10 maggio 2017 - cnpi.eu · sui pagamenti nelle transazioni commerciali tra imprese e fra imprese...
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10 maggio 2017
PROFESSIONISTI Partite Iva, i redditi riprendono fiato Il Sole 24 Ore pag. 1+2 del 10/05/2017
Un malessere delle categorie che ha più di un motivo Il Sole 24 Ore pag. 1+2 del 10/05/2017
Fisco, compensi, burocrazia: l’allarme dei professionisti Il Sole 24 Ore pag. 1+3 del 10/05/2017
Pagamenti, appalti, e deducibilità spese, arriva l’altro jobs act Il Sole 24 Ore pag. 3 del 10/05/2017
Un Jobs act per la partite Iva Italia Oggi pag. 29 del 10/05/2017
Split, estensione ingiustificata Italia Oggi pag. 31 del 10/05/2017
Voglia di equo compenso Italia Oggi pag. 34 del 10/05/2017
CORRETTIVO APPALTI Con il correttivo semplificazione a metà per i piccoli appalti: massimo ribasso solo se c'è il bando www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com del 10/05/2017
Codice dei contratti e decreto correttivo: Il parere di Michele Lapenna (CNI) www.lavoripubblici.it del 10/05/2017
SENTENZA Appalti, Consiglio di Stato: i costi della sicurezza sono esclusi per le opere di tipo intellettuale www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com del 10/05/2017
VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE Stop della Camera al decreto Via www.quotidiano.ilsole24ore.com del 10/05/2017
29Mercoledì 10 Maggio 2017D I R I T T O E F I S C OLe novità del ddl sul lavoro autonomo che il senato approverà oggi in via defi nitiva
Un Jobs act per le partite IvaGaranzie per gravidanza e malattie. Pagamenti tutelati
DI SIMONA D’ALESSIO
Atti pubblici (certifi -cazioni, o autenti-che) individuati dal governo e «ceduti»
ai professionisti iscritti ad Ordini e Collegi, che po-tranno usufruire pure della deduzione integrale (entro il tetto annuo di 10 mila euro), degli importi versa-ti per frequentare corsi di formazione, o di aggiorna-mento professionale», e di altre utili detrazioni per le spese sostenute per vitto e alloggio. E, ancora, un salto di qualità sul fronte delle protezioni di welfare eroga-te dalle Casse di previden-za private e privatizzate: gli enti potranno essere, infatti, abilitati a fornire «altre pre-stazioni sociali, fi nanziate da un’apposita contribuzio-ne facoltativa», dedicate agli associati che hanno patito «una signifi cativa riduzione del reddito professionale per ragioni non dipendenti dalla propria volontà», o che siano stati «colpiti da gravi pato-logie». È adesso a un soffi o dal traguardo parlamentare defi nitivo il cosiddetto «Jobs act degli autonomi» (2233-B): il disegno di legge, che ritrae un quadro fi nora ine-dito di tutele e di incentivi allo sviluppo del giro d’affari dei liberi professionisti e che contiene anche norme per promuovere il lavoro «agi-le», verrà, infatti, approvato stamani dall’aula del Senato in terza lettura, senza mo-difi che rispetto alla versio-ne licenziata dai deputati (si veda ItaliaOggi del 10 marzo 2017).
Nel testo compare un freno ai ritardi nel saldo delle fatture dei lavoratori autonomi, per i quali verrà applicata la disciplina sui pagamenti nelle transazioni commerciali tra imprese e tra imprese e pubblica am-ministrazione (come dispo-sto dal decreto legislativo 231/2002); in considerazio-ne di ciò, pertanto, verranno ritenute abusive le clausole che concordano termini per la corresponsione del dovu-to superiori a 60 giorni dal-la consegna delle fatture ai committenti.
Inoltre, per «consentire la partecipazione ai bandi e concorrere all’assegnazio-ne di incarichi e appalti pri-vati» viene riconosciuta la possibilità agli autonomi di «costituire reti di esercenti la professione» e di parte-cipare alle reti di imprese (le cosiddette «reti miste», disciplinate dalla legge 33/2009), oltre a dare vita a consorzi stabili e associa-zioni temporanee di profes-sionisti; a seguire, l’incon-tro fra domanda ed offerta
di lavoro per chi esercita la libera attività sarà favori-to anche dagli sportelli che verranno allestiti nei Centri per l’impiego pubblici (Cpi), così come sarà il ministero
del welfare ad accendere i rifl ettori sulle istanze degli occupati non dipendenti, grazie alla norma che dispo-ne l’istituzione a via Veneto di un tavolo tecnico perma-
nente «ad hoc». Infine, per accrescere la
gamma di tutele destinate agli iscritti alla gestione separata dell’Inps (come prestazioni di maternità
e indennità di malattia), l’esecutivo, con una delega, eserciterà la facoltà di pre-vedere un aumento dell’ali-quota contributiva.
