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Dati•Titolo•Autore•Edizione•Genere

Contenuto•Sintesi•Personaggi•Luoghi•Periodo storico

Forma

•Stile

•Narratore

Giudizio personale

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Titolo

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AutoreJudith Kerr è nata a Berlino da genitori ebrei, il padre era un noto critico teatrale. Nel 1933, all’età di undici anni, fu costretta a lasciare la Germania insieme alla famiglia per sfuggire ai nazisti e nel 1936, dopo aver trascorso tre anni in Svizzera e in Francia, si rifugiò in Inghilterra, dove vive tutt’ora.Nel 1945 ottenne una borsa di studio alla Scuola Nazionale di Arti e Mestieri e studiò là per tre anni. Lavorò poi come pittrice e disegnatrice di stoffe fino a quando, nel 1953, iniziò la sua attività presso il dipartimento drammatico della B.B.C. come lettrice di commedie e in seguito divenne anche sceneggiatrice.Nel 1954 sposò lo scrittore Nigel Kneale, da cui ha avuto due figli. Ha cominciato la sua attività di scrittrice solo quando i bambini sono stati abbastanza grandi per andare a scuola.Judith Kerr ha scritto quattro libri illustrati per ragazzi: Quando Willy andò al matrimonio, La tigre che venne per il tè, Mog il gatto smemorato e Il Natale di Mog. E due romanzi: Quando Hitler rubò il Coniglio Rosa e A rovescio. Nel libro in parte autobiografico "Quando Hitler rubò il coniglio rosa", scritto nel ‘71, Judith racconta la sua infanzia da profuga, prima della Seconda Guerra Mondiale.

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EdizioneEdizione

La prima edizione è del 1971.La prima edizione è del 1971.

Io ho letto l'edizione "Bur ragazzi", edizioneIo ho letto l'edizione "Bur ragazzi", edizione

aprile 2010aprile 2010

 

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Il genere è una autobiografia romanzata, perché l'autrice ha vissuto parte della vicenda ma ha aggiunto alcune parti

inventate per rendere più piacevole la lettura.

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Stile

Questo libro è rivolto ad un pubblico di ragazzi e quindi non presenta un lessico particolarmente complicato.

I periodi sono strutturati in un modo semplice: sono piuttosto brevi, ad eccezione dei brani in cui vengono descritti vari sentimenti ed espresse emozioni forti, come nel caso dell’incontro tra Anna e Max e la madre a Parigi (p. 138), dove prevale l’uso delle proposizioni coordinate.

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Narratore

Il narratore racconta il romanzo in terza persona.

Il punto di vista prevalente è quello di Anna; il narratore infatti si cala spesso nei suoi panni e ci fa vedere le cose con i suoi occhi. Talvolta però il punto di vista varia ed è quello di qualche altro personaggio.

Ogni tanto il narratore interviene con giudizi e commenti. Non è imparziale: è dichiaratamente contrario al nazismo e mostra simpatia verso alcune persone rispetto ad altre. Ricordiamo che questo romanzo è parzialmente autobiografico, infatti Judith Kerr, l' autrice, è nata a Berlino ed essendo di religione ebraica, nel 1933 ha dovuto lasciare la Germania per fuggire ai nazisti e proprio come Anna si è rifugiata prima in Svizzera, poi in Francia e infine in Inghilterra.

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SintesiAnna, tornando a casa da scuola, vede una serie di manifesti delle prossime elezioni, che invitano a votare per Hitler.Quella stessa sera la famiglia viene avvisata da un poliziotto che i nazisti avevano buone possibilità di vincere le elezioni e così decide di trasferirsi in un altro Paese, per sfuggire alle eventuali azioni contro gli ebrei. Scelgono la Svizzera poiché è un paese neutrale, in cui si parla tedesco.Non potendosi portare via tutto, Anna è costretta a scegliere tra due peluche e decide di portare con sé il cagnolino nuovo, convinta di poter avere il secondo, un coniglio rosa malandato, dopo pochi giorni.Scoprirà poi che i nazisti hanno saccheggiato la loro casa subito dopo la loro partenza e che quindi non potrà più vedere il suo amato peluche e immaginerà che Hitler stia giocando con lui.A Zurigo dimorano prima in un albergo, poi si trasferiscono in una pensione più economica, gestita dalla famiglia Zwirn. Qui Anna e Max fanno amicizia con i bambini Zwirn, Vreneli e Franz; con loro vanno a scuola e giocano. Anna incontra però alcune difficoltà a scuola, dove vigono norme molto diverse da quelle a cui era abituata, e piuttosto restrittive nei confronti delle ragazze.La loro mamma impara dalla Signora Zwirn a svolgere le faccende domestiche, che non aveva mai svolto quando abitava a Berlino perché aveva la domestica.Intanto si avvicina il giorno del compleanno di Anna, di cui nessuno sembra ricordarsene, poiché i suoi genitori sono impegnati a risolvere gravi problemi economici: la Svizzera, essendo paese neutrale, rifiuta di pubblicare gli articoli antinazisti del padre.All’inizio la bambina è un po’ delusa, ma la sera viene preparata una torta e viene festeggiata così la sua festa.A differenza della Svizzera, la Francia accetta questo tipo di testi e quindi, dopo poco tempo, la famiglia si trasferisce a Parigi, dove però incontra non pochi problemi con la lingua. I maggiori inconvenienti li devono affrontare i ragazzi a scuola.Fortunatamente dopo solo un anno riescono a imparare bene il francese e a farsi capire da tutti, facendo così nuove amicizie e divertendosi. Inoltre alla fine dell’anno scolastico Max risulterà il migliore alunno della classe e Anna sarà premiata per avere superato con il massimo dei voti l’esame finale di francese.Quando sembra ormai che tutti i loro problemi siano finalmente risolti, una crisi economica colpisce la Francia e, di conseguenza anche lo stipendio del padre diminuisce. In un primo momento vengono aiutati economicamente dalla prozia Sarah, ma poi sono costretti a trasferirsi in Gran Bretagna, che costituirà l’ultima tappa del loro lungo pellegrinare e la fine del romanzo.

