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La Gran Bretagna nel XVIII secolo. Neo- palladianesimo e neoclassicismo 6 ottobre 2014 Situazione inglese anomale rispetto al resto d’ Europa. Gli inglesi sono sempre stati gelosi della loro indipendenza culturale. - Il neo-palladianesimo nasce nella prima metà del 700, quando nel resto d’Europa domina il barocco. - In generale il settecento può essere diviso in due parti: – Barocco (1° metà) – Neoclassicismo (2°metà) Lo stile barocco, popolare nell'Europa continentale, non ottenne mai grande successo presso il pubblico britannico. Qui, gli studi e le opere di Inigo Jones, legate all’architettura palladiana, hanno contribuito fortemente alla diffusione del Neo-palladianesimo, movimento che anticipa i temi del neoclassicismo. Inoltre, quando, nei primi trent'anni del XVIII secolo, furono pubblicati quattro libri sulla semplicità e sulla purezza dell'architettura classica, il barocco fu quasi definitivamente abbandonato. I quattro libri sono: - Vitruvius Britannicus, pubblicato da Colen Campbell nel 1715; - Una versione de I quattro libri dell'architettura curata da Giacomo Leoni; - De re aedificatoria, una versione del libro di Leon Battista Alberti curata da Giacomo Leoni; - The Designs of Inigo Jones... with Some Additional Designs , pubblicato in due volumi da William Kent nel 1727. Il più popolare di questi libri fra l'alta borghesia e l'aristocrazia inglese fu Vitruvius Britannicus di Colen Campbell, a sua volta architetto. Il libro conteneva essenzialmente studi sugli edifici inglesi ispirati ai grandi architetti, da Vitruvio a Palladio: il primo tomo riportava principalmente opere di Inigo Jones, ma nei volumi successivi furono introdotti disegni e progetti dello stesso Campbell e di altri architetti del XVIII secolo. CAMPBELL era un Architetto, che scriveva anche trattati. Il più famoso è il V.B. Nel trattato vengono mostrate diverse opere di Palladio ed anche di Jones. E gli pensava che Palladio fosse l erede di Vitruvio. Un esempio dell’opera di Campbell è il Mereworth Castle (1729-29), riproduzione esatta della Rotonda di Palladio, inserito in un parco caratterizzato da altri due padiglioni, più La Rotonda di Palladio Colen Campbell, Mereworth Castle, 1723-29, e il Vitruvius Britannicus,1715-25 1

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power point sulla storia della gran Bretagna nel 1700

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La Gran Bretagna nel XVIII secolo. Neo-palladianesimo e neoclassicismo6 ottobre 2014

Situazione inglese anomale rispetto al resto d’ Europa. Gli inglesi sono sempre stati gelosi della loro indipendenza culturale.- Il neo-palladianesimo nasce nella prima metà del

700, quando nel resto d’Europa domina il barocco.- In generale il settecento può essere diviso in due

parti: – Barocco (1° metà) – Neoclassicismo (2°metà)

Lo stile barocco, popolare nell'Europa continentale, non ottenne mai grande successo presso il pubblico britannico. Qui, gli studi e le opere di Inigo Jones, legate all’architettura palladiana, hanno contribuito fortemente alla diffusione del Neo-palladianesimo, movimento che anticipa i temi del neoclassicismo. Inoltre, quando, nei primi trent'anni del XVIII secolo, furono pubblicati quattro libri sulla semplicità e sulla purezza dell'architettura classica, il barocco fu quasi definitivamente abbandonato. I quattro libri sono:- Vitruvius Britannicus, pubblicato da Colen Campbell nel 1715;- Una versione de I quattro libri dell'architettura curata da Giacomo Leoni;- De re aedificatoria, una versione del libro di Leon Battista Alberti curata da Giacomo Leoni;- The Designs of Inigo Jones... with Some Additional Designs, pubblicato in due volumi da William Kent nel 1727.Il più popolare di questi libri fra l'alta borghesia e l'aristocrazia inglese fu Vitruvius Britannicus di Colen Campbell, a sua volta architetto. Il libro conteneva essenzialmente studi sugli edifici inglesi ispirati ai grandi architetti, da Vitruvio a Palladio: il primo tomo riportava principalmente opere di Inigo Jones, ma nei volumi successivi furono introdotti disegni e progetti dello stesso

Campbell e di altri architetti del XVIII secolo.

