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AnnoLXII - Numero12 DICEMBRE1938-XVII

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Anno LXII - Numero 12

1° DICEMBRE 1938-XVII

BOLLETTINOSALESIANO

SOMMARIO : Nella Gloria. - I lavori nel Santuario . - All'ombra dei Santuario di Maria Ausiliatrice . - In fa-miglia : Italia - Omaggi a S . Giovanni Bosco - Lituania. - Crociata missionaria . - Dalle nostre Missioni : KrisnhagarEquatore, India, Giappone, Argentina . - Lettera di Don Giulivo ai giovani . - Grazie . - Necrologio . - Indice .

Della GloriaA quattro anni appena dalla canoniz-

zazione del Santo fondatore, anche l'umilegiovinetta di Mornese scelta da Don Boscoa fondamento dell'Istituto delle Figlie diMaria Ausiliatrice, come prima Superiora,sale gli altari aureolata di gloria! E lostesso Papa Pio XI, che proclamò Santoil Fondatore, esalta la Confondatricealla beatificazione . La Famiglia Salesianaesulta di gioia, venerando, colla Chiesa,la nuova Beata Madre Maria DomenicaMazzarello : un fiore dei campi, sboc-ciato a Mornese, nella diocesi di Acqui,il 9 maggio 1837, all'ombra di un tem-pietto dedicato a Maria Ausiliatrice, etrapiantato in Cielo, dalla Casa genera-lizia di Nizza Monferrato, il 14 maggiodel 1881. Quarantaquattro anni di vitale sono bastati per raggiungere le vettedella cristiana perfezione, e nove annidi governo per dare all'Istituto delle Fi-glie di Maria Ausiliatrice la potenza diespansione che lo dilatò, sotto il suo sguardo,in 26 Case, con 139 Suore professe e50 Novizie. Cifre moltiplicate, al giorno dellasua Beatificazione, in 785 Case, con 8191 Suoree 76o Novizie sparse in 43 Nazioni d'Europa,America, Asia ed Africa . Sublime «poesia deinumeri» come la chiama il Santo Padre! Laquale però non è che il palpito della virtù segretadell'Istituto lievitata dallo spirito del SantoFondatore, dall'umiltà e dal talento di governodella Beata Confondatrice .

Non potendo ancor dare la cronaca delle grandifeste, perchè il Bollettino esce proprio nei giorniin cui si celebrano, noi ci raccogliamo a contem-

plare la luce di questo nuovo astro librato nelcielo della Chiesa ed invitiamo i nostri Coope-ratori e le nostre Cooperatrici a ringraziare ilSignore di questa nuova gloria e a propiziarsila novella Beata .

Avvalori essa, colla sua valida intercessione, an-che i fervidi auguri di buon Natale e di buon Annoche il Rettor Maggiore invia con profonda gra-titudine ai Cooperatori ed alle Cooperatrici, anome di tutti i Salesiani, delle Figlie di MariaAusiliatrice e della gioventù alle loro cure affi-data .

I LAVORI NEL SANTUARIOIn questi mesi si è ultimato l'atrio laterale

d'ingresso alla basilica dal lato dell'altare delSacro Cuore, che darà anche accesso al nuovobattistero . Si sono ripresi i lavori di rivesti-mento dietro l'altar maggiore e si sono prose-guiti quelli in corso nella cripta .

Verso la metà di dicembre, dopo le festeper la beatificazione di Madre Maria Mazza-rello, si avvieranno in pieno i lavori di restauroe di abbellimento della parte antica del San-tuario nella navata centrale . Confidiamo nel-l'assistenza e nell'aiuto dei nostri cari Coope-ratori e delle nostre buone Cooperatrici . E,ricordando le sottoscrizioni non ancora esau-rite, ne indichiamo già qualcuna delle nuove .

SOTTOSCRIZIONI COMPLETATE

Pei 2 grandi lampadari con 17 globi lu-minosi (L . 2300 caduno) :

1. Carolina Cagnoni(Lodi)-Angelina delCarlo (Porcari) - N. N . - Per le anime delPurgatorio - Serravalle Giacomo fu Giuseppe(Caramagna) .

2 . Società Industriale Grafica « Fedetto eC.» (Torino) - N . N. (Dovadola) - AgnifiliElia (Aquila) - Sorelle Milano (Torino) -T. G . D. (Torino) .

Pei 3 grandi lampadari con 13 globi lu-minosi (L . 2000 caduno) :

1. Maria Maddalena Bisol (Pordenone).

2 . Giovanni Bosi (San Bernardino di Ra-venna) - Sac. Ubaldo Grossi (Pizzighettone)- Antonio Dodi (Trieste) - Tortarolo Luigia(Finale Ligure) .

3 . O . M. O . (Rondissone) - N. N . (Genova)- Alfonso e Annina Mosca G . - N. N .

Per le 11 lampade votive perennementeardenti ai lati dell'altare di Maria Au-siliatrice :

1. Signora Mosconi Maria (Bergamo).

2 . Sorelle Barbara e Maestra Luigina Guer-rerio (Caravaggio) .

3. Can . Prof. Don Giuseppe Castelli (Ber-gamo) .

4. Paracchini Giuseppe (Bellinzago Novarese) .

5. Gambirano Maria (Ponte S. Pietro diBergamo) .

6. Boffano Marianna (Cuneo) .

7. Bordoni Nina e sorella Maria (Lacchia-rello) .

8. Vanoli Francesco (Santhià) .

9. Ruffino G. Battista (Torino).

10. Maria Teresa e Vittoria Camerana inricordo dei loro cari (Torino) .

11. N. N. (Santhià). -

NUOVE SOTTOSCRIZIONI

33 grandi colonne e lesene da L . 12.000caduna nella parte antica della Basilica .

1o altorilievi in marmo bianco con putticantori da L . 2000 caduno .

Le offerte, colle indicazioni ben chiare, siindirizzino al Rettor Maggiore della SocietàSalesiana, Via Cottolengo 32 - TORINO 109.

TESORO SPIRITUALEI Cooperatori che, confessati e comunicati, visitano

una chiesa o pubblica cappella (i Religiosi e le Religiose,la loro cappella privata) e quivi .pregano secondo l'in-tenzione del Sommo Pontefice possono acquistare :

L'INDULGENZA PLENARIA

1) Nel giorno in cui dànno il nome alla Pia Unione deiCooperatori .

2) Nel giorno in cui per la prima volta si consacrano alSacro Cuore di Gesù .

3) Tutte le volte che per otto giorni continui attendonoagli Esercizi spirituali .

4) In articolo di morte se, confessati e comunicati, o al-meno contriti, invocheranno divotamente il Santis-simo Nome di Gesù, colla bocca, se potranno, odalmeno col cuore.OGNI MESE :

1) In un giorno del mese a loro scelta .2) Il giorno in cui fanno l'Esercizio di Buona Morte .3) Il giorno in cui partecipano alla Conferenza mensile

salesiana .

NEL MESE DI DICEMBRE ANCHE :

1) Il giorno 8: Immacolata Concezione.2) Il giorno 25: Santo Natale di N. S. Gesù Cristo.

All'ombra del Santuariodi Maria Ausiliatrice .

Il ritorno degli alunni studenti e l'arrivodei nuovi, studenti ed artigiani - che anchequest'anno raggiungono complessivamente i700 - ha riportato la Casa-madre a tutto ilfervore della sua vita di pietà, di studio, dilavoro, di attività salesiana . Col benvenuto aigiovani ed al nuovo direttore della Casa capi-tolare Don Ruben Uguccioni, si è dato l'ad-dio all'antico direttore Don Felice Mussa che,terminato il sessenio canonico, è passato alladirezione del nostro studentato teologico diChieri. Il giorno 2, pellegrinarono a MariaAusiliatrice i giovani del nostro Oratorio fe-stivo della Crocetta coi Padri di famiglia ele Dame Patronesse . Il giorno 4, con un affet-tuoso sermoncino alla « buona notte », ha presocommiato S. E. Monsignor D'Aquino per ri-tornare alla sua Archidiocesi in Cuyabà (Bra-sile) . Il 7, visita di S. E. Mons. Jelmini, ve-scovo di Lugano . Il 9 mattina, affluirono alnostro teatro le Dirigenti delle associazionifemminili di Azione Cattolica pel convegnoannuale, chiuso dalla benedizione di S . Em.il Cardinale Arcivescovo Maurilio Fossati .

L'addio ai Missionari .Veramente quest'anno si è dato a scaglioni,

perchè la maggior parte sono partiti a gruppiprima di ottobre per le varie residenze . Unasessantina tuttavia, con quasi altrettante Figliedi Maria Ausiliatrice, lo poterono ricevere so-lennemente alla funzione tradizionale che sitenne, come al solito, in Basilica, la secondadomenica del mese. Al mattino celebrò laMessa della Comunione generale il RettorMaggiore, sig. Don Ricaldone . Cantò quellasolenne l'Ispettore delle nostre Case in Cina,Don Braga. Nel pomeriggio, stipato il vastotempio di fedeli, fin sulle tribune, dopo ilcanto del Magnificat, salì il pergamo Mons .Cimatti, Pref. Ap. di Miyazaki (Giappone) peldiscorso ufficiale, che fu una commossa rievo-cazione della nobiltà e degli eroismi dell'apo-stolato missionario, un inno dì ringraziamentoa Dio ed alle anime buone dei Cooperatori peisuccessi ottenuti, un'appassionata invocazionedi preghiere e di aiuti per gli innumerevolibisogni di tutte le nostre missioni .

Terminato il discorso, il clero accompagnòall'altare processionalmente l'Em.mo Cardi-nale Arcivescovo Maurilio Fossati che impartìdapprima la benedizione eucaristica e poi com-pì il sacro rito della benedizione ed imposi-

zione dei Crocifissi ai partenti, chiudendo lasuggestiva funzione con paterne parole diplauso e di incoraggiamento ai valorosi apostolidella civiltà e della fede di Cristo . I missio-nari sfilarono subito all'abbraccio del RettorMaggiore e dei Superiori del Capitolo che, di-sposti in presbiterio con S . E. Mons. Coppo, eb-bero per ciascuno affettuose parole di commia-to. A sera i partenti furono festeggiati anche inteatro durante la proiezione d'un film religioso .

Visite e pellegrinaggi .Il giorno 3, un devoto pellegrinaggio di Ir-

landesi, diretti a Roma .Il giorno 13, ospitò all'Oratorio S . E. Mon-

signor Petrone, vescovo di Venosa che si trat-tenne a celebrare all'altare della Madonna eda quello del Santo. Il giorno 16, cominciaronole sacre Quarantore predicate dal can . Carnino .

Il giorno 16, una quarantina di pellegrinida Masone (Genova) .

Il 17, inaugurazione dell'anno scolasticoper le scuole elementari della parrocchia diMaria Ausiliatrice. La folla dei bimbi gremìla chiesa . Guidati dai loro insegnanti, conlabari e gagliardetti, assistettero alla santaMessa e, dopo una appropriata allocuzione delParroco, ricevettero la benedizione eucaristica .

Il 18, un pellegrinaggio da Dosso (Ferrara) .Il 22, a sera, gran concorso di associazioni

cattoliche cittadine alla conferenza missionariaindetta dalla Giunta Diocesana e tenuta nelteatro dell'Oratorio festivo da P . Valle O. F. M .

Il 23, giornata missionaria, cantò la MessaPro Fidei propagatione un nostro missionario ;tenne il discorso sulle missioni ed impartì labenedizione eucaristica l'Ispettore delle nostreCase del Siam Don Giovanni Casetta . L'AzioneCattolica parrocchiale ed oratoriana si mobili-tarono alla questua con ammirabile slancio . Lagiornata si chiuse nel teatro dell'Oratorio fe-stivo, affollatissimo, colla recita del drammamissionario « Nell'India misteriosa » che gio-vani e bimbi interpretarono con grazia eprofondo sentimento .

Il 25, rapida visita del Vescovo di Viterbo .Il 27, pellegrinaggio del Seminario di Fos-

sano guidato da S . E. Mons. Soracco che ce-lebrò pei chierici all'altare del Santo e distribuìla santa Comunione, implorando su professoried alunni l'assistenza di Maria Ausiliatrice edi S. Gio. Bosco pel nuovo anno scolastico .

Il 28, pellegrinaggio dei giovani di AzioneCattolica della parrocchia del S . Cuore di Ma-ria . Celebrò all'altare del Santo il Teol . Peyron .

Chiuse il mese la festa di Cristo Re, cele-brata con tutta la solennità liturgica .

IN FAMIGLIA ITALIA - Mirabello Monferrato . - Inau-gurazione dell'Istituto Missionario "Lui-sa Provera" .

Il ritorno dei Salesiani al primo Istituto apertoda Don Bosco fuori Torino ha segnato una bellapagina nella storia del ridente paese monferrino chesi gloria d'aver dato i natali al IV Successore delSanto, sig. D. Pietro Ricaldone .

Gli antichi locali, ampliati ed arredati coi cri-teri più moderni dalla munificenza del Comm . Ing .Angelo Provera, che ha voluto farne un monumentodi pietà filiale alla memoria della mamma DonnaLuisa, brillavano in una festa di bandiere tricolorie di orifiamme che sembravano proclamare la gioiadi tutto il Comune . Fu infatti un nobile gesto delPodestà Comm . Massobrio la restituzione dell'edi-ficio, già adattato a sede del Municipio e delle Scuolecomunali, ai figli di Don Bosco . E felice interpreta-zione dei sentimenti della popolazione e, possiamodire, di tutta la diocesi, che S . E. Mons. Vescovodi Casale volle ufficialmente esprimere conce-dendo ai Salesiani l'ufficiatura della chiesa del-l'Arciconfraternita di S . Sebastiano, vicina al Col-legio. Il Paese venne preparato spiritualmente allafesta dell'inaugurazione da un triduo predicato dalzelantissimo Prevosto e dal Direttore dell'Istituto

Missionario destinato alla formazione del personalesalesiano per le nostre Case del vicino Oriente .

Comunioni generali e solenni funzioni infervo-rarono la mattina del 23 ottobre, 75° anniversa-rio della apertura fatta da Don Bosco nel 1863 .Nelle prime ore del pomeriggio cominciò il con-corso dai paesi vicini : allievi ed ex-allievi salesianida tutto il Monferrato .

Autorità e gerarchie mossero incontro al RettorMaggiore oltre i confini del Comune e con lui rag-giunsero San Salvatore Monferrato ove si trovavaS. E. Mons. Vescovo di Casale in visita pastorale .A San Salvatore si formò un superbo corteo dimacchine che accompagnò il Vescovo ed il RettorMaggiore a Mirabello . Col Vicario generale Mon-signor Odone e col Podestà comm. Massobrio eranotutti i nostri Superiori del Capitolo, vari Parrocidella diocesi, Direttori di Istituti salesiani e distintepersonalità . La folla del popolo, colle rappresentanzedei paesi vicini e delle vicine Case Salesiane e delleFiglie di Maria Ausiliatrice, attendeva col clero ecol Prevosto teol. Don Biagio De Andrea, sul sa-grato della chiesa parrocchiale . Salutato dalla bandadel nostro Istituto missionario di Cumiana e poidai cantori della parrocchia coll'Ecce Sacerdos, S . E.Mons. Albino Pella fece l'ingresso nel tempio avendoa fianco il sig . Don Ricaldone, e dal presbiterioascoltò il fervido discorso del Prevosto che concommossa alata parola diede il benvenuto ai Figlidi Don Bosco . Chiusa la funzione colla trina euca-ristica benedizione, S . E. raggiunse processional-mente il Collegio per dare ai locali la benedizionerituale . L'Istituto offriva uno spettacolo imponente .La folla gremiva il cortile attorno a un grazioso mo-numento di Maria Ausiliatrice . Giunto da Alessan-dria S . E. il Prefetto, accompagnato dal rappresen-tante del Federale, dal Ten . Gen. Conte di SanMarzano Presidente della Cassa di Risparmio diAlessandria, dal Gen. Rosso, Podestà di Alessandria,dal Comm . Aloatti, Questore di Alessandria, dallaBaronessa Fassini, Fiduciaria Provinciale del FascioFemminile, Mons . Vescovo procedette al sacro ritoche commentò con brevi parole di auspicio. Duegiovinetti rappresentanti dell'Istituto missionario edell'Oratorio festivo s'avanzarono quindi a ringra-ziare il Successore di Don Bosco del ritorno deiSalesiani a Mirabello, facendo omaggio a S . E. edalle autorità . Alla voce dei piccoli seguì la robustaparola del Podestà che tessè la storia della rifiori-tura della Casa . Quindi, il sig . Don Ricaldone . IlRettor Maggiore, profondamente commosso del-l'omaggio che il paese intese fare particolarmentealla sua persona coll'offerta del rinnovato Istituto,sciolse dapprima un inno di grazie a Dio ; poi,rinnovato l'ossequio alle Autorità, rivolse un af-fettuoso ringraziamento al munifico benefattoreComm. Ing. Provera, a S. E. Mons. Vescovo,al Prevosto ed al Podestà, al Comm. Sartorio cheofferse gratuitamente il completo impianto deiservizi termici ed igienici ed a quanti avevanoefficacemente cooperato perchè si realizzasse il suosogno ed il voto dei suoi concittadini . Ultimo sorseS. E. il Prefetto della Provincia, il quale in una

felice improvvisazione esaltò l'opera dei missionariche con la luce del Vangelo portano nelle lontanecontrade con l'ardore degli apostoli e dei martirila civiltà cristiana ed italiana .

