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f 1 lj :f i 1 l' 1 1 if 1 ramma comun1s a IISIIICIE lt IOSTBI PABTITO: li liaea da Marx, a Lanin, a liftllt 1121, aUaleHa dalla siRiatra nntro la daganeraziane di Inca, al riliate dai la dura opera del restaura della deHrinaa uJJ' 1- rifeliztllllÎ8, 1 CDIItiHD CDD luJaase eparaia, fuari dai polilicaatis11a parsoule ed aleHoralnca. orsano del Dartito comunista internazionalista :,IRi Sped. in Abbonamento postale Gruppo IJ AL Dl LI' E IL Dl QUA DELLA CORTINA Dl FERRO La spietata intelleiillali ·dl Oriente realtà di fatto stritola le squallide frasr dei lustrascarpe politici e siano grandi o di desira del capiialismo: dl Occidente avere il minima 0 di sinistral debbono 0 potranno questi illustri raccontachiacchiere non e rivol uzionario non credita da parte del proletariato Non abbiamo da perdere che le nostre catene Le menzoone della Pravda Con queste parole narra uno dei giornalisti nostrani che un operaio dimostrante in Berlin'> Est si nvolgesse a un gruppo Lli proletari di Berlino Ovest, assi stenti dietro uno schieramento di forze d'ordine americane allo svolgersi della grande, anche se sfortunata, insurrezione contro la galera del lavoro salariato. Dopo più di un secolo, il grido di battaglia del '' Manifesto " e- cheggiava nelle stesse vie e sulle stesse piazze che la storia voile già teatro delle più violente bat- taglie rivoluzionarie di questo se- cola e di tutta Europa. 1l qualche giorno dai massacro ::li Berlino Est, la << Pravda » pub- blicava un lungo afoso articolo che con gergo ragionieresco si intitolava " Fallimento della av- dinata ri volta di operai, a defi- liziotti perchè " non ha da per- ven tura dei mercenari stranieri dai compilatori della << ?ravda », la rivolta, un numero imprecisa- nire il carattere sociale di questa. dere che le proprie catene a Berlino come dell'« Unità », sia appunto: to di milioni occorsi per mobui- Pui>, alla propaganda americana, La rivolta di Berlino ha avu- Che la "Pravda "• un tempo faUito! Un borghese non sa of- tare le braccia dei << i far comodo tuonare contro il to (ed logico che avesse) giornale della Rivoluzione, sia fendere in altro modo il SU<> pa!!ati "• gli autocarri incendiari, << lavoro forzatô >> in regime rus- questo sapore per il capitalismo ·èaduto da un pezzo nelle mani c!i prossimo. gli altoparlanti, gli aerei (non si so; ma alla stabilità internazw- di Occidente e di Oriente: !a funzionari ingaggiati per Partiti dal presupposto di co- riesce a comprendere come dove- nale del capitalismo non farà mai gran paura >> è stata la stessa a lo si vede dalle sue modo che la rivolta di Ber lino va su-::cedere che i dimostranti comodo che gli operai di qualu,1- Mosca e a Washington; continue- nclinazioni verbali. Per costoro fosse il prodotto di un ingente "prezzolati '' a trovarsi que meridiano e parallelo. del ad essere la stessa di j :a rivolta di Berlino fu nient'a.l- investimento di dollari, irnpiegati armati solo di sassi contro i car- mondo incrocino le braccia e si alla minaccia o alla realtà ·ii . :ro che un affare•andato alla m"- in spese che andavano dall'acqu:- ri armati russi quando tutti san- lancino contro i carri ar rruovi scoppi di violenza ji lora nelle mani degli americani. sto massiccio d1 servizi di merce- no che i magazzini militari ame- mati della polizia nel tentative taria. Se i Quattro Grandi si in- : . .m fallimento infamante. La ver nari alla stampa di volantmi lan- ricani Germania à1 d'infrangere la norma, non rus!"a. contreranno, la loro stretta cli 1 ;ogna del borghese, salumaio o ciati da aerei americani sui di- 1 ben più efficaci armi anticarro! ... ) o americana ma mondiale in re- mano sarà tanto !liÙ calorosa; ma ·,anchière, non sta nello spil1dr mostranti e èi tanti milioni di dollari nella vo- gime capitalista, dello sfrutta- la nostra va arrli oscuri, piccoli, :'enari. Quando i mnti non qua- tante bottiglie piene di benzin-• ee delle spese. Quale l'utile? Ze- mento massimo della anonimi proletari berlinesi, i irano nei registri, e le uscite su. rla ca.ricare interi autocarri, i ro, gridava la "Pravda ''· Qua,! voro. La cortina di ferro protagonisti della prima ba-.ta{;lia i perano le entrate, le perdite i ccntabli che scrivonc <;U,l<J che il fatto di vedere attribuir" ba (ma soltanto disturba) la no-· di questo dopoguerra che abbia J ;..>rofitti, allora è il cre• llo, la ver- 1 " Pravda ,, tiravano le somrr•e. ai servizi segreti alleati i diritti bile professione delle spie dello avuto il potere di far tremare 1 :;·Jgna, la suprema umiliazione :li Cento milioni di dollari s. tanzia- di autore della rivolta ant1-russa, Non è certo dalle confuse e contradditorie ricostruzioni del- la stampa borghese che 1'<< episo- dio " berlinese ouo ricevere luce. Ma sono i fatti êhe lo illuminano c:r.n_ tl'l preceàenti - g1a da noi alismo; diventa una pro·:- nervi e• polsi a potenze irte c:i .·enire dichiarato pubblicamen·e ti dal Congref'so an1('rieano pPr non costituisse un enorme van- carri armati e troneggil:lnti sel . '1a .. bile _al_ lucro. di:; 1, il ::li azicni taggio per la propaganda demo. . dell mfezwne anL- montagne di bombe atom1che; a- , :,o;;ato e 11 borghese fallJto. cne tatnct ttll'mterno della Russ1a :! cratica atlantica e 11 prestigw . ...r.U .. evueal'!T-.r.J erre ha delle "tlemocrazie popoiari, cin- degli Stati Uniti, atteggiantesi .:1 ti - dell'evoluzione la Germania contro lo scanda'o Europa, come centocinquP anni i' il capitale senza riuscirne a ri· quanta milioni di dollari concei'ii protettore e libera tore dei popoli che non riconosce• fa i loro compagm !larigini, lo cavare un profitto. Non è un ca Rddizionalmente dai Govern0 a- sottomessi a Mosca. dei santi dei po- spettro del comunismo. 1 so fortUito che l'insultu rrEferitu mericano a Berlino Ovest doro Andando al governo i repub- ver gente genti a Mosca ed Crolla l'industrializzazione e, altro, la tardiva 1 ma ben definita reazione dei La stabilità dei governi satelliti h · rappresentanti di questa stessa di Mosca è. alla prova dei fatti, una g classe al di qua della cortina di 'lleggenda della propaganda. Dalla un er e s e ferro. fine della guerra la stona, per usa- G" 1 · 1 . d' . · re un termine abusato. delle cosid- la o stesso gwrna 1sta_ 1 eu; ':lette democrazie popolari ha pre- parlavamo (al secolo Barzm1 Jr. • · 5entato un continuo crollare e ri- osservando come la rivolta ber- 1 sorgrere di governi e di correnti po· linese fosse esclusivamente e to- : litiche, quasi sempre coronato da talitariamente oneraia e con fi- : epurazioni sanguinose, incrimina- nalità e parole d•ordine operaie, 1 zioni spettacolose, esecuzioni si lasciava sfuggire il rilievo che • tall_ a l!'ezzo d1 forche. 1 parht1 di fronte all'_esDlodere di i elementare vwlenza proletana, J fusi ne!l'acciaio si sono rivelati a sentimento _dominante nelle au- [ volta a volta; Polonia, in Roma- torità amencana di occupazione nia, in Cecoslovacchia, in Bulgaria. era stata la la folle pa••- 1!' )ggi in per quello che ra chè l'incend10 dilaga"Se in . veramente sono. la nsultante del- Be l' 0 st Oggi a d.- t · l'equilibno mstab1le delle espressb- . r mo · ' 15 _anza : ni politiche determinate da una tre _settlmane e _mezza fat- 1 realtà sociale che, nonostante i falsi tl, e d1 fr_oi_lte al dllagare con: ideo!ogici, continua ad essere capi- fuse notlz1e su analogh1 mot1 1 talista e classista. un'Ungheria in marcia. non dtco vreso il socialismo, ma verso un moderno industrialismo di Stato. Il d'scorso oronunciato davanti a!l'Assemblea Nazionale dai sucees- sore e rivale di Rakosi non lascia dubbi in proposito: il governo di Budapest ripiegl', vngugnosamente verso le oosizioni economiche e so- ciali da -cui aveva oroclamato di avanzare: la piccola produzbne in- dustriale, la piccola proprietà agri- cola, il piccclo commercio. Buda- pest ha dovuto confessare cosi di continuare ad essere la capitale c!i uno Stàto che rimane ai gradini più bassi del capitalismo, di una società in cui l'e:emento piccolo-borghese che doveva strangG!are la Rivo!u- zione comunista di Bela Kun ne! 1919. predomina reazionariamentt:. Otto an ni di democra' ia popolar non cabmiavano nulla. Non da og4i l'abbiamo soster-uto. Quale il contenuto del discorso del nuovo primo Ministro, Imre Nagy? L'<< Unità >> di domenica 5 luglio ne dava un avaro resoconto. ma per chi sa leggere, la prosa è più che sufficiente a comprendere da dove si origina la crisi unghe- rese . Fatta uPa pallottcla di carta dellf.' solite retoriche acclamazioni alle immancabih vittorie, eEam,niamo la parte del di- in Poloni_a, il re- Il giorno 3 luglio. un comunicato pubbhcano degll Stati Umti, che 1 del partito comunista unghere3e aveva impostato la sua campagna annuncià lo spodestamento di Mat- Ali' 0 M • "t tt (a' f l' ') elettorale sul tema della "libe- tia Rakosi, il Togliatti Ungheria. QI ra a 1 renare n 1 oneral 1 1 1 l) " p l · t' . t' . . ff tt sonale dovrebbe essere la nprova Ml an lSOVle !Cl, Sl a re a - della monoliticità politica del par- 1 ano come dalla nostra stampa tito e dell'inesistenza di correnti La necessità capitalista di ri- - a che non un car- riva li in se no all'organizzazione. Il durre i costi di produzione e di ro armato ... hberatore si muo. varo di un triumvirato, sostituente aumentare la produttività del verà in appoggio di operai che la carica soppressa, che era Imper- lavoro ha portato la Direzione sfidano inermi i carri armati del sonato dai diminuito Rakosi. da dell'O.M. a ridurre i tempi e i « nemico >>. Le reazioni di classe Lajos Asc e Veg. costi- prezzi dei cottimi e, necessaria- della borghesia internazionale S')'. tuiVa un segno ·di fratture m mente, il salario operaio. , . . . . al parhto stahmsta d1 Unghena. · · no p_ronte e s?hdah. no? SI ap- Infatti, nella tarda sera del 3 scop- Imzmlmente l'attacco al sala- poggiano moh proletan anche piava la bomba dei definitivo allon rio operaio è avvenuto nel re- se contingentemente passibili di tanamento dt Rakosi dai Governo. parto « Macchinario » e imme- indebolire il concorrente impe- più segret&rio generale, dai- diatamente gli operai di questo rialistico; l'attacco proletario, di- l ogg 1 al anche di sono scesi compatti in sciopero retto contro un settore del capi- essere pnmo mimstro. Al suo rispondendo no al tentativo di 1 . d' 1 , , sto subentrava Imre Nagy un mo- f l · d . 1 1 ta 1smo mon 1a e, e un offesa a derato del Politburo · ar oro npren ere 1 avoro con tutto lo schieramento della coil- Q sto 1 . 1 ri·man · . t d la solita sporca commedia, da . . na . l' ue eggJamen 0 el t d l' t . t' . d a po 1- personale di Governo, che da solo pax: e eg 1 opp<?r ums 1 sm a- Zlesca del settore colp1to - quel- costituirebbe una banalità del poli- cah, che « p01 Sl sarebbe trat- lo russo - l'altro settore - que:l- ticantesimo, se dietro il film insi- tato :.. lo americano - assiste 1evando gnificante del cambio della guardia Da venerdi 3-7 fino a martedi all'Onnipotente la ca1da preghiP- non si nascondesse il ben più. im- 7-7 1o sciopero è continuato corn- ra che la repressione sia radic;:t- p_ortante sfon_do della _locale situa- patto finchè alla sera si è pre- le e definitiva. Una sola <<libera- zwne e defe. sentato sulla scena il concilia- . 'bï 1 1 nestrazwne della corrente d1 Rakf·- t d' t h , .. 1 l't e concep1 1. e, per a c as- si, che aveva goduto dell'appoggio .1 ll:rno .c. e e pm 1 s? 1 o se dtngente ameriCana o russa: di Stalin fino alla sua morte, se- Cmell1 co1 sohti bagolamenti sul quella che avviene sotto la sua gna la fine miseranda dei tracotant.i « huon cuore » della Direzione direzione, coi suai carri armati, piani di industrializzazione e, nelle Aziendale che avrebbe lasciato con. una carne da cannone che di me>ccanizzazione della aperta la porta « alla speranza » abbll\ rinunciato à << spezzare Je che dovuto di uha revisione dei cottimi fa- proprie catene ». c,ambiart: Il volto t:J;adizwnalt: del- vorevole agli operai dopo «op- Basterebbe questo ricostitl!l'SÎ interpellamenti » con la del comune r,usso-amenca- no, lo stalinis_mo ungherese a che n? .dl fronte ad un e ammettere d1 avere ingannato il gh opera1 « nprendessero Il la- dlctamo pure confusa e d1s0r- proletarwto mondiale, spacciando voro ». In realtà la porta aperta c'è stata per una cinquantina di o- perai sospesi. Gli « opportuni interpellamenti » si risolveranno nell'anno del mai e intanto gli operai riprendono il lavoro con 25 o 30 ore in meno nella busta paga. Si ricordino gli operai di tutto questo e ricordino anche tutti gli altri scioperi finiti allo stesso modo e li segnino pure in conto, qualcuno dovrà ben pagare. E sappiano, soprattutto, che con la Direzione non si « tratta » ma si lotta contro la Direzione perchè è la rappresentante del capitalismo; e sappiano ancora che l'unica impostazione da dare allo sciopero anche locale e par- ziale, perchè esso pQssa avere un risultato favorevole agli ope- rai è di porre come condizione prima il pagamento e non il re- cupero delle ore perse nello scio- pero condotto ad oltraru;a e co- me seconda il tentare immedia- tamente ed a tutti i costi di e- stendere lo ad altri re- parti e ad altre aziende perchè la condizione di oppressione e sfruttamento del lavoro salaria- to è uguale, in regime capitali- sta, per tutti i proletari. blicani Eisenhower e Foster Dul- les proclamarono di ripudiarP. la politica democratica del ,, cont4l- 5corso del Primo Mi- nimento » dell'avanzata russa r istro ungherese che comvrcndf:va nel mondo e annunziarono chf! ! provvedimenti adottati nei se- guenti campi della proàuzione. il nuovo e;overno americano <>Î II;dusstria. La misura più radi- orientava verso la « liberazione , cale è stata presa r.el campo dell;1 dei sudditi di Mosca. Addossandn industria pesante. che la preceden- agli scemi funzionari dei servizi le sccnf<>;sata linea governatlVa segreti americani la «prepara clell'a corrente Rakosi ;,vev;; tf'ntato di far marciare a passi da zione » della. rivolta di Berlino, in gara con i governi << fratelli ,, la stamna stalinista da va modù altre dc,nocrazie popl'la_ri. Da alla pro,:aganda · americana di cra in avanti il Governo ndurrà vantare un clamoroso successo, e f:li stanziamenti per 1 'ind\lstria cio proprio in un periodo di sca- sante. ::he subirà un r: lien lament> logna culminato nelle lamentele a beneficia dell'industria leggera ,. elevate dalla stampa statuniten- riell'8gricoltura. Cio che l'Ungheria, decantata came un tram- se per il ·fiasco elettorale degli polino di lancio verw il atlantici italiani. Qualcuno in rimane un paese al di sotto del li- U.S.A. aveva deprecato la meschi- velJo industriale medio, cui la co- nità dei risultati ottenuti in Ita- .>tringono le modeste risorse mine- lia nonostante la soonma di tre rarie e la scarsezza delle fonti di ·e- miliardi di dollari stanziati per nergia. In UJ;l mondo avviato al S< - favorire la propaganda dèlla De- cialismo cià nor. costituirebbe ur. ost3.::olo, dato ct•e di industrie mocrazia Cristiana. Le accuse di santi e leggere sul p;_aneta ce nE Mosca dovevano, attribuendo al wno fin troppe, ma 'l c'Jndizione dollaro addirittura il potere di che la agricoltura, ove la piccola spingere alla rivolta enormi mas- t::rnprietà ha una enorme impor- se, far risalire il !lrestigio del tanza, fosse trasfo1mata. con l'ap- Governo americano. Gli stes:;i port:J non mercantile delle industne scribacchini che sulla ,, Pravda, straniere, in agricoltura e l'« Unità ,, avevano schernito- socialista. Allo stato delle cose, ).J abbandnno dei napolecnici piam dl gli americani loro industrializzazior.e rapp1esentan, lo scacco elettorale d1 De Gaspe- una scattante sconfitta dello &tati- ri, dovevano nel giro di meno di nismo ritirata nel 1 u.na settimana rimangiarsi tutto, campo del_! mdustrn-hzzazwne: ec- rtconoscendo ai dollari che pro- co 11 sJgmficato della c1\ccJata ·i• prio non avevano potuto convin- Rakosl. Il'' t 'fi . d' Agricoltura. Il nuovo governo ha cere a mcruen. o sacn 1 autorizzato Jo scioglimento di quelle schede, 11 potere · cooperntive agrteolo ove la maggw- loso d1 mdurre la gente a.lasciar- ranza lo richieda. << Questc. non si- si stritolare dai cingoli dei carri gnifica - diceva l'« Unità ,, citata- armati russi!... Il dollaro che che governo non con_sideri l_:t non aveva potuto comprare allo creazwne cooperative schieramento atlantico i voti cole come la lmea fondamentale dt b · · 1 · · sviluppo dell'economia agricola in o d1 Lucama generale, e cnme la strada principa- (11 _che non che le da seguirsi per J'elevarnento del soc1al-comumsta egh abb1a fatto tenore di vita dei contadini ». Sin- i propri interessi) avrebbe dun- t<;>matic·J non si parl_i più _di S'J- que comprato la vita stessa dei ciah_sn:o. Ma la rivoltosi di Berlino, mossi impa- della pohhca vidamente contro i loro oppres- sttca, s1a pure temperata, m pol'!- sori'l mica con la decaduta amministra- · zione Rakosi. promessa di La verità è che Mosca ha pre- << seguire la linea len'nista-stalir.i- ferito, apzi ha dovuto, fare .il sta della volontarietà nella creazio- gioco del Governo americadO e ne delle cooperative agricole », no.1 garantisce che l'economia agricoi.'l dei suoi servi, per non ungherese si muoverà dalla secola- conoscere quello che re reazionaria stasi della piccola verno capitalista riconoscefl!mai, produzwne. A parte il solito truffai- e cioè che la rivolta dei lavora- dino richiamo al leninismo, cui vh- tori scatù.risce inevitabilmente ne attribuita la identiflcazione del sotto qualunque cielo dalla do- cooperativismo - che è sempre u- minazione di classe. Allo stesso na forma capitalistica della .:>rodt.- zione> agricola - con 1 ·agricoltura modo, i governi democratici a- socialista che si svilupperà nella tlantici imputano a intrighi e so- mi::ura in cui scompariranno le rea- billazioni di agenti stranieri le zioni mercantili tra prodotti indu- agitazioni che sono suscitate dal- (Continua in 2. paginà) lo sfruttamento del lavoro sala- 1 1

