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ARTI FIGURATIVE E ATTUALITA L’ATTUALITÀ, pag. 9 N. 1 GENNAIO 2013 , SCOMPARE UNO DEI PIÙ GRANDI MAESTRI DEL NUOVO RINASCIMENTO Salvo Benincasa (artista fiorentino d’arte classica) - pittore, scultore, ceramista e grafico, nato a Tunisi nel 1929, si è spento in Roma l’11 dicembre. Considerato dalla critica di settore uno dei più grandi esponenti del- l’arte italiana del Novecento, divenne subito uno dei più brillanti allievi del grande Pietro Annigoni e del Griselli, realizzando importanti opere scultoree e pittoriche per monasteri e santuari in Italia ed all’estero (Sud America, Africa, ecc.). Il M° Salvo Benincasa, divenuto ben presto docente, frequenta la brillante pittrice vi- centina Giuse Baldi, che sposa e che diviene la sua musa ispiratrice e la sua principale promotrice. Nel 1958 crea e dona al mondo dell’arte il suo più importante capolavoro, realizzando la grande statua della Madonna dei Colli Fiorentini, opera che oggi troneggia su Firenze, in modo fiero e composto. Nel corso della sua carriera viaggia in Italia ed all’estero realizzando ritratti di importanti personaggi della politica e dello spettacolo. Nel 2000, dopo essersi stabilito in Bari (precisamente a Palese), viene a contatto con gli artisti del Nuovo Rinasci- mento (Nico Valerio, Chiara Stella Serena, Angela Genchi, Lorenzo e Michelangelo Maiullari, Francesco Salamina dell’Ass. Le Muse e del Centro Esp. Artistiche Gallerie del Nuovo Rinascimento di Palese, vivendo con loro i grandi fermenti artistico-culturali, avviati già negli anni ’90 dal Valerio in Campania ed in Lazio. Presto diviene, con questi artisti e con sua moglie Giuse Baldi, protagonista della scena dell’arte. In questo bril- lante decennio espone le sue opere in importanti luoghi d’arte come la Certosa di Padula (SA), Palazzo Pisani a Bovino (FG), Palazzo del Vecchio Sala Consilina (SA), ecc… E’ stato considerato dal noto critico d’arte ro- mano Giorgio Tellan uno dei Giganti dell’Arte del nostro tempo. Gli ultimi anni della sua vita li trascorre a Roma, ove si trasferisce con la sua splendida famiglia. Oggi, noi Artisti del Nuovo Rinascimento salutiamo Salvo, salito nell’Olimpo dei Grandi e tra le braccia di Nostro Signore. Nico Valerio Ideatore Corrente d’arte “ Nuovo Rinascimento” Bari-Palese CAMPUS, PITTORE E SCULTORE DELLA “NON VIOLENZA” L’on. Francesco Pionati ha inaugurato la mostra “I COLORI DEL- L’ANIMA”. Il pittore-scultore Manuel Campus, espone dal 12 al 20 dicembre 2012 negli spazi espositivi di Montecitorio, Camera dei Depu- tati, con inaugurazione mercoledì 12 dicembre, Vicolo Valdina 3/A – Roma. L’artista presenta una serie di tele e sculture sulla “Non Vio- lenza”: mafia, stragi, droga, ospedali, emigrazione, emarginazione e in- differenza. Tra le opere dipinte da Campus il “GOLGOTA OGGI” (19 tavole di due metri per uno e quaranta) dove, dietro alla Via Crucis del Cristo viene rappresentato ciò che di nefasto ha compiuto l’uomo di ieri e di oggi. L’indifferenza di tanta gente viene denunciata nella tavola XVIII dalla frase di Martin Luther King, che recita: “la più grande tra- gedia di questo periodo di trasformazione sociale non e’ nei clamori chiassosi dei violenti ma, nel silenzio spaventoso delle persone oneste” Sono tele dotate di un’immediatezza espressiva da emozionare chiunque e, allo stesso tempo di una carica così sconvolgente da generare vero sdegno verso il male. La pittura del Maestro trasmettte vibrazioni di lotta contro la criminalità e la violenza in tutte le sue forme, è infatti, espres- sione di un messaggio d’amore e di esortazione dell’umanità. Manuel Campus è nato a Domus De Maria (CA) nel 1928, vive ed opera a Spo- leto (PG). E’ autore di diverse sculture, tra le più importanti: la scultura del cantautore Lucio Battisti a Poggio Bustone (RI), inaugurata il 9-9- 99. e la scultura della Madonna con Gesù e Giovannino, inaugurata a Domus De Maria nel 2006. Dal 1951 ad oggi ha realizzato numerose mostre in Italia e all’estero. Molti sono stati i premi, le cittadinanze onorarie e i riconoscimenti ricevuti. Nel 2011 è stato invitato dal prof. Vittorio Sgarbi a partecipare alla 54° Esposizione internazionale d’Arte- Biennale di Venezia – e al Palazzo Esposizioni – Sala Nervi, Torino. Francesca Ferrara Uff. Stampa: 368-902841 e-mail: [email protected][email protected] Organizzatore Mostra: Bruno Bassan 335-6246046. E-mail: [email protected] “Terremoto” (cm 50x70), un capola- voro di Manuel Campus messo in mostra il 12 dicembre nella Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati ALL’ARENGARIO IL MUSEO DEL ‘900 La costruzione dell’Arengario - oggi sede del Museo del Novecento - iniziò alla fine degli anni ’30, su progetto degli architetti Portaluppi, Muzio, Magistretti e Griffini. Durante la seconda guerra mondiale subì gli effetti dei bombardamenti che colpirono l’adiacente Palazzo Reale, in seguito, considerato un emblema dell’architettura fascista divenne la sede di uffici comunali. Il Museo conta di 8500 metri quadrati di spazi di cui 4500 espositivi e un ristorante, ospita al sui interno una selezione di opere che documentano i percorsi principali della storia dell'arte ita- liana dall'inizio del Novecento ai primi anni ottanta. La progettazione e l’allestimento sono stati curati dallo studio di architettura Italo Rota. Nella torre è stato creato un sistema di risalita verticale con una rampa a spirale, la prima opera esposta lungo la rampa è Il Quarto Stato di Giu- seppe Pelizza da Volpedo, opera del 1901 che segna un distacco dalle rappresentazioni pittoriche del XIX secolo, legata alla rappresentazione figurativa da cui nei decenni successivi molti artisti si distaccarono, con cambiamenti come la scomposizione dell’immagine figurativa e l’av- vento dell’astrazione, anche di tipo tecnico, con la ricerca e l’utilizzo di materiali innovativi di uso quotidiano. Nel percorso esterno alle sale espositive vi sono opere emblematiche delle diverse correnti. Le circa 400 opere selezionate sono distribuite in ordine cronologico e suddivise per correnti artistiche: le avanguardie storiche, il Futurismo, la Metafi- sica, Novecento, l'Astrattismo, Corrente, lo Spazialismo, l'Informale fino all'Arte Povera e alla Transavanguardia. Tra gli artisti più significati si segnalano Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Lucio Fontana, Arturo Martini, Fausto Melotti, Mario Sironi. Il percorso si conclude con la suggestiva terrazza panoramica dedicata alle opere di Lucio Fontana con una splendida vista su piazza Duomo. Maria Rosa Laria IL MUSEO CROCETTI Un Museo forse poco noto ep- pure ricco di suggestioni e sti- moli culturali è quello dedicato a Venanzo Crocetti a Roma. Lo scultore, formatosi dap- prima come restauratore nei Laboratori Vaticani e poi dive- nuto docente presso l’Accade- mia di Venezia, si distingue in particolare per le sculture dai temi animali. Tuttavia, Crocetti ottenne importanti incarichi di collaborazione in diversi am- biti, lungo tutta la sua proficua carriera, sviluppando molte- plici temi, come dimostrano i lavori eseguiti per la Cappella nella Basilica di S.Eugenio a Roma, la realizzazione della Grande Crocifissione in bronzo per l’altare maggiore della nuova Basilica di San Leone Magno, sempre a Roma, e i la- vori per la Porta dei Sacramenti di San Pietro, quest’ultima inaugurata da Papa Paolo VI nel 1966. Per chi intende ap- profondire la conoscenza del- l’artista, il Museo accoglie le opere realizzate dallo scultore durante un arco temporale di oltre settant’anni di attività creativa, costituite da oltre no- vanta sculture bronzee marmo- ree (tra le quali spicca il “Cavaliere della Pace”, opera esposta, tra gli altri, al Museo dell’Arte Contemporanea di Hiroshima, al Palazzo del- l’ONU a New York, all’Ermi- tage di S.Pietroburgo), dipinti e disegni in tecnica mista su carta, tutti databili fra il 1930 e il 1998. Il Museo Crocetti è ar- ticolato su due piani ed è com- posto da cinque sale per l’esposizione permanente e da una bella sala conferenze in grado di ospitare anche mostre temporanee. Maria Rita Salustri “BASTONATE NEL SEDERE” Tha le molte riproduzioni a colori e in bianco e nero dei dipinti di Pietro Longhi riportate nella collana della Rizzoli i classici dell’arte non ho trovato il quadro "la punizione dello scolaro" che è invece riprodotto nel saggio di Terisio Pignatti nell'edizione (Alfieri Venezia 1968.) Questo dipinto, appartenente alla collezione Luigi Trucchi - Genova - è un’opera in cui Pietro Longhi, pittore non grande ma gradevole narratore per im- magini, ci mostra un uomo curvo che regge sulla schiena, come un sacco di patate, un ragazzo con i pantaloni abbassati e il sedere nudo mentre al suo fianco, con una verga in mano, un altro uomo è pronto a colpirlo. Se- duto e severo sul lato sinistro un maestro assiste alla scena. E al centro della composizione, sporgendo dietro a un tavolo, le teste di alcuni ragazzi guardano, tra curiosi e intimoriti accanto a un cartello, appeso alla parete, che recita imperioso: "Silenzio e obbedienza". Il pittore Pietro Longhi (Venezia 1702-1785) è famoso per i suoi quadretti di genere improntati a bonomia che riproducono vivacemente alcuni aspetti tipici della società ve- neziana del Settecento. In questo senso tutte le opere del Longhi partono da spunti popolari che verranno pro- posti e riprodotti in numerose stampe dovute al bassanese Remondini. E i titoli stessi che egli dà ai suoi dipinti son chiaramente indicativi: “Il cavadenti” "Il farmacista" "La prova di canto" "La dama della sarta" "La caccia in laguna" "Il parrucchiere" "La lezione di geografia" Ed è proprio tra questi bozzetti, definiti da qualcuno come didattica applicata che viene a porsi il quadro "La punizione dello scolaro". Si tratta di una scenetta che a prima vista si presenta ai nostri occhi buffa e divertente. Ma è chiaro che un trattamento del genere, un ragazzo che viene picchiato per non si sa quale inadempienza, risulterebbe ai giorni nostri riprovevole e inac- cettabile. Ma si vede che all’epoca del Longhi quello era un metodo al quale si ricorreva senza problemi ed era una punizione abbastanza frequente. Evidentemente cambiano i tempi, cambiano le regole e la sensibilità, cambiano i metodi didattici e il modo di fare educazione. Anche se non cambierà mai la necessità di educare severamente in un mondo che voglia dirsi ordinato e civile: con o senza bastonate nel sedere. Noi sappiamo purtroppo che ogni classe politica, quasi sempre autoreferenziale e spesso corrotta, ha bisogno di critiche eser- citate da libere associazioni e da uomini moderati. Ma spesso ha bisogno anche di punizioni che funzionino in qualche modo come frustate salutari. Perchè esiste un'obbedienza passiva che invita al compromesso e al so- pruso. Si tratta dell’obbedienza cieca di chi vuole costringere al silenzio allo scopo di castigare e irregimentare. Ma poi esiste un'obbedienza diversa, positiva e ben piu nobile, di colui che vuole soltanto correggere richia- mando all’ordine e alla disciplina nel rispetto di giuste regole destinate all'interesse del singolo e dell'intera co- munità. Occorre in ogni caso stabilire quante e quali siano le giuste regole. Ma questo resta, da sempre, il nocciolo della questione e il problema dei problemi. Raffaele Cecconi Vetri dorati e colorati realizzati dall’artista Liana Botticelli, apprezzati in Italia e all’estero per informazioni tel. 06.6620020 OPERE DI CIABATTI E MITIA IN MOSTRA I due Artisti hanno deciso di percorrere insieme le tappe di un tour ar- tistico che li porterà in giro in Italia e all’estero (sabato 17 novembre). Da segnalare una particolarità: un Maestro ha esposto nella galleria d’arte dell’altro. Marcello Ciabatti ha portato le sue famose vele e i paesaggi dell’Umbria coi colori dell’arcobaleno nella galleria d’arte Grafica Campioli, in via Bellini 46 (con la collaborazione di Expome- dia e Maxmedia, le due organizzazioni di Roma che porteranno la grande personale di Ciabatti all’Artexpò di New York a marzo 2013) mentre Emilio Anselmi Mitia ha presentato The medicine whell dal fiume Secchia alle White Sands fino all’Antartide, una mostra di bas- sorilievi, assemblaggi e fotografie, nella galleria d’arte Nuova Arcadia di via Arquati 4, Monterotondo. Nicoletta Di Bello “QUI PER VOI”: MOSTRA A BARI Nella serata del 12 novembre u.s., presso la prestigiosa Sala Murat del Comune di Bari, è stata presentata una importante mostra dell’artista Vito Gurrado, noto pittore e scultore, patrocinata dalla Provincia e dal Comune di Bari, nonché dalla Lega Italiana Fibrosi Cistica (Associa- zione pugliese, Onlus). L’evento culturale segue un progetto itinerante ed internazionale concepito dal Maestro barese Vito Gurrado, circa due anni fa, avente come proposito quello di utilizzare la sua arte quale stru- mento a sostegno della ricerca per patologie come quelle della Fibrosi cistica e del Parkinson. La mostra d’arte moderna e contemporanea è stata presentata dal Dott. Nico Valerio artista ideatore e promotore della corrente d’arte Nuovo Rinascimento, alla presenza del Consigliere Co- munale Massimo Maiorano, del Consigliere Comunale delegato per la Sanità dott. Gennaro Palmiotti (specialista in oncologia) e da Giuseppe Ardillo presidente della suddetta associazione benefica. Quest’ultimo ha ben definito al pubblico presente le linee guida per poter aiutare con- cretamente le persone affette da questo genere di malattie. Commoventi gli interventi di Andrea Abrescia (31 anni) e della Dott.ssa Romina Ra- sicci (30 anni), che hanno raccontato la loro esperienza di giovani ra- gazzo affetti dal morbo di Parkinson, evidenziando le varie problematiche incontrate nel mondo del lavoro e in campo sociale. Nel corso della manifestazione, Nico Valerio ha riassunto brevemente le te- matiche sociali argomentate nel recente storico convegno romano tenu- tosi presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio, in occasione del cinquantennale del Movimento Salvemini, comparandole con quelle dei giovani organizzatori presenti all’evento artistico/benefico barese. Pos- siamo finalmente dire, che questo è un fulgido esempio dell’atteso “cambio generazionale” dei protagonisti della società contemporanea, che opera con concretezza e non con fumosità, avviando con coraggio questa nuova rinascita culturale. Nico Valerio Mario Contini “Paesaggio sardo”. Per informazioni e prenotazioni tel. 0789.596127 - cell. 336.812356 Emilia Fasoli, “La Madonna con i fiori”, (ago-pittura). Studio d’arte in Battipaglia (Salerno). Info tel. 0828.305514. Cell. 334.4969598 STUPENDA MOSTRA SULL’INDIA Jalaluddin Muhammad Akbar fu imperatore d’India dal 1556 fino alla fine dei suoi giorni (1605) e si ricorda come il più importante im- peratore Mughal, divenuto Aka- bar- cioè il Grande- grazie all’impegno militare e alle molte conquiste, riforme amministrative e alla sua capacità di far convivere religioni diverse, divulgando nel suo regno cultura, arte e bellezza. La Fondazione Roma ospita una mostra che comprende oltre 130 opere tra dipinti, illustrazioni di libri, rarissimi frammenti di tes- suti, tappeti, oggetti e armi tempe- state di pietre preziose prodotte durante questo lungo regno del- l’imperatore Akbar, riflettendo l’influsso che egli ha avuto sul- l’Europa del Sei, Sette e Ottocento. Articolata in cinque se- zioni, la rassegna intende raccon- tare l’India classica che circola nell’immaginario collettivo del- l’Occidente, fatta di imperatori Moghul, raja, maharaja, meta di esploratori, mercanti e conquista- tori, che giungevano da tutto il mondo in quella terra misteriosa, ricchissima e affascinante. Questo giovane e virtuoso guerriero, per- sonalità carismatica magnifica, Akbar appunto, “non imparò mai a leggere e scrivere”- commenta Gian Carlo Calza, curatore della mostra- “ma questo limite non gli impedì di diventare uno dei più grandi sostenitori delle lettere di ogni tempo, poeta egli stesso e amante delle arti e della musica”. E’ possibile visitare la mostra ospi- tata nelle sale del museo Fonda- zione Roma, Palazzo Sciarra, dal 23 ottobre 2012 al 3 febbraio 2013. Federica Iacovangelo Guglielmina Agnoli Il volto della protesta” Tecnica: olio su tela (35 x 40) Studio d’arte in Ciampino (Roma), Email: [email protected] PREMIATI I VINCITORI DEL CONCORSO “ANTONIO DE CURTISIl 18 dicembre u.s., presso la Biblioteca della Camera dei Deputati (via del Seminario 76, Roma), ha avuto luogo la premiazione dei vincitori del concorso internazionale organizzato dall’Ass. “Amici di Totò...a pre- scindere” presieduta dal poeta Alberto De Marco. Il prestigioso evento é stato realizzato in collaborazione di numerose Associazioni italiane ed estere. Patrocinio dell’Agenzia letteraria “Incipit” e dell’International Forum “Democracy & Association”. Il concorso é stato articolato nelle seguenti Sezioni: Poesia, Narrativa, Saggistica, Arte, Fotografia. Premi Speciali per il Giornalismo, per la Bontà, per le Pari Opportunità e per lo Sport. Da evidenziare la grande partecipazione dei cittadini. Per più det- tagliate informazioni: cell. 338.8484512 Nicoletta Di Bello PREMIO AL REGISTA STEFANO DI MARINO Nel corso della serata celebrativa del Cinquantennale del Movimento Gaetano Salvemini, il 5 novembre u.s., nella Sala della Protomoteca in Campidoglio (Roma), il Presidente del Movimento prof. Cosmo G. Sal- lustio Salvemini, con il parere favorevole del Consiglio Direttivo, ha con- ferito al noto regista Stefano Di Marino il Diploma di Merito con la seguente motivazione: “per la straordinaria sensibilità con la quale ha saputo interpretare in un pregevole filmato la sublime arte poetica di Elena Andreoli”. “ARTE, MUSICA E LEGALITA’ Il Centro Esposizioni artistiche “Gallerie del Nuovo Rinascimento”, presieduto dal celebre artista Nico Valerio (via V. Veneto 1/A, Bari-Pa- lese), ha organizzato il 27 dicembre u.s. presso l’Aula Consiliare “Cer- tosa di S. Lorenzo” (Padula-Salerno) una prestigiosa Mostra d’Arte neorinascimentale di Pittura, Grafica, Scultura, Letteratura e Musica. All’evento hanno partecipato numerose personalità tra le quali il Sindaco On. Paolo Imparato, l’Assessore alla Cultura arch. Tiziana Bove Ferri- gno, il Dott. Nico Valerio (ideatore e promotore della rassegna), il Cav. Nino Melito Petrosino (pronipote del leggendario poliziotto italo-ameri- cano Joe Petrosino), il Prof. Cosmo G. Sallustio Salvemini (pronipote del celebre storico meridionalista Gaetano Salvemini), la Prof. Florinda Battiloro (presidente del “Caffé dell’Artista”), del Prof. Francesco Sala- mina (poeta e critico d’arte), del Prof. Giorgio Tellan (presidente del Mo- vimento Neoumanista), Letizia Vallarelli (potessa), Mario Fanuele (musicista), Antonella Santulli (poetessa). I partecipanti al convegno hanno visitato la Casa Museo Joe Petrosino, sita a Padula. Applaudito il recital musicale del celebre cantautore George Mustang. Tra gli Artisti espositori vanno evidenziati Nico Valerio, Fiore da Sicignano, Chiara Stella Serena, Angela Genchi, Michelangelo Maiullari, Lorenzo Maiul- lari, Anna De Palma, Antonio Cupo, Anna Davidova, Tina Piccolo, Dante De Rosa. Numerosi e prestigiosi i patrocinii concessi alla grande mani- festazione che ha fatto registrare una larga partecipazione della cittadi- nanza. Nicoletta Di Bello

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ARTI FIGURATIVE E ATTUALITA L’ATTUALITÀ, pag. 9N. 1 GENNAIO 2013

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SCOMPARE UNO DEI PIÙ GRANDI MAESTRI DEL NUOVO RINASCIMENTOSalvo Benincasa (artista fiorentino d’arte classica) - pittore, scultore, ceramista e grafico, nato a Tunisi nel1929, si è spento in Roma l’11 dicembre. Considerato dalla critica di settore uno dei più grandi esponenti del-l’arte italiana del Novecento, divenne subito uno dei più brillanti allievi del grande Pietro Annigoni e delGriselli, realizzando importanti opere scultoree e pittoriche per monasteri e santuari in Italia ed all’estero (SudAmerica, Africa, ecc.). Il M° Salvo Benincasa, divenuto ben presto docente, frequenta la brillante pittrice vi-centina Giuse Baldi, che sposa e che diviene la sua musa ispiratrice e la sua principale promotrice. Nel 1958crea e dona al mondo dell’arte il suo più importante capolavoro, realizzando la grande statua della Madonnadei Colli Fiorentini, opera che oggi troneggia su Firenze, in modo fiero e composto. Nel corso della sua carrieraviaggia in Italia ed all’estero realizzando ritratti di importanti personaggi della politica e dello spettacolo. Nel2000, dopo essersi stabilito in Bari (precisamente a Palese), viene a contatto con gli artisti del Nuovo Rinasci-mento (Nico Valerio, Chiara Stella Serena, Angela Genchi, Lorenzo e Michelangelo Maiullari, FrancescoSalamina dell’Ass. Le Muse e del Centro Esp. Artistiche Gallerie del Nuovo Rinascimento di Palese, vivendocon loro i grandi fermenti artistico-culturali, avviati già negli anni ’90 dal Valerio in Campania ed in Lazio.Presto diviene, con questi artisti e con sua moglie Giuse Baldi, protagonista della scena dell’arte. In questo bril-lante decennio espone le sue opere in importanti luoghi d’arte come la Certosa di Padula (SA), Palazzo Pisania Bovino (FG), Palazzo del Vecchio Sala Consilina (SA), ecc… E’ stato considerato dal noto critico d’arte ro-mano Giorgio Tellan uno dei Giganti dell’Arte del nostro tempo. Gli ultimi anni della sua vita li trascorre aRoma, ove si trasferisce con la sua splendida famiglia. Oggi, noi Artisti del Nuovo Rinascimento salutiamoSalvo, salito nell’Olimpo dei Grandi e tra le braccia di Nostro Signore. Nico Valerio

Ideatore Corrente d’arte “ Nuovo Rinascimento” Bari-Palese

CAMPUS, PITTORE E SCULTORE DELLA “NON VIOLENZA” L’on. Francesco Pionati ha inaugurato la mostra “I COLORI DEL-L’ANIMA”. Il pittore-scultore Manuel Campus, espone dal 12 al 20dicembre 2012 negli spazi espositivi di Montecitorio, Camera dei Depu-tati, con inaugurazione mercoledì 12 dicembre, Vicolo Valdina 3/A –Roma. L’artista presenta una serie di tele e sculture sulla “Non Vio-lenza”: mafia, stragi, droga, ospedali, emigrazione, emarginazione e in-differenza. Tra le opere dipinte da Campus il “GOLGOTA OGGI” (19tavole di due metri per uno e quaranta) dove, dietro alla Via Crucis delCristo viene rappresentato ciò che di nefasto ha compiuto l’uomo di ierie di oggi. L’indifferenza di tanta gente viene denunciata nella tavolaXVIII dalla frase di Martin Luther King, che recita: “la più grande tra-gedia di questo periodo di trasformazione sociale non e’ nei clamorichiassosi dei violenti ma, nel silenzio spaventoso delle persone oneste”Sono tele dotate di un’immediatezza espressiva da emozionare chiunquee, allo stesso tempo di una carica così sconvolgente da generare verosdegno verso il male. La pittura del Maestro trasmettte vibrazioni di lottacontro la criminalità e la violenza in tutte le sue forme, è infatti, espres-sione di un messaggio d’amore e di esortazione dell’umanità. ManuelCampus è nato a Domus De Maria (CA) nel 1928, vive ed opera a Spo-leto (PG). E’ autore di diverse sculture, tra le più importanti: la sculturadel cantautore Lucio Battisti a Poggio Bustone (RI), inaugurata il 9-9-99. e la scultura della Madonna con Gesù e Giovannino, inaugurata aDomus De Maria nel 2006. Dal 1951 ad oggi ha realizzato numerosemostre in Italia e all’estero. Molti sono stati i premi, le cittadinanzeonorarie e i riconoscimenti ricevuti. Nel 2011 è stato invitato dal prof.Vittorio Sgarbi a partecipare alla 54° Esposizione internazionale d’Arte-Biennale di Venezia – e al Palazzo Esposizioni – Sala Nervi, Torino.