Mentre la banda coronava l'entusiasmo della folla,le autorità intrapresero la visita dei locali . A notteuna graziosa illuminazione riflettè ancora la gioiadel paese, fiero di vedere l'Istituto riprendere lasua storia gloriosa .

Montalenghe. - Inaugurazione dell'Ora-torio festivo.A Montalenghe, ove la compianta Contessa Gro-

mis ha donato alla Società Salesiana l'antico castello,il nostro Rettor Maggiore ha fatto sorgere un ma-gnifico oratorio per la gioventù del paese e lo inau-gurò personalmente il 9 ottobre u . sc . con solennecerimonia. La vigilia, benedisse la cappella e unagraziosa statua di Maria SS . Ausiliatrice posta atutela e presidio degli Aspiranti Catechisti, che,accanto all'Oratorio, hanno la loro Casa di forma-zione. Il giorno della festa assistette coi S uperioridel Capitolo alla Messa solenne cantata dal Parroconella chiesa parrocchiale ed al panegirico di S . Gio-vanni Bosco. Presenti, il Podestà ed il Segretaiiopolitico, con fedeli e rappresentanze dei nostri Isti-tuti di Foglizzo e di Ivrea .

Pittoresca la benedizione dell'Oratorio, nel po-meriggio. In devota processione, animata dallabanda del nostro Oratorio di Foglizzo, autorità,popolo e giovani si portarono dalla parrocchia al-l'Oratorio. Il Rettor Maggiore benedisse i locali ;quindi la folla si raccolse in cappella ove, ese-guito il Magnificat da un gruppo di Chierici cantoridel nostro Studentato filosofico di Foglizzo, lo stessosig . Don Ricaldone presentò alla popolazione l'o-pera provvidenziale di S . Giovanni Bosco illustrandolo scopo e l'eccellenza dell'Oratorio salesiano . Chiusala funzione colla benedizione eucaristica, il RettorMaggiore passò nel salone teatro ove Parroco e gio-vani lo ringraziarono del gran dono fatto al paeseed i nostri Aspiranti missionari di Ivrea interpre-tarono un dramma moderno di grande effetto .L'Oratorio cominciò subito a funzionare ralle-grando i fanciulli di Montalenghe ed aprendo ilcuore dei genitori alle migliori speranze .

Pecetto Torinese. - Il centenario dellaprima predica di Don Bosco.La domenica 2 ottobre, Pecetto Torinese ha ri-

cordato solennemente il centenario della prima pre-dica che S. Giovanni Bosco, ancora chierico, im-provvisò per la festa del Rosario 1838 nella chiesaparrocchiale per cavar d'impaccio il parroco rimastoall'ultimo momento senza predicatore . La popola-zione, tanto devota del Santo, rispose con entusia-smo all'appello del Prevosto, teol. can. Don Am-brogio Brunero che, per l'occasione, invitò anchetutti i nostri novizi dell'Istituto del Sacro Cuoredi Villa Moglia . Tenne il discorso commemorativoil nostro Don Corrado Casalegno. I novizi svolseroun ottimo programma di musica liturgica .

Omaggi a S. Giovanni Bosco.Arcevia. -- La Collegiata di S . Medardo s'affollò

di popolo per un'intera settimana alla predicazione diP. Nazareno Caruso, S . J . il quale preparò le animead una festa trionfale, aperta dalla Comunione ge-nerale e chiusa da un'imponente processione checoronò le sacre funzioni celebrate da Mons . Fede-rico Gianfranceschi. La scuola di canto esegui ot-tima musica del M° Perosi .

Bertinoro . -- Promossa dallo zelo del Rettore can .Viroli, la celebrazione del 50° della morte del Santonel Seminario di Bertinoro che venera Don Boscocon vivissima devozione, fu infervorata dalla pre-senza e dalla parola di S . E. Mons . Gardini, vescovodiocesano, che predicò il triduo di preparazione epresiedette tutte le funzioni . Una suggestiva fiac-colata colla reliquia del Santo ed interessanti confe-renze a proiezioni tenute dal nostro Mons . Cimattisul Giappone e le Opere missionarie salesiane co-ronarono la festa .Capranica . - A Capranica predicò il triduo per

le feste commemorative del cinquantenario del tran-sito di S . Giov. Bosco, S . E. Mons. Rotolo . Tennepontificale il Vescovo diocesano S . E. Mons. Olivares .Fu un nuovo trionfo di Don Bosco specialmentealle Comunioni generali ed all'imponente proces-sione di chiusa, onorata dalla presenza dei dueEcc.mi Presuli salesiani, fra l'entusiasmo dei Coo-peratori ed ex-allievi ed il fervore di tutta la popo-lazione. Il Comitato provvide anche alla decorazionedella chiesa, alla musica ed all'illuminazione consfarzo grandioso .

Cherasco . - Le feste patronali che la parrocchiadi S . Martino celebra annualmente in onore di MariaAusiliatrice e di S . Giov. Bosco, quest'anno furonoonorate dalla presenza di S . E. Mons. Ferrando,Vescovo di Shiliong (Assam) che predicò il triduoe tenne solenne pontificale alla presenza dei Priori,autorità e gerarchie. A sera S . E. illustrò le nostreMissioni dell'Assam con una interessantissima con-ferenza e proiezioni luminose . La popolazione colsel'occasione per dare una bella dimostrazione diaffitto allo zelante Arciprete Don Calorio il qualecelebrava il suo giubileo d'argento sacerdotale .Anima del Comitato, il Comm. Gino Bernocco ilquale in agosto aveva già diretto i tradizionali festeg-giamenti ad onore di Maria Ausiliatrice e di S . Giov.Bosco anche a Rivalta Torinese con pieno successo .Novi Ligure . --- Lo zelante prevosto di S . Pietro,

Don Traverso, aiutato dal Comitato dell'Unione SanGiov. Bosco, ebbe la gioia di aprire al culto del nostroSanto, nel cinquantenario del suo glorioso transito,una graziosa chiesa, progettata per la Canonizza-zione e portata ornai a compimento . All'inaugura-zione, il 29 maggio u . s. intervenne S . E. Mons.Rolla, vescovo di Forlí, che amministrò la Cresima,presiedette l'accademia nell'ampio cortile di Loreto,celebrò la Messa della Comunione generale ed as-sistette pontificalmente alla Messa giubilare d'ar-gento cantata dal Prevosto . La popolazione erastata preparata da una fervida missione predicata

dal P. Disma, Passionista, che portò tutti ai santiSacramenti. Dopo i Vespri e il panegirico del Santo,una imponente processione onorata dalla presenzadelle autorità e gerarchie, portò la statua del Santoalla nuova chiesa ove Mons. Vescovo impartì labenedizione eucaristica . La sera della vigilia e quelladella festa, il rione apparve splendidamente illumi-nato e la banda del Dopolavoro tenne concerto .

S. Felice sul Panaro. - L'impulso impresso dalvenerando arciprete can . Paltrinieri alla prima festadi Don Bosco persevera da anni nella parrocchia diSan Felice sul Panaro e trionfa nella festa dei gio-vani al « Santo dei Giovani » che quest'anno assursea solennità anche maggiore per ricordare il 50° dellamorte di Don Bosco. Il triduo predicato da DonMoretti preparò giovani e popolo ad una Comu-nione veramente generale. Per la festa intervenneil nostro Mons. Cimatti che chiuse le funzioni,l'imponente convegno dei giovani e la processionetrionfale, con una conferenza missionaria sul Giap-pone. A notte, illuminazione generale e concertodella banda locale-

LITUANIA - Viténai. - Dedicazione diuna cappella a S. Giovanni Bosco .

La Lituania ha celebrato il cinquantenario dellamorte di Don Bosco dedicando al Santo una gra-ziosa cappella eretta col concorso dei Cooperatorisalesiani, che sono oltre 22 .000, nel nostro Istitutodi Viténai . Venne inaugurata con solenni cerimonie,la domenica 7 agosto u . sc ., dallo stesso NunzioApostolico dei Paesi Baltici S . E. Mons. Arata .Fedeli dei dintorni e numerosi Cooperatori anchedi lontano accorsero a dividere la gioia dei Sale-siani . Accolto a festa dai superiori e dagli alunnisotto archi di trionfo, fra canti ed applausi, il rap-presentante del Papa celebrò la Messa della Comu-nione generale nell'antica cappella ; poi, verso le 10,benedisse la nuova, che si gremì subito per la Messacantata . Numerosi pellegrini erano ancora digiuniper ricevere la santa Comunione . Un giovane sa-cerdote del seminario di Kaunas tessè il panegiricodel Santo, la cui statua troneggiava sull'altar mag-giore in un nimbo di luci .

I fedeli giunti di lontano consumarono quindi al-l'aperto il loro pranzo al sacco e s'indugiarono nel-l'Istituto tutta la giornata, succedendosi in cappellaa pregare ed a cantare con ammirabile devozione .A sera, dopo il canto dei Vespri e la benedizioneeucaristica impartita pontificalmente dal NunzioApostolico, quando la folla si disperse per tornatealle proprie case, S. E. Mons. Arata rivolse ancorala sua paterna parola ai Salesiani e ai giovani aspi-ranti salesiani incoraggiandoli a perseverare nellospirito di S . Giovanni Bosco cd a pregare e lavorareperchè la Lituania cresca fedele alle sue avite tra-dizioni di pietà cristiana e di profondo attaccamentoalla Santa Sede . La cara funzione si chiuse colleacclamazioni : « Pio XI vita, vita, vita » che il Nun-zio Apostolico raccolse per trasmettere al «Papadi Don Bosco» .

Crociata missionariaBorse complete .

Borsa MARIA SS . AUSILIATRICE e S . GIOVANNIBOSCO (7a) a cura di Toffoletti Elisa in Campedelli .

Borse da completare .

Borsa PACCINI TOMASO, a cura di Gandolfi Elenaved. Pattini - Somma prec . : 10.000 - Nuovo ver-samento, 2000 - Tot . L . 12.000 .

Borsa PEDUSSIA DON LUIGI - Somma prec . :4465,10 - Amabilio Nencini, 5 - Offerte raccoltein varie circostanze, 73,25 - Tot . L . 4543,35 •

Borsa PIO XI (3a) - Somma prec.: 354-Ad onoredel Beato Odorico, 1500 - In memoria di Bene-detto XV, 370 - Rustichelli Luigia, 15 - Tot . L. 2239.

Borsa RICALDONE DON PIETRO (4") - Sac. G. P .,330 - In memoria di Albarello Don Domenico, 1494- Anchieta, 803,30 - Tot. L. 2627,30 .

Borsa ROSINA TURCO SAVODI di Castelnuozo DonBosco, a cura del Sac . Anzini Abbondio - Sommaprec . : 7620 - Contessa Felicita Schiari, 150 - IdaGhiglione, 25 - Eugenia Rostagno, 70 - P. OzinoCaligaris, 50 - Sora Antonietta, 8o - Piccoli fioretti,150 - Tot. L. 8145 .

Borsa RUA DON MICHELE (3") - Somma prec . :11220 - Riccardo Gottard, 10 - Famiglia Maggioni,100 - Carola Wollenigh, 1000 - Tot. L . 12330 .

Borsa SB.9RDELLA FILIPPO, a cura di Clara Sbar-della - 1° Versamento L . 10.000 .

Borsa SACRO CUORE DI GESU', CONFIDO INVOI (3') - Somma prec . : 7471 - Moizo Francesca,100 - Morone Violetta, 6o - Morgari, in memoriadi Don Piacenza, 100 - Tot . L. 7731 .

Borsa S. FRANCESCO DI SALES (z") - Sommaprec . : 9634 - Mazzia Giovanni, 10 - Guido Lami,100 - Tot . L., 9744 .

Borsa S . GIUDA TADDEO - Somma prec . : 6793 -V. Filotico, 400 - Umberto Cassitto, 100 - Mana-corda Ernesta, 5 - Bice Caretta, 5 - Tot . L. 7303 .

Borsa S . GIUSEPPE (3") - Somma prec . : 17072 -Cerutti Giuseppe, io - Boem Pilinia, 25 - Tot .L. 17107 .

Borsa SAVIO DOMENICO (4") - Somma prec . :8622,30 - Gav Giacomo, 10 - In memoria di BiniVittorio, roo - Bordighera, 1020 - Buon Samari-tano, 1670 - Tot . L . 11422,20 .

Borsa S. TERESA DEL BAMBINO GESU' (11a) -Somma prec . : 7475,60 - Petroboni Mazza Francesco,20 - Tot. L . 7495,60 .

Borsa UBALDI DON PAOLO -Somma prec . : 15522,6o- Raccolte a cura di Pozzi Francesco, zoo - Ex-allie-ve R. Università di Torino, 1525,20 - Tot . L . 17247,80 .

Borse che attendono di essere completate .

Nai Don Luigi (3"), 9000 - Nardi Don Venerio, 2671,20- Nassò Don Marco (2"), 5023 - Olivero Don Fe-liciano, 805 - Pagella Don Giovanni, 6821,50 -Patrocinio S . Giuseppe (2"), 3517 - Pavia, 1954,30

Perardi Cav. Luigi, Capitano degli Alpini, io8o- Peragallo Maria, 1937,35 - Piccoli Amici di DonBosco, 2936 - Pio X (2"), 1442 - Piscetta DonLuigi (2a), 11386,60 - Plazzotta Antonino, 6054 -Principessa Clotilde (2a),8695-Principi di Piemonte,1590 - Pedro Chavez (Puebla Messico,) 6675 - Re-gina del Sogno, 6300 - Regina di Mondovì (2a),3 6 75,70 - Rocca Don Luigi, a cura della Casa diAlassio, 10 .000 - Sacri Cuori di Gesù e di Maria,535 - Sacra Famiglia, 7649 - S. Cuore di Gesùe Don Bosco, 1035 - Saglietti Angelo, Giovanni,Giuseppe, 15600 - Sagone Can . Prof . Michele, 1000- Salento, a cura dei Cooperatori Salesiani, 13421,60 .

(Segue) .

DALLE NOSTRE MISSIONI

KRISNHAGAR

Desolante inondazione del Gange nellaMissione salesiana .

Rev.mo sig. Don Ricaldone,

ancora una volta il Signore ci ha volutoprovare con una inondazione senza precedenti,che ha desolato tutta la Diocesi di Krishnagarnel Bengala .

