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EPI s.r.l. – Via Di Tegulaia, 3/c - 56121 Pisa – c.f. e p. IVA: 01761180502 Tel. 050 982197 Fax. 050 3161602 e-mail. [email protected]

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1 - CAPITOLATO MECCANICO 1 - DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI

1.1 - OGGETTO DEI LAVORI

Opere per la realizzazione degli impianti di climatizzazione del nuovo Deposito denominato "Corpo R", ed in particolare della palazzina uffici a supporto dell'attività principale.

L'impianto provvederà alla climatizzazione degli ambienti sia in regime estivo che invernale, mediante sistema a pompa di calore aria/aria, con recupero di calore per la produzione di ACS e integrazione permanente da impianto solare termico.

L'impianto sarà del tipo ad alimentazione elettrica, abbinato a fonte rinnovabile da campo fotovoltaico, ubicato sulla copertura della palazzina uffici.

1.2 - Norme di riferimento

Norme UNI Norma Titolo UNI EN 13384 Camini - Metodi di calcolo termico e fluido dinamico UNI EN 442 Radiatori e convettori

UNI EN 12201 Sistemi di tubazioni di materia plastica per la distribuzione dell'acqua - Polietilene (PE)

UNI EN 7129/08 Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da rete di distribuzione - Progettazione e installazione - Parte 1: Impianto interno

UNI 10351 Materiali da costruzione. Conduttività termica e permeabilità al vapore. UNI EN ISO 13790:2008 Prestazione energetica degli edifici - Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento e il raffrescamento UNI EN ISO 10077-1:2002 Prestazione termica di finestre, porte e chiusure - Calcolo della trasmittanza termica - Metodo semplificato UNI EN 15316-1-2-3:2008 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti

dell'impianto UNI 10349/94 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici - Dati climatici. UNI 10351/94 Materiali da costruzione – Conduttività termica e permeabilità al vapore. UNI 10355 Murature e solai - Valori della resistenza termica e metodo di calcolo. UNI/TS 11300-1:2008 Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell'edificio

per la climatizzazione estiva ed invernale UNI 10339 - 2005 Impianti aeraulici al fini di benessere. Generalità, classificazione e requisiti. Regole per la richiesta d’offerta,

l’offerta, l’ordine e la fornitura. UNI EN 12237:2004 Ventilazione degli edifici - Reti delle condotte - Resistenza e tenuta delle condotte circolari di lamiera metallica UNI EN 1020:2009 Generatori di aria calda a convezione forzata per il riscaldamento di ambienti non domestici, alimentati a gas

di portata termica riferita al potere calorifico inferiore, non maggiore di 300 kW, equipaggiati con ventilatore nel circuito di combustione

UNI EN 1319:2010 Generatori di aria calda a convezione forzata alimentati a gas, per il riscaldamento di ambienti domestici, equipaggiati con bruciatore munito di ventilatore, con portata termica nominale riferita al potere calorifico inferiore non maggiore di 70 kW

UNI EN 525:2009 Generatori di aria calda a gas a riscaldamento diretto e convezione forzata per il riscaldamento di ambienti non domestici con portata termica nominale non maggiore di 300 kW

UNI EN 621:2010 Generatori d'aria calda a convezione forzata per il riscaldamento di ambienti non domestici, alimentati a gas di portata termica riferita al potere calorifico inferiore, non maggiore di 300 kW, senza ventilatore nel circuito di combustione

UNI EN 778:2009 Generatori di aria calda a convezione forzata per il riscaldamento di ambienti domestici, alimentati a gas di

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Norma Titolo portata termica riferita al potere calorifico inferiore, non maggiore di 70 kW, senza ventilatore nel circuito di combustione

UNI EN 378-1 - 2011 Impianti di refrigerazione e pompe di calore - Requisiti di sicurezza e ambientali - Parte 1: Requisiti di base, definizioni, classificazione e criteri di selezione

UNI EN 779 - 2005 Filtri d’aria antipolvere per ventilazione generale. Requisiti, prove, marcatura. UNI EN 810 - 1999 Deumidificatori con compressore elettrico – Prove prestazionali, marcatura, requisiti di funzionamento e

informazioni tecniche. UNI EN 14511 Condizionatori, refrigeratori di liquido e pompe di calore con compressore elettrico per il riscaldamento e il

raffrescamento degli ambienti UNI 8065 - 1989 Trattamento dell’acqua negli impianti termici ad uso civile.

Norme CEI Norma Italiana Classif. CEI Titolo CEI EN 60617-2 3-14 Segni grafici per schemi

Elementi dei segni grafici, segni grafici distintivi ed altri segni di uso generale CEI 23-51 23-51 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per

installazioni fisse per uso domestico e similare CEI 64-14 64-14 Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori

CEI 64-17 64-17 Guida all’esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri

CEI 64-8 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua

CEI EN 60529 70-1 Gradi di protezione degli involucri (Codice IP)

Disposizioni legislative

Identificativo Data Titolo

Legge 186/68 01/03/1968 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici.

D.M. 01 /12/1975 Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto pressione.

DPR 1052/77 28/06/1977 Regolamento di esecuzione alla Legge 30 aprile 1976, n.373, relativa al consumo energetico per usi termici negli edifici.

Legge 791/77 18/10/1977 Attuazione della direttiva CEE n°73/23 relativa al materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione.

DM 16/02/1982 Determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi

DM 24/11/84 Norme prevenzione incendi accumulo gas naturale

DM 01/02/1986 Norme di sicurezza antincendio per la costruzione e l'esercizio di autorimesse e simili

Legge 10 09/01/1991 Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia

D.P.C.M. 01 /03/1991 e successivi

Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno.

DPR 412/93 26/08/1993 Norme progettazione installazione esercizio impianti termici degli edifici

legge 549/93 e s.m.i Misure a tutela dell'ozono stratosferico e dell'ambiente

DM 09/04/1994 Prevenzione incendi attività turistico alberghiere

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Identificativo Data Titolo

Legge 447/95 26/10/1995 Legge quadro sull’inquinamento acustico

DM 12/04/1996 Regole tecniche di prevenzione incendi per impianti termici a gas

DPR 661/96 15/11/1996 Apparecchi a gas

DM 10/03/1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luogo di lavoro.

DM 18/09/2002 Prevenzione incendi nelle strutture sanitarie

DM 16/03/1998 Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico

DM 329/04 01/12/2004 Regolamento recante norme per la messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature a pressione e degli insiemi di cui all'articolo 19 del decreto legislativo 25 febbraio 2000, n. 93.

DM 28/04/2005 Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione costruzione esercizio impianti termici alimentati da combustibili liquidi

D.Lgs. 192/05 19 /08/2005 Rendimento energetico nell’edilizia

DM 22/02/2006 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici.

DLgs 152/06 e smi 03/04/2006 Norme in materia ambientale

DM 03/11/2006 Apparecchi a gas

D.Lgs. 311/06 29/12/2006 Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia.

D.P.R. 59/09 02/04/2009 Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192

DLgs 81/08 e s.m.i. 09/04/2008 Tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

DPR 151/11 01/08/2011 Regolamento semplificazione procedimenti di prevenzione incendi.

DM 37/08 22/01/2008 Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici.

Circolare Tecnica I.S.P.E.S.L. (ex ANCC) n. 30/81

6 /06/1991 L’esercizio degli impianti a pressione alla luce del nuovo regolamento

Circolare VVF 18/05/2009 Rivestimenti canne fumarie

Circolare VVF 09/03/2011 Impianto con diffusori radianti di tipo A

Delibera AEG Regolamento accertamento sicurezza impianti di utenza a gas

D.P.C.M. 14/11/97 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore

D.P.C.M. 05/12/97 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici.

Ulteriori riferimenti Gli impianti devono essere progettati e realizzati nella più scrupolosa osservanza delle norme vigenti e si dovranno inoltre rispettare tutte le disposizioni e prescrizioni di:

- Ente Nazionale di Unificazione (UNI) Norme applicabili. - Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) Norme applicabili. - Distributore RETE GAS - Prescrizioni e raccomandazioni - ASL Norme applicabili. - ISPESL Norme applicabili.

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- VV.F. Norme applicabili. Il rispetto delle norme sopra indicate è inteso nel senso più restrittivo cioè non solo la realizzazione dell'impianto dovrà essere rispondente alle norme, ma altresì ogni singolo componente dell'impianto stesso. Qualora venissero emanate disposizioni modificative o sostitutive delle norme sopra richiamate, anche nel corso dell'esecuzione dell'appalto, l'Appaltatore è obbligato ad uniformarvisi. Si precisa che dovrà essere cura dell'Appaltatore assumere in loco, sotto la sua completa ed esclusiva responsabilità, le necessarie informazioni presso le sedi locali ed i competenti uffici dei sopraelencati Enti e di prendere con essi ogni necessario accordo inerente alla realizzazione ed al collaudo delle opere assunte. Inoltre gli impianti rispetteranno anche se non specificato, tutte le norme relative alle categorie di impianti da eseguire. Tutte le opere devono essere eseguite nel rispetto della norme di cui sopra e in conformità di quanto sotto espresso: tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti saranno adatti all'ambiente in cui sono installati e saranno tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all'umidità, alle quali possono essere esposti durante l'esercizio; tutti i materiali avranno dimensioni e caratteristiche tali da rispondere alle Norme UNI attualmente in vigore; in particolare gli apparecchi e materiali per i quali è prevista la concessione del Marchio Italiano di Qualità saranno muniti del contrassegno IMQ. Alla fine delle opere sarà rilasciato certificato di conformità di cui al DM 37/08 , e certificazioni inerenti i quadri elettrici eseguite in conformità delle norme CEI applicabili, nonchè i calcoli relativi alle sovratemperature nei quadri stessi.

