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La controriforma

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Cronologia1512 Apertura del Concilio Lateranense Vpapato di Leone X (1513-21 / Medici)

1517 Tesi di Lutero

1520 Bolla Exsurge domine

1521 Dieta di Wormspapato di Adriano VI (1522-23 / Florenz)

papato di Clemente VII (1523-34 / Medici)

1527 Sacco di Roma

1528 Nascita dell’Ordine dei cappuccini

1530 Dieta di Augusta e Confessione Augustanapapato di Paolo III (1534-49 / Farnese)

1534 Nascita della Compagnia di Gesù (Parigi)

1536 Commissione per la riforma della Chiesa → Gasparo Contarini, Consilium de 1536 Commissione per la riforma della Chiesa → Gasparo Contarini, Consilium de Emendanda Ecclesia

1540 Sanzione papale della Compagnia di Gesù

1541 Dieta di Ratisbona

1542 Istituzione della Congregazione del Sant’Uffizio dell’Inquisizione

Fuga del generale dei cappuccini Bernardino Ochino a Ginevra

Convocazione del Concilio a Trento

1545 Insediamento del Concilio [277 partecipanti]papato di Giulio III (1550-55 / Del Monte)

papato di Paolo IV (1555-1559 / Carafa)

papato di Pio IV (1559-65 / Medici)

1559 Congregazione dell’Indice e primo Index librorum prohibitorum romano

1563 Chiusura del Concilio [216 padri conciliari sottoscrivono i decreti papali]

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Linee interpretativeQuattro filoni:

1) La critica alla Chiesa e la denuncia dei suoi interventi repressivi; attribuzione alla Chiesa della responsabilità della frammentazione politica italiana, dello scarso sviluppo civile e intellettuale del mondo italiano nei secoli XVI-XVII

Machiavelli, storiografia democratica XIX secolo, cfr. Cattaneo, De Sanctis / oggi Gigliola Fragnito, La Bibbia al rogo; Elena Brambilla, La giustizia intollerante

2) Lo studio delle forme di eterodossia nell’Italia del XVI secolo

cfr. Delio Cantimori, Eretici italiani del Cinquecento: ricerche storiche, Sansoni, cfr. Delio Cantimori, Eretici italiani del Cinquecento: ricerche storiche, Sansoni, Firenze 1939

3) Ricostruzione del movimento interno di riforma della Chiesa, prima e dopo lo scisma luterano; sottolineatura della capacità della Chiesa di rinnovarsi e di rilanciare la sua vocazione evangelica

cfr. Hubert Jedin, Storia del Concilio di Trento, 4 voll., Morcelliana, Brescia 1973-1981 / H. Jedin, Riforma cattolica o controriforma? Morcelliana, Brescia 1957

4) Attenzione al tema del disciplinamento delle coscienze e dei comportamenti, trasversale rispetto al tema confessionale e intrecciato con quello politico

cfr. Adriano Prosperi, Tribunali della coscienza, Einaudi, Torino 1996

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Speranze di riforma della Chiesa

all’inizio del ‘500

Concilio lateranense V, 1512-1517 [Giulio II,

Leone X]Primo concilio convocato dopo un secoloPrimo concilio convocato dopo un secolo

Il Concilio intendeva rispondere ad alcune istanze di riforma provenienti

da parte del clero e dal laicato, per limitare la simonia e gli abusi / si

occupava della censura sulla stampa

Documento:

Vicenzo Querini, Tommaso Giustiniani, Libellus ad Leonem X, 1513

[in G. Dall’Olio, Storia moderna, Carocci, Roma 2004, p. 182]

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Vicenzo Querini, Tommaso Giustiniani, Libellus ad Leonem X, 1513

“Così come è certissimo che i vizi che turbano la pura osservanza della religione cristiana, che corrompono la cristiana semplicità e la purezza dei costumi, e infine che precludono la via e l’accesso all’eterna beatitudine, hanno origine dai religiosi, così è noto che alcuni di essi si trasmettono dai religiosi al popolo […]. Noi crediamo che i più grandi e i più terribili di questi vizi siano l’ignoranza, la superstizione, la discordia, l’ambizione, l’avarizia, l’abbondanza di ricchezze, la scarsa osservanza della regola e della professione […]. Ma tu, Beatissimo Padre, sei il solo che, come un espertissimo medico chiamato da Dio a curare la sua famiglia, possa spazzare via queste malattie dalla cristianità a te affidata […]. Nessuno può avere dubbi sul fatto che dei vizi che abbiamo enumerato, il più grande e l’origine di tutti gli altri mali è l’ignoranza, ed è tanto più grave e più pericolosa, in quanto è più diffusa tra coloro che non solo dovrebbero sapere essi stessi, ma anche insegnare agli altri. In coloro che non solo dovrebbero sapere essi stessi, ma anche insegnare agli altri. In una moltitudine così numerosa di religiosi, a malapena due su cento, o dieci su mille hanno imparato quel tanto di latino che basta a capire le cose che leggono quotidianamente in chiesa […]. Gioverà anche se tra la grande quantità di libri ecclesiastici, che ora vengono letti senza nessun discrimine, i buoni coi cattivi, i buoni venissero approvati da te e letti nelle chiese, mentre i cattivi venissero vietati, e soprattutto quelli in cui le storie dei santi e le vite degli antichi Padri vengono narrate con molte falsità […].

