05 settembre2008

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Strade nuove pag. 1 STraDE NUOVE Giornalino a cura dellA.C. parrocchiale san Giuseppe artigiano anno I - n. 5 - mensile settembre 2008 Redazione parrocchia San Giuseppe Artigiano diffusione interna Materiali e collaborazioni si intendono forniti a titolo gratuito Messaggio del parroco Messaggio del parroco Messaggio del parroco Messaggio del parroco Carissimi, dopo la lunga pausa estiva riprendiamo le nostre attività, compresa quella del giornalino parrocchiale, che è già al suo quinto numero. Numero che cade nel mesi di ottobre, mese dedicato alle Missioni e alla Giornata missionaria mondiale. Il Papa Benedetto XVI nel messaggio per la Giornata missionaria mondiale 2008 dice tra l’altro: “L’umanità ha bisogno di essere liberata e redenta […] pur in presenza di crescenti difficoltà, il mandato di Cristo di evangelizzare tutte le genti resta una priorità”. E San Paolo dice: “La creazione stessa soffre e nutre la speranza di entrare nella libertà dei figli di Dio”. (Rm. 8,19-22) Tutti i cristiani, anche noi, hanno il dovere dell’annuncio e della testimonianza che non deve essere mai delegata o rimandata! Tutte le attività della parrocchia sono finalizzate all’annuncio del messaggio di Gesù, alla celebrazione dei Misteri divini, alla testimonianza della Carità (Catechesi, Liturgia, Carità). Quest’anno vogliamo tentare “ad esperimentum” di fare il Catechismo la domenica mattina dopo la santa Messa delle ore 10.00 (11.00 – 12.30) per dare la possibilità a tutte le famiglie di portare i bambini nella propria Comunità parrocchiale. Ci stiamo organizzando anche seguendo gli orientamenti emersi nel corso dell’assemblea diocesana del 27 settembre scorso. Mi auguro che aumenti il numero di coloro che prendano a cuore le sorti della Comunità e si rendano disponibili a collaborare attivamente per il bene dei Fratelli e per la Gloria di Dio. Fraternamente! don Salvatore Camillo parroco don Salvatore Camillo parroco don Salvatore Camillo parroco don Salvatore Camillo parroco Andiamo Avanti! Ben tornati a tutti, amici parrocchiani e lettori del giornalino “Strade Nuove”. Eccoci qua! Vi siamo mancati, vero? Spero di si. Non so a voi ma a noi le vacanze hanno dato una voglia matta di ricominciare, anzi più che ricominciare, di riprendere da dove ci siamo fermati, con un qualcosa in più, con un nuovo entusiasmo e con tante idee nel cassetto e tanti progetti in cantiere. Dopo i “successi” dello scorso anno, (citiamo le attività “dell’estate insieme” , ultime per ordine cronologico) siamo pronti ad invitarvi e a rendervi partecipi delle attività che organizzeremo. Nel mese di ottobre, mese missionario, i ragazzi dell’ACR proporranno l’animazione missionaria per le celebrazioni domenicali e inoltre verranno organizzate altre attività per la Giornata missionaria mondiale, per cercare di sostenere e di essere vicini a quanti si impegnano nella missione e per tutte le popolazioni bisognose di aiuto e soprattutto delle nostre preghiere. Per continuare sulla scia dello scorso anno abbiamo però bisogno della vostra partecipazione. Aiutateci affinché le nostre iniziative possano testimoniare la bellezza e la gioia dell’incontro con Gesù. Ah dimenticavo, abbiamo preparato inoltre una bella sorpresa per tutti voi, ma questa ve la dico il prossimo mese… Buona lettura e buon cammino a tutti! Gabriele SOMMARIO: Messaggio del parroco essaggio del parroco essaggio del parroco essaggio del parroco Editoriale ditoriale ditoriale ditoriale pag.1 pag.1 pag.1 pag.1 Agor gor gor gorà Azione cattolica zione cattolica zione cattolica zione cattolica pag.2 pag.2 pag.2 pag.2 3 Comunit Comunit Comunit Comunità magnificat magnificat magnificat magnificat Pag. Pag. Pag. Pag.4 Riflessioni estive Riflessioni estive Riflessioni estive Riflessioni estive Anspi Anspi Anspi Anspi Pag. Pag. Pag. Pag.5 Marcia francescana Pag.6 Marcia francescana Pag.6 Marcia francescana Pag.6 Marcia francescana Pag.6 Il buon samaritano Il buon samaritano Il buon samaritano Il buon samaritanoPag.7 Pag.7 Pag.7 Pag.7 Sulla strada del vangelo Sulla strada del vangelo Sulla strada del vangelo Sulla strada del vangelo pag. pag. pag. pag.8 Editoriale Editoriale Editoriale Editoriale

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Strade nuove pag. 1

STraDE NUOVE

Giornalino a cura dell’A.C. parrocchiale san Giuseppe artigiano

anno I - n. 5 - mensile settembre 2008

Redazione parrocchia San Giuseppe Artigiano diffusione interna Materiali e collaborazioni si intendono forniti a titolo gratuito

Messaggio del parrocoMessaggio del parrocoMessaggio del parrocoMessaggio del parroco

Carissimi,

dopo la lunga pausa estiva riprendiamo le nostre attività, compresa quella del giornalino

parrocchiale, che è già al suo quinto numero. Numero che cade nel mesi di ottobre, mese

dedicato alle Missioni e alla Giornata missionaria mondiale. Il Papa Benedetto XVI nel messaggio

per la Giornata missionaria mondiale 2008 dice tra l’altro: “L’umanità ha bisogno di essere

liberata e redenta […] pur in presenza di crescenti difficoltà, il mandato di Cristo di evangelizzare

tutte le genti resta una priorità”. E San Paolo dice: “La creazione stessa soffre e nutre la speranza

di entrare nella libertà dei figli di Dio”. (Rm. 8,19-22) Tutti i cristiani, anche noi, hanno il dovere

dell’annuncio e della testimonianza che non deve essere mai delegata o rimandata! Tutte le

attività della parrocchia sono finalizzate all’annuncio del messaggio di Gesù, alla celebrazione dei

Misteri divini, alla testimonianza della Carità (Catechesi, Liturgia, Carità). Quest’anno vogliamo

tentare “ad esperimentum” di fare il Catechismo la domenica mattina dopo la santa Messa delle

ore 10.00 (11.00 – 12.30) per dare la possibilità a tutte le famiglie di portare i bambini nella

propria Comunità parrocchiale. Ci stiamo organizzando anche seguendo gli orientamenti emersi

nel corso dell’assemblea diocesana del 27 settembre scorso. Mi auguro che aumenti il numero di

coloro che prendano a cuore le sorti della Comunità e si rendano disponibili a collaborare

attivamente per il bene dei Fratelli e per la Gloria di Dio.

