuove abitazioni7.591

abitazioni non occupate 91.364

totale 465.144

abitazioni occupate 437.474

abitazioni non occupate 128.896

totale 566.370

Bassa pianura bergamasca

Collina e alta pianura bergamasca

Vallibergamasche

Sebino eFranciacorta