Abbiamo […] spesso pensato che non c’è niente che possa istruire gli uomini sulle cose umane e divine più delle sacre Scritture, del vecchio e nuovo testamento […]. Dal momento che ora, su tante migliaia di fedeli e una grande quantità di sacerdoti e di religiosi, molto pochi sono coloro che capiscono il latino, che cosa vieta di imitare gli antichi padri e di tradurre la Sacra Scrittura dalle lingue ignote a quelle note?”.

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Ricerca di una religiosità evangelica

- Diffusione delle idee erasmiane

- Oratori del Divino Amore [Ettore Vernazza, Genova]: la carità

- Predicazione di Juan de Valdes a Napoli (anni ‘30)- Predicazione di Juan de Valdes a Napoli (anni ‘30)

- Fondazione dell’Ordine dei cappuccini (1528)

- “Circolo di Viterbo” (dal 1541)

- Diffusione del testo Trattato utilissimo del beneficio di Cristo, di Benedetto da Mantova e Marc’Antonio Flaminio, 1543

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Vittoria Colonnaritratta da Michelangelo

1550 circa

British Museum

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Momenti di svolta: 1527 e 1541

Il sacco di Roma del 1527 stimola una presa di coscienza nella cristianità romana

- sia rispetto all’urgenza di una riforma interna, auspicata anche da parte dell’episcopato italiano (gli ‘spirituali’),

- sia rispetto all’entità del fenomeno eterodosso e alla necessità di stringere il controllo sulla religiosità individuale e collettiva.

Consilium de emendanda ecclesia (1536)Consilium de emendanda ecclesia (1536)

Il fallimento di ogni progetto di conciliazione con le dottrine protestanti, con la Dieta di Ratisbona del 1541 spinge la Sede Apostolica a dare corso a interventi repressivi, primo fra tutti l’istituzione della

Congregazione cardinalizia del S. Uffizio dell’Inquisizione (1542).

Nel frattempo si dispone (1542), ma si rinvia, la convocazione del Concilio ecumenico per la chiarificazione degli aspetti dottrinali e ecclesiologici per l’individuazione delle politiche di riforma

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Istituzioni della Chiesa e funzioni

Concilio: momento normativo

Inquisizione: attività giurisdizionale straordinariastraordinaria

Episcopati: “amministrazione” –giurisdizione ordinaria

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Effetti sulla pratica religiosa

→ si spengono le manifestazioni che esaltano il contatto diretto del singolo con il soprannaturale (visioni, profetismo popolare, santità femminile carismatica)carismatica)

→ nei gruppi che colOvano le idee riformate si profilano 3 diversi atteggiamenti:

- la fuga e l’apostasia

- il riflusso nel cattolicesimo, anche con espressa abiura

- la pratica nicodemitica

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Nicodemismo

Nicodemismo. Simulazione e dissimulazione nella sfera religiosa

«Inter incredulos et pertinaces dissimulare possums et fingere, praesertim si non sit spes: quia Deus ponderat cor».

Otto Brunfels, Pandectarum veteris et novi Testamenti, libri XII, Strasburgo 1527

Calvino invece stigmatizza il nicodemismo nel pamphlet Excuse à messieurs lesNicodemites

Giudizi storiografici sul nicodemismo:Giudizi storiografici sul nicodemismo:

- La storiografia risorgimentale e democratica lo considera la radice di comportamenti moralmente spregevoli, di degenerazione intellettuale e civile

- Ginzburg sostiene che l'importanza del nicodemismo nella lotta per la tolleranza è indubbia / rifacendosi a Brunfels

[C. Ginzburg, Il nicodemismo. Simulazione e dissumulazione religiosa nell’Europa del ‘500, Torino 1970].

