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SISTHEMA ENGINEERING Cert. n° 32103 SISTHEMA ENGINEERING S.R.L. Società di Ingegneria Integrata via San Giovanni Bosco, 15/b 25125 Brescia, (Bs) - Italia Tel.: +39 030 2420815 +39 030 2420061 Fax: +39 030 2475735 [email protected] www.sisthemaengineering.it capitale sociale 30.000 € i.v. cod.fisc./p.iva: 03195310176 R.S. Trib.Bs 49413 R.E.A.: 339335 00 19/03/2018 MC Prima emissione Rev. Data Autore Causale della revisione Committente: IMMOBILGI S.r.l. Via Rondinera, 17 – 24060 Rogno (BG) Il Committente: ……………………… Località edificio in progetto: Piazzale Cremona, 18 – 25121 Brescia Progetto: RISTRUTTURAZIONE DELL’EDIFICIO "EX GENIO CIVILE" Piazzale Cremona, 18 – 25121 Brescia PROGETTO DI PREVENZIONE INCENDI Att. N. 66.4.C – D.P.R. 151/2011 Il Tecnico Incaricato: Ing. Mauro Carbone Il Direttore Tecnico: Ing. Mauro Carbone Oggetto del documento: RELAZIONE TECNICA redazione: MM data: Marzo 2018 Cod. Comm. 035_17 documento composto da pagine 22 questa compresa controllo: MC data: 19/03/2018 Cod. Serv. RPC emissione: MC data: 19/03/2018 Cod. Doc. RT

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SISTHEMA

ENGINEERING Cert. n° 32103

SISTHEMA ENGINEERING S.R.L. Società di Ingegneria Integrata via San Giovanni Bosco, 15/b 25125 Brescia, (Bs) - Italia

Tel.: +39 030 2420815 +39 030 2420061 Fax: +39 030 2475735

[email protected] www.sisthemaengineering.it

capitale sociale 30.000 € i.v. cod.fisc./p.iva: 03195310176 R.S. Trib.Bs 49413 R.E.A.: 339335

00 19/03/2018 MC Prima emissione

Rev. Data Autore Causale della revisione

Committente:

IMMOBILGI S.r.l. Via Rondinera, 17 – 24060 Rogno (BG)

Il Committente: ………………………

Località edificio in progetto:

Piazzale Cremona, 18 – 25121 Brescia

Progetto:

RISTRUTTURAZIONE DELL’EDIFICIO "EX GENIO CIVILE" Piazzale Cremona, 18 – 25121 Brescia PROGETTO DI PREVENZIONE INCENDIAtt. N. 66.4.C – D.P.R. 151/2011

Il Tecnico Incaricato:

Ing. Mauro Carbone

Il Direttore Tecnico:

Ing. Mauro Carbone

Oggetto del documento:

RELAZIONE TECNICA

redazione: MM data: Marzo 2018 Cod. Comm. 035_17 documento composto da

pagine 22 questa compresa

controllo: MC data: 19/03/2018 Cod. Serv. RPC

emissione: MC data: 19/03/2018 Cod. Doc. RT

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INDICE 1  PREMESSA 4 2  CARATTERISTICHE GENERALI E DESTINAZIONE D’USO DEI LOCALI 4 

2.1  Impianto fotovoltaico 5 

2.1.1 Requisiti tecnici 5 2.1.2 Documentazione 6 2.1.3 Verifiche 6 2.1.4 Segnaletica di sicurezza 6 2.1.5 Salvaguardia degli operatori VV.F. 6 

3  ATTIVITÀ RICETTIVA TURISTICO – ALBERGHIERA 7 3.1  Ubicazione 7 

3.2  Separazioni – comunicazioni 7 

3.3  Caratteristiche costruttive 7 

3.3.1 Resistenza al fuoco delle strutture 7 3.3.2 Reazione al fuoco dei materiali 7 3.3.3 Compartimentazioni 8 3.3.4 Corridoi 9 3.3.5 Scale 9 3.3.6 Ascensore 10 

3.4  Affollamento 10 

3.5  Capacità di deflusso 11 

3.6  Sistemi di vie di uscita 11 

3.7  Larghezza delle vie d’uscita 12 

3.8  Lunghezza delle vie di uscita 12 

3.9  Larghezza totale delle vie di uscita 13 

3.10  Numero di uscite 13 

3.11  Locali adibiti a depositi 13 

3.12  Autorimessa 14 

3.13  Servizi tecnologici 14 

3.13.1  Impianto di condizionamento e ventilazione 14 3.14  Impianto elettrico 15 

3.15  Sistemi di allarme 16 

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3.16  Mezzi ed impianti di estinzione incendi 17 

3.16.1  Estintori 17 3.16.2  Impianto Idrico Antincendio 17 

3.16.2.1  Caratteristiche principali 18 

3.16.2.2  Dimensionamento della rete di idranti 18 

3.16.2.3  Alimentazione idrica 19 

3.17  Impianti di rivelazione e segnalazione degli incendi 19 

3.17.1  Generalità 19 3.17.2  Caratteristiche 20 

3.18  Segnaletica di sicurezza 20 

3.19  Gestione della sicurezza 20 

3.19.1  Generalità 20 3.19.2  Chiamata servizi di soccorso 21 3.19.3  Addestramento del personale 21 

3.19.3.1  Primo intervento ed azionamento del sistema di allarme 21 

3.19.3.2  Azioni da svolgere 21 

3.20  Registro dei controlli 21 

3.21  Istruzioni di sicurezza 22 

3.21.1  Istruzioni da esporre all’ingresso 22 3.21.2  Istruzioni da esporre a ciascun piano 22 3.21.3  Istruzioni da esporre in ciascuna camera 22 

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1 PREMESSA

La presente relazione tecnica è allegata alla Richiesta di Valutazione Progetto di Prevenzione Incendi presentata dalla Ditta IMMOBILGI s.r.l., ubicata in Via Rondinera, 17 –Rogno (BG) per la ristrutturazione dell’edificio “ex genio civile”, ubicato a Brescia in Piazzale Cremona n. 28, con nuova destinazione Albergo.

In base all'elenco di cui all’Allegato I del D.P.R. 151/2011, è stata identificata la sottoelencata attività di categoria C, soggetta ai controlli di Prevenzione Incendi:

Att. n. 66.4.C: Alberghi, pensioni, motel, villaggi albergo, residenze turistico – alberghiere, studentati, villaggi turistici, alloggi agrituristici, ostelli per la gioventù, rifugi alpini, bed & breakfast, dormitori, case per ferie, con oltre 100 posti-letto.