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Il «Jobs act degli autonomi» in pillole
MATERNITÀE MALATTIE TUTELATE
Il disegno di legge introduce inedite garanzie in caso di gravidanza, di malattia e di infortunio per chi svolge un incarico continuativo con un committente: rimanere incinta, o subire un incidente, non comporterà «l’estinzione del rapporto di lavoro, la cui esecuzione», su richiesta di chi la effettua, rimane congelata, senza diritto al corrispettivo, per un periodo non superiore a 150 giorni per anno solare», fatto salvo «il venir meno dell’interesse» del cliente. E si potrà percepire l’indennità di maternità, anche continuando a esercitare la professione
ATTI PUBBLICIA PROFESSIONISTI
Con l’intento di facilitare la macchina burocratica, il governo dovrà individuare, attraverso un successivo provvedimento attuativo, funzioni della Pubblica amministrazione (come autentiche di atti e certifi cazioni) da devolvere agli esponenti delle categorie organizzate in Ordini e Collegi
PAGAMENTI «TUTELATI»
Allargato il raggio di applicazione della norma (il decreto legislativo 231/2002) sui pagamenti nelle transazioni commerciali tra imprese e fra imprese e Pubblica amministrazione alle negoziazioni tra lavoratori autonomi e imprese, tra lavoratori autonomi e p.a. e fra lavoratori autonomi: le fatture dovranno essere saldate entro 60 giorni
COSTI FORMAZIONE DEDUCIBILI
Integralmente deducibili, entro il limite annuo di 10 mila euro, le spese affrontate per seguire master, o corsi di aggiornamento, nonché i costi di iscrizione a convegni e congressi. E concessi altri benefi ci fi scali, potendo detrarre costi di viaggio, vitto e alloggio
RETI PER PARTECIPARE
A GARE
Chance di aggregazione (costituendo «network» fra professionisti) per concorrere ai bandi nazionali ed esteri
SICUREZZA SUL LAVORO «SOFT»
Per rendere più «soft» gli adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro (facilitando così soprattutto chi pratica la professione da solo, in una struttura di ristrette dimensioni), è stato disposto che i rischi per la salute e sicurezza negli studi «sono da equiparare a quelli nelle abitazioni». Pertanto, si andrà (quando il governo eserciterà una delega) verso una semplifi cazione degli obblighi «meramente formali», anche attraverso «forme di unifi cazione documentale»
SPORTELLO IN CENTRI PER IMPIEGO
Nei Centri per l’impiego pubblici (Cpi) verrà allestito lo sportello dedicato all’orientamento degli autonomi e per favorire l’incontro fra domanda e offerta
PIÙ WELFAREDA ENTI PREVIDENZA
Esercitando una delega, l’esecutivo abiliterà le Casse pensionistiche private e privatizzate (regolamentate dai decreti legislativi 509/1994 e 103/1996), «anche in forma associata», affi nché possano attivare servizi integrativi di welfare «fi nanziati da apposita contribuzione», specie per sostenere iscritti che hanno subito riduzioni del reddito professionale per ragioni involontarie, o sono stati colpiti da «gravi patologie»
TAVOLO AL MINISTERO
Il testo prevede l’istituzione, presso il ministero del welfare, di un tavolo tecnico permanente che tratti le tematiche concernenti il lavoro autonomo
DIS-COLL PER RICERCATORI
Dal 1° luglio 2017 la Dis-coll (indennità di disoccupazione per collaboratori, fi ssata dal decreto legislativo 22/2015) sarà permanente e coprirà assegnisti e dottorandi di ricerca nelle università, a fronte di un incremento dell’aliquota contributiva pari allo 0,51%
GESTIONE SEPARATA INPS
Con l’obiettivo di incrementare le prestazioni sociali per gli iscritti alla gestione separata dell’Inps (ossia gli interventi concerni maternità e indennità di malattia), si rimette al Governo la possibilità di prevedere un aumento dell’aliquota contributiva
SMART WORKING