Sull'Italia:

Cantimori, Eretici italiani …

A. Rotondò, Atteggiamenti della vita morale italiana del '500: la pratica nicodemitica, in «Rivista storica italiana», LXXIX, 1967, p. 991-1030.

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Michelangelo

Pietà Bandini

1547-551547-55

Museo dell’Opera del Duomo

Firenze

presunta figura di Nicodemo

(rif. al Vangelo di Giovanni)

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Vangelo secondo Giovanni, cap. 19

“38Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. 39Vi andò anche Nicodèmo – quello che in Gesù. Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di àloe. 40Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura.”

[Bibbia C.E.I. 2008: http://www.gliscritti.it/dchiesa/bibbia_cei08/nt50-vangelo_secondo_giovanni.htm#cap_vangelo_secondo_giovanni_19]

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La Congregazione del Sant’Uffizio e

l’’Inquisizione romana’ / a

1532 - Memoriale del vescovo di Chieti, Gian Pietro Carafa, a sostegno della linea intransigente contro gli eretici;

1541, 15 luglio - concistoro e decisione di concentrare a Roma il controllo superiore dell’Inquisizione.

1541, 15 luglio - concistoro e decisione di concentrare a Roma il controllo superiore dell’Inquisizione.

Si discute se:

“si devea osservare gli ordini dati da i canoni o pur, come si fece in Franza per questo re, procedervi con quella rigidità et eccedere le constitutioni”

→ idea di una misura eccezionale e di uno strumento extra ordinem per intervenire in situazione di emergenza

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Congregazione del Sant’Uffizio e ’Inquisizione romana’ / b

- 1542, 21 luglio / bolla istitutiva Licet ab initio

- Inizialmente intesa come custode della dottrina in via transitoria in vista dei lavori e decisioni del Concilio

- Modello di riferimento:

l’Inquisizione spagnola istituita da Isabella per la l’Inquisizione spagnola istituita da Isabella per la Castiglia e Ferdinando il Cattolico in Aragona (1478), che istituzione centralizzata

→ disconOnuità con l’Inquisizione medievale / che è dispersa, localizzata, controllata dai poteri locali e dagli ordini regolari (domenicani e francescani)

Tuttavia l’Inquisizione statale è una istituzione della monarchia spagnola, mentre la Romana è una istituzione della Chiesa

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Congregazione del Sant’Uffizio e ’Inquisizione romana’ / c

Congregazione composta da 6 cardinali, fra i quali inizialmente Gian Pietro Carafa (napoletano, poi papa Paolo IV), promotore della nuova istituzione

La Congregazione:

- ha giurisdizione su tutta la res publica christiana per la persecuzione dell’eresia- ha giurisdizione su tutta la res publica christiana per la persecuzione dell’eresia

- non è limitata dalle immunità del clero

- opera in stretta relazione con il pontefice

- può nominare propri delegati decentrati, oppure commissaridistaccati presso i tribunali inquisitoriali operanti negli stati, o presso i vescovi; nei contesti meno accoglienti [il Regno di napoliper esempio] opera attraverso il nunzio papale

→ tendenziale accentramento del controllo sull’universo cattolico, laico e clericale

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Congregazione del Sant’Uffizio e ’Inquisizione romana’ / d

Inquisizione e politica:

- di fatto l’Inquisizione romana opera sul territorio italiano come organo della Sede apostolica, attraverso gli inquisitori locali, che intrattengono con la Congregazione una fitta corrispondenza.

- è l’unica istituzione la cui attività si estende a tutta la penisola: gli storici le attribuiscono una funzione unificatrice, ma per lo più di segno negativo

Adriano Prosperi: “L’unica forma di potere centralizzato che funzionò in Italia durante tutta l’epoca moderna” (Tribunali della coscienza, p. 74)

- l’Inquisizione è accolta con favore da alcuni sovrani e ceti dirigenti [Toscana, - l’Inquisizione è accolta con favore da alcuni sovrani e ceti dirigenti [Toscana, Piemonte, Ducato di Milano], meno da altri [Regno di Napoli, Repubblica di Venezia]

- è presente in tutti gli Stati italiani, eccettuato il principato vescovile di Trento [magistrature imperiali], la Repubblica di Lucca [proprie magistrature], Sicilia e Sardegna [Inquisizione spagnola].

Nel Regno di Napoli è ammesso un solo commissario, che opera presso i tribunali inquisitoriali vescovili preesistenti.

→L’Inquisizione romana dunque si modella in periferia adattandosi ai singoli contesti.