Ai sensi della Legge n° 966 del 26/07/65, del D.P.R. 29/07/82 n° 577 e del D.P.R. 151/2011 la presente richiesta di Valutazione del Progetto di Prevenzione Incendi attiva la procedura per la successiva Segnalazione Certificata di Inizio Attività ai fini della sicurezza antincendio.

2 CARATTERISTICHE GENERALI E DESTINAZIONE D’USO DEI LOCALI

Il fabbricato in progetto insiste su un lotto di terreno confinante a nord con Via XX Settembre, ad Est con Piazzale Cremona nella città di Brescia e circondato sugli altri due lati da una strada secondaria, di accesso all’edificio tramite cortile interno.

Si tratta di un fabbricato esistente, indipendente, che si intende ristrutturare, attribuendo la nuova destinazione di attività ricettiva turistico – alberghiera, con un numero di posti letto pari a 168.

Il complesso edilizio, realizzato in muratura, è costituito da n. 4 piani fuori terra e cioè piano Rialzato (PT), piani 1°, 2°, 3° fuori terra (P+1, P+2, P+3) e da un piano seminterrato (P-1). La superficie lorda dei singoli piani e le destinazioni d’uso dei locali sono riportate nella seguente Tabella 1:

TABELLA 1 – Superficie lorda piani edificio e destinazione d’uso dei locali

PIANO DESTINAZIONE D’USO LOCALI SUPERFICIE lorda

Piano Terzo [P+3] Camere e servizi 570 m2

Piano Secondo [P+2] Camere e servizi 570 m2

Piano Primo [P+1] Camere e servizi 575 m2

Piano Ammezzato Ovest Stanze uso privato 57 m2

Piano Rialzato [PT] Reception, Hall, camere e servizi 520 m2

Piano Seminterrato [P-1]

Sala colazione e preparazione cibi (S = 116 m2), Autorimessa (S = 160 m2) e n. 2 box auto (S = 56 m2), Depositi (S = 85 m2), Locali tecnici (S = 178 m2).

595 m2

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2.1 Impianto fotovoltaico

Sulla copertura del fabbricato è prevista l’installazione di un impianto fotovoltaico avente potenza complessiva pari a P = 7,84 kWp, costituito da n. 28 moduli, collegati a n. 2 inverter, per una superficie totale di circa 45 m2; la disposizione dei pannelli fotovoltaici è rappresentata sulla Tav. 02 allegata (Pianta Copertura).

L’impianto fotovoltaico sarà realizzato in conformità a quanto prescritto dalle Note VV.F. della DCPST Prot. n. 1324 – 07/02/2012 e Prot. n. 6334 – 04/05/2012.

2.1.1 Requisiti tecnici

Ai fini della Prevenzione Incendi l’impianto fotovoltaico sarà progettato, realizzato e manutenuto a regola d’arte.

L’installazione sarà eseguita in modo da evitare la propagazione di un incendio dal generatore fotovoltaico al fabbricato nel quale è incorporato: in particolare l’impianto fotovoltaico sarà installato su strutture ed elementi di copertura incombustibili (classe 0 secondo il D.M. 26/06/1984 oppure Classe A1 secondo il D.M. 10/03/2005); ove ciò non sarà verificato tra i moduli fotovoltaici e il piano di appoggio sarà interposto uno strato di materiale di resistenza al fuoco almeno EI 30 ed incombustibile.

L’ubicazione dei moduli e delle condutture elettriche consentirà sempre il corretto funzionamento e la manutenzione di eventuali EFC installati e terrà conto di lucernari e camini. In ogni caso i moduli, le condutture, gli inverter, i quadri e le varie apparecchiature non saranno installati nell’arco di 1 m dagli EFC / lucernari o camini.

Inoltre, in presenza di elementi verticali di compartimentazione antincendio, posti all’interno dell'attività sottostante al piano di appoggio dell'impianto fotovoltaico, lo stesso disterà almeno 1 m dalla proiezione di tali elementi.

L'impianto FV presenterà, inoltre, le seguenti caratteristiche: - sarà provvisto di un dispositivo di comando di emergenza, ubicato in posizione

segnalata ed accessibile che determini il sezionamento dell'impianto elettrico, all'interno del compartimento/fabbricato nei confronti delle sorgenti di alimentazione, ivi compreso I'impianto fotovoltaico;

- in caso di presenza di gas, vapori, nebbie infiammabili o polveri combustibili, al fine di evitare i pericoli determinati dall'innesco elettrico, la parte di impianto in corrente continua, compreso I'inverter, sarà installata all'esterno delle zone classificate ai sensi del D. Lgs. 81/2008 – allegato XLIX;

- i componenti dell'impianto non saranno installati in luoghi definiti "luoghi sicuri" ai sensi del D.M. 30/11/1983, né saranno di intralcio alle vie di esodo;

- le strutture portanti, ai fini del soddisfacimento dei livelli di prestazione contro I'incendio di cui al DM 09/03/2007, saranno verificate e documentate tenendo conto delle variate condizioni dei carichi strutturali sulla copertura, dovute alla presenza del generatore fotovoltaico, anche con riferimento al D.M. 14/01/2008 "Norme tecniche per Ie costruzioni" e s.m.i..

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2.1.2 Documentazione

Sarà acquisita la dichiarazione di conformità di tutto I'impianto fotovoltaico e non delle singole parti, ai sensi del D.M. 37/2008; sarà acquisita la documentazione prevista dalla Lettera Circolare M.l. Prot. n. P515/4101 sott. 72/E.6 del 24 aprile 2008 e successive modifiche ed integrazioni.

2.1.3 Verifiche

Periodicamente e ad ogni trasformazione, ampliamento o modifica dell'impianto saranno eseguite e documentate le verifiche ai fini del rischio incendio dell'impianto fotovoltaico, con particolare attenzione ai sistemi di giunzione e di serraggio.

2.1.4 Segnaletica di sicurezza

L'area in cui è ubicato il generatore ed i suoi accessori, qualora accessibile, sarà segnalata con apposita cartellonistica conforme al D. Lgs. 81/2008. La predetta cartellonistica dovrà riportare la seguente dicitura: “ATTENZIONE: IMPIANTO FOTOVOLTAICO lN TENSIONE DURANTE LE ORE DIURNE”.

