01 Natale 2016 copia - Antica Abbaziale di Sant'Apollinare · NATALE 2016 s.apollinare...

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NATALE 2016 s.apollinare piedicastello Notiziario Parrocchiale …esce quando riesce… CARISSIMO SIGNORE (Gesù), ho pensato di rivolgermi direttamente a te questa volta, anziché ai CARISSIMI di questa tua e mia Comunità. Ovviamente a nome suo e mio allo stesso tempo. Abbiamo bisogno di luce. Tu, puoi fare qualcosa? O LUCE…

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NATALE 2016

s.apollinare piedicastello

Notiziario Parrocchiale …esce quando riesce…

CARISSIMO SIGNORE (Gesù),

hopensatodi rivolgermidirettamentea tequestavolta, anzichéaiCARISSIMIdiquestatuaemiaComunità.Ovviamenteanomesuoemioallostessotempo.

Abbiamobisognodiluce.Tu,puoifarequalcosa?

O LUCE…

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Nonèchesiamociechi,maècomevivere inuncontinuocrepuscolo, incuicicapitadiprendereluccioleperlanterneetopoliniperelefanti.

Non di rado facciamo fatica a vedere oltre la punta del nostro naso. Per cuiscorgiamoinostribisogniimmediatie–nonostantecheriusciamoasoddisfarli–restiamocomunquemalcontenti.Percosasarà?

Non pochi fra noi (che hanno la fortuna di diventar vecchi) non fanno chelamentarsidegliacciacchieripetereche,colpassaredeglianni,nonc’ènientedaguadagnare:perchénonvedonoilbicchieremezzopieno,invecechequellomezzovuoto?

Il tenore di vita al quale eravamo abituati negli anni scorsi comincia ascricchiolare:c’ègentechegiàsitrovasullastricosenzaaverlocercato…Masaiche non la vediamo? Preferiamo ridurre la portata della nostra solidarietà,piuttostocheridimensionarelenostreabitudinifestaiole.

E’crepuscoloinsomma,caroSignore.

Apprensioni e paure sono come ombre che oscurano i nostri sguardi, ma ilpeggio è che certi tromboni nazionali ne approfittano: starnazzano con talesicumèra che gli sprovveduti li prendono per autentici Messia. Non trovi,Signore,chequestoèvederedastrabici,adirpoco?

Cisonomoltistranieritranoi,nesaraisenz’altroalcorrente.Saiche,vedendolilavorare come donne e uomini di fatica, alcuni li considerano “usurpatori”?Diconocheportanoviaillavoroainostrifigli(cresciutiededucatiatutto,trannecheasporcarsilemani)…Nontrovichesiastrabismoquesto?

A volte facciamo perfino ridere dal tanto che vediamo storto e male: comequandochiamiamo“gentedicolore”quellachehalapellescuraonera!Enonci accorgiamo che la veragente di colore siamo noi, in tutte quelle occasioninellequali– seabbiamounbriciolodi coscienza–dabianchiquali siamopernaturadiventiamorossipervergogna…

Epoi,chefaticaabbassarelosguardosunoistessi…evederelenostrepecche!Ah,certo:nondovernerendercontoanessuno–nemmenoate,Signore,chepur ci vuoi bene – ci consente di mettere il silenziatore alla coscienza. Colrisultato di sentirci spaventosamente soli, anche se apparentemente legati apersonecareeadun’infinitàdicosiddettiamici!

Signore, carissimo Gesù, so per certo che la Luce che tu hai portato non s’èancoraspenta,anzi.Perchénonnefaiunaterapiad’urto? unlampo,unflash,permeepertutti?Ciconto.Alloranonsaràpiùcrepuscolo,mapienogiorno.Nonsolo:inostriocchiguarirannodallostrabismo,finalmente.

EsaràbuonNatale.

