1. Analisi storiografica delle centuriazioni nel ... · Ogni quadrato, definito centuria, fu a ......

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1. Analisi storiografica delle centuriazioni nel territorio di Forlimpopoli La viabilità e lo schema della divisione centuriale dei campi, tra loro strettamente legati e spesso coincidenti, sono due strumenti fondamentali dell’organizzazione romana del territorio. Le opere agrarie romane, ancora oggi evidenti su tutto il territorio emiliano romagnolo, trasformarono profondamente il paesaggio di pianura, trovando come linea direttrice e generatrice la Via Emilia, primaria arteria che si snoda da Rimini a Piacenza. I Romani, in seguito alle conquiste militari avvenute nel III secolo a.C., procedettero con un frazionamento razionale del territorio bonificato attraverso il metodo della “centuriazione”: una suddivisione dei terreni in quadrati uguali di circa 710 metri di lato, separati l’uno dall’altro dalle nuove strade che si incrociavano ad angolo retto, creando così dei reticolari viari molto regolari. Ogni quadrato, definito centuria, fu a sua volta suddiviso in più poderi resi fertili mediante lo scavo di fossi di scolo per drenare i campi. Resti di questa prima grande bonifica romagnola sono tuttora leggibili nelle carte topografiche dei territori prossimi alla città di Rimini, ma soprattutto sono ben visibili nel cesenate ed in un tratto delle campagne forlimpopolesi che si trovano fra il torrente Bevano e la linea dell’antico percorso dell’Ausa, rio che a quell’epoca correva verso Nord, passando dalla zona dell’attuale frazione S. Leonardo.

1_Centuriazioni romane nel territorio cispadano

In tutte le aree suddette, le centuriazioni romane furono orientate coi punti cardinali, come possiamo dedurre dai tracciati stradali antichi ancora rilevabili nel terreno, i quali sono rivolti in senso Nord-Sud oppure secondo la direzione Est-Ovest. L’assetto territoriale e agrario di Forlimpopoli è in età romana molto complesso, con almeno sei divisioni agrarie dagli orientamenti divergenti, riconducibili a tre principali interventi di organizzazione del territorio. Lo sviluppo di “Forum Popilii” e delle sue strutture e infrastrutture viarie, si inserisce storicamente nell’ambito della prima fase della romanizzazione della pianura Padana, iniziata dopo la battaglia di Sentino (295 a.C.), e sviluppatasi su grande scala in seguito alla fondazione della colonia latina di Rimini “Ariminum” (268 a.C.) e portata a termine nel 218 a.C. anno in cui iniziò la II guerra punica.

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2_Ipotesi del primo insediamento di Forlimpopoli in epoca romana

Il nucleo originario a pianta quadrata era situato nel punto in cui i due sistemi centuriali, quello forlivese e quello cesenate si innestavano fra di loro. L’insediamento ebbe due successivi raddoppi: il primo, legato alla costruzione della Via Aemilia (187 a.C.), si pose sul percorso di scarto che collegava le due centuriazioni; la seconda sistemazione centuriale, con un orientamento inclinato di 15° rispetto all’asse della via consolare, venne realizzata in corrispondenza degli ultimi interventi di regimazione idrica del territorio forlimpopolese e cesenate del 132 a.C. . Di quest’ultima centuriazione locale oggi rimangono però poche tracce, poiché durante il Medioevo la parte più bassa della pianura venne lasciata nell’abbandono. Il territorio di Forlimpopoli presenta caratteristiche peculiari ed anomale, essendo stato fortemente soggetto, dall’epoca tardoantica in avanti, alle frequenti variazioni idrografiche del fiume Ronco.

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3_ A- Tracce delle bonifiche romane più antiche, 268-218 a.C. B- Centuriazione in asse con la Via Emilia databile dopo l’anno 187 a.C.