Venuto in Italia pel Capitolo Generale miero messo a girare per raccogliere soccorsi perla Missione, quando, una dopo l'altra, migiunsero le lettere dei nostri poveri missionariche mi descrivono lo stato miserando dellepopolazioni bengalesi .

«Le ho annunziato per telegramma - scriveDon Righetto, vicario generale - l'inondazionedi questi giorni nel nostro povero Bengala .Ora, dopo aver visitato alcuni dei paesi inon-dati, mi accingo a darle notizie più dettagliate .Da molti e molti anni non si era visto un egualdisastro che trascina seco fame, epidemie emiseria crescente di giorno in giorno . Tuttii nostri cristiani, assieme ai pagani, vennerogettati nudi ed affamati su un rialzo di terrenosenza la più piccola speranza di un po' diraccolto, privi di una casa chissà per quantotempo ancora . Sono passato colla barca supaesi di cui non esiste più alcuna traccia, suponti coperti da due o tre metri di acqua, sustrade distrutte dalla corrente che inesorabil-mente ha asportato ogni cosa . Quanta deso-lazione! Ritto sulla barca ho visto il panorama

straziante : non più le campagne fiorenti e bion-deggianti di riso, l'unico cibo di questi poveripopoli, ma un'immensa distesa di acqua in-terrotta qua e là da ciuffi di alberi galleggianti .

Intanto la fame spinge queste povere popo-lazioni a correre in barca da un luogo all'altroin cerca di qualsiasi cosa per sfamarsi . Lanostra barca è assediata da una turba di genteche non gusta cibo da giorni e giorni interi .Straziano l'anima i piccoli bimbi dagli occhiincavati dalla fame e col terrore in volto! » .

Don Lazzaro, il missionario del distretto diShimulia, l'apostolo degli intoccabili, di fronteal crescere dell'acqua ha organizzato l'esododal villaggio .

Ecco come egli mi descrive il doloroso av-venimento :

« In Shimulia quando, nei primi giorni, co-minciò a penetrare l'acqua sembrò una festaperchè essa trasportava una infinità di pescio-lini che i ragazzi s'affrettavano a -raccoglierein cestelli e in piccole reti improvvisate. Maquando l'acqua, aumentando vertiginosamente,invase i cortiletti delle case, coperse i viottolie le strade che conducevano alla residenzadella missione, allora un generale sgomentoinvase tutti e tutti pensarono a fuggire .

Riunite le poche masserizie e lasciati glioggetti di qualche valore nella nostra residenza,fortunatamente costruita in luogo alto e inmuratura, iniziarono l'esodo. Uomini, donnee bambini, tutti con qualche fagotto, tirandosidietro buoi e capre, ritrosi a seguirli, si dires-sero verso Beniali, il villaggio cristiano piùvicino e più elevato degli altri .Due giorni dopo, Shimulia e Kamarpara

erano completamente deserte . Misi in salvo le

suore, le orfanelle, le vedove e i bimbi dellaS . Infanzia mandandoli a Jessore in una casacaritatevolmente offerta da un buon signoredi quella città. I cristiani con delle zattere im-provvisate con tronchi di banane, non cessanodi venire in chiesa ad effondere con lacrimee lunghe preghiere la loro afflizione in que-st'ora dolorosa. Ma l'acqua non si contentòdi penetrare nel villaggio : cominciò a dissol-vere i muri delle case fatte di fango . Corrosecosì le basi, i muri perdettero il sostegno el'una dopo l'altra le case cominciarono a di-sfarsi provocando lugubri tonfi impressionantinel silenzio della notte !

Io corro in barca da un luogo ad un altroper confortare, animare, raccogliere e darequalche manata di riso a tanti poveri affamati .Povera gente esposta alle piogge abbondantidi questi mesi, prive di un tetto in mezzo atanto disagio! Non hanno però perduto la spe-ranza e pregano aspettando che l'acqua si ri-tiri o si abbassi per poter correre a ricostruirele loro capanne sempre vicino alla chiesa, vi-cino al missionario, vicino al tabernacolo chesembra così triste in questi giorni! » .«Caro Monsignore, mi scrive Don Luigi

Ribaldone, quanto sentiamo la sua lontananzain un'ora così triste! Ci consoli e ci aiuti conla carità dei nostri cari Cooperatori . Lo statodelle popolazioni è desolante. Torni presto acondividere con noi il nostro dolore ed a leniretante pene dei suoi figli » .

Amato Padre, trasmetto a lei l'eco di tanteangosce, ed alla carità dei Cooperatori racco-mando tante povere creature così gravementeprovate .

Suo aff.mo in G. C .Mons . VINCENZO SCUDERI,Amm. Apost. di Krishnagar .

7 ottobre 1938 .

EQUATORE

Escursione apostolica .

Amatissimo Padre,come le avevo promesso, le invio ora la

descrizione dell'escursione apostolica fatta alYapì ove esiste una tribù piuttosto numerosa .L'avevamo attraversata altre volte questa re-gione, ma a scopo scientifico di esplorazione,accompagnati da autorità civili o militari, oda lavoratori bianchi, addetti all'apertura dinuovi sentieri ; il che non aveva mai permesso

al missionario di prendere contatto con tuttii kivari della tribù, perchè la presenza delleautorità, che il kivaro teme, e dei lavoratori,ch'egli disprezza, era un ostacolo a guadagnarsila confidenza necessaria alla persuasione .Questa volta abbiamo cercato di dare all'escur-sione un carattere puramente missionario . Acompagni di viaggio abbiamo scelto tre kiva-retti, ex-allievi, giovani, ma forti e capaci disostenere il lungo e difficile viaggio, con uncarico di 3o kilogrammi ciascuno . Di più,buoni cristiani, di pietà soda, senza rispettoumano, e molto affezionati al missionario,pronti a sostenerlo, a difenderlo e ad aiutarlonell'opera difficile della catechizzazione, comeottimi catechisti .IN CAMMINO . - Fatti i preparativi più

indispensabili, riducendo tutto ai minimi ter-mini, date le difficoltà di trasporto, mettemmol'escursione sotto la protezione della buonaMamma Maria Ausiliatrice e partimmo versooriente, il 12 gennaio . Il viaggio di andata nonfu senza difficoltà e pericoli . Arrivati la primasera a Chinimbi (piccola succursale di Mendez)sopra il fiume Upano, ci trovammo nella im-possibilità di passare, perchè i kivari dellaparte opposta avevano ritirate e nascoste tuttele zattere, per timore del passaggio di soldatiche li forzavano al trasporto di merci . Cicavò d'impaccio il kivaretto Santiago delChinimbi, già cristiano, il quale, contento dipoter rendere un servizio al missionario, ciguidò a un luogo più basso del fiume, dovesapeva che c'era una zattera nascosta nel bosco .Così potemmo raggiungere l'altra sponda .Una pioggia continua e fredda ci accompagnòpoi nella traversata della cordigliera del Cu-tucù (2000 m.) .

Non mancò l'incontro di serpentelli vele-nosi, che avrebbero potuto minacciare grave-mente la nostra escursione ; l'Ausiliatrice ciprotesse dalle loro insidie . Verso sera, dopoun dieci ore di viaggio a piedi, dovemmocostruirci un piccolo rifugio con foglie dipalme per passare la notte, improvvisare unpo' di cucina, e dormire sull'umida terra, ri-coperta di frasche .NELLA CAPANNA DEL CAPO. - Im-

piegammo cinque giorni di viaggio per arrivarealla capanna del Cagnéras, capo della tribù,il quale, riconoscendomi per le escursioni an-teriori, ci accolse con gran piacere . Offerseai miei kivaretti una buona quantità di ciccia,come è loro costume ; poi incominciò la con-versazione ufficiale, nella quale il kivarettomaggiore spiegò il motivo della visita del

missionario, facendogli capire ch'egli si eraassoggettato a quel viaggio, con tanti sacrificie spese non indifferenti, unicamente perchévoleva molto bene ai kivari del Yapi, volevavisitarli tutti, far loro qualche regalo e curarele loro malattie. Al termine della conversa-zione, l'animo del capo era guadagnato allanostra causa ; infatti si offrì subito volontaria-mente ad accompagnarci, nei giorni seguenti,alle varie capanne della sua tribù . L'indomanilo riserbammo al riposo, per rifarci delle forzeperdute, per curarci delle piccole ferite ripor-tate nel viaggio, e per preparare le altre escur-sioni, facendo centro la casa del Cagnéras,che si trova nel centro della tribù .

Sull'imbrunire, li radunai attorno a me perun po' di catechismo e li congedai annunziandoche avrei celebrato tutti i giorni la santa Messadurante la quale avrebbero dovuto fare silenzioassoluto .

LA SANTA MESSA NELLA FORESTA .- La mattina seguente, al primo canto delgallo, la voce baritonale del Cagnéras diedela sveglia : « scindiartarum, scindiartarum : sve-gliatevi, svegliatevi! : il Missionario dirà laMessa e voi tutti farete silenzio ». In un mo-

mento balzarono dal letto, si lavarono la boccae non la faccia, come è loro costume, e collastessa acqua si spruzzarono le mani, che poiasciugarono ne i capelli . Fatta così la pulizia,corsero attorno all'altare pieni di curiosità .La loro ammirazione non tardò a estendersiai kivaretti cristiani, che, inginocchiati a terra,con grande divozione assistevano e servivanola santa Messa. Qualche ragazzetto, per spi-rito di imitazione, si inginocchió vicino adessi . Il silenzio fu completo . Solo al momentodella Comunione, mentre comunicavo i ki-varetti, una donna non si potè più contenereed esclamò : « uarimbiéit ? » : che cosa è ? Masubito il Cagnéras la richiamò all'ordine conun : tacamcít : fa silenzio! Terminata la Messafu un fuoco di fila di domande per aver spiega-zione di tutto. Il kivaretto maggiore parlòallora loro della Messa, della Comunione, edella preghiera, facendo una buona lezione dicatechismo .

IN GIRO PER LE KIVARIE. - Il mat-tino seguente, partimmo alla volta del fiumeVambiza, con la nostra guida fedele, il Cagné-ras, per visitare le varie capanne . Il Cagnérasmi precedeva con tante attenzioni e delicatezzeda far proprio stupire in un selvaggio . Strappatoun ramo, dava colpi a destra e a sinistra delsentiero, per scuotere la rugiada della notte ;appena c'era un passaggio difficile, si fermavae mi dava la mano ; se c'era un ruscello o unpantano da attraversare, mi caricava sullespalle ; se c'era un fiume impetuoso, mi offrivail suo braccio forte e sicuro ; quando incon-trava qualche frutto della foresta, me lo of-friva con gioia ; arrivando ad una casa kivara,

andava subito in cerca di un sedile, lo spolve-rava e me lo offriva ; era cosa che commoveva!

Tutte le kivarie erano state da lui preavvi-sate, perciò mi aspettavano e ci ricevevano conpiacere. Si intrattenevano volentieri ad ascol-tare la buona parola, pieni di gioia quando sioffriva un dono qualsiasi, un ago, uno spec-chio, ecc. Approfittai di quelle visite perriempire un modulo di statistica di tutta latribù che diede i seguenti risultati : 22 capannecon un complesso di 181 abitanti ; 30 matri-moni monogami su 34 ; e di 87 morti appena3 assassinati .

Quando partivamo da una capanna, quasitutti ci seguivano, ingrossando così semprepiù la comitiva. Verso mezzogiorno, entrammonella casa del Yacuma, dove pochi giorniprima era entrato un ministro protestante perfar propaganda . Il buon kivaro ci raccontòche voleva far loro il catechismo ; ma essi losvergognarono dicendogli che non poteva es-sere un prete, perchè non portava la vesteed aveva moglie . Perciò egli, arrabbiatosi, ilgiorno seguente, riprese la via del ritorno .Anche il povero selvaggio intuisce prontamentela verità .

IL LAGO DEL TERRIBILE PANGHI . -Vicino a questa casa, mi dissero, c'era unlago, dove viveva un terribile panghi. Il panghidell'acqua, differente da quello di terra, cheè un grosso serpente, una specie di anaconda,è per i kivari un dragone mitologico, che nonhan mai visto, ma che tutti temono, perchèpensano che sia il divoratore di tutti quelliche si perdono nei fiumi o nei laghi . Manife-stato il desiderio di vedere quel lago, ignotoalla geografia dell'Equatore, si offrirono vo-lentieri ad accompagnarmi . Eravamo quasivicino, quando io vidi una grossa gazza e liinvitai a tirare un colpo . Ma essi mi risposeroche non si poteva più tirare, perchè il panghisarebbe andato sulle furie . La vista del lagofu uno spettacolo incantevole: uno specchiodi acqua, di più di un kilometro di diametrocircondato da migliaia di palme e ad ovest dapiccole colline, dalle quali sgorgano le sorgenti .Ad est è completamente aperto, e un fiumi-cello ne riceve l'acqua che sovrabbonda . Nel-l'acqua guizzavano numerosi e grossi pesci, evarie lontre, o lupi di acqua, solcavano la su-perfice . Il luogo, centrale, salubre e fertile,non potrebbe essere migliore per una futurastazione missionaria .

Stavo fotografando quelle bellezze naturali,quando il Cagnéras, che, silenzioso mi si eraavvicinato, pensando ch'io guardassi nella

macchina per scoprire il panghi, mi chiesesottovoce: «L'hai visto ? » « No ». « Non c'èil panghi ? » «No, non c'è niente ; vedi anchetu» . Si avvicinò, guardò nel vetro smerigliato,nel quale si riflettevano tutte le palme dellaforesta riflesse nel profondo del lago, mossela macchina a destra e a sinistra, fissò di nuovogli occhi scrutatori e rimase in silenzio . « Eb-bene c'è il panghi ? - gli chiesi - L'haivisto?». «Non vedo niente!» rispose . «Vedidunque - conclusi - che avevo ragione iodi dire che non c'era niente, che vi spaventatesenza motivo?» . Ma egli non si persuase .Chiamò gli altri kivari, che tenevano perfinoil respiro ; li fece guardar tutti nella macchinae concluse dicendo: «Il Padre non l'ha visto,io non l'ho visto, voi pure non l'avete visto :dunque non ci deve essere» . La sentenza fudefinitiva. Contenti tutti, ci rimettemmo inviaggio per visitare ancora poche capanne eritornare verso sera alla casa del Cagnéras .

VERSO IL YAPI SUPERIORE . - Ri-preso il viaggio, l'indomani visitammo le ki-varie del Yàpi superiore . Ci sorprese subitouna forte pioggia, che quasi ci consigliava atornare indietro ; ma il Cagnéras, ricordandociche ci si aspettava, che i kivari erano an-dati a caccia e a pesca per offrire qualchecosa al Missionario, ci decise a proseguire .

A un certo punto, vedendomi fare un movi-mento rapido, perchè mi era passato vicino ungrosso serpente, mi confortò prontamente :Non temere, Padre: non è velenoso » . « Come

puoi saperlo- gli chiesi - se non l'hai visto ?» .« Tutti quelli che fuggono l'uomo - rispose -non sono velenosi ; solo quelli che hanno ilveleno per difendersi non si muovono » . Nonso quanto di verità ci sia in questa asserzione .Poco dopo, staccò una foglia da una piantarampicante e me la presentò dicendomi :« Guardala bene! ». La guardai e vidi impressichiaramente su di essa i colori e i disegni deiserpente macàngi, il più velenoso . « Bene!- soggiunse - questa foglia è per noi il con-traveleno più potente contro le morsicaturedei serpenti » .

