1] GIORN/INTERNI/PAG-PRIMA …...Marcello D’Orta SEGUEAPAGINA 14 A 2anni e mezzoFederica Mor-mando...

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Stefano Zurlo Un pellegrino s’inerpica a piedi nudi sulle pietraie scoscese di Medjugorje. Sarà lui? Sì, è pro- prio lui: Roberto Castelli, l’ex pa- ganeggiante ministro leghista. Le sacre ampolle, i riti celtici, il pan- theon germanizzante sono lonta- nissimi. «Anch’io ho un mio per- corso e mi pongo delle doman- de», afferma lui, stranamente ti- mido e quasi indispettito per quel- le foto scattate a sua insaputa il giorno di Pasqua. Occorre (...) MARTA OTTAVIANI A PAGINA 10 MARCELLO FOA A PAGINA 11 «Turchia laica», un milione in piazza Protesta popolare contro il capo del governo Erdogan A volte, come durante la trasmissione di Mi- chele Santoro di due sere or sono, una specie di nebbia conoscitiva e in- tellettuale scende sulla mostra mente e appare imbattibile. È un avvele- namento del pensiero e della pubblica opinione che poi si ritrova in ogni angolo della società, an- che presso i giovani; fra questi, per esempio, gli studenti che ho incontra- to col professor (...) U na famiglia composta da marito, mo- glie, figli che la domenica vanno a mes- sa, frequentano con profitto la scuola (la- sciando a casa il telefonino), non si ritirano a casa alle tre del mattino, non bevono alcoli- ci, non fumano spinelli, non pretendono dai genitori «paghette» (...) Scontri e arresti per gli avversari di Putin In manette anche il campione di scacchi Kasparov Il presidente del Consiglio Prodi annuncia che avrebbe fatto qualunque cosa per liberare il giorna- lista Mastrogiacomo, anche a costo di violare un’eventuale legge. L’ex terrorista Bignami non ha dubbi: «Se lo Stato avesse trattato, le Br avrebbero vinto». Intanto i talebani alzano la posta per la libe- razione dei due ostaggi francesi. Il presidente del Consiglio rivendica le trattative con i talebani per il rilascio di Mastrogiacomo: «L’avrei fatto anche se una norma me lo avesse impedito» Prodi: pronto a violare la legge per i sequestrati «Qualunque cosa per liberare un ostaggio». L’ex terrorista Bignami: «Così le Br avrebbero vinto» MANIFESTAZIONE AD ANKARA SE QUESTO È UN PREMIER Mario Cervi Il direttore sulla notizia di domani Marcello Pera SEGUE IN PENULTIMA PAGINA A nche i più ottimisti cre- do provino qualche sconcerto osservando ciò che accade nel cortile di ca- sa. Un cortile di discrete pro- porzioni, che comprende l’Algeria, il Marocco, fino a via Paolo Sarpi, la Chinato- wn milanese. Realtà molto diverse, ma che pongono problemi (...) CHINATOWN E DINTORNI SEGUE IN PENULTIMA PAGINA KILLER A 19 ANNI Pietro Maso sterminò i genitori nel 1991 per l’eredità [FOTO: ANSA] STEFANO FILIPPI E NINO MATERI A PAGINA 15 La conversione a piedi nudi di Castelli SEGUE A PAGINA 9 IL PELLEGRINAGGIO A MEDJUGORJE DELL’EX MINISTRO Se mio padre diventa mio genero Marcello D’Orta SEGUE A PAGINA 14 A 2 anni e mezzo Federica Mor- mando aveva già imparato a leggere per conto suo. Merito di un quoziente intellettivo più che doppio rispetto alla media, cioè superiore a 200 – un caso ogni 1,5 milioni di individui – quando la curva gaussiana della popolazio- ne mondiale si situa fra 77 e 122 punti e il presidente americano John Kennedy si fermava a 119. Ma, benché fosse figlia di un diret- tore didattico (...) La bimba prodigio sopravvissuta alla madre ALTA TENSIONE A MOSCA L. CESARETTI, G. PENNACCHI, A. TOSCANO E S. ZURLO ALLE PAGINE 2-3 Impiegare «una parte consi- stente del “tesoretto”» per garantire risorse per la sicu- rezza. È la proposta di Gian- franco Fini che chiede al go- verno «risposte concrete» sul fronte della tutela dell’or- dine pubblico invece di «da- re pochi euro a famiglia». Se da Palazzo Chigi non arrivas- sero segnali, An contribuireb- be a organizzare una manife- stazione analoga a quella di Milano del 26 marzo scorso. «Le risorse disponibili sono comunque la dimostrazione che Prodi è un bugiardo: il bu- co non esiste, l’extra gettito è il risultato del lavoro del no- stro governo». Fini: il tesoretto per la sicurezza «Anziché elargire pochi euro si aiutino le forze dell’ordine. Il buco? Mai esistito» GIAN MARIA DE FRANCESCO A PAGINA 5 IN NORMANDIA S iamo in presenza d’un modo di governare che è, nei Paesi seri - usia- mo un eufemismo - in- consueto. Siamo cioè in presenza d’un presidente del Consiglio il quale dichiara, papa- le papale, che avrebbe negoziato la liberazione di Daniele Mastro- giacomo «anche di fronte ad una norma contraria alla trattativa». Uno dei massimi rappresentanti delle istituzioni - e il più diretto responsabile di decisioni come quella di cui si discute - afferma che, se gli pare opportuno, è pronto a infischiarsene della leg- ge. Aggiunge, Romano Prodi, che in presenza della moglie e del fratello di Mastrogiacomo, e del loro dolore, avrebbe ignora- to ogni fastidiosa turbativa lega- le frapposta a un cordiale dialo- go con i talebani. Non mi nascondo la drammati- cità