1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una...

72
Testi Premio di Poesia Dai Micenei a Internet 2006 1 Sorridi Maria Avide movenze infantili tra le rughe E le vene oramai secche, rabbia e dolore negli sguardi chiedendo aiuto la lucidità spenta dalle ferite, le spalle stanche appoggiate alla poltrona e gli occhi persi e sognanti, le ossa scarne le osservi triste come chi deve, la testa alta e fiera e la tua vita sincera su uno scomodo letto di pianto e amarezza,troppo duri i tuoi sguardi troppo stretti i tuoi denti, ti slegherò ancora i capelli e giocherò ancora con le tue mani forti guardaci ancora piccola e dolce e sorridi come hai fatto sempre, guardaci ancora una volta e se puoi Agresta Valerio - Diano Castello (IM) 2 Amore mio Il punto di sogno di mia vita Il mio viso,rosa di mia vita Amore mio, non amarezza mia Dolcissima, carissima,miele del mio cuore Zucchero del mio sangue. Se diciamo carità, lei l’aveva Tranquillità, pazienza e cultura sua. Non ho denaro come i ricchi, però a casa mio sono più di un re La Mia vita è dolce, molto felice Perché, a casa mia c’è una reggia che sanno tutti Casa mia è un paradiso sulla nostra terra C’è tante donne, ma la mia è unica. SAMUEL KENNEDY AGYEI TAKYI - GHANA - SULBIATE (MI) 3 Storia di una lacrima Certe volte ci vergogniamo davanti agli altri se incontrollato dal personaggio forte che cerchiamo di essere affiora, nostro malgrado un sentimento dettato dal cuore. Fecondato dal seme di una visione un dispiacere, una poesia, o semplicemente di una canzone, dal ventre dei nostri occhi, comincia a formarsi un embrione di lacrima che per istinto senza pietà alcuna cerchiamo subito di abortire. Ma poi... sopraffatti dalla sua incontenibile voglia di vivere, partoriamo... nostro malgrado quella vita che volevamo sopprimere... sul nascere.

Transcript of 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una...

Page 1: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

Testi Premio di Poesia Dai Micenei a Internet 2006

1Sorridi Maria

Avide movenze infantili tra le rugheE le vene oramai secche,rabbia e dolore negli sguardi chiedendo aiutola lucidità spenta dalle ferite,le spalle stanche appoggiate alla poltronae gli occhi persi e sognanti,le ossa scarne le osservi triste come chi deve,la testa alta e fiera e la tua vita sincera su uno scomodo letto di piantoe amarezza,troppo duri i tuoi sguardi troppo stretti i tuoi denti,ti slegherò ancora i capelli e giocherò ancora con le tue mani fortiguardaci ancora piccola e dolce e sorridi come hai fatto sempre,guardaci ancora una volta e se puoi

Agresta Valerio - Diano Castello (IM)

2Amore mio

Il punto di sogno di mia vitaIl mio viso,rosa di mia vitaAmore mio, non amarezza miaDolcissima, carissima,miele del mio cuoreZucchero del mio sangue.

Se diciamo carità, lei l’avevaTranquillità, pazienza e cultura sua.Non ho denaro come i ricchi, però a casa mio sono più di un reLa Mia vita è dolce, molto felicePerché, a casa mia c’è una reggia che sanno tuttiCasa mia è un paradiso sulla nostra terraC’è tante donne, ma la mia è unica.

SAMUEL KENNEDY AGYEI TAKYI -GHANA - SULBIATE (MI)

3Storia di una lacrima

Certe volteci vergogniamo davanti agli altri

se incontrollato

dal personaggio forte che cerchiamo di essereaffiora, nostro malgradoun sentimento dettato dal cuore.

Fecondato dal seme di una visioneun dispiacere, una poesia,o semplicemente di una canzone,

dal ventre dei nostri occhi,comincia a formarsi un embrione di lacrima

che per istintosenza pietà alcunacerchiamo subito di abortire.

Ma poi... sopraffattidalla sua incontenibile voglia di vivere,partoriamo... nostro malgrado quella vitache volevamo sopprimere... sul nascere.

Con la sua travagliata comparsaLei scuote tutto il nostro io

intorpidito

dal modo di viverecosì superficiale e freneticoche inconsciamente abbiamo adottato

atrofizzando inesorabilmentesfumature preziose

Page 2: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

da noi quasi non più percepibili.

Con un salto, esce dalla culla delle palpebree scivolando, lungo colline di goteinizia la sua corsa

sperando di arrivare a baciare le labbra

prima di finire uccisa...dal crudele gesto... di una mano.

Vincenzo Aiello - Bagheria - PA

4Il peso della solitudine

Cerco nell’aria un frullo d’ali,che sollevi il peso possentedella solitudine.Il piede silenzioso,stanco d’inseguimenti e fughe,più non percorre sentieri copertida brucianti rovi.Vuoto mi alzo e senza orme cammino,se il sole rimarca l’ombrae il sonno si fa bianco.In quest’ora povera di voli,risalgo la corrente per coglieretracce di respiro.Ma il nero fumo che alla gola sales’incaglia nella vocee più non mi rispondi,come un tempo nel silenzio.Mentre cerco invano una superstite gioia,ancora la tua voce mi rapina :urlo della mia sostanza,mi hai lasciato queste ore irte,voci perse e fumi acri della sera.Ma che tu mi abbiaun giorno perdutamente amatoal di là di questi monotoni orizzontilo grida il dolore che vive in mee il cuore che sanguinae più non rimargina.

Francesco AlbaneseSant’Egidio Del Monte Albin (SA)

5Gli altri occhi

L’essenziale è visibile al cuoreUna frase retorica, quantunque profonda,ma la mia mente immagina mille voltiper ogni persona che incontroe la debolezza della mesta realtàbatte la forza dei discorsi teorici.Le mie mani accarezzano i miei figli,ne ricoprono il viso come argilla,cercando di riprodurne le fattezzee il cervello dipingela loro faccia sempre diversa.L’assenza di forma materialerivela nudi sentimentiprivi delle espressioniche possono alterarli.La voce astratta che non si odeè molto più eloquentedei suoni vocali.Chi guarda con gli occhi dell’animascruta la coscienza degli altriattraverso una nera lavagna.Se solo potessipassare attraverso quella lavagnaper lasciarmi abbagliare dalla lucetante volte raccontatain tante forme immaginatarimasta mistero per meche vedo soltanto

Page 3: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

coi poveri occhi del mio cuore.

Mario ALFONZETTIFrancavilla fontana - Brindisi

6Madre

Quel dolce tuo cullaree il modo tuo d’amaresento il mio cuore vibrareoh dolce e tenera madre.

Dalle tue mani sfioratae dalle ginocchia sostenutadolce incanto è il tuo sguardoammirata da tenue lucecome tela dipinta su un’altare.

Sarà quel dolce tuo parlareuna melodia d’ascoltaredalle viscere hai intessuto quelle aliche in un cielo di fiori mi fanno volare.

Sarà come brezza del mareogni tuo sorrisomi farà cantare.

Assaporo la vitasanta dolcezza infinitala vitala vitaraccoglila da un giaciglio di foglieaccontentami madre fra queste mie doglie.

AMATO ELIANA CRISTINA SAN CATALDO CL

7Arrendevoli nuvole

Silenziosamenteil tempo scivola sulla pelletrascinandosiframmenti di colore

Dipingod’ostinato dolorei miei passi carbonee sciolgotrecce di frasicome ami di polvereper abbeverare le labbra sapone

Nullaodora di nuovoBiancosulla spoglia collina

e di nottesi scende la lunadel teatro vuoto il palco

Luca Antonelli Roma

8Parlami … nonna

Parlami delle gazze ladre, nonna,che gracchiavano al mattinotra le foglie del fico,inseguendosi,saltellandosulle tegole di casa.

Dimmi della vastità di bionde spigheche catturavano dal ventoil profumo di pane appena lievitato.

Page 4: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

Quella palma altissima è ancora lì,ai suoi piedi le pietrelanciate per scrollare i datteriraccolti da mani bambinecome stelle cadenti.

Raccontami dei lunghi filari di vignee di contadini sorridentiassaporando un acino d’uva.

Parlami degli ulivi contortie del sole all’alba tra le foglie.

Dimmi come gioiva il tuo semplice mondomentre io son qui tra i filari d’auto,stretto nel rumore dei clacson,immerso in una densa atmosferadi benzene.

Pietro Barbera - Trapani

9Farfalle

Tu provi, provia tenere quest’ora lieve,le dita strettesulla vita, no,non se ne andrà,poi un sorriso raccontauna ruga da un lato ….

E’ la vita che corre,non la puoi fermare,sotto un tiro di fuocoguardi e vuoi volare,ma non servono immaginidi progetti futuri per sentirele ali dei gabbiani.Basta un tuffo nel mare,già t’accosti alla preda,dove l’acqua è profondapiù azzurra vedi la luna,passa una medusae ti brucia le dita,ma valeva provarequella carezza nemica.

Corri, corri, corridove vuoi andare,scava, scava, scavatra la sabbia del mare,sali, sali, salisu quel raggio di sole.

Ma una voce sottilevibra nel silenzio,sono tutti fuggiti,c’è qualcuno in agguato;la paura t’ avvolgecome un filo sottilese non conosci il nemicoche ti viene a colpire.Alle spalle un respironon ti dà più tregua,se ti giri Medusati trasforma in pietra.

Ferma, ferma, fermaquell’ombra fuggente,uno scarto, se ti voltidiventi sapiente,guarda, guarda, guarda,una farfalla è nata,sta asciugando le ali,vivrà la sua giornata.E la vita che corre……

Daniela Basti Chieti

Page 5: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

18Dove non fui mai.

E mi fermo qui.Dove non fui mai.Sosterò per semprenei luoghi a me negati,in mani mai sfiorate,su labbra mai baciate.E poi voglio tornarelì dove mai arrivai,planando sulle ondedi un mare inesistentesulla cui spiaggia, infine,stanco di naufragare,riposerà il mio corpoprima di ripartireper viaggi mai viaggiati,per voli mai volati.Per poi fermarmi qui.Dove non fui mai.

Filippo Bozzali- Licodia Eubea (CT)

19Maggio è per te

Viole ciocche indaco e screziate occhieggianotra i piccoli sassi di granito bianco.

Una timida rosa canina s’insinua delicatamente tra le margheritelambendo l’acero nano.

I fiori di vetro e la portulacca ti fanno compagniamentre mi sorridi dalla foto inumidita dalla recente pioggia.

La lavanda rigogliosa è sferzata dal ventoin questa giornata di sole limpida, quasi irreale per la sua luminosità:un angolo di paradiso, in questo piccolo cimitero di campagna.

Tu sei ritornato nella vibrante energia del creato.

Mentre il vento scompone i miei capelli recisiil sole asciuga le lacrime.

Immobile, seduta sulla ghiaia,mentre il mondo continua la sua folle corsa,le mie mani ricercano le tue.

Sei con me:accarezzo i petali delle rose,delicatamente sfiorano il mio viso.

Così il fiore da te preferitolenisce la mia solitudine.

Nel profumo della sua corollaritrovo la tua essenzariassaporo la tenerezza del tuo abbraccio:conforto al mio cammino da qui all’Eternità

Broggi Maria Angela - Abbiategrasso MI

20Essere

Fino alla fine, fine a quando non so.Dare tutto di se, anche se questo tutto viene sparso al vento.

Solo al mondo! Questa è la consapevolezza dell’essere profondo

e si è immersi nel mare della vita dove si riesce a percepire ogni piccola increspatura della superficie della felicità.

Sale al sale e amore che ti attraversa, ma in petto solo un cuore duro come il diamante, sentimenti freddi più del cielo del nord dai colori dell’inverno e mani che bruciano calde più dell’infinita savana agosto cielo.

Page 6: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

Brividi, dal profondo dell’addome e false partenze che ti fanno urlare alla vita, che ti fanno dire che tu non l’hai mai chiesta e vorresti spezzare questa catena di luce che ti contraddistingue, che ti segna.Rimani e sei, guardi e già sai di essere andato via, ti giri e vedi gli altri e non ti posi.

Il tuo spirito non si poserà mai, non potrà mai pensare di esser qui perché si è già perso, perché si è dovuto donare tutto, ha speso ogni goccia del suo sangue e seppure la vita ha tradito, tu riesci comunque solo a sorridere, riesci solo a dare speranza, questa è la tua condanna! Questo è il tuo destino !Questo è essere!

Anche se in questi anni non è sempre stato tutto facile, ogni ferita alla fine ha buttando solo sangue e poi si è richiusa da se, come se nulla fosse.

I ricordi se ne stanno andando ed i pensieri fanno esistere. Chiuso dentro questa armatura vecchia che và a pezzi, continui comunque ad andare a mettere un passo dopo l’altro e riesci sempre a vedere il nuovo mondo, un mondo dove non potrai mai giungere.

Questo è essere angelo ? Questo significa camminare ai piedi del sole che tramonta ?

O forse è non promettere niente ed essere comunque capaci di portarsi dentro, dritti, tutti gli occhi della profonda notte.

Hai la testa bruciata e persa verso le infinite stelle e abbracci tutte le paure che segnano.

Le gocce, nel mentre, cadono dentro un catino ormai pieno, e la vita semplicemente scorre via .

Allora e solo allora già si è cavaliere di speranza, già si è capaci di ballare persi nella nebbia, con la consapevolezza di stringere e tenere per mano la disperazione … capaci finalmente di essere grandi come tutto il cielo che viene giù e cade istante per istante.

Paolo Brugnoli Poli Roma

21Eco d’amore

Oggi il vento è stancoe il mare ha persole sue onde;

l’aria è immobile eil sole si specchianell’acqua salata,

la spiaggia s’indoracontenta e i bambinisulla fresca battigia

si rincorrono, fanno ilgirotondo, poi si buttanoin acqua, come preziose

stelle di mare nel lorocalmo bagno d’amoreinnocente e spensierato.

Anche i gabbiani laggiùnella pineta cantano,mentre la ragazzasi abbronza distesae sospira da sola;

l’aria è immota e rovente,

nel mio cuore un’ecoinsistente canta iltuo nome.

Marco Bruni - Massa Marittima ( G R )

22Luna amata luna

Luna dolce Luna

che popoli le mie grida mute notturne

sazia la mia vista con la tua splendida apparizione

nella notte che gela le mie mani ancora in movimento

Spegni le lugubri case.. accendendole con la tua luce.

Page 7: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

Forma perfetta

un sorriso sul tuo volto..

luna.. nello scenario di una notte scura e vellutata.

pensier non torna che a te

ogni notte

prima che l'occhio mio pazientar non dorma..

luna

salva questa città dal volto mite

e torna in mente mia la tua immagine..

quando al mattino non trovo

la mia luna nell'alzar lo sguardo.

