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13/06/22 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 1 Se si hanno Se si hanno maggiori maggiori STRUMENTI DI COMPRENSIONE delle DINAMICHE INSEGNANTI-ALLIEVI per come si per come si danno nelle loro danno nelle loro molteplici molteplici sfaccettature sfaccettature le si possono le si possono affrontare in modo più APPROPRIATO e CREATIVO , piuttosto che in modo , piuttosto che in modo stereotipato stereotipato e e probabilmente probabilmente inefficace inefficace . .

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Se si hanno Se si hanno maggiori maggiori STRUMENTI DI COMPRENSIONE delle DINAMICHE

INSEGNANTI-ALLIEVI per come si danno nelle per come si danno nelle loro loro molteplici sfaccettaturemolteplici sfaccettature le si possono le si possono affrontare in modo più APPROPRIATO e

CREATIVO, piuttosto che in modo , piuttosto che in modo stereotipatostereotipato e e

probabilmente probabilmente inefficaceinefficace. .

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Bisogna Bisogna incominciare a incominciare a considerare le CRITICITA’ e i PROBLEMI QUOTIDIANI ( (in ambito scolastico, ma in ambito scolastico, ma

anche nella vita in generaleanche nella vita in generale) ) NON solo come solo come l’esito negativo di processi inadeguati, errati o addirittura addirittura

patologici, , MAMA come la come la CONDIZIONE PROPRIA della NOSTRA ESPERIENZA personale e professionale..

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• Gli STRESS, il BURN-OUT, le CRISI, le RABBIE, i CONFLITTI, le Gli STRESS, il BURN-OUT, le CRISI, le RABBIE, i CONFLITTI, le SOFFERENZE in senso lato sono SOFFERENZE in senso lato sono sì momenti problematici e dolorosi da correggere, cambiare, sanare da correggere, cambiare, sanare per quanto è per quanto è possibile, ma possibile, ma costituiscono anche la anche la DIMENSIONE PROPRIA e INELUDIBILE dell’ESISTENZA.

• Pertanto, Pertanto, piuttosto che cercare di eliminarli mediante piuttosto che cercare di eliminarli mediante soluzioni illusorie soluzioni illusorie ((fondate su fantasie di possedere fondate su fantasie di possedere metodologie onnipotenti),metodologie onnipotenti), è è più saggio più saggio ACCETTARLI ed UTILIZZARLI COME PUNTO DI PARTENZA per una riflessione/interrogazione su su se stessi, la , la propria vita e le e le proprie aspettative, personali e professionali. , personali e professionali.

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Non è molto… Non risolve tutto…Non è molto… Non risolve tutto…

… ma è l’UNICA REALE POSSIBILITA’ che abbiamo di TRASFORMARE QUALCOSA.

O almeno di O almeno di stare un po’ meno peggiostare un po’ meno peggio. . Talvolta perfino di Talvolta perfino di goderci di più la vitagoderci di più la vita..

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Tre aspetti caratterizzanti il Burn-Out:

1. esaurimento fisico ed emozionale2. depersonalizzazione3. ridotta realizzazione personale

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1. ESAURIMENTO EMOZIONALE

• Deriva dal sovraccarico emozionalesovraccarico emozionale, cioè dall’eccessivo eccessivo coinvolgimento emotivocoinvolgimento emotivo dell’operatore che si sente SOPRAFFATO DALLE RICHIESTE che gli altri gli impongono.

• L’individuo si sente SVUOTATO, PRIVO di ENERGIESVUOTATO, PRIVO di ENERGIE e ha la sensazione angosciosa di NON ESSERE PIU’ IN GRADO DI DARE qualcosa agli altri.

• L’esaurimento emozionale consiste, dunque, nella sensazionesensazione di essere EMOTIVAMENTE SVUOTATO e ANNULLATO dal EMOTIVAMENTE SVUOTATO e ANNULLATO dal proprio lavoroproprio lavoro, per effetto di un inaridimento emotivo del rapporto con gli altri.

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2. DEPERSONALIZZAZIONE

Si presenta come un ATTEGGIAMENTO di ALLONTANAMENTO e DI RIFIUTO (risposte risposte comportamentali negative e sgarbatecomportamentali negative e sgarbate) nei confronti di coloro che richiedono o ricevono la prestazione professionale, il servizio o la cura.

