1 La comunicazione 29 ottobre - 5 novembre 2012. 2 Definizione di COMPETENZA Per competenza sintende...
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1
La comunicazione
29 ottobre - 5 novembre 2012
2
Definizione di COMPETENZA
Per competenza s’intende la combinazione di qualità personali, conoscenze professionali e comportamenti che consentono lo svolgimento efficace di un ruolo professionale per la realizzazione di un prodotto o un servizio”
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Competenza
Conoscenza professionale
Elemento di abilità
Comportamento
Caratteristiche competenze Definibili: partendo dalla richiesta di ruolo Osservabili: attraverso comportamenti agiti
dalle persone Misurabili: ogni competenza può essere
graduata e misurata Sviluppabili
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Concetto di ruolo organizzativo
Lo spazio di attività affidato ad una persona che occupa una determinata posizione
all’interno del sistema organizzativo e definito da un obiettivo fondamentale.
La persona si trova ad agire entro area prescrittiva, discrezionale e innovativa.
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Competenza
Di base Tecnico professionali
Trasversali
Conoscenze minime indispensabili
Specifiche
Strettamente operative
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Competenze trasversali
Lavorare in gruppo Capacità di tipo problem solving Competenze relazionali-comunicative Capacità di autovalutazione …
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Ruolo dello store manager: sapere Mission e valori aziendali Dei prodotti dell’azienda e degli aspetti tecnici in generale Delle brochure e delle promozioni aziendali Le tipologie di clienti Conoscenza di una o più lingue straniere Conoscenza delle principali applicazioni informatiche Conoscenza della contrattualistica commerciale Conoscenza dei principi del visual merchandising Conoscenza del settore merceologico Conoscenza delle norme igienico-sanitarie e di quelle che
regolano la sicurezza sui luoghi di lavoro
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Ruolo dello store manager: sapere fare Conoscenza e capacità di applicare le tecniche delle scienze
economico-amministrative Conoscenza e capacità di applicare le tecniche del marketing Capacità di coordinare tutte le figure presenti all’interno del
negozio Capacità di predisporre piani promozionali Capacità di garantire il funzionamento dei servizi, la sicurezza e
la pulizia del punto vendita
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Ruolo dello store manager: saper essere
Mostrarsi sereni e saper sorridere Mostrare un atteggiamento cordiale e professionale Buoni ascoltatori Saper trasmettere entusiasmo Avere capacità empatiche e saper comprendere i sentimenti e gli stati
d’animo altrui Capaci di organizzare Capaci di risolvere problemi Capaci di analizzare Capaci di gestire e sviluppare le risorse umane affidate Orientamento al cliente/utente Autonomia Capaci di prendere decisioni
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Gli skill comunicativi Ascoltare Cortesia Creare buona impressione Parlare la “lingua” del Cliente (esterno – interno) Raccogliere informazioni dal Cliente (esterno –
interno) Soddisfare il cliente
Quali aspettative di base dei vostri clienti interni?………………………
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Quali aspettative di base? Cortesia Conoscenza del prodotto/servizio Onestà ……
Come soddisfarle?
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Rispondete a queste domande Perchè si comunica in azienda?
Chi sono i miei referenti in azienda ?
Che cosa comunico in azienda?
Dove comunico?
Con quali strumenti?
Come comunico?
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Gestire le relazioni
In azienda le persone più attente alle tecniche di comunicazione dimostrano maggiore efficacia ed ottengono
risultati migliori
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Perché cercare una buona comunicazione?
Fornire indicazioni più chiare Rispondere alle domande Ascoltare empaticamente Accettare consigli e suggerimenti Tenere costantemente informati i propri
collaboratori/colleghi …..
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Comunicazione efficace
Produttività individuale Capacità di risoluzione dei problemi Soddisfazione personale Relazioni sociali positive
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Che cosa significa comunicare
“Trasmettere un messaggio in modo tale da consentire a chi lo riceve di interpretarlo,
attribuendogli lo stesso significato di chi lo ha trasmesso”
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Emittente Messaggio Ricevente
CONTESTO
CODICE
Codifica Decodifica
Rumore/Disturbi
Feedback
Ridondanza
CANALE
COMUNICAZIONE INTERNAQuando si parla di Comunicazione Interna non si intendono solo le
informazioni aziendali relative a cifre, dati, grafici, ecc., ma soprattutto il processo attraverso il quale si trasferiscono valori, immagine, emozioni, ovvero gli elementi base per sviluppare:
Lo spirito di gruppo, cioè la creazione di un’identità chiara di un gruppo di persone con dati obiettivi, risorse e vincoli;
Il senso di appartenenza, dunque l’adesione personale all’identità riconosciuta e condivisa;
Il gioco di squadra, l’attivazione di tutte le competenze e energie disponibili per raggiungere il miglior risultato possibile.