Bruno Mariantonietta - Taranto

23Dopo la guerra

Siedosu macerie di uomini fortitra nebbie irrealiche pretendo fantasmi di eroi.e odoro profumi lontani nel tempo,nel luogo soltanto dei sogni:Siedo nel campointriso di sangue,accanto a uno scudo trafittoenorme cammeo dal profilo violato;spettatore partecipedei resti d'una atroce battagliatrascorsa,rievoco in sacro silenzio:malinconiche memoriearcane gestache ignorano il mio breve passato( radici mie, non di mio padre )e si dicono dei miei giorni da esseres'affollano senza una sola chiara scusa,si direbbe per gioco. Strano gioco.Vibra dentro il cuore,risonanti le mitiche note( Š un aulo da guerra )e fragori di armi fantastiche;sento l'eco danzante delle ultime grida;la piana scolorita dai fumiè solcata da un rivo di sangue...Ed è come se abitassi quei luoghi,anzi ci avessi lasciato il mio cuoreed io trasognante parlassi di lui.

Marco Busetta – Pantelleria

24LA FRAGILITA’ DELLE CERTEZZE

A mia madre

E’ ancora una notte d’invernouna notte che chiude in un giro mortaleuna mattina e una sera.

Come posso dormiresapendo che lei non è qui…

Presenza e assenzaconvivononella solitudine spentadella casa.

Page 8: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

Ora all’improvviso sento chenon è più esterno,il gelo.

Mai così evidente,mai così invincibileè apparsal’insostenibile fragilità delle certezze,cui dà voce un silenziofrementenel buio.

E’ dunque necessariorinnegare ogni momento?…

Come un sognogioioso e tormentatocostretto a sfumare i suoi contorninell’alba che incertasi affacciaa quell’ultima finestra.

BUSETTO ANNA – VICENZA

25Connivenza

Non c’è bisogno d’abitareNelle mie viscerePer poter plasmare i miei pensieriAll sapore delle tue vibrazioni

Non c’è bisogno di scendereNell’oscurità delle mie domandePer poter dominareLa folla dei dubbi ululanti

Il mattino avviene nei tuoi sguardi diafaniSovraccarichi di vittorieFugaciE le ombre del tuo corpoSi dissipano sotto la copertaRicorrenteDella lenta carezzaDegli affetti antichiChe germogliano di repenteDa une tenue connivenza adolescente

GIUSEPPE BUTERA Agrigento,Campo Grande,Stato di Mato Grosso do Sul, Brasile,

L’IGNOTO

Ignoto

Il mareche scorre attornonon si vede

Seppelliscei suoi ricordima ce li lasciasenza posaintatti,umani

Antico e nuovooggetti misteriosimavivi

Paroleconcrete

Tuci sei

Page 9: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

Brillicircondatanel bluda una varietà di stelle

Ti immaginosempre,anche nel mio cielo

Quasi perfetta,ma un po’ sconosciuta

Ignotele tue stanzebuie,più segrete

I particolaripiù riposti

Ti vedoe scorgoun imbuto

Ti conoscomarimaneun vuoto

Inspiegabilmente

Il tuo,il nostro ignoto.

Gabriele Calcagno GENOVA

27IL VIAGGIATORE(Per Mattia)

Vento e terraper impararedall’uno a correredall’altra a stare.Trama di fogliaper legger percorsidi conoscenza anticadi liana e rosmarinointrisa.Socchiusi gli occhiosservare assortoa noncurante specchiod’oceano e mariburrascad’impeto avvezza,di colline e montipacatezza.Seguire il volod’albatri e aquileper andaredi gabbiani e rondinilo stormoper tornare.

Ida Calise - Napoli

28Ho fin qui conosciuto solo tre verbinella mia esistenza:Credere,che la morte non esista;Gioire,per ogni sole che sorge;Vivere,ogni più piccolo istante,così da poter direin ognuno di essi:

Page 10: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

credo nella gioia che la vita mi dà.

LORENZO CANALI - SANSEPOLCRO (AR)

29STORIE ALTRUI(Internet-navigando nei siti di poesia)

Sera d’estate:finestre illuminatedavanti a mecome schermi tivvudi una sala regiadove scorrono filmsenza inizio né fine.Della vita degli altrison solo spezzoni sparsiproiettati nel buio della notte,ma, al mio cuore poeta,dialoghi, gesti, toni di voce,suoni e l’andare e veniredi attori e comparsedisegnano ragnatele di storie,album di giorni,alchimie d’amori e dolori.

Così, leggendo qua e làparole fuggite dal cuoredi chi non ha volto, né nome,né ha storia, né voce, né sguardomi vesto di vite vissutein un dove qualunque,accarezzo tristezze di carta,sorrido di giovani sogni,mi specchio in pensieri che pensoe un tratto di strada camminotenendo per mano poeti lontani.

CARDILLO Anna Maria Roma

30Bruno e Rosalba

Quel mattino, dopo la fiumana,la riva sfaldata al giocodelle vostre corse ingenue,non siete tornati

e io, di tre anni, tre giornisulle ginocchia di mia madreabbracciato al suo dolore.Adagiati su legni di portadalla bocca un rivolosottile di bava, di melma

gente dai casali, dai vignetie donne e vecchieun mormorio sommesso per l’aiachi si segnava, chi portava acquachi lenzuoli e fioridue uomini in nero dagli sguardi lunghi

e io, tre giorni su quel gremboduro di singhiozziin attesa d’un risvegliocome quando Rosalba e Brunosi fingevano, per gioco, morti

stagioni di silenzio, di respirigrandi come il vuototroppo lungo il gioco…non aspetto più i loro scherzii salti con la cordamia sorella che mi spettinava

quel 21 settembrepiangevo per venire al fiume,avreste custodito i miei tre anni,vi avrei salvato, forse,

Page 11: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

forse avete salvato me.

*In memoria di Rosalba e Bruno di 11 e 12 anni,fratelli maggiori dell’autore, annegati nel ’49insieme nel torrente Ausa che attraversa il terrenodi proprietà della famiglia sulle colline romagnole

Franco Casadei - Cesena (FC)

31Disegnando

Il polso allungato sul ramocavo di pioggia di anni e stagionipende leggero nel bianco del fogliodalla fine apertura del blu del cassetto

L'ordine a suo modo sul perimetrodel tavolo della stanza del mondoed i rossi ciliegi muti nel vento dell'ortodistraggono lo sguardo prima teso al tuo seno

Ancora pochi deboli raggi di lucesconfinano oltre il manico della tazzamentre il foglio le dita ed il ramo caduticoprono un nocciolo e la terra come in un pianto

Andrea Cati - Bologna

32Le domande consuete

Rampicantidi fuocodense dinuovi accentidisseminanodomandesulle architetturesilenti

Si arrampicanodanzandolungo le calligrafiedei dubbiad infrangerei limiti uniformidelle vuote strutturedi cristallini grattacielie limacciose cupole

Maddalena Celano - Roma

33Quando ero piccolo

Quando ero piccolo , c’era una camera da letto ,quella dei fratelli piccolipraticamente una stanza dei giochi.Di nuova costruzione,(nel progetto originario non c'erano tanti marmocchi)il posto rimaneva ancora semivuoto.Un armadio enorme, incassato,di fronte a due culletteaccanto l’una all’altra,accostate al muro di destrae poi il tappetoun tappeto grigio e pelosoun tappeto grande al centro della stanza,segnava il regno fantastico quando era sera.

C’era una palla di quae altri giochini sparsi dintorno,nel posto della finzionenel luogo del gioco:palestra dell’anima e dei bracci,rifugio del bambinoche si sta per fare.

Page 12: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

E si facevano capriole, a sera,e mio padre elevatoreci girava in ariae io ridevoed aspettavo il turno.

Ricordavo delle regoleimparate tempo primasulla vita , la vita, la forzalo spazio.

Chiarello Matteo - PISA

in avaria, che poi fuggi via,che devi lavarti e corri subito a cambiarti,donna in ritirata, a fine nottata,colla pelliccia di ciniglia, senza famiglia,che scendi dagli stivali e ti rimetti gli occhiali,donna usurata, donna usurpata,con frequenza, senz'appartenenza,per errore, con gran timore,donna segreta, di creta,da sola, col nodo in gola,senza parlare, che non riesci a continuare,donna profumata, donna profanata,senza sorriso, che non ti guardi in viso,alla gogna, che provi vergogna,donna irregolare, che non sai più dove andare,senza licenza, che non trovi assistenza,compromessa, che piangi sommessa,donna smarrita, donna impaurita,senz'anello al dito, con poco appetito,che aspetti un bambino e t'immagini col passeggino,donna pentita, in salita,orgogliosa, che ti senti coraggiosa,in rivolta, alla ricerca di una svolta,donna da vicino, donna in cammino,che ti inginocchi e chiudi gli occhi,con dignità, di nuovo in libertà,donna pronta a ricominciare, hai bisogno di chi amare.

ELISA CIABATTINI - BIBBIENA (AREZZO)

34VIA DELLE CAMELIE

Donna sotto il lampione, donna ferma alla stazione,col trucco calcato e il rossetto sbagliato,aderente, squadrata dalla gente,donna in servizio, come all'inizio,ammiccante, provocante, stravagante,giocosa, colla parrucca vaporosa,donna diversa, donna controversa,chiassosa, vistosa, rischiosa,di nascosto, al solito posto,donna di mestiere, senza maniere,scoperta, aperta, in offerta,spigliata, spogliata, spaiata,donna in contanti, donna di tanti,di passaggio, per un assaggio,che fai presto e non dai il resto,donna a piacimento, su appuntamento,per un quarto d'ora, che non posi da signora,pendolare, colla sigaretta da fumare,donna a disposizione, donna sotto condizione,diligente, come dice il cliente,a scadenza, secondo l'occorrenza,donna a volontà, per ogni specialità,che sfili i pantaloni, senza bottoni,disinvolta, per l'ennesima volta,donna rovente, donna irriverente,in adunanza, ad oltranza,trafficata, che diventi spericolata,donna in posizione, a ripetizione,di serie, senza ferie,a richiesta, col mal di testa,donna di scorta, donna fuoriporta,ingombrante, praticante, latitante,con una taglia, che non lavori a maglia,

Page 13: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

donna di fretta, in provetta,tastata, testata, tostata,in funzione, per costrizione,donna di schiena, donna ripiena,imbottita, imbruttita, abbrutita,imbrattata, imbrigliata, imbrogliata,donna a pedaggio, in ostaggio,frugata, fregata, sfregiata,di chi ti prende e dopo t'offende,donna rovistata, donna rovesciata,in avaria, che poi fuggi via,che devi lavarti e corri subito a cambiarti,donna in ritirata, a fine nottata,colla pelliccia di ciniglia, senza famiglia,che scendi dagli stivali e ti rimetti gli occhiali,donna usurata, donna usurpata,con frequenza, senz'appartenenza,per errore, con gran timore,donna segreta, di creta,da sola, col nodo in gola,senza parlare, che non riesci a continuare,donna profumata, donna profanata,senza sorriso, che non ti guardi in viso,alla gogna, che provi vergogna,donna irregolare, che non sai più dove andare,senza licenza, che non trovi assistenza,compromessa, che piangi sommessa,donna smarrita, donna impaurita,senz'anello al dito, con poco appetito,che aspetti un bambino e t'immagini col passeggino,donna pentita, in salita,orgogliosa, che ti senti coraggiosa,in rivolta, alla ricerca di una svolta,donna da vicino, donna in cammino,che ti inginocchi e chiudi gli occhi,con dignità, di nuovo in libertà,donna pronta a ricominciare, hai bisogno di chi amare.

ELISA CIABATTINI - BIBBIENA (AREZZO)

35SOGNO

Dopo il buio di questi mesi…vedo la rinascita…riesco a vedere di nuovo il mio cammino.Vedo nitidamente il mio tempo e la scelta che ho intrapreso.Sento l’odio che sale in me,in ogni pensiero che attraversa la mente.Sento la rabbia che mi da la forzaper reagire all’incubo in cui mi trovo.Sento la vita scorrere nelle vene.L’energia nel mio corpo mortoche inizia la sua corsa frenetica nel cuore,che fermo aspettava un segnale per poter riniziare a battere.La tempesta che si sta scatenando nei miei occhinon smette il suo corso e travolge il mio cielo.La mia guerra è appena iniziata e non cadròfin quando tutto cesserà di muoversi intorno a me.Non mi lascerò andare mai più.Il mio tempo è arrivato.Il mio momento di riscossa sta germogliando.Basta dolore…Basta lacrime…Basta ricordi.Fermo le immagini nel cuore e respiro profondamentesino a sentirmi riempire di aria calda.Sono una combattente…Sono una predatrice…Sono un assassina.Sono quello che ho sempre desiderato…Sono me stessa…Combatto contro la cosa di cui più ho bisogno…l’amore.Combatto contro la mia debolezza.Lo sguardo del mio nemico è ovunque…mi segue sempre…Mi fa ricordate perché ho iniziato a scappare.Mi ricorda per chi mi batto…solo per me…Esiste ancora il sogno.Esiste ancora la remota illusione di una vita migliore…di una vittoria…se non ora negli anni.La mia rivincita su tutti quelli che non hanno creduto in me,su tutti quelli che mi hanno calpestata,su tutti quelli che non hanno ascoltato le mie parole feroci.Per tutti loro io mi alzo ogni mattina e continuo a camminare

Page 14: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

senza mai abbandonare l’attenti,senza mai far vedere i miei segni di cedimento.Una guerriglia che al mattinomi accompagna sino a notte fonda.Una guerra che vincerò…quando gli altri avranno smesso di sperare,quando gli altri abbandoneranno io sarò in piedidavanti al mio tramonto, libera di potermi riposare,libera di poter vivere con tutto quello che di più bello ho dentro.Inseguo un sogno che avevo abbandonato,inseguo un sogno che voleva sfuggirmi,ma che ho continuato a rincorrere.Continuo a sognare…io sogno…

CIAO ALESSANDRA SESTO FIORENTINO - FIRENZE

36Parole

Ne ho sentite di parolein questi giorni di esplosioniin questi giorni lacerati

Parole amaretaglienti

Parole insanguinaterabbiose

Attonita …..

In equilibrio apparentenelle mie scarpe orocome nella mentemuta in silenzioascolto

La paura con il suo compagno doloreirragionevolevomita parole

Muta in silenzioascoltorispettosa

Pericolose le paroledi Paura e Dolorese non mediate da Intelletto

Meri Ciuchi - Sansepolcro (AR)

37definizione

Un facile fruscìocome questo quasi amaree il desiderio vellutatoappeso a me in quel buio.

Della sera io ricordo e non dovrei.Arrivava lenta ed empiaa circondar la luce e toglierla di tornodella notte nulla può restareché la pretesa salva dal perdonoe nulla voleva esser perdonato.Ai vetri un bimbo, forse un bimboa giocar di vento e foglie.Sulla pelle un uomo, forse uomoad amare d’alito e tristezza.