Disciplinato il lavoro «agile» dipendente, confi gurato non come nuova tipologia contrattuale, bensì come una modalità di esecuzione della prestazione, applicabile anche al settore pubblico, nella quale giocano un ruolo fondamentale le strumentazioni tecnologiche: la prestazione, svolta in parte all’interno dei locali aziendali e in parte all’esterno senza postazioni fi sse (entro i limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale) viene defi nita mediante «accordo scritto tra le parti». L’intesa può essere a tempo determinato o indeterminato, con possibilità di recesso di entrambe le parti e l’addetto ha diritto a un trattamento economico e normativo non inferiore a quello riconosciuto agli altri dipendenti che svolgono medesime mansioni esclusivamente nelle mura aziendali, nonché alla stessa copertura assicurativa contro gli infortuni (anche «in itinere») e le malattie professionali
31Mercoledì 10 Maggio 2017I M P O S T E E TA S S ELe critiche dei professionisti sulle novità fi scali espresse ieri nelle commissioni bilancio
Split, estensione ingiustificataC’è il rischio concreto di subire doppia imposizione Iva
DI MICHELE DAMIANI
L’estensione dello split payment (scissione dei pagamenti Iva) ai pro-fessionisti è ritenuta
«del tutto ingiustificata» ed ha suscitato «profonda indignazio-ne» tra le associazioni di cate-goria. C’è il rischio di applicare una doppia imposizione sui titolari di reddito da lavoro au-tonomo, in quanto già soggetti a ritenuta alla fonte al momento dell’incasso delle fatture. Que-ste alcune delle valutazioni espresse ieri davanti alle due commissioni bilancio di camera e senato dal Comitato unitario permanente degli ordini e col-legi professionali (Cup) e dalla Confederazione italiana libere professioni (Confprofessioni), intervenute in commento al dl 50/2017 (manovra correttiva).
Cup. Il comitato guidato da Marina Calderone pone l’at-tenzione sull’estensione dello split payment e sulla riduzione del tetto per le compensazioni (abbassamento da 15 mila a 5 mila euro). Per quanto riguarda lo split « il Cup ritiene del tutto
ingiustifi cata l’estensione della scissione dei pagamenti ai pro-fessionisti e agli altri soggetti che prestano servizi verso la pubblica amministrazione. L’esclusione, all’epoca della sua introduzione del primo gennaio 2015, era giustifi cata dal fatto che i professionisti erano già soggetti a ritenuta alla fonte; perciò la trattenuta era una duplicazione non necessaria a soddisfare le esigenze di contra-sto all’evasione che hanno ispi-rato l’introduzione di tale mec-canismo». Dato che la misura in esame garantirà un gettito aggiuntivo di poca rilevanza (la relazione tecnica al dl 50/2017 lo stima in 35 mln di euro nel 2017 e 70 mln nel 2018) e in Italia i tempi per ottenere il rimborso di un credito Iva sono molto più lunghi che in altri paesi (da noi occorrono media-mente 602 giorni, in Germania 35!), il Cup chiede l’abrogazione della norma e il ripristino del-la precedente. In merito alla stretta sulle compensazioni, il comitato «pur condividendo la ratio della norma fi nalizza-ta alla lotta contro gli abusi»,
rileva notevoli criticità, da una parte per «l’estrema poca chia-rezza della norma» e dall’altra per «il notevole peso economico e burocratico per contribuenti e professionisti delle modifi che introdotte».
Confprofessioni. Sulla stessa lunghezza d’onda il commento di Confprofessioni. Oltre a soffermarsi sul rischio di doppia imposizione derivante dall’estensione dello split pay-ment, il discorso del presiden-te Gaetano Stella ha preso in considerazione la riduzione del termine di esercizio della detra-zione Iva. «In caso di fatturazio-ne negli ultimi giorni dell’anno dovuta a tempi fi siologici di latenza, imprese e professio-nisti saranno costretti a ri-nunciare al loro diritto per i tempi di registrazione, che sono passati da 24 mesi a 4. Siamo di fronte ad una norma lesiva dei diritti degli operatori con cui si mira a far cassa attraverso alchimie legislative. Ritenia-mo che il parlamento debba ripensare il regime temporale, riconducendolo a una misura più realistica».