Fraternamente!

don Salvatore Camillo parrocodon Salvatore Camillo parrocodon Salvatore Camillo parrocodon Salvatore Camillo parroco

Andiamo Avanti! Ben tornati a tutti, amici parrocchiani e lettori del giornalino “Strade

Nuove”.

Eccoci qua! Vi siamo mancati, vero? Spero di si. Non so a voi ma a noi le

vacanze hanno dato una voglia matta di ricominciare, anzi più che

ricominciare, di riprendere da dove ci siamo fermati, con un qualcosa in più,

con un nuovo entusiasmo e con tante idee nel cassetto e tanti progetti in

cantiere.

Dopo i “successi” dello scorso anno, (citiamo le attività “dell’estate

insieme” , ultime per ordine cronologico) siamo pronti ad invitarvi e a

rendervi partecipi delle attività che organizzeremo.

Nel mese di ottobre, mese missionario, i ragazzi dell’ACR proporranno

l’animazione missionaria per le celebrazioni domenicali e inoltre verranno

organizzate altre attività per la Giornata missionaria mondiale, per cercare

di sostenere e di essere vicini a quanti si impegnano nella missione e per

tutte le popolazioni bisognose di aiuto e soprattutto delle nostre preghiere.

Per continuare sulla scia dello scorso anno abbiamo però bisogno della

vostra partecipazione. Aiutateci affinché le nostre iniziative possano

testimoniare la bellezza e la gioia dell’incontro con Gesù.

Ah dimenticavo, abbiamo preparato inoltre una bella sorpresa per tutti voi,

ma questa ve la dico il prossimo mese…

Buona lettura e buon cammino a tutti!

Gabriele

SOMMARIO:

MMMMessaggio del parroco essaggio del parroco essaggio del parroco essaggio del parroco EEEEditoriale ditoriale ditoriale ditoriale

pag.1pag.1pag.1pag.1 AAAAgorgorgorgorà

AAAAzione cattolica zione cattolica zione cattolica zione cattolica pag.2pag.2pag.2pag.2 – 3333

ComunitComunitComunitComunità magnificatmagnificatmagnificatmagnificat Pag.Pag.Pag.Pag.4444

Riflessioni estiveRiflessioni estiveRiflessioni estiveRiflessioni estive Anspi Anspi Anspi Anspi Pag.Pag.Pag.Pag.5555 Marcia francescana Pag.6Marcia francescana Pag.6Marcia francescana Pag.6Marcia francescana Pag.6 “Il buon samaritanoIl buon samaritanoIl buon samaritanoIl buon samaritano” Pag.7 Pag.7 Pag.7 Pag.7

Sulla strada del vangeloSulla strada del vangeloSulla strada del vangeloSulla strada del vangelo pag.pag.pag.pag.8888

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Saluto della Presidente parrocchiale

Eccoci di rientro dalle vacanze riposati e ritemprati dal periodo estivo. Siamo pronti, come direbbe il nostro presidente nazionale Franco Miano, a sostenere questa grande sfida che è la passione per il vangelo e l’umanità, pronti ad affrontare un nuovo anno associativo denso e ricco di impegni, avventure e incontri. L’equipe di AC parrocchiale parte in quarta da subito, nel pomeriggio di domenica 28 c’è il ritiro spirituale a cui invito tutti a partecipare. Con il nuovo anno associativo ci sono le adesioni e invito adulti, giovani e ragazzi a conoscere la nostra associazione e a partecipare attivamente alle nostre iniziative. Non state sempre lì sull’uscio, un po’ dentro e un po’ fuori, non restate a guardare. L’AC è stata paragonata a una collana di perle e ognuno di noi può essere una perla in più da aggiungere a questa collana.

Marisa Cipriani

Il campo scuola di Biccari è stata una esperienza costruttiva, formativa ed educativa e ha permesso di conoscerci meglio. Ad esempio alle ragazze non piace riordinare la propria stanza, mentre i ragazzi hanno scoperto una vocazione particolare: “fare i servizi domestici”.

Raffaella

Annasara Davide Carlo Marco

Luigi Erica

marco

Antonella

Sara

Dopo le epiche fatiche del “grest estivo” che quest’anno ha visto i nostri ragazzi veri protagonisti delle calde mattinate parrocchiali, ed in vista delle grandi sfide che ci attendono con l’inizio del nuovo anno associativo, come ogni “squadra” che si rispetti, anche i nostri ACRini sono stati chiamati a vivere il loro “ritiro”. La data del 7 di luglio rimarrà negli annuari dato che per la prima volta, a un sogno e all’impegno di educatori e di molti (AC parrocchiale in testa), i nostri giovani hanno avuto la possibilità di vivere un “campo-scuola” a loro dedicato, fatto per loro… che parlasse il loro linguaggio e andasse a loro tempo. L’esperienza, durata 3 giorni ci ha visto ospiti del convento di Sant’Antonio a Biccari dove sotto la guida spirituale di frate Francesco Cicorella, il nostro gruppo ACR ha avuto modo di confrontarsi, riflettere, e crescere alla luce dell’amore di Dio Padre, trovando ovviamente anche il modo giusto per giocare e divertirsi. Il campo-scuola è stato un momento forte del cammino che oramai da circa un anno abbiamo intrapreso, e ci ha permesso di crescere personalmente e in… numero.