Mentre dormo, se dormoguardamie che non colga quanto tu vedrai.Ti chiederai quale antrosia nido ai miei pensieri,da quali acque le stille di sudore,a rotolare seguiraiun improvviso tremar di cigliama non t'addolcire...

Page 15: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

è animale quel che vedi.

Al bivio di quel che non sonoall'armonico verso della pennanote come passi, solchi verbaliseguono e rincorrono cicatricinere d'oblio.Arpeggio ora e qui... ed esorcizzoma vado, inevitabilmente vado.E' salvatrice la follia,nei progetti tinti già dell'illusione.

Clelia Pierangela Pieri Germania - Erfstatd

38FANTASMA

Fonde orbite d’eterno, spirali di lune d’autunnoLacrime d’opale su triste teschio,disperazione, invidia d’antica morbida carne,narrami spettro, l’angoscia dei tuoi demoni!

Racchiudi in te mille profumi, torbide essenze, acri sapori,incensi d’oriente, terra e sangue, spezie rappresesu vesti sferzate di grigio cemento sepolcrale.Reclami una tregua! Residuo peso d’una carcassa di vermi.

L’eterno riposo risuona veemente come beffarda condanna!Eri forse padrone delle mie mura domestiche?Eri forse schiavo d’una corona di serpi?Trascinato come reietto s’un patibolo d’ipocriti?

Labirinti di specchi riflettono la tua vischiosa crisalide,rigenera in me i tuoi stanchi rimorsi,a te io m’offro giovane scheletro,creatura barocca, principe di fango!

Indegno bramo i tuoi mondi, i tuoi segreti secolari,risuona nei miei lobi le tue fanfare di morte!Tra vecchi ricordi di sete sbiadite, eccessi d’assenzio,come nobile cadavere fatti scherno del mio vivere!

Il mio viver null’altro è che la tua scialba imitazione,tentativo goffo, effimero, goccia di sole rancido!Risuona prepotente le tue catene terrifiche!Sii spettro impietoso, fulgido Re del terrore!

Insinuati nei sonni mortali come verde incubo,veleno sapiente di mille ampolle polverose,risorgi dalla tua disperazione come ceneri di fenice,saggerai il dolce liquore della tua sorgente immortalità!

Lorenzo Confalonieri - Marcon (VENEZIA)

39alcool milano notte

lancetteammanettateal respiro del polso,dietro le cigliaa frenesie sincopatenascono e muoionoocchi di passaggio,emozioni a embrionenascondonoil travagliosotto la lingua.l'attimoè una lapide sottile.il cardiaco battea vuoti alternati.

corbetta davide - saronno (Varese)

40L’ULTIMO SALTO

Azzardano lanci

Page 16: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

lacrimenel vuoto dell’esistenza

Un rullo di tamburisu trapezio senza reteil sorriso di un clown

E poi la quiete

Tra violini che sprofondano nel cuoreun soffio di musicaadagiata tra applausi impercettibiliTrova rifugio il tasto di un pianofortesu armonia da note scanditaCalpestii leggeri e corse sfrenatepassi lenti e ritmi affannatisilenzi e grida…

Questa notte sei tornatonel buio ho rivisto nitido il tuo voltoTroppo pallido il tuo visoTi ho rivisto questa nottein una notte come tanteuna notte come tutteTi hanno visto anche gli angeliLoro noNon se ne sono mai andati…

E di nuovo quiete

Di quell’ultimo saltoresta solo un sospiro

CINZIA CORNELI - CORCIANO (PG)

41Albero

Regalami una tua foglia d’autunnoPrima che arriviil canto intonato del vento.Devo legarci un cuoreChe vuole volare oltremare.

Fossi io, quel cuore, tremereiE, in ultimo, rinuncerei,chiuderei imposte e finestre,nasconderei il mio viso sotto le coltriper non udire gli aspri rimproveri del vento.

Ma ecco checon fare ammiccante,tra piroette e svolazzi,una foglia cortesesi offre ad un piccolo cuore impavido.

Ora il vento, soffiando,intona il canto dell’amore,completa lo spartito di due anime lontane:un altro cuore attende la danza della foglia!

Anna Paola Cossu - ORISTANO

42Riflessi…

Che strano questo mosaico di fronte ai miei occhi,acuti i colori,sfuocati i contornidi queste immagini ubriachee folli.Mi danzano davantiimpazziti,i cavalli di una giostra slegatache non posso fermare.Immobile,m’incanto davanti i frammentisfuggevoli.Sforzo talvolta i miei occhi a cercarne iperché,mi accanisco sincero a capirne iper come,mi avvilisco

Page 17: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

incapace a comprendere,l’attimo in furon congiuntimi sfugge persino.La magia di un quadro è sfuggente,dei singoli tocchi del pennello incosciente,più spesso di quanto vorrebbepersino l’autore non conserva memoria.

Un sasso gettato sull’acqua dissolve(m’illudo)l’immagine su cui stavo perdendoi miei sensi,ringrazio incosciente l’autoredi questo fragile lancio,e intanto un altro frammento si aggiungealla storia……E questo mosaico scolpito da infinte personecontinua a sfidarmiimponente.

Carlo Crudeli - Livorno

43Il Tempo delle Foglie Morte

Disperdere tra le foglieD’un salice piangenteIl tuo sorriso è il mioDesiderio.

Proverei ad intrecciare L’essenza dei nostri dueSentieri ormai copertiDi rovi Traboccanti more succose e bacche velenose.Abiterei una speloncaGhiacciata con il soloPensiero d’una tua caldaCarezza A ravvivarUna fiamma altrimentiDefunta da secoli.E intanto bramoCon sospetto il giorno Futuro ché io possaAssaporare il profumoDel tempo delle foglie morte Con una manoSul tuo pettoE l’altra tesa

Verso il nostro IncertoDestino.

Luca D'Amore - Roma

44Eco sommersa

Amicizie rose sorte appassite

nel correo vivaio d'un corroso

liceo, quando ancora la morte

era molto distante, ma già solide

tinte in esistenze impalpabili

scomponevano il tempo, e le pose

sfiorite imitavano i vuoti

miti di rari eroi tuttora ignoti.

Page 18: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

Nei cipigli complici e lubrici,

implosivi d'ostentata cupidigia,

vibrava l'ansia di duplicarsi

in un'eco da plasmare

ed in cui poi far speculare

il suono cupo e abissale

di tetro carnoso narciso.

Nell'amico

amavamo proiettare

come nell'acqua immota d'una fonte

il nostro fuggente pallido istinto

d' immorale

immortalità.

De Sando Giuseppe -Roma

45La vita che osservo

Non c’e foga,

non c’è gioia,

non c’è azione

non c’è nulla per cui l’uomo può lottare

non c’e sale che ravvivi un po’ il sapore

non c’è campo per gli eroi da calpestare.

Solo il pacato, monotono, normale,

insignificante, frivolo, lineare, banale,

tramontato, impalpabile, sbiadito,

lento scorrere della vita…

con le sue stupide guerre che si ripetono sempre

e sempre uguali, con la violenza, che noiosamente

dilaga tra gli animi umani,

con la paura che come edera avvinta ai tronchi

ci toglie il respiro e paralizzaogni azione.

Non c’è più fantasia in questo mondo,

non più la movenza armoniosa nel creare

ma solo la goffa mano che distrugge.

Nessun salmone che combatta la corrente

tutto si avvia noiosamente verso il declino, come da copione…

Sembra una storia letta e ritrita eppure è questa la vita!

L’unica speranza sei tu…che leggi le mie parole

senza prenderle sul serio

Page 19: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

ma che sogni

seppure solo, in questo mondo,

futuri sereni, puliti, fecondi

su cui piantare una nuova vita.

SaraDe Santis - Roma

46Spossata

Nell'ombra della pineta tacita s'agguantaL'afa sdolce di agosto come lenzuoli umidiE non una freccia di vento insinua il piedeNon cipii di passeracei, anche la lucertola tace.Nell'ora della calura vale lo scrollo della cicalaAi timpani con le ali a cocca, trilla la sua vittoriaBeffarda cupida sul vigore della pista tracciataPrima della spossatezza, prima che si perdesseroI propositi delle prime luci. Sono arse le ninfeGli gnomi gli elfi nel fradicio scomporsi d'agostoE una tara esangue e spettrale accudisce il bosco.Sfatto il terreno attonito schierato dalle formichePesa oltre le chiome-ombrella un pallidissimo cieloCon un languore che non si regge, abbacinato e breve.Tace il ritmo del mare oltre il corredo di sabbiaPerché Tritone ha abbandonato i flutti e Eolo l'otreE non basta chi possa graziarsi intorno e puntellarsiSull'esilio fradicio di un libro scritto di ignoto.Si sfaldano i lacerti mentali contro l'inevidenzaDanza alla gravità a decrescere la bonaccia del corpoDerelitto in suburanio, scarto dei sensi.È lo sceneggiatore che oggi fa fuoco e domani neveE ci sforza ad ognora con lo staffile della sua cinturaE parla oscuro dai paraventi, ci risparmia o ci doppiaNulla che rinsangui il brivido che d'agosto ti prende.

Fortuna Della Porta - Roma

47"Fibula"

a volte una spilla si dona,è quel gesto intriso d'amore.

A volte una spilla è un ricordo,il rimpianto di un amore passato.

A volte una spilla è dolore,di una madre vestita di incenso.

A volte una spilla è il destino,è la sorte di fanciulle lontane,

recise del loro piacere,mutilate nel corpo e nell'anima

da credenze di menti tribali!

Se io tiscordo.... Tu tocca la corda giusta

Dell'Aversana Aniello - Ceggia (Ve)

48Sponde d' Africa

Andròverso il sole,migreròverso la brezza marinache scorgerò;sarò accarezzatosarò tornatotroverò un'amicache mi bacerà

Page 20: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

le mie nude caviglie!

E sarò lì,non importa quando,unacostola di una spondaruberò.

DELLE DONNE LUIGIOLEVANO SUL TUSCIANO -SALERNO

49L'alba

Lieve albeggiare,e la rugiada scivola dalle foglie umide,mentre i fiori, a ventaglio, mostrano il loro cuore.Gli uccellini duettano in un cinquettio,mentre i ricci si strofinano pian pianino.Il sole alto in cielo si svela,di sudore, il viso s'imperla.Respiro, annuso i profumi della terra,un ciuffo d'erba solletica i piedi,e la mente si riempie di ricordi.

Sara Di Carlo - Roma

CAMPO BIONDO

Come vorrei ascoltare i tuoi pensieri orae calcolare tutte le albe, i tramonti passatie sulle nostre orme insieme tirare le somme

guardare il mondo con i tuoi occhi sostati- finestre nude affacciate su cortili vuoti -ad osservare piume cadute da un cielo neroed io ombra,ombra della tua ombraa percorrere la luce che resta della sera accesa

che ne diresti, madre, se andassimo lontanein mezzo al nostro campo biondo (ricordi?)a danzaree a valutare le ragioni per cui è valsa la pena viverecosì ¬ come siamo vissute -

ora che la bonaccia m'impedisce di viaggiarein mezzo a questo grande maresento le catene dal profondotintinnaree mi perdo e mi disperoe il sale brucia agli occhi

come vorrei poterti raccontare del mio giorno pienoe delle notti, quando mi alzo a guardare la lunae a pensare che è la stessa che ti illumina il sonno,e poi sbucciare a poco a poco quella distanza che invece avanza

dov'è il fruttodi cui mi parlasti, madre?

sostaree sostare ancora, solo un poco, per prendere ariae riempire la forza della sconosciuta che mi cammina dentro

ti sogno, e ti risognoe ripenso a come comincio a somigliartiogni giorno - sempre di più -per la stessa luce selvaggiaper la stessa indomabile creatura indifesa,la stessa partenza e lo stesso ritornoper la stessa solitudine e landa

la stessa labile memoria

resteremo vergini perché nessuno ha osato profanarci l'anima- non lo abbiamo permesso, madre -

Page 21: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

ed è per questo che rimarremo icone su altari rossia braccia aperti fuori dalla nostra cattedraledove l'usignolo tornerà a cantare.

Di Lorenzo Carmen - Roma

51Italia

Inutili,Come semiChe una folata crudeleAllo stelo strappa,E comeLa violenta chinaGli indefesi giriniAllo stagno ruba.Cosi tu, snaturata CorneliaElargisci al mondoLa tua preziosa prole.E loro,Coraggiosamente vannoPer essere inghiottiti dalle viscereDi questo inetto mondo.Soffrono,Odiano,Maledicono,Vivono,Sognano,Il bramato giorno del ritorno.Tornano.Non appartengono.Non li vogliono.Nessuno li vuole!Partono.Soffrono.Odiano.MalediconoESognano te....

Maledetta meretrice.

Anthony Di Pietro - Rocky Hill, Ct. USA

52Odio i titoli

l’oscuro individuo dal viso copertosi sente prigioniero di se stessoindossa mattoni freddi sulla schienala pelle sotto il pesoaffonda nella terra bagnatapiove.curiosando nella carne di sua figliasuda gode balbetta poesia:gli occhi tuoi sono un cielo terso

mescolando l’attenzione tra le tue gambeuna vitalità superflua mi folgora,non sei l’unico in questa stanza.la scossa partorisce lo scartol’ambiguo, pratica un tenero giocolui lo subisce con la tirannia nelle manilui porta le labbra alla carne arrossatalui dilata gli occhi.

adesso che l’improba femmina vomita ‘l semetra gli acidi chiari emerge un ricordo:luccica, quindi comprendo il mio riferimento.

Antonio Di Somma Napoli

53UNA SERA

cancellato

Page 22: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

i tuoi occhi dai mieima oggiho mani come carta.

La cenere cade appiccicosasulle nostre maschere morte.

Tu raccogli,di me,i libri che non ho mai letto.

Ercoli Vera Berzo Inferiore (BS)

54Nell'incanto di un sogno…

la terra corre veloce sotto i miei piedi;La vista dall'alto non conta,corro dritta e senza possibilità di fermarmi.Un ritmo stretto e corto che non mi permette di sollevarminel momento del levareper vedere più lontanoper vedere più indietro.Il mondo sparisce alle mie spalle attraversandomi velocemente...presagi, fantasie, inquietudini,l'ebbrezza della leggerezzami rendono l'attraversata più cieca e più bellasi... più bella.

Quello che lascio alle mie spalle non sarà mai il mio passatoe tutto quello che ho davanti si perde dietro di me...Fuggo...con occhio lucido della ragione e del piantocristallizzato dal dolore.Di un giovane amore traditocosa rimane,se non l'incanto distrutto di un fragile sogno,da cui fuggire eternamente con la spietatezza di non voltarsi mai indietro...Un tempole mie labbrarossescandivano il ritmo delle passioni e del riso,impallidite dal doloreoggipercorrono i solchi della memoriain cui il futuro diventa presente attraverso il passato...In un aspirale senza inizio e senza fineNon so se corro via da teo di nuovo verso di te...