La predetta segnaletica, resistente ai raggi ultravioletti, sarà installata ogni 10 m per i tratti di conduttura. Detta segnaletica sarà installata in corrispondenza di tutti i varchi di accesso del fabbricato. I dispositivi di sezionamento di emergenza saranno individuati con la segnaletica di sicurezza di cui al titolo V del D. Lgs. 81/2008.

2.1.5 Salvaguardia degli operatori VV.F.

Per quanto riguarda la salvaguardia degli operatori VV.F. si rimanda a quanto indicato nella nota PROTEM 622/867 del 18/02/2011, recante "Procedure in caso di intervento in presenza di pannelli fotovoltaici e sicurezza degli operatori vigili del fuoco"'.

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ATTIVITA’ REGOLATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI ANTINCENDIO

[ATT. N. 66.4.C – D.P.R. 151/2011]

3 ATTIVITÀ RICETTIVA TURISTICO – ALBERGHIERA

Norme di riferimento:

- D.M. 09/04/1994: “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la costruzione e l’esercizio delle attività ricettive turistico – alberghiere” coordinato con le modifiche e le integrazioni introdotte dal D.M. 06/10/2003;

- D.M. 15/09/2005: “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per i vani degli impianti di sollevamento ubicati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi”.

3.1 Ubicazione

L’attività ricettiva è esercitata in un edificio adibito a tale specifica destinazione ed isolato da altri fabbricati.

3.2 Separazioni – comunicazioni

L’attività ricettiva è separata dalla sala colazioni, presente al piano seminterrato [P-1], con strutture e porte aventi caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a REI 60 / EI 60.

Nell’albergo non sono presenti altre attività soggette ai controlli di prevenzioni incendi di cui all’allegato I del DPR 151/2011.

3.3 Caratteristiche costruttive

3.3.1 Resistenza al fuoco delle strutture

L’albergo ha un’altezza antincendio pari a Ha = + 14,06 m.

Gli elementi strutturali portanti e separanti dovranno garantire una resistenza al fuoco non inferiore a R / REI / EI 60

Le strutture del vano scala / vano ascensore dovranno possedere caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a REI / EI 60.

3.3.2 Reazione al fuoco dei materiali

I materiali installati dovranno essere conformi a quanto di seguito specificato:

a) negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei passaggi in genere, sono impiegati materiali di classe 1 in ragione del 50% massimo della loro superficie totale (pavimento + pareti + soffitto + proiezioni orizzontali delle scale). Per le restanti parti debbono essere impiegati materiali di classe 0 (non combustibili); in alternativa, negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei passaggi in genere, è consentito

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mantenere in opera materiali di classe 1 di reazione al fuoco in misura superiore al 50% della loro superficie totale (pavimento + pareti + soffitto + proiezioni orizzontali delle scale) in presenza di impianto di rivelazione e di segnalazione d’incendio esteso all’intera attività;

b) in tutti gli altri ambienti le pavimentazioni, compresi i relativi rivestimenti, possono essere di classe 2 e gli altri materiali di rivestimento di classe 1;

c) i materiali di rivestimento combustibili, nonché i materiali isolanti in vista di cui alla successiva lettera f) ammessi nelle varie classi di reazione al fuoco, devono essere posti in opera in aderenza agli elementi costruttivi di classe 0 escludendo spazi vuoti o intercapedini. Ferme restando le limitazioni previste alla precedente lettera a), è consentita l'installazione di controsoffitti nonché di materiali di rivestimento e di materiali isolanti in vista posti non in aderenza agli elementi costruttivi, purché abbiano classe di reazione al fuoco non superiore a 1 o 1-1 e siano omologati tenendo conto delle effettive condizioni di impiego anche in relazione alle possibili fonti di innesco;

d) i materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce (tendaggi, ecc.) devono essere di classe di reazione al fuoco non superiore ad 1;

e) i materassi devono essere di classe 1 IM;

f) i materiali isolanti in vista con componente isolante direttamente esposto alle fiamme, devono avere classe di reazione al fuoco non superiore ad 1. Nel caso di materiale isolante in vista con componente isolante non esposto direttamente alle fiamme sono ammesse le classi di reazione al fuoco 0-1, 1-0, 1-1.

I materiali di cui alle lettere precedenti devono essere omologati ai sensi del D.M. 26/06/1984. Per i materiali già in opera, nonché per quelli rientranti negli altri casi specificatamente previsti dall'art. 10 del D.M. 26/06/1984, è consentito che la relativa classe di reazione al fuoco sia attestata ai sensi del medesimo articolo.

E' consentita la posa in opera di rivestimenti lignei, opportunamente trattati con prodotti vernicianti omologati di classe 1 di reazione al fuoco, secondo le modalità e le indicazioni contenute nel D.M. 06/03/92.

I materiali isolanti installati all'interno di intercapedini devono essere incombustibili. E' consentita l'installazione di materiali isolanti combustibili all'interno di intercapedini delimitate da strutture realizzate con materiali incombustibili ed aventi resistenza al fuoco almeno REI 30.

3.3.3 Compartimentazioni

Gli elementi costruttivi di separazione tra i compartimenti dovranno garantire una resistenza al fuoco non inferiore a REI / EI 60.

L’edificio è costituito da n. 3 compartimenti antincendio, ognuno dei quali è composto al massimo da due piani e presenta una superficie inferiore a 3.000 m2, come indicato nella Tabella 2 seguente:

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TABELLA 2 – Compartimentazione

COMPARTIMENTI Denominazione

PIANI Quota

[m] Sup. [m2]

n. posti letto [p]

COMPARTIMENTO 1 P+3 + 14,06 570 46

P+2 + 10,66 570 45

1.140

COMPARTIMENTO 2 P+1 + 5,90 575 45

PT + 1,70 520 + 57 32

1.152

COMPARTIMENTO 3 P-1 - 2,00 595 -

TOTALE 2.887 168

NOTA 1:

La quota del singolo piano è riferita al piano di esodo (cortile): quota = +0,00

NOTA 2:

Tra P+1 e P+2 vi è il “Piano ammezzato ovest”, destinato a stanze uso privato: Sup. = 57 m2

L’edificio è dotato di un piano seminterrato, posto a quota -2,00 m dal piano strada / cortile (Piano di Riferimento, Q = +0,00); al piano seminterrato non sono ubicate camere per ospiti.