Non potei a meno di ammirare la sapientee provvida natura, che sa offrire anche aipoveri selvaggi i rimedi per tanti mali . In tuttele kivarie fummo accolti con grandissimeattenzioni. Verso sera ritornammo alla casadel Cagnéras, e la trovammo piena di kivari :erano quelli visitati il giorno antecedente, iquali eran venuti a restituire la visita. Neapprofittammo per un'altra lezione di cate-chismo. La stessa scena si ripetè nei giorni

seguenti . Ogni sera un buon numero di uditori .Durante l'istruzione religiosa non mancaronoespressioni, che rivelavano come la parola diDio facesse impressione sui loro cuori . Peresempio, mentre parlavo loro dell'inferno, ilCagnéras, con un brivido e con un lungosospiro, come sotto una forte e improvvisaimpressione, esclamò : « Núna tzuméignéiti :questo è spaventoso! » . In altra occasione :«Padre - disse - se tu stessi qui, anch'iosarei buono» . Una sera, dopo il catechismoavendo alcuni kivari forestieri dette parole unpo' libere, il Cagnéras li richiamò all'ordine,ricordando loro ciò che aveva detto il missio-nario. Altre escursioni facemmo alle kivariedel basso Yàpi, ricevuti sempre cordialmente .

Nel ritorno da una di queste, incontrai variesorgenti di acqua minerale, che coll'odore chemandavano a distanza, rivelavano certamentela presenza, nel sottosuolo, di zolfo, di solfatodi rame e forse di qualche altro metallo . Nepresi una bottiglia, che mandai al laboratoriochimico di Quito, per l'esame. Quante ricchezzeancora sepolte in queste foreste inesplorate!Una sera venne alla casa del Cagnéras unafamiglia intera con una bimba gravemente in-ferma, domandando medicine e il battesimo .« Perchè volete che la battezzi ? » - chiesi . -«Perchè, se morisse, non vogliamo che vada asoffrire» mi risposero piangendo . Anche inquei luoghi remoti si comprende già la neces-sità del Battesimo, che domandano con insi-stenza .

LA PESCA DI ADDIO. - Avvicinandosil'ora della partenza, organizzarono una grandepesca nel fiume Yàpi per offrirci i viveri ne-cessari per il ritorno . Avendo manifestato ildesiderio di parteciparvi anch'io, di buonmattino discesi con loro al fiume . Quivi eranogià radunati circa un centinaio di kivari, parteintenti a fare ceste per la raccolta del pesce,parte a pestare radici di barbasco . Il barbascoè una pianticella che coltivano negli orti perla pesca, perchè le sue radici contengono unnarcotico tanto potente da avvelenare o ub-briacare il pesce anche in una grande quantitàdi acqua. Terminata l'operazione, un capodiede gli ordini tassativi a ciascuno: una parte,caricate in tante ceste le radici pestate, disce-sero al fiume ; altri, seguendo il corso del fiume,si divisero in piccoli scaglioni, ogni duecentometri, per la raccolta del pesce . A circa trekilometri, il fiume venne chiuso completa-mente da una trentina di barbacoe destinate araccogliere tutti i pesci che sfuggono alle variesquadre. La barbacoa è una specie di stuoia,

fatta con canne o lunghi giunchi, con paretilaterali che dispongono sopra una piccola ar-matura, in una piccola cascata d'acqua . Quandotutto fu pronto, il capo diede principio allapesca, suonando un corno . Appena immerse leradici nell'acqua, ecco alla superficie numerosipesci, che agitandosi come ubbriachi vennerotrascinati dalla corrente. Le squadre li accolserocon un gridìo, gettandosi in acqua per inseguirequelli semivivi con coltellacci e bastoni . Inpoche ore la pesca fruttò un 10 quintali dipesci meravigliosi. Contenti pel buon esito,vollero manifestare ancora una volta il loroaffetto al missionario, facendo a gara nel rega-largli i pesci migliori .

UN FIORE DELLA SELVA . - Avevamoomai trascorso 10 giorni fra loro, e, fatti i pre-parativi, ci disponemmo al ritorno . Alla vigiliadella partenza, la casa del Cagnéras si riempìdi kivari, venuti per l'ultimo saluto. Era com-movente e consolante sentire da quei selvaggiqueste espressioni : « Padre, ritorna presto! » .«Perchè te ne vai tanto presto ?» . «Perchènon ti fermi qui con noi ? » « Noi pure ti da-remo i nostri bambini perchè tu li faccia buonie li istruisca, come questi » e accennavano aitre cristiani » . « Se tu ti fermassi, noi ti faremmol'orto e la casa ; vieni, vieni presto! ». Fratanta commozione, si avanzò verso di me unkivaretto di un 10 anni, dicendo : «Padre,quando vai a Mendez ? » «Domani, bimbo» .«Vengo anch'io con te» . «Davvero? E chiti ha detto di venire?» . «Il mio cuore!» .« Ma i tuoi genitori saran contenti?» «Sì,eccoli qui » . E me li presentò. Ci vidi la prov-videnza di Maria Ausiliatrice . Il bimbo, fattocristiano, potrà diventare il granellino di se-napa, capace di raccogliere sotto i suoi ramitutta quella tribù. Lo accolsi quindi ben vo-lentieri . Egli si trova tuttora nella missione,contento ed allegro ; il giorno di Pasqua rice-vette il santo battesimo .

IL RITORNO. - Le prime due giornatedi ritorno furono giornate campali : 11 ore diviaggio, ogni giorno, sotto una fredda pioggia,senza potere usufruire né di impermeabili, nèdi ombrelli, inutili o impossibili per questisentieri .

Al terminar del secondo giorno, caddi gra-vemente ammalato : mi sorprese una febbreviolenta con forti dolori di capo, perdetti l'ap-petito e le poche forze rimastemi dopo 17giorni di continuo movimento e disagi. Il tro-varmi ancora a 25 kilometri da Chinimbì e a5o da Mendez, in mezzo ad alte montagne,

solo coi miei giovani kivari, in un piccolorifugio, esposto al freddo e alla umidità di quellegiornate piovose, era cosa da perdermi d'animo .Tuttavia, rassegnato a coronare l'escursioneanche col sacrificio della vita, confidandonella nostra Ausiliatrice, il mattino seguente,nonostante l'alta febbre, mi rimisi in cammino,su per un'erta montagna di nuovo sotto la

fredda pioggia . Raccolte le poche energie, frastenti e cadute, potei tirarmi fin sulla cima .Ma verso le 11 del mattino, incontrato unpiccolo rifugio, una capannuccia di foglie dipalma, dovetti sospendere il viaggio perchèla febbre era salita a 40°. I miei kivaretti, micurarono come tanti fratelli: accesero subitoil fuoco, mi prepararono una bibita ben calda,

mi offrirono le loro coperte. Passai il resto diquella giornata senza darmi conto di ciò cheavveniva vicino a me. Solo verso mezzanottedistinsi i kivaretti, accoccolati attorno al fuoco .Al mattino, diminuita un po' la febbre, edessendo il sentiero tutto in discesa, ripresi ilviaggio e giunsi verso le due del pomeriggioa Chinimbì . Quivi accorsero subito i confra-telli di Mendez, che mi condussero il medicodella guarnigione militare, il quale rimasecinque giorni al mio fianco, prestandomi tuttele cure possibili. Grazie alla Madonna Ausi-liatrice, alle cure del medico e alle attenzionidei cari confratelli, in 14 giorni fui in gradodi ritornare a Mendez per la convalescenza .

Amatissimo Padre, son già passati tre mesie mi sento di nuovo in possesso delle mie forzefisiche e desideroso di lanciarmi ad altre escur-sioni .

Mi benedica e mi creda suo aff.mo in C . J .

Mendez, 20 luglio 1938 .Sac . GHINASSI GIOVANNI

Miss . Salesiano.

INDIA

Fervore d'opere.

Amatissimo Padre,volevo attendere la cronaca della benedi-

zione della nuova falegnameria inauguratadal nostro Arcivescovo Mons. Mathias l'8settembre scorso nella casa di Vellore ; ma ilmio silenzio è stato così lungo e le notizieaccumulate sono così care che ho pensato diincominciare a dargliene qualcuna delle piùimportanti .

Le è già giunta l'eco delle feste che tuttal'Archidiocesi di Madras ha tributato in questigiorni a S. E. Mons. Mathias in occasione delsuo giubileo d'argento sacerdotale . Il nostrozelantissimo Arcivescovo s'è cattivato in treanni la stima e l'affetto universale con quel-l'attività prodigiosa che aveva già illustrato ladiocesi di Shillong e con opere monumentaliche perpetuano il suo ricordo nella storiadella chiesa di Madras . La prima è quella delgrandioso Seminario di Poonamallee pel cleroindigeno, che in un anno portò a compimento .Sino al 1936 i nativi aspiranti al sacerdoziostudiavano il latino in ristrettissimi locali diuna zona di Madras considerata nelle stati-stiche come la più densa di popolazione fratutte le altre del mondo . Compiuti gli studi

umanistici, i seminaristi erano costretti a re-carsi in altre scuole fuori diocesi per proseguiregli studi di filosofia e di teologia . Il nuovoPastore comprese il disagio degli studentied in un anno provvide l'Archidiocesi delmigliore edificio che possano vantare i Semi-nari dell'India. La sua mole spicca a 20 chilo-metri in una verde spianata di Poonamalleericca di alberi giganteschi. L'ampiezza e l'ar-redamento delle aule, degli studi e dei dor-mitori, l'impianto elettrico con centrale propria,gli impianti igienici, ed i locali sussidiarioffrono le più moderne comodità agli studentiche già in buon numero godono il beneficiodella provvida costruzione .

Grandi fatiche costarono anche a Mons .Arcivescovo i lavori intrapresi per l'amplia-mento del grande collegio Santa Maria, chetiene alto il prestigio della Chiesa Cattolicanel campo dell'educazione giovanile . Ma anchein questo ha trionfato il suo zelo e il suo sensopratico .

Altra opera importantissima di Mons . Ma-thias fu l'aggiornamento e l'incremento dellabuona stampa . Inaugurata una nuova moder-nissima stamperia cattolica, S . E. rimodernòil settimanale cattolico, «New Leader» ; fondòuna rivista mensile « The Clergy monthly »per tenere al corrente il clero di tutto quantopuò interessare il ministero pastorale e glistudi sacri ; organizzò la diffusione di libri dicultura e di apologetica, con ottimo successo .Ma il suo genio organizzatore ebbe risonanzemondiali nell'indimenticabile Congresso Eu-caristico Nazionale, tenuto a Madras alla finedell'anno scorso . Fu infatti il suo tatto, il suolavoro indefesso, la sua abilità personale chefuse cattolici e non cattolici in quel trionfodi fede e di pietà eucaristica . Mai fino alloral'India s'era trovata così compatta e concordein un omaggio di fede a Gesù Eucaristico . Iquattro milioni di Cattolici indiani ebbero lagioia di sentire la voce diretta del Santo Padreche, non pago d'essersi fatto rappresentaredal suo Legato speciale, S . E. Mons. LeoneKierkels, Delegato Apostolico nelle Indie, sidegnò di dirigere ai fedeli un paterno radio-messaggio e di impartire l'apostolica benedi-zione. Il Congresso ha segnato nella storia dellaChiesa Cattolica in India una gran pietra mi-liare . Tutta la stampa ne ha parlato . L'Osser-vatore Romano del 23 gennaio di quest'annovi ha dedicato pagine intere documentandola cronaca con bellissime fotografie . Noi nondimenticheremo mai il fervore di quelle mol-titudini di cristiani, accorsi da ogni partedell'India, che fecero esclamare al luogote-

nente di Gandhi, l'attuale Primo Ministro :«Madras è diventata cristiana» . Non dimen-ticheremo mai il fastoso ricevimento del Le-gato Pontificio, l'imponenza delle sessioni efunzioni religiose alla presenza di una cin-quantina di vescovi rappresentanti la gerarchiadell'India nel suo anno giubilare ; i solennipontificali celebrati in tutte le chiese di Madras,alcuni nella fastosità dei riti orientali tanto inuso nel Sud India, e soprattutto la processioneinterminabile, devota e osannante, che portòin trionfo, nel monumentale ostensorio sor-retto dal Legato del Papa sul ricchissimo carro,l'Ostia santa di pace e d'amore . Dall'altofunzionario dell'Impero Britannico all'ultimo«fuori casta» del North Arcot, migliaia e mi-gliaia di cristiani di ogni sfera sociale, di questagrande penisola indiana, incedevano nei piùsvariati abbigliamenti, raccolti e devoti per lespaziose vie parate a festa, tra la rispettosaammirazione di oltre centomila Indi e Mao-mettani. Visione incantevole! Frutto d'unaintensa preparazione che comprese nel suoprogramma anche la riuscitissima settimanasociale, organizzata dallo stesso Arcivescovoalla metà di ottobre dello stesso anno 1 937.Era la prima del genere in queste parti . Com-preso dell'importanza dell'ora presente nellavita dell'India, che si trova ad uno svolto deci-sivo, facendo eco all'invito dell'Enciclica delSanto Padre sul comunismo ateo, Mons . Ma-thias lanciò un fervido appello a quanti siinteressavano del problema, senza distinzionedi fede . Aperse egli stesso la settimana conun discorso inaugurale prospettando la solu-zione cristiana del problema sociale, e presie-dette le animate sessioni in cui parlarono bennoti sociologi, tra il più vivo interessamentodell'eletto e numeroso pubblico .Meraviglioso sviluppo ha preso subito

l'Azione Cattolica fondata ed organizzata daM ons. Mathias con uno slancio incomparabile .E gloria ancora dell'Arcivescovo è l'erezionedi una grande scuola per l'insegnamento se-condario, la « St. Gabriel's High School » inun moderno grandioso edificio che accogliegiornalmente più di trecento giovani nativi,sotto lo sguardo di Don Bosco che sorridedal monumento in bronzo, copia di quello delCellini, nel vasto cortile . Tante particolari be-nemerenze aggiunte al prestigio personale edallo zelo del suo ministero gli suscitò nelluglio scorso un vero spontaneo plebiscitodi venerazione pel suo giubileo d'argento sa-cerdotale. Le feste s1 protrassero dal 2o al24 luglio u. s . con solenni pontificali in Cat-tedrale, pranzo ufficiale e ricevimento di onore,

funzioni speciali per la Comunità Indiana -Tamil, pei fanciulli ecc .

Si chiusero col pranzo dei poveri servitodai soci delle Conferenze di S . Vincenzo, eduna grande accademia all'aperto alla presenzadi migliaia di persone .

I fedeli offersero all'Arcivescovo anche unaborsa di 5.555 rupie per aiutarlo a sostenerele molteplici opere di carità organizzate .

Ringraziamo il Signore di tanto successo,ed augurando a Monsignore lunghi anni divita e di attività apostolica, preghiamo lei,amatissimo Padre, a benedirci ed a continuarcila sua affettuosa paterna predilezione .

15 agosto 1928 .

Affino in G . C.Don ELIGIO CINATO, Ispettore .

GIAPPONE

Glorie mariane.

Reverendissimo sig. D . Ricaldone,mentre la grande Famiglia Salesiana è tutta

in festa per l'ampliamento e l'abbellimentodella Basilica di Maria Ausiliatrice in Torino,anche i suoi lontani figli del Giappone, se-guendo la sua parola d'ordine, accrescono illoro zelo per aumentare il numero dei devotidi Maria Ausiliatrice e dei Cooperatori Sale-siani. Nelle varie residenze della Missione,nelle nostre Case di Tokyo, fu un fervore d'a-nime per realizzare praticamente questo do-vere con manifestazioni religiose che qua e làebbero speciali spunti degni di nota . La di-vozione alla Madonna, fin dai primi tempidella propagazione della Fede in Giapponeper opera di San Francesco Zaverio e dei suoiconfratelli, fu radicata profondamente nel-l'anima di quei primi cristiani . L'anima ar-dente dell'Apostolo ne aveva gettato le basicoll'insegnamento della Salutazione angelica(si chiama anche ora così) e colla recita delRosario ; e la devozione così vissuta servì piùtardi a determinare con chiarezza (insieme aidistintivi caratteristici del Cattolicesimo, qualiil celibato ecclesiastico e la devozione al Papa,legittimo rappresentante di N. S. Gesù Cristo)la tessera di distinzione del sacerdote cattolicodal pastore protestante di fronte ai discendentidei cristiani delle persecuzioni . Svolta con fedee con amore da ogni Missionario cattolico inGiappone, la tenera divozione a Maria ebbein questi ultimi anni nuovo impulso non solo

nella Prefettura apostolica di Miyazaki, maanche in tutto il Giappone, sotto il titolo diMaria Ausiliatrice, di Madonna di Don Bosco .Piace al buon popolo giapponese, forte e guer-riero, l'immagine di Maria Ausiliatrice, ideatada Don Bosco: in piedi, dominatrice sovrana,regina degli Apostoli, in atto di presentareGesù, il suo Figliuolo benedetto . Amor diMadre tenerissima, che trova così bel riscontronell'affetto materno delle madri giapponesi,adoratrici (non è esagerato il termine) dei lorofigliuoli! Maria potente dominatrice delle forzesovvertitrici del mondo : programma di azionedel popolo giapponese .