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realtà di fatto stritola le squallide frasr dei lustrascarpe politici e siano grandi o piccoli~ di desira del capiialismo:

dl Occidente avere il minima

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potranno questi illustri raccontachiacchiere non e

ri vol uzionario non credita da parte del proletariato

Non abbiamo da perdere che le nostre catene Le menzoone della Pravda Con queste parole narra uno

dei giornalisti nostrani che un operaio dimostrante in Berlin'> Est si nvolgesse a un gruppo Lli proletari di Berlino Ovest, assi stenti dietro uno schieramento di forze d'ordine americane allo svolgersi della grande, anche se sfortunata, insurrezione contro la galera del lavoro salariato. Dopo più di un secolo, il grido di battaglia del '' Manifesto " e­cheggiava nelle stesse vie e sulle stesse piazze che la storia voile già teatro delle più violente bat­taglie rivoluzionarie di questo se­cola e di tutta Europa.

1l qualche giorno dai massacro ::li Berlino Est, la << Pravda » pub­blicava un lungo afoso articolo che con gergo ragionieresco si intitolava " Fallimento della av­

dinata ri volta di operai, a defi- liziotti perchè " non ha da per- ven tura dei mercenari stranieri dai compilatori della << ?ravda », la rivolta, un numero imprecisa-nire il carattere sociale di questa. dere che le proprie catene "· a Berlino "· come dell'« Unità », sia appunto: to di milioni occorsi per mobui-Pui>, alla propaganda americana, La rivolta di Berlino ha avu- Che la "Pravda "• un tempo faUito! Un borghese non sa of- tare le braccia dei << provo~to i far comodo tuonare contro il to (ed ~ra logico che avesse) giornale della Rivoluzione, sia fendere in altro modo il SU<> pa!!ati "• gli autocarri incendiari, << lavoro forzatô >> in regime rus- questo sapore per il capitalismo ·èaduto da un pezzo nelle mani c!i prossimo. gli altoparlanti, gli aerei (non si so; ma alla stabilità internazw- di Occidente e di Oriente: !a ~sosi funzionari ingaggiati per Partiti dal presupposto di co- riesce a comprendere come dove­nale del capitalismo non farà mai gran paura >> è stata la stessa a ~ontratto, lo si vede dalle sue modo che la rivolta di Ber lino va su-::cedere che i dimostranti comodo che gli operai di qualu,1- Mosca e a Washington; continue- nclinazioni verbali. Per costoro fosse il prodotto di un ingente "prezzolati '' venis~ero a trovarsi que meridiano e parallelo. del rà ad essere la stessa di fron~e j :a rivolta di Berlino fu nient'a.l- investimento di dollari, irnpiegati armati solo di sassi contro i car­mondo incrocino le braccia e si alla minaccia o alla realtà ·ii . :ro che un affare•andato alla m"- in spese che andavano dall'acqu:- ri armati russi quando tutti san­lancino in~:rmi contro i carri ar rruovi scoppi di violenza prol·~- ji lora nelle mani degli americani. sto massiccio d1 servizi di merce- no che i magazzini militari ame­mati della polizia nel tentative taria. Se i Quattro Grandi si in- : . .m fallimento infamante. La ver nari alla stampa di volantmi lan- ricani ~n Germania rigur~<itano à1 d'infrangere la norma, non rus!"a. contreranno, la loro stretta cli 1 ;ogna del borghese, salumaio o ciati da aerei americani sui di- 1 ben più efficaci armi anticarro! ... ) o americana ma mondiale in re- mano sarà tanto !liÙ calorosa; ma ·,anchière, non sta nello spil1dr mostranti e all'appre~tamento èi tanti milioni di dollari nella vo­gime capitalista, dello sfrutta- la nostra va arrli oscuri, piccoli, :'enari. Quando i mnti non qua- tante bottiglie piene di benzin-• ee delle spese. Quale l'utile? Ze­mento massimo della forza-la~ anonimi proletari berlinesi, 1c~i i irano nei registri, e le uscite su. rla ca.ricare interi autocarri, i ro, gridava la "Pravda ''· Qua,! voro. La cortina di ferro distur~· protagonisti della prima ba-.ta{;lia i perano le entrate, le perdite i ccntabli che scrivonc <;U,l<J che il fatto di vedere attribuir" ba (ma soltanto disturba) la no-· di questo dopoguerra che abbia J ;..>rofitti, allora è il cre• llo, la ver-

1 " Pravda ,, tiravano le somrr•e. ai servizi segreti alleati i diritti

bile professione delle spie dello avuto il potere di far tremare

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:;·Jgna, la suprema umiliazione :li Cento milioni di dollari s. tanzia- di autore della rivolta ant1-russa, Non è certo dalle confuse e

contradditorie ricostruzioni del­la stampa borghese che 1'<< episo­dio " berlinese ouo ricevere luce. Ma sono i fatti êhe lo illuminano ~ _'"!~!-~~ti_.!:at!5 c:r.n_ tl'l -q~ l~t,-. preceàenti - g1a da noi

alismo; diventa una pro·:- nervi e• polsi a potenze irte c:i .·enire dichiarato pubblicamen·e ti dal Congref'so an1('rieano pPr non costituisse un enorme van­cintura,.sani~aria co~-~ carri armati e troneggil:lnti sel . '1a .. bile _al_ lucro. Boq~he:;e di:; 1, il fi?anzü:.~ento ::li azicni ~l:Jo- taggio per la propaganda demo.

. dell mfezwne anL- montagne di bombe atom1che; a- , :,o;;ato e 11 borghese fallJto. cne tatnct ttll'mterno della Russ1a :! cratica atlantica e 11 prestigw . ...r.U .. t..ri.~•v~i.a:·lffri'openn-Cl'le-nanmr evueal'!T-.r.J i'mtprenano~ erre ha spra:oa~(' delle "tlemocrazie popoiari, cin- degli Stati Uniti, atteggiantesi .:1

ti - dell'evoluzione la Germania

contro lo scanda'o Europa, come centocinquP anni i' il capitale senza riuscirne a ri· quanta milioni di dollari concei'ii protettore e libera tore dei popoli che non riconosce• fa i loro compagm !larigini, lo cavare un profitto. Non è un ca Rddizionalmente dai Govern0 a- sottomessi a Mosca.

nè dei santi nè dei po- spettro del comunismo. 1 so fortUito che l'insultu rrEferitu mericano a Berlino Ovest doro Andando al governo i repub-ver gente genti a Mosca

ed Crolla l'industrializzazione e, altro, la tardiva 1

ma ben definita reazione dei La stabilità dei governi satelliti h · rappresentanti di questa stessa di Mosca è. alla prova dei fatti, una g classe al di qua della cortina di 'lleggenda della propaganda. Dalla un er e s e ferro. fine della guerra la stona, per usa-

G" 1 · 1. d' . · re un termine abusato. delle cosid-la o stesso gwrna 1sta_ 1 eu; ':lette democrazie popolari ha pre­

parlavamo (al secolo Barzm1 Jr. • · 5entato un continuo crollare e ri­osservando come la rivolta ber- 1 sorgrere di governi e di correnti po· linese fosse esclusivamente e to- : litiche, quasi sempre coronato da talitariamente oneraia e con fi- : epurazioni sanguinose, incrimina­nalità e parole d•ordine operaie, 1 zioni spettacolose, esecuzioni ca~i: si lasciava sfuggire il rilievo che • tall_ a l!'ezzo d1 forche. 1 parht1 di fronte all'_esDlodere di q~:~ell~ i ~!a~~~~~g:~d~o~~~in~~~~i~~!\~!1~ elementare vwlenza proletana, J fusi ne!l'acciaio si sono rivelati a sentimento _dominante nelle au- [ volta a volta; i~ Polonia, in Roma­torità amencana di occupazione nia, in Cecoslovacchia, in Bulgaria. era stata la paur~- la folle pa••- 1!' )ggi in Ungher~a. per quello che ra chè l'incend10 dilaga"Se in . veramente sono. la nsultante del­Be l' 0 st Oggi a d.- t · l'equilibno mstab1le delle espressb-

. r mo ~e · ' 15 _anza : ni politiche determinate da una ~1 tre _settlmane e _mezza d~1 fat- 1 realtà sociale che, nonostante i falsi tl, e d1 fr_oi_lte al dllagare ~:h con: ideo!ogici, continua ad essere capi­fuse notlz1e su analogh1 mot1 1 talista e classista.

un'Ungheria in marcia. non dtco vreso il socialismo, ma verso un moderno industrialismo di Stato.

Il d'scorso oronunciato davanti a!l'Assemblea Nazionale dai sucees­sore e rivale di Rakosi non lascia dubbi in proposito: il governo di Budapest ripiegl', vngugnosamente verso le oosizioni economiche e so­ciali da -cui aveva oroclamato di avanzare: la piccola produzbne in­dustriale, la piccola proprietà agri­cola, il piccclo commercio. Buda­pest ha dovuto confessare cosi di continuare ad essere la capitale c!i uno Stàto che rimane ai gradini più bassi del capitalismo, di una società in cui l'e:emento piccolo-borghese

che doveva strangG!are la Rivo!u­zione comunista di Bela Kun ne! 1919. predomina reazionariamentt:. Otto an ni di democra' ia popolar • non cabmiavano nulla. Non da og4i l'abbiamo soster-uto.

Quale il contenuto del discorso del nuovo primo Ministro, Imre Nagy? L'<< Unità >> di domenica 5 luglio ne dava un avaro resoconto. ma per chi sa leggere, la prosa è più che sufficiente a comprendere da dove si origina la crisi unghe­rese .

Fatta uPa pallottcla di carta dellf.' solite retoriche acclamazioni alle immancabih vittorie, eEam,niamo la parte v~ramente impo~tante del di-

opera~ in Poloni_a, il ~ove~~o re- Il giorno 3 luglio. un comunicato pubbhcano degll Stati Umti, che 1 del partito comunista unghere3e aveva impostato la sua campagna annuncià lo spodestamento di Mat- Ali' 0 M • "t tt (a' f l' ') elettorale sul tema della "libe- tia Rakosi, il Togliatti ~i Ungheria. QI ra a 1 renare n 1 oneral ~~~~~e ~· d~~Liï~1~1~t~~~f~~p~~ 1 ~~\~~~r~~~f~t~ti~fs1~~~1~1~a~~~~a~~~ 1 1

l) " ~ ~ p l · t' . t' . . ff tt sonale dovrebbe essere la nprova Ml an a~ lSOVle !Cl, Sl a re a - della monoliticità politica del par- 1 ano

come r.1su~ta dalla nostra stampa tito e dell'inesistenza di correnti La necessità capitalista di ri-- a d1ch1arar~ che non un car- riva li in se no all'organizzazione. Il durre i costi di produzione e di ro armato ... hberatore si muo. varo di un triumvirato, sostituente aumentare la produttività del verà in appoggio di operai che la carica soppressa, che era Imper- lavoro ha portato la Direzione sfidano inermi i carri armati del sonato dai diminuito Rakosi. da dell'O.M. a ridurre i tempi e i « nemico >>. Le reazioni di classe Lajos Asc e Bel~ Veg. gi~ costi- prezzi dei cottimi e, necessaria-della borghesia internazionale S')'. tuiVa un segno ·di fratture m se~o mente, il salario operaio. ,

. . . . al parhto stahmsta d1 Unghena. · · no p_ronte e s?hdah. no? SI ap- Infatti, nella tarda sera del 3 scop- Imzmlmente l'attacco al sala-poggiano moh proletan anche piava la bomba dei definitivo allon rio operaio è avvenuto nel re­se contingentemente passibili di tanamento dt Rakosi dai Governo. parto « Macchinario » e imme­indebolire il concorrente impe- ~on più segret&rio generale, dai- diatamente gli operai di questo rialistico; l'attacco proletario, di- l ogg1 al _dorr:.an~ ~essava anche di sono scesi compatti in sciopero retto contro un settore del capi- essere pnmo mimstro. Al suo po-~ rispondendo no al tentativo di

1. d' 1 , , sto subentrava Imre Nagy un mo- f l · d .1 1 ta 1smo mon 1a e, e un offesa a derato del Politburo · ar oro npren ere 1 avoro con tutto lo schieramento della coil- Q sto 1.1 ri·man · . t d la solita sporca commedia, da

. . na . l' ue eggJamen 0 el t d l' t . t' . d s~rvaz10ne, a repr~swne po 1- personale di Governo, che da solo pax: e eg 1 opp<?r ums 1 sm a-Zlesca del settore colp1to - quel- costituirebbe una banalità del poli- cah, che « p01 Sl sarebbe trat­lo russo - l'altro settore - que:l- ticantesimo, se dietro il film insi- tato :.. lo americano - assiste 1evando gnificante del cambio della guardia Da venerdi 3-7 fino a martedi all'Onnipotente la ca1da preghiP- non si nascondesse il ben più. im- 7-7 1o sciopero è continuato corn­ra che la repressione sia radic;:t- p_ortante sfon_do della _locale situa- patto finchè alla sera si è pre­le e definitiva. Una sola <<libera- zwne e~onomJca e sow~le. ~a defe. sentato sulla scena il concilia-

. • 'bï 1 1 nestrazwne della corrente d1 Rakf·- t d' t h , .. 1 l't z10n~ >~ e concep1 1. e, per a c as- si, che aveva goduto dell'appoggio ~re .1 ll:rno .c. e e pm 1 s? 1 o se dtngente ameriCana o russa: di Stalin fino alla sua morte, se- Cmell1 co1 sohti bagolamenti sul quella che avviene sotto la sua gna la fine miseranda dei tracotant.i « huon cuore » della Direzione direzione, coi suai carri armati, piani di industrializzazione e, nelle Aziendale che avrebbe lasciato con. una carne da cannone che ca~pagne, di me>ccanizzazione della aperta la porta « alla speranza » abbll\ rinunciato à << spezzare Je agnc<;>ltur~. che avrebb~ro dovuto di uha revisione dei cottimi fa­proprie catene ». c,ambiart: Il volto t:J;adizwnalt: del- vorevole agli operai dopo «op-

Basterebbe questo ricostitl!l'SÎ ~ ~~~~~~~~at~;i-~e~h~~~i Ja~CCI::;~~ p~rtu?i interpellamenti » con la del f~onte comune r,usso-amenca- no, lo stalinis_mo ungherese d~vev.1 D~rezwne_ Ce~trale a patt~ che n? .dl fronte ad un elementa~e e ammettere d1 avere ingannato il gh opera1 « nprendessero Il la­dlctamo pure confusa e d1s0r- proletarwto mondiale, spacciando voro ».

