11 mangia sano e cresci bene · LA MATTINA LA MAMMA LO CHIAMAVA PER FARE COLAZIONE ... ”Io ho...
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Scuola Statale dell’Infanzia Corso Matteotti 6/bis – Torino
MANGIASANOECRESCIBENE Insegnanti: Sezione A: Malpede Giuseppina , Sferrazza Rosaria Sezione B: Ferrero Emanuela, Spallino Mirella
PREMESSA
Le abitudini alimentari scorrette sono sempre più diffuse tra i bambini e possono
compromettere non solo la loro salute, ma anche le numerose attività che svolgono ogni
giorno. È pertanto importante educarli a una sana alimentazione fin dall’infanzia.
Divertirsi con i bambini e trasmettere loro informazioni, sensazioni e un atteggiamento
corretto verso il cibo è l'obiettivo principale che noi insegnanti ci siamo prefisse attraverso un
percorso che adulti e bambini possono compiere insieme toccando tutti i temi dell'educazione
alimentare: dal funzionamento dell'apparato digerente , all'importanza della frutta e verdura, a
alla piramide alimentare.
Le fiabe possono rappresentare uno strumento utile, mangiare è un bisogno, mangiare è un
piacere, il cibo è convivialità per favorire una crescita sana dei più piccoli, ma non tutti i
racconti si prestano allo scopo. Le migliori sono quelle che nel testo descrivono un mezzo o
un aiutante: un personaggio, un animale, un bambino o anche un oggetto utili alla risoluzione
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del problema, da non dimenticare, poi l’altro requisito fondamentale: il lieto fine. È in questo
modo che si insegna ai più piccoli che l’ostacolo può essere superato.
La metodologia, basata sul far domande e favorire il dialogo sia interiore, che tra gli alunni,
permetterà la graduale interiorizzazione della capacità di autointerrogarsi, la riflessione e la
capacità di “imparare a imparare“. Le insegnanti della scuola dell’infanzia hanno sempre
coinvolto attivamente i propri alunni nell’esplorazione della lingua italiana. Esplorare la
lingua vuol dire innanzitutto scoprire il piacere di ascoltare, di narrare, d’interpretare favole o
racconti di fantasia. Vuol anche dire scoprire l’emozione di raccontare ai compagni, seduti in
cerchio, qualcosa di sé e della propria vita quotidiana. Il dialogo é uno strumento
fondamentale da acquisire e via via perfezionare. Attraverso il dialogo ordiniamo il nostro
pensiero, esprimiamo i nostri bisogni ed i nostri stati d’animo, ma soprattutto impariamo cose
nuove. Saper utilizzare la lingua italiana per apprendere è un obiettivo fondamentale a cui
lavorano gli insegnanti di scuola dell’infanzia. Infatti se per comunicare un proprio bisogno
agli altri sono sufficienti poche parole, al limite anche solo dei gesti, saper utilizzare la lingua
italiana per conoscere ed apprendere nuovi concetti implica un uso più sofisticato della lingua
parlata. In ogni caso esplorare la lingua deve essere un gioco piacevole e creativo, dove ogni
bambino possa essere valorizzato nella sua produzione linguistica Le attività proposte, siano
esse ricorrenti, laboratoriali, libere o guidate, costituiscono un forte stimolo per socializzare i
saperi e le teorie ingenue dei bambini.
Alunni
Sezione A e B;
Bambini di 3 – 4 - 5 anni.
Periodo:ottobre 2017 / maggio2018
Verifica
Gli indicatori utilizzati saranno:
• Curiosità nei confronti degli argomenti trattati
• Cura e rispetto per il proprio corpo dal punto di vista igienico e alimentare
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• Distinguere i cibi piu’ salutari rispetto ad altri
• Rielaborazione verbale e grafica del “viaggio del cibo.
• Comprensione della distinzione tra cibi amici e nemici
• Consapevolezza ed espressione dei propri gusti e preferenze alimentare
• Approccio sereno a nuovi gusti e sapori proposti a scuola
• Individuare e denominare i cibi
Documentazione• Fotografie, cosa sanno e dicono i bambini (sbobinature), elaborati grafico pittorici,
grafici.
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FIABEFILASTROCCHEPEREDUCAREADUNASANA
ALIMENTAZIONE Le insegnanti hanno scelto alcune storie per sensibilizzare i bambini e le famiglie ad una sana
alimentazione ed imparare a riconoscere i cibi più salutari rispetto ad altri, come ad eampio la
storia di Ebby intitolata “Il draghetto golosone”. Inoltre abbiamo scelto una storia che parla
di avarizia, ma anche del calore umano dello stare insieme.”Zuppa di chiodo” è una storia
divertente, che ci fa capire quanto sia importante condividere con gli altri quello che abbiamo,
per sentire un po’ di calore in più nel cuore.
La storia parla di covivialità, il piacere di cucinare e poi di pranzare insieme , con una tavola
ben apparecchiata. Il mendicante è riuscito a creare l'atmosfera di piacere e dialogo fra le
persone attraverso la preparazione di una zuppa veramente speciale. “La storia di Giorgetta” insegna ad educare ad una corretta alimentazione.
Competenze
• Arricchire e precisare il proprio lessico, fare ipotesi sui significati delle parole.
• Comprendere parole e discorsi.
• Saper dialogare e confrontarsi con gli altri • Saper adottare pratiche igieniche corrette per la cura di sé e per una corretta
alimentazione.
Obiettivi• Sviluppare la capacità di attenzione e di ascolto su ciò che dice l’insegnante.
• Esprimere il proprio punto di vista, rispettando il proprio turno durante una
conversazione
• Ascoltare, comprendere e ri-esprimere narrazioni, fiabe, favole .... ed inventarne di
nuove. • Usare un linguaggio verbale appropriato e corretto per comunicare
• Acquisire corrette abitudini igienico-alimentari.
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Attività
• Racconto di sorie e favole popolari riguardanti la buona alimentazione.
• Brainstorming
• Espressioni grafico- pittoriche
LASTORIADIEBBY
Ildraghettogolosone C’ERA UNA VOLTA UN DRAGHETTO GOLOSONE CHE SI CHIAMAVA EBBY.
EBBY ERA MOLTO PIGRO, NON ASCOLTAVA MAI LA SUA MAMMA E
MANGIAVA MOLTE SCHIFEZZE.
LA MATTINA LA MAMMA LO CHIAMAVA PER FARE COLAZIONE MA LUI NON
VOLEVA FARLA.
