1 IL BAMBINO CON I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA.

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IL BAMBINO CON I DISTURBI IL BAMBINO CON I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO DELLO SPETTRO AUTISTICO NELLA SCUOLA NELLA SCUOLA DELL’INFANZIADELL’INFANZIA

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AUTISMOAUTISMO

Sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo Sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo neurobiologico, con esordio nei primi tre anni di vita.neurobiologico, con esordio nei primi tre anni di vita.

Le Le areearee prevalentemente interessate sono: prevalentemente interessate sono:

1.1. Interazione sociale reciprocaInterazione sociale reciproca

2. Abilità di comunicare idee, sentimenti e bisogni2. Abilità di comunicare idee, sentimenti e bisogni

3. Capacità di stabilire relazioni con gli altri3. Capacità di stabilire relazioni con gli altri

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I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICOI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO

Disturbi dello sviluppo, caratterizzato da menomazioni qualitative dell’interazione e Disturbi dello sviluppo, caratterizzato da menomazioni qualitative dell’interazione e relazione sociale, difficoltà nell’acquisizione e nell’uso di abilità convenzionali di relazione sociale, difficoltà nell’acquisizione e nell’uso di abilità convenzionali di comunicazione e linguaggio, da un repertorio ristretto di interessi.comunicazione e linguaggio, da un repertorio ristretto di interessi.

Disturbi dello spettro autistico:Disturbi dello spettro autistico:

Sindrome di KannerSindrome di Kanner Autismo infantile tipico/atipicoAutismo infantile tipico/atipico Disturbo generalizzato dello sviluppoDisturbo generalizzato dello sviluppo Sindrome da alterazione globale dello sviluppo psicologicoSindrome da alterazione globale dello sviluppo psicologico Disturbo disintegrativo dello sviluppo o dell’infanziaDisturbo disintegrativo dello sviluppo o dell’infanzia Sindrome da iperattività associata a ritardo mentale ed a movimenti stereotipatiSindrome da iperattività associata a ritardo mentale ed a movimenti stereotipati Disarmonia dello sviluppo/evolutiva psicoticaDisarmonia dello sviluppo/evolutiva psicotica Psicosi infantile precoce deficitariaPsicosi infantile precoce deficitaria Psicosi simbiotica, prepsicosiPsicosi simbiotica, prepsicosi Disturbo di AspergerDisturbo di Asperger Disturbo comunicativo-relazionaleDisturbo comunicativo-relazionale

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SINTOMI PRESENTI NEL DISTURBO DELLO SINTOMI PRESENTI NEL DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICOSPETTRO AUTISTICO

1) DISTURBO QUALITATIVO DELL’INTERAZIONE 1) DISTURBO QUALITATIVO DELL’INTERAZIONE SOCIALESOCIALE

2) DISTURBO QUALITATIVO DELLA 2) DISTURBO QUALITATIVO DELLA COMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALECOMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALE

3) MODELLI DI COMPORTAMENTO, INTERESSI E 3) MODELLI DI COMPORTAMENTO, INTERESSI E ATTIVITA’ RISTRETTI, RIPETITIVI E STEREOTIPATIATTIVITA’ RISTRETTI, RIPETITIVI E STEREOTIPATI

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1)1) IL DISTURBO QUALITATIVO IL DISTURBO QUALITATIVO DELL’INTERAZIONE SOCIALEDELL’INTERAZIONE SOCIALE

Il deficit centrale dei disturbi dello spettro autistico è la Il deficit centrale dei disturbi dello spettro autistico è la compromissione qualitativa dell’interazione sociale compromissione qualitativa dell’interazione sociale reciproca che si manifesta con :reciproca che si manifesta con :

a) Compromissione dell’uso di comportamenti non verbali per a) Compromissione dell’uso di comportamenti non verbali per regolare l’interazione sociale;regolare l’interazione sociale;

b) Compromissione dello sviluppo della relazione con i coetanei;b) Compromissione dello sviluppo della relazione con i coetanei;

c) Mancanza del divertimento condiviso;c) Mancanza del divertimento condiviso;

d) Mancanza di reciprocità socio-emozionale cioè usare il corpo d) Mancanza di reciprocità socio-emozionale cioè usare il corpo dell’altro per comunicare, inappropriatezza delle risposte sociali e dell’altro per comunicare, inappropriatezza delle risposte sociali e delle aperture socialidelle aperture sociali