Una recente manifestazione di devozionealla Madonna nella nostra residenza di Beppumerita di essere segnalata . La città di Beppuè stazione balnearia e di cura idroterapica diprimaria importanza : meta dei gaudenti e deipoveri ammalati del Giappone non solo, madell'Oriente . Ogni forestiero che giunge inGiappone non manca di far visita alla città dellasalute . Quivi i Salesiani svolgono un fecondoapostolato di bene con la Parrocchia, conl'Oratorio festivo, con la Conferenza di SanVincenzo, col Segretariato degli ammalati, econ la diffusione della buona stampa . Fian-cheggiano questo magnifico lavoro di caritàle zelanti Figlie di Maria Ausiliatrice, chehanno un'opera magnifica per l'infanzia ab-bandonata, il «Giardino dei gigli», e quelle vereapostole di carità dell'Ospedale « Giardino dellaluce » per i poveri tubercolosi . La festa diMaria Ausiliatrice di quest'anno, svoltasi so-lennemente nella Casa delle Suore, ebbe ilsuo glorioso epilogo alla Missione in una so-lenne processione, la prima fatta in città, conla statua della Vergine a cui partecipò il localeOratorio festivo (tutto di pagani) e numerosopopolo che gremì il cortile della Missione .La Vergine benedice questa zona speciale cheha tanto bisogno delle cure di una Mammabuona verso tanti poveri ammalati che aspet-tano sollievo ai loro dolori, conforto e pacealle loro anime : l'Oratorio è fiorente ; i cate-cumeni aumentano ; i nuovi convertiti lavo-rano assai, come buoni apostoli in aiuto alMissionario. A Pasqua dell'anno scorso fu bat-tezzato un cieco, assai noto in Beppu. Ebbene,bisogna vedere con quale divozione recita ilsanto Rosario, e con quanto maggior zelo vaalla ricerca delle anime : ha già trovato diecifamiglie di ciechi e le viene guidando alla fede .Parlava un giorno con trasporto ad un amicodella santa Comunione, della gioia, della fe-licità che si prova nell'unirsi a Gesù . « Vogliofar anch'io la Comunione » gli disse l'amico

pagano. « Eh! mio caro, non ti è possibile senon diventi, come me, cristiano! . . . » . E l'amicoiniziò lo studio della religione. Appresa la re-cita del Rosario si fece dare dal Missionariouna grossa corona più adatta alle sue mani dicieco, e come franca professione di fede laporta pubblicamente al collo . Sapendo poi cheil sottoscritto si diletta di studi naturalistici,mi regalò un prezioso e curiosissimo esemplaredi serpente, dicendomi : « E pensare che inpassato ho adorato queste sciocchezze! . . .Bravo, Don Cimatti, lo metta in museo!» .Eleganti disposizioni della Provvidenza! Unaltro cieco di Miyazaki diceva al MissionarioDon Tassinari : «Oh, quale conforto spiritualericevo dalla recita del Rosario! Mi serve anchedi orologio . . . impiego un'ora precisa a dirlocon calma intiero! . . . » . Fervore invidiabile! . . .

I frutti delle Conferenze di San Vincenzosi moltiplicano meravigliosamente: quante ani-me avvicinano, quante ne conquistano quantemiserie sollevano! Una povera donna, ven-ditrice di uova, si introdusse per il suo piccolocommercio nelle case dei poveri : già cinquene ha portati al battesimo . . . Mi scrive DonArri da Beppu: «Pochi giorni fa seppi che c'eraun'ammalata grave in una povera casa . Andaiper vedere se si poteva fare qualche cosa . . .mi sbarrarono tanto d'occhi . . . Vidi un canestrodi uova in un angolo . Ebbi un'idea . Domandaise le vendevano, e mi dissero che per assisterel'ammalata non avevano potuto andare a ven-derle. Allora io dissi di portarle alla Missione,che ne avevo proprio di bisogno . Quei poveretti,felici di aver venduto le uova, non pensaronopiù ad altro . Potei battezzare l'ammalata, chemorì il giorno dopo» .

Maria Ausiliatrice ci fa davvero da Madre!Oh, ci aiuti a diffondere sempre più la suadevozione ; rinnovi tra di noi le grazie mate-riali e spirituali come ai tempi di Don Bosco,e dal rinnovato e riabbellito suo trono concedaa tutti di poter salvare tante anime . Ad Iesumper Mariam . È il caso dei nostri cari semina-risti giapponesi di Miyazaki .

La devozione alla Madonna e lo sviluppodella Compagnia del SS . Sacramento e delpiccolo clero han prodotto un fervore insolitoe fruttuosissimo nei soci, con riflessi conso-lanti sulla loro formazione e sull'andamentogenerale del Seminario. La festa del CorpusDomini fu un trionfo : funzioni religiose, pro-cessione col Santissimo, Congressino Eucari-stico, riuscito oltre ogni aspettativa, con di-scorsi, intermezzi musicali, una disputa inte-ressantissima sulla presenza reale di Gesùnell'Eucaristia, e un bozzetto d'occasione .

Nelle Catacombe, nuova composizione del no-stro Don Tassinari. Due ore di trattenimentoserio, istruttivo ed interessante .

Gesù benedetto, per mezzo della sua Madresantissima e di Don Bosco, conservi e fe-condi i germi di questo apostolato .

Suo aff.mo nel Signore1° luglio 1938

Mons. VINCENZO CIMATTI,Prefetto Ap . di Miyazaki .

ARGENTINA

Un passo innanzi .

Rev.mo Sig. Don Ricaldone,ho avuto la fortuna di assistere alla benedi-

zione d'un ampio laboratorio destinato ai fab-bri meccanici elettricisti ed ai falegnami dellascuola d'arti e mestieri della zona petroliferadi Comodoro Rivadavia . Lo sforzo dei missio-nari associato all'indirizzo sociale cristianodell'ente autónomo nazionale Y . P . F. promettemolto bene e fa sperare un rapido progressoper gli operai e gli impiegati .

I giacimenti petroliferi del golfo San Giorgiohanno un'estensione insospettata . Da quandosi fondò la Casa salesiana, 25 anni or sono, ipozzi in produzione vennero letteralmentecentuplicati . Le condizioni miserande deglioperai del 1913 sono un sogno lontano . Oggi,il lavoro bestiale, faticoso ed umiliante d'untempo è ridotto dalla tecnica a forma assai piùumana e sopportabile . Le centrali di produ-zione, grazie ad un ingegnoso giuoco di eccen-trici, eliminano il bisogno di quello sforzoumano che avviliva il bracciante addetto allaestrazione del liquido bituminoso pullulantea seicento, ottocento e più metri sotto il suolo .I pozzi-sorgente di petrolio e gas qui sonolimitati ; il ricco liquido viene estratto a forzameccanica. Una imponente stazione genera-trice di forza elettrica, mossa a gas naturalescientificamente raccolto dai pozzi, distribuiscel'energia d'alta tensione a tutta la zona perparecchie decine di chilometri . Stazioni trasfor-matrici riducono la tensione alle unità indu-striali ed innocue occorrenti . Parecchi piroscafinazionali sono impiegati al trasporto del pe-trolio ai porti di Buenos Aires, la Plata, BahíaBianca, e fluviali sino a Santa Fe .

Delle zone petrolifere argentine finora questadi Comodoro Rivadavia è la più importantee di più apprezzabile rendimento .

Nello sfruttamento di questa ricchezza na-zionale guadagnano il pane quotidiano oltrediecimila tra operai ed impiegati . La cittadinaconta oggi più di 20 .000 abitanti di una qua-rantina di nazionalità . Il problema più graveè indubbiamente quello religioso-morale . Lesette estremiste han tentato di impadronirsidell'ambiente ; l'accortezza dei capi d'ammini-strazione tolse ogni pretesto, correggendo me-todi ed applicando criterii umani di cristianaciviltà: equo salario familiare, abitazioni di-gnitose per gli operai, assistenza degli amma-lati, cura dei dopo-lavoro, e, più di tutto,l'educazione della figliolanza cui provvedonoscuole appropriate e ordinate ad una prepa-razione sociale sulla base del Credo catto-lico .

L'apertura della scuola d'arti e mestieri èun altro passo in questo orientamento . I gio-vani dai 14 ai 18 anni, finito il corso elemen-tare, avviati alla professione più rispondentealle inclinazioni individuali, tolti dall'ozio edalle incertezze di un avvenire oscuro, allon-tanati dal pantano in cui germoglia il virusantisociale, saranno la più ambita guarentigiaper l'avvenire della famiglia operaia di questeterre patagoniche .

Impartì la benedizione rituale lo stessovenerato Vescovo diocesano, Monsignor Ni-cola Esandi, accompagnato dal suo Vicariogenerale Monsignor Borgatti, e vi assistetteanche il Presidente nazionale degli ex-allievidi Don Bosco in Argentina, Dottor RaulIgnacio Ferrando colla degna sua consorte,le nostre benemerite Patronesse e Cooperatricidi Buenos Aires presiedute dalla gentile signoraElisabetta Casares de Nevares e accompagnatedalle coraggiose giovani del laboratorio perle missioni e case salesiane della Patagonia .Ad agevolare il viaggio da Buenos Aires laDirezione dei giacimenti petroliferi mise gen-tilmente a disposizione il migliore dei basti-menti della propria flotta, il « 13 Dicembre »di 14.000 tonnellate . Fu battezzato « 13 Di-cembre » per ricordare la data della scopertadel prezioso liquido nascosto sotto questeterre inospitali che Darwin nel 184o definivaterre di maledizione . Il nostro Santo Fonda-tore invece, nel 1885, prevedendo il meravi-glioso sviluppo di tutta la Patagonia, primapercorsa da tribù selvaggie che vi semina-vano stragi, vi distinse molte case della no-stra missione tutte collegate da lunghissimestrade percorse da veicoli curiosi, indescrivi-bili ai suoi tempi, che sorvolavano i tetti dicase altissime .La nostra casa di Comodoro fu fondata

in quel 1913, in ore calamitose e difficili, fratanta scarsezza di personale che si dovette ri-correre a Maria Ausiliatrice e chiedere un mi-racolo, perchè il personale era così malandatoin salute che a sentenza dei medici uno deitre scelti non si sarebbe sostenuto in vita piùdi tre mesi . Don Augusto Crestanello, DonArsenio Guerra ed il bravo coad . DomenicoZago, tutti e tre sofferenti, anzi il secondo al-zatosi da letto dopo gravi emorragie, coraggio-samente accettarono l'invito di affrontare ladifficile fondazione, senza danaro e senza sa-lute. I catechismi gettarono il seme meravi-glioso che cambiò l'ambiente prima ostile epericoloso di questa nascente città del petrolio .Oggi un fiorente oratorio coi suoi GiovaniEsploratori ed un collegio con oltre trecentoragazzi danno garanzia di vita cristiana . Lebenemerite Figlie di Maria Ausiliatrice cu-rano gli ammalati dell'ospedale e guidano albene oltre quattrocento oratoriane . La vitaparrocchiale fiorisce mirabilmente sotto laguida del venerando missionario D . LuigiMarchiori .

Amato Padre, gradisca questi fiori campestrie benedica il suo sempre aff.mo

Comodoro Rivadavia, 3-10-1938 .Don LUIGI PEDEMONTE .

Lettera di Don Giulivo ai giovani .

Carissimi,Il Santo Padre Pio XI, congedandosi da Castel-

gandolfo, ha regalato una medaglia di S . GiovanniBosco ai Reali Carabinieri ed ai Metropolitani cheavevano prestato servizio attorno al palazzo ponti-ficio, accompagnando il dono con queste auguste pa-role : «È anche questa medaglia adatta alle circo-stanze perchè, se pure non reca l'effigie di un mili-tare, porta tuttavia quella di un vero soldato dellavoro e del dovere, di uno che appunto per questoè diventato Santo: Don Bosco, vale a dire quantoc'è di più italiano e di più incoraggiante

»

. . . « S. Gio-vanni Bosco ben può chiamarsi il soldato della caritàe non solo in Italia ma sotto tutti i cieli, perchèdovunque i Salesiani ne portano il nome e lo spiritofacendo a tutti del bene » (22-26 ottobre u . sc.) .Ecco, miei cari, tre qualifiche militari che fanno

veramente invidia : soldato del lavoro, soldato deldovere, soldato della carità ! Tempratevi adunquevolentieri allo spirito di S. Giovanni Bosco e conqueste qualifiche assicurerete alla Patria il più altoprestigio, conforterete la Chiesa col più nobile apo-stolato .

Ne andran fiere le vostre famiglie, i vostri educatoried anche il vostro aff mo

DON GIULIVO .

GRAZIEattribuite all'intercessione di

MARIA SANTISSIMA AUSILIATRICEe di SAN GIOVANNI BOSCO

Raccomandiamo vivamente ai graziati, nei casi diguarigione, di specificare sempre bene la malattia ele circostanze più importanti, e di segnare chiaramentela propria firma.

Non si pubblicano integralmente le relazioni digrazie anonime o firmate colle semplici iniziali.

Tua figlia non morrà . - Mia figlia Oliva, il 19maggio, si ammalava di un gonfiore alla gamba conaltissima febbre che la ridussero in condizioni dispe-rate . Sei medici chiamati a consulto convennero nelriscontrare l'avvelenamento del sangue ed escluseroogni speranza di salvezza . Trasportata tuttavia al-l'ospedale, feci visitare la figliola da un altro specia-lista che ritenne invece trattarsi di risipola, e co-minciò un altro genere di cura. Ma il male era tantoavanzato e la figliuola così stremata di forze, che,lungi dall'ottenere un miglioramento, le condizionisi complicarono e la malattia degenerò in piemìa.Chiamato un altro specialista non potè fare altroche constatare l'impossibilità di arrestarne il decorsoe di allontanare il pericolo. Infatti, il 7 giugno, entròin agonia, ed io fui chiamata d'urgenza al suo ca-pezzale . Il mio dolore era indicibile, ma, nonostantela disperazione dei familiari, mi aggrappai con tuttala forza dell'amore materno all'unica speranza chemi rimaneva E mentre mio marito e mio figlio di-scutevano del luogo della sepoltura, io presi a mol-tiplicare preghiere e lagrime al trono di Dio . Passaianche la notte in preghiera, supplicando Don Boscoad interporre la sua intercessione . Verso le 12 deldì seguente mi parve di sentire una voce che mi

dicesse all'orecchio : « La tua preghiera è esaudita :tua figlia non morrà! ». Rimasi così sorpresa checomunicai la cosa a mio marito. Questi volle tele-fonare all'ospedale . Quale non fu la nostra gioia nelsentire che veramente la nostra figliuola aveva ripo-sato tutta la notte, che era cessata la febbre, e chenon c'era più traccia del male ! Quanti erano a co-noscenza del suo stato rimasero meravigliati e ri-conobbero con noi l'intervento divino nella subitaneaguarigione. Mentre tutta la mia famiglia ne dà graziea Dio, io invio un'offerta per le Opere salesiane eprego sia resa pubblica la grazia ottenuta

Buffalo, (Stati Uniti), 17-VI-1938 .RINA BELLINA .

