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1: Java notes 1

Argomenti della lezione

Interfacce Eccezioni IO in Java Collection Esercizio riassuntivo: un’applicazione

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1: Java notes 2

Interfacce

Permette al programmatore di stabilire la struttura di una classe: nomi dei metodi, argomenti e tipi restituiti (in una parola i prototipi dei metodi), ma non i corpi degli stessi. Può, inoltre, contenere variabili d’istanza (campi), ma queste sono implicitamente static e final.

Un’interfaccia fornisce solo una struttura, ma non un’implementazione

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1: Java notes 3

Interface

Per creare un’interfaccia si usa la parola chiave interface al posto di class.

Come per una classe si può dichiarare un’interaccia public (solo se definita in un file con lo stesso nome). Senza dichiarazione esplicita l’interfaccia sarà utilizzabile solo all’interno dello stesso package cui appartiene.

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1: Java notes 4

Interfacce, ereditarietà e polimorfismo Mentre in Java una classe può ereditare da una

sola altra classe (sia essa normale od abstract), essa può però ereditare da più interfacce.

Tutte le interfacce da cui una classe sta ereditando vanno scritte separate fra loro da virgole dopo la parola chiave implements.

Si può ereditare da quante interfacce si vuole, ciascuna delle quali diviene un tipo indipendente verso il quale si può effettuare l’upcasting.

Se una classe eredita sia da una classe che da una o più interfacce contemporaneamente, l’elenco di interfacce deve seguire la classe concreta (in caso contrario il compilatore da un errore).

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1: Java notes 5

Esempio 1/2

Albero delle dipendenze

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1: Java notes 6

Esempio 2/2

import java.util.*; interface Instrument {

// Compile-time constant:int i = 5; // static & final// Cannot have method definitions: void play(); // Automatically publicString what(); void adjust(); }

class Wind implements Instrument { public void play(){ System.out.println("Wind.play()"); } public String what() { return "Wind"; } public void adjust() {} }

class Percussion implements Instrument { public void play(){ System.out.println("Percussion.play()"); } public String what() { return "Percussion"; } public void adjust() {} }

class Stringed implements Instrument { public void play() { System.out.println("Stringed.play()"); } public String what() { return "Stringed"; } public void adjust() {} }

class Brass extends Wind { public void play() { System.out.println("Brass.play()"); } public void adjust() { System.out.println("Brass.adjust()"); } }

class Woodwind extends Wind { public void play() { System.out.println("Woodwind.play()"); } public String what() { return "Woodwind"; } }

public class Music { // Doesn't care about type, so new types // added to the system still work right: static void tune(Instrument i) {i.play(); }

static void tuneAll(Instrument[] e) { for(int i = 0; i < e.length; i++) tune(e[i]); } public static void main(String[] args) { Instrument[] orchestra = new Instrument[5]; int i = 0; // Upcasting during addition to the array: orchestra[i++] = new Wind(); orchestra[i++] = new Percussion(); orchestra[i++] = new Stringed(); orchestra[i++] = new Brass();orchestra[i++] = new Woodwind(); tuneAll(orchestra); } }

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1: Java notes 7

Ancora sull’ereditarietà

Usando l’ereditarietà è posibile aggiungere nuovi metodi alle interfacce, così come è possibile combinare diverse interfacce fra loro in una nuova interfaccia.

interface Monster { void menace(); }

interface DangerousMonster extends Monster { void destroy(); }

interface Lethal { void kill(); }

class DragonZilla implements DangerousMonster { public void menace() {} public void destroy() {} }

interface Vampire extends DangerousMonster, Lethal { void drinkBlood(); }

public class HorrorShow { static void u(Monster b) { b.menace(); }static void v(DangerousMonster d) { d.menace();d.destroy(); }public static void main(String[] args) { DragonZilla if2 = new DragonZilla(); u(if2);v(if2); }

}

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1: Java notes 8

Inoltre

Ogni campo di un’interfaccia è automaticamente static e final, quindi l’interfaccia ben si presta alla realizzazione di gruppi di costanti come, ad esempio, accade facendo uso di un enum in C o C++.

I campi di un interfaccia sono automaticmente public anche se non esplicitamente specificato. Essendo inoltre static e final, devono essere inizializzati. I valori di tali campi possono essere assegnati una volta per tutte, per mezzo di espressioni non costanti che vengono calcolate nell’istante della loro creazione.