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2) IL DISTURBO QUALITATIVO DELLA 2) IL DISTURBO QUALITATIVO DELLA COMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALECOMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALE

Incapacità di appropriarsi di quei codici che servono per Incapacità di appropriarsi di quei codici che servono per la comunicazione:la comunicazione:

linguaggio verbalelinguaggio verbale,, ma anche ma anche la componentela componente posturo-cineticaposturo-cinetica (posture, sguardo, atteggiamenti mimici, gesti) e la(posture, sguardo, atteggiamenti mimici, gesti) e la

componente non verbale del linguaggiocomponente non verbale del linguaggio ( (intonazione, prosodia, intonazione, prosodia, pause).pause).

Oltre alla mancanza del linguaggio verbale (circa il 50%) o il ritardo Oltre alla mancanza del linguaggio verbale (circa il 50%) o il ritardo di esso, incapacità di compensare attraverso i gesti (difficoltà nel di esso, incapacità di compensare attraverso i gesti (difficoltà nel guardare per esprimere interessi, annuire o negare col capo e in guardare per esprimere interessi, annuire o negare col capo e in genere nel fare gesti convenzionali). genere nel fare gesti convenzionali).

Assente il gioco di imitazione o il gioco sociale, giochi di ruolo e del Assente il gioco di imitazione o il gioco sociale, giochi di ruolo e del far finta.far finta.

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3) MODELLI DI COMPORTAMENTO, INTERESSI 3) MODELLI DI COMPORTAMENTO, INTERESSI E ATTIVITA’ RISTRETTI, RIPETITIVE E E ATTIVITA’ RISTRETTI, RIPETITIVE E STEREOTIPATISTEREOTIPATI

Interesse assorbente e perseverante che può riguardare Interesse assorbente e perseverante che può riguardare diversi aspetti della realtà ( stimoli provenienti dal proprio diversi aspetti della realtà ( stimoli provenienti dal proprio corpo, l’osservazione di particolari oggetti ed eventi);corpo, l’osservazione di particolari oggetti ed eventi);

L’esecuzione di determinate attività (mimare una scena, L’esecuzione di determinate attività (mimare una scena, “sapere” tutto sui dinosauri….)“sapere” tutto sui dinosauri….)

La diversa scelta degli “interessi” legata ad una serie di La diversa scelta degli “interessi” legata ad una serie di fattori (lo stile temperamentale,particolari caratteristiche fattori (lo stile temperamentale,particolari caratteristiche dell’ambiente, l’età, la gravità della sintomatologia dell’ambiente, l’età, la gravità della sintomatologia autistica,presenza o gravità di un ritardo mentale autistica,presenza o gravità di un ritardo mentale associato).associato).

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LE ISOLE DI ABILITA’LE ISOLE DI ABILITA’

In alcune aree dello sviluppo (l’imitazione, la comprensione verbale, In alcune aree dello sviluppo (l’imitazione, la comprensione verbale, il riconoscimento delle espressioni facciali e delle emozioni) si il riconoscimento delle espressioni facciali e delle emozioni) si rilevano punti di forza con competenze particolarmente sviluppate rilevano punti di forza con competenze particolarmente sviluppate accanto a punti di debolezza.accanto a punti di debolezza.

Le “isole di speciali competenze” possono riguardare la capacità di Le “isole di speciali competenze” possono riguardare la capacità di discriminare e riconoscere particolari stimoli, un’eccezionale discriminare e riconoscere particolari stimoli, un’eccezionale memoria per numeri e date o un’inaspettata capacità di leggere e memoria per numeri e date o un’inaspettata capacità di leggere e recitare interi brani, abilità musicali.recitare interi brani, abilità musicali.

Le “competenze speciali settoriali” non compensano i deficit.Le “competenze speciali settoriali” non compensano i deficit.

Considerare sempre i punti di debolezza come l’obiettivo degli Considerare sempre i punti di debolezza come l’obiettivo degli interventi educativi e riabilitativi, utilizzando i punti di forza come interventi educativi e riabilitativi, utilizzando i punti di forza come appoggio all’intervento.appoggio all’intervento.