del dilemma che, per il caso Mastrogiacomo, s’è dovuto af- frontare, e che è analogo a tanti simili dilemmi: e nemmeno mi nascondo la sofferenza di chi de- ve pronunciarsi. Soffrì Cossiga per la sorte di Aldo Moro, di sicu- ro soffrì perfino Giulio Andreot- ti. Anche Moro, come Mastrogia- como, aveva famiglia. Ma per chi sta a Palazzo Chigi esistono impe- gni e imperativi che il comune cit- tadino può ignorare: e che si chiamano senso dello Stato e ri- spetto dei suoi ordinamenti. Per quanto riguarda l’obbedienza al- le leggi Socrate la pensava diver- samente da Prodi? Vorrei tanto che, sulla vicenda di Mastrogiacomo, Prodi final- mente tacesse dopo tanti errori e tanti disinvolti aggiustamenti della verità. Fosse umile e silen- zioso potremmo anche mettere fine, per amor di Patria, a una disputa penosa. Invece no, lan- cia proclami arroganti. Sfida l’opacità disumana delle leggi proprio lui, leader d’uno schiera- mento che rivendica, un giorno sì e un giorno sì, il diritto d’esse- re interprete della giustizia, e pa- ladino della magistratura. Per non sacrificare una vita umana, è il concetto, si può sacrificare tutto. Questo tipo di discorso ha trovato immediato ed entusiasti- co consenso, c’era da aspettarse- lo, nel verde Paolo Cento, che del menefreghismo per le leggi è un veterano: e al quale non è parso vero di trovarsi accanto, come occasionale ribelle, un tifoso del- le toghe. Visto che Prodi insiste è oppor- tuno rammentargli alcune coset- te. Siamo stati molto contenti, è pressoché inutile ribadirlo, per il ritorno a casa di Daniele Matro- giacomo: purtroppo guastato da manifestazioni di giubilo e da espressioni di trionfo che erano non solo inopportune ma disgu- stose. Lo erano perché c’era già stato uno sgozzato - l’autista - prima che il giornalista ci fosse restituito, lo erano perché il mer- canteggiamento con i talebani aveva previsto la liberazione di terroristi conclamati, lo erano per la possibilità che i feroci ta- gliagole spargessero - come han- no fatto - anche il sangue dell’in- terprete, e che sulla scia del cedi- mento italiano fossero avanzate altre richieste di scambi. Il che sta avvenendo per gli ostaggi francesi. Allora Prodi dovrebbe meglio articolare il suo pensiero, e preci- sare che è doveroso trattare con- travvenendo la legge, e anche se c’è già stato un morto, e anche se è in vista un altro morto, e anche se questo comportamento deter- mina un fatale indebolimento sia della lotta a chi uccide nel no- me di Allah, sia dei legami inter- nazionali dell’Italia. Si ritiene che ne valga la pena? È un’opi- nione ammessa, forse largamen- te condivisa. Ma non ci si trinceri dietro ipocriti appelli umanitari. SENSO DELLO STATO AD PERSONAM I eri si è aperto il con- gresso dell'Udc, e si è aperto anche il congres- so dello Sdi, ma il diretto- re del Tg1, in maniche di camicia e con l'occhio an- cora rivolto al Central Park, ha dedicato l'ap- profondimento al con- gresso del Pd, che si apri- rà fra un anno. «Perché noi guardiamo al futu- ro!», ha detto. Gli interlocutori erano tre amici che si scambia- vano occhiate (...) LA RAI MILITANTE/1 I messaggi del mullah Santoro Fiamma Nirenstein SEGUE IN PENULTIMA PAGINA LA RAI MILITANTE/2 Le regole della democrazia Stefano Zecchi SEGUE IN PENULTIMA PAGINA H anno cominciato li- quidando Stalin, e fin lì furono solo applausi. Poi hanno liquidato an- che Mao, Lenin, Ho-chi- min, l'Urss, il Pcus, Brez- nev, il socialismo reale, il patto di Varsavia, Tito, ra- dio Praga, l'afrocomuni- smo, Angola, Mozambi- co, il Vietnam, la (...) E ora rinnegano pure Berlinguer Mario Giordano I TORMENTI DEGLI EX PCI L’ultimo colpo di Lupin Tutti in fila a casa sua STENIO SOLINAS A PAGINA 23 LE FAMIGLIE DEL DUEMILA SEGUE A PAGINA 17 TIPI ITALIANI Stefano Lorenzetto Ricordate Pietro Maso? È già uscito (per 3 giorni) NEL ’91 STERMINÒ I GENITORI ANNO XXXIV / NUMERO 90 / 1 EURO* A COPIA / DOMENICA 15 APRILE 2007 www.ilgiornale.it IN VENDITA FACOLTATIVA: IL GIORNALE + «I LUOGHI E LA STORIA» N. 2 (+ l7,90) + «ENCICLOPEDIA PRATICA CASA & FAMIGLIA» N. 6 (+ l9,90) + «DIZIONARIO DELLA SALUTE N. 2 (+ l9,90) + «STORIA D’ITALIA DEL XX SECOLO» N. 10 (+ l 9,90) + «CARTELLETTA + SCHEDE» N. 2 (+ l 5,90) + «EASY CLICK» N. 11 (+ l 7,90) + «BIBLIOTECA STORICA - IL RINASCIMENTO» N. 34 (+ l 5,90) + DVD «STORIA D’ITALIA DEL XX SECOLO» N. 10 (+ l 8,90) - LA MIA CASA POCKET (+ l 1,00) - IN VENDITA OBBLIGATORIA: PER LOMBARDIA ED EMILIA ROMAGNA: IL GIORNALE + DIECI t 1,00 - LATINA: + LATINA OGGI t 1,00 - FROSINONE: + CIOCIARIA OGGI t 1,00 - MOLISE: + NUOVO MOLISE t 1,00 - AVELLINO: + IL SANNIO t 1,00 - NAPOLI: + ROMA t 1,00 - SALERNO: + CRONACHE DEL MEZZOGIORNO t 1,00 - BARI E TARANTO: + CORRIERE DEL GIORNO t 1,00 - CATANZARO, CROTONE E VIBO VALENTIA: + LA GAZZETTA DEL SUD t 1,00 - IN VENDITA OBBLIGATORIA PROMOZIONALE PER BENEVENTO: + IL SANNIO t 0,90 - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) - ARTICOLO 1 COMMA 1, DCB-MILANO - *PREZZO SOLO PER L’ITALIA