Tuo don Piero

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Ecco il nuovo Comitato ParrocchialeCon le elezioni effettuatenelmesedi novembre2016, è statodesignato il nuovoComitatoParrocchiale,ungruppocostituitodasettepersone,scelte inpartedallacomunità, in parte dal parroco, cui è affidato il compito di sostenere la vita dellaparrocchia.Questi Comitati nascono nelle parrocchie della città di Trento, su richiestadell’Arcivescovo, al fine di garantire anche alle realtà comunitarie più piccole lapresenzadiuncorpoche,riunendosiperiodicamente,deliberiintornoallequestionipiù concrete che toccano direttamente ciascuna di esse. Tra i compiti ad essoaffidatirientranoinfatti:lagestioneel’organizzazionedellacatechesiperibambinieiragazzielaformazionedegliadultiatalescopo;l’individuazionediunreferenteper le attività destinate ai giovani, e di uno che garantisca assistenza spirituale amalatieanziani;lacuradimomentidipreghiera,festeliturgiche,animazionedelleeucarestie,aperturaedecorodellachiesa;ilsupportodichisitrovainsituazionidipovertàedegrado; lacuradellaSagradelPatronoedialtri eventicomunitari; lacura delle strutture della parrocchia (oratorio, sale parrocchiali, ecc.); il sostegnonella gestione degli affari economici. Infine un compito nuovo e ancora piùimportante: la collaborazione con il Consiglio Pastorale inter-parrocchiale, unorgano che, nel nostro caso, riunisce i referenti delle Parrocchie di S. Apollinare,Vela,CristoRe,MadonnadellaPace.Perquestaragioneall’internodelnostronuovoComitatoverrannosceltetrepersonechesioccupinoproprioditalecollaborazione.Il nuovo gruppo vuole avere un ruolo rappresentativo dell’intera comunità, e perquestosi impegnaa fareda referenteneivari campi sopracitati.VuoleessereunsegnotangibiledellavicinanzadellaChiesaallefamiglieeallepersonedelterritorioe vuole favorire l’apertura delle comunità più piccole nei confronti della realtàparrocchiale della città. In ciò si avvarrà comunque anche della partecipazione ditutticolorochesirenderannodisponibilinell’aiutareilComitatoarenderelanostracomunitàpiùvivaecoinvolgente.

da sinistra: Tosi Davide, Gasperetti Eva, Magnago Rolando, Andreaus Gabriella, Occhionero Carmela, Segata Laura, Turri Miriam, don Piero Rattin

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La mia esperienza all’estero negli Stati Uniti d’America43annifaildirettoredellascuoladiServizioSocialediTrentomihachiestoseavreivolutoandarenegliStaiUnitiedatocheglihodettodisìmihaoffertoilmoduloper

fare lamia richiestaperpartecipareadunprogramma internazionaleperpersonecoinvolte nel servizio socio-sanitario.Alcuni giorni dopomi è stato comunicatoda

RomacheerostataaccettataechesareipartitaprestopergliStatiUniti.Miavrebberoassegnatoadunazonaspecificadellorograndeterritorio,perseimesi

distudioediesperienzalavorativasulcampo.HovintoilconcorsoecosìsonopartitaperPhiladelphia.

Dopo la bella esperienza vissuta con gli immigrati italiani nell’est degli USA, sonostatainvitatadaunamiainsegnantearaggiungerlainColorado,nell’ovestdegliUSA

dovesieratrasferita,affinchéiopotessicompletareimieistudi.Hovintounaborsadistudioquasimiracolosa,datochenondannonessunfondoagli

stranieri. Dopo i tre anni all'università di Denver ho ottenuto ilmaster in ServizioSociale.Contaletitolohopoidirettoper10anni lostessoprogrammaacuiavevo

partecipato,coinvolgendotanticittadiniamericani.Conmoltidi loroho fattodellebelleamiciziecheduranotuttora.

Nelmiotempoliberohovisitatotantipostibellieunici,naturali,protettineimoltiParchi Nazionali. Ho pure potuto far conoscere queste bellezze anche ai miei

familiariche,negliannitrascorsiaDenver,sonovenutiatrovarmi.Nel tempo ho anche scoperto quanto semplici e generosi siano i nord americani:

tantesonostateleesperienzedigrandegenerositàdicuihobeneficiatoenesonosempregrata.Nonmisonomaisentitasola.

NegliUSA,conunvistodilavoropermanentesipuòfacilmentelavorare.Ilmiovistoperòhaavutouniterlungoedolorosodi17anni,ottenutofinalmenteconl'aiutodi

un avvocato. Col visto ho iniziato, senza dover chiedere permessi, una scuolad'italianoallargatasipoiinlezionidicucina.

I rapporti con i miei studenti sono sempre stati tanto positivi e li mantengo vivituttora.