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Comunicazione a due vie
A B A B
• PIU’ VELOCE MA APPROSSIMATA
• ORDINATA E SISTEMATICA
• RICHIEDE PREPARAZIONE
E’ RASSICURANTEE PROTETTIVA
E’ RISCHIOSA E DESTABILIZZANTE
• PIU’ LENTA MA PIU’ PRECISA
• DISTURBATA E CONFUSA
• E’ SPERIMENTALE E PROCEDE PER TENTATIVI
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Il contesto
23
Il contesto
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I disturbi della comunicazione
Disturbi tecnici Disturbi psicologici Disturbi fisici Disturbi sociali
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Disturbi tecnici
RUMORI SONORI INTERRUZIONI CONDIZIONI TECNICHE DI COLLOQUIO:
ambiente luce temperatura posizione
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Disturbi sociali
BARRIERE SOCIALI E DI STATUS:
appartenenza a gruppi sociali o a classi in conflitto o portatori di valori tra loro “incompatibili”
La diversità di linguaggio: italiano o dialetto?
Il livello culturale
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Disturbi psicologici
Situazioni di Conflitto (intense emozioni) Pregiudizi Atteggiamenti di Prevaricazione Atteggiamenti di Difesa (soggezione) Incongruenza fra Messaggi Verbali e Non Verbali Simpatia/Antipatia Orgoglio Ansia
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Disturbi fisici
Stanchezza fisica e mentale
Malattia
…
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Il fenomeno della perdita delle informazioni
ricorda!!
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NON SI PUO’ NON COMUNICARE (TUTTO E’ COMUNICAZIONE)
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Gli assiomi della comunicazione Non si può non comunicare
Chiunque si trovi in una situazione sociale è la sorgente di un flusso informativo, indipendentemente dalla propria intenzionalità, dall’efficacia dell’atto comunicativo o dalla comprensione reciproca
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I canali della comunicazione La vista: prima impressione, immagine personale
in relazione all’immagine aziendale, gestualità… L’ udito: ricezione fisica del messaggio verbale L’ olfatto: odori e profumi come
completamento di messaggi verbali e visivi Il tatto: l’importanza di una stretta di mano... Il gusto: l’assaggio di una pietanza preparata
appositamente per noi oppure offertaci per l’occasione ...
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Gli assiomi della comunicazione Gli esseri umani comunicano sia in
forma verbale che non verbale
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Il Messaggio è formato da…Verbale
Non verbale
TonoPara verbale
Intonazione
Volume
Ritmo
Pause
Le parole COSADICO
COMELO
DICOPostura Uso dello spazio
(Prosemica)Comportamento motorio - gestuale
Comportamento mimico del volto
Comportamento visivo
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Tutto è comunicazioneSecondo Hall, esistono delle distanze " standard"
che definiscono la relazione tra le persone.
INTIMA 0 - 45 cm, riservata a rapporti intimi e confidenziali
PERSONALE 45 - 120 cm, lo spazio personale la cui invasione non gradita può portare disagio.
SOCIALE 120 - 365 cm, riservata ai rapporti formali o di lavoro
PUBBLICA oltre i 365 cm, riservata a cerimonie e occasioni pubbliche, non si colgono facilmente alcuni segnali non verbali.
Le distanze e gli altri segnali non verbali non sono però universali ma sono influenzati da alcune variabili
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Componenti fondamentali della comunicazione verbale
Purezza del discorso: grammatica, vocabolario adeguato, adeguamento del codice al destinatario
Pronuncia e dizione
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Componenti fondamentali della comunicazione paraverbale
Variazione della velocità: ritmo, accelerare= non enfatizzare, rallentare = sottolineare
Variazione del volume: alzare/abbassare il tono di voce
Concede delle pause: è molto difficile!