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1: Java notes 9

Esempio

public interface Months {int JANUARY = 1,

FEBRUARY = 2,MARCH = 3,APRIL = 4,MAY = 5,JUNE = 6,JULY = 7,AUGUST = 8,SEPTEMBER = 9,OCTOBER = 10,NOVEMBER = 11,DECEMBER = 12;

}

import java.util.*; public interface RandVals {

int rint = (int)(Math.random()*10); long rlong = (long)(Math.random()*10);float rfloat = (float)(Math.random()*10);double rdouble = Math.random()*10;

}

public class TestRandVals { public static void main(String[] args) { System.out.println(RandVals.rint); System.out.println(RandVals.rlong); System.out.println(RandVals.rfloat); System.out.println(RandVals.rdouble)}

}

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1: Java notes 10

Eccezioni

Un’eccezione è un segnale indicante il verificarsi di un’errore o di una condizione anomala nell’esecuzione del programma. Lanciare un’eccezione significa segnalarne l’occorrenza, mentre catturarla significa captare il suddetto segnale e gestire tale eccezione.

L’eccezione è un’oggetto, istanza della classe (o di una sottoclasse di) java.lang.Throwable. Esistono due sue sottoclassi standard di eccezioni in Java: java.lang.Error –corrispondenti ad errori irrecuperabili

(memoria della JVM esaurita, class-file corrotto). java.lang.Exception –corrispondono a errori meno gravi e

possono essere catturate e gestite con del codice adeguato.

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1: Java notes 11

Gestire le eccezioni: try - catch L’istruzione try identifica un blocco di codice che può

generare eccezioni in modo che queste vengano catturate.

Uno o più blocchi identificati dall’istruzione catch seguono il blocco try e contengono il codice per la gestione di un particolare tipo di eccezione. L’istruzione catch ha un solo argomento, che specifica la classe a cui appartiene l’oggetto eccezione che il blocco può gestire.

Quando viene lanciata un’eccezione, si interrompe l’esecuzione del codice e si cerca un blocco catch il cui argomento è un’istanza della stessa classe (o di una superclasse) dell’eccezione lanciata. Se non esiste nel metodo corrente, viene cercato nel metodo che ha invocato il metodo corrente, e cosi’ via a ritroso fino ad arrivare al metodo main(). Se non vene trovato neanche lì, l’esecuzione del programma viene terminata con un messaggio d’errore.

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1: Java notes 12

Throws e throw

Un metodo può lanciare un’eccezione, eventualmente creata dal programmatore, con l’istruzione throw.

Tutti i metodi Java possono usare la clausola throws per gestire le eccezioni:    throws lista di sottoclassi della classe Exception che

possono essere lanciate dal metodo La clausola throws è aggiunta nell'intestazione della

definizione di un metodo:public static void main(String[] args) throws Exception {...}

Alcune eccezioni sono verificate (checked) in compilazione e devono essere menzionate nella clausola throws di qualunque metodo che le lancia con un'istruzione throw, oppure le propaga tramite altri metodi. Le eccezioni non-verificate (unchecked) sono oggetti del tipo RunTimeException. Non è richiesto che le sotto classi della classe RunTimeException vengano menzionate nella clausola throws (da qui unchecked).

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1: Java notes 13

Gestione eccezioni parenti

Attenzione: se Exception2 è una sottoclasse di Exception1, si può usare solo un blocco catch relativo a Exception1: tale blocco gestisce entrambi i tipi di eccezioni.

se si vuole gestire le due eccezioni in modo differente occorre mettere prima il blocco che gestisce l’eccezione figlia Exception2 e poi quello che gestisce l’eccezione genitore Exception1.

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1: Java notes 14

Blocco finally

I blocchi catch possono opzionalmente essere seguiti da un blocco finally contenente codice di “pulizia” la cui esecuzione è garantita, qualunque cosa succeda nel blocco try.

Appena l’esecuzione lascia il blocco try, prima di passare altrove, viene eseguito il codice contenuto nel blocco finally.

Ogni blocco try deve essere seguito da (almeno) un blocco catch e/o un blocco finally.

Ognuno dei blocchi deve iniziare e finire con le parentesi graffe (anche se composti da una sola istruzione)

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1: Java notes 15

Esempiopublic void unMetodo() throws MyException {

Try{ … (qui é contenuto del codice che può lanciare un’eccezione di tipo SomeException, oppure un’eccezione di tipo AnotherException) }catch(SomeException e1){ … (codice che gestisce un’eccezione di tipo SomeException) }catch(AnotherException e2){ … (codice che gestisce un’eccezione di tipo AnotherException) }finally{ … (codice che viene sempre eseguito, dopo essere usciti per qualsiasi motivo dal blocco try – tranne nel caso in cui viene invocato il metodo System.exit() il quale interrompe l’esecuzione dell’interprete Java) }if (condizione) throw new MyException(); // questa non viene gestita direttamente dal