Guarisce la mamma . - La sig. Linda Galli inBrianti rende pubblica la grazia della guarigionedella mamma, Maria Maini ved. Galli, che, colpitada appendicite e peritonite, aggravata da continuecoliche, era ridotta agli estremi, senza speranzaumana e nell'impossibilità di un intervento chi-rurgico, data l'estrema debolezza e l'avanzata età(74 anni) dell'inferma. Ispirata a ricorrere a S . Gio-vanni Bosco, iniziò una novena colla sua famigliae ben presto l'inferma prese a migliorare . Ora,completamente ristabilita, attende ai suoi consuetilavori. In fede

Parma, 19-IX-1938 . Il parroco di S. BenedettoSac. DOMENICO GRISENTI, salesiano .

L'orizzonte si rischiara . - Versavo nella più cupadisperazione per non poter appianare una difficilis-sima situazione. Nel mio dolore ricorsi a S . Gio-vanni Bosco e, dopo lunghi mesi di attesa, l'oriz-zonte si è rischiarato nel più impensato dei modi .

Ora attendo altre grazie con piena fiducia nell'in-tercessione del nostro Santo. Manterrò ogni pro-messa e farò conoscere sempre più Don Bosco el'Opera salesiana Con infinita riconoscenza

Loro Piceno, settembre 1938 .

ADA NATALI

Anche nel Siam. - Un giovane recentementeconvertito dal buddismo, correttore di bozze nellanostra stamperia Udom Phan - preziosa semente -in un momento d'incertezza sul lavoro, ebbe unamano malamente schiacciata dalla morsa di una pe-dalina . Angosciati e temendo gravi complicazionidalle ferite, lo trasportammo d'urgenza alla città,supplicando nel frattempo Don Bosco a venire innostro aiuto . La sera dello stesso giorno, con mera-viglia di tutti, il ferito era già di ritorno in mezzoa noi, con la dichiarazione medica di scomparsopericolo d'infezione. Il dottore buddista, sentì ilbisogno d'esclamare : « Thà Phra : mài Xùei, lambak » :Se Iddio non veniva in aiuto erano guai!

Riconoscenti rendiamo pubbliche grazie al Signoree a San Giovanni Bosco .

Bang Nok Kkuek (Siam), 1° settembre 1938 .Sac . SILVIO DE MUNARI

Direttore dello Studentato Salesiano .

I dolori cessano all'istante . - Ai primi di settembredello scorso anno, fui sorpreso da forti dolori alledita del piede destro che in pochi giorni si diffuseroalla gamba, rendendomi molto fastidioso il cammi-nare . Ricorsi al dott. Alfani, Primario dell'OspedaleMilitare S. Anna in Venezia, il quale disse che sitrattava di dolori artritici progressivi, e mi ordinòalcune iniezioni . Consigliato pure a mutar clima,venni a Schio dove, continuata la cura, stetti me-glio per un paio di mesi . Verso Natale ritornò ilmale. Rinnovai la cura, e il miglioramento proseguìfino al mese di marzo . Ma verso la fine del meseecco ritornare il male, più forte di prima, tanto danon permettermi riposo alcuno di notte.

Decisi allora di ricorrere a D. Bosco ; ed una sera,staccata la reliquia da una sua immagine, la fasciaisopra le dita che mi facevano più male, e mi misicon fiducia a letto .

Da quell'istante, il male, che da tante notti mitormentava, scomparve affatto .

Passati ormai sci mesi, sento il dovere di renderepubblica la grazia .

Schio, 31-IX-1938 .Don MICHELE ROSSO, Salesiano.

Guarita per miracolo . - Colpita da gravissimapolmonite, mi aggravai tanto che dalla mattina del18 alla sera del 19 maggio 1937, il medico curanteed un altro chiamato a consulto dichiararono chenon c'era più nulla da sperare : non avrei passatala notte . Alle 10 di quella stessa sera mi venneroamministrati gli ultimi Sacramenti . Subito dopo,dietro consiglio del parroco, mi si mise indosso unareliquia di S . Giovanni Bosco e in suo onore variconoscenti cominciarono una novena . Io promisidi rendere pubblica la grazia, se il Signore, per in-tercessione del Santo mi avesse ancora conservatoall'affetto delle mie tenere bambine e dei miei cari .Al mattino seguente, con grande meraviglia di

tutti, il medico potè constatare che la crisi era su-perata. La malattia si risolse lentamente, ma finoa completa guarigione. A distanza di 15 mesi, nonne sento alcuna conseguenza e rendo pubblichegrazie a S. Giovanni Bosco .

Valle S . Floriano, 8-VII-1938 .DINALE AGNESE in DAL MORO.

Bronco-polmonite bilaterale diffusa. - II 28 aprileu . s . il nostro Nino, di tre anni, fu assalito improv-visamente da forti febbri e il dottore dichiarò trat-tarsi di bronco-polmonite diffusa bilaterale. Nonci lasciò speranza di salvezza. Noi allora ponemmol'immagine dell'Ausiliatrice e una reliquia di SanGiovanni Bosco sotto il guanciale del malato e man-dammo un'offerta a Torino per la celebrazione diuna Messa all'altare privilegiato di Maria Ausilia-trice . Il giorno della settima, le condizioni del bimbo

apparvero assolutamente disperate. Il dottore cu-rante disse : « Ci vorrebbe un miracolo!» Diciottogiorni durò la lotta tra la vita e la morte . . . poi im-provvisamente la febbre scomparve e il caro Ninosi assopì. Era la salvezza ! Ma, otto giorni dopo, im-provvisa e violenta riapparve la febbre con pericolodi pleurite . Angosciati ma fiduciosi invocammo connuovo ardore l'aiuto dei nostri intercessori e il17 giugno la febbre scomparve definitivamente . Orail nostro Nino sta bene . Con infinita riconoscenzarendiamo pubblica la grazia e mandiamo la nostraofferta.

Nigone, 24-VII-1938BOMBARDI PAOLO e ROSA, coniugi .

Guarita da gravi disturbi addominali . - Colla piùviva gioia mi son recata a Torino per ringraziareMaria Ausiliatrice, S . Giovanni Bosco e la VenerabileMaria Mazzarello di avermi scampata da certa morte .

Da una quindicina d'anni soffrivo di disturbi ad-dominali. Visite mediche e cure varie non valseroa nulla . Anzi nel gennaio del 1937, il male si aggravòtanto da costringermi a letto : ero stata colpita dalcosì detto miserere Mi misi nelle mani di San Gio-vanni Bosco e lo pregai ad intercedere per me pressoil Signore interponendo anche l'intercessione diMaria Ausiliatrice e della Ven . Mazzarello . Mi recaiquindi a Genova per una radioscopia, e, consigliataa sottopormi ad una triplice e grave operazionechirurgica, fui ricoverata alla Casa di cura annessaall'Ospedale Galliera. Qui mi visitò il professoreParodi che dichiarò necessario ed urgente l'attooperatorio per evitare una certa morte . Messa ognimia speranza in S . Giovanni Bosco mi assoggettaialla prima non lieve operazione, e poi alla secondaassai più delicata . Stetti in pericolo di vita parecchigiorni ; poi mi ristabilii alquanto e sopportai beneanche la terza operazione riacquistando in seguitola primiera salute .

Oltre alle valenti cure del professore, io attribuiscoil buon esito alla grazia di Dio invocata dai validiIntercessori e ne rendo pubbliche grazie .

Genova-Nervi. 14-VIII-1938VILLA ROSA.

In condizioni pietose . - Da tempo ammalato didiabete, mi sentivo già tanto debole da non poterpiù attendere al mio ufficio. Il 21 febbraio u . sc .fui assalito da una forte febbre che in pochi giornimi ridusse in condizioni talmente gravi da doveressere ricoverato d'urgenza all'ospedale di Monfal-cone. Là i medici mi riscontrarono una alta glicemia,glicosuria notevole ed acetonuria ed un focolaio dipolmonite a sinistra . Avevo ormai perso la coscienza,le condizioni del cuore erano debolissime, il respiroaffannoso, la nutrizione scarsissima, tanto che imedici, data la presenza del diabete, avevano for-mulato una prognosi infausta .

Divenuto quasi un naufrago della vita, pieno difede nell'aiuto di Dio, meditavo sul mistero dellavita e della morte, tra alternative di timori e disperanze .

Intanto i miei buoni parrocchiani, specialmentequegli appartenenti all'Azione Cattolica, trepidando

per la mia salute, affidarono la mia guarigione aSan Gio. Bosco, ed io con voto mi obbligai con loroa pellegrinare al suo altare in Torino ed a propa-gare il suo culto in Monfalcone . Le preghiere deibuoni e l'opera di eccellenti sanitari mi ridiederola salute. In pochi giorni si verificò un migliora-mento così evidente che parve un miracolo . Lafebbre scomparve ; io riebbi la coscienza, pur nonserbando ricordo alcuno dello stato passato, la gli-cemia ritornò quasi normale e il focolaio polmonaresi risolse. Dopo una convalescenza di circa un mesepotei uscire guarito dall'ospedale col pieno possessodelle mie forze fisiche, la mente lucida, e la scom-parsa dei miei malanni. Son già stato a Torino,per ringraziare il Santo Don Bosco, partecipandoal pellegrinaggio friulano dei cooperatori salesianidal 3o agosto al 3 settembre u . s. Il 1° settembreho celebrato la Messa di ringraziamento all'altaredel Santo . In segno di riconoscenza e per adempierealla promessa di diffondere la sua devozione in Mon-falcone, il giorno 9 ottobre ho celebrato una festasolenne in suo onore con novena e predicazione diun Salesiano di Pordenone, ed ho fatto collocaresull'altare nella cripta del Duomo una statua delSanto acquistata a Torino . Ora rendo pubblica lagrazia anche per mezzo del Bollettino .

Monfalcone, 23-X-1938.Mons. Dott . GIOVANNI MAZZI

Arciprete .

Calcolosi renale . - Ero affetto da calcolosi renalee ne percepii i primi sintomi nel 1931. Il 18 ago-sto 1937, la radiografia accertò la presenza di uncalcolo nel rene sinistro. Ad intermittenze variabili,e ad onta di innumerevoli cure di dottori e profes-sori e di uno speciale regime di vita nel vitto, nelmoto, ogni mese provavo dolori renali fortissimi,della durata di due e più giorni che mi cagionavanonevrastenia, insonnia, inappetenza, perdita di me-moria, esaurimento e debilitazione dell'organismoriducendomi il peso da una media di 64 a 55 chili .

Mi ero quasi deciso all'operazione inevitabile chesarebbe stata più difficile in età più avanzata, quando,il 17 agosto 1938 tra terribili dolori protrattisi pertre giorni, riuscii ad espellere spontaneamente ilcalcolo. Ora sono completamente e perfettamenteguarito. Attribuisco la grazia all'intercessione diMaria SS . Ausiliatrice e di S. Gio. Bosco, ai qualimi rivolsi con continue preghiere .

Pisa, 17-IX-1938 .ROSSETTI ORTENSIO.

Incolume. - Il 7 agosto u. sc . ritornando dallacittà dov'ero stato per esercitare il santo ministero,mentre camminavo adagio in un punto tortuoso edombreggiato della mulattiera, fui gettato violente-mente a terra . Mezzo stordito per il colpo, mi guar-dai attorno e mi vidi fra le zampe d'un cavallo chem'era saltato addosso alle spalle . Mi rialzò lo stessocavallerizzo, tutto mortificato di non aver potutofrenare la bestia. Per grazia di Dio me la cavaicon qualche strappo al soprabito e alla veste, conlievi contusioni alla mano destra ed escoriazioni algomito . Quella mattina, appena uscito di casa, ero

tornato indietro per mettermi in tasca una reliquiadi S. Gio. Bosco, perchè mi scampasse da ognipericolo . A lui quindi attribuisco l'avere evitatonella caduta peggiori conseguenze .

Los Teques (Venezuela), 25-VIII-1938 .Sac. G. B. POMPIGNOLI

Miss. Salesiano .Un male misterioso. - La giovane diciannovenne

Fiori Ines di Felice, di questa mia parrocchia, dadiversi mesi era tormentata da un malore misteriosoche nessun medico riuscì a definire. Dagli eccessisembrava si trattasse di epilessia o di corea ; ma inrealtà non era nè l'una nè l'altra. Tutte le curefurono inefficaci ; anzi il male aumentò in un modotanto impressionante che anche i suoi genitori do-vettero passare notti intiere senza chiudere occhio .

Più volte fui chiamato presso l'inferma per im-partirle la benedizione e pensai di consigliarla arivolgersi con fiducia a S . Giovanni Bosco con unafervida novena promettendo, a grazia ricevuta, dipubblicarla nel Bollettino e di fare anche un'offertaa favore delle Opere Salesiane . Ebbene, nel corsodella novena il male è scomparso come per incantocon grande soddisfazione e meraviglia di tutti . Daallora essa gode perfetta salute e calma . Con pro-fonda gratitudine, la graziata adempie le sue pro-messe . In fede

Ripapersico di Portomaggiore, 10-X-1938 .Il Parroco

D. ATTILIO BELTRAMI .Evita un'operazione. - Da lungo tempo soffrivo

di dolori addominali, che in principio del mese dimarzo u . s . si acuirono fortemente associandosi adaltri disturbi di carattere generale . Mi recai da unospecialista per un minuzioso esame . L'esame me-dico rilevò l'esistenza di una ciste, già di allarmantevolume, che nel termine massimo di due mesi avreb-be resa necessaria un'operazione di laparatomia .Nel frattempo il professore mi prescrisse alcunemedicine . Spaventata dalla prospettiva dell'opera-zione, io mi rivolsi cori fiducia a S . Giovanni Bosco,che già in altre occasioni ci aveva dimostrata la suabontà. A me si unirono mio marito ed altre personeamiche, e tutti insieme cominciammo una novena,facendone seguire altre, con promessa di pubblicarela grazia e inviare l'offerta per una vetrata a colorida collocarsi nella chiesa salesiana di S . Agostino .

Trascorso poco più di un mese ritornai dal pro-fessore, e questi, con meraviglia, constatò che nonc'era più traccia di ciste .

Con infinita riconoscenza compio l'una e l'altrapromessa, fiduciosa che S . G. Bosco ci voglia con-tinuare la sua protezione .

Milano, 2-X-1938 .TERESA FRANCONE TURCHINI .

Salva l'occhio. - Mio fratello Cesare rischiava diperdere la vista per un grave accesso glaucomatoso bi-laterale . Venne quindi sottoposto ad una difficile ope-razione che, a detta di valenti specialisti, lasciava quasinessuna speranza di salvezza per l'occhio sinistro .Lo raccomandammo fervorosamente all'intercessione

di S. Giovanni Bosco e, dopo quattro mesi di cura,egli ha potuto ritornare alle sue occupazioni diprofessore nell'orchestra sinfonica dell'E . I . A. R .,sopportando benissimo un recente giro artistico,per cui la sua guarigione si può ritenere ormaicompleta. Il Santo ci ha voluto benignamente esau-dire anche forse perchè io sono un affezionato exallievo dei Salesiani, che ho imparato ad amaredurante la mia permanenza nel collegio S . FilippoNeri in Lanzo, sotto la guida di quel grande edindimenticabile educatore che fu il prof. Don Giu-seppe Puppo.

Coi miei rinnovati ringraziamenti, le faccio te-nere la somma promessa per le Opere salesiane .

Torino, 2-VI-1938 .

Dott. CARLO MOLAR.

Per intercessione della Beata Mazza-rello :

Ai primi di agosto u . s ., dopo aver passato alcuntempo a Napoli con le Figlie di Maria Ausiliatrice,mi ero recata in famiglia per le vacanze . Mi sentivopiuttosto male, ma attribuivo tutto alla stanchezza .La sera stessa però dovetti mettermi a letto confebbre altissima . Il medico, chiamato d'urgenza,non si pronunziò subito, ma fece capire che sitrattava di un caso molto grave, che poi classificòper tifo di natura maligna .

