1 I mercati bancari Giuseppe Squeo (Capitolo 6 esclusi par. 4.1 e 4.2)
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I mercati bancari
Giuseppe Squeo
(Capitolo 6 esclusi par. 4.1 e 4.2)
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Il concetto di mercato“Insieme di venditori, compratori e degli scambi di prodotti e servizi caratterizzati da stretta sostituibilità.”
Analizzando i componenti del mercato bancario si evidenzia: l’alta sostituibilità dei prodotti/servizi bancari (strumenti di raccolta,
finanziamento e pagamento) anche con altre categorie di intermediari finanziari;
l‘importanza del momento distributivo spesso fortemente incentrato sulla mobilità della clientela (costo mobilità) e quindi sulla vicinanza del punto erogatore del prodotto/servizio. Emerge una correlazione tra dimensione geografica del mercato e mobilità del cliente, per cui forte sarà la segmentazione per prodotto/area territoriale (comune, rione, via) soprattutto per i prodotti strettamente retail;
la natura fiduciaria del prodotto bancario e rischio implicito in tutta la gamma dei servizi bancari (risparmio, finanziamenti, pagamenti). Emerge che la concorrenza sarà effettuata su prodotti segmentati per fasce di clientela a contenuto omogeneo di rischio creditizio.
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Il paradigma struttura-condotta-performance
Viene messo in relazione la performance di una impresa con due variabili: a) struttura mercato e grado di concorrenzialità: configurazione sotto il profilo del
numero dei concorrenti e delle loro quote di mercato; b) comportamento delle imprese in termini di intensità delle relazioni
concorrenziali e quindi di politiche più o meno volte a perseguire obiettivi di equità di rapporto di scambio con la clientela. Emerge una relazione che vede la redditività aziendale dipendere da quattro variabili:
struttura condotta performance
Massimizzazione profitti
Grado concentrazione offerta
Elasticità domanda
Processo produttivo e economie di dimensione
Reattività concorrenza
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Specificità della banca
La banca persegue obiettivi di: redditività e dimensione.
Finalità: soddisfazione degli stakeholders (azionisti, managers, dipendenti, clienti)
La banca incorre in gestione più complessa aggiunge a trade- off redditività-dimensione la rischiosità finanziaria
Strategia: insieme coordinato di azioni in grado di collegare gli obiettivi della banca alle condizioni ambientali esterne che
influiscono il suo posizionamento competitivo.
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La concentrazione dei mercati
Il paradigma S-C-P fa dipendere la performance aziendale da un primo importante elemento: il grado di concentrazione del mercato. Ove vi è una correlazione diretta tra:
profitto e concentrazione mercato.Nelle banche lo strumento di misurazione del grado di concentrazione è l’indice di Herfindahl:
(HD = D Di ( )2 = n σ2 + 1
nDi ( )2 =
n = numero operatori.
σ2 è un indicatore di varianza delle quote di mercato che esprime il grado di disomogeneità della distribuzione dei depositi tra le “n” banche.
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Il grado di concentrazione bancario (2)
HD1
Mercato concentrato
Mercato non concentrato
equidistribuito
monopoliolibera
concorrenza
redditoUn solo
competitor
o oligopolio con pochi competitors
con accordo collusivo possibile
sui prezzi
molti competitors
collusione improbabile
sui prezzi
0
HD = D Di ( )2 Di ( )2
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Il paradigma S-C-P come modello BankitPolitica Bankit anni ‘70-’80
Divieto costituzione nuove banche
Autorizzazione apertura filiali
Delimitazione area geografica competenza
vinco
li
Evitare eccessi concorrenziali
Garantire stabilità e redditività di lungo termine
obiettivoGestire in modo controllato la
concorrenza su piazza per
Politica Bankit anni da ‘90
più concorrenza ma senza eccessi
Controllo liquidità
Controllo solvibilità
Stabilità + efficienza
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Il mercato contendibile e paradigma S-C-PI mercati contendibili non dovrebbero permettere il funzionamento del paradigma richiamato, se incentrato sull’indice di concentrazione, in quanto è la presenza ed il livello dei sunk cost (costi di uscita:quanto
perdo rispetto agli investimenti effettuati se esco dal mercato) a determinare la convenienza di un operatore esterno ad entrare sul mercato e non il suo grado di saturazione.La particolarità del mercato bancario rende però sostanzialmente inapplicabile questa eccezione a ragione della presenza:
1. di tempi lunghi per il raggiungimento del break even point;2. presenza di vantaggi informativi delle banche esistenti;3. processo di consolidamento del rapporto di clientela.