Abbiamo infatti, delle simpatiche new entry!!! Il camminare numerosi non ci spaventa! Sperando di poter fare sempre meglio, colgo l’occasione per ringraziare tutte quelle persone che hanno reso possibile l’avverarsi di questo piccolo miracolo. In primo luogo il nostro parroco, don Salvatore, l’intera AC e in particolare, la nostra presidente Marisa e a Dina, nonché ai loro rispettivi mariti che come sempre si son fatti in quattro per farci sentire il loro calore e la loro presenza. Ah dimenticavo anche un grazie per la bontà dei manicaretti che ci sono stati preparati!!! E infine, ma non per ultimi nel ringraziamento, va all’intera famiglia Florio, che con la loro presenza e il loro impegno hanno saputo dare un esempio vero e tangibile di vita cristiana, a noi tanto caro. Nella speranza continuate a voler bene a questa bella realtà che è l’AC. Auguro a tutti una buona ripresa delle attività.

Libera Educatrice ACR

Campo scuola acrCampo scuola acrCampo scuola acrCampo scuola acr 7 7 7 7 – 9 luglio 9 luglio 9 luglio 9 luglio

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Da quanti anni frequenti la nostra parrocchia?

Vengo qui da circa 7 anni, inizialmente non ero assiduo nel frequentare la parrocchia, poiché per problemi di salute non riuscivo a venire e inoltre avevo avuto una crisi nella mia fede. Dopo queste prime difficoltà ho iniziato a ritrovare alcuni vecchi amici che insieme a don Salvatore mi hanno aiutato a passare quel momento. Come hai conosciuto l’azione cattolica?

Più o meno 15 anni fa, insieme a Girolamo (che ora è sacerdote) e altri amici avevamo creato il gruppo ACR con i ragazzi dai 12 ai 14 anni. Dopo 15 anni ti ritrovi responsabile di un nuovo gruppo, è

cambiato qualcosa nei ragazzi?

Si, prima i ragazzi venivano in parrocchia più assiduamente e partecipavano tutte le domeniche alla

messa, mentre nei ragazzi di oggi è più difficile avvicinarli all’ambiente parrocchiale e alle attività di oratorio, nonché alla celebrazione domenicale. Che cosa ne pensi del nuovo gruppo ACR della nostra

parrocchia?

Come primo anno il nuovo gruppo ACR è stato molto attivo nonostante le difficoltà iniziali e il numero ridotto dei ragazzi. In particolare mi è piaciuta la serata del coro gospel. Che cosa ti aspetti in questo nuovo anno?

Di continuare con l’aiuto di Dio affinché questo gruppo cresca e possa ridare entusiasmo a tutto l’ambiente parrocchiale.

Mimmo

È settembre, rieccoci qui a riorganizzare il lavoro in parrocchia per il nuovo anno sociale 2008–2009. A giugno pensavo di aver terminato il mio ultimo impegno in parrocchia, (penso di avere l’età per la pensione) ma ora mi ritrovo ancora a rifare programmi. Certo, noi pensiamo di essere i padroni della nostra vita e di avere il diritto di dire: ora basta! Poi ti rendi conto che senza volerlo tu non sei assolutamente il padrone della tua vita, ma sei qualcuno su cui c’è un progetto per cui tu devi operare. La mia formazione nasce nell’AC, e questa associazione credo abbia formato la mia coscienza alla preghiera, all’azione, al sacrificio. Questo è un motto che mi accompagna fin da bambina, ma più di questo è diventato per me uno stile di vita , senza che me ne accorgessi.

Nella sua formazione l’AC ti fa capire chiaramente qual è il messaggio evangelico: “Gesu Cristo e il suo stile di vita”. Come realizzarlo? Semplicemente chiedendoti giorno per giorno: chi sono, cosa voglio fare, da che parte voglio stare. “Se farete qualsiasi cosa al più piccolo dei miei fratelli , l’avete fatto a me”. Allora non posso avere dubbi, certo non è facile. In una società dove conta solo l’apparire, se guardi al povero non sei allineato con la società, ma questo non ci deve scoraggiare, fieri e decisi dobbiamo andare avanti, vivere il VANGELO il più possibile stando dalla parte dei più deboli, non atteggiandoci a maestri ma affiancandoci, condividendo con loro gioie e dolori. Io ora sono anche una operatrice della Caritas Diocesana e in quella sede sono più a .

contatto con le nuove povertà (mancanza di lavoro, stranieri bisognosi di tutto, famiglie che si dividono…) e capisco che solo stando vicino a loro acquisti la vera serenità. Solo amandoli puoi vedere riflesso in essi il volto di Cristo vivo e vero, percepire la grandezza del suo amore per te e sentirlo vicino anche quando credi di non farcela. Non ci sono dubbi! Questo lo dico anche a tutta l’equipe parrocchiale, continuiamo a lavorare nella comunità facendo tutto quello che è nostro dovere con la consapevolezza e l’umiltà di dire: “Dopo che abbiamo fatto tutto quello che dovevamo… siamo servi inutili.