CAMPBELL era un Architetto, che scriveva anche trattati. Il più famoso è il V.B.Nel trattato vengono mostrate diverse opere di Palladio ed anche di Jones. Egli pensava che Palladio fosse l erede di Vitruvio. Un esempio dell’opera di Campbell è il Mereworth Castle (1729-29), riproduzione esatta della Rotonda di Palladio, inserito in un parco caratterizzato da altri due padiglioni, più piccoli ma ancora riproduzione dell’opera del maestro veneto, eccezion fatta per la cupola, ridotta alla sola lanterna. Il castello è a pianta centrale, e ha quattro pronai ai lati.

La Rotonda di Palladio

Colen Campbell, Mereworth Castle, 1723-29, e il Vitruvius Britannicus,1715-25

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Lord Burlington, Assembly Rooms, York, 1730-32

L’attenzione verso l’architettura romana, che contraddistingue le opere di Lord Burlington, introduce un’innovazione nello studio dell’antichità che porterà alla nascita del neoclassicismo. Richard Boyle, terzo conte di Burlington, pur non essendo un architetto, ma un aristocratico, conte, imparò molto dai suoi viaggi in Italia, durante i quali, studiò approfonditamente l’opera di Palladio e di Scamozzi. Durante i suoi viaggi acquista i disegni originali di Palladio, visita le ville realizzate da quest’ultimo. Era in contatto con Campbell e proprio con lui scambiava le sue conoscenze.Lord Burlington realizzò varie opere architettoniche di pregevole rilevanza, tra le quali si annoverano:la Assembly Rooms di York (1730-32), struttura a pianta longitudinale, utile per feste e cerimonie, che emula i tratti della sala egizia, noti a Burlington grazie ai disegni di Palladio che a sua volta ne aveva dedotto le forme dai libri di Vitruvio (nel libro di Vitruvio non c erano immagini). La sala, infatti, mostra un colonnato, leggermente separato dalla muratura circostante, che regge un architrave continuo, atto a separare il colonnato dal cleristorio, tipico schema della basilica romana (colonne che sostengono delle pareti per dare l effetto di un’altezza maggiore. In questo caso utilizzo di colonne portanti) Lord B. torna in Italia e porta con sé l architetto paesaggista, William Kent. Lord B. progetta la Chiswick House di Londra (1726) che, inserita in un magnifico parco all’inglese (opera di William Kent). La casa mostra linee che riprendono la Rotonda di Palladio, seppur con diversi rapporti di simmetria, e una cupola ottagonale caratterizzata dalle termali, elementi chiaramente ripresi dall’architettura romana.scala monumentale all’ingresso.

Lord Burlington e William Kent, Chiswick House,Londra 1726

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Alexander Pope, Twickenham,Middlesex, 1719

Tema del giardino alla inglese:

- La sua residenza deve essere in corrispondenza con ciò che scrive

- Residenza palladiana in un giardino alla inglese

Il XVIII secolo vede arrivare in Inghilterra una nuova concezione di progettare i giardini, che durerà fino a buona metà del secolo successivo (e verrà esportata in tutto il mondo): il giardino paesaggistico o all’inglese, che sarà poi scenario ideale per il movimento socio-culturale del Romanticismo. Completamente opposto ai giardini alla francese e all'italiana, questo giardino ha come caratteristica principale l'illusoria apparenza di essere un territorio naturale quasi selvaggio e lasciato al caso. Gli architetti del verde inglesi, tra i quali William Kent, e i maggiori teorici di questo giardino “informale”, tra i quali il poeta Alexander Pope, aboliscono l'ars topiaria, tipica dei giardini all’italiana, i terrazzi, i boschetti le aiuole e i canali per fare spazio a un giardino con dolci pendii, alberi isolati o a gruppi, ruscelletti e addirittura false rovine romane, gotiche o tempietti che si specchiano su piccoli laghi. Nasce il landscaping, l'arte di fondere il giardino con il paesaggio e questo grazie a una nobiltà e a un’alta borghesia che non disdegna di occuparsi delle tenute agricole e, anzi, ne è fiera. Gli intellettuali britannici esaltano questo nuovo modo di progettare giardini, contrapponendolo alla rigidezza dei giardini alla francese, figli di un grande studio sulle viste prospettiche all’infinito e caratterizzati da ampissimi viali, necessari alle passeggiate in carrozza del cerimoniale reale, da canali d’acqua e da una prevalenza della vegetazione sull’architettura.

