07-05-2018 · Salerno, la polizia ritrova mamma e bambino Decisivo il brillante e l’accurato...

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07-05-2018 Media Monitoring per Rassegna stampa del 07-05-2018

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07-05-2018

Media Monitoring per

Rassegna stampa del 07-05-2018

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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona 1 ................................................................................ Madre rapisce il figlio all’ospedale dopo l’affidamento negato, ritrovata dalla polizia

1 ................................................................................................................................................ Ritrovato a Salerno il bimbo prelevato in ospedale: il piccolo al “Ruggi”, la madre

tradita dal cellulare 2 ............................................................................................................ Salerno, la polizia ritrova mamma e bambino 3 ...................................................................... Affidamento negato: madre rapisce neonato dall’ospedale 4 .............................................. Fugge con il neonato, ritrovata la donna insieme al figlio a Salerno 6 ............................... Il Tribunale le toglie il bebè e lei lo rapisce: presa polacca 8 ............................................... Rapisce il suo bimbo dall’ospedale per paura di perderlo, Marta ritrovata con il figlio in

un casolare Il Tribunale aveva deciso l’affidamento in una struttura di accoglienza9 ................................................................................................................................................

Salerno, il Tribunale le nega il figlio e lei lo rapisce: entrambi ritrovati 11 ....................... Allatta il bimbo e poi scappa portandolo via 12 ...................................................................... «Figliolo mio, ti voglio tanto bene ti darò una vita felice con tua sorela» 13 .................... «Nell' ospedale nessuna sicurezza, tutti entrano ed escono indisturbati» 15 ................... Ingressi ed uscite free al Ruggi: le porte di neonatologia sono rotte 17 ............................ Madre rapisce il neonato Inchiesta su dieci medici 19 ........................................................... Marta, giallo sicurezza: ora indaga la Procura 21 ................................................................... Neonato rapito, in nove nel mirino 23 ....................................................................................... Salerno Fiction TV 24 ...................................................................................................................

Sanità Salerno e provincia 25 ............................................................................................................ Il Cotucit torna sul piede di guerra «De Luca riapra subito lo Scarlato» 25 ....................... L'Università in cui studiare pesa di meno 26 ........................................................................... Le criticità dell' ospedale "San Luca" non condivise dai consiglieri 28 ...............................

Sanità Campania 29 ............................................................................................................................. Ambulanze, slitta la gara per l' affidamento del servizio 29 ................................................. «Prendi i babà del Cardarelli» Pizzo in corsia, il verbale choc 31 ......................................... «Rummo», è crisi: Cardiologia a mezzo servizio 33 ................................................................ Consiglio sanitari: si vota il 7 e l' 8 giugno 35 ......................................................................... Diagnostica, c' è l' accreditamento 36 ...................................................................................... Pressing su Tirone: «L' Asl paghi gli arretrati Aias» 37 .......................................................... Pronto soccorso «La dirigenza è inadeguata» 39 .................................................................... Zona ospedaliera, ok ad aprire la rampa 41 .............................................................................

Sanità nazionale 43 ............................................................................................................................. Dirigenti Pa, contratto a ostacoli 43 .......................................................................................... Menu con alert sugli allergeni 45 ............................................................................................... Più veloce l' ingresso nell' Ordine quando il tirocinio è anticipato 47 ................................. Prove di ripresa dalle professioni 49 ......................................................................................... Spesa sanitaria a due velocità 51 .............................................................................................. Vaccini a scuola è (quasi) amnistia La linea dura rinviata a settembre 53 ........................ Vale 80 milioni il cinque per mille degli enti esclusi 55 .........................................................

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05/05/2018

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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Madre rapisce il figlio all’ospedale dopo l’affidamentonegato, ritrovata dalla polizia

Il fatto è accaduto venerdì seraall’ospedale Ruggi d’Aragona, vicino aSalerno. La donna è stata trovata in casadel fratello Ha rapito il bambino di cui igiudici del tribunale di Salerno leavevano negato l’affidamento. Questopomeriggio, intorno alle 18:30, è stataritrovata in casa del fratello in viaEugenio Caterina, dove si era rifugiatainsieme con il figlio e il compagno. La donna di 32 anni, Marta Wozneil, in lacrimeall’arrivo della polizia, si era allontanata venerdì sera dall’ospedale Ruggi d’Aragona.Il bimbo sta bene e un’ambulanza dell’Humanitas lo ha di nuovo trasportato nellastruttura sanitaria. PUBBLICITÀ inRead invented by Teads Erano stati i giudici deltribunale dei Minori a disporre la misura restrittiva quale forma di tutela del minore.La posizione circa l’affidamento del bimbo alla donna era in valutazione. Secondoquanto si è appreso, in precedenza le era già stato tolto un altro figlio. Non sono notii motivi per i quali fosse stata messa in discussione la potestà genitoriale dellacittadina polacca che, per portar via il bimbo, lo ha sistemato in un porta enfant.Inoltre, dai filmati delle telecamere di videosorveglianza del nosocomio salernitano èemerso che madre e figlio erano insieme a un uomo che la donna presentava come ilproprio compagno. Quando il personale sanitario ha constatato l’assenza delbambino, sul posto sono intervenuti sia i carabinieri, sia la polizia. I militaridell’Arma, in particolare, hanno perlustrato la zona e si sono diretti versol’abitazione di alcuni parenti della donna. Gli agenti della Questura di Salerno si sonotrattenuti fino alle 2 al Ruggi per raccogliere tutte le informazioni utili al caso.Intanto, la direzione generale dell’azienda ospedaliero-universitaria salernitana haavviato una commissione d’inchiesta che raccolga i dati utili per individuareeventuali responsabilità anche a tutela del personale ospedaliero e delle famiglieche hanno i bambini in custodia nel reparto.

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05/05/2018 macchiedinkiostro.com

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Ritrovato a Salerno il bimbo prelevato in ospedale: il piccoloal “Ruggi”, la madre tradita dal cellulare

È tornato in ospedale accompagnatodagli uomini della Squadra Mobile diSalerno e sta benissimo il bambino cheieri sera era stato portato via di nascostodalla madre (clicca qui per leggerel’articolo). Una attenta e accurataindagine condotta dagli uomini alservizio del vicequestore Lorena Cicciottiha permesso di rintracciare madre efiglio, insieme al compagno e ad una amica di lei, in un casolare abbandonato nellevicinanze della casa del fratello della donna in via Eugenio Caterina a Salerno. «Unringraziamento particolare va, quindi, da parte della Direzione Strategica edell’Azienda tutta, a tutti coloro che sin dai primi minuti dopo l’accaduto si sonoprodigati senza sosta per ritrovare il bambino. Fondamentale è stata anche latempestività d’intervento del personale dell’A.O.U San Giovanni di Dio e Ruggid’Aragona che, avendo immediatamente allertato la sicurezza interna e le Forzedell’Ordine, ha consentito una immediata cinturazione della città impedendo di fattoalla donna di allontanarsi», si legge in una nota stampa diramata dal Ruggi. «Undoveroso ringraziamento va alle nostre Forze dell’Ordine, in particolare al Questoredi Salerno, Maurizio Ficarra – ha dichiarato il dg Giuseppe Longo – che sin dalleprime ore ha seguito l’inchiesta che ha portato alla felice e tempestiva risoluzionedel caso. La Squadra Mobile, infatti, ha ritrovato madre e figlio in meno di 24 ore,testimoniando praticamente la grande professionalità degli uomini al servizio delloStato. Un ringraziamento, inoltre, va ai mezzi d’informazione che hanno collaboratocon l’Azienda diffondendo in maniera capillare e precisa la notizia».

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05/05/2018 ildesk.it

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Salerno, la polizia ritrova mamma e bambino

Decisivo il brillante e l’accurato lavoroinvestigativo della Squadra Mobile diSalerno E’ tornato in ospedaleaccompagnato dagli uomini dellaSquadra Mobile di Salerno e stabenissimo il bambino che ieri sera erastato portato via di nascosto dallamadre. Una attenta e accurata indaginecondotta dagli uomini al servizio delladottoressa Cicciotti ha permesso dirintracciare madre e figlio, insieme alcompagno e ad una amica di lei, in uncasolare abbandonato nelle vicinanze della casa del fratello della donna in viaCaterina a Salerno. Un ringraziamento particolare va, quindi, da parte dellaDirezione Strategica e dell’Azienda tutta, a tutti coloro che sin dai primi minuti dopol’accaduto si sono prodigati senza sosta per ritrovare il bambino. Fondamentale èstata anche la tempestività d’intervento del personale dell’Azienda ospedalisra SanGiovanni di Dio e Ruggi d’Aragona che, avendo immediatamente allertato lasicurezza interna e le Forze dell’Ordine, ha consentito una immediata cinturazionedella città impedendo di fatto alla donna di allontanarsi. “Un doverosoringraziamento va alle nostre Forze dell’Ordine, in particolare al Questore di SalernoMaurizio Ficarra – ha dichiarato il direttore generale Giuseppe Longo– che sin dalleprime ore ha seguito l’inchiesta che ha portato alla felice e tempestiva risoluzionedel caso. La Squadra Mobile, infatti, ha ritrovato madre e figlio in meno di 24 ore,testimoniando praticamente la grande professionalità degli uomini al servizio delloStato. Un ringraziamento, inoltre, va ai mezzi d’informazione che hanno collaboratocon l’Azienda diffondendo in maniera capillare e precisa la notizia”.

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06/05/2018 responsabilecivile.it

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Affidamento negato: madre rapisce neonato dall’ospedale

È successo a Salerno dove una donna hasottratto il figlio il cui affidamento le eraperò stato negato. Durante la poppatane avrebbe approfittato per allontanarsicol piccolo. Proseguono senza soste lericerche della donna che, ieri, avrebbeportato via dall’ ospedale Ruggi diSalerno il proprio figlio: l’ affidamentonegato del neonato da parte delTribunale avrebbe portato la donna algesto. La madre – probabilmente diorigine polacca – nella serata di ieri siera recata al nosocomio per la consuetapoppata. Approfittando però delmomento, avrebbe portato con sé ilbambino. Il neonato era ricoverato nelreparto di Neonatologia – Terapia Intensiva Neonatale da dove è stato prelevatodalla madre intorno alle 21 di ieri. Dalle immagini riprese dalle telecamere, la sivede allontanarsi a piedi in compagnia di un uomo in direzione della metropolitana.A quel punto è scattato subito l’allarme da parte dei sanitari che hanno allertato leforze dell’ordine. Quella della signora era già una situazione particolarmente difficile.Ha infatti due figli avuti da compagni diversi: uno dato in affido a una famiglia el’altra che vive con il fratello a Salerno. Secondo gli inquirenti, si tratterebbe di ungesto programmato da tempo proprio a causa dell’ affidamento negato del bambino.La donna, infatti, per non dare nell’occhio non aveva portato con sé il porta-enfantche invece le ha fornito un uomo, come si vede dalle riprese delle telecamere.Intanto le ricerche proseguono a ritmo serrato, ma ancora senza esito. Si apprende,nel frattempo, che il direttore generale dell’A.O.U. San Giovanni di Dio e Ruggid’Aragona di Salerno, Giuseppe Longo, ha disposto una commissione d’inchiestapresieduta dal direttore medico di presidio, Angelo Gerbasio. Questa è finalizzata adacquisire ogni informazione utile in merito a quanto accaduto ieri sera nella strutturaospedaliera. Ma non sono mancati i toni polemici attorno a questa vicenda. Per MarioPolichetti, dirigente della Fials Medici di Salerno “il rapimento del bambinoall’ospedale di Salerno ha due responsabili: il direttore generale dell’azienda ‘Ruggi’,Giuseppe Longo, e il direttore sanitario, Cosimo Maiorino. Chiedo immediatamente leloro dimissioni. Le scuse questa volta non bastano”. Parole dure, quelle del dirigenteFials Medici Salerno, che non si capacita di come ciò sia potuto avvenire. “Come si fa

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a portare via un bambino da un ospedale senza che nessuno se ne accorga? – siinterroga – Questo episodio il livello di sicurezza che c’è nella struttura di via SanLeonardo. Si può arrivare in corsia con una pistola, nascondere una dose di droga operfino “parcheggiare” una bomba carta. Che modo è questo di gestire la sanitàpubblica e difendere l’incolumità dei pazienti”. Polichetti ha poi concluso affermandoche a pagare “non devono essere solo medici e infermieri, ma anche i manager, queicolletti bianchi stipendiati per migliaia di euro al mese che invece di pensare a coseserie vietano ai lavoratori anche la pausa caffé. Longo e Maiorino devonodimettersi”, ha concluso. E annuncia l’ipotesi di costituirsi parte civile in uneventuale processo sul caso e denunciare i vertici dell’azienda per quanto accaduto.