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3. RIDOTTA REALIZZAZIONE PERSONALE/BASSA PRODUTTIVITA’

Riguarda la PERCEZIONEPERCEZIONE della PROPRIA INADEGUATEZZA AL LAVOROINADEGUATEZZA AL LAVORO, la CADUTA CADUTA dell’AUTOSTIMAdell’AUTOSTIMA, il SENTIMENTOSENTIMENTO di INSUCCESSOINSUCCESSO nel proprio lavoro, SFIDUCIA SFIDUCIA nelle PROPRIE POTENZIALITA’ e REVISIONE CRITICA di tutto ciò che si è fatto in precedenza.

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Si tratta di una sindrome che si manifesta con VARI SINTOMI, raggruppabili in tre

categorie: 1. sintomi cognitivo-emozionali2. sintomi comportamentali3. sintomi fisici

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1. SINTOMI COGNITIVO-EMOZIONALI

Quali paure eccessivepaure eccessive, sensazione di essere svuotatiessere svuotati, , panico, sensi di colpa e di inadeguatezzapanico, sensi di colpa e di inadeguatezza (i sintomi tipici degli stati ansioso-depressivi), sospettositàsospettosità fino a reazioni paranoidi, collasso della motivazionecollasso della motivazione (per cui il soggetto non si sente più adeguato alla professione), caduta dell’autostimacaduta dell’autostima (per cui il soggetto si svaluta sul piano personale e professionale), cinismocinismo…

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2. SINTOMI COMPORTAMENTALI

Quali Quali resistenza ad andare a lavorare, ritardi, resistenza ad andare a lavorare, ritardi, assenteismo, fuga dalla relazione, rabbiaassenteismo, fuga dalla relazione, rabbia, , eccessiva eccessiva seriositàseriosità e e rifiuto di scherzarerifiuto di scherzare sul lavoro, sul lavoro, rigidità di rigidità di pensiero, ridotta creatività, perdita pensiero, ridotta creatività, perdita dell’autocontrollo, colpevolizzazione degli utenti, dell’autocontrollo, colpevolizzazione degli utenti, tabagismo, abuso di alcool o di farmacitabagismo, abuso di alcool o di farmaci o addirittura o addirittura assunzione di sostanze… assunzione di sostanze…

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2. FATTORI RELAZIONALI

• Sono RELATIVI AI RAPPORTI CON L’UTENZARELATIVI AI RAPPORTI CON L’UTENZA, nelle sue varie forme e tipologie, differenti a seconda del tipo di organizzazioni nelle quali si opera.

• Nella scuolaNella scuola riguardano i rapporti con gli studenti e i loro familiari, la direzione scolastica, i colleghi e poi l’affollamento delle classi, le aumentate richieste o un’eccessiva competitività fra i colleghi…

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3. SINTOMI FISICI

Quali stanchezza, nausea, tachicardia, cefaleestanchezza, nausea, tachicardia, cefalee, contratture muscolari, perdita e/o aumento di peso, lombalgie, disturbi gastro-intestinali, somatizzazionilombalgie, disturbi gastro-intestinali, somatizzazioni cardio-circolatorie, aggravamento delle sindromi pre-mestruali, disfunzioni sessuali, malattie della pellemalattie della pelle…

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QUALI SONO LE CAUSE?

Tre categorie principali:

1.1. fattori sociali e personali del soggettofattori sociali e personali del soggetto2.2. fattori relazionalifattori relazionali3.3. fattori oggettivi organizzativifattori oggettivi organizzativi (o

professionali)

1. Quarta categoria di cause fattori socio-fattori socio-culturali. culturali.

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1. FATTORI SOCIALI E PERSONALI DEL SOGGETTO

Comprendono caratteristiche quali il background culturale, ideologico e religioso, il livello socio-economico, lo stile di vita e la situazione familiare, il sesso, l’età, le aspettative professionali, lo stile cognitivo, l’intolleranza alla frustrazione, l’eccessivo coinvolgimento, la capacità più o meno alta di tollerare lo stress…

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2. FATTORI RELAZIONALI

• Sono RELATIVI AI RAPPORTI CON L’UTENZARELATIVI AI RAPPORTI CON L’UTENZA, nelle sue varie forme e tipologie, differenti a seconda del tipo di organizzazioni nelle quali si opera.