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COSA NON E’ L’AUTISMOCOSA NON E’ L’AUTISMO COS’E’ L’AUTISMOCOS’E’ L’AUTISMO

Blocco psicologicoBlocco psicologico

Chiusura in se stessi con Chiusura in se stessi con mancanza di desiderio di mancanza di desiderio di comunicarecomunicare

Una patologia causata Una patologia causata dall’ansia o dagli affettidall’ansia o dagli affetti

Una reazione al mancato amore Una reazione al mancato amore maternomaterno

Patologia da cui si guarisce Patologia da cui si guarisce dopo l’infanzia dopo l’infanzia

Difficoltà di comunicare sia Difficoltà di comunicare sia verbalmente che a gestiverbalmente che a gesti

Incapacità di leggere i sentimenti e Incapacità di leggere i sentimenti e desideri altruidesideri altrui

Incapacità di esternare i propri Incapacità di esternare i propri sentimentisentimenti

Deficit di attenzione sociale e Deficit di attenzione sociale e condivisa, dell’immaginazionecondivisa, dell’immaginazione

Deficit di riconoscimento delle Deficit di riconoscimento delle espressioni faccialiespressioni facciali

Disturbo della regolazione degli Disturbo della regolazione degli stimoli ambientalistimoli ambientali

Difficoltà nell’imitazioneDifficoltà nell’imitazione Difficoltà nei giochi di finzioneDifficoltà nei giochi di finzione Disturbo dell’intelligenza socialeDisturbo dell’intelligenza sociale Disturbo degli interessi con attività Disturbo degli interessi con attività

ripetitiveripetitive Disturbo che dura tutta la vita ma Disturbo che dura tutta la vita ma

con possibilità di miglioramentocon possibilità di miglioramento

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IL TRATTAMENTO GLOBALE DELLE PERSONE CON IL TRATTAMENTO GLOBALE DELLE PERSONE CON ASDASD

Finalità del progetto terapeutico:Finalità del progetto terapeutico: Favorire l’adattamento del bambino al suo ambienteFavorire l’adattamento del bambino al suo ambiente Stabilire aree e confini visivamente evidenti e coerenti con le varie Stabilire aree e confini visivamente evidenti e coerenti con le varie

attività (strutturazione dello spazio)attività (strutturazione dello spazio) Riduzione degli stimoli distraenti e non pertinenti alle attività di Riduzione degli stimoli distraenti e non pertinenti alle attività di

apprendimentoapprendimento Strutturazione del tempo (strategia degli schemi temporali con foto, Strutturazione del tempo (strategia degli schemi temporali con foto,

disegni, oggetti che permettono di far visualizzare la successione disegni, oggetti che permettono di far visualizzare la successione delle attività della giornata.delle attività della giornata.

Gli interventi secondo alcuni criteri:Gli interventi secondo alcuni criteri: Intervento in età precoceIntervento in età precoce Programma intensivo (almeno 25 ore settimanali)Programma intensivo (almeno 25 ore settimanali) Programma educativo-riabilitativo individualeProgramma educativo-riabilitativo individuale Coinvolgimento degli insegnanti e della famiglia Coinvolgimento degli insegnanti e della famiglia Obiettivi centrati sulla comunicazione, socializzazione, Obiettivi centrati sulla comunicazione, socializzazione,

comportamento adattivocomportamento adattivo

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INDICAZIONI PER L’INSERIMENTO DEI INDICAZIONI PER L’INSERIMENTO DEI BAMBINI CON ASDBAMBINI CON ASD

La regolarità e la prevedibilità del contestoLa regolarità e la prevedibilità del contesto

La coerenza, la stabilità e la continuità degli atteggiamenti delle La coerenza, la stabilità e la continuità degli atteggiamenti delle figure che si rapportano al bambinofigure che si rapportano al bambino

L’uso di approcci educativi e didattici di tipo strutturatoL’uso di approcci educativi e didattici di tipo strutturato La selezione degli obiettivi individualiLa selezione degli obiettivi individuali Diagnosi funzionale e PDF stilati da personale esperto nella Diagnosi funzionale e PDF stilati da personale esperto nella

valutazione e nel trattamento dei bambini con autismo valutazione e nel trattamento dei bambini con autismo Punto di partenza: lavorare sullo sviluppo delle “abilità emergenti”Punto di partenza: lavorare sullo sviluppo delle “abilità emergenti”

L’osservazione come momento fondamentale per iniziare la L’osservazione come momento fondamentale per iniziare la programmazione e la verifica del percorsoprogrammazione e la verifica del percorso

La valutazione deve definire le reali necessità di ciascun bambino.La valutazione deve definire le reali necessità di ciascun bambino.