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Page 1: 1] GIORN/INTERNI/PAG-PRIMA …...Marcello D’Orta SEGUEAPAGINA 14 A 2anni e mezzoFederica Mor-mando aveva già imparato a leggere per conto suo. Merito di un quoziente

Stefano Zurlo

�Un pellegrino s’inerpica apiedi nudi sulle pietraie scoscesedi Medjugorje. Sarà lui? Sì, è pro-prio lui: Roberto Castelli, l’ex pa-ganeggiante ministro leghista. Lesacre ampolle, i riti celtici, il pan-theon germanizzante sono lonta-nissimi. «Anch’io ho un mio per-corso e mi pongo delle doman-de», afferma lui, stranamente ti-mido e quasi indispettito per quel-le foto scattate a sua insaputa ilgiorno di Pasqua. Occorre (...)

MARTA OTTAVIANI APAGINA10MARCELLO FOA APAGINA11

«Turchia laica», un milione in piazzaProtesta popolare contro il capo del governo Erdogan

A volte, come durantela trasmissione di Mi-

chele Santoro di due sereor sono, una specie dinebbia conoscitiva e in-tellettuale scende sullamostra mente e appareimbattibile. È un avvele-namento del pensiero edella pubblica opinioneche poi si ritrova in ogniangolo della società, an-che presso i giovani; fraquesti, per esempio, glistudenti che ho incontra-to col professor (...)

Una famiglia composta da marito, mo-glie, figli che la domenica vanno a mes-

sa, frequentano con profitto la scuola (la-sciando a casa il telefonino), non si ritiranoa casa alle tre del mattino, non bevono alcoli-ci, non fumano spinelli, non pretendono daigenitori «paghette» (...)

Scontri e arresti per gli avversari di PutinIn manette anche il campione di scacchi Kasparov

Il presidente del Consiglio Prodi annuncia cheavrebbe fatto qualunque cosa per liberare il giorna-lista Mastrogiacomo, anche a costo di violareun’eventuale legge. L’ex terrorista Bignami non ha

dubbi: «Se lo Stato avesse trattato, le Br avrebberovinto». Intanto i talebani alzano la posta per la libe-razione dei due ostaggi francesi.

Il presidente del Consiglio rivendica le trattative con i talebani per il rilascio di Mastrogiacomo: «L’avrei fatto anche se una norma me lo avesse impedito»

Prodi: pronto a violare la legge per i sequestrati«Qualunque cosa per liberare un ostaggio». L’ex terrorista Bignami: «Così le Br avrebbero vinto»

MANIFESTAZIONE AD ANKARA

SEQUESTOÈUN PREMIERMario Cervi

Il direttoresulla notiziadi domani

Marcello Pera

SEGUE INPENULTIMA PAGINA

Anche i più ottimisti cre-do provino qualche

sconcerto osservando ciòche accade nel cortile di ca-sa.Un cortile didiscrete pro-porzioni, che comprendel’Algeria, il Marocco, fino avia Paolo Sarpi, la Chinato-wn milanese. Realtà moltodiverse, ma che pongonoproblemi (...)