• Nella scuolaNella scuola riguardano i rapporti con gli studenti e i loro familiari, la direzione scolastica, i colleghi e poi l’affollamento delle classi, le aumentate richieste o un’eccessiva competitività fra i colleghi…

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3. FATTORI OGGETTIVI ORGANIZZATIVI (O PROFESSIONALI)

• Sono INTRINSECI AL SERVIZIOINTRINSECI AL SERVIZIO, come la scarsa retribuzione, condizioni ambientali sfavorevoli, turni e orari stressanti, routine burocratica...

• Nella scuolaNella scuola riguardano l’organizzazione e l’insoddisfazione per i livelli retributivi, il precariato, il susseguirsi continuo di riforme, il carico di lavoro, le risorse didattiche carenti, i programmi da svolgere, gli orari di lezione, i flussi di comunicazione interna, la frequenza delle riunioni, lo scarto fra le aspettative e la realtà…

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Il burn-out riconosce altresì una quarta categorie di cause che rientra nei cosiddetti

“FATTORI SOCIO-CULTURALI”,quali l’avvento di una società multiculturale e multietnica, la

delega dei genitori all’educazione dei figli, l’inserimento dei portatori di handicap nelle classi, la maggior intransigenza dell’utenza, la sfiducia da parte degli utenti, la svalutazione sociale del proprio lavoro…

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• Il Il burn-out, per come viene in genere descritto nella per come viene in genere descritto nella letteratura dedicata, è letteratura dedicata, è ampiamente attribuito a ampiamente attribuito a CAUSE ESTERNE, modificate le quali si suppone che la tensione si allenti.

• Tuttavia, ci sono Tuttavia, ci sono ALTRE PROSPETTIVE da cui da cui considerarloconsiderarlo che non hanno nulla – o pochissimo – a che non hanno nulla – o pochissimo – a che fare con le situazioni esterne. che fare con le situazioni esterne.

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Il Il BURN-OUT degli INSEGNANTI, , attribuito allo stress attribuito allo stress insostenibile della vita professionaleinsostenibile della vita professionale, trova una , trova una

MIGLIOR COMPRENSIONEMIGLIOR COMPRENSIONE se viene considerato se viene considerato non solo come come frutto di stress lavorativo ripetuto, ma, , ma,

specificatamente, come il specificatamente, come il frutto dell’frutto dell’INCAPACITA’ di di GESTIRE le ANGOSCE LAVORATIVE e le DIMENSIONI

EMOZIONALI che vi sottostanno che vi sottostanno..

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Il Il lavoro degli insegnantilavoro degli insegnanti è molto è molto IMPEGNATIVO non non solo solo intellettualmente e fisicamenteintellettualmente e fisicamente, ma, , ma,

soprattutto, EMOTIVAMENTE e PSICOLOGICAMENTE, poiché poiché è un LAVORO AD ALTO

TASSO DI RELAZIONALITA’ e quindi, come tutti i e quindi, come tutti i lavori di questo tipo, lavori di questo tipo, ha un’ampia componente ha un’ampia componente

discrezionale che è instrinsecamente discrezionale che è instrinsecamente ansiogena.

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• L’INSEGNANTE si trova L’INSEGNANTE si trova continuamente continuamente sollecitato negli aspetti più problematici e critici ed è ed è costantemente sotto tensione perché la perché la DIMENSIONE RELAZIONALE coinvolge IN DIMENSIONE RELAZIONALE coinvolge IN PROFONDITA’ chi la deve gestire e presidiarePROFONDITA’ chi la deve gestire e presidiare in quanto in quanto richiede ed implica una stretta vicinanza. richiede ed implica una stretta vicinanza.

• Sotto questo profilo, Sotto questo profilo, occorre una occorre una mente sufficientemente sufficientemente equipaggiata dal punto di vista psicologico. dal punto di vista psicologico.