A SCUOLA AVEVA FAME E MANGIAVA UN PACCHETTO INTERO DI
CARAMELLE. I SUOI AMICI ANDAVANO A FARE GINNASTICA MA LUI NON
VOLEVA FARLA E STAVA SEDUTO SU UNA PANCA A MANGIARE POPCORN.
I SUOI AMICI , A SCUOLA , MANGIAVANO TUTTO MA LUI MANGIAVA SOLO
PANE.
TORNAVA A CASA E MANGIAVA PATATINE E MERENDINE.
A CENA MANGIAVA UNA BARRETTA DI CIOCCOLATA.
COSI’ AL DRAGHETTO VENNE LA CARIE E NON RIUCIVA A MUOVERSI
PERCHE’ GLI MANCAVANO LE FORZE.
EBBY ALLORA INIZIO’A MANGIARE LATTE E BISCOTTI, CARNE E INSALATA.
A SCUOLA FACEVA GINNASTICA E SI DIVERTIVA. A MERENDA MANGIAVA
UNA MELA ROSSA E A CENA MANGIAVA LA MINESTRINA, LA FRUTTA E LA
VERDURA.
EBBY ERA DIVENTATO BRAVO.
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IbambiniverbalizzanolastoriadiEbby
Maestra:
Emanuela, Annalisa:
Maestra: Anuar:
Sofia, Margherita, Ludovico Maestra:
Nicolo’,Tommaso, Greta: Maestra:
Chi era Ebby?
Il draghetto golosone
che mangiava sempre schifezze
Al mattino faceva sempre
colazione
Sii!!!
No, lui non voleva farla
Cosa mangiava
Ebby?
Cosa mangiava Ebby a scuola a
colazione?
Caramelle,
patatine e pop corn
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Emanuela, Serena, Beatrice, Arwa: Ettore, Azzurra, Francesca
Maestra: Letizia, Gabriele, Giulia
Sara, Ettore
Maestra: Nicolo’, Luca, Marian, Ludovico
Pietro, Margherita, Nicole, Luca B.
Mangiava tante
caramelle
Latte e biscotti
Quando gli altri bambini facevano ginnastica, lui
cosa faceva?
Mangiava pop
corn
Poi ha cominciato a mangiare la mela rossa e a fare la ginnastica
Cosa mangiavano
a pranzo tutti i suoi amici
La minestra, il pane, la frutta, la verdura
Anche le carote,
le zucchine il formaggio...
...pul'atmosfera di piacere e
dialogo che si instaura fra più
persone durante un ritrovo e, in
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Maestra:
William, Greta, Vittoria
Anuar, Nicolò, Ettore Maestra:
Bianca, Sara, Annalisa Maestra:
Bruno, Filippo, Martina, Elena D., Giulia:
Ebby si comportava bene a pranzo?
No perchè vuole mangiare solo quello che vuole lui. Mangia solo pane
Era diventato molto debole
Cosa mangiava Ebby a merenda?
Patatine e merendine
A cena cosa mangiava?
La barretta di cioccolata
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Evoicosamangiateacolazione? Maestra: “Che cos’è la colazione?
Azzurra: “Quando ci alziamo la mattina, dopo che ci siamo svegliati”
Anuar: “E’ una cosa che si fa alla mattina”
Sofia: “Ci fa affrontare la mattina”
Tommaso, Ettore:“Quando mangiamo il pane e la frutta a scuola”
Maestra: “Cosa mangiate a casa quando fate colazione ?”
Letizia, Giulia, Filippo, Martina, Camilla D., Iole, Matteo P.: “Latte, cereali, the, biscotti,
brioche al cioccolato, latte e cacao, yogourt, frutta, fette biscottate con la marmellata o la
nutella, brioche con la marmellata, torta alla crema, torta al cioccolato, latte e fette biscottate...
Margherita: “ A scuola ci danno il pane e la frutta”
Elena D.: Io faccio colazione a casa e poi a scuola”
Cosamangiateapranzo? Maestra:”Che cos’è il pranzo?”
Bruno:” Quando si mangia a mezzogiorno”
Bianca: “Quando è giorno”
Nicolò: “Quando siamo a scuola”
Marian: “Mangiamo a mezzanotte”
Sara: ”Il momento dove si mangia a casa e a scuola e si mangia la pasta e tutta la roba che ci
prepara la mamma o la cuoca a scuola”
Luca:” La cuoca ci prepara delle cose più buone”
Maestra: “Cosa mangiate a pranzo?”
Luca:” Il primo piatto pasta al sugo”
Gabriele: “Il secondo invece carne e pomodori”
Nicolò:” A pranzo si mangia anche il pane”
Maestra: “Quindi il pranzo è composto da un primo un secondo ed un contorno”
Serena: “A pranzo mangio le stelline con il brodo, le carote, il tortino.
Rachele:”Io ho mangiato la pappa, a me piace la pasta al sugo ed il pollo”
Emanuela: “Io dico le cose che mi cucina la mamma, pasta con il sugo, spaghetti”
Nicolò: “Per primo mangio pasta e fagioli o pasta al sugo, per secondo polpette e pomodori e
per terzo frutta uva e caco.
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Ettore: “A pranzo io mangio tutto”
Pietro V.: “Io no”
Christian: “Io mangio con la mia mamma”
Cosamangiateamerenda?
Maestra: “Che cos’è la merenda?”
Ettore: “Dopo aver riposato nel pomeriggio si fa merenda”
Maestra: “Cosa mangiate solitamente a merenda?”
Aurora M. Filippo, Greta, Margherita: “Yogourt, banana, mousse, cioccolato con il pane,
pane ed olio...”
Azzurra: “E’ un piccolo pranzo”
Tommaso: “Facciamo in fretta a mangiare la merenda”
Pietro: “Sì anche io faccio in fretta”
Francesca: “Alcune merende non mi piacciono”
Margherita: “Io non faccio mai merenda a scuola”
Martina: “Dopo la merenda viene a prendermi mia mamma”
Jaymark: “A me piace la merenda”
Tiberio: “Sì la merenda è buona”
Marika: “Io la merenda non la faccio mai a scuola”
Charmine: “Anche io certe volte”
Cosamangiateacena?
Maestra: “Che cos’è la cena?”
Tommaso: “La cena è quella che si fa alla sera”
Azzura: “Quando è buio”
Annalisa: “Mangio con mia sorella, mia mamma e mia nonna”
Maesrta: “Cosa mangiate solitamente a cena?