MiriamTurri

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PadreFabrizio,checonilnostrorionehaavutoun rapporto particolare se n’é andato nelsilenzio della notte tra il 15 ed il 16 ottobrescorso, chiamato dal buon Dio che l'ha volutoaccantoasé.Un frate con spirito francescano ed un grandeCarisma.Tiascoltava, tiassecondavaepoiconpocheparole timetteva in contatto con la tuacoscienza. Sorridente e pacato nell'esporre lesueconvinzioni,diventavaburberoescontrosoquando non riusciva ad entrare in empatiaparlando dei suoi “poveri”. Non si prestava agiochi di potere, né politici né ecclesiastici, econ tenacia proseguiva la sua missionecircondato da volontari. Non lasciava nulla alcaso ma confidava molto nella provvidenza,voleva essere presente nel controllo, nelmiglioramento, nelle proposte a tutto campo,senza risparmiarsi mai, instancabile nell’im_pegnoversoglialtri.Tra noi era capitato come un fulmine a cielSereno, portandoci come regalo di Natale unaltro dormitorio e creando così malumori tra i “pedecasteloti”, (una reazione piùmormoratacheaffrontataavisoaperto).“Ma come è possibile - si diceva che ci trattino in questomodo? Abbiamo già laBonomelli inquestoquartiere…. ferito dalla tangenziale: che li portinonelle zonedoveciabitanoipolitici”.Col suomodo di fare “non urlato”ma silente riuscì in poco tempo a coinvolgereparecchie famiglie di Piedicastello nel progetto “emergenza freddo” chi peraccoglierequestepersoneal loroarrivo,chiperportare lorouna tazzadi teounafettadidolce,chiilcaffèalmattino.Epoic'erano imomentidiconfrontoeconfortosiaspiritualesiaconviviale,con lesueesternazioni versole“verginidelsol”dichicioèsifabelloconlucenonsuaedevitaaccuratamentedisporcarsi….maanchel'esortazioneacercarelafelicitànellepiccolecose,nelsapergustarelecosesemplici,nelcrearerelazionienelviverenellasobrietà:“nonsitrovanoifunghicercandoliconl'aereo”diceva.Per tuttiavevaunabuonaparola,uomodi caritàedimisericordianonsopportavachi ne approfittava, generoso ma fermo nell'esporre le sue ragioni; ancheall'immigrato che aveva trovato lavoro e che a lui si rivolgeva per mangiare odormire,spiegavacheprimadimandareisoldialsuopaesedovevausarliperviveredegnamentequadoveera,enonapprofittarediciòchesarebbeservitoperaltripiùsvantaggiati.Neidiversiannidifrequentazionicercòsopratuttoditrasmettercilaconvinzionechenessunodinoihadirittodigiudicareunsuofratello,spronandociaimmedesimarciinquellesituazionipercercaredicapire….perchéèfintroppocomodosentenziareconlapanciapiena.Tiricorderemocolfumoazzurrognolodellatuacelestina,caroPinocchio,ilburattinobambinonellemanidiDiochehabisognodelgattoelavolpe,dellafataturchinaedelgrilloparlanteperchélasuaoperapossaproseguirecomecidiceva:nonperme,nonperloromapervoi.ChivuoleedhapiaceretrovalaletterachePadreFabrizioinviòallanostracomunitàallinkhttp://www.piedicastello.tn.it/wp-content/uploads/2009/01/natale2008.pdf