Francesca FerraraUff. Stampa: 368-902841 e-mail: [email protected][email protected] Organizzatore Mostra: Bruno Bassan 335-6246046. E-mail: [email protected]

“Terremoto” (cm 50x70), un capola-voro di Manuel Campus messo in

mostra il 12 dicembre nella Sala delCenacolo della Camera dei Deputati

ALL’ARENGARIO IL MUSEO DEL ‘900La costruzione dell’Arengario - oggi sede del Museo del Novecento -iniziò alla fine degli anni ’30, su progetto degli architetti Portaluppi,Muzio, Magistretti e Griffini. Durante la seconda guerra mondiale subìgli effetti dei bombardamenti che colpirono l’adiacente Palazzo Reale,in seguito, considerato un emblema dell’architettura fascista divenne lasede di uffici comunali. Il Museo conta di 8500 metri quadrati di spazidi cui 4500 espositivi e un ristorante, ospita al sui interno una selezionedi opere che documentano i percorsi principali della storia dell'arte ita-liana dall'inizio del Novecento ai primi anni ottanta. La progettazione el’allestimento sono stati curati dallo studio di architettura Italo Rota.Nella torre è stato creato un sistema di risalita verticale con una rampaa spirale, la prima opera esposta lungo la rampa è Il Quarto Stato di Giu-seppe Pelizza da Volpedo, opera del 1901 che segna un distacco dallerappresentazioni pittoriche del XIX secolo, legata alla rappresentazionefigurativa da cui nei decenni successivi molti artisti si distaccarono, concambiamenti come la scomposizione dell’immagine figurativa e l’av-vento dell’astrazione, anche di tipo tecnico, con la ricerca e l’utilizzo dimateriali innovativi di uso quotidiano. Nel percorso esterno alle saleespositive vi sono opere emblematiche delle diverse correnti. Le circa400 opere selezionate sono distribuite in ordine cronologico e suddiviseper correnti artistiche: le avanguardie storiche, il Futurismo, la Metafi-sica, Novecento, l'Astrattismo, Corrente, lo Spazialismo, l'Informalefino all'Arte Povera e alla Transavanguardia. Tra gli artisti più significatisi segnalano Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Lucio Fontana, ArturoMartini, Fausto Melotti, Mario Sironi. Il percorso si conclude con lasuggestiva terrazza panoramica dedicata alle opere di Lucio Fontanacon una splendida vista su piazza Duomo. Maria Rosa Laria

IL MUSEO CROCETTI

Un Museo forse poco noto ep-pure ricco di suggestioni e sti-moli culturali è quello dedicatoa Venanzo Crocetti a Roma.Lo scultore, formatosi dap-prima come restauratore neiLaboratori Vaticani e poi dive-nuto docente presso l’Accade-mia di Venezia, si distingue inparticolare per le sculture daitemi animali. Tuttavia, Crocettiottenne importanti incarichi dicollaborazione in diversi am-biti, lungo tutta la sua proficuacarriera, sviluppando molte-plici temi, come dimostrano ilavori eseguiti per la Cappellanella Basilica di S.Eugenio aRoma, la realizzazione dellaGrande Crocifissione in bronzoper l’altare maggiore dellanuova Basilica di San LeoneMagno, sempre a Roma, e i la-vori per la Porta dei Sacramentidi San Pietro, quest’ultimainaugurata da Papa Paolo VInel 1966. Per chi intende ap-profondire la conoscenza del-l’artista, il Museo accoglie leopere realizzate dallo scultoredurante un arco temporale dioltre settant’anni di attivitàcreativa, costituite da oltre no-vanta sculture bronzee marmo-ree (tra le quali spicca il“Cavaliere della Pace”, operaesposta, tra gli altri, al Museodell’Arte Contemporanea diHiroshima, al Palazzo del-l’ONU a New York, all’Ermi-tage di S.Pietroburgo), dipinti edisegni in tecnica mista sucarta, tutti databili fra il 1930 eil 1998. Il Museo Crocetti è ar-ticolato su due piani ed è com-posto da cinque sale perl’esposizione permanente e dauna bella sala conferenze ingrado di ospitare anche mostretemporanee.

Maria Rita Salustri

“BASTONATE NEL SEDERE”Tha le molte riproduzioni a colori e in bianco e nero dei dipinti di Pietro Longhi riportate nella collana dellaRizzoli i classici dell’arte non ho trovato il quadro "la punizione dello scolaro" che è invece riprodotto nelsaggio di Terisio Pignatti nell'edizione (Alfieri Venezia 1968.) Questo dipinto, appartenente alla collezioneLuigi Trucchi - Genova - è un’opera in cui Pietro Longhi, pittore non grande ma gradevole narratore per im-magini, ci mostra un uomo curvo che regge sulla schiena, come un sacco di patate, un ragazzo con i pantaloniabbassati e il sedere nudo mentre al suo fianco, con una verga in mano, un altro uomo è pronto a colpirlo. Se-duto e severo sul lato sinistro un maestro assiste alla scena. E al centro della composizione, sporgendo dietroa un tavolo, le teste di alcuni ragazzi guardano, tra curiosi e intimoriti accanto a un cartello, appeso alla parete,che recita imperioso: "Silenzio e obbedienza". Il pittore Pietro Longhi (Venezia 1702-1785) è famoso per i suoiquadretti di genere improntati a bonomia che riproducono vivacemente alcuni aspetti tipici della società ve-neziana del Settecento. In questo senso tutte le opere del Longhi partono da spunti popolari che verranno pro-posti e riprodotti in numerose stampe dovute al bassanese Remondini. E i titoli stessi che egli dà ai suoi dipintison chiaramente indicativi: “Il cavadenti” "Il farmacista" "La prova di canto" "La dama della sarta" "La cacciain laguna" "Il parrucchiere" "La lezione di geografia" Ed è proprio tra questi bozzetti, definiti da qualcunocome didattica applicata che viene a porsi il quadro "La punizione dello scolaro". Si tratta di una scenetta chea prima vista si presenta ai nostri occhi buffa e divertente. Ma è chiaro che un trattamento del genere, unragazzo che viene picchiato per non si sa quale inadempienza, risulterebbe ai giorni nostri riprovevole e inac-cettabile. Ma si vede che all’epoca del Longhi quello era un metodo al quale si ricorreva senza problemi edera una punizione abbastanza frequente. Evidentemente cambiano i tempi, cambiano le regole e la sensibilità,cambiano i metodi didattici e il modo di fare educazione. Anche se non cambierà mai la necessità di educareseveramente in un mondo che voglia dirsi ordinato e civile: con o senza bastonate nel sedere. Noi sappiamopurtroppo che ogni classe politica, quasi sempre autoreferenziale e spesso corrotta, ha bisogno di critiche eser-citate da libere associazioni e da uomini moderati. Ma spesso ha bisogno anche di punizioni che funzionino inqualche modo come frustate salutari. Perchè esiste un'obbedienza passiva che invita al compromesso e al so-pruso. Si tratta dell’obbedienza cieca di chi vuole costringere al silenzio allo scopo di castigare e irregimentare.Ma poi esiste un'obbedienza diversa, positiva e ben piu nobile, di colui che vuole soltanto correggere richia-mando all’ordine e alla disciplina nel rispetto di giuste regole destinate all'interesse del singolo e dell'intera co-munità. Occorre in ogni caso stabilire quante e quali siano le giuste regole. Ma questo resta, da sempre, ilnocciolo della questione e il problema dei problemi. Raffaele Cecconi

Vetri dorati e colorati realizzati dall’artista Liana Botticelli, apprezzatiin Italia e all’estero per informazioni tel. 06.6620020

OPERE DI CIABATTI E MITIA IN MOSTRAI due Artisti hanno deciso di percorrere insieme le tappe di un tour ar-tistico che li porterà in giro in Italia e all’estero (sabato 17 novembre). Da segnalare una particolarità: un Maestro ha esposto nella galleriad’arte dell’altro. Marcello Ciabatti ha portato le sue famose vele e ipaesaggi dell’Umbria coi colori dell’arcobaleno nella galleria d’arteGrafica Campioli, in via Bellini 46 (con la collaborazione di Expome-dia e Maxmedia, le due organizzazioni di Roma che porteranno lagrande personale di Ciabatti all’Artexpò di New York a marzo 2013)mentre Emilio Anselmi Mitia ha presentato The medicine whell dalfiume Secchia alle White Sands fino all’Antartide, una mostra di bas-sorilievi, assemblaggi e fotografie, nella galleria d’arte Nuova Arcadiadi via Arquati 4, Monterotondo. Nicoletta Di Bello

“QUI PER VOI”: MOSTRA A BARINella serata del 12 novembre u.s., presso la prestigiosa Sala Murat delComune di Bari, è stata presentata una importante mostra dell’artistaVito Gurrado, noto pittore e scultore, patrocinata dalla Provincia e dalComune di Bari, nonché dalla Lega Italiana Fibrosi Cistica (Associa-zione pugliese, Onlus). L’evento culturale segue un progetto itineranteed internazionale concepito dal Maestro barese Vito Gurrado, circa dueanni fa, avente come proposito quello di utilizzare la sua arte quale stru-mento a sostegno della ricerca per patologie come quelle della Fibrosicistica e del Parkinson. La mostra d’arte moderna e contemporanea èstata presentata dal Dott. Nico Valerio artista ideatore e promotore dellacorrente d’arte Nuovo Rinascimento, alla presenza del Consigliere Co-munale Massimo Maiorano, del Consigliere Comunale delegato per laSanità dott. Gennaro Palmiotti (specialista in oncologia) e da GiuseppeArdillo presidente della suddetta associazione benefica. Quest’ultimoha ben definito al pubblico presente le linee guida per poter aiutare con-cretamente le persone affette da questo genere di malattie. Commoventigli interventi di Andrea Abrescia (31 anni) e della Dott.ssa Romina Ra-sicci (30 anni), che hanno raccontato la loro esperienza di giovani ra-gazzo affetti dal morbo di Parkinson, evidenziando le varieproblematiche incontrate nel mondo del lavoro e in campo sociale. Nelcorso della manifestazione, Nico Valerio ha riassunto brevemente le te-matiche sociali argomentate nel recente storico convegno romano tenu-tosi presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio, in occasione delcinquantennale del Movimento Salvemini, comparandole con quelle deigiovani organizzatori presenti all’evento artistico/benefico barese. Pos-siamo finalmente dire, che questo è un fulgido esempio dell’atteso“cambio generazionale” dei protagonisti della società contemporanea,che opera con concretezza e non con fumosità, avviando con coraggioquesta nuova rinascita culturale. Nico Valerio

Mario Contini “Paesaggio sardo”. Per informazioni e prenotazioni tel. 0789.596127 - cell. 336.812356

Emilia Fasoli, “La Madonna con i fiori”,

(ago-pittura). Studio d’arte inBattipaglia (Salerno). Info tel. 0828.305514.

Cell. 334.4969598

STUPENDA MOSTRA SULL’INDIA Jalaluddin Muhammad Akbar fuimperatore d’India dal 1556 finoalla fine dei suoi giorni (1605) e siricorda come il più importante im-peratore Mughal, divenuto Aka-bar- cioè il Grande- grazieall’impegno militare e alle molteconquiste, riforme amministrativee alla sua capacità di far conviverereligioni diverse, divulgando nelsuo regno cultura, arte e bellezza.La Fondazione Roma ospita unamostra che comprende oltre 130opere tra dipinti, illustrazioni dilibri, rarissimi frammenti di tes-suti, tappeti, oggetti e armi tempe-state di pietre preziose prodottedurante questo lungo regno del-l’imperatore Akbar, riflettendol’influsso che egli ha avuto sul-l’Europa del Sei, Sette eOttocento. Articolata in cinque se-zioni, la rassegna intende raccon-tare l’India classica che circolanell’immaginario collettivo del-l’Occidente, fatta di imperatoriMoghul, raja, maharaja, meta diesploratori, mercanti e conquista-tori, che giungevano da tutto ilmondo in quella terra misteriosa,ricchissima e affascinante. Questogiovane e virtuoso guerriero, per-sonalità carismatica magnifica,Akbar appunto, “non imparò mai aleggere e scrivere”- commentaGian Carlo Calza, curatore dellamostra- “ma questo limite non gliimpedì di diventare uno dei piùgrandi sostenitori delle lettere diogni tempo, poeta egli stesso eamante delle arti e della musica”.E’ possibile visitare la mostra ospi-tata nelle sale del museo Fonda-zione Roma, Palazzo Sciarra, dal23 ottobre 2012 al 3 febbraio 2013.

Federica Iacovangelo

Guglielmina Agnoli “Il volto della protesta”

Tecnica: olio su tela (35 x 40)Studio d’arte in Ciampino

(Roma), Email: [email protected]

PREMIATI I VINCITORI DEL CONCORSO “ANTONIO DE CURTIS”

Il 18 dicembre u.s., presso la Biblioteca della Camera dei Deputati (viadel Seminario 76, Roma), ha avuto luogo la premiazione dei vincitoridel concorso internazionale organizzato dall’Ass. “Amici di Totò...a pre-scindere” presieduta dal poeta Alberto De Marco. Il prestigioso eventoé stato realizzato in collaborazione di numerose Associazioni italiane edestere. Patrocinio dell’Agenzia letteraria “Incipit” e dell’InternationalForum “Democracy & Association”. Il concorso é stato articolato nelleseguenti Sezioni: Poesia, Narrativa, Saggistica, Arte, Fotografia. PremiSpeciali per il Giornalismo, per la Bontà, per le Pari Opportunità e per loSport. Da evidenziare la grande partecipazione dei cittadini. Per più det-tagliate informazioni: cell. 338.8484512 Nicoletta Di Bello

PREMIO AL REGISTA STEFANO DI MARINO

Nel corso della serata celebrativa del Cinquantennale del MovimentoGaetano Salvemini, il 5 novembre u.s., nella Sala della Protomoteca inCampidoglio (Roma), il Presidente del Movimento prof. Cosmo G. Sal-lustio Salvemini, con il parere favorevole del Consiglio Direttivo, ha con-ferito al noto regista Stefano Di Marino il Diploma di Merito con laseguente motivazione: “per la straordinaria sensibilità con la quale hasaputo interpretare in un pregevole filmato la sublime arte poetica diElena Andreoli”.

“ARTE, MUSICA E LEGALITA’ ”Il Centro Esposizioni artistiche “Gallerie del Nuovo Rinascimento”,presieduto dal celebre artista Nico Valerio (via V. Veneto 1/A, Bari-Pa-lese), ha organizzato il 27 dicembre u.s. presso l’Aula Consiliare “Cer-tosa di S. Lorenzo” (Padula-Salerno) una prestigiosa Mostra d’Arteneorinascimentale di Pittura, Grafica, Scultura, Letteratura e Musica.All’evento hanno partecipato numerose personalità tra le quali il SindacoOn. Paolo Imparato, l’Assessore alla Cultura arch. Tiziana Bove Ferri-gno, il Dott. Nico Valerio (ideatore e promotore della rassegna), il Cav.Nino Melito Petrosino (pronipote del leggendario poliziotto italo-ameri-cano Joe Petrosino), il Prof. Cosmo G. Sallustio Salvemini (pronipotedel celebre storico meridionalista Gaetano Salvemini), la Prof. FlorindaBattiloro (presidente del “Caffé dell’Artista”), del Prof. Francesco Sala-mina (poeta e critico d’arte), del Prof. Giorgio Tellan (presidente del Mo-vimento Neoumanista), Letizia Vallarelli (potessa), Mario Fanuele(musicista), Antonella Santulli (poetessa). I partecipanti al convegnohanno visitato la Casa Museo Joe Petrosino, sita a Padula. Applaudito ilrecital musicale del celebre cantautore George Mustang. Tra gli Artistiespositori vanno evidenziati Nico Valerio, Fiore da Sicignano, ChiaraStella Serena, Angela Genchi, Michelangelo Maiullari, Lorenzo Maiul-lari, Anna De Palma, Antonio Cupo, Anna Davidova, Tina Piccolo, DanteDe Rosa. Numerosi e prestigiosi i patrocinii concessi alla grande mani-festazione che ha fatto registrare una larga partecipazione della cittadi-nanza. Nicoletta Di Bello

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L’ATTUALITÀ, pag. 10 N. 1 GENNAIO 2013

MODA E… NON SOLO(a cura di Lucilla Petrelli)

EVENTS ‘2013. Sulla scia dei festeggiamenti che hanno caratterizzatol’anno appena passato, continuano anche per l’anno nuovo le celebra-zioni per l’imperatore della moda, “Valentino: Master of Couture” allaSomerset House di Londra. Un evento che vedrà sfilare 130 straordinarimodelli del grande couturie. Tra i capi più belli spicca l’abito da sposadella principessa Maria Chantal di Grecia con tanto di spiegazioni det-tagliate sul design e preziosismi sartoriali. La mostra rimarrà aperta sinoa marzo ‘2013. Vintage. Mostra evento già partita il 7 dicembre scorsoe che andrà avanti fino al tutto maggio 2013 al Museo del Tessuto diPrato, tutto incentrato sul tema del “Fashion Vintage”, l’irresistibile fa-scino del vissuto, quando la stoffa e l’arte si fondono.

FASHION CLUTCH. Da sempre, gli accessori sono quelli che muo-vono l’interesse di ogni donna. In particolare sono le borse quelle sem-pre più originali, quelle dai particolari che fanno sognare e che rendonoil capo unico ed esclusivo. Parliamo delle “Clutch”, le nuove pochetteda sera, alcune veri capolavori di artigianato tutto italiano. I particolaripreziosi sono dati dalle borchie, dai pellami, dai ricami ed intarsi degnidell’”Haute Couture”. Da sempre relegate, solo per la sera, e qui sta lanovità, le clutch si possono portare anche di giorno.

FASHION NEWS MAN. Anno nuovo con uno sguardo al mondo ma-schile, in particolare parliamo della rasatura, antico rito dell’uomo. Atal proposito, una vera chicca, per questo rituale maschile è l’indirizzoscoperto a New York, nell’East Village, dove si trova “The Blind Bar-ber”, la meta sicura per provare la rasatura perfetta.. Qui si ritrovano iveri cultori del “Roaring Twenties”, quando i capelli erano impomatatie le barbe curatissime con panni caldi, pennelli e rasoi all’insegna di untempo passato. Le case cosmetiche, di conseguenza, sulla scia di questogran ritorno, si sono adeguate lanciando i saponi da barba, i più svariatia seconda del tipo di pelle, balsami emollienti, rasoi particolari ecc. ecc.. Una rasatura perfetta, ma anche un momento di coccole tutto maschile!

VERY PERFUMES. Accademia del Profumo, 24° Premio Internazio-nale che ogni anno consacra i jus di maggior successo. Anche per l’annonuovo come è ormai tradizione, dal 28/1 al 16/2 2013, la Giuria potràvotare il profumo più meritevole per la sua sensorialità. . Una interes-sante competizione tra le 10 fragranze femminile e 10 maschili che sicontenderanno il premio finale nella città di Bologna. Tra le celebs te-stimonial delle fragranze in concorso, si sfideranno Kristen Stewart perBalenciaga, Blake Lively per Gucci, Julia Roberts per Lancome eBianca Balti per “Signorina” di Ferragamo. Tra i profumi maschili, ipapabili sono Chanel con “Allure Sport”, Cartier con “Declaration d’unSoir”, Dolce Gabbana con “The one Sport”.Ma come in tutte le compe-tizioni la sorpresa può arrivare anche da Armani, Trussardi o Pradaanche loro in concorso.

CINEMA, TEATRO E MODA

SPETTACOLO DI EMOZIONIAnime nude è uno spettacolo di forte sensibilità emotiva. Sette donne edun uomo rappresentano sul prestigioso palcoscenico del Teatro Due, checonferma la tradizione di proporre sempre spettacoli di alto livello nellasua programmazione stagionale, tutta la rabbia di chi ha subìto una vio-lenza. Tra le parole dei protagonisti echeggiano in modo assordante e in-sistente quelle in cui si evidenzia il nuovo approccio tecnologico delmalvagio “…il mostro della rete ha mille facce” . Proprio il ricorso alweb del malfattore cattura l’interesse dello spettatore che lo fa rifletterepensando ai cari che ha più vicino nella vita quotidiana ed alle misure daintraprendere per proteggerli e per contrastare questo gravissimo feno-meno sociale dei nostri tempi. Lo spettacolo ha un ritmo incredibile, benappropriate le musiche che accompagnano i monologhi degli attori. L’in-terpretazione superba di Barbara Amodio, regista e attrice protagonista,conduce gli attori per mano avvicendando la sua figura di narratrice aquella di testimone e vittima di eventi drammatici. Ogni personaggio èvittima e testimone del proprio dramma e la sofferenza è personale eatroce. La platea dimostra forte sensibilità alle esperienze delle donneorientali che subiscono le violenze maggiori in senso assoluto in quantosupportate dal fanatismo religioso e dallo stato sociale in cui vivono. Leattrici, tutte molto brave, esprimono nel modo giusto passionalità, rabbia,sofferenza e senso di vendetta. L’unico attore in scena, Danilo De Santis,che abitualmente si propone in spettacoli di carattere comico e per questoha maggiore risalto la sua “performance”, rappresenta l’ambigua vio-lenza dei pedofili nei confronti dei bambini. I mostri sono specializzatinell’uso della rete, e riescono ad ingannare con estrema facilità le vittimepredestinate. Lo spettacolo è di grande valore narrativo e le autrici deltesto, Gioconda Marinelli e Angela Matassa, raccontano “intensi ritrattidi donne comuni, scienziate, pensatrici, prostitute, bambine, tutte vessatedall’indifferenza, dalla sopraffazione esercitata ai loro danni dalla societàe dal potere”. Il connubio tra una scenografia volutamente scarna ma digrande effetto emotivo, come il velo bianco che copre la vergogna e lostrazio delle vittime della violenza sono mirabili interpretazioni e lo spet-tacolo acquista un valore prezioso da conservare nella mente. Tutti hanniapprezzato con applausi convinti determinando “la rentrée” per ben trevolte! Complimenti alla direzione artistica, curata da Gianni Afola, sem-pre attenta a proporre spettacoli di grande attualità e qualità.Da evidenziare la imponente presenza scenica di Marta Iacopini di An-tonella Civale, di cui emerge la qualità della recitazione e di GiovannaBeatrice Dei Giudici che apre la scena, di Gemma Marigliani, bravissimanella mimica e commuove la platea con una sontuosa interpretazione.Laura Bennati interpreta la sua trasformazione forzata a donna, OrnellaAmodio sensuale. alla fine dello spettacolo incanta tutta la platea. Lasensazione è di aver assistito ad un grande evento teatrale!

Antonio Bartalotta

“MARGHERITA, CAPRICCIOSA, NAPOLI E QUATTRO STAGIONI”

Dal 13 Dicembre all’8 gennaio 2013 Luciana Frazzetto, leader storicode "Le Sbandate", definita dalla critica “Maestra di risate’’ e paladina diuna “comicita’ esilarante ed incisiva, torna sul palcoscenico del Teatrodelle Muse per raccontare un realistico spaccato del mondo femminile,reso umoristico da piccole schegge di ordinaria follia. L’autore dellacommedia è Pino Ammendola, gli attori sono Gabriele Carbotti, GilbertaCrispino, Melissa Regolanti ed Elisa Torri, la regia è di Massimo Mi-lazzo, la produzione è Lumax Production in collaborazione con l’Asso-ciazione Onlus “Gruppo Zambia per la vita”. Lo spettacolo giraesclusivamente intorno ad un unico problema e, quell’unico problema, “ilsolito” che le donne hanno, non poteva che essere il rapporto con gli uo-mini! Storie semplici, estroverse ed esplosive che danno brillantezza allarappresentazione e che fanno scaturire risate a non finire! Che cosa puòscatenarsi in un appartamento quando quattro donne affascinanti e pienedi vita, ma fondamentalmente sole e un po’ svitate, s’imbattono in ungiovane Pony Pizza dal fascino mediorientale? Di tutto! Le nostre amichesono alla spasmodica ricerca di un amore capace di dare un significatoalla loro grigia vita sentimentale costellata da mille delusioni e da innu-merevoli false illusioni. Luciana, davanti allo specchio prova e riprovaimprobabili abiti sexy per andare ad una festa con le amiche del cuore percercare finalmente l' uomo della sua vita! Un evento inaspettato però,rovinerà l’uscita delle quattro donne che, rimaste sole, coglieranno l’oc-casione per riflettere sul senso di solitudine che le accomuna e per il“grande amore che non c’è” e che forse non ci sarà mai! Gags, battutespiritose e situazioni esilaranti, costellano questo spettacolo dalla comi-cità travolgente ed investono lo spettatore di una buona dose di buonu-more che, in questo periodo difficile, ne ha proprio un gran bisogno!

Antonio Bartalotta

L’ODISSEA DI ANG LEE(Dalla nostra corrispondente da Los Angeles). “Life of Pi”, presentato all’American Film Festival, lo spettacolare filmdi Ang Lee completa la figura artistica dell’eclettico regista, dimostratain: “Sense e Sensibility” “Brokeback Mountain” “Ice Storm” “Hulk”“Crouching Tiger, Hidden Dragon”. Il progetto del film inizia con l’ac-quisizione dei diritti del libro “Life of Pi’’ di Yann Martell, vincitore delprestigioso Man Booker Prize, da parte della Fox nel 2002. In attesa delregista in grado d’adattare in immagini una storia complessa,per le dif-ficili situazioni emotive vissute dal protagonista, sono passati anni, fincheil regista Ang Lee, un artista dalla sensibilità perfetta, è risultato idoneoa dirigere il film. “Life of Pi” avrebbe messo in crisi chiunque avessepensato di portare sugli schermi quella storia difficile da rendere visiva-mente. Le difficoltà principali affrontate, dal regista, essendo il film in3D,sono state sia la scelta del protagonista, fondamentale per la credibil-ità della storia, l’uso di animali e l’uso dell’acqua, poiche la maggiorparte della storia si svolge su una barca. La ricerca del protagonista si èestesa per tutta l’india, per le audizioni sono stati selezionati 3,000 gio-vani ragazzi. Il candidato ideale doveva avere 17 anni, un viso dallosguardo innocente, ma un carattere forte e determinato sostenuto da unfisico atletico per affrontare le avversità che la vita gli avrebbe imposto.Quando si è presentato Shuraj Sharma, il regista ha finalmente potutocredere di poter realizzare “Life of PI”. Sharma ha dovuto sottoporsi adesercizi fisici per strutturare una muscolatura adatta alle richieste del per-sonaggio e seguire una dieta per perdere peso quando la sceneggiatura lorichiedeva. Solamente dopo aver visto il film è lampante per lo spettatorecome dovesse essere fondamentale trovare il protagonista adatto ad im-personare un naufrago in un soliloquio, perso nell’oceano, lontano dalmondo, senza viveri, circondato dalle acque e una tigre per compagna diviaggio. Sharma è riuscito, con la regia di Lee, il sostegno degli effettivisivi del direttore della fotografia, Claudio Miranda, a fare si che il pub-blico dividesse insieme a lui le emozioni della sua battaglia per la so-pravvivenza. Gli animali sono stati il secondo ostacolo, in particolare latigre, protagonista felina. Sono state scattate foto agli animali in esternoper soddisfare le necessità nel riadattatamento computerizzato, due set-timane di lavoro non sono bastate per poter ottenere gli effetti desideratia raccogliere materiale adatto a presentare gli animali in azioni difficilitanto da poter essere visibilmente credibili sullo schermo. Essendo il filmgirato per la maggior parte nell’oceano e sotto l’acqua, un vecchio are-oporto di Taiwan è stato usato come base per girare il film utilizzandoquattro hangars per areoplani come spazio per costruire sia l’enormevasca di 90x30 metri dove poter generare onde altissime e creare ognitipo di tempo atmosferico, come organizare il quartier generale della pro-duzione. Per le complicatissime scene da girare sott’acqua con lamacchina da presa è stato necessario far passare a 155 piedidi profondità cavi eletrici per illuminare il fondo e con-trollare la luce. Sono stati usati 2000 metri di cavi difibre ottiche per rggiungere ogni lato del set. È un filmdestinato ad essere nominato sia per per il GoldenGlobe come per gli Oscar. Uno dei pochi film in 3D cheva assolutamente visto con quella tecnica per il piaceredi poter entrare nella pellicola. Come ha detto Ang Leenella presentazione cinematografica del film ‘’ Ho letto lastoria di PI e mi ha affascinato ora la racconto a voi’’.