34 Mercoledì 10 Maggio 2017 P R O F E S S I O N IIn programma a Roma il 13 maggio la manifestazione «Noi professionisti»
Voglia di equo compensoPrestazioni minate dalla ricerca del minor prezzo
DI BEATRICE MIGLIORINI
Conto alla rovescia per la manifestazione «Noi professionisti» in programma per il
13 maggio a Roma. E mentre geometri, giornalisti, notai e chimici si uniscono a architet-ti, ingegneri, avvocati, medici e dentisti, il comitato promo-tore dell’iniziativa si prepara ad entrare in Campidoglio do-mani mattina per spiegare nel dettaglio quali sono le richieste che le professioni intendo fare al governo. Il tutto tramite Carla Cappiello, presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, Giuseppe Lavra, presidente Ordine dei Medici di Roma, Alessandro Ridolfi, presidente Ordine degli Architetti di Roma e Mauro Vaglio, presidente Or-dine degli Avvocati di Roma. E proprio dal numero uno del Coa di Roma sono arrivate in-
dicazioni chiare sulle ragioni dell’iniziativa. Tutte le catego-rie che si stanno preparando a scendere in piazza intendono «invocare l’introduzione di un equo compenso delle presta-zioni. Non è un caso che ad appoggiare l’iniziativa siano anche federazioni nazionali, con l’intento di mettere in evi-denza una situazione oramai insostenibile», ha sottolineato Vaglio. «Per quel che concerne gli avvocati, infatti, il 55,9% dei colleghi ha un reddito lordo di
20 mila euro all’anno, pertanto il destino di parte dei profes-sionisti è di vivere al di sotto della soglia di povertà. E con compensi per prestazioni estre-mamente bassi non è possibile garantire al cliente un servizio di qualità». Convitato di pietra dell’evento la legge del 2006 con cui è stata sancita l’aboli-zione delle tariffe professionali di cui le categorie chiederanno il superamento. «A fare le spe-se di questa situazione sono i cittadini, che subiranno molto
presto un calo drastico della qualità delle prestazioni rice-vute a causa dell’impossibilità di sostenere per i professionisti i costi di strutture e formazio-ne di alto livello», si legge nella nota diffusa ieri dal comitato promotore, «solo il ripristino di un giusto e trasparente com-penso potrà assicurare servi-zi d’eccellenza». Una tesi che nei giorni scorsi ha trovato il favore anche dei sindacati dei commercialisti (si veda Ita-liaOggi del 6 maggio 2017) che, sottolineando il sostegno all’iniziativa, hanno sensibiliz-zato i colleghi a restare vigili sull’argomento. Si ricorsa che il Comitato organizzatore e tutte le istituzioni e associazioni che hanno aderito alla manifesta-zione s’incontreranno a Roma alle ore 10 in Piazza Repub-blica, per sfi lare in un corteo con destinazione Piazza San Giovanni.
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pqvdinnpupznDa ItaliaOggi del 6 maggio 2017
10/5/2017 Con il correttivo semplificazione a metà per i piccoli appalti: massimo ribasso solo se c'è il bando
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10 Mag 2017
Con il correttivo semplificazione a metà per ipiccoli appalti: massimo ribasso solo se c'è ilbandoMauro Salerno
Semplificazioni a metà per le piccole gare. È il rischio che si porta dietro il tentativo di renderepiù rapida l'assegnazione delle piccole opere pubbliche effettuato con il correttivo della riformaappalti che entrerà in vigore il 20 maggio. Da quella data le amministrazioni potranno usare ilmassimo ribasso per assegnare gli appalti fino a due milioni di euro, con una soglia raddoppiatarispetto a quella prevista dal codice che sopra il milione imponeva sempre l'obbligo di valutarealtri parametri oltre al prezzo. Nelle intenzioni di imprese e Comuni, da cui è partita la richiestaal governo, avrebbe dovuto essere un modo per accelerare la strada verso il cantiere degliinterventi di taglia più piccola, come le manutenzioni, dove non è semplice individuareparametri di qualità aggiuntivi rispetto allo sconto offerto in gara.
La soluzione uscita dal decreto correttivo (Dlgs 56/2017) rischia però di non centrare l'obiettivo.Il punto è che l'ok all'ampliamento dei confini di utilizzo del massimo ribasso (che eviterebbeanche l'obbligo di nominare una commissione giudicatrice ad hoc) vale solo per le stazioniappaltanti che sceglieranno di assegnare gli appalti con gare formali. Un paletto che taglia fuoritutte le procedure negoziate a inviti ammesse, finora senza altre distinzioni, per assegnare leopere di importo inferiore al milione.
