06 Canzone Napoletana

download 06 Canzone Napoletana

of 18

Transcript of 06 Canzone Napoletana

  • 8/15/2019 06 Canzone Napoletana

    1/18

    Canzone Napoletana

    Scopo di questo studio è tracciare le linee culturali essenziali che hanno portato allacreazione della “forma chiusa” canzone napoletana classica, o più precisamente

    “popolaresca”.

    Ci occuperemo perciò di tutto ciò che specificamente concerne il nostro traguardo

    finale partendo dalle linee storiche, dagli avvenimenti economici e sociali che han via

    via dettato trasformazioni, reinterpretazioni, innovazioni, accennando soltanto, qua e

    là ai fatti salienti dellimmensa storia musicale della città laddove non rientrino

    specificamente nel proposito sopra citato.

    !perazione dunque mastodontica, e quasi impossi"ile a percorrersi a #$% gradi vistoche &apoli è per una miriade di ragioni città di musica, di ogni espressione musicale

    ed è in questam"ito, luogo dove i generi nascono, prosperano e sintrecciano,

     prendendo strade multiformi e persino confuse se non si mette un po di ordine, se

    non ci si compromette con un po di sintesi.

     &oi partiamo da alcuni assunti certi e provati.

    '( &apoli è, almeno dal ')%% in poi una “polis”, una nazione, unentità storica e

    geografica compatta e autonoma.

    *( +n questa nazione i linguaggi artistici vivono perlopiù in maniera autoctona. a

    musica stessa svilupperà schemi originali propri a tutti gli a"itanti, e la “forma”

    canzone partirà dal "asso, dal popolo per poi allargarsi ai ceti superiori. Ciò

    significa che tale forma sarà -unica in +talia( &/+!& 0!0!12

    #( Come un po ovunque, ma a &apoli in particolare, si svilupperanno

    diacronicamente due espressioni musicali3 la popolare e la colta, dove per

     popolare, come vedremo, sintende esternazione ideata in vari modi dal popolo

    -o popolino( dal mare o dal contado, in occasioni varie -feste, nozze, raccolti(.

    4enere questo che è lontano, indiretto parente della 56S+C &7612. 2

     per colta, sintende la musica scritta, laffermazione del cantar cantando e

    recitar cantando fiorentine di nascita, linvenzione dellopera "uffa e

    soprattutto la riproposta a livello "orghese o aristocratico di arie popolari.

    8( 2 qui sta l6&+C65 -non il solo( della tradizione musicale partenopea.

    !vvero i due sviluppi diacronici -popolare e colto( presentano in alcuni

    momenti storici fasi di unione, com"inazione e scam"io a dimostrazione che

    nonostante i ceti e le diverse esigenze di fruizione il popolo napoletano è

    tuttuno e concentra in s9 mischiate le due anime ple"ea e no"ile.

  • 8/15/2019 06 Canzone Napoletana

    2/18

  • 8/15/2019 06 Canzone Napoletana

    3/18

    5a andiamo per ordine. +l primo a tentare una seria classificazione dei canti

     popolari in +talia è Costantino &igra nel ';;;.

     &igra è piemontese e i suoi giudizi di valore sono un po di parteB comunque

    teorizza una zona settentrionale -iguria, 0iemonte, 2milia, om"ardia, ?eneto(

    dove il genere più diffuso è quello di C&/!&2, ovvero una composizione

    strofica di impronta epico=civile perlopiù a versi tronchiB e una zona meridionale

    che si esprime nello S715!77! -?+&2 e &apoli(, e cioè una serie

    di endecasilla"i piani contenenti vicende damore più o meno disinteressato.

    2 una divisione approssimativa che non tiene conto di tantissimi particolari, ma

    già si intravede la maggior disposizione del &ord al canto sociale -e poi civile,

     politico, del lavoro( e del Sud al sentimento=passione.

    5olto più ordinatamente 1o"erto eDdi configura tre aree di canto popolare, una

    mediterranea, una settentrionale ed una centrale, più un certo numero di su"=aree

    -provenzali, al"anesi, sloveni di Sicilia( che non rientrano nelle prime. a

    Sardegna, sta a parte.

    Stacchiamoci qui dignitosamente dal resto dell+talia, perch9 il discorso si fare""e

    infinito e concentriamoci sullunica area che ci interessa3 quella mediterranea.

    @al punto di vista strettamente geografico per area mediterranea sintende fricasettentrionale, 2uropa mediterranea, Cala"ria, Sicilia, 0uglia e &apoli. 5a, come

    vedremo &apoli, pur non avendo molti punti in comune con i melismi e gli

    argomenti, le trame dei canti mediterranei, si distinguerà e si evolverà per conto

     proprio.

    Auali sono le caratteristiche di questi canti mediterraneiE

    2ccole3

    '( 0ropensione alla melodia, piuttosto larga, con annessione di silla"e lunghe otenute lunghe

    *( 0revalenza dei toni “minori”

    #( 5onodia di derivazione greca

    8( 1itmi di vario tempo e li"eri

    )( irismi, ghirigori nel canto

    $( 7endenza a narrare -tranne che nelle “storie”( poco, approssimativamente,tendenza invece alla serenata, al canto di scherno o sdegno, alla malinconia.

  • 8/15/2019 06 Canzone Napoletana

    4/18

    !ra tutto questo sentire popolare viene naturalmente espresso in generi differenti a

    secondo del tema, della circostanza o anche del luogo.

     &arrative per eccellenza sono la 7 e la S7!1+.

    a 7 racconta avvenimenti impersonali, non persegue intenti moralistici,manca di cura nel descrivere i personaggi e fa uso di ripetizioni -o ritornelli( è

    insomma una cantata -di cui parleremo( povera. Auesto genere è raro al Sud, dove

    invece prolifera la S7!1+, sorta di commedia o tragedia lunghissima, prolissa,

    con tanto di "uoni e cattivi. &ella esecuzione della S7!1+, in cui raramente ci

    sono “ritornelli” a volte ci si avvale di quadri dipinti o disegnati.