Auguri e buon lavoro

Dina Pesante

L’episodio di Cesarea di Filippo è il centro letterario e teologico del Vangelo di Marco. Rappresenta idealmente il centro della fede di ogni cristiano, di ogni uomo che con serietà e disponibilità di cuore si mette in relazione diretta con Gesù. L’interrogativo che il Messia pone ai suoi amici, dopo aver chiesto cosa pensa la gente di lui, esige una risposta chiara e univoca che non comporti incertezze; infatti Pietro risponde alla domanda proclamando la sua fede: “tu sei il Cristo”. Il cammino associativo di quest’anno ci aiuterà a porre al centro della nostra vita almeno tre domande essenziali; la prima: ma noi per Gesù siamo la “gente” o siamo i suoi amici? Questo interrogativo apre altre riflessioni: qual è la relazione, la conoscenza, l’intimità che ho con il Signore tanto da ascoltare la sua domanda? I miei amici soci e compagni della comunità parrocchiale cosa pensano del Cristo, come lo vivono? Sono in cammino con Lui tanto da ascoltare le sue domande, le sue speranze e le sue promesse? A questa prima domanda, già di per sé impegnativa, ne segue subito un’altra ancora più dirompente e diretta: “E voi chi dite che io sia?”: .

il voi indica che Gesù si rivolge alla comunità dei discepoli e non al singolo Pietro, l’invito è a condividere, a fare comunione della nostra fede, a ricercare insieme la risposta e a scoprire la Verità del Cristo.

In questa domanda sta la realtà di ciascuno di noi e di tutti insieme, incapaci di nasconderci dietro risposte e convinzioni di circostanza o tradizionali, bisognosi invece di scoprire fino in fondo le nostre esperienze e radici della testimonianza. A questa seconda e centrale domanda segue l’ultima: ma il Cristo di cui parliamo e testimoniamo è quello che nasce dalle nostre idee o dalla verità della sua rivelazione? Ognuno di noi, qualche volta, o tutti insieme tentiamo di costruirci un’immagine e una realtà del Cristo a nostro uso e consumo, quasi per adeguarlo alle necessità di una vita sempre più complessa; la terza domanda ci invita a liberare questa relazione da superficiali speranze per riportarla invece all’essenzialità della Passione e della Pasqua. Affascinante e impegnativo; già percepiamo l’emozione, il fiato sospeso e trattenuto dei discepoli, il coraggio di Pietro, lo sguardo di Gesù e la sua gioia per la risposta dei suoi amici illuminati dallo Spirito Santo. La gioia del Signore sia la stessa per tutti coloro che durante quest’anno troveranno stimoli per una crescita di fede dal cammino associativo.

Il tema cha accompagnerà il cammino di formazione dell’anno associativo 2008 - 2009

E voi chi dite che io sia? L’interrogativo che il Messia pone ai suoi amici, esige una risposta chiara e univoca che non comporti incertezze

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Carissimi, questo lungo periodo di vacanza ci ha visti dispersi per motivi vari, alcuni nei vari posti di villeggiatura per godere di un meritato periodo di riposo, altri a beneficiare delle comodità della propria casa, meditando la Parola di Dio ed apprezzando più compiutamente gli innumerevoli doni ricevuti gratuitamente dal Signore . Ho avuto modo di sentirmi a volte con alcuni di voi e , con grande gioia, ho riscontrato che in ciascuno è diffuso il bisogno di rivedersi, di raccontarsi quanto vissuto in questo lungo tempo. In tutti è manifesto il desiderio di condividere con quanti ti sono più cari e che, come te parlano lo stesso linguaggio, le esperienze vissute. Personalmente mi è mancata la possibilità di comunicare con molti fratelli in quanto, essendosi rotto il telefonino, sono andati persi la quasi totalità dei numeri di telefono. Ciò nonostante non è mai mancato il senso di comunione e l’intercessione nella preghiera personale quotidiana e alla Santa Messa. Sono certo che gli stessi sentimenti hanno animato i vostri cuori. Tra mille difficoltà poi, con Soccorsa siamo riusciti a vivere un tempo, sia pure breve, al campeggio comunitario dal quale mancavamo da due anni. La ricca esperienza vissuta in questo bellissimo luogo di vacanza e di profonda spiritualità, il campo Magnificat, ha consolidato in noi la consapevolezza che ,noi per primi, ci siamo fatti distrarre da altre opportunità di vacanza perdendo di vista la fruttuosa proposta del campeggio comunitario. Certamente il prossimo anno caldeggeremo con maggiore convinzione l’esperienza del campeggio. Sono convinto che a beneficiarne sarà l’intera fraternità. Riprendendo quindi le considerazioni sopra esposte posso affermare con voi che è vivo e fortemente condiviso il bisogno di fare comunità. Ben tornati a tutti! Se ci disponiamo poi col cuore all’ascolto dello Spirito, scopriamo la gioiosa e beneaugurante accoglienza che ci viene fatta direttamente e personalmente dal Signore che ,per primo, attendeva con ansia di accoglierci nei rispettivi luoghi di incontro di preghiera e di fraternità. Mi auguro che tutti abbiamo accolto favorevolmente quanto l’evangelista Matteo ci suggerisce:”Vegliate

perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.

Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale

ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si

lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi state

pronti, perché nell’ora che non immaginate, il Figlio dell’uomo verrà. Beato quel servo che il padrone al suo

ritorno troverà ad agire così! In verità vi dico: gli affiderà l’amministrazione di tutti i suoi beni”. E’ importante impedire che il sonno ( la vacanza) appesantisca la comunità. La buona vigilanza infatti sfrutta il momento presente, nel nostro caso il periodo di riposo estivo, in vista di una fruttuosa e proficua ripresa della vita comunitaria sempre pronti al servizio dei fratelli. Ora, pensando di interpretare anche quanto la voce del vostro cuore vi suggerisce, siamo rientrati per fare nostro il suggerimento di S. Ignazio di Antioca che dice:”

Procurate di riunirvi più frequentemente per il rendimento

di grazie e per la lode a Dio. Quando vi radunate spesso le forze di satana sono

annientate ed il male da lui prodotto viene distrutto nella

concordia della nostra fede”.

Infatti:” l’unico compito della preghiera è sostenere i

deboli,curare i malati,liberare gli indemoniati, aprire le

porte del carcere, sciogliere le catene degli innocenti. Essa

lava i peccati, respinge le tentazioni,spegne le

persecuzioni, conforta i pusillanimi,incoraggia i

generosi,guida i pellegrini,calma le tempeste,arresta i

malfattori,sostenta i poveri,ammorbidisce il cuore dei

ricchi,rialza i caduti,sostiene i deboli,sorregge i

forti”(Tertulliano , L’orazione cap.29).