Alexander Pope è stato un poeta inglese, considerato uno dei maggiori del XVIII secolo, più noto per la sua vena satirica che per il suo importante lavoro di traduzione dell’opera di Omero. Ha rappresentato una svolta per la letteratura inglese, soprattutto per il suo modo di scrivere, elegante e contraddistinto da una neoclassica chiarezza. Pope guarda con ottimismo l'intera umanità, ma detesta singoli individui ed è intollerante alle imperfezioni umane. È cantore di sentimenti universali in cui tutti possono riconoscersi e sostenitore del ruolo educativo della poesia.Per la sua residenza, la Twickenham di Middlesex, Pope pensa a forme e linee legate all’antichità ma contraddistinte da note pittoresche, cioè da qualità come varietà e piacevole disordine, ispirate alle opere dei francesi Nicolas Poussin e Claude Lorrain e del napoletano Salvator Rosa. La Twickenham, infatti, risulta caratterizzata da un padiglione che si affaccia su di uno specchio d’acqua e da una caratteristica grotta, carica di riferimenti all’antichità.

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Parco di Stowe, prima e dopo le trasformazioni di William Kent, 1725

William Kent, Holkham Hall, Norfolk, dal 1734, veduta, pianta e sala d’ingresso

William Kent, pittore, architetto e progettista di giardini, visitò più volte l’Italia, dove ebbe l’occasione di osservare le ville di Palladio a Vicenza e di conoscere Lord Burlington, personaggio che segnò una svolta nella sua carriera. Dopo aver trasformato il Parco di Stowe in un vero giardino all’inglese, disseminando in un terreno irregolare 38 monumenti tra cui la Piramide, il tempio di Venere e Bacco, il tempio dei grandi uomini britannici e il tempio gotico, in modo che vi sembrassero riuniti differenti luoghi e civiltà,

Kent progettò la Holkham Hall di Norfolk, realizzata nel 1734 su commissione dei conti di Leicester. La composizione mostra una severità dell’insieme basata sulla teoria del veneto Andrea Palladio e in particolare sui piani per la Villa Mocenigo, descritta nei Quattro Libri dell'Architettura (villa mai realizzata). Si distingue per l'eleganza dell'insieme e per la povertà di ornamenti. La pianta rispecchia uno schema particolare: presso gli angoli di un blocco centrale a pianta rettangolare, ne sono disposti altri quattro, anch'essi rettangolari: da ciò risulta dunque una struttura policentrica e nel complesso elaborata, piuttosto lontana dai modelli classici e dalla simmetria bilaterale di Palladio. Il blocco centrale funge da ingresso-soggiorno e mostra una sala egizia curata nei minimi particolari che, oltre a opporsi alla povertà di ornamenti dell’esterno, è contraddistinta da un’esedra che accompagna la scala verso la zona giorno. I padiglioni angolari, al contrario, contengono ambienti privati, quasi a creare delle dependance. Non è una vera e propria residenza, ma un padiglione per ricevere. Vi sono 2 ingressi: quello davanti colonnato mentre quello dietro sul modello della sala egizia. E’ realizzata sul modello della Basilica del Redentore, in particolare riprende l’architrave curvo ,che ospita la scala, per costruire una maggiore prospettiva. All’interno vi troviamo quasi tutte sale da ricevimento

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James Stuart e Nicholas Revett, The Antiquities of Athens, 4 volumi, 1762-1830