Ne deriverebbe per il subentrante costi di accesso al mercato, tempi lunghi di adattamento e forte perdite iniziali di aggressione al mercato.Da qui la valenza potenziale per i mercati bancari del paradigma
S-C-P.
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Quando c’è spazio per i nuovi entranti?
1 – Presenza di rilevanti differenza di efficienza tra le banche
2 – Presenza di rilevanti differenziali redditività
Ingresso nuovi entranti per presenza inefficienze
Scarsa flessibilità banche inefficienti
Stimolo a migliorare efficienza banche
Piccole banche
Possibilità penetrazione clientela grandi banche riducendo redditività unitaria grazie a presenza alta redditività detenuta
Grandibanche
Estensione di politiche nazionali su mercati locali inefficienti
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L’elasticità della domandaL’elasticità della domanda esprime la sensibilità del consumatore a spostare le proprie decisioni di spesa in funzione del livello e della variazione del prezzo.
Caratteristiche socio geografiche
della clientela
Caratteristiche del prodotto
se price oriented
o noqualità servizio
velocità
contenuto consulenziale
qualità addetti
Variando il contenuto di servizio che contraddistingue i prodotti finanziari, apparentemente omogenei, si riesce ad
influenzare la sensibilità della domanda rispetto ai prezzi, riducendo la
caratteristiche “price-oriented” del servizio.
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La differenziazioneLa differenziazione è una politica volta a massimizzare il profitto aziendale attraverso la definizione di prezzi del prodotto differenti in relazione a comportamenti della domanda caratterizzati da diversi gradi di elasticità.Per le banche il livello dei prezzi è funzione:
• diretta del – tasso sui titoli (variabile legata al costo del mercato interbancario e per
gli impieghi alla componente free risk);– costo marginale per aumento fattori produttivi per unità di prodotto
aggiuntiva (lavoro e capitale fisico);• inversa del valore di elasticità della domanda.
direttamente (+)
•tasso mercato
•elasticità domanda
•costo marginale operativo
inversamente (-)
direttamente (+)
inversamente (-)
direttamente (+)
Tasso impieghi
Tasso raccolta
direttamente (+)
(Se il costo unitario si riduce il risparmio può essere traslato aumentando il tasso e al contrario).
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Differenziazione e informazione nelle banchePer le banche “la relazione intertemporale di clientela” è una variabile importante destinata a ridurre la dipendenza della domanda di prestiti e di depositi dal livello dei prezzi.Le motivazioni possono essere ricondotte a due filoni di studio:
• la teoria dell’informazione, secondo la “capacità” di rilevare ed elaborare le informazioni sull’impresa rappresenta la variabile cruciale che spiega il rapporto di lunga durata banca-impresa. Di conseguenza il livello dei prezzi bancari sarà funzione dell’informazione che il cliente saprà dare alla banca (in tal senso i costi di uscita da un rapporto costituiscono sunk cost che possono far desistere un cliente dall’abbandono della relazione e dall’avvio di una nuova relazione);
• i modelli di localizzazione spaziale, per i quali la domanda è da relazionare, oltre al tasso, ai costi derivanti dalla distanza spaziale banca-impresa. Per cui se il costo della distanza è incidente la domanda sarà elastica rispetto al prezzo e le banche tenderanno a fornire filiali vicine e comode (parcheggio).