1.3 - PARAMETRI DI PROGETTO

Condizioni termoigrometriche I dati climatici assunti a riferimento delle prestazioni nominali degli impianti sono i seguenti: inverno: temperatura: - 6°C Ur: 85% (secondo D.P.R. 26/08/1993 n.412) estate: temperatura: + 32 °C Ur: 48 % (secondo CTI -UNI 10339/giugno 1995)

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Prestazione degli impianti Le condizioni ambientali imposte sono: inverno: temperatura: +20 °± 1°C Ur: 45% ( ± 10%) estate: temperatura: +26 °± 1°C Ur: 55% ( ± 10%) Temperatura dei fluidi termovettori (1) Temperatura acqua calda: Tm = 45°C Tr = 40°C (2) Temperatura acqua refrigerata: Tm = 7°C Tr = 12°C Temperatura immissione aria: REGIME ESTIVO REGIME INVERNALE Tm = 15 ÷ 17°C Tm= 21 ÷ 28°C Velocità dei fluidi Velocità dell’acqua nelle tubazioni: 0,5 ÷ 1,5 m/s Velocità dell’aria nelle canalizzazioni: canali principali : 4 ÷ 7 m/s canali secondari (bassa velocità): 2,5 ÷ 4 m/s Apparecchi di diffusione: presa d’aria esterna: 2,0 m/s griglia di ripresa: 1,5 ÷ 2,5 m/s diffusori: 2,5 ÷ 2,8 m/s Apparecchi di scambio termico: batterie di riscaldamento 2,5 ÷ 3 m/s batterie di raffreddamento 2,5 ÷ 3 m/s Condizioni acustiche Ad ambienti vuoti i valori di dB (A) rilevabili in almeno quattro punti nelle zone occupate dovranno risultare per i vari ambienti non superiori a 5 dB.

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2 - PRESCRIZIONI TECNICHE

2.1 - Disposizioni Generali

2.1.1 - Disposizioni Generali sugli impianti

Gli impianti di riscaldamento e/o condizionamento saranno realizzati in conformità alle leggi e norme tecniche vigenti in materia, nel rispetto delle indicazioni di cui al D.Lgs. 19 agosto 2005 n. 192, al D.Lgs. 29 dicembre 2006 n. 311, al D.P.R. 2 aprile 2009 n. 59 e secondo le prescrizioni del presente capitolato speciale.

Tutti i componenti degli impianti, degli apparecchi e i relativi dispositivi di sicurezza regolazione e controllo che sono oggetto, per quanto riguarda i requisiti essenziali, di direttive europee recepite dallo Stato italiano, devono portare marcatura di conformità CE. In ogni caso devono essere realizzati secondo norme di buona tecnica.

2.1.2 - Disposizioni in materia di tutela dall’inquinamento acustico

I livelli di rumore, prodotti dai vari componenti degli impianti tecnologici, devono risultare tali da non creare disturbo a chi opera all’interno o all’esterno degli ambienti in cui gli impianti stessi sono installati. Per la valutazione del livello di rumore prodotto negli ambienti dagli impianti, ritenuto ammissibile, si farà riferimento alla norma UNI 8199. Tali valori potranno essere elevati in sede di collaudo solo nel caso d’accertata maggiore rumorosità presente negli ambienti in assenza di funzionamento degli impianti, realizzati dalla Ditta appaltatrice. Per quanto riguarda la valutazione del disturbo causato da impianti posti all’esterno del fabbricato, sia nei riguardi d’insediamenti limitrofi esterni che nei riguardi degli ambienti interni, saranno garantite le condizioni per il rispetto della Legge n. 447 del 26/10/95, del D.P.C.M. 14/11/97 e del D.P.C.M. 5/12/97. La Ditta appaltatrice dovrà provvedere a mettere in atto tutti gli accorgimenti necessari a contenere i livelli di rumore, entro i limiti, prescritti eventualmente provvedendo anche a far eseguire rilievi di rumorosità interna ed esterna in assenza di funzionamento degli impianti realizzati, se ritenuto necessario dai suoi tecnici. Tali misure non esonerano la Impresa stessa dalle responsabilità collegate al rispetto di quanto sopra prescritto. E’ comunque obbligo della Impresa far rientrare i valori di rumorosità indotta dagli impianti entro i limiti su esposti, e ciò senza alcun onere aggiuntivo per la Committente, anche se per ottenere i risultati richiesti fossero necessari interventi di correzione acustica per gli impianti (sostituzione ventilatori o altri componenti, inserimento d’attenuatori acustici, ecc.).

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In sede di collaudo i livelli di rumore in dB(A) saranno misurati secondo la metodologia stabilita dal Decreto del Ministero dell Ambiente 16 marzo 1998.

2.1.3 - Impianti di riscaldamento e condizionamento invernali

Per gli impianti di riscaldamento e condizionamento dell'aria, valgono le seguenti prescrizioni:

A) Temperatura esterna - La temperatura esterna minima da tenere a base del calcolo dell'impianto, è quella fissata da progetto.

B) Temperatura dei locali e grado di regolazione dell'impianto - Con una temperatura massima di 85 °C. dell'acqua misurata alla partenza dalla caldaia o dallo scambiatore di calore, oppure dal loro collettore, quando trattasi di più caldaie o più scambiatori, nel caso di riscaldamento ad acqua calda, l'impianto deve essere capace di assicurare nei locali riscaldati le temperature da progetto. Definito il fattore di carico m come rapporto delle differenze tra la temperatura interna media, t1', e la temperatura esterna media te', misurate all'atto del collaudo, e le corrispondenti temperature interna, ti, ed esterna, te, di cui ai punti b) e a):

t1' - te' m = --------------------

ti - te

l'impianto dovrà garantire la temperatura interna con le tolleranze ammesse per valori del fattore di carico compresi tra 0,45 e 1. Le temperature ti e te' devono differire solo delle tolleranze ammesse. La riduzione di potenza, posta quella massima uguale all'unità, sarà funzione del fattore di carico.

C) Temperatura dell'acqua - Il valore massimo della differenza di temperatura dell'acqua, tra l'andata ed il ritorno nel generatore di calore, in corrispondenza della massima potenza dell'impianto, dovrà essere:

- per impianti ad acqua calda e circolazione naturale, pari a 20 °C, ed eccezionalmente a 25 °C; in quest'ultimo caso, però, l'eccedenza deve essere chiaramente prospettata e giustificata;

- per impianti ad acqua calda, a circolazione forzata, pari a 10 °C, ed eccezionalmente a 15 °C; anche questo caso deve essere chiaramente prospettato e giustificato.

Per differenze di temperature, nel generatore di calore, maggiori di quelle sopra indicate, devono essere date le giustificazioni tecniche che hanno indotto all'adozione di tali differenze di temperatura.

D) Ricambi d'aria - Per il riscaldamento diretto con ventilazione naturale si prescrive di considerare per il calcolo del fabbisogno termico 1/2 ricambio all'ora; per il riscaldamento diretto con ventilazione artificiale, per il riscaldamento indiretto con ventilazione meccanica, e per il condizionamento invernale, si prescrivono, per il calcolo della potenzialità dell'impianto, n…… ricambi/ora, determinati in modo da garantire una portata minima di aria esterna di 25 m3 per ora e per persona.

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E) Stato igrometrico - Per gli impianti di riscaldamento indiretto con ventilazione meccanica e di condizionamento invernale, l'umidità relativa nei locali nel periodo invernale dovrà essere del 50% prevedendo per il calcolo un'umidità relativa esterna del 70% corrispondente alla temperatura esterna fissata come alla lett. a).

F) Preriscaldamento - Lo stato di regime dell'impianto o della parte dell'impianto a funzionamento intermittente di circa 10 ore nelle 24 ore della giornata ed a riscaldamento diretto deve realizzarsi in un periodo di ore 2; tale periodo va ridotto ad 1 ora per la parte a riscaldamento indiretto. Quanto sopra, dopo una regolare gestione di almeno 7 giorni consecutivi per gli impianti di riscaldamento, esclusi quelli a pannelli, per i quali la gestione sarà elevata a 15 giorni. Qualora si tratti di funzionamento non giornaliero, ma saltuario e specialmente per lunghi periodi di interruzione di funzionamento, l'impianto dovrà funzionare per il tempo occorrente onde portare le strutture murarie dei locali e più precisamente la superficie interna dei muri pressoché alla temperatura interna stabilita per i locali. Per costruzioni speciali: edifici con grandi masse murarie, con grandi superfici a vetro con locali in grande cubatura, dovrà essere specificato il tempo di preriscaldamento dell'impianto ed il periodo di uso dei locali.

2.1.4 - Condizionamento d’aria estivo

A) La temperatura esterna e l'umidità relativa da tenere quale base del calcolo sono quelle fissate nel progetto.

B) La temperatura dell'aria nei locali da condizionare dovrà essere di 26 °C (normalmente da 4 a 7 gradi inferiore alla temperatura esterna fissata come alla lett.a). Essendo te la temperatura esterna e ti la temperatura nei locali da condizionare, i valori di (te - ti) vengono fissati tra 4 °C e 7 °C con te = 32 °C. Per te > 32 °C i valori (te - ti) restano costanti. Per te < 32 °C la variazione di ti si determina con la relazione:

te - 22 ti = 22°C + ---------------

2 stabilita per (te - ti) = 5 °C con te = 32 °C dalla quale risulta che vale a determinare le variazioni di (te - ti) per te 32 °C per differenze tra te e ti rispettivamente, di 4 °C; 5 °C; 6 °C; 7 °C. Valori di te - ti Per variazioni di te da 32°C a 22°C

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C) Stato igrometrico - L'umidità relativa dell'aria nei locali da condizionare è stabilita del 55% % (normalmente 50%) e dovrà essere mantenuta costante, anche con le variazioni della temperatura interna nei locali, con una tolleranza ammessa dalla vigente normativa.