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• C’era una volta un C’era una volta un EDUCATORE che, che, come Charlie Browncome Charlie Brown, , diceva di diceva di amare moltoamare molto il suo il suo lavorolavoro, , mama di di non sopportare i non sopportare i colleghicolleghi, che erano la , che erano la sua vera fonte di stress.sua vera fonte di stress.

• Il nostro educatore dimentica che il Il nostro educatore dimentica che il lavoro non è costituito lavoro non è costituito solo da un solo da un carico di mansioni, compiti e competenze, ma , ma ancheanche dal dal fatto difatto di DOVER INTERAGIRE CON GLI ALTRI, in , in primo luogo i primo luogo i colleghi.colleghi.

È questa la VERA fatica del lavoro:È questa la VERA fatica del lavoro: la FATICA RELAZIONALE !!!

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• Poiché Poiché l’ANGOSCIA è INTRINSECA ALLA VITA, il problema il problema non è la non è la situazione ansiogena in sé in sé, ma la possibilità di , ma la possibilità di ACCOGLIERLA e MODIFICARLAACCOGLIERLA e MODIFICARLA ( (se e per quanto è possibile) o ) o di di IMPARARE A TOLLERARLA e di VENIRE A PATTIIMPARARE A TOLLERARLA e di VENIRE A PATTI con essa con essa ((se non la si può cambiare).).

• Il Il VERO BURN-OUT non è imputabile alla quantità e alla non è imputabile alla quantità e alla problematicità delle cose da fareproblematicità delle cose da fare, ma alla , ma alla MANCANZA di uno di uno SPAZIO DI DISCUSSIONE e DI CONFRONTO sulle concrete e sulle concrete e quotidiane quotidiane ESPERIENZE professionali (e di vita) che ci si trova che ci si trova ad affrontare. ad affrontare.

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In un gruppo di lavoro o in un’organizzazione si In un gruppo di lavoro o in un’organizzazione si sviluppa sviluppa burn-out quando burn-out quando NON c’è c’è SPAZIO PER PENSARE e METABOLIZZARE i CONFLITTI e le FRUSTRAZIONI, ovvero quando ovvero quando NONNON c’è un c’è un

CONTENITORE ADEGUATO che permetta di DARE un che permetta di DARE un SENSO ed un SIGNIFICATO ad esperienze

problematiche che, senza un’adeguata valvola di che, senza un’adeguata valvola di sfogo, possono generare tipiche sfogo, possono generare tipiche malattie

psicosomatiche o addirittura produrre quel o addirittura produrre quel collasso emotivo che chiamiamo burn-out. che chiamiamo burn-out.

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• Il Il VERO BURN-OUT nonnon è da imputarsi alla è da imputarsi alla quantitàquantità di di stimoli stimoli negativinegativi che arrivano che arrivano dall’esternodall’esterno e che noi non siamo in e che noi non siamo in grado di tolleraregrado di tollerare, , ma ma alla alla MANCANZA di uno SPAZIO MENTALE per RIELABORARE le ESPERIENZE, soprattutto , soprattutto quelle più quelle più PROBLEMATICHE..

• Pertanto, il burn-out dipende dall’Pertanto, il burn-out dipende dall’INCAPACITA’--IMPOSSIBILITA’ di un operatore di di un operatore di GESTIRE L’ANGOSCIA DI UNA RELAZIONE, anzi di , anzi di gestire la relazione tout court.gestire la relazione tout court.

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È È solo quella quella parte della nostra parte della nostra CULTURA più SUPERFICIALE e CONSUMISTICA, , propagatrice di un benessere fasullo, spacciato per felicità, a , a NON TOLLERARENON TOLLERARE che nella vita ci che nella vita ci siano anche le MALATTIE e il DOLORE e a siano anche le MALATTIE e il DOLORE e a CERCARE di CERCARE di ELIMINARLIELIMINARLI IN TUTTI I MODI (con IN TUTTI I MODI (con comportamenti comportamenti tossicomanicitossicomanici, , ipnotismi mediaticiipnotismi mediatici e suggestioni varie, con e suggestioni varie, con farmacifarmaci o con o con tecniche di manipolazione e condizionamentotecniche di manipolazione e condizionamento finalizzate ad un finalizzate ad un ottundimento adattivoottundimento adattivo, con , con l’adesione l’adesione acritica aacritica a qualche qualche ideologiaideologia…) …)

In questo modo,In questo modo, CI SI AFFIDA A TUTTO CIO’ CHE ci ESENTA dal PENSARE e dal PENSIERO !!!