E’ tempo quindi di rimboccarci le maniche , di mettere in atto con sollecitudine e con fiduciosa speranza quanto suggerito dai Santi sopracitati per sperimentare sin da subito i benefici effetti derivanti da questa santa pratica che tiene conto sia della specificità del R.n.S. di cui siamo e, dobbiamo esserlo sempre di più parte attiva, sia del cammino suggerito dai nostri responsabili generali ai vari livelli.

E’ tempo di far salire al cielo la lode del Salmista che canta quanto sperimentato anche da ciascuno di noi dicendo: ” Buono è il Signore verso tutti,la sua tenerezza si espande

su tutte le creature.

Ti lodino, Signore ,tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi

fedeli.

Dicano la gloria del tuo Regno e parlino della tua

potenza,per manifestare agli uomini i tuoi prodigi e la

splendida gloria del tuo Regno.

Canti la mia bocca la lode del Signore e ogni vivente

benedica il suo nome santo,in eterno e per sempre”

(Salmo 145,9-12.21). E nell’anno dedicato dal Santo Padre all’Apostolo delle genti, non posso fare a meno di ricordare i preziosi suggerimenti e consigli rivolti a noi da San Paolo stesso sulle modalità di vita della comunità : ” La carità non

abbia finzioni: fuggite il male con orrore,attaccatevi al

bene;amatevi gli uni gli altri con affetto

fraterno,gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate

pigri nello zelo;siate invece ferventi nello spirito,servite il

Signore.

Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione,

perseveranti nella preghiera,solleciti per le necessità dei

fratelli,premurosi nell’ospitalità. Benedite coloro che vi

perseguitano,benedite e non maledite. Rallegratevi con

quelli che sono nella gioia,piangete con quelli che sono nel

pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli

altri; non aspirate a cose troppo alte,piegatevi invece a

quelle umili. Non fatevi un’idea troppo alta di voi stessi. Non rendete a nessuno male per male. Cercate di

compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile,

per quanto questo dipende da voi,vivete in pace con tutti.

Non fatevi giustizia da voi stessi,carissimi, ma lasciate fare

all’ira divina.

Sta scritto infatti : a me la vendetta, sono io che

ricambierò, dice il Signore. Al contrario, se il tuo nemico

ha fame,dagli da mangiare; se ha sete,dagli da

bere:facendo questo, infatti,ammasserai carboni ardenti

sopra il suo capo.

Non lasciarti vincere dal male,ma vinci il male con il

bene”. (Rom. 12,9-21)

Inoltre, siccome me lo ha suggerito il Signore in preghiera mentre gli chiedevo di cosa volesse farci dono all’inizio di questo nuovo anno sociale, condivido volentieri con voi quanto da lui indicato nella prima lettera di Pietro al 1° Cap. Vers.22-23; al Cap. 3 Vers. 8-9; e Cap.4 Versetto 8 : “Dopo aver santificato le vostre anime con l’obbedienza

alla verità,per amarvi sinceramente come fratelli,amatevi

intensamente,di vero cuore,gli uni gli altri,essendo stati

generati non da un seme corruttibile,ma immortale,cioè

dalla Parola di Dio viva ed eterna….

E finalmente siate tutti concordi,partecipi delle gioie e dei

dolori degli altri,animati da affetto

fraterno,misericordiosi,umili; non rendete male per male

ne ingiuria per ingiuria,ma , al contrario,rispondete

benedicendo;poiché a questo siete stati chiamati per

avere in eredità la benedizione….Soprattutto conservate

tra di voi una grande carità,perché la carità copre una

moltitudine di peccati”.

Le parole appena lette contengono gli giusti ingredienti

per perseverare al meglio nell’affascinante progetto di

Dio nel quale siamo resi, per Sua grazia, protagonisti

attivi: l’evangelizzazione.

Pensare che Dio ci ha chiamati ad inserirci in questo

movimento di amore per contribuire con Lui a liberare il

mondo dalla tristezza e dall’egoismo, fa trasalire la gioia

dal nostro cuore. Ricordiamo lo slogan che abbiamo

coniato: Più comunione tra di noi per vivere più missione

fuori di noi”.

Vi rinnovo l’invito a sognare insieme il sogno di Dio.

La nostra comunità è parte di un quadro che non è mai

compiuto in modo definitivo, ma che continuamente si

arricchisce di nuovi sprazzi di luce, di nuovi particolari, di

una nuova ed eternamente cangiante bellezza.

L’artista che crea il capolavoro è, naturalmente Dio, che

insegue il Suo sogno creativo di infinito ed eterno amore

per tutta l’umanità, ma anche un sogno affascinante: una

comunità viva ed unita.

Ma se la mano creatrice è quella di Dio, i colori e i pennelli

sono costituiti da tutti i membri della comunità, nessuno

escluso.

E’ per questo motivo che ciascuno è invitato a contemplare ciò che l’amore di Dio costruisce attraverso l’operato di ogni fratello e di ogni sorella chiamati a far parte di questo capolavoro , evitando di cadere nell’inganno di fermarsi a porre l’attenzione sulle povertà di ognuno. Il rischio è quello di trasformare il sano esercizio del sostegno fraterno e/o correzione fraterna in prigione per il fratello con tutte le limitazioni che ne conseguono. Se un fratello pecca, la comunità deve curarsi di recuperare il fratello che ha mancato. Questo avviene sì per mezzo della correzione fraterna, ma deve far riferimento ad una regola fissa indicata da Gesù e riportata nel Vangelo di Matteo al cap.18,15-20

riguardo proprio a questo argomento

"Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo

fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo

fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due

persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o

tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo

all'assemblea; e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia

per te come un pagano e un pubblicano. In verità vi dico:

tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche

in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà

sciolto anche in cielo. In verità vi dico ancora: se due di voi

sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque

cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché

dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo

a loro".