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06/05/2018

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Fugge con il neonato, ritrovata la donna insieme al figlio aSalerno

Temeva che il Tribunale per i Minorennile sottraesse il figlio nato da poco più diun mese e così ha deciso di rapirlo.Erano da poco passate le ore 21 di ierisera quando Marta Wozniel, 33enne diorigine polacca, è riuscita a portar via ilfiglio dal Reparto di Neonatologiadell'ospedale San Giovanni di Dio eRuggi d'Aragona di Salerno. È cominciatauna fuga durante poco meno di 24 ore: nel tardo pomeriggio di oggi la 33enne èstata ritrovata dalla polizia in un casolare nei pressi della casa del fratello. ConMarta c'erano il neonato, il compagno della donna e un'altra persona. La donna -residente a Giffoni Valle Piana e arrestata alcuni anni fa per possesso finalizzato allospaccio di stupefacenti - ha partorito il bambino il 28 marzo. Al momento del parto èapparsa in evidente stato di ebbrezza alcolica, circostanza che ha fatto scattare lasegnalazione al Tribunale dei Minorenni di Salerno già a conoscenza della delicatasituazione della donna, che ha altri due figli avuti da compagni diversi, di cui unabimba di sei anni che sembra vivesse con un fratello e un altro bimbo dato in affido.All'atto delle dimissioni, era stato disposto che il piccolo sarebbe stato collocato inuna struttura di accoglienza. Ieri la donna si è recata in ospedale per allattare il figlioe, approfittando del momento della poppata in Reparto e del cambio turno deisanitari, si è allontanata senza dare nell'occhio. Le ricerche sono scattateimmediatamente. La Polizia ha registrato, ieri sera, l'ultima localizzazione delcellulare della donna nei pressi dell'ospedale, poi più nulla. Anche il domicilio aGiffoni è risultato essere solo un indirizzo di comodo. Poi le ricerche della squadramobile di Salerno sono state coronate dal successo. Il bimbo sta bene ed è statoportato subito in ospedale, la posizione della donna e del compagno è al vaglio degliinquirenti. «Non vi era stato alcun segnale che potesse far temere un rapimento»,sottolinea il direttore generale dell'azienda ospedaliera, Giuseppe Longo, che hadisposto una commissione d'inchiesta per accertare eventuali responsabilità. Mascoppiano comunque le polemiche. Il dirigente della Fials Medici di Salerno MarioPolichetti chiede le dimissioni dei vertici: «Episodio preoccupante che denota unlivello di sicurezza ai minimi storici». Longo respinge le critiche mentre Cgil, Cisl eUil medici scendono in campo a favore del dg. «Una Azienda ospedaliera non è uncarcere e qualsiasi direzione non può certo pensare di far presidiare un reparto

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dall'Esercito. Eventuali responsabilità non possono essere ascritte nemmeno alpersonale del reparto nel quale si è verificato l'episodio».

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06/05/2018

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Il Tribunale le toglie il bebè e lei lo rapisce: presa polacca

Era in stato di ebbrezza al momento delparto, Marta Wozniel, 33enne polaccache, l'altra sera ha «rapito» dall'ospedaleSan Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona diSalerno, il suo bebè mentre avrebbepotuto solo allattarlo così come dispostodal Tribunale per i minorenni. Ma ieri è stata ritrovata dalla polizia: residente aGiffoni Valle Piana e arrestata alcuni anni fa per spaccio di stupefacenti - era a casadel fratello a Salerno, in via Eugenio Caterina, zona alta del capoluogo. Il bimbo stabene. Il 28 marzo scorso, i medici del nosocomio salernitano, dopo che il bimbo eravenuto alla luce, avevano segnalato all'autorità giudiziaria la criticità. Il piccino erastato ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale I giudici, subito, avevanodisposto di trattenere il bambino in attesa di un loro provvedimento. Decisione chearriva il 24 aprile scorso, quando i sanitari vengono informati dell'ordinanza delTribunale con la quale, in buona sostanza, si comunicava che il bimbo, all'atto delladimissione, sarebbe dovuto essere collocato in una comunità idonea ad accoglierlo.Era stata data la possibilità comunque alla madre di allattare il piccolo. Così comeavvenuto venerdì sera. Poco dopo le 21, un'infermiera di turno ha dato l'allarme. Ilpiccino non era stato riconsegnato. Servizio di vigilanza interno e poliziacontrollando le immagini dei video di sorveglianza avevno visto la puerpera fuggire.Ieri il lieto fine.

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06/05/2018

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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Rapisce il suo bimbo dall’ospedale per paura di perderlo,Marta ritrovata con il figlio in un casolare Il Tribunale aveva

deciso l’affidamento in una struttura di accoglienza

Rapisce suo figlio dall’ospedale perpaura di perderlo per sempre. Temevache il Tribunale per i Minorenni lesottraesse il figlio nato da poco più di unmese e così ha deciso di rapirlo. Eranoda poco passate le ore 21 di ieri seraquando Marta Wozniel, 33enne di originepolacca, è riuscita a portar via il figlio dalReparto di Neonatologia dell’ospedaleSan Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. E’ cominciata una fuga durantepoco meno di 24 ore: nel tardo pomeriggio di oggi la 33enne è stata ritrovata dallapolizia in un casolare nei pressi della casa del fratello. Con Marta c’erano il neonato,il compagno della donna e un’altra persona. La donna – residente a Giffoni VallePiana e arrestata alcuni anni fa per possesso finalizzato allo spaccio di stupefacenti –ha partorito il bambino il 28 marzo. Al momento del parto è apparsa in evidentestato di ebbrezza alcolica, circostanza che ha fatto scattare la segnalazione alTribunale dei Minorenni di Salerno già a conoscenza della delicata situazione delladonna, che ha altri due figli avuti da compagni diversi, di cui una bimba di sei anniche sembra vivesse con un fratello e un altro bimbo dato in affido. All’atto delledimissioni, era stato disposto che il piccolo sarebbe stato collocato in una strutturadi accoglienza. Ieri la donna si è recata in ospedale per allattare il figlio e,approfittando del momento della poppata in Reparto e del cambio turno dei sanitari,si è allontanata senza dare nell’occhio. Le ricerche sono scattate immediatamente.La Polizia ha registrato, ieri sera, l’ultima localizzazione del cellulare della donna neipressi dell’ospedale, poi più nulla. Anche il domicilio a Giffoni è risultato essere soloun indirizzo di comodo. Poi le ricerche della squadra mobile di Salerno sono statecoronate dal successo. Il bimbo sta bene ed è stato portato subito in ospedale, laposizione della donna e del compagno è al vaglio degli inquirenti. “Non vi era statoalcun segnale che potesse far temere un rapimento”, sottolinea il direttore generaledell’azienda ospedaliera, Giuseppe Longo, che ha disposto una commissioned’inchiesta per accertare eventuali responsabilità. Ma scoppiano comunque lepolemiche. Il dirigente della Fials Medici di Salerno Mario Polichetti chiede ledimissioni dei vertici: “Episodio preoccupante che denota un livello di sicurezza aiminimi storici”. Longo respinge le critiche mentre Cgil, Cisl e Uil medici scendono in

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campo a favore del dg. “Una Azienda ospedaliera non è un carcere e qualsiasidirezione non può certo pensare di far presidiare un reparto dall’Esercito. Eventualiresponsabilità non possono essere ascritte nemmeno al personale del reparto nelquale si è verificato l’episodio”.

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06/05/2018 vivicentro.it

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Salerno, il Tribunale le nega il figlio e lei lo rapisce:entrambi ritrovati

Salerno, si tratta di M. Wozniel, 33 annidi origine polacca, la madre che avevarapito il figlio a seguito di un interventoda parte del Tribunale, il quale le avevanegato provvisoriamente la potestàgenitoriale. Il bimbo, di un mese, erastato portato via nella serata di ieri dallaTerapia Intensiva Neonataledell’ospedale di Salerno “Ruggid’Aragona”. La donna temeva che ilTribunale non le restituisse più il figlio, in quanto, il giorno del parte, la 33enne si erapresentata in ospedale, in evidente stato di ubriachezza.

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07/05/2018 Il Mattino (ed. Salerno)

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Allatta il bimbo e poi scappa portandolo via

La fuga Una storia brutta, unagenitorialità negata per ben tre volte aduna donna i cui figli hanno tutti padridiversi. Ma Marta questa volta volevacambiare il destino della vita del suobambino. Il tribunale dei Minori il 24aprile scorso aveva emesso unaordinanza con la quale si disponeva iltrasferimento del neonato in unaComunità, o in affido ad una famiglia.Così ogni giorno chiedeva ai mediciquando poteva portare a casa il piccolo.Ed ogni giorno aveva una rispostanegativa. Il piccolo, difatti, nonostante lebuone condizioni di salute, continuavaad essere ricoverato in Tin perchéreparto «protetto». Così ha organizzato iltutto. Marta era andata in reparto, all'ospedale Ruggi, per allattarlo. Leinfermiere glielo avevano consegnato,come facevano sempre: era comunque lamamma ed aveva l' autorizzazione adallattare il proprio piccolo e a fargli visitaalmeno una volta al giorno. Come daprassi. Alle 21 cambia il personale. Durante il solito giro di controlli, una infermierasiaccorge che il piccolo non era nella sua culla ed avverte il medico di guardia. Scattal' allarme.

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07/05/2018 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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«Figliolo mio, ti voglio tanto bene ti darò una vita felice contua sorela»

Sabino Russo

Il retroscena Un amore tormentato tra idue giovani genitori la scelta di tornarein Polonia Resta sorvegliato in terapiaintensiva neonatale il piccolo dato inaffidamento al Ruggi dal tribunale deiminori e sottratto dalla madre all'ospedale l' altra sera. Il neonato hatrascorso serenamente la notte e gode diottima salute, così come era già emersodalla visita effettuata sabato sera daimedici di via San Leonardo dopo ilritrovamento da parte degli agenti dellaMobile. In reparto, nel frattempo, sirespira un' aria abbastanza distesa,soprattutto dopo le voci che si sonorincorse ieri e che vorrebbero unaposizione di clemenza da parte deivertici aziendali verso il personaledipendente, anche se sono ancorapienamente in corso le indagini degliinquirenti e quelle della commissioneinterna, che dovrà acquisire tutte leinformazioni utili a capire quello che èaccaduto nella serata di venerdì. Ilpiccolo, nonostante godesse di buona salute, era rimasto in terapia intensivaneonatale, in attesa che dal tribunale dei minori giungessero indicazioni in merito alsuo trasferimento in comunità, proprio perché in quel reparto è previsto un livello disorveglianza maggiore rispetto alla neonatologia, con la presenza di infermieri h24.Quella tra i due genitori, soprattutto dopo la nascita del bimbo, non è stata di certouna storia d' amore tutta rosa e fiori. Dai profili social dei giovani, infatti, è possibilenotare come la donna addossasse diverse responsabilità al compagno, legate per lopiù all' immaturità e al suo passato, portando anche i due a lasciarsi. «Tutte leragazze vogliono un uomo, non un bambino», rispondeva a un post la Wozniel. Seccala replica dell' uomo: «una vera donna amerà questo ragazzo, non importa quale siail passato». «Ora è tutto finito scriveva Paulo Schmude il 28 aprile scorso La donnache amo è andata via a causa mia. Non ci credo. Marta Woniel mi dispiace per quello

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che ero. Mi manchi». Nello stesso giorno pubblicava anche un post con una foto afare da contorno di un padre col proprio figlio in braccio nato da poco, scrivendo: «ècosì che dovrebbe essere. Ti voglio tanto bene, figliolo. Voglio che tu sappia chepapà ti fornirà una vita comoda e generosa con tua sorella. Vi voglio bene ragazzi».Un affetto, quello verso il figlio e la compagna, mai venuto meno e testimoniatoanche in molti versi che l' uomo scriveva. È scontro aperto a distanza, nel frattempo,tra le sigle sindacali dei medici. Dopo la richiesta di dimissioni del managerGiuseppe Longo e del direttore sanitario aziendale Cosimo Maiorino avanzata dalresponsabile di categoria della Fials Mario Polichetti, nonché ginecologo del Ruggi, acui ha fatto seguito la replica dei camici bianchi di Cgil, Cisl e Uil al collega, a cuihanno ricordato «che una azienda ospedaliera non è un carcere», giunge lacontroreplica di Polichetti, che «stigmatizza il comportamento dei colleghisindacalisti, che invece di aprire un tavolo di discussione sul problema sicurezza all'interno dell' ospedale si sono subito smarcati nel dare una frettolosa e sterilesolidarietà, invece di rimboccarsi le maniche e dare fattiva collaborazione ai verticidell' azienda per la ricerca di soluzioni al problema sicurezza». © RIPRODUZIONERISERVATA.