CHINATOWN E DINTORNI

SEGUE INPENULTIMA PAGINA

KILLER A 19 ANNI Pietro Maso sterminò i genitori nel 1991 per l’eredità [FOTO: ANSA] STEFANO FILIPPI E NINO MATERI APAGINA15

Laconversione a piedi nudi di Castelli

SEGUEA PAGINA 9

IL PELLEGRINAGGIO A MEDJUGORJE DELL’EX MINISTRO

Se mio padre diventa mio generoMarcello D’Orta

SEGUEA PAGINA14

A2 anni e mezzo Federica Mor-mando aveva già imparato a

leggere per conto suo. Merito diun quoziente intellettivo più chedoppio rispetto alla media, cioèsuperiore a 200 – un caso ogni 1,5milioni di individui – quando lacurva gaussiana della popolazio-ne mondiale si situa fra 77 e 122punti e il presidente americanoJohn Kennedy si fermava a 119.Ma, benché fosse figlia di un diret-tore didattico (...)

La bimba prodigio sopravvissuta alla madre

ALTA TENSIONE A MOSCA

L. CESARETTI, G. PENNACCHI,A. TOSCANO E S. ZURLO ALLEPAGINE2-3

Impiegare «una parte consi-stente del “tesoretto”» pergarantire risorse per la sicu-rezza. È la proposta di Gian-franco Fini che chiede al go-verno «risposte concrete»sul fronte della tutela dell’or-dine pubblico invece di «da-re pochi euro a famiglia». Seda Palazzo Chigi non arrivas-sero segnali, An contribuireb-be a organizzare una manife-stazione analoga a quella diMilano del 26 marzo scorso.«Le risorse disponibili sonocomunque la dimostrazioneche Prodi è un bugiardo: il bu-co non esiste, l’extra gettito èil risultato del lavoro del no-stro governo».

Fini: il tesoretto per la sicurezza«Anziché elargire pochi euro si aiutino le forze dell’ordine. Il buco? Mai esistito»

GIAN MARIA DE FRANCESCO A PAGINA 5

IN NORMANDIA

Siamo in presenza d’unmodo di governare cheè, nei Paesi seri - usia-mo un eufemismo - in-consueto. Siamo cioè

in presenza d’un presidente delConsiglio il quale dichiara, papa-le papale, che avrebbe negoziatola liberazione di Daniele Mastro-giacomo «anche di fronte ad unanorma contraria alla trattativa».Uno dei massimi rappresentantidelle istituzioni - e il più direttoresponsabile di decisioni comequella di cui si discute - affermache, se gli pare opportuno, èpronto a infischiarsene della leg-ge. Aggiunge, Romano Prodi,che in presenza della moglie edel fratello di Mastrogiacomo, edel loro dolore, avrebbe ignora-to ogni fastidiosa turbativa lega-le frapposta a un cordiale dialo-go con i talebani.

Non mi nascondo la drammati-cità del dilemma che, per il casoMastrogiacomo, s’è dovuto af-frontare, e che è analogo a tantisimili dilemmi: e nemmeno minascondo la sofferenza di chi de-ve pronunciarsi. Soffrì Cossigaper la sorte di Aldo Moro, di sicu-ro soffrì perfino Giulio Andreot-ti. Anche Moro, come Mastrogia-como, aveva famiglia. Ma per chista aPalazzo Chigi esistono impe-gni e imperativi che il comune cit-tadino può ignorare: e che sichiamano senso dello Stato e ri-spetto dei suoi ordinamenti. Perquanto riguarda l’obbedienza al-le leggi Socrate la pensava diver-samente da Prodi?

Vorrei tanto che, sulla vicendadi Mastrogiacomo, Prodi final-mente tacesse dopo tanti errorie tanti disinvolti aggiustamentidella verità. Fosse umile e silen-zioso potremmo anche metterefine, per amor di Patria, a unadisputa penosa. Invece no, lan-cia proclami arroganti. Sfidal’opacità disumana delle leggiproprio lui, leader d’uno schiera-

mento che rivendica, un giornosì e un giorno sì, il diritto d’esse-re interprete della giustizia, e pa-ladino della magistratura. Pernon sacrificare una vita umana,è il concetto, si può sacrificaretutto. Questo tipo di discorso hatrovato immediato ed entusiasti-co consenso, c’era da aspettarse-lo, nel verde Paolo Cento, che delmenefreghismo per le leggi è unveterano: e al quale non è parsovero di trovarsi accanto, comeoccasionale ribelle, un tifoso del-le toghe.

Visto che Prodi insiste è oppor-tuno rammentargli alcune coset-te. Siamo stati molto contenti, èpressoché inutile ribadirlo, per ilritorno a casa di Daniele Matro-giacomo: purtroppo guastato damanifestazioni di giubilo e daespressioni di trionfo che eranonon solo inopportune ma disgu-stose. Lo erano perché c’era giàstato uno sgozzato - l’autista -prima che il giornalista ci fosserestituito, lo erano perché il mer-canteggiamento con i talebaniaveva previsto la liberazione diterroristi conclamati, lo eranoper la possibilità che i feroci ta-gliagole spargessero - come han-no fatto - anche il sangue dell’in-terprete, e che sulla scia del cedi-mento italiano fossero avanzatealtre richieste di scambi. Il chesta avvenendo per gli ostaggifrancesi.

Allora Prodi dovrebbe meglioarticolare il suo pensiero, e preci-sare che è doveroso trattare con-travvenendo la legge, e anche sec’è già stato un morto, e anche seè in vista un altro morto, e anchese questo comportamento deter-mina un fatale indebolimentosia della lotta a chi uccide nel no-me di Allah, sia dei legami inter-nazionali dell’Italia. Si ritieneche ne valga la pena? È un’opi-nione ammessa, forse largamen-te condivisa. Ma non ci si trinceridietro ipocriti appelli umanitari.