In ogni caso non và dimenticato il suggerimento di San Paolo il quale ricorda che :" Al di sopra di tutto ci sia la

carità". Infatti la correzione fraterna deve essere graduale,

discreta, paziente; nell'esercitarla va usata la stessa metodologia applicata dal Signore nei nostri confronti.Resta inteso che comunque ognuno rimane il diretto responsabile delle proprie azioni. Ci sono due maniere di condurre la vita morale: una è attenta alle azioni, moltiplica i precetti, le proibizioni , i consigli; facilmente degenera negli scrupoli e nella casistica; essa affatica e scoraggia; E' il regime della legge. L'altra è quella del Vangelo; è attenta all'intenzione, allo slancio profondo che ispira le azioni; Semplifica ed unifica. L'amore infatti condensa tutti i precetti e riassume tutti i comandamenti. Questo " giogo è dolce e il suo carico leggero". Da qui l'esigenza di San Paolo di esortare i Romani :"

Fratelli, non siate debitori di nulla a nessuno, se non

dell'amore vicendevole ; perche chi ama l'altro ha

adempiuto alla legge....

La carità non fa alcun male al prossimo: Pienezza della

legge infatti è la carità".

Rom. 13,8-10. Non va dimenticato nel contempo che noi siamo una famiglia tra la grande famiglia dei figli di Dio che è la Chiesa. E in quanto Chiesa abbiamo Dio, nostro Padre, che amorevolmente si prende cura della sua famiglia e personalmente di ogni suo figlio. Ora è tempo di ritornare alla preghiera. Infatti, se il peccato spezza e divide la comunità, la preghiera ne rinforza l'unità. Riprendiamo con gioia i cenacoli di preghiera, tempi forti della vita fraterna e comunitaria. Essi infatti sono armi vittoriose contro l'accidia e l'inerzia; sono creativi di unità e portatori della presenza viva ed operante di Gesù. Incamminiamoci insieme quindi,come corpo e sul modello di Maria, in questo percorso che prende forza dalla gioia scaturita dall’incontro personale avuto con Cristo ed ha come meta una vita vissuta nell’esultanza del Magnificat. Affidiamo proprio alla nostra Mamma Celeste l’anno sociale che sta per iniziare adoperandoci affinché il Magnificat diventi la colonna sonora della nostra vita. Chiediamo a Lei l’aiuto per guardare dentro noi stessi e riconoscere, con umiltà, le ombre che impediscono a Gesù, Luce del mondo, di ardere nei nostri cuori e di rendere luminosi i nostri volti. Dio benedica i nostri propositi ed il nostro impegno

Buon cammino a tutti

Dante Dante Dante Dante

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Strade nuove pag. 5

Un ringraziamento particolare

va all’artista Mario Favilla

che ha disegnato in esclusiva per

la redazione di Strade Nuove

la vignetta sulla stazione di San Severo

ispirandosi al libro di Harry Potter.

Ci auguriamo che il signor Mario Favilla ci

regali ancora altre divertenti sue opere.

La redazione

“Maestro unico sì, maestro unico no”, personalmente penso che il sistema scolastico negli ultimi decenni si sia eccessivamente impesantito, non conosco i numeri ma credo che il costo degli insegnanti incida notevolmente sul sistema. Non sono l’unico a pensare che negli anni si sia formata una nuova “casta di privilegiati” , gli insegnanti. Ad essi basta un accenno di sciopero e tutto viene concesso. E’ tempo di rivedere il rapporto degli insegnati rispetto alla scuola in termini di produzione di ricavi. Se una scuola non produce sufficiente cultura, per essa deve essere previsto il fallimento con il relativo licenziamento degli operatori incapaci e l’insediamento di un nuovo “management” con relativo un nuovo team di insegnanti. Tutto questo la “casta” lo eviterà tanto, basta scioperare e…..i bambini non sappiamo dove portarli meglio accontentare gli insegnanti!. Alitalia, meglio salvarla o accompagnarla al fallimento? Se penso a quanti stipendi d’oro ha erogato questa società prima statale, poi privata non solo ai piloti, ma a manager, a consulenti e a nulla facenti, costi senza freni! Quanti stipendi sono stati sperperati e garantiti con il denaro a scapito di tante famiglie italiane che non riescono ad arrivare a fine mese e che non hanno potuto farsi le vacanze nonostante il loro denaro sia servito a pagare la benzina degli aerei di Alitalia. In tanti dobbiamo ringraziare Prodi per averci fatto acquistare biglietti aerei senza diritto di potervi volare. Tanto paga pantalone! Un buon ritorno a tutti gli amici di STRADE NUOVE.

Anche se il sole continua a riscaldare questa estate afosa, riprendiamo il nostro

dialogo sul “giornalino parrocchiale” , in questo numero mi voglio occupare di alcuni fatti e notizie che ci hanno accompagnato e fatto discutere durante questa torrida estate. Uno riguarda la situazione dei treni che percorrono la nostra regione collegandola direttamente da nord a sud: in tema di trasporti è da tempo che pensavo di scrivere qualcosa sulla situazione della stazione di San Severo. Oramai sono tanti i treni che salutano San Severo senza fermarsi, evidentemente non vi sono più passeggeri che salgono e scendono dalla nostra stazione. Persino la biglietteria è stata soppressa. Probabilmente la politica di Trenitalia punta alla copertura dei costi e, nella nostra stazione non si vendono tanti biglietti da coprire i costi di mantenimento della biglietteria. Le ragioni di una comunità che sulla carta è “città” non sono così convincenti ed importanti da modificare il piano industriale di Trenitalia che anziché tagliare nel proprio bilancio fiumare di costi inutili e di bacchettare i propri fornitori preferisce privare una intera città di una infrastruttura vitale quale è la stazione ferroviaria. L’artista amico Mario Favilla a cui ho affidato la descrizione grafica per una sintesi del problema stazione ha creato la striscia che pubblichiamo in esclusiva sul nostro giornalino.