E’ morto padre Fabrizio Forti

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COSTRUIRE PONTI, NON INNALZARE MURI «Lavitadioggicidicecheèmoltofacilefissarel’attenzionesuquellochecidivide,suquellochecisepara.Vorrebberofarcicrederechechiudercièilmigliormododiproteggercidaciòche ci fa male. Oggi noi adulti abbiamo bisogno di voi, per insegnarci a convivere nelladiversità,neldialogo,nelcondividere lamulticulturalitànoncomeunaminacciamacomeun’opportunità:abbiateilcoraggiodiinsegnarcicheèpiùfacilecostruireponticheinnalzaremuri»ÈquestounappellochePapaFrancescohafattoquest’annoallemigliaiadigiovaniriunitiaCracoviaperlaXXXIGiornataMondialedellaGioventù,uninvitoa“costruireponti”,anziché“innalzare muri”. Di fronte ad un’affermazione di questo genere è breve il passo che laseparadaunriferimentoalMurodiBerlino,cadutonel1989.Unmurocheperbenventottoanni ha diviso in due non soltanto la Germania, ma in un certo senso il mondo intero.Espressione della più becera incomunicabilità cui si era giunti nel contesto della GuerraFredda,ilMuroèrimastoimpressonellamenteditutti,dichil’havissutoevistoconipropriocchi,maanchedichi,comenoigiovani,nehasoltantosentitoparlaresuilibridiscuola.Lereazioni di chi apprende per la prima volta, sui banchi, quanto accaduto nella Germaniadegli anni ‘60èquasi sempredi sconcertoe indignazione. Io stessa sono sempre rimastamolto colpita dalla costruzione di questa divisione, non solo fisica,ma anche simbolica eideale,traduerealtàormaiincompatibili.Emisonosempreauguratachequalcosadisimilenonsiripetessepiù.Tuttavia,seilPapaadoggisièsentitodifarequestoappelloaifedeli,dipregareaffinchénonsieriganopiùmuri,probabilmenteèperchéancoraoggic’èchinonha“imparatolalezione”.NellafrasedelPonteficesembracheeglivogliaalludereatuttequellesituazioniincuiallacomunicazione si sostituisce l’indifferenza, la chiusura. Penso banalmente ai più svariatipregiudizicheoggiaffioranosullebocchedichicistaattorno:pregiudiziinmeritoarazza,colore della pelle, religione, idee politiche, mentalità. Quando c’è incompatibilità inqualcuno di questi campi (ma non solo) si tende sempre a “innalzare muri”: invece didialogareearricchirsi attraverso lo scambiodiopinioni, ci si chiudenelproprioguscio,o,meglio,siescludel’altrodalproprioraggiod’azione,perevitareognitipodicontrasto.Eamequestosembraproprioun“innalzaremuri”.Nonvogliocaderenell’errorerelativisticodinon porre in discussione l’opinione altrui per non rischiare di ledere la libertà e così ladignitàdichisihadifronte:quellochemisembrailPapavoglia,èchesicerchidiinstaurareundialogo,anchequandoapparentementequestononsembrapotersicreare,echequestodialogonascaanchepercercaredi farcomprendere leproprieragioni,nonpersottostareinermiaquelledeglialtri.Ciòchepiùmicolpisceèilrivolgersi,dapartedelPapa,direttamenteaigiovani:èalorochechiedediinsegnarecomesifacciaacostruireponti.Aquestopuntomisonochiesta,comepuò il Papa pensare che ragazzi, alcuni ancora in età adolescenziale, abbiano più dainsegnare, in materia di dialogo, rispetto agli adulti, che hanno vissuto una vita intera,dedicandosiocercandodidedicarsiprobabilmenteanchealdialogo?ProvandoadarmiunarispostahocapitocheforsePapaFrancescostachiedendoproprioanoiragazzidiinsegnarea“costruireponti”,perilsemplicefattocheilnostroatteggiamentonei confronti di ciò che ci circonda è notevolmente più disincantato. Chi è più audace esenza timori di un bambino di due-tre anni, che non avendo ancora fatto esperienza dei

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pericoli che potrebbero porsi sulla sua strada, è portato a dare confidenza a tutti e aimmischiarsi in situazioni di ogni genere?Allo stessomodonoi giovani siamo forsemenospaventati,perchépiùingenuieignoranti,difronteallediversitàchepotremmoincontrare:tendiamoafidarcidipiùdell’altro,primadiporcidomandesullacorrettezzaomenodellafiducia che stiamodando. Se spesso il pregiudizio nasce dall’ignoranza di ciò che si ha difronte, talvoltaessoè invece il fruttodi una fin troppoampia conoscenza: conoscereallaperfezionechi,ochecosa,sihadifronte,impediscediallentareilfreno.Forseèscorrettodefinirepregiudizievolequestoatteggiamento, forse si trattapiùdidiffidenza.Ecco, credochemoltospessosiaproprioquestaamancareaigiovani,ladiffidenza.Equestamancanzapuòassumereunaspettomoltopositivosesipensaallepossibilità,cheessaoffre,dientrareindialogo,ecostruireunponte,ancheconchivieneconsiderato“pericoloso”dagliadulti.Aquestopunto,però,rimaneancoraapertaunaquestione:incosaconsisteeffettivamentequesto“costruireponti”?Credositrattidellaquestionepiùimportante,eanchediquellapiùdifficiledarisolvere.Aparole sono capaci tutti di instaurare dialoghi con chiunque: nessuno, credo, avrebbeproblemi nel dirsi disposto a cercare di aprirsi di più nei confronti dell’altro, lasciando daparteogni atteggiamentodidiffidenza.Maquando si trattadimetterlo inpraticadiventatuttopiùdifficile.Pensoche“costruireponti” significhinonsolodialogareconchi sihadifronte,maanchepiùsemplicementemettercialserviziodell’altro:ilmodomiglioreperfarcapireall’altrochesièbendispostieapertineisuoiconfrontièandargliincontroeaiutarloanche quando non ci è stato richiesto, dargli lamano anche se abbiamopaura a farlo. Eproprio conquesta immaginedeldarsi lamanovorrei chiuderequesta riflessione. Il Papainfatti,dopoaverpronunciatoleparolechehoriportatoall’inizio,haterminatodicendo:«Costruire ponti: sapete qual è il primo ponte da costruire? Un ponte che possiamorealizzare qui e ora: stringerci la mano, darci la mano. Forza, fatelo adesso, qui, questoponteprimordiale,edatevilamano» Questogestodel“darsilamano”sembrailpuntodipartenzaperlacostruzionediungrandepontecheuniscatutti,unponteumano.È lostessogestochefacciamoanchenoitutte ledomeniche, quando recitiamo il Padre Nostro e ci stringiamo in un unico “abbraccio”comunitario.Difficilmentemiècapitatodipartecipareadaltreeucarestieincuiifedeli,allarecitadiquestapreghiera,unissero le loromani:perquestomotivoèbello sapere che lanostracomunitàègià sullabuonastradaverso la costruzionediquelpontedi cuiparlavaPapa Francesco, e sicuramente d’ora in poi cercherò di tenere sempre più a mentel’importanzadiquestogesto,chepurnellasuapiccolezza,haunaportataimmensa.