 

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Personaggi

• Max• Anna• Famiglia Fernand• Mamma• Babbo• Zio Julius• Omama

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Max

Max, fratello di Anna, ha circa dodici anni, è molto simpatico, un giocherellone, un fannullone, e non va bene a scuola. Nel periodo in cui vive in Germania, gioca sempre con il suo amico Gunther a calcio. Dopo essersi trasferito in Svizzera, diventa più responsabile mentre da quando è in Francia incomincia, dopo aver imparato il francese, ad andare meglio a scuola e alla fine dell'anno riceve addirittura un premio dal sindaco.

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Anna è una ragazza ebrea di nove anni dal carattere sensibile, vivace e socievole. Ha gli occhi azzurri e verdi, i capelli neri, spesso raccolti ed è piuttosto piccola per la sua età. A scuola è molto brava e ottiene sempre ottimi risultati.

E' una bambina molto forte di carattere e non si spaventa davanti alle difficoltà. Ha un buon rapporto con sua mamma. Riesce a essere ottimista anche nei momenti più difficili.

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I Fernand, famiglia francese molto unita e felice, vivono in una grande casa nella quale ogni domenica invitano a pranzo Anna e la sua famiglia. Hanno una figlia, Francine, dai capelli biondi, e un gatto.Madame Fernand, è una donna molto gentile, che aiuta la madre di Anna a cucire i vestiti e a trovare una scuola a Parigi per Anna.Il 14 luglio i Fernand portano in giro per Parigi Anna e la sua famiglia perché è l'anniversario della Rivoluzione Francese e vanno in giro fino al giorno seguente.Le due famiglie si separeranno quando Anna e i suoi dovranno lasciare la Francia.

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La mamma di Anna è una persona felice e socievole, sempre pronta ad ascoltare i problemi dei figli. Non è abituata alle faccende domestiche e ai lavori manuali, quindi la mamma deve arrangiarsi quando, trasferiti in Svizzera, rimane senza domestica; fortunatamente conosce, in Francia, Madame Fernand che la aiuta ad affrontare le faccende domestiche.

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Il babbo è uno scrittore abbastanza famoso.Persona dal carattere piuttosto riservato,dimostra in alcuni momenti, di provare fortiemozioni. Ha un viso pallido e allungato.Nonostante i problemi economici, dimostradi voler sempre accontentare la moglie, alpunto da fare scelte non proprio sagge, finoa rimanere senza soldi.

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Lo zio Julius è una persona calma e ottimista: anche lui è contro il nazismo, ma all'inizio sottovaluta il pericolo che corrono Anna e la sua famiglia e ritiene affrettata la fuga del babbo a Praga. Anna e Max lo chiamano zio, ma in realtà è solo un grande amico del babbo. Abita a Berlino e anche dopo la partenza di Anna e della sua famiglia, è convinto che presto ritorneranno in Germania. Quando va a far loro visita in Svizzera, lo trovano dimagrito. Lo zio Julius è un fanatico dello zoo e delle scimmie, infatti di professione fa lo zoologo. Per colpa del nazismo però, gli viene proibito di entrare allo zoo, dunque non può più svolgere il suo lavoro di naturalista e decide di suicidarsi.

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Omama è la nonna di Anna e Max. Un giorno va a trovarli in Svizzera dalla Francia meridionale. La nonna va a trovarli solo quando non c'è il babbo, poiché non vanno d’accordo. Omama non si separa mai da Pumpel, il suo bassotto, tondo e grasso, di colore marroncino, dai denti gialli e molto viziato. Durante la visita in Svizzera il bassotto muore affogato nel lago e la nonna, incolpando i ragazzi della sua morte, se ne torna in Francia.

Ad Anna e Max, Omama non è molto simpatica, infatti quando i loro genitori dovranno trasferirsi in Inghilterra e penseranno di lasciarli provvisoriamente con lei, loro non saranno d' accordo.