La conseguenza è che proprio per le gare più piccole, quelle che si intendeva accelerare, lestazioni appaltanti si troveranno ora di fronte a un bivio.
Potranno continuare a usare le procedure a invito, che garantiscono tempi più rapidi e perquesto sono quelle più usate dalle amministrazioni per assegnare gli appalti di questa taglia. Main questo caso, dal 20 maggio, dovranno rinunciare alla possibilità di utilizzare il massimoribasso e affidarsi all'offerta più vantaggiosa, con l'obbligo aggiuntivo di nominare unacommissione di gara e valutare gli aspetti tecnici del progetto. Oppure potranno scegliere la viadella gara formale, optando a questo punto per uno dei due criteri di aggiudicazione.
Insomma, come è venuto fuori anche a un convegno organizzato ieri dallo studio Legance aMilano per una prima valutazione delle nuove norme sugli appalti, un mezzo pasticcio cherischia di trasformarsi in un boomerang. Anche perché la scelta di innalzare a due milioni il tetto di applicazione del massimo ribassoavrebbe dovuto essere legata all'utilizzo obbligatorio del cosiddetto metodo anti turbativa, vale adire l'esclusione automatica delle offerte con percentuali di sconto considerate anomale,individuate attraverso un algoritmo sorteggiato durante le operazioni di gara e dunque nonpredeterminabile in anticipo dai concorrenti. Invece, il correttivo lascia questa possibilità in
10/5/2017 Con il correttivo semplificazione a metà per i piccoli appalti: massimo ribasso solo se c'è il bando
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mano alle stazioni appaltanti. Saranno loro a decidere se avvalersi della possibilità di escluderein automatico le offerte anomale. Se lo faranno, però, dovranno per forza utilizzare il metodo"anti-combine" descritto prima.
In conclusione, il rischio è che per inseguire l'obiettivo di semplificare un numero maggiore diaffidamenti, raddoppiando da uno a due milioni la soglia di applicazione del massimo ribasso, sisia finito per appesantire le procedure di assegnazione degli appalti fino a un milione, valoresotto al quale si tiene oltre l'80% delle procedure di appalto aggiudicate ogni anno in Italia. Oltrea dover optare per l'offerta più vantaggiosa, senza possibilità di esclusione automatica delleofferte anomale, per continuare ad assegnare questo tipo di appalti con la formula dellaprocedura negoziata dal 20 maggio bisognerà anche aumentare il numero degli inviti: per ilavori fino a 150mila euro si passa da 10 a 15 imprese, mentre per quelli compresi tra 150mila eun milione si sale da dieci a quindici. Decisamente migliore la valutazione degli operatori sulle novità per il partenariato pubblicoprivato. Apprezzate in particolare le scelte relative all'innalzamento del tetto per il contributopubblico (dal 30 al 49%) e soprattutto la nuova misura che rende possibile la sottoscrizione deicontratti di concessione e Ppp soltanto dopo l'approvazione del progetto definitivo. Un palettoche contribuirà a rendere più credibili i piani economico-finanziari a base dei nuovi progetti diinvestimento.
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10/5/2017 Lavori Pubblici | Informazione tecnica online
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Codice dei contratti e decreto correttivo: Il parere di Michele Lapenna (CNI)
10/05/2017
Dopo l'attesa pubblicazione in Gazzetta del decreto legislativo 19 aprile 2017, n. 56 (http://www.lavoripubblici.it/normativa/20170505/decreto-legislativo-19-aprile-
2017-n-56_17176.html) (c.d. “Decreto correttivo”) che apporta oltre 400 modifiche al testo originario del D.Lgs. n. 50/2016
(http://www.lavoripubblici.it/normativa/20160418/Decreto-Legislativo-18-aprile-2016-n-50_16500.html) (c.d "Codice dei contratti"), e nell'attesa della prossima entrata
in vigore (20 maggio 2017), abbiamo posto alcune domande al Consigliere Tesoriere del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Michele Lapenna, che ha seguito da vicino il
percorso della riforma del settore Appalti.
D. Le professioni tecniche possono ritenersi soddisfatte dalle modi姛�che introdotte e quali sono gli obiettivi più rilevanti raggiunti con con le modi姛�che introdotte
dal decreto correttivo?