D) Ricambi di aria - Ai fini della determinazione della potenzialità dell'impianto si prescrivono almeno 33 m3/h a persona all'ora di aria esterna. Lo stato di regime con impianto a funzionamento giornaliero intermittente, per circa 10 ore di funzionamento su 24, deve realizzarsi in un periodo di 2 ore. Nel caso si tratti di un diverso periodo di intermittenza, sarà prescritta la durata del relativo avviamento; questo sempre che l'esercizio sia regolarmente gestito da almeno 7 giorni consecutivi. Qualora si tratti di funzionamento saltuario, non giornaliero, l'impianto dovrà funzionare per il periodo di tempo occorrente a raggiungere, nei locali, il regime con le temperature stabilite.

3 - SISTEMI VRF - VRF

3.1) UNITA' ESTERNE MOTOCONDENSANTI A POMPA DI CALORE CON SISTEMA DI RECUPERO CALORE - "VRF"

Unità motocondensante per sistema a Volume di Refrigerante Variabile, controllate da inverter,

refrigerante R410A, a recupero di calore, struttura modulare per installazione affiancata di più unità

certificata eurovent.

• Tecnologia VRT: La modulazione del carico è ottenuta tramite controllo automatico e dinamico non

solo della portata ma anche della temperatura di evaporazione/condensazione del refrigerante

ottenendo un risparmio energetico stagionale fino a 125% rispetto a un sistema VRV tradizionale. Il

sistema è personalizzabile tra le diverse configurazioni disponibili Automatica, High Sensible e Standard.

• Configurazione dell’impianto: la configurazione dell’impianto avviene tramite apposito software con

interfaccia grafica semplificata, che gestisce le operazioni di primo avviamento e personalizzazione del

sistema.

• Numero massimo di unità interne collegabili in configurazione standard : fino a 64 solo nel caso che la

potenza delle unità interne collegate sia compresa tra un minimo del 50% fino ad un massimo del 130

% di quella erogata dalla pompa di calore.

• Struttura autoportante in acciaio, dotata di pannelli amovibili, con trattamento di galvanizzazione ad

alta resistenza alla corrosione, griglie di protezione sulla aspirazione anteriore ed espulsione dell’aria di

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condensazione a profilo aerodinamico ottimizzato. Ciascun modulo ha dimensioni non superiori a

1685x930x765 mm ( HxLxP ) con peso massimo pari a 205 kg. Non necessita di basamenti particolari per

l’installazione.

• Batteria di scambio costituita da tre ranghi di tubi di rame rigati internamente W-HiX, che coprono

l’unità su tutti e quattro i lati, con pacco di alette in alluminio sagomate ad alta efficienza con

trattamento anticorrosivo, dotata di griglie di protezione laterali a maglia quadra. La geometria in

controcorrente e il sistema e-Pass permettono di ottenere un’alta efficienza di sottoraffreddamento

anche con circuiti estesi e di ridurre la quantità di refrigerante.

• 1 Ventilatore elicoidale, controllato da inverter, funzionamento silenzioso, griglia di protezione

antiturbolenza posta sulla mandata verticale dell’aria azionato da motore elettrico a cc Brushless

direttamente accoppiato, funzionante a controllo digitale; portata d’aria di 175 m3/min, potenza del

motore elettrico 0,75 kW. Pressione statica esterna standard pari a 78 Pa; curva caratteristica

ottimizzata per il funzionamento a carico parziale. Controllo della velocità tramite microprocessore per

ottenere un flusso a pressione costante nello scambiatore.

• 1 Compressore inverter ermetico a spirale orbitante di tipo scroll ottimizzato per l’utilizzo con R410A a

superficie di compressione ridotta con motore brushless a controllo digitale; chiocciole del

compressore ottenute tramite un processo di thixocasting, che rende il materiale particolarmente

resistente; controllo della capacità dal 3 al 100%; raffreddamento con gas compressi che rende

superfluo l’uso di un separatore di liquido. Resistenza elettrica di riscaldamento del carter olio della

potenza di 33 W.

• Funzionalità i-Demand per la limitazione del carico elettrico di punta e avviamento in sequenza dei

compressori. Controllore di sistema a microprocessore per l’avvio del ciclo automatico di ritorno

dell’olio, che rende superflua l’installazione di dispositivi per il sollevamento dello stesso.

• Campo di funzionamento:

• in raffreddamento da –5°CBS a 43 ° CBS.

• in riscaldamento da –20°CBU a 15.5° CBU.

• Possibilità di estendere il campo in raffreddamento fino a -20°C per particolari applicazioni.

• Livello di pressione sonora non superiore a 58 dB(A). Possibilità di ridurre il livello di pressione sonora

tramite impostazione sulla PCB dell’unità esterna e/o con schede aggiuntive.

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• Circuito frigorifero ad R410A con distribuzione del fluido a tre tubi, controllo del refrigerante tramite

valvola d’espansione elettronica, olio sintetico, con sistema di equalizzazione avanzato; comprende il

ricevitore di liquido, il filtro e il separatore d’olio. Carica di refrigerante non superiore a 9,8 kg.

• Funzione automatica per la carica del refrigerante provvede autonomamente al calcolo del quantitativo

di refrigerante necessario al corretto funzionamento e alla sua carica all’interno del circuito. Grazie a

questa funzione è in grado di provvedere automaticamente anche alla verifica periodica del contenuto

di refrigerante nel circuito.

• Funzione automatica per la verifica del refrigerante : è in grado di provvedere automaticamente anche

alla verifica periodica del contenuto di refrigerante nel circuito evidenziando eventuali anomalie nel

quantitativo di gas refrigerante.

• Attacchi tubazioni del refrigerante situate o sotto la macchina o sul pannello frontale; diametro della

tubazione del liquido 9,5 mm, del gas 22,2 mm e del tubo di ritorno 19,1 a saldare.

• Dispositivi di sicurezza e controllo: il sistema dispone di sensori di controllo per bassa e alta pressione,

temperatura aspirazione refrigerante, temperatura olio, temperatura scambiatore di calore e

temperatura esterna. Sono inoltre presenti pressostati di sicurezza per l'alta e la bassa pressione (dotati

di ripristino manuale tramite telecomando). L'unità è provvista di valvole di intercettazione (valvole

Schrader) per l'aspirazione, per i tubi del liquido e per gli attacchi di servizio. Il circuito del refrigerante

viene sottoposto a pulizia con aspirazione sotto vuoto di umidità, polveri e altri residui. Successivamente

viene precaricato con il relativo refrigerante. Microprocessore di sistema per il controllo e la regolazione

dei cicli di funzionamento sia in riscaldamento che in raffreddamento. In grado di gestire tutti i sensori,

gli attuatori, i dispositivi di controllo e di sicurezza e gli azionamenti elettrici, nonché di attivare

automaticamente la funzione sbrinamento degli scambiatori.

• Alimentazione: 400 V, trifase, 50 Hz.

• Collegamento al sistema di controllo tramite bus di comunicazione di tipo non polarizzato.

• Funzione di autodiagnostica per le unità interne ed esterne tramite il bus dati, accessibile tramite

comando manuale locale e/o dispositivo di diagnostica: Service-Checker – visualizzazione e

memorizzazione di tutti i parametri di processo, per garantire una manutenzione del sistema efficace.

Possibilità di stampa dei rapporti di manutenzione.

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• Possibilità di controllo dei consumi tramite collegamento a comando centralizzato touch screen, che

consente la visualizzazione dell’intero sistema, con riconoscimento automatico delle unità interne,

accesso via web di serie, tipo Intelligent Touch Manager.

• Possibilità di collegamento con bus di comunicazione per sistemi BMS (Bulding Management Systems) a

protocollo LONworks®, BACnet® e Modbus®.

• Lunghezza massima effettiva totale delle tubazioni fino a 1000 m. Dislivello massimo tra unità esterna

ed interne fino a 90 m, dislivello massimo tra le unità interne fino a 15m, distanza massima tra unità

esterna e l’unità interna più lontana pari a 165m.

• Accessori standard: manuale di installazione, morsetto, tubo di collegamento, tampone sigillante,

morsetti, fusibili, viti.

• Dichiarazione di conformità alle direttive europee 89/336/EEC (compatibilità elettromagnetica),

73/23/EEC (bassa tensione) e 98/37/EC (direttiva macchine) fornita con l’unità e alla normativa RoHS.

UNITA' INTERNE UNITA’ INTERNA PER SISTEMA VRF A CASSETTA - 4 VIE DA CONTROSOFFITTO - 600 x 600 mm Unità interne a cassetta a 4 vie per montaggio a controsoffitto per sistema VRF ad R410a, compatta, idonea per essere inserita nei moduli standard, con le seguenti caratteristiche tecniche: • Struttura in lamiera d’acciaio zincato rivestita di materiale termoacustico di polistirene

espanso, pannello decorativo di colore bianco cristallo o bianco cristallo e argento, lavabile, antiurto, di fornitura standard. Griglia con ripresa centrale, dotata di filtro a lunga durata in rete di resina sintetica resistente alla muffa, lavabile; mandata tramite le aperture sui quattro lati con meccanismo di oscillazione automatica dei deflettori, orientabili verticalmente tra 0° e 60°, con i quali è possibile ottenere un flusso d’aria in direzione parallela al soffitto, con un ampio raggio di distribuzione, prevenendo – al contempo – la formazione di macchie sul soffitto stesso e di correnti d’aria. E’ possibile chiudere una o due vie per l’aria per facilitare l’installazione negli angoli. Possibilità di diluizione con aria esterna in percentuale pari al 10-15% del volume d’aria circolante.