In realtà la porta aperta c'è stata per una cinquantina di o­perai sospesi. Gli « opportuni interpellamenti » si risolveranno nell'anno del mai e intanto gli operai riprendono il lavoro con 25 o 30 ore in meno nella busta paga.

Si ricordino gli operai di tutto questo e ricordino anche tutti gli altri scioperi finiti allo stesso modo e li segnino pure in conto, qualcuno dovrà ben pagare.

E sappiano, soprattutto, che con la Direzione non si « tratta » ma si lotta contro la Direzione perchè è la rappresentante del capitalismo; e sappiano ancora che l'unica impostazione da dare allo sciopero anche locale e par­ziale, perchè esso pQssa avere un risultato favorevole agli ope­rai è di porre come condizione prima il pagamento e non il re­cupero delle ore perse nello scio­pero condotto ad oltraru;a e co­me seconda il tentare immedia­tamente ed a tutti i costi di e­stendere lo sciop~ro ad altri re­parti e ad altre aziende perchè la condizione di oppressione e sfruttamento del lavoro salaria­to è uguale, in regime capitali­sta, per tutti i proletari.

blicani Eisenhower e Foster Dul­les proclamarono di ripudiarP. la politica democratica del ,, cont4l-

5corso pro~rammatico del Primo Mi- nimento » dell'avanzata russa r istro ungherese che comvrcndf:va nel mondo e annunziarono chf! ! provvedimenti adottati nei se-guenti campi della proàuzione. il nuovo e;overno americano <>Î

II;dusstria. La misura più radi- orientava verso la « liberazione , cale è stata presa r.el campo dell;1 dei sudditi di Mosca. Addossandn industria pesante. che la preceden- agli scemi funzionari dei servizi le sccnf<>;sata linea governatlVa segreti americani la «prepara clell'a corrente Rakosi ;,vev;; tf'ntato di far marciare a passi da gigant'~. zione » della. rivolta di Berlino, in gara con i governi << fratelli ,, la stamna stalinista da va modù .~elle altre dc,nocrazie popl'la_ri. Da alla pro,:aganda · americana di cra in avanti il Governo ndurrà vantare un clamoroso successo, e f:li stanziamenti per 1 'ind\lstria p<~- cio proprio in un periodo di sca­sante. ::he subirà un r: lien lament> logna culminato nelle lamentele a beneficia dell'industria leggera ,. elevate dalla stampa statuniten­riell'8gricoltura. Cio ~ignific.a che l'Ungheria, decantata came un tram- se per il ·fiasco elettorale degli polino di lancio verw il ~ccialisrr.,, atlantici italiani. Qualcuno in rimane un paese al di sotto del li- U.S.A. aveva deprecato la meschi­velJo industriale medio, cui la co- nità dei risultati ottenuti in Ita­.>tringono le modeste risorse mine- lia nonostante la soonma di tre rarie e la scarsezza delle fonti di ·e- miliardi di dollari stanziati per nergia. In UJ;l mondo avviato al S< - favorire la propaganda dèlla De­cialismo cià nor. costituirebbe ur. ost3.::olo, dato ct•e di industrie ~e- mocrazia Cristiana. Le accuse di santi e leggere sul p;_aneta ce nE Mosca dovevano, attribuendo al wno fin troppe, ma 'l c'Jndizione dollaro addirittura il potere di che la agricoltura, ove la piccola spingere alla rivolta enormi mas­t::rnprietà ha una enorme impor- se, far risalire il !lrestigio del tanza, fosse trasfo1mata. con l'ap- Governo americano. Gli stes:;i port:J non mercantile delle industne scribacchini che sulla ,, Pravda, straniere, in agricoltura collettiv~ e l'« Unità ,, avevano schernito­socialista. Allo stato delle cose, ).J abbandnno dei napolecnici piam dl gli americani rinfac~iando loro industrializzazior.e rapp1esentan, lo scacco elettorale d1 De Gaspe­una scattante sconfitta dello &tati- ri, dovevano nel giro di meno di nismo ung~~rese., ~n~ ritirata nel 1 u.na settimana rimangiarsi tutto, campo del_! mdustrn-hzzazwne: ec- rtconoscendo ai dollari che pro­co 11 sJgmficato della c1\ccJata ·i• prio non avevano potuto convin­Rakosl. Il'' t 'fi . d' Agricoltura. Il nuovo governo ha cere a mcruen. o sacn c~o 1 autorizzato Jo scioglimento di quelle sposta_r~ schede, 11 potere m1r~co · cooperntive agrteolo ove la maggw- loso d1 mdurre la gente a.lasciar­ranza lo richieda. << Questc. non si- si stritolare dai cingoli dei carri gnifica - diceva l'« Unità ,, citata- armati russi!... Il dollaro che che ~1 governo non con_sideri l_:t non aveva potuto comprare allo creazwne del~e cooperative agr,~ schieramento atlantico i voti d~l cole come la lmea fondamentale dt b · · 1 · · sviluppo dell'economia agricola in ~acc1ante a~n~o o d1 Lucama generale, e cnme la strada principa- (11 _che non s~gmfica. che ~otand•> le da seguirsi per J'elevarnento del soc1al-comumsta egh abb1a fatto tenore di vita dei contadini ». Sin- i propri interessi) avrebbe dun­t<;>matic·J ch~ non si parl_i più _di S'J- que comprato la vita stessa dei ciah_sn:o. Ma la l_)l~tomca na~e~- rivoltosi di Berlino, mossi impa­m~zwne della pohhca coo~erabvi· vidamente contro i loro oppres­sttca, s1a pure temperata, m pol'!- sori'l mica con la decaduta amministra- · zione Rakosi. dall~< promessa di La verità è che Mosca ha pre-<< seguire la linea len'nista-stalir.i- ferito, apzi ha dovuto, fare .il sta della volontarietà nella creazio- gioco del Governo americadO e ne delle cooperative agricole », no.1 garantisce che l'economia agricoi.'l dei suoi servi, per non do~.ri­ungherese si muoverà dalla secola- conoscere quello che nes~'N>jo­re reazionaria stasi della piccola verno capitalista riconoscefl!mai, produzwne. A parte il solito truffai- e cioè che la rivolta dei lavora­dino richiamo al leninismo, cui vh- tori scatù.risce inevitabilmente ne attribuita la identiflcazione del sotto qualunque cielo dalla do­cooperativismo - che è sempre u- minazione di classe. Allo stesso na forma capitalistica della .:>rodt.-zione> agricola - con 1 ·agricoltura modo, i governi democratici a­socialista che si svilupperà nella tlantici imputano a intrighi e so­mi::ura in cui scompariranno le rea- billazioni di agenti stranieri le zioni mercantili tra prodotti indu- agitazioni che sono suscitate dal-

(Continua in 2. paginà) lo sfruttamento del lavoro sala-

1 1

IL PROGRAMMA COMUNISTA

ln morte di ANTONIO d'ALBA In una corsia del Manicomio ci­

vile di Roma si è spento, il 16 giu­gno, l'anarchico Antonio d'Alba. Muratore, figlio di povera gente, Antonio attentà, quando areva ven­ti anni, il 14 marzo 1912, alla vita di Vittorio Emanuele III. Venne condannato, dopa un processo du­rata mena di due giorni, a trent'an­ni di redusione. Il nazionalismo {orcaiolo fu spietato con lui. Ben nove anni dovette espiare nella tomba dei vivi dell'isolamento cel­lulare. Normalmente, i condannati all'isolamento scontano a periodi l<t !oro terribile pena, tollerando 1l regolamento carcerario che la segre­gazione si alterni con la vita in co­mune ne! camerone e nel labora­torio. Al coraggioso proletario che aveva osat9 levare l'arma contra la personijicazione dd potere statale capitalista, senza peraltro neppure sjiorare la sacra ep;dermide di « Pippetto ». la giustizia cristiana della reazione, ebra delle bujjone· sche imprese della guerra di Libia, non valle usare nessuna clemenza.

Antonio d'Alba davette pagare i cialista, tenuto nello stesso anno nave anni di isclamento da! prinu dell'attentato d'Alba, Mussolini. ca­~ll'ultimo giorno, senza interruzio- po della Sinistra, approjittava del ne, sepolto vivo nella sua cella, 7esto dei deputati riformisti Biss"" nan avendo altro rapporta con per- iati, Bonomi, Cabri.ni, recatisi a sone viventi, tranne che con i car- congratularsi con Vzttorio Emanue­cerieri e gli aguzzini ch.e non gli le per la scampato pericolo, per lesinarono le bastonature, il letto pronunciare una delle sue solite di forza, gli insulti. Ne! 1921 ven- frasi a effetto. Alludendo al me­ne graziato, ma la grazia fu una stiere di Antonio D Alba, egli non crudele ironia, perchè nove anni di sapeva fare di meglio che giustiji­cella gli avevano stroncato la ra- care il sua gesto regicida, escla­gione. Dalla cella doveva essere tra- manda demagogicamente: « L'atten­sferito al Manicomio, ove ha jinito tata è l'infortunio dei re, come ia ta sua esistenza. caduta dal ponte di servizio ;, l'in-1

Noi dissentiamo incondizionata- fortunio dei muratori». Non a caso mente dalle ideologie che indiriz- l'autore di queste abili parole dave- 1 zarono la coraggiosa azione del gia- va, dieci anni dopo, parsi al serri- 1 vane riv0luzionario e sostennero zia della dinastia dei Sa~.:oia e del 1 la sua volontà indomita di fronte capitalisnw. E' la ideologia dell'at·i ai giudici e agli ignobili sgherri del tentato, clltra faccia del personali­carcere di Nota. Ma l'odio vialen- smo e dE'l ducismo d"; capi che i> ta e irreconciliabile di Antonio d'Al- un infort.unw. ma àf.'l ,,wvimen:o j ba verso le prepatenze e le infa- rivoluzionano, condntto nelle sec- 1 mie della classe dominante e del- che dell'opportunismo ogni volta 1

l'ordine costituito borghese, è, in che al programma ril'(>luèionario Pi l quanta siamo rivoluzionari. il no- sostituisce il successo C•:ntingentc l stro odio. Troppe istituzioni e ap- dz part1to, al part1to 1 cap1 glonficu.­parati di potere vegliano alla con- ti da viz•i, alle classi in lolta il ,,,,;·-~

riato. E' certo ehe se la rivoltJ servazione di mostruosi costumi sa- to duellare di « uom mi rappresPn·· ciali, cosi conr.rari alla na_tura uma-1 tatw•»: _ . .

fosse scoppiata nel settore ame- na. e alla ragwne, perche sz passa La rwoluzwne che " llberazion, 1 ricano di Ber lino, anzichè in quel- bias.imare il . gesto disinteressato delle Jarze produtt u•e non c nep­lo controllato dai generali russi, dell attentato zndwzduale. Alla sor- pure una somma di attentati un sarebbero oggi il " New York Ti gente della ribellione sta l'oppres- attenwto collettivo, che sar~bbe mes, 1'« Economist" il "Tem- sione del capitalismo e della società sem pre un tàtto di volontà. Affinc.l<è po,, ~d usare delle argomentazio- divisa in classi, sta l'a dio impulsivo, la ri volta sociale . contra gli appa­ni ridicole fatte proprio dalla la spmta czeca al sovvertzmento rat 1 dz potere trmcerati a dzjesa

P d d 11

, U 't. zmpressa da! pesante gwgo dello dez vecchz rapportz dz produzione .,." ra v a» e a '' ni a "· . 1 sfruttamento, _solo al vert zee del e di convivenza sociale esploda, oc-

Ma n~Ua. sporca f.accenda_ d! generale movzmento antzconformz- corre che non solo le classi oppres­gettar.e 1_1 d1sonore SUI coraggw~I sta_ cui conjluiscono tutti gli sjrut- se siano spinte all'azione rivoluzio­operai d1 Berhno, e farne appan- tai! e glz oppressz, sz erge la co- nana. ma che anche i poteri domi­re l'impeto che non esito ad af- scie~za. L'anarchismo pretende che 1 nanti attraversino una pro!onda cri­frontare i ·mostruosi carri arma ti ad .zmperso~are la . cosctenza rz~o- sz.- Cento ann1 dz lotta contra tl ca­russi come dettato da accaparra- luzz.onarza sza zdealtstzcamente l m- pztalzsmo stanno a mostrare che la

t . d' .

1 P d d dzvzduo. Il marxzsmo sostzene, m . crisi sconvolgitrice della società non

Ori I sp1e, ~ « ra v a" ovev.a irre~onciliab~le antitesi,. che ·solo il 1 segue il segnale del colpo di pistoia superare pers1no la. ".Neues Deu.- partzto pervzene collettwamente a o della ca rica di dinamite lanciata schland » e 1'« Umta ». Normal- tarsi una conoscenza esatta del mec-' da audaci mani contra rappresen­mente, i servi zelanti sono sem- canismo dei fatti sociali, fino al tanti della classe dominante. pre più feroci .del padrone. La punta da poterne prevedere la svi- Una rie.vocazione del gesto riso­.eccezione segnata dalla " Prav- luppo futuro adeguando alla pre- luta e del dura calvario di Antonio da" si spiega col sacro timore de- vzswne la propna azzone. Un punto D'Alba che Josse andata disgiunta

. . . . . . fermo della sua elaborazzone teo- dal rtbadzmento det contrasti znsa-,g~l uomlm di governo _;rno.s~o.viti rica è il rijiuto della lotta indivi- nabili che ci dividono dall'anarchi­~1 . tollerare la ~el'l:che mlnuna duale contra la dominazione di smo volontaristico e Zibertario, sa­Irnverenza al feticciO del lavoro ,ç'f4$$e. rebbe stata slealtà. Abbiamo valu­a cottimo. Costoro, sulla scia M,q. ,çià non significa che i rivolu- ta, sia pure con ritardo, rendere a­dei più coscienziosi spolpatori di zionari m_q.rxi.ti non stiano. ~alla maggio alla sua memoria, perchè forza lavoro che l'Occidente ca- parte deU attento:tore, allorche t p~- di fronte allo spettacalo penoso del pitalista ha orodotto, vegliano ,1 ten co.stztuztl,. la c.r:mag!t?- gzornalt.- dilagante pantano dell'elettoralismo

t 1

• d' . · d . 1 sttea, t btgottt e t cimet gaudenti e del legalitarismo smidollato che perp": uare. e. con IZIO~I ei avo- formcmo il disgustoso fronte unico sommerge il movimento operaio, chi raton ~USSI mcatena~I al cava~- della Innoce.nzq. ojjesa. Al C~ngrea- non vuole lasciarsi sojjocare dalla letto ~~ tortura del lavoro staK- sa dt Reggzo Emll.la aet Partita Sa- pesante atmosfera dell'opportuni-hanovista. Non potevano confes- smo gode, come di una boccata d'a-

E' uscito

SUl FllO DEl TEMPO (Contributi all'organica ri­presentazione storica della teoria rivoluzionaria mar­xista).