Nella seconda metà del Settecento, i britannici assistono a quei cambiamenti che portano dal neo-palladianesimo al neoclassicismo vero e proprio, passaggio figlio di quell’archeologia moderna. Infatti scoperte archeologiche cambiano la storia: per la prima volta emerge dal sottosuolo una città. L’archeologia nasce con Winkelmann , un tedesco che venne in Italia, pubblicò dei trattati che descrivevano strutture greche e diceva che la Grecia era la perfezione, pur non avendola mai visitata.Vi fu la nascita dell’Estetica , come disciplina della filosofia ,che studia la percezione del belloImportane fu il Tema del viaggio, con il GRAND TOUR, dove molti nobili mandano i loro figli in Italia o in Grecia, per studiare le varie architetture.La nascita dell’archeologia moderna portò James Stuart e Nicholas Revett a visitare Atene per studiarne le rovine. Questi 2 architetti arrivano in Grecia, soprattutto per motivi politici. Trascorrono 10 mesi a Venezia per ottenere il lasciapassare per Atene. Riescono a fare dei disegni della città. Nel 1750-1755 sono in Grecia. Quando ritornano a Londra cominciano a pubblicare i loro disegni, raggruppandoli in un unico trattato (a partire dal 1762 i due pubblicarono in 4 volumi) The Antiquities of Athens, opera, dal grandissimo successo, che alimentò il Revival greco nell’architettura britannica ed europea. I prototipi greci diventano modelli, non da imitare, ma da studiare, ammirare e sintetizzare.Chiari esempi sono: la Torre dei venti a Shugborough, realizzata nel 1764, chiaramente ispirata all’ottagonale Torre dei Venti di Atene anche se con l’aggiunta di edicole, e la Borsa di Philadelphia di William Strickland che mostra una lanterna che richiama fedelmente il Monumento a Lisicrate, circolare, colonnato e fortemente decorato.* I turchi avevano trasformato il Partenone in un deposito di polvere da sparo

- Come primo disegno pubblicano la Torre dei Venti e non il Partenone, forse per creare maggiore suspense

- Questi disegni saranno pubblicati fino agli USA.

La torre dei venti ad Atene, da Stuart e Revett, The Antiquities of Athens, e la Torre dei venti a Shugborough, 1764

Il monumento a Lisicrate, da The Antiquities of Athense la Borsa di Philadelphia,

Usa (William Strickland, dal 1832)

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Il neo-classicismo guarda ad una determinata antichità. Quest’ultima è intesa in modo diverso rispettivamente da Winkelmann (Grecia) e da Piranesi (Romani)Robert Adam è uno di quelli che appoggia Piranesi sulla superiorità dei Romani, infatti pubblica diversi disegni della città di Roma. Gli autori dei libri per la loro vendita guadagnavano molti soldi.

Robert Adam, Ruins of the Palace of the Emperor Diocletian at Spalato, 1764

Robert Adam, architetto scozzese, fu uno dei maggiori esponenti del neoclassicismo. Per Adam l'adozione delle forme classiche, ovvero tutti quegli elementi che possono essere rielaborati e riproposti nella progettazione e nell'arredo delle moderne abitazioni, passò attraverso la diretta e appassionata riscoperta dell'antichità e dell'architettura e decorazione romana e pompeiana. Giunse a Roma nel 1754, in un momento in cui i nuovi, grandi scavi archeologici entusiasmano l'Europa e l'antico viene riportato alla luce con un metodo e una volontà di conoscenza mai prima di allora sperimentati. Adam intraprese subito il rilevamento dell'architettura romana, dal Foro alle Terme al Pantheon, fino ad arrivare ad Ercolano e Pompei, per spingersi fino alle rovine del palazzo di Diocleziano a Spalato, di cui pubblicherà i disegni nel 1764. L'ispirazione agli antichi si traduce, in Robert Adam, nella ricerca di un'armonia che connoti tutta la struttura architettonica e crei uno stretto, inscindibile legame anche con gli arredi mobili: la decorazione parietale romana e quella vascolare offrivano una grande varietà di motivi inseriti in uno schema linearmente geometrico, ed è questo effetto di leggerezza, saldamente ancorato però a una struttura razionalmente ordinata, che affascina Adam.

