1° ottobre 2020 La previdenza complementare · 2020. 11. 23. · materia di previdenza e...

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La previdenza complementare Un protezione a 360° per tutta la famiglia 1° ottobre 2020

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  • La previdenza complementare

    Un protezione a 360° per tutta la famiglia 1° ottobre 2020

  • 1 Il mercato italiano della previdenza complementare

    INDICE

    2 Una protezione per tutta la famiglia oltre la pensione integrativa

    3 L’importanza della variabile costi

    4 Pensplan - un virtuoso progetto di Welfare Complementare Regionale

    5 Una possibile evoluzione: il completamento della protezione previdenziale

    6 Conclusioni

  • Gli iscritti alla previdenza complementare a fine 2019 erano 8,3 milioni, pari al 31,4% della platea potenziale, identificata nella c.d. forza lavoro, ossia occupati o persone in cerca di occupazione con almeno 15 anni d’età (pari a 25,941 mln). Considerando il fatto che al fondo pensione possono essere iscritti anche i minori fiscalmente a carico, alla platea potenziale vanno aggiunti i 7,8 milioni di under 14 risultanti al 1° gennaio 2020 tra la popolazione italiana (dati Istat). Il mercato consta di 380 forme pensionistiche complementari, di cui 41 fondi pensione aperti, 70 PIP e 33 fondi pensione chiusi e restanti fondi pensione preesistenti, per un patrimonio gestito totale superiore a 185 mld di €.

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    1 Il mercato italiano della previdenza complementare

    Patrimonio gestito: importi in mld di €Fonte: relazione Covip per il 2019

    Iscritti e patrimonio gestito

    ⅔ del mercato

    ⅓ del mercato

  • In alcuni Paesi europei il patrimonio complessivo gestito dai fondi pensione supera il 100% del PIL. E’ il caso di: Paesi Bassi (191,4% del PIL), dell’Islanda (167,6% del PIL), Svizzera (141,1% del PIL), Australia (132,0% del PIL), Regno Unito (123,3% del PIL).

    In Italia il patrimonio complessivo gestito nell’ambito del sistema di previdenza integrativa alla fine del 2019 costituiva l’8,4% del PIL, in linea con altri Paesi come la Spagna (9,5%) o la Germania (7,4%).

    Questa eterogeneità è dovuta essenzialmente a due fattori:

    ● il peso del primo pilastro di previdenza pubblica

    ● introduzione di legislazioni nei Paesi attualmente a più alta incidenza delle masse gestite sul PIL di riforme pensionistiche che hanno ridotto le pensioni di primo pilastro e posticipato l’età di pensionamento.

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    1 Il mercato italiano della previdenza complementare

    Fonte: relazione Covip per il 2019

    Il mercato italiano rispetto a quello europeo

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    1 Il mercato italiano della previdenza complementareI benefici fiscali

    fino a 5.164€ all’anno (anche per soggetti

    fiscalmente a carico

    Deducibilità fiscale dei versamenti

    aliquota 20% anziché al 26% (fermo il 12,5% per

    titoli di Stato)

    Tassazione agevolata dei rendimenti

    ritenuta a titolo d’imposta con aliquota tra il 15% e il 9% (grande risparmio anche per

    il TFR del dipendente)

    Tassazione agevolata pensione integrativa

    dei contributi non dedotti e di quanto già tassato in

    accumulo.

    Esenzione a scadenza

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    Una protezione per tutta la famiglia oltre la pensione integrativa Il fondo pensione garantisce una protezione a 360° per l’intero nucleo familiare:

    ● INTEGRAZIONE PENSIONISTICA - tutela il benessere futuro contribuendo a garantire un tenore di vita adeguato una volta terminata l’attività lavorativa

    ● PENSIONE ANTICIPATA - consente un pensionamento anticipato di 5 o 10 anni rispetto alla pensione pubblica di vecchiaia (attuali 67 anni presso l’INPS) grazie alla possibilità di richiedere la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (R.I.T.A.)

    ● ACQUISTO PRIMA CASA - in fase di partecipazione il capitale accumulato nel fondo pensione può essere utilizzato per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa di abitazione grazie alla possibilità di richiedere un’anticipazione fino al 75% di quanto accumulato dopo 8 anni di partecipazione alla previdenza complementare. Quella stessa casa acquistata o ristrutturata grazie al fondo pensione potrà essere a sua volta convertita in una “rendita pensionistica” attraverso l’istituto di recente introduzione in Italia del prestito vitalizio

    ● STUDI UNIVERSITARI - le risorse accantonate in un fondo pensione possono costituire una fonte di risparmio per sostenere gli studi universitari dei propri figli grazie alla possibilità, sempre dopo 8 anni di partecipazione, di richiedere un’anticipazione fino al 30% di quanto accumulato

    ● SPESE SANITARIE - il capitale accumulato nel fondo pensione può essere richiesto in qualsiasi momento, nel limite del 75%, per sostenere spese sanitarie per gravi interventi relative anche al coniuge o ai figli.

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    La variabile costi: una forte incidenza sulla prestazione finale

    Ogni fondo pensione ha il suo ISC - Indicatore Sintetico dei Costi, un apposito indicatore elaborato dalla Commissione di Vigilanza sui fondi pensione (COVIP) che esprime in modo immediato e semplice l’incidenza percentuale dei costi di ciascun fondo pensione sulla posizione accumulata.

    Dal punto di vista dei costi il mercato italiano dei fondi pensione è piuttosto eterogeneo.