C- Resti della III centuriazione locale (132 a.C. ?) nell’area di pianura posta fra il fiume Ronco ed il Savio

Dal XV al XIX secolo Forlimpopoli non subì sostanziali trasformazioni; dalla metà del secolo ad oggi, invece, l’organismo urbano ha avuto un notevole sviluppo che si è fatto sempre più rapido. I nuovi insediamenti si sono disposti lungo alcune direttrici fondamentali quali la Via Emilia, il Viale della Stazione ferroviaria, la circonvallazione e la strada per Meldola. I quartieri più recenti si sono disposti, quindi, attorno al nucleo storico determinando lo sviluppo della città in ogni direzione.

4_Aereofoto del territorio di Forlimpopoli

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2. Gli assi di progetto La porzione di territorio in cui si inserisce il Comparto Melatello è individuata nella Tavola 2 “Zonizzazione Paesistica” del PTCP, come zona di tutela della struttura centuriata, con una successiva analisi storico-cartografica è stato possibile individuare su tale area alcuni tratti della prima fase di centuriazione romana che si sono conservati fino ad oggi e che sono stati assunti quali assi strutturanti del progetto: la via Cantamiglio, che ne è il margine Nord ; la parallela strada del Campo / Via Melatello che si inserisce nel Comparto riconnettendosi poi con la via Emilia (centuriazione con altra direzionalità ), che definisce invece il margine Sud-Ovest; Nella parte Nord i lotti e le nuove strade si distribuiscono paralleli o perpendicolari alla via Cantamiglio (Centuriazione di Cesena); nella parte centrale i lotti risultano paralleli o perpendicolari alla via del Campo / Via Melatello (Centuriazione di Cesena); sulla via Emilia (Centuriazione di Forlì) gli edifici e la viabilità risultano parallele o perpendicolari a tale centuriazione ; tali direzionalità risultano coerenti anche con i canali “scolo Cantamiglio e scolo Melatello”. Il prolungamento della via del Campo incontra la via Emilia in un punto dove è stata localizzata la nuova rotatoria che di fatto, ma anche “simbolicamente”, rappresenta il punto generatore del progetto, il fulcro su cui ruotano le direttrici principali del PUA. Fra tale rotonda e il tratto di collegamento della strada del Campo con la via Emilia è stato inserito il Centro Servizi, un blocco edilizio direzionale ( volumetricamente concentrato) la cui forma (triangolare) risulta scaturire dalle direzionalità della via Emilia e dalle parallele alla via del Campo. La parte di territorio fra la via del Campo e la via Emilia è caratterizzato da due fasce di lotti che si attestano come sopraccitato perpendicolari alle rispettive strade/centuriazioni; ne rimane una parte centrale di risulta (racchiusa fra le direzioni di due centuriazioni ) che fungerà inevitabilmente quale raccordo fra queste direttrici principali. In tale fascia si è ritenuto di orientare le strade e i lotti seguendo le direzioni dei fossi esistenti nei campi quale elemento di memoria del paesaggio. Pertanto se ad una prima valutazione le scelte delle direzioni generatrici del progetto potevano apparire astratte dal contesto o frutto di fantasie personalistiche del progettista, in realtà le scelte progettuali sono nate e si sono sviluppate coerentemente e armonicamente alla stratificazione storica del territorio preesistente, nel rispetto della memoria delle centuriazioni e dei canali.

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5_Schema degli assi di progetto

maurizio vitali

Bibliografia

- Francesco Bandini, Considerazioni sul territorio di Fratta Terme alla luce di nuovi ritrovamenti e studi, in “Forlimpopoli. Documenti e Studi” XVII, pp. 83-94, rivista del Museo archeologico civico “Tobia Aldini” di Forlimpopoli, Forlimpopoli, 2001.

- Erika Vecchietti, La viabilità di Forlimpopoli nell’antichità. I ponti, in “Forlimpopoli. Documenti e Studi” XV, pp. 1-18, rivista del Museo archeologico civico “Tobia Aldini” di Forlimpopoli, Forlimpopoli, 2001.

- Tobia Aldini, Storia di Forlimpopoli, Cesena, 1999, Il Ponte Vecchio.