E' uscito a cura del Par­tito il primo volumetto del­la serie « Sul filo del tem­po», pagg. 40, L. 100. ln chiara veste tipografica, es­so comprende: Il cadavere ancora cammina (elezioni ed elezionismo). L'organi­ca sistemazione dei princi­pii comunisti nelle periodi­che riunioni interregionali ( dassunti sotto forma di paragrafi di tutte le riunio­ni. di studio svolte nell'ul­timo biennio e C!edicate ai p! oblemi: 1\Iaterialismo sto­rico e rovcsciamento della prassi - Chsse e partito - 'l'eoria delle controrivo­luzioni c dcgenerazione della rivo!uzione russa -Compito generale, tattica ed azione del Partito di classe - Invarianza storica del marxismo e falsa risor­sa dell'att;vismo - Teoria e azio::1e - Il programma rivoluzionario immediato - Rivoluzioni multiple e rivoluzione atnicapitalista occidentale), corredata da citaz:oni di Marx suiJ'im­personalità del Capitale, e Lett-..i·c: New Deal e diri­genze opportuniste del mo­vimento operaio nordame­ricano.

Acquistatelo versando

L. lCO ~ul c,:'c postale3j4440

intestato a: IL PROGRAMMA. COMU· NISTA • Casella Postale 962 - Milano.

II proletariato

DIMOCRAZIA Il sapore della vittoria elettorale la democrazia vista alla rovescia

I part-it1 cosiddetti di sinistra han· 1 Da quando la «battaglia,, elet-no dzffuso tra gli operai la Ct•nvi.l· torale si è conclusa come tutti san­zione che i sdurnali schedaioli del no i partiti minori del Centro si 7 giugno abbiano segnato una tra- i agitano per dimostrare la proprio volgente vlttona ... oroletana. e ch' j vitalità, chiaramente morta e sepol­vzve m fabbnca sa l'eufona da cm, . ta, con un'a(fermazione dei «valori» wtto il rnartella>nento della propa: 1 ch'essi sarebbero chiama~i a riaf­ganda, rnolh lavoratorz sono stat1 fermare di contro al par.tito-succhio­pre~I. ne al quale hanna semplicemente

Ben altra !ezione ne hanna trat- tatto da piedestal/o. Riguadcignare ta, tuttavia, gli industria!i. A Toc alla democrazia una parte dell'~let­l'ino, la direzior.e della R.I.V., con torato; salvare la repubblica demo­fog!io istruzioni 0140, ha annunciato cratica; andare verso sinistra: ecco il licenziamen:o di operai in base il chiada. « alla fedeltà e attaccarnento alla Lasciamo stare quel/a che 1 par­azienda >>, ai « precedenti d1scipli- titi minori jaranno nell'avt·enire; nan>>. al « buon rendimento ». ali:> è chiara intanto che il lora « campi­maggiore o minore assenza dai la- ta storico » è di rivalutare una de­voro. e ad « ogni eolernento di. in- mocrazia la cui barca fa acqua da formazione » di cui essa disponga. tutti i fianchi. Prendete il. Mondo. e ha proceduto a sollecitare. per in- zl tzpzco gwrnale lzberale-_wd,pen­tanto, Je « volontarie, dirnissioni dente. Il, leit-motiv, Il _gemtto settl-d' 1 t' ·nnm·dati manale. e sulla corruzwne. la nu;a-

1 e emen 1 < < ' • denza. la dittatura esercitata dalla

La commis,.ione interna protestd. D.C. Questa non è democrazia r in « I lavoratori dElla R.I.V. ·- seri- sostanza si dice): e nostro compito ve «il 7B » -- vedono che la Ditt~ è di ridàr vita alla democrazia re· non tiene conta della nuova (!) si- ra, quel!a che il ma/costume odier­tuazione generata dai voto popolarè no ha sconciamente deturpata. An­d':'! 7 giugno, che ha sconfitto il go- cora: il Mezzogwrno ha portato a

galia una nuo1•a fauna politien. verno delle leggi antisindaca!e, po- quella dei «brasseurs d'affaires"· livalente e della truffa: essi voglio- dei nuovi ricchi formatisi sulla spe· no percio che la Direzione si adegui culazione e sul commercio in gran­(sic!) alle nuove prospettive e non de stile, e corruttori del ceppo sana accetteranno che si instaun unCI della borghesia manufatturiera e ~pecie di Iegge po!ivalente all.1 della media e picco/a borghesia ar­R.LV. come sarebbe Jo sclledarnen- tigiana. Ripulire. dunque. il «co­ta dei d1pendenti e la minaccia per stume politico '' del Sud perchè la tutti gli indesiderati ». Già, già: democrazia torni ad esse re demo­

crazia. vittoria del vota popolare. di cui la Tutto vero nella critica: tutto Direzione ... non tiene conto. Strano, falso nella conclusione positiva. Non vero? Non solo la classe padronale c'è democraziti da ricostruire. per­non si· tiene scùnfitta, ma procede chè la democrazia non ha mai a­spedita per la sua strada. 1 vinci- vuto l'Olto diver!'o da questo. 0 che tori s'inchinano ai. .. vinti. !orse la democrazia alla Gioiitti

Ma ci c!redono, poi. gli attivisti era mena corruttrice, invadente, confederali e del P.C.!., alla «vit- dittatoriale? 0 che fo1·se :a demo­toria »? Sentite il Iinguaggio da crazia alla II. III e. IV repubblica

francese è· stata mena il trionh vincitori che usano con la direzio- dei « brasseurs d'affaires». degli ne: «Le maestranze hanna già e- speculatori, dei nuovi ricchi' La spresso la propria volontà affinché... democrazia, strumento politico bor­la dit ta si metta sulla strada giu- ghese, riflette alla perfezione lo sta, che é quella della collabo;azio- Stato del regime borghese. Con­ne e comprensione »! I vincitori centrazione, accentrumento econo­chiedono coll aboi azione e comprer.- mica: quindi concentrazione e ac­sione ai vinti; e i vinti se ne stra- centramento politico. Marciume so-

ciale, auindi marciume amministra­fottono. E' questo, dunque, il succo tivo. ëapitalismo di Stato, quindr della vittoria? ,f.' cosi che la scheda regime dei « brasseurs d'affaires», ha debellato il nemico? 1 proletari dei trafficoni, degli appaltatori. det della R.LV. facciano il bilancio, e tecnici della speculazione. La scena si chiedano se la << truffa » non fosse è tale quale in Italia come in Ame-sare alle masse che in un settore ria fresca, di riandare le tradizioni

dell'impero moscovita, proprio a E' uscito il ~ivoluzion~rie. Infiamma_ti dall'odio Berlino Est, i Iavoratori in ri- z":retrenabtle e temerarw che. non

volta avevano rovesciato l'idolo 0' 1 t o· Stal' n SI spaventa del sacrtficw, e urmatt . . . . la o ~a o . c n 1 della tempra marxzsta. presto o tar-e 1• snot· Capt· per ca~o (e non.c.ontjnui ad esseore) rica, come in Francia. come in In-

JJ ·qutm:r-dêTiciro- dirigéii.trpâ~n- · come, in forme diverse. . d t' . J n . Il in !:irconvicine. tari, emocr& ICI, ega 1 ari. c~ a· Non c'è niente da riviiic41-e, nella

boratori: la truffa delle elezwm democrazia: è quel/a che è sempre Ne! . numero di fine ~prile del presentate come armi di difesa e di stata. la serra calda di una sfrena-nfiutandOSl VI?lentemente d~ ac- d; ma certamente, i proletari scen-

cettare strozzmesche maggwra- dera:mn sul terreno del duello al-zioni della giornata di lavoro. La L'elegante volur.1êtto di l'ultimo san~uc> con la pntrida clas-privilegiata casta degli stakhano- 72 pagine comprende, oltre se borghese. ' • ·

renod!co <<VIe Nuove ». capJtatomi offesa della classe operaia. La ta corsa agli affari. La D.C. ·non è per caso fra le man1. una cosa mi la do?.uusi'a-,.;,1 di questa tradi-h;; fatto una pena intl:lita: le c, set-

visti e degli Eroi del lavoro, su cui poggia l'op)lortunismo col- agli omonimi Fili del Tem­laborazionista russo, non sareb- po pubblicati nei numeri be apparsa schierata dalla parte l-4 del 1952, una Introdu-della culatta dei cannoni punta1 i · · 't · 1 t' S 1 sui rivoltosi di Berlino? Per con- ZlOne e 1 cap1 0 et 1: v • siderazioni del genere, la " Prav- luppi e complementi al da" ometteva, nel suo resocon- « Dialogato », Piena previ-to della insurrezione di Berlin), si one marxista del periodo degno ài illustrazioni a fumetti. 't l' t · R · Ot il oarticolare ... insignificante del- 1 capi a 18 a m ussta, e -la- causa occasionale della vio-~ to tesine sulla Russia. · lenta azione antigovernativa: la •li-~" imposizione dell'aumento del ren­-üiruento del lavoro. Pure ave- Prezzo speciale per com­vano dovuto ammetterlo "Neues pagni e simpatizzanti, Lire Deutschland», l'organo del gover- 1200, più spese postali; al ,no stalinista tedesco, el'" Unità ». pubbtico L. 300. · Recentemente lo stesso Di Vitto­rio doveva ammettere., in una iettera aperta al " Tempo " che

te espressioni di Togliatti». -·1e1teîièL'ê!J., è dEQnc: è.' ,,,,.-Erano sette fotografie in cui que-. si é riapérta con ur. ital~co e. PQichè tanro vz Massacri a braccio st Uomo dall'U maiuscola si corn- di operai e senza al Risorgimento, di rutto

.Oata la penuria di guerre guer- piaceva mostrarsi in sette pose 0 2000 ex-occupanti. di destre e sinistre . t . d t'l .. . 1. << espressioni » come i suoi adora- Dai «bei sogni »

reggta e m gran e s 1 e, il cap1ta !- tori hanna scritto. smo internazionale sembra deciso risveglia sempre con la bocca a consumare g!i stock di proiettili Si. é questo che mi ha fatto ca- mara. n,elle Jilrandi « opera?.ioni di poli- der le braccia. Perché? Perché mi z1a ». ha mostrato la ravina in cui il

M_~ntre in Germania occidenta:e prol!!tariato é caduto .e la difficoltà carri arma ti e plo toni di e5'ecuzionc 1 mater; ale d1 vederlo ,nalzarsi da un si tengono in esercizio uccidendo e ab1ss? d1 m1s~na. E ma1 poss1bile ferendo operai (e la rtampa occi- - ~~ _so~o ch1e_sto -~ che 1 lavora­dentale versa Je obbligatorie la cri- ton. st s1ano ndoth a ce.rcare. la me di coccodrillo sulla libertà C0•1- reahzzazwne delle loro nvendica­culcata) un co'municato UniteJ zioni di classe nell'opera di un ua­Press a~nuncia in data 26 giuono mo che venerano come un'immagi­da Nairobi ch~ negli ultimi due ?-e sacra? A nulla è valsa. dunque, giorni le truppe inglesi han no uc- 1 espenenza del_ recente passato ciso 75 « terroristi » Mau Mau. A quando un duce Imbat(!btle ne! mo­Nairobi come a Berlino, J'ordine strarsi in vetrina in tutte le pose, regnn. si eora accaparrato con gli stessi

metodi di auto-esaltazione la fidu­cia anche di lavoratori. che ne hanno pagato il prezzo col sangue

1 rivolnzionari della pacllicazione

hé passa-i gli al­

tri; e una fede intorno di dogmi ha semp7e bisogno di una ltturgw ": Invece, la democrazia italtana sz nasconde, ignora le eltsabert1anP inaugurazioni: éhe imprevrdenza!

;, i) l6 giugno si svolse a BerlinCJ una nacifica dimostrazione di la­voratori edili, i quali chiedevan.) una riduzione della " nor-ma di lavoro" ( .. Unità ''• :29-6). Nel nu­mero scorso abbiamo riportali am;i passaggi dalla •• New~s Deutschland " sullo stesso argo­mento. Solo la " Pravda " igno­rava l'i.nnegabile fatto, -e gettava in pasto ai suoi lettori (ma fino a che punto costoro avranno de­glutito?) un vomitorio pastone di insinuazioni e di imposture, ten­denti a fare passare i lavoratori di Berlino insorti contro lo stali­nismo ner una moltitudine -Ii

Crolla l' in~ustrial1nalione un~nerese sui campi di battaglia terrestri. na­vali e aerei di tutto il monda?

Il proletariato non ha dunque avuto la caoacità di demolire cri­ticamente i metodi e i mezzi di cui la classe nemica si serve per opprjmerlo, fra i quali quello di creare un mito intorn·o a un uomo é uno dei più sfruttati? E non solo non ha respinto questo metodo squisitamente capitalista. ma l'ha addirittura fatto suo e l'adopera m concorrenza col proprio nemico di classe, nelle stesse forme · di eccitazione morbosa e cieca?

Non contenti di appellarsi perio­dicamente agli " uornini onesti » o ag li « intel!ettuali _ sinceri » perché interuengano a favore del tale o tal altro rivoluzianario carcerato come se mai fosse vossibHe la soli-­darietà fra difensori e negatori del regime ·via ente - gli anaTchic, (vedi Umanità Nova. n. 23, articolo di Vel!a 1 chiedono l'amnistia per tutti i carcerati politici e comuni I rappcrti fra le class1. ; rapport· di forza, sono per qaesti rivoluzio·

La verità è che si nasconde per­chq ha vergogna di se stessa, per­ch~ sa di non poter ingannare nps­suno. La liturgia ha bisogno dei suai sacerdoti; e chi farebbe da sa­cerdote a questa democrazia? For­se. ;1 cc popolo » non si accorge del nnoz'o Parlamento perchè, nella sua istintiva saggezza. sa che non si i> affatto « tras.formato ». Del che sia­rrio, con lui. perfettamente con c i'1ti.

lanzichênecchi mercenari. Senza dubbio col denaro si

compra anche la vita, ma quella di terzi di fronte ai mandanti as­soldatori dei sicari. Scagliandosi armati solo di sassi contro i car­ri armati russi e non temendo di finirvi sotto i rivoltosi di Ber­lino giocavano la propria vita. Si è mai vista gente che si fa paga­re per suicidarsi? Solo i gang­sters della oenna venduti alla stampa .mosc"ovita possono spac­ciare simili mostruosità picas­siane.

Gli operai berlinesi hanno agi­to nelle gloriose tradizioni rivo­luzionarie del proletariato tede­sco ed internazionale. Hanno mo­strato il corso che la inarresta­bije. futura rivoluzione anticapi­~pa dovrà seguire: contro Io l~ialismo capitalista di Occi­d~e, contro la schiacciante con­cèntrazione di potere che tende disperatamente a spostare attra­verso gli oceani e i continen1i il centro mondiale della conser­vazione borghese, da Washingto:J. a Mosca. Quando la fiammata e­sploderà, .i cadaveri putrefatti che staJXIpano la « Pravda '' sa­ranno già stati ridotti al river. bero in vile cenere.

(Continuaz. della l.a pag.) striali e agricoli, a parte la travisa­zione di rito del marxismo, il go· verno ungherese non riuscirà. cu­me non é riuscito fiino ad oggi. ad c.rganizzare la produzione agricola t•elle forrr e coorerative perché cio sottint-,nde un eolevatissimo grado di svi!uppo dellïndustna. La volon­tà dei contadini, e tanto mena del Gover~no, non <'entra affatto. C'en trano invece le trebbiatrici, le ara­trici, le seminatrici, cioé i mezzi meccanici di uso'non personale che Buèal,_)est non pcssiede. Una prova che il preteso « mondo socialista » é solo una coalizione politico-mili­tarc di St.:lti, è ùato appunto dai fat­to cne Je !oro economie si svolgono m compartiment; stagni: da un la­to la Russia accresce mostruosamen­te la sua industria pesante. dall'al­tro lata i satelliti continuano a vi­vacchiare retrivamente nelle forme della piccola produzione.