Tra il dolore e la preoccupazione dei miei, io mimantenni calma e mi rivolsi con fiducia a Maria SS .Ausiliatrice e a S . Gio. Bosco che hanno sempreprotetto la mia famiglia .Nei giorni seguenti però andai sempre peggio-

rando : là temperatura aumentò vertiginosamente esi pronunziarono complicazioni bronco-polmonari,sicchè il pericolo divenne sempre più serio . Chia-mato telegraficamente, accorse mio fratello e ci con-sigliò a concentrare tutte le nostre suppliche versoMadre Maria Mazzarello . Accondiscesi e incomin-ciammo subito una novena .

Intanto al tifo si aggiunse la bronchite e poi lapolmonite, come si temeva . Con fiducia grande neimomenti più cruciali del male non facevo che ripe-tere: « Madre Mazzarello ! Madre Mazzarello ! » .Facevo la Comunione tutti i giorni e pregavo, pre-gavo . . . Promisi a Madre Mazzarello che sarei an-data a Roma per assistere alla solenne sua Beatifi-cazione, che avrei data me stessa al suo Istituto, chesarei andata nelle Missioni estere se l'obbedienzame lo avesse permesso . . .

La polmonite mi lasciò in modo inaspettato . Unpo' più tardi anche la bronchite accennò ad andar-sene. Ma sopraggiunsero sintomi non dubbi di me-ningite . Raddoppiammo le preghiere, tutti i mieisi accostarono con me alla santa Comunione, leSuore Salesiane di Martina Franca, di Napoli, iSalesiani delle Case dove si trovavano tre miei fra-telli si unirono a noi, e Madre Mazzarello mi ot-tenne la grazia .Alla fine di agosto il pericolo immediato era

scomparso. Io cominciai a sentire un leggero mi-glioramento. Attesi ancora lungamente nel letto che

la febbre sparisse del tutto e il17 settembre per la prima voltami alzai.

Oggi, ancora convalescente,sento il dovere di rendere pub-blica la grazia adempiendo allaprima parte delle mie promesse .

Caria (Catanzaro), 4-X-1938 .ROSETTA PUGLIESE .

Per intercessione del Ser-vo di Dio Don MicheleRua .

Mio babbo fu colpito da unmalessere che gli cagionava acutidolori e non gli lasciava requie nègiorno nè notte . Io provavo unagran pena a vederlo tanto soffrire,in età così avanzata . Mi rivolsicon fiducia all'intercessione di D .Rua e il 15 maggio incominciaicon mio padre una novena in pre-parazione alla festa di Maria Au-siliatrice . Feci quindi inghiotti eall'infermo una reliquia del Servodi Dio, coronando la novena conuna bella Comunione .

Il 24 maggio mio padre eraperfettamente liberato dai suoiacuti dolori.

Con riconoscenzaGrotte, 14-VI-1938.PICCONE MARIA STEFANA .

Guarigione insperata. - Labambina Anna Barello, di anni10 , giocando con dei vetri rotti,si fece un profondo taglio al pu-gnetto della mano destra . La gra-ve ferita all'arteria e alle venecircostanti le produsse una forteemorragia, che però venne arre-stata . Senonchè, dopo una ven-tina di giorni, essa accusò unmale accentuato al braccio e ildottore del paese constatò trat-tarsi di una gravissima infezione .Trasportata d'urgenza nell'Ospe-daletto di S. Filomena di Torino,il medico chirurgo constatò cheil male era molto avanzato e dif-ficilmente guaribile . Nella primanotte di ospedale la bambinavenne sorpresa da una nuova gra-ve emorragia al braccio, che nonsi riusciva ad arrestare. Si per-dette quindi ogni speranza di sal-varla e la si vedeva morire da unmomento all'altro dissanguata .L'infezione le produceva anchefebbre altissima . In tale frangente,

si invitò la bambina a ricorrereall'intercessione del Servo di DioDon Rua, dal quale era già statain altra occasione graziata . Edessa fiduciosa, trangugiò spon-taneamente due pezzetti di re-liquia del Servo di Dio .

L'efficacia dell'intercessione diDon Rua non tardò a farsi sen-tire, poichè, malgrado le previsionidei dottori curanti, la piccinacominciò a migliorare e, dopo15 giorni, potè uscire dall'ospe-dale, guarita .

Ne siano rese vivissime grazieal Servo di Dio, per la cui causadi beatificazione la mamma rico-noscente invia una tenue offerta .

Torre Bairo, 7 -X -1 93 8 .Famiglia BARELLO .

Ringraziano ancora della lorointercessione Maria SS. Ausi-liatrice e S . Giovanni Bosco :

Ronchail Paola (Chatillon) per se-gnalatissime grazie ricevute.Paterno Elvezia ved. Sava (Cata-

nia) per grazia ricevuta .Monaco Addolorata (Lecce) per la

miracolosa guarigione del nipote se-minarista colpito da una fiera polmo-nite.F. F . per l'ottenuta guarigione di

una figlia.Gilardi Antonio (Lomello) per l'ot-

tenuta guarigione : invoca continuaprotezione da San Giovanni Bosco

Ottalia Bona Maria (Torino) perla promozione di due figli .R. P. ex-allievo (Catania) per una

segnalatissima grazia ricevuta .Togneri Benedetto e Giannina (Co-

reglia Antelminelli) perchè il figlioUmberto, ridotto in fin di vita dauna bronco-polmonite infettiva com-plicata con nefrite, potè riacquistarela primiera salute .

Bruni Rosa (La Spezia) per segna-latissime grazie ricevute e in modoparticolare per essere stata preservatacol marito e tre nipotine, da certamorte in un disastro automobilistico .Kim Suan Teresa (Bang Nok

Khuek - Siam) per l'ottenuta conver-sione e sistemazione di persona ca-ra che da 10 anni più non si acco-stava ai SS . Sacramenti .

Faletti Piero perchè, sofferente permale di gola, riacquistò la primierasalute .

Aletti coniugi (Varese) per la gua-rigione del figlio Renato, operatodi peritonite .

Orlandi Maria (Castel S . Gio-vanni) perchè una sua figlia, colpitae tormentata per ben 7 anni da unaforma di eczema alle mani, guarì perintercessione del nostro Santo .

Ferreri Ignazio (Monreale) perchè,colpito da infezione intestinale, riac-quistò la primiera salute.

Toffalori Livia (Monte Valpolicella) per la miracolosaguarigione del piccolo Sergio colpito da polmonite ebronco-polmonite .

Rossi Attilio e Regina - coniugi (Rovarè) perchè ilfiglio Benicio, quattrenne, colpito da morbillo complica-tosi poi con bronchite capillare, guarì prodigiosamentein pochi giorni .

Del Signore Severina ved . Cominetti (Camasco) perl'ottenuta guarigione di un nipotino e per l'assistenzae i favori ricevuti in circostanze penose della vita .

Tuneri Assunta (Bareggio) perchè, colpita da gravis-sima bronco polmonite e spedita dai dottori, riacquistòla primiera salute .

Bottiroli Assunta (Pavia) pel felice esito di una opera-zione chirurgica ; per la guarigione dei consorte e per lariconquistata salute di un bimbo .

Galdieri Rocco - ex-allievo (Casandrino) perchè per-sona cara di famiglia, colpita improvvisamente da atrocidolori viscerali, ne fu liberata applicando alla parte soffe-rente una reliquia di San Giovanni Bosco .

Vaccarone Giordano Gina pel felice esito di una ope-razione chirugica ; ha fatto l'offerta promessa e invocacontinua assistenza .

Meneghini Lina (Arsiero) per la speciale assistenza edaiuto ricevuto da San Giovanni Bosco in un corso acce-lerato di studi e pel felice esito degli esami .

Vittorio Emma (Pavia) per l'ottenuta guarigione di unanipotina colpita da paralisi infantile alle gambe.

Zorio Domenica (Torino) per . una grazia ricevuta ; in-vocando protezione .

Famiglia Galloni (Voltri) per la guarigione completadel figlio Mario, colpito da febbri insidiose .

Tosi Paroni Lina (Busto Arsizio) perchè il figlio Pieropotè superare difficili esami .

Bilotti Elisa per l'assistenza ed aiuto ricevuto in unapenosa circostanza .

Guadagnini Maddalena (Esine) per segnalatissime gra-zie ricevute e per quelle ancora che spera ricevere .

Moretti Igino (Potenza Picena) perchè, colpito da tu-more cerebrale e sottoposto a difficile operazione, neuscì miracolosamente bene riacquistando perfetta salute .

Ronchail Nicolina (Chatillon) perchè il babbo, colpitoda grave malore, migliorò al contatto di una reliquia diSan Giovanni Bosco e in breve tempo si ristabilì deitutto .Borgata Guerrino ch . salesiano (Colle Salvetti) perchè

in una caduta da un albero scampò da certa morte .Vaccari Ricordo (Strambino Romano) perchè, colpito

da pleurite sierosa sinistra, dopo una lunga degenza al-l'ospedale potè ritornare in famiglia perfettamente gua-rito e superare gli esami .

Castagno Minetto Domenica (Bagnolo Piemonte) per-chè, colpita da lesioni ai polmoni e ricoverata in un ospe-dale, ne uscì guarita dopo soli 40 giorni di cura .R. G . - reduce d'Etiopia (Palestro) per segnalatissime

grazie ricevute .Crivello Giuseppe (Moncalieri) per aver ottenuto da

San Giovanni Bosco un ottimo esito degli esami. Invial'offerta promessa .

Bertoli Ercole perchè la consorte, colpita da broncopolmonite doppia e spedita dal dottore curante, improv-visamente riacquistò la primiera salute!

Biao Arnolfo (Montiglio) per scampato pericolo digrave conseguenza da commozione cerebrale causata daforte contusione al capo riportata sul lavoro .

Gerli Maddalena (Racconigi) pel buon esito degliesami .

Ferrero Giuseppina (Cocconato) pel buon esito d'unaoperazione subita dalla sua figliola .F. D . C. (Milano) per una segnalatissima grazia rice-

vuta, invocando continua protezione .

Ringraziano ancora:LA BEATA MARIA MAZZARELLO:

Demichelis Carlo fu Luigi - salesiano (Torino) pel fe-lice esito di operazione chirurgica. - Coppo Maria -Tavella Weber Marcella - Dezzani .

IL VEN. DOMENICO SAVIO :Barra Michele.

IL SERVO DI DIO DON MICHELE RUA :Albera Maria per aver potuto evitare una grave e deli-

cata operazione chirurgica .

In fiduciosa attesa .Raccomandiamo caldamente alle preghiere di tutti i nostri

Cooperatori le seguenti persone e le loro particolari in-tenzioni:Archero Angiolina, Bassignano Berruto Rosa, Bertero

Maria Luisa, Bodi Vincenza, Bodo Maria Antonia, Bon-vini Don Cesare, Bozzino Carolina, Bramardi Maria,Brarda Maddalena, Bruni Rosa, Caffasso Agnese, CapriSantina, Ceresa Belia, Cucchi Don Giacomo, De Gio-vannis Elsa, Faloci Alessandro, Gado Vanda, GhirardottiAntonio, Giobasso Luigi, Griffa Lina, Isola Bella, Lago-stena Antonio, Laguzzi, Lorenzato Giovanna, MacciaPina, Manfredì Giacinta, Mangini Andrea, Maracci Ma-rietta, Mazzuchelli Rosa, Merlo Lucia, Mangiano Igino,Monticone, Onore Balla Maria, Osella Carlo, PerincioloCorinna, Perola Carolina, Pesce Eugenia, Piccinini Giu-seppina, Picco Virginia, Pognante, Ravasio Nina, ReatoSilvio, R. P . ex-allievo, Santhià Luigi, Traverso, Unapersona devota, Violetti Margherita, Visetti Clara, Vo-gini Giuditta .

Anime riconoscenti a Maria Ausiliatricee a San Giovanni Bosco .

Ci hanno segnalato grazie ottenute per intercessione diMaria Ausiliatrice, o di S . G. Bosco e alcuni hannoinviato offerte per la celebrazione di Sante Messe di rin-graziamento, per le Missioni Salesiane o per altre operedi D. Bosco, i seguenti :

Accastello Giovanni, Accommazzo Salvina, Accor-nero, A . G . di Verolengo, Albera Maria, Andrina Cate-rina, Arnaud, Assauto Rossi Maria, Avriletti Margherita .

Balocco Maddalena, Barbagallo Prospero, BarberisCav. Michele, Bardini Maria, Battiston Maria, Berga-maschi Battistina, Beria Franco, Bertola Ada, BertoniGiuseppe, Bilotti Elisa, Binda Ernesta, Biondi Giuseppe,B. M., Boggio, Bogino Giovanni, Bolognesi Nazarena,Bongiovanni Felice, Borgarello Candida, Bosio Maria,Bosso Giuseppe, Bossolo Maria, Botta Luisa, BottiniSirio, Bruneri Serafina, Buffa Amedea.Canali G. M., Canavese Marco, Caprioglio Emanuele,

Caramello Margherita, Carlarino Angela, Cervi Anna,Cervio Bernardino, Cassina Maria, Castellani Velia,Castrucci Pierina, Cattoretti Biuditta, Csvrini Pio,Chasseur Isolina, Chiesa Paolina, Colliplino Giacinto,Colmo Vittorio, Coltellacci Giuseppe, Coniugi : Bei-nino, Bosio ; Console Annita, Conte Giuseppina, CostaBenedetta, Crescenzi Guido, Cristiani Lydia .

Darò Caterina, Dassano Mariuccia, De Concina Ca-milla, Della Ca Elena, Della Valle Teresa, Delmonte,Dolazzi Emilia e fam ., Don Emma, Dughera Maria .

Famiglie : Adami, Fantino, Grigeri, Gennaro, Mari-tano; Farina Antonietta, Farina Pietro, Fasani DordoneMaria, Ferro Maria, Filipponi Francesco Floriani ch .Vittorio, Florio Ottavia, Forneris Celestina, FranceseLetizia, Frassale, Frassy Vittorina, Fumero Anna Maria .

Gallo Giuseppe, Gamba Teresa ed Edda, GandolfoMancini Bice, Garrone Arnaldo, Gavarino Luisa, Genti-lini Caldes Matilde, Gilardi Antonio, Gili, Giolitti Ca-terina, Gironi Massimiliano, Greci Alessandro, GriottiCaterina, Guberti Carmela .

Iannarci Gino, I . B . A . T ., Isola Annetta .Lavelli Giovanna, Limontacchi Maria, Lionard Te-

resa, Lualdi Giuseppina .Maglione, Manconi Emma, Manfredi Vincenzina, Ma-

rengo Rosa, Marin Dino, Marocco Luigia, MartinoniAngelo, Masotti Vincenza, Mathis Finetta e Giovanni,Mauri Luigia, Mazzaro Filippo, Mellano Giacomo, Mel-loni P ., Melzoni Giorgio, Menegazzi Gina, Merighi Gian-nina, Meschini Laura, Mettica Amilcare, Micca Ma-

rianna, Milano Anna Maria, Morello Francesca, MorettiDon Enrico, Mori Angelina, Moriggia Beatrice, MoroSandra, Musso Noemi .Natoli Mollica Carmela, Nebbia Umberto, Negroni

Anna, N. N. di Balzola, Ferrara, Firenze, Grenoble,Montegrosso d'Asti, Strambino Romano, Torino e diTreviso, Novellone Carolina .

Olivieri Maria, Opezzo Massimino, Orrego Maria,Osella Giuseppe .