    0opolari per eccellenza, a occasione o circostanza sono le S212&72, gli

    S7!1&2+, S715!77+, i 5676.

    4enere principe è lo S715!77! in endecasilla"i a desinenza piana. 4li

    stram"otti esprimono in terza persona sentimenti e desideri che lautore non sa o

    non riesce a dire in prima persona3 spesso sono dichiarazioni damore o inviti

    erotici o velati rimproveri.

    o stram"otto come la S212&7, genere più lirico e serioso di canto damore, è

    tipicamente meridionale, altri suoi nomi a seconda delle regioni sono anche

    rispetto, dispetto, villotta, fronne :e limone3 particolari forme di stram"otto che

    andranno di moda dallarrivo di 4ari"aldi in poi saranno il “C&7!

    >+4+!” e 1C1!, il primo agreste, il secondo marinaro.

    ?ari gli strumenti a corde con cui tutti questi generi sono eseguiti. Si va dal liuto

    al colascione napoletano, al mandolino. e percussioni -soprattutto a &apoli(

    saranno effettuate col 7ricca""allacche, il putipù, lo scetavaiasse e il tam"urello.

    Sulla “755611+7” e sulla “71&72” torneremo in seguito. Aui

     "asti dire che la prima è canto a forte ritmo che racconta storie damore e morte,

    ma pure di rapporti quotidiani. a seconda è canto=danza di corteggiamento e

    nella sua accezione napoletana non ha niente a che vedere con 7aranto e i

    tarantolati.

    1esta lultima e più grande e più fortunata forma di canzone popolare che

    risponde al nome di ?+&2.

    a ?illanella è la canzone popolare sovrana ed è la canzone popolare napoletana

     per antonomasia. 4ià il nome ci indica lorigine3 contado, villaggi, Campania feliF

    et feraF. a sua grandezza sta, come rivedremo, nella formula espressiva,

    divertente, ironica o ammiccante e gioiosa, nella sua ripetitività ossessiva, nel suo

    tempo mai noioso o fastidioso, nella autenticità “villana” dei sentimenti che mette

    in piazza. a sua fortuna sta nel fatto che divenne di moda nel :)%% riprodurla,

  • 8/15/2019 06 Canzone Napoletana

    5/18

    riscriverla nelle corti -&apoli, per prima( in formula dotta, colta e codificata ad

    uso e consumo dei no"ili e dei regnanti che ne andavano pazzi.

    Sottratta al popolo e riprodotta -nel modo più fedele alloriginale( per i signori, la

    “villanella” fungeva da puro divertimento, rappresentava un momento di respiro e

    di distacco dalla pensosa serietà della politica e degli impegni mondani e di

     potere. 2 cosG da quel canto a tre voci -o una voce più due strumenti( che era nella

    sua origine agreste, questo componimento si arricchG di strumenti -liuto e arpa e

     poi cem"alo e clavicem"alo( fino a diventare perfino polifonica.

    Si svilupperà quindi a &apoli nel H?+ secolo quella tendenza che aveva portato,

    nella >irenze del :8%%, poeti come 0ulci, 0oliziano, orenzo @e 5edici a

    riprodurre stornelli ple"ei in versi ricercati e preziosi.

    a ?illanella, di cui riparleremo, sarà sempre “napoletana”, anche quando, comeavverrà, la comporranno musici e poeti di altra estrazione o luoghi geografici -i

    veneziani soprattutto( o anche stranieri. 5a soprattutto con la ?illanella si attua

     per la prima volta nella “storia della canzone napoletana” quel movimento dal

     "asso allalto che diventerà un leit=motiv nei secoli a venire, quasi a suggellare

    una identità culturale tra popolo, "orghesia o no"iltà nel nome di &apoli.

    ccanto alle ?+&22 come genere fondamentale, a""iamo dal '*%$ in poi

    nella storia di &apoli vaghe tracce di canto ple"eo espresso in concomitanza o acommento di fatti pu""lici, di avvenimenti di “palazzo”.

    @el tempo di >ederico di Svevia ci resta la "ellissima “+esce sole”, canto dialettale

    di "assa estrazione, proprio nel periodo in cui nasce luniversità degli studi a

     &apoli, ennesimo esempio di contemporaneità tra popolare e colto.

    5a un po in tutte le corti medievali italiane si andava sviluppando il canto

    monodico intessuto su andamenti strofici poetici. parte i trovatori e i menestrelli

    di cui si parla altrove, gli intellettuali del 7recento e del Auattrocento

     privilegiarono questa forma -la monodica( rispetto alla polifonica -spesso sacra(un po per garantire il proprio dilettantismo, ma soprattutto per dar nuovo lustro al

    testo poetico.

    Si configura in questepoca una sorta di 52C2&7+S5! 65&+S7+C! che

     porta in area musicale al “canto umanistico a una voce sola”, dove contro la

    tecnica polifonica considerata troppo scolastica, la parola poetica poteva

    finalmente uscire e farla da protagonista nel quadro di unesecuzione a volte

    improvvisata con liuto e viola da gam"a.

  • 8/15/2019 06 Canzone Napoletana

    6/18

    “a pratica di cantare poesie, risale addirittura a 0etrarca” “Cantava orenzo il

    5agnifico e 5arsilio >icino e accio 6golini e numerose altre corti al di fuori di

    >irenze possedevano poeti=cantori, intellettuali=cantori.”

    Auesta categoria va distinta per tematiche, generi e terminologia da quella dei

    trovatori.

    ltre corti interessate furono quelle di 5antova e >errara -em"o(. + tre generi

     preferiti erano la >1!77!, l212 e il 5!@!, il S!&277! e lo

    S715!77!. >rottola e stram"otto di popolare mantengono solo il nome,

     perch9 sono in realtà la prima una specie di "allata divisa in stanza con ripresa

    -ritornello di quattro versi( di vano argomento poetico=colto. +l secondo una tipica

    composizione cortigiana in ottave di endecasilla"i in cui la melodia dei primi due

    versi serve anche per gli altri.

    5a ciò che hanno in comune tutti questi generi è lassoluta priorità del testo

    sullaccompagnamento che deve servire e seguire la narrazione.