Adele Falbo - Corigliano Calabro

55Il sole si inabissa,

col piede raspogioco con la sabbia,immoto l'azzurro marinoè carico di limpidezza.

Si è smarrita una nuvolaed io con essanon ho intenzione alcunadi trovare il cammino.

Ho bisogno di pauseche il tempo si rapprendacrei concrezioni screziatepurpuree e calcareesui volti, le espressioni, le frasi,che goccioli lentoa increspare di venecircolari quei pochi stagniancora inviolati dai ciottolidel mio coraggio.

Carlo Falconi Casalfiumanese (BO)

Page 23: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

Resoconto retroattivocon occhi socchiusi sul presente

' il solito viaggio solitariocon la mia mascolinitàche il pollice, ormai intirizzito,dell'autustop cerca di agevolare.Poiché pregno della noncuranzaalzata gelida dall'aquaplaning,biasimo inoltre l'idolo d'orodi mia fatta artigianale,tanto arranco smarrito e senza credoai margini scomodi della strada sconnessa.

Ho mancato l'arrembaggioanche dei più remissivimezzi pubblicicon recidiva cieca speranza;cataratte col nome lussurioso di donna.

Lo sciacquone porta infette al marele diottrie e lamentosi abissi...buio!E si odono craniate pazzeschenegli stipiti aguzzi di porteche conducono tutte alla routinedi un nauseante girotondo.

La barriera corallinami fa membro onorario.Ed allora tutti a far finta di niente,propriamente detto per assimilaregli indolenti sguardi verso l'alto.C'è troppo mondo al di soprache immagino congenialea questo fievole parassitismo.Indubbiamentec'è troppo mondo al di soprache immagino,e non conosco affatto.

Vortici ed andirivieni solleciti del maremi restituiscono alla terrafermaperché compia quel cammino.

Non mi compiango,sperimento a spettinare i ricordi,così come tutto prese a susseguirsi,senza la minima parvenza logica.

Farroni Josafat - Ripe San Ginesio (MC)

57Le strade del lungo tempo

Nella strada del pensiero esiste un colore che non posso guardare.

Lo specchio nella stanza vuota invoca il mio nome affinchélui possa essere vita per un momento,un solo triste momento.Donna che corri sotto la pioggia con i tuoi tacchi alti.Un bambino ti aspetta nella stanza del suo ospedale, aspettache tu lo nutra con il tuo caldo latte.Nei pensieri delle strade ci sono piedi che camminano da anni.Un vecchio, su di una sedia stanca di un peso che giorno dopo giornosi fa sempre più leggero,ascolta nella sua cecità quel rincorrersi frenetico.Il sole lascia cadere dalle spalle di una bambina la sua veste leggera.La piazza si apre a festa e il mare inizia la sua tempesta.IL chiodo che reggeva la triste immagine si abbandona alla sua caduta ferendosi brutalmente.Non c'è più un colore che i miei occhi possano accettare, nonc'è più la donna che corre perché la pioggia è cessata e nemmeno un bambino che aspetta, perché ora è un uomo.E i piedi camminano ancora sulle strade del pensiero dovesolo un vecchio, nel suo rifugio, può capire che non c'è più spazio per il tempoma va solo vissuto.

Lisa Ferrara Livorno

58Notte di pioggia, notte di passione

Page 24: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

pioggia cade, l'acqua mi rinnovaUn flusso di vita misteriosami irradia di stuporeTi guardo e scopro nuovi orizzonti,assiemediventiamo acqua e cadendovoliamoSiamo gocce di mare,siamo frammenti di cielosiamo spighe al sole,siamo pensierisenza ragioneL'acqua cade intenerendo la terra,germoglia l'emozionee si fa vitaAncora mi rinnovo,nasco, sotto la pioggia che si fa danzaO forse è il tuo cuore che battee mi da ritmo, mi da calore.Balliamo allora,in questa notte di passione

Simone Ferriani - Bologna

A decifrare il buio.(a mia madre)

cardini in ruggine d'annicorsi sul ciglio d'assenze pregnanticigola l'uscio scolpito di tarli.

Scarsa e velata lucefiltra dai vetri adesso polverosidove tracciavi a serain pagine di fiato condensatoorbite d'astri e runea decifrare il buio.

Sulle pareti stinteprofili di cornici e chiodi ancoraa reggere memoriedi passi grevi di perdoni e attese.

Chissà se ancora adessooltre confini di parvenze e lunevai recidendo rose di silenzioe invano aspettirefolo di carezza ove posarela tua fronte ferita.

Forse mi vedi mentre sto annaspandoin queste stanze allora disertatementre cerco convulsa quella chiavesui fondali del tempo.

Forse ti duole questo mio doloreinutile e tardivo

e puoi soltanto

ancora

perdonare.

Maurizia Fervari - Busseto (Parma)

60Lieselotte

Lotte avevaun amante latinovendeva fiori al mattinoe di notteviveva d'ansie e di sogniSpogliava lentail suo corpo di lunalasciando i biondicapelli sciogliersi

Page 25: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

sul seno gonfio di lattee mieleC'erano uomini intornoa godersi visioni osatetra i tavolini allineatidavanti a grossiboccali di schiuma e birraocchi di voglia e fischiventri in ardoreMostrava infineil crine del pube nudoe l'orgasmosgorgava da quelle gole in gridaimperlando le frontideturpando quei visi

Lui la guardava fareattento agli eccessistava in disparteaccanto ai cessi chiusiaspettandoE quando l'alba specchiavalembi di nubi a chiazzesui marciapiedi bagnatitornavano a casa insiemeabbracciatiE Lotte a lettosognava infinela violenza sfrenatad'avide mani maschiee soggiaceva al coitotacitamente desideratonei fremiti di quelle ore

VITTORIO FIORAVANTI,Caracas, Venezuela,

61DI TUTT'UNO SAREMO.

EDERA RAMPICANTECHE TRA LE SUE SPIRE LEGA,AVVOLGIMI ANCORA AMORE.

AVVINGHIATI A MECON LE FLESSUOSE MEMBRACHE LINFA VITAL MI DONANO,A CHE NUTRIRTIDI RIMANDO IO POSSACOL NETTARE PREZIOSOCHE DAL MIO AMORE SGORGA.

FLUSSO PERPETUODI INESAURIBILE PASSIONEIL NOSTRO COSI' SARA',SICCHE' NULL'ALTRONECESSITERA' PER POTER VIVERE.

ED ORAE SEMPREDI NOI SOLTANTO POTREM BASTAREPERCHE DI VITA ALLA FONTEENTRAMBI INSIEMEIN TALE MODOSEMPRE SI ANDRA' A BERE.

LUIGI FORMISANOSan Giorgio a Cremano - Napoli

62Danza muta

Muto ammiro i tuoi fianchiChe sinuosi si unisconoAl tuo corpo,danzano con in un lento tangoappassionato vivoquasi carnale.Il tuo corpo disegna il limiti del tempo

Page 26: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

Ne traccia vicoli come se fossecarte del mondoNel tuo movimentoCosi carnaleE armoniosoCome uccello che dipinge cieliBruno sotto il soleScuro con la lunaFreddo nel nero giornoSei il tratto di pittoriSei forma di cieca vogliaSinuosa cammini come il pennelloSulla mia telaMischi colori con le tue maniRegali tinte e sfumatureNel tuo corpo si cela il segretoSi confonde l'anima,muta freneticamente il mio amore.Sei muta , parole non bastanoSei selva tardiva, sei in cieloSei con il mare che immersonel suo iracondo andamentoDanzi in un magnifico sogno.

GAGLIANO EUSTACHIO Giussano (MI)

63Alma nuda

fosse nottein un eclissi improvvisatrovarti immersain folate di sciroccopoggiata sulla mia memoriadi pietra vigile.Nel viso sei immortalee io avventricein questo silenziosenza parola d'ordineper nessun altro sguardo umano.

Francesca Gagliano - Bagheria

Nella luce di un giornovi è verso che nonsia isola del mare e nonsia luce oltre il fitto delcielo notturno rivestitodi foglie brune. Non viè isola che non sia lucedell' abitare ove l' ondehanno spinto a braccia,se hanno trascinato, sehanno compiuto il lorofare, dell' onda, tronchidel tragitto fra terre sulmare. Non vi è luce chenon sia isola che non siaverso poesia e direzionedel congiungere, oppuredi mondi viventi di persé, a se stanti, in formaracchiusa nel mezzo delgiorno in riflessi di luce.

Marinella Galletti Cento (FE)

65Cielo e Marelinea sottile e perfetta,ed un blu che degrada solare.

Questa e' tutta la differenza che spettaa questo pezzo di celo e di mare.

Federica Galli - Reggio Emilia

66

Page 27: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

Il capocomico

capocomico è vestito di neroe ha lo sguardo penetrante.Siedesulle tavole lisce del palcoscenicoe guarda la sua compagnia,pronta per la recita.Una grande compagniaquale non ha mai calcato le scenedei più famosi teatri del mondo.Il capocomico lo sae osserva con orgoglio.S'avanza ora alla ribalta Armindacon il bimbo al seno,magra per la guerra e la carestia,tipico personaggio della madreche si sacrifica per i figlioli,asse portante del dramma.Dalla quinta di destrafa capolino Ismail, attor giovane.Vent'anni di stentihanno lasciato segni profondisul suo viso.La compagnia non può fare a menodella sua espressività sofferente.Al proscenio si affaccia Inés,attrice giovane,un po' timida per l'abito laceroe le mani sporchedi chi è abituato a cercare cibo tra i rifiuti,ma bellacon i capelli neri e gli occhi scuri degli indios.Entrano ora dalla quinta di sinistraFlorian e Adelina,per loro sempre parti di anziani,la pelle è raggrinzita e ingiallitanell'oscurità delle fogne di Bucarest,ma una certezza per la compagnia.Il capocomico guarda la sua compagniae sorride.Non si è mai vista una compagnia simile.La critica ne parlerà a lungo.Sarà un trionfo.

Sipario.

Rita Garzetti Chianese - Novara

67A Andreain un diluviodi fili doratisei venutaad intarsiarela luce dei miei occhie mi sei rimastadentro come un abbagliocome l'illusioneche abbraccia la realtànelle sfumate polveridel sognoal di là del risveglio.

Massimiliano Gatti - Granada - SPAGNA

68"Il meandro di un fiume in piena"

tra le vertiginiDi chi non riesce a sapere,Di chi non riesce a vedere,Oltre una rima baciata,Il mondo di dolciastraDebolezza, una cioccaDi ricci dorati s'arenaSui lidi di un mare salato,Porporine le labbra,Gli occhi grigio-verdi,

Page 28: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

Piacere e dovere,Profumi ed essenze,Si accetta una dura esistenza,Se astratta lontano si scrutaSalvezza, alle volte improbabile,Altre inguaribile romanticismoDel secolo scorso,in un pugnoDi briciole,sottovuoto per conservarneLe doti,le occulte presenzeDi una arcana corte, doveSono regi amore e mortePropinando il senso, ilSonno procrastinato,unaVeste abbandonata alleCure del vento persoNelle spire di una ballata,Che a nessuno è data ascoltare,Come la luce riflessa in unaFredda mattina,su di un caldoCorpo, così stretto all'abbraccioDi un giglio turchino; parole,Parabole, saggia e vetustaRagione, ti protegge ma nonTi completa, alle forme relegateIn scrigni, agli spiriti fuggitiAltrove, parafrasi, parentesi,Poco o niente, il mistero cheCi avvolge teneramente, in unLetto di piume la leggerezzaSpasmo estenuo, finita assolutezza,In procinto di salpare, partire, volare,Solcando, percorrendo, planando,In una vita che è un sogno,in unSogno che è nebbia e deliziosi vapori,Di baci, di carezze, di un desiderioAssopito,che tutto ad un tratto siRiaccende, si scinde nella parteFondamentale, che tende l'orecchio,A cui non scappa nulla, se è musicaDiffusa nell'aria, da un graffiato disco,Di un grammofono distorto, coincidenzaDi un fato incrociato allo stesso destino,Un caso fiorito tra i pruni di una rosaCanina, una storia che dall'inizioSi appaga nell'esito e nella fine,In quella lagrima che sdrucciolaIn terra dove il sole sorgeva pocoPrima, nel chiasmo incantatoChe ci prende in giro, alle volteIn vano, in cuor mio risuonaL'inno degli angeli, tra le stringheDella voce, che dice: "io t'amo".

Antonio Giannandrea Roma

Petali e ali

Che peccato ho fatto,disse l'ape al fiore se amo di te il tutto?Al risveglio del mattino,il primo mio pensiero con me verso di te vola .Dolce amore fatto di nettare e profumiche attiri il cuore mio verso la tua corolla ,che peccato ho fatto mai per non doverti amare?È vero,apparteniamo a due diversi mondi,io ape tu fiore,ma cosa e chi ha detto,che due esseri come noi non possano amarsi?Tu fiore sei per me tramonto e sera,sei giorno, notte, aurora e alba dei miei giorni,le nostre vite brevi s'orientano col sole ,che conta gli attimi nel tempo dei nostri incontri.Tu che della fresca bellezza sei simbolo,io che di attenzioni assidue mi vesto,suggo dal cuore tuo mio fiore,l'eterna giovinezza dell'amore.

Page 29: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

Io pure,le risponde il fiore,aspetto che la notte passi in frettaper acclamare il sorgere del sole,affinché esso mi vesta del suo caloreche la notte mi ruba,e possa aprire a te tutto il mio cuoreper dissetarti col profumato amore .I giorni passano,i petali infeltrisconoed i profumi miei svaniscono,a te mio dolce amore,le ali ed il vigore il tempo porterà via.Vorrei solo che nel tuo ultimo volo,adagiassi il cuore tuo sul mio,il vento cullerebbe il tuo riposo,e l'ali tue e i miei petali porterebbe via,lasciandoci dormire insieme nell'eternità d'un amore.

Anna Giordano Ceriale (SV)

70Sconosciuta creatura

tuo sottile e sinuoso profilo,il mio freddo cuore riscalda;considerando che sarà duro averti,mi soffermo a guardarti gelando.Il ferino riverbero delle tue iridi,fende la mia arresa corteccia;fa ribollire il vermiglio sangue,raggela di più, la stordita mente.Perfida, insisti a rispecchiartinel mio ghiacciato sguardo,trafiggendo senza alcuna pietà,l'acceso e inerme soffio vitale.Mosso dal bruciante sentimento,a te incedo con lento venire;ad un passo dal dirti che t'amo,m'inchioda la tua statuaria freddezza.Con una travolgente vampata,sibilando svanisci all'istante;lasci per terra le congelate stille,sgorgate dal mio trafitto costato.

