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PROGRAMMA DELLA SERATA

La celebrazione del mistero cristianoCelebrare la liturgia nella Chiesa I sacramenti in generale I sacramentalila libertà la moralità degli atti

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La celebrazione del mistero cristiano:

Celebrare la liturgia nella Chiesa

Attraverso la liturgia, la Chiesa celebra il mistero di Cristo che si è incarnato, è morto ed è risorto. Per questo, nella liturgia, la Chiesa celebra principalmente il mistero pasquale per mezzo del quale Cristo ha compiuto l'opera della nostra salvezza.

E lo fa attraverso i Sacramenti

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La situazione attuale della sacramentaria

???

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ECONOMIA SACRAMENTALE

Il concetto di economia sacramentale

Dio si adegua al suo interlocutoreDio rispetta la libertà dell’uomo (se Dio comunicasse in maniera diretta non saremmo più liberi di credere)Dio si adegua per amore (motivo e scopo dei sacramenti)I PADRI parlano di synkatabasis cioè di condiscendenza grazie alla quale Dio si adegua all’uomo.

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MISTERO E SACRAMENTO

Mistero e Sacramento.Nella Vulgata il termine Mysterion viene tradotto 26 volte con Sacramentum.Per i greci Mysterion è un RITO INIZIATICO (misteri eleusini, misteri dionisiaci etc etc).Per i latini Sacramentum poteva richiamare 2 cose: 1- il GIURAMENTO di un soldato che si legava, si vincolava; 2- SOMMA DI DENARO depositato nel tempio come cauzione per le cause civili.Etimologicamente viene da SACRUM (sacrare, relazione con il sacro) e MENTUM (mezzo strumento) quindi un MEZZO DI RELAZIONE CON IL SACRO.

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PERCHÈ PROPRIO 7?

Il numero dei sacramenti

Pietro Lombardo

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SCISSIONI

Dottrina protestante• LUTERO non dà molta importanza ai sacramenti, sono

solo nutrimento della fede, non causano la grazia ma la nutrono perché essa si ha solo con la fede. Parla di 2 principi: sola scriptura; sola fides. Non crede nell’ex opere operato che ritiene una via di autosalvezza costituita da noi con i sacramenti.

• CALVINO invece pone una via di mezzo. Dice che i sacramenti sono i segni che intensificano la fede, la sola che può produrre la grazia.Ci sono attualmente 3 problemi aperti con i protestanti: 1- il numero dei sacramenti; 2- rapporto tra Scrittura e sacramenti; 3- il ruolo della Chiesa.

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MAGISTERO

3 documenti fondamentali

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SACRAMENTI DELL’INIZIAZIONE

Il battesimo, la cresima e l’eucaristia costituiscono i tre sacramenti

dell’iniziazione cristiana

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IL BATTESIMO

• L’unità fra i tre sacramenti appare quanto mai chiara non solo a livello dottrinale ma anche a quello rituale nella Chiesa del primo millennio.

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IL BATTESIMO

“sacellum consignationis”

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IL BATTESIMO: CULTURA PAGANA

Nei riti misterici invece il significato era diverso. Il battesimo era sotto la forma di bagno e si adoperava non solo l’acqua ma anche il sangue, entrambi (acqua e sangue) elementi portatori di vita.Il loro scopo non era quello solo quello di purificare ma di ottenere dalla divinità un aumento di vita e la partecipazione alla vita divina stessa in vista della salvezza.

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IL BATTESIMO: ANTICO TESTAMENTO

Lavacri purificatori

E ARRIVIAMO COSÌ AL BATTESIMO DI GIOVANNI

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IL BATTESIMO DI GIOVANNI

Il battesimo di Giovanni ha un carattere marcatamente morale ed escatologico.

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IL BATTESIMO E GESÙ

Gesù non ha mai personalmente battezzato ma lo ha comunque istituito come sacramento della nuova alleanza affermando la sua necessità per la salvezza e comandandone la pratica.