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LUOGHI

• Germania• Svizzera• Francia• Inghilterra

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All'inizio del romanzo, la famiglia di Anna vive in Germania, ma poi Hitler prende il potere, perseguitando gli ebrei. Per questo motivo Anna e la sua famiglia sono costretti a trasferirsi in Svizzera. La loro casa in Germania è molto bella e grande, ha due piani ed è piena di quadri e di posti dove Anna e Max possono nascondersi. Hanno anche un pianoforte con il quale suona sempre la mamma. C'è un giardino dove Anna e Max giocano spesso.

In Germania, Anna e Max hanno molti amici, tra cui Elsbeth, la migliore amica di Anna, e Gunther, il migliore amico di Max. C'è anche Haimpi, una donna che fa le faccende domestiche ed è la tata di Anna e Max.

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Anna e la sua famiglia si trasferiscono in Svizzera, paese neutrale e di lingua tedesca. All’inizio Anna e la sua famiglia alloggiano in un hotel di Zurigo ma, essendo troppo costoso, si trasferiscono in una pensione sul lago di Zurigo. Anna fa amicizia con la figlia dei proprietari dell’albergo, Vreneli che frequenta la sua stessa classe. Anche Max trova un amico nel fratello di Vreneli che gli insegna a pescare nel lago. La pensione non è molto grande ma ha un bel giardino. Vicino c'è un bosco dove i bambini vanno spesso a giocare e a raccogliere le castagne.

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Anna e la sua famiglia devono trasferirsi in Francia perché in Svizzera nessun giornale pubblica gli articoli del babbo. La loro casa si trova vicino alla torre Eiffel, su un ampio viale che porta all' Arco di Trionfo. La casa è piccola, con le pareti dipinte di giallo. In cucina c'è un tavolo con una tovaglia rossa e cerata. Il babbo e la mamma dormono su un divano-letto in soggiorno, invece Anna e Max dormono in una piccola camera con i letti di ferro battuto. Inoltre la famiglia convive con Grete, una ragazza austriaca che è in Francia a studiare e aiuta la mamma nelle faccende domestiche. Grete è sempre di malumore e si lamenta di tutto. A Parigi Anna e i genitori conoscono i Fernand, una famiglia amichevole che li aiuta a risolvere vari problemi. Anna ha dei problemi a scuola ma grazie all'aiuto dell'insegnante e di sua madre riesce ad imparare il francese.A causa però di una grande crisi economica, i giornali non pubblicano gli articoli del babbo di Anna e la famiglia è costretta a trasferirsi in Inghilterra.

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Quando arriva alla stazione di Londra, la famiglia nota subito il Tamigi. Anna vede larghe strade percorse da grandi autobus rossi e tutta la città è illuminata da lampioni e casette. Appena scendono dal treno, il babbo parla con un facchino e, malgrado i ragazzi non conoscano ancora l'inglese, riescono a capire che il loro aiutante non è nazista. Otto, il cugino di mamma, li accoglie cortesemente alla stazione. L'aria inglese è umida, la città è affollata di gente e si sente l'odore della plastica degli impermeabili tipici inglesi. Anna, vedendo dei chioschi con frutta e delle vetrine con dolci, pensa subito che gli inglesi devono essere una popolazione ricca per comprare tutte quelle cose. E' molto freddo e piove ed Anna inizia a sentire la stanchezza, ma finalmente arriva il taxi e si dirigono verso l'albergo.

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Il Nazismo nasce alla fine della prima guerra mondiale, da cui la Germania esce fortemente sconfitta.

Regna il malcontento popolare e l'economia è a pezzi. Per paura che possa nascere un pensiero filo-russo, un gruppo di persone decide di fondare il partito nazionalsocialista dei lavoratori. Dopo poco tempo questo partito, che afferma la superiorità della razza ariana su tutte le altre razze, sale al potere, con a capo Adolf Hitler.Hitler instaura una feroce dittatura:i rappresentanti degli altri partiti politici vengono arrestati o uccisi, i mezzi di comunicazione diventano strumenti del regime e viene potenziata l'industria bellica.

Il regime perseguita con particolare accanimento gli ebrei, responsabili, per i nazisti, di inquinare la razza ariana. Sono proibiti i matrimoni fra tedeschi ed ebrei, gli ebrei non possono lavorare negli uffici pubblici e i loro figli sono costretti a frequentare scuole speciali ebraiche, come appunto succede ad Anna. Successivamente Hitler attuerà nei loro confronti un vero e proprio piano di sterminio.

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Questo libro mi ha particolarmente colpito perché spiega la fuga dai nazisti dal punto di vista di una bambina ebrea che non capisce bene la situazione e che vive questo continuo peregrinare come un interessante avventura, anche se molto rischiosa.

È particolarmente suggestiva la conclusione nella quale viene descritta Anna che guarda triste e sfiduciata fuori dal finestrino del taxi di Londra, persa quasi ormai ogni speranza di ritrovare un Paese che possa farla sentire veramente a casa.

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GIULIO CELANDRONI

III A