Pietro D.G., Margherita, Tommasao, Azzurra, Aurora, Greta, Jeymark, Vittoria R. Iole, Luca
B.: “Minestre, pasta, carne purè, minestra, carne, pizza, sottilette, sofficini...”
Christian: “Latte”
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Greta: “La pizza”
Beatrice: “Io mangio tutto”
ZUPPADICHIODO
ConvivialitàeciboIn una notte buia e tempestosa un mendicante bussò alla porta di una casa e chiese rifugio.
Una vecchia rispose che se voleva poteva entrare, ma non doveva aspettarsi del cibo
perchénon ne aveva in casa. -E non aspettatevi di poter avere un letto per dormire -aggiunse,
perché ne ho solo uno ed è quello in cui dormoio. Voi dovrete dormire su una sedia.
Il mendicante aveva fame, ma visto che non avrebbe avuto cibo, si sedette vicino al fuoco. Poi
prese un vecchio chiodo dalla sua tasca e se lo passò di mano in mano.
- Vedete questo chiodo? - disse alla fine. - Non ci crederete, ma l’altra sera ho fatto la
migliore zuppa che io abbia mai mangiato, cuocendo questo chiodo; e non solo,ma ne farò
un’altra questa sera. Posso farvi un po’ di zuppa di chiodo? -
–Zuppa di chiodo! - storse il naso la vecchia. - Non ho mai sentito niente del genere. Ma il
mendicante vide che era curiosa.
–Tutto quello che ho fatto - le disse - è stato di bollirlo in un vecchio pentolone, ed era
deliziosa.
–Bene, visto che non ho niente di meglio da fare, e non ho niente da mangiare in casa,
probabilmente potreste mostrarmi come fate - disse la vecchia dopo pochi minuti.
–Avete per caso una grande pentola e dell’acqua? - chiese il mendicante.
–Certo - disse la vecchia donna, tenendo una grande pentola e mostrandogli dov’era l’acqua.
Ella guardò il mendicante riempire attentamente il pentolone fino ametà di acqua, metterlo
sulla stufa, e farvi cadere dentro il chiodo. Poi si sedette e aspettò.
Di tanto in tanto la vecchia si sporgeva sulla pentola per vedere come andava la zuppa. Una
volta, alzando il coperchio, il mendicante disse:
–Ieri sera a questo punto c’era bisogno di un po’ di sale e di pepe. Immagino che non ne
abbiate un po’ in casa! -
–Dovrei averne un po’ - disse la vecchia sgarbatamente e da una mensola prese del sale e del
pepe che buttò nell’acqua con il chiodo. La volta seguente che alzò il coperchio, il mendicante
disse:
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–Che peccato che non abbiate mezza cipolla perché quella renderebbe la zuppa persino
migliore di quelloche era ieri sera.- Dovrei proprio avere una cipolla - disse la vecchia donna,
piuttosto eccitata a questo punto al pensiero della zuppa di chiodo. E andò nella dispensa per
prendere la cipolla. Come aprì la porta, il mendicante colse un luccichio di vassoi ricolmi
dicibo, ma non
disse nulla fino a che la cipolla non fu nella pentola. Poi, mescolando di nuovo la zuppa, disse
di nuovo tra sé e sé:
–Che peccato che questa buona cipolla non abbia né carote né patate a farle compagnia.
Proprio come sperava, la vecchia donna velocemente portò alcune carote e patate dalla
dispensa, le pelò, le tagliò e le mise nella pentola. A quel punto la zuppa cominciava ad avere
un buon odore, e non passò molto prima che il mendicante dicesse che se quella sera avesse
potuto aggiungere un po’ di carne alla sua zuppa di chiodo, sarebbe andata bene persino per re
e regine. In un attimo, la vecchia donna aveva preso della carne e l’aveva messa nella pentola.
Mentre la zuppa bolliva, il mendicante si guardò in giro sul tavolo. “È strano” disse. “Ma la
mia zuppa di chiodo è sempre più buona quando la mangio a una tavola apparecchiata con bei
piatti, e quando ci sono anche una candela o due sul tavolo. ”
La vecchia, per non sembrare da meno, mise la sua più bella tovaglia e prese le più belle
stoviglie dalla madia. Presto il tavolo sembrò pronto per una festa.
–Che peccato - disse il mendicante - che non abbiamo pane da mangiare con questa zuppa di
chiodo, ma ricordo che mi avete detto che non c’è cibo in casa.
- Do solo un’occhiata nel cassetto del pane - disse la vecchia donna, e tirò fuori un pane che
sembrava fosse stato cotto proprio quella mattina.
La zuppa ora aveva un profumo delizioso e il mendicante non vedeva l’ora di mangiarla, ma
aspettò ancora qualche minuto prima di dire: –Peccato che non ci sia del vino da bere con la
nostra zuppa di chiodo, perché mi sarebbe piaciuto che voi l’apprezzaste con un bicchiere di
vino. -
–Solo un attimo - disse la vecchia donna, e prese una bella bottiglia di vino dal retro di un
armadio e lo mise sul tavolo con due bicchieri.
–Ora la zuppa è pronta. Spero che vi piaccia. - disse il mendicante con entusiasmo e pescò il
chiodo dalla zuppa con un cucchiaio e se lo mise in tasca prima di portare la zuppa in tavola.
Entrambi ebbero un pranzo fantastico. Dopo la zuppa, che la donna giudicò la migliore che
avesse mai assaggiato, trovò del formaggio e altre buone cose nella dispensa. Si raccontarono
molte storie, risero molto, e passarono una serata molto piacevole.
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Man mano che le candele si consumavano, la vecchia donna disse al mendicante di andare a
dormire nel suo letto, dicendo che lei sarebbe stata abbastanza comoda in una sedia vicino al
fuoco, e così il vecchio andò a letto e dormì saporitamente.
Come partì, il mattino dopo, il mendicante ringraziò la vecchia donna per la sua gentilezza,
ma ella disse: –No, no, sono io che devo ringraziarvi, per avermi
mostrato come fare una zuppa da un vecchio chiodo.
–È quello che avete aggiunto voi che fa la differenza! -disse il mendicante, sorridendo mentre
camminava lungo la strada, e si tastò la tasca per essere sicuro che il chiodo fosse lì per la sera
dopo.
Brainstorming
Qual’èlamoralediquestafavola?
Maestra: “ Che cosa ci ha insegnato questa storia?”
Nicolò: “ Che c’è una morale”
Maestra:”Qual’è la morale di questa storia?”