3.3.4 Corridoi

Le strutture di separazione dei corridoi con le camere per ospiti dovranno possedere caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a REI / EI 30.

Le porte delle camere dovranno avere caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a EI 30, con dispositivo di autochiusura.

3.3.5 Scale

L’edificio è dotato di n. 2 scale di tipo protetto, ad uso esclusivo dell’attività ricettiva. In particolare:

- le strutture di separazione del vano scala avranno resistenza al fuoco non inferiore a REI 60;

- il vano scala sarà dotato di apertura di aerazione posta in sommità avente superficie netta 1m2; nel vano di aerazione è consentita l’installazione di dispositivi per la protezione dagli agenti atmosferici, da realizzare anche tramite infissi apribili automaticamente a mezzo di dispositivo comandato da rivelatori automatici di incendio o manualmente a distanza;

- la larghezza delle rampe scale sarà non inferiore a 1,2 m; - le rampe scala saranno di tipo rettilineo, con non meno di 3 gradini e non più di 15;

i gradini saranno a pianta rettangolare con alzata e pedata costanti,

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rispettivamente non superiori a 17 cm e non inferiore a 30 cm. Sono ammesse rampe non rettilinee, a condizione che vi siano pianerottoli di riposo almeno ogni 15 gradini e che la pedata del gradino sia almeno di 30 cm misurata a 40 cm dal montante o parapetto interno.

In lato est, nel cortile interno, è prevista la realizzazione di una scala di sicurezza esterna antincendio che dovrà avere le seguenti caratteristiche:

totalmente esterna rispetto al fabbricato servito; parapetto regolamentare; realizzata con materiali incombustibili cioè materiali di classe 0 (ovvero A1) di

reazione al fuoco; la parete esterna dell’edificio su cui è collocata la scala, compresi gli eventuali

infissi, dovrà possedere, per una larghezza pari alla proiezione della scala, incrementata di 2,5 m per ogni lato, requisiti di resistenza al fuoco almeno REI 60;

le rampe della scala devono essere rettilinee con non meno di 3 gradini e non più di 15;

larghezza minima rampa = 1,20 m; i gradini saranno rettangolari con pedata non inferiore a 30 cm e alzata non

superiore a 17 cm. se il n. di gradini è superiore a 15 deve essere inserito, non oltre il 15° gradino, un

pianerottolo di riposo; il pianerottolo dovrà avere la stessa larghezza della rampa (almeno 1,20 m x 1,20

m); Il corrimano non deve sporgere più di 8 cm dal muro e deve avere le estremità

raccordate al muro stesso.

3.3.6 Ascensore

L’ascensore non è utilizzato in caso d’incendio ed è installato all’interno del vano scala principale protetto.

L’ascensore, nel suo complesso, è conforme alle normative vigenti in materia, ed in particolare:

- il vano corsa sarà dotato di aerazione permanente posta in sommità della superficie non inferiore al 3% della superficie in pianta del vano stesso, e comunque non inferiore a 0,2 m2;

- l’eventuale locale macchine sarà dotato di aerazione permanente, avente superficie non inferiore al 3% della superficie in pianta del locale e comunque non inferiore a 0,05 m2.

3.4 Affollamento

Il massimo affollamento ipotizzabile per i vari piani dell’edificio, ricavato utilizzando i parametri di cui al punto 7.1 del D.M. 09/04/1994, è riportato in TABELLA 3:

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Ristrutturazione dell’edificio "Ex genio civile" Piazzale Cremona, 18 - Brescia Progetto di Prevenzione Incendi

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TABELLA 3 – Massimo affollamento ipotizzato di ciascun compartimento / piano

COMPARTIMENTI PIANI Quota

[m] Sup. [m2]

n. posti letto [p] / Altro

Affollam. [n. pers.]

COMPARTIMENTO 1 P+3 + 14,06 570 46 p.l. 46

P+2 + 10,66 570 45 p.l. 45

COMPARTIMENTO 2

P+1 + 5,90 575 45 p.l. 45

Piano Ammezzato

Ovest + 2.75 57 / 6

PT + 1,70 520 32 p.l. 32

Atrio ingresso

S = 53 m2

53 m2 x 0,4 pers./m2

22

TOTALE COMP. 1 + COMP. 2

196

COMPARTIMENTO 3 P-1 - 2,00 595 /

Sala colazioni

S = 88 m2

n. 48 posti + 20% 58

Preparazione

cibi n. 6 persone +

20% 8

Autorimessa S = 160 m2 +

56 m2

216 m2 x 0,1 pers. / m2

22

TOTALE COMP. 3 88

3.5 Capacità di deflusso

Ai fini del dimensionamento delle uscite, le capacità di deflusso vengono assunte pari a:

50 per il piano terra;

37,5 per il piano interrato e per i piani fuori terra fino al terzo piano f.t. [P+2];

33 per il quarto piano fuori terra [P+3].

3.6 Sistemi di vie di uscita

I vari compartimenti in cui risulta suddiviso il fabbricato sono provvisti di un sistema organizzato di vie di uscita, dimensionato in base al massimo affollamento previsto in funzione della capacità di deflusso e che adduca in luogo sicuro.

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I percorsi del sistema di vie di uscita comprendono corridoi, vani di accesso alle scale e di uscita all’esterno, scale, rampe e passaggi.

La larghezza utile è misurata deducendo l'ingombro di eventuali elementi sporgenti con esclusione degli estintori.

Tra gli elementi sporgenti non sono considerati quelli posti ad altezza superiore a 2 m ed eventuali corrimano lungo le pareti, con ingombro non superiore a 8 cm.

È vietato disporre specchi che possono trarre in inganno sulla direzione dell'uscita.

Le porte di accesso alle scale e quelle che immettono all'esterno o in luogo sicuro, si apriranno nel verso dell'esodo a semplice spinta.

Le porte delle camere per ospiti saranno dotate di serrature a sblocco manuale istantaneo delle mandate dall'interno, al fine di facilitare l'uscita in caso di pericolo.

Le porte che si aprono sulle vie di uscita non dovranno ridurre la larghezza utile delle stesse.

3.7 Larghezza delle vie d’uscita

La larghezza utile delle vie di uscita sarà multipla del modulo di uscita e non inferiore a 120 cm (2M), tranne nel caso del corpo scala Ovest ai piani terzo (P+3) e secondo (P+2) ove la larghezza risulta non inferiore a 90 cm (1M), tenuto conto che trattasi di edificio esistente soggetto a lavori di risanamento conservativo.