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IL BATTESIMO: LA PENTECOSTE

Nel giorno dell’ascensione prima di lasciare i discepoli per fare ritorno al Padre, Cristo da ad essi il precetto missionario in cui ordina la pratica del battesimo “andare nel mondo intero e predicate il Vangelo a tutte le creature. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato”.

Nel vangelo di Matteo invece è scritto: battezzate nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

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SIMBOLISMO BATTESIMALE

SEGNO ESTERNO EFFICACE

STRUTTURA SIMBOLICA

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MATERIA REMOTA

ACQUA:

IMMERSIONE

INFUSIONE

ASPERSIONE

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SECONDO ELEMENTOE SCUSATE LA RIMA

La parola che accompagna l’azione

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CONTENUTO SALVIFICO

Due effetti fondamentali:

la grazia

il carattere sacramentale

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SECONDO ELEMENTOCARATTERE SACRAMENTALE

Carattere indelebile in virtù del quale il sacramento non è ripetibile

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CHI SONO I MINISTRI?

Il ministro principale del battesimo è Cristo.

I ministri ordinari del battesimo sono: il vescovo, i presbiteri e i diaconi ma chiunque se ci si trova in una situazione di necessità.

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LA CRESIMA

Imposizione delle mani

sigillo

unzione

consumazione

confermazione

perfezione del battesimo.

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LA CRESIMA

Se il Battesimo è la nascita alla vita spirituale, la Cresima è come la crescita che porta l’uomo a diventare “adulto nella fede”

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LA CRESIMA

Oggi, per fortuna, assistiamo a una riscoperta della cresima e delle sue inesauribili ricchezze spirituali sia a livello individuale sia a livello ecclesiale. In questa cornice anche la teologia odierna si è andata occupando sempre di più del sacramento della confermazione.La cresima è un vero e proprio sacramento distinto dal battesimo. La sacramentalità di questo segno salvifico è indubbia. Esso è infatti istituito da Cristo come via ordinaria per comunicare agli uomini la pienezza del suo Spirito.

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IMPOSIZIONE DELLE MANI

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TAPPE STORICHE

Vediamo insieme un pezzetto di storia

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SCISSIONI

Calvino: “aborto di sacramenti”

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SEGNO SACRAMENTALE

La struttura esterna

del segno sacramentale della cresima

non è sempre stata la stessa.

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FORMA SACRAMENTALE

Come la materia così anche la parola o forma sacramentale conosce, nel corso

della storia, una notevole varietà

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CHI SONO I MINISTRI?

Il ministro ordinario della cresima è il vescovo. Ciò è attestato dalla Sacra Scrittura e dalla tradizione. I racconti degli Atti dicono che solo gli apostoli imponevano le mani sui battezzati. Se ricordate prima vi avevo citato l’episodio del battesimo impartito da Filippo durante il suo esilio ma poi solo Pietro e Giovanni impartiscono la confermazione. Nei primi tempi, poi, come si sa, il battesimo e la cresima erano conferiti insieme dal vescovo. Quando dopo avvenne la separazione dei due sacramenti, il primo passò ad essere celebrato come ministero ordinario dai sacerdoti ma il secondo fu sempre riservato al vescovo.

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EUCARISTIA

• Il termine eucaristia deriva dal verbo greco “eucharistein” che letteralmente significa rendere grazie, usato dagli agiografi nella narrazione dell’istituzione, da parte di Cristo, del sacramento del suo sacrificio in forma di banchetto. Nella Sacra Scrittura si parla anche di “frazione del pane”.

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EUCARISTIA

L’eucaristia costituisce la pienezza dell’iniziazione cristiana, l’apice dei primi

due sacramenti.

Per capirla dobbiamo fare un passo indietro

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ORIGINI DELL’EUCARSTIA:

LA PASQUA EBRAICA

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LA PASQUA EBRAICA

• La pasqua ebraica quindi non è una pia commemorazione di eventi lontani: è invece un'esperienza. La Pasqua invita ogni ebreo a partecipare oggi a un evento fondamentale per lui, per il suo popolo e per tutta l'umanità.

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LA PASQUA

Ma perché questo collegamento

con la Pasqua ebraica?