Maristella Santambrogio

THE BALMUNG: I NUOVI EROI DEL ROCK The Balmung ( da cui il gruppo ha tratto il suo nome) è la mitica spadadi Sigfrido, che nella saga dei Nibelunghi rappresentava la potenza del-l’eroe, ma a Roma è egregiamente rappresentata da un gruppo musicalecomposto da cinque elementi, dove altrettanto fieramente portano avanti“la battaglia” che tante band emergenti affrontano quotidianamente, dovela musica originale viene scalzata da un mercato discografico che hacome unico scopo il mero guadagno a discapito della qualità e dell’inno-vazione musicale. Questi ragazzi romani, prendendo ispirazione dal rockdegli anni settanta, miscelando sapientemente innovazione e tradizione,dando spazio non solo ad un rock fruibile ai più, ma riuscendo a trasmet-tere al pubblico che li ascolta, emozioni raffinate ed inconsuete, stannoriportando il rock tra le strade della città. La band trae ispirazione dallamusica progressiva e psichedelica degli anni settanta; per citarne solo al-cuni: Jethro Tull, Pink Floyd, Beatles, Hendrix, Doors, PFM, Le Orme…Insomma tutto il progressive rock italiano, inglese ed americano. PatrikAuletta chitarrista, Francesco Galvan tastierista, Luigi Nespeca al basso,Claudio Pelliccioni voce e chitarra ed Alessio Pompei alla batteria, hannopubblicato il loro primo cd indipendente“ Le porte della noia” lo scorsoottobre, che racchiude il lavoro degli ultimi anni e contiene dieci branirock tra il progressivo e la psichedelia, tra la musica celtica ed il rocknostalgia. Il risultato è “The Balmung”: una band che consapevolmentepropone brani musicali di grande impatto descrittivo in lingua italiana.

Daisy Alessio

LINCOLN SBARCA AL CINEMADal 24 gennaio Steven Spielberg è pronto a tornare nelle sale italianecon il suo ultimo capolavoro, ispirato a “Team of Rivals: The PoliticalGenius of Abraham Lincoln” di Doris Kearns Goodwin. Reduce dal suc-cesso americano, dove ha portato a casa circa 84 milioni di dollari e ungrande consenso di pubblico e critica, “Lincoln” – questo è il titolo dellapellicola – racconta gli ultimi 4 tormentati mesi di vita del sedicesimopresidente americano. Di un vero e proprio eroe nel senso moderno deltermine. Di un uomo di cui Spielberg è riuscito a riportare sul grandeschermo sia lo spirito privato che quello pubblico. Nonostante la perditadel figlio, la paura di perderne un altro e la rottura con la complicata e fra-gile Mary, sua moglie, infatti, Abram Lincoln, non perde mai di vista ilsuo obiettivo e, nel bel mezzo di una nazione divisa dalla guerra civile espazzata dai venti del cambiamento, con l’approvazione del 13° emen-damento, riesce ad abolire la schiavitù. Superando sia i duri scontri conil “team di rivali” – composto dal procuratore generale Edward Bates, ilsegretario del Tesoro Salmon P. Chase e il segretario di Stato William H.Seward che, dopo averlo sfidato alle presidenziali del 1860, entrano nelsuo Gabinetto – e sia i dubbi del suo consulente Francis Preston Blair,che, non condividendo la sua battaglia, nel gennaio del 1865, incontraJefferson Davis, il presidente dei Confederati, per cercare un’altra solu-zione che riesca a mettere fine quanto prima alla guerra. Per quanto ri-guarda il cast, invece, Spielberg ha puntato su grandi nomi. Direttoinsieme a Kathleen Kennedy e sceneggiato da Tony Kushner, con cuitorna a lavorare dopo la positiva esperienza di “Munich”, dietro la mac-china da presa ritroveremo attori del calibro di David Strathairn (WilliamH. Seward), Joseph Gordon-Levitt (Robert Todd Lincoln), Hal Holbrook(Francis Preston Blair), James Spader (William N. Bilbo) e John Hawkes(Robert Latham). E se il già 4 volte vincitore di un Academy Award…Daniel Day-Lewis entrerà nei panni del complesso e sfaccettato protago-nista, al suo fianco ci saranno altri due premi Oscar. Sally Field, che in-terpreta Mery Todd Lincoln e, nel ruolo del repubblicano radicaleThaddeus Stevens, l’uomo che si è battuto per l’abolizione del sistemadi schiavitù su cui si basa tutta l’economia del sud degli States, TommyLee Jones. Infine Janusz Kaminski, Michael Kahn, Rick Carter e JoannaJohnston hanno lavorato rispettivamente alla fotografia, al montaggio,alla scenografia e ai costumi mentre il compositore John Williams, unaltro collaboratore di vecchia data, si è occupato delle musiche.

Federica Sciorilli Borrelli

“LA BOTTEGA DEI SUICIDI”È uscito il 28 Dicembre scorso, nelle sale italiane, “La bottega dei sui-cidi”, la prima “commedia noir” d’animazione del regista e fumettistafrancese Patrice Leconte (“Il marito della parrucchiera”, “Ridicule”, “LaRagazza sul ponte”, “L’uomo del treno”). Il tema centrale, particolar-mente in voga anche sul grande schermo, è quello dell’attuale crisi socio-economica, trattato però con tanta ironia: il giusto antidoto per chi,almeno sotto le feste, intende immergersi nell’atmosfera surreale di unfilm divertente e dalle tinte inedite. Liberamente ispirato dall’omonimoromanzo “Les magasin des Suicides” di Jean Teulé, “La bottega dei sui-cidi” è stato presentato in anteprima alla 65a Edizione del Festival diCannes, ricevendo una calda accoglienza. Il lungometraggio è ambien-tato in una città fantastica e grigia, dove gli abitanti hanno perso il gustodi vivere, tanto che quando ad un certo punto nascerà un bambino, inspie-gabilmente felice, sembrerà un fatto eccezionale e addirittura… minac-cioso. In una tale città, infatti, la bottega che ha maggior successo èproprio quella dei “suicidi”; qui prima o poi arrivano tutte le persone in-felici della zona, molte a dir la verità, per affidarsi all’esperienza della fa-miglia Tuvache, professionisti specializzati nella gestione di suicidi aregola d’arte. In questo contesto il nuovo nato porterà il giusto scompi-glio, tanto per guastare il cattivo umore e i guadagni della bottega. La par-ticolarità dell’animazione di Leconte è quella di proporre invenzionivisive accattivanti che valorizzano ancora di più l’originalità del soggettodal paradossale effetto comico. Maria Rita Salustri

LA (NUOVA) MODA DEL PRANZONelle nostre città prende sempre più piede la tradizione del brunch, pa-rola inglese che unifica le due parole breakfast e lunch, e consiste, pro-prio come il termine che lo descrive, in una commistione di primacolazione e pranzo. Il brunch è una tradizione tipicamente americana, edè diffuso soprattutto la domenica, quando ci si alza più tardi del solitoe spesso l’ora della colazione coincide con quella del pranzo. Il pasto ècomposto da tutti gli elementi tipici di una colazione dolce, con l'ag-giunta di carni, salumi, formaggi, torte (dolci o salate) o frutta. Nelledomeniche d’inverno il brunch può essere una buona soluzione per ri-trovarsi tra amici, così questa moda americana, che riscuote successoin molti paesi anglofoni, sta arrivando anche in Italia e sono ormai di-versi i locali che hanno deciso di proporlo con tutti gli elementi tipici diuna colazione all'inglese o americana (bacon, uova, prosciutto, frittelle),frutta e pasticceria varia, oppure arricchendolo con i nostri piatti tradi-zionali della domenica. Molti locali hanno poi deciso di caratterizzarlooffrendo, oltre al buffet, anche i piatti del loro menù e proponendo di-versi tipi di cucina: dalla tradizionale a quella esotica. Sono diversi i lo-cali che - per attrarre le famiglie - mettono a disposizione un servizio dianimazione o baby-sitting, e questa si rivela spesso una scelta vincente.Per qualcuno potrà sembrare una moda un po’ strana, e certamente nonpotrà sostituire il piacere della buona tavola imbandita della nonna, o diun pranzo in trattoria… ma in effetti il diffondersi del brunch rispecchiapienamente il mondo di oggi: quello in cui una mamma che lavora tuttala settimana, e che dopo il lavoro salta come un canguro tra le mille at-tività extra proprie e dei propri pargoli, non si sveglia più la domenicamattina con la voglia di preparare il ragù, ma di godersi il meritato ri-poso lontana dalle padelle! Maria Rosa Laria

UN POPOLO CHE SA AUTODISCIPLINARSIPotrebbe sembrare un paradosso, ma proprio in un Paese come l’Austra-lia, in cui c’è il più alto consumo di birra e alcolici, sono in vigore leggirigidissime studiate per evitare che un’abitudine possa trasformarsi inpiaga sociele. L’età in cui è possibile bere è naturalmente 18 anni, ma alcontrario del nostro Paese, in ogni locale che vende alcolici vi è un car-tello all’entrata che lo ricorda ai clienti minorenni che tante volte voles-sero trasgredire, il che tuttavia non è possibile, visto che viene richiestosempre un documento all’entrata sia dei locali che dei negozi di liquorie vini. C’è inoltre un limite di alcool consentito per gli uomini e uno perle donne, e di notte, soprattutto durante i fine settimana, è davvero im-possibile sfuggire ai posti di blocco della polizia che chiudono interestrade formando file paradossali. Qui ogni guidatore è tenuto a fare iltest con l’apposito strumento, e qualora dovesse superare il limite con-sentito, verrebbe punito con una multa, ritiro della patente e dovrebbe se-guire in centrale gli agenti. Ogni locale inoltre può servire allo stessocliente non più di quattro alcolici. Ci sono uomini della Sicurezza prontia cacciar fuori le persone moleste. La legge impedisce di servire alcolicida mezz’ora prima della chiusura del locale, e ogni tot ore i baristi de-vono interrompere la somministrazione di alcool per mezz’ora. Inoltrenon si è ammessi sui trasporti pubblici se si è eccessivamente ubriachi.Più o meno sono regole messe in atto in ogni Paese, con la differenzache gli australiani, le rispettano alla lettera. Basta guardare i bidoni dellaspazzatura pieni di bottiglie. Francesca Lancia

IL FILM PIÙ LUNGO DEL MONDOTristanoil, il film più lungo del mondo ideato da Nanni Balestrini con lacollaborazione di Giacomo Verde, è stato creato attraverso un computerche assembla più di 150 videoclip, ognuno della durata di circa 10 minutie diverso dall’altro, pur trattando il medesimo argomento, ovvero la di-struzione del pianeta e delle sue risorse. Immagini di disastri ecologici,della borsa, di povertà, di guerra, della società e molto altro, vanno a for-mare questo film della durata di circa 2400 ore. È stato proiettato la primavolta durante l’apertura di “dOCUMENTA (13) il 9 giugno 2012 finoalla chiusura dell’evento il 16 settembre, esattamente 100 giorni, ed ilnuovo ciclo previsto della durata di un anno toccherà le principali galleried’arte italiane tra cui: Fondazione Marconi di Milano, Galleria Frittellidi Firenze, Studio Fabio Mauri di Roma, Galleria Martano di Torino,Galleria Mazzoli di Modena, Fondazione Morra di Napoli, Galleria Mi-chela Rizzo di Venezia, Palazzo Ducale di Genova. Dopo Milano e Fi-renze, tocca al Museo d’Arte contemporanea Roma ospitarlo dal 13dicembre 2012 al 27 gennaio 2013. Una proiezione davvero suggestivache racchiude le immagini più simboliche della storia del nostro Paese edei passaggi fondamentali che oggi lo portano verso la distruzione.

Francesca Lancia

DOVE ANCHE I BARBONI PAGANO IL BUS…Quando si arriva in Australia, non occorre molto tempo per rendersi contodelle grandi differenze che ci sono con l’Italia, ma soprattutto il perché que-sto Paese cresce vertiginosamente ogni anno mentre il nostro è sull’orlo delcaos. Se c’è una cosa che a primo impatto mette a disagio un italiano, è l’as-soluto e quasi maniacale rispetto delle regole. I pedoni attraversano solo seè verde, anche se non passa un auto per dieci minuti, e viceversa le macchineinchiodano davanti alle strisce pedonali anche se ad attraversare è un solopiccione. Non si può fumare in molti luoghi pubblici e all’aperto, e dove sipuò, guai a gettare a terra una sigaretta. La raccolta differenziata è quasiuna religione, ogni palazzo possiede i suoi bidoni divisi per colore e percontenuto, e se qualcuno dovesse essere sorpreso a non rispettare tale sud-divisione, sarebbe punito con una multa molto salata. Se poi parliamo deitrasporti pubblici, forse potrebbe sembrare fantascienza. Ogni autobus pos-siede alla fermata una tabella con scritti tutti gli orari in cui passa, sia durantela settimana che durante i giorni festivi. Parliamo di orari segnati al minuto,che vengono rispettati come un orologio svizzero, e questo grazie anchealle corsie preferenziali solo per gli autobus, a cui le altre macchine non siavvicinano neanche. E dimenticavo la cosa più importante, non esiste salirea bordo senza aver fatto il biglietto. Oltre al fatto che si è controllati dalletelecamere, lo fanno anche i barboni e i mendicanti. L’Australia è un Paeseche si è dato delle regole ed ha insegnato ai suoi cittadini a rispettarle.E’ vero che questi cittadini pagano non poche tasse allo Stato, ma è anchevero che tutto quello che danno lo ricevono in servizi adibiti ad agevolareil loro tenore di vita. In poche parole, uno scambio reciproco ed equo, cherende gli australiani felici e soddisfatti a tal punto da essere i primi a con-trollare che tutti rispettino le leggi. C’è molto da imparare da questo Paesese i governanti non riescono a soddisfare le esigenze di tutti i cittadini, vienesollevato dal suo ruolo senza tindugi. Ed è questa la parte più divertente perun italiano che legge! Francesca Lancia

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L’ATTUALITÀ, pag. 11N. 1 GENNAIO 2013

IL TEMPO LENISCESciabordii d'acqua sulla battigia efragori di tempeste lontane /nenieraccontano magie di altri tempi efugaci incontri preludono a storievissute / con impeto e nostalgia pro-fonda. Ironicamente il tempolenisce l’uomo /ma conserva neisecoli gli oggetti.

Florinda Battiloro

SENSUALITA’Come schiuma sul mio corpo/ letue mani mi avvolgono/ in questomare d’amore/ ed io ti lambiscocome terra./ Mi piace accarezzarti/così come i petali su un manto dimeravigliose promesse/ ed emo-zionarti sempre di più/ invadendole tue membra con le mie labbra/arse d’amore. Florinda Battiloro

AUTUNNONon spaventa la nebbia d'Au-tunno, /è il freddo della notteeterna /che porta quei brividi divuoto / perdendoci in un turbinioa spirale /sempre in libera cadutanel .tempo. /Senza certezza d'unafine seiena, /è il dubbio, della vitail mistero /nel potente contrastocol nulla, /clie l'universo tutto in-volve, /a fanni temere, non poco,/l'Autunno. Nino Nemo

I PASSI DEGLI UOMINIPassi diseguali cui nessuno dàsenso creano danza nuova lungo lestrade. /La città tace a sera /i passimorbidi creano intorno un dolceritmo di musica sottile. /Dovevanno i passi degli uomini damane a sera /per paesi, città, ville,sentieri? Antonietta De Angelis

LA VITACome un treno corre veloce lavita, come il fiore ella è tinta dirosa, /il rosa espressione di gioia,d'amore, /dite, così fii allora;/come un treno corre veloce lavita, /come il buio ella è tinta dinero, /il nero espressione di tris-tezza, /sfiducia, insicurezza, ner-vosismo, /senza te così è ora.

Francesca Pagano

LEGGERO E LIEVELeggero e lieve /un refolo di vento/rinfresca /epian piano /soave au-retta /spegne /l'afosa canicola.

Anna Cardelli Marena

ROMANTICA SALERNONella notte di luna calante /sirispecchia /Salerno nel mare/ sirispecchia /fra infinite luminarie/al lungomare. /Tremano le stellein cielo /disperse fra le onde delcuore /Salerno sei bella /cheamore... /guardarti la sera./Fulgida /diTempi passati /sionora/ Salerno di eventi/ si onoradi scienza nel mondo /Salerno seiluce sei grande. /All'ombra di

palme /e di selci /come è bellopasseggiare /la notte /fra il roman-tico abbraccio /degli amanti/Salerno sei bella... /sei incanto./R.....Tremano le stelle in cielo/fra il romantico abbraccio /degliamanti /Salerno sei bella seigrande... /sei unica al mondo

Vittorio Pesca

SORREGGIMI, O SIGNORESe la mia fede vacilla, sorreggimi,o Signore. /Se le scoperte dellascienza mettono in dubbio la Tuaesistenza, sorreggimi, o Signore./Se le lusinghe del mondo distrag-gono la mia dedizione a Te, sor-reggimi, o Signore. /Accoglimi frale Tue braccia e rifugiami dentro ilTuo cuore!

Marcella Croce de Grandis

'STI POLITICANTI...Tra li partiti ce sta confusione,/ lagente nun sa più a chi votà/ e stalontana 'na risoluzzione/ de liprobblemi che fanno accorà./ Nunvedo più nisuno ch'è contento:/s'aspetta che ce passi sto mo-mento.../ Sai, ce dovemo dà 'nabona smossa/ pe manna via la crisie rifiatà,/ ma puro si ce stanno asporpà l'ossa,/ noi stamo semprepiù a sprofonnà.../ E l'italiani monun vonno crede/ a chi promettesempre e... nun provede!/ Sò tantia venne fumo, ma la gente/ vòvéde schizzofatto uncambia-mento,/ ché la promessa nun te pòdà gnente,/ se pò penzà puranco aun tradimento.../ E quante vorte anoi c'è capitato/ de dà li voti a chinun è fidato!/ Ma che dovemo fà?Speramo bene.../ E tu tira a campà,che te conviene!

Marcella Croce de Grandis

LA COLOMBA LIBERALa colomba spiega / la sua ala /come l’apoteosi di un fiore / chenella legge delle rose / mascheral’illusione / del creato. / Nonchiede segni, / ma libra libera / nelcerchio della luce / il volo della ra-gione , /come calligrafia di rondini/ sparse su nel cielo. / L’orologiosenza tempo / ordina l’aurora, /che sazia di figure / richiama lasera / nel dizionario della natura.

Giovanni Iodice

L’AMICA CHE VERRA’Quando verrai fà rumore/ suonatromba e tamburo,/ sfidami a sin-golar tenzone,/ sguaina la spada edil fioretto;/ non ho paura,/ difen-dermi saprò./ Quattro possentisciabolate,/ qualche schivata pru-dente,/ tu professionista vincente,/io dilettante perdente./ Stanco, su-dato, sfinito/ abbracciati verso nonso. Romano Zega

VOGLIO AMARE L'AMOREVoglio essere amico del cielo,/voglio amare il creato/ perché diesso tu sei l'autore./ Vogliocrescere nel giusto/ e rinnovarmisempre di più/ per offrirti il cuorepieno di fede./ Voglio alimentarela speranza/ di ascesa alla veraluce/ per accogliere l'amore /senzainsidie e scoprirne la magica es-

senza./ Non respingo la gioia delleemozioni,/ non accuso e condannola lotta, /che è strumento di con-quista,/ perché questa è la leggedel mondo./ Ma se vera non fossee a noi/ fosse concesso di abbrac-ciare/ amore e pace anzitempo peraccostarci/ alla realtà senzatempo?/ Vigore, coraggio e fedesaranno vincenti/ e potranno an-nullare i limiti avversi/ perguidarci alla grande meta./L'amore vero è, dunque, velato,/splendido e prezioso, esso è an-nunciato/ da quello terreno che,sovrano d'ogni sentimento,/ gen-era vita con pieno appagamento./Lasciamo che faccia breccia neicuori/ perché soltanto lui ci donala forza vibrante/ che ci dirige allaverità. Stefano Madonna

DUE BASTONCINIDue bastoncini di legno buonosono assopiti nel candido giardinodelle emozioni. /Uguali, vivono illetargo, si aggrappano l'un l'altroed amano la stessa madre. /Sicuro,/il padre, soppesa, la prossima vec-chiaia. Maria Serritiello

RADICIA volte sconnesse, sovente lon-tane. Radici contorte, amate /diterra bagnata. Nei boschi, odore diresina. /Radici.

Leda Panzone Natale

OMBRAEri un'ombra nella mia vita;/un'ombra antica e stanca. /Sonovolate le stagioni. /Non ho volutocapire: /sei rimasta un'ombra.

Leda Panzone Natale

ROMAE' in te... /che riesco a vedere ciòche non sono stato. /inevitabil-mente torno indietro; rivedo, comein un / film, il mio passato./Dov'eri? Lo so non c'eri.. .Dio"non voleva" /farti, ancora, "scen-dere". /Ed io? /Spendevo, verso ilniente, l'esistenza, regalando /lamia gioventu' a piazza di Spagna.Sognavo una /vita decente, te sor-ridente, accoccolata tra le /bracciadi un "Padre", che non voleva/"lasciarti andare". /Ragazzo distrada, con un grande amore /Cittàeterna, piena di sole. Lei sola mifaceva /compagnia: Roma... animamia. /Sognavo, sognavo sempre,scorgendoti /affacciata in un tra-monto. /Seduto, sulla piazza diDio, nell'attesa che si /si affac-ciasse il" Papa buono": /"Tor-nando a casa, troverete i bambini»/tra le lacrime, capi' di aver rice-vuto /un grande amore.Ti vidi, al-lora, subito. /Dormivi tra lebraccia /del Signore.

Angelo Grasso

I TUOI VENTANNISorridevano quegli occhi, dallemille pagliuzze dorate,/ Il paradisoal cielo tu rubavi, donandolo almio cuor/ Di madreperla,il tuosolar sorriso,dove lo sguardo mio/in estasi, era li a rimirar il voltotuo, splendente,/ adornato dai nerituoi capelli inanellati e belli/quanta bellezza dono del creato!!/era il rispecchio della tua bontà,pura nel cuore,/ e bella nell’anima,

il dono più prezioso della vita./Che Dio ti aveva dato, soloquando ti persi,/ era tardi!! peraverlo capito, é rimasto nel miocuor,/ ciò che non ti dissi, e cherimpiango ancor, perdonami sepuoi!! Non posso più soffrir.

Liana Botticelli

IL VECCHIOStanche le membra tue, riposi alsole,/ Là, dove gli anni solcano iltuo volto,/ stanco, rugoso, ma im-perioso uguale./ l’anima pura, è ri-masta tale,/ tutti i dolori impressidalla vita!/ racchiusi restan, sem-pre nel tuo cuore./ Memori nei ri-cordi dell’amore,/ lasciano spazioalla serenità,/ e fan brillare, gliocchi tuoi lucenti,/ ai bei ricordicari dell’amore./ Sciogliendo i do-lori della vita,/ che ti hanno resovecchio, triste e stanco!

Liana Botticelli

NATALEE tutt'intorno è solo un ridondanteflorilegio di colori,/ bande, befane,luci e rumori/ folle di gente checome palliativo ai propri mali/sceglie di assediare i centri com-merciali/ Intanto dall'Est ecco unaluce a rischiarare l'orizzonte/ unaVoce si eleva imponente ma nes-suno la sente/ un profumo caldo sidiffonde sulla Natura/ presto sof-focato nelle cucine intrise di frit-tura/ E se lo chiedi ad un fugacepassante/ il perché di tutta questacorsa incessante/ nemmeno lui telo sa spiegare/ cosa significhi perlui Natale/ Basterebbe osservarecon un po' di attenzione/ quei car-toni stesi fuori alla stazione/ gliocchi spenti di un bambino abban-donato/ il pianto di un uomo chenon si sente amato/ per sentirerimbombare il desiderio profondo/di volere incontrare il Salvatoredel Mondo/ e con la voce strozzatadal pianto/ pregare così il NostroPadre Santo:/ Vieni Bimbo Gesù,torna ancora a nascere sulla paglia/in questi inverni vuoti e freddicome la tua stalla/ e come facestiallora con i Magi/ manda unacometa a questi Re malvagi/Scendi Signore Iddio, scendi can-dido e silenzioso/ a imbiancarecome la neve questo male in-sidioso/ e insegna ancora a chi havoglia di sognare/ l'antica e verastoria di Babbo Natale/ Dicci chepoi Babbo Natale siamo noi/ nos-tro malgrado possiamo essere eroi/quando davanti a questo cosmo di-viso/ uniamo gli animi donando unsorriso/ Bimbo Gesù ti aspettiamoimpaziente, arriva a mezzanotte/nel tonfo frastornante delle botte/ ein una notte dove niente tace/ in-segnaci a riscoprire la vera pace/Cosicché per tornare a festeggiare/non si aspetti il prossimo Natale/ma già da domani tra gioie, sper-anze e dolori/ camminiamo in-sieme con il tuo messaggio neinostri cuori. Emilia Fasoli

VOJO GODEC’è chi dice vojo gode/ Più cheposso/ Prima de sartà er fosso,/Perché nun credo,/ De lassù nun soniente./ Invece penso/ Che purolassù/ L’anima e er core batteno/Contemporaneamente.