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RICONOSCERE la la PROPRIA LIMITATEZZA aiuta a TOLLERARLA meglio, , mentre mentre fantasticare fantasticare

soluzionisoluzioni di per sé di per sé impossibiliimpossibili finisce per farci finisce per farci sentire sentire ancora PIU’ IMPOTENTIancora PIU’ IMPOTENTI non appena non appena

l’illusione cade.l’illusione cade.

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• Il Il BURN-OUT è è tanto maggioretanto maggiore quanto piùquanto più lo si considera lo si considera come una come una deviazione da un’ipotetica normalitàdeviazione da un’ipotetica normalità, mentre è , mentre è tanto tanto più GESTIBILE quanto piùquanto più lo si considera una lo si considera una CONDIZIONE NATURALE della nostra VITA.

• Quando Quando si cerca disi cerca di eliminare eliminare a tutti i costia tutti i costi il burn-out, si il burn-out, si finisce perfinisce per incrementarlo incrementarlo, mentre , mentre se invece invece lo si accetta come QUALCOSA DI INELIMINABILE, PERCHE’ INTRINSECO al lavoro umano e alla vita, se ne , se ne diminuisce l’intensità..

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• In quest’ottica, In quest’ottica, NELLA SCUOLANELLA SCUOLA (e nei vari servizi) la (e nei vari servizi) la prima prima cosacosa da fare è da fare è predisporre uno uno SPAZIO PROFESSIONALE e MENTALE – – istituzionale, strutturato e continuoistituzionale, strutturato e continuo – – PER CONFRONTARSI concretamente su ciò che si fa su ciò che si fa. E . E avere avere QUALCUNO – – un formatore, un consulente, uno psicologo, un formatore, un consulente, uno psicologo, oltre che in una certa misura i colleghi stessi e la dirigenzaoltre che in una certa misura i colleghi stessi e la dirigenza – – CHE CI AIUTI a farlo.

• È È SOLO la SOLO la CONDIVISIONE delle delle SITUAZIONI PROBLEMATICHE FRUSTRANTI e la e la COMPRENSIONE EMOTIVA della della SITUAZIONESITUAZIONE che aiuta ad che aiuta ad attenuare il livello della attenuare il livello della persecuzione internapersecuzione interna ( (si tratta, insomma, di si tratta, insomma, di PROMUOVERE PROMUOVERE LA PENSABILITALA PENSABILITA’).’).

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A livello individuale, è possibile prevenire la manifestazione del burn-out attraverso l’adozione di strategie funzionali di gestione

dello stress.

• L’obiettivo allargato diviene migliorare la salute, il benessere e la qualità di vita.

• Se si mantiene la consapevolezza del proprio ruolo consapevolezza del proprio ruolo professionaleprofessionale, lo stare in relazione con una persona sofferente consente uno scambio.

• Al contrario, un investimento eccessivo (l’ipercoinvolgimento) o un atteggiamento freddo e distaccato rappresentano sia causa, che sintomo del burn-out.

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Gestione dello stress a livello dell’attivazione fisiologica

Imparare a riconoscere precocemente segnali disfunzionali di stress per attivare tempestivamente adeguate strategie di fronteggiamento.

Utili, per esempio:

• esercizio fisico• tecniche di rilassamento, meditazione, yoga• cura di sé e del proprio tempo libero

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Come gestire lo stress e prevenire il Burn-out ?

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A livello organizzativo, sono necessarie strategie volte a promuovere l’impegno professionale e l’armonia tra operatore

e posto di lavoro. Per es.:

• condividere la gestione del carico di lavoro con il gruppo• creare e alimentare il “senso di squadra”• partecipare attivamente al processo decisionale

(personalizzazione dello stile, adattamento degli orari..)• comunicare (chiarezza dei messaggi, obiettivi realistici e

credibili…)• riconoscere una ricchezza nelle diversità (cogliere le

potenzialità positive nell’incontro con alunni, operatori e colleghi…)

• crescere professionalmente (formazione e cultura dell’approfondimento e dell’aggiornamento...)