Palatini Giuseppe, Palieri Albina, Passerini Irma, Pas-serini Mariuccia, Patrucco Lucia, Pavan Giuseppe, Pe-lassa Battista, Peri Michelangela, Piccinelli Don Gio-vanni, Pieroni Giovanni, Po Pivano Carina, PocchettinoFrancesca, Poesio Margherita, foggio Anna, Pogna An-tonietta, Polastri Luisilta, Porlati Maria, Prisarello Rosa,Properzi Angelina, Putzu Deiana Speranza .Q. L .Raimondo Vincenzo, Ramognino Maddalena, Rampi

Francesca, Ravenna, R . C . di Fossano, Regalia Carolina,Regaliosi, Remondino Caterina, Rimoldi Giuseppe,Rizza Alcaro Luigina, Rizzi Belli Anna, Ronco Anto-nietta, Rossi Laura, Rotolo Brigida, Rovere Maria, Rug-geri .

Salvai Amalia, Santiano Ettore, Sciolla Laura, SilvaGrato, Sorelle : Bianchi, Cavalli, Loss e Miglia ; SpinelliAgnese, Spotorno Angela, Suino Anna .

Talucci Fernanda, Tapparo Luigi, Testuzza Giuseppe,Tomassone Giovanni, Tonon Dall'Ava Clara, Tosi Lina,Toso Secondo, Trifari Guglielmo .Una mamma .Vabri Giuseppina, Vairano Rita, Vechies Antonietta,

Vercesi Stella, Verpelli Eugenia, Vinco Carolina, V . T .Zaruolo Maria Grazia, Zavattaro Luigina, Zoccare

Lucia, Zucca Rina.

NECROLOGIOSalesiani defunti :SANGUINETTI GIOVANNI, coad. da Chia-

vari (Genova), † a Villa Colon (Uruguay) il 15--VIII-1938 a88anni di età.SANCHEZ PASQUALE MARCO, coad. da

Odón (Spagna), † a Santander (Spagna) il 10-VI--1938 a 77 anni di età .BUSS CARLO LUIGI, sac. da Londra (Inghil-

terra), † a Paterson, N. Y. (S . U. A .) il 18-VIII-1938a 65 anni di età.BACCARO ANTONIO, coad. da Lozzo Ate-

stino (Padova), † a Cremisan (Palestina) il 2 6-VIII--1938 a 72 anni di età .FLIGIER D. CARLO, sac. da Dabrowa Gor-

nizca (Polonia), †a Santa Rosa (Pampa-Argentina)il 27-VI-1938 a 63 anni di età.DE MARTINI ANTONIO, coad. da Lugaggia

(Svizzera), † a Buenos Aires (R . Argentina) il 13-VIII-1938 a 61 anni di età.SCHALLINGER GIUSEPPE, coad. da Holzen

(Baviera), † a Monaco (Baviera) il 9-IX-1938 a 53anni di età.MATJAŠEC GIUSEPPE, ch. da Lipa (Jugo-

slavia), † a Piossasco (Torino) il 15-IX-1938 a 25anni di età.GRAMIGNI ENRICO, c h. da Vicchio (Firenze),

† nell'Ospedale di Sampierdarena il 3-IX-1938 a22 anni di età.

VILLAFUERTE EMMANUELE, coad. da Ca-maguey (Cuba), † a Guanabacoa (Cuba) il 30-VIII--1938 a 18 anni di età.

Cooperatori defunti :Cav. Don CRISTOFORO SALA † a Casale

Monferrato il 10 ottobre u . s . a 72 anni di età .Accolto da Don Bosco nell'Oratorio di Torino,

nel 1877, per gli studi ginnasiali, ritornò presso ilSanto dieci anni dopo, quando una malattia gliridusse talmente l'udito da pregiudicare l'ordina-zione sacerdotale nel seminario diocesano . Prestòquindi l'opera sua ai giovinetti dell'Oratorio nellatipografia e nella cura delle compagnie religiose .Nel 1894, ottenuta la dispensa dall'irregolarità del-l'udito, venne ordinato sacerdote e proposto comecappellano di corte a Roma o a Superga . Ma eglipreferì rimanere all'Oratorio fino al 1900 quandoil suo Vescovo lo chiamò in diocesi affidandoglivarie cattedre e la biblioteca del Seminario. All'in-segnamento Don Sala unì un fervido zelo di apo-stolato fra i poveri, i vecchi, i soldati ed i carcerati,amato e benedetto da tanti bisognosi per cui eglimendicava anche il pane e prodigava tutto il suocuore sacerdotale nel sacro ministero. Alla sua mortefu un plebiscito di cordoglio .

ERMINIA MAZZA ORUBONI † a Castellettodi Abbiategrasso a 61 anni di età .

Fervente Cooperatrice, prodigò la sua carità ma-terna specialmente alle nostre missioni suscitandopreghiere e soccorsi in quanti avvicinava .

Altri Cooperatori defunti :Actis - Caporale Giuseppe, Rodallo (Aosta) - Albor-

ghetti Elisa, Scanzorosciate (Bergamo) - Aquilina Albina,Gromo (Bergamo) - Ardengo Angela Ved . Fera, Torino -Baroli Giuseppina, Gargallo (Novara) - Boccacci Tina,Borgo S. Lorenzo (Firenze) - Boglia Bonardo Teresa,Settimo Rottaro (Aosta) - Burghiani D . Curzio, Osimo(Ancona) - Cabiati Maddalena, ved . Rota, Torino - Ca-pelli Maria, Mazzoleni (Bergamo) - Capitanio Carlo,Treviglio (Bergamo) - Cavalli Anna ved . Valmaggi, To-rino - Cavallo Cecilia, Castagnole Piem . (Torino) - CocciaPasquale, Cagnano Varano (Foggia) - Crutzen Giusep-pina, Schio (Vicenza) - De Cataldo Agatuccia, Sava (Ta-ranto) - Ferraguti D . Emilio, Villanova (Modena) -Foglieni Valdi Erminia, Cornale (Bergamo) - FornerisD. Giov . Battista, Serie (Cuneo) - Giordano Emilio,Vesime (Asti) - Laperuta Mons . Pasquale, Caserta (Na-poli) - Lardinelli Antonina, Osinto (Ancona) - LusentiFrancesca, Occimiano (Aless .) - Marmozzi Cesira, BorgoS. Lorenzo (Firenze) - Materassi Elvira, Borgo S. Lo-renzo (Firenze) - Molinari Giuditta, Calalzo (Belluno) -Niccolai Agnese, Borgo S. Lorenzo (Firenze) - OrsiniGandelli Luigia, Boario di Gromo (Bergamo) - PampuroFilippo, Castelferro (Aless .) - Pasini Carlo, Locarno (Sviz-zera) - Pini Tani Ida, Borgo S . Lorenzo (Firenze) - SacchiCecilia, Olginate (Como) - Sala D . Cristoforo, Casale(Aless .) - Sangaletti De Petho Maria, Modena - ScarroneCarolina, Roncaglia (Aless .) - Segata Nella, Trento -Sirotti Antonio, Villarbasse (Torino) - Spangaro Giaco-mo, Morsano al Tagl. (Udine) - Tavolaro Don Napo-leone (S . Benedetto Ullano) - Tinti Calzolai Cesarina,Borgo S. Lorenzo (Firenze) - Turelli Maria, -Sulzano(Brescia) - Verga Domenica, Asnago (Como) - ZangaTeresa, Gazzaniga (Bergamo) - Zardo Callista, Crespanodel Grappa (Treviso) .

Indice generale dell'annata 1938IN FAMIGLIA

pag.Il IV Successore di S . G. Bosco ai Cooperatori

Salesiani

1717 Gagliardetti regionali ai nostri giovani di Azione

Cattolica

. .

7Il salesiano Don Giuseppe Selva eletto Vescovo tito-

lare di Metre e Prelato . 26Inaugurazione del nuovo Oratorio Festivo di Saluzzo z8Solenne commemorazione del centenario della na-

scita di D . Rua 28La festa di San Giovanni Bosco . . 52L'arrivo di S . E . Mons . Marcellino Olaechea Vescovo

di Pamplona 76La visita dell'Ammiraglio Yamamoto77Maggio salesiano 97Commemorazione del Ven . Domenico Savio 100La « Stella d'oro » al merito rurale conferita al R .mo

Sig. D. P . Ricaldone . . . . 100Il 25 1 dell'Opera Salesiana in Cagliari . 102Posa della prima pietra della nuova chiesa di S . Gio-vanni Bosco a Verona 103

Settant'anni 121La visita di S . E . il Prefetto di Torino123La visita di S . E . Rossoni . . . 147, 150Haec est domus mea : inde gloria mea 145Il Santo Padre presiede la discussione di una tesi in

Sacra Scrittura sostenuta da un salesiano . . . 153Monumento di gloria 172Il XV Capitolo Generale . . 202Commemorazione del Card Cagliero e posa della

prima pietra dell'Orfanotrofio Bernardi Semeria 203La festa del Rettor Maggiore 206La posa della prima pietra dell'Istituto Professionale

« Edoardo Agnelli » .

. 207Mons. Francesco d'Aquino Corréa al Congresso In-

ternaz . dell'Istruz . Pubblica

. . .

220Pellegrini a Maria Ausiliatrice, 53, 98, 122, 149, 209, 228,

241, 244, 252, 266, 276,L'arrivo di S . E. Mons . Giuseppe Selva

. . 269Cinquant'anni di attività salesiana in Inghilterra . . 274

COOPERAZIONE SALESIANAConvegni di Decurioni salesiani, 8, 30, 107, 200, 226 .L'omaggio delle Dame Patronessez6, 201Duplichiamo i CooperatoriCongresso salesiano di Czestochowa . . . .

249

PER L'AMPLIAMENTO DEL SANTUARIO DI M .AUSILIATRICE E PER L'ALTARE A S . G. BOSCO

25, 37, 49, 61, 73, 74, 98, 122, 145, 174, 242, 246 e

ALL'OMBRA DEL SANTUARIODI MARIA AUSILIATRICE

6, 26, 50, 76, 100, 122, 148, 218, 243, z66 e 291 .

PER LA BEATA MARIA MAZZARELLOCommemorazione della Ven . Maria Mazzarello ad

Alassio 8La traslazione della salma della Ven . Maria Mazzarello 54La Congregazione Generale per la causa di Maria

Mazzarello

. . . 123La Beatificazione di Madre Mazzarello al 20 no-vembre

.

. . 217Il Decreto De Tuto per la causa di beatificazione e

canonizzazione della Ven . M. Mazzarello

245Programma dei festeggiamenti per la beatificazione diMadre M. Mazzarello 265

La ricognizione della salma della Ven . Maria Dome-nica Mazzarello 271

Nella gloria

289

DALLE NOSTRE CASEAlessandria d'Egitto, 56 - Buenos Aires (M. Misericordiae),

42 - Bogotà, 248 - Cairo, 262 - Callao,127 - Campinas,125 - Caracas, 224 - Catania, 103 - Ciudad Trujllo, 56- Colima, 127 - Cuba, 126 - Cumiana, 151 - Daszawa, 14

Deusto, 107 - La Saline, 126 - Leusden, 11 - Lima,9, 11 e 222 - Lombriasco, 152 - Magdalena del Mar,105 - Messico, 126 - Morelia, 127 - Praga, 1o - Roma(S . C .), 221 - Saint Dizier, 126 - San Isidro, 124 - SanPaolo del Brasile, 125 - Taormina, 221 - Torino (Ist .Card . Richelmy), 150 - Trieste, 29 - Villa Ipojuca, 124 .Mirabello, 292 - Montalenghe, 294 - Pecetto Torinese, 294 .

MISSIONI

pag.Giubileo d'oro delle Missioni salesiane nelle Terre

Magellaniche

.Nove mesi in Estremo Oriente . Relazione del Sig .D. Pietro Berruti

82Roma centro di vita missionaria nell'America La-

tinaAssam : Notizie varie dalla missione, 135 - Dibrugarh, 161

- Shillong, 38 - Tezpur, 64 .Brasile : Matto Grosso - Rendiconto di D. E . Carletti,

230 - Rio Madeira, 39 - Rio Negro - Resoconto di Mons .Massa, 131 e 257 .

Cina : Linchow, 27, 51 e 62 - Hong-Kong, 16 e 55 - Schiu-chow, 34 - Shanghai, 16 .

Equatore : Macas, 89 - Resoconto del Vic. Ap. Mons . Co-min, 158 - Mendez, 256 - Escursione apostolica, 299 .

Giappone : Resoconti del Vic. Ap. Mons . Cimatti, 15, 35,113, 132 e 232 - Glorie mariane, 307 .

Siam : Resoconto di Mons . G . Pasotti, rio .Venezuela : Oronico, 18 .Krisnhagar: Desolante inondazione del Gange nella Missione

Salesiana, 298 .India : Fervore d'opere, 306 .Argentina : Un passo innanzi, 310 .

OMAGGI A MARIA SS . AUSILIATRICEAssam, 254 - El Tocuyo, 278 - Linchow, 27, 51, 62 - Pea-

gnola, 141 - Rimini, 247 - Torino- Valdocco, 148 e 192 .

OMAGGI A DON BOSCO SANTOAlessandria d'Egitto, 8o - Anacapri, 8 - Andria, 155 -Ascona Avete, 79 - Bahia Blanca, 10 - Bangkok, 164Brindisi, 224 - Cagliari, 102 - Cairo (Egitto), 8o - Calta-girone, 155 - Canicattì, 102 - Castellammare di Stabia,273 - Cisternino, 224 - Comacchio, 155 - Cuba, 8r -Czestochowa, 249 e 259 - Este, 124 - Firenze, 79 - Fo-glizzo Canavese, 156 - Forlì, 28 - Gerusalemme, 8r -Kamkong, 131 - Lecce, 79 - Lima, 105 - Lugo di Ro-magna, 78 - Lumezzane S. Sebastiano, z8 - Messico,126 e 133 - Milano, 224 - Osasco (Brasile), 126 - Perugia,So - Peveragno, 246 - Poggio Imperiale, 79 - Pordenone,157 - Quargnento, 225 - Roccapalumba, 79 - Roma (S .C .), 78 - Rosario, 273 - Rivarolo Canavese, 248 - Shrigley,274 - San Severo, 79 - Taormina, 79 - Tezpur, 64 - To-rino-Valdocco, 12 e 179 - Torre Annunziata, 226 - Vel-letri, 226 - Venezia, So - Verona, 103 - Via del Mar,29 - Arcevia, 295 - Bertinovo, 295 - Capronico, 295 -Cherasco, 295 - Novi Ligure, 295 - Viténai, 295 .

PER INTERCESSIONE DI MARIA SS . AUSILIA-TRICE E DI SAN GIOVANNI BOSCO

20, 43, 68, 90, 116, 139, 166, 236, 26o, 284, 312 .PER INTERCESSIONE DELLA BEATA MARIA

MAZZARELLO92, 263, 315 e pag . 3a della copertina .

PER INTERCESSIONE DEL SERVO DI DIODON MICHELE RUA

91, 92, 263, 284, 287, 316 e pag . 3 1 della copertina .

PER INTERCESSIONE DEL VEN. DOM. SAVIO22, 47, 92, 118, 141, 263 285, 287 e pag . 3a della coper-

tina .FIGURE DEGNE DI MEMORIA

Giuseppe Lo-Pa-Hong . . . 66Eulalia Bosco . . . . 93Don Sisto Colombo 93Felice Masera 119

LETTERE DI DON GIULIVO AI GIOVANI19, 41, 67, 8I, 118, 143, 165, 227, 251, 272 e3 11 .

CROCIATA MISSIONARIAGiornata missionaria

.

. . . 250Borse missionarie: pagina 2a della copertina .

TESORO SPIRITUALEIn copertina.

SALESIANI DEFUNTI24, 48, 71, 93, 119, 144, 168, 239, 263, 28-7, 319 .

COOPERATORI DEFUNTI24, 48, 72, 95, 119, 144, 168, 240, 264, 287 e 319 .

IN FIDUCIOSA ATTESA DI GRAZIEIn 3a pagina della copertina .

BIBLIOGRAFIAIn 4a pagina della copertina .