Nel campo dell'artigianato il GJ­verno Nagy ha in programma il so­stegno delle piccole imprese priva­te. Cosl per quel che riguarda il piccolo commercio. 11 termine « arti· gianato » non ha una applicazione precisa, poiché va applicato si a ali~ bottega del sarto o àel calzolaio, sia alle manifatture che occupano dieci­ne di operai. Evidentemente si trat­ta di un altro modo di chiamare vagamente la piccda e media pro­duzione industriale A c-Jnti fatti, il Govcrno di Budapest non rista­bi!isce le forme di gestione privat~ della produzione, che da! 1946, an­no di fondazione della Repubblica popolare, dOn sono ~tate affatto toc­< a te, s·Jpravvivendo mta1te. Selo ha stracciati i v~li ideclogici in cu1 fino ad ieri tentava di avviluppare la realtà. Di più, s1 dichiara impo­tente a costruire quella grande in­dustria Ct.si arrogantemente pro­gettata, e indicata come la via ver­so il socialismo. Ancora, sciogli~

le cooper<~tive :<gricole, e si impe­gna ad ar-poggiare la propnetà a­gric,)la a conduz;on2 familiare riat­taccandosi alle più genuine tradi­zioni della reazione borghese.

Capita sp€sso. DellE d1scu~sion: con operai stàlinisti o filo-sta!ini­sti, di riuscire a dimostrare, avendo tracciato i caratteri dell economia ~ocialista avvenire. che in Russia e nei satellili la gestione statalr· delle industria e ·solo una forma di capitalismo di Stato. Ma messi con le soalle al muro da incontro­vertibill- .ugomentaziom, i nostri oppositori più accaniti finiscct>o c )1 sostenere che il c3pitalismc di Sta to é un passo avar.ti r ei confron~i della g,•stione !Hiv3ta Con argo­menti apparent<'ment2 più co·asi­stenti, ma egualmente speociosi, al­tra gente che crede di essere marxi­sta spïccia la stessa coglioneri<>. Ora qu~std impossibile antitesi ncn sole n·Jn regge in s':!de teoric&. rna anche sul piano praticc viene ~on­futata quotidi&nanwnte dai fatti. Solo un picco;o settore della pro­duzione , e proprio nei paesi a r;o­verni basati su programma nazio­nalizzator~ e dirigist? .. sottosta alln gestione statale. che pei non impe· àisce alla specuJazione pr1vata di celebrare i suoi saturnali.

Il segnale di marcia indietro a Budapest viene a qualche settima­na di distanza da eguali misure d1 riprivatizzazione adottate dai gf'­verno 6ta!inista della Germar.ia o-1 ientale. Anche in Germania · Es', industriali, commercianti, contndinz licchi, enti. ecclesiastici sono stati reintegrati nelle ]oro proprietà. Lo stalinismo si toglie la :naschera. Assume• di essere hutore di statiz­zazioni, che spaccia per misure so­cialistiche, ma in prati~a non esita a schierarsi con la proprietà priva· ta. Prova questa che tra gestione statale e proprietà privata c'é con­vergenza, non conflitto.

Il comizio cui ho avuto la ven­tura di assistere qui a Messina. e tenuto dallo stesso uomo di cui sa­pra. da Togliatti. me ne ha dato la prova schiacciante. Un disco fo­nografico che avesse registrato la cronaca non si diversificherebbe da nessun altro disco da cui si po­tessero riascoltare le folle deliranti per Mussolini e la voce dei suoi presentatori da baraccone.

Nul!a di diverso da allora. Gli applausi più frenetici al grande ca­po del «partita dei patrioti » si scatenavano allorquando egli esal­tava il proprio patriottismo soeia­listoide: nessuno sentiva un moto di sdegno proletario; e forse nes­suno ha fatto caso a quella che é stata la frase più significativa del suo discorso e che riassume vera­mente la politica dello stalinismo: in parole povere: « accogliete (si rivolgeva agli attuali governanti) in mezzo a voi i rappresentanti del­la classe operaia, e vedrete dimi­nu.ire (leggi fini re) gli scioperi e le altre manifestazioni ant.igover­native ». Questi capi grandi e piccoli, che ci

appestano col lezzo ributtante delle !oro persone atteggiate a salvatori del genere umano, possono ancora aver partita vinta, oggi chè il pro­!etariato si é smarrito nei gorghi dell'opportunismo. Domani e che sia presto, i grandi capi, i grandi uomini, questi pupazzi tanta igno­bili quanto inutili, faranno la fine che meritano.

X.Y.Z.

nari . della pacijicaziane, rapparti Sfruttamento della guerra 1deal1 e moral>. e non c'e ver essr 1 nulla di straordinario neZ ,; chiede- , . . _ . re,, al(o Stato _ la lora bestia . E stata avanuta negh Statz Cm-nera -- di essere . clemente verso ti la proposta di accantonare. m: i suai avversari. Inutile dire che fra sJeme a mater1ale belhco, fort! i candidati all'amnistia suggerita stocks d1 macchme utens1h ne.ces­dagli anarchici ci sarebbero _quegli sane alla produzwne d1 (luesto ma-stessi (anche se poe hi) jasczstz, dr tenale. . cui vanna continuamente rznjac-~ La stessa fonte comumca che in ciando a Togliatti la liberazione - tal modo si ritiene di poter Impri­liberazione che ne! casa di Togliat- mere all'industria delle macchine ti è pienamente giustificata. giacchè utensi!i, ora in crisi, rinnovato im­difensori dello Stato e della Patria pulsa. La guerra é veramente -sono tanta fascisti quanta stalinia- >enza neppur bisogno che immedia­ni, ma ingiustificabile per i più pu- tamente sco~pi - la valvola diS!­ri rappresentantz dell'antzjasczsmo curezza dell eocononua caplta!Jsuca. teorico e idealistico, gli anarchicz. Avrerno .dunque . .fra ; tanti consi-glieri di moderazione alla borghe-sia, anche i fedeli di Bakunin? Nulla di strano ni> di nuovo, sotta la luce di questo sole progressista!

E poveri anarchici imprigionati, se la lora sorte dipende da appelli alla clemenza della borghesia, da inviti alla bontà cristiana!

0 tempi, o costumi! Epoca piange; ne ha ben donde.

Il Parlamento italiano si è riaperto tra l'indijjerenza generale; « nessu­no se ne accorge; nemmeno le ca­mionette della Polizia danno nel­l'occhio ». 0 tempora, o mores! Qua­si quasi c'è da rimpiangere gli anni della monarchia, cru.ando c'era al­mena la berlina reale trainata da sei cavalli e preceduta dai batti­strada in livrea.

Eppure, «il nell'inaugurazione del nuovo Parlamento che il popolo di ieri si trasjorm~ ,ne! popolo di og­gi ... sono questz t dogmi nei quali bisogna credere in democrazia o almeno aver l'accortezza di fingeT di credere (meno male, ci salviamo

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IL PROGRAMMA

COMUNISTA

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• IL PROGRAMMA C0I\1"'oCNISTA

Sul filo ·del tempo

L' era fasulla d~gli elisabettini La cerimonia del secolo gonista, ma nemmeno per lïstituta

che essa rappresentava e per le Le rettifiche giovanili di Engels

sono di estremo interesse. Incoronazione di Elisabetta II - tradizioni della sua dinasüa nazio­

Elisabetta la piccola - la ventiset- nale, fino a ieri vera signora del tenne regina d'Inghilterra: capola monda. Solo gli irlandesi, a cui non voro mondiale di imbottitura pub-- a caso andavano incondizionate h> blicitaria. di asoettazione morbosa. simpatie del vecchio Marx. hanno di isterica affiÛenza di spettatori offerto un attentato-simbolo, ne! diretti e indiretti. L'episodio tanta pezzetto della !oro isola che tuttor;; vasto di dimenEioni auanto vuoto resta all'ombra della corona di san­di contenuto e di effetto storico nuo- t'Eduardo. vi. in una societiJ. ed in un tempo Non intt"ressa dunaue nessuno, :n tanta sconvolti. non ha quasi pn- tanto parlan: ansioso. di prospettiv"' vocato. tra attori. e commentatori per l'avvenire di flUesto mondaccio politici dei vari circoli o sfere na- contemporaneo inquiete e sconnes­zionah e internazionali - in ben so. domandarsi se, come, e quando. altre faccende affacendati. un ri- vedremo la rovina di questo isti­torpo di attenzione sul pro blema tuto. che in senw Jato si reg ge da delfa monarchia nella vita modern:1. un miilennio, in senso proprio f'

stando l'attenzione dalla politica e­stera e dagli affari del continente al mantenimento della pace, ad una buona politica economica e allo svi­luppo delle discu:.sioni parlamen­tari. Oggi ne sappiamo abbastanza su questa storia dello splendido iso­lamento inglese e sulle incursioni in Europa della più aggressiva ban­diera imperialista copiata dalla suc­cessiva vicenda mondiale dell'asten­sione degli Stati Uniti da ogni affa­re extra americano! M<J Engels a'Ve­va anche allora solidi materiali.

La libertà di pensiero. che faceva al Guizot tanta paura nella rivolu­zione francesc. materialista. ate.?.. volterriana. non fu importa1 a in Francia se non dall'lnghilterra. Lo­cke fu il padre suo, e già in Shaf­tesbury o Bolingbroke assunse quel­la forma cosi ricca di spirito, ch~ più tardi travo in Francia un cosi splendide sviluppo. Questo interes­sante spunto andrebbe sviluppato a fonda in materia di funzione so­ciale della religione e di critica della suggestiva « prerivoluzione fi­losofica » che la borghesia europea attuo, come diretto riftesso di una eversione nelle forze di produzione. contra la forma statica delh filoso­fia scolastica. ne! Rinascimento in Italia, nella Riforma in Germania. nella Enciclopedia in Francia. ne! sensismo e sperimentalismo inglese.

zioso utensile della storia. ma uno di quelli che dopo l'impiego si buttan via essendo divenuti inutili e inusabili. come ne sono dati moiti esempi nella natura e nella tecnica: l'organo di fecondazione di certi in­setti, la capsula d'innesco dei pro­iettili, 1 iniezione con annessa si­ringa ed ago perfettamente sterili. che si apre, si irifigge e poi va nei rifiuti ...

Non ci interessa il risultato che l'impiego indipendente della critica maderna e borghese abbia dimostra­to che Dio non esiste e distrutto il dogma, c1 interessa proprio che sia­no state infrante le tradizioni, an­tiche forme sociali che impedivano Jo sboccio della crisalide di una so­CJ<'tà nutJva, colle reti di chiese. scuole, corporazioni. vassallaggi ter­nert. ..

Repubbliche ce ne sono dapper- po.litico dai 1688, da quasi tre secoli tutto, e una serie di Jiquidazioni di e fa cosi da pesante volano di com­monarC'hie è di recentissima data, pensa trisecclare nelle frenate e tanto che le sunerstiti si contere')· nelle rincorse alternantisi paurosa­bero sulle dita ·delle due mani. se mente nella marcia dinamica del non si ricorresse ogni tanta a' strani macchinone della storia? te di colore. iniziati all'abito euro- . Probabilmente in Gran Bretagna peo e alle libagioni di champagne u Il ve esistono e vige no tutte le !egg1 di whisky. Eppure partiti repubbli- possibili, non ne esiste una che cani. arriliati co~e t;e!la ineffabile 1 commina nna pena a chi ab?ia gri:

Comunque allora ed oggi le ra­gioni geografiche bastano ad esclu­dere che la Francia potesse evitare gli effetti di avere frontiere sulle striscie incendiarie di Europa su cui tutti i « grandi » veri e falsi hanno guerreggiato: da Annibale a Cesare a Carlomagno a Napolecne I. e giù giù fino ad Ike! «Il signor Guizot. come ministre, si

immagina di sostenere sulle spalle l'equilibrio tra la Corona e il Parla­mente e l'equilibrio europeo. men­tre in realtà egli altro non ha fatto che sottomettere tutto lo Stato fran­cese e la società francese. pezzo per pezzo, agli ebrei finanzieri della Borsa di Parigi ».

Ai periodi in cui materialmente Rivoluzioni conservatrici

Italietta alla v1ttona dopo aver dato: abbasso 1! re, po1che 1 tpote.a dispersa ogni esercito, o in piena non è posta o ponibile. nella stessa lotta iconoclasta come neii'Egitto. guisa che codici di Roma antic:t ce ne sono tanti, ·e una pregiudiziale non facevano menzione del delitto repubblicana ce 1 hanna tan ti al tri, di parricidio, e quindi non prescri­socialisti. pseudo-comunisti, fascisti. vevano pena. Dai primo dei lords cattolici perfino. e poi ci sono gli all'ultimo dPi pezzenti nor: ne tro­anarchici: ma non si è sentita un:;~ vate uno che non abbia sul!e lab­parola meno 'Che riverente non soio bra la giaculatoris stantia: God per la picco] a insignificante prota- save the Queen!

Aggiornatori, volete un esempio di possibile politica alla Guizot spo­stata di quel tale secolo? Supponete al potere in un ministero De Ga­speri, come distensoTe interna, e capo premiato di un Congresso eu-· ropeo di pace, il signor Pietro Nenni.

preme il dirompere di nuovi rap- A riprova che le Rivoluzioni me­parti economici: commercio oltre i ritano tutto il rispetto anche quan­confini e oltremare. espansione dei d:o non sanno quello che vogliono, mercati, sorgere delle grandi mani- 2 che noi Je misuriamo non col fatture, decadere della picco la pre- metro della « coscienza » ma con duzione locale sia agraria che ar- quello della materiale sovversione tigiana. corrisponde questo postu- dei rapporti di produzione e di for­lata, espresso in forme svariatissi- za, Engels ribatte qui a Guizot: se me. della critica alle norme e dot- la rivoluzione capitalista inglese trine della tradizione: esso non '' fu conservatrice, non meno lo fu il risultato ma il sintomo precorri- la vostra Grande rivoluzione fran­tore, l'immagine deformata ne! cer- cese! Ecco altro di quelli che per i vello e nell a coscienza delle gene- soli ti conformisti sono paradossi; razioni del nuovo monda che si pre- che disturbano àssai la demagogia para. Non è dunque per i marxisti del facile successo ed impegnano una conquista definitiva e irrevoc3- a fonda allo spinoso maneggio del­

1 E R 1 Le tappe della storia ing!ese sono bile in un cammino autonomo delle la dialettica.

lngbilterra e Francia Federico Engels recensiva in mo­

do brillante nel 1850 uno scritto del francese Guizot, ministre ,je! regt­me monarchico orleantista che la rivoluzione del febbraio 1848 avev:1 travolta, fondando la seconda re­pubblica.

lia t:Iasse borghese, ma anche quella operaia, potrà tenere il potere con tanta di re regina corte e corona al vertice dello stato. .

ben altrimenti abbozzate da Engels. ideologie umane, sulla quale base, «La rivoluzione francese inco­Nelle guerre contra Luigi XIV si tradotta oiù o meno artatamente mincio sotta forma altrettanto con­tratta di pura lotta di concorrenza nella organizzazione politica, si fon- servatrice di quel!a inglese, anzi, per l'annientamento del commercio dino gli sviluppo ulteriori; ma è sotta una forma ancora più conser­rrancese e della :ootenza marinara sempre un fenomeno storico di ri- vatrice. L'assolutismo. specie come francese. Sotta Guglielmo I~I di lievo immense, che non fu mono- in ultimo apparve in Francia (Lui-. Hannover. il pacifiee e saggw re polio di francesi o di altro popoio gi XIV) era una novità, e contra vantato da Guizot, non il popolo ma accompagno il capitalisme do- tale novità si sollevarono i Parla­guadagna in benessere, ma « il pre- vunque. La libertà di pensiero, o il menti e difesero le antiche Jeggi, dominic della borghesia finanziaria principio della critica individuale. gli us et coutumes della antica mo­ottiene la sua prima sanzione con non sono dunque da noi acèettati narchia. E se il primo passa della la istituzione della Banca di Stato come pregiudiz:ali o come « assolut1 rivoluzione francese fu di far ri-

Il Guizot deplora naturalmente un sirr.ile eventa, rimbrotta aspra­mente i ~uoi connazionali per la !oro sete di rivoluzioni, facendone un pre>blema di temnérament0 na-:: iOll éJ \f c none innanzi ai lo1·o oc­cht la con.tinuità della monarch1:~ inglese. Anche in Inghilterra. vuol dire il Guizot. la rivoluzione bor­ghese ha pienamente triotlfato del · feudalesimo, ben prima che in Fran- · --en.~~ll'nnricr ·è Mal tt repuùblica.- ·

na. ha tagliato la testa d~e! re ~o:1 Cromwell ed ha fondato un Pari?- · mente. ma, dèfenestrata la vecch;:l èinastia. dal 1688 .si è ordinata in forma monarchica cost;tnzHmqJc ~>r'

·ha vis'·utc un lungo périoèo storico con un perfetto accorda delie tre forme: hcrghesia capitalista :lomi­nante, parlamento elettiV(•, 7!1onar­chia eredJtaria. Persane serie gii ing!eSJ!