Anuar:” Che la signora era egoista”
Maestra:” Perchè?”
Nicolò: “ Lei diceva al poverello: tu dormi sulla sedia e io dormo nel mio letto, e poi non ho
cibo”
Maestra:” Poi invece cosa propone il poverello alla vecchina?”
Sofia: “Le dice io faccio una zuppa buonissima con un chiodo Poi chiede una pentola con
l’acqua”
Azzurra: “Il poverello chiede alla vecchina del sale e pepe per far diventare la zuppa più
buona”
Luca: “Poi le chiede le carote e le patate”
Tommaso: “Così la zuppa diventa più buona”
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Sara: “Però la vecchina aveva detto una bugia, che non aveva niente da mangiare invece non
era vero, ne aveva in abbondanza”
Maestra: “Proprio vero aveva detto non ho nulla da darti da mangiare”
Annalisa: “Faceva finta”
Anuar: “Poi insieme hanno fatto una zuppa buonissima, con un chiodo, non so perchè si
chiama zuppa di chiodo”
Luca: “ Era la zuppa che dentro c’era un chiodo”
Emanuela: “Il vecchietto chiede alla signora anche un pò di carne per farla più saporita”
Maestra: “Intanto la zuppa cuoceva ed era sempre più profumata, ed insieme stavano
cuocendo una buona zuppa”
Maestra: “Il signore voleva fare veramente una zuppa solo con un chiodo?”
Bambini: “Noo!!!”
Ettore:”Era tipo magico”
Anuar:”Chiedeva una cosa alla volta per fare insieme una zuppa per poi passare insieme una
bella serata”
Maestra: “Infatti il poverello ha voluto cuocere una zuppa iniziando da un semplice chiodo
per poi cucinare insieme una buona zuppa per la cena.
Francesca: “Sono diventati amici, la signora ha preparato la tavola con il pane, il formaggio..”
Margherita e Pietro D. G.: “Il vino e due candele, come quando si fa festa a Natale”
Matteo D.: “A Natale si fa festa tutti insieme”
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La vecchina ed il mendicante mangiano insieme la zuppa di chiodo
Il poverello il giorno dopo sene va e ringrazia la vecchina
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LASTORIADIGIORGETTA
EducareamangiareinmodocorrettoGiorgetta era una bambina di 7 anni vivace ed allegra, che aveva però un brutto difetto: faceva
sempre un sacco di capricci a tavola.
Tanto era viziata e schizzinosa che, ormai, erano pochissime le cose che mangiava senza fare
storie.
Cotolette, patatine fritte, pizza, gelati e cioccolati: questi erano gli unici alimenti che accettava
di mangiare, pretendendo per di più di decidere da quale negozio comprarli.
Così, voleva solo la pizza fatta nella pizzeria del signor Tore, la cotoletta era solo quella della
mamma, il gelato solo quello alla vaniglia preso nella gelateria vicino al parco…
Passare una giornata fuori casa o accettare l’invito pranzo di un’amichetta era sempre più un
problema, perché Giorgetta, di giorno in giorno più testarda, si rifiutava di assaggiare
qualsiasi altro cibo.
Più la mamma, disperata, si sforzava di accontentarla cucinando a parte solo per lei le solite
pietanze, più Giorgetta diventava capricciosa, protestando sulla qualità del cibo per ogni
nonnulla.
Anche a scuola, in mensa, le maestre non sapevano che pesci pigliare: Giorgetta serrava le
labbra e allontanava schifata il vassoio, limitandosi tutt’al più a sbocconcellare un tozzo di
pane.
A furia di mangiare poco e in modo monotono e disordinato, la bambina iniziò a sentirsi
sempre più stanca e svogliata: il suo corpo, debole e con poche energie, non riusciva più a
difendersi da virus e batteri, e così le capitava di sempre più spesso di avere raffreddori,
influenze e mal di pancia.
I suoi genitori erano sempre più preoccupati ma, per paura che Giorgetta smettesse del tutto di
mangiare, continuavano ad assecondare ogni suo capriccio.
Fino a che, purtroppo, un giorno la capricciosa bambina non cadde svenuta sul pavimento.
Portata di corsa in ospedale, fu rianimata prontamente dai dottori e tenuta lì in osservazione.
Giorgetta si spaventò non poco nel ritrovarsi in un letto di ospedale, ma ancor di meno le
piaceva il fatto che la cura consisteva in punture e disgustose medicine da ingurgitare.
Quando, dopo qualche giorno, Giorgetta si fu un po’ ristabilita, i dottori vollero parlare coi
suoi genitori: la bambina poteva ritornare a casa ma a condizione che iniziasse a mangiare di
tutto.
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I medici furono chiari: niente più i soliti piatti cucinati a parte per lei, ma pasta, riso, uova,
verdure, zuppe, carne e pesce come il resto della famiglia. Bisognava cambiare modo di
mangiare se non volevano che Giorgetta si ammalasse seriamente.
Il primo giorno fu davvero difficile: a pranzo, infatti, Giorgetta si rifiutò di assaggiare la
minestra e le verdure e quando nel pomeriggio, chiese il solito cioccolato per merenda ottenne
un bel NO come risposta.
La bambina era arrabbiata vedendo che la mamma si rifiutava di cedere ancora ai suoi
capricci; la mamma invece, preoccupata che la bambina morisse affamata.
Anche a cena non andò meglio e Giorgetta si ritrovò più tardi nel suo lettino col pancino
vuoto dopo aver passato l’intera giornata senza mangiare!
Fu una notte parecchio agitata per Giorgetta: dopo un po’ i crampi della fame la svegliarono,
impedendole di riprendere a dormire serena.
E, mentre si contorceva nel letto, la bambina si rese conto di come fosse stato sciocco e
pericoloso il suo comportamento.
Adesso che era davvero affamata, oh come avrebbe mangiato volentieri un bel piatto di pasta
o di minestra, e come dovevano essere gustose quelle carotine rifiutate a pranzo!
La mattina all’alba, dopo aver passato il resto della nottata a immaginare di addentare le più
svariate pietanze, sgusciò rapida dal letto per andare a svegliare i genitori.
“Buongiorno mamma , buongiorno papà, sveglia che è già ora di colazione! Vorrei tanto una
bella tazza di latte, per favore, e poi anche del pane con la marmellata, una mela, un
mandarino… dai mammina sbrighiamoci che ho davvero fame!”
Fu proprio un bel risveglio per mamma e papà: dopo pochi minuti, tutta la famiglia si ritrovò
a tavola a far colazione di gusto.