// metodo che la sta lanciando}

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IO in Java: Stream

Stream: canale di comunicazione tra un programma (Java) e una sorgente (destinazione) da cui importare (verso cui esportare) dati

L’informazione viene letta (scritta) serialmente, con modalità FIFO

Read Only o Write Only: servono due stream per un canale bi-direzionale

Bloccante Quasi tutti i metodi possono

generare eccezioni Il package java.io contiene

classi che implementano gli stream

Lettura Scrittura

Apri lo streamwhile (ci sono ancora dati) leggi datochiudi lo stream

Apri lo streamwhile (ci sono ancora dati) scrivi datochiudi lo stream

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Tipi di Stream

Due gerarchie di classi: Stream di caratteri: per

leggere/scrivere caratteri UNICODE a 16 bit

Stream di byte: per leggere/scrivere byte (tipicamente dati)

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1: Java notes 18

Stream di caratteri Implementati dalle superclassi abstract Reader

e Writer Reader: contiene una parziale

implementazione e le API (metodi e campi) per realizzare stream che leggono caratteri

Writer: contiene una parziale implementazione e le API (metodi e campi) per realizzare stream che scrivono caratteri

Sottoclassi di Reader e Writer implementano stream specializzati

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1: Java notes 19

Stream di caratteri/2

Classi grigie: leggono/scrivono e basta Classi bianche: compiono anche qualche tipo di elaborazione

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1: Java notes 20

Stream di byte Implementati dalle superclassi abstract

InputStream e OutputStream InputStream: contiene una parziale

implementazione e le API (metodi e campi) per realizzare stream che leggono byte

OutputStream: contiene una parziale implementazione e le API (metodi e campi) per realizzare stream che scrivono byte

Sottoclassi di InputStream e OutputStream implementano stream specializzati

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Stream di byte/2

Classi grigie: leggono/scrivono e basta Classi bianche: compiono anche qualche tipo di elaborazione

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Estensioni degli stream - Filtri

Caratteristiche fondamentali dei filtri: Sono classi derivate da InputStream e OutputStream Si attaccano a un InputStream o OutputStream:

chiamare write() su un filtro significa chiamare anche write() sull’OutputStream attaccato

E’ possibile combinare in serie diversi filtri ottenendo combinazioni potenti

In pratica, si usano sottoclassi di FilterOutputStream e FilterInputStream

FilterOutputStream OutputStream InputStream FilterInputStream

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InputStreamReader/InputStreamWriter Sottoclassi di Reader/Writer Creano un ponte tra stream a byte e a

carattere Costruttori:

public InputStreamReader(InputStream in): accetta un oggetto InputStream e crea un oggetto InputStreamReader (e dunque Reader)

public OutputStreamWriter(OutputStream out): accetta un oggetto di tipo OutputStream e crea un oggetto di tipo OutputStreamWriter (e dunque Writer)

Altri costruttori permettono di specificare una codifica

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1: Java notes 24

InputStreamReader/InputStreamWriter/2 La codifica permette di associare byte e caratteri Esempio: i byte dello stream sottostante possono

rappresentare caratteri codificati in formato UNICODE a 16 bit

InputStreamReader InputStream(codifica – Es. UN 16 bit)

bytechar

La situazione è analoga per un OutputStreamWriter

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BufferedReader/BufferedWriter Realizzano buffering per rendere più efficienti

le operazioni di I/O su stream di caratteri Costruttori:

public BufferedReader(Reader in) public BufferedReader(Reader in, int sz) public BufferedWriter(Writer out) public BufferedWriter(Writer out, int sz)sz: dimensione del buffer

Metodo più importante: public String readLine() throws IOException: legge

una linea di testo, restituendo la stringa corrispondente

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System.in/System.out

I/O standard in e out sono membri

(variabili static final) della classe System

in è di tipo InputStream, out di tipo OutputStream (è in realtà oggetto di classe PrintStream, una sottoclasse di OutputStream)

import java.io.*;public class classeLettura {

public static void main(String args[]) throws IOException {

InputStream stdIn = System.in;InputStreamReader in = new InputStreamReader(stdIn);BufferedReader myReader = new BufferedReader(in);String inputLine;

myReader.readLine();System.out.println("Hai scritto "+inputLine);}

}

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1: Java notes 27

La gestione dei file in Java

In Java esiste la classe File che è una rappresentazione astratta di file e directory

La classe File possiede metodi per manipolare file e directory, ma non per leggere/scrivere

La lettura/scrittura su/da un file viene effettuata attraverso l’associazione di uno stream all’oggetto di classe File

Se il file non esiste, esso è effettivamente creato solo quando si apre uno stream verso di esso

Costruttore principale: public File(String pathname) throws

NullPointerException

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Gli stream di lettura e scrittura orientati ai byte per file FileInputStream/FileOutputStream

Sono sottoclassi di InputStream e OutputStream che aprono stream di byte da/verso file.