    !vviamente anche a &apoli alle corti ngioine prima, ma soprattutto ragonesi,

    si verifica questa inversione di tendenza fra musica e testo e nel ')%%, quando

    indiscuti"ilmente il dialetto assurge a lingua, un congruo gruppo di professionisti

     poeti, avvocati, architetti di corte si cimenta in stram"otti, frottole e "allate colte.

    5a a &apoli più che altrove come si è detto, l “intellighentia” e la no"iltà

    avevano lorecchio pronto a carpire le arie popolari che ormai da tempo avevano

    invaso la città , perch9 è in questepoca che comincia il grande inur"amento delcontado.

    +l popolo prende in giro, ironizza sui vizi dei “potenti” oppure si ridescrive nei

    nuovi inusitati panni cittadini, canta i nuovi mestieri, le relazioni, ma continua a

    riproporre lamore, linganno, la ritrosia delle donne amate.

    Col ')%* comincia la dominazione spagnola, &apoli diventa vicereame, la lingua

    nazionale cam"ia, ma il dialetto paradossalmente si fortifica.

    2 irrompe la ?illanella, di cui a""iamo già parlato. Auesta composizione a una o più voci soppiantò tutte la preesistenti, perch9 ne era una “summa” più aggraziata

    e divertente. + signori fecero a gara per tenere a corte compositori di questo genere

    musicale, presto mutato dal popolo e a""ellito in vari modi. a ?illanella diventò

    una malattia, una moda e prima di svilupparsi in altre forme -madrigale nel ')##(

    uscG dai confini del regno ed e""e cultori, inventori ed esecutori i più disparati in

    ogni dove, ma sempre in napoletano. !rlando di asso, "elga, venne alla corte dei

    4onzaga e fu poi a &apoli dal marchese attista drria che lo nominò musicista

    domestico e scrisse *%%% villanelle, quasi tutte stampate a ?enezia -I(

    @el 7ufo espresse una grande &apoli di *%%%%% a"itanti in centinaia di villanelle.

    aldassarre @onato, veneziano dorigine pu""licò nel '))% un li"ro intero di

  • 8/15/2019 06 Canzone Napoletana

    7/18

    queste composizioni tra cui la famosissima “&o pulice”. ?illanelle venivano

    composte ed eseguite a corte, ma non soltanto. 0oeti di strada le portavano in giro

    tra il popolo restituendo in altre forme quel che al popolo avevano sottratto e

     preannunciando quel che accadrà più in grande dal ';#J in poi con lo scoppio

    della 0iedigrotta canora.

    a città madre per la stampa della villanelle è ?enezia. &el ')8' fu pu""licato il

     primo C!106S antologico. 2 i veneziani stessi -Kigliaret ad esempio( diffusero

    il maggior numero di villanelle.

    >u 2mil ?ogel nel ';L* a pu""licare lopera omnia. 5a dal seicento in poi questo

    genere si appannò, perse lo smalto sorgivo e istintivo, scomparve dai testi

    stampati. 4li ultimi a comporne furono i maestri della reale cappella di &apoli.

    a villanella è per temi, melodie, ironia, amore la vera forma iniziale dellacanzone napoletana.

     &el seicento dunque, quando altrove dominano piccole realtà sociali dirette da

    duchi e principi, &apoli è regno. Ma 8%%%%% a"itanti contro i ''%%%% di 5ilano ed

    è egemone. ttraverso le varie dominazioni ha mutato identità politica, ma non

    sociale, non linguistica. Con larrivo degli spagnoli, come a""iamo visto -ma

    anche prima( si verifica l+55+41/+!&2 del contado e due secoli di

    immigrazione interna assicurano alla città quella compattezza etnica che altrove

    non esiste. e feste sacre e rituali dal contado tras"ordano nella cultura cittadina.

     &apoli assor"e la &0!27&+7 e si concentra in se stessa.

    +l canto popolare tende ad essere corretto o modernizzato, comincia qua e là a farsi

     popolaresco -per il popolo e non dal popolo( ed è difficile reperire raccoglitori di

    melodie originali, laddove in 0iemonte, 7oscana e altrove la cosa è resa possi"ile

    dalla disgiunzione fra colto e popolare. a villanella è il primo patto fra popolo

     "asso e popolo alto, ma da qui in poi altri e più salienti saranno i motivi di

    incrocio e scam"io tra lalto e il "asso. Auesto incrocio fra due ceti, due mondi è

     "en rappresentato storicamente dalla rivolta antispagnola del '$8J dove il

     popolano 5asaniello agisce per conto della "orghesia illuminata di 4ino 4enoino.@unque un salto3 non più -o non soltanto( i no"ili come interlocutori del popolo.

    Si affaccia il ceto medio, la "orghesia, che prenderà il testimone del popolo per i

    secoli a venire.

     

    2poca straordinaria di incontri, scontri e ri"altamenti, di artisti di strada e non

    sempre di professione che inventano arie e le cantano in giro, di studiosi che

    ricuciono vecchie, antiche cantilene, di cantanti occasionali ai servizi di posta che

    allietano i viaggiatori e fan da progenitori a quelli che saranno il trait dunion traantico e nuovo e dei quali parleremo in seguito cioè i posteggiatori.