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IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATOIL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Obiettivo generale: Sviluppare nuove abilità per vivere il mondo, Obiettivo generale: Sviluppare nuove abilità per vivere il mondo,

migliorare la partecipazione socialemigliorare la partecipazione sociale Obiettivi concretamente utiliObiettivi concretamente utili Insegnare competenze secondo i criteri comuni dell’insegnamento: Insegnare competenze secondo i criteri comuni dell’insegnamento:

presentazione, motivazione, aiuto, rinforzo, esercizio al compito.presentazione, motivazione, aiuto, rinforzo, esercizio al compito.

Strutturazione dello spazio e modalità di gestione dei passaggi da Strutturazione dello spazio e modalità di gestione dei passaggi da un’attività a quella successiva con uso di “agende”un’attività a quella successiva con uso di “agende”

Ottenere l’attenzione sociale del bambino per poi sviluppare la capacità Ottenere l’attenzione sociale del bambino per poi sviluppare la capacità di comprensione dei messaggi non verbali di comprensione dei messaggi non verbali

Sviluppare le competenze comunicative espressive inizialmente con Sviluppare le competenze comunicative espressive inizialmente con proposte di tipo praticoproposte di tipo pratico

Sviluppare l’attenzione selettiva e sostenuta al compito, le capacità di Sviluppare l’attenzione selettiva e sostenuta al compito, le capacità di astrazione, lo sviluppo delle abilità della vita quotidiana (abbigliamento,astrazione, lo sviluppo delle abilità della vita quotidiana (abbigliamento,……

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IL PROBLEMA DELL’INTERAZIONE SOCIALE E IL PROBLEMA DELL’INTERAZIONE SOCIALE E DELLA COMUNICAZIONEDELLA COMUNICAZIONE

Per favorire l’interazione Per favorire l’interazione sociale e la comunicazione è sociale e la comunicazione è necessario:necessario: Adattarsi alle caratteristiche del Adattarsi alle caratteristiche del

singolo bambinosingolo bambino Evitare che sia disturbato dalla Evitare che sia disturbato dalla

sua particolare reattivitàsua particolare reattività Partire dai suoi interessi per Partire dai suoi interessi per

iniziare l’interazioneiniziare l’interazione Ricercare l’attenzione condivisa e Ricercare l’attenzione condivisa e

l’aggancio dello sguardol’aggancio dello sguardo Ricercare tranquillità e Ricercare tranquillità e

disponibilità reciprocadisponibilità reciproca Ricercare piacere nella Ricercare piacere nella

condivisione delle attivitàcondivisione delle attività Non rinunciare mai a divertirsi Non rinunciare mai a divertirsi

insieme al bambinoinsieme al bambino Favorire giochi di scambio, Favorire giochi di scambio,

imitativi, socialiimitativi, sociali

Nei bambini non verbali o con poco Nei bambini non verbali o con poco linguaggio: linguaggio:

Comunicare partendo dalla situazione Comunicare partendo dalla situazione concretaconcreta

Utilizzare un linguaggio semplice nel Utilizzare un linguaggio semplice nel comunicarecomunicare

Parlare lentamente e in modo scandito, a Parlare lentamente e in modo scandito, a bassa voce, in modo decisobassa voce, in modo deciso

Aiutare il bambino nella comprensione Aiutare il bambino nella comprensione attraverso dimostrazioni attraverso dimostrazioni

Associare le parole a oggetti reali, Associare le parole a oggetti reali, immagini o fotografiaimmagini o fotografia

Non anticipare le risposteNon anticipare le risposte

Nei bambini verbali o con linguaggio Nei bambini verbali o con linguaggio sviluppato:sviluppato: Facilitare la capacità di raccontare le Facilitare la capacità di raccontare le

proprie esperienzeproprie esperienze Sviluppare l’uso del linguaggio per Sviluppare l’uso del linguaggio per

esprimere sentimenti ed idee, concetti esprimere sentimenti ed idee, concetti astratti astratti

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IL PROBLEMA DEL COMPORTAMENTOIL PROBLEMA DEL COMPORTAMENTO I comportamenti dei bambini autistici hanno sempre un significato e sono sempre I comportamenti dei bambini autistici hanno sempre un significato e sono sempre

modalità comunicative.modalità comunicative.