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Componenti fondamentali della comunicazione non verbale La postura
APERTA
CHIUSA
RETRATTA
PROTESA
• Disponibilità• Ascolto• Accettazione
• Rifiuto• Disaccordo
• Timore• Ansia• Disimpegno
• Superiorità• Aggressività
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Componenti fondamentali della comunicazione non verbale
Lo sguardo
• Dà l’avvio ad una interazione• Rivela i vissuti emotivi• Consente la raccolta di informazioni
Si tende a guardare meno quando:- si parla- si mente- ci si sente imbarazzati- ci si relaziona con nuove persone per le quali si prova antipatia- ci si sente in posizione di inferiorità
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Componenti fondamentali della comunicazione non verbale
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Il peso delle parole
Comunicazione verbale
Comunicazione paraverbale
Comunicazione non verbale
55%38%
7%
L'efficacia di un messaggio e' data percentualmente dai seguenti fattori:
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“ Quando gli occhi dicono una cosa e la lingua un’altra la persona accorta crede al messaggio dei primi”
Ralph Waldo Emerson
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Gli assiomi della comunicazione Ogni comunicazione ha un aspetto di
contenuto e un aspetto di relazione
L’aspetto di contenuto viene trasferito attraverso la comunicazione verbale, l’aspetto di relazione attraverso la comunicazione non verbale
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Tipi di relazioneACCORDO DISACCORDO
PERSONA
CONTENUTO
13
4
2
1:OTTIMALE 2:CONFRONTO 3:SOFFERENZA 4:CONFLITTO
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Gli assiomi della comunicazione La natura di una relazione dipende dalla
punteggiatura delle sequenze di comunicazione fra i partecipanti
Fa riferimento ad una comunicazione circolare e bidirezionale, evidenzia il carattere convenzionale e arbitrario, fa riferimento ai processi interpretativi innescati dagli interlocutori
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Nella comunicazione con l’altro, ciascuno dà una punteggiatura, ossia
riconosce un nesso di causa-effetto tra gli interventi, che definisce il senso della
sequenza e la natura della relazione tra i comunicanti
Es: “Mi lamento perché tu non mi ascolti”
Es: “Non ti ascolto perché non fai altro che
lamentarti”
La punteggiatura
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Gli assiomi della comunicazione Tutti gli scambi di comunicazione sono
simmetrici o complementari
Uno scambio simmetrico avviene fra interlocutori che si considerano sullo stesso piano, svolgendo funzioni comunicative e ruoli sociali analoghi
Uno scambio complementare fa incontrare persone che hanno una relazione ma non sono sullo stesso piano per potere, ruolo comunicativo, autorità sociale, interessi
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simmetrico
complementare
Scambio simmetrico o complementare?
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Il piano della posizione nella relazione Posizione psicologica: l’influenza che uno dei
due interlocutori cerca di esercitare sull’altro attraverso l’esposizione di esperienze precedenti, referenze, titoli di studio…
Posizione spaziale: posizione reale che i due interlocutori assumono durante il processo di comunicazione
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Cos’è l’ascolto
Per comunicare è necessario ascoltare Senza ascolto non c’è comunicazione L’ascolto e’ il primo passo nella relazione
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L’obiettivo dell’ascolto
Completezza e correttezza delle informazioni date all’interlocutore
Minimizzazione del rischio d’errore nell’interpretazione del messaggio
Riservatezza dei dati e delle informazioni
Sicurezza del buon esito delle operazioni che costituiscono il motivo della negoziazione
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Ascoltare
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I livelli di ascolto
1. ASCOLTO PASSIVOAscolto silenzioso, senza reazioni
Ascoltare a tratti
Distrarsi
Simulare attenzione mentre si pensa a tutt’altro
Prepararsi a quello che si vuol dire dopo
Formulare mentalmente obiezioni, repliche e consigli
Giudicare
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I livelli di ascolto
Ascolto superficiale e logico
Filtrare il messaggio
Capire il contenuto ma non l’intenzione
Interesse rivolto al contenuto della comunicazione
Mancanza di coinvolgimento emotivo (no empatia)
2. ASCOLTO SELETTIVO
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I livelli di ascolto
Ascolto empatico
Mettersi nei panni dell’altro (chiedersi cosa l’altro prova o sente)
Mantenere l’attenzione e la presenza sull’altro
Mantenere l’attenzione all’intera comunicazione di chi parla (comunicazione verbale, para e non verbale)
Capire il perché ci viene ciò che ci viene detto
Sospendere i propri pensieri
3. ASCOLTO ATTIVO
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I comportamenti dell’ascolto attivoComportamenti verbali
Riassumere - Riformulare
Fare domande di approfondimento
Fare domande di controllo
Fare un riassunto finale
Comportamenti non verbali
Non interrompere Atteggiamento aperto Spesso, “posizione
protesa in avanti” Contatto visivo Cenni di assenso Si attende la risposta
senza anticiparla Non si fanno cenni di
impazienza
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RIFORMULAZIONE
Riproporre/riprendere ciò che è stato detto, usando “parole significative” espresse dall’interlocutore, ma
anche esempi o concetti diversi.
Il ricevente ripropone a parole proprie la percezione dell’espressione dell’emittente.
Credo di poter dire…vero? Se ho capito bene…
I comportamenti dell’ascolto attivo
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La realtà è oggettiva?
In relazione ad altri oggetti In base alla posizione Si può vedere anche ciò che non c’è…
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La realtà è oggettiva?
La conoscenza della realtà deriva da due fonti di informazioni:
la realtà oggettiva e il nostro modo di percepirla
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5 SENSI
LINGUAGGIO
CONOSCENZE/ESPERIENZE
ETA'
SESSO
STATI D'ANIMO
REALTA’
MAPPA DEL
MONDO
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Il contesto
LA REALTA’ E’ DIVERSA DALLA MAPPA Del MONDO.
Ciascuno di noi crea una rappresentazione del mondo in cui vive ed utilizziamo questa mappa come strumento per orientarci nella realtà