  • 8/15/2019 06 Canzone Napoletana

    8/18

    0osteggiatore a suo modo è già Salvator 1osa, pittore di professione, ma che nei

    carnevali si mascherava e girava sui carri cantando contro i potenti e la

    corruzione. utore forse del capolavoro storico “5ichelemmà” primo movimento

    in $N;, antenato della tarantella, "rano inserito di forza poi nellopera "uffa e

    racconto “prototipo” dellantico narrare da cantautore tra amore favola e morte.4enere questo cui appartengono anche altre canzoni come “>enesta ca lucive” e

    “2 Spingole frangesi”, trasmesse oralmente e profondamente cam"iate poi

    nellottocento rispetto alloriginale. Come più specificamente detto altrove

    Odispensa sulla romanza e il canto allitalianaP, la prima è unantichissima

    S7!1+ siciliana confusa e corale, misto di amore morte e vita, riela"orata da un

    anonimo nel :$%% e riscritta nel ';8* da Cottran e 4enoino. a seconda è una

    755611+7 eseguita in occasione di festività sacre a 0imonte, riscritta da

    Salvatore di 4iacomo. +n “>enesta ca lucive” le ottave originali si trasformano in

    sestine, la musica diventa lirica e intensa -somiglia ad unaria del 5osè di 1ossini

    ma anche al ellini de “a sonnam"ula”(. 2ntram"e come forse “5ichelemmà” -e

    altre( riproducono un originario mondo patriarcale di valori certi, di grande

    influenza clericale, di peccato e pena, ma anche e soprattutto di passione

    ancestrale.

    a reciprocità fra colto e popolare ur"ano risulta evidentissima al sorgere

    dellopera "uffa napoletana. opera "uffa è figlia degli intermezzi comici che già

    riempivano lopera seria, nata in varie fasi a >irenze grazie alla camerata de ardie de Corsi e alla rappresentazione nel '$%% di 2uridice di 0eri. Chiaro che

    nellopera del seicento tutte le trame vagassero tra il mitico e il favolesco, a

    vertiginosi livelli intellettuali. 4li scrittori, i compositori tendevano a portare il

     pu""lico in un mondo astratto etereo in cui passioni e sentimenti veri poco

    centravano. 0er ridimensionare, alleggerire queste atmosfere, ogni tanto, nel

    corpo principale dellopera venivano appunto inseriti degli intermezzi,lontani

     parenti della commedia greca nuova, della favola milesia ma anche dellatellana e

    lanF satura romane. 7ema preferito era quello di una vecchia che tentava di irretire

    in ogni modo un "el giovane, suscitando lilarità generale.

     &apoli attua due rivoluzioni -ma lopera "uffa esiste in altre forme anche a

    ?enezia(. 0rimo3 amplia gli intermezzi fino a farli diventare opere intere e

    compiute. Secondo mette in scena non più mitologie o favole ma vita vissuta, fatti

    reali della gente di &apoli, avviando sia pur nel comico quel processo di

    rappresentatività emozionale, di sentimenti, di passioni che faranno la fortuna

     popolare dellopera seria.

    2 nellopera "uffa, come si è detto, che avvengono i maggiori scam"i tra popolare

    e colto. 0ergolesi, 0aisiello ed altri cele"ri compositori inseriscono nelle loroopere canzoni di tipo popolare, e soprattutto rivestono di musiche più no"ili e

    dotte versi antichi. &ellopera "uffa appaiono cioè già delle specie di “arie chiuse”

  • 8/15/2019 06 Canzone Napoletana

    9/18

    a punteggiare la continuità scenica compatta del melodramma dialettale. &elle

     prime opere addirittura le villanelle e gli altri canti restano inalterati, solo in

    seguito sono ela"orati e a""elliti.

    5a avviene anche il contrario3 avviene cioè che compositori di canzoni tra il

     popolo e la "orghesia estrapolino parti dellopera "uffa e ne facciano motivi a s9

    da cantare per le strade. 2 cosG “! /!CC!1!” è tratto da 0aisiello, “S&7

    6C+” da @onizetti, “51+ 51+” addirittura da ?erdi. nche la famosa

    “06552” di @omenico olognese discende dallaria di runetta della

    5!+&12 di &icola 0iccinini.

    Siamo di fronte alla prima sintesi napoletana

    '( Sintesi ur"ana tra canzone popolare e colta

    *( Sintesi teatrale tra villanelle, stram"otti etc. e musica operistica.

    4ran parte del merito di questi interscam"i va alle varie scuole -corporazioni( di

    musicisti e cantori che nel H?+++ secolo imperversano a &apoli. 2sistevano infatti

    quattro conservatori di giovani educati al "el canto -cantanti castrati(. >urono

    questi quattro conservatori a mantenere il filo diretto fra canzone popolare e opera,

    aprendo ad un nuovo consenso allargato e popolare.

    0erch9 dunque lopera "uffaE 0er dimenticare i dolori quotidianiE 0er stornare

    lattenzione dalla fame e dalla miseriaE SG, anche questo era fondamentale per un popolo come quello napoletano3 cantare per distrarsi dai suoi mali.

    Si sviluppa nel Settecento il canto=danza forse più famoso del mondo partenopeo3

    la tarantella. nche qui come altrove siamo in una rappresentazione scenica

    dellamore. a tarantella è una pantomima del corteggiamento o della scelta del

     partner e a seconda dei due casi può essere eseguita a due o a tre in piccole fasi

    teatrali -corteggiamento e risposte, duplice corteggiamento e scelta(.

     &ella tarantella risalta la predisposizione napoletana alla spettacolarizzazione che

    in vari e diversi modi percorre lopera "uffa, la sceneggiata, la macchietta -come

    vedremo(. tempo di $N; tam"urello, tricca"allacche e putipù seguono le

    schermaglie amorose dei protagonisti popolani.

    a sua origine è pro"a"ilmente spagnola e infatti ne a""iamo alcuni esempi già

    alla corte di lfonso dragona. quei tempi erano in voga il "allo 5!12SC!

    -ara"o( e il >&@&4! -spagnolo( che si fusero nella S>2SS&+. 5a

    lorigine più recente per tematica e impronta napoletana va cercata nella villanella

    cinquecentesca “ucia”. a tarantella non ha niente a che vedere col "allo dei

  • 8/15/2019 06 Canzone Napoletana

    10/18

    tarantolati, n9 con la città di 7aranto. +l suo nome deriva pro"a"ilmente dal verso

    onomatopeico “&7&721&721”.

    +n “ucia” oltre alla percussione e il calascione -progenitore della chitarra(,

    entravano in scena parecchi personaggi -coralità(.

     &apoli dunque a fine settecento è forte dei suoi conservatori, della sua opera

     "uffa, ma forte altresG dei cantanti di strada, di cerimonia, dosteria che

    chiameremo posteggiatori e, segno suo caratteristico, sviluppa sempre più la sua

    tendenza al canto, alla "ella voce, al virtuosismo fonico, alla costruzione di

    emozioni, privilegia cioè la 52!@+ nei confronti della S+&>!&+.