Nadia Balduini

L’ANGOLO DELLA POESIA RONDINI, USIGNOLI, VERA POESIAMite è una notte gelida d’inverno, lapioggia sbatte scivola sui vetti. Fra iltepore stringo a me un soffice cu-scino, mentre fuori impetuoso ulula ilvento, la sua folata corsa sbatte a ri-dosso di alberi secolari, 15 pinid’inannzi alle mie alte finestre di casa,li vedo spogli dal loro verde scar-giante mantello, tentennano come fre-netici danzatori, implorano al cielo untiepido raggio di luna, perchè il ventofurioso le ha strappato via le loro ul-time foglie e per fuggire lontano nelsuo misterioso viaggio oppure le ron-dini, il loro folto cinquettare, il soavecanto di usignoli che sfarfallavano fe-lici attorno gli alberi fra gelosie d’amore, un loro mondo naturale mera-viglioso di volatili come è la nostra vita. Sono partiti lontano per cercareun clima caldo,ora è tutto un mite silenzio. Io pensosa li vedo come ilmese scorso, un mondo naturale di poesia. Il soave canto di usignoli uncontinuo festoso cinguettar si inoltrava dentro la mia, casa un sentimentovero di poesia. Quando il. sole con un folle bacio sveglierà la sua dolceprimavera, piangeranno l’inverno nella sua gelida dimora. Gli alberi sivestiranno di verde mantello, nell’aria tornerà tutto solare, i prati sarannotappeti di profumati fiori fra tanti colori abbracceranno il sole. Bimbi fe-stosi, un rincorrersi sulla riva del mare. Mentre in lontananza, verso ilcielo si vedono una svolazzante bianca nuvola, è un felice cinguettare involo. Il ritorno delle rondini, il soave canto di usignoli, riabbraccerannogli alberi, ritroveranno i loro crespi nidi d’amore. Le rondini, usignoli lebianche colombe, gli svolazzano attorno, come giocare con gli alberi unfelice girotondo. Sul ciglio delle mie alte finestre della mia casa, senzasognare, poetare, potrò rivedere quel mondo meraviglioso di volatili na-turali. Elena Andreoli Grasso

INTERVISTA A ROBERTA CALCE, PROFESSIONISTA DELL’INTRATTENIMENTO SERIO

La prima volta che ti è venuto in mente di dire la tua, ce la racconti?Per me è sempre la prima volta! Quando non ce la faccio a dire la mia mireprimo, ci sto male e alla fine la dico semplicemente…! Sei frutto mag-giormente di quello ch’è successo o che succede? Appartengo a en-trambi i casi, purtroppo l’ipersensibilità mi comporta a essere così.Spettacolo e Arte si possono ancora incrociare? Certamente, anche selo Spettacolo può risultare di basso livello il pubblico ripara con la capa-cità di renderlo particolare! E la capacità di fare impresa, ce l’hai ? Seintendi “buttarmi” a capofitto su una cosa, diciamo che l’istinto mi dicedi sì, ma ho imparato a contare fino a dieci per capire se il gioco vale lacandela (ho una predilezione per quelle profumate…!) Perché la radiosi affaccia alla comunicazione con una connotazione più simbolicache pratica? Non tutti gli speaker hanno questa propensione, ma chi ciriesce ha una grande Anima. Fare assorbire una sensazione tutta tua permezzo dell’intonazione della voce significa che sei dedito/a a entrare nelvivo dei sentimenti. Per fare poesia, cosa ti piace osservare particolar-mente? Non mi ritengo una poetessa, ma una dispensatrice di emo-zioni…ecco cosa osservo: le emozioni che vivo ! Una bella donna(come te…) fa parte integrante del valore rappresentato dalla Fami-glia, mai avuto paura che ciò possa divenire un limite del tutto per-sonale? La Famiglia è, a prescindere, fondamentale per me, sopra ognicosa. Io vengo dopo, beh se avessi detto anche coloro che soffrono, e poime stessa, ci mancava allora che dica “peace & love” e stiamo apposto…!Però è vero che il mio pensiero spesso è rivolto ai bambini che sono negliistituti di riabilitazione, nelle case famiglia… Un annuncio che vorrestifare a microfoni aperti? I sogni si nutrono da sé, basta crederci e a voltesi realizzano, dato che la maturazione è proprio vero che in fondo nonesiste. Se non si è sognatori ci si responsabilizza troppo e non riesci a faruscire quella parte di bambino ch’è in te. A microfoni aperti direi mainulla che possa nuocere, sicuramente solo qualcosa di positivo e che mettadi buon umore! Una giornata ti può bastare per…? Per fare tutto quelloche voglio, che spesso non porto a termine perché devo correggere even-tuali errori e stare da sola…! Vincenzo Calò

ABOLITO UN BALZELLOChissà quanti di voi hanno imprecato per le commissioni sulle carte dicredito che molte compagnie aere impongono ai viaggiatori che acqui-stano i biglietti online per i cosiddetti voli low cost. Finalmente dal 1 di-cembre 2012 la musica cambia e decade il tanto famigerato balzello dellecommissioni aggiuntive per l’acquisto di un volo online con carta di cre-dito. Con questo provvedimento, quindi, Alitalia, Ryanair (Ryanair cashpassport), Easyjet, Blu Panorama e gli altri vettori aerei non potranno piùincrementare i loro fatturati con questa pratica ritenuta scorretta. Un ul-teriore provvedimento dell’Unione Europea obbliga le compagnie aereea modificare le loro tariffe includendo anche le eventuali spese accessoriea partire dal 2014 mentre fino ad oggi addebitavano una media di € 6,00per tratta come commissioni carta di credito, alla faccia del low cost! Ciòche faceva innervosire maggiormente i clienti era il fatto di accorgersi delfamigerato balzello soltanto quando si arrivava alla schermata finale perpagare selezionando il tipo di carta. L'unico modo per evitare la commis-sione aerea sulla carta era acquistare la loro carta prepagata con costi econdizioni non proprio favorevoli! Il provvedimento segue le sanzionialle compagnie aeree applicate dall’Antitrust e nello specifico di 20.000euro per Alitalia, 12.500 per Blue Panorama Airlines, 20.000 per Easyjet,37.500 per Ryanair e 10.000 per Wizzair. Molte associazioni dei consu-matori si erano attivate per segnalare l'anomalia, finalmente possiamo direaddio a questo ulteriore costo nascosto. Isacco Cicala

CONTRADDIZIONE A 5 STELLEA pochi mesi dalle elezioni il quadro politico italiano non appare ancoraben delineato. Tra le poche certezze, c’è sicuramente il ruolo di primopiano che ha assunto sul nostro scacchiere politico il Movimento 5 stelle,rappresentante dell’anti-politica per eccellenza. Ideato, fondato e presie-duto da Beppe Grillo, il suo padre-padrone, il Movimento ha avuto ilmerito di mostrare quanto la gente fosse stanca dell’attuale classe diri-gente, raccogliendo un numero sempre crescente di consensi. Tante, però,sono le zone oscure di un Movimento fondato da un personaggio contrad-dittorio come Beppe Grillo. Sfruttando le sue doti da animale da palco-scenico, Grillo ha infatti costruito la sua parabola facendo un ampio usodi retorica e populismo nei suoi spettacoli, ma è spesso andato contro iprincipi che ritiene di sostenere. Da sempre in lotta contro gli evasori fi-scali, nel 2003 si è avvalso del condono fiscale promosso dall’allora go-verno Berlusconi, mentre nel 2008 ha fortemente criticato la liberaconsultabilità delle dichiarazioni dei redditi (nelle quali dichiarava più di4 milioni di euro annui). Ad inizio degli anni duemila, era così contrarioai computer che in ogni suo spettacolo ne distruggeva uno sul palco. Poi,nel 2005, decide che i computer ci salveranno dato che l’unico modo farcircolare le notizie è internet, e si apre un blog che diventa in pochissimotempo il più cliccato in Italia. Il meccanismo del movimento, semplicesolo in apparenza, è anch’esso pieno di quelle contraddizioni che hannocaratterizzato il suo fondatore. Si parla di democrazia “dal basso”, diorizzontalità del web, di un luogo dove tutti hanno lo stesso valore, maa tutto questo corrisponde un centralismo, il duo Grillo-Casaleggio, daicontorni quantomeno poco chiari. Di democrazia diretta c’è molto poco,.I tanti epurati criticano la gestione assolutamente verticistica del movi-mento, e le tante zone d’ombra riguardanti il processo di decision-makinginterno al movimento nonchè gli introiti del Blog. L’impressione restaquella di un Movimento populista e demogogo. Andrea Giachi

IL VALZER DEL MOSCERINOÈ ignobile il balletto degli ultimi giorni in cui il protagonista al tramontosulla scena politica non vuol comprendere che è giunta l’ora di farsi daparte. Negli ultimi mesi più volte si è fatto indietro per poi fare marciaindietro, arrivando a bloccare il percorso delle primarie del centrodestragià abbondantemente avviate, frantumando di fatto il partito-azienda dalui creato tarpando le ali ai giovani rampolli, per poi sfiduciare il governoMonti e candidarlo 5 giorni dopo a capo dei moderati come se nientefosse. Un fine legislatura davvero al cardiopalma con Mr B. che punta aisondaggi che lo darebbero in rimonta e un Europa che con una “discretaingerenza” negli affari interni di uno Stato membro, caldeggia la candi-datura di Mario Monti sfiduciando di fatto Mr. B. Mentre la musica delValzer procede in sottofondo per ricordare che la campagna elettoralenon è mai finita, Mario Monti dice che “La mia visione dell'Italia è di-versa». Diversa da quella di Berlusconi, da quella del Pdl, da coloro cheoggi rappresentano il Ppe in Italia.” E gli italiani? Attendono, attendonodi sentire come finirà questo giro di Valzer l’unica cosa che possiamoaugurarci è che passi in fretta questo periodo difficile per il nostro paese,carico di vane speranze e purtroppo di sicure tensioni ed incertezze.

Isacco Cicala

IN PIAZZA DUOMO FIOCCANO I REGALIUn progetto davvero particolare ad opera del portale di informazione mi-lanese Milanofree.it ha animato il Natale dei milanesi e non solo. Il pro-getto di marketing non convenzionale è stato studiato per donare unpezzettino di questa città a chi la vive quotidianamente e far nascere, at-traverso la sorpresa di un regalo inaspettato, un sorriso che porti un po’di gioia nelle persone. L’idea nasce per distribuire regali a perfetti sco-nosciuti: la magia che si è creata è splendida e molto forte, tanto da fardecidere di riproporre quest’idea per ben 2 giornate a Milano per Natale.Una persona si avvicina ad un’altra completamente ignara e assorbitanella sua quotidianità, porgendole un regalo. Questa rimane prima stu-pita, poi si tuffa sul suo dono per scoprire cosa sia nascosto sotto queglistrati di carta e infine si scoglie in un sorriso carico di gratitudine versochi le ha offerto quel piccolo presente. L’idea ha visto la realizzazione dipacchetti con carte e fiocchi diversi a seconda di chi debba essere il de-stinatario: un bambino, una ragazza, un adolescente, un uomo, unadonna. L’azione, filmata da un videomaker, si è svolta nelle vie del centrodi Milano e i regali, offerti da diverse aziende operanti sul territorio mi-lanese, hanno fatto sentire il profumo di Milano in tutto questo, rega-lando gioia sia a chi ha ricevuto il regalo sia a chi lo ha donato.

Isacco Cicala

ALLA MIA MAMMA ROSADedico questi pensieria te, Mamma. Non c’èparola più bella almondo che mi riempiadi gioia. Solo sentirmivivina a te mi dà sicu-rezza, tranquillità e fi-ducia nella vita. Le tueparole sono sempre be-nedizioni per me, ti vo-glio un mondo di bene.Sei sempre stata e lo seiancora una GrandeMamma. Il tuo voltoancora bello, il tuo ab-braccio che mi dà tanta emozione, i tuoi baci che mi riportano indietronel tempo, mi fanno sentire un cucciolo che ha bisogno ancora del calorematerno, che solo una Mamma sa dare. Signore, ti ringrazio della gioiadi poter stringere ancora al mio petto la mia dolce Mamma e darle bacisenza fine. Antonietta Del-Bue Prencipe

ALL’AMATISSIMA “MAMMA ROSA”Un mondo di auguri e di salute in qquesto Santo Natale 2012 e AnnoNuovo 2013. Ti abbracciamo tutti uniti con molto amore, come Tu meriti.Siamo orgogliosi di Te e dei tuoi 99 anni. Tanti baci senza fine. Graziedi esserci. Che il Signore ti benedica.

Antonietta, Lino, Ivan, Edgardo, Sergio e tutta la famiglia.

Caro lettore, ricordati di rinnovare la quota asso-ciativa a questo periodico che, essendo “super par-tes”, intende restare un libero organo di stampa.

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L’ATTUALITÀ, pag. 12 N. 1 GENNAIO 2013PROBLEMATICHE STORICHE E SOCIALI

INVITO A VIVERE (a cura di Stefano Madonna)

L’ONESTÀ, VALORE PRIORITARIOMi è stato chiesto di dissertare su un tema di grande attualità: "Riformenecessarie per salvare il nostro Paese". Un’attenta e approfondita analisidelle vicende della realtà corrente rivela che il nostro Paese e forse tutti iPaesi del globo sono malati. Si ripete continuamente che siamo afflitti dauna crisi molto grave. E' vero, ma questa crisi non è un tifone che si è ab-battuto improvvisamente su tutti noi come un flagello terribile e impreved-ibile. Desidero, altresì, chiarire che l'attuale crisi non è soltanto economicaperché si tratta semplicemente di un aggravamento di quella crisi globaledi natura prettamente morale che persiste da sempre. L'avidità e la cor-ruzione, la sete di potere e l'ingiustizia sono presenti da epoca immemora-bile e proprio queste forze negative spingono l'uomo a comportamentiingiusti con le inevitabili conseguenze che oggi sono note a tutti. Non èammessa meraviglia per la situazione drammatica che oggi siamo costrettia sopportare giacchè era tutto prevedibile e inevitabile. Prima di illustrarele necessarie riforme che, perdurando l'attuale stato di cose, potrebbero riv-elarsi inefficaci, dobbiamo fermamente credere ed esigere come fonda-mento irrinunciabile del procedere: "l'onestà di intenti". La giustizia, lacultura, la sanità, l'economia risultano essere gravemente ferite e perguarirle è indispensabile ricorrere ad un’energica e duratura terapia.Ritenevo che il diritto non fosse in contrasto con l'etica, con il buon sensoe con l'equità, invece devo ricredermi perché sovente l'interpretazione equindi l'applicazione di norme vengono compiute in conflitto con la moralee la giustizia. La parolaccia" privilegio" sopravvive anche ai nostri giorniper cui non possiamo affermare che vige vera giustizia e democrazia e laCarta costituzionale risulta continuamente violata. L'attuale disastrosa situ-azione carceraria può garantire il fine terapeutico riabilitativo dei detenuti?La fondamentale funzione di elevazione culturale, che è vittima di ungravissimo decadimento, come può garantire la formazione ottimale deinostri giovani per affrontare un futuro migliore? Il lavoro manca e di con-seguenza anche lo sviluppo viene a mancare. Il Paese viene depauperatodella operatività di tante unità lavorative. È importante credere fermamenteche sia giunto il momento di riformare con innovazioni dal contenuto serioe severo perché non possono essere accettati correttivi parziali e inadeguatiper affrancare davvero l'umanità da quella fragilità perniciosa che insidial'esistenza di tutti e nega la serenità a cui tutti legittimamente aspiriamo.

Caro lettore, ricordati di rinnovare la quota associativaa questo periodico che, essendo “super partes”, intenderestare un libero organo di stampa.

“SMART CITY”: BOLOGNA E PARMA LE CITTÀ VINCENTIIn occasione della prima edizione di Smart city exhibition, manifestazione dedicata all’innovazione urbanasvoltasi il 29 ottobre a Bologna e nata dalla collaborazione tra Forum Pa e Bologna Fiera, è stata presentatauna classifica delle città intelligenti italiane, stilata da Forum Pa. ICity Rate: questo il titolo della classifica dacui emerge che Bologna e Parma sono le città più «smart» alle quali seguono Trento, Firenze, Milano; le piùsvantaggiate risultano le città del Mezzogiorno. Ma cosa si intende per città smart? Luoghi intelligenti non soloperché tecnologici, ma perché basati su un modello innovativo che possa servire da riferimento per lo sviluppo. «L’idea di città intelligente alla quale si vuole mirare è quella di una città inclusiva e competitiva, dove le per-sone siano coinvolti e non confinati al ruolo di utenti» - ha detto Gianni Dominici, direttore di Forum Pa e cu-ratore della ricerca - «La pubblica amministrazione deve agire insieme a Università, imprese, non profit ecittadini, il tutto basato su una capillarità e tempestività dell’informazione tecnologica». Economia, ambiente,governante, mobilità, capitale sociale e qualità dei servizi sono i sei criteri su cui è stata fatta la selezione.Questi sei ambiti sono gli stessi individuati da un simile lavoro svolto dalla Commissione europea, in modoche i risultati possano essere comparati a livello internazione. Quanto al Sud Italia, il divario registrato con lecittà del Nord è forte: Bari, Napoli e Reggio Calabria si collocano nella parte bassa della lista, la miglior po-sizionata è Cagliari, che si deve accontentare di un 43esimo posto, seguita da Lecce (54esimo posto) e Matera(58esimo posto). L’ultima città in assoluto è Enna. Erika Carpinella

MAXI BLITZ A ROMA CONTRO I FIORAI ABUSIVIIl mercato “abusivo” dei fiori a Roma vale almeno 20 milioni di euro l’anno. E, all’alba del primo novembre(uno dei giorni più floridi dell’anno per questo settore) è scattato nella Capitale un maxi blitz della Polizia Mu-nicipale che ha sequestrato oltre cinquanta furgoni e piccoli autocarri in particolare nelle zone dei cimiteri comePrima Porta e Verano. Nessuna licenza, fattura, bollo di accompagnamento. Tutto illecito e a nero, gestito da ro-meni, egiziani e criminalità organizzata italiana. La maxi operazione è scattata dopo appena tre mesi d’indagine,a seguito di una denuncia di Confcommercio alla Procura risalente allo scorso luglio. Inoltre erano state accu-mulate varie denunce da parte dell’azienda Ama circa le minacce che i suoi dipendenti impegnati nei cimiteriavevano ricevuto dal racket degli abusivi. Una concorrenza sleale, dunque, ai commercianti di fiori onesti chepagano tasse e sono in regola, ma soprattutto un grande raggiro allo Stato, visto che l’evasione fiscale è palesee di ingente quantità. Salvatore Petracca, presidente di Asso Fiori Confcommercio ha dichiarato: «Abbiamo sti-mato circa 600 furgoncini in città riconducubili agli abusivi, con un guadagno medio di un centinaio di euro algiorno, quindi 22 milioni di euro all’anno». Ora la Procura continuerà ad indagare, facendo pressione affinchéogni giorno si facciano controlli a tappeto nei centri all’ingrosso, dove vengono riforniti i venditori.

Erika Carpinella

IL “NUOVO” EMILIO FEDEDopo il coinvolgimento nell’inchiesta legata allo scandalo Ruby, seguitoa breve giro di posta dal pensionamento forzato dal TG4, Emilio Fedenon ne ha voluto sapere di uscire dalle sue vesti di personaggio pubblico.Ha fondato un suo movimento d’opinione chiamato “Vogliamo Vivere”,ma soprattutto è stato protagonista di un incredibile sfogo durante la tra-smissione “la Zanzara” su Radio24, dove ha insultato pesantemente iconduttori e tutti i suoi detrattori. Pochi giorni dopo, chiamato in direttadurante l’irriverente trasmissione radiofonica “Coffibrech” su Radio-luiss, ha corretto almeno parzialmente il tiro. “Non ce l’avevo con laZanzara- ha dichiarato l’ex direttore del TG4- ma con un articolo uscitosull’Espresso che mi ha profondamente indignato per tutte le falsità chesono state scritte sul mio conto”. Nell’articolo incriminato, oltre a citarenuovamente il caso della valigetta contenente 2,5 milioni di euro, siparla di una ricchissima buonuscita(di quasi 3 milioni di euro) per chiu-dere il suo contratto a tempo indeterminato con Mediaset, cosa che hamandato su tutte le furie l’ex direttore. Ciò che maggiormente ha colpitodell’intervista andata in onda a Coffibrech, però, non è stato l’atto diaccusa nei confronti dell’Espresso, quanto il forte senso di sconfortodel giornalista nei confronti del suo passato, percepibile in ogni sua pa-rola. “Ragazzi, ricordatevi, la riconoscenza non esiste. E’ soltanto l’at-tesa di nuovi favori”, ha dichiarato. Un Fede in veste inedita, quasipaterna, e sempre molto disponibile nei confronti dei conduttori, anchequando sono andati a toccare le tematiche più spinose. Un cambio dirotta che si era già avvertito, del resto, quando si era detto pronto, aschierarsi al fianco di alcuni suoi “nemici” storici come Roberto Sa-viano, attaccato spesso e volentieri durante i telegiornali. Colma di ama-rezza anche la chiusura dell’intervista, dove Fede ha dichiarato che “ciòche sto passando io ha dato una prova sicura: gli amici sono pochi, po-chissimi, ammesso che ci siano.” Che Fede, a dispetto dei suoi 81 anni,non stia cercando di redimersi e reinventarsi? Purtroppo, per quanto ilsuo sfogo sia sembrato sincero, rimane davvero difficile dare credito adun giornalista chi per quasi vent’anni ha maltrattato un telegiornale na-zionale dirigendolo e conducendolo con scarsa imparzialità. Ma forse èvero, non è mai troppo tardi per cambiare. Andrea Giachi

LA SOVRANITA’ APPARTIENE AL POPOLOLe primarie del Centro-sinistra hanno evidenziato il contrasto che separal’anima "tradizionalista" di Bersani e Vendola da quella “rottamatrice”di Renzi. Si tratta di due correnti estremamente diverse, sia sul piano delmetodo sia su quello dei contenuti: l'una radicata profondamente nel ter-ritorio, legata alla tradizione ideologica della Sinistra, l'altra più prag-matica, volta a proporre volti nuovi. Indipendentemente da meriti ecritiche su entrambe le parti, non si può negare che il risultato delle pri-marie è stato importantissimo, perchè ha indicato chi potrebbe guidareil Paese. Di conseguenza, mai come ora si impone la necessità di riav-vicinarsi ad una realtà, quella politica, che nel nostro Paese è semprepiù lontana dal sentimento popolare, ma con la quale non possiamo il-luderci di non poter fare i conti; perchè senza di essa, e senza la nostrapartecipazione come cittadini votanti, secondo i diritti-doveri spettantia ciascuno di noi, nessuna nuova direzione potrà essere scelta. All'indo-mani dell'insediamento del governo Monti, da più parti si sono levatevoci che parlavano di un "furto" della nostra sovranità. Inutile negarlo:queste voci avevano in parte ragione, ed il fatto che, da tempo, una por-zione di questa sia passata nelle mani dell'Europa è un dato di fatto.Ma se vogliamo che la situazione cambi, se desideriamo essere di nuovoi veri protagonisti della nostra vita, riprendere contatto con la politicache ci ha tanto deluso, è un obbligo imprescindibile. Poi sia quel chesia, ma per lo meno avremo scelto noi. Riccardo Fondi

ANCORA TAGLI SULLA SANITÀ !I tagli dovuti alla revisione della spesa pubblica colpiscono anche il set-tore sanitario. Il 16 ottobre 2012 Enrico Bondi è stato nominato com-missario per la sanità del Lazio da Mario Monti. Il suo compito principaleera quello di risanare il deficit di 780milioni di euro, diminuire i postiletto della regione Lazio che, stando ai calcoli matematici della spendingreviewl, dovrebbero essere pari a 3,7 letti per mille abitanti. Sono stati ta-gliati i fondi e le risorse. Carenze che provocheranno un duro colpo atutti gli enti. Le proteste però non sono tardate. Nel momento in cui si èvenuti a conoscenza di ciò che stava per succedere sia gli ospedali pub-blici che quelli religiosi hanno proceduto con le serrate. Dal Fate BeneFratelli, passando per l'Idi, il Vannini,Cristo Re, Regina Apostolorum,San Carlo di Nancy, San Pietro, fino ad arrivare all'Israelitico e SantaLucia. Il motivo riguarda i tagli al budget che ridurranno molto la capa-cità operativa nell'assistenza agli ammalati. La situazione non sembraessere molto differente anche nel settore pubblico. Il Policlinico Gemellidi Roma, fondato nel 1964, è considerata una delle strutture sanitarie dimaggior rilievo a livello nazionale. Ogni anno, nella sua superficie dicirca 32824 metri quadri, ricovera oltre100 mila persone. Ma sembre-rebbe che i suoi 4344 dipendenti e 1777 posti letto non siano stati rispar-miati ai circa 30 milioni di tagli. Gli stipendi vengono pagati condifficoltà, tra i dipendenti il malcontento è enorme e le prospettive futurenon promettono nulla di buono. Insomma il polo sanitario maggiore dellaCapitale sta rischiando veramente tantoObiettivo del commissario Bondiè tagliare circa 1963 posti letto degli attuali 23041. Il sindaco di Roma,Gianni Alemanno, definisce i decreti firmati dal commissario devastanti.Nel contempo anche il ministro alla sanità Balduzzi dichiara troppo ra-gionieristiche le scelte di Monti. Intanto il pensiero più importante è ri-volto a chi perderà il lavoro Maddalena Barba

TABLET PER TUTTI, NOVITÀ PER LA SCUOLALa scuola diventa smart, o almeno così sembrerebbe, visto l’enorme successo che ha avuto la nona edizione di“Abcd”, il Salone italiano dell’educazione, inaugurato telefonicamente dal titolare del M.I.U.R. Francesco Profumo,da sempre fautore delle nuove tecnologie in classe. Tre giorni di Stati Generali dell’istruzione che hanno visto comeargomento principale l’evoluzione digitale della Scuola. La scuola Italiana che arranca ancora tra mille difficoltàa confronto con quella europea e le sue punte di eccellenza tecnologica: è questo il quadro che emerge dalla con-ferenza europea dei rappresentanti di 30 ministeri europei dell’Istruzione, per il secondo anno ospitata al salone.Ma il Ministro Profumo ed il suo entourage hanno dimostrato che la Scuola è reattiva, dando segnali di innovazione.Nell’Agenda Digitale Italiana sono state inserite norme che prevedono l’uso esclusivo di libri digitali che consen-tiranno un risparmio sulla spesa media per i libri, ipotizzato su cinque anni di scuola, di un 20-30% all’anno,somme che dovrebbero essere indirizzate all’acquisto di tablet e hardware, destinati a diventare il perno dell’ap-prendimento scolastico. Inoltre, tra i progetti più innovativi, a Genova è stata presentata la prima piattaforma in-tegrata realizzata da Giunti Scuola, Intel, Microsoft Italia e Paperlit per la scuola del futuro che prevedel’introduzione di prodotti interattivi, che consentono agli studenti di dialogare in maniera rapida ed efficace con idocenti. Attraverso questi strumenti digitali e multimediali gli studenti potranno gradualmente accedere al mondodell’istruzione digitale, mentre per gli editori tradizionali si apriranno nuove prospettive nell’offerta di contenutidedicati alle scuole. Al di là dell’investimento di milioni di euro per la tecnologizzazzione della Scuola, forse bi-sognerebbe essere un po’più smart nel guardare al vero e grande problema dell’apprendimento. Se da un lato i ra-gazzi saranno felici e contenti di poter “imparare” smanettando sui tablet intuitivi, dall’altro saranno i professori adover diventare “smart” ed incanalare l’intuitività dello strumento nella razionalità dello studente. Cristina Canci

L’IMMIGRATO OGGI IN ITALIA…(Terza parte). La moralità, quindi, può attraversare le nostre vite. Lo vediamo dal modo in cui rispondiamo alle sol-lecitazioni del mondo e delle persone. La sofferenza di un essere umano può apparirci come un semplice fatto checapita a quella persona oppure come un grido di ingiustizia, a cui rispondiamo con tutto il nostro essere. La differenzatra queste risposte dipende dalla nostra visione delle cose, dai sentimenti e dai pensieri che sappiamo portare dentrola situazione. Ma gli stessi pensieri e sentimenti sono oggetto anch’essi di risposte morali. Alla luce di queste con-siderazioni appare rilevante la responsabilità del mondo dei media e di coloro che elaborano e comunicano modelliculturali. Percorsi di promozione dello sviluppo e, in materia finanziaria, comportamenti che favoriscano la “finanzaper lo sviluppo” diventano facili e diffusi nella misura in cui sul piano culturale l’attenzione alla giustizia e alla so-lidarietà diventa abitudine diffusa. Si vuole affermare, in conclusione, che l’esercizio di cittadinanza in favore dellapromozione umana, che è “promozione di ogni uomo e di tutto l'uomo”, è dovere di tutti i membri della comunitàumana, in tutti i diversi ruoli e funzioni che si sviluppano nell’articolazione sociale. Pierluigi Vignola

L’AZIENDA AGRICOLA CASTEL DI GUIDONEL PROGETTO DI ROMA CAPITALE

L’Azienda si trova alla periferia occidentale di Roma appena fuori del grande raccordo anulare lungo la viaAurelia. Questa tenuta di oltre 2000 ettari ricade all'interno della riserva statale del litorale romano che si es-tende lungo una zona costituita da colline ricoperte da una vegetazione spontanea ed artificiale in un territoriocompreso tra il fiume Galeria e il fiume Arrone. Castel di Guido offre testimonianze archeologiche che vannodalla preistoria all'età romana, a quella medievale, fino ai giorni nostri; dai resti archeologici sappiamo chel’area odierna nasceva con il nome di Lorium ed era ampiamente popolata dai romani alcuni secoli a.C. comerecentemente scoperto nelle necropoli vicino Massimina. Il territorio in seguito fu terra di conquista per isaraceni, ma Papa Sergio II con l'aiuto di Guido da Spoleto riuscì a sconfiggerli. Da antichi documenti risalentiad Alessandro II (1256), si trova conferma che il territorio di Porcareccia di cui faceva parte Castel di Guido,fu affidato da Papa Innocenzo I all'Ordine Ospedaliero del Santo Spirito. Dal 1980 questa vasta area è passataal Comune di Roma. Da qualche anno la direzione del dipartimento tutela ambientale e del verde, sotto laguida dell'On. Francesco dè Micheli e del Dott. Paolo Gramiccia del U.O. promozione agricoltura ha visto ri-fiorire il patrimonio del progetto Roma Capitale attuando politiche di rinnovamento ed espansione. Le risorseinvestite dal Comune nell'azienda agricola di Castel di Guido, hanno dato ampio respiro a nuove attività chesi possono osservare visitando il complesso agricolo. Le fattorie educative di Roma Capitale sono un esempiodi innovazione, scolaresche di Roma e provincia vengono coinvolte in attività didattiche orientate all'apprendi-mento della vita nella fattoria. Lezioni didattiche, teoriche e pratiche, sono svolte da associazioni come “Lartea-parte” che lavora sul territorio già da diversi anni. Gli operatori coinvolgono i ragazzi nel lavoro dell'ortopassando dalla semina al raccolto. Queste attività sono uno spunto ludico per introdurre concetti fondamentalisull'agricoltura biologica, quali la biodiversità, il kilometro zero e la stagionalità della natura. Stessa situazioneludica viene creata per quanto riguarda il laboratorio della lana (dalla pecora al maglione) dove i bambini,sperimentando varie procedure che vanno dalla tosatura alla cardatura, filatura e tintura, utilizzando piccolitelai, creano vari tessuti di filato. Un'altra associazione presente a Castel di Guido è "Fons Perennis" che si oc-cupa sia delle visite guidate presso il “museo della civiltà contadina” sia delle attività didattiche che coinvol-gono gli alunni. I piani di programmazione diversificati danno anche spazio all'apprendimento della mitologiacon riferimenti inerenti alle divinità della terra. Nell'azienda agricola hanno sede inoltre “l'associazionenazionale dei Vigili del Fuoco in congedo”, “l'associazione Coldiretti”, e "l'associazione Castel di Guido edaltro". Nella fattoria, nell’area adibita a pascolo, sono presenti circa 400 mucche di razza maremmana per laproduzione di carne e 250 di razza frisona per la produzione di latte e suoi derivati. Il moderno caseificio pro-duce latte Bio, ricotta, fior di latte, provolone, burro, caciotta (anche con spezie), miele e olio. E’ importantesottolineare che tutti questi prodotti possono essere acquistati direttamente nel punto vendita situato all'internodell’Azienda, permettendo al consumatore di avere qualità superiore a prezzi più bassi, evitando la filiera deipassaggi intermedi che fa lievitare il costo dei prodotti. Patrizia M. Frangini Klum

IL PONTE... DEISOSPIRI

Fin da quando frequentavo lescuole medie sono stata sempre af-fascinata dallo studio della geogra-fia. Mi piaceva vedere il mondoattraverso le carte geografiche,forse perché mi é sempre piaciutoviaggiare. Osservando il nostro“stivale” mi resi conto che le cittàdi Messina e di Reggio Calabriapotevano essere unite da un ponte.Ne parlai con i miei zii ma, con miasomma sorpresa, mi risposero chequell’impresa non era fattibile. Miresi conto fin da allora che su que-sto tema c’erano molti pregiudizi.Molti leaders politici, avendo otte-nuto dall’Unione Europea lo stan-ziamento dei fondi, hannopromesso la realizzazione immi-nente del Ponte, ma finora non éstato aperto alcun cantiere. Ciono-

nostante non ho mai perso la spe-ranza che i lavori abbiano inizio. Ivantaggi sarebbero notevoli: ver-rebbero creati nuovi posti di la-voro, si potrebbe attraversare lostretto in pochi minuti (invece diattendere molte ore per l’imbarco),verrebbe incrementato il flusso tu-ristico verso la Sicilia, sarebbe por-tato a compimento il processo diintegrazione nazionale ed europeo.