Che bontà quel latte caldo, quel pane fragrante e tutto il resto…quel mattino di buon’ora,
finalmente, Giorgetta scoprì il piacere di assaporare tante cose buone.
Un piacere che proseguì a pranzo, mangiando di gusto la pastasciutta al sugo di verdure e, a
sera, gustando con calma un croccante filetto di pesce impanato.
Il miracolo era successo: Giorgetta con curiosità iniziò a prendere gusto ad assaggiare ogni
pietanza, scoprendo ogni giorno un delizioso mondo di nuovi sapori.
Abbandonati i capricci a tavola, Giorgetta capì che essere curiosi e disponibili a sperimentare
era l’atteggiamento migliore per star bene e vivere ( era proprio il caso di dirlo) con gusto la
vita.
E sapete cosa è diventata Giorgetta da grande? La bravissima cuoca di un famosissimo
ristorante della sua città!!!
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Espressionegraficopittoricadellastoriadi
“Giorgetta”
Giorgetta stà male e va dal dottore in ospedale, che le dà le medicine.
Diceva che non voleva mangiarte ciò che non voleva, è svenuta per terra , è andata in ospedale. Dopo mangiava cose che doveva.
Giorgetta va sull’ambulanza per andare all’ospedale, perchè mangiava troppi dolci. Un giorno è svenuta perchè aveva mal di pancia. I dottori le hanno fatto tante punture e dato tante medicine schifose, poi si è comportata bene.
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Giorgetta prende le medicine dal dottore, perchè sta male
C’era Giorgetta che non voleva mangiare, mangiava solo la pizza dal signor Tore, la cotoletta e le patatine, poi le è vunuto mal di pancia ed è svenuta e la mamma l’ha portata in ospedale.
Giorgetta con il gelato in mano, poi ha cambiato idea e ha mangiato una carota, perchè era andata in ospedale e si era resa conto che doveva mangiare tutto. In ospedale Giorgetta era molto spaventata, perchè era svenuta e si era ritrovata in ospedale.
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I genitori dicono a Giorgetta: “Non mangiare solo la pizza se no ti viene mal di pancia e la febbre”. Lei mangiava spesso cioccolato, gelati... e non mangiava la verdura e la minestra. A Giorgetta un giorno, le faceva male la pancia e sviene e va in ospedale. I dottori dicono che non deve mangiare sempre le stesse cose, ma pesce, pasta...
Giorgetta va in ospedale perchè non mangia più, il dottore le dà le medicine perchè vomitava. Quando Giorgetta ritorna a casa, mangia carote, riso, pastasciutta,bistecche...
Giorgetta mangia patatine, pizza, perche le piacciono, ma poi stà molto male, va in ospedale e il dottore le da tante medicine. Quando torna a casa mangia anche altre cose.
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Disegnideibambini:ilmiocorpomangiobeneper
cresceresano.
Io mangio tutto, anche le verdure, non mangio solo il pollo, perchè mio papà dice che sono allergica e mi escono tutti i puntini rossi.
Io mangio sempre tutto, così divento forte e grande.
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ILVIAGGIODELCIBO
PREMESSA
Noi insegnanti abbiamo proposto l’attività della scoperta dell’apparato digerente, partendo da
ciò che i bambini sanno L’insegnamento deve innanzitutto accettare e stimolare la curiosità
dei bambini, cosa che a volte costituisce una sfida alta ed interessante, sul piano didattico. In
secondo luogo le idee, gli scambi, le diverse percezioni che i bambini esprimono nel gruppo,
vanno accolte e valorizzate, perché costituiscono l’opportunità di guidarli verso un approccio
conoscitivo più organizzato. Anche se gli oggetti o i fenomeni non possono essere visti o
toccati dagli alunni, possono trarre, partendo da una determinata premessa o dalla
constatazione di un fatto, una conseguenza, un giudizio, una conclusione. Basti pensare agli
organi interni del corpo umano ed alle loro funzioni, su cui i bambini hanno già corrette
conoscenze o idee verosimili.
Competenze
• Saper dialogare e confrontarsi con gli altri • Arricchire e precisare il proprio lessico, fare ipotesi sui significati delle parole. • Riflettere sulle proprie esperienze, sulle proprie azioni, sulle proprie idee • Saper cogliere, identificare, ipotizzare cambiamenti e trasformazioni nei viventi • Saper riconoscere e rappresentare le varie parti del corpo
• Chiedere ed offrire spiegazioni, usare il linguaggio per progettare attività
Obiettivi• Esprimere il proprio punto di vista, rispettando il proprio turno durante una
conversazioni
• Usare un linguaggio verbale appropriato e corretto per comunicare
• Mostrare curiosità ed interesse per il proprio corpo
• Formulare ipotesi e prime spiegazioni sull’argomento della digestione
• Ascoltare e comprendere
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Attività
• Brainstorming: cosa i bambini sanno del viaggio del cibo.
• Progetto condivisoi: realizziamo la sagoma del corpo con l’apparato digerente
• Espressioni grafico- pittoriche e collage: il nostro corpo e l’apparato digerente
• Racconto riassuntivo del viaggio del cibo
BRAINSTORMING
Ilviaggiodelcibo
“Cosasannoibambini”
Maestra: “Oggi parliamo del viaggio che il cibo fa nel nostro corpo. Bambini avete sentito
parlare di questo argomento?”
Emanuela: “Sì, mia mamma mi ha fatto vedere un video, ma è sul computer di casa mia2
Maestra: “Ti ricordi cosa hai visto?”
Emanuela: “La bocca ingeri... ingerisce i denti masticano il cibo e il cibo va giù attraverso un
tubicino”
Maestra :”Sai come si chiama quel tubicino?”
Sofia: “Egofano”
Luca B. Giulia, Tiberio: “Egofano”
Maestra: “Volevate dire esofago”
Azzurra, Francesca, Margherita, Tommaso, Pietro D. G. MatteoD..: ”Esofago”
Maestra:”Qualcuno sa dove prosegue il viaggio del cibo?”
Sofia, Tommaso: “Dopo va nell’intestino”
Nicolò: “Nel video ho visto che va nello stomaco”
Annalisa, Ettore, Azzurra, Francesca: “Anch’io ho visto il video”
Maestra: “Cosa succede nello stomaco?”
Nicolò: “Si i trasforma come una pappetta”
Maestra: “Come fa a diventare pappetta”
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Tiberio, Elena D. Margherita: “A pezzettini e si trasforma in una pappetta”
Maestra:”Dopo dove va?”