• Valvola di laminazione e regolazione dell’afflusso di refrigerante con motore passo-passo,

2000 passi, pilotata da un sistema di controllo a microprocessore con caratteristica PID (proporzionale-integrale-derivativa) che consente il controllo della temperatura ambiente con la massima precisione (scostamento di +/- 0,5° C dal valore di set point), raccogliendo i dati

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provenienti dai termistori sulla temperatura dell’aria di ripresa, sulla temperatura della linea del liquido e sulla temperatura della linea del gas.

• Sonda di temperatura ambiente posta sulla ripresa dell’unità. In funzione delle effettive necessità deve essere possibile scegliere se utilizzare la sonda a bordo macchina o a bordo comando remoto a filo, ad essa connessa.

• Termistori temperatura dell’aria di ripresa, temperatura linea del liquido, temperatura linea del gas.

• Ventilatore turbo DC inverter con funzionamento silenzioso e assenza di vibrazioni, a tre velocità, mosso da un motore elettrico monofase ad induzione direttamente accoppiato, dotato di protezione termica.

• Scambiatore di calore in controcorrente costituito da tubi di rame internamente rigati ed alette

in alluminio ad alta efficienza. • Possibilità di intercettare singolarmente ciascuna delle quattro alette adattandosi

perfettamente allo sfruttamento degli spazi architettonici e al cambio di destinazione d’uso dei locali.

• Pompa di sollevamento della condensa con protezione a fusibile e prevalenza fino a 850 mm di fornitura standard.

• Sistema di controllo a microprocessore con funzioni di diagnostica, acquisizione e analisi dei messaggi di errore, segnalazione della necessità di manutenzione; storico dei messaggi di errore per l’identificazione dei guasti; possibilità di interrogare i termistori tramite il regolatore PID. Fusibile di protezione della scheda elettronica.

• Alimentazione: 220∼240 V monofase a 50 Hz. • Collegamento al sistema di controllo tramite bus di comunicazione di tipo non polarizzato. • Possibilità di controllo dei consumi tramite collegamento a comando centralizzato. • Gestione del funzionamento via web tramite collegamento a comando centralizzato. • Possibilità di interfacciamento con bus di comunicazione per sistemi BMS (Bulding

Management Systems) a protocollo LONworks® e BACnet. • Contatti puliti per arresto di emergenza. • La macchina dovrà avere le seguenti autenticazioni: Dichiarazione di conformità alle direttive

europee 89/336/EEC (compatibilità elettromagnetica), 73/23/EEC (bassa tensione) e 98/37/EC (direttiva macchine) fornita con l’unità.

3.3) UNITA' VENTILAZIONE UNITA’ DI VENTILAZIONE CON RECUPERO DI CALORE ENTALPICO

Unità per la ventilazione primaria con recupero di calore totale (sensibile e latente) attraverso lo scambio termico fra aria in espulsione ed aria di immissione, a flussi incrociati in controcorrente, per installazione interna ed integrabili in sistemi VRF, costituite da:

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• Strutura in lamiera d’acciaio zincata, dotata di isolamento in schiuma uretanica autoestinguente; filtri di depurazione dell’aria in vello fibroso pluridirezionale. Quadro elettrico in posizione laterale con accesso facilitato per le operazioni di installazione e manutenzione.

• Possibilità di scelta tra 15 diverse curve prevalenza-portata, riducendo l’utilizzo di serrande e permettendo di raggiungere prevalenze maggiori delle nominali.

• Pacco di scambio termico in carta ignifuga con trattamento speciale ad alta efficienza, in posizione per accesso facilitato per le operazioni di installazione e manutenzione.

• Ventilatori tangenziali a tre velocità trascinati da motori ad induzione bifase tramite circuito derivato permanente artificialmente sfasato, con condensatore del tipo aperto.

• Filtri alta efficienza opzionali, di classe EU6, EU7, EU8.

• Serranda di by-pass motorizzata per raffrescamento nelle mezze stagioni (free-cooling), attraverso la sola ventilazione senza recupero di calore.

• Alimentazione: 220∼240 V monofase a 50 Hz. • Collegamento al sistema di controllo tramite bus di comunicazione di tipo non polarizzato. • Gestione del funzionamento via web tramite collegamento a comando centralizzato. • Possibilità di compatibilità con bus di comunicazione per sistemi BMS (Building Management

Systems) a protocollo LONworks® e BACnet. • Condizioni di funzionamento da -15°C a +50°CBS con massimo 80% di umidità relativa. • La macchina dovrà avere le seguenti autenticazioni: Dichiarazione di conformità alle direttive

europee 89/336/EEC (compatibilità elettromagnetica), 73/23/EEC (bassa tensione) e 98/37/EC (direttiva macchine) fornita con l’unità. - Portata aria: da 500 mc/h a 2000 mc/h.

3.4 - TUBAZIONI FREON

3.4.1 - Note generali

Sono tubazioni impiegate per il convogliamento di fluidi frigorigeni (caldi e freddi) negli impianti di condizionamento, riscaldamento, refrigerazione e pompa di calore e dotate di un rivestimento esterno di coibentazione per l’isolamento termico e per evitare la condensa.

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3.4.2 - Materiali delle tubazioni

3.4.2.1 - Tubazioni in rame rivestito

Caratteristiche tubo in rame Le tubazioni devono presentare le seguenti caratteristiche: - essere in rame ricotto (PE) - conforme alla norma EN 12735 - diametro uniforme secondo le tolleranze della norma EN 12735 - superficie interna pulita, sgrassata, lucida e speculare - eccellente resistenza alla corrosione - idoneo per il convogliamento dei gas freon - possibilità di allargamento delle testate (bicchieratura) - sistema di raccorderia in ottone del tipo a stringere o a pressare - bassissime perdite di carico Caratteristiche rivestimento Guaina isolante in polietilene espanso reticolato fisico a cellule chiuse con i seguenti valori tecnici: - conducibilità termica a 40°C λ ≤ 0,040 W/m*K - fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo (anticondensa) μ ≥ 10000 - reazione al fuoco classe 1 - temperatura di utilizzo -80°/+120°C - Spessore isolamento: 10 mm - Esente da CFC e HCFC (Reg. CEE/UE 2037/2000) - Perfetta aderenza alla tubazione Pellicola esterna in Polietilene estruso (LDPE) - adittivata con ritardante in fiamma - reazione al fuoco classe 1 - aderente all’espanso in modo da garantire un grado di anticondensa elevato - ottima resistenza alle abrasioni e alle lacerazioni. - ottima resistenza agli agenti chimici esterni

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3.4.3 - POSA TUBAZIONI

3.4.3.1 - Tubazioni in rame

La posa delle tubazioni in rame richiede particolari attenzioni per evitare danneggiamenti alla tubazione stessa ed impedimenti alla circolazione del fluido all’interno. Pertanto durante la posa occorre attenersi alle indicazioni del costruttore in particolare: - svolgere la matassa nel senso nel quale è stata avvolta - prevedere per quanto possibile un percorso con minor numero di curve - le curvature delle tubazioni in rame devono essere eseguite con appositi attrezzi piegatubi - il raggio di curvatura deve essere superiore a quello indicato dal produttore della tubazione, in

linea generale prevedere un raggio di curvatura superiore a 3,5 volte il diametro esterno del tubo

- nel caso di passaggio attraverso fori nelle pareti, prevedere nel foro un apposito tubo in pvc di diametro adattabile al foro stesso in modo da facilitare il passaggio delle tubazioni senza danneggiamenti.

- Per il taglio del tubo utilizzare gli appositi attrezzi taglia tubo, eseguendo il taglio con l’estremità del tubo rivolta verso il basso e rimuovendo eventuali bave o schegge

- Per ribordare le estremità del tubo utilizzare l’apposito attrezzo e seguire le indicazioni fornite dal produttore

- Prevedere la posa delle tubazioni in apposite canaline in PVC.

4 - CANALI

4.1 - Caratteristiche costruttive

Le caratteristiche costruttive sono differenziate secondo le seguenti tipologie: impianti a bassa velocità e bassa pressione impianti a bassa velocità e media pressione impianti ad alta velocità. L’appartenenza di ogni singola rete di distribuzione aria, nella sua completezza, ad un tipo di impianto piuttosto che ad un altro è definita nell’elaborato che descrive gli specifici impianti. In assenza di prescrizioni particolari si intende che le reti appartengano agli impianti a bassa velocità e bassa pressione.

4.2 - Impianti a bassa velocità e bassa pressione

Per bassa pressione si intende una pressione statica massima pari a 900 Pa. I canali devono avere le seguenti caratteristiche, in accordo alle UNI EN 12237:2004, classe di tenuta A:

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a) Spessori

Dimensioni lato maggior canale Spessore minimo prima della zincatura Peso convenzionale

fino a 300 mm 6/10 5,1 kg/m² da 301 a 750 mm 8/10 6,7 kg/m² da 751 a 1200 mm 10/10 8,2 kg/m² da 1201 a 2000 mm 12/10 9,8 kg/m² oltre 2000 mm 15/10 12,0 kg/m²

b) Giunzioni

Dimensioni lato maggior canale Giunzione tipo fino a 300 mm baionette o flange ogni 2 m max

da 301 a 750 mm baionette o flange ogni 1,5 m max, con nervature di rinforzo da 751 a 1200 mm flange ogni 1,5 m max, con nervature di rinforzo da 1201 a 2000 mm flange ogni 1,5 m max, con rinforzo a metà oltre 2000 mm flange ogni 1 m max, con rinforzo a metà.