Rosanna Sinopoli

TURISMO, PRIMA INDUSTRIA DEL PIANETA(Terza parte). Certamente il turismo genera guadagni e benefici per le popolazioni nei luoghi di destinazione. Ma in-nesca anche dinamiche negative. Incide, nel bene e nel male, sull’ambiente naturale, sulla vita personale e socio-cul-turale e sull’economia e lo sviluppo locale. Si pensi, dal punto di vista negativo, alla distruzione di coste ed ambientinaturali per far posto agli insediamenti turistici, allo sfruttamento del lavoro minorile, al traffico illegale di specie pro-tette per il mercato dei souvenir, alla perdita dell’identità culturale delle popolazioni nei luoghi di destinazione, al tu-rismo “sessuale” e a molte altre cose. Per questo si richiede di essere turisti consapevoli tanto dei diritti quanto deidoveri, facendosi almeno un po’carico dei problemi sociali e ambientali delle destinazioni. Ciò implica, in concreto,di promuovere responsabilmente, a tutti i livelli e nel rispetto reciproco, forme di turismo rispettose dell’ambiente edelle culture locali, in modo da conservarne nel tempo la qualità e le caratteristiche essenziali e fisiche ed umano-cul-turali. Da parte di chi organizza e di chi pratica il turismo, cioè da parte di tutti noi, diventa necessario un comporta-mento consapevole e corretto nei confronti di ambiente, società e culture dei paesi visitati, vivendo appunto “buoneabitudini” e nuovi modi di fare turismo che siano appunto responsabili e sostenibili così come ci ricorda il SantoPadre Benedetto XVI che nella recente enciclica Caritas in Veritate al n° 61 scrive: “Il fenomeno del turismo inter-nazionale, può costituire un notevole fattore di sviluppo economico e di crescita culturale, ma può trasformarsi anchein occasione di sfruttamento e di degrado morale… Bisogna, allora, pensare a un turismo diverso, capace di pro-muovere una vera conoscenza reciproca, senza togliere spazio al riposo e al sano divertimento: un turismo diquesto genere va incrementato, grazie anche ad un più stretto collegamento con le esperienze di cooperazione in-ternazionale e di imprenditoria per lo sviluppo”. Un turismo “diverso”, un turismo che celebra la diversità culturalecome ricchezza dell’umanità è prima di tutto un turismo responsabile, che è un percorso di dialogo e favorisce loscambio tra culture e popoli, contribuisce allo sviluppo economico dei paesi poveri, è rispettoso ed attento alla salva-guardia del creato ma anche alle culture tradizionali coinvolgendo le popolazioni locali nelle attività turistiche con-dividendone i benefici economici; proprio perché un turismo “diverso” è etico, sociale e solidale.

Pierluigi Vignola

@ PONTIFEXTra Facebook e Twitter, i due colossi del social network, il Papa ha sceltoil secondo. Gli servirà per comunicare con tutti i credenti, e anche per chinon lo è, del mondo. @pontefix è stato il nome scelto per l'account uffi-ciale di Benedetto XVI che dopo 24 ore dall'iscrizione, aveva raggiuntopiù di mezzo milione di follower. Una nota vaticana rivela che il Papa ini-zialmente twitterà in spagnolo, italiano, francese, portoghese, tedesco, po-lacco e arabo. L'account principale sarà quello in inglese mentre nellealtre lingue cambierà soltanto la sigla del paese: ad esempio pontifex_esper quello spagnolo, pontifex_it per quello italiano, e così via. Sarà un in-treccio tra storia, lingue e cultura. Si parte dal nome in latino fino ad ar-rivare alla lingua di Martin Lutero. I tweet non verranno digitatipersonalmente dal pontefice ma dagli uffici della Segreteria di Stato nellaterza loggia del Palazzo Apostolico. “Tutti i tweet saranno parole del Papa.Nessuno gli metterà delle parole in bocca.” precisa il consulente per lacomunicazione della Segreteria, Greg Burke. Il pontefice non sarà follo-wer di nessuno né tanto meno utilizzerà il social per comunicare quotidia-namente con i fedeli. Questo accadrà almeno all'inizio, quando i tweetsaranno digitati solo di mercoledì. La Chiesa, in questo modo, rafforza lasua presenza nel mondo digitale: in effetti è quasi impossibile resistere alfascino dei nuovi media. Quale veicolo migliore per evangelizzare se nonuno strumento con una rete così estesa? Maddalena Barba

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L’ATTUALITÀ, pag. 13N. 1 GENNAIO 2013 PROBLEMATICHE STORICHE E SOCIALI

LE AMBIGUITÀ DEL MULTICULTURALISMO

(Terza parte) E questi sono i tre momenti particolari: a) Il riconoscimentodelle reciproche identità attraverso l’ascolto delle reciproche esperienze;l’educazione interculturale è, infatti, una forma di comunicazione chenon implica una trasmissione del sapere da un polo positivo a un pool ne-gativo, bensì una reciprocità formativa, in una co-educazione che si com-pie in un crescere insieme arricchente per tutte le parti in gioco b) Loscambio di reciproci patrimoni formativi. La comunicazione intercultu-rale non è un dialogo in cui ciascuna delle parti rimane al proprio posto,ma è scambio, familiarizzazione degli elementi culturali diversi in unprogetto di arricchimento. c) Il riconoscimento di un comune denomi-natore umano dietro le diverse esperienze che fa scomparire lo scartoimplicito nel precedente concetto di identità e fluidifica le differenze.L’esercizio più comune attraverso cui questi tre momenti possono esseremessi in moto (similmente a un processo a cascata) è quella del decen-tramento del punto di vista, che consiste nel calarsi nel punto di vista dichi abbiamo definito sino ad ora “altro” per comprenderne l’essere, leragioni e il contesto. Non si tratta di un’immedesimazione piatta e acriticama di una pratica che affievolisce le distanze spesso preconcette verso chici sembra diverso ed è, come noi, parte effettiva e costruttiva della so-cietà. Il decentramento del punto di vista appare un compito sempre piùurgente nell’attuale assetto multiculturale (interculturale o transcultu-rale?) della nostra società dove l’altro – lo straniero – il migrante – ilprofugo – (ma anche l’analfabeta, il sordomuto, il non vedente, il dise-redato) non è più rappresentabile come tale perché, a tutti gli effetti, eglivive, opera accanto a noi con eguale dignità. Pierluigi Vignola

UN’USCITA IN MASSA DAL COLLEGIO“Durante gli esami i maturità, se non proprio come in albergo, le regoledisciplinari erano alquanto allentate e ci veniva concessa una certa lib-ertà, come quella della passeggiata pomeridiana senza l’accompagna-mento di un prefetto “. Così esordisce papà raccontando un episodio dellasua vita da studente. Probabilmente erano in 17 (“pane per i denti di su-perstiziosi!”) perché da oltre 40 del secondo liceo, erano stati ammessisoltanto 18 e uno era esterno, quindi non aveva fatto parte della sortita.I superiori, per recuperare il credito (prestigio) un po’ compromesso dalgiudizio della commissione della maturità dell’anno precedente, avevanosconsigliato quelli i cui voti trimestrali non erano tali da garantireun’onorevole promozione alla sessione estiva, mentre erano statiammessi gli allievi che avevano dimostrato qualità tali da superare bril-lantemente gli esami della successiva sessione estiva. La mattina avevanosvolto la prova di italiano. Qualche altra volta avevano noleggiato le bi-ciclette per una pedalata nella stessa cittadina; ma quella volta deciserodi recarsi a Guardia Sanframondi, per trovare il fratello di mio padre e deiloro compagni che, l’anno precedente, avevano frequentato il secondoliceo, cioè tra quelli che si esano auto esclusi. Ormai si davano le arie diemancipati, per cui si accomodarono ai tavolini di un bar e insieme con-sumarono qualche gelato e bevanda. A un certo punto si erano resi contoche, essendo tramontato il sole e che le bici erano senza fanalini, si af-frettarono per il ritorno. C’era ancora un po’ di chiarore del crepuscolo,per cui pensarono di affidare la staffetta come capofila a uno di loro peril semplice fatto che aveva la camiciola più chiara; ma era fortementemiope, per cui a una curva tirò diritto e tutti lo seguirono con le bici nelsottostante burrone. Ricorda divertito papà che uno di loro che si era pro-posto come nuova guida era talmente intontito che ci volle un bel po’ perconvincerlo che salire per ritrovare la strada e non scendere!Intanto le ferite di alcuni di loro e in particolare quella più grave algomito destro di mio padre richiedevano di essere medicate. La farmaciadove c’era il loro amatissimo professore di scienze, era chiusa per ragionidi turno. L’altro farmacista li scacciò via in malo modo forse perchéaveva supposto che erano feriti per rissa, perciò li aveva rinviati al prontosoccorso… neanche a parlarne! Tra l’altro non sapevano né dove nécome… ci sarebbe stato da pagare? Perciò pensarono come “refugiumpeccatorum” di affidarsi alla suora custode della medicheria, raccoman-dandola di non dire niente ai superiori. Capirono dopo che questi avevanofatto finta di non sapere. Il giorno dopo c’era la versione di latino e miopadre, ex mancino, cercò di recuperare il suo mancinismo.

Anton Luca Lando

S. O. S. PERICOLO DI ESTINZIONEDELLA LETTERA “A”!

E’ da tempo che, quasi divertito, papà nota che i nostri connazionali,forse per aver recepito dai doppiaggi di Stanlio e Ollio da parte del nostrocompianto Albertone, la presunta regola di pronuncia di termini inglesi,per cui ogni “a” viene pronunciata “e”, oltre che per accogliere qualchesollecitazione a non essere “troppo seriosi” con tutti i nostri quattro ar-ticoli-intervista, ciò che lo spinge di più a parlarne addirittura su questoperiodico è una specie di goccia che ha fatto traboccare il vaso: l’altramattina, alla TV, da un personaggio (che egli, peraltro, stima) gli ha sen-tito dire “Immanuel Kent”! Questo vezzo è molto diffuso tra i nostri con-nazionali anche di elevata cultura, al punto che il comico barese PasqualeZagaria alias Nino Banfi potrebbe esultare per la prospettiva di unprossimo trionfo del suo gergo “berese”. Siccome papà, durante il suosoggiorno statunitense apprese che anche negli “States” la linguanazionale ufficiale dovrebbe essere l’inglese, quello stesso del-l’Inghilterra, allora si permette di far conoscere ai nostri connazionaliqual è la regola per evitare di essere ridicoli, pur ammettendo che anchenoi troviamo fanny l’italiano degli inglesi, e non solo, quando pronun-ciano parole della nostra lingua. Ma ecco la regola: La a, anche in inglesesi pronuncia a quando è in una parola che termina con una o due conso-nanti. come in back; mentre si pronuncia ei quando è seguita da conso-nante con vocale, come in made ( in Italy)… Certo sarebbe bene che seuno adotta parole di altre lingue, si pensi specialmente al latino, che nonci si affidi al sentito dire! Anton Luca Lando

“E UN MARCEL DIVENTA OGNI VILLAN CHE PARTEGGIANDO VIENE”

Siamo subito dopo il primo turno delle primarie, uno dei momenti “po-liticamente” (papà insiste per le virgolette perché pensa sempre che pre-domina ancora l’analfabetismo politico che lascia ampio spazio allespeculazioni elettorali) più incandescente e anche avvelenato: il grancalderone delle contese elettorali è sempre più surriscaldato dalle fre-netiche passioni dei contendenti. A papà viene in mente il verso dantescoposto a titolo di questa puntata per rilevare ancora una volta come i risul-tati essenzialmente non cambiano, dal momento che non cambiano i pre-supposti, vale a dire i fattori e le condizioni eco-psico-sociali che, cosìcome vengono somministrati da coloro i quali sono preposti all’edu-cazione delle nuove generazioni, non favoriscono una soddisfacenteevoluzione della relazionalità, quindi di un’acquisizione di qualità dicaratteriali da adulti a livello di Homo sapiens. Lo sviluppo della dimen-sione relazionale umanamente adulta richiederebbe tali prestazioni che inpratica sono state da sempre non solo carenti, ma anche disturbanti percu gli stessi “educatori”, nella stragrande maggioranza dei casi, avrannotutt’ al più raggiunto capacità per prestazioni educative “accretive”, comeper altri comportamenti, in base a suggestioni per adeguarsi a modellitradizionalmente codificati. Papà, in base a ciò che gli risulta riguardoalle motivazioni prevalenti per cui si mette su famiglia e si prolifica, rib-adisce ancora la convinzione che spesso il primogenito è psicologica-mente e relazionalmente terzo genito. Anton Luca Lando

LA FUNZIONE EIDETICAMio padre, dopo aver ricordato che per “funzione eidetica” intende l’e-vocazione visiva di immagini del passato percependole con la stessa pre-cisione delle visione reale diretta, racconta come, grazie ad alcuni quadridell’amico pittore Camillo Micocci, abbia avuto una chiave di letturacirca il meccanismo per cui la traduzione in immagini (imaging) di ma-teriale psico-emotivo represso e perturbante funzionasse in senso liber-atorio dall’ansia, dall’angoscia, anche quando non davano luogo areazioni catartiche, ossia da abreaction (*).Si riferisce, in particolare, alle fantasie spontanee o guidate durante iltraining autogeno, a quelle di bambini tramite la “psicoterapia di gioco”o, come più d’una volta era avvenuto durante il suo training per la praticapsicoterapeuta, ossia alla traduzione in immagini oniriche dei suoi vis-suti. L’esito liberatorio era avvenuto anche allo stesso artista che stava at-traversando un momento sentimentalmente travagliato della sua vita.Ancora una volta una serie di circostanze gli offrì la su accennata oppor-tunità di avere una chiave di lettura che tuttora considera valida, proprionell’atelier di Camillo Micocci (i suoi quadri sono esposti in diversimusei europei), nell’osservare le sue opere che, già per il titolo (“ Il caosprende forma”) di un quadro, aveva attirato la sua attenzione. Tale meta-morfosi gli era apparsa predominante in altri “dipinti cosmici” comequella espressa nelle frantumazioni delle immagini oniriche percepitecome se venissero secrete da neuroni. dovute a una pulsione creativaespressa con colori e molteplici forme. L’artista, nella ricerca continua dinuove forme, attinge al gran mare dell’inconscio proponendo figure incontinua metamorfosi. L’ipotesi è la seguente: nei meandri dell’apparatoneuropsichico in cui qualcosa di memorizzato come perturbante rimanea tempo indeterminato represso, finché non riesce a raggiungere lacorteccia cerebrale per le naturali reazioni della lotta o della fuga, con-tinua a mantenere attivo, pronto per reazioni difensive, l’apparato di au-toconservazione, prelevando, sprecandole, quote energetiche. Unaparticolare complicanza potrà essere quella per cui il represso se imboccai circuiti dei lobi orbito-frontali (“cervello immaginante –creativo”),subendo un processo di simbolizzazione, si manifesterà clinicamentecome sindrome fobico-ossessiva, poiché è avvenuta una specie di dis-guido per quel che riguarda la reazione (risposta allo stimolo): mentre ilrepresso che iperattiva l’apparato di autoconservazione fisiologicamentetenderebbe a imboccare i circuiti neuro-muscolari deputati alla lotta oalla fuga, quindi a un naturale sfogo della tensione. Quando questa, in-vece, va ad alimentare quelli del cervello immaginante creativo, lareazione non incontrerà più i circuiti da dove era partita la pulsione d’al-larme. Grazie al sostegno empatico di un operatore, magari con l’inzialericorso strategico del suggerimento di un’ immagine neutra (per es. unafigura geometrica), il cervello del soggetto in overloading, allenterà le re-sistenze, consentendo a queste di raggiungere la corteccia cerebrale.

Anton Luca Lando

LE PRIMARIE ALL’ITALIANAVi è stato un gran parlare di primarie a sinistra ed a destra dello schiera-mento politico, però questo chiacchiericcio non ha completamente chiaritoil senso di questa consultazione popolare. In altri termini, esse avrebberodovuto essere un’espressione alta della democrazia diretta ma, per comesi sono dipanate, hanno registrato sostanzialmente la cessazione del cen-tralismo democratico inteso come decisione sul candidato leader presadal capo o dal vertice e che tutto il partito sostiene con tutta la sua forza.Inoltre, ben poco spazio alla discussione è stato dedicato al vero nocciolodel problema che non è rappresentato dalle primarie, bensì dalla funzionee dalla reale democraticità all’interno dei partiti. La prima è messa in di-scussione da alcuni sonda gisti con le metafore chimiche: fluido, chimico,gassoso, ovvero l’antipolitica è talmente forte da mettere in forse la no-zione classica di partito con una struttura piramidale organizzata sul ter-ritorio. Per quel che concerne il secondo aspetto, sarebbe interessante pergli elettori conoscere anche dove e come si elaborano le decisioni politicheai diversi livelli, quanto e in che modo possono partecipare alla formula-zione delle stesse. Un ultimo aspetto da sottolineare è il quadro entro cuisi vota. L’indire o annunciare le primarie senza aver precedentementecambiato la legge elettorale rende estremamente difficile comprendere laportata di questo rinnovamento riducendone gli effetti. Tenere conto diquesti aspetti avrebbe aiutato a rafforzare la credibilità dell’istituto delleprimarie ed allontanare la tentazione di considerarlo una tattica politica,una copia maldestra delle elezioni statunitensi. Fiorella Ialongo

CI VUOLE PIÙ CORAGGIOLe faide e le divisioni che lacerano tutti i gruppi politici impediscono dicapire esattamente qual è l’offerta politica in vista delle elezioni di ogniformazione. Il rischio, in effetti, è quello di un progetto politico liquido,debole, con la destra che cerca di accattivarsi una parte dell’elettorato disinistra e di centro, idem per la sinistra attraverso un sostanziale annac-quamento della cultura delle due parti e, di conseguenza, delle loro iden-tità. Sorte migliore non si intravede per il centro, anch’esso privo di unaforma definita, con più “personaggi in cerca d’autore” per favorire aper-ture ed alleanze variabili ed adattabili agli scenari futuri. Ad accrescerela fragilità dei partiti vi è la sovranità limitata del prossimo governo,qualunque sarà il suo colore e composizione. Esso avrà la spada di Da-mocle del vincolo di pareggio e della riduzione del debito pubblico checontrarranno notevolmente i margini di manovra. Ancora più difficile in-travedere un accesso al credito più economico con i radicalismi tipoquello del Movimento5Stelle. Se davvero si vorrà una Terza Repubblica,sarà richiesto un coraggio politico ancora maggiore rispetto all’ecume-nismo rissoso appena concluso. Dovrà essere diverso dalle manovre dipiccolo cabotaggio, dalle generiche dichiarazioni di buona volontà. I “se-gnali forti” di cui ha bisogno l’Italia non possono essere un’altra classedi governanti non eletti o un governo “di tutti”, ma che la strettoia iniziatal’anno scorso diventi una strada in quello che sta iniziando. Il Salvatore,gli italiani vorrebbero festeggiarlo a San Pietro, non a Palazzo Chigi.

Fiorella Ialongo

CYBERBULLISMO DA PAURANon dare confidenza agli sconosciuti! Sembra la classica raccomanda-zione che si dice tanto per dire, quella che i nostri genitori ci ripetevanoquando uscivamo le prime volte da soli. Oggi più che mai però, in unasocietà arrabbiata e confusa come questa, è necessario davvero tutelarsie avere maggiore prudenza verso le persone con cui interagiamo. Nonsolo nella vita reale, ma anche e soprattutto nel mondo virtuale, oggi di-ventato il mezzo maggiore per importunare senza esporsi direttamente,è davvero necessario non fidarsi e non esporsi troppo. Si chiama Cyberbullismo, ed è un fenomeno che si presenta sempre più frequentementecon risultati spesso devastanti e catastrofici. La psicologia umana èspesso fragile, e questi individui puntano proprio su questo, presentan-dosi sotto falsa identità per accalappiare giovani ragazzi e ragazze che sifidano fino al punto d’instaurare rapporti di estrema confidenza, per poiutilizzare tutte le informazioni raccolte per attaccarti e distruggerti len-tamente. È successo recentemente in Canada, ad Ottawa, che AmandaTodd, una ragazzina di appena 15 anni, si è suicidata nella sua casa dopoaver raccontato tramite un video su You Tube che da tempo era tormen-tata da uomo conosciuto online che la ricattava. Quest’individuo, se cosìpuò essere definito, era riuscito ad avere delle sue foto in topless cheaveva diffuso online costringendola già a cambiare scuola e città. Grandeè stata la commozione del suo paese ma soprattutto grande è la paura neiconfronti di quello che può rappresentare oggi internet. Non è certo unanovità che questo sia uno dei principali mezzi per importunare scono-sciuti, ma se questo lo sommiamo a come reagisce l’animo umano difronte una pressione psicologica cosi forte, nasce il timore di non potersifidare davvero più di nessuno. Francesca Lancia

FACEBOOK CORTEGGIA WHATSAPPE’ ormai noto a tutti che Facebook sta espandendo notevolmente il suoraggio d’azione. Dopo aver comprato, per la somma di circa un miliardodi dollari, Instagram sembra voglia accaparrarsi anche Whatsapp. La no-tizia è stata rivelata dal sito TechCrunch che dichiara: “WhatsApp, l’appdi messaggistica mobile multi-piattaforma che è riuscita ad ottenere suc-cesso senza banner pubblicitari, è stata contattata da Facebook per essereacquisita, secondo alcune fonti vicine alla situazione. Stiamo ancora in-dagando sul potenziale prezzo ed altri dettagli in merito allo stato dell’ac-cordo ma essendo il settore mobile l’ultimo campo di battaglia,un’acquisizione del genere è più che comprensibile.” Facebook aveva giàprovato prima, senza alcun successo, ad inserirsi nella messaggistica tra-mite internet con l’app Messenger. Scelta astuta quella di riprovarci attra-verso l’app che, stando ai recenti dati, gestisce un traffico di messaggipari ad un miliardo al giorno. Preda palesemente interessante per tutte leaziende del settore! Se ciò dovesse verificarsi è spontaneo chiedersi cosacambierà. Instagram è rimasto sostanzialmente invariato ma per l’app dimessaggistica le cose dovrebbero essere diverse. WhatsApp costa 0.89€e non dovrebbe avere ulteriori costi di acquisto. Situazione più proble-matica è quella riguardante i dati personali e i contatti che andrebbero asommarsi alle nostre foto già presenti su Facebook. Intanto restiamo aguardare se il colpaccio viene messo a segno o meno dal colossale media-tico di Zuckerberg. Maddalena Barba