Anuar: “Nell’intestino dove diventa liquido dove va nel corpo umano”
Sofia: “Va in tutto il corpo”
Maestra: “Attraverso che cosa?”
Anuar: “Attraverso il corpo umano”
Azzurra, Martina, Tommaso: “ Poi si digerisce”
Nicolò: “ E poi si digerisce”
Maestra: “Tutto il cibo rimane nel nostro corpo oppure una parte viene espulsa”
Anuar: “Espulsa”
Maestra: “Espulsa come?”
Sofia: “Dal culetto”
Nicolò, Francesca, Elena D.: “Con la cacca”
Maestra: “Si facciamo la cacca, il nostro corpo è una macchina perfetta riesce a capire il cibo
che ci serve da quello che non ci serve.”
Nicolò: “ Il cibo sbagliato”
Maestra: “Cosa succede se mangiamo troppo?”
Anuar, Ettore, Pietr D. G., Matteo D.: “Vomitiamo”
Sofia: “Perchè non abbiamo digerito”
Bambini: “Lo stomaco non riesce a digerisce”
Maestra: “ Ci sono dei cibi più facili da digerire da cibi meno facili da digerire?”
Sofia: “Si i pomodori, l’insalata e anche tutte le verdure”
Maestra:” Secondo voi quali sono i cibi che sono più difficili da digerire?”
Anuar: “Il panino”
Annalisa, Margherita, Azzurra, Francesca: “I dolci”
Maestra: “Quando ne mangiate pochi o tanti?”
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Camilla D., Elena D., Matteo P., Iole, Vittoria R.: “Tanti”
Sofia: “Non si devono mangiare troppi zuccheri”
Maestra: “Perchè”
Gabriele: “Viene il mal di pancia”
Tommaso, Azzrra, Margherita: “Vomitiamo”
Ettore: “Perchè non digerisci”
Maestra: “Quando mangiamo dobbiamo mangiare tanto o poco?”
Sara: “Il giusto”
Maestra : “Se noi mangiamo troppo in fretta è giusto o sbagliato?”
Iole, Vittoria, Tiberio: “Sbagliato”
Nicolò: “Io e Luca mangiamo troppo in fretta, poi soffochiamo”
Gabriele: “Il mangiare va nel tubo, ma deve entrare piano”
William: “Il cibo va nelle tubature”
Marika:”Mangiando va sul tubo e...”
Sofia:”Come se si fa la gara dell’acqua e si fa troppo in fretta ti viene da vomitare”.
Bruno: “Troppo in fretta non fanno bene”
Emanuela:” Se mangi troppo ti viene il pancione e poi esplodi”
Maestra: “Non esplode il pancino, ma fa male e si fa fatica a digerire”
Maestra:”Il nostro corpo è come una macchina per andare avanti ha bisogno di che cosa?
Margherita, Ettore, Azzurra, Francesca: “Del cibo”
Maestra: “Mangiamo bene per crescere sani”
Maestra: “Cosa dobbiamo mangiare?”
Camilla D., Beatrice, Rachele, Matteo P., Elena D., Filippo, Martina, Giulia, Nicole: “Frutta,
verdure, pasta, piselli, fagioli, pesce, carne, latte, formaggi, biscotti... e l’acqua”
William: “Io ho mangiato molto bambù, è il cibo che mangiano i panda”
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Maestra: “Se mangiamo sempre bene e non mangiamo i cibi sbagliati il nostro corpo stà bene”
Emanuela :”Il nostro corpo è una macchina perfetta”
Francesca: “E’ come una macchina”
Maestra: “Possiamo disegnare un corpo per vedere il viaggio che fa il cibo”
Bambini:”Siii!”
Luca:” Possiamo disegnare un bambino e poi lo coloriamo tutto di rosa”
Realizziamolasagomadelnostrocorpo,incolliamogli
organidell’apparatodigerente,attraversounprogetto
condivisoI bambini dopo aver posizionato una bambina su un foglio di grande superficie, contornano il
suo corpo e poi pitturano la sagoma.
Il giorno successivo i bambini in gruppo si organizzano per strutturare il viaggio del cibo sul
corpo.
Sofia: “Disegno la bocca ed i denti, perchè il boccone deve essere masticato, piano non
velocemente se no si vomita”
Bambini:”Io dipingo i capelli, io gli occhi”
Le maestre preparano alcuni materiali, tubicini di plastica, rotoli di cartone, rotolini di carta,
lana, corda, sacchetti...
I bambini a turno incollano gli organi della digestione sulla sagoma.
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Boccaedenti
Esofagoestomaco
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Camilla posiziona l’esofago dopo la bocca e Marian incolla lo stomaco
Emanuela posiziona l’intestino
Ilnostrocorpoeilsuoapparatodigerente
I bambini osservano il pannello e a richiesta dell’insegnante si toccano le varie parti del corpo
che compongono l’apparato digerente.
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La sagoma viene poi appesa nel corridoio della scuola. Ettore e Tommaso indicano e raccontano il viaggio del cibo.
Tommaso: “Il cibo si mangia nella bocca poi si mastica molto bene”
Ettore: “Poi il cibo entra in questo tubo nella gola” Tommaso: “Che si chiama esofago”
Annalisa: “Questo si chiama stomaco” Azzurra: “Il cibo diventa tutto una pappetta”
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Pietro e Matteo: “Poi va nell’intestino, che è questo che stiamo toccando
Lamaestraleggeunraccontoriassuntivodelviaggiodel
cibo
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Brevevideosullequattrofasidelsistemadigerente
https://www.youtube.com/watch?v=Yy_UCjqql4o
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Riproduzionegraficadell’apparatodigerente
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LAPIRAMIDEALIMENTARE
PREMESSA
Siamo abituati a sentire che alla base di una vita sana vi è un’alimentazione corretta ed
equilibrata, il che significa rispettare buone abitudini alimentari, per tale motivo abbiamo
preso in considerazione la piramide alimentare.
Le insegnanti favoriscono le conversazioni guidate per permettere ai bambini di esprimersi e
confrontarsi sulle loro teorie ingenue.
Partendo dalla base, nei settori più grandi, troviamo gli alimenti che i devono essere
consumati più frequentemente, mentre man mano che ci si avvicina al vertice troviamo gli
alimenti che devono essere consumati con moderazione, fino ad arrivare al vertice della
piramide dove sono “racchiusi” in poco spazio quei cibi che si dovrebbero consumare solo
occasionalmente.