    2 forse il canto napoletano si sare""e disperso se per tutto il secolo e per il secolo

    successivo non fosse stato in gran parte tenuto vivo dai posteggiatori e ordinato e

    conservato da appassionati editori "orghesi. Sono le due vie attraverso le quali ci è

    giunto quasi tutto. 5assiccia fu lopera di ricerca e raccolta nei vicoli, in

    campagna, presso i vecchi, etc. 2 questa raccolta rese possi"ili i successivi

    rifacimenti popolareschi. e canzoni venivano distri"uite e vendute in “copielle”

    -fogli con testo( da venditori am"ulanti, e nacquero editori come 4uglielmo

    Cottrau, il cui figlio 7eodoro continuò lopera paterna fondando giornali di

    canzoni e scrivendo la famosa S. ucia -';)%( in italiano.

    @iverso il compito dei posteggiatori. Sono costoro dei veri trasmettitori orali di unimmenso patrimonio, che cam"iano a volte a testa loro alcuni versi e melodie ma

    contri"uiscono fortemente a salvare il salva"ile. 5olti di loro erano ciechi, come

    @on ntonio, ricordato da @i 4iacomo. ttingevano al popolare e al colto, ma alla

    fine ottocento in poi si rifanno solo al popolaresco. Suonavano in gruppi di due o

    tre con chitarra, violino e strumento a fiato oppure chitarra e mandolino e avevano

    un gergo proprio -la parlasia( narcoidi, arruffoni, "ohemiens di strada,

    conducevano tempi e ritmi di vita casuali e disordinati, il che non li metteva in

     "uona luce con la polizia.

    2 giunto il momento di porci alcune domande. 0erch9 le canzoni napoletane sono

    assenti nelle antologie di canto etnico=popolareE

    0erch9, e a "uon diritto @i 5assa dice “la canzone napoletana che conosciamo

    non può essere considerata popolare ma popolarescaE Che significaE

    Auanta influenza avrà questa canzone nella nascente canzone italianaE

    1ispondiamo.

  • 8/15/2019 06 Canzone Napoletana

    11/18

    '( e antologie di canto etnico=popolare riportano composizioni locali, dialettali e

    chiuse geograficamente -socialmenteE( in se stesse. a canzone popolare

    napoletana è invece una realtà nazionale -&apoli era una nazione( diramatasi

    ovunque nella sua successiva forma popolaresca tanto da incidere fortemente

    sulla musicalità italiana. 2 insomma una “forma di scam"io” a differenza dellealtre realtà dialettali che restano “forme duso”, circoscritte al luogo dorigine

    *( a canzone che noi conosciamo è effettivamente quella popolaresca, nata come

    vedremo grazie allintervento di musicisti e poeti di ceto medio e ripetizione

    della canzone antica. “0opolaresco” sta quindi per “canzoni scritte per il

     popolo”, a differenza di “popolare” che indica “canzoni del popolo”

    #( a canzone napoletana contri"uirà al pari delle arie operistiche alla

    strutturazione della canzone “allitaliana”. questultima passerà lo schema

    compositivo -strofe=ritornello(, il sentimentalismo, la passionalità e le modalitàinterpretative. 5a la canzone “allitaliana” non risulterà mai cosG vera, cosG

    credi"ile come quella napoletana.

    7orniamo al “popolaresco”. +n un certo momento storico quindi si opererà una

    seconda sintesi, o meglio una riproduzione “colta” del “naturale”, con un duplice

    movimento dal "asso verso lalto e dallalto di nuovo verso il "asso.

    0recursori ce ne sono tanti, ma saranno i poeti dell;%% -@i 4iacomo, Costa, @e

    eva, ?alente, etc.( ad attuarlo in pieno. 2ssi congiungeranno la loro perfetta

    conoscenza del canto popolare con lindu""io plus=valore della loro cultura. 5aattenzione. o scam"io tra alto e "asso e "asso e alto nella canzone napoletana,

    come a""iamo già visto, è continuo. +n alcuni momenti -come dopo la rivoluzione

    del 'JLL( è evidentissimo, ma altrove il gioco tra popolare e colto fa parte di una

    @+277+C 0215&2&72 C+C+C che ha caratterizzato ogni tempo del

    cantar di &apoli. a &apoli che si modernizza deve continuamente rituffarsi nelle

    sue origini per sopravvivere.

    2 un ciclo che va dallo studio ed ela"orazione del canto popolare, alla stesura

    ufficiale per il popolo e persino al momento morto, allepigono quando cioè il popolaresco riproduce se stesso senza attingere alle radici e provoca una

    degenerazione perch9 è il popolo, solo il popolo che detta i temi e i sentimenti in

    tutte le epoche.

      C&/!&2

    0!0!12

    0!0!12SC

    @67!12

    @2C@2&/-+5+7/+!&2 @2

    0!0!12SC(

  • 8/15/2019 06 Canzone Napoletana

    12/18

    Auesto va=e=vieni tra “originale” e “a""ellimento” , tra naturale e colto fa della

    canzone napoletana lunica forma di &/+!&=0!0!12. &on cè insomma

    e non cè mai stata una frattura tra i due campi. + napoletani non devono -come gli

    italiani( riappropriarsi di un patrimonio, perch9 non lhanno mai dimenticato, non

    lhanno mai a""andonato.

    a data, il termine post=quem dellevento, la pietra miliare della canzone

     popolaresca è segnata dalla rivoluzione del 'JLL. a ple"e napoletana sta coi

    or"oni, appoggia i sanfedisti. a "orghesia è invece giaco"ina, illuminista. a

    frattura è totale3 il popolo, i sanfedisti "ruciano e distruggono i "eni dei

    rivoluzionari. +l tentativo di riforma sociale a"ortisce, &apoli si divide, per la

     prima volta, drammaticamente in due.

    o strappo è ricucito lentamente, attraverso un movimento verso il "asso della

     "orghesia, che ripercorre tutti i modelli popolari e soprattutto canto e canzone. 0er

    riappacificarsi col popolo la "orghesia gli ridà musica, quella amata, quella di

    sempre e di tutti, risistemando tutte le tematiche popolari, ingenue, sorgive in

    canzoni nuove, a volte riprodotte dallantico, più spesso riscritte a imitazione del

    vero e usando una lingua di facile assimilazione, ma alta negli intendimenti e

     poetica.