Lo stesso schema avrebbe fatto molto comodo alle fortune politiche del sig. Guizot 1189-1793: abbatti­mento del feudalesimo. introduzio­ne ·della democrazia parlamentare decapitazione del re. 1815-1820: re­staurazione (con alquanti zampini inglesi e di re inglesi !l della vec­chia monarchia legata alla nobiltà feudale. 1830: rovesciamento della monarchia restaurata e tradizionale. ri\·otuzione per la costituzione libe­rale. nuova dinastia modernizzan­:e con Luigi Filippo. più che come s•Jvrano costituzionale. celebre co­me il « re borghese ».

\1a il febbraio 1848 ha spazzato <utto: vecchia e nuova monarchia. dando vita alla repubblica borghe­se: bu on per il signor Guizot e i suoi pari che tale repubblica di classe, dopo aver vinto contra Luigi Filippo e il suo governo grazie al­l'aiuto del proletariato parigino. nelle sanguinose giornate del mag­gia. con una repressioné tanta fe­roce che nessuna monarchia ne ave­va prima dato il saggio, schiaccia il tentativo dei lavoratori di prendere il potere, ùopo di che non solo le teste coronate sarebbero andate in esilio. re nobili o re borghesi che fossero. ma, come gli aristocratici dell'89, i borghesi del 1848 sarebbe­ro stati ap}:lesi ai lampioni di Pa­rigi: «ah ça ira, ça ira. ca ira, tous les bourgeois à la lanterne!>>

Engels dunque spiega quello che Guizot pur non digiuno di storia non poteva capire. Egli formola con precisione il quesito male enun­ciato: « Perchè la società borghese in Inghilterra si è sviluppata più a lunga nella forma della monarchia costituzionale, che non in Francta ?»

Indubbiamente questo quesito og­gi è plù stridente nei suoi termini. La monarchia inglese si è pappata senza scosse apprezzabili altri cen­totre anni, e con essa il capitali­sme inglese che nella costruzione di Engels cloveva avere da allora po­chi decenni di vita al massimo. In Francia la monarchia sotto forma pseudo- napoleonica è ricomparsa dai 1852 al 1871. per essere poi spaz­zata via da una delle soluzioni clas-. siche: non guerra civile, ma rove," scio militare, e, fallito anche allora il nuovo generoso sforzo per attua­re - nella Comune - la repubbli­ca operaia. vive tuttora come re­pubblica capitalista ..

Con questi nuovi materiali stori­ci, speriamo che non venga fuori uno dei tanti pestiferi raddrizzatori del marxisme per conchiudere (co­me del resto in Inghilterra fabiani vecchi e nuovi, laburisti di oppo­sizione e di governo) che non solo

Les rois s' en vont Indubbiamente Engels che qui, co­

me altrove Marx, riconosce al di­retto nemico politico :en certo ta­lento storico nel giovarsi dell'esa­me delle cause economiche e ne! valutare l'azione delle dassi sociali. avrebbe una dura rogna da grattare se la denunzia del disorientamenlo totale in cui gli avvenimenti dram­matici del 1848 avevano fatto cade­re i Guizot del tempo. dovesse estendersi al disorientamento racca­priccian_te di tutta la « opinione ge­nerale». d1 tut tl 1 partiti. ctopo 1-drammi che egli non visse, del 1914 1917, 1939, 1945 ... Ma i suoi punti fermi res tano incro!la bi li ed incrol­lati.

e con la introduzione del debita ,-al 'ri· >>, sono anz1· consideratr' come z l' bbl' · t t d u sorgere gli Stati Genera i ( assem-pu ICO (aggwrR~ ort: quan ° o- illusioni vuote di contenuto, e so- blea, come ricordammo, dei dele-po la morte di En~els avete scoper- stituite con ben diverse dottrine del gati dei vari ordini: nobiltà, clero, to quesh fenomem dt colluswne ca- determinisme dialettico: tutt·avia il terza Stato) addormentatisi fin da! pitale-finanza-Stato.?~. e la borghe- conftitto tra quei canoni e la dom- tempo di Enrico IVe di Luigi XIII, sta mamfatturtera e.bbe novella Im- matiea feudale esprime la lotta ri- la rivoluzione inglese non puo ad­pulsa dalla mtro,duzwne del ststema voluzionaria della classe capitali- durre nessun fatto di cosi classico protezwmsta ... ~otto. la dmasha de- sta, e la !oro vittoria è un trapasso conservatorismo ». g.h Hannover, 1 Inghi!terra era ben 1 indispen~~bile anche per noi .. gi.am- Guizot vede nella rivoluzione in­lung~ dal poter c.ondurre una guer-· mai un pur,to di arriva o un limite glese il solo fatto politico del con­ra dt concorrenza contra la Fran- ' per le nostre lotte ulteriori. ftitto di due poteri, Corona e Par-cta ne11a forma maderna. Essa non , . l:,t. combatt~va ,Di(! ~·· non. t:~elle In- Se Locke. cltato da. En ge!~ come lamento, che finalmente si ·equili-

Il Guizot aveva il torto di non esaminare « i rappor1i storici e la posizione del tutto diversa delle classi della societ~ nella monarchia francese del 1820 e nella monarchia inglese de1 1688 ». limitandosi a tut­ta risolvere con frasi moralistiche e tirate letterarie per giungere alla s<ilita apologia di una posizione metafisicamente portata fuori del suo luogo e del suo tempo, ossia la tesi che una politica come quella del 1830, ed essa sola «conserva gli Stati e rafforza le rivoluzioni ». Si capisce che Guizot elogia la ri­voluzione del '30, e depreca quella del '48.

die occidentali e nell'America. e ne}. ~ampronc d~lla Til'ietf"! df P"'':'Slero brano' e neutraiizzano: Ma «che lo continente si accontentava (osser-" mglese, pote !ornare m patna so- assoggettamento del potere regio al vate quanto Engels si lascia impres- 1~ quando sali al trom: Gu?.l!ei'_Dn Parlamento sia o non il suo assog­sionare. lui tedesco, dai famoso dOt<ange,. d?po la dehmtlvd cac- gettamento al dominio di una classe, grande Re) di assoldare nell a g_uer- CJata degh Stuarts e tl crollo della questo Guizot trova superftuo ri! e­ra contra di essa principi stranie- rcsta•.1r~zwne (anco.ra: 1688 u;gles: varlo ». Naturalmente per simili fi­ri, come Federico Seconda». Quanta vale 1830 france~e. Orange sta a listei il Parlamento rappresenta per agli aff a ri interni e alle lotte par- Stuart come Orl€ans sta. a• Borbo- definizione il «po polo », e do po lamentari. basta paragonare le sto- ne) essendone stato es1hato come vari secoli siamo nella politica di rie di corruzione sotta l'ing.kese segretano dt Lo>~ SJ:laftesbury. oggi allo stesso punta. Walpole con quelle scandalose in Cancell,Iel'e col ~artJto J"Ivoluzwn.a- Che il conflitto tra ParlamentQ e Francia sotta Guizot! ' n_o; al! oppo~to 1 autort~arw Hobbes Corona esprima un contlitto di .in-

' vtssuto tra tl 158'8 e 1! 1679 vede teressi economici ne! primo rappre-

BeUgione .e tradizioue. la rivoluzione di Cromwell e ia re- sentati, il Guizot nol vede. e ridu­staurazione, vede cadere la testa di ce tutto a lotta di privilegi, a !ur­Carlo I e quella del Lord Protetto- bolenti fanatismi religiosi... «Del

Ma su due altri punti il Guizot re. e teorizza lo Stato onnipo!ente., nessa tra il movimento religioso e dava la palma alla capitalistica ri- il Leviatano, d10 vivente che agisce lo sviluppo della società borghese voluzione ing!ese, ed anche -oggi in questo basso moud,, ma con po- non sa dare più esaurienti spiega­sono molto interessanti oer i let- terf' il!imitato .. ccl ar gina la : rvolta zioni ... : benchi> non perda mai di tor i o televisori della ceri:nonia e il disordine In questa contes0. vista la rivoluzione francese. non incoronante. La rivoluzione inglese Marx si schiera <'On Locke e contro arriva mai alla conclusione sempli­ebbe un caratiere eminentem<ente Hobbes .. col libertario contr J l'auto- cissima che il passaggio dalla mo­

Il Guizot cerca la ragione della 1 religioso; e non la ruppe quindi con ritario. ma ne! qnadro del secc!o narchia assoluta alla costituzionale. stabilità del regime inglese in un le tradizioni d"'l passato, ed assunse iecimonono e nella lotta del pro- non puù effettuarsi dovunque che preteso indirizzo di saggia ammi-. una forma non dissolutrice ·ma con- lletariaio contra il capitaltsmo l\13:':< ;lopo violente lotte. attraverso la nistrazione civile che sarebbe pre-, servatrice, difendendo il pa c!amento non è Ji bertario ma autoritario .. E·:- trafila della repubblica e che poi valsa dopq il periodo .delle guerre le antiche leggr contro le w:t;rpa-j co. è questa la dialettic,a. perfino la vecchia dinastia deve far contra la Francia di Luigi XIV. spo- ziuni rlel'a Ccro'la. La libertà di pens1ero P un pre-. pasto, come inutile. ad una linea

U.R.S.S. Soeielà Anonima Il Consiglio dei Minisrri dell'U- di avanzato captialismo. Chi .ac­

nione sovietica ha deciso il 24 del- quis ta le carte !le dei presti ti 'n ~·s­lo scorso mese il lancio di un nuo- si da! Governo di Mosca ha dn;tto vo colossale prestito di quindici ad interessi annui, .a premi. a ,·~en­miliardi di rubli. Cifra veramentt: zioni da tassazioni statale e kcale. impre10sionante, se si constdera ch.: I tito li sono negozia bili, per cci ·ec•­il rublo è circa un quarto di doUa- stituiscono J'oggetto di un mercato ro, e cioè poco meno di 200 lire ita- di valori mobiliari. Prova deci&iva liane. Q.uindici miliardi di rubli, questa che il mercamilism<., la tr.li.· per chi ama la precisione. t=q•üval- sformazione in merce perrnutabil•• go no a circ a 2300 miliardi di lire con denaro di qualsiasi p :nc!f'tt.OJ del

Prestiti di Stato nei paesi capi- lavoro sociale, ha complet&to in talistici sono ordinaria amministt i.l- Russia il suo corso stonco sconfi­zione. In Italia, la radio svolge ad nanda profondamente m·: campo dirittura il servizio di pubbliclt::·, del capitalisme finanzia;rio e paras­alle obbligazioni I.R.I.-·S.I.D.E.R. sitario essendo abolita la figura giu­invitando gli ascoltatori, miliard[tri ridica del proprietario privato di in villeggiatura o disoccupati in- grandi industrie, i profittatori Cf'l!c gaggiati nei cantieri-scuola che sia- sfruttamento capitalista del lavoro no, a sottoscrivere. al prestito a fa- salaria ta assumono l'aspetto ano­vore della siderurgia nazionale. : n ni mo ed impersonale dei cc rentiers,, Russia nulla avviene di diverse. Nè dei redditieri ·che vivono taglian­il parallelo puo dirsi arbitrario v:- do cc coupons». avendo a che far" sto che se le industrie di gnm,li di- unicamente con le banche in cui mensioni sono las.su di propriec:1 vanna a ritirare gli interessi corri­dello Stato, in Italia le indastrie sposti da! mutuatario. Fenomen<' siderurgiche sono pure esse. m so- grandeggiante n~Jla fase imperia­stanza se non di forma, p'opr .•·~a lis*'<!. dello Stato tramite l'I.R.I. In Russia, il mutuatario. colui che

Lo Stato sollecitatore di prestiti scende sul mercato del denaro per non è dunque una novità al di là ottenere prestiti è lo Stato, che della cosiddetta cortina di ferro. pure seconda la costituzione stali­Non lo sono neppure le modalità niana è padrone e gestore della dei prestiti. grande industria russa, delle minie-

Quello di cui ci occupiamo. e che.· re, dei trasporti, della terra colti­secondo l'cc Unità » (29-6) fu supe- vabile. Seconda l'armai abusato luo­rato in appena 3 giorni, essendo go comune dello Stato padrone, con stato sottoscritto per la somma di cui si cerca di estendere a tutto 15.343 milioni di rubli entra il 27 il processo produttivo russo le for­giugno sera, non presenta nessuna me della gestione statale, mentre differenziazione dalla schema usua- in effetti, e per diretta ammissiane le di analoghe operazioni finanzia- dello stesso Stalin, esse sono limi­rie eseguite quotidianamente dai-~ tate al settore della grande indu­le società anonime e dai Mi- stria, lo Stato russo sarebbe un de­nisteri delle Flnanze dei paesi spota economico onnipotente. Inve·

ce. i prestiti, specie quel!t del do- te. Sfugge al suo controllo imme­poguerra lanciati a ritmo serratc diato tutto il gigantesco giro di ·~d assommanti ormai ad una cifra affari che si svolge nell'agricoltu­enorme di miliardi (il pen ultime. 1 a. cooperativizzata o men o. dove i lanciato ne! maggio del 1952 per la produttori. isolati o sindacati nei >omma di 30 miliardi di rubli. segui- colcos. dispongono privatamente va un altro della stessa cifra ernes· dei prodotti del suo!o. che immet­so ne! 1951) stanno a dimostrare tono al consumo tramite il mer­incontrovertibilmente il contrario .. cato orivato. Viene escluso necessa­Lo Stato imprenditore è sogg<;!tto riaménte dai vari traoassi commer­al capitale finanziario posseduto d•1 ci ali < vendita all'ingrosso. traspor­privati. Cio basterebbe da solo a to, mediazione. rivendita al detta­smontare la balorda interpretazione glante. ecc.) ove attendono al var co del capitalisme russo come cc econo- la speculazione e la tesaurizzazione. mia accentrata nell'ambito dello Non gestisce la piccola e media in­Stato ». Di uno Stato che versa un dustria (vedi « I problemi economi­colossale monte di interessi a priva- ci del socialismo » di Stalin). Si ti detentori di titoli non puè> dirsi comprende bene allora come il ca­che « accentri » nelle sue mani, le pit ale monetario debba accumularsi famose mani dëi funzionari, il con- in mani di privati, pur uscendo trollo t·:ltalitario delle fcrze p•·odnt- il flusso montante di rubli dalle th·e. tipografie della zecca di Stato di

Ne! Filo del tempo « Socialismo Mosca. da coupons» (cc Battaglia Comun.- Chi sono i sottoscrittori dei pre­sta » n. 11, 1951 J si calcolava che ,titi statali russi? Da quali zone all'epoca il debita pubblico dello sociali lo .Stato 1mprenGitore attin­Stato russo doveva oltrepassare i ge il capitale destinato agli invC'sti­cento miliardi di rubli equivalenti menti? E' chiaro che costoro cos ti­a circa ventimila miliardi di lire tuiscono una sorta di societa ano­italiane. Aggiungenào 1 30 miliardi nima. che seppure non si organiz­del 1952 e i 15 miliardi odierni la za nelle forme istituzionali delle già astronomica cifra sale a cento- societa per azioni di tipo tradizio­quarantacinque · miliardi di rubli nale, ne ripete tuttavia esattamen­equivalenti a circa trentamila mi- te il sostanziale funzionamento. Si liardi di lire italiane. Tauto deve sa che cosa è e come funziona una lo stato russo ai privati sottoscrit- anonima, <cd esempio la Montecati tori dei suoi prestiti. A venti anni ni: un capitale sociale diviso in un dall'emissione dei titoli dovrà aver numero variabile di quote (azioni), rimborsato i creditori in base ai detenute da privati o da Enti, cui premi o alla pari, frattanto corri- viene corrisposto, alla fine dell'e­sponde interessi al 5 o al 3,50 per ~ercizio, e detratte le s:>mme desti­cento. Lo Stato «-padrone >> di Mo- nate alle riserve e alle spese di sca è in realtà « debitore >> di fron- ç.mmortamento, parti percentual\ te a privati, proprio come avviene , nei paradisi capitalisti di Occiden- (Conti~tuaz. a pag. 41

collaterale usurpatrice ». Il che è tanta attuale, che si scopre come Hitler teneva pronto per rimpiazza­re la repubblica di Salo il rampol­lo del ramo Aosta - ~. a parte il so­gno di moiti che alla repubblica \ii Einaudi segua una monarchia. se non del Conte di Caserta ... del co­mandante Laura. ·

Si scoccia Engels di correre die­tro alle solite buaggini. e dà un cenno veloce della reale sottostrut­tura nella lotta tra il Parlamento e Carlo Stuart che fini colla defini­tiva monarchia costituzionale feli­cemente incoronante.