I comportamenti problema sono dettati da:I comportamenti problema sono dettati da: Bisogno di stimoli piacevoli e ridurre stimoli disturbantiBisogno di stimoli piacevoli e ridurre stimoli disturbanti Bisogno di attenzione socialeBisogno di attenzione sociale Rifiuto o evitamento del compitoRifiuto o evitamento del compito Incapacità da parte dell’ambiente a comprendere le richiesteIncapacità da parte dell’ambiente a comprendere le richieste

Dal comportamento problematico al comportamento alternativo:Dal comportamento problematico al comportamento alternativo: Soddisfare comunque il bisogno sottostante al comportamentoSoddisfare comunque il bisogno sottostante al comportamento Trovare modalità comportamentali più adeguateTrovare modalità comportamentali più adeguate Rinforzare i comportamenti più adeguatiRinforzare i comportamenti più adeguati Evitare di rinforzare il comportamento problematicoEvitare di rinforzare il comportamento problematico

In generale per ridurre i comportamenti problematici:In generale per ridurre i comportamenti problematici: Rendere il più possibile prevedibili gli avvenimentiRendere il più possibile prevedibili gli avvenimenti Fare maggiore attenzione ai cambiamenti di routine o attivitàFare maggiore attenzione ai cambiamenti di routine o attività Partire dagli interessi particolari del bambinoPartire dagli interessi particolari del bambino Permettere momenti di riposo e di scarico della tensionePermettere momenti di riposo e di scarico della tensione Rassicurarsi sulle condizioni fisiche, che non si stia annoiando, che non vi siano stimoli Rassicurarsi sulle condizioni fisiche, che non si stia annoiando, che non vi siano stimoli

disturbanti nell’ambientedisturbanti nell’ambiente

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IL PROBLEMA DEGLI INTERESSI RISTRETTI E IL PROBLEMA DEGLI INTERESSI RISTRETTI E DELLE ATTIVITA’ RIPETITIVEDELLE ATTIVITA’ RIPETITIVE

Il bambino con autismo necessita di condizioni ambientali ed Il bambino con autismo necessita di condizioni ambientali ed emotive ottimali per apprendere.emotive ottimali per apprendere.

E’ necessario:E’ necessario: Un’accurata valutazione delle capacità cognitive e delle funzioni Un’accurata valutazione delle capacità cognitive e delle funzioni

neuropsicologicheneuropsicologiche

Indirizzare l’intervento sulle abilità emergenti risultate dalla valutazioneIndirizzare l’intervento sulle abilità emergenti risultate dalla valutazione Cercare di collegare le attività del bambino a suoi particolari interessiCercare di collegare le attività del bambino a suoi particolari interessi Iniziare sempre da attività gradevoli, alla portata del bambinoIniziare sempre da attività gradevoli, alla portata del bambino Terminare con attivItà piacevoliTerminare con attivItà piacevoli Proporre attività nell’ambito delle reali capacità del bambinoProporre attività nell’ambito delle reali capacità del bambino Ridurre gli stimoli che distraggono o infastidisconoRidurre gli stimoli che distraggono o infastidiscono Focalizzare l’attenzione del bambino prima di ogni richiestaFocalizzare l’attenzione del bambino prima di ogni richiesta

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IL PROBLEMA DEGLI INTERESSI RISTRETTI E IL PROBLEMA DEGLI INTERESSI RISTRETTI E DELLE ATTIVITA’ RIPETITIVEDELLE ATTIVITA’ RIPETITIVE

Dare tempo al bambino per elaborare l’informazione ricevuta e per Dare tempo al bambino per elaborare l’informazione ricevuta e per fornire una rispostafornire una risposta

Dare rinforzi naturali per sostenere l’attenzione e l’interesse al Dare rinforzi naturali per sostenere l’attenzione e l’interesse al compitocompito

Consentire sempre il successo dopo ogni attività anche riducendo la Consentire sempre il successo dopo ogni attività anche riducendo la complessività del compitocomplessività del compito

Permettere momenti di svago e di riposo se l’interesse per il compito Permettere momenti di svago e di riposo se l’interesse per il compito e l’attenzione decadonoe l’attenzione decadono

Favorire attività di gruppi e di gioco socialeFavorire attività di gruppi e di gioco sociale Strutturare le attività, gli spazi e il tempo dedicato al bambinoStrutturare le attività, gli spazi e il tempo dedicato al bambino Utilizzare la dimostrazione piuttosto che descrivere attraverso le Utilizzare la dimostrazione piuttosto che descrivere attraverso le

paroleparole Insegnare una sola abilità alla voltaInsegnare una sola abilità alla volta Descrivere le sequenze anche usando i cartelloni e le immaginiDescrivere le sequenze anche usando i cartelloni e le immagini Insegnare cosa fare per concludere un’attivitàInsegnare cosa fare per concludere un’attività

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L’INTERVENTO NELLA SCUOLA L’INTERVENTO NELLA SCUOLA DELL’INFANZIADELL’INFANZIA

Grande opportunità di sviluppo delle competenze sociali Grande opportunità di sviluppo delle competenze sociali e comunicative del bambino autisticoe comunicative del bambino autistico..