R. Credo che le professioni tecniche ed in particolare gli Ingegneri possano essere soddisfatti in quanto il Nuovo Quadro Normativo con le modi姛�che e le integrazioni previste dal
decreto correttivo accoglie molte delle proposte fatte dal CNI e più in generale dalla Rete delle Professioni Tecniche. Voglio ricordare, a tale proposito, che gli obbiettivi più
importanti da raggiungere nella de姛�nizione del nuovo quadro normativo, discendente dal recepimento delle direttive 23, 24 e 25 UE, erano secondo il nostro punto di vista:
l’apertura del Mercato dei SIA con la riduzione del peso dei requisiti di partecipazione alle gare;
l’eliminazione della priorità della progettazione interna alle Stazioni Appaltanti con la possibilità di favorire l’esternalizzazione degli stessi;
la riduzione dei ribassi negli a�damenti dei SIA;
la riduzione del ricorso agli Appalti integrati e la Centralità della Progettazione nella realizzazione dell’Opera Pubblica;
Il rilancio dei Concorsi di Idee e di Progettazione;
L’istituzione di un fondo di rotazione per l’a�damento dei SIA.
Le modi姛�che e le integrazioni previste dal Correttivo ra�orzano il quadro normativo nella direzione da noi auspicata infatti:
Con la modi姛�ca del comma 8 dell’articolo 24 姛�nalmente si ribadisce, anche nella norma primaria, l’obbligatorietà dell’uso del cosiddetto decreto parametri per la
determinazione del base d’asta, fatto che avrà sicuramente una in�uenza positiva sulla calmierizzazione dei ribassi;
Le integrazioni previste dai commi 8bis e 8ter escludono inoltre, a garanzia dei professionisti tecnici, la possibilità di subordinare il pagamento del corrispettivo al
姛�nanziamento dell’opera o di prevedere per lo stesso forme di sponsorizzazione o di rimborso e impongono, in姛�ne, di riportare in convenzione le modalità di pagamento
degli stessi;
Le modi姛�che apportate dal Correttivo all’articolo 36 del Codice danno la possibilità alle Stazioni Appaltanti, per gli importi sotto i 40.000 euro, dell’a�damento diretto
anche senza l’acquisizione di due preventivi. Si ridurrà quindi notevolmente il ricorso alla procedura al massimo ribasso per questo tipo di a�damenti, con l’e�etto di una
riduzione dei ribassi e una sempli姛�cazione delle procedure amministrative;
Resta quanto previsto all’articolo 24 del Codice circa l’eliminazione della priorità dell’a�damento dei servizi tecnici all’interno della stazione appaltante. Le pubbliche
amministrazioni potranno decidere indi�erente di rivolgersi all’interno o all’esterno delle stesse per l’a�damento dei SIA e questo ha già determinato e speriamo continui
a determinare un incremento notevole rispetto al periodo precedente all’entrata in vigore del DLGS 50/2016 del mercato dei SIA nel nostro paese;
Il nuovo quadro normativo congiuntamente all’atto di indirizzo dell’ANAC ha ridotto signi姛�cativamente, di circa la metà, i requisiti di partecipazione alle gare per servizi
generali, servizi di punta e personale prevedendo anche la possibilità di sostituire il fatturato con una polizza assicurativa favorendo quindi una apertura del mercato ai
giovani e agli operatori di piccole e medie dimensioni;
Le modi姛�che e le integrazioni apportate al comma 1 dell'articolo 59 anche se attenuano la possibilità di non ricorrere agli appalti integrati, rispetto alla prima stesura del
Codice, prevedono comunque l’esclusione della possibilità di a�dare i lavori sulla base del progetto preliminare oggi progetto di fattibilità tecnica ed economica;
Le modi姛�che apportate all’articolo 23, circa la possibilità della divisione in due fasi del progetto di fattibilità tecnica ed economica, e la conseguente modi姛�ca dell’articolo
152 sui concorsi riduce l’onere di partecipazione agli stessi favorendo la di�usione di questa forma di a�damento che favorisce i giovani professionisti.
D. Quali sono le proposte della RPT che non sono state accolte e, dunque, quali sono a vostro avviso le criticità residue?
Le proposte che non sono state accolte riguardano l’accordo quadro, l’appalto Integrato, la non iscrizione all’albo dei Progettisti interni alla PA, i concorsi e l’istituzione del fondo
di rotazione per la progettazione.