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07/05/2018

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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«Nell' ospedale nessuna sicurezza, tutti entrano ed esconoindisturbati»

Un problema sicurezza al San Giovannidi Dio e Ruggi d' Aragona esiste,soprattutto nel reparto di neonatologia,che dovrebbe però essere quello più"ovattato". E ad esserne convintosempre di più è Mario Polichetti,dirigente della Fials Medici a Salerno.Dopo la richiesta di dimissioni inoltrata aLongo e Maiorino, il sindacalista nonesita a sottolineare le sue ragioni.Nonostante sia stato lasciato da solodalle altre sigle sindacali come vocefuori dal coro probabilmente ha colto nelsegno la problematica principale delnosocomio salernitano. C' è da chiedersidunque come mai una donna che avevail diritto di allattare il proprio figlio mache per disposizioni della Magistraturadoveva essere ben attenzionata, è statalasciata sola e indisturbata a "rapire" unneonato. "Tante infermiere e medici midicono che la sera e la notte sonocompletamente abbandonati a se stessi. Non esiste un controllo nel reparto,entratee uscite non sono visionate, ma la colpa non è dei dipendenti, ma di chi dovrebbeorganizzarle queste cose quindi per questo del direttore sanitario e di quellogenerale. Non funziona questo ospedale, inutile nasconderci - ha sottolineatoPolichetti questo doveva essere l' evento sentinella (che noi abbiamo però più voltedenunciato) per aprire realmente un tavolo di confronto tra tutti e affinchè sitrovasse almeno una soluzione o si facessero proposte. Quello della sicurezza è unproblema storico, io devo tutelare non solo chi lavora all' interno ma anche l' utenza.Non possiamo permetterci più di dare questa immagine all' esterno, non è bello. Dinotte qui può entrare chiunque ha continuato il dirigente Fials - se continuiamo adire che tutto va bene e gli altri sindacati frettolosamente esprimono solidarietà aldirettore generale, non risolveremo mai nulla. Smettiamola con i tentativi di metteretoppe a situazioni come questa. C' era bisogno di un' attenzione in più a questamamma, ce l' ha chiesto la Magi stratura e non doveva succedere. Io non sono

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affatto contento di come gli altri sindacati si sono rivolti a me, ma anzi era un'occasione per aprire una discussione costruttiva e tentare di risolvere le cose esoprattutto le problematiche sulla sicurezza che qui sono reali. Ci sono spesso furti,aggressioni, ingressi non autorizzati. Sono gli infermieri e i medici che lo dicono, nonlo invento. E di qui la mia richiesta di dimissioni". Dunque, rimane a tutti il dubbioprincipale. Una donna che agisce così indisturbata e rapisce un neonato, potrebbeessere tante donne, uomini, che potrebbero entrare ed uscire liberamente,mettendo a dura prova medici e infermieri, ma anche l' utenza all' interno dell'ospedale, con il "lasciapassare" di chi dovrebbe dirigere e organizzare a tutela ditutti, ma non l' ha fatto fino ad ora.

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07/05/2018

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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Ingressi ed uscite free al Ruggi: le porte di neonatologiasono rotte

Problemi di sicurezza e sorveglianza chefanno acqua al Ruggi. Non solo medici einfermieri hanno paura di effettuare iturni notturni, ma addirittura non è ilPersonale di sorveglianza chemancherebbe ma le porte di ingressorotte, che non possono chiudersi e diconseguenza che rappresentano unpericolo. Tutti possono entrare ed uscireindisturbati senza controllo. E' di pocotempo fa infatti l'episodio che avevavisto il furto di un pezzo operatorio,precisamente, lo stigma di una donnadeceduta della costiera , pezzo cherappresentava infatti il corpo del reato.Ma non solo qualche anno fa la rapinaalla banca interna all'ospedale di circaun milione di euro. Medici e infermieriadesso hanno paura anche a parlare, maè chiaro che si è aperta una battagliainterna al nosocomio salernitano chemolti provano a nascondere, ma che sipercepisce tra corridoi e reparti, da tempo messi troppo in disparte, ma che vivonole problematiche quotidiane di un ospedale che proprio non funziona. E venerdì sera,quando Marta Wozniel, la mamma del neonato rapito ha agito indisturbata c'erano diturno un medico, due infermiere e un ausiliario, ma nessuno all'ingresso e all'uscitache poteva vedere che quella donna aveva preso con sè il bambino. E proprio suquesto il dottor Polichetti si era battuto, ma le altre sigle sindacali pare lo abbianoaddirittura lasciato in solitudine in una battaglia, a sfondo sociale che non è affattonuova, ma anzi che si protrae nel tempo peggiorando sempre di più la situazione.Nonostante l'ospedale dunque si riempia di avanguardie e tecnologie, ciò che rimanesono i disagi e i problemi a cui spesso non si presta la dovuta attenzione. Bisogneràperò attendere circa 10 giorni affinchè la Commissione di inchiesta creata ad hoc daGiuseppe Longo e guidata dal dottor Gerbasio dia i suoi frutti e possa capire cosanon è andato proprio quella sera nel complicato meccanismo di sorveglianza. Ma larisposta non può che essere semplice. Le porte sono praticamente inesistenti e

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rotte. Tant'è..

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07/05/2018

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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Madre rapisce il neonato Inchiesta su dieci mediciMario Memoli

Salerno Madre rapisce neonato inospedale, la Procura salernitana apre unfascicolo di inchiesta valutando l'ipotesidi omessa vigilanza per una decina dicamici bianchi del nosocomio di via SanLeonardo. Sarà materia di indagine,infatti, capire come Marta Wozniel(33enne polacca e madre di tre figli)abbia potuto lasciare il Ruggi con ilbambino in braccio dopo averlo allettatonel reparto di terapia intensivaneonatale. Il bambino, di un circa unmese, proprio figlio naturale, si trovava presso il reparto maternità dell'ospedale diSalerno su disposizione del Tribunale per i Minorenni di Salerno. La donna era stataautorizzata dai giudici salernitani a recarsi periodicamente per l'allattamento al senodel piccolo. Dopo l'immediato attivarsi delle ricerche già dalla serata di venerdì, gliinvestigatori dopo aver ricostruito la rete di relazioni personali e familiari delladonna, sono riusciti a geolocalizzare per un breve attimo il suo cellulare in viaEugenio Caterina, dove risultava risiedere anche un fratello della polacca.Circoscritte le ricerche in zona, dopo aver individuato l'abitazione del fratello delladonna, la giovane dell'Est con il piccolo è stata rintracciata in una casa cantonieradisabitata, all'altezza della linea ferroviaria, insieme al compagno Paulo Schumude,al fratello ed alla compagna di quest'ultimo. E se da un lato la magistraturainquirente che per prassi ha aperto il fascicolo delegando la Polizia, ipotizza il reatodi omessa vigilanza per medici e infermieri dall'altro sia la 33enne, compagna, chefratello e cognata rispondono di concorso in violazione per sottrazione di minore inun ente pubblico come disposto dal Tribunale. Sono al vaglio degli inquirenti anchele posizioni delle altre persone trovate in sua compagnia al momento del rintraccioda parte degli agenti della Squadra Mobile diretti dal primo dirigente LorenaCicciotti. E contestualmente all'inchiesta della Procura, condotta dal pm KatiaCardillo, i vertici del Ruggi hanno affidato alla commissione interna, retta dal dottorGerbasio, un'indagine a 360 gradi per appurare responsabilità. Marta Wozniel ha deiprecedenti per droga. E per questo motivo le erano stati tolti gli altri due bambini.Nei confronti dell'ultimo nato, c'era stata una segnalazione alla procura dei Minori diLargo San Tommaso d'Aquino il 28 marzo scorso quando Marta si è presentata inospedale per partorire e i medici l'hanno trovata ubriaca. Una condizione cheavrebbe potuto pregiudicare anche le condizioni di salute del feto, anche se poi cosìnon è stato. Ma quella segnalazione è andata avanti fino a diventare un'ordinanza

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del tribunale dei Minori con la quale si sottraeva il piccolo alla madre per trasferirloin una comunità o affidarlo ad una famiglia.

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07/05/2018 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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Marta, giallo sicurezza: ora indaga la ProcuraPetronilla Carillo

L' inchiesta Ruggi, la mamma fuggita eritrovata con il figlio. Dieci persone nelmirino: avvisi in arrivo Marta Wozniel ePaulo Schumude volevano portare il loropiccolo in Polonia. Lo aveva scrittoproprio il papà in un post pubblico, nellasua lingua madre, ad un parente. Ed èstato proprio questo dettaglio a spingeregli uomini della Squadra mobile, agliordini del vicequestore Lorena Cicciotti,a dare una accelerata alle indagini perritrovare il piccolo nel più breve tempopossibile. Prima, cioè, che lasciasse ilterritorio nazionale. Ma quando, dopoaver rintracciato la coppia di fuggitiviattraverso la cella alla quale si eraagganciato il loro cellulare, i poliziottihanno fatto irruzione nel casolare dove idue erano in compagnia del fratello di leie della sua compagna, Marta ha iniziatoa piangere, stringendo a se il piccolo.Non voleva proprio staccarsene. Nonvoleva che glielo portassero via comeera già stato fatto con gli altri suoi duefigli. Era provata e ha raccontato agli inquirenti di voler costituire una famiglia vera.Ora la 33 enne polacca è in attesa di sapere se potrà rivedere, e allattare ancora, siapure in modalità protetta, il suo piccino ricoverato di nuovo presso il reparto diTerapia intensiva dell' ospedale Ruggi di Salerno. Questa mattina, intanto, la poliziagiudiziaria in servizio presso il tribunale dei Minori potrebbe notificargli l' ordinanzacon la quale i giudici dispongono che il piccolo venga trasferito in comunità, quandone sarà trovata una in grado di poter accudire un bimbo di un solo mese di vita.Archiviata per ora la pratica «rapimento», con quattro denunce a piede libero,sempre questa mattina la procura di Salerno darà alla Mobile la delega di indagineper verificare il corto circuito che si è venuto a creare in ospedale nel sistema disicurezza e che ha consentito a Marta di allontanarsi indisturbata con il piccino.Sarebbero una decina le persone - tra dirigenti, medici e personale infermieristico -finite sotto la lente di ingrandimento della procura e che, di qui a qualche giorno,potrebbero vedersi notificare altrettanti avvisi di garanzia. Bisogna capire cosa sia

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accaduto e di chi siano le responsabilità della mancata sorveglianza. Una indagineche cammina di pari passo con l' inchiesta avviata, attraverso una commissioneappositamente istituita, dal direttore generale Giuseppe Longo ed affidata aldirettore medico di presidio Angelo Gerbasio, che dovrà fornire risposte precise intempi stretti: massimo dieci giorni. Una inchiesta interna che potrebbe dare i propririsultati anche a stretto giro dal momento che anche l' attenzione degli organiinvestigativi si è ora fermata sul sistema di sicurezza dell' ospedale. L' aggravante,in questa situazione, è che si è «violato» un reparto dove ci sono bambini moltopiccoli e spesso che necessitano di una continuità terapeutica. © RIPRODUZIONERISERVATA.

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07/05/2018 La Città di Salerno

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 5

Neonato rapito, in nove nel mirinoDomenico Gramazio

La prima notte dopo la fuga è passatatranquilla. Le condizioni del figlio diMarta Wozniel , la 33enne polacca cheha portato via il bimbo dall'ospedale diSalerno nonostante il divieto delTribunale, insieme alla complicità di altretre persone, non preoccupano i medicidel reparto di Neonatologia, che dasabato sera lo monitoranocostantemente. Oggi entreranno nel vivole due inchieste, quella interna apertadal Ruggi e l'altra della Procura diSalerno, per fare chiarezza sul rapimento avvenuto venerdì sera poco dopo le 21 edurato meno di 24 ore. La donna ora non potrà vedere il figlio fino a nuovedisposizioni della magistratura. Il sostituto procuratore Katia Cardillo , titolare delfascicolo, formalizzerà stamattina l'accusa di omessa vigilanza per nove persone tramedici, infermieri, primario del reparto e medico di presidio di turno. Un atto dovutoquello della Procura, che proverà a fare chiarezza su quanto accaduto e ad accertarele responsabilità del personale che si trovava in servizio venerdì sera nel plessoospedaliero di via San Leonardo. Stessa cosa farà stamattina il direttore medico dipresidio del Ruggi, Angelo Gerbasio , al quale è stata affidata l'inchiesta internaaperta dal direttore generale Giuseppe Longo nella giornata di sabato. Gerbasioascolterà alcune delle persone che venerdì si trovavano nel reparto di Neonatologia,provando così a valutare le posizioni dei coinvolti. Ieri, l'ex direttore dell'ospedale diBattipaglia era al lavoro come di consueto e si è detto sereno sulla questione:«Faremo tutti gli accertamenti del caso, anche se ci tengo a ribadire che si tratta diun episodio molto isolato ha spiegato Abbiamo visionato le telecamere e appuntatoogni cosa. Voglio precisare che questo non è un carcere ma un ospedale e che ilrapporto madre-figlio nella sua complessità è molto delicato». Garantista, Gerbasionon vuole puntare il dito contro il personale del Ruggi: «Domani (oggi per chi legge,ndr) partirà l'inchiesta interna, ma mi sento di dire che al momento non ravvedoparticolari profili di colpa riconducibili a negligenza. Tuttavia, l'inchiesta servirà afugare ogni dubbio». I sindacati, però, continuano a chiedere tempi brevi sullaquestione. zSono fiducioso nell'operato della magistratura ed esprimo la miasolidarietà nei confronti dei colleghi e del personale dipendente che, propriomalgrado, si è trovato ad essere coinvolto nello spiacevole incidente ha detto MarioPolichetti della Fials provinciale Contesto però l'atteggiamento degli altri colleghisindacalisti che si sono subito smarcati nel dare una frettolosa e sterile solidarietà».