La misurazione della larghezza delle uscite sarà eseguita nel punto più stretto della luce. Fa eccezione la larghezza dei corridoi interni alle stanze per gli ospiti e delle porte delle camere.

La verifica del numero di moduli (M) di uscita per l’esodo in caso di emergenza, per i singoli piani / aree, viene riportata nella Tabella 4 seguente:

TABELLA 4 – Verifica numero moduli M per ciascun piano

Piano Aree Max

affollamento [n. persone]

Capacità di deflusso

M richiesti

M in

progetto

Piano Terzo [P+3] Camere 46 33 2 5

Piano Secondo [P+2] Camere 45 37,5 2 5

Piano Primo [P+1] Camere 45 37,5 2 6

Piano Rialzato [PT] Camere e ingresso

60 50 2 6

Piano Seminterrato [P-1] Sala colazioni +

preparazione cibi

66 37,5 2 4

Autorimessa 22 37,5 1 4

3.8 Lunghezza delle vie di uscita

Dalla porta di ciascuna camera e da ogni punto dei locali comuni sarà possibile raggiungere una uscita su scala di sicurezza esterna o su scala protetta (che immette direttamente su luogo sicuro) con un percorso non superiore a 30 m.

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La lunghezza dei corridoi ciechi sarà non superiore a 15 m.

3.9 Larghezza totale delle vie di uscita

La larghezza totale delle uscite da ogni piano, espressa in numero di moduli, è determinata dal rapporto tra il massimo affollamento previsto e la capacità di deflusso dal piano (vedi Tabella 4).

La struttura ricettiva occupa più di due piani fuori terra: la larghezza totale delle vie di uscita verticali che conducono al piano di uscita dall’edificio e immettono all’aperto, è calcolata sommando il massimo affollamento previsto in due piani consecutivi, con riferimento a quelli aventi maggiore affollamento:

Piano

Max affollamento

previsto [n. persone]

Capacità di deflusso

Larghezza totale vie uscita

verticali

M richiesti

Larghezza totale vie uscita

verticali

M in progetto

Piano Terzo [P+3]

+

Piano Secondo [P+2]

91 33 3 5

3.10 Numero di uscite

Ogni piano dell’edificio ha un numero di uscite superiore a due, posizionate in punti ragionevolmente contrapposti.

3.11 Locali adibiti a depositi

Al piano seminterrato [P-1] è ubicato un locale adibito a deposito avente superficie lorda complessiva pari a 85 m2.

Tale locale dovrà possedere le seguenti caratteristiche:

impianto automatico di rivelazione ed allarme incendi;

strutture di separazione e porta di accesso (dotata di dispositivo di autochiusura) almeno REI / EI 90;

carico d’incendio limitato a 60 Kg/m2;

aerazione naturale non inferiore ad 1/40 della superficie in pianta dei locale;

un estintore omologato, posto all’interno dei locale, in prossimità della porta di accesso.

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3.12 Autorimessa

Al piano seminterrato [P-1] è ubicata un’autorimessa avente superficie pari 160 m2, oltre a n. 2 box auto aventi accesso entrambi direttamente da spazio scoperto (56 m2): non viene individuata attività soggetta ai controlli di Prevenzione Incendi di cui all’allegato I del DPR 151/2011.

L’autorimessa presenterà le seguenti caratteristiche:

- accesso direttamente da spazio scoperto;

- n. posti auto = 6;

- strutture resistenti al fuoco, portanti e/o separanti, almeno di tipo R / REI / EI 60;

- solaio di separazione col piano rialzato almeno di tipo REI / EI 60;

- n. 2 U.S. di larghezza pari a L = 120 cm ciascuna;

- estintori ed idranti UNI 45.

3.13 Servizi tecnologici

Al piano seminterrato [P-1] sono ubicati alcuni locali tecnici per una superficie complessiva pari a 178 m2; tali locali saranno compartimentati con pareti e porte aventi caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a REI / EI 60.

3.13.1 Impianto di condizionamento e ventilazione

L’immobile oggetto d’intervento sarà dotato di un impianto per la climatizzazione invernale ed estiva degli ambienti (camere e spazi comuni), di un impianto per la produzione di acqua calda sanitaria, oltre che di un impianto per i ricambi d’aria.

Per quanto riguarda l’impianto di climatizzazione del tipo ad espansione diretta, è prevista la realizzazione di un sistema di pompe di calore acqua-aria, condensate ad acqua di falda che sarà prelevata da un pozzo di presa e reimmessa in falda attraverso un pozzo di resa. Le unità terminali interne (ventilconvettori del tipo canalizzabili da controsoffitto, a parete o a pavimento) saranno alimentate con fluido frigorigeno ecologico a basso impatto ambientale attraverso una rete di distribuzione costituita da tubazioni isolate in rame.

Per quanto riguarda la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) si ricorrerà allo sfruttamento del calore proveniente dalla rete del teleriscaldamento cittadino attraverso l’installazione di uno scambiatore di calore a piastre saldo brasato. In particolare, per evitare il diffondersi del fenomeno della legionellosi, la produzione di ACS avverrà in modo istantaneo attraverso scambiatori di calore dedicati, posizionati ai piani, evitando così stoccaggi di acqua calda sanitaria. Lo stesso scambiatore garantirà la produzione del calore necessario ad alimentare anche l’impianto idronico a servizio dei termoarredi per l’integrazione del riscaldamento nei locali bagno.

Infine è prevista l’installazione di un’unità di trattamento aria (UTA) per garantire un corretto ricambio d’aria. L’UTA sarà dotata di doppio ventilatore regolato da inverter e da un recuperatore

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di calore di tipo entalpico. L’impianto di ricambio aria sarà completato da una rete aeraulica costituita principalmente da canali in alluminio preisolato e dalle relative bocchette di mandata e griglie di ripresa. In particolare ove i canali attraverseranno strutture di compartimentazione antincendio saranno previste idonee serrande tagliafuoco comandate dall’impianto automatico di rivelazione e allarme incendio.

Le pompe di calore, lo scambiatore di calore e l’unità di trattamento aria saranno collocati negli appositi locali tecnici al piano seminterrato.