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Congregazione del Sant’Uffizio e ’Inquisizione romana’ / d

Atteggiamento dei principi, ammorbidito dal timore sollevato dall’avvio del conflitto religioso in Francia all’inizio degli anni Sessanta:

“Essendo in Francia cresciuto il fatto dell’heresia, i principali si risolvettonomolto bene a pensare di mettere impedimento di tale contagione, vedendo come i popoli erano sedotti et messi in arme sotto pretesto di religione et poi per questo mezo alcuni potenti aspiravano ad occupare quel reame. Per tanto i grandi de Italia temendo a se stessi, furono quel reame. Per tanto i grandi de Italia temendo a se stessi, furono constretti, quel che prima negato havevano, proferire il lor favore al S. Officio della Inquisitione di heresia” (Umberto Locati, storico e inquisitore, in Prosperi, p. 57)

- Equiparazione dell’eresia a un reato di lesa maestà: disponibilità all’erezione di tribunali locali, talora con partecipazione di giudici laici al processo (Toscana, Veneto, Genova); intervento del braccio secolare per l’esecuzione delle sentenze.

- gli Stati si appoggiano all’Inquisizione, che resta presente nelle città per tutta l’età moderna

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Il processo inquisitorio

- Confessione o denuncia di terzi, o delazione

- Autodenuncia

- Denuncia obbligatoria

- Processo scritto e segreto

- Utilizzo della tortura- Utilizzo della tortura

- Diritto dell’imputato alla difesa

- Pene:

lievi per chi si autodenuncia

carcere per i condannati (3, 8 anni, a vita)

rara la pena capitale

- Imputazioni:Eresia (maggioranza fino a 1580)

Comportamenti vietati (bestemmia, sodomia, molestie, bigamia, magia, stregoneria)

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La Censura

ecclesiastica:

gli Indici dei

libri proibiti

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Indici dei libri proibiti (XVI-XVII secolo)

Metà XVI secolo: Vari indici compilati per volontàdei sovrani

1559: indice paolino (Paolo IV). Il più severo1559: indice paolino (Paolo IV). Il più severo

1564: indice tridentino (Pio IV). Attenuato

1596: indice clementino (Clemente VIII). Simile alprecedente

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Indice 1559

“Biblia omnia vulgari idiomate, Germanico, Gallico, Hyfpanico, Italico, Anglico, fiueFládrico &c. cõfcripta nullatenus velFládrico &c. cõfcripta nullatenus velimprimi, vel legi, vel teneri poffint abfq; licentia facri Officij S. Rom. Inquifitionis in fcriptis habita.”

Tutte le Bibbie scritte in idioma volgare germanico, francese, ispanico, italico inglese, o fiammingo ecc possano assolutamente essere stampate o lette o conservate , eccetto che su licenza scritta del Sant’Uffizio della S. Romana Inquisizione

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Indice dei libri proibiti (1559 / Paolo IV)

L'indice paolino [da http://www.storiadellastampa.unibo.it/noframes/indici.html]

Promulgato nel 1559 da papa Paolo IV, l'indice paolino è l'unico compilato dall'inquisizioneromana e di gran lunga il più radicale e severo della storia. Nella sua politica repressiva rientra ladecisione di mettere da parte i vescovi per accentrare il potere censorio nelle mani delSant'Uffizio e della sua rete periferica, a cui i fedeli devono consegnare i libri proibitidirettamente.

La struttura dell'indice, che rimarrà immutata fino a metà del XVII secolo, merita uno sguardoapprofondito. Le proibizioni sono circa mille, ripartite in tre gruppi. Il primo gruppo comprendegli autori non cattolici dei quali si proibisce l'intera opera, inclusi i testi di carattere non religioso.Il secondo gruppo racchiude 126 titoli di 117 autori, 332 titoli anonimi e due liste aggiuntive: 45Bibbie e Nuovi Testamenti vietati e 61 tipografi la cui produzione è interamente bandita (tutti diarea svizzero-tedesca, se si esclude il veneziano Francesco Brucioli). Il terzo gruppo, per finire,area svizzero-tedesca, se si esclude il veneziano Francesco Brucioli). Il terzo gruppo, per finire,quello dei cosiddetti "libri omnes", comprende intere categorie di libri, ad esempio quelli chenon riportano l'indicazione dell'autore o dello stampatore, quelli senza data e luogo dipubblicazione, quelli usciti senza permesso o presso stampatori eretici, o ancora le opere diastrologia e magia. Per leggere le Bibbie e i Nuovi Testamenti in volgare, infine, è necessaria lalicenza del Sant'Uffizio che in nessun caso viene rilasciata alle donne o a chi non conosce illatino.