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07/05/2018

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 1

Salerno Fiction TVDavide Gatto

In questi giorni mi sono balzate davantiagli occhi due notizie in particolare, laprima è che l'Aero- Morto diPontecagnano, il Costa D'Amalfi,sfortunato scalo aeroportuale è stato perqualche ora adibito a set per la fiction Unposto al sole. Allo stesso modo, moltestrade del capoluogo e della provinciaverranno asfaltate grazie al passaggiodella principale gara ciclistica d'Italia, illeggendario Giro. Ecco, finalmente, dopoanni di commenti ho capito che cosa sivuole fare di Salerno: un setcinematografico per serie Tv e eventisportivi. Basterà attendere ancoraqualche anno che i cittadini salernitanilibereranno definitivamente il capoluogoper renderlo uno spettacolare set. Chestupido sono stato a non pensarci prima.Un sacco di fiction potranno, tra qualcheanno, essere girate qui. E adessocomprendo perché tanta fretta nelcostruire un nuovo ospedale al posto del nostro Ruggi: occorrono i set per i variGrey's Anatomy, la dottoressa Giò, E.r. Dr House e tutto il filone ospedaliero che tiratanto in tivù. Californication diventerà Salifornication, fornicazioni e bagni inquinatinella tentacolare cornice della spiaggia triplicata di Salifornia. La serie House ofCards verrà presto ribattezzata House of Scard, dove il sindaco di un immaginariocapoluogo del mediterraneo europeo studia la sera per la mattina come dare lascarda a colleghi, questuanti e pay taxer. Imperdibile. Non mancano leambientazioni per i serial storici come il trono di spade: Forte la Carnale e Castello diArechi sono lì apposta ben conservati perchè utilizzati poco dai turisti, la SalernoLongobarda potrà far da set anche a serie come Vikings. Non mancheranno locationper film e serie tv, da Gomorra a X-files, da Twin Peaks a How I meet your mother,da The Big Bang Theory agli indimenticabili polizieschi in riva al mare come MagnumP.I. Questo è il piano segreto per Salerno per la nostra comunità: un lento edinesorabile calo demografico che porterà Salerno ad essere set naturale per lemigliori fiction TV; che dire: se tutto va bene, siamo tutti LOST

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07/05/2018

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 17

Il Cotucit torna sul piede di guerra «De Luca riapra subito loScarlato»

Scafati. Dopo aver vinto il braccio diferro con la Regione per la vicenda delleindenittà erogate alle ragazze madri(periodo gennaio-giugno 2017, pagabiliquesta mattina). il Cotucit del presidenteMichele Raviotta si sofferma l'ospedaleMauro Scarlato di Scafati e lo falanciando un ulteriore appello alGovernatore della Campania VincenzoDe Luca. Lavori a rilento, secondoRaviotta, che potrebbero comprometterela riapertura della struttura. «Non tengachiuso il nosocomio, si faccia presto: lo riapra prima che diventi un becerostruemento per la campagna elettorale dei soliti volti noti scafatesi», afferma ilresponsabile del Comitato per la Tutela del Cittadino. Numerose sono state lemanifestazioni per il pronto soccorso «ma noi del Cotucit siamo stati gli unici adincatenarci all'esterno dell'ospedale cittadino e siamo pronti a rifarlo se il nostroappello dovesse cadere nel vuoto. E' paradossale- tuona Michele Raviotta- che dasette anni l'ospedale è chiuso e che i cittadini debbano subire la negazione deldiritto alla salute, un diritto sancito dalla costituzione italiana ». Intanto lo Scarlato èstato inserito nella rete emergenza-urgenza grazie anche alle tante battaglie. Ma perMichele Raviotta bisogna fare di più. «Un risultato che oserei dire eccellente mapurtroppo non basta. I lavori all'interno vanno a rilento e il nostro timore è che lariapertura dell'ospedale diventi un becero strumento per la campagna elettorale eparlo delle prossime amministrative che prima o poi si terranno nella nostra città. Iodico- aggiunge il presidente del Cotucit- che bisogna evitare tutto questo, perchè unconto è la politica altra cosa invece la salute e i diritti dei cittadini. Per questo chenoi abbiamo lanciato un accorato appello al presidente della Regiona CampaniaVincenzo De Luca perchè vogliamo che ci sia un'accelerata dei lavori. L'ospedaleMauro Scarlato debba essere riaperto al più presto, non bisogna predere più tempoperchè a Scafati la situazione è tragica, i cittadini si rivolgono a noi in quantodisperati», conclude Raviotta. Da ricordare che il pronto soccorso fu chiuso a causadi una dichiarazionne di Bartoletti, ex commissario dell'Asl, alla Regione Campania, eper quella relazione era finito sotto processo. MICHELE RAVIOTTA Il presidente delCotuci fa appello a De Luca sulla riapertuta dell'ospedale: «Affinchè non diventistrumento politico per le prossime elezioni amministrative a Scafati»

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07/05/2018

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 8

L'Università in cui studiare pesa di menoAurelio Tommasetti*

n campus che a primavera è una fiorituradi scatti fotografici dei suoi studenti. Unateneo dove all'ora di pranzo la mensadiventa una radio multilingue. Un luogopieno di giovani, dove il tempo si muovealla velocità della luce. Non a caso,infatti, ora è un orologio solare a formadi matita, collocato nella piazza-cuoredel campus, a scandire le ore di studio equelle di pausa, in un ritmo semprecostante, eppure mai uguale. Un ateneodove giovani ricercatori programmanorobot in grado di vivere con gli umani ostudiano con successo biomarcatorispecifici del tumore polmonare. Uncampus dove i saperi convivono e simescolano per creare nuova conoscenza.Una università dove pure il lunedì nonsembra un lunedì (scrive sul suo profiloInstagram Francesca, studentessa diStoria dell'Arte). L'Università degli Studidi Salerno, con i suoi 40.000 iscritti,accoglie un bacino di utenza moltoampio, che include principalmente la Campania, la Basilicata, la Calabria e la Puglia,configurandosi come una delle poche realtà in Italia articolata in forma di campus.Dal 1988 ha sede nella Valle dell'Irno, a pochi chilometri da Salerno e da Avellino,allo snodo di incroci autostradali che la rendono centrale e facilmente raggiungibile.Al campus principale di Fisciano, che ha una superficie di 1.200.000 metri quadrati,si affianca quello di Baronissi, con una superficie di 150.000 metri quadrati cheospita in modo dedicato il Dipartimento di Medicina e Chirurgia Unisa. Residenze,biblioteche, aule multimediali, teatro, aula magna, piscina e complesso sportivo,centri di ricerca, centri didattici, mense, parcheggi, eliporto, edificio spinoff, asilonido aziendale, radio e tv interne rendono i campus di Fisciano e Baronissi spazimultifunzionali, dove affiancare alle proprie attività di lavoro e di ricerca anchequelle per il tempo libero e le proprie passioni. Un campus che vive oltre gli oraridelle aule e dei laboratori, attraverso l'apertura degli impianti sportivi, della mensaserale e delle sale studio a disposizione anche nel weekend. Ai giovani fuori sedeche risiedono presso i nostri 1000 alloggi e ai loro colleghi che vivono presso i

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comuni limitrofi va la nostra piena attenzione. Allo stesso scopo è stato pensato edavviato il progetto di riqualificazione e ammodernamento costante dei campus(Costruendo Unisa), con l'obiettivo di rendere gli spazi universitari sempre più belli,moderni e funzionali e valorizzare il campus come comunità di individui checondividono valori e interessi. Non solo. Passeggiando per le vie del Campus ci sitrova immersi nel verde e in mezzo all'Arte. Con un ben bilanciato rapporto green&building, l'ateneo lascia spazio ad un museo a cielo aperto, ispirato all'artecontemporanea. Orizzonte Due (la scultura in vetro e acciaio dell'artista CostasVarotsos) e Ombre (la neoarrivata scultura di 10 metri a forma di matita con lafunzione di orologio solare) sono esempio notevole di valorizzazione artistica eambientale del campus e ben si sposano col mosaico di opere scultoree già presenti.Per tre anni consecutivi, l'Università di Salerno si è confermata primo ateneo delCentro Sud nelle classifiche sulla qualità elaborate da Il Sole24Ore. Risultati positivisu ricerca, alta formazione, attrazione di risorse per progetti e anche sullasoddisfazione degli studenti laureandi sull'offerta formativa. Dati confermati anchedalle altrettanto accreditate classifiche internazionali: l'americana The Times, laspagnola Scimago e l'araba Cwur, tre influenti agenzie di ranking, inseriscono Unisanella top500 degli atenei a livello mondiale, al decimo posto in Italia e prima al Sud.Insomma nonostante le difficili condizioni di contesto in cui opera, l'Università diSalerno registra dati positivi che provengono dagli sforzi messi in atto in questi anni.Sin dall'inizio, infatti, abbiamo puntato sulla qualità della didattica, della ricerca edei servizi offerti. Come ateneo strutturato in forma di campus e che trae, perquesto, beneficio dalla contiguità spaziale tra le diverse aree del sapere, investiamocostantemente nella ricerca. Ad oggi abbiamo 22 spinoff attivi, frutto di attività diricerca e di brevettazione, con cui superiamo la media nazionale in relazione alnumero di docenti e ricercatori coinvolti. Per questi spin-off abbiamo pensato anchead uno spazio di lavoro dedicato: il nostro incubatore L7 che, con 15 office space earee di facilities. Quello che abbiamo in testa è fare in modo che siano i nostrilaureati, con le loro specificità e competenze sempre più qualificate, ad attrarre leimprese. Questo è il motivo per cui puntiamo così tanto sulla qualificazionedell'offerta didattica e sulla sua internazionalizzazione. E l'unico patrimonioveramente internazionale a livello territoriale è l'Università: è qui che formiamogiovani in grado di confrontarsi con contesti allargati, giovani sempre piùprotagonisti di scambi culturali e formativi che alimentano e valorizzano i loro profiliprofessionali. Giovani che, per queste caratteristiche, sono in grado di valorizzare almeglio le specialità del territorio anche agli occhi di chi ci arriva per la prima volta».*Rettore dell'Università degli Studi di Salerno

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07/05/2018

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 17 EAV: € 781Lettori: 29.750

Le criticità dell' ospedale "San Luca" non condivise daiconsiglieri

VALLO DELLA LUCANIA / La nota di MariaRicchiuti all' Asl di Salerno non èpiaciuta. Il sindaco e gli esponenti d'opposizione sono intervenuti Nei giorniscorsi il Consigliere regionale MariaRicchiuti, unica rappresentante delCilento a Palazzo Santa Lucia a Napoli,ha inviato una lunga e dettagliata nota airesponsabili dell' Asl provinciale diSalerno evidenziando le criticità presentiin seno all' Ospedale San Luca di Vallodella Lucania affin ché si provveda ad unsuo sostanziale rilancio in camposanitario. Nella missiva la Ricchiutiponeva l' accento anche su un temariguardante una presunta incompatibilitàdel direttore sanitario Adriano De Vita.Considerazioni che non sono stategradite da alcuni esponentiamministrativi e politici cilentani che sepure hanno ammesso che esistano dellecriticità in seno all' ospedale, hannodifeso la professionalità e l' abnegazione di chi opera tra le mura del San Luca edhanno sostanzialmente disapprovato la eventualità di voler mescolare elezioniamministrative con l' ospedale, essendo De Vita candi dato a Sindaco a Novi Velia.Sul caso sono intervenuti il Sindaco Eros Lamaida e i consiglieri di Opposizione aVallo della Lucania Nicola Botti e Francesca Serra. La risposta alle affermazioniespresse da queste persone non si è fatta attendere. Innanzitutto la Ricchiutiringrazia quanti le hanno manifestato apprezzamento per le sue richieste alDirettore generale dell' Asl e si meraviglia che tra le tante note di consenso vi siachi"interviene in politichese provando a strumentalizzare le mie richieste, daLamaida mi aspettavo condivisione del mio impegno". m.m.