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La segmentazione della clientelaUna tecnica con cui le banche riescono ad incidere o gestire l’elasticità della domanda è rappresentata dalla segmentazione, per cui la banca:
• suddivide la clientela in fasce e categorie omogenee di domanda a cui vendere determinati servizi prodotti e contemporaneamente ricerca le modalità di vendita economicamente più idonee a soddisfare la domanda;
• valuta l’opportunità economica di differenziare l’offerta della banca in relazione alle diverse combinazioni cliente-prodotto e ne definisce le relative strategie aziendali. Emerge la necessità di miscelare le politiche di marketing con quelle di pianificazione, per combinare segmentazione e compatibilità economica; ne deriva che la politica di marketing:
• scompone la clientela in classi omogenee in base all’elasticità della domanda e ai fattori dell’offerta;
• analizza in modo circostanziato la presenza dei punti di forza e debolezza che la banca è in grado di esprimere.Nella segmentazione sono importanti i seguenti requisiti:
• misurazione dei segmenti individuati (“target di clientela”);• accessibilità ed economicità della domanda.
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Segmentazione: definizione target clientela
Distribuzione territoriale
clientela
Comportamenti clientela
Caratteristiche socio economiche
Variabili segmentative
La collocazione territoriale influenza direttamente a causa della configurazione orografica (montagna-pianura) del terreno
oppure indirettamente quale espressione di fenomeni sociologici(
Centro, Nord, Mezzogiorno)
Il più diffuso che utilizza l’età, il sesso, la professione, il reddito o relativamente alle imprese al fatturato, numero dipendenti, esportazione, appartenenza a gruppi
economici., etc.
Utilizzate le variabili che fanno riferimento a 1) caratteristiche psicologiche (atteggiamenti, stili di vita, propensione al rischio); 2) modalità utilizzo
prodotto (giacenza media, movimentazione, carte credito, etc.)
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Segmentazione: accessibilità ed economicità domanda
Significa raggiungibilità dei segmenti, con domanda di prodotti/servizi che possono essere soddisfatti utilizzando il potenziale delle competenze specifiche della banca.
lato domanda
quantificazione della dimensione del segmento in funzione del numero dei clienti, loro distribuzione dimensionale, quantità di servizi/prodotti utilizzati o utilizzabili.
lato offerta
valutazione costo immissione nuovi prodotti per segmento (arricchire le combinazioni di segmenti/prodotti) nei propri mercati.
Obiettivo quota di mercato: mantenimento o crescita
Quote mercato in funzione delle caratteristiche della domanda e della economicità della differenziazione nel vincolo della concorrenza.
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Differenziazione: le variabili competitive
Analisi segmentazione
Prezzi e condizioni dei servizi offerti
La struttura organizzativa
Il sistema distributivo
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Prezzi e condizioni dei servizi offertiE’ la più immediata leva del marketing bancario. La sua efficacia è relazionata:
• caratteristiche dei prodotti, che rende poco trasparente e determinabile la definizione del prezzo a causa dell’alto contenuto di servizio. Il prezzo è funzione di contenuti espliciti (tassi e commissioni) ed impliciti (valute di accreditamento ed addebitamento). Difficoltà di definizione analitica dei costi sia diretti sia indiretti, soprattutto se riferiti a prodotti offerti congiuntamente;
• qualità del rapporto di clientela. Instaurare rapporti di lungo termine significa fissare obiettivi di redditività di lungo che può implicare: a) meno sbalzi unitari della redditività che non segue l’andamento congiunturale delle condizioni; b) carico crescente dei prezzi, che all’inizio possono collocarsi anche sotto la soglia dell’equilibrio economico (costo di investimento) per essere successivamente incrementati con il procedere del consolidamento del rapporto e della valutazione della qualità del servizio bancario offerto.