UNA VITTIMA DEL BULLISMOA distanza di giorni, fa ancora molto discutere sui mass media il caso diAndrea S, studente quindicenne del liceo romano Cavour, che lo scorso21 novembre si è tolto la vita impiccandosi in casa con una sciarpa. Visopulito, sorriso fiero, il ragazzo romano era purtroppo da tempo vittima dibullismo da parte dei suoi compagni di scuola che lo prendevano in giro,chiamandolo “femminuccia”, “gay”, “omosessuale”. Si trattava anche dicyber- bullismo: c’era un profilo facebook con il suo nome storpiato incui venivano annotate tutte le frasi che diceva, addirittura una scritta suimuri della scuola, prontamente fatta rimuovere dal preside: “Non vi fi-date del ragazzo con i pantaloni rosa, è frocio”. Cattiverie su cattiverie,che hanno portato Andrea al gesto disperato di togliersi la vita. Ed ora igenitori del ragazzo, giustamente infuriati, invocano giustizia. “Mio fi-glio è stato crocefisso, ora voglio giustizia” ha detto Teresa. I genitori diAndrea negano la sua omosessualità, anzi la madre dice che già da varianni il ragazzo fosse segretamente innamorato di una sua compagna diclasse, invece l’associazione Gay Center aveva da tempo denunciato lasituazione di bullismo che il ragazzo viveva a scuola perché dichiarata-mente omosessuale. Certo è che la vicenda di Andrea smuove gli animied innesca un acceso dibattito sulle conseguenze dell’omofobia pur-troppo ancora fortemente presente nel nostro Paese. Erika Carpinella

VO.LA., UN PROGETTO INNOVATIVOL'Associazione Vo.La. è nata nel 2002 da un gruppo di persone già im-pegnate in varie attività di volontariato, con la voglia unire le proprieforze per dare più efficacia al proprio impegno sociale. Lo scopo che siè posta è quello di operare per prevenire il disagio delle persone che sitrovano in situazioni di emarginazione in ambito locale, nazionale e in-ternazionale. Le prime attività intraprese sono state a sostegno di asso-ciazioni ed istituzioni già esistenti sul territorio milanese (la mensadell'Opera Cardinal Ferrari, il centro di prima accoglienza per ragazze indifficoltà La Zattera, la parrocchia SS.MM. Nazaro e Celso. Un passoalla volta sono nati poi dei progetti tutti dell’associazione. Oltre la Scuolacome percorso di alfabetizzazione di bambini stranieri alla lingua ita-liana. Nel 2003 un gruppo di volontari è stato tre settimane in visita allamissione dei padri della Sacra Famiglia di Maxixe in Mozambico, lì ènato il progetto: Il futuro in una borsa. La scelta coraggiosa dell’associa-zione Vo.La. è stata quella di non sostenere solo a distanza dei bambinima di dare una chance ai ragazzi - che altrimenti non avrebbero le pos-sibilità economiche di proseguire gli studi - erogando loro delle borse distudio per frequentare la scuola pre-universitaria e l’università. Il pro-getto è davvero “rivoluzionario”, perché quello che viene chiesto in cam-bio a questi ragazzi, oltre ovviamente alla frequenza dell’iter di studi eal superamento degli esami, è di andare oltre la mentalità assistenziali-stica a cui troppo spesso vengono abituati, e “restituire il favore” ope-rando anche loro, all’interno del proprio tessuto sociale, con attività divolontariato locale. I borsisti dell’associazione Vo.La. hanno quindi datovita ad un nucleo di volontari operativi sul posto – vanno in visita ai de-genti dell’ospedale locale, a trovare i carcerati, ad animare i pomeriggidel centro giovanile. Per maggiori informazioni:www.associazionevola.org Maria Rosa Laria

NIENTE RICEVUTA FISCALE, NIENTE PAGAMENTO

Il negoziante non ti fa lo scontrino? Allora prendi la merce e vai via senzapagare! E' questa la regola che potrebbe entrare in vigore la prossimasettimana in Grecia per debellare la diffusa evasione fiscale. E se venissecopiata nel Bel Paese? Proprio cosi', suona strano ma per sconfiggerel'evasione fiscale il ministero dello Sviluppo della Grecia presenterà unanuova norma che sancisce che se non vi fanno scontrino o fattura in Gre-cia, potrete andarvene senza pagare la consumazione o quanto avete ac-quistato se non avrete ricevuto un regolare scontrino fiscale.Si tratta davvero di una misura eccezionale che non ha precedenti in nes-sun altro paese, ma come le cose semplici potrebbe davvero funzionare!E se venisse introdotta anche in Italia? Cosa ne pensate? Isacco Cicala

VASTO, GIOVANE DROGATO MASSACRA I GENITORI Non è il primo e purtroppo non sarà l’ultimo caso quello di Emidio Del Vecchio e Adele Tumini, coppia di pensionati uccisi dal proprio figlioda anni depresso e drogato. Emidio e Adele, rispettivamente di 78 e 72 anni, nel pomeriggio del 17 novembre sono stati massacrati a coltellatenella loro casa di Vasto, travolti dalla furia omicida di un figlio problematico, negli ultimi tempi in cura nel Centro di Igiene Mentale. Marco,37 anni, ha tentato in modo maldestro di nascondere i corpi dei genitori sotto al letto, poi è scappato senza meta e con poca lucidità per le stradedel centro storico di Vasto. A scoprire i corpi dei due anziani, i Carabinieri, che alle due di notte hanno fatto irruzione nell’appartamento, avvertitidalla figlia Nicoletta, preoccupata perché da ore nessuno rispondeva al telefono. Immediatamente sono partite le ricerche del principale indiziato,Marco, descritto dai vicini di casa e dalla stessa sorella come persona estremamente instabile. “Cosa volete da me, non ho fatto niente, smetteteladi perseguitarmi” ha detto ai Carabinieri che lo hanno fermato in zona loggia Amblingh con addosso il coltello insanguinato. Ha continuato adimenarsi e ad essere aggressivo anche in Caserma, dove interrogato, si è chiuso in un silenzio imbarazzante non fornendo alcuna spiegazionedel folle gesto. La cittadina abruzzese è sconvolta, ma in molti parlano di tragedia annunciata, in particolare i familiari dei coniugi, che ben co-noscevano le peripezie del giovane. “Marco non stava bene, la droga lo aveva distrutto e proprio per questo era un pericolo per quelli che glistavano più vicino” ha detto lo zio dell’omicida – “Chiedeva spesso soldi e quando non li otteneva, diventava violento: una volta, per le percosse,aveva mandato la madre in ospedale”. Erika Carpinella

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L’ATTUALITÀ, pag. 14 N. 1 GENNAIO 2013EVENTI DI STORIA E DI ATTUALITA

,FILARMONICA ECOFRIENDLY:

GLI SPARTITI SONO NEI TABLETSotto la direzione del francese Michel Tabachnik i 92 orchestranti dellaFilarmonica di Bruxelles, hanno suonato il “Bolero” di Maurice Ravel ele opere di Richard Wagner, con spartiti riprodotti su tablet. È la primaorchestra al mondo che utilizza i tablet invece degli spartiti musicali sufogli di carta, con grande soddisfazione del pubblico, dei musicisti e deldirettore. Qualcuno potrebbe definire l’esecuzione “una musica ben pococlassica”, ma rimane il fatto che la collaborazione tra cultura, arte e tec-nologia sia unica nel suo genere e ha visto l’unione delle forze di cias-cuna scienza in un modo che non si era mai visto prima. Ma non solo,eliminando gli spartiti cartacei l’uso del tablet permette inoltre dirisparmiare denaro: 25 mila euro per gli oltre 100 concerti programmatidalla Filarmonica durante l’arco di un anno, e con un clic si ha lo sparitocompletamente aggiornato. Il vantaggio che si otterrà dalla sostituzionedella carta con i tablet è enorme: ciò permetterà ai compositori di conseg-nare il lavoro all’orchestra molto più velocemente, di migliorare le co-municazioni tra i membri del gruppo ma anche di prendere appunti edannotazioni in tempo reale, fare delle correzioni rapide senza la necessitàdi trascrivere interi fogli di musica oltre che limitare l’impatto ambientalederiverebbe dall’ulteriore utilizzo della carta. Cristina Canci

UN TEAM D’ECCELLENZA PER ROMA CAPITALEIl dipartimento tutela ambientale e del verde U.O. promozione agricoltura situato in circonvallazione Ostiense191 è un esempio di pubblica amministrazione capitolina d’eccellenza. Il dipartimento U.O. Promozione Agri-coltura diretto dal Dott. Paolo Gramiccia e dall'On. Francesco dè Micheli assieme ad un team di impiegatipreparati nel settore e nelle competenze è riuscito in questi ultimi anni a rinnovare ed ampliare tutto il capitoloagricoltura del progetto Roma Capitale. Tante le innovazioni, dai “Farmes Market” dove i prodotti vengonovenduti a kilometri zero, agli “Orti Urbani”, all'istituzione dello “Sportello Unico Agricoltura”, al progetto“bonifica amianto”, all’ammodernamento “filiera del latte”, all’istituzione del “Tavolo Politiche Agricole” alPartenariato Comune di Roma, FAO, Biodiversity International, fino all'importantissima rivalutazione e rior-ganizzazione delle aziende agricole. Ad oggi sono sei, tutte aperte e funzionanti dove si possono trovare prodottiagricoli di ogni genere e tipo, e dove vengono svolte tantissime attività didattiche. Sul punto il dott. Gramicciaha precisato l'importanza dell'apertura delle fattorie educative spiegandone l’essenza: "La Rete delle FattorieEducative di Roma Capitale è un progetto pilota che ha l'obiettivo di mettere in rete le aziende agricole mul-tifunzionali per accogliere scolaresche, gruppi organizzati e famiglie per creare un collegamento diretto framondo agricolo e cittadini, per far conoscere l'origine dei prodotti agro-alimentari, la vita degli animali, i ritmistagionali del mondo agricolo. Nelle Fattorie i visitatori vengono coinvolti attivamente nella preparazionedegli alimenti, nella cura degli animali, nella coltivazione della terra. La Fattoria diventa concretamente unluogo pedagogico vivente. È l'esempio più prossimo di un contesto non chiuso in sé, ma vivo con le sue re-lazioni con altri contesti; è l'esempio dei "legami" che intercorrono tra uomo e ambiente. Nelle fattorie vengonoorganizzate per bambini e ragazzi attività che permettono di superare la tradizionale separazione tra obbiettivicognitivi, comportamentali, sociali, affettivi ed emotivi. Si scopre l'idea di complessità non astrattamente, maattraverso l'esperienza diretta. La fattoria rappresenta anche l'occasione di un "apprendimento linguistico" inquanto contenitore di parole, suoni, rumori, azioni. I ragazzi possono scoprire che bellezza e fatica sono stret-tamente legati. Possiamo affermare che esistono uffici pubblici dove perseveranza e serietà costituisconohumus vitale per il raggiungimento di ottimi risultati. Patrizia M. Frangini Klum

OSSERVATORIO INTERNAZIONALEIl diritto dei più forti

Il Trattato di Roma del 2002 ha istituito la Corte Penale Internazionale,con sede a L’Aja, per punire i crimini contro l’umanità. L’evento fu ac-colto come una grande vittoria della Giustizia. Ma c’é ben poco da esul-tare perché il Regolamento della Corte stabilisce che la sua giurisdizionepuò attuarsi solo se gli Stati (di cui si perseguono i crimini) hanno rati-ficato lo Statuto della Corte medesima. Finora tale Statuto non é statoratificato dagli U.S.A., dalla Russia e dalla Cina (che sono membri per-manenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e quindi titolari del dirittodi veto). Questi tre Stati, nell’ipotesi in cui commettessero crimini, nonpotrebbero essere inquisiti né condannati dalla Corte. In ambito interna-zionale, purtroppo, continua a restare in vigore il diritto dei più forti. IPaesi più potenti si collocano al di sopra della legge. In questi dieci annila Corte ha condannato ventisette persone appartenenti a sette Paesi afri-cani. Solo gli Stati deboli vengono messi sul banco degli imputati. Nonva bene.

Ecco chi manipola i mercatiIn seguito alle denunce presentate da Adusbef e Federconsumatori laGuardia di Finanza ha avviato indagini su attività illecite delle agenziedi rating (manipolazione dei mercati e aggiotaggio). Recentemente laProcura di Trani ha chiuso le indagini rinviando a giudizio sette persone:cinque dirigenti di Standard & Poor’s e due di Fitch. Dal maggio 2011al gennaio 2012 questi “analisti” avrebbero compiuto un “disegno crimi-noso per destabilizzare l’immagine dell’Italia nei mercati finanziari, al-terando il valore dei titoli di Stato italiani”. La Corte dei Conti haquantificato i danni (causati da tali valutazioni errate) in 120 miliardi dieuro. Il declassamento dell’Italia aveva provocato l’allontanamento degliinvestitori, danneggiando migliaia di piccoli risparmiatori. Inspiegabil-mente l’E.S.M.A. (European Securities and Markets Authority) ha attesofino a luglio 2012 per avviare un’indagine sulla questione. Che cosaaspettano la Commissione di Bruxelles e il Parlamento di Strasburgo peristituire un’agenzia di rating indipendente e imparziale, in grado di pro-teggere i risparmiatori da “analisti” imbroglioni? C.G.S.S.

IL (FINTO) PARLAMENTO

EUROPEOForse l’intento dell’Europa unitaaveva un senso geopolitico peravere un ruolo da protagonista trai vecchi e i nuovi giganti (Ameri-che, Asia, Russia) solo che questapresunta unità, non è stato un eser-cizio di convergenza tra volontàpolitiche e ancor meno tra volontàpopolari, ma è stata un progetto diburocrati che invertito il percorsocausando i danni che stiamo ve-dendo. La prima cosa che si do-veva fare era l’unità politica cosache è ancora lontano dal divenire enon lo sarà mai se non forse in ver-sione ridotta. Un popolo si uniscese si riconosce negli stessi ideali,nella stessa storia, nella stessaterra. Trovare queste cose inun’Europa dove le Nazioni che lacompongono si sono fatte la guerracertamente non è facile. Gli usuro-crati, coloro che hanno la reale pa-ternità dei trattati di Lisbona e diMaastricht, hanno pensato di rea-lizzare un finto Parlamento euro-peo per dare la parvenza didemocrazia ai popoli ed una bancacentrale, la BCE che avrebbe do-vuto essere realmente una bancacentrale per la comunità europeadell’eurozona. Il risultato pur-troppo è che in questo sistema in-garbugliato che ha veramente piùpotere è la Commissione europeache non ha alcun commissarioeletto dal popolo ma solo nomi-nati. Ecco che la burocrazia sa-pientemente mischiata alla fintademocrazia del Parlamento euro-peo, senza una banca centrale diproprietà del popolo europeo. Que-sta Europa dovrebbe essere com-pletamente ripensata su basiumane, popolari e sociali. È sola-mente un carrozzone costoso einutile. Giuseppe Turrisi

BERLUSCONI EMULO DI MUSSOLINI ?Berlusconi nel 2005 tentò di fare quello che Benito Mussolini fece all’ini-zio del ventennio. Mussolini dopo aver incontrato Ezra Pound compresel’importanza della sovranità monetaria e tentò di statalizzare il più pos-sibile l’emissione monetaria che è, come disse Giacinto Auriti, il sanguedell’economia. Se il denaro va sempre dal povero verso il ricco inevita-bilmente arrivano i disordini sociali, serve quindi un sistema che riportiil giusto denaro (moneta sociale e non moneta debito) fino alle più peri-feriche parti dell’economia cosi come fa il sangue con i capillari. Questolo sanno tutti, lo hanno già detto oltre che la scuola Keynesiana, anchedue scuole italiane volutamente dimenticate, quella di Federico Caffe equella dell’Hallesismo di Agostino Maria Trucco, ma di questo non sideve ne studiare ne parlare. Mussolini gestendo una serie di pressionicomunque nazionalizzò le banche di interesse nazionale e nel 1936 trovoil compromesso storico racchiuso nella frase “ente di diritto pubblico”,definizione che ancora oggi porta ad una marea di false interpretazioni.Tale frase che ha certamente un significato storico, ma oggi comincia adessere un alibi troppo scomodo per sostenere che la banca di Italia siapubblica, tanto è vero che dopo una inchiesta si scopri che solo il 5% èdi proprietà pubblica. In ogni caso il controllo della emissione monetariasotto il fascismo fu rigoroso ed ancora più rigoroso lo fu sotto la repub-blica sociale che addirittura porto il bilancio dello stato in attivo, ma tuttociò era l’esatto opposto di quello che volevano i banchieri internazionaliossia, “stati in debito” su cui speculare e guadagnare; sarà anche per que-sto che gli americani ci hanno liberato? Ma andiamo con ordine Berlu-sconi è di scuola steineriana e sa perfettamente cosa è la moneta debito,ma è anche un imprenditore e uomo di mondo per cui sa perfettamenteche per vivere bisogna esercitare l’arte dei compromessi giornalmente,in ogni caso nel 2005 attraverso Tremonti fece approvare la legge 262del 28/12/2012. Cosa c’era scritto in questa legge? Che in base al “vec-chio” articolo 3 dello statuto delle Banca d’Italia, le azioni dovevano ri-tornare in mano degli enti pubblici. Era un primo piccolo passo perriacquisire un po’ di sovranità dopo l’esproprio avvenuto nel 1992. OraBerlusconi scende nuovamente in campo per cosa? Ha troppo da perdereper realizzare quello che è giusto fare: “l’uscita dall’euro”.

Giuseppe Turrisi

SPARATORIA A SCAMPIAL’ultimo agguato di camorra, avvenuto nel cortile di una scuola maternaa Scampia, rientra ancora una volta nella guerra tra “girati” e “scissioni-sti” e risale al 5 dicembre, in una delle rare freddissime mattinate napo-letane, preludio dell’inverno natalizio. La vittima è Luigi Lucenti, 50ennepregiudicato che per sfuggire ai proiettili dei sicari si è rifugiato nell’an-drone di un asilo ma invano perché gli hanno ugualmente sparato 14colpi di pistola. Il tutto mentre nelle aule i bambini intonavano canzoninatalizie in vista della recita. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito ei bambini non hanno assistito all’omicidio né hanno udito gli spari. Gliinsegnanti si sono resi conto che un uomo era stato ucciso davanti al can-cello di ingresso hanno fatto uscire i piccoli da un’uscita secondaria. Nelgiro di poche ore dopo l’omicidio, si sono accesi su Scampia i riflettorimediatici di tutta Italia e il 7 dicembre si è recata all’interno della scuolateatro dell’omicidio il Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri:“L'escalation di morti nella nuova faida di Scampia (13 da giugno adoggi)“ ha detto il ministro Cancellieri rispondendo ai giornalisti al ter-mine di una riunione del Comitato per l' ordine pubblico e la sicurezza.“Le forze dell’ordine stanno lavorando molto bene, i clan sono in diffi-coltà e regolano i conti tra loro. Per contrastare la faida di camorra in attoa Scampia saranno assegnati militari in provincia di Napoli per liberarepiù forze di polizia da destinare all'area della nuova guerra di camorra eper rendere più vivibile la zona”. Erika Carpinella

NO ALL’EURO-TRUFFAChe l’euro sia una truffa oramai ne sono quasi consapevoli tutti, certamenteè difficile capirlo perché la sua introduzione è stata fatta con grande pro-paganda, ma allora non furono chiariti esattamente i rischi connessi al fun-zionamento anomalo della BCE, che non è di fatto una banca centrale masemplicemente una banca sostanzialmente privata che non sostiene le eco-nomie nazionali ma si limita semplicemente a badare alla sostenibilità dellasua moneta. Ora l’euro è una moneta senza stato cosi come gli stati chel’hanno adottato sono senza moneta. Infatti gli stati dell’euro sono obbli-gati ad affittare l’euro a costi decisi dal mercato, una entità innaturale edimpersonale che decide se la stessa banconota da 100 euro costa 1 eurooppure 3 o 4. La follia di questa macchina assassina è che la stessa banco-nota viene acquistata ad un costo diverso se ad acquistarla è la Grecia, laSpagna, l’Italia o lo Germania ora e chiaro che chi compra meno il denaroè più facilitato, valga l’esempio di un mutuo al 3% o al 7% il primo saràpiù facile da restituire. Ora in una situazione di globalizzazione in cui sispostano le produzioni da una parte all’altra del mondo e dove si giocagiornalmente con la finanza speculativa la situazione europea diventa di-sastrosa sotto il profilo della restituzione degli interessi. Infatti se io ha unlavoro posso pagare il mutuo diversamente sarà impossibile, lo stesso di-casi per gli stati trasformati in SPA che se non producono (PIL) non pos-sono attingere al denaro. Tutto questo è dovuto all’applicazione della teoriadella moneta debito e del neoliberismo che tutto realizza eccetto la crescitasociale. Questa teoria economica ci è stata imposta nonostante il fallimentodi altre realtà in cui era già stata messa in atto (vedi Argentina).

Giuseppe Turrisi

SINDROME DEL POTERE

Spesso si fa fatica a raggiungere ilpotere per poter governare. Poi ilraggiungere quella posizione di-venta un motivo per non lasciarlopiù. Il fatto di faticare molto perraggiungere posti di potere di-pende anche da chi il potere lo de-tiene e non lo vuole lasciare perchépensa di essere il migliore, di farecertamente meglio degli altri, per-ché gli spetta di diritto in quanto hafaticato molto per ottenerlo, ma so-prattutto ha la presunzione estremadi sapere cosa è bene per il popolosenza interpellarlo mai. La faticacompiuta per raggiungere il potereserve ad inselvaggire i potenzialifuturi aspiranti governanti ed inquesto periodo c’è un allenamentoa promettere ai propri sostenitoricose che un volta saliti al poterenon sono in grado di mantenereperché il periodo che è servito perraggiungere il posto di potere am-bito è servita anche ad istituziona-lizzarsi ossia l’arte di dare semprela colpa agli altri, dire di cambiaretutto per non cambiare niente, rac-contare balle su balle e soprattuttocercare di fare gli interessi proprie di qualche amico, e resistere alposto di potere il più possibile fin-ché il giro non ricomincia

. Giuseppe Turrisi

ELEZIONI: SI VINCEA COLPI DI CLICKSU FB E TWITTER

Forse la moda l’ha lanciata Obamanella campagna elettorale del 2008o forse proprio lo stesso inventoredi Facebook Mark Zuckerberg,fatto sta che da alcuni anni a questaparte per “arrivare” nelle casedegli elettori la televisione nonbasta più: ci vuole un uso spasmo-dico dei social network Twitter eFacebook. I famosi tweet e post(ossia le frasi che si pubblicanosulla propria bacheca) sostitui-scono i discorsi nei talk show tele-visivi. Ciò che è più importante èla fidelizzazione dell’utente inter-net, cioè assicurarsi che quest’ul-timo diventi un follower e seguapiù volte durante il giorno i pen-sieri del candidato politico di rife-rimento: un vero e propriobombardamento mentale che im-prime nell’utente l’immagine delpolitico e la sua corrente di pen-siero. Un tempo si diceva: un’im-magine vale più di cento parole,oggi si dice: i tweet valgono più dicento discorsi. Il Presidente degliStati Uniti Barack Obama si è affi-dato molto ai social network sianella prima che nella seconda cam-pagna elettorale, aggiudicandosiuna vittoria prorompente. E, rima-nendo in Italia, i due più grandi“seguaci” del metodo Obama sonoBeppe Grillo e Matteo Renzi chepiù di qualsiasi altro politico hannopostato, twittato e caricato foto evideo sui loro blog/siti/ social di ri-ferimento. In questo mondo sem-pre più “internalizzando”si èadeguata anche la televisione, pro-ponendo nel corso delle trasmis-sioni e dei talk show di naturapolitica, cyber spazi dove lo spet-tatore da casa può intervenire scri-vendo i post dai propri smartphoneo tablet. “Il confronto dei candidatialle primarie su Sky è stata la tra-smissione italiana più commentatain tempo reale sui social network”dice Vincenzo Cosenza di Blog-meter.it, uno dei portali dedicati al-l’analisi delle mutazioni che isocial network generano nelmondo della comunicazione. Sipensa di sostituire il telecomandoAuditel con uno smartphone perpermettere di analizzare in temporeale il feedback dei telespettatori.

Erika Carpinella

LA SANITÀ NON È IL TITANICIl monito dell’ex premier Mario Monti sull’insostenibilità futura dellaspesa sanitaria non rappresenta, in fondo, una grande novità. Da tempoi dati del Censis evidenziano che in cima alle “top ten” delle paure degliitaliani vi sono la perdita dell’autosufficienza e l’impossibilità di soste-nere le spese mediche dimostrando, ancora una volta, che i cittadini sonopiù avanti della classe politica. Il problema è che il solo dire la verità,amara, non allontana la paura di finire con la badante o alla caritas perpagare le spese mediche. E’ facilmente intuibile che un mix pubblico –privato potrebbe aiutare anche nella sanità e, a tal proposito, è da regi-strare che le assicurazioni stanno affilando le armi per stimolare la do-manda delle polizze long term care (di cura a lungo termine) offrendoprodotti sempre più appetibili. Nello stesso tempo sarà necessario dosareil necessario risanamento con il sostegno alle fasce più deboli. La lottaagli sprechi, una migliore razionalizzazione e una sana gestione andreb-bero accompagnati da altre forme di finanziamento. Accanto ai fondi diprevidenza integrativi che stentano a decollare a causa dei salari che ten-dono a ridursi, si potrebbe riformulare la spesa medica privata che da in-dividuale potrebbe essere organizzata anche in forma collettiva. Si tratta,in sostanza, di rimodulare e adattare il welfare sanitario alle mutate con-dizioni mantenendo le peculiarità del nostro sistema sanitario nazionale.