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07/05/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 20 EAV: € 7.842Lettori: 133.364

Ambulanze, slitta la gara per l' affidamento del servizio

Lo scontro Trasporto degli infermi inemergenza: slitta ancora la gara diappalto per l' affidamento in gestione delservizio. L' Asl di Avellino opta ancoraper la proroga, questa volta fino alprossimo 30 giugno, della convenzionecon la Misericordia, la Croce rossa e lacooperativa Alfa che mettono adisposizione le proprie ambulanze dacirca 13 anni. L' altro giorno, la managerMaria Morgante, su proposta deldirettore dell' Unità operativa complessadi Emergenza Territoriale, GabrieleFerrante, ha deliberato l' adozione delprovvedimento con il quale, consideratala necessità di dare continuità alleprestazioni del 118, è stata prorogata laconvenzione stipulata nel 2005 con leassociazioni di volontariato. Laprocedura di gara di appalto per l'affidamento in gestione, indetta dall'allora commissario straordinario dell' Asl,Mario Ferrante, risale al novembre 2016:nel disciplinare è specificata una duratadi 12 mesi più eventuale rinnovo di ulteriori 12. Nelle more dello svolgimento, nonpotendo interrompere in alcun modo il servizio c' era stata la prima proroga per 6mesi, fino a maggio dell' anno scorso, di tutte le convenzioni alle stesse condizionifino a quel momento praticate sulla scorta delle quali il servizio era stato garantito.Successivamente, con una nuova delibera dell' Azienda di via Degli Imbimbo, è statodisposto, a decorrere dal 1 giugno 2017, il differimento per altri 10 mesi del terminedella scadenza delle convenzioni stipulate. Nel frattempo, è intervenuta anche unapronuncia del Tar di Salerno che, in accoglimento del ricorso presentato dallaconfederazione nazionale delle Misericordie d' Italia, ha annullato la relativaprocedura di gara per l' affidamento del trasporto degli infermi in emergenza. Daallora, l' Asl, sulla scorta del Codice del terzo settore emanato nel luglio 2017, stavagliando tutte le possibilità per verificare la compatibilità della normativa con ilregime degli appalti pubblici non predisponendo alcun bando, ma scegliendo diprorogare il rapporto con le associazioni di volontariato. In tema di assistenza

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territoriale, Morgante ha recente annunciato una svolta per l' Alta Irpinia. Al«Frangipane» di Ariano Irpino, che dovrebbe ottenere il Dea di primo livello, saràrafforzata la radioterapia e saranno aggiunti 14 posti letto di lungodegenza. All' ex«Criscuoli» di Sant' Angelo dei Lombardi, 16 posti letto in più di chirurgia, 2 inortopedia e 2 in terapia intensiva post-operatoria con l' avvio di una Start-up diCardiologia e un progetto di Teleradiologia. Mentre all' ex «Di Guglielmo» di Bisacciadiventerà, invece, il primo Ospedale di comunità della provincia. Inoltre, sarannocostituite le cosiddette «Aggregazioni funzionali territoriali» al fine di rendereoperativa una rete tra i medici per allentare la pressione sugli ospedali. a. pl. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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07/05/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 23 EAV: € 10.657Lettori: 133.364

«Prendi i babà del Cardarelli» Pizzo in corsia, il verbale chocLeandro Del Gaudio Viviana Lanza

A un certo punto la conversazione siinterrompe, le parole lasciano il posto aigesti. O meglio: ai suoni. Ed è così che lacimice della squadra mobile (messa all'interno dell' auto giusta) capta una sortadi conferma investigativa: il fruscìo deisoldi, il suono delle banconote contatecon fare da ragioniere da uno deipresunti camorristi fresco di «bussata diporta». Eccola l' ultima frontiera delracket a Napoli, con la camorra cheentra negli ospedali cittadini e impone ilpizzo alle ditte impegnate nei vari lotti dilavori. Dicembre 2017, appena pochimesi fa, un clan del Vomero impone ilpizzo su una delle ditte di unraggruppamento temporaneo di impreseche ha vinto un subappalto per lamanutenzione al Cardarelli. Siaccendono i riflettori della Dda di Napoli,si torna a indagare su presunte pressionidella camorra su uno dei più importantinosocomi del sud Italia. Inchiestacoordinata dai pm anticamorra CelesteCarrano e Henry John Woodcock, c' è la convinzione che in almeno due casi latangente sia andata a buon fine: in un primo episodio, uno dei presunti bossemergenti dell' area collinare stringe tra le mani mille euro, li mostra al propriocomplice e li fa «suonare» con quel fruscìo, quel sonoro catturato nell' auto«ambientalizzata» da una cimice; in un secondo caso, invece, parliamo di un importodecisamente maggiore: questa volta, la tangente incassata è di 30mila euro,imposta a una ditta titolare di un appalto sempre all' interno del Cardarelli di Napoli.Riflettori puntati contro il presunto gruppo criminale che fa capo ad Andrea Basile,personaggio dato per emergente all' ombra del clan Cimmino e negli ultimi mesioggetto di alcune perquisizioni di fronte al suo coinvolgimento nell' inchiesta-terremoto sulla Sma e sul conferimento dei fanghi dai depuratori in Campania. Ma inquesto caso non ci sono rifiuti o depuratori intasati, almeno a leggere le informativedepositate dalla Dda di Napoli in uno dei filoni che riguardano il crimine dell' areacollinare. Torniamo però alla seconda estorsione, quella da trentamila euro. In

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questo caso gli inquirenti sono convinti di aver ricostruito il modus operandi delgruppo dell' Arenella: dopo aver individuato la zona di provenienza dell' aziendavincitrice dell' appalto, si mettono in affari con il clan del territorio della ditta stessa.Una sorta di affare estemporaneo, per imporre il pizzo senza avere problemi conaltre cosche. Dunque, metà a quelli del Vomero-Arenella e metà al clan egemone sulterritorio di provenienza della ditta taglieggiata. Agli atti le intercettazioni sembranoparlare chiaro, a proposito della regola del 3 per cento da imporre alla nuovaimpresa e della necessità di dividere in due la tangente: «Dovevano essere il tre percento (su un appalto da due milioni di euro, ndr) e dovevano essere sessanta babà,poi dovevamo fare trenta per uno». Non hanno dubbi gli inquirenti: trenta a quellidel Vomero, trenta a quelli dell' hinterland metropolitano garanti del nuovo affare.Ma al di là del pressing estorsivo su questa o quella impresa, desta impressione lacapacità di vecchi e nuovi camorristi di entrare all' interno degli ospedali cittadini. Esono ancora le intercettazioni ad offrire conferme in questo senso. Parla a ruotalibera uno dei presunti camorristi intercettati: «E mo ci vediamo giù al Monaldidentro la stanza mia, dove tengo... oppure facciamo a casa mia... lui viene alCardarelli... là ci sono le sedie, la scrivania ci sta... se volete parlare laggiù...».Immediata la risposta del presunto emergente della camorra vomerese: «Movediamo, se proprio non ci sta nessuno là...». Metodi che spingono gli inquirenti aparlare di una nuova escalation del pizzo all' ombra del Cardarelli, «con lapartecipazione attiva, in alcuni casi, di alcuni pubblici funzionari, ai danni di diversiobiettivi quali imprese di costruzioni, esercenti attività commerciali ed aziendeappaltatrici di lavori pubblici e servizi presso strutture pubbliche». © RIPRODUZIONERISERVATA.

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07/05/2018 Il Mattino (ed. Benevento)

Argomento: Sanità Campania

Pagina 19 EAV: € 10.991Lettori: 133.364

«Rummo», è crisi: Cardiologia a mezzo servizioGianni De Blasio

La sanità Sos di De Pierro (Pd):«Mancano medici, a rischio anche ilsoccorso agli infartuati» «La cardiologiaè ormai prossima al collasso»: è il gridod' allarme lanciato dal capogruppo delPd al Comune di Benevento FrancescoDe Pierro. Solo l' ultimo in ordine ditempo sulle criticità del presidioospedaliero «Rummo», ormaiquotidianamente sotto la lente d'ingrandimento della politica e delleistituzioni. Non a caso, oggi alle 16.30,presso la sala consiliare di Palazzo Mosti,si terrà una conferenza stampa perdiscutere il nuovo atto aziendale echiedere al presidente De Luca i motividel ridimensionamento dell' ospedale diBenevento. Saranno presenti il sindacodi Benevento, Clemente Mastella, isenatori di Forza Italia, Domenico DeSiano e Sandra Lonardo, il capogruppo diFi alla Regione Campania, ArmandoCesaro, e l' ex presidente della RegioneCampania, Stefano Caldoro. Evento chegiunge dopo l' ispezione effettuata sabato al pronto soccorso ed in alcuni reparti daiquattro parlamentari 5 Stelle, nonché dalla capogruppo in Regione ValeriaCiarambino, che hanno preso atto di una serie di disfunzioni. Purtroppo, non ci siferma alle risultanze della visita pentastellata. «Il primario Marino Scherillo, direttoredel reparto di Cardiologia interventistica con terapia intensiva (Utic) da 15 anni, si èvisto costretto a disporre la sospensione delle visite e degli esami cardiologici dipazienti esterni per carenza di medici, oltre che di attrezzature idonee - rileva ilcapogruppo Pd Francesco De Pierro -. Le scarse risorse di personale e di attrezzaturesono da concentrare per i ricoverati in Cardiologia, che sono in continuo aumento.Ciò comporta che spesso vi sono ricoveri in barella (spesso oltre 6 -8 barelle in Utic)con grave disagio per i pazienti e temibili difficoltà organizzative per gli infermieri.Da due anni sono in corso lavori mai terminati per la nuova Utic con 8 posti letto».Per l' esponente dem, insomma, nell' ambito della riflessione che, in questi giorni, siè aperta sulla sanità sannita con il contributo della politica locale e degli stessi

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operatori del settore, occorre centrare l' attenzione anche su alcune priorità dasalvaguardare, già operanti con efficacia da alcuni lustri sul territorio. «È il casoproprio della struttura di Cardiologia con emodinamica interventistica, un' eccellenzanel panorama ospedaliero regionale e non solo, per la tutela della salute delcittadino. Lo attestano i numeri: oltre 2.500 ricoveri all' anno, 1.100 interventi diemodinamica con 600 procedure di angioplastica coronarica per pazienti con infartomiocardico, Centro Hub di riferimento regionale per le emergenze-urgenzecardiologiche nella provincia di Benevento, è tra i primi centri della Campania adaver attivato (settembre 2017) il sistema di telemedicina per la trasmissione dell'elettrocardiogramma direttamente dalle ambulanze del 118 alla Unità coronarica delRummo per consentire una pronta diagnosi ed un veloce trasferimento in salaoperatoria di emodinamica; 400 gli interventi di impianto di pacemaker defibrillatoridi ultima generazione per pazienti con grave scompenso cardiaco, 6.200 esamiecocardiografici all' anno, centro prescrittore di riferimento regionale per laprovincia di Benevento per tutti i nuovi farmaci tra cui gli anticorpi monoclonali perla cura della ipercolesterolemia». Ebbene, prosegue De Pierro, «nonostante taleassistenza costituisca una realtà apprezzata e ben radicata grazie all' apporto diprofessionisti di indiscussa valenza, assistiamo invece ad uno smantellamento, icardiologi andati via nel tempo non sono stati sostituiti, nonostante l' esistenza diuna graduatoria formata a seguito di avviso pubblico dalla quale potrebbero essereattinti validi professionisti; ed, ancora, manca il personale infermieristico; leattrezzature mediche risultano obsolete; i lavori per la nuova Utic sono paralizzati;ed, addirittura, si corre il rischio, e sarebbe davvero il paradosso che, a partire dalprossimo mese di giugno, si potrebbe sospendere il servizio H24 di emodinamica perl' infarto miocardico, e tanto per la mancanza di sufficiente personale sanitario.Insomma, le prospettive non sembrano rosee per un servizio sanitario di cosìdelicata importanza per la vita dei cittadini». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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07/05/2018 Il Mattino (ed. Benevento)

Argomento: Sanità Campania

Pagina 19 EAV: € 3.032Lettori: 133.364

Consiglio sanitari: si vota il 7 e l' 8 giugno

La svolta Si svolgeranno il 7 giugno al«Sant' Alfonso» di Sant' Agata de' Goti el' 8 giugno al «Rummo» di Benevento,sempre dalle 7.30 alle 14.30, leoperazioni di voto per l' elezione del«Consiglio dei sanitari». Sono elettori edeleggibili i dipendenti a tempoindeterminato dei due ospedali; lecandidature andranno presentate periscritto al protocollo generale dell'azienda ospedaliera entro le 12 del 15maggio. A curare le operazioni sarà unacommissione presieduta dal dottorRaffaele Lanni, in rappresentanza deldirettore sanitario, e composta daFederica D' Agostino, Michelina Barbieri,Filomena Tizzani, Pasquale Cerino,Enrico Buonfino e Maurio Corona inrappresentanza rispettivamente didirigenti medici, dirigenti laureati nonmedici, infermieri, tecnici sanitari,tecnici della riabilitazione. Coronafungerà da segretario. © RIPRODUZIONERISERVATA.