Classi e monarcbia Erano cause prossime del gran

conftitto: la paura dei grandi possi­denti fondiari. sorti non da una no­bilb feudale antica ma dalla usur­pazione dei beni ecclesiastict se­guita alla riforma protestante trionfante con Cromwell, che con la restaurazione dei cattolici Stuart quei beni andassero alla Chiesa restituiti, cc il che voleva dire che i sette decimi del terreno inglese a­vrebbero mutato proprietario » -l'aborrimento da parte della bor­ghesia commerciale e industriale per il cattolicesimo, che mal si a­dattava ai suoi traffici <concetto martellato per tutta la sua vita da· Marx: protestantesimo v ale mer­cantilisme) l'indifferenza con cui gli Stuarts vendevano l'indu­stria e il commercio inglese al go­verne francese, ossia all'unico pae­se che faceva agli inglesi una con­correnza pericolosa e sotta vari a­spetti vittoriosa (altra relazione del materialisme storico: capitalismo. v ale patriottismo).

La soluzione del « grande rebus » è dunque questa (del rebus del ca­rattere consen•atore della rivolu­zione inglese, del nostro odierno rebus sulla durezza a morire d'ella monarchia d'Inghilterra). Essa sta nella « alleanza permanente ln cui si trova la borghesia con la maggior parte dei grandi possidenti; allean­za che distingue realmente (non letterariamente come le balle sulla religiosità e la miscredenza, la tur­bolenza e il lealismo ... ) la rivolu­zione inglese da quella francese. che annientè> il grande possesse fondia­rio col parcellamento. Questa clas­se dei grandi possidenti col!ega ta con la borghesia. non si trovè>. co­me il gran possesse fondiario fran­cese del 1789, in contraddizione, ma piuttosto in perfetto accorda con le condizioni di vita della borghesia. IL GRANDE POSSESSO INGLESE. NON ERA IN REALTA' UNA PRO­PRJ:;TA' FEODALE, BENSI' UNA PR0PRIETA' BORGHESE ».

Qui davvero si dovrebbe fermarsi e ribattere una serie di martellate. La sistemazione agraria feudale è questa: un territorio su cui il si­gnore governa e tiene in personale dipendenza i lavoratori della ter­ra, cui vieta perfino il mutar sede. Questi stanno con le loro famiglie in piccole zone oarcellate. ma tutti recano una pres'tazione di prodotto e di lavoro gratuita al signore. Francia 1789, Russia 1917: soprav­vienc la rivoluzione e sbatte via fisicamente i signori: il servo resta dove è, lavora come e dove lavera­va. ma è libero: tutte il prodotto del suo lembo di terra e del suc braccio i• suo. (luesta forma rivo­luzionaria. veramente patente solo nell'epopea francese. n•·.e riccllez­za fisica di suolo e di .:>/Ima e 'mil­lenaria colonizzazione e boni fica­zione avevano delineato lot ti pro­speri come giardini. diviene una tarda fredda ripercussione nelle stepp<' estensiv<' di Russia, e una scempia copia nelle provincie ar­retrate dell'Europa oriemale in u­na fascia dai Baltico ali Egeo dove sopravvivevano ibridamente forme di feudalismo agonizzante, quando dopo l'ultima guerra· cadono sotta il potere del capitalismo statale russo.

Ma la sistemazione agraria bor­ghese è ouella in cui una grande zona di terra costituisce una aziel}­da unica sotta un solo padrone che la esercisce con lavoratori a salaria già liberi (come in Inghilterra da almeno sei secoli) o con affittaiuoli capitalisti. Questo stesso tipo giu­ridico va dagli estremi della armen­tizia estensiva a quelli della gran­de tenuta meccanizzata a tioo in­dustriale. Non la rivoluzior,;, bo-­ghese parcella que~te terre. 18nto menu lo farù la rivoJ.uzi,_H,t\ T)î'.ll€~ tarie,. ·

Di qui la fesseria gi~ante nella applicazione all'Italia, dave De Ga­speri e Togliatti teorizzano msie­me. e il secondo vorrebbe sv!o che quantitativamente si attuasse di più la insensata riforma (come vorrebbe che ne! campo edilizio si costruisse quantitativamente an­cora di più, ma collo stesso indi­rizzo beata e mariuolo).

Il fondamentale teorema marxi­sta per l'Italia dice cos!: Nord: sia­mo in piena grande azienda capita­lista da! tempo di Leonardo; e quindi con possesse borghese in grande. Centro: siamo al parcella­mente giardinato prima della Fran­cia, ma senza la signoria feudale che fu sgombrata via dai tempo dei Comuni: e quindi media e piccolo possesse borghese. Sud: il grande possesso, non più feudale non dal tempo di Gioacchino Murat ma da quello ... di Federico di Svevia, ben, si sovrapposto, salvo alcune zone, « giardinate », ad una coltura pri,

(Continua in 4.a pag.)

IL PROGRAMMA COMUNISTA

L'era fasnlla degli do pende sempre dai sorriso che puà spuntare o gelarsi sulle Iabbra di quei pochi eletti, dall'effetto che fa sul !oro ventricolo la colazione di gala o la qualità dello cc cham­pagne» levato nei calici.

II congresso della Santa Alleanza faceva con metodo più serio il mon­do a fette che questi convegni, il cui elemento decisivo della sorte di uomini a miliardi sarebbe solo la capacità di uno dei grandi di ba­rare al gioco con l'altro. I vincitori di Napoleone (se Jo disistimassimo lo chiameremmo << il big >>) si assi­sero a Vienna << come delegati del­la Provvidenza >> per governare i popoli, << come rami di una stessa famiglia >> apphcando << i precetti della Santa Religione >>. Una tale dottrina rende tuttavia meno idiota il rapporto che si sta bilisce tra quattro che deliberano il destina dell"umanità, e i due miliardi e mezzo che come foglie al vento se­guano i !oro dettati.

(continua dalla 3.a pag.)

.mitiva o alla pastorizia, e alla man· •cata bonifica dovuta all'assenza di !Uno Stato nazionale forte e poten­te, forma da secoli un possesso bor­ghese di grande estensione e basso valore, analogo a quello inglese •degli ultimi secoli. Una stessa legge borghese disciplina nelle tre ltàlie .il rapporta, sen~a urto notevole •colle legislazioni anteriori al 1865: non resta da fare nessuna riforma •antijeudale come chiedono i giostra­,tori parlamentari da strapazzo. La agricoltura italiana cambiera quan­ùo si rompano i limiti dell'ecwnomia ce del diritto capita!ista e mercan­tile.

Proprietà e corona Lo sviluppo della società inglese

fu poi descritto magistralmente da Marx nei capitoli sulla Accumula­zione iniziale della sua massima o­pera. Qui Engels dà questo scor­cio del compromesso tra ricchi ter­rieri e padroni industriali, che co­stitui il tessuto della forma politica di monarchia costituzionale, «Da una parte i proprietari fondiari mettevano a disposizione della bor­ghesia industriale la popolazione necessaria all'esercizio della mani­fattura, e dall'altro erano in condi­.zioni di dare all'agricoltura quello sviluppo che corrispondeva alle condizioni dell'industria e del com­mercio. Di qui i !oro interessi co­muni colla borghesia, di qui la lora alleanza con essa >>.

« Col consolidamento della mo­narchia costituzionale finisce dun­que, per il signor Guizot, la storia •dell'Inghilterra. Ma per contrario, nella realtà, solo col consolidamento della monarchia costituzionale in­comincia il grandioso sviluppo e la trasformazione della società bor­ghese in Inghilterra. Dave egli non vede che beata tranqui!Iità e pace idilliaca, si svilupparono in realtà i più violenti confiitti, le ri­voluzioni più decisive ... Una nuova

·e più gigantesca borghesià si svi­luppa; e, mentre la vecchia bor­

,ghesia lotta contro la rivoluzione francese, la nuova conquista il mer­cato mondiale... Essa si ·conquista una diretta rappresentanza ne! Par­lamento e se ne vale per annientare gli ultimi avanzi di una forza reale che sono rimasti al possesso fon­diario >>.

Fin qui la chiave di Engels e Marx per sciog!iere il rebus dina­stico inglese è chiaro. La monarchia è stata espressione della alleanza tra i proprietari fondiari e la bor­ghesia manifatturiera commerciale e finanziaria, ed i proprietari fon­diarc non costituivano una antica signoria feudale bensi erano" usciti dalla espropriazione dei beni della chiesa cattolica. che fu fino alla Riforma pressochè il solo « grande ieudatario >> inglese. Non sempre le

monarchie hanno avuta tale com­pito storico: in Svezia lottarono fie­ramente contro la nobiltà e i suoi privilegi, poggiandosi sulla bor­ghesia; e sui piccoli contadini li­beri, ne! recuperare i beni della Corona. Lotte non dissimili si eb­bero ne! Regno di Napoli. Stato·for­temente unitario che tenne sempre

elisa ltettini in soggezione i baroni.

ta la tesi di Engels di fronte a Gui­zot enunciata ne! 1850. E' qui. o studenti nevrastenici e periferici del mistero storico, o dilettanti del­I'ultima pubblicazione, la forza del nostro metodo. Proprio perchè sia­mo ne! 1953 giuriamo nelle parole di Engels o di Marx e le riconside­l"iamo una per un a: perchè oggi a p­pare quanto veramente potente fos­se I'indagine, che quel tempo fre­mente rese possibile. Vivendo al !o­ro tempo ci saremmo forse permes­si di <<verificare» prima di credere. Ma oggi la verifica sta in una eru­zione di fatti che hanno incendiato il mondo, ed è ridicolo ricercarla tra i tasti della povera nostra mac­china da scrivere. Guaglioni, non vi è rimasto niente da verificare. Rigate diritto, righiamo diritto.

,E' fuori della storia del proleta­riato moderno ogni movimento che non ha tra i suoi postulati la ca­duta della potenza ing!ese, della monarchia inglese.

Clttadlnl suddlti

Se la vecchia borghesia inglese è in cosi stretta alleanzu con la proprietà terriera, la nuova - che potremmo oggi dire que!la della fase imperialista - tende a ridurne i privilegi, nella lotta dei Comuni contro la Camera dei Pari. dei li­berali contro i conservatori. Ma in­tanto sorge una nuova poderosa classe, il proletariato inglese, il. primo e il più concentrato ne! mon­do capita!ista dell'ottocento. Qui un nostro contradittore potrebbe tro­vare in difetto la conclusione di Engels. Con lo sviluppo del capita­lisme e il grandeggiare del salaria­ta si sono poste le basi per una ulteriore gigantesca lotta. che ne! 1850 sembrava vicina, e che avreb­be condotto al crollo dell'equilibrio costituzionale inglese. Dobbiamo ne! ricostruire esse re fedeli: « l'In­ghilterra sotto la protezione della monarchia costituzionale ha svi­luppato gli elementi di una rivo­luzione sociale, ben più radicali che in tutti gli altri Stati del mon- La rivoluzione borghese creà la do presi insieme ». figura i!lusoria del cittadino sovra-

Ora, un secolo dopo tale descri- no. Deposto il re, o conquistata la zione la monarchia inglese nella indipendenza, la giovane borghesia forma tradizionale è ancora li. La predicà al popolo che con essa ave­tensione della lotta tra proletariato va lottato e in cui tentava di con­e borghesia sembra ridotta appunto fondere i suoi connotati di classe ad una competizione emelia» costitu- che non dovevano esservi più so~ zione, ed il partito della classe vrani per diritto ereditario o divi­operaia che Engels vedeva formarsi no. Ogni cittadino doveya possedere contro i due partiti tradizionali, la sua particola di sovranità e ser­terriero e capitalista, non è che un yirse_n~ con un meccanismo dagli partito di governo, e nelle parente- mfimtJ aspeth, sancito dalle varie si una banale opposizione di sua dichiarazioni e costituzioni. Nacque maestà. l'epoca del più grande imbroglio

Vi è perà. l'altro aspetto della della storia, quella della consulta­questione, che sta a dimostrare che zione popolare e del suffragio uni­il secolo non è passato senza co- versale. La lotta che a questo con­strutto. Malgrado le guerre anti- dusse fu parimenti una lotta gran­giacobine e antinapoleoniche vinte diosa e reale. I meccanismi di dele­dall'Inghilterra, il grande capitale ga che ne sorsero nei vari tempi e il denso proletariato sono diffusi sono davvero ridicoli, ma cià nulla in tutta l'Europa. Malgrado due toglie al peso del trapasso storico. guerre mondiali anche ufficialmen- Ad esempio, e tanto per tornare ad te vinte dall'Inghilterra grande ca- Eddy, un espediente curiosissimo

proletaria. schiacciata nell a Co-mune.

Ma oggi i cittadini sovrani ne! paese tipo, l'America, forse perchè la forza stessa dei fatti mette in de­risione questo libero arbitrio del povero uomo qualunque, ironizzato in tutte le vignette come << und who>> (e chi? come a dire: chi ca­volo sei, cittadino elettore?), mo­strano l'irresistibile libidine di es­sere cittadini sudditi, vile caratteri­stica di tutte le epoche di putrefa­zipne di forme sociali vissute trop­po a Iungo. Con Ike questa sete non se la sono tolta del tutto perchè, comunque, malgrado I'orgia di popo­larità aveva non meno incensati competitori, prima ne! suo partita. poi nella elezione presidenziale. Per sfamare una tale contemporanea morbosa brama passiva. di sotto­mettersi, di genutlettersi, di farlo a terga voltate se occorre, non ba­sta un Presidente in una rabbercia­ta Casa. Bianca, occorre l'Unico o I'Unica alla cui elevazione tutti senza eccezione i componenti di un popolo, tutti senza eccezione i cu­riosi del globo, spettatori, lettori, ,a­scoltatori, possano entusiasmarsi, assaggiando il piacevole isterico or­gasmo della collettiva curiosità im­becille.

La stolta voga del "Big, Perduta dai capitalismo la ma­

gnifica chance di morire dopo la prima guerra mondiale, e dai prole­tariato quella di soffocarlo sotto gli scudi di una moltitudine di una classe di un partito tremendamente anonimi come nei << delitti di fol­la », la moderna menta!ità borghe­se perdette l'antica irriverenza e strafottenza che erano valse alla conquisto del mondo, e ovunque si cercà dei Capi. Essi stavano agli antichi Re. mandati - secondo la retorièa espressione derisa in Gui­zot - dal Dio Armato, come il pe­scecane, il parvenu stanno al gran Signore delle epoche pre-borghesi.

zwne spada. sperom, baldacchmo, guerra. Si fece il gioco rovinoso

Albe e tramontl Come Lenin puo ben spiegare il

confronta del determinante maneg­gio di uomini che fa la storia rivo­Iuzionaria in opposto alla storia rea­zionaria, se Jo confrontiamo coi Ca­pi affibbiati ai pletorici partiti di oggi, poveri ometti che vanno e vengono dagli altari alla polvere, come oggi è di turno quel buon Racocy, che tra tante co!pe non ha quella di non aver letto Marx; cosl possiamo prendere ai due poli della epoca borghese il massimo Napo"­Ieone. la minima Elisabetta. Fragile donnetta, la allenano per settimane a « sudare >> sotto il peso dei sovrap­posti mantelli, fanno le prove a di­pingerla con un trucco « rosso e crema di pesca >> con provini per la televisione e il film a colori, le fan­no recitare i passi e la parte ,della interminabile recita. Deve prender nella manina la spada dello Stato, lo scettro. il globo simbolo dell'im­pero. Vittoria aveva detto a!l'arci­yescovo: e di questo che ne faccio? Vostra Maestà deve degnarsi di te­nerlo!

La Corona di Sant.,;Edoardo pesa tre chili, ma per fortuna la regla la vuole subito sostituita da quella imperiale. che è un cllilo di meno. Formule, preghiere, canti, squilli, cortei, quando tutto è finito la di­sgraziata è ridotta peggio di un gre­gario del giro di Francia dopo una tappa sul pavé.