Fiorella Ialongo

FIGLI UGUALI MA NON SEMPREE’ finalmente scomparsa nell’ordinamento giuridico italiano la distinzionetra figli legittimi e naturali che deve essere sostituita da quella unica di fi-glio. Formalmente sono uguali, sostanzialmente qualche differenza ri-mane ancora da limare. La legge approvata recentemente in via definitivariconosce un unico status giuridico, per cui mentre prima erano parificaticome figli ma non come nipoti, cugini, ora è riconosciuto anche il vincoloparentale e quindi i nonni, i fratelli, gli zii di entrambi i genitori sono pa-renti anche per la legge. Un aspetto da precisare ulteriormente riguarda il“diritto di commutazione”, ossia la possibilità di liquidare in denaro laquota spettante al figlio naturale da parte di quello legittimo, escludendoil “fratellastro” dall’asse ereditario. La norma che lo prevede non è stataformalmente abrogata, ma si deduce dall’equiparazione precedentementedetta. Su questo tema e su quello delle donazioni, si dovrà intervenire inseguito con dei decreti attuativi. Un altro aspetto da evidenziare è conte-nuto nell’art. 1 in cui si parla di “diritti e di doveri del figlio”, questo si-gnifica che anche i figli avranno degli obblighi formali: se vivranno infamiglia ed avranno un lavoro, dovranno contribuire al ménage familiare.I bamboccioni sono avvisati. Fiorella Ialongo

NATALE 2012: I MIEI 90 ANNI Tempi di significativi avvenimenti nell’Italia da poco unificata: la rivo-luzione industriale, le scoperte, le incertezze istituzionali, la dittaturafascista. La donna del ‘900 rafforzava la sua “grinta" nella professione enelle responsabilità sociali e politiche.I miei occhi verdi e cerulei si aprivano, curiosi e appassionati, allaconoscenza del mondo e del cielo. A 11-12 anni mi chiedevo il perché ditanti subbugli sociali. Seguivo il catechismo per prepararmi alla comu-nione e alla cresima, ma a scuola si imponeva la dottrina fascista e nonmancavano, a quel tenpo, botte, manganelli e persecuzioni. Mi si pre-sentava una visione della realtà storica piuttosto inquietante che avanzavasconvolta dalla guerra e dai bombardamenti. In quegli anni, grave fu ildramma familiare: i miei fratelli, Lidio e Ilario, rischiavano la vita; l’unoin prigione a Tunisi, e, l’altro, disperso in Russia, tornava invalido conle gambe congelate. Mio padre, colto dal bombardamento del Tiburtino,emergeva dalle macerie, salvo per miracolo. Ho vissuto gli anni oscuridella guerra, proclamata da Mussolini dal balcone di piazza Venezia, conpartecipazione civica e tensione.Abitavamo nel quartiere Prati-Trionfale, ricordo che vidi dalla finestrapassare le truppe tedesche lasciare in ritirata Roma, passando da vialeGiulio Cesare e Via Candia verso l'Aurelia. Dopo l'occupazione di Romaci trasferimmo in zona piazza Bologna. Durante il tempo di guerra oc-cupavo un posto in sostituzione di un combattente agli Uffici delle Im-poste. Ricordo che andai a fare la mia prima fototessera. Dopo qualchegiorno la trovai in bella mostra esposta in vetrina ingrandita. Entrai un po'infuriata dal fotografo e la feci togliere. Lì venivano i rappresentanti dellegrandi ditte, come quella cinematografica, per trattare il pagamento delleimposte. Da una di quelle aziende ebbi anche una proposta come attrice,che però rifiutai. Questo tempo fu reso ancora più drammatico dallamorte di mio padre, avvenuta nel 1950 e che mi segnò profondamente.A causa della mia fragilità di salute, alternavo periodi di degenza os-pedaliera con periodi di recupero e di studio con buon esito. Un percorsofecondo guidata da grandi maestri come lo storico Pietro Silva, il Profes-sore di Letteratura Vittorio Rossi, il pedagogista Professor Luigi Volpi-celli, il grande critico d’arte Valerio Mariani. Colui che mi guidòdefinitivamente nel progetto di insegnamento fu Gesualdo Nosengo,grande maestro e docente. Ricordo ancora la sua espressione quando,guardandomi negli occhi, mi disse: “Vai”, indicandomi la scuola delTiburtino III. Cominciai con i corsi di recupero serali per adulti e anal-fabeti. Indossavo un bel golf rosso e gli scarponi. Gli allievi, che veni-vano dopo aver lavorato tutto il giorno, si preoccupavano per il mioritorno a casa la sera e mi dicevano: "A Signorì, l'accompagniamo noi altram che qui la sera è pericoloso”. Poi, nella stessa scuola insegnai airagazzi disadattati e disabituati a stare in una classe scolastica. Lì mio im-pegno era quello di liberare i giovani dalla strada e dall'analfabetismo. Miricordo una madre che mi disse: "Professorè, i miei figli li mando al cin-ema, piuttosto che lasciarli in mezzo alla strada". I ragazzi cominciaronoa dimostrare senso di consapevolezza della vita di relazione dopo averperso, durante la guerra, senso di disciplina e di vita sociale. (continua)

Angela Abozzi Cecchetto

HALLOWEEN, CUI PRODEST?La consuetudine di festeggiare la notte di Halloween ha origine nei Paesianglo-sassoni verso la metà dell’Ottocento. La giornata del 31 ottobreviene celebrata per esorcizzare maghe e streghe di vario genere. Lo scopoé quello di ridicolizzare tutti gli operatori di pratiche malefiche e di sma-scherare gli imbroglioni. Con danze, dolcetti e scherzetti viene festeg-giata la vittoria del Bene sulle forze del Male. Si tratta di una festivitàcompletamente estranea al Cristianesimo. Ciononostante, da alcuni de-cenni, si sta diffondendo nei Paesi popolati prevalentemente da cristiani,nei quali da secoli esiste una tradizione carnevalesca. E’ compito dei so-ciologi e degli antropologi analizzare questa anomalia comportamentale.Forse alcune “festività” vengono enfatizzate artatamente dagli esperti dimarketing per incrementare il business commerciale. In tal caso, si puòdire che anche le ricorrenze più sciocche sono utili perché fanno girareil denaro nei mercati. Rosanna Sinopoli

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L’ATTUALITÀ, pag. 15N. 1 GENNAIO 2013 PROBLEMATICHE RELIGIOSE E DI ATTUALITA

L’INFANZIA DI GESÙPresentato in Vaticano il 20 novembre u.s. il nuovo libro di BenedettoXVI, dal titolo L’infanzia di Gesù (Rizzoli e Libreria Editrice Vaticana).Che cosa intendevano dire?, E’ vero? E in che modo mi riguarda? sonole domande che il Pontefice premette al suo nuovo libro, nel tentativo diinterpretare, ponendosi in dialogo con esegeti del passato e del presente,ciò che Matteo e Luca raccontano all’inizio dei loro Vangeli, sull’infanziadi Gesù. Il Papa spiega così le linee-guida della sua recente opera, espri-mendo anche la speranza che, molte persone ne traggano aiuto nel lorocammino verso Gesù. Il libro sull’infanzia di Gesù inizia con una rifles-sione sull’origine del Salvatore, a partire dalla domanda inaspettata chePilato fa a Gesù: Di dove sei tu? Benedetto XVI, dopo aver esposto le dif-ferenze tra le genealogie nelle versioni di Matteo e di Luca, ne mette inluce lo stesso senso teologico-simbolico: Il suo essere intrecciato nellevie storiche della promessa, e il nuovo inizio che, paradossalmente, in-sieme con la continuità dell’agire storico di Dio, caratterizza l’origine diGesù. Gesù dunque è creazione dello Spirito Santo, anche se la genealo-gia rimane importante. Così scrive il Papa: Giuseppe è giuridicamente ilpadre di Gesù, mediante lui egli appartiene, secondo la legge, legalmentealla tribù di Davide. E tuttavia, viene da altrove, ‘dall’alto’, da Dio stesso.Il mistero del ‘di dove’, della duplice origine ci viene incontro in modomolto concreto: la sua origine è determinabile e tuttavia è un mistero.Solo Dio è nel senso proprio il padre suo. La genealogia degli uomini hala sua importanza riguardo alla storia del mondo. Ciononostante, allafine, è Maria – l’umile Vergine di Nazareth – colei in cui avviene unnuovo inizio, ricomincia in modo nuovo l’essere persona umana.L’annuncio dell’Angelo: a Zaccaria della nascita di Giovanni Battista el’Annunciazione a Maria, costituiscono il tema del secondo ed ampiocapitolo. Qui il Papa confronta i due eventi e li presenta come adempi-mento di antiche profezie che fino a quel momento storico attendevanoil loro vero protagonista. L’Autore si sofferma sulle reazioni di Giuseppee soprattutto di Maria al messaggio inaspettato: turbamento, pensosità,coraggio, grande interiorità descrivono la figura della Vergine nelle pa-role del Papa. Rileggendo il dialogo tra Maria e l’Angelo, secondo ilVangelo di Luca, Benedetto XVI spiega che attraverso una donna Diocerca un nuovo ingresso nel mondo, dopo il fallimento dei progenitori.Bussa alla porta di Maria. Ha bisogno della libertà umana e, citandoBernardo di Chiaravalle, Dio non può redimere l’uomo, creato libero,senza un libero ‘sì’ alla sua volontà. Creando la libertà Dio, in un certomodo, si è reso dipendente dall’uomo: il suo potere è legato al ‘sì’ nonforzato di una persona umana. Maria diventa Madre attraverso il suo “sì”.E’ questo il momento decisivo: Attraverso la sua obbedienza – prosegue– la Parola è entrata in Lei e in Lei è diventata feconda. L’Autore spiegapoi il significato di tanti particolari della narrazione della nascita, che dasemplici fatti esteriori diventano parte della grande realtà in cui miste-riosamente si attua la redenzione degli uomini. In particolare, nel passodedicato alla presentazione di Gesù al Tempio, Benedetto XVI sottolineacome questa redenzione non sia bagno di autocompiacimento ma unaliberazione dall’essere compressi nel proprio io, che ha come costo lasofferenza della Croce.

IL NATALE È L’INCARNAZIONE DI DIONell’ Avvento, il tempo che precede il Natale, l’Evangelista Luca ripren-dendo dal profeta Isaia ( Vecchio Testamento) , ci presenta Il Precursore,ossia Giovanni Battista, e ci invita alla gioia, perché il Battista è un mes-saggero che annunzia il Re, ossia Gesù. Quando Elisabetta, sposa di Zac-caria e madre di Giovanni Battista, fu al sesto mese, l’angelo Gabriele fumandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una ver-gine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giu-seppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallegrati,piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole Ella fu molto turbatae si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo ledisse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco,concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Egli saràgrande e Dio, l’Onnipotente, lo chiamerà suo Figlio. Il Signore lo farà re,lo porrà sul trono di Davide suo padre ed Egli regnerà per sempre sulpopolo di Israele. Il suo regno non finirà mai. (Luca 1, 26 - 33)». … LoSpirito Santo discenderà su di Te, su di Te stenderà la sua ombra la po-tenza dell’ Altissimo” (Luca 1,35). Sono queste le parole, pronunciatedall’Angelo a Maria, che annunciano il mistero dell’Incarnazione, ilgrande evento della storia della salvezza. L’Incarnazione del Verbo restal’evento e la verità di fede cristiana fondamentale che in certo senso in-clude tutte le altre: costituisce l’evento decisivo col quale Dio, l’Eterno,il Creatore infinito e trascendente ha varcato la soglia della differenzaqualitativa con la creatura e si è unito ad essa inserendosi nella sua vita,nella sua storia. L’evento attraverso cui “il Lontano si è fatto vicino”,all’uomo e al mondo è stata data una garanzia di significato, di dignità,di valore incondizionati. I protagonisti di questo mistero sono da unaparte le tre Persone della SS. Trinità e dall’altra una giovanissima donna,Maria, che rappresenta l’umanità con cui Dio desidera dialogare e stabi-lire una comunione di amore. Maria, nel silenzio ed in meditazione, sirende Figlia obbediente e disponibile al disegno del Padre, accoglie ilFiglio come Madre, collaborando con lo Spirito Santo come sua Sposae Alleata fedele. ,Il mistero dell’Incarnazione, di cui facciamo memoriagià nella novena di Natale, oltrepassa la nostra capacità di comprensionee la stessa attesa di salvezza dell’uomo. Il modo scelto da Dio per farsipresente e vicino agli uomini è una risposta all’anelito umano alla sal-vezza e alla rivelazione, che possono essere intese anche come compi-mento e accoglienza del significato della vita stessa. In questo periodo diAvvento, Maria, la “piena di grazia” ci invita ad ascoltare la voce di Dioche parla nel silenzio. “È Natale ogni volta che ad un fratello gli tendi la mano. È Natale ognivolta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro. È Natale ogni volta chenon accetti quei princìpi che relegano gli oppressi ai margini della so-cietà. È Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertàfisica e spirituale. È Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi li-miti e la tua debolezza. È Natale ogni volta che permetti al Signore di ri-nascere per donarlo agli altri”. (Madre Teresa di Calcutta)

DIALOGO ECUMENICOa cura di Aurora Simone Massimi

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LA BIOETICA NELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA(Quinta parte). Ma lo scontro reale non è tra civiltà, lo scontro vero è tra visioni del mondo. Esso non è tanto da intendersi traidentità politiche omogenee e contrapposte, tra elementi esterni delle civiltà, è piuttosto da rilevare già all’in-terno di questi grandi raggruppamenti. Uno scontro di prospettive, di sistemi culturali e di riferimenti attraversaogni tipo di civiltà. Uno scontro sostanziale che di fatto sta lacerando lo stesso occidente, malgrado la sua ri-cerca – di tipo estetico per lo più – di una identità comune e condivisa. Non è tanto se tu o io siamo religiosi,o se la religione è un elemento che cattura il nostro interesse. È che la religione è ritornata ad essere il fattorecentrale nella vita politica, economica e sociale. E non ce lo aspettavamo. Per anni siamo stati colpiti da unaforte miopia secolare, da una sostanziale incapacità a vedere e a capire l’importanza della religione nella vitapubblica. Per lungo tempo le nostre categorie sono state: conservatori/progressisti; destra/sinistra, con pochealtre variazioni. Questa improvvisa colorazione “religiosa” ci ha sorpreso. Lo stesso linguaggio si è scopertoinadeguato, tant’è che etichettiamo come fondamentalisti tutti coloro che nella religione hanno la loro chiarae unica matrice di riferimento. Il fondamentalista è il fanatico e l’ossesso, il pericoloso e l’esagerato, l’irrile-vante e qualcuno da temere. E come sempre facciamo quando non abbiamo più risorse, categorizziamo invecedi ascoltare, osserviamo e critichiamo invece di provare a comprendere, giudichiamo invece di cercare dicapire. Allora la prima cosa che possiamo fare è lavorare per comprendere le varie civiltà in questa società ora-mai multiculturale. La libertà religiosa è da sempre il motore fondamentale dello sviluppo e del riconoscimentodi tutti gli altri diritti umani, quindi di formazione di civiltà democratiche: nessuna realpolitik, nessun interessea breve termine può eludere la centralità di quest’obiettivo. La libertà religiosa tocca il cuore della vita, del-l’impegno umano e sociale, delle prospettive per le quali vale la pena di vivere e morire. Nessuna vera ricerca,nessuna lotta per la libertà e la democrazia, ovunque nel mondo, può prescindere da essa o tanto meno ignorarlae chi meglio della Dottrina Sociale della Chiesa può fungere da catalizzatore di quel pensiero od azione chevalorizzando il magistero sociale cerca di unire quei germi di bene per un percorso sempre più valido tra le variediscipline del sapere affinché si apra sempre più un orizzonte di speranza nel tempo per tutta l’umanità.

Pierluigi Vignola

LA CAPPELLA SISTINA E’ IN

PERICOLOLa Cappella Sistina (Musei Vati-cani), fu costruita tra il 1475 e il1481 per volere di Sisto IV (al se-colo Francesco della Rovere), dacui prese il nome, salito al sogliopontificio quattro anni prima. LaSistina, oltre ad ospitare i grandi ca-polavori di,,, ecc… è una delle treCappelle Papali del Palazzo Apo-stolico Vaticano. Venne costruitasopra una precedente cappella, laCappella Magna, struttura di ori-gine medioevale, i cui lavori ebberoinizio nel 1277 per volere di PapaNiccolò III. Essa è conosciutaanche per essere l’importante sededel conclave (dal latino cum clave,cioè “chiuso con la chiave”), l’as-semblea dei cardinali che si riunisceper l’elezione del nuovo Pontefice.La sera del 31 ottobre 1512, ai Ve-spri della vigilia di Ognissanti, IlPapa svela la Volta della cappellaSistina; cinquecento anni dopo il di-rettore e sovrintendente dei museivaticani, il Dott. Antonio Paolucci,torna a parlarci di questo capola-voro citando le parole di un grandestorico dell’arte di fine ottocento,Heinrich Wölfflin, che affermava:“Quei mille metri quadri di pitturasono come un torrente montano,che irrompe con forza rapinosanella storia dell’arte europea”. Mala preoccupazione più grande per ildirettore, di fatto è la conservazionedella cappella stessa, minacciata daoltre cinque milioni di visitatoril’anno, ventimila visitatori al giornoche portano polvere, rilasciano ani-dride carbonica, sudore ed umidità,innalzando notevolmente la tempe-ratura dell’ambiente. Per questo ildirettor Paolucci ci spiega che oc-corre una manutenzione costante eprogrammata e che presto verràistallato un nuovo impianto di con-dizionamento atto a preservare unbene così prezioso. Daisy Alessio

CONFERENZA A MARCONIAL’Associazione culturaleCe.C.A.M., con sede in piazza Elet-tra, Marconia (Pisticci-Matera), haorganizzato il 7 dicembre u.s.un’interessante conferenza sul tema“I valori della famiglia ispirati allaFamiglia di Nazareth”, con introdu-zione di Giovanni Di Lena (Presi-dente Cecam) e relazione di FaustaLosquadro (scrittrice ). L’Associa-zione informa che è aperto il tesse-ramento per l’anno 2013.

PREGHIERA MARIANA Al Santuario Maria SS. del BuonConsiglio di Torre del Greco sec-onda serata mariana di preghieramensile programmata, il 26 di ognimese a partire dal mese di ottobre2012 e fino al 26 aprile 2013, daMons. Nicola Longobardo, parrocodel Santuario Maria SS. del BuonConsiglio, coadiuvato dal vicarioparrocchiale don Antonio Smar-razzo, in preparazione della Festadella Madonna del Buon Consiglioche si terrà a Torre del Greco alSantuario Mariano fondato da donRaffaele Scauda, dal 24 al 26 aprile2013. Parteciperanno in pellegri-naggio anche i fedeli della parroc-chia Maria SS. del Buon Consiglioe S. Antonio di Torre Annunziataaccompagnati dal parroco donGiuseppe Conca.

Il Portavoce: Francesco Manca

MONS. LEMMO ALSANTUARIO MARIA

SS. DEL BUON CONSIGLIO

Domenica 18 novembre u.s. la Co-munità pastorale del SantuarioMaria SS. del Buon Consiglio e ifedeli del quartiere Leopardi diTorre del Greco hanno accolto, conil parroco Mons. Nicola Longob-ardo, il Vescovo ausiliare di NapoliS.E. Mons. Lucio Lemmo. Nellamattinata presso la Sala “ Card.Corrado Ursi” ha avuto luogo l’in-contro regionale delle sedi e dellesezioni A.I.A.P. (Associazione Ital-iana Amici del Presepe) organiz-zato dalla sede “Antonio D’Auria”di Torre del Greco. “Quasi certa-mente per Natale presso il Santu-ario del Buon Consiglio – hadichiarato Mons. Nicola Longob-ardo – sarà inaugurata una mostrapermanente di presepi a curadell’A.I.A.P. sede “Antonio D’Au-ria” di Torre del Greco; si pensa,inoltre, di avviare un laboratoriopermanente di arte presepiale per igiovani desiderosi di apprendere letecniche per realizzare presepiartistici.” Durante la serata sonostati presentati le i progetti chel'Associazione Progetto Famigliasta portando avanti in Ucraina dadiversi anni. Il Portavoce

Francesco Manca

LA BELLEZZA DEL CREATOIl tema fondamentale della ragione e della fede è la creazione. S. Agostinocommentò per quattro volte i capitoli della Genesi, perchè il tema dellacreazione, che riguarda l'uomo, l'universo,Dio, che creò tutto dal nulla,gli suscitava tanta meraviglia constatando la bellezza del Creato. Il rap-porto tra l'uomo e Dio, iniziato dalla creazione, fa capire che l'uomo è na-turalmente orientato verso Dio Creatore. Nel cammino di ricerca l'uomotrova aperte due strade : quella del mondo sensibile e quella del mondo in-teriore dello spirito. L'universo, creato dal Sommo Dio, è ordine, armonia,bellezza, gloria. La sapienza greca ha saputo trasmettere alla spiritualitàoccidentale la concezione del mondo come cosmo. Si trova confermanella Bibbia, là dove si dice che Dio ha creato il Mondo dal nulla, cioè dalcaos, che vuol dire “vuoto”. Dio Onnipotente, con la sua grande azionecreatrice, ha compiuto un'opera imparagonabile di bellezza. Il male fisicodipende dal fatto che la natura è limitata, mentre il male morale derivadal cattivo uso della libertà umana, dal disordine della volontà. S.Agostinostudiava l'uomo per conoscere Dio e studiava Dio per conoscere l'uomo,ma è proprio la creazione divina a fondare il rapporto tra il Creatore e lacreatura. Ecco perchè restiamo ammaliati e gioiosi nell'ammirare il sole,la luna, miliardi di stelle, miliardi di esseri viventi. Mario Coletti

FRANCESCO D’ASSISI, PATRONO D’ITALIAFrancesco d’Assisi è l'uomo che sposò Madonna Povertà e cercò con tenacia di cambiare il mondo. Era natonel 1182 ad Assisi ed era figlio di un ricco commerciante, Pietro di Bernardone, che commerciava stoffe espesso si recava in Francia. La madre si chiamava Chiara Frugoni, detta Madonna Pica. Da giovane Francescoconobbe non solo la lingua latina, ma anche quella francese. Fu attratto in giovine età dalle imprese cav-alleresche e dalle arti cortese, partecipando alla guerra tra Assisi e Perugia, finendo prigioniero per circa 1anno nel 1202. Nel 1205 si recò in Puglia per combattere da volontario con le milizie pontificie, guidate daGualtiero di Brienne, ma, giunto a Spoleto, si ammalò gravemente. Durante questa malattia ebbe una visione,che lo convinse a tornare ad Assisi, dove si dedicò alla preghiera, alle opere di solidarietà e alla penitenza. Nel1207 in pubblica piazza riconsegnò tutti i suoi abiti al padre davanti al Vescovo di Assisi. Da quel giornoFrancesco si dedicò alla vita di povertà. Francesco non si limitò ad una pratica di ascetismo eremitico, bensìalla diffiisione della parola di Gesù, attraverso l'esempio. Nel 1210 si recò a Roma per ottenere l'approvazionealla sua Regola dal Papa Innocenzo III, che concesse a Francesco ed ai suoi seguaci anche la tonsura.S.Francesco si dedicò a predicare agli uomini l'ideale della purezza evangelica. Stabilitosi con i suoi seguacinella Porziuncola, che divenne il Centro del francescanesimo, si adoperò a diffondere il movimento francescanoin tutto il mondo. Nel 1219 S.Francesco raggiunse in Egitto l'esercito crociato, indi si recò nel campo del Sul-tano, che gli permise di predicare agl'infedeli e di recarsi in Palestina. Nel 1220 tornò in Italia e, facendo sostaa Vicalvi, ameno e pittoresco paese del Basso Lazio, vi fondò un Convento, dove gli apparve un angelo conun’ampolla piéna d'acqua, che gli fece capire che poteva divenire sacerdote se la sua anima fosse pura comel'acqua. Nel suo soggiorno a Vicalvi fece con un bastone sgorgare dal terreno una fontana, dove anche ora ifedeli prelevano l'acqua. Nella notte di Natale del 1223 Francesco rappresentò nel bosco di Greccio per laprima volta la Natività nel Presepio. Nel 1224, mentre si era ritirato alla Verna, Francesco ricevette le stimmate.Poi si ammalò gravemente tornò ad Assisi. Sapendo che la sua fine era prossima, si fece trasferire alla Porzi-uncola, dove dettò il Testamento, che volle fosse considerato come supplemento alla sua regola. S.Francescomori nella notte tra il 3 o 4 ottobre del 1226. Nel 1228 il Papa Gregorio IX lo proclamò santo e Papa Pio XJIlo proclamò Patrono d'Italia. Mario Coletti

LIVIO TEMPESTA, ANGELO DI BONTÀLa famiglia Tempesta proviene da Guagnano (Lecce). Pasquale Tempe-sta, a Roma nel momento in cui infuriava minacciosa la guerra, ricoprivaincarichi nella Diplomazia Internazionale, Ispettore Generale di PubblicaSicurezza presso la Città del Vaticano e Capo degli Uffici di Segreteriadel Concilio Vaticano II. Livio nacque il 20 novembre 1941, nel quartiereTiburtino, ove il crepitio delle bombe era continuo, assordante, deva-stante. La Famiglia Tempesta si salvò miracolosamente. Il bimbo cre-sceva nella semplicità, nell’ubbidienza, come moltissimi coetanei.Giocava con amici occasionali: ricchi, poveri, senza distinzione.Apprezzava la bontà ecresceva in lui l’amore verso quelli che le circo-stanze della guerra, della fame, della morte, avevano reso aridi. Frequen-tava le classi elementari all’Istituto Marcantonio Colonna, quando nel1950 fu colpito da una malattia incurabile e devastante. Nonostante latenera età era consapevole della precarietà del suo stato di salute, chepeggiorava rapidamente; tuttavia studiava con impegno e giocava con icompagni di scuola. Era attratto da chi era sofferente e povero e si indi-gnava verso chi compiva azioni non conformi alla normalità. Il suo idoloera Gesù Bambino; era ammaliato dalla sua Bontà. Sul letto di morte nel1951, quando nulla si poteva fare per salvarlo, pronunciò le parole chegià aveva scritto di suo pugno sul diario scolastico e che risuonano ancoroggi come un messaggio, rivolto ai bambini e agli educatori: nel mondonon ci devono essere bambini cattivi; tutti i bambini devono essere buonicome Gesù Bambino, che è tanto buono e ci vuole tanto bene.Appena morì, circonfuso dalla luce dell’innocenza, fu acclamato “An-gelo di Bontà”, parole scolpite sulla Sua tomba, nella Cappella della Fa-miglia Tempesta a Guagnano (Lecce).

Bozza Programma 62a edizione

CENTRO NAZIONALE DELLA BONTA’ NELLA SCUOLAPremio Livio Tempesta, Roma 21 gennaio 2013, Ore 10.Basilica di Santa Maria in Ara Coeli. Messa Celebrata da p. RosarioPiazzolla, assistente ecclesiastico del Centro. Seguirà l’Accensione dellaLampada della Bontà. Ore 14,30 Saluti delle personalità presenti. Ceri-monia Premiazioni: Livio Tempesta, Presidente della Repubblica, p.Lucio Migliaccio. Inoltre si assegneranno Attestati di Merito Prof. An-tonio Lerario (Presidente) Cell. 368.3260171 [email protected]

IL S. NATALE NON E’ CONSUMISMO

Festeggiamo il S. Natale in chiesa e incasa davanti al Presepio, contemp-lando il mistero dell'incarnazione edella nascita del Figlio di Dio con lostesso stupore che invadeva il Cuoredi San Francesco d'Assisi in quellanotte di Greccio. Riflettiamo che alFiglio di Dio è bastata una miserastalla e il fiato di un bue e di unasinello. L'Uomo-Dio Gesù, nato aBetlemme, c'invita a metterci in cam-mino verso il profondo di noi stessiper ritrovare la coscienza come unicae vera casa dell'ordine e della tranquil-lità. L'umiltà è la parola rivoluzionariadel Natale. Il mistero del Natale c'in-segna che l'essenza del cristianesimonon risiede nell'originalità della suadottrina, ma nella persona di Gesù,carne di Dio. In Lui infatti, Dio,scegliendo il cammino dell'umiltà,viene ad abbracciare l'uomo, tutti gliuomini. Io mi ritengo un granellinodel mondo e tutto ciò che riesco a re-alizzare con articoli e poesie sonoopere del mio cuore e della mia mente,illuminati da Dio, Gesù e Maria, per-ciò la gloria vada a Loro e non allamia misera persona. Mario Coletti

e-mail : [email protected]

“DESIDERIO D’AMORE” “Amor che nulla amato amar perdona”: con queste pa-role il magistrato e scrittore barese Gianrico Carofiglioha iniziato la sua lezione d’amore al teatro Tor di Nonaqualche settimana fa. È stata una interessante conver-sazione dove Carofiglio ha parlato del desiderio cheha a che fare con l’amore. Sicuramente la materia deldesiderio è difficile e sfuggente ma il noto scrittore hasaputo presentarla al suo pubblico è il verbo desiderareavvertire la mancanza e un sinonimo di desiderio è ten-tazione mentre il suo contrario è odio, fastidio, noia,antipatia, nausea, sazietà. Norberto Bobbio ha affer-mato che il desiderio è un alone di senso e che c’è unaparte gassosa attorno a questa parola. In effetti il desi-derio può essere descritto con la metafora del fuoco: lafiamma in un camino con le lingue di fuoco che si ab-bassano e si alzano. Caro figlio analizza l’ingiunzionedivina, il nono Comandamento” Non desiderare ladonna d’altri” in cui vede molteplici e intrinseci aspettidel desiderio; ad esempio il desiderio di Saffo non è ildesiderio della persona amata, ma il di un’altra vita, diun’alternativa. Metafore del desiderio sono il buio, ilvento, territori orie, canzoni raccontano di uomini edonne che desiderano ciò che è proibito agendo sottoun impulso irresistibile: da una parte il tranquillo me-nage dei rapporti e dall’altra il “fuoco sotto la cenere”.Anche l’invidia è collegata al desiderio: desiderarequello che ha un altro a tutti i costi è un sentimento pa-tologico, l’invidia può essere positiva se porta alla pul-sione, allo stimolo di arrivare ad un obbiettivo, a unameta. Si è felici di essere oggetto del desiderio? Sichiede Carofiglio. E il pubblico risponde: non sempre,soprattutto quando il desiderio è portato all’estremo.Infine lo scrittore conclude che il desiderio non si puòinibire, ma si può disciplinare in modo che diventi unafiamma non pericolosa perché non è l’amore che nonmuore mai, è il desiderio che non muore mai.