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Il sistema distributivoIl sistema distributivo è la somma degli impianti, della forza vendita e dell’insieme delle attività rivolte ad acquisire e mantenere la clientela, quali la promozione, la consulenza e la vendita.Sono attività intrecciate strettamente che si distinguono solo a fini definitori.Infatti, la diversa modalità di combinazione degli stessi consente diverse soluzioni di tipologie di canali distributivi, caratterizzate da soluzioni distintive di risposta ai bisogni della clientela e da diverso impatto sui costi.Tra i più importanti canali distributivi figurano:
• gli sportelli che possono essere leggeri, specializzati per operazioni o per fascia di clientela, automatizzati, generalisti;
• la rete di vendita e/o la forza di vendita, per favorire il contato di clientela fuori della banca e presso la sede del cliente grazie a promotori finanziari (rete) e propri dipendenti (forza vendita);
• la banca telematica organizzata per avere contatti di clientela senza la presenza fisica del dipendente ma utilizzando strumenti automatici (atm, pos) o collegamenti telematici con i clienti con rete privata “home e corporate banking” o pubblica “internet banking”. E’ utilizzato anche lo strumento telefonico nel “phone banking”.
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La struttura organizzativa.
Per struttura organizzativa si intende un “modello di divisione e coordinamento del lavoro in base al quale le risorse produttive vengono discrezionalmente combinate dal management al fine di perseguire determinati obiettivi strategici.”
La diversa combinazione dei fattori produttivi, realizzabile nell’assetto organizzativo, influenza la possibilità di differenziare l’offerta bancaria per mix di quantità e qualità dei prodotti offerti. In tal senso sono fattori importanti:
• l’impiego delle tecnologie, che danno maggiori o minori contenuti di qualità (velocità, precisione, riduzione di costi unitari) del servizio;
• professionalità dei dipendenti sia sotto forma del bagaglio di conoscenze esperienze, sia sotto forma di educazione ed abitudine al rapporto di clientela più o meno sofisticato o di massa.
Combinando opportunamente queste due principali variabili si può differenziare l’offerta bancaria, mirandola all’elevata qualità ove il prezzo è la variabile dipendente oppure al costo del servizio che ne rappresenterebbe la variabile cruciale.
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Determinazione costi e valutazione efficienza nel controllo di gestione.
I dati della contabilità analitica e le metodologie di analisi dei costi sono molto importanti nella tematica dell’efficienza, con riferimento particolare ai seguenti punti:
• posizione della singola banca rispetto alla curva dei costi medi e distanze rispetto a banche benchmark;
• convenienza processo di crescita (se prodotto obsoleto o costo alto può convenire abbandonare) e modalità se per linee esterne o interne;
• valutazione estensione gamma prodotti per cogliere economie di diversificazione e bisogni clientela;
• valutazione redditività (lorda e netta) valutata per segmento clientela, prodotti, sportelli e canali di vendita.
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Il controllo di gestioneCompito importante: definizione dei meccanismi attraverso cui hanno luogo la formazione del reddito e l’attribuzione dei costi a livello di singole aree di risultato o centri di responsabilità della banca.Logica: attivazione sistema di rilevazione confrontare gli obiettivi dell’impresa (strategici ed operativi) con i risultati effettivi.Strumento: contabilità analitica per valutare con tempestività sistematicità andamento dei costi, grado ed evoluzione dell’efficienza ed eventuali ricavi e profittabilità centri di responsabilità.Presupposti logici:
• definizione dei centri di responsabilità cui ricondurre i risultati gestionali della banca;
• classificazione voci di costo e imputazione ai centri di responsabilità;• classificazione margini e ricavi attività bancaria con riferimento ai
centri di profitto e considerazione della combinazione di prodotti e clienti serviti.