Ma quando îl côrso Bonaparte, figlio di borghesi e pochi anni pri­ma ufficialetto 'sforcato di artiglie­ria, ebbe dinanzi il tremolante Pon~ tefice che aveva per convincerlo al­la cerimonia schiaffato in prigione, ando per le spicce: gli toise la Co­rona di mano e se la calzo come un qualunque kepi: Dio me l'ha data. guai a chi la tacca! Come un papa. anche un dio poteva ancora servire a quel magnifico utensile dell'avanzata del Capitale. Poi alzà le spalle e voise le terga.

Il u terrifie impact ,

pitale e fitto proletariato sono dif- (altro che legge truffa) Jo propose Furono, dalla fine circa della pri­fusi in tutti i continenti della terra. il Premier liberale Asquith per far ma guerra. chiamati i «Big », i Il fasto della Coronation, breve pa- passare il Parliament Bill, che to- Grandi. Non grandi per favolose rentesi alla odierna britannica a- g!ieva alla conservatrice Camera storie di imprese, ma per trovarsi stinenza, doveva soprattutto servire dei Lords il diritto di veto sulle ai vertici delle piramidi statali di a nascondere la chiusura del perio- leggi finanziarie. Si era ne! 1909 prima grandezza. Come big si pre­do di pace sociale e di addormenta- ed il re Edoardo VII - che già sentà Jo squallido Wilson. per si~te­mento del proletariato inglese, chia- se ne fregava abbastanza della po- mare l'Europa ne! congresso ristret­ramente diagnosticato da Marx ed litica - dovette grattarsi la pera al to dei quattro grandi alleati di Engels e Lenin a tante riprese. Il suggerimento di nominare di un Versailles. Ma poi i poteri persona­popolo dai cinque pasti. che era colpo cinquecento nuovi pari di In- li o la superstizione di essi preval­solo 0 quasi a pompa re ne! serba- ghllterra per. rovesc1are .a maggw- sero nei paesi ove la lotta delle toio immane dellïmperialismo in- ranza._ \1a pol la Camera Alta ebbe c!assi succeduta alla guerra a\·eva tercontinentale. ha deposta la sua · a capttolare. Ed ogg1 un socialtsta degenerato, troppo essendo mino­posizione di primato davanti alla 1 ex-mm1stro della Coron? avr_ebbe rato il movimento collettivo operaio America. e si riduce alla parte di prop_osto che SI tolga a1 ,. nob1h il dall'inginocchiamento alle borghesi nobile decaduto della storia. pnvilegw d1 pcrtare ali mcl'lr~na- divinità delle patrie negli anni di

0---- G . .G. · . 1 âf~;· : ~~e~~id~e~atl~~~i~t~h;0s~~~ ~~~~~on~~~z~~~t\~o L:i~~~~~i~~~~~

« il sale della terra ». Già, ma sim- contra l'imperialismo che si anda­bolo per simbolo (chi ha sale non va riassestando, in Lenin da! gi­dovrebbe aver bisogno di simbolo) gantesco cervello e dall'umile abi­meglio porterebbero zappe, falci. to. più Iontano dai compassato ri-

Le libere cittadine di America fremevano per la trasmissione della cerimonia come se ci vedessero una affermazione di femminismo. Ma donne regine ce ne sono state mi­gliaia di anni prima dell'epoca bor­ghese, ed hanno piegato gli uomini non solo come bel!ezze ma come sovrane. governatrici e guerriere. Un puro accidente protocollare dà in questo caso al monarca inglese il sesso femminile, e non per la pri­ma volta. e certamente non per ripetere le grandi Elisabette e le grandi Vittorie.

;-Eddy e Bertie Sciog!iere i rebus colla tecnica

di un secolo fa :;embra una meno­mazione ai fanatici lettori dai ma­teriali aggiornati. Diamo quindi !o­ro un tantino di spago. Nell'epoca del suo irrompere nel mondo e ne! tempo la classe borghese apportava un vivaio di uomini di ingegno;

· oggi affoga ne! pan tano dell à me­·diocrità e tiene all'avanguardia del suo lavoro di dottrina e di ammini-strazione \J..na selezione di rammol­liti. Abbiamo tarrte volte spiegato: per il nostro metodo. le cause del divenire storico sono nelle condl­zioni degli uomini intesi come coi­lettività e nelle grandi convulsioni di questi dati materiali. Ne! perio­do cruciale la collettività di avan­guardia Iancia in avanti e mette in luce. come suoi agènti ed umani utensili, i forti. i validi, i geniali -ma nei periodi di limacciosa stasi e peggio, quando il benefico cata clisl'na è rientrato mentre certe sue

:condizioni erano mature, schiera in . primo piano uno stato maggiore di imbecilli. Materiale umano per for­mare gli uC1!Tlini di rilievo ve ne è sempre ~lmeno mille volte più nu­meroso di quello che utilizza la sto­ria. Ma questa solo in dati periodi vi attinge a piene mani. Chi si sen­

·tf' Achille in seno ed è candidato al proscenio, quando nasce in tem­po fesso ha sempre un mezzo per t< riuscire >> e per « sfondare )); fe~·

··sificarsi. Oggi squisitamente è il <tempo in cui la scena J;>Olitica mon: diale è tenuta da fessi o da furbi autofessificati.

'Circola tuttavia per il monda -qualche uomo intelligente, e ve <ne è uno accoppiato con una donna 'DOl'! meno intelligente: abb1amo no­•mïnato Eddy e Wally. 1 giornalisti !IIlobilitati dai trust dei cervelli ca­stra"ti banno chiesto loro se talvol· ta non rimpiangono il gesto con -cui Edoardo VIII nel 1936 lascio, ·sul punto di essere incoronato, il trono lnglese al fratello Alberto ·(Giorg-io VIl per sposare la divor­ziata Simpson, e se non rimpian­·gono J'assenza dalla cerimonia di Westm!llster. I due hanno franca­mente riso: si, lui ha detto, talvol­

·ta ci diverte immaginare di essere il Re e la Regina d'Inghilterra! Il giornalista di servizio non ha po­tutu che apprezzare Jo spirito col qunle Eddy ha voluto dire <;he non rimpiange d1 aver posposto 1! trono alla Wally. Ma la verità non sta in questo, se non per il pubblic? dei rotocalchi. Edoardo non ha rm~n­ziato per sposare Wally, e non lll­

<''endeva fare della borghese e fine

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si'(nora la Regina: Jo ha fatto per­chè non si senti\"a abbastanza fessa

martelli e compassi... gore di un Washington di quanto

o disposto a fessificarsi. Ii uno scritto. che ha dovuto con­

cedere ai giornali per far frorite al-le magre entrate del simbolico du­cato di Windsor e rimediare alla tirchieria degli amministratori <M Palazzo Buckingam. !"ex re tratta dell'incoronazione della nipote. E­gli si pone nettamente il problema della sorte storica della monarchia inglese con le eructe parole: <<l'in­coronazione di mia nipote non po­trebbe essere quella dell'ultimo so­vrano inglese? >>. Egli. che natural­mente per dip!omazia non opta per tale ipotesi, attribuisce a tale sen­sazione la morbosa curiosità ameri­cana, e fa seguire tale quesito alla elencazione di tutte le monarchie cadute, a cavallo di due guerre. ri­levando che ne restano in Europa. come accennavamo. soltanto sei. Tenta poi un parallelo con J'incoro­nazione di Vittoria, diciottenne. che regnà dai 1837 al 1901. Ma. buon Edoardo, la formidabile Vittoria non nacque al tempo dell'infessi­mento sociale.

In questi giorni è ricorso l'Inde- questi Jo fosse nella sua semplicità pendence Day americano, 4 luglio borghese dai fasto dei coronati mo-1776. E' stato da un giornale. ame- narchi, in Lenin che aveva intor­ricano di Jingua. riprodotta in fac- no a sè un magnifico gruppo di e­simile la «Unanime dichiarazione lementi di primo valore e un parti­dei tredici Stati Uniti di America » to di migliaia e migliaia di compo­firmata da tutti i delegati al Con- nenti tutti all'altezza di una fase gresso. che sanciva il distacco dalla rivoluzionaria della storia. Corona Inglese. -ln testa sono ri- Questa forma spinta alla idola­portati due volti: quello del Presi- tria fu disfattista. fosse essa usata dente Giorgio Washington di allora. tra noi o fuori di noi. Nessuno più e quello del Presidente di oggi. di Lenin stesso lott6 per disper-177 anni di intervallo tra una faccia derla.

Comunque l"emozione acutizzata da un cosi vasto e abile « battage >> mondiale, pare che abbia raggiunto estremi patologici, stati di convul­sa, fremiti di foUla. La civilissima America sembra stare al livello :lei popoli orientali nelle sacre or­gie in, cui i feùeli erano spinti eb­bri di fanatismo a gettarsi spon­taneamente sotto le ruote dell'a­vanzante Jaggernaut. del carro del Dio.

di uomo ed una di carta. Ma poi fu la controffensiva bor-Al fondatore della repubblica del- ghese che si polarizzà intorno a

le stelle non affibbiarono certo no- · singoli condottieri della guerra so­mignoli e non tributarono campagne ciale: duci, fuhrers, conducatores, pubblicitarie con· distintivi e canzo- caudilli, poglavnlci, e simile zoolo­nette ed altri espedienti ancora più gia. Ne! tempo della seconda gran­chiassosi e spassosi. Generale an- de guerra ed ancora oggi tutto- si che quello. si considerava sul serio affida e si attende da questi. storici un borghese tra i borghesi e un cit- incontri di big, senza sniontarsi per tadino non più sovrano degli altri. la facilità con cui le persone si so­I! grande fatto storico dette - per stituiscono, quando ad esempio le Marx - il segnale alla Rivoluzione elezioni inglesi si alternano nella di Francia. come la guerra civile 1 vittoria di Attlee e di Churchill, del 1866. altra storica conquista quando Truman surroga Roosevelt, borghese. Io dette alla rivoluzione Malenkov Stalin, e via via. Il mon-

Questo morboso stato. d'animo. Jo ennesimo che ci conferma di vivere la maledetta epoca di una società in decomposizione. è stato quali­ficato dai testimoni come terrifie impact. Uno choc di grande violen­za, una specie di estasi paralizzant~, di concitazione panica, di frenesia da saturnali. Se ne sono occupati gli psicanalisti. L'acme dell'orgasmo

Non è in questo che ci interessa il testo come << materiale 1953 » e quindi di ultima edizione. L "au tore ricorda il legame - marxista -­tra grande classe terrieta inglese e monarchia. e ricarda le perdite di ricchezza, potènza, e prestigio che inesorabilmente tale classe ha su­

U.R.S.S. Socielà Anoaima (continua dalla 3.a pag.)

bito. Ricorda al proposito una con- dell'utile complessivo. In Russia non versazione avuta l'ultima .volta che esistono formalmente societa per a fu a Palazzo col fratello Bertie: Al- zioni, ma in pratica coloro che sot­berta immalinconito nel ruolo in- toscrivono ai prestiti di Stato, per color~ di duca di York, scolorito il fatto che il montante di questi tra le vecchie tappezzerie dei salo- raggiungP ormai cifre colossali. agi­ni di S. Giacomo. «Il declino eco- scono come veri e propri <IZionisti, nomi-eo del patriziato terriero ine- 0 meglio, come obbligazionisti: rac· vitabilmente sta finendo per are- colgono insieme con apporti di va­nare il monarca e la sua corte come rie dimensioni un capitale, ne affi­una nave su fondali troppo bassi. dana l'investimento la gestionc E' un processo che continua ineso- ag li E 'lti ec0nomici statali, rice'lf'r.­rabilmente; J'ultima volta che vidi done un utile sotto forma di inte­mio fratello Bertie a Buckin~ham resse. E quali interessi! Al tasso Palace mi diss~ in tono q~a~1 de- medio del 5 per cento, le banche di solato: se continua cosi fimro per Stato debbono versare a fro:::1te di essere nella situazione ~oco . in vi: · centoquarantacinque miliardi di diabile dell'ultimo propnetarw d1 rubli, un interesse pari a 7250 mi­terre di tutto il Regno >>. !ioni di rubli all'anno. Chi intasca

Muoiono i Re di sconfitta o di tanta? rivoluzione. Mentre il gettito della La questione non è di importal'l· preda imperialista ha finora tenuta ?a fondamen1 <.le. Per identiticare là Jontana la rivoluzione dalla Gran struttura economica e l'aspetto so­Bretagna. e mentre per disgrazia ciale del « mondo del socialismo >>, del monda la sconfitta non l'ha toc- non occorre affatto la rilevazione cata nelle guerre immani recenti. statistica della claBse dominante, Eddy e Bertie sembrano pensare non orc-)rre conosc2re nome " ccn­che i re hanno un terza modo di sistenza patrimoniale delle persone morire: di fame. fisiche che beneficiano dello sfrut-

Il compulsato documenta di << fon- tamento del lavoro salariato. La te informatissima >> e di « data ag- classe dominante non si esaurisce giornatissima >> ci restituisce intat- nei nomi dei suoi esponenti più fa-

migerati: i Ford, i Morgan, i Krupp., mo, le nuove obbligaziC:ni dell1 i Brusadelli. che sono essi stessi un c. General Motors ». Non c'è dubbi0 prodotto, insieme a!ia restante mas- che in Russia esista ur.o strato me­sa anonima e impersonale che mi- ~ lio retribuito del proletariato, C0-lita ne! campo capitalista. di mate- stituito da stakhanovisti, eroi del riali J;-ll;)p .. rti di pr·>dt•.;-.ione t·:a C'i !avoro, specialisti, che sottoscrive pitale e !avon> salariato. patriotticamente ai prestiti di Sta-

La pretesa che medesime forme to. Ma, facendo [·strazione da! fatto di produzione, come il credito e il che i salari russi sono classificati <;apitale produttivo di interessi, che secondo una rigorosa scala di valo­sono proprie del capitalisme, pos- ri, ammethamo pure J'ipotesi inve­sano essere utilizzate a beneficia rosimile che l'utile dell'industria del salariato, costituisce la menzo- statale venga ripartito tramite i gna fondamentale delle false dot.,. salari e gli interessi neii'ambito del tr}ne ·stalinist~. L'esist-:nza della lav~m~ salariato. Sarebbe dunque li piccola e med1a produz10ne, come sociahsmo la collaborazinne tra Ca­del commercio privato o di Stato, pitale e Lavoro salariato Certa­da cui scaturisce inevitabilmerlle h mente no. t-:saunzz_azion~ e il. capitalismo, ci La èr,Uaborazione tra Capitale e d~cono u~eqmvocabi!mente,, senza op·port1.mismo operaio costitllifce u­bisogno d1 andare a vedere m Rus- na forza storica dell'accumulazione sia, chi sono ~oloro che J?restan~ capitalista e della costruzione d~i allo Stato, e mcassando mteress1 possenti centri statali su cui pog­accrescono i !oro capitali. Ma am- gia la dominazlone :Oondiale del mettiamo_ puye che i .sottoscritton capital=. Inghilterra ieri, Stati U~i­dei preshtl m Stato s1ano gli ope- ti oggi msegnano. Che la Russ1a rai sala~iat!. Ebbene? L'azic;maria- non abbia profittato. delb lezion\", to opera10 e una colonna prmcipa- proprio non si puô d1re,.,Essa tende le d~Il'oppor_tu~ismo nei maggiori al primato impe~ialista._ e n~m lo po­paesi capltahstl. La famosa aristo- trebbe sem·a dnzzare m p1edi una crazia operaia americana puà corn- gigantesca industria pesante. Il cre­prare il frigorifcro o la Ford, come dito è Id via obbligata per anivar­puà, se l'infatuazicne piccolc.-bor- d finchè dura il regime del lavoro ghese lo vuole, acquistare, ponia- salariato.

ha coinciso col momento in cui Filippo si è inginocchiato davanti alla sposa! Sarebbe stata questa una vittoria sulla vir;_!!t.'.. m una gu erra dei se~~i!

?; on un sesso sull'altro ha vinto, deformata visione di una societa individualista, anzi limitata al!'in­dividualismo, ma il principio stolto della soggezione all'essere eccezio­nale da parte delle moltitudini pro­ne ed ubriache.

Questo tempo di ruffiani e di Iec­capiedi non troyerà fine, se non sorgerà contro di lui un movimento universale e potente, inesorabil­mente anonimo, che non annunzierà nomi di capi, che compirà un auto­da-fé feroce dei protocoll i cerimo­niali.

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