Salvatore GRIECO - Santa Maria a Vico (CE)

71Eternita'

ìssati soffio vitale nell'eterno istanteSconfiggi la caducita' del tempo negli immensiSuoni, echi, nelle parole rimbombanti d' infinito.Correro', correro' piu' celermente, ogni istanteDi piu' e catturero' ogni attimo nelle mie parolePer non perdere un battito, un fruscìo, uno schioccoDi questa vita sola, flebile e anelante l' etenita'Agguantero' ogni tuo sguardo con rabbia e con amore,ti ingannero' illudendomi di ricoprirti di eternoti bacero' sulla tua pelle, la mia pelle, ogni istante di vita.Nulla voglio disperdere di te,dei tuoi lumi raggiantid' ingenuo candore, del tuo riso puro, pudìco..Ti imprimero' nella mia anima come diamanteincastonato nell' oro per sempre, sangue mio eterno,proteggendoti dagli affanni della vita, dal male che le tuestesse viscere potranno arrecarti...ti salvero' dal torpore e dall' ignoranza scatenando i tuoi levi sorrisiche risuonano spensierati negli antri bui ed affannati del cuore mio..

GABRIELLA - AVELLINO

72… E VENNE IL TEMPO

E venne il tempodel timido aquilonealtoa rincorrer le nubinelle autostrade del cielo:

Page 30: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

non prese terranon sfiorò chiome e pratinon frenò il suo volare.E venne il tempodel fiorir leggero:tenere foglie e pargoli bocciolischiusi al biondochiarore del mattinoincoronati di lumi di rugiadaa rubar i sensuali bagliori del sole.E venne il tempodella vita che crea se stessa:rose regali profumate d'amoree pruni dalle spine pungentida toglierti il fiatosenza temposenza luogo.E viene il tempodel seminare:l'incedere speditosi è or fatto più lentofaticoso.Ti volgi a rimirarela strada percorsa:quanti fiori hai coltoquante spine t'han punto.Ma i semii semi dove sono?Forse oltre quella vettache si staglia nuda e superbanel cielo rossastro del tramonto?E alloraverrà il tempodei pensieri mai pensatidelle parole mai dettedei sogni mai sognatidella vita mai vissuta.

GUERRIERI RIPALTA - STORNARELLA (Foggia)

73IO CON TE

Poi una lancia, un sol gridoed è "Padre!" una voce,non ti lascio mio carolassù abbandonato;anche adesso ch'è freddo, ch'è buio,ch'è sangue, ch'è croce.Forse è pioggiae si bagna il mio viso,va scendendo di neve la pace.E' bianco torpore.La tua anima in volo, torna,estremo folle gesto d'amore.Già nell'aria dolce mistico sorriso."Io con te!" ci• che gridoè preghiera o Signore.

Nella Carmela Graniti (ME)

74IL POETA E' UN MATTATOIO,lui ci ammorba con la sua tristefelicità.Lui è il poeta, il macellaio,colatura e macello.e liquidi sierosi.Corridore alla vuelta,vellicato dalla luna,irretito dal sole.' lui che ci ha spiegatoche la poesia è unprodotto commercialmenteinopportuno.una birra ferrosatrangugiata dalla latta,una condensa nella gola e

Page 31: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

la violenza turgida dei ricordi,il puzzo gorgogliante dinicotina, saliva e acidi gastrici.la birra finisce el'whiskey finisce e il vinonon c'è,allora la musa tarda a venire.poeta è una tripperia chesquarta, è fibra di carne.poeta è un'azione, unpugile, un vecchio risentimento.poeta è soprattutto paura divivere.poeta è un dio terragno,un inno all'uomo, un'animabislunga, una mano tesa,un tizio al supermarkettra gli scaffali di whiskey.

Daniele Guiotto Campodarsego PADOVA

75Poche parole

Le tue spalle inarcate,dalle mani nelle tasche accompagnate.Quel viso maliardo,illuminato dal tuo dolce sguardo.I lunghi capelli,sipario di uno tra i sorrisi più belli.Poche paroleper descrivere te, che per me sei il sole.Un sole che illumina una diatriba infinita,ma che non smette di darmi la vita.

ANTONIO IANNACCONE - AVELLINO

76Il vuoto

Io, acqua e fuoco;Guerra e amore, pace e odioIl nulla, il caos; la terra il cielo:Vivo, muoio, ebbro di pazza felicità;Scisso in milioni di cellule, alcune sane altre meno;corro, rido, piango, mi fermo:Risalgo una corrente insidiosa, poi mi lascio andare;scivolo nell' oblio;Non voglio tornare, non più, adesso sononell' ordine delle cose, il caos è un luogo lontano;non mi appartiene più.

Poi d' improvviso........................

vicolo cieco, il buio;E poi il fragore del silenzio;D' improvviso s' ode un canto:Sei tu? No !E' solo una mera allucinazione,un alterazione sensoriale.Madido, tremante, mi alzo;Cado, fuggo, mi abbandono.Guardami, povero essere;Ridi di me, non toccarmi,salvati tu che puoi, cercaun altro luogo, più sicuro,braccia forti, tese, protese.Amami come non hai mai fatto:Un ultima volta, almeno una.

........Silenzio

Iannotta Giovanni Guidonia (Rm)

77Essere Celestiale

à l'essere che è in meLa melodia uscirà

Page 32: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

Il cuore batterà e la musica leggera s'innalzeràMusica scritta dentro di meMusica armoniosa batti più forteAffinché possa ascoltartiProvieni dalla mia boccaAngelica, leggeraVola e fammi danzarLuci intense, sconosciuteIncantatrici circondano il mio essereLo so,Sento, in questo preciso momentoIo, proprio io, ecco io sono DivinaNon esiste più la materia, la fame, l'indigenza,L'ignoranza, il fallimentoEcco mia musa, in te sono specialeMio vero sé fa udire la voce che è dentro di meInnalza il tuo cantoLa musica, il cuore che batte, suona la melodiaSento un violino nelle mie orecchieIl vero io regnaDivento DivinaCanta musa, canta innocenza, canta animaSuper stella!S'ode il suono dell'anima, come acque di ruscelliPiogge che scorrono scoprendo veritàCanta il mio vero séIo non sono più umanaSono Angelica, Suprema, DivinaUnita con la mia musaCon Dio divento Celestiale.

INTURRI ANGELA -BUDRIO, BOLOGNA

78Il tutto e l'istante

Sono milionii nostri pensieriil mattino ed il giococi portano a ieriper mostrare che il tutto è spiegato.

Rimane l'attesail gusto è interdetto.

Prova a cercarti,a ridere e stareun attimo fermanel marenel granonel tuffo di fogliedi salice e miglio.

Ho le prove di questoincantato poemale trame di questomelodico suono.

Il tutto, l'istante,la traccia che esistoil verbo, il sorriso,la muta onestà.

Ti adoro bambina, ti amo sorriso.Senza lo scampodi restar fuori sennosenza il modo banale di direche questo momentofa male non vivere.

ROBERTO LACARBONARA Roma

79Flash

Nei giorni che trascorroin questa gioventùche sembra quasi sempre svanireimmergo la mia stanchezza nella rassegnazione.

Page 33: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

Vi è la violenza del ventonei miei pensieritroppo brevi, troppo evidentiCalmi,ossessivi,maniaci.Ho navigato tra il mare del tuo corposemplice illusione di fanciulla,vasto repertorio dei miei sognilungimirante porta socchiusa.Flash imbarazzanti..Continui a sfiorarmi ma non sei presente,sei troppo lontano dalla realtà e dal tempo.Ti distruggo con le mani di una donnaed il cuor mio mi rinnega.

Francesca Laconi - Sinnai -Cagliari

80MARE FREDDO

Sguardi che non si leganoin questa pungente giornatatrascorsa a respirare il freddoche nutre i miei pensieria volte duri

penso a teche sbuffi rabbiosoe ti ritrai lasciando il vuoto

seduta attendoil tempo migliorequello in cui sarai più calmoed io serena

goffa e tremantefatico e affondosu questo lembo bagnato privo di vita

solo brividi che attraversanoun cielo plumbeo e scompostoche increspa il tuo umoree sfuma nei miei occhiil giorno lento che era nato.

Paola Landi - Barbara - Ancona

81AMICI

...Nuvole dell'utopia,oltre i confini del tempo,sembrano gli amici:microcosmo di sentimentidefluiti in unico sentiero:felicità cercata e trovatanell'ampia ombra di alberi,diacronicamente allineatisugli orizzonti della vita...

...Vero amarcord,di arcani sogni,programmati nell'inconscio:misteriosa osmosidi indefinite lineefatalmente attrattedall'eco dei cuoriche si richiamano a distanza...

...Sotto il velodei loro nomi,intimamente nascostinel muschio dei ricordi,inevitabilmente vail mio sguardo curioso,da tempo appartato,svelando improvvisa luce...

...Frammenti di vita,vissuta con i sogni

Page 34: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

a portata di mano:nelle strade cinte di case,con il fuoco dei racconti,favole ricchedi genuini personaggiracchiusi nei libri...

… Anche senz'ali di gabbianisi volava nel cielo,seguendo con fantasiasupposti aquiloni,virtualmente costruitinegli inesistenti laboratori,dove il gioco degli occhiraggiungeva lo spazio infinito...

da quelle chesembravano pietre nude,casualmente lontanedalla roccia madre,sono sbocciati mille fiori,magnetica attrazionedi colori ed essenzeverso il cielo luminosoad ogni latitudine.

Era il giovane vento,fresco di grandi ideali,a creare improvvise tempestenei cuori in rivolta,ad aleggiare sentimentidi reciproca stima,nodosi alberi alimentatidal cielo fulgidamente bagnato.

Erano piccoli astri,particolarmente luminosi,danzanti in una scia continuadella stella del futuro,con traiettorie intersecatenel cielo delle realtà,da gareggiare nelle nottiinterminabili di luna piena.

Antonio Lonardo MODICA (RG)

82IACOPO DA LENTINI

Terra aspra di pietrasolcata da trazzere schiusecome labbra beffarde al sorrisoferite nette preciseal pianoro dove il carruboabbraccia il mandorlo in fiorela dea Ibla invanopiange di lacrime un fiumeQui messer Iacopo notaroincroci• la pennacon mastro Gorgia filosofoimitando con parole di sonettoil canto delle pernici in amoreio non riesco che a gemereversi nel tramonto rossosangueed a piangere Turiddu sventuratoQui come Paride inseguendod'amore un sogno e di morteincrociò la spadacon compare Alfio traditonell'onore e ne fu trafittocaro gli costò il sonettodedicato alla bella LolaCosi'Menelao celebrala sua vendetta e ridecosi' muoion gli eroiincuranti di mille battagliepersi sol da occhi bellidi donna

Page 35: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

LOREFICE CESARE ADRIA -(ROVIGO)

83Ali della vita

"La tua grandezza somiglia all'aquilamaestosa e sovrana, ed il coloreche ricopre il tuo leggiadro corpoè simile ad una palla di fuocoche, con quelle ali dorate ebrillanti, ti rendono rarae preziosa come un gioielloda incastonare nello scrignodel mio cuore Oh, quanta vitac'è in te e nessun desertoirto di pericoli arresterà maiil tuo desiderio fervido disopravvivenza Se ti dovessiconsumare fra la metà diun millennio, in dolori e sofferenze,ecco, ammirerei le tue cenerisolo per rimanere incantatodal risorgere della vitae ti osserverei mentre,con grazia ed armonia, tilibreresti voluttuosa e fiera,sbattendo le ali della vita"

Massimo Lorusso - Pavia

84LIBERTA'

Echeggia nel vuotoun battello fantasmalibero e vezzosonell'inesauribile oceano.

Corri battello!Scorgi l'oriente lontanoe raggiungilo!Nessuno può fermarti!

Non andartenecon il dispiacere di lasciare quello che hai,non andartenecon la paura di non poter più tornare,non andartenecon il dubbio di avere un rimpianto poi.

Alzati in voloe vivi.

Marina Lovato, Arzignano, Vicenza

85Spesso la sera mi fermo

Spesso la sera mi fermodavanti alla tua casaad aspettarese dietro le tendeti veda passare.Ma le tende,ingiallite dal tempo,e il lampadario,da anni ormai spento,mi diconoche nella tua casanon c'è più nessuno.Ma se tendo l'orecchio,mi paredi sentire ancora una voce.Una voce di bimbache chiama: " ZiaMarietta!Pino, Pino!"

Page 36: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

Una voce di un mondo lontano,che fa ch'ioritorni bambinoe riveda tuo padre in biciclettatornar dalla campagnala sera.Ecco mi passa vicino,m'abbozza un sorriso,pedala...sparisce,mentre io indugio ancoradavanti alla chiesa,in PiazzaMarconi,a casa mia madreha pronta la cena.

Carmelo Luparello - Racalmuto (Ag)

86Baia del silenzio

Palazzi color delle spezieZafferano, paprika, pepe di cayennaDigradano nelle sfumature del rosaE coronano un cerchio (im)perfettoDi sabbia grigia e beigeMentreUn raggio di soleColpisce una barca arancioneChe danza sola in mezzo al mareCome una frecciaChe spinge lo sguardo verso l'orizzonte

Macchi Monica - Milano

87Incontri.

Se non ci fosse stato l'incrociosarei un camino senza legnase non avessi oscillato con l'animanon sarei stato palma da cocco sotto uraganoSe...nonostante tutto non fosse statonon sarei...Ma sarei pesce fuor'acquagabbiano senza cieloghepardo senza savana...Gallina senza uova...Cosi sono gli incroci...Attimi di fulminesaette nella notteTuono che lascia echi nella memoriaSe non ci fossi statasarei senza perle da regalaresoli da accendere nella notteluce delle stelle da far scivolaresul pennino della mia mano scrivente...Cosi ti sono gratotu che hai lasciato la scia della cometama che mi vivi sempre dentroche fai ghirigori di mieleche prendono parole sulle nuvole del mondoper farmele assaggiare alla mentee rendermi felicenel usarle per decorare pergamene di vitanel volume del destinocosi' che qualcuno le sfogliper sognare leggiadro e serenonelle notti di riposo dell'anima....

Manaresi Fabio- Bologna

Acredine Marina

Vi lèggi righe di ancestrali saperi;mani nodose grondanti sale,

Page 37: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

straziati rivoli di brezze ventose/

Leggi sempiterne di incandescenti onde;malinconie di soli perduti,in orizzonti bui di luce/

Vi lèggi note di vite e discorsi;scie di rincorse,spasmodiche e sabbiose/

Organicità inafferrabili;pupille di asprezze olfattive,maturità di Volontà o di tempi remoti/

Leggi di dilatazione;attutite in rullidi voragini spumose/

Nevi di zuccherocome coriandoli suicidi,sparsi e destrutturati...

...dentroun'incommensurabile LacrimaSalata di oblio.