SENSO DELLO STATO AD PERSONAM

I eri si è aperto il con-gresso dell'Udc, e si è

aperto anche il congres-so dello Sdi, ma il diretto-re del Tg1, in maniche dicamiciae con l'occhio an-cora rivolto al CentralPark, ha dedicato l'ap-profondimento al con-gresso del Pd, che si apri-rà fra un anno. «Perchénoi guardiamo al futu-ro!», ha detto.

Gli interlocutori eranotre amici che si scambia-vano occhiate (...)

LA RAI MILITANTE/1

I messaggidel mullah

SantoroFiamma Nirenstein

SEGUE INPENULTIMA PAGINA

LA RAI MILITANTE/2

Le regoledella democrazia

Stefano Zecchi

SEGUE INPENULTIMA PAGINA

H anno cominciato li-quidando Stalin, e fin

lì furono solo applausi.Poi hanno liquidato an-che Mao, Lenin, Ho-chi-min, l'Urss, il Pcus, Brez-nev, il socialismo reale, ilpattodi Varsavia, Tito, ra-dio Praga, l'afrocomuni-smo, Angola, Mozambi-co, il Vietnam, la (...)

E ora rinnegano pure BerlinguerMario Giordano

I TORMENTI DEGLI EX PCI

L’ultimo colpo di LupinTutti in fila a casa sua

STENIO SOLINAS A PAGINA23

LE FAMIGLIE DEL DUEMILA

SEGUEA PAGINA17

TIPI ITALIANI

Stefano Lorenzetto

RicordatePietro Maso?

È già uscito(per 3 giorni)

NEL ’91 STERMINÒ I GENITORI

A N N O X X X I V / N U M E R O 9 0 / 1 E U R O * A C O P I A / D O M E N I C A 1 5 A P R I L E 2 0 0 7 w w w . i l g i o r n a l e . i t

IN VENDITA FACOLTATIVA: IL GIORNALE + «I LUOGHI E LA STORIA» N. 2 (+ l7,90) + «ENCICLOPEDIA PRATICA CASA & FAMIGLIA» N. 6 (+l9,90) + «DIZIONARIO DELLA SALUTE N. 2 (+l9,90) + «STORIA D’ITALIA DEL XX SECOLO» N. 10 (+ l 9,90) + «CARTELLETTA + SCHEDE» N. 2 (+l 5,90) + «EASY CLICK» N. 11 (+ l 7,90) + «BIBLIOTECA STORICA - IL RINASCIMENTO» N. 34 (+ l 5,90) +DVD «STORIA D’ITALIA DEL XX SECOLO» N. 10 (+l 8,90) - LA MIA CASA POCKET (+l 1,00) - IN VENDITA OBBLIGATORIA: PER LOMBARDIA ED EMILIA ROMAGNA: IL GIORNALE + DIECI t 1,00 - LATINA: + LATINA OGGI t 1,00 - FROSINONE: + CIOCIARIA OGGI t 1,00 - MOLISE: + NUOVO MOLISE t 1,00 - AVELLINO: + IL SANNIOt 1,00 - NAPOLI: + ROMAt 1,00 - SALERNO:+ CRONACHE DEL MEZZOGIORNO t 1,00 - BARI E TARANTO: + CORRIERE DEL GIORNO t 1,00 - CATANZARO, CROTONE E VIBO VALENTIA: + LA GAZZETTA DEL SUD t 1,00 - IN VENDITA OBBLIGATORIA PROMOZIONALE PER BENEVENTO: + IL SANNIO t 0,90 - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) - ARTICOLO 1 COMMA 1, DCB-MILANO - *PREZZO SOLO PER L’ITALIA

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(...) e di una maestra, non fu maiiscritta alla prima elementare. Igenitori le fecero saltare anche laseconda, la terza e la quarta.

La madre, Vittoria Sorge, che leidefinisce «una persona orribile,cattivissima, distruttiva, stupida,peggio che isterica e molto violen-ta», la teneva segregata in casa. A3anniFederica trovòunmodotut-to suo per comunicare col mondo:gettava dalla finestra i giocattoli epoi stava a osservare di nascostoperoregli scalcinati ragazzinidel-laperiferiamilanese,appenausci-tadallaguerra, chese li contende-vano nel cortile di casa. Quandoebbe 30 anni, questi suoi coetaneilarintracciaronoper invitarlaace-na.«Volevanoconoscermi.Scopri-rono che io sapevo tutto di loro eloro non sapevano nulla di me».

Gli unici momenti spensieratidella sua infanzia la Mormando liha vissuti con la zia Giuliana Sor-ge, «un caratteraccio, ma adora-va i bambini e le mancava la perfi-dia di sua sorella, mia madre».Eral’assistentediMariaMontesso-ri, l’insigne pedagogista. Per tremesi l’annoportavaconsé lanipo-te nei corsi estivi che teneva in gi-ro per l’Italia. «Avevo 5 anni e ilmio compito consisteva nello spie-gare alle maestre come s’insegnal’analisi logicacolmetodomontes-soriano».