    2 la lingua della &0!&+7, è lofferta di pace. a classe media da metà

    ottocento in poi produce in stretto napoletano motivi le cui tematiche si adattano achiunque povero o signore, colto o illetterato. @enominatore comune è il

    sentimento damore per la città e lorgoglio di essere tutti uguali, di sentire la vita

    tutti allo stesso modo. 2 la “napoletanità”. +l popolo ha "isogno della sua

    contemporaneità e accoglie di "uon grado questo dono.

    Auesto spirito nuovo, questa voglia di ripetersi e di riconoscersi ha un suo preciso

    momento di partenza, un suo riconoscimento ufficiale nella festa di 0iedigrotta del

    ';#L.

    isogna intanto intenderci su cosa sia per i napoletani 0iedigrotta.

    origine di 0iedigrotta è antichissima, se già nel SatDricon 0etronio fa passare i

    suoi protagonisti dalle parti di 0ozzuoli, presso una grotta dove si festeggiano

     "accanali fra canti, scenette, prese in giro e girotondi.

    @al '*%% in poi vicino alla grotta viene dedicata una chiesa -5adonna di

    0iedigrotta(. @a allora per secoli i napoletani ogni sette settem"re si son sempre

    avviati in corteo al ritmo di tarantella per recare omaggio al luogo cosG consacrato.

  • 8/15/2019 06 Canzone Napoletana

    13/18

    5a è dal ';#L che 0iedigrotta, da festa popolare e istintiva, assume laspetto

    istituzionale e ufficiale che avrà nei decenni successivi. Ciò significa che diventa

    un vero e proprio festival di musica popolaresca, con tanto di produzione

    editoriale, carri che girano con cantanti che si esi"iscono e gareggiano tra loro per

    far vincere questa o quella canzone. 6na gara dunque.

    a rivoluzione del LL ha questi effetti3 "orghesi o non, colti o meno colti i

    napoletani scrivono versi e li fanno musicare, stipulando una sorta di patto, un

    ricongiungimento col popolo cui profondono in a""ondanza note e sentimenti che

    il popolo non può che gradire.

    +l fenomeno, ancora incerto nella prima metà del secolo si farà dilagante dopo

    lunità d+talia, per vari motivi, ma soprattutto per rinsaldare ancora di più una

    cultura autonoma e antica e differenziarla dallavvento degli “+taliani”.

    +l primo grande successo popolaresco di queste ilippo Campanella. SG, @onizetti fu spesso a &apoli in quel periodo come titolare

    del conservatorio e spesso come altri grandi autori componeva “pezzi chiusi” ma

    in realtà lautore della melodia è un altro.

    “7e voQo "ene assaQe” e""e un successo straordinario, diventò un inno nazionale,

    fu lodato a destra e a manca a preparò la strada ad una serie infinita di successive

    canzoni popolaresche che fecero la storia. +l suo tema, quello dellindifferenzaamorosa è antico -finestre chiuse( e moderno assieme e sarà un topos, tipico di

    tutta la canzone dautore napoletana, novecento compreso.

    0arallelamente al fenomeno della nascente canzone dautore popolaresca si

    verificano alcuni ritorni o innovazioni dovuti a fatti storici salienti. &el ';$% con

    la caduta di >rancesco ++ a 4aeta, &apoli cessa di essere una capitale. 4ari"aldi, i

     piemontesi, gli italiani minacciano seriamente ununicità etnico=culturale di cui i

    napoletani vanno orgogliosi.

    a reazione in campo musicale è molto varia.

    '( Si ritorna alla serenata popolare distinta in “Canto a figliola” -campestri( e

    “arcarole” -marinare(.

    *( Si ricorre alla lirica e allopera "uffa il cui sacrario è il teatro S.Carlo, gran

     punto dincontro della &apoli colta.

    #( Si riaffaccia il gusto teatrale, comico, ironico con lapertura di teatri del

    dissenso satirico, o della canzone=s"erleffo, spesso inserita in contenitori

    dialogati -teatro S.>erdinando(. 2 questo è un regno più propriamente del

     popolo.

  • 8/15/2019 06 Canzone Napoletana

    14/18

    8(  &el 'LJ) nasce una nuova forma di divertimento musicale -lo strep=tease da

    music hall( o italianamente da rivista -: commesella(. inea questa che di lG a

     pochi anni porterà alla nascita di Saloni per spettacoli leggeri di genere vario,

    in cui oltre alle canzoni diverranno di moda la famose “macchiette”, e influirà

    non poco sulla nascita della “sceneggiata alla napoletana” e sulle “canzoni digiacca”.

    )( a canzone popolaresca continua ad essere diffusa attraverso le coppelle, i

     posteggiatori e le cosiddette “021+!@+CM2”, sorta di feste da "allo per

    giovani e ragazze da maritare.

    5a dal ';;% in poi la grande canzone dautore irrompe in maniera massiccia,

    rinnovando il passato e cantando il presente, la contemporaneità, le mutazioniculturali e sociali della città.

    + due grandi poli di questa canzone sono rappresentati da Salvatore @i 4iacomo e

    >erdinando 1usso. +l distacco, la distanza tra i due sono dati dalla diversa

    concezione della lingua napoletana e della sua applica"ilità alle melodie. 5a

    lantagonismo non è solo formale, "ensG e ancorpiù tematico, nonch9 politico.