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«Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce;

su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse» (Is9,1).

Il segno di quella immensa luce che

squarcia il buio è un bambino avvolto in

fasce, adagiato in una mangiatoia: è

l'umiltà di Dio che assume la nostra

fragilità, è la tenerezza di Dio che ci

guarda con occhi colmi di affetto, che

accetta la nostra miseria, Dio innamorato

della nostra piccolezza.

Un bambino-sole che nasce per rischiarare

l’orizzonte della nostra anima.

Liberamentetrattodall'omeliadiPapaFrancescodel24dicembre2014

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FraBiemminelsuolibro“IlsecondoAnnuncio”evidenzial’importanzadelraccontoinquest’epocadeldigitaleedella relazione tra strumenti elettronici anziché fra lepersone.Equestovuoleessereunpiccoloraccontodiunasemplicestoriafamiliare,di un incontro sostenuto e accompagnato da Dio. Quando si è giovani si portanodentro dei sogni e il nostro, già da quandoeravamo “morosi”, era quello di poteradottare un bambino, scelta dettata all’inizio da un desiderio di maternità epaternitàche,adirdeimedici,nonpotevaessererealizzatonaturalmente.Mapoiilmiracolodell’amoreavvieneenasconoElena,AlessiaeElisa.Trefiglie,unbel impegno, ma nel nostro cuore è rimasto sempre un lumicino acceso che cichiamavaversolastradadell’accoglienza.Quandosinasceepoisidiventauominiedonne non si può restare a guardare come il popolo guardava (Lc 23,25)mentreGesùvenivacondannatoecrocifisso.Avolteanchenoipreferiamostareallafinestraaguardare,indisparte,macomeciricordailnostropapaFrancescoilpopolodiDioèchiamatoallaviadell’amoreconcretocheGesùcihaindicato.Abbiamocosìdecisodiaprireilnostrocuoreall’accoglienzaedopoaveraffrontatol’iterburocratico,dovetutti i membri della famiglia sono stati interpellati, è arrivata l’idoneità perl’adozione.Aquelpuntocisiamochiesticosavolessedireaccogliere;infattiselavitaèundonoiouomononpossopermettermidisceglierelatipologiadeldonostesso,il colore degli occhi, il colore della pelle ecc. Dio ci ha insegnato che ogni vita èpreziosaaisuoiocchieperciòabbiamodatodisponibilitàadaccogliereanchedelledifficoltàsenzaesserepienamenteconscidiquelloacuisaremoandatiincontro.Mabenprestosiamostatimessidifronteadelledomandespecifichechevolevanounarispostaconsapevolenelsuosìonelsuono. A questo punto abbiamo dovutoanalizzareinfamigliailgradodidifficoltàche saremmo riusciti ad accogliere, ciòvolevadireaccettareconcoscienzanellaconsapevolezza che le nostre risorsepotevanoessereingradodisostenereunbambino/aunico/a.DopovarieproposteèarrivataanchequelladiEnricoecosìinun primomomento io e Pietro ci siamorecati a Roma dal Presidente delTribunaledeiMinorichecihaillustratolasituazione del bambino che saremoandati ad accogliere. Dato che in questicasi lasituazioneèascatolachiusa,nonabbiamopotuto conoscerlo.Nonostantela condivisione con le nostre figlie e ilconfrontocon imedici idubbie i timorierano ancora tanti.Ma non a tutto puòesserci risposta e in quelmomento ci sirende conto che è necessario affidarsi a