Robert Adam, Osterley Park, Middlesex, 1761-77

- Realizzata su modelli etruschi e romani - Cupole a bulbo , sala etrusca

Tra il 1761 e il 1777, lavorò alla modifica di Osterley Park, un edificio elisabettiano in mattoni rossi nel Middlesex. All'esterno si limitò a sistemare l'ingresso a ovest e alla realizzazione di una loggia alla greca sul lato orientale, mentre ridisegnò completamente la decorazione e l'arredo dell'interno. Nella biblioteca la parte inferiore è occupata dalla libreria bianca, scandita in un sistema a semicolonne e pilastri ionici, raccordati da un architrave, che la separa dalla parte superiore dei muri decorati con dipinti e stucchi. La stanza etrusca, uno spogliatoio ispirato alla pittura vascolare antica, ha ogni elemento: pareti, porte, soffitto, sedie e tavolino, disegnato in modo da essere legato inscindibilmente l'uno all'altro, come nella perfetta simmetria tra l'altezza dello schienale della sedie e la fascia inferiore della decorazione parietale.

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Robert Adam, Kedleston Hall, Derbyshire, 1759-1765- Tutto il suo viaggio in Italia è fatto sulla scia del Piranesi. - In questo caso si rifà a Palladio e quindi al neo-palladianesimo. Padiglione

centrale con quattro laterali, di cui non verranno tutti costruiti ma soltanto due.

- Nell ingresso scala baroccheggiante, tipo nel Palazzo Farnese a Caprarola. - Archi su basamento bugnato (modello dell’arco di Tito). - Asse privilegiato centrale, in questo caso si parla di asse e non di elemento

centrale, ciò invita l osservatore a percorrere avanti e indietro per l asse attraverso i due ingressi

- Interni ripresi nel film la Duchessa

Tra il 1759 e il 1765, Adam lavorò alla Kedleston Hall di Derbyshire, villa di campagna inglese commissionata inizialmente a due architetti d’impronta palladiana, Paine e Brettingham, che si ispirarono al progetto del maestro veneto per Villa Mocenigo. Il giovane Adam fu incaricato esclusivamente della realizzazione dei giardini ma, il suo modo di lavorare, portò il committente Sir. Curzon ad affidargli l’intera realizzazione della villa. I disegni di Paine e Brettingham vennero quindi modificati e la struttura fu edificata secondo il nuovo stile neoclassico. Adam pensò ad un padiglione centrale con sala egizia e doppio ingresso legato, a mezzo corridoi, a 4 elementi angolari, dei quali solo due effettivamente realizzati. I due ingressi risultano molto differenti: uno mostra un pronao estradossato e una doppia rampa regolare, l’altro è caratterizzato da colonne addossate alla muratura, da una doppia rampa curvilinea e da una copertura a cupola.

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Robert Adam, Syon House, Brentford-

Londra, 1762-69Tra il 1762 e il 1769, Adam realizzò la Syon House di Brentford, ristrutturazione di un castelletto con quattro torri angolari. Il progettista inserisce una rotonda centrale e modifica alcune sale interne, decorandole con motivi classici e colori: verde, blu, e oro negli stucchi e nelle colonne e rosso, giallo e grigio nel pavimento lavorato a scagliola. Nell'atrio longitudinale, impostato come una basilica romana, fa da contrappunto alla levità delle pareti, la schematicità geometrica del pavimento in marmi bianchi e neri. Nel salotto rosso, il soffitto, con raccordo a guscio e lavorato a rosoni di stucco e piccoli tondi dipinti, è ispirato alla volta del sepolcro dei Valerii. La composizione, inoltre, mostra elementi scultorei dell’importanza funzionale e decorativa come ad esempio: la statua dell’atrio che, interrompendo il percorso longitudinale, costringe il visitatore a cambiare prospettiva e lo costringe a camminare ai lati però lo lascia vedere( a mo’ di giardino all’inglese), e le statue che sormontano e mettono in evidenza le colonne del Tevere. (Vere colonne romane , ripescate dal Tevere e portate per mare in Inghilterra*Centralità assoluta con una rotonda gigante (palladiano)

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Robert Adam Kenwood House, Hampstead, Londra, 1764-79