Riteniamo che permangano quindi delle criticità che dovremo a�rontare e risolvere nei prossimi anni che attengono:
Alla non esclusione dalla possibilità dell’utilizzo dell’Accordo Quadro per i servizi professionali fatto questo che ha nostro giudizio contrasta palesemente con i principi
fondamentali di apertura del Mercato;
AlL’estensione della possibilità del ricorso all’appalto Integrato e soprattutto al “condono” per l’utilizzo di questa procedura per le opere i cui progetti de姛�nivi erano
approvati alla data di entrata in vigore del Codice;
Alla non iscrizione all’albo dei progettisti interni alla PA;
Alla non completa de姛�nizione di una procedura che consenta l’a�damento al vincitore del concorso di progettazione delle fasi successive;
Alla mancata Previsione di un fondo di rotazione per la progettazione che 姛�nalmente separi il momento della progettazione da quello dell’esecuzione dell’opera
consentendo di mettere 姛�nalmente al centro del processo di realizzazione dell’opera pubblica il progetto.
Ringraziamo l'ing. Lapenna per il prezioso contributo e lasciamo come sempre a voi ogni commento.
10/5/2017 Appalti, Consiglio di Stato: i costi della sicurezza sono esclusi per le opere di tipo intellettuale
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10 Mag 2017
Appalti, Consiglio di Stato: i costi dellasicurezza sono esclusi per le opere di tipointellettualeGuglielmo Saporito
Novità per le prestazioni di natura intellettuale a pubbliche amministrazioni, negli appalti diservizi soggetti alla disciplina delle opere pubbliche (Dlgs 50/2016): il Consiglio di Stato escludeche per esse vi siano costi di sicurezza da indicare. La sentenza 8 maggio 2017 n. 2098, relativaalla fornitura e manutenzione di software ad una società pubblica della provincia autonoma diBolzano, decide il caso di un fornitore che aveva indicato la cifra «zero» per i costi di sicurezza,che il disciplinare di gara imponeva fossero chiariti.Per i giudici, quando la fornitura riguardaun servizio di natura intellettuale, costi di sicurezza non sono configurabili e, in conseguenza,non si può escludere il concorrente per asserita violazione dell'articolo 87, comma 4, del Dlgs163/2006 (oggi articolo 50, Dlgs 50/2016, Codice appalti), dovendosi valutare in concreto se ladichiarazione relativa all'offerta economica sia congrua.
Il confine tra forniture di servizi di natura intellettuale ed altri tipi di servizi assume rilievo conl'evolversi delle professioni verso strutture imprenditoriali, articolate in organismi complessi,destinati ad operare non solo presso la sede professionale ma anche presso l'utente, anche informe societarie complesse.Le recenti modifiche al Dlgs 50/2016 (Dlgs 19 aprile 2017 n. 56,pubblicato il 5 maggio e in vigore dal 20 maggio) accentuano (articolo 50) la differenza degliappalti di servizi di natura intellettuale rispetto ad altri servizi, esonerando i primi, per la loromatrice personale, dalle clausole sociali che garantiscono generica stabilità occupazionale.
Restano di difficile definizione le figure in cui i costi di sicurezza non sono applicabili: lafornitura di pc con assistenza tecnica on-site, quindi con personale in loco, non è stata ritenutaprestazione intellettuale (Tar Bologna, sentenza 268/2015), nemmeno se vi è garanzia postvendita (Consiglio di Stato, 1798/2015); consulenza e brokeraggio assicurativo per una Regionenon espongono a rischi o pericoli (Consiglio di Stato, 1051/2016; Tribunale amministrativo diBolzano, 143/2017); il servizio di call center, ritenuto di natura intellettuale (Tar Bologna,564/2016). Per i tecnici, la redazione di un piano di rischi idrogeologici con sopralluoghi e rilieviespone a rischi specifici (Consiglio di Stato, 3139/2016), come progettazione lavori, demolizionee ricostruzione di una scuola con sopralluoghi, rilievi e misurazioni (Tar Veneto, 182/2017).
Altre volte i servizi di ingegneria a supporto di una struttura tecnica di un'azienda ospedalierasono stati ritenuti prevalentemente intellettuali, privi di rischi specifici perché si esprimono inattività di controllo e supervisione dei lavori, senza partecipazione attiva ai cantieri (Tar Napoli,4150/2016); solo professionale è anche l'attività degli interpreti e traduttori (assistenzalinguistica negli asili nido della provincia di Trento), anche se l'attività è prestata in scuole(Consiglio di Stato, 223/2017). In sintesi, analizzando i costi aziendali emerge il ridursi delle
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prestazioni meramente intellettuali, che si riducono all'ideazione delle soluzioni, senzanecessità di verifiche e collaudi.