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07/05/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 20 EAV: € 3.433Lettori: 133.364

Diagnostica, c' è l' accreditamento

Dalla Regione Mentre la clinica«Malzoni» è ancora in bilico, riceve l'accreditamento istituzionale un' altrastruttura dello stesso gruppo, laDiagnostica medica di Mercogliano. Perconto della Regione, l' Asl di Avellino ha,infatti, dato il via libera definendoaccreditabile il plesso di via NazionaleTorrette in regime ambulatoriale dimedicina di laboratorio-generale di basecon i settori specializzati di chimicaclinica, microbiologia, serioimmunologia,ematologia, citoistopatologia e genetica.Per la Diagnostica, già accreditata inpassato: è il primo nulla osta dopo l'accorpamento con il laboratorio diBiodiagnostica Montevergine. Per la casadi cura di Viale Italia bisognerà aspettarealmeno settembre. Resta, infatti dasciogliere il nodo amministrativo relativoa un' autorizzazione sindacale mairilasciata, che quattro anni fa portò all'ordinanza di chiusura per due mesi,disposta dal Comune su indicazione dell'Asl, poi revocata dal Tar di Salerno. Malzoni è fiducioso: «L' inghippo c' è, ma siamonella condizione di superarlo e ricevere finalmente l' accreditamento definitivo». ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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07/05/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 20 EAV: € 8.186Lettori: 133.364

Pressing su Tirone: «L' Asl paghi gli arretrati Aias»Antonello Plati

La vertenza dei fisioterapisti Faccia afaccia Morgante-D' Acunto dal prefetto:10 mensilità da versare Vertenza Aias:incontro decisivo, oggi alle 16, inprefettura tra il segretario generale dellaFunzione pubblica Cgil, Marco D' Acunto,il direttore generale dell' Asl di Avellino,Maria Morgante, e i commissariprovinciali dell' Associazione italianaassistenza spastici, Maurizio Arci e RemoDel Genio. Il rappresentante territorialedel governo, Maria Tirone, dovrebbedare una risposta definitiva rispetto allarichiesta del sindacato di far pagare le10 mensilità arretrate che l' Aias deve aicirca 120 dipendenti dei centri diAvellino, Calitri e Nusco - all' Aziendasanitaria di via Degli Imbimbo. Asostegno della tesi, lunedì scorso D'Acunto ha consegnato al prefetto uncorposo incartamento con alcunesentenze della Corte Costituzionale cherispetto alla distinzione tra appalto,fornitura e subfornitura sanciscono laparticolare debolezza dei subfornitori e stabiliscono che la norma in materia vainterpretata in modo costituzionalmente coerente, obbligando in solido ilcommittente, in questo caso l' Asl di Avellino, anche con il subfornitore, dunque nonsolo con l' appalto. Tra i precedenti, segnalati dal sindacalista, anche una sentenzadel Tribunale di Napoli per una vicenda analoga relativa a un centro di riabilitazioneche operava per conto del Comune, con l' ente di Palazzo San Giacomo condannatoa pagare le retribuzioni non corrisposte ai lavoratori. La protesta va avanti da 15giorni - 8 dei quali trascorsi in uno sciopero della fame, al quale hanno aderito 4dipendenti e il segretario Fp Cgil in presidio permanente prima nel parcheggio dell'Asl poi all' ingresso della Villa comunale di Corso Vittorio Emanuele. Se nelpomeriggio non dovesse esserci l' attesa fumata bianca, D' Acunto ha già annunciatoche riprenderà il digiuno inasprendolo, questa volta, con lo sciopero della sete. Sullosfondo, ma non meno importante, la sorte dei 290 pazienti assistiti nella sede diAvellino in via Morelli e Silvati anche al centro di un' inchiesta giudiziaria per una

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presunta distrazione di fondi pubblici in favore di società terze che ha chiuso ibattenti lo scorso 14 febbraio a margine di un' ispezione del Nas che avrebberilevato lacune sotto il profilo igienico-sanitario e della sicurezza. Da quel giorno,immediato lo stop alle cure poi, tra fine marzo e inizio aprile, la revoca dell'autorizzazione amministrativa e la dell' accreditamento regionale. La questione èapprodata in tribunale con un doppio ricorso presentato al Tar di Salerno dai legalidell' Aias avverso ai provvedimenti di Comune e Regione (con l' ente di Piazza delPopolo costituitosi in giudizio). Inoltre, l' Aias, in sede penale, contesta anche i sigillialla struttura. I magistrati dovrebbero pronunciarsi entro la fine della settimana.Fiduciosi i commissari Arci e Del Genio: «Riusciremo sicuramente a ottenere lasospensiva: questo sarà un punto fermo sulla ripresa e sulla continuitàassistenziale». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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07/05/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 20 EAV: € 8.946Lettori: 133.364

Pronto soccorso «La dirigenza è inadeguata»Nicola Rosselli

Aversa Moscati, l' attacco della FialsSotto accusa l' arrivo di infermieri chegodono di permessi politici e 104 aversa.«Il pronto soccorso del Moscati è ancorauna volta in affanno a causa di un valzerscriteriato di disposizioni di servizio chehanno sguarnito il reparto». È ladenuncia di Salvatore Stabile,vicesegretario nazionale della Fials chefotografa l' ennesima emergenza delprimo presidio ospedaliero dell' Asl diCaserta. «Siamo di fronte a unadirigenza assolutamente inadeguata adassicurare il buon andamento dellastruttura e ne parlerò con il direttoregenerale per cercare una soluzione»,continua il rappresentante sindacale.«Qualche giorno fa abbiamo assistito aduna decina di disposizioni di servizio,forse dovute a qualche suggeritoreocculto, che hanno portato in ospedaleinfermieri che godono della 104 o chericoprono cariche politiche. A causa delleloro caratteristiche che li costringono a non essere presenti, per coprire i turni in carireparti si è stati costretti a ricorrere allo straordinario». «Non sono conclude Stabilecontro nessuno, ma sono per garantire la funzionalità di questo ospedale che è ditutti e al quale tutti in zona potremmo essere costretti a farvi ricorso». Piùcircostanziate le dichiarazioni degli addetti ai lavori che, come noto, rimangonoanonimi per non incorrere nelle sanzioni disciplinari previste dal regolamento cheaffermano: «nonostante le lamentele per carenza di medici e ora anche di infermierinulla è cambiato. Ad oggi, gli infermieri diminuiscono in quando chi va via èsostituito da colleghi con 104 o con congedo politico che quindi non svolgonoregolare turnazione. Se si parla di cambio compensativo vuol dire che chi arrivasostituisce chi va via, solo che solo in questo posto i cambi si perdono stradafacendo». I lavoratori sanitari affermano come, a loro avviso, il pronto soccorso si siatrasformato nello scarto di tutto l' ospedale ed evidenziano che in questo particolarereparto (il secondo per prestazioni a livello regionale dopo quello del Cardarelli diNapoli) non si possono collocare tutti quelli che sono beneficiari della legge 104 o di

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congedi politici giornalieri, ma servono infermieri turnisti che svolgono regolarmentei turni senza creare disguidi. «Nel corso di una recente riunione continuano ladirezione ci aveva preannunziato la venuta, lo scorso primo maggio, di altriinfermieri in modo di essere in sei in turno e lai risoluzione della carenza di medicicostretti a turni massacranti anche di 18 ore essendo solo in due che si trovano adover assistere i codici rossi questo tutto a discapito dei pazienti». «Non se ne puòpiù, - concludono - anche perché questo porta a stress psicologico oltre che fisico etensione con i parenti dei familiari. Basta rileggere quello che si è verificato ancorauna volta qualche giorno fa. Ora basta. Non possiamo sentirci rispondere lei faccia ilsuo dovere, è pagato per questo». Secca e risentita la risposta di Angela Maffeo,direttore sanitario del Moscati che ha dichiarato in merito: «I caposala sono omissivinella redazione dei turni perché, nonostante tutti gli infermieri che sono arrivati,stanno forzando per avere una infermiera che è stata inviata in Utic per mobilità percompensazione. In questo momento gli infermieri sono in numero sufficiente acoprire i turni. La situazione è stata già segnalata all' ufficio provvedimentidisciplinari». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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07/05/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 10 EAV: € 1.079Lettori: 29.750

Zona ospedaliera, ok ad aprire la rampaANTONIO SABBATINO

TANGENZIALE Il Comune si attiva per losvincolo che porta direttamente ainosocomi partenopei e che non è maistato aperto NAPOLI. Difficoltà dicircolazione delle ambulanze nella zonaospedaliera: arriva, dopo una lungaattesa, l' impegno anche del Comune diNapoli per trovare soluzioni volte aridurre i tempi d' approdo ai nosocomidei mezzi di soccorso che abitualmentepercorrono la Tangenziale di Napoli e learterie ad essa collegate. Un passoavanti non da poco visto che è all' Entecittadino spetta, almeno in alcune sueparti, la gestione delle strade interessatead una problematica più grave di quelloche si pensi se solo ci si mettesse aragionare. Dopo l' articolo pubblicato dalRoma in cui si raccontava come il trafficodell' area dei Colli Ami nei e la chiusuradi alcuni svincoli di un tratto dellaTangenziale pregiudicassero in molteoccasioni un celere approdo agli ospedalidei pazienti trasportati dai sanitari del118, è partita una fitta interlocuzione tra la Regione Campania, il direttore generaledel Cardarelli Ciro Verdoliva, la società Tangenziale di Napoli Spa e l' VIIIMunicipalità per eliminare o quantomeno ridurre quello che, nel suo esposto, ilconsigliere municipale di Scampia-Chiaiano-Piscinola-Marianella Salvatore Passaroha definito «pericolo di morte per i trasportati nei mezzi di soccorso». Nelleprecedenti occasioni i responsabili del Servizio Viabilità di Palazzo San Giacomo nonsi erano fatti vedere, suscitando le ire degli altri attori coinvolti. Al contrario, all'ultimo incontro tenutosi a metà settimana presso la Direzione Generale Mo bilitàdella Regione Campania con gli altri enti presenti, hanno partecipato sia il dirigentedel Servizio Viabilità del Comune di Napoli ingegner Giuseppe D' Alessio che ildirettore generale delle Infrastrutture del Comune di Napoli Raffaele Mucciariello.Cosa è emerso dal tavolo tecnico? Sostanzialmente che «il Comune di Napoli - èscritto nel verbale - si è impegnato ad indire, con urgenza, un' apposita riunione contutti gli Uffici competenti e la Tangenziale di Napoli» comunicando «la data» al

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«Prefetto di Napoli». Ovviamente al momento le domande restano tutte. Come siinterverrà per migliorare la circolazione delle ambulanze nella zona? Basterà variarei sensi di marcia come ad esempio in viale Colli Ami nei e via Saverio Gatto oppure,cosa più complicata, si provvederà ad aprire gli svincoli tuttora chiusi dellaTangenziale almeno per rendere le corsie meno intasate nelle ore di punta?«Staremo a vedere l' impegno del Comune, anche se è positivo che si sia sedutofinalmente al tavolo - le parole dei consiglieri municipali Salvatore Passaro eGennaro Sepe - migliaia di utenti rischiano tanto a causa dell' enorme traffico dellazona».

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07/05/2018

Argomento: Sanità nazionale

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Dirigenti Pa, contratto a ostacoliGianni Trovati

Via al negoziato per 150 mila - Distanzesu incarichi, indennità e attività liberadei medici Con l' avvio delle trattative suministeri e agenzie fiscali in programmamercoledì, il rinnovo del contratto per idirigenti pubblici esce dall' ombra in cuil' hanno tenuto per mesi i negoziati suidipendenti. Ma il confronto fra Aran esindacati non si annuncia semplice,perché in tutte le quattro aree delladirigenza sono disseminate delle mine.Proprio sull' atto di indirizzo per idirigenti delle «Funzioni centrali»(anticipato sul Sole 24 Ore di venerdìscorso) sono ora puntati gli occhi, perchécome sempre è il testo sui "ministeriali" -ora esteso ad agenzie fiscali ed entipubblici non economici - a far da guidaper le materie comuni agli altri settoridella Pa. Sul piano economico lasituazione è tranquilla, perché anche aidirigenti il rinnovo contrattuale porta un aumento a regime pari al 3,48% della«massa salariale»: tradotto, significa in media poco più di 3mila euro lordi all' anno,cioè circa 232 euro lordi su 13 mensilità. Gli aumenti saranno un po' più alti negliuffici di Inps o Inail e nelle agenzie, e più bassi negli enti territoriali e nella sanità, inlinea con le buste paga indicate nel grafico in pagina. I veri punti critici Ma nonsaranno i soldi a complicare la trattativa. Nell' atto di indirizzo sulle Funzioni centrali,prima di tutto, rispuntano una serie di meccanismi simili a quelli previsti dallariforma dei dirigenti che avrebbe dovuto attuare la legge Madia, ma è stata colpitada una fredda opposizione della categoria e abbattuta da una sentenzacostituzionale. Vanno in questa direzione le indicazioni sugli incarichi, scritte nell'atto di indirizzo con l' obiettivo esplicito di «limitare il ricorso all' outsourcing». Iposti andranno offerti tramite interpelli estesi «a tutte le amministrazioni dell' area»,garantendo «la più ampia trasparenza nelle procedure». Un sistema del generespinge la mobilità all' interno della Pa, perché chiede di aprire le selezioni alla plateapiù ampia possibile di dirigenti pubblici; ma riduce le chance per chi viene da fuori.L' intervento, poi, dovrà andare d' accordo con l' articolo 40 del Testo unico delpubblico impiego, che sottrae alla contrattazione la «materia del conferimento e

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della revoca degli incarichi dirigenziali». Per chi rimane senza incarico, il nuovocontratto dovrà prevedere l' obbligo di partecipare «a un numero determinato diinterpelli»: proprio come chiedeva l' inapplicata riforma Madia. Medici e dirigentisanitari In parallelo corre la battaglia su medici e dirigenti sanitari, che deveaffrontare anche due problemi sollevati dalla Ragioneria generale. Le risorse messesul piatto farebbero slittare gli aumenti a regime al 2019, e non dal 1° gennaio 2018come prevede il quadro normativo; nella base di calcolo, poi, i medici chiedono diinserire l' indennità di esclusività, che il Mef ha chiesto invece di escludere. Nelleproposte sindacali c' è poi la reintroduzione di vecchi strumenti come la«concertazione»; in questo quadro, i medici chiedono di introdurre per l' attivitàprivata solo norme di garanzia e di evitare criteri che limitino l' intramoenia quandole liste d' attesa si allungano troppo. Un vincolo, quest' ultimo, che sarebbe impostoanche dalla legge nazionale, variamente applicata dalle Regioni. Nella scuola ilnuovo contratto dovrà dare gambe all' allineamento delle buste paga con gli altridirigenti della Pa (si veda l' articolo a fianco), mentre negli enti territoriali dovràanche ridefinire la sorte dei segretari comunali: saltato il riordino targato Madia conla caduta del decreto sui dirigenti, bisognerà capire come trattare i segretari deipiccoli Comuni («fascia C»), che dirigenti non sono. [email protected]© RIPRODUZIONE RISERVATA.