Martina MANONI, Ostra Vetere, - Ancona

CHIEDO SCUSA

Con l'anima urticata,offesa, scolopendra inviperita,chiedo scusa ...Chiedo scusa ai bombardati corpi flosci nella polvere improvvisae alla signora affettata, sulle striscie, la domenica mattina,ancor mezz'addormentata, poverina...Chiedo scusa agli operai "contratto-special" veri funamboli nel "circo"dei cantieriche stanno, finalmente, in posa per il telegiornale sotto un lenzuolo bianco e rosso...E alle barcate di "folli nottambuli"che si giocano la vita a Lampedusa,ai bambini gonfi di fame, e alle loro mamme ,senza latte, senza denti e senza pane, chiedo scusa!Chiedo scusa a Baghdad e ai newyorkesi, Dublino, Grozny, Bucarest e Falluja,scusatemi a Guantanamo, Beslan e Gaza, come Genova, San Paulo, Bangkok e nel Chiapase ancora ai siciliani, ai tibetani, ai sudanesie a tutti i dimenticati, da me per primo ...Chiedo scusa se,malgrado l'assordante sottofondo dei vostri orrori quotidianicontinuo, comunque, ad inghiottire la mia cenae chiedere ai miei figli "Com'e andata a scuola?"Chiedo scusa malo scorrere frenetico della vitanon mi da tempo abbastanza per tamponare le feritee aver la forza di spegnerequel maledetto televisore-bombardiereanzi, forse, il far questo,mi farebbe vergognare di più ancora!

Roberto MARZANO, CHIAVARI (Ge)

90ASSENZIO

Hai annegato la tua vitain una bottiglia di vino,hai lavato i dispiacerinell'acqua di fuoco,non vedrai a tua figliacrescerle i seni.

Hai perduto l'amorenell'ultimo bicchiere,di certo il più amaro.

Ma ora puoiassaggiare le lacrime,della gente del paese.

Page 38: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

Potrai con il tuo legnoveleggiareverso i lidi dove evadevi,ritrovare i postidove nascondevi le tue malinconie.

Piove,e le nuvole lavano via la tristezzadel piccolo borgo.

MATTEO PINGIORI - Genova

91Jolanda

Eri respinta, la paura antica ti confinava nella tuasolitudinetu zoppicante ti perdevi nel giardinodel tempo.Rina ti cercava.Alto e imponenete era il muro del tuo silenziomuro ermetico che celava il tuo pensiero.Rina ti cercaRina ti chiamatu sei lontana nel giardino del tempoti muovi lenta e silenziosa sui bordi.I tuoi occhi grandi sul volto macchiato toccano le cosecon piglio lieve,Rina ha bisogno della tua rude dolcezzaRina si muove con fatica nel giardinodel tempoRina ha bisogno del tuo bastone.

MAURO GILIOLI - SOLIERA (MO)

92IL CORVO

O corvo che voli fra le nuvolenon certo aggraziato è il tuo volosomigli tanto al mio amore malatoche nella fulgida bellezza non trova conforto

Cupo e strozzato si espande il tuo versopari alla mia voce quando ho dinnanzi leie l' emozione mi avvince il coree l' amore la mia anima fortemente stringefino a farla sanguinare, vieni a beccareo corvo, le gocce purpuree, i fiotti...

Nei cieli plumbei senza solevicino a te la mia anima funesta volae senza pace e senza dimoraannega nel nero colore.

Marco Mauro- San Demetrio Corone (CS)

93ESSERE-VERBO.

Parola,neve montananell’intimità di unacaverna:stalattitepoetica.

Valeria Mazzeo Catania

94DI FIANCO L'ALBA

Desto di fianco all'alba,motivo del di nascituro,solenne il levarsitanto e tal ragione.Non di beltà il muovere,vien dal cuore battente,slancio per le ore del dì,minuti fugaci d'ardor.

Page 39: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

Vedendo accanto il volvere;d'alba in giorno.E poi.... di vita insieme,accanto alla sera che verrà,vicini, segno del cielo,uomo favorito dal destino,inviso al dio Zeus.

Meistro Giovanni - Bra - Cuneo

95"NON PIU' LACRIME" -

LE SETTIMANE SI AFFOSSANONELLA RAGNATELA DELL'ETERNITA'COME INTERMINABILIEPOCHE DEL PASSATOTRA CONFLITTI SENZA SENSOE LITIGI SENZA CAUSA,DISPERDENDO ODIODAL NUOVO VASO DI PANDORACOLMO DI RISENTIMENTOANNEGATO NELL'ORO NEROPESTE DELLA NUOVA ERA.UNA PICCOLA MADRE SANTAIN PARADISOE UN PO' DI BRAVA GENTEQUAGGIU' SULLA TERRANON SEMBRANO BASTAREPER I BUONI PROPOSITI,LA BANDIERA ARCOBALENOIMMOBILE E SFILACCIATASENZA UN ALITO DI VENTOE LA POLVEREDI UNA TORRE CROLLATANON SI E' ANCORADEPOSITATA AL SUOLO,ANCORA LA RESPIRIAMOCHIEDENDOCI PERCHE'TOSSIAMO TANTODOMANDANDOCI PERCHE'CI BRUCIANO GLI OCCHISE NON ABBIAMOPIU' LACRIME.

Flavia Miani ARZENE (PN)

96Un Amore per l'Italia!

uomo da solosempre perfetto nell'adoperarsi,la sua amata divisache portavasulla sua pelleera lì,adagiata nel suo armadio!Amava la famiglia,amava vivere,amava l'Italia!Un Generale,un Prefetto,un uomo meditato,era sempre presentein ogni avvenimento;A fianco dei suoi uominiquand'era Generale,vicino ai cittadini quand'era Prefetto!Signor Generale,noi tutti siamo rimasti affascinatiper le vostre autorevoli opere,per la vostra mansuetudine verso la nostra Nazione!Resterà per sempreIn noi Italiani il ricordo di fedeltà e prestazioneDi un Signor Generale dell'Arma dei CarabinieriCarlo Alberto Dalla Chiesa.....

Luigi MIGLIACCIO - Latera (VT)

Page 40: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

97Biancore

Avvolto nella tristiziaImmobile come una statua,osservo nel cielo azzurrinoun rapido volo di colibrì

Vorrei travestirmicon quella mano d'ariache sbatte contro il balconefrusciando nei cestidi lavanda e maggiorana

La barba non fattada un paio di giorninasconde le prime rughecome le incertezze, dentro,intrecciati sentimenti

Sono un viandante stanconella scia del tempotra fiumi di parolee grovigli d'emozioni

Ogni pensieroè una pagina stropicciatacon una timidastentata leggerezza

Nel lento calar del soleVoglio sorprenderel'angosciatra i filamenti di un sorriso,

Gli occhi sono due fari accesiVoglio trafiggerequel muro che mi soffocanei giorni senza luce

Cerco quell'aria d'estateche tocca le corde del cuoree riflette nel mio specchioun arcobalenodi suoni e di colori.

Milani Giancarlo - Cardano al Campo (VA)

98ASCOLTA IL MIO SILENZIO

Ascolta il mio silenzioquando non avrò più pensieriper esprimermi,quando sui fogli la mia manostanca e sudata si fermerà.Segui il sentiero dove le mie parolepasso dopo passo ti sono state accanto,e non cercare di corrermi incontroper fermare il dolore!Continua per la tua strada,io continuerò per la mia.Saprò raggiungertise mi raggiungerà il sorriso,se quella lacrima,che adesso mi divora,saprò sconfiggerla.Ascolta il mio silenzio,in quelle notti insonniquando il tuo respiro si fermeràper qualche attimo a pensarmi,quando nel ricordareti sentirai bruciare gli occhi...e in fondo al cuoreavvertirai la mia presenza dentro te.Tu non voltarti indietro,lascia che sia lo spaziotra la pioggia e il ventoa scrivere di noi, del nostro tempo.

Page 41: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

Per ora ascolta il mio silenzio,ascoltalo se puoi...io da quest'aria ,lontana dalla tua, ti sentirò!

MINNITI RITA,CAVA DEI TIRRENI ( SA)

NOTTE

Lunghi stralci doratiCeruleiNell'inquieto cieloNotturno.Un occhio pallidoStrisciaTra nebbie opacheE impalpabili.Profumo di stellePortato da unVento freddoE distante.Sapore di sabbieInfuocateNel desertoDi questa notte.

MONTANINI DARIA PILASTRO (PARMA)

SPILLO UN AMICO A 4 ZAMPE

Dolce quel giorno che t'incontrai,di quel muso furbetto m'innamorai.

Di un manto bianco e nocciola eri vestito,il mio sguardo dal tuo fu di colpo rapito.

Giorno per giorno cresceva l'attesa,di creare tra noi un ottima intesa.

Corse, palline e poi riposino,dormivo con te mio dolce pulcino.

Al mio cuore facesti il pieno di gioia,con te sfuggì via ogni granello di noia.

Tenero, dolce, dal fare elegante,Spillo non ti dimenticherò mai, neanche un istante.

Alessandra Mosca Proietti -Terni

101DI QUESTO E D' ALTRI PAESI

Campeggiano sulla tavolai fiori di mia madre.Sono anemoni, talvolta giglitalora tulipani olandesiche fanno pensare ai mulinia vento.

Così mia madre narra sempred'altri paesiche ha visto solo nei sogni.

Ma là pure si litigae talora ci si amaallo stesso modo,anche se in una lingua diversa.

E qui è la vita,quando mia madre l'attraversagaia ridente come una tovaglia fioratapiovuta dal vento.

E si mischia il suo profumo leggero

Page 42: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

ai fiorisenza mai confondersi,lei è la regina.

E poi di nuovo s'addormentasenza finire la favola d'altri paesi,dove tutte le genti sono ugualie il cuore di ciascuno batte all'unisono:gli innamorati non stanno piùnella loro pelle,e a chi soffre pesa pure quella.

Ma lei sa bene,non appena il sole della serasi strappasui muri di cartae si smorzano ad una ad una le corolle,lei lo sache nell'urna del mondostanno pure i vivi, talora,con il sangue fermo.

Sicché aspettiamo di nuovoio e mia madrele campane suonare a stormoe l'estate a riprendere il volo.

[La stagione che allunga la vita.]

E il sole è una palla di fuocoche torna a gallafra i monti,oltre la mia finestra.

Katia Olivieri Tivoli Terme (ROMA)

102A loro tre per il 19 marzo

Datemi il mio giorno,ch’io cerchi senza paurei vostri volti nel profondo.Mi cammino sul cuoreed ogni tanto a fatica lascio,a poco a poco, voiconfitticome zappe nei campi di primavera.È un giorno di soletra i tanti che verranno ancora,un giorno della nostra vitache nel silenzio immobile passae quando la misura sarà colmaed il mio grigio traboccavenite,entrate col vostro limpido lume.

ALBERTO PAOLI- L’Aquila

103Mosca cieca

L'ambrosiariversatacome mare tentatoree noiandando a tentoniper non scivolaregiocavamo a mosca ciecasotto il fragoredi tuoni irriverenti.

Le nostre anime, peròin silenziosi sorreggevanol'un l'altra.

Angela Patrono – Bari

104

Page 43: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

DELLA MIA NOSTALGIA

Fantasma della mia nostalgiati credevo cancellato dalla memoriariappari quando non ti aspettoprimo soffio della vecchiaiasento che qualcosa di irreparabileè successo nella mia vitasento tuonare come prima della pioggiaferita incurabile del tuono solitariopietrosa e puntuale rimbombiin questo inverno che si apprestaa confondersi in un leggendario viaggio.Vivo il ricordo da sembrare ierila casa zuppa di lagrime,io morta d’amore tanti anni primanello stesso letto.

MARIA PECCHIOLI- Prato

105TRAVERSATE

Emofiliaca.

Il cuore sanguina.La testa zampilla.

Non si arresta. Il sangue marciacome un esercito di formiche rosse.

Punge.

Cado.Mi risollevo.Ma cado in continuazione.

In cielo, tra le nuvole bianche,svetto rarefatta e con il polmone allargato.

Vertigine.

Piombo a terra – sottoterra –con gli occhi pieni di argilla seccae la voragine nel cuore aperto.

Spezzàte le mie traversate,fissatemi un confinein cui sostare.

Insegnatemi la parolache so soltanto pronunciarea stupide lettere balzanticome le gambe di un bambinoche gioca nel cortile.

La cena è pronta.

Resta soltanto il pallone rotolante,rantolante. E gocce rosse,sopra l’erba verde.

Manuela Pellanda BORGO VALSUGANA (TN)

106SENSI

Ho sempre pensato che lo sguardo fosse più forte della parolaIn silenzioMi hanno detto che l’uomo ha bisogno di paroleStrano essere pensai.Ho sempre pensato che lo sguardo fosse più forte dell’uditoForse mi sbagliavoMi cavai gli occhiOra potevo sentireOra potevo parlarePer uno strano flusso di nerviPersi l’uditoDi conseguenza la parola

Page 44: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

Sono sorda, muta, ciecaComunqueAmo

Michela Prando Somma Lombardo Varese

107*Emigrare 2000 *

Il buio della notte sfiorò le stelle,dipinse di nero sereno ogni cosa:i monti affacciati,il mare che li univacome un abito da sera lungo edelegante,ricamato di strass luccicanti sulle coste.

I due mondi vicini si osservavano,ma non si toccavano,si guardavano come amantimandandosi messaggitraghettati ad intermittenzain un linguaggio d’occhidi passionale frequenzadi luce di fari in lontananza,e tutto rievocava amor lontano,ricordi ed affetti staccatie timore di non ritorno.

Sapore di sconforto misto a sale amaroin questo strano galleggiare su olio nero,poi d’improvviso il risveglio,quasi un terremoto rivelatoree rumori di pontili all’attracco.

/Ora so,//so per certo che mai tilascerò….. terra mia,//sempre con te sarò,//dovunque andrò./

Ma tutto questoaccadeva qualche lustro fa:quando volare era un lusso,il cartone andava di modae le lettere lunghe emalinconicheparlavano fra loro di vite lontane.

Oggi le nuvole dei Low Cost sono per tutti,anche per i nuoviaffamati,ed i distacchi sono repentini, più che fulminei,come una revolverata alla tempia.

L’emigrante appena sceso,toccata la terra che non ha radice,comunica con una telefonata:“/Sono arrivato”./Edimmediatamente, il suo essere rassegnato, ormai automa,ricomincia far parte del nuovo sistema,a girare da ingranaggioinun meccanismo a lui ostile emalvagio.

Presti Salvatore - Palermo

108IL BRUCO

Ancora strisci dolorosamentefra i nodi dei pini,sei stanco a trascinarela mia anima così grave.Adesso ti riposi,ti sei accovacciatonel grembo di una foglia,ospitale.Ecco, è il tuo tempo,spira la brezza chedivinamente ti sorregge;la natura ti attende.Silenzio.Perfetto.Eccoti finalmente

Page 45: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

meravigliosa farfalla.Ora ti chiamail profumo delle viole.L’aria ti ha aperto le bracciae t’inebri di libertà.