E’ importante facorire momenti di lavoro di atelier e di progetti condivisi (ritagliare,
classificare gli alimenti, creare semplici grafici...)
Competenze
• Saper utilizzare diversi materiali e strumenti, tecniche espressive e creative
• Acquisire ed interpretare l’informazione.
• Assumere e portare a termine semplici compiti e iniziative.
• Pianificare e organizzare il proprio lavoro realizzare semplici progetti con la
supervisione dell’insegnante.
• Chiedere ed offrire spiegazioni, usare il linguaggio per progettare attività
• Saper ordinare e raggruppare (in base a una o più caratteristiche.
• Arricchire e precisare il proprio lessico, fare ipotesi sui significati delle parole.
• Riflettere sulle proprie esperienze, sulle proprie azioni, sulle proprie idee
Obiettivi
• Esprimere il proprio punto di vista, rispettando il proprio turno durante una
conversazioni
• Usare un linguaggio verbale appropriato e corretto per comunicare
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• Mostrare curiosità ed interesse
• Formulare ipotesi e prime spiegazioni sull’argomento della piramide
• Ascoltare e comprendere
• Sviluppare la coordinazione oculo-manuale attraverso operazioni pratiche quali
tagliare, incollare. • Eseguire semplici classificazioni su oggetti utilizzati comunemente nelle attività
didattiche, secondo un criterio stabilito ( dolci, carne, latticini, pesce, salumi, verdure e
frutta, pasta, cereali...)
Attività
• Brainstorming: cosa i bambini sanno della piramide alimentare
• Espressioni grafico pittoriche, collage...
• Classificazione degli alimenti (pasta, pane, cereali..., verdure e frutta, carne, pesce,
formaggi, dolci)
• Progetto condiviso: realizziamo la piramide alimentare
• Cartellone con le classificazioni degli alimrenti preferiti
• Grafico delle preferenze alimentari
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Brainstorming
Checos’e’la“piramidealimentare?”
Maestra :”Che cos’è una piramide?”
Bruno” Quella del deserto”
Nicolò: “Là denro ci sono le mummie”
Anuar:”Anche la regina delle mummie”
Gabriele. “Come quella lì” (il bambino indica una piramide di cartone bianco)
Maestra: “La piramide è come questa che abbiamo fatto a scuola con il cartoncino?”
Bambini: “Siii!”
Sofia. ““Le mummie egiziane veramente”
Bianca: “Fanno spaventare la gente”
Maestra: “Quindi voi satete che cos’è una piramide?
Bambini: “Siii!
Maestra: “Che forma ha una piramide?”
Bambini. “A punta, appuntita”
Nicolò: “Prima è un quadrato e poi diventa a punta”
Sofia: “ E’ un triangolo”
Maestra: “Ora vi faccio vedere una piramide, una piramide alimentare”
Gabiele: “Uaoh!”
Maestrea: “Dove c’è più spazio sulla punta in alto o in basso?”
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Tommaso: “In basso”
Bianca: “Del cibo”
Maestra: “ Sì, la piramide del cibo”
Maestra: “Secodo voi i cibi che fanno più bene dove sono stati posizionati?”
Azzurra: “ Si mettono nello spazio più grande”
Maestra: “Bravo si mettono nello spazio più grande”
Maestra: “Quindi i cibi che fanno più bene quali sono secondo voi?”
Giulia, Nicole, Margherita, Ettore, Iole, Anuar: “La carne, il formaggio, la frutta, le verdure, i
broccoli, i cavoletti di Bruxelles, il pesce, il pollo...
Sofia: “i cavoli non si mangiano”
Bianca: “La carne ti fa crescere grande e sano”
Luca: “Il latte delle nucche”
Maestra: “Quali sono le cose che fanno più male se ne mangi tante”
Camilla D., Elena D., Greta, Nicole, Margherita, Rachele: “I dolci, cioccolato, caramelle ,
torte, muffin”
Maestra: “Guardate cosa hanno messo nello spazio più grade”
Azzurra, Francesca, Tommaso, Ettore: “Spaghetti, pasta, riso, pane, grissini...”
Maestra: “Al secondo piano cosa c’è?”
Nicolò: “La frutta”
Matteo P., Letrizia, Greta, Tiberio: “Pere, banane, mele e verdura”
Maestra: “Cosa c’è al terzo piano?”
Annalisa, Sara, Ettore, Filippo, Francesca, Margherita, Tiberio, Vittoria, Luca B.:
“Formaggio, carne, prosciutto, pollo, uova, pesce, yogout...”
Sara: “ Io da mamma o da papà mangio sempre la trippa, ogni tanto”
Bambini: “Che cos’è la trippa?”
Sara: “E’ una carne, che si mangia”
Luca: “E’ la pancetta”
Maestra: “La trippa è una parte dello stomaco degli animali”
Maestra: “All’ultimo piano cosa c’è?”
Camilla D. Rachele, Beatrice, Martina, Filippo, Elena D.: “I dolci, i gelati, la coca cola, il
cioccolato, le caramelle, i succhi di frutta...”
Maestra: “Dove c’è più spazio mettiamo il cibo che si può mangiare più spesso, poi salendo
sulla piramide quello che si deve consumare un pò meno”
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Azzurra, Francesca, Tommaso, Gabriele, Rebecca: “Se mangi troppi zuccheri ti viene la carie
e poi devi andare dal dentista, poi ti viene male al pancino, perchè mangi troppi zuccheri e
non fanno bene”
Nicolò:”Come il draghetto Ebby che mangiava troppi dolci”
Anuar: “Mia mamma però mangia sempre dolci”
Bianca: “E fa male”
Anuar “ E poi alla sera bene sempre tisana”
Maestra: “Quindi le cose che vanno mangiate tutti i giorni sono: la pasta il pane, il riso le
verdure, la frutta, la carne, il formaggio, il pesce.. ed un pò meno i dolci, le bevande
zuccherine”
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PROGETTO:
REALIZZIAMOUNAPIRAMIDEALIMENTARE
1. Ritagliamoicibidaidepliant
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2. Classifichiamoicibiin4categorie
I bambini dopo aver ritagliato i cibi dai depliant, iniziano a suddividerli in 4 categorie: dolci-frutta e verdura- carni, formaggi, pesce, uova-pasta, pane.