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07/05/2018

Argomento: Sanità nazionale

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Menu con alert sugli allergeniCa. BuBa. Kl.

Le altre prescrizioni. Per ristoranti,scuole, mense e ospedali Cambia il menual ristorante, nelle mense e anche nellescuole e negli ospedali. Deve darespazio, infatti, a un "alert" sulla presenzadi allergeni, d' obbligo prima di servirequalsiasi alimento. L' indicazione deveessere scritta. E se non sul menu,occorre che sia in un registro, su uncartello o un altro sistema equivalente,anche digitale, ben in vista. Inalternativa, vale l' avviso della possibilepresenza di queste sostanze con l' invitoa chiedere informazioni al personale. Egli stessi obblighi valgono per glialimenti decongelati. Anche questo èuno degli effetti del Dlgs 231/2017 che -a tutela dei consumatori - prevede unaserie di obblighi per la fornitura dialimenti. Tra gli altri, c' è quello dell'indicazione del lotto al quale l' alimentoappartiene, che va determinato dal produttore, dal confezionatore del prodotto o dalprimo venditore Ue e va identificato con una sigla che inizia con la lettera «L», chedeve figurare sia sui prodotti preimballati, sia su quelli non preimballati (si puòindicare nei documenti commerciali di vendita). Per gli alimenti messi in venditatramite distributori automatici (non preimballati) - si pensi alle macchine cheerogano latte crudo - vanno indicati in italiano la denominazione dell' alimento, l'elenco degli ingredienti, qualsiasi sostanza o prodotto che provochi allergie ointolleranze, nonché il nome o la ragione sociale o il marchio e la sede dell' impresache gestisce l' impianto. Regole precise sono disposte per gli alimenti "sfusi", tipopop corn acquistati al cinema; per quelli imballati sui luoghi di vendita su richiestadel consumatore, come il prosciutto affettato al momento; per i prodotti preimballatiper la vendita diretta (un formaggio a porzioni in vendita nei supermercati) o vendutiprevio frazionamento anche se con un involucro protettivo (conserve vegetali,offerte in grandi confezioni). Ai recipienti che contengono questi alimenti per lavendita va applicato un cartello con queste indicazioni: 1)la denominazione dell'alimento; 2) la lista degli ingredienti; 3) le sostanze o i prodotti che possonoprovocare allergie o intolleranze; 4) le modalità di conservazione per i prodotti

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alimentari rapidamente deperibili; 3) la data di scadenza per paste fresche e pastefresche con ripieno; 4) il titolo alcolometrico volumico effettivo per le bevande contenore di alcol superiore a 1,2% in volume; 5) la percentuale di glassatura (tara) deiprodotti congelati glassati; 6) la designazione «decongelato»; 7) il nome o la ragionesociale o il marchio depositato, l' indirizzo dell' Osa e il lotto. © RIPRODUZIONERISERVATA.

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07/05/2018

Argomento: Sanità nazionale

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Più veloce l' ingresso nell' Ordine quando il tirocinio èanticipato

Antonello CherchiValeria Uva

I percorsi per l' accesso caso per casoTra gli avvocati, alle prese con le nuoveregole di accesso al lavoro, e i medici, inattesa di vedere approvato il nuovotirocinio e modificato l' esame di Stato,ci sono tutte le altre categorie di liberiprofessionisti. Per alcune si tratta diintenzioni da tradurre al più presto inuna proposta di legge, per altre disperimentazioni da avviare o in procintodi partire. Sullo sfondo di quasi tutte,però, c' è l' obiettivo di arrivare, ungiorno o l' altro, al titolo abilitante. Cipensano anche gli avvocati, che purehanno cambiato lo scorso anno l' esamedi Stato e si stanno cimentando con lescuole di formazione, a cui dovrannoaccedere quanti si iscriveranno alregistro dei praticanti a partire dalprossimo 29 settembre. Scuole daaffiancare al tirocinio, anch' essoriformato. «Ci piacerebbe, però,confrontarci - afferma Francesca Sorbi, componentedel Consiglio nazionale forense - anche su un progetto di laurea professionalizzanteper le professioni legali». Pure i geometri chiedono la laurea abilitante, attraverso unprogetto di legge: «Sono già partiti corsi triennali che ricalcano la proposta -annuncia il presidente Maurizio Savoncelli -e che potrebbero trasformarsi inabilitanti, se la legge fosse approvata». Orizzonte, quello della laurea abilitante, chetenta pure i medici, ora in attesa del decreto che anticipa il tirocinio a prima dellalaurea e rivede i test dell' esame di Stato. Sul tirocinio anticipato per i primi sei mesi(su 18) all' interno del corso di laurea altre professioni hanno avviato da tempo lesperimentazioni: così ad esempio i commercialisti possono contare su quasi 90convenzioni con altrettante Università. Una quarantina quelle attive per i consulentidel lavoro. Gli avvocati raccolgono i primi frutti: a Milano ad esempio sono 91 itirocini anticipati in corso (il 5% del totale) e a dicembre i primi sosterranno l' esamecon sei mesi di anticipo. Anche se non esiste un monitoraggio nazionale lasensazione è che questa strada sia ancora poco battuta, anche perché può

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percorrerla solo il laureando in regola con gli esami, e in alcuni casi con medie alte.La pattuglia delle professioni "agrarie" (agrotecnici, periti agrari, agronomi) ha iltirocinio propedeutico all' esame di Stato, ma in particolare per gli agrotecnici ilproblema è di diversificare le prove dell' abilitazione: «Vi arrivano profili - spiega ilpresidente del Consiglio nazionale Roberto Orlandi - molto diversi: dal biotecnologoall' ingegnere ambientale». Problema analogo affligge i periti industriali. «Non è piùsostenibile arrivare ad avere fino a 36 prove diverse a seconda del titolo di studio -commenta il presidente Cnpi Giampiero Giovannetti -. Dobbiamo ridurre a sette learee di specializzazione». Andrea Sisti, presidente degli agronomi, e Mario Braga,presidente dei periti agrari, sono invece alle prese con la sperimentazione di alcunipercorsi professionalizzanti. Il problema di differenziare le prove dell' esame di Statoè anche dei geologi e dei biologi. Per i primi è Francesco Peduto, presidente delConsiglio nazionale, a sottolineare come l' abilitazione «sia tagliata su una visionenaturalistica della professione». Alla guida dei biologi è arrivato da poco Vincenzo D'Anna, per il quale «va modificato il corso di studi e, dunque, anche l' esame di Stato,con prove calibrate sui diversi profili della professione». Ma c' è anche chi guardaoltre il momento dell' abilitazione: i commercialisti, ad esempio, convinti che ilfuturo sia legato alla specializzazione. Il Consiglio nazionale ha istituito le Saf (scuoledi alta formazione), attive su base regionale in collaborazione con le università.Propongono corsi facoltativi, riservati a chi è già iscritto. Al momento il titolo non èriconosciuto, ma da tempo il Cndec è al lavoro per ottenere il via libera dalParlamento. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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07/05/2018

Argomento: Sanità nazionale

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Prove di ripresa dalle professioniEugenio Bruno

Mini svolta dal 2016 - Compensi miglioriin 9 settori Nell' Italia dalla ripresa lentac' è una categoria che rischia di pagarepiù di tutte lo stallo politico che siprotrae da oltre 60 giorni: le professioniordinistiche. Una cospicua fetta di Paeseche, come dimostrano le nuoveelaborazioni di Almalaurea sullacondizione occupazionale dei laureati acinque anni dalla laurea, stacominciando solo adesso a uscire dallacrisi. E che, come dà conto l' articolo quisotto, sta ancora aspettando unasemplificazione delle regole di accessoall' Albo o al mondo del lavoro. Proprio illavoro era stata la nota dolente di diversiprofessionisti fino al 2016. Quando gliunici ad aver visto ridursi il tempointercorso tra la laurea e il primoimpiego erano i dentisti, i biologi e iveterinari. L' anno dopo al gruppo sisono aggiunti gli avvocati, i dottori commercialisti e i geologi. In realtà, la mediasconta ancora gli effetti della crisi: nel 2012,"annus horribilis" con il Pil italiano incaduta del 2,4%, un giovane laureatosi cinque anni prima in una delle 14 professioniesaminate da Almalaurea aveva bisogno di 9,7 mesi per trovare un' occupazione.Nel 2017 si era ancora a quota 10,2. E il risultato non cambia se ci focalizziamo sull'intervallo tra l' inizio della ricerca di un' occupazione (e non il conseguimento deltitolo) e la sua conclusione positiva. In media ci vogliono ancora 7 mesi. Due in piùdel 2012. Ma 1,4 in meno del 2016. Qualcosa si muove, dunque. Un altro segnale disereno arriva dalle retribuzioni, sempre a cinque anni dal titolo. Che hannoricominciato a salire per la maggioranza degli ambiti investigati da Almalaurea.Eccezion fatta per i legali, gli specialisti in contabilità e, un po' a sorpresa, gliingegneri. I primi hanno visto scendere i corrispettivi netti da 1.129 euro mensili a1.052; i secondi da 1.611 a 1.544. Per i terzi bisogna distinguere a seconda dell'attività. Mentre edili, meccanici e industriali continuano ad arrancare, gli elettronicisono saliti da 1.836 a 1.914 euro. Numeri su cui ha avuto un impatto rilevante anchela maggiore o minore diffusione del part-time. Il segno più campeggia anche accantoalle retribuzioni di architetti, geologi, veterinari, biologi, agronomi, farmacisti,

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dentisti e psicologi. I quali continuano a restare però sotto la soglia psicologica deimille euro al mese. Anche a causa di una netta preponderanza del lavoro autonomorispetto al tempo indeterminato: il 73,2% contro il 67,8% del 2012. Per trovare unapercentuale più alta bisogna cercare dalle parti degli avvocati (86,1%), dei veterinari(81,1%) e dei dentisti e odontostomatologi (82,2%). Sempre sul piano lavorativoemerge un altro elemento di criticità generale. E cioè la riduzione degli spazi percollaborare con la Pa a fronte di una crescita delle opportunità sia nel privato che nelnon profit. Tra il 2012 e il 2017, la quota del campione esaminato da Almalaurea inpossesso di un impiego pubblico si è ridotta dal 27,3 al 22,3 per cento. Come nonleggerci l' effetto del lunghissimo blocco del turnover che ha interessato la Pa e cheè stato rimosso soltanto a partire da quest' anno? Numeri alla mano, lo stop alleassunzioni sembra aver penalizzato soprattutto i biologi che hanno perso quasi novepunti nell' arco del quinquennio. Se la fotografia degli sbocchi occupazionalirestituisce l' immagine più fedele dell' impatto che la recessione ha avuto suiprofessionisti italiani, quella sulle performance universitarie spiega perché moltiordini confidano in una revisione dei percorsi formativi. Non fosse altro che perbuttare giù l' età media alla laurea magistrale arrivata a 27,4 anni. L' unica categoriain controtendenza sono gli specialisti in contabilità che l' hanno vista calare da 27,6a 26,9 anni. Complice la sperimentazione su larga scala dei tirocini anticipati. Unastrada che altre professioni hanno già chiesto di imboccare. A un Governo e unParlamento nel pieno dei loro poteri l' onere di rispondere. © RIPRODUZIONERISERVATA.