    @altronde i versi dei due sono lo specchio della loro personalità, della loro

    concezione poetica. @i 4iacomo è lintellettuale, il colto, limpertur"a"ile. 2

     poeta, scrittore, giornalista e sa cimentarsi in tutti i generi passando con gran

    facilità dal realismo al romanticismo. 2 schivo, riservato, serioso. @i 4iacomo èstudioso attento e puntiglioso del passato, ma tutto rinnova e filtra in nome della

     &apoli contemporanea. Si vedano alcune canzoni -“2 spingole francese”( del tutto

    riadattate dalla tradizione. 2 innovatore, acculturatore, "orghese insomma e ciò

    gli provoca contro gli strali dei >+!071+@+, i “passatisti”. +ncontra i migliori

    musicisti dellepoca -Costa, @e eva, ?alente, 7osti( e dà alle stampe decine di

    opere miliari movendosi e svariando tra temi più languidi, o passionali come

    “5arechiaro” con @e eva, “CatarG”, “Serenata napulitana” “2ra de maggio” con

    Costa e spensierate cavate dal popolare come “5ena mè” sempre con Costa, “2

    cerase” con ?alente, “Carcioffolà” con @i Capua, fino alle ristrutturazioni storichecome “2 spingole francese” con @e eva, e a irruzioni nel patrimonio "arcarolo

    “una nova” ancora con Costa. utore poliedrico, duttile, fine, attento ricercatore.

    e tematiche di @i 4iacomo, su cui ritorneremo sono tante. Su tutte prevalgono

    lamore deluso, lapproccio scherzoso e la malinconia del tempo e dello spazio.

    @iametralmente opposto >erdinando 1usso. 1usso è un “luciano”, un a"itante del

    quartiere di Santa ucia fedelissimo ai or"oni, lontano mille miglia dalla

    mentalità del poeta tutto “la"or limae” propria di @i 4iacomo e lontanissimo dalla

    di lui concezione colta, attenta, vigile sul “napoletano letterario”. 0oeta della gente

    quindi, zingaro e scugnizzo, ruspante, istintivo. Auanto @i 4iacomo è attento

    alleleganza, al ritocco, al ricamo, alla solidità estetica dei versi, tanto 1usso

  • 8/15/2019 06 Canzone Napoletana

    15/18

    appare naif, insu"ordinato, chiassoso, primitivo. + suoi luoghi preferiti sono quelli

    della malavita, dei guappi, della gente comune laddove lo sfondo della poetica di

    @i 4iacomo è "orghese, tutta persuasa da sogno, da "uoni semplici sentimenti.

    1usso è "izzarro ed estroverso, vernacolare e immediato3 il popolo lo ama. e sue

    canzoni popolareggianti sono le più vicine alla mentalità della gente mano

    a""iente per lRappunto. CosG “Scetate” -con Costa( che ripropone il topos della

    finestra chiusa, la cui dedica alla moglie di Carducci fece incazzare non poco il

     poeta. !ppure “! marenariello” che 1usso stesso portò in "ottega a S.

    4am"adella perch9 lo musicasse. ! ancora “Serenatella nera” -con ideri( o

    A6&&! 715!&7 :! S!2 ancora con 4am"adella.

    5a 1usso è soprattutto famoso per i testi delle “macchiette” che sono poi la

    riproduzione tipologica della vera &apoli del tempo. a macchietta era una recita

     per musica i difetti, le tare, i vizi, le manie dei personaggi in voga al tempo.attore preferito da 1usso fa 5aldacea.

    Se @i 4iacomo e 1usso, comunque uomini di lettere, rappresentano due maniere

    difformi e squisite di interpretare e riadattare &apoli, altri poeti o scrittori o

    giornalisti seguono la loro strada.

    0rimi fra tutti 1occo 4aldieri, malinconico testimone di una &apoli fra due spazi e

    due tempi ed 2rnesto 5urolo, autore di “0iscatore :e 0usilleco” e di “&apule ca sene va”. +rrompe la nostalgia, il tempo che non cè più, l+talia che soffoca la

    napoletanità.

    Auesto porta il primo novecento3 contarsi e ritrovarsi in pochi, computare come

    struggenti gli oggetti e i panorami che sfaldano e si dileguano, nonch9 come

    vedremo rimpiangere la città da lontano. &ei termini accennati di &ostalgia opera

    i"ero ovio e già dai titoli si desumono i temi3 “acreme napuletane” “! paese

    do sole” “Chiove”. 5a soprattutto “0assione” dove donne e città sono

    limmagine di uno stesso impossi"ile ritorno.

    4rande serenata damore -?oce e notte( scrive 2doardo &icolardi. a storia è tutta

    vera ed è forse la prima canzone auto"iografica dilaniante, disperata della storia

    italiana. 1acconta &icolardi non il suo addio alla donna amata, andata in sposa ad

    un altro per motivi di convenienza, ma la sua testarda, ossessiva a"itudine di

     passare sotto la casa di lei per anni e anni a piangere e cantare. 5a la storia avrà

    un lieto fine. 5orto il marito “di convenienza” i due, da vecchi, torneranno

    insieme.

    5a il più strano, il più inusitato di tutti i verseggiatori è certo ?incenzo 1usso,cia"attino di professione e autore di quel capolavoro che è “+ te vurria vasà”.

  • 8/15/2019 06 Canzone Napoletana

    16/18

    1usso fa da esempio vivente alla definizione che 2.. 5eno dà dellautore di

    canzoni napoletane3

    “ C&/!&2 S+ 2 1+CC ! 06?212

    2 S25012 >+4+ :! 0!0!!, 2 0021C+!,

    71S2 ! &6& 71S2 S& 0+271! 2 5+2

    ?! > ! C!55!@! S6! A6&&2SS ?!.

     2 ?+21/2E 2 00! >> &6 01!>2SS!12

    ! &!55! C 0! 002& C!5067.

      56S+CE C2 > CM+ 72&2 C!12

    ! 524+! 0+&2>>!172 C C2 S7”.