Matteo: “Io ho una mela, guarda che bella! Ora la metto con la frutta”
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I bambini classificano i cibi con molta facilità ed inbreve tempo hanno suddiviso gli alimenti
Si soffermano ad osservare le immagini, controllano che siano state posizionate nel giusto contenitore
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Si incuriosiscono e si stupiscono continuamente
3. Incolliamoicibisullapiramidealimentare
I bambini si confrontano e cominciano ad incollare tutte le immagini raffiguranti i cibi sulla piramide alimentare
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I bambini realizzano un progetto condiviso
Ecco la piramide alimentare
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4. Ognibambinorealizzalapiramidealimentareconilcollage
Maestra: “Cosa avete realizzato?
Tommaso: “E’ un triangolo con i cibi”
Elena: “Ci sono tutte le cose che si mangiano”
Jaymark: “Io vedo tutte le cose che si mangiano, la banana, la pera...”
Francesca: “E’’ la casetta delle cose che si mangiano”
Azzurra: “E’ un triangolo con del cibo, in alto ci sono i cibi che non si possono mangiare tutti
i giorni, poi ci sono i frutti, la carne, il pane”.
Ettore:” Vedo il triangolo con le cose che si mangiano, le prime cose in alto non fanno bene”
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CIBICHEMIPIACCIONOENONIbambiniesprimonoilorogustipreferitiequellichenon
gradiscono.
Ettore.”M i piace la torta e la coca cola, ma non si possono mangiare tutti i giorni, mangio
anche la pasta, la carne il pesce,il formaggio, se non mangio la verdura non riesco a fare la
popò e stò male, mi viene mal di pancia, anche a scuola.
Tiberio: “A me piace il formaggio e la frutta perchè fa bene”
Giulia: “Mi piace la torta, ma non si può mangiare tutti i giorni, se no viene il mal di pancia”
Martina: “A me piace mangiare la pasta al burro e le banane. Io mangio anche le carote”
Elena: “Anch’io mangio la banana”
Luca: “Mi piace cioccolato e nutella, carote con l’insalata”
Pietro; “Mangio il pane, il pollo, ma non la verdura, adesso mangio la frutta, quando ero
piccolo no, mio fratello piccolo beve il latte dalla poppa.
Tommaso: “Mi pice il pollo, la carne, mangio anche le zucchine, perchè hanno le vitamine”
Annalisa e Azzurra: “ Noi mangiamo la frutta, anche l’insalata, certe cose non ci piacciono,
ma le assaggiamo”
Greta:” I dolci mi piacciono, ma non si possono mangiare tutti i giorni. Io a scuola mangio
quasi tutto”
Francesca: “ A me piacciono le carote, le mangio anche a casa”
Matteo: “Bevo il latte nel barattolo verde e mangio le mele”
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Collagedeicibichemipiaccionoenon
I bambini incollano le immagini sotto i simboli “Mi piace” – “Non mi piace”
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Formiamogliinsiemi:nonmipiacemangiare,mipiacemangiare
Scriviamolenostrepreferenzealimentarisuuncartellone
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Trasferiamoidatiraccoltisulcartelloneingrafici
20 20
12
18
108
20
0
5
10
15
20
25
PANE, PIZZA,PASTAFRUTTAVERDURACARNEPESCEFORMAGGIDOLCI
SEZIONE A
I CIBI CHE CI PIACCIONO
20 21
1619
1316
21
0
5
11
16
21
26
PANE, PIZZA,PASTAFRUTTAVERDURACARNEPESCEFORMAGGIDOLCI
SEZIONE B
I CIBI CHE CI PIACCIONO
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CONCLUSIONIFINALI “Mangia sano e cresci bene” è l’argomento della programmazione svolta in quest’anno
scolastico. Lo scopo è stato quello di educare il bambino ad acquisire buone abitudini
alimentari fin da piccolo, favorendo un approccio sano ed equilibrato in relazione al cibo,
attraverso momenti di esperienze dirette, di riflessioni e di condivisioni.
Fin dalla prima infanzia, i comportamenti corretti riguardo all’alimentazione favoriscono un
adeguato stile di vita.
Durante tutto il percorso importante è stato il coinvolgimento di tutti i bambini delle tre fasce
di età di entrambe le sezioni della nostra scuola dell’infanzia.
Attraverso l’ascolto di storie e filastrocche inerenti all’argomento i bambini sono stati
stimolati a focalizzare l’attenzione sull’importanza del cibo come esigenza quotidiana che ha
il nostro corpo per una crescita sana ed equilibrata.
La storia di” EBBY IL DRAGHETTO GOLOSONE” e la storia di “GIORGETTA” hanno
reso i bambini consapevoli che è importante una corretta alimentazione con un’ampia varietà
di cibi e non solo con le preferenze che entrambi i personaggi hanno verso alcuni alimenti che
i bambini hanno definito schifezze (es. cioccolato, caramelle, patatine…), ma mangiare pane
,pasta, carne, pesce, verdura, legumi, frutta, latte… ci aiuta a crescere sani e a difenderci dalle
malattie.
La favola popolare di “ZUPPA DI CHIODO” ha evidenziato l’importanza della condivisione
del cibo a tavola, come avviene durante l’ora della mensa, insieme ai coetanei e provare il
piacere e non l’obbligo ad assaggiare gli alimenti del menù del giorno per avere un bagaglio
di gusti sempre più articolato.
Il viaggio del cibo (apparato digerente) ha suscitato grande interesse nei bambini, rendendoli
curiosi (in quanto un viaggio non visibile ai nostri occhi) e, attraverso le domande delle
insegnanti che hanno stimolato gli alunni a dare risposte interessanti, ciascun bambino è stato
in grado di riprodurre il percorso del cibo sia a livello individuale che di gruppo, utilizzando
semplici strumenti di recupero per rappresentare i principali organi coinvolti nel processo
digestivo (esofago, stomaco, intestino).
Interessante è stata l’indagine: mi piace/ non mi piace; con l’attività di ricerca, ritaglio,
collage di alimenti da riviste o da depliant e con conseguente produzione degli elaborati
individuali che ci hanno permesso di rilevare mediante grafici i cibi maggiormente preferiti
dai nostri bambini che sono pane, pasta, pizza e dolci; e i meno preferiti quali formaggio e
pesce.
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La piramide alimentare si è rivelata strumento utile per far comprendere agli alunni quali sono
gli alimenti da consumare più frequentemente e quali da consumare con moderazione.
Tutti gli elaborati, realizzati con svariate tecniche, sono stati raccolti in un libricino personale
dal titolo ”MANGIA SANO E CRESCI BENE”