Tali impianti devono possedere requisiti che garantiscano il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

non alterare le caratteristiche delle strutture di compartimentazione;

evitare il ricircolo dei prodotti della combustione o di altri gas ritenuti pericolosi;

non produrre, a causa di avarie e/o guasti propri, fumi che si diffondano nei locali serviti;

non costituire elemento di propagazione di fumi e/o fiamme, anche nella fase iniziale degli incendi.

Tali obiettivi si considerano raggiunti se gli impianti vengono realizzati come specificato di seguito:

Condotte aerotermiche: devono essere realizzate in materiale di classe 0 di reazione al fuoco e le tubazioni flessibili di raccordo in materiale di classe 2. Le condotte non devono attraversare: luoghi sicuri, che non siano a cielo libero; vani scala e vani ascensore; locali che presentano pericolo di incendio, di esplosione e di scoppio. Negli attraversamenti di pareti e solai, lo spazio attorno alle condotte deve essere sigillato con materiale di classe 0, senza tuttavia ostacolare le dilatazioni delle stesse.

Dispositivi di controllo: ogni impianto deve essere dotato di un dispositivo di comando manuale, situato in un punto facilmente accessibile, per l’arresto dei ventilatori in caso d’incendio. Inoltre gli impianti devono essere dotati di sistema di rivelazione di presenza di fumo all’interno delle condotte che comandi automaticamente l’arresto dei ventilatori e la chiusura delle serrande tagliafuoco; l’intervento dei rivelatori deve essere segnalato nella centrale di controllo. L’intervento dei dispositivi, sia manuali che automatici, non deve permettere la rimessa in funzione dei ventilatori senza l’intervento manuale dell’operatore.

Schemi funzionali: per ciascun impianto deve essere predisposto uno schema funzionale in cui risultino gli attraversamenti di strutture resistenti al fuoco, l’ubicazione delle serrande tagliafuoco, l’ubicazione delle macchine, l’ubicazione di rivelatori di fumo e del comando manuale, lo schema di flusso dell’aria primaria e secondaria, la logica sequenziale delle manovre e delle azioni previste in emergenza, l’ubicazione del sistema antigelo.

3.14 Impianto elettrico

Gli impianti elettrici devono essere realizzati in conformità alla legge n.168 del 01.03.68.

In particolare ai fini della prevenzione incendi, gli impianti elettrici:

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- non devono costituire causa primaria di incendio o di esplosione;

- non devono fornire alimento o via privilegiata di propagazione degli incendi; il comportamento al fuoco della membratura deve essere compatibile con la specifica destinazione d’uso dei singoli locali;

- devono essere suddivisi in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori servizio dell’intero sistema (utenza);

- devono disporre di apparecchi di manovra ubicati in posizioni “protette” e devono riportare chiare indicazioni dei circuiti cui si riferiscono.

I seguenti sistemi utenza devono disporre di impianti di sicurezza:

a) illuminazione;

b) allarme;

c) rivelazione;

d) impianti di estinzione incendi.

La rispondenza alle vigenti norme di sicurezza sarà attestata con la procedura di cui al D.M. 37/2008.

L'alimentazione di sicurezza deve essere automatica ad interruzione breve (≤ 0,5 sec) per gli impianti di rivelazione, allarme e illuminazione e ad interruzione media (≤ 15 sec) per ascensori antincendio ed impianti idrici antincendio.

Il dispositivo di carica degli accumulatori deve essere di tipo automatico e tale da consentire la ricarica completa entro 12 ore.

L'autonomia dell'alimentazione di sicurezza deve consentire lo svolgimento in sicurezza del soc-corso e dello spegnimento per il tempo necessario; in ogni caso l'autonomia minima viene stabilita per ogni impianto come segue:

rivelazione e allarme: 30 minuti;

illuminazione di sicurezza: 1 ora;

ascensori antincendio: 1 ora;

impianti idrici antincendio: 1 ora.

L'impianto di illuminazione di sicurezza deve assicurare un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux ad 1 m di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di uscita.

Sono ammesse singole lampade con alimentazione autonoma purché assicurino il funzionamento per almeno 1 ora.

Il quadro elettrico generale sarà ubicato in posizione facilmente accessibile, segnalata e protetta dall'incendio.

3.15 Sistemi di allarme

L’albergo sarà dotato di un sistema di allarme acustico automatico, collegato al sistema di rivelazione incendi, in grado di avvertire gli ospiti ed il personale presente delle condizioni di pericolo in caso d’incendio.

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I dispositivi sonori avranno caratteristiche ed ubicazione tali da poter segnalare il pericolo a tutti gli occupanti del fabbricato o delle parti di esso coinvolte dall’incendio.

Il comando del funzionamento simultaneo dei dispositivi sonori sarà posto in ambiente presidiato sotto il controllo del personale preposto.

L’intero sistema di allarme dovrà rispondere ai requisiti di cui al p.to 12 del D.M. 09.04.94 e successive modificazioni (D.M. 06/10/2003). Il funzionamento del sistema di allarme deve essere garantito anche in assenza di alimentazione elettrica principale, per un tempo non inferiore a 30 minuti.

3.16 Mezzi ed impianti di estinzione incendi

Le apparecchiature e gli impianti di estinzione degli incendi saranno realizzati a regola d'arte ed in conformità a quanto di seguito indicato.

3.16.1 Estintori

Per un primo ed immediato intervento in caso d’incendio saranno installati idonei estintori portatili d’incendio di tipo approvato dal Ministero dell’Interno ai sensi del D.M. 20.12.1982 e successive integrazioni e modificazioni.

Gli estintori saranno ubicati in posizione facilmente accessibile e visibile; appositi cartelli segnalatori ne faciliteranno l’individuazione anche a distanza. In particolare saranno installati estintori con capacità estinguente non inferiore a 13 A – 89 B, in prossimità degli accessi e nelle aree ritenute a maggior pericolo, come individuato nelle tavole allegate. Per quanto riguarda la loro manutenzione, gli estintori dovranno essere mantenuti in efficienza e revisionati semestralmente.

3.16.2 Impianto Idrico Antincendio

L’intera attività sarà protetta da impianto idrico antincendio costituito da idranti UNI 45 con tubazione flessibile lunga 20 m, istallati in prossimità delle uscite di sicurezza.