Un dono speciale

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DioedaLuilasciarsiguidareavendofiducianelSuooperato.Cosìamaggiodel2014abbiamoincontratoper laprimavoltaEnrico,questocucciolodidueanniemezzochecihasubitorubatoilcuore.Quandosiamo ritornatiacasacisiamoresicontoche nel suo piccolo bagaglio che lo accompagnava nessun kit di istruzione erapresente e quindi con grande attenzione e rispetto abbiamo cercato di accogliereEnricorispettandolo,consciche il suofardellodivissutoesofferenzaeragrandeeprimaopoiavrebbedovutouscire. Luièentratonella famigliaagamba tesaehamesso a dura prova il nostro equilibrio ormai consolidato. Il suo problema dilinguaggioall’iniziononcipermettevadicapireappienoqualifosseroisuoibisognieanche i momenti semplici della quotidianità diventavano un problema. Abbiamocercatodi rispettare i suoi tempienel frattempo loabbiamoaiutatoacamminareconnoi, senzapretenderequelloche luinonpotevadarciecosìpianoapianohaimparatoafidarsidinoieadabbandonarsialnostroamore.E tu Signore in questo cammino non ci hai mai lasciato soli, ci sei sempre statoaccantonellescelte,cihaiaiutatoarialzarcineimomentididifficoltàchenonsonostati pochi. Accogliere un individuo significa aprire il cuore ed accettare che lapersonachesihadifrontepossaesserediversadate;Enrico,seppurpiccolo,dentrodiséhaportatoilsuovissuto,ilsuomododiapprocciarsiallavitaeallepersonechelo circondano. Non è stato facile per noi attendere con pazienza i suoi tempi,accettareisuoimodiirruentieindicarealuilastradamiglioreperandareincontroall’altro.Enricononvolevaessereabbracciatoo toccatodanessuno.Solodopounannodipazienteattesacièvenutoincontroesièlasciatoandare,sièaffidatoanoi.Chebeltermine questo affidare, a volte anche noi tutti dovremmo affidarci a Dio conserenitàcomeunbambinosiaffidaallamamma;dobbiamoessereconscicheLuicisaguidareversoilgiustocamminoeciaiutaarialzarcinelmomentodelladifficoltà,cièvicinoecondivideconnoilegioieeidoloriesoprattuttociaiutaavederecongliocchidelcuoreesoloinquestomodotuttinoipossiamofareunpassoversol’altro.Ti ringraziamo Signore per averci donato Enrico e confidiamo che tu loaccompagnerainell’incontroconTe,esaraiperluiamicofedele.

Domenica18Dicembre:FESTADEGLIANNIVERSARIDIMATRIMONIO

Cadendoquest’annoilNatalediDomenica–edessendoquestal’ultimadel2016–abbiamo pensato di anticipare a quella precedente, cioè al 18 Dicembre, laCelebrazione dei particolariAnniversaridiMatrimonio:10°-20°-25°-30°-35°-40° - 45° - 50° - 55°... Le coppie che hanno festeggiato nel corso di quest’annoqualcuno di questi “traguardi” sono invitate alla S.Messa delle 10.00 che saràcelebratasoprattuttoperloro.E’indispensabile,tuttavia,chedianoconfermadellaloro partecipazione entro Venerdì 16: possono farlo direttamente presso glianimatoridiZonaotelefonandoinParrocchia(orepasti-tel.0461-235625).

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Tempi duri per le anime gentili: circondati da gente che pratica principi comel’arroganza, la forza, l’egoismo,cheostentaviolenzaverbaleemodiprevaricatori, ipropositidicolorochevorrebberoattenersialle“buonemaniere”sonomessiaduraprovaespessovanificati.

È un dato di fatto che siamo diventati un popolo di cafoni, basta fermarsi ad unqualsiasisemaforoperrenderseneconto:sealverdeunononèprontoascattare,subito arrivaunbel colpodi clacson che il sollecitatonongradiràed inunattimoeccoprontaunabellarissaconparolacce,gestaccietalvoltainseguimenti.

Oramai la “creanza” latita ovunque, anche dove per status e senso civico nondovrebbe proprio mancare. Pensiamo ad un qualsiasi dibattito politico o ad unconfronto televisivo: nessuna capacità di dialogo costruttivo, nessun rispetto deitempidirisposta,cisiparlaaddosso,unosopralavocedell’altro,maiunaccennodiautocritica né un briciolo di pudore, completamente egocentrati, autoriferiti.Situazione ancora peggiore si trova nei social media che hanno ormai sdoganatol’insulto liberoeselvaggioperconsentiredi sfogare,magari in incognito (anchesedifficilmenteilwebconsenteunrealeanonimato),rabbie,invidie,frustrazionicontrotuttoetutti.

Parolecome“Grazie,Perfavore,Permesso,Scusa,Posso?”vannoscomparendodalnostrolessicofamiliareesociale.

Dallacoppiaallafamiglia,daimezzipubbliciallastrada,dagliufficiaisupermercati,sferaprivataopubblicafinoalladiffusionemondialedelweb,nelviverequotidianolagentilezzaèsempremeno.