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Classificazione centri di responsabilitàCentri di costo: unità organizzative che svolgono una funzione di supporto agli altri centri operativi, in assenza di negoziazioni e ricavi con operatori esterni. (Direzione Generale, direzione amministrativa, direzione personale)Centri di profitto: unità organizzative che si contraddistinguono oltre che per l’elevato assorbimento dei costi del personale e di struttura, anche per una intensa negoziazione di ricavi e costi finanziari con gli operatori del mercato. (sportello, tesoreria)I costi diretti costi sostenuti dal centro che provvede direttamente all’acquisizione dei fattori produttivi.Costi indiretti, derivante dall’imputazione al centro utilizzatore di pro-quota di costo o totale sostenuto da altro centro fornitore.Importante in questi casi una definizione analitica del costo e metodologie di determinazione del grado di utilizzo dei servizi centrali.
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Costi finanziari e operativiCosti finanziari scaturenti da attività di intermediazione finanziaria della banca ed in particolare della creazione di strumenti finanziari attraverso i quali la banca di si procura i fondi necessari allo svolgimento dell’attività di finanziamento.
Costo raccolta
Interessi su depositiInteressi su titoli
Differenziale pct
I costi operativi scaturiscono dall’acquisizione dei fattori produttivi diversi da quelli finanziari.
Costi operativiCosti personale
Oneri attrezzature
Costi materiale di consumo
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La determinazione della redditività dei centri di profitto
Costi diretti Costo indiretti
Margine interesse
Ricavida
servizi
Recuperocosti
Commissioni
Marginecontribuzione
Interessi attivi
Interessi passivi
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Il margine di contribuzione della filiale e il pool di tesoreria
Il calcolo del puro margine di interesse di una filiale risulta poco significativo, in quanto se non c’è equilibrio tra raccolta e impieghi la filiale risulta falsamente eccellente se solo di impiego (incassa interesse senza pagare la relativa raccolta che è assente ) e falsamente negativa se solo di raccolta (paga interessi sulla raccolta e per assenza di impieghi non incassa interessi).La tecnica del pool di tesoreria consente di riequilibrare i conti delle filiali non equilibrate, grazie al “tit” (tasso interno di trasferimento) determinato dalla banca. La variazione del “tit” sposta la redditività tra le filiali.
Filiale raccolta
Filiale impiego
tesoreria
Paga interessi su raccolta a depositanti
Versa raccolta e incassa interessi da
tesoreria
Paga interessi su raccolta a tesoreria
Incassa interessi su impieghi a clientela
Paga e incassa interessi su raccolta versata e prelevata
Applica il tasso di trasferimento interno
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Il margine di contribuzione finanziaria della filiale e il pool di tesoreria (2)
Raccolta(cessione a POOL)
x
x
Tasso trasferimento
interno
Raccolta(da clientela)
Tasso contrattuale
clientela
Margineraccolta
Impieghi(cessione a POOL)
x
x
Tasso trasferimento
interno
Impieghi(a clientela)
Tasso contrattuale
clientela
Margineimpieghi
100.000
100.000
100.000
100.000
5,0%
2,0%
5,0%
8,0%
+5.000
–2.000
= 3.000
+8.000
–5.000
= 3.000
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Il margine di contribuzione finanziaria complessivoSaldi
effettivi X TIT Ricavo figurativo raccolta
Saldi effettivi X TPC Costo contrattuale raccolta
Margine finanziario
raccolta (MFR)
Saldi effettivi
- Saldi liquidi X TPC
Margine servizi su raccolta (MSR)
Margine su
raccolta
Saldi effettivi X
TAC
Costo figurativo impieghi
Saldi effettivi X
TIT
Ricavi contrattuali impiego
Margine finanziario impieghi
(MFI)
Saldi effettivi
-Saldi liquidi X TAC
Margine servizi su impieghi (MSI)
Margine su
impieghi
Tasso attivo clientela
Tasso passivo clientela