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07/05/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 9 EAV: € 2.104Lettori: 29.750

Spesa sanitaria a due velocitàPAGINA A CURA DI SABRINA IADAROLA

Lo rileva il Rapporto Osservasalute: inItalia curarsi costa in media 2.426 europro capite La quota pubblica èaltalenante, la privata cresce sempreQuanto costa curarsi in Italia?Abbastanza, ma non troppo (almeno sesi guarda al panorama europeo). Nel2016 la spesa complessiva attribuita aogni cittadino per la salute è stataquantificata in oltre 2 mila euro (2.426euro per la precisione). Di cui un quartopagato di tasca propria (quello che vienedefinito «out of pocket») e gli altri trequarti dal Sistema sanitario nazionale. Èil quadro che emerge dal recenteRapporto Osservasalute nel quale sipassano al setaccio spesa sanitariapubblica e privata. E dal quale risultache la spesa sanitaria pubblica procapite in Italia ha raggiunto 1.845 euro,con un aumento, tra il 2015 e il 2016,pari a +0,38%, e con oscillazioni variabilia seconda delle regioni: 2.285 euro per un cittadino che vive in provincia di Bolzano,che diventano 1.738 euro quando ci si sposta in Sicilia. Cifre consistenti, sebbene laspesa sanitaria pubblica pro capite italiana resti, comunque, tra le più basse deiPaesi Ocse. Diverso è il quadro della spesa sanitaria privata pro capite (rispetto aquello della spesa pubblica) che a livello nazionale raggiunge quota 588,10 euro conun trend crescente dal 2002 in poi a un tasso annuo medio dell' 1,8%. Con picchi, inbasso e in alto, che oscillano tra lo 0,6% delle Lombardia e il 3,7% della Basilicata.Ma è utile comparare l' andamento di spesa sanitaria pubblica e privata pro capite:la seconda non accenna a diminuire né a livello nazionale né regionale, mentre laspesa sanitaria pubblica pro capite ha un andamento incostante sia a livellonazionale che regionale. Al di là del quadro economico, è interessante osservareanche le performance in sanità legate ai Ssr (Sistemi sanitari regionali), dalle qualirisulta buona la copertura dei sistemi sanitari nelle regioni del Centronord, mentreper il Meridione appare urgente un forte intervento utile a evitare discriminazioni sulpiano dell' accesso alle cure e dell' efficienza. La proiezione delle regioni sul pianodelle performance dei Ssr delinea infatti quattro gruppi di regioni: quelle a bassa

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performance (Campania, Sardegna, Sicilia in miglioramento, Calabria e Puglia) quellea media performance (Basilicata in miglioramento, Molise in peggioramento, Abruzzoe Lazio), quelle con buona performance e alta spesa (Valle d' Aosta, Trentino-AltoAdige, Piemonte e Liguria in peggioramento) e quelle ad alta performance (Umbriain peggioramento, Marche, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Veneto e FriuliVenezia Giulia). Differenze che Walter Ricciardi, presidente dell' Istituto superiore disanità, nonché coordinatore dell' Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioniitaliane che ha sede a Roma presso l' Università Cattolica (a cui si deve la redazionedel rapporto citato) ha commentato così: «È evidente il fallimento del Serviziosanitario nazionale, anche nella sua ultima versione federalista, nel ridurre ledifferenze di spesa e della performance fra le regioni. Rimane aperto e sempre piùurgente il dibattito sul "segno" di tali differenze. Si tratta di differenze inique perchénon «naturali", ma frutto di scelte politiche e gestionali». E ha aggiunto: «Èauspicabile che si intervenga al più presto partendo da un riequilibrio del riparto delFondo sanitario nazionale, non basato sui bisogni teorici desumibili solo dallastruttura demografica delle regioni, ma sui reali bisogni di salute, così come èurgente un recupero di qualità gestionale e operativa del sistema, troppo deficitarienelle regioni del Mezzogiorno». Sarà allora per questa «carenza» competitiva tra unaregione e l' altra sull' assistenza garantita che per curarsi ci si muove così tanto?Ricordiamo che la mobilità sanitaria è un vero e proprio «business» pubblico da 4,6miliardi. In cui, nel riparto 2018 concordato dai governatori delle regioni per 110,132miliardi circa a febbraio (che deve ancora essere formalizzato in Conferenza stato-regioni), quattordici regioni sono debitrici e sette creditrici, oltre al Bambino Gesù eall' Associazione dei cavalieri italiani del Sovrano militare Ordine di Malta(ACISMOM). Chi deve di più è la Calabria che raggiunge un saldo negativo di oltre319 milioni, seguita dalla Campania con più di 302 milioni e dal Lazio con oltre 289milioni. Chi guadagna di più è la Lombardia che deve incassare oltre 808,6 milioni,seguita da Emilia Romagna con quasi 358 milioni e Veneto con 161,5 milioni circa daavere. Premiata la sanità lombarda. Non solo la Lombardia ha il credito più alto d'Italia (quasi 809 milioni di euro che le devono essere rimborsati dalle altre regioniper aver curato pazienti non lombardi), ma risulta essere anche la regione preferitadagli italiani per le proprie cure. Nel 2016 la sanità lombarda ha attratto il maggiornumero di pazienti non residenti con 163 mila ricoveri extraregionali. Seguita daEmilia-Romagna (109 mila), Lazio (78 mila), Toscana (69 mila) e Veneto (61). Sonoalcuni dei dati riportati nell' approfondimento pubblicato su Lombardia Speciale, apartire dall' analisi di Demoskopika. La maggior parte dei pazienti che sceglie di farsicurare in un' altra regione è residente nelle regioni del Sud, dove secondo l' analisi,la migrazione sanitaria è maggiore. La media più alta è infatti al Sud (14,6%), conpicchi del 27,2% registrati in Molise, del 23,9% in Basilicata e del 20,9% in Calabria.Al Centro il tasso di migrazione sanitaria è dell' 8,9%, mentre il più basso è al Nordcon il 6,8%. Ed è la Lombardia ad avere l' indice più basso: con appena il 4,7 %, laregione registra il rapporto minore di ricoveri fuori regione dei residenti sul totaledei ricoveri totalizzando dunque il massimo del punteggio (100 punti).

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07/05/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 16 EAV: € 40.391Lettori: 704.603

Vaccini a scuola è (quasi) amnistia La linea dura rinviata asettembre

MICHELE BOCCI

Il caso A un mese esatto dalla scadenza,trascorsi ormai anche i tempi dellepresunte proroghe, c' è un dato chiarosul nuovo obbligo vaccinale: quanto allasospensione degli alunni di nidi ematerne non in regola l' Italia va avantiin ordine sparso, anche se la tendenzamaggioritaria appare quella di nonallontanare i bambini sino a fine anno.Non si tratta solo di scelte diverse dauna Regione all' altra, come usuale inmateria di sanità: in questo caso ci sonodifferenze anche da città a città. Edentrano in gioco pure le scuole, i cuipresidi sarebbero obbligati dalla legge alasciare fuori chi non è in regola. Gliistituti però, anche in base alla loroautonomia, percorrono strade sulle qualiil ministero dell' Istruzione ha pococontrollo. Così a Treviso si è deciso cheper le esclusioni si aspetterà l' annoprossimo, mentre a Padova e Vicenzasono in arrivo le lettere che comunicano alle famiglie la sospensione dalle lezioni. Lalegge dava tempo fino al 10 marzo ai genitori dei bimbi tra 0 e 6 anni per portarealla scuola i documenti che attestassero le avvenute vaccinazioni o unaprenotazione. C' erano poi da fare le verifiche e invitare a colloquio le famiglie non inregola. Quasi un mese dopo, al netto di chi ha un appuntamento per fare l'esavalente o il quadrivalente più avanti, le sospensioni dovrebbero scattare. Einvece sono molto rare in tutta Italia. In Piemonte ne sono state fatte alcune, mabasta spostarsi in Valle d' Aosta per trovare tutti a scuola: graziati almeno per quest'anno. La norma voluta dalla ministra Lorenzin ha fatto salire notevolmente lecoperture, stando ai dati 2017, ma l' applicazione delle sanzioni va a rilento. Se èprobabile che la maggior parte delle esclusioni scatterà l' anno prossimo, c' è ancorada attendere anche quanto alle multe per chi frequenta la scuola dell' obbligo manon è vaccinato. Per chi non è in regola fra i 7 e i 16 anni la legge fissa sanzioni da100 a 500 euro. Le Regioni vogliono comportarsi in modo omogeneo; una prima

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bozza di accordo prevede una multa pari a terzo del massimo (166 euro),raddoppiata se mancano sia i vaccini dell' esavalente sia quelli del quadrivalente. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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07/05/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 5 EAV: € 41.277Lettori: 281.841

Vale 80 milioni il cinque per mille degli enti esclusiValentina Melis

No a un candidato su 5, ma la mediamigliora Un "tesoretto" da 80 milioni dieuro rimasto bloccato per dieci anni, mache con la riforma del terzo settorepotrebbe essere smobilitato entro unperiodo molto più breve. È il valore delcinque per mille dell' Irpef che è statoattribuito dai contribuenti aorganizzazioni non profit, enti di ricercascientifica e associazioni sportivedilettantistiche nei primi dieci anni divita della disposizione, dal 2006 al 2016,con la dichiarazione dei redditi, ma chenon è stato versato ai beneficiari perchèsono stati esclusi dalla ripartizione. L'esclusione è dovuta a motivi formali(carenze o ritardi nella documentazionepresentata dagli enti) o a controllieffettuati dall' amministrazione suirequisiti dei potenziali beneficiari. L'incidenza degli esclusi In media, neldecennio, è stato tagliato fuori un ente su cinque. Nei primi tre anni di applicazionedel cinque per mille, il tasso di esclusione è stato molto più alto. Per il volontariato, ilnumero degli esclusi è stato sempre superiore al 25% dei richiedenti e solo dal 2009la percentuale si è ridotta, attestandosi negli ultimi cinque anni sotto il 10 per cento(quella del cosiddetto "volontariato" è anche la categoria più numerosa dibeneficiari). Per le associazioni sportive dilettantistiche, c' è stato un picco diesclusioni nel 2008: su 42.741 domande, ne sono state respinte oltre 40mila. Nelprimo periodo di applicazione del cinque per mille dell' Irpef, le disposizioni sonocambiate ogni anno, e così la platea dei beneficiari. Inoltre, per alcune annualità,sono stati riaperti i termini delle iscrizioni. Tutto questo ha creato difficoltà sia pergli enti che si sono candidati al beneficio, sia per le amministrazioni chiamate a farei controlli e a erogare le somme, come ha più volte rilevato anche la Corte dei conti.Dal 2015 il cinque per mille è stato stabilizzato, e anche i fondi disponibili (dopo itagli degli anni scorsi) sono stati portati a 500 milioni all' anno, a regime. Tempiridotti con la riforma Finora la quota di contributo non assegnata agli enti esclusi(circa il 2% delle risorse totali, per ciascun anno) è rimasta accantonata per diecianni presso i ministeri competenti (ad esempio, per gli enti del "volontariato" , il

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ministero del Lavoro), nel rispetto dei termini di prescrizione ordinari. In caso dicontenzioso sul cinque per mille, dunque, l' ente riammesso al beneficio puòaccedere ai fondi assegnati. Il Dlgs 111/2017, di riforma del cinque per mille,prevede però l' adozione di un termine più ravvicinato entro il quale gli entiperderanno il diritto a ricevere le somme: l' articolo 5 stabilisce infatti che leorganizzazioni beneficiarie del cinque per mille dovranno comunicare alleamministrazioni erogatrici i dati necessari per il pagamento del contributo (adesempio l' Iban del proprio conto corrente), per consentire il versamento entro i dueanni successivi all' assegnazione. Chi non lo fa, sarà escluso dalla ripartizione, ameno che non abbia avviato un contenzioso con l' amministrazione. Vale a dire cheanche l' ente escluso, se non proporrà ricorso in tempi rapidi, perderà il diritto arecuperare il cinque per mille. Gli enti esclusi Per il 2016, ultimo anno per il qualesono disponibili i dati, gli esclusi sono 4.589, quasi il 9% degli iscritti. I fondi nonattribuiti in virtù di queste esclusioni sono 6,2 milioni. Scorrendo l' elenco deimancati beneficiari, si scoprono diversi enti legati alle professioni, come l' Enpam, l'ente di previdenza e assistenza di medici e odontoiatri (che avrebbe ricevuto 685mila euro), l' Inarcassa, la cassa di previdenza degli ingegneri e degli architetti (conquasi 10mila euro), la Fondazione nazionale dei commercialisti (10.270 euro). L'Enpam è stata esclusa anche nel 2015 (con 624mila euro di contributo), dopo averottenuto il beneficio dal 2008 al 2014. La Cassa fa sapere di non aver ricevutoalcuna risposta dall' agenzia delle Entrate sui motivi di esclusione e che «provvederàcon iniziative, anche legali, a tutela della volontà dei tanti medici e odontoiatri chedestinano il loro 5 per mille all' ente». Sulla stessa linea Giuseppe Santoro,presidente di Inarcassa, esclusa per il 2015 e per il 2016: « La Cassa - spiega - ètuttora in attesa di conoscere i motivi che, dopo l' iscrizione, hanno portato a taleesclusione, nonostante numerosi solleciti e una richiesta di appuntamento». Hatuttora un contenzioso in corso, definito «a buon punto», l' Istituto europeo dioncologia, escluso dal cinque per mille nel 2012 e nel 2014 per il settore dellaricerca scientifica (e ammesso invece in quello della ricerca sanitaria). L' oggetto delcontendere, in questo caso, è la richiesta di iscrizione anche nell' elenco dellaricerca scientifica. © RIPRODUZIONE RISERVATA.