Quest’anno sociale è partito sicuramente con un piede sbagliato: il tesseramento ha visto scarsa partecipazione dei giovani adulti (i cosiddetti “maturi” che certamente hanno ottenuto, negli anni passati, più degli altri iscritti, in fatto di concessioni); a fronte di un gruppo di circa quaranta tesserati, solo una quindicina ha riconfermato la propria adesione all’oratorio e cioè quelli che hanno partecipato al torneo di calcio a 11. Questi, dopo una brillante qualificazione sia a livello zonale che regionale, hanno poi disertato la fase nazionale, tanto da non partecipare a quest’ultima. Chi invece si è distinto, è stato il gruppo degli adolescenti, “i seniores”, cioè i giovani di 16 e 17 anni, i quali, non solo hanno primeggiato nella fase zonale e in quella regionale del calcio a 7, ma hanno degnamente partecipato alla successiva fase nazionale svoltasi dal 28 al 31 agosto scorso nella splendida cittadina romagnola di Bellaria Igea Marina. Questi i nominativi degli atleti: Angelini Mario, Ciavarella Aldo Pio, Coccia Antonello, Gagliardi Mirko, Giangualano Raffaele, Santoro Alessandro e Vocale Savino, i quali, diretti magistralmente dall’allenatore Giangualano Luigi e accompagnati dal sottoscritto, hanno disputato gare con le squadre della Campania, della Sicilia, dell’Umbria e ben due dell’Emilia Romagna, classificandosi al 2° posto, dopo la Campania. Il 31 mattina, applauditi da oltre cinquecento persone presenti alla manifestazione fra dirigenti, accompagnatori e genitori, sono stati premiati con la consegna di una bellissima coppa. Il pomeriggio, poi, si è fatto rientro a casa, festanti, con il ricordo di questa gloriosa avventura e con l’augurio che l’anno prossimo si possa fare ancora meglio.

Il Presidente dell’Oratorio

Antonio Festa

ORATORIO A.N.S.P.I. S. GIUSEPPE ARTIGIANO

Un anno quasi …. da dimenticare.

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Strade nuove pag. 6

Alla Porziuncola INDULGENZA PLENARIA DEL PERDONO

Una notte dell’anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione della chiesetta della Porziuncola presso Assisi, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una vivissima luce e Francesco vide sopra l’altare il Cristo e alla sua destra la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore. Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: “Santissimo Padre, benché io sia misero peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, gli conceda ampio e generoso pentimento, con una completa remissione di tutte le colpe”. “Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande – gli disse il Signore – ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera ma a patto che tu domandi al mio Vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”. E Francesco si presentò subito dal Pontefice Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugina e con candore gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse: “Per quanti anni vuoi l’indulgenza? ”. Francesco scattando rispose: “Padre

Santo, non domando anni ma anime”. E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo richiamò: “Come, non vuoi nessun documento? ”. e Francesco: “Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l’opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni”. E qualche giorno più tardi insieme ai Vescovi dell’Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in

Paradiso!”.

Ecco, il cammino, abbiamo percorso circa 120 km a piedi tra i percorsi bellissimi e in alcuni casi affascinanti, del Molise, fermandoci nei paesi di Bojano, Sepino, Vinchiaturo, Campobasso, Toro, Jelsi, Cerce Maggiore. Qui, in questi centri, la gente ci ha accolto con entusiasmo, forse perché non si vede tutti i giorni passare un gruppo di “pazzi” che nonostante la fatica del cammino, cantano, cercano di regalare un sorriso o scambiarsi un semplice “buongiorno”. Il marciare insieme era soprattutto, un occasione per conoscere l’amico che ti camminava di fianco, scambiarsi delle opinioni o raccontare esperienze, ma soprattutto era un sostenersi reciprocamente nei momenti difficili, come prestare la propria borraccia, al “compagno” che aveva sete. Accanto a questo cammino “fisico”, abbiamo percorso un cammino spirituale sulla vita e sull’esempio di Pietro, analizzando e discutendo prima con la catechesi del mattino e poi nei vari gruppetti di lavoro, la Parola che ogni giorno ci veniva donata. Una testimonianza particolare ha caratterizzato una tappa della nostra marcia, quella di Monsignor Giancarlo Bregantini (nella foto in alto a sinistra), ex vescovo di Locri e ora arcivescovo di

“perdono della Porziuncola”. È stata una gioia per tutti incontrare gli altri gruppi che arrivavano dalle varie regioni d’Italia e vedere altre persone attenderci e fare festa con noi per questo cammino. Credo che i cuori di ognuno si siano rallegrati nel vedere la “meta” e soprattutto nel passare attraverso la chiesetta per il perdono dei propri peccati, per “rinascere a vita nuova”. Questa è la gioia che vi accennavo all’inizio dell’articolo ed è ciò che mi porto dietro di questa esperienza.

Gabriele

Vi racconto l’esperienza della marcia con la gioia nel cuore, per aver vissuto un esperienza bella, ma da un certo punto di vista, al quanto inaspettata. Il primo giorno sono partito, per usare una metafora, con “il freno a mano tirato”, in quanto ero l’unico ragazzo di San Severo, e inoltre vedevo questa marcia un po’ come una “sfacchinata”. Mi sbagliavo! Già dal secondo giorno era cambiato qualcosa, un pò perché avevo iniziato a socializzare con il gruppo, e inoltre avevo conosciuto delle persone eccezionali tra i frati e le suore, che hanno accompagnato il nostro “cammino”.

Campobasso Bojano, che oltre ad affidarci il mandato nella celebrazione iniziale, ha percorso con noi l’intera tappa da Campobasso a Toro, arricchendo il nostro cammino con una catechesi che credo abbia scosso i cuori di molti. Proprio le catechesi, le celebrazioni dell’eucaristia, lo scambiarsi il segno della pace con un abbraccio, le confessioni, hanno aiutato il gruppo ad entrare ad Assisi con lo spirito giusto. L’immagine che resta impressa nella mente è quella del 2 agosto quando, dopo aver percorso l’ultima tappa in Umbria, da Petrignano alla Chiesa di Santa Maria degli Angeli, mano nella mano ci siamo incamminati verso il

Festa del perdono – marcia francescana 25 luglio – 4 agosto 2008

“il cammino si fa incontro”

“Unirsi è l’inizio, rimanere insieme è progresso, lavorare assieme è il successo” Henry Ford

“La vita è un sogno… realizzalo!