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ISTITUZIONE DELL’EUCARISTIA

Fu nel corso di una celebrazione pasquale che Gesù Cristo, secondo la narrazione

evangelica, istituì il sacramento dell'eucaristia

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DISCUSSIONI

GIROLAMO VS IRENEO

SINOTTICI VS GIOVANNI

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DISCUSSIONI

La questione si complica ancor più se si tiene presente quello che è stato messo recentemente in evidenza, e cioè che, al tempo di Gesù, gli ebrei avevano due calendari, uno ufficiale e un altro che conosciamo dai testi di Qumran, e che poteva essere usato anche al di fuori della stretta cerchia di quella comunità. Le discussioni al riguardo sono ben lungi dall'essere esaurite, anche se si può dire che la tendenza generale è quella di vedere nell'Ultima Cena un vero e proprio banchetto pasquale.

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PER FARLA BREVE

Comunque si siano svolte realmente le cose, è certo che l'Ultima Cena si svolge su uno sfondo pasquale.

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PER CONCLUDERE

• I discepoli ricevono l’incarico di non celebrare più in futuro l’antica pasqua ma una nuova, quella da Lui istituita. La seconda conclusione è che se il fare abbraccia tutto ciò che ha fatto Cristo nell’ultima cena esso comprende logicamente il benedire, il rendere grazie, il prendere, il mangiare e il bere.

• Pertanto la comunione come la consacrazione appartengono all’azione liturgica da compiere in memoria di Cristo.

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I SACRAMENTALI

DEFINIZIONE DEL CATECHISMO

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I SACRAMENTALI

Si chiamano così per una certa analogia coi Sacramenti in quanto sono ordinati a un bene spirituale. I Sacramentali sono alcuni segni sensibili e sacri, istituiti o riconosciuti dalla Chiesa per produrre alcuni effetti spirituali o temporali.

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I SACRAMENTALI

Possiamo distinguere i sacramentali in sei modi:

• L’ORAZIONE DOMENICALE• L’ASPERSO• CHI MANGIA• CHI SI CONFESSA • CHI DÀ UN’ELEMOSINA• BENEDICENDO

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LA LIBERTÀ

È determinazione e realizzazione di sé.La libertà s'iscrive nell'ontologia della persona: l'individuo umano è un essere libero. La libertà è essenzialmente autodeterminazione: la facoltà del soggetto di determinare se stesso.Differenza tra gli animali e gli uominiLa libertà consiste essenzialmente nella libertà spirituale detta anche libertà ontologica; la cosiddetta libertà fisica non è realmente una libertà ma una possibilità.

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LA LIBERTÀ

LIBERTÀ MORALEla libertà è qualificata, passando dall'indifferenza all'impegno.Non basta scegliere e moltiplicare le scelte per dire che si è liberi.

LIBERO ARBITRIOLibertà di agire.Affrancati da fatiche e necessità fisiche, svincolati da limiti e divieti, emancipati da autorità, culture ed educazioni proibenti, autorizzati da usi e costumi permissivi, forniti di diritti e di poteri crescenti.

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LA MORALITÀ DEGLI ATTI

• La libertà che la persona è, e che le virtù esprimono eticamente, si attualizza nelle azioni: gli atti umani e morali.

• La persona umana non può non essere coinvolta negli atti che compie, soprattutto se il soggetto in questione si sente responsabile dei propri atti, ovvero li giudica in base ai propri criteri di moralità.

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CATECHISMO• 1757 L'oggetto, l'intenzione e le circostanze costituiscono le tre

« fonti » della moralità degli atti umani.• 1758 L'oggetto scelto specifica moralmente l'atto del volere, in

quanto la ragione lo riconosce e lo giudica buono o cattivo.• 1759 « Non può essere giustificata un'azione cattiva compiuta con

una buona intenzione ». Il fine non giustifica i mezzi.• 1760 L'atto moralmente buono suppone la bontà dell'oggetto, del

fine e delle circostanze.• 1761 Vi sono comportamenti concreti che è sempre sbagliato

scegliere, perché la loro scelta comporta un disordine della volontà, cioè un male morale. Non è lecito compiere il male perché ne derivi un bene.