4.3 - Canali flessibili

I canali dell'aria flessibili devono essere costituiti da tessuto di fibra di vetro impregnata di PVC, con spirale metallica inserita nel tessuto. Devono essere a perfetta tenuta, ininfiammabili, leggeri, robusti, di elevatissima flessibilità e adattabilità.

4.4 - POSA DEI CANALI

I canali saranno posizionati in cavedi per la distribuzione dell’aria ai vari piani e in controsoffittto per la distribuzione ai vari ambienti dei singoli piani. I canali saranno ancorati a pareti e strutture con supporti e staffaggi così come specificato dalle normative “ASHRAE”. Uno strato di feltro o di neoprene sarà sempre interposto tra supporto e canale, a meno che, particolari applicazioni, non richiedano una sospensione completa con sistema a molla o con antivibrante in gomma fissato al dispsitivo di ancoraggio. Le estremità e le aperture di ciascun tratto di canale saranno chiuse con tappo a fondello in lamiera per tutto il periodo intercorrente dalla realizzazione alla definitiva messa in opera. Gli attraversamenti di tramezzature divisorie,muri e solai saranno realizzati con forature rifinite, senza murare i canali; gli spazi rimasti vuoti verranno riempiti con lana minerale, collari sigillanti e altri materiali incombustibili in modo da creare una certa insorizzazione tra gli ambienti ed una barriera al fumo. Qualora venissero analizzati collegamenti fra metalli diversi, dovrà interporsi un adatto materiale dielettrico per evitare l'insorgere dei fenomeni di natura elettrochimica. Prima della messa in esercizio dei canali, tutte le bocchette di mandata saranno ricoperte con tela

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che verrà rimossa dopo almeno due ore di funzionamento; quindi le bocchette saranno accuratamente ripulite, anche smontate se necessario.

4.5 - RIVESTIMENTI ISOLANTI PER CANALI

4.5.1 - Note generali

Tutti i canali devono essere completamente rivestiti per quei tratti ove si possa avere dispersione di calore o possibilità di formazione di condensa. Oltre che per scopi termici il rivestimento può essere richiesto per funzione afonizzante. L'isolamento termico va posato esclusivamente sulla superficie esterna del canale; è consentita la posa all'interno a scopo afonizzante solo previa autorizzazione e per brevi tratte.

4.5.2 - Spessori di isolamento dei canali convoglianti aria calda

Gli spessori minimi dell'isolamento, per i canali convoglianti aria calda, devono essere quelli previsti nel Decreto del Presidente della Repubblica del 26 agosto 1993, n.412. Qualora, negli altri elaborati di gara, siano previsti spessori superiori a quelli minimi di legge, dovranno essere adottati gli spessori maggiorati. In ogni caso gli spessori sono relativi al solo materiale isolante.

4.5.3 - Spessori di isolamento dei canali convoglianti aria fredda

Se non diversamente indicato negli altri elaborati di gara, gli spessori dell'isolamento sono i seguenti: nel caso di materassino in fibra di vetro: 30 mm nei tratti non esposti agli agenti atmosferici esterni 50 mm nei tratti esposti agli agenti atmosferici esterni. 19 mm nel caso di lastre a cellule chiuse In ogni caso gli spessori sono relativi al solo materiale isolante.

4.5.4 - Tecnologie di posa

La posa dei materassini in fibra di vetro va eseguita mediante incollaggio con apposito adesivo e successiva legatura con filo in acciaio zincato. La posa delle lastre a cellule chiuse è pure eseguita mediante incollaggio con adesivo adatto, su tutta la superficie di contatto bordi compresi. Sulle giunzioni longitudinali e trasversali deve essere applicato lo speciale nastro adesivo fornito dallo stesso costruttore. La posa dei pannelli in fibra di vetro va eseguita mediante incollaggio e fissaggio meccanico al canale con appositi rivetti che garantiscano l’impermeabilità. Lungo gli spigoli va termosaldata guaina analoga a quella del rivestimento.

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I collanti, i nastri adesivi e qualsiasi altro materiale accessorio devono essere quelli raccomandati o quelli forniti dalla medesima casa costruttrice dell'isolante. L'isolamento posato all'interno del canale a scopo afonizzante, deve essere costituito da lastre a cellule chiuse. Le lastre vanno fissate alle pareti interne del canale con adeguato collante e fissaggio delle estremità con lamierino ribordato. Il rivestimento protettivo esterno può essere in lamierino metallico (rame, acciaio inossidabile, alluminio). Il lamierino di alluminio deve avere uno spessore minimo di 0,7 mm per lato maggiore del canale fino a 500 mm, 1,0 mm per lato superiore a 750 mm, 0,8 m per dimensioni intermedie. Il lamierino deve essere bordato e convenientemente sagomato in modo da aderire alle superfici sottostanti. Tutte le connessioni longitudinali devono essere sovrapposte e graffate a maschio e femmina e fissate con viti autofilettanti in acciaio inossidabile. Le connessioni trasversali devono essere sovrapposte di almeno 15 mm, pure fissate con viti in acciaio inossidabile. Il rivestimento in lamierino deve essere reso impermeabile inserendo nelle giunzioni longitudinali e trasversali delle paste adesive del tipo permanentemente elastico (per es: sigillante siliconico). Se la protezione finale è in PVC, questa deve essere realizzata mediante posa, al di sopra dell'isolante termico, di un foglio autoavvolgente di PVC avente lo spessore minimo di mm 0,35, fissato con chiodini in plastica. L'impermeabilizzazione della protezione esterna va eseguita con paste adesive di tipo permanentemente elastico (per es.: sigillante siliconico). Indicativamente ogni 10 m devono essere dipinte delle frecce, lunghe 30 cm indicanti il senso di percorrenza. L'identificazione del circuito deve essere fatta con i relativi colori e con l'aggiunta di numero romano. Le tabelle dell'identificazione devono essere messe sotto vetro nelle centrali. Devono essere effettuati eventuali ritocchi a fine lavori, per consegnare gli impianti in perfetto stato.

4.5.5 - Coibentazione canali con lastra flessibile in elastometro estruso

Le canalizzazioni adducenti aria trattata dovranno essere isolate esternamente mediante applicazione di lastra flessibile in elastomero estruso a celle chiuse a base di caucciù vinilico sintetico. L’isolante sarà incollato direttamente sulla condotta con idoneo adesivo ed avrà spessore non inferiore a 30 mm. Caratteristiche tecniche:

conducibilità termica < 0,037 W/mk a Tm= +10°C conducibilità termica < 0,041 W/mk a Tm= +50°C fattore di resistenza alla diffusione del vapore >3.000 reazione al fuoco: classe 1.

Canali correnti in cavedio o in controsoffitto avranno finitura esterna in foglio di alluminio a superficie goffrata,di spessore 0,2 mm ancorato alla coibentazione tramite rivetti di acciaio cadmiato.

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Canali correnti in vista avranno finitura esterna in lamierino di alluminio, spessore 0,4 mm.

4.5.6 - Coibentazione dei canali

L'isolamento dei canali dovrà essere continuo attraverso i manicotti e le aperture già predisposte. L'isolamento si arresterà ai giunti flessibili. La barriera anti-vapore sarà sopra l'isolante. L'isolante di tipo semirigido sarà attaccato alla superficie metallica con adesivo classe 2 applicato intorno al perimetro del condotto in lastre aventi 23 mm di spessore. L'isolamento sarà ricoperto con rivestimento d'alluminio dello spessore di 4/10 mm negli eventuali tratti in vista. Sarà previsto un ulteriore fissaggio dell'isolamento alla lamiera a mezzo di arpioncini metallici. Particolare cura sarà posta nella sigillatura di tutti i giunti longitudinali (anche negli spigoli se occorrente) con profili metallici o nastri di velo di vetro incollati in modo permanente. Per canali posti all'esterno saranno accuratamente rifinite le giunzioni che verranno poste a "sgrondo" in maniera da limitare al massimo eventuali infiltrazioni. Il fissaggio della finitura verrà eseguito mediante viti autofilettanti,in acciaio inox sui distanziatori precedentemente applicati al canale.

4.6 - GIUNTI

4.6.1 - Giunti antivibranti per canali

Elementi costituiti da una striscia di telo tecnico (il tipo di telo usato ne determina il settore d’applicazione) saldamente ancorato ai lati a una lamiera zincata. Sono solitamente utilizzati in abbinamento alle U.T.A. (Unità trattamento Aria). Lo scopo è compensare le dilatazioni delle canalizzazioni di ventilazione, climatizzazione o condizionamento destinate al trasporto dell’aria di rinnovo degli ambienti. Posti subito tra l’imboccatura del ventilatore di distribuzione alle canalizzazioni fungono da elemento di disgiunzione per l’assorbimento delle vibrazioni che altrimenti si propagherebbero lungo tutti i canali trasmettendo rumore. I giunti dovranno possedere un’ottima classe antincendio.

4.7 - ACCESSORI CANALI

4.7.1 - Rinforzi

Impianti ad alta velocità ed a bassa velocità con bassa pressione I canali a sezione rettangolare con lato di dimensione sino a 60 cm devono essere bombati, per misure superiori devono essere rinforzati con angolari in acciaio zincato come segue: Lato maggiore del canale Dimens.

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dell'angolare di rinforzo Dist. massima tra gli angolari rinf. da61cma100cm 25x25x3mm 1,00m oltre100cm 40x40x4mm 0,50m.