Sequenze di interazione sociale e di comunicazione attivabili:Sequenze di interazione sociale e di comunicazione attivabili:

Agganciarsi ad attività effettuate dal bambino, ripetendole, per Agganciarsi ad attività effettuate dal bambino, ripetendole, per cominciare ad avviare un processo di condivisione di attività;cominciare ad avviare un processo di condivisione di attività;

Stabilire una condivisione di interesse e di stato affettivo (cercando Stabilire una condivisione di interesse e di stato affettivo (cercando la condivisione di sguardo e sorridendo al bambino);la condivisione di sguardo e sorridendo al bambino);

Attivare sequenze di interazione sociale, mediante canali privilegiati Attivare sequenze di interazione sociale, mediante canali privilegiati ( contatto fisico con il bambino, coordinato con gesti e ( contatto fisico con il bambino, coordinato con gesti e vocalizzazioni, senza interposizione di oggetti);vocalizzazioni, senza interposizione di oggetti);

Attirare l’attenzione su stimoli anticipatori di eventi piacevoli usando Attirare l’attenzione su stimoli anticipatori di eventi piacevoli usando lo sguardo, la mimica, la postura e/o le vocalizzazioni);lo sguardo, la mimica, la postura e/o le vocalizzazioni);

Stimolare l’imitazione di azioni semplici;Stimolare l’imitazione di azioni semplici;

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L’INTERVENTO NELLA SCUOLA L’INTERVENTO NELLA SCUOLA DELL’INFANZIADELL’INFANZIA

Utilizzare “spettacoli” interessanti (pallocini gonfiabili o bolle di sapone) per Utilizzare “spettacoli” interessanti (pallocini gonfiabili o bolle di sapone) per “catturare” l’attenzione e per stimolare il bambino a richiedere che l’altro faccia “catturare” l’attenzione e per stimolare il bambino a richiedere che l’altro faccia qualcosa per luiqualcosa per lui

Arricchire, nel corso delle sequenze accennate, il repertorio di comportamenti Arricchire, nel corso delle sequenze accennate, il repertorio di comportamenti comunicativi, anche se inizialmente finalizzati al solo scopo di richiedere l’aiuto comunicativi, anche se inizialmente finalizzati al solo scopo di richiedere l’aiuto dell’altrodell’altro

Attirare successivamente l’attenzione del bambino su eventi, spettacoli o oggetti Attirare successivamente l’attenzione del bambino su eventi, spettacoli o oggetti a cui l’adulto presta particolare interessea cui l’adulto presta particolare interesse

Rinforzare comportamenti proto-dichiarativi, quali il gesto di mostrare, utilizzati Rinforzare comportamenti proto-dichiarativi, quali il gesto di mostrare, utilizzati spontaneamente dal bambinospontaneamente dal bambino

Arricchire, nel corso delle sequenze di attenzione congiunta, il repertorio di Arricchire, nel corso delle sequenze di attenzione congiunta, il repertorio di comportamenti comunicativi (dallo sguardo ai gesti e, infine, alla verbalizzazione)comportamenti comunicativi (dallo sguardo ai gesti e, infine, alla verbalizzazione)

Stimolare giochi di finzione di complessità progressivamente crescenteStimolare giochi di finzione di complessità progressivamente crescente Inserire progressivamente nei giochi di finzione in cui l’oggetto è lo strumento e Inserire progressivamente nei giochi di finzione in cui l’oggetto è lo strumento e

l’operatore dovrà essere coinvolto dal bambino stessol’operatore dovrà essere coinvolto dal bambino stesso

Tratto dalle Linee guida della Società Italiana Neuropsichiatria dell’infanzia e Tratto dalle Linee guida della Società Italiana Neuropsichiatria dell’infanzia e adolescenzaadolescenza

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BIBLIOGRAFIABIBLIOGRAFIA

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