Non stupisce che a distanza dimezzosecolodaqueste tribolazio-ni la professoressa Mormando,medico psichiatra e psicoterapeu-ta adleriana, dedichi la sua vita aquella che considera una vera epropria missione: scoprire la su-perdotazioneintellettivaneipicco-li geni che né la famiglia, né i do-centi, né i compagni riescono a ri-conoscere come tali. Aveva anchedeciso di aprire una scuola tuttaper loroaMilano.An-dò a portare la noti-zia al suo maestro, loscienziatoEmilioTra-bucchi,duegiornipri-ma che spirasse. «Èun bel nome», sorri-se l’illustre farmaco-logo dal letto di mor-te quando lei gli an-nunciò che avrebbevoluto chiamarlascuolaprimariaEmi-lio Trabucchi. Poi,socchiudendo gli oc-chi, le disse: «La fa-rà, la farà grande, lafarà bella».

«Nonpotevocrede-re che quell’uomoprofetico sbagliasse.Nel 1984 la feci, mapiccola e brutta. Erala prima in Italia el’unica in Europa.Nel1993dovettichiu-derla, travoltadaide-biti. Se parlavi dibambini superdotatiin quegli anni, ti tac-ciavano di fascismo. Lo Stato nonmi ha mai aiutata: nonostante fos-se una scuola parificata, venivaconsiderata anche dal punto di vi-sta fiscale alla stregua di una dittaprivata. Mi rimane la soddisfazio-ne d’aver accompagnato dai 3 an-ni fino alla quinta elementare unasettantina di allievi che sono arri-vati al top nel mondo del lavoro edella ricerca o stanno completan-doconprofitto gli studiuniversita-ri».

Oggi Federica Mormando conti-nua a occuparsi di fanciulli super-dotati comeresponsabile per l’Ita-lia di Eurotalent, organizzazionenon governativa fondata a Parigida Jean Brunault, uno psicologofrancese padre di due figli geni.Da giugno terrà presso l’Universi-tà di Bergamo corsi di perfeziona-mentosugli stilididatticidaadotta-

repervalorizzare iquozienti intel-lettivi elevati. Ha trovato un inter-locutoreattentonelprofessorGiu-seppeBertagna,ordinarionella fa-coltà di scienze della formazione,la mente della riforma Moratti.«Lasinistra,abbarbicataaunma-linteso egualitarismo, ci ignora.Strano, visto che ad Akademgoro-dok, la città della scienza creata inSiberia, i sovietici avevano apertoun istituto per i ragazzi di intelli-genza superiore selezionati in tut-ta l’Urss».Lei come fu selezionata?«Non lo fui. A 7 anni la mia com-prensiva zietta riuscì a darmi unamaestra di pianoforte. Dopo tremesi di studio ebbi un’audizionedal direttore del Conservatorio diParma. Il quale gridò al miracolo:“Diventerà una grande musici-sta”. A quel punto mia madre fubenfelicediproibirmi lostudiodel-

la musica. Finalmente venni am-messa in quinta elementare. Mitrovai malissimo. Non capivo checosa fossero i pensierini o perchési dovessero leggere solo tre pagi-ne del sussidiario anziché il librointero. Mi sentivo un’idiota. Perconvincere i miei a iscrivermi alliceo classico dovetti minacciare ilsuicidio».Come si chiamava suo padre?«Giuseppe».E non interveniva mai?«Poverino, lui era un musicista in-telligente,bravo, sensibile, ma de-presso. Dirigeva una scuola famo-sa, la Tommaso Grossi di via Mon-tevelino. L’ha frequentata il regi-sta Maurizio Nichetti, che ci ha ri-cavato il film Luna e l’altra. Papàsmisedi suonare il violino. Io smisidi ascoltare musica: soffrivo trop-po. Oggi ho ripreso, sono al terzo

anno di armonica diatonica colmaestro Zoran Lupinc. Un mesefa ho passato un’intera giornata apiangere senza motivo. Poi hocompreso il perché:avevoritrova-to la sensibilità musicale e stavorivivendo il dispiacere di allora».Ma lei non raccontava a suo pa-dre delle angherie subite in ca-sa?«I bambini maltrattati non sannonemmeno che esiste la possibilitàdi parlare con qualcuno. Mia ma-dre era una pazza furiosa, mi tira-va addosso gli scaffali. Sono vivaper miracolo. Avevo 5 anni quan-do cominciai a pensare: ce la fac-cio ad andar via di casa? No. A 6anni: ce la faccio ad andar via dicasa? No».Così ogni anno.«Ogni giorno, ogni minuto. A 14anni i miei si divisero e io dovettirimanere con lei. A 19 mi risposi:

sì, ce la faccio. E mene andai via persempre. Non la rivi-di mai più».Rapporto tragico.«Tragico ma chiaro.A volte, ascoltandole storie dei miei pa-zienti, penso: quan-to sono stata fortu-nata rispetto a loro!Mia madre mi odia-va, è vero, lavoravaper ilmiomale,peròsenza doppi o triplimessaggi. Questomi ha permesso disalvarmi.Cisonoge-nitoricheaffettuosa-mente ti ammazza-no».Ha lavorato negliospedali?«Sono stata un annoinpsichiatriaalPoli-clinico, dove ho im-parato molto di ciòche non bisogna fa-re, e poi al Niguar-da. È stato difficile