Trattandosi di struttura ricettiva turistico – alberghiera con un numero di posti letto superiore a 100 (n. 168 posti letto), sarà installata una rete idrica antincendio costituita da idranti a parete UNI 45 con tubazione flessibile lunga 20 m, istallati in prossimità delle uscite di sicurezza.

La rete di idranti è installata allo scopo di fornire acqua in quantità adeguata per combattere, tramite gli idranti ad essa collegati, l’incendio di maggiore entità ragionevolmente prevedibile nell’area protetta.

La rete di idranti è estesa all’intero fabbricato e ogni parte dell’area protetta è raggiungibile con il getto d’acqua di almeno un idrante.

L’impianto non deve, in generale, essere installato nei locali e/o nelle aree il cui contenuto presenti controindicazioni al contatto con l’acqua o in cui tale contatto possa configurare situazioni di pericolo.

In prossimità dell’accesso carraio (al cortile interno) in lato sud sarà installato un gruppo attacco autopompa, in luogo ben visibile e segnalato, idoneo per l’eventuale messa in pressione della rete idrica da parte della squadra di pronto intervento dei VV.F..

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3.16.2.1 Caratteristiche principali

La rete di idranti sarà costituita principalmente da una rete di tubazioni fisse, e dovrà risultare permanentemente in pressione, ad uso esclusivo antincendio.

In particolare, dal punto di vista della tipologia della protezione adottata, la rete risulta costituita da:

Protezione interna: ottenuta con idranti a muro UNI 45 installati in modo da consentire il primo intervento sull’incendio a distanza ravvicinata ed utilizzabili dalle persone che operano all’interno dell’attività.

Saranno installati n. 15 idranti UNI 45.

L’ubicazione degli idranti è riportata negli elaborati grafici allegati; il numero degli idranti installati ai vari piani viene di seguito riportato:

Piano n. idranti UNI 45 installati

Piano Terzo [P+3] 3

Piano Secondo [P+2] 3

Piano Primo [P+1] 3

Piano Terra [PT] 3

Piano Seminterrato [P-1] 3

Totale 15

Per quanto riguarda i componenti degli impianti, le modalità di installazione, i collaudi e le verifiche periodiche, le alimentazioni idriche e i criteri di calcolo idraulico delle tubazioni, si applicano le norme UNI vigenti (UNI 10779 e UNI EN 12845).

Per i criteri di dimensionamento degli impianti si applica quanto di seguito indicato (D.M. 09/04/1994 ed in particolare il D.M. 20/12/2012).

3.16.2.2 Dimensionamento della rete di idranti

Tenuto conto dei requisiti indicati dal D.M. 20/12/2012, dovranno essere garantite le seguenti caratteristiche idrauliche minime (Livello di pericolosità 2 – Norma UNI 10779):

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Per la progettazione e la realizzazione dell’impianto idrico antincendio si deve fare riferimento alla norma UNI 10779 “Impianti di estinzione incendi – Reti di idranti – Progettazione, installazione ed esercizio”; esso dovrà essere progettato da tecnico abilitato e dovrà essere realizzato da impresa avente i requisiti di cui al D.M. 37/2008 (ex legge 46/90).

3.16.2.3 Alimentazione idrica

L’alimentazione idrica sarà realizzata in conformità a quanto previsto dalla Norma UNI 10779 e UNI EN 12845 “Installazioni fisse antincendio – sistemi automatici a sprinkler – Progettazione, installazione e manutenzione”; in particolare le alimentazioni idriche devono essere in grado, come minimo, di garantire la portata e la pressione richiesta dall’impianto, nonché avere la capacità di assicurare i tempi di intervento previsti (durata del funzionamento).

Tenuto anche conto del D.M. 20/12/2012, è prevista la realizzazione di una alimentazione idrica di tipo singolo mediante allacciamento all’acquedotto civico.

L’assicurazione della portata idrica “in ogni tempo” per gli acquedotti va intesa durante la normale erogazione del servizio; una indisponibilità per manutenzione dell’ordine di 60 ore/anno, relativamente all’area interessata dall’impianto, attestabile mediante dati statistici relativi agli anni precedenti da parte dell’Ente gestore, è considerata accettabile, secondo la Norma UNI 10779, in considerazione del livello di rischio valutato.

Qualora l’acquedotto non risulti in grado di soddisfare le caratteristiche previste, si dovrà procedere alla realizzazione di un idoneo sistema di alimentazione autonomo in ottemperanza a quanto previsto dalla norma UNI EN 12845.

3.17 Impianti di rivelazione e segnalazione degli incendi

3.17.1 Generalità

Nell’attività ricettiva in oggetto è prevista l'installazione di un impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi in grado di rivelare e segnalare a distanza un principio d'incendio che possa verificarsi nell'ambito dell'attività. L’impianto sarà esteso a tutto l’edificio.

Caratteristiche idrauliche IDRANTI UNI 45 IDRANTI UNI 70

Portata minima idrante 120 l/min Non previsti

Pressione minima a valle della lancia a getto unico

0,2 MPa Non previsti

Contemporaneità d’uso n. 3 idranti UNI 45 nella posizione idraulicamente più sfavorevole

Durata del funzionamento 60 minuti

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3.17.2 Caratteristiche

L'impianto deve essere progettato e realizzato a regola d'arte. La segnalazione di allarme proveniente da uno qualsiasi dei rivelatori utilizzati dovrà sempre determinare una segnalazione ottica ed acustica di allarme incendio nella centrale di controllo e segnalazione, la quale deve essere ubicata nella reception posta all’ingresso dell’albergo.

Il predetto impianto dovrà consentire l'azionamento automatico dei dispositivi di allarme posti nell'attività entro:

- 2 minuti dall'emissione della segnalazione di allarme proveniente da due o più rivelatori o dall'azionamento di un qualsiasi pulsante manuale di segnalazione di incendio;

- 5 minuti dall'emissione di una segnalazione di allarme proveniente da un qualsiasi rivelatore, qualora la segnalazione presso la centrale di allarme non sia tacitata dal personale preposto.

I predetti tempi potranno essere modificati in considerazione della tipologia dell'attività e dei rischi in essa esistenti.

L'impianto di rivelazione dovrà consentire l'attivazione automatica di una o più delle seguenti azioni:

- chiusura automatica di eventuali porte tagliafuoco, normalmente aperte, appartenenti al compartimento antincendio da cui è pervenuta la segnalazione, tramite l'attivazione degli appositi dispositivi di chiusura;

- disattivazione elettrica dell'eventuale impianto di ventilazione o condizionamento;

- eventuale trasmissione a distanza delle segnalazioni di allarme in posti predeterminati in un piano operativo interno di emergenza.