4.7.2 - Sospensioni supporti ancoraggi

Le sospensioni, i supporti ed ancoraggi devono essere in ferro a forte zincatura e, se costituiti da più elementi, questi devono essere pure zincati. a) canali ad alta velocità: tra i collari di supporto ed i canali va prevista l'interposizione di spessori od anelli di gomma (o materiale analogo) onde evitare la trasmissione di eventuali vibrazioni b) canali a bassa velocità: nei percorsi orizzontali i supporti devono essere costituiti da profilati posti sotto i canali e sospesi con tenditori a vite regolabile. Tali tenditori saranno generalmente fissati mediante chiodi a sparo nelle strutture oppure immurati (a meno che diversamente indicato). Il numero dei supporti dipende dal percorso e dalle caratteristiche dei canali: generalmente la distanza tra i supporti non è superiore a metri 2,4 nei percorsi verticali, i supporti devono essere costituiti da collari con l'interposizione di spessori ad anelli di gomma o materiale analogo. I collari vanno fissati alle strutture od alle murature come sopra indicato. La distanza tra gli stessi dipende dal peso o dalle caratteristiche dei canali. L'Esecutore deve comunque fornire alla D.L., per approvazione, i disegni dettagliati indicanti i tipi di sospensioni, supporti ed ancoraggi che intende installare ed il numero e la posizione degli stessi.

4.7.3 - Curve

I canali devono essere costruiti con curve ad ampio raggio per facilitare il flusso d'aria. Tutte le curve ad angolo retto o aventi il raggio interno inferiore alla larghezza del canale devono essere provviste di deflettori in lamiera. La velocità dell'aria deve essere scelta in relazione alle dimensioni in modo tale da non avere rumorosità. Per garantire la silenziosità devono essere previsti dispositivi di assorbimento e smorzamento delle vibrazioni sonore. Le curve di grande sezione devono essere comunque dotate di deflettori. In ogni caso, se in fase d'esecuzione o collaudo si verificassero delle vibrazioni, l'installatore dovrà provvedere all'eliminazione mediante l'aggiunta di rinforzi senza nessun onere aggiuntivo.

4.8 - SERRANDE

4.8.1 - Serrande ad alette parallele

Sono impiegate come organi di intercettazione e devono essere costituite da robusta intelaiatura d'acciaio zincato spessore minimo 1,6 mm, montate su perni d'acciaio rotanti in boccole in ottone e bronzo, teflon e nylon con aste di connessione. Bordi delle alette sagomati in modo da sovrapporsi nella posizione di chiusura. Se sono ad azione manuale, l'asta di comando deve essere facilmente accessibile, se invece

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l'azione è automatica le serrande devono essere fornite complete di levismi adatti per le regola-zioni richieste.

4.8.2 - Serrande ad alette contrapposte

Le serrande ad alette a rotazione contrapposta sono impiegate come organo di regolazione ed hanno caratteristiche costruttive analoghe a quelle descritte sopra. Possono essere ad azione manuale, ed in questo caso il comando deve essere rinviato all'esterno del canale; oppure ad azione automatica, ed in questo caso gli automatismi devono essere previsti per il tipo di regolazione richiesta. Tutte le serrande poste sulle prese d'aria esterna devono avere intelaiatura ed alette zincate a caldo e finitura con due strati di vernice a fuoco. Tutte le altre serrande devono avere alette in acciaio galvanizzato, intelaiatura in lamiera pesante ed una mano di vernice sintetica. Le serrande nei punti di chiusura delle alette sulla intelaiatura, devono avere dispositivi tali da dare la minima perdita. Deve essere chiaramente visibile dall'esterno il posizionamento delle alette.

4.8.3 - Serrande tagliafuoco

Sono costituite da un involucro in lamiera zincata, spessore minimo 15/10, con flange alle estremità, contenente una pala di otturazione ruotante attorno ad un asse orizzontale, con chiusura a mezzo molla di richiamo. La pala, del tipo multistrato in cartongesso o materiale equivalente, deve avere battente con guarnizioni in materiale termoespandente. La costruzione deve essere tale da consentirne l'impiego sia in posizione orizzontale che verticale, indipendentemente dalla direzione del flusso d'aria. Il dispositivo di sgancio automatico può essere di vari tipi, sia a fusibile termico (taratura 70°C) sia elettrico per mancanza di tensione o per messa sotto tensione. La resistenza al fuoco deve essere adeguata al grado di sicurezza richiesto. Il montaggio deve essere curato in modo da assicurare l'accessibilità ai vari meccanismi. Le serrande devono consentire il montaggio di apparecchiature ausiliarie quali indicatori di posizione ed interruttori di fine corsa. Sono accettate solo serrande tagliafuoco corredate di certificato ufficiale di prova rilasciato da laboratorio autorizzato, che ne attesta la rispondenza alle prescrizioni contenute nel Decreto Ministeriale del 9 Marzo 2007, nel Decreto Ministeriale del 30 novembre 1983 e a eventuali successive integrazioni e modifiche. La fornitura comprende tutti gli accessori di montaggio.

4.8.4 - Serrande tagliafuoco a fusibile in lamiera di acciaio

La serranda tagliafuoco sarà costruita con involucro ed accessori in lamiera di acciaio zincata con

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tutte le parti rivestite ed isolate tra loro da un impasto di materiale resistente ad alta temperatura. La pala di otturazione dovrà essere in materiale fibroceramico resistente al fuoco. La battuta perimetrale della serranda dovrà essere rivestita da guarnizione. Ogni serranda dovrà essere corredata dai seguenti elementi:

- leva di comando manuale - molla di ritorno in chiusura - sganciatore termico mediante fusibile tarato a circa 70°C - vite di regolazione - contatti elettrici di fine corsa per segnalazione a distanza - sportello di ispezione per i comandi - controtelaio da murare - bussole in bronzo.

La serranda tagliafuoco dovrà essere fornita unitamente a certificato di resistenza al fuoco pari a due ore (REI 120), in conformità alle Leggi vigenti in materia. La serranda tagliafuoco potrà essere installata in posizione orizzontale a parete o in posizione verticale a soffitto. Il telaio della serranda andrà montato in modo che la pala di otturazione in posizione di chiusura,risulti a filo parete e che i comandi e la leva di riarmo siano facilmente azionabili.

4.8.5 - Serrande di sovrappressone

Devono essere costituite da un telaio metallico e da alette nervate a movimento indipendente provviste di guarnizioni di tenuta in gomma. Esse devono essere complete di controtelaio in acciaio zincato adatto alla specifica installazione. Esecuzione della griglia in acciaio zincato od alluminio anodizzato.

4.9 - DIFFUSORI

4.9.1 - Diffusore quadrangolare di mandata in alluminio

Il diffusore quadrangolare di distribuzione dell’aria sarà del tipo a coni fissi. Il diffusore sarà in alluminio ossidato anodicamente ARC5 ÷ 10 UNI 4522 e sarà fornito completo di serranda di taratura,deflettore per equalizzare i filetti fluidi e guarnizione di tenuta dell’aria applicata sulla battuta della cornice. Colore a scelta della Committente o della D.L.. Un sistema di molle permetterà di staccare rapidamente dalla cornice esterna il frutto dei diffusori per consentire l’ispezione e la pulizia. Lo stesso accorgimento permetterà un rapido montaggio dei diffusori e la regolazione delle serrande di taratura. Il fissaggio dei diffusori sarà ottenuto mediante nottolini (senza viti in vista).

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Ogni diffusore,inoltre sarà fornito di cassetta di distribuzione in lamiera di acciaio zincato con isolante interno con materiale autoestinguente non gocciolante,ad alta densità ed elevato potere di attenuazione del rumore. Lo stesso diffusore,montato direttamente sui canali di ripresa senza cassetta di distribuzione,potrà funzionare come apparecchiatura aeraulica di ripresa.

4.9.2 - Diffusore di mandata circolare a geometria variabile

Saranno in alluminio,ad elevata induzione,ad effetto elicoidale completi di collare,serranda di taratura,plenum isolato internamente,adatti per fissaggio con viti nascoste. Dovranno essere idonei a garantire la portata richiesta all’altezza di installazione senza recare fastidiose correnti d’aria ad altezza d’uomo (velocità dell’aria minore di 0,15 m/s).

4.9.3 - Diffusore regolabile ad effetto elicoidale

Il diffusore regolabile ad effetto elicoidale effettua una rapida miscelazione fra l’aria immessa e quella indotta,permettendo di raggiungere un elevato numero di ricambi d’aria. Dovrà essere fornito di deflettori per la variazione del flusso elicoidale. La posizione dei deflettori dovrà essere modificabile anche ad installazione avvenuta,sia per sopperire ad inconvenienti provocati da modifiche strutturali, sia per ottimizzare la diffusione. Dovrà essere dotato di molle laterali per l’estrazione della piastra frontale del diffusore dal cassonetto,per una facile ispezionabilità e manutenzione. La costruzione dovrà essere in acciaio con verniciatura a polvere elettrostatica, ed essicazione a forno. I deflettori dovranno essere in alluminio anotizzato. Lo stesso diffusore,montato direttamente sui canali di ripresa,potrà funzionare come apparecchiatura aeraulica di ripresa.

4.10 - GRIGLIE

4.10.1 - Griglie di transito

Sono del tipo con alette fisse a V a prova di luce, per il montaggio su porte o pareti divisorie. Per porte o pareti di spessore inferiore a 6 cm sono dotate di controcornice. Per pareti con spessore superiore devono essere completate da una bocchetta di ripresa da montare sulla faccia opposta. L'esecuzione può essere in acciaio verniciato o alluminio anodizzato, colore da stabilire con la D.L.