Èindubitabilechelaperdurantecrisieconomica,conlepreoccupazionidelpresentee le incognite per il futuro, il divario fra classi sociali con il malanimo che neconsegue, la crescente diffidenza verso lo straniero e l’altro in generale, sianocaratteristiche di questo periodo storico: il tutto condito con una dilaganteignoranza.Eccocosìunapotentespintaallaprogressivainvoluzione,allachiusurasusé stessi, e la gentilezza,moto che invece apre al prossimo, nonpuò che farne lespese.

Ad esempio nei rapporti di vicinato: raramente cordiali, spesso freddi, talvoltarissosi. Soprattutto nei palazzi conmolti appartamenti si vive porta a porta senzascambiare neppure un saluto, ignorandosi. Ci si impegna (anche se spesso solo aparole)susolidarietà,immigrazione,accoglienzamabenpochipossonoconsiderarecomeamico,oanchesolocomebuonconoscente,chiabitanellostessopalazzo.Equesto,oltreallosprecodicaloreumano,faperdereanchelavantaggiosapossibilitàdicondivideretempo,cose,piccoliservizi.

Gentilezza, eclissi e riscossa Permesso, grazie, scusa, ecco le parole della convivenza. (Papa Francesco)

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Perchéèoramaidimostratochelagentilezzaconviene:miglioral’umore,aiutaafarecarriera,smontal’aggressivitàesuscitaautenticitàedempatiaedèpositivaperfinoperlasalute.Invirtùdell’utilitàdellebuonemaniere,simoltiplicanosultemalibri,corsi,sitiwebedèstataperfinoistituitalagiornatadellagentilezza,il13novembre.

Poche semplici regole: ascoltare il prossimo e riflettere su quanto ci viene detto,offrire (e non imporre!) i propri punti di vista, praticare il rispetto nei confrontidell’ambienteedellepersone.

Ma la gentilezza è ben più di un modo di fare: vuol dire uscire da se stessi,dall'individualismo e aprire la mente al resto del mondo, accogliere persone,pensieri, differenze. Fa sentire bene, con il cuore a posto. E anche chi ricevegentilezza sarà piacevolmente stupito e rasserenato perché la gentilezza ècontagiosa e aiuta a vivere meglio. E infine, con tutti i vantaggi che porta, lagentilezzaèanchegratis.

Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Siigentile.Sempre.

Immaginetrattadalwebprivadiriferimentidicopyrightepertantoconsideratadipubblicodominio

Messaggio per i genitori di bambini in età compresa tra 0 e 6 anni.

Le famiglie con figli inetà0-6anni, sono invitate il 6gennaioadore15,00perunbrevemomentodipreghieraediconvivialità.Anchelefamigliechehannofiglipiùgrandimachesentonolavogliadiparteciparesonolebenvenute.

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Banco Alimentare (Povertà crescente)Durante questo anno dellaMisericordia, tanto voluto da Papa Francesco, noi delgruppo MISSIONARIO/CARITAS ci siamo impegnate a riflettere per capire cosasignifichiperognunadinoi“esseremissionari”.Abbiamo approfondito l’importanza della preghiera, soprattutto quella gratuita edisinteressata,l’importanzadicontinuareasostenereeconomicamentePadreSergioePadreFabionellelorocomunitàmalacosapiùimportanteeurgentesecondonoièquelladiimparareadallargarelosguardoesoprattuttoilcuoresullepersoneanoivicinechevivonosituazionidisolitudine,diintegrazione,sofferenzaeprecarietà.Purtroppo la crisi economica e l’aumento dell’immigrazione, che sembrano nonfiniremai,hannofattosìcheilcerchiodellapovertà,anchenellanostracomunità,siallarghisemprepiù.Da treanni, sostenutidalBANCOALIMENTARE (un’associazionesenza finidi lucro,chesiproponedicontribuireallasoluzionedeiproblemidellafame)aiutiamoalcunefamigliechecivengonosegnalatedall’assistentesociale,dalparroccoodapersonedellazona,conunpaccoviverichevieneconsegnatounavoltaalmese.Ad oggi aiutiamo venticinque famiglie, straniere e italiane, per un totale di circaottantapersonetraadultiebambini.E’questaun’occasioneperconoscerciedascoltarci.Notiamoinfattichedopoalcuni incontri, lepersonecomincianoadaprirsieafarcipartecipideilorobisogni.Sicuramente il nostro piccolo aiuto non risolve i loro problemi ma è semprecomunqueuniniziodiaccoglienzaeintegrazionee,perconcludereconleparolediPapa Francesco “La chiamata allamisericordia non lasci nessuno indifferente” ciauguriamochequestoannodellaMisericordiaappenaterminatononsiatrascorsoinvanomarisvegliinognunadinoilavogliadipassaredalleparoleaifatti.Questoèl’invitochelanciamoatuttigliaderentialFondoComuneMissionarioeaquantivorrannoseguirciinquestocammino.