Hanno gli stessi metodi di InputStream e OutputStream

Si possono applicare i filtri (ad esempio DataInputStream e DataOutputStream)

Costruttori principali:• public FileInputStream(File file) throws

FileNotFoundException• public FileOutputStream(File file) throws

FileNotFoundException

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1: Java notes 29

Gli stream di lettura e scrittura orientati ai caratteri per file FileReader/FileWriter:

Sono sottoclassi di Reader e Writer che aprono stream di caratteri da/verso file

Hanno gli stessi metodi di Reader e Writer Si possono applicare i filtri (ad esempio

BufferedReader e BufferedWriter) Costruttori principali:

• public FileReader(File file) throws FileNotFoundException• public FileWriter(File file) throws FileNotFoundException

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Tenere oggetti: Collection e Map

Java presenta 2 diverse librerie al fine di contenere oggetti, basate su due distinti approcci:

Collection: un gruppo di elementi individuali, soggetti a particolari regole. Ad esempiouna List deve tenere oggetti in una particolare sequenza, un Set non può avere elementi duplicati.

Map: un gruppo di oggetti chiave-valore.

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Tassonomia delle contenitori

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Liste, stack e code in Java

Questi dati sono rappresentati e implementati da interfacce e classi del package Java.util (in realtà strutture dati più ricche)

L’interfaccia più generale è Collection

Rappresenta un insieme di elementi, eventualmente replicati (multinsieme)

Ammette operazioni di inserimento e cancellazione

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Tipo di dato Lista

Insieme di elementi tra i quali è definito un

ordinamento totale. Ammette (almeno) le operazioni seguenti:

insert(elem, i): inserisce elem in posizione i-esima remove(i): elimina l’i-esimo elemento della lista

Altre operazioni possibili (non tutte): findkth(i): restituisce l’i-esimo elemento isEmpty: restituisce vero se la lista è vuota

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Liste in Java

E’ un’interfaccia Rappresenta una collezione ordinata di

elementi Ammette duplicati Implementazioni: classi LinkedList,

ArrayList e Vector

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Classe Vector

Array:

Può contenere solo oggetti appartenenti allo stesso tipo di dato

Dimensione fissa Pochi metodi ma

maggiore efficienza

Classe Vector

Contiene Object. I tipi di dati primitivi devono essere convertiti mediante gli opportuni wrapper.

Gestione flessibile dello spazio di memoria.

Gran numero di metodi a scapito dell'efficienza

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1: Java notes 36

Esempi di utilizzo delle classi Vector ed Enumeration

Vector v = new Vector();

String st = br.readLine();// br di tipo BufferedReader while (st != null) { v.addElement(st); st = br.readLine(); }

Enumeration e = v.elements(); while (e.hasMoreElements()) { String s t= (String)e.nextElement();// il metodo nextElement

// restituisce un oggetto di classe Object per cui occorre

// usare l'operatore di cast. System.out.println(st); }

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Vettore di tipi di dato primitivi

Vector v = new Vector();

String st = br.readLine();// br di tipo BufferedReader while (st != null) { int num = Integer.parseInt(st); v.addElement(new Integer(num)); st = br.readLine(); }

Enumeration e = v.elements (); while (e.hasMoreElements()) { Integer I = (Integer)e.nextElement(); // I : oggetto della classe Integer int i = I.intValue(); // i : variabile del tipo primitivo int System.out.println(i); }

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Tipo stack Lista nella quale inserimenti e cancellazioni avvengono solo

in coda (disciplina LIFO).

Operazioni:

clear(): elimina tutti gli elementi dalla pila

isEmpty(): verifica se la pila è vuota

isFull(): verifica se la pila è piena

push(el): inserisce l'elemento specificato da el in cima alla

pila

pop(): elimina l'elemento in cima alla pila

topEl(): restituisce l'elemento in cima alla pila senza

cancellarlo dalla lista

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1: Java notes 39

Implementazione tramite java.util.Stack Java fornisce una classe Stack che

implementa il tipo di dato primitivo stack: Costruttore:

• Stack Stack(): Crea una pila vuota Metodi:

• boolean empty(): restituisce true se la pila è vuota• Object peek(): realizza l'operazione topEl()• Object pop(): rimuove e restituisce l'elemento

affiorante• Object push(el): inserisce l'elemento specificato in

cima alla pila• int search(el):restituisce la posizione di el

all'interno della pila