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4.10.2 - Griglie di presa aria esterna od espulsione

Le griglie per presa aria esterna ed espulsione devono essere costituite da un'intelaiatura in acciaio zincato e verniciato, di spessore minimo 1 mm, con alette in acciaio zincato e verniciato di robusto spessore assicurate al telaio, disposte con inclinazione di 45°, sagomate contro l'ingresso della pioggia con tegolo rompigocce e con rete zincata di protezione antitopo con maglia massima di 1 cm. Per dimensioni di una certa rilevanza le alette devono essere fissate a distanziatori intermedi per garantire l'assenza di vibrazioni. Le singole parti della griglia sono bullonate tra di loro o saldate (in questo caso la zincatura deve essere fatta a saldatura avvenuta). Devono essere pure complete di telaio per il montaggio dall'interno o dall'esterno con relative zanche di fissaggio. Se prescritto, possono essere dotate di serranda di taratura ad alette contrapposte o serranda a gravità. La griglia deve essere posta ad un'altezza tale da impedire l'accumulo di neve davanti ad essa. Qualora una griglia sia collegata ad un canale, tra la griglia ed il canale deve essere previsto un tronco della lunghezza minima di 30 cm in lamiera zincata e dello spessore stesso del canale, inclinato verso l'alto di un angolo di 25°, per impedire eventuale trasporto d'acqua nel canale.

4.11 - BOCCHETTE

4.11.1 - Note generali

Le bocchette, i diffusori e le griglie di ripresa vanno scelte in modo da soddisfare le seguenti condizioni: funzionamento a bassi livelli sonori assenza di movimenti d'aria non tollerabili massima facilità di pulizia e di installazione perfetta tenuta agli agenti atmosferici (acqua, sabbia, ecc.) con idonee guarnizioni. La velocità dell'aria in uscita dalle bocchette di mandata misurata mediante anemometro deve essere limitata a 2,5 m/s per le bocchette poste in prossimità delle persone ed a 6 m/s per le bocchette poste in zona lontana dalle persone. La velocità frontale dell'aria alle bocchette di ripresa deve essere limitata a 2 m/s max, se non diversamente indicato. I diffusori circolari o quadrati a soffitto devono essere dimensionati con una velocità nel collo non superiore a 5 m/s. Per i diffusori lineari da parete vale quanto precisato per le bocchette, mentre per i diffusori lineari da soffitto vale quanto detto per i diffusori quadrati o circolari. In ogni caso nelle zone dove in genere sostano persone la velocità dell'aria, rilevata a 2 m da pavimento, non deve essere

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superiore a 0,15 m/s. Gli organi finali di distribuzione dell'aria devono armonizzare con l'arredamento degli ambienti pertanto:

a) la loro scelta definitiva è subordinata all'approvazione della D.L. b) il loro posizionamento definitivo è pure subordinato all'approvazione della D.L. in quanto funzione della modularità dei controsoffitti c) va tenuto presente che gli adattamenti di cui alle precedenti lettere a) e b) vanno eseguiti salvaguardando in modo prioritario la corretta distribuzione dell'aria.

4.11.2 - Bocchette di mandata

Sono a sezione rettangolare, a doppia serie di alette deflettrici, orientabili indipendentemente, con serranda di taratura ad alette contrapposte, oppure del tipo a captatore per montaggio il linea. Sono complete di controtelaio sia per il tipo da montare a parete che per quello da montare a canale. Il fissaggio al controtelaio è di tipo smontabile. Possono essere eseguite in acciaio verniciato a fuoco o in alluminio estruso anodizzato e satinato, colore da stabilire con la D.L.

4.11.3 - Bocchette di ripresa

Sono a sezione rettangolare, a semplice ordine di alette deflettrici, del tipo fisso od orientabile. Serranda di taratura, ad alette contrapposte. Controtelai e modalità di esecuzione come per le bocchette di mandata.

4.11.4 - Bocchetta in alluminio

Bocchetta in alluminio a barre orizzontali fisse inclinate a 0° oppure a 15°, completa di alette posteriori orientabili, dimensioni 200x100-300x125-400x150-500x200 mm.

4.11.5 - Bocchetta in alluminio

Bocchetta in acciaio verniciato con doppio ordine di alette regolabili completa di serranda di taratura, dimensioni 200x100-300x160-400x200-500x200 mm.

5 - FILTRI ARIA

5.1 - Caratteristiche

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La efficienza dei filtri è individuata secondo la classificazione Eurovent (Comitato Europeo di Costruttori di Materiale Aeraulico). Le celle filtranti del tipo rigenerabile, devono essere costituite da fibre acriliche calibrate e legate mediante resine sintetiche per assicurare al materiale massima compattezza, alta resistenza meccanica ed elevata elasticità. Il materiale filtrante deve essere insensibile agli agenti atmosferici ed alla maggior parte dei composti organici ed essere contenuto in telaio in lamiera zincata con due reti a maglia quadrata elettrosaldata e zincate. Le celle filtranti devono poter essere utilizzate a temperatura fino a 120°C e umidità relativa fino al 100%. L'insieme dei materiali costituenti il complesso di filtrazione deve corrispondere alla normativa antincendio, in particolare per portate d'aria superiori a 2,8 m3/s. La velocità dell'aria nell'attraversamento dei filtri deve rispettare i limiti suggeriti dal costruttore per l'efficienza prescritta. Ciascun complesso filtrante deve essere dotato di manometro differenziale che permetta la comparazione della perdita di carico durante l'esercizio con quella massima ammessa. Questa ultima va chiaramente indicata sulla scala dello strumento stesso e sul libretto di manutenzione, corredante ciascun filtro. Se non diversamente specificato, le unità centrali di trattamento aria dotate di sezione di filtrazione devono avere una efficienza di captazione pari alla Classe EU3. I filtri a rullo devono comprendere il telaio in acciaio zincato, il rullo di materiale filtrante ed i dispositivi di avanzamento automatico. Il materiale filtrante è costituito da fibra di vetro ininfiammabile. I filtri a tasche devono essere costituiti da un telaio metallico zincato con applicate le tasche di materiale filtrante in fibra di vetro ininfiammabile e non rigenerabile.

6 - IMPIANTI BIOCLIMATICI

6.1) SOLARE TERMICO

Gli impianti solari termici sono dispositivi che permettono di catturare l'energia solare, immagazzinarla e impiegarla in particolare per produrre acqua calda e riscaldamento di ambienti.

Il solare termico è impiegato soprattutto per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) e per il riscaldamento domestico associato ad impianti a pannelli radianti.

Componente principale di un impianto solare temico è il collettore, che ha la funzione di assorbire la radiazione solare incidente e di trasformarla in calore.

Il collettore è di norma composto da una piastra di metallo termicamente conduttivo, generalmente di rame, che viene verniciato nero oppure trattato con uno strato selettivo. Questo trattamento determina un alto grado di assorbimento unito ad una bassissima emissività della radiazione termica. Il calore sviluppato all'interno dell'assorbitore viene trasferito per induzione ad un liquido vettore che fluisce in tubi di rame e garantisce il trasferimento del calore dai collettori

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all'accumulo. L'accumulo è costituito da un serbatoio di acqua coibentato, collegato ai collettori. Tutti i moduli e le altre componenti installate devono essere conformi alla normativa vigente ed

essere certificati da Istituti riconosciuti nell'Unione Europea e devono essere accompagnati da un manuale di installazione in lingua italiana. In particolare, i collettori dovranno soddisfare le prove di efficienza e di perdite di carico, previste dalle norme nonchè la resistenza alle sovrapressioni, alle sovratemperature, agli shock termici, all'invecchiamento, alle azioni del vento, ai sovraccarichi dovuti alla neve e agli effetti della grandine, etc. Il dimensionamento dell'impianto solare deve essere fedele al progetto ed in generale deve rispettare le prescrizioni delle norme UNI EN 12975-1, UNI EN 12976-1, UNI EN12977-1.

Nello specifico:

• il sistema deve essere eseguito in modo da impedire la contaminazione dell'acqua calda sanitaria contenuta nel boiler; a tal fine dovrà possedere un opportuno trattamento anticorrosivo tipo teflonatura, ovvero smaltatura, vetrificazione o acciaio inox;

• l'appaltatore deve assicurare la resistenza alle temperature minime, descrivendo nella

documentazione a corredo dell'impianto i metodi utilizzati. Le parti collocate all'interno devono essere installate in luoghi con temperatura superiore ai 0°C ed essere sufficientemente protette. Deve essere presa ogni prevenzione possibile per tener conto del deterioramento del liquido antigelo utilizzato a seguito del funzionamento del sistema in condizioni di sovra-temperatura;

• il sistema deve essere realizzato in modo da evitare che l'utente finale sia costretto a

effettuare operazioni o interventi particolari nel caso in cui il sistema sia esposto a lungo ad alti livelli di insolazione, con conseguente aumento della temperatura del fluido termovettore. Se il sistema è dotato di un apparato in grado di espellere acqua calda dal serbatoio sostituendola con acqua di rete, ogni precauzione deve essere presa per evitare danneggiamenti al sistema, agli impianti preesistenti e alle persone;

• il sistema deve essere dotato di protezioni idonee ad impedire inversioni di flusso che

incrementerebbero le perdite termiche ed in modo che ogni suo componente non ecceda la massima pressione di progetto. Ogni circuito chiuso deve essere dotato di valvola di sicurezza; le valvole di sicurezza utilizzate devono essere idonee alle condizioni operative del sistema;

• tutte le parti elettriche dell'impianto devono essere conformi alle normative elettriche vigenti.

Se il fabbricato è dotato di un impianto di protezione dalle scariche atmosferico, vi si dovranno collegare il collettore e/o le parti di supporto del collettore. Il circuito solare sarà comunque collegato a terra.