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10/5/2017 Il Sole 24 Ore
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IMPRESA E TERRITORI 10 MAGGIO 2017Il Sole 24 Ore
LE OSSERVAZIONIGadda (Pd): confermiamogli obiettivi del decreto mapuntiamo a una maggiorecoerenza con altre normeapprovate negli ultimimesi
Infrastrutture. Oggi il parere della commissione Ambiente: i deputati chiederanno una ventina di correzioni
Stop della Camera al decreto ViaLimature al testo su dibattito pubblico, commissari, air gun e deroghe
Roma«Non è una bocciatura». Maria Chiara Gadda, deputata Pd e relatrice del parere dellacommissione Ambiente di Montecitorio sul decreto Via, lo ripete più volte. Definizioni aparte, però, lo scopo dell’intervento che la Camera chiederà oggi al Governo sulla questionedella valutazione di impatto ambientale è tutto nei numeri: venti correzioni, tra osservazioni econdizioni, su un totale di 27 articoli contenuti nello schema di decreto legislativo approvatodal Consiglio dei ministri in prima lettura lo scorso 10 marzo. Insomma, come spiega ancoraGadda, «confermiamo gli obiettivi del testo, in termini di efficacia delle procedure, maproviamo a rafforzare alcuni principi di oggettività e razionalità». Anche se dal ministerodell’Ambiente di Gian Luca Galletti fanno sapere che «siamo aperti a tutti i contributi, fermirestando i principi di semplificazione alla base del provvedimento». Il decreto in questione, scritto per recepire la direttiva europea 2014/52/Ue, rivederadicalmente la procedura di valutazione di impatto ambientale, alla quale vengono sottopostele infrastrutture in fase di progettazione. Subito dopo la sua presentazione, però, il testo è statopreso di mira da decine di richieste di modifica, soprattutto delle associazioni ambientaliste.Gli si contestano scarsa attenzione alle popolazioni coinvolte dai progetti, semplificazionieccessive sulle modalità di presentazione delle istanze, poca trasparenza in alcuni passaggi.Questioni alle quali, nel merito, risponderà la commissione Ambiente di Montecitorio.I lavori sul parere sono ancora in corso, ma alla fine le richieste per il Governo dovrebberoessere una ventina. «Chiederemo – sintetizza Gadda – di confermare l’impianto del testo,puntando però su una maggiore coerenza con la direttiva comunitaria e con i provvedimentiche il Parlamento ha approvato in questi anni». Un esempio di questa impostazione è ildibattito pubblico: la consultazione delle popolazioni in fase di progettazione di un’opera. Èstato proprio il Parlamento a spingere perché fosse inserito nel nuovo codice appalti. «Adessoè importante che venga assicurata la partecipazione dei territori anche in sede di Via», dice larelatrice.Ma non è l’unico nodo legato al codice. Un altro passaggio prevede che chi realizza l’operapossa accedere ai procedimenti di Via presentando elaborati progettuali «con un livelloinformativo e di dettaglio equivalente a quello del progetto di fattibilità»: si tratta del primolivello di progettazione, previsto dal nuovo codice appalti. Per qualcuno si tratta di un livellodi definizione troppo basso. Sul punto, Gadda spiega che «non è possibile paragonare ilvecchio preliminare al nuovo progetto di fattibilità, che è molto più dettagliato. Detto questo,chiederemo di definire con un decreto in modo univoco quali sono i casi di opere per le qualiserve il definitivo».In tema di interventi da sottoporre a Via, arriverà una precisazione sull’uso della tecnologia“air gun” per la ricerca di idrocarburi. Il dlgs declassa queste attività, stabilendo che nonvanno sottoposte direttamente a Via ma a verifica di assoggettabilità (procedura che serve adaccertare se un progetto debba o meno essere sottoposto alla Via). Per la Camera, però,bisogna invece passare sempre dalla Via. Altro ritorno al passato ci sarà sulle deroghe. Con ilnuovo decreto il ministero dell’Ambiente in casi eccezionali può esentare in tutto o in parte unprogetto specifico dalle disposizioni in materia di Via. Montecitorio chiederà di limitare lederoghe ai soli casi di emergenza. E chiederà di introdurre la possibilità di sospendere, per unavolta, i termini della procedura, pur lasciandoli perentori.Infine, la questione dei commissari Via. Per la loro nomina saranno chieste procedure adevidenza pubblica: «La chiamata diretta non è la strada», dice Gadda. © RIPRODUZIONE RISERVATAGiuseppe Latour