    2sistono poi autori doccasione, diventati famosi per una o più canzoni che

    cele"rano sotto lapparenza dellamore avvenimenti sociali e politici di una certa

    importanza. 7urco ad esempio, che con @enza canta linaugurazione della

    funicolare per il ?esuvio, e che è anche lantesignano delletà doro. niello

    Califano, che sempre sotto le spoglie dellamore parla di guerra in quelcapolavoro che è “! surdato innamurato” e infine 4.. @e Curtis, che per

    accattivarsi i favori del ministro /anardelli scrive un “7orna a Surriento” a metà

    tra sviolinata politica e canzone damore. 5a cè comunque fra tutti questi autori,

    o poeti o dilettanti un tratto comune che li contraddistingue3 C2172// CM2

    01! 0!27+C +& 56S+C S2462 712 S71@2 @ A62

    @2 01! 0!27+C +& 0!2S+. 2 A6+, &2 C&/!&2

    0!0!12SC &0!27& avviene la più grande rivoluzione, la più alta

    ricerca didentità propria dalla poesia che a""ia mai fatto la canzone. Auesto

    messaggio sarà passato alla canzone dautore italiana. a poetica in canzone

    differisce da quella in poesia per immediatezza, semplicità, senso della vita reale e

    attuale, letterarietà che si adatta al parlato, al vivere di tutti i giorni.

    l nostro lavoro non interessa molto sapere quali fossero i musicisti e come

    operassero. i catalogheremo in "reve, secondo il loro grado di professionismo

     più o meno alto.

    Costa, 7osti, @e eva, @enza, ?alente, 2rnesto @e Curtis furono i più grandi, i

     professionisti. 2 più di tutti forse 4am"ardella, autore poliedrico straordinario

  • 8/15/2019 06 Canzone Napoletana

    17/18

    -Comme facette mammata, insieme a 4iuseppe Capaldo, cameriere di caffèB &inG

    7ira"usciò(

    @i Capua, @i Chiara, Capolongo i dilettanti. 2 superfluo dire che un dilettante

    come @i Capua può scrivere “! sole mio”. +nventar melodie non viene affatto dal

    sapere cosè la musica. nzi, molti compositori di melodie, manco sapevano

    cosera una nota e fischiavano -da cui il termine “fischiatori”( le melodie ai

    maestri perch9 le trascrivessero.

    2 cosG come 2.. 5ario, grande autodidatta ci dà melodie eterne come “Santa

    ucia lontana” “2 duie paravise”, @i Capua appunto scrive “! sole mio”.

    ene. Cosa racconta la canzone popolaresca napoletanaE Auali sono i suoi temi

     preferitiE

    0ossiamo tentare una sintesi, partendo però dal principio che la storia narrata è

    generalmente una derivazione della passionalità antica con tutte le varianti di

    altezzosità, circospezione, gelosia, commiato, tradimento, tu=non=mi=vuoi=più,

    attesa e speranza delusione.

    '( il tema dellamore che fa soffrire è prioritario e tra mille esempi lo si ritrova in

    “! cardillo”, “7e voQo "ene assaQe” e “Core ingrato”. Storicamente questa è

    una derivazione delle canzoni dellamore non corrisposto come lanonimo del:$%% e “>enesta vascia”.

    *( +l tema della finestra chiusa, canzone dellincertezza, del “non so se so” è

    antica e affonda le sue radici nella poesia ellenistica della porta chiusa -vedi

    7eocrito(. “>eneste ca lucive” ne è un classico esempio, “>eneste vascia” pure

    e a seguire “ 5arechiaro” “?oce e notte”, “5aria, 5arG”.

    #( +l tema di “amore e morte” è fortemente mutuato dalla drammatizzazione

     popolare. 2 presente in “>enesta ca lucive” “5ichelemmà”, “2 spingole

    frangese”.

    8( +l tema dei volatili am"asciatori è molto antico. 1isale a Catullo -passer

    deliciae meae puellae( e anche prima. o ritroviamo in “a palumella”

    “1eginella” e “o Cardillo”. 5a anche altrove.

    )( +l tema dellamore che dorme è il più dolce, il più am"iguo. Cè in “Scetate”,

    “?oce e notte” e soprattutto in quellimmenso capolavoro che è “+ te vurria

    vasà”.

    $( 5ondo reale, guappi, vicoli. 2sempi tra gli altri “Cannetella”, “! cardillo” eanche “2 spingole frangese”.

  • 8/15/2019 06 Canzone Napoletana

    18/18

    J( 7ema della lontananza. Sentimento tipico del nòstos -voglia del ritorno(

    napoletano. o ritroviamo fortissimo in “Core ingrato”, “! surdato

    innamurato”, “! paese dò sole” e in tutte le canzoni dopo la prima guerra

    mondiale -emigrazione(. Cenni si intravedono anche nella metafora di “! sole

    mio” e nel gioco politico di “7orna a Surriento”.

    ;( 7ema dellencomio. “! sole mio” per tutte, ma gli esempi, soprattutto nelle

    canzoni allegre sono tanti.

    L( 7ema della sessualità popolare. ?isi"ile in canzoni che determineranno il cafè

    chantant napoletano e i saloni popolari. “Comme facette mammeta”, “

    cammesella”, “&inG tira"usciò” etc. 5aestro in questo genere Salvatore

    4am"ardella.

    '%(7ema di &apoli come città eterna, sim"olo di un mondo, dentro e oltre lastoria. 5olte canzoni a proposito.

    a napoletanità si riassume quindi in questi storici 8% anni attraverso autori e

    musicisti che vanno dallalto professionismo al dilettantismo inventivo. @opo il

     primo decennio del secolo la gente rientra nella realtà cittadina da cui era stata

    emarginata. +l tema del contado che ritorna si ritrova in molte canzoni

    -C!504&!( e si affaccia la tematica dellemigrazione, con tutte le

    implicazioni supponi"ili.

    5a la canzone napoletana ha già dato tanto a se stessa, e comincia a dare a quellaitaliana. a canzone italiana è esangue e senza precise radici. + suoi riferimenti

    fondamentali sono nellaria operistica e nella melodia minore=maggiore del "el

    canto napoletano. @i più. a canzone italiana allorigine però sarà viziata

    dallesagerazione, dallipertrofismo melodico derivato da &apoli. 5a altre vie non

    aveva e come vedremo, si correggerà, tardi, in itinere, perdendo tempi e colpi e

    occasioni per essere un genere consono ai tempi e alla loro letterarietà.

    5anca ntologia dal R)%% al RJ%%