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Eracomesestessiguardandounquadrod'altri tempidiquellichesussurranoalcuoresentimentidip a c e . L ' i mm a g i n e d i u npaesaggio,manon statico, bensìin movimento. Uno spettacolounicochepochiebberolafortunadivederelà,dopoilpontediSanGiorgio, sulla riva destra delfiume dove l'aria, incanalandosinella stretta che il Doss Trentocrea, diventa frizzante, là dovel'acqua scorre lenta nel lettodell'Adige e leggera la nebbiamattutina si dissolve mentredagli alberi cadono lente leultimefoglieecco,davantiaimieiocchi il passo dondolante dellepecore che pian piano spariscenella stretta della via lasciandodietro a loro una distesa dipalline quasi come volesserocreareunacollanadiperle,uniteda un filo di Arianna, utile perritrovar la strada del ritorno traqualchemese.Unpo'piùavantidovelastradasiallarga e un dolce breve declivioconduceallapiazzadell'abbazialenotail'uomocheattendevailsuogregge.Lovidiusciredaquell'uscioescenderelescalescalinodoposcalino,meditabondo,unpastorediverso,dibenaltroaspettosiad'abito che d'umore, un po’ serio un po’ faceto, ma soprattutto ad altro ruoloincaricato.S'incamminavaversoilsagratosoffermandosiognitantoarimirargliulivisecolari e rimuginando pensieri quando, incrociandomi sul soglio della chiesa, lanostraChiesa,alzò losguardoemidisse:“ciaocomeva?” Intirizzito,nonostante ilcaldomaglionedilanacheindossavoconvocetremolanterisposi:

PECORE E PASTORE

“Beeeh beeene”S.APOLLINARE - PIEDICASTELLO: notiziario della Parrocchia di Sant’Apollinare - Trento - Dicembre 2016

Comitato di redazione: don Piero Rattin, Franca Franceschini, Gianfranco Bernardinatti, Giovanni Plotegher, Giuliana Bassi, Eva Gasperetti

Redazione: 38122 TRENTO - Piazzetta Sant’Apollinare, 3 tel. e fax 0461/235625

e-mail: [email protected] - sito internet: http://www.santapollinare.tn.it

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http:/www.santapollinare.tn.it

Preparazione al NATALE e FESTIVITA’ NATALIZIE La Riconciliazione (Confessioni)

Domenica18Dicembre–4°diAvvento10.00:S.MessaParrocchiale18.00:NovenadiNatale(SalonesanBenedetto)Lunedì1915.00:S.MessaeNovenadiNatale(SalonesanBenedetto)Martedì2020.15:S.MessaeNovenadiNatale(SalonesanBenedetto)Mercoledì21–Giovedì22–Venerdì2315.00:S.MessaeNovenadiNatale(SalonesanBenedetto)

TutteleCelebrazioniFestivedelTempodiNatalesiterrannoinchiesaSabato24ore15.00:S.MessaFestivadellaVigiliadiNatale(perFamiglieconbambinipiccolieAnziani)ore22.00-VegliadiPreghierainpreparazioneallaMESSADELLANOTTEDINATALE(22.30)Domenica25:NATALEDELSIGNOREore10.00:S.MESSAore18.00:VESPRIDELNATALEconilsalutodicongratulazioneaMaria,MadrediDioLunedì26–FestadiS.Stefanoore10.00:S.MessaSabato31ore18.00:S.MessaeTeDeumdiringraziamentoperlafined’annoDomenica1GENNAIO2017:S.MariamadrediDioeGiornataMondialedellaPaceore10.00:S.MESSAPARROCCHIALEGiovedì5ore18.00:S.MessaPrefestivadell’EpifaniaVenerdì6EPIFANIADELSIGNOREore10.00:S.MESSAPARROCCHIALE.Distribuzionedell’incensobenedettoore 15.00: Celebrazione per le famiglie giovani e benedizione dei bambini piccoli. Domenica 8: Festa del Battesimo di Gesù Alla S.Messa delle 10.00: Celebrazione Battesimale

Giovedì22:dalle16.00alle18.00pertutti.Venerdì23:dalle16.00alle17.00pertutti.alle17.30riconciliazionedeiBambiniedeiRagazzi.Sabato24:dalle16.00alle19.00pertutti.

IlParrocofaràvisitaaiMalatinellemattinatedellaNovena(19-23)oinquelledell’Ottava(27-30)