scegliere, una volta concluso il li-ceo: filosofia, lettere, fisica... Hodefinito ilmio scopo: combattere ildolore, capire le persone. Quindimedicina.L’ho odiata, ma l’ho fat-ta».Perché l’ha odiata?«Non sopporto il male degli altri enonsofare le iniezioni.Frequenta-vo l’Istituto di farmacologia, unmoderno tempio della scienza di-retto dalprofessor Trabucchi, fra-tello dell’ex ministro dc, un inge-gno superiore capace di suscitarele menti, un frate generoso. Allecinque del pomeriggio suonava ilcampanelloeciconvocavatutti in-torno a sé per il rito del tè con ibiscotti. Un momento d’incontrosenza gerarchie, anche se lui in-dossava il camice bianco. Mi misea disposizione un romantico labo-ratorio tutto mio. Ma non ero ta-

gliata per gli esperimenti sui ratti.Diventammo amici il giorno in cuiil professor Paolo Mantegazza,che poi sarebbe divenuto rettoredella Statale, prese il suo posto al-laguidadell’istitutoediedeordineal bidello Adelmo di non servirepiù il tè».Ha avuto altri maestri?«Bruno Bettelheim. Cercò di aiu-tarmi. Conoscere lo psicanalistastatunitense di origine austriaca edecidere di creare una strutturasimile alla sua Orthogenic schoolfu tutt’uno. Di superdotazione aquel tempo non parlava nessuno,apartedonCalogeroLaPlaca,par-rocodiPetraliaSoprana, inSicilia,che nel 1967 aveva raccolto tra lepecore una cinquantina di piccolipastori di elevato quoziente intel-lettivo.Queibambinioggi sonotut-ti laureati, ma il prete ha dovutochiudere il villaggio, inseguito daicreditori. Al suo po-sto è stato aperto unristorante».Bettelheim passa-va per dispotico.«Erasolomolto line-are. Nella sua scuo-la rappresentaval’autorità assoluta. Ipiccoliaffettidaauti-smo avevano biso-gno di una guida, ri-conoscibile fin dalrumore dei passi sulpavimento.Bettelhe-im li ha fatti evolve-re tutti verso la nor-malità senza usarefarmaci».E come?«Avvalendosi dellasuaatroceesperien-za di prigioniero neicampi di concentra-mento. A Dachau eBuchenwald avevaosservatocheperso-ne assolutamentenormali impazziva-no per il senso di to-tale impotenzadinanzi agli eventi.Con i suoi allievi adottò il percorsoinverso: li fece sentire importanti,capaci d’incidere sull’ambientecircostante. E infatti alcuni di lorooggioccupanopostidi responsabi-lità».Maluisi suicidò infilando la testain un sacchetto di nylon.«Aveva 86 anni, era rimasto solodopo la morte della moglie. Un lie-ve ictus fu premonitore dell’impo-tenzachegli sarebbederivatadal-la perdita delle facoltà mentali.Non poteva accettarla».Come si riconosce il superdota-to?«È precoce. A 3 anni sa già legge-re.Fadomandearticolate,chestu-piscono.Èrealmentecurioso.S’in-teressa ad argomenti grandi, uni-versali: bene e male, vita e morte,giustizia e ingiustizia. La routine

lo annoia. Ha un pool di capacitàpiù ampio e modulato della me-dia.Nonè detto chesia più rapido,anche se noi, sbagliando, tendia-mo a identificare la velocità conl’intelligenza. Sembra lento per-ché pensa».Comevedeibimbidioggi ingene-rale?«Dispersi. Disorientati. Gravati daresponsabilità non loro e sollevatidalle loro.Privatideldirittoaesse-re educati come persone forti, co-raggiose, libere. Impediti nellaconcentrazione da mille stimoli.Affettivamente danneggiati, orfa-ni delle figure di riferimento auto-revoli.Cresconocomesenonaves-sero nulla intorno».E i loro genitori?«I figli dei figli del ’68? Confusi.Non pensano, o pensano poco. So-no uno sciame inquieto di consu-matori senza leader, come dice il

sociologoZygmuntBauman, teori-codella“società liquida”. Inseguo-no le mode. Prenda lo sport, oggidi gran moda. Se io chiedo a unamamma quanto corre suo figlio,mi sento rispondere: “Nuota trevolte la settimana, fa judo e giocaa basket”. Sì, ma corre libero nelparco? Mai. Ai bambini è impedi-ta persino la sperimentazione del-le loro capacità motorie».Nonmolto incoraggianteper il fu-turo.«Per di più il ’68 ha inoculato l’in-sofferenzaper legerarchie.Aque-sti figli prepotenti non puoi direche in classe devono obbedire allamaestra.Credonoche l’unicoprin-cipio valido sia quello del piacere.Risultato: una totale mancanza diprogettualità da adulti. Si sposanomettendogià incontochedivorzie-ranno se qualcosa andrà storto.