Renda Andrea Ciampino (Rm)

109

Espressione di un mondo interioresenza risonanza nella realtà…magicamente assuefattida immagini stupende …realtà visiva che lede la fantasia …Ogni attimo di esitazione è fataleil nostro tempo rapisceil gusto dell’astratto,ma il tempo dell’amoreci circonda di torpore …un giorno ti avrò.Nel momento in cuii nostri sguardi si incrocianoi nostri respiri si attenuanoil nostro cuore emette pulsazioniogni secondo di pausafa sì che il nostro amore aumenti.Espressioni di un universo tipoin cui ognuno di noi naviga senza sosta.Paradiso del nostro pensieroeterno riposo del nostro amore,il nostro sentimentoquello che non ci potrà essere mai sottratto …Certezze nascoste da infuocati istintianguste veritàcelate in un velo di torpore.

Paolo Ricciardi - Milano

RUOTE SPUNTATE

Staranno sedute le loro animesul parapettofino a domanisenza le madri

Si può stare fino a domanise non si ha più da mangiarese non ci si può più svegliare

Ma i bambini sanno aspettaresenza le madri,le madritra il parapetto e il cielogambe su gambe su ruote spuntate

Ma se non si può più essere vivifino a domani fino alle madrinon si può più morire.

Margherita Rimi - Casteltermini - Agrigento

111Squilla il telefono

Si, ti amo, perché me lo chiedi, te l’ho detto più volte; si, ti amola mano nervosa, liscia inesistenti pieghe nella gonna,alzo gli occhi e dallo specchio una sconosciuta mi osserva.La mia voce?.......no, non ho niente, perché me lo domandiquanto ti odio e quanto poi mi odio; tu metti a nudo la mia debolezza,detesto questo corpo, che docile si piega alle lusinghe.Ascolta ti prego, .. lasciami respirare,.. io vorrei dirti..la voce suadente avvolge e imprigiona i sensi esasperatiquest’ amore soffoca e avvince, sono una preda legata al tuo potere.Ho capito, va bene, ci vediamo domani,. si, al solito postoIl tuo fascino incatena la mia fragilità, la mente non reagisce,languida, inerme, cedo e non ti amo, quanto ti odio.

Giovanna Rolli - Livorno,

Page 46: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

112nebbie

(pensieri di un mattino nebbioso)Viviamo nella nebbia,credendo di vedere chiaro.

Ombre siamo che passanoe nessuno riconosce il nostro volto.

Nebbia siamo noi stessi.Il mistero è fuori e dentro.

Aspettiamo il sole.

Armando Romano – Ostia Lido Roma

113Preludio e fuga

Preludio

Un tempo, sul tetto di un manicomioc'era un pazzo che alzando il riso versoil cielo vuoto diceva ogni giornoa suo fratello (oggi detto poeta):affascinante è il volo del corvo,le sue ali, il suo lutto, la sua vita.

Fuga

Affascinante è il volo del corvo,le sue ali, il suo lutto; rapitoredi colore, alla notte pensa, questoè certo, pensa a qualcosa comese fosse un uomo cambiato dal tempoche tutto cambia col suo fosco grigio:piante animali minerali, roccecani noccioli; fa paura scorgerestrade strapiene di treni elettriciin bianco e nero, ma il corvo non vedestrade strapiene; vede solo personestrapiene di guaiti spinti dentrocon vergogna e disgusto, perché l'uomonon fa versi, per quello le spietatebestie bastano; l'uomo si reprime…e reprimi reprimi un giorno accadeche comincia a ragliare come un pazzo,uno strafatto, un ubriacone, un follebarbone senzaletto che s'inventadi aver veduto il mondo monocromo.Se raglia non ha più la ragione,dunque bisogna trovargli una casa,anzi un recinto con targa ad onoreed esili pastori in bianco camiceche gl'insegnino il raglio costipatodell'asino che s'erge superiorea tutto il resto, l'asino glabro e bipede.Ma può darsi anche che questo bel raglio,il diablo suelto di mamma natura,esca dal ciuco di turno in manieranuova (magari non del tutto vistoche oggi è dura essere veri inventori)e schianti il pubblico, lo seppelliscasotto uno spesso strato di rimatimetri, lo renda gioioso e sognante.Che rime, che parole, quanto è bravoquello! È un poeta! Sissignore,un grande genio! Venghino signori,prego! Abbiamo qui monsieur Pernacchio,pernacchierà per noi (tanto onoratidi essere stati scelti tra centinaiadi migliaia di grandi ed affamatilettori che avrebbero dato in cambiopersino la mammina pur di avere

Page 47: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

un posto al sole tra noi) le poesiedel suo ultimo capo-lavoro già tradottoin sette cento settanta sei lingue.C'era una volta…oggi non c'è più.Via dalla clinica addio manicomio:qualcuno ha deciso che il suo raglioè un bene prezioso che muoveràguerra al secolo buio, tetro, scuro,lugubre, tenebroso, atro, nero,in cui è padrona la fosca ignoranza.Non ci sono poeti per il corvo,ma solo uomini in bianco e nero tuttiuguali, tutti impegnati a scansarela follia quotidiana rintracciatanell'altro e a evitare che la propriastraripi incoraggiata dall'altrui.Per l'uomo i corvi sono tutti uguali.Per il corvo son tutti uguali gl'uomini.Mamma natura abbraccia tutti i figlialla stessa maniera: sono gl'uominiche scelgono le bestie da guardareallo zoo; salvano gratìs, non vogliononulla, solo poter allontanaredalla vita selvaggia il più possibilegl'uomini. Salvano per vocazione,salvano rinchiudendo dietro sbarred'acciaio: attenzione al mondo fuoridalle gabbie! Le gabbie (che invenzione!)consentono una bella panoramicasenza timore su ciò che è troppobello per essere lasciato libero;ogni animale rassomiglia ai sognidell'uomo, ogni uomo scuote la testadavanti alla prigione del suo simile,convincendo se stesso che bisognaessere fieri di aver inventatola civiltà, di aver trovato il modod'ingabbiare attraverso le paroleanche i temibili uominianimali.Così il poeta fa meno pauradi un pazzo quando lo si serra benenell'onorevole nome che gli spetta.Ora quella follia farà sorridere,(forse non sar… neanche pi— follia)i suoi ragli saranno solo poesia,estro quello che fuori avrebbe fattotremare l'ossatura collettiva.Un pazzo un pazzo un pazzo un pazzo un pazzonon c'è nessuna differenza: pazzoo poeta egli continua ad averela stessa successione cromosomica,a sentir scorrere nelle sue venequalcosa di selvaggio che lo rendefratello delle bestie e delle piante:non c'è chirurgo che possa cambiarei connotati dell'anima umana.

Russo Cercola (Na)

114Il viaggio di una maschera

Un piccolo scrigno si aprementre bambinaraccolgo i pezzidi una città giocattolo …Monto le costruzioniin prismi sgargiantiornati di merlettimentre prorompe la nuditàtra chiazze di coloree profumi di portoche incantano …

Mi acquattomi nascondoinghiottita dal labirintofascino di calli e pontiutopia di velluto

Page 48: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

che scivola dolcetra cappelli di pagliasirene doratestrisce di stornellitra un mulinare di lingue e coloriche vertiginosamente mi raggiungono,circondano,Disorientano …

Sogno di luciaromiriflessi diviniche intrecciano temi d’archimentre viole d’amoreseguono incisioni d’ebanomotivi floreali che raggiungonogli angeli …

Fugaci sguardiimpossibiliche si perdono nell’azzurroche ammaliaricci scomposti fermati da un basco …

Seguo le ondedi un sax malinconicostregatada un jazz mascherato

di piume e brillanti.

Corroancoraal labirinto non sfuggi!afferrata nella strettadi una Rialto brulicantedi vitadi storiadi Commedia …

Giochiamo!

Il vento sferza sul voltodi un amore eternomummificatoda un abbraccio alatomentre nuove vie si diramanofili dorati di ragnatelatessuti con precisionee insensati …

La sabbia si scioglieal sole dopo la borain gocce di muranoche alimentanocavalli trasparentiche si imbizzarriscono …

Perle di magiarotolano sul mio cuore …

Russotto Samantha – Prato

115Della mia vita.(mattino, sole, freddo, un amico)

Dei gerani rossiè rimasta soltanto l’ombra appassitasulle pietre tiepidedel muro solivoe la finestra mezza apertasi scuote e piange,dietro l’anta verde,al vento dei ricordi,prigioniera di lontanicapelli bianchi raccolti dietro.

Page 49: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

E poi i coppi muschiosi,pesanti sulla gronda fradicia,con la bocca all’ingiù,scivolano infossandosinegli squarci del tempoche offende l’eco di grida sorridenti.

Odio d’amore questo luogo.

… ma di nuovo il verdellosi poserà sulla ruggine della ringhierae il glicine spingerà-amante –fra le distratte crepedel forno vecchio.Nuove rondini ,di sotto le spaccate travi imbiancate,canteranno al cielo sgombro.

Odio d’amore questo luogoche mi restituisce la vitacome il raccolto al mezzadro,libero e costretto di patire e gioire,con un piede incatenatoe l’altro che spicca il volo.

Amaro e dolce.

SANGALLI ALDOMI

116Nel tuo divenir fiamma

Nel tuo divenirfiammasvuotasti la sortedi scricchiolantiabitudini,di gelida solitudineconsacrataall’incerto strumentodel vivere.Carezze di balsamoi lineamenti tuoi,assottigliatidall’impietoso incalzaredel buio,teneri presagidi morbidezza,acuto sentored’esistere.Cesellare emozioniad ogni sospirodell’anima,attutendo il fittoadombrare del dubbio.Seducenti riflessinegli occhi tuoi:giochi di lucenei quali s’attardail mio disperatobisogno d’amare.

Rocco Santorsola - Battipaglia (SA)

117Ave o verginettaAve a te, o verginetta, ave a tee al tuo segreto, che i lembidella tua pelle ancoranon hanno svelatoa noi, miseri mortaliladri e assassini chenel ventre uccidiamole nostre vittime.

Ecco la lama!Sprofonda nella carne:

Page 50: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

la puoi sentire?è come il beccodi un avvoltoio che si bagnadel tuo sangue, e banchettasulle tue spoglie,derubandoti del tuo tesoro.

E ora dicci,o verginetta,quale verità(con tanto ardire)volevi nasconderea noi, sorella?

Michele Simone Scagliusi,Polignano a mare (BA)

118Nonno MicheleSi definiva “gioiello” perché era nato gemello,fratello minore e scarto del maggiore:a lui era toccato il latte di capra,ma mentre il maggiore visse poco più di sei mesilui ha sfiorato il secolo.Non era andato a scuola nemmeno per un giorno:alfabeta lo divenne con volontà,pascolando capre e porci.Prima della Grande Guerra era già a New Yorka concorrere, senza saperlo, alla grandezza degli Stati Uniti.Una moglie morta sulla nave, per raggiungerlo,una figlia troppo piccola per poterla accudire,una vita da ricostruire.Tornerà al paesello natalea fare il contadinoe lo farà per il resto della sua lunga vita.Una nuova famiglia, subito numerosa,e sempre più terra da coltivare.Ormai anziano si era curvato sul bastone e sugli anni.Aveva oltre novant’anni e la vista non lo tradiva:i giornali erano il suo passatempo!Peccato che l’udito non era più lo stesso…Mai stanco di vivere, non morì:finì!, consumato dai sacrifici e dagli anni.Un granitico monumento secolare,uno dei tanti “eroi dei Due Mondi”,che si spense come la flebile fiammadi una candela troppo consumata.

SCARPONE ANTONIO -GALDO DEGLI ALBURNI (SA)

119POESIA

Mi piace il tuo piede,plastico e violento, scolpito nella pietra,levigato dalle labbra,accarezzato dalle notti, voglioso di mani e piedi,non in maniera avida.Criminale, si assopiscee mai più danza e cerca intese,didattico, insegna al resto del corpol´umiltà della posa,apocalittico, con una sola carezzavuole distruggere una notte.Guardo il tuo piede e con voluttuosa semplicità entro nella sua complessità,non si scardinaattraverso il pensiero di un poeta,piede felino, migrante, educato,piede disegnato dal tuo bisogno di essere donna,piede portatore di inganni, sciagure e malintesi,ispiratore di frasi, poesie e architetture,essere amata.In attesa di sfide ed eventuali reclami guardi il mare,scoglio su cui non si infrangono onde,bacio tra le labbra,

Page 51: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

il tuo piede si muove tra le lenzuola.

Matteo Schifanoia – Perugina

120madre guerra

grande madre guerra sono appena nato,e tu mi dai il benvenuto al mondo.Cara madre hai fucili per braccia e proiettili per carezze,puoi proteggermi da tutto ciò che c'è nel mondo,ma non potrai mai strigermi a te,cara madre fa freddo tra queste braccia.Le labbra, piccole come lame affilate,lambiscono le giovani cicatrici delle mie guance nere.Se sbaglio madre non puoi sgridarmi,perchè non hai un sorriso per il perdono.Non piangere mia cara madre perchè altri piangono per te.Tutti si difendono da te e con te mia cara madre,ma tu cos'hai da difendere grande madre sterile?Io, figlio tuo, sono morto ancora prima di nasceree altri hanno vissuto per scoprire di non essere vivi.Ora fai silenzio madre perchè voglio dormire,smettila di urlare tanto nessuno può sentire i tuoi ordini.oh cara grande madre terra, ho due madrie una di queste sta per morire,ma io non piango.

GIAMMARCO SERAO – NAPOLI

Ultima lacrima di un Angelo.

Ho bisogno di una spalla,per lacerare le mie ferite,ho bisogno di te, amore mio,petalo di rosapiccolo e delicato,unica ombrasul mio cuore così malato.

Lontano il tuo sorriso,rispecchia non più ormaisul mio viso,disperate le mie urlarivolte a quella maledetta scialasciata sul mio corpoda una vergine creatura,inganno di nuda gelosia,catena d’acciaioche spezza il mio cuore.

Lacrima di un angelo,triste e morente,privo di sentimentoardente nella mentedi questo misero perdente.

Piume dorate,accompagnano le gocce di pioggia,uniche speranzeper far cascare l’ultima lacrimasul cuore dell’amata sua anima.

Indifferenza e mistero,avvolgono il bagliore,unica scia nel cielo rabbioso,di questa nottecosi splendente,tra urla di maledizionee richiamo d’amore.

Ultima lacrima di un angelo,misero atto di nobiltà,naufrago solitario dei mari in tempesta,calore sulle animeal regno di un Dio rivolte,piccola gocciache scivola sul mare

Page 52: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

per lasciare l’amorenell’onda più splendente.

VARUN SHARMA -NEW DELHI (INDIA)Nova siri scalo (MT), Italia

122Il mare del raccolto

Scrivo d’amoreper un’infinità di tempo,di tempo che descrivee che parole spandeverso i naufragi al largo.Dove l’approdo muore,dove poter raccogliereciò che è relitto e traccia.Raccoglierlo e domanimi parlerà al passato.E dunquesarò stato.