Maria Rosa Nicastri

LA SCUOLA VA A TEATROA Palazzo Valentini, presso la sala Peppino Impa-stato, l'Agis, in collaborazione con la Provincia diRoma, ha presentato due progetti rivolti agli stu-denti che amano l'arte del teatro: “La scuola va ateatro” e “Premio Teatro Giovani”. Il primo, “Lascuola va a teatro”, è un catalogo per l'attività tea-trale, destinato alle scuole di ogni ordine e grado,uno strumento formativo, culturale e didattico, cheoffre ai docenti la possibilità di scegliere per i lorostudenti tra oltre 60 spettacoli. Il secondo, “PremioTeatro Giovani”, è un progetto che avvicina i gio-vani all'arte teatrale. Offre a venticinque studentidell'ultimo anno delle superiori di assistere a 25spettacoli. Inoltre, viene assegnato un premio perle diverse categorie teatrali.Questo primo Catalogo Agiscuola raccoglie unascelta di 60 spettacoli fra i cartelloni delle operepresentate per la stagione 2012 - 2013. Si tratta diun percorso ideale che inizia dai personaggi-mitodella nostra civiltà, volge lo sguardo attento agli au-tori del passato, del presente e sui più importantitemi di attualità. La dott. Luciana della Fornace,presidente nazionale dell'Agiscuola, ha illustrato ilprogetto e le iniziative dell'Agiscuola per l'educa-zione teatrale. Il presidente della provincia di RomaNicola Zingaretti, intervenuto alla conferenzastampa, ha detto: “Questi progetti propongono allescuole il buon teatro per aiutare gli studenti nel loropercorso formativo. La scuola, infatti, deve essereil luogo fondamentale della formazione di un futurocittadino. Il valore aggiunto del nostro Paese deveessere la creatività e lo studio, l'unica possibilità perl'Italia di rialzarsi. Bisogna sostenere la culturacome fondamento dell'essere comunità.”

Angela Abozzi Cecchetto

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L’ATTUALITÀ, pag. 16 N. 1 GENNAIO 2013

Qualità e cortesia al servizio della clientela, anche a domicilio.

UN DELIZIOSO COFFEE-SURPRISE

Comitato d’Onore del periodico “L’Attualità”Presieduto da Mons. Sen. Viktor Busà,

Lord Presidente del Parlamento Mondiale per la Sicurezza e la Pace,a cui spetta il rango di Capo di Stato, a norma della Convenzione di Vienna del 1961.

On. Alfredo Arpaia (Presidente Lega Italiana Diritti dell’Uomo); Prof. Andrea Bixio (Ordinario Sociologia,Univ. La Sapienza, Roma); Prof. Giorgio Bosco (Ambasciatore); Conte Prof. Fernando Crociani Baglioni;Prof. Claudio De Rose (Presidente Onorario Corte dei Conti); Prof. Francesca Ferragine (Psichiatra-Psico-terapeuta); Duca Riccardo Giordani, Duca di Willemburg; On. dott. Albano Laporta (P.M.S.P.); on dott. Gia-como Leopardi; Prof. Giuseppe Lembo (sociologo); Amm. Stefano Madonna; Sen. Col. Giancarlo Martini(P.M.S.P.), On. dott. Pasquale Moncada (P.M.S.P.), Gen. Stefano Murace (Aeronautica Militare); Gen. EnricoMuzi (Guardia di Finanza); Gen. C. A. Rocco Panunzi; Comm. Dott. Rodolfo Ricottini (medico chirurgo);Prof. Tito Lucrezio Rizzo (Consigliere Capo Servizi del Quirinale); Prof. Natale Santucci (neurochirurgo);Comm. Giancarlo Serafini (presidente Lions Roma Palatinum); Gen. C. A. Bruno Simeone; Prof. GiulioTarro (Scienziato, PhD-Md).

L’ATTUALITÁ

Direttore responsabileSen. Prof. C. G. S. Salvemini

Parlamento Mondiale Sicurezza e Pace

(cell. 347.0333846)Vice Direttore Editor’s

Salvatore VeltriVice direttori:

Florinda Battiloro, AdalgisaBiondi, Paolo Macali,

Liliana Speranza, Gabriele Zaffiri

COMITATO DI REDAZIONEElena Andreoli, Antonio Bartalotta,Flora Battiloro, Lisa Biasci, BiagioBonetti, Mauro Boschetti, Liana Botti-celli, Gianfederico Brocco, ValentinaCerenza, Mario Coletti, Antonietta Del-Bue Prencipe, Nicoletta Di Bello,Gabriella Di Luzio, Michele Forte,Andrea Lando, Pier Luigi Lando,Giovanni Maggi, Antonietta Mancuso,Alessandro Massimi, Mario Monica,Lucilla Petrelli, Simonetta Scafi, AuroraSimone Massimi, Liliana Speranza,Nico Valerio, Franco Vivona, AmeliaVolpato, Leonardo Zonno.

Capi Redattori RegionaliLombardia: Ferruccio Ciavatta.Piemonte: Nino Nemo.Valle D’Aosta: Pietro Buttiglieri.Trentino-Alto Adige: G. Giordani, Lara Cavaliere.Friuli-Venezia Giulia: Pietro Jacono Veneto: Gilberto Antonioli. Liguria: Carmela De Nitto.Emilia Romagna: Vincenzo Scozzafave (Inviato speciale)Toscana: Silvia Renzi.Marche: Ivo Costamagna. Umbria: Cosimo Roberto VentoLazio: Lucilla Petrelli, Antonio Bartalotta. Campania: Florinda Battiloro. Abruzzo: A. De Frassina, E. Vanni. Molise: Maria Cristina Bernardo. Puglia: Marianina Sponzilli.Basilicata: Pierluigi Vignola, Giovanni Di Lena. Calabria: Antonio Bartalotta, Michele Biafora.Sicilia: Albano Laporta, Pietro Fratantaro.Sardegna: G. Lutzu, V. Licari, M. Contini.

REDAZIONI ESTEREArgentina: Pino Aprigliano Belgio: Francoise VercruysseBolivia: Emma Rosario Imanà Canada: Giuseppe CannizzaroCina: Pietro FiocchiCostarica: Olga Coll Croazia: Sania MihalinaFederazione Russa e C. S.I.: Pietro FiocchiFrancia: Maria Salamone Germania: Giancarlo Sordon Gran Bretagna: E. Caprarella, C. Di Massimo Olanda: Teresa Van Der Hallen, Tosca Poggialini Portogallo: Maria RegoRomania: Eugen EvuSerbia: Dubravka StegnjaicSpagna: Maria Josè Vidal VidalSlovacchia: Marina HostacnaUcraina: Nataliya KudrykUsa: Teresinka Pereira, Maristella Santambrogio

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A1 FEMMINILE È CAMPIONE D’ITALIA Rovereto (TN) - Il Tennis Club Nomentano è Campione d’Italia! Nelloscorso mese di dicembre si è disputata la finale di A1 femminile a Rove-reto tra il TC Prato ed il Club Nomentano. Le brave tenniste della squadracapitolina, nel primo anno di permanenza in A1, si sono laureate campio-nesse d’Italia in una partita senza storia vincendo con un rotondo 3 a 0.Questi i risultati degli incontri Carolina Pillot (N) b. Corinna Dentoni(P) 7-6(5) 6-4 Marina Shamayko (N) b. Alexia Virgili (P) 5-7 6-1 6-2Karin Knapp (N) b. Maria Elena Camerin (P) 6-3 1-6 6-3. Le ragazze ri-vali del Tennis Club Prato possono recriminare di essere state battute peril terzo anno consecutivo in finale. A guidare le ragazze romane il capi-tano Fabrizio Zeppieri che si è avvalso nei momenti più delicati del cam-pionato di Karin Knapp. È stata infatti proprio la tennista di Brunico apiegare sui campi di Rovereto Maria Elena Camerin al termine del matchpiù avvincente (6-3, 1-6, 6-3), dopo 2 ore e 11 minuti di gioco. Il primosingolare, ai fini della vittoria finale, è stato determinante. Carolina Pillot,n. 411 del mondo, ha disputato una partita memorabile! Dopo un’ora e45 minuti ha avuto la meglio su Corinna Dentoni, attualmente n. 132 delranking mondiale. Importantissima l’aggiudicazione del tie break nelprimo set che psicologicamente ha dato forza alla brava tennista romana.Nel set finale, nonostante un colpo di coda della Dentoni che aveva an-nullato un match point, La Pillot chiude set partita e incontro con unamirabile accelerazione di rovescio (76 64). La vittoria nella prima partitaha spianato, senza alcun dubbio, la strada agli incontri successivi. Bravala Shamayko, n. 422 del mondo, che dopo aver perso il primo set (57),ha avuto facilmente la meglio nei set successivi (61 62) nei quali haespresso un tennis di altissimo livello. Il punto del 3 a 0 definitivo è operadi Karin Knapp. Molto avvincente la sfida con Maria Elena Camerin. LaKnapp, con un best ranking di n. 35 del mondo nel 2008, si è imposta intre set regalando la gioia della vittoria al Club Nomentano ed il titolo diCampione d’Italia! Congratulazioni al Club Nomentano, circolo storicodella Capitale, che con grande impegno e lavoro quotidiano ha raggiuntoquesto importante obiettivo. Complimenti alla famiglia Pillot, da sempreegregia rappresentante del tennis romano che ha saputo scegliere comecoach un vero professionista, Fabrizio Zeppieri, e infine, un “bravissime”alle tenniste che con caparbietà, serietà e professionalità hanno portato ilClub Nomentano ai vertici del tennis nazionale. Ora spazio alla festa edalla grande euforia perché il Club Nomentano è Campione d’Italia!!

Antonio Bartalotta

CHAMPAGNE:IL VINO DELLE

MUSE (I parte) Per ogni volta che lochampagne fa la sua comparsa inun quadro, in un’opera, in un rac-conto, in un poema ce ne sono al-meno altre dieci nelle quali lebollicine hanno ispirato artisti, let-terati e compositori. Hemingway,che era uomo Krug, descrive ScottFitzgerald mentre beve, champa-gne ovviamente, al bar Dingo (oraAuberge du Centre), in via Delam-bre a Parigi. Oscar Wilde ritenevache solo coloro che mancavano diimmaginazione non trovassero unabuona ragione per bere il preziosonettare. Nel suo caso, la maggiorparte la consumò al Savoy Hotel diLondra, la cui carta comprendevalo champagne che si ritiene fosseil suo preferito, il Dagonet. Tra ipoeti Lord Byron fu di certo abi-tuato alle delizie dello champagne:“ Lo champagne danza con la suaspuma / Bianco come le perle diCleopatra” (Don Juan). Quale mi-glior introduzione per descrivereun nettare tanto pregiato quantoantico e raffinato, nato migliaia dianni fa:ma come disse qualchetempo fa, una nota enologa: “Sa-rebbe pittoresco esordire affer-mando che la nascita delloChampagne fu inesorabile come lebollicine che salgono al centro delbicchiere”. Infatti fin dai suiesordi, il prezioso vino non ebbevita facile. L’impianto di vignetinella Champagne ( nota regionefrancese) ebbe a che fare con variostacoli… (Continua).

Daisy Alessio

NUOVO TURISMOGASTRONOMICOStimati circa 4 milioni e mezzo,stanno diventando un vero e pro-prio esercito che cresce al ritmo di250.000 persone l’anno. Amantidel buon cibo e del buon vino;Amateur e autodidatti dell’enoga-stronomia nostrana; Degustatori diprelibatezze regionali e di specia-lità locali: i foodies sono arrivati.Paul Levy e Ann Barr, nel lontano1984 coniarono il nome di batta-glia di questa “falange oplitica mo-derna”: Il ‘foodie” non è ungourmet professionista, ma nep-pure uno sprovveduto che non ca-pisce nulla di gusti e sapori e siaccontenta di qualunque cosa siacommmestibile. Il “foodie” èun intenditore vero, che ama ilcibo per hobby, lo studia, lo man-gia, è attento a tutte le novità culi-narie, e condivide il suo sapere suisocial network, spodestando quelloche una volta era il trono dei food-blogger. E’ una rivoluzione silen-ziosa fotografata dalla primaricerca sul mondo dei neoappas-sionati del food & drink volutada Negroni e realizzata dall’istitutoGPF “foodies: il cibo come pas-sione di massa”, secondo la qualecirca il 9.8% della popolazione ita-liana, tra i 25 ed i 55 anni, è foo-dies. Il fenomeno riguarda piùuomini che donne, il 28,9% delcampione vive nel Nord Est delPaese e si tratta per lo più di singlee coppie senza figli. La ricerca haevidenziato come dopo il passapa-rola e il libri di cucina la fonteprincipale del loro sapere é internet(40%, contro il 22,7% dei non foo-dies), che batte anche la tv (27%)mentre il 35,6% sceglie i locali at-traverso la consultazione delleguide, di internet e di riviste spe-cializzate (contro il 9,1% degli ita-liani) L’86,2% dei foodies (60%degli italiani) sceglie la localitàsolo se c’é una presenza significa-tiva di ristoranti o di prodotti tipicialimentando così una nuova tipo-logia di turismo gastronomico, dituristi, cioè, che trascorrono il lorotempo libero tra una sagra di paesee una degustazione, tra una cantinae una trattoria. Che i social net-work siano la nuova frontiera dellagastronomia? Cristina Canci

RUBRICA DELLA SALUTECALDARROSTE FARCITE. Prendere delle grosse e sane castagne,prima di metterle nella caldarrostiera, tagliarle e tuffarle in abbondanteacqua calda almeno, per 3 ore, cuocerle non facendole bruciare, sgusce-ranno facilmente, e mettetele al congelatore, anche per una notte. Pren-dete del cioccolato fondente, sminuzzatelo, in un piccolo tegame.Versatelo in un tegame più grande, dove è stata messa dell’acqua, sulfuoco Il cioccolato nel piccolo tegame, si scioglierà al contatto dell’acquabollente, allora potrete con una pinzetta, rigirare, una alla volta le casta-gne congelate così coperte di cioccolato adagiatele su di un vasoio d’ac-ciaio, una volta fredde le potete servire come più vi piace, conservandoleanche, nei pirottini. CASTAGNO D’INDIA (IPPOCASTANO). Proprietà curative: le fo-glie dei giovani rami e i frutti sono astringenti e ottimi vasocostrittoridelle vene varicose; se ne fa un decotto (gr.60-70 in un litro d’acqua o nelvino bianco; mezzo bicchiere due volte al giorno). L’estratto si usa controle emorroidi, le mestruazioni troppo prolungate, per pennellature e la-vaggi, il decotto delle foglie è molto utile contro la pertosse dei bambini.

Liana Botticelli

AVVISO UTILE PER FAMIGLIE E AZIENDE

* Ristrutturazione di appartamenti.* Manutenzione straordinaria di edifici.* Progetto e calcolo di strutture di nuova realizzazione.* Valutazione della vulnerabilità di strutture esistenti.* Progetto di impianti fotovoltaici (pannelli solari per produrre ener-gia elettrica a basso costo, usufruendo di incentivi statali)* Certificazione energetica di edificiPer informazioni: Ing. Valentina Cerenza e-mail: [email protected]. 393.5215165 - 333.7924017 Tel.-fax: 089.9780165

IL CALCIO GAELICO APPRODA IN ITALIAUn incrocio tra Calcio, Basket e Rugby. Con qualche movimento che ricordala Pallavolo. È in questo modo che si presenta la disciplina del Calcio Gae-lico. Sconosciuto ai più, in Irlanda il Calcio Gaelico è lo sport più seguito delPaese. Ogni squadra è formata da quindici atleti. Il loro obiettivo è quello cal-ciare il pallone (un po’ più piccolo di quello di Calcio) all’interno della porta(tre punti) o in mezzo ai pali (un punto). In Italia sono solamente tre le squa-dre che si allenano in tale disciplina: Rovigo, Padova e Roma. La squadradella Capitale, la più giovane del torneo, è formata interamente da giocatoriinglesi ed irlandesi, eccezion fatta per due giocatori italiani ed un italo-irlan-dese. Risale allo scorso 8 dicembre il primo torneo italiano di questo sportin Italia, svoltosi a Padova. A partecipare sono state solamente la squadra diRoma e di Padova. La decisione di annullare il torneo a causa dell’imprati-cabilità del campo (il 7 dicembre sera Padova è stata teatro di una grande ne-vicata), è stata revocata poco prima di un’ora prima della partita. Dato ilpoco preavviso, gli atleti di Rovigo non hanno avuto la possibilità di pre-sentarsi. La partita Padova-Roma si è conclusa con il risultato di 5-23. A te-nere alto il vessillo della squadra ospitante il torneo, comunque, c’hannopensato le giocatrici della squadra femminile, che si sono imposte su quellaromana per 5 a 1. Al termine della partita, i giocatori, ben seguendo i consiglidai “cugini” rugbisti, hanno partecipato al terzo tempo. Al di là dei risultati,l’8 dicembre sarà ricordato come una grande vittoria per il Calcio Gaelico,che fino a pochi mesi fa era totalmente sconosciuto in Italia. “Giocare la miaprima partita ufficiale di Gaelic Football è stata un’esperienza bellissima” hadichiarato Sergio Corsini, uno dei due atleti italiani, al termine dell’incontro,aggiungendo di essere rimasto “affascinato da questo sport. Non posso farealtro che invitarvi a provare, non potrete più smettere!” Luigi Giorgi

TENNIS: LEMON BOWL, UN SUCCESSO!Ha preso il via nella metà del mese di dicembre e si concluderà nellaprima settimana del 2013, la 29esima edizione del Lemon Bowl Babolat2013, il tradizionale torneo giovanile a partecipazione straniera in pro-gramma a Roma dal 15/12/2012 al 6/1/2013. Le pre-qualificazioni sisono svolte dal 15 al 23 dicembre, le qualificazioni si sono svolte dal 27al 31 dicembre, mentre, dal 2 al 6 gennaio si sono completati i tabelloniprincipali che hanno dato luogo alla fase finale della manifestazione. Anche quest’anno si è registrata una grande partecipazione e un numerodi iscritti straordinario per quello che è diventata la manifestazione dipunta del tennis internazionale giovanile in considerazione anche delfatto che la prima edizione si disputò nell’ormai lontano 1985! Comenelle ultime edizioni, in adesione al progetto federale e per stimolare lapartecipazione dei migliori giocatori italiani che saranno impegnati nellecoppe invernali a squadre, il torneo della categoria “under 14 maschilee femminile” è stata disputata su campi veloci. Per una migliore qualitàorganizzativa è stata invece eliminata dal programma delle gare la cate-goria under 18. Per garantire una adeguata partecipazione ai giocatori,alle loro famiglie ed ai maestri, sono state garantite e potenziate le strut-ture ed è stato più evidente il tempo certo di permanenza per facilitarel’adeguamento dei badget ai minimi di spesa. Si è giocato su 33 campiall’aperto e 7 indoor. Oltre agli ormai tradizionali campi del New Penta2000 (club principale), Eschilo2 e Polisportiva Palocco, si è giocatoanche all’Eschilo1 ed allo Sporting Club Infernetto. Un servizio navettamolto efficiente ha provveduto al trasporto dei giocatori e degli accom-pagnatori. Per tutte le informazioni del torneo (news, elenco iscritti, oraridi gioco e tabelloni) è stato messo a disposizione il sito www.lemon-bowl.it che ha registrato un eccezionale numero di visite. Un ringrazia-mento va rivolto a tutti i giocatori ed alle rispettive famiglie, perchéanche nell’edizione 2013 al Lemon Bowl ha vinto il tennis!!

Antonio Bartalotta

PALLAVOLO AL GIRO DI BOACompletato il giro di boa, il campionato di pallavolo italiano si confermaavaro di sorprese, almeno per quanto riguarda le posizioni di vertice. Trentoè al comando a quota 29, inseguita a quattro lunghezze di distanza da Mace-rata. I marchigiani, però, hanno dovuto fronteggiare assenze pesanti comequelle di Savani e Kovar per tutto il girone d’andata, e sono stati costretti arivedere il potenzialmente devastante schema con tre schiacciatori, tornandoad utilizzare un opposto classico come Starovic viste le tante defezioni. Pia-cenza, come avevamo pronosticato nello scorso numero, si è confermata laterza forza del campionato(22 punti), e dopo un avvio non semplicissimo stamettendo in mostra tutto il suo potenziale. Vibo Valentia è stata senza dubbiola più positiva delle outsider, e si divide la quarta piazza con Cuneo, mentreCasa Modena è un gradino più sotto con 18 punti. I modenesi, complice unarosa estremamente rinnovata e con un’età media bassissima, hanno colle-zionato numerosi alti e bassi, anche se nell’ultimo periodo sembrano avertrovato una buona continuità di risultati con successi prestigiosi come quellicontro Cuneo e Macerata. L’Andreoli Latina, settima con 17 punti, è invecein fase calante dopo un avvio ai vertici della classifica, ma la squadra diPrandi rappresenta sempre una mina vagante, difficile da affrontare per ogniavversario. Ottava, e quindi ultima squadra a qualificarsi per la final eight dicoppa italia, è la Sir Safety Perugia, che ha avuto la meglio nel confronto coni cugini umbri di San Giustino, noni con 11 punti. Andrea Giachi

IL RITORNO DELLE 7 SORELLELe sette sorelle sono tornate, tredici anni dopo. La classifica del 1999-2000 recitava nell’ordine: Lazio, Juventus, Milan, Inter, Parma, Roma eFiorentina. Erano i tempi dell’oro per il calcio italiano, dove, per fron-teggiare l’oligopolio delle due milanesi e della Juventus, presidenti facol-tosi e soprattutto spregiudicati come Cragnotti, Tanzi, Cecchi Gori eSensi spendevano e spandevano. Avere sette squadre, almeno sulla carta,in lizza per il titolo, rese i campionati a cavallo tra la fine degli anni ’90e l’inizio del nuovo millennio altamente spettacolari, tanto da coniare ladefinizione “Il campionato più bello del mondo”, anche se fu poco piùdi un’illusione. In poco tempo, i presidenti delle “contendenti” finironotutti in carcere tranne Sensi (che però dovette sacrificare tutto il suo pa-trimonio personale per salvare la Roma), e se la Fiorentina fallì, non andòtanto meglio a Parma, Roma e Lazio, gravate da un fardello di debiti chesi sarebbero portato a lungo dietro. Di fatto, si sedettero al tavolo dapoker dei potenti e si alzarono in mutande. Tante cose sono cambiate da allora. La serie A non è più il campionatopiù bello del mondo, né tantomeno il più ricco. Il livello tecnico si è ab-bassato, e non ci sono più magnati pronti a fare follie. Eppure, ci sono dinuovo sette squadre che possono essere considerate in lizza per il titolo.Le stesse di tredici anni fa, eccezion fatta per il Parma, rimpiazzato egre-giamente dal Napoli di DeLaurentiis, che senza mai spendere cifre dacapogiro ha riportato i partenopei dalla C1 fino alla zona ChampionsLeague in pochissimi anni. Grazie alla lungimirante gestione dei DellaValle, la Fiorentina si è riaffacciata nelle zone nobili della classifica, a farcompagnia alla Lazio di Lotito ed alla Roma, rimasta ai vertici anchenegli anni della crisi come unica contendente estranea al dominio delNord, ed ora solidamente in mano agli ambiziosi vertici americani.

Andrea Giachi

S. STEFANO DI SESSANIO, UN BORGO DA VISITARE

Alle pendici del Parco nazionale del Gran Sasso (L'Aquila), che nelMedioevo era chiamato “Baronia di Carapelle”, si ergono dei borghi ri-masti intatti nel tempo e che il terremoto di qualche anno fà ha riportatoall'attenzione della cronaca. Tra questi, S. Stefano di Sessanio e uno deipiù spettacolari dell'intero Parco Nazionale. E' un paese completamentecostruito in pietra calcarea bianca, con i tetti realizzati esclusivamentecon coppi, ben restaurato e in parte trasformato in “albergo diffuso”, unmodello di ospitalità originale e di sviluppo turistico del territorio cheha l'obiettivo di recuperare case e borghi. Gli ospiti alloggiano in cameredislocate nelle case all'interno del borgo, intorno allo stabile nel qualesono situati la reception, gli ambienti comuni, l'area ristoro. E' un'idea nata a seguito del terremoto in Friuli negli anni'70. Un po'come il turismo itinerante, non crea impatto ambientale, non cementifica,dato che si limita a recuperare e ristrutturare quello che esiste già, animai centri storici stimolando iniziative e coinvolgendo gli imprenditori lo-cali. E poiché è un tipo di turismo indipendente dal clima, e destagion-alizzato, genera indotto economico contribuendo ad evitare lospopolamento dei borghi. Patrizia M. Frangini Klum

“GALATEO”, IL LIBRO DA LEGGEREIn questa società, in cui c'è poco rispetto delle persone e molti si compor-tano da incivili, sarebbe necessaria la lettura del libro “Galateo” GiovanniDella Casa. Nacque a Mugello nel 1503 e morì a Montepulciano nel 1556all'età di 53 anni. Appartenne ad una famiglia nobile e ricca. Fu amico delBembo e prese gli Ordini minori, divenendo Arcivescovo di Beneventonel 1544. Il Papa Paolo III lo inviò come Nunzio a Venezia, dove contri-buì all'istituzione del Tribunale dell'Inquisizione. Si ritirò nella badia diNervesa vicino al Montello. Poi tornò a Roma in occasione dell'elezionedel Papa Paolo IV, sperando di essere nominato Cardinale. Ha scritto varilibri, ma il libro che lo ha reso famoso è il “Galateo”, che insegna comecomportarsi in famiglia e nella società. Dei tanti consigli che da va ricor-dato quello che tante persone non tengono presente: “Scrivere è facolta-tivo, rispondere è un dovere”. Purtroppo molte persone, anche istruite,ignorano il Galateo e, pertanto, quando ricevono una lettera non rispon-dano a chi gliela ha inviata. Sarebbe opportuno, a mio avviso, farlo stu-diare nelle scuole, dove si verificano spesso episodi di bullismo. Miauguro che il Ministro della P.I. tenga conto della mia proposta.

Mario Coletti