Chi glielo spiega che i problemi sipossonoaffrontare insiemeerisol-vere?».Unacoppia dellostesso sesso è ingradodieducarearmoniosamen-te un bambino?«No».Checosasa fareunsuperdotato?«Non è un marziano. Per diventa-re quello che è deve poter impara-re, magari anche leggendo di na-scosto. Tita Piaz, nato nel 1879 aPeradi Fassa,avevadavantia sé ildestino di un montanaro qualsia-si. Invece è diventato uno dei piùgrandialpinistidelsecolo,haaper-to una cinquantina di nuove vie,ha fatto da guida ad Alberto I redel Belgio. Teneva conferenze intedesco e scriveva sui giornali initaliano,recitava in teatro, sioccu-pava di politica, tanto da finire incarcere durante il fascismo».Quanti ne ha conosciuti comelui?«Lapercentualeè fissa: trebambi-nisu100hannounquoziente intel-lettivoelevato. Inclasse si stufano,a meno che non trovino insegnan-ti illuminati. Quelli pervasi da ungrande desiderio di popolarità ab-bassanolealiperrendersisimpati-ciallamaggioranzadeicompagni.Si sentono diversi, inadeguati, in-compresi e spesso finiscono conl’andar male a scuola. Purtroppos’è realizzata la profezia di Gram-sci».Cioè?«La cultura per tutti diventa unasub cultura».Laculturadev’essere appannag-gio di pochi?«Tuttoèappannaggiodipochi,an-chel’agricolturaquandoèfattabe-ne. Niente può essere di tutti, menche meno la cultura, che richiedeseverità,applicazione, tempoede-dizione da parte dei docenti. Que-sta sub cultura che vorrebbe dareatutti ilmassimoinrealtànonassi-cura a nessuno neppure il mini-mo».Se i bambini superdotati hannobisogno di attenzioni speciali, al-loralachiusuradellescuolediffe-renziali per quelli disabili fu unpasso avanti o indietro?«Fu un tradimento. Nel 1976 s’in-ventarono le insegnanti di soste-gno, prive di qualsiasi competen-za specifica, e misero insiemebambini normali e bambini conproblemi gravissimi. Uno sbaglioterribile. Molti tipi di handicaphannoassolutobisognodiambien-

tidiversi,materialidi-versi, docentidiversi.È assurdo costringe-re questi alunni allostiledivitadellamag-gioranza».Sempre più bambinifinisconoincuradal-lopsicologo.Comesispiega?«Gli adulti non sop-portano più niente.Seglimuoreunaper-sona cara prendonogli psicofarmaci per-chénonvoglionosen-tirsi tristi. Se un figlioè agitato o va male ascuolahasicuramen-te bisogno del medi-co. Non sopportiamopiù la vita: il lavoro èfaticoso, l’insonnia èun problema grave,siamosanimaabbia-mo paura di amma-larci e la paura è unaltro problema, sali-re su un aereo ci pro-vocaattacchi dipani-

co. Non capisco per quale motivo.Io reputo assolutamente naturaleuna sana diffidenza per un tubo incui si sta chiusi ore e ore, sospesi a8.000 metri dal suolo».La Tv accende i cervelli o li spe-gne?«Non permette di accenderli».Ha senso far ripetere l’anno a unbambino della scuola primaria?«Sì. Ha senso bocciare per farglie-lo ripetere bene. Ma non ha sensose si dà alla bocciatura una valen-za punitiva».Chi è più intelligente non sempreè più felice. Anzi, il suo collegaVittorino Andreoli sostiene chesolo gli idioti sono felici.«Dissento. Ma forse non ho vistoabbastanza idioti».

Stefano Lorenzetto(371. Continua)

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TIPI ITALIANI

‘ ‘Mia madre lavorava per il mio maleEra cattivissima, distruttiva, stupida,peggio che isterica e molto violenta,però chiara. A 5 anni cominciaia pensare: ce la faccio ad andar viadi casa? Per essere iscritta al liceoclassico dovetti minacciare il suicidio

Bruno Bettelheim cercò di aiutarmiMia zia, assistente della Montessori,fu l’unica amica. Ho aperto la primascuola per piccoli geni: la sinistra,che vuole l’egualitarismo, mi davadella fascista. Le famiglie di oggi?Uno sciame inquieto, non pensano

� DALLA PRIMA

FedericaMormandoa 2 anni.«Segregata incasa, gettavoi giocattolidalla finestrae poi stavoa osservarei bambini che liraccoglievanoper strada»

Il professorEmilioTrabucchi.«Gli annunciaiil mio progettodi una scuolaper superdotati.Dal letto dimorte lui midisse: “La farà,la farà grande,la farà bella”»

FEDERICA MORMANDO

NE NASCONO 3 OGNI 100La professoressa Federica

Mormando, psichiatrae psicoterapeuta adleriana.«Tre bambini su 100 sono

superdotati. Si riconosconoper la loro precocità.Fanno domande che

stupiscono e s’interessanoad argomenti universali.

La routine li annoia. Sonolenti e spesso finiscono per

andare male a scuola»[FOTO: EMMEVI PHOTO]

Quoziente intellettivo: oltre 200. Un casoogni 1,5 milioni di individui. A 2 anni avevagià imparato a leggere. Ma i genitori, luidirettore didattico e lei maestra, non volleroné che andasse a scuola né che suonasse

La tragica infanzia della psichiatrache sa scoprire i bimbi superdotati

il Giornale � Domenica15aprile2007 Cronache 17