3.18 Segnaletica di sicurezza

La segnaletica di sicurezza, espressamente finalizzata alla sicurezza antincendi, deve essere conforme alle disposizioni di cui al decreto legislativo 81/2008 e successive modifiche e integrazioni.

3.19 Gestione della sicurezza

3.19.1 Generalità

Il responsabile dell’attività deve provvedere affinché nel corso della gestione non vengano alterate le condizioni di sicurezza ed in particolare che:

- sui sistemi di vie d’uscita non siano collocati ostacoli (depositi, mobili, ecc.) che possano intralciare l’evacuazione delle persone riducendo la larghezza o che costituiscano rischio di propagazione dell’incendio;

- siano presi opportuni provvedimenti di sicurezza in occasione di situazioni particolari, quali: manutenzioni, risistemazioni, ecc;

- siano mantenuti efficienti i mezzi e gli impianti antincendio, siano eseguite tempestivamente le eventuali manutenzioni o sostituzioni necessarie e siano

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condotte periodicamente prove degli stessi con cadenze non superiori a sei mesi;

- siano mantenuti costantemente in efficienza gli impianti elettrici in conformità a quanto previsto dalle vigenti norme;

- siano mantenuti costantemente in efficienza gli impianti di ventilazione, eventuale condizionamento e riscaldamento. In particolare il controllo dovrà essere finalizzato alla sicurezza antincendio e deve essere prevista una prova periodica degli stessi con cadenza non superiore ad un anno.

3.19.2 Chiamata servizi di soccorso

I servizi di soccorso debbono poter essere avvertiti facilmente con la rete telefonica. La procedura di chiamata deve essere chiaramente indicata, a fianco di qualsiasi apparecchio telefonico dal quale questa chiamata sia possibile. Nel caso della rete telefonica pubblica, il numero di chiamata dei vigili del fuoco deve essere esposto bene in vista presso l’apparecchio telefonico dell’esercizio.

3.19.3 Addestramento del personale

3.19.3.1 Primo intervento ed azionamento del sistema di allarme

Il responsabile dell’attività deve provvedere affinché, in caso d’incendio, il personale sia in grado di usare correttamente i mezzi disponibili per le operazioni di primo intervento, nonché di azionare il sistema di allarme e il sistema di chiamata di soccorso.

Tali operazioni devono essere chiaramente indicate al personale ed impartite anche in forma scritta.

Tenendo conto delle condizioni di esercizio, il personale deve essere chiamato a partecipare almeno due volte l’anno a riunioni di addestramento e di allenamento all’uso dei mezzi di soccorso, di allarme e di chiamata di soccorso, nonché a esercitazioni di evacuazione dell’immobile sulla base di un piano di emergenza opportunamente predisposto.

3.19.3.2 Azioni da svolgere

In caso di incendio, il personale deve essere tenuto a svolgere le seguenti azioni: - applicare le istruzioni che gli sono state impartite per iscritto; - contribuire efficacemente all’evacuazione di tutti gli occupanti dell’attività

ricettiva.

3.20 Registro dei controlli

Deve essere predisposto un registro dei controlli periodici, dove siano annotati tutti gli interventi ed i controlli relativi all’efficienza degli impianti elettrici, di illuminazione, di sicurezza, dei presidi antincendio, dei dispositivi di sicurezza e di controllo delle aree a rischio specifico e della osservanza della limitazione dei carichi d’incendio nei vari ambienti dell’attività, nonché le riunioni di addestramento e le esercitazioni di evacuazione.

Page 22: 035 17 RPC RT...SISTHEMA ENGINEERING Cert. n 32103 Ristrutturazione dell’edificio "Ex genio civile" Piazzale Cremona, 18 - Brescia Progetto di Prevenzione Incendi RELAZIONE TECNICA

SISTHEMA ENGINEERING

Cert. n° 32103

Ristrutturazione dell’edificio "Ex genio civile" Piazzale Cremona, 18 - Brescia Progetto di Prevenzione Incendi

RELAZIONE TECNICA cod. com.: 035_17 cod. serv.: RPC cod. doc.: RT

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Tale registro deve essere mantenuto costantemente aggiornato e disponibile per i controlli da parte del Comando Provinciale dei Vigili del fuoco.

3.21 Istruzioni di sicurezza

3.21.1 Istruzioni da esporre all’ingresso

All’ingresso della struttura ricettiva devono essere esposte bene in vista precise istruzioni relative al comportamento del personale e del pubblico in caso di sinistro ed in particolare una planimetria dell’edificio per le squadre di soccorso che deve indicare la posizione:

- delle scale e delle vie di evacuazione; - dei mezzi e degli impianti di estinzione disponibili; - dei dispositivi di arresto degli impianti di distribuzione del gas e

dell’elettricità; - del dispositivo di arresto del sistema di ventilazione eventuale; - del quadro generale del sistema di ventilazione e di allarme; - degli impianti e locali che presentano un rischio speciale.

3.21.2 Istruzioni da esporre a ciascun piano

A ciascun piano deve essere esposta una planimetria d’orientamento, in prossimità delle vie di esodo.

3.21.3 Istruzioni da esporre in ciascuna camera

In ciascuna camera precise istruzioni, esposte bene in vista, devono indicare il comportamento da tenere in caso d’incendio.

Oltre che in italiano, queste istruzioni devono essere redatte in alcune lingue estere, tenendo conto della provenienza della clientela abituale della struttura ricettiva.

Queste istruzioni debbono essere accompagnate da una planimetria semplificata del piano, che indichi schematicamente la posizione della camere rispetto alle vie di evacuazione, alle scale ed alle uscite.

Le istruzioni debbono attirare l’attenzione sul divieto di usare l’ascensore in caso d’incendio.

Inoltre devono essere indicati i divieti di: - impiegare fornelli di qualsiasi tipo per il riscaldamento di vivande, stufe ed

apparecchi di riscaldamento o di illuminazione in genere a funzionamento elettrico con resistenza in vista o alimentati con combustibili solidi, liquidi o gassosi;

- tenere depositi, anche modesti, di sostanze infiammabili nei locali facenti parte del volume destinato all’attività.

Brescia, 19/03/2018

Il Titolare dell’attività Il Tecnico incaricato