Sicilia - AGROPOLI (SA)

123Al di là della vitaMi rivedrete nei tenui baglioridi un languido tramonto;nelle gocce di rugiada;in un raggio di sole,che filtra dalle persiane;nel volto di ogni donna,che accoglie con un sorrisoanche lo sgarbo,l’insulto,l’indifferenza di chiha messo al mondo.Udirete la mia vocenel silenzio di una chiesa,nel vento di marzo,nello sciabordio delle onde.Avvertirete il mio profumo,quando la zagara fioriràancora nel cortile di casa.Stringerete le mie mani,incontrando persone sole,incomprese e prigionieredi un destino.Assaporerete le deliziedella vita,ogni qualvoltaberrete un sorso d’ acquafresca nella calura estiva,o mangerete pane caldonelle gelide sere d’inverno.Scorgerete in quell’acquala mia immagine tremolantee nel calore, che emanadal pane, l’amore di una madreche va oltre la vita,figli miei.

Siclari Caterina Messina

124NARCISO

L'acqua di specchio vivoriverberò la luce,mi illuminò il tuo viso.Confusi cielo ed acqua- sfasati, sovrapposti -,stordivo. Pure a mesembrava di piacermi,sembravi dirti "è solome, è solo te che voglio!"e so che era così.Ti sfiorai le mie dita,mi baciasti i tuoi occhi.Aprii le braccia propriomentre le aprivi tu.Nel fresco del tuo corpo

Page 53: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

volesti farmi entrare:avevi carne uguale,viva come una foglia,scroscio di risa, stancorespiro, stessa voglia.Io ti scorrevo addosso,tu mi arrivavi ovunque.Ci amammo ancora un pocoe poi fu così dolce,come che fosse un gioco- come se fosse amore! -,morire.

Moreno Solinas- Sassari

125IMMAGINI CONFUSEImmagini confuseDi un amore perdutoLacrime versatePer un orgoglio ferito.I passi sui gradini di una naveDi una donna cheSenza voltarsi indietroSale e vede davanti a séLo scintillio sorprendenteDi coriandoli di felicità.

Federica Speciale - Novi Ligure

InsonniaChi dorme questa notte?Io no! Vorrei,ma non posso!Il silenzio non è.Ecco, senti. Ma domani?Io pensavo di. Zitto, dormi!Non è ora di pensare.Com'è scomodo questo letto.Ehi, amico, che fai?Proviamo sull'altro fianco.E' inutile! Il corpo s'agita.Voglio dormire. Cazzo! Ho sonno!Un sonnifero... sonno ora!Benzodiazepinici.Forse. Domani li compro!Si vocifera in questo cranio.Chi è che non tace?Dormite per Dio, dormite.E questo rumore?Zoccoli di pecora, direi.Prima pecora salta.Seconda, terza, quarta... niente!E questa musica?Do-Re-Do Re-Sol-SiRe-La-X. Bemolle.Quiete disperato bramo.Esule Hypnos, torna, ti prego.Apro gl'occhi, le ombre.Li richiudo ed è il grigio, il fumo,il nero. Il nero, REM...la sveglia!Mi alzo, preparo il caffèe tisica, in basso registro,gorgheggia lasciva la pioggia,che giornata di merda s'annuncia.

Giuseppe Spezzano - Quarto (Napoli)

127CON TE…

E canterò

tutte le volte che ti vedrò…

E sorriderò

Page 54: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

tutte le volte che ti parlerò…

E ti ascolterò

tutte le volte che ti chiamerò…

E da te correrò

tutte le volte che ti perderò…

E vivrò

accanto a te tutte le volte che potrò.

Con amore si potrà

sollevare l’umore, si potrà

trascorrere la vita, si potrà

provare un po’ a ridere di noi.

SPIAGGIA GIANNA - San Cataldo - CL

128Metafore

Le metafore devono essere ardite:la giusta dissociazione unita all'attinenzamai iperboliche o decadenti.Così, direzioni i miei versi,li accusi di vento baroccocome l'incrocio di mani e di occhifra i rigidi seni, perde il lirismo,ormai schiavo dell'inguinale pulsione.Il passo falso muove il fato,sentimenti confusipercorrono altre stradeè il messaggio eternoa dare un senso del suo essere al mondo.

Carina Spurio Teramo

129Ricordi

Se questa spiaggia di ricordipotesse tornare indietroe rimettere al suo postoogni granello di sabbia,dal blu riemergerebbeun piccino paffutoche si tuffa sicuroin acque alte o basse,con il salvagentegonfio d’amore dei genitori.D’allora resta soloquel salvagente,inutilmente intatto,che ondeggia lieve a riva.Ed il sole ha già passato mezzogiornomentre un vento freddocomincia a consumare le ossa,rimaste ancorate al bagnasciuga.

Bernardo Tacca – Frascati - Roma

130Il cammino semplice

Ho speso attimi d’eternità,germogli d’amore,aliti tiepidi e brezze marine

Page 55: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

e su questa pellerespiro ancora aromi di scirocco,antiche spezie d’oriente.

Quante volte questi pieditracciarono sentieri di paceo chiesero licenzaper valicare dirupi d’orgoglio.

Oggi, di quel cammino semplicemi restano ortiche e rovetia pungere ricordi lontani,a spengere silenti segreti.

Se guardo avanti, tra gli abeti,profumo di perdono scorre chiaroall’ombra sottile dei ciclamini;e m’abbevèro, stanco di cercare,nel cammino,il mio approdo.

Mario Giorgio Talìo - Caltanissetta

131IL RISVEGLIO

Estasi, poi più nulla.

Musica, poi silenzio.

Frammenti di note sul terreno

vivo ricordo del tramonto del tempo,

bagliore notturno cessato dal giorno.

Eclissi dell’animo.

Sublime, poi più nulla.

Arte, poi solo colore.

Emozione liberatoria,

passione che freme,

orrido frastuono.

Vita, poi solo la morte.

Materia, poi frantumazione.

Macchina umana ignara ed imperfetta

lacerante maceria

del tempo futuro.

Sara Tellini -Roma

132“Mi sono fatto di vetro”

Mi sono fatto di vetro chiaro e trasparente

fragile per amore limpido fra la gente,perché il sole mi attraversi e la mia ombra non abbia più coloreperché un sogna possa vedere il giornoperchè sia luce sul buio di un dolore.

Testi Feriano -Castell’azzara (Gr)

133

Page 56: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

MANO NELLA MANO

Per tanto tempoabbiamo camminato

per sentieri luminosi di stelle,

attraverso uragani,

su spiagge dorate,

su infiorate di prati

e crinali paurosi,

nel vento, nel sole…

mano nella mano.

Poi la tua mi ha lasciato

e io riesco a stento

a vivere

della saggezza antica

di chi non oppone

ostacoli al dolore

perché il cuore

non diventi pietra

o cenere

ma resti vivo di te.

CARLO TOGNARELLI- ARCADE (TV)

133Vulcana

Percorrevo quella solita strada

fasci di giganti alberati scorrevano

ponti sospesi dinanzi mi apparivano

sembravano comparire d’incanto.

Le macchine come turbinio

di colori sfilavano

dinanzi ai miei catturati occhi

ferraglia colorata variopinta,

le moto libravano brezza

e subito scomparivano dalla tua vista

libertà era il motto per la felicità.

Avvertivo sulla pelle la calura estiva

sulle membra il sole d’agosto specchiavasi

l’arsura seccava le mute fauci

declinava il desiderio di parlare,

la mente elaborava la voglia di libertà

la fretta incalzante di giungere alla meta.

Page 57: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

Sfilavano mucchietti di case minute

dai volti invecchiati rugosi di pietra

scenario di un passato sopravvissuto

al tempo usuraio, nemico della beltà

poi cinte murarie di ruvida pietra lavica.

Ora la via si restringeva incuneandosi

nel fitto boschivo di macchia lussureggiante

a passo rallentato le ruote macinavano

asfalto, interrotto da pietroso lastricato.

Minuscoli bazar ai lati scorgevo

in uno stato di calma apparente

immutato l’aspetto esteriore

ma rinnovate mercanzie.

Vecchi mezzi di trasporto fermi ai bordi della strada

sembravano attendere impazienti la prossima fine.

Ecco ora si stagliava dinanzi a noi robusta

nera accogliente nerboruta la focosa montagna.I polmoni godevano nel vederla, amata frescura,non mi sentivo più sola nel muto scenario

finalmente ero a casa mia, madre montuosa

nel caloroso abbraccio svaniva così ogni sofferenza

l’Etna era lì accanto a me, amica di sempre.

VANACORE Maria Luisa -Priolo Gargallo (SR)

134SPIRALE DI SOGNO

Inetto, pigro

Vidi quella rosa sbocciaree mi sentii rinascerevita esplose in me, alla penombra di quel profumo.Tu fiore ti nutristi delle mie visceredivorasti i miei sogniinnalzasti la mia anima,quiete riempiva i miei occhivibranti di una gioia immensasospesi tra quelle nuvole impregnate di tanto amore.

Echi di sospirie gemiti infiniti accarezzavano le mie labbramai sazie di teinebriato il mio cuore di quel vinoche mi donasti senza esitareestasi dei sensiesplosionidanze sfrenatedelirio interioremi portasti al centro di tutte le più ardenti bramosie...

Depositi di oscuritàpesano ora sul mio spiritoperduto nei meandri del passatosquarci di sorrisisolchi troppo profondi nella mia pelleove fiumi di lacrime

Page 58: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

divorano ogni particella del mio appassito piacere.

Resto attonito,seguo la curva delle mie membrabrucia ormai sulla mia pelle polverenon più brezza soavesolo terra mi soffocail mio petto di pietra giacenascosto da petali senza respiro.

Jenny Vavassori - Seveso - Milano

135Ti seguirò nel vento

Ti seguirò nel ventoe lì ti troverò, accanto al mio sogno.

Insieme andremotra i sentieri del mondo,accoccolati da un’emozione d’amore.Nulla ci sorprenderàed i tuoi occhi rimarrannoincisi nel mio cuore.Ci vestiremo con i fili d’oro degli orizzonti,così non avremo confini,saremo uniti nella vita e nell’eternità.Non ci farà paurala sabbia del tempo che scorre velocenella clessidra del destino.Respireremo profondamentela realtà del nostro sogno,giungeremo alla senilità, mano nella mano.La pioggia danzerà per noied il canto delle stelleaccenderà nel cielo una splendida notte.Ringrazierò tutto il creatoper aver donato alla roccia del mio cuore inaridito,il ristoro della tua acquae berrò con gioia perché tu possarestare per sempre nella mia anima,come una storia senza fine.

Ti seguirò nel ventoe lì ti troverò, accanto al mio sogno.

Gloria Venturini, -Lendinara, Rovigo

136DEDICATO A MARIANA

Dolce bambina dagli occhi ghiacciati,verro’ a prenderti e ti portero’ via.Via da quel mondo che ti ha voluta orfana,via dal quel pianto che ha distrutto il tuo viso,via da quell’uomo che ti ha violentata, per poi renderti donna senza la tua volonta'per poi distruggerti in fondo all’anima.

Perdonami bambina mia, perdona tua madre che ora non c'e',perdona quella bestia che ha sfruttato il suo corpo per trenta secondi di piacere,che forse neanche lui ha sentito;

perdonami bambina mia, perdona se tutto il mondo ti ignora, se nessuno puo’ capire cosa vuol dire nascere sola , vivere sola e ancor piu’ triste morire sola.

Perdonami bambina mia se a volte mi lamento, se pretendo dalla vita cio’ che gia’ ho,se ignoro che non hai cibo per mangiare e acqua da bere.

Perdonami bambina mia se ora piango se ti penso, se ora ho rabbia nel vederti, magra ed ammalata, se ora vorrei stringerti forte e scacciare via dal tuo volto quella lacrima sempre accesa,quel dolore immenso che solo tu puoi contenere, si’, perche’ chi non e’ nato dove sei nata tunon puo’ comprendere, non puo’ capire, non puo’ neanche immaginare…

Villa Arianna- Valdisotto - SO

137L’OMBRA

Che mi dirai se a sera

Page 59: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

cinta d’ericaai fianchi esaustidi avide carezzescenderò dal tuo lettoa piedi nudie correre tra le felciannidate come le promessesotto la siepe di ligustroper ritornare su strade impervie?

Che mi dirai quando il piantodel tuo flautodolcefrusciantespezzerà il silenzioveemente delle tue paroleun tuono estivodalle valli accorree planacome bianco gabbianoe io non ho risposto?

Che mi dirai se i tuoi senipromessioffertisfioratipiù e più volte la manorigida d’ansie precocinon ha saputo godereper lasciarti, forse, illibatad’amore?

Che mi dirai se la nebbiaha pennelli di setaabbandonatisui tralci pensili del glicinee non cospargedi corimbi d’argentole strade della collinache insieme salimmoabbracciati per non cadere?

Che mi dirai se domanii piedi consumatile mani freddedi sconsolata vecchiaiasaliranno ancoraper portarti pochi frammentidi questo leccioormai disseccato?

Ti rester…, forse, l'ombra di m‚?

ZANETTE GINOGodega di S. Urbano (TV)

138Il sotterraneo cuore

Lo sento battere più forteCome il bussareDi un innamorato perdutoAl portone di un altro.Nelle sere tristi di unPorto d’inverno,quando il mio cuoresotterraneo scava nuove feritee nel suo tunnel infinitonon scorgo sorrisi.Lo sento battere più lieveAl fruscio delle tue cigliaCalar di luna improvviso e silenteNel frastuono disordinatoDelle nostre troppe prigioni.Fermarsi accanto al pertugioDi un altro sotterraneo cuoreLo sento, stremato, danzareIl tuo sogno.

Page 60: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare

E ne rido, ne canto il profumoNe intuisco la fineMentre la lingua ti torturaFin dentro l’ultimo sospiro.

Massimo Zanini - Ospitaletto (BS)

149Sogno di te

E’ notte e ti sogno…..in una grande stanza illuminata da decine di candele ondeggianti,piccole luminescenti stelle di paraffina colorata,mentre elegantemente incedi verso di me vestita solo dei lunghi capelli.Il tuo profumo, calda essenza d’oriente,si spande tutt’intorno impossessandosi di me;le tue mani, morbide farfalle sinuose, danzano nell’aria tracciando schemi indefiniti mentre io, ebbro di te,m’abbandono a questa dolce visione.Vorrei poter non svegliarmi mai,per prolungare il sogno oltre l’infinito.

Zingales Sergio- Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

Page 61: 1 · Web viewChi guarda con gli occhi dell’anima scruta la coscienza degli altri attraverso una nera lavagna. Se solo potessi passare attraverso quella lavagna per lasciarmi abbagliare