L'indice intende controllare tutta la produzione scritta, e non solo in ambito religioso. Le suesevere regole portano alla proibizione del Decameron di Boccaccio e di molte altri testi famosi,così come dell'intera opera di Machiavelli, di Rabelais e di Erasmo da Rotterdam. Le rimostranzesono immediate: non solo i librai lamentano l'impossibilità di vendere i volumi a magazzino, mamolti eruditi si vedono proibiti i testi su cui avevano sempre studiato, stampati per lo più in areatedesca. Città come Venezia, Roma e Firenze cercano un compromesso. Molte sono leperplessità, al punto che se in un primo tempo l'indice viene adottato, pur con qualcheconcessione, la morte di Paolo IV nell'agosto del 1559 ne rallenta decisamente la diffusione.

-- Nella pagina web LINK all’Indice

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Indice 1596

Vieta la pubblicazione e la lettura di tutte le

Bibbie in volgare

(cfr. Fragnito, La Bibbia al rogo)

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Disciplinamento repressivo / disciplinamento dolce

Alla repressione, ottenuto con lo strumento giurisdizionale,

si affiancano pratiche rivolte alla persuasione e al recupero:recupero:

- la confessione, seguita dalla penitenza

- la predicazione e le ‘missioni’

[l’ “India” – cioè l’America - come metafora]

- il momento rituale, che agisce sul piano emotivo e simbolico

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La pietà barocca: missione di gesuiti a Bitonto, 1646

“I gesuiti giunsero qua dentro l’ottava di Pentecoste, a 21 di maggio di quest’anno 1646 …. Detti padri, imitando l’apostolo dell’Indie S. Francesco Xaverio, in abito di pellegrini arrivarono da Bari a piedi, tutti molli di sudore, avvampati nel volto per il gran calore della stagione, ma arsi più nel cuore di santo zelo […]

Il principio degli esercizii fu la mattina ritirare il clero, gentiluomini e altre persone civili nella catacomba di detta chiesa, dove sedevano in scranni bassi e molti in terra, a vista d’una strada coverta di lutto, che dall’altare di detto basso tirava fino alla parete, che stava incontro, seminata tutta di teschi di morti e altri avanzi della nostra mortalità, tramezzata da funi e stromenti di mortificazione, non con altra luce che di lampadi dal soffitto pendenti, cosa che all’entrare istesso moveva ad un divoto orrore e compunzione. Quivi un de’ Padri con varie meditazioni fatte a luce che di lampadi dal soffitto pendenti, cosa che all’entrare istesso moveva ad un divoto orrore e compunzione. Quivi un de’ Padri con varie meditazioni fatte a cuore, a poco a poco distillò talmente la cognizione di se stesso a ciascheduno, la bruttezza del peccato, e cose dell’altra vita, che la stanza rimbombava tutta di sospiri, né potendosi trattenere da loro stessi sfogavano in parole che avrebbero intenerite le pietre. Nel fine della meditazione ogni mattina facea il Padre qualche mortificazione per animare la gente a sacrificarsi in questo bel sacrificio di penitenza, e ora accusava le sue negligenze e tepidezze nel divino servizio, ora si prostrava in terra facendosi porre i piedi in faccia da qualche clerico, ora con farselo passare per sopra, proverbiandolo come una bestia, ora si facea dare uno schiaffo, ora sputare nel volto; cosa per la quale tutta l’udienza gridava e si struggeva in lacrime … S’accendevano talmente i primi capi della nobiltà a tale imitazione che s’andavano a buttare ai piedi del Padre chiedendoli una simile penitenza …”.

[in G. Dall’Olio, Storia moderna, Carocci, Roma 2004, p. 190]

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Testimonianze di

pietà barocca:

le opere devozionali

di Carlo Ceresa

“Cristo in croce con la

Maddalena e due Disciplini

bianchi”

Chiesa parrocchiale di

Mapello (BG)

metà XVII secolo

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Bibliografia

D. Cantimori, Eretici italiani del Cinquecento: ricerche storiche, Sansoni, Firenze 1939

S. Seidel Menchi, Erasmo in Italia. 1520-1580, Bollati Boringhieri, Torino 1987

A.Prosperi, Tribunali della coscienza: inquisitori, confessori, missionari, Einaudi, Torino 1996

G. Fragnito, La Bibbia al rogo: la censura ecclesiastica e i volgarizzamenti della Scrittura, 1471-1605, Il mulino, Bologna 1997

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