Madre Teresa di Calcutta

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Strade nuove pag. 7

Anatomia e fisiologia del corpo umano

In questo numero cominciamo a

CONOSCERE

IL CORPO UMANO

DEFINIZIONI

• ANATOMIA:

come è fatto il corpo umano

• FISIOLOGIA:

come funziona il corpo umano

ANATOMIA DELL'APPARATO

LOCOMOTORE

LO SCHELETRO

Lo scheletro costituisce la struttura portante del corpo, ed è formata dall'insieme delle ossa, variamente unite tra di loro da formazioni più o meno mobili che prendono il nome di articolazioni.

Lo scheletro, oltre alle funzioni di sostegno: - consente il movimento del corpo tramite le contrazioni muscolari - ha funzioni di protezione degli organi vitali e delle altre parti molli - produce le cellule del sangue - è un'importante riserva di sostanze minerali di vario genere.

Lo scheletro del soggetto adulto è formato da 206 ossa, che formano i due segmenti dello scheletro:

Le ossa sono avvolte da una membrana che prende il nome di periostio

scheletro assiale scheletro appendicolare

cranio vertebre

gabbia toracica sterno

arti (superiori e inferiori) spalle

cintura pelvica

Le ossa vengono suddivise sostanzialmente in base alla loro forma: - ossa lunghe (femore, omero) - ossa piatte (rotula, scapola) - ossa corte o brevi (vertebre)

.

“La vera moralità consiste non già nel seguire il sentiero battuto, ma nel trovare la propria strada e seguirla coraggiosamente.”

Mahatma Gandhi

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Strade nuove pag. 8

ALLA RICERCA DEL VERO CREDENTE: “IL BUON SAMARITANO”

Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». E Gesù: «Hai risposto bene; fà questo e vivrai». Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Và e anche tu fà lo stesso».

(Lc 10,25-37)

L’augurio più bello per l’inizio di un nuovo anno pastorale lo voglio dare

intraprendendo una riflessione che si protrarrà nei prossimi mesi; l’inizio di un

nuovo tempo di lavoro assieme è come cambiare pagina, scrivere una storia

nuova, come ripartire da zero.

Quindi parto anch’io da zero…voglio chiedermi chi è il vero credente, per

Gesù; e credo che questa parabola sia davvero illuminante.

Un uomo incappa malauguratamente in alcuni briganti che lo lasciano “mezzo

morto”(non si capisce se è morto o vivo, comunque potrebbe morire da un

momento all’altro!), è importante questa espressione, capiremo tra un po’ il

perché.

L’unica possibilità di salvezza è che su quella via passi qualcuno, cosa alquanto

improbabile dato che era risaputa la presenza dei briganti…ma

provvidenzialmente passa un sacerdote, che scendeva da Gerusalemme,

probabilmente aveva appena finito di prestare il suo servizio nel Tempio;

ebbene questo sacerdote lo vide e…passò oltre!

Questa figura che, dall’atteggiamento avuto verso il malcapitato, possiamo

giudicare spietata e senza cuore, in realtà ha semplicemente rispettato la

“legge di Dio”; i cadaveri erano ritenuti impuri e questo povero sacerdote se

avesse toccato quest’uomo “mezzo morto” si sarebbe reso impuro, quindi

sarebbe dovuto tornare indietro, a Gerusalemme, per sottoporsi a lunghi e

complessi riti di purificazione.

Ecco il grande dilemma: rispettare la legge di Dio o preoccuparsi del bene degli

uomini. Il sacerdote, come anche il levita hanno fatto la loro scelta, hanno

rispettato la legge di Dio; ecco gli uomini religiosi!

Se riflettiamo approfonditamente sui Vangeli, la legge di Dio viene messa in

mezzo da scribi e farisei , quindi dai detentori del potere religioso dell’epoca,

sempre a scapito della povera gente e per salvaguardare i loro interessi. Gesù

non ha portato la legge di Dio, ma l’Amore del padre, e l’amore non può

essere codificato in delle leggi.

Ma lo scandalo non è finito, passa di lì un samaritano, l’impuro per

definizione, equivalente ad un cane rabbioso, il maledetto da Dio, che non

poteva mettere neanche il naso nel Tempio , a questo personaggio Luca gli

attribuisce le stesse azioni di Dio “lo vide e ne ebbe compassione”.

Il credente, allora, non è colui che obbedisce a Dio osservando le sue leggi

(che spesso disumanizzano);il credente è colui che assomiglia al Padre

praticando un amore simile al suo (anche se non crede in Dio, non osserva la

legge…)

L’amore che assomiglia a quello di Dio è l’amore che serve, che si prende cura.

Si parla di un amore completamente gratuito, anzi disposto a perdere tempo,

denaro; si parla di un’amore che non fa prediche, silenzioso, che non mostra i

“te lo avevo detto” e che non chiede conversioni di sorta.

Credo che queste poche righe siano sufficienti a dare l’input per un inizio

appassionato da persone credenti.

Buon cammino a tutti

Le collaborazioni gratuite a questo giornalino sono sempre gradite.

La redazione si riserva il diritto di sintetizzare gli articoli e le rubriche proposte in base agli spazi disponibili.

Si ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo numero.

Vuoi partecipare? Inviaci il tuo materiale all’indirizzo:

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Il 10 settembre insieme alla comunità parrocchiale abbiamo festeggiato il 36° anno di sacerdozio del nostro parroco don Salvatore Camillo.

Un augurio grande a don

Salvatore dalla redazione di Strade Nuove.

Alcune momenti della festa

di don Salvatore