Kenwood House, la biblioteca

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La Kenwood House è una villa del quartiere londinese di Hampstead, sita in un panoramico parco progettato da Repton. Situata su una delle poche colline di Londra, Hampstood. La casa originale fu costruita all'inizio del XVII secolo; acquistata da William Murray, nel 1754, venne ristrutturata completamente tra il 1767 e il 1769 da Robert Adam. Costituisce uno dei primi lavori nello stile maturo di Adam che troviamo applicato ad un esterno: a lui si deve il restauro delle stanze esistenti e l'aggiunta di nuove, nonché il ridisegno della facciata, aggiungendo il portico ionico. Notevole è la famosa biblioteca, caratterizzata da una volta a botte separata dalle semicupole terminali con un architrave libero, sorretto da due colonne (artificio prospettico atto a calibrare il tutto). La biblioteca risulta affrescata e decorata a stucco con i classici pannelli di Antonio Zucchi. Le ali dell'edificio, aggiunte tra il 1793-96, si devono invece a George Saunders che, con tale ampliamento, ha donato maggiore orizzontalità all’opera.Facciata sul giardino, due padiglioni vetrati, ingresso più chiuso, apertura ad arco tipo serliana, particolare eleganza negli interni, nel salone due colonne negli angoli, che non reggono nulla ma fungono da fuochi propsettici (segnano lo spazio,la profondità della sala)* Oggi è un museo che contiene opere di Raffaello , Masaccio , Fermer etc

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Joseph Michael Gandy, La Bank of England come rovina,1830John Soane, Bank of England, Londra, 1788-1833

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Sir John Soane fu uno degli architetti di maggior rilievo del neoclassicismo inglese e utilizzò un linguaggio formale molto personale, superando, almeno in parte, il tradizionale neopalladianesimo, in uno dei primi tentativi di superamento degli ordini classici. Nel 1788 venne nominato Architect and Surveyor della Banca d'Inghilterra, incarico che mantenne fino alla morte. La collaborazione con l'importante istituzione portò a numerosi interventi succeduti negli anni che contribuirono alla costruzione di un grande complesso architettonico nella parte a Nord-Ovest del centro di Londra, oggi sostanzialmente scomparso. La struttura riprendeva elementi rinascimentali e risultava caratterizzata da cupole leggere, seppur realizzate in pietra, e da una minuziosa attenzione alla luce, opportunamente filtrata e canalizzata.Già nel 1830, Joseph Michael Gandy rappresentò la Bank of England come rovina, sia a testimoniare la mole e l’importanza dell’opera che a sottolineare l’amore dei britannici per le rovine, gusto squisitamente neoclassico, (dipinta come fosse una rovina, un qualcosa di perfetto tipo il Partenone ritrovato)

*Soane realizza una specie di città, attenzione particolare per la luce e la leggerezza (fonti di luce laterali o dall’alto -> posizione strategica per far sembrare le volte ancora più leggere), archi sottili

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John Soane, Soane’s House, Lincoln’s Inn Fields, 1792-1824

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Tra il 1812 e il 1813, Soane realizzò la propria abitazione (Soane’s House) trasformando alcuni edifici residenziali posti in Lincoln’s Inn Fields a Londra, oggi sede del Sir John Soane's Museum. Se l'esterno presenta una semplice stilizzazione, l'interno mostra in pianta una disposizione all'apparenza caotica. Grazie a vari accorgimenti, come l'illuminazione dall’alto (poiché poche finestre , ridotte essenzialmente ai lati, effetto di cannocchiali di luce), che fa fronte alla stretta facciata, gli specchi che simulano ambienti più vasti, gli archi goticizzanti utilizzati per distaccare i soffitti dalle pareti, l'abitazione rientra nel tipico gusto pittoresco. Nell'edificio, Soane raccolse una vasta ed eterogenea collezione d'arte e d'antichità che comprendeva quadri di Canaletto e William Hogarth, stampe di Piranesi, bronzi romani provenienti da Pompei, calchi di marmi antichi ed addirittura il sarcofago di Seth I. L'edificio divenne così quasi un'autobiografia in forma di casa, tanto che Soane descrisse le vicissitudini dei lavori in un libro. Soane’s House, Breakfast Room, sala da pranzo e la Painting Room

- Soane era un grande collezionista ed allestisce la sua collezione come una sorta di museo

- Ambienti a tutta altezza o a doppia altezza- La luce è il vero elemento progettuale di Soane- Volte che sembrano poggiare su un unico spigolo, una sorta di

volta aerea- Volte a botte sezionate da un lucernaio, una sorta di copertura

volante