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Particolare attenzione si presterà alla struttura di supporto dei collettori, in merito ai carichi

strutturali che dovrà sostenere a causa dell'azione della neve e del vento. Il libretto di impianto dovrà contenere: - marca e modello del/i: collettore/i, dell'apparato di regolazione spinta (se esiste), del

bollitore; - garanzia di almeno 5 anni dei pannelli e bollitori; - garanzia di almeno 2 anni degli accessori e dei componenti elettrici ed elettronici; - certificazione di conformità dei pannelli solari alle norme UNI EN 12975 o UNI EN 12976; - certificazione da un organismo di un Paese dell'Unione Europea; - dichiarazione di conformità degli impianti ai manuali d'installazione dei principali componenti; - ingombro e superficie captante netta dei pannelli; - copertura fabbisogno in estate con insolazione media (%); - copertura fabbisogno in inverno con insolazione media (%). Esistono diversi tipi di impianti solari, in particolare: 1) a circolazione naturale: il fluido è costituito dall'acqua stessa che riscaldandosi sale per

convezione in un serbatoio di accumulo (boiler), che deve essere posto più in alto del pannello. Dal boiler viene distribuita l'acqua alle utenze domestiche. Il circuito è aperto, in quanto l'acqua che viene consumata viene sostituita dall'afflusso esterno.

2) a circolazione forzata: è costituito da un circuito composto dai pannelli, da una serpentina posta all'interno del boiler e dei tubi di raccordo. Una pompa, detta circolatore, permette la cessione del calore raccolto dal fluido, in questo caso glicole propilenico, alla serpentina posta all'interno del boiler. Il circuito è più complesso, dovendo prevedere un vaso di espansione, un controllo di temperatura ed altri componenti, ed ha un consumo elettrico dovuto alla pompa e alla centralina di controllo, ma ha una efficienza termica più elevata, visto che il boiler è posto all'interno e quindi meno soggetto a dispersione termica durante la notte o alle condizioni climatiche avverse.

3) a svuotamento (drain back): il sistema è analogo al quello a circolazione forzata, solo che l'impianto viene riempito e quindi usato solo quando è necessario o possibile. Se l'impianto ha raggiunto la temperatura desiderata, si svuota, oppure, se manca il sole, l'impianto non si riempie. Questo permette anche di aumentare il numero dei collettori solari. Unico vincolo risiede nella necessità di avere una pendenza minima tra il collettore e il serbatoio di raccolta.

Specifiche Tecniche richieste per sistema a circolazione naturale: • Collettore solare ad elevato rendimento, isolato, con guarnizioni in EPDM ed assorbitore

in alluminio trattato con deposizione selettiva; • Bollitore smaltato, a doppia camera con isolamento in poliuretano ed anodo in magnesio;

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• Sistemi di fissaggio per installazione parallela al tetto o inclinata a 30° su superfici piane, eventualmente variabile fino a 45° con kit accessorio dedicato;

• Resistenza elettrica monofase integrativa (utilizzabile anche come antigelo) disponibile come accessorio;

• Liquido antigelo, atossico, biodegradabile e biocompatibile;

Specifiche Tecniche richieste per sistema a circolazione forzata: • COLLETTORI SOLARI monovasca, ad elevato isolamento, elevato rendimento con

assorbitore selettivo; • ACCUMULO a servizio del riscaldamento domestico e/o produzione combinata di acqua

calda sanitaria; • GRUPPO IDRAULICO completo di circolatore, valvola di sicurezza e regolatore di portata; • REGOLATORE DIFFERENZIALE per il controllo del circuito solare a servizio di acqua calda

sanitaria e/o riscaldamento domestico; • VASO DI ESPANSIONE, progettato per resistere ad elevate temperature; • LIQUIDO ANTIGELO, atossico, biodegradabile e biocompatibile; • MISCELATORE TERMOSTATICO; • Possibilità di combinare il sistema con caldaia/riscaldatore di tipo tradizionale;

Specifiche Tecniche richieste per sistema a svuotamento (drain back): • Campo di COLLETTORI SOLARI ad elevato rendimento predisposti per montaggio su tetto

piano o inclinato con assorbitore selettivo; • Unità di accumulo con pompa solare, centralina e tubature interne integrati – Sistema già

preriempito di fluido solare – Speciale tubo solare di rame 2 in 1 con tubi di raccordo flessibili

• VASO DI ESPANSIONE, progettato per resistere ad elevate temperature; • MISCELATORE TERMOSTATICO; • Possibilità di combinare il sistema con caldaia/riscaldatore di tipo tradizionale;

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INDICE Documenti

1) DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI ...................................................................................... pag. 1 - 1) OGGETTO DEI LAVORI .............................................................................................................. pag. 1 - 2) Norme di riferimento ............................................................................................................... pag. 1 - 3) PARAMETRI DI PROGETTO ....................................................................................................... pag. 4 2) PRESCRIZIONI TECNICHE ...................................................................................................... pag. 5 - 1) Disposizioni Generali ................................................................................................................ pag. 5 - 1) Disposizioni Generali sugli impianti ........................................................................................ pag. 5 - 2) Disposizioni in materia di tutela dall™inquinamento acustico .............................................. pag. 5 - 3) Impianti di riscaldamento e condizionamento invernali ........................................................ pag. 6 - 4) Prescrizioni Relative ad Impianti di Riscaldamento e Condizionamento Invernale ............... pag. 6 - 5) Condizionamento d™aria estivo ............................................................................................. pag. 7 3) SISTEMI A POMPA DI CALORE - VRF ..................................................................................... pag. 7 - 1) UNITA' ESTERNE ....................................................................................................................... pag. 8 - 1) MOTOCONDENSANTI SISTEMA "VRF" CON RECUPERO CALORE ........................................... pag. 8 - 2) UNITA' INTERNE ....................................................................................................................... pag. 10 - 1) Unità interna a cssetta 600x600 ............................................................................................. pag. 10 - 3) RECUPERATORE DI CALI DI CALORE ENTALPICI ........................................................................ pag. 11 - 1) Recuperatore di calore entalpico ........................................................................................... pag. 11 - 4) TUBAZIONI FREON .................................................................................................................... pag. 12 - 1) Note generali .......................................................................................................................... pag. 12 - 2) Materiali delle tubazioni ......................................................................................................... pag. 12 - 1) Tubazioni in rame rivestito ................................................................................................... pag. 12 - 3) POSA TUBAZIONI .................................................................................................................... pag. 13 - 1) Tubazioni in rame ................................................................................................................. pag. 13 4) DISTRIBUZIONE AERAULICA ................................................................................................. pag. 14 - 1) Caratteristiche costruttive ........................................................................................................ pag. 14 - 2) Impianti a bassa velocità e bassa pressione ............................................................................. pag. 14 - 3) Canali flessibili .......................................................................................................................... pag. 14 - 4) POSA DEI CANALI ...................................................................................................................... pag. 14 - 5) RIVESTIMENTI ISOLANTI PER CANALI ....................................................................................... pag. 15 - 1) Note generali ......................................................................................................................... pag. 15 - 2) Spessori di isolamento dei canali convoglianti aria calda ...................................................... pag. 15 - 3) Spessori di isolamento dei canali convoglianti aria fredda .................................................... pag. 15 - 4) Tecnologie di posa .................................................................................................................. pag. 15 - 5) Coibentazione canali con lastra flessibile in elastometro estruso ......................................... pag. 16 - 6) Coibentazione dei canali ......................................................................................................... pag. 17 - 6) GIUNTI ...................................................................................................................................... pag. 17 - 1) Giunti antivibranti per canali ................................................................................................. pag. 17

Page 33: 1 - CAPITOLATO MECCANICO · (ex ANCC) n. 30/81 6 /06/1991 L’esercizio degli impianti a pressione alla luce del nuovo regolamento Circolare VVF 18/05/2009 Rivestimenti canne fumarie

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- 7) ACCESSORI CANALI ................................................................................................................... pag. 17 - 1) Rinforzi .................................................................................................................................... pag. 17 - 2) Sospensioni supporti ancoraggi .............................................................................................. pag. 17 - 3) Curve ....................................................................................................................................... pag. 18 - 8) SERRANDE ................................................................................................................................ pag. 18 - 1) Serrande ad alette parallele ................................................................................................... pag. 18 - 2) Serrande ad alette contrapposte ........................................................................................... pag. 18 - 3) Serrande tagliafuoco .............................................................................................................. pag. 19 - 4) Serrande tagliafuoco a fusibile in lamiera di acciaio .............................................................. pag. 19 - 5) Serrande di sovrappressone ................................................................................................... pag. 19 - 9) DIFFUSORI ................................................................................................................................ pag. 20 - 1) Diffusore quadrangolare di mandata in alluminio ................................................................. pag. 20 - 2) Diffusore di mandata circolare a geometria variabile ............................................................ pag. 20 - 3) Diffusore regolabile ad effetto elicoidale ............................................................................... pag. 20 - 10) GRIGLIE ................................................................................................................................... pag. 20 - 1) Griglie di transito .................................................................................................................... pag. 21 - 2) Griglie di presa aria esterna od espulsione ............................................................................ pag. 21 - 11) BOCCHETTE ............................................................................................................................ pag. 21 - 1) Note generali .......................................................................................................................... pag. 21 - 2) Bocchette di mandata ............................................................................................................ pag. 22 - 3) Bocchette di ripresa ................................................................................................................ pag. 22 - 4) Bocchetta in alluminio ............................................................................................................ pag. 22 - 5) Bocchetta in alluminio ............................................................................................................ pag. 22 5) FILTRI ARIA .......................................................................................................................... pag. 22 - 1) Caratteristiche .......................................................................................................................... pag. 22 6) IMPIANTO SOLARE TERMICO ............................................................................................... pag. 23 - 1) Solare termico .......................................................................................................................... pag. 23