    Prestazioni calcolate ipotizzando versamenti per 35 anni, contributi annui di 5.164 €, rendimento lordo della linea al 4%

    La tabella dimostra come la differenza dei costi applicati dalla forma pensionistica complementare nel tempo incida notevolmente sul capitale accumulato nel fondo pensione. Infatti, nel fondo pensione più conveniente con un ISC dello 0,73%, a fronte dello stesso investimento, è possibile ottenere una prestazione del 44% superiore rispetto a quello con un maggiore ISC a 35 anni, pari al 3,07%.

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    Pensplan - un virtuoso progetto di previdenza complementare regionale

    La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol rappresenta un unicum a livello nazionale in termini di promozione e sviluppo della cultura previdenziale sul territorio. Grazie all’autonomia e alle conseguenti competenze in materia di previdenza e assicurazioni sociali si è resa possibile infatti l’introduzione di diversi interventi finalizzati a supportare la popolazione nella costituzione di una pensione complementare:

    1. Pensplan Centrum S.p.A., società pubblica (partecipata al 98% dalla stessa Regione e al 2% dalle Province Autonome di Trento e Bolzano) e operativa dal 1997, avente lo scopo innanzitutto di educare i cittadini alla cultura della previdenza attraverso un’importante attività di informazione realizzata anche attraverso sportelli fisici nell’ambito del territorio.

    La stessa società, inoltre, offre servizi amministrativi e contabili gratuiti che riducono i costi amministrativi dei fondi pensione convenzionati per gli aderenti che risiedono nella Provincia di Trento e Bolzano, con un conseguente aumento della prestazione pensionistica finale data la forte incidenza dei costi medesimi sulla prestazione stessa.

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    Pensplan - il progetto di previdenza complementare regionale

    2. Il fondo pensione negoziale - territoriale LABORFONDS, rivolto ai lavoratori dipendenti delle aziende aventi sede nella regione Trentino-Alto Adige.

    3. Mutuo Risparmio Casa (Bausparen), attraverso il quale la Provincia di Bolzano offre un opportunità di finanziare la costruzione, l’acquisto o il recupero della propria prima casa di abitazione. Il modello si compone di una prima fase di risparmio della durata di almeno 8 anni mediante contribuzione a un fondo pensione convenzionato (capitale minimo 15.000 euro) e di una successiva fase di finanziamento agevolato mediante il c.d. "Mutuo Risparmio Casa" (per un importo massimo pari al doppio del capitale presente nel fondo pensione).

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    Una possibile evoluzione - il completamento della protezione previdenziale

    Un completamento della protezione offerta dalla previdenza complementare è senz’altro data dalla sottoscrizione di una polizza LTC (Long Term Care): questa copertura assicura l’erogazione di una rendita - esente fiscalmente - che, unita alla pensione pubblica e all’eventuale pensione integrativa, permetterebbe di sostenere le significative spese assistenziali necessarie nel caso di non autosufficienza (definita in generale come l’incapacità di compiere le azioni giornaliere base della propria quotidianità e in ogni caso per malattie come il morbo di Alzheimer o similari demenze senili), riducendo al contempo la spesa assistenziale gravante sull’ente pubblico.

    Previdenza complementare

    Garanzia accessoria polizza LTC

    Associabili anche in fase di accumulo

    Come?

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    Una possibile evoluzione - il completamento della protezione previdenziale

    La copertura LTC in fase di accumulo: durante la fase di accumulo dei contributi pensionistici, è possibile prevedere come garanzia accessoria il versamento di premi per la copertura di un’assicurazione LTC che coprano l’aderente in caso di non autosufficienza. In questo caso, quindi, se la non autosufficienza sopraggiunge in fase partecipativa al fondo pensione, grazie alla copertura LTC sottoscritta l’aderente ha diritto ad una rendita immediata, prima del pensionamento, che copre le spese di assistenza necessarie.

    Per esempio, se l’aderente decidesse in fase di accumulo di accantonare annualmente una quantità che, rivalutata, preveda al 65° anno d’età una prestazione in caso di non autosufficienza di 1.000 € al mese si dovrebbero versare annualmente (nella previsione di rendimento annuo del 4%):

    Dati di mercato; importi in euro.

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    Conclusioni

    Risulta prima di tutto fondamentale il livello e la qualità dell’informazione e la consapevolezza dei cittadini sulla propria situazione pensionistica pubblica (busta arancione, sportelli dedicati, sito web). L’ente locale potrebbe svolgere un importante ruolo di supplenza delle istituzioni centrali, anche attraverso la costituzione di un soggetto giuridico a ciò dedicato.

    Previdenza integrativa intesa come strumento di protezione a 360° dei bisogni della famiglia (casa, istruzione, salute).

    Collegare i benefici erogati dall’ente locale, per esempio per l’acquisto della prima casa, alla sottoscrizione di un fondo pensione, fissandone periodi di partecipazione e ammontare di capitale minimo.

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    Conclusioni

    In uno scenario destinato a vedere un invecchiamento della popolazione residente risulta fondamentale agevolare la sottoscrizione di coperture LTC contro il rischio della non autosufficienza, collegando alla sottoscrizione stessa i benefici erogati dall’ente locale, come per esempio per l’acquisto della prima casa. Il successo di una simile operazione potrebbe essere strategico per l’ente regionale contenendo, in prospettiva, i notevoli esborsi che inevitabilmente si verificheranno a titolo di spesa assistenziale.

    Prevedere l’eventuale costituzione di un fondo pensione territoriale rivolto ai lavoratori dipendenti di aziende aventi sede in Regione, con l’erogazione di servizi amministrativi da parte di un soggetto ad hoc, costituito dalla Regione stessa, a condizioni particolarmente vantaggiose in modo tale da ridurre i costi per l’aderente e da massimizzare le prestazioni pensionistiche complementari per i residenti in Regione.

  • La previdenza complementare

    Un protezione a 360° per tutta la famiglia