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    CICERONELe orazioni - Le opere politiche Le opere retoriche Le opere filosofiche (Liberamente trattoda G. Garbarino, Letteratura latina ed. Paravia)

    Le orazioni

    Anche Cicerone - come avevano i! fatto randi oratori reci "uali #emostene e $socrate e, a

    %oma, Catone ed altri uomini politici - cur& personalmente la pubblicazione (cio' lariproduzione in pi copie e la diffusione) di molte sue orazioni, spesso rielaborandole edampliandole rispetto ai discorsi effettivamente pronunciati.

    Gli scopi perseuiti con la pubblicazione erano molteplici propaanda politica, difesa delproprio operato di fronte alle critiche e ali attacchi deli avversari, desiderio di ottenere loriapresso i contemporanei e presso i posteri desiderio che Cicerone ebbe sempre vivissimo e checostitu* uno dei principali moventi delle sue azioni in oni circostanza.

    Le orazioni conservate per intero (di molte altre abbiamo frammenti) sono +.%icorderemo le pi celebri, che sono anche le pi importanti e sinificative, distinuendo tra"uelle iudiziarie (pronunciate in tribunale) e "uelle deliberative (pronunciate in senato o

    davanti allassemblea popolare).

    razioni iudiziarie

    Verrinae(sott. orationes), cio' / discorsi contro 0erre 1, del 23 a. C. sono sette orazioni (dicui solo le prime due effettivamente pronunciate) per il processo de repetundis (4perconcussione) intentato dai 5iciliani contro Gaio 0erre, overnatore in 5icilia dal 26 al 27.$l corpus delle 0errine comprende7) la divinatio in Caecilium, con cui Cicerone chiede il diritto di sostenere laccusa per conto dei5iciliani, contrapponendosi a un certo Cecilio, che aveva reclamato a sua volta "uesto diritto,secondo Cicerone con lintenzione di favorire 0erre (divinatioera il termine tecnico per indicarela scelta dellaccusatore, demandata a una commissione di senatori)8 razie a "uesto discorso

    Cicerone pot9 assumere laccusa e ottenne 773 iorni di tempo per fare indaini e raccoliereprove8:) lactio prima in Verrem ' la re"uisitoria tenuta nel primo dibattito iudiziario. 5enzaaspettare la seconda fase del dibattito, prevista circa un mese dopo, 0erre, schiacciatodallevidenza delle accuse, partii in volontario esilio86) Actio secunda, costituita da cin"ue orazioni che Cicerone non tenne, ma che compose epubblic& utilizzando labbondantissimo materiale raccolto durante le indaini. ;uesti cin"uediscorsi hanno per aromento 7) i misfatti di 0erre nella fase della sua carriera antecedente ilovernatorato siciliano8:) li innumerevoli soprusi, ruberie, delitti compiuti da 0erre in 5icilia86) le illealit! e le anherie commesse. nella esazione e re"uisizione delle ranalie8 ? un testo importante perlanalisi, che Cicerone vi conduce, della situazione politica interna di %oma in "ueli anni

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    convulsi eli sostiene la tesi (apparentemente contraddittoria rispetto alle sue posizionilealitarie) che il ricorso a mezzi illeali si ' reso necessario proprio per la difesa delleistituzioni, ravemente minacciate dai prorammi eversivi dei /popolari18 lancia inoltre unappello per il consensus omnium bonorum,cio' per unalleanza di tutti i cittadini moderati, chemiri alla salvauardia deli interessi comuni. 5estio fu assolto.

    - Pro Caelio in "uesto discorso, del += a. C., Cicerone difende il iovane @arco Celio %ufo,affidato dalla familia alla protezione dellillustre oratore che lo stava avviando ad una brillantecarriera politica. Celio era accusato, fra laltro, di aver rubato dei ioielli a una sua e-amante,Clodia, sorella di Clodio (con oni probabilit! la Lesbia di Catullo), e di aver tentato d* farlaavvelenare. Cicerone sfoa il suo odio contro Clodio attaccando violentemente la sorella,presentata come una donna corrotta e dissoluta. Celio fu assolto.

    - Pro Milone ' lorazione in difesa di @ilone per il processo de vi, del +: a. C., per la morte diClodio, che Cicerone non pot9 tenere a causa delle circostanze avverse. Gli antichi laconsideravano la pi bella tra tutte le orazioni di Cicerone (si tramanda che @ilone, in esilio,dopo averla letta, abbia commentato /5e il mio avvocato avesse tenuto davvero "uestaarrina, io adesso non starei "ui a maniar trilie a @arsilia1).

    Cicerone vi sostiene maistralmente la tesi della leittima dBfesa8 dimostra inoltre lassenza dipremeditazione da parte di @ilone, confermata dalla mancanza di un movente plausibile8afferma che in oni caso Clodio ha trovato la iusta punizione dei suoi innumerevoli delitti eche la sua morte ' stata provvidenziale per %oma8 e conclude con una commoventeperorazione, la pi luna e la pi bella (secondo i retori antichi) fra tutte "uelle ciceroniane.

    razioni deliberative

    - Pro lege Manilia de imperio Gnaei Pompei ' la prima orazione deliberativa tenuta daCicerone nel == a.C., "uando era pretore, davanti al popolo, a favore d* una lee (propostadal tribuno @anilio) che assenava a Pompeo poteri straordinari per la uerra contro @itridate

    in riente (dove Pompeo stava conludendo la sua spedizione vittoriosa contro i pirati).Ciecerone insiste sulla ravit! eccezionale della uerra, che impone - eli dice - misureeccezionali, ed inserisce, nella parte centrale del discorso, un randioso eloio di Pompeo, cheha dimostrato ampiamente (afferma loratore) di possedere in sommo rado tutte le "ualit!necessarie ad un summus imperator. La proposta di @anilio fu approvata allunanimit!.

    - De lege agraria sono tre orazioni, pronunciate nel =6 a. C. da Cicerone console (la prima $nsenato, le altre due davanti al popolo) contro una proposta di riforma araria presentata la untribuno della plebe. Lapprovazione della lee araria avrebbe ravemente danneiato iproprietari di latifondi, a cui sarebbero stati tolti i terreni di propriet! dello 5tato (aerpublicus) che da tempo avevano occupato, Cicerone si schiera decisamente dalla parte deliottimati1 contro i /popolari1 (per i "uali le lei ararie erano un vero e proprio cavallo dibattalia fin dai tempi dei Gracchi), insistendo molto abilmente soprattutto suli aspettianticostituzionali della proposta La lee fu ritirata (sar! poi Giulio Cesare, "uattro anni pitardi, ad imporre una riforma araria).

    - Catilinariae(sott. orationes) sono "uattro discorsi pronunciati nei iorni drammatici dellascoperta e della repressione della coniura di Catilina, fra il novembre e il dicembre del =6. Laprima e la "uarta furono tenute dal console in senato, la seconda e la terza davanti al popolo8tutte furono rielaborate successivamente e pubblicate dallautore nel =3 a. C. 5onoindubbiamente fra le prove miliori delloratoria ciceroniana8 i pi efficaci strumenti retorici e ipi consurnati procedimenti stilistici sono finalizzati al coinvolimento emotivo delluditorio, conun viore e una veemenza veramente trascinanti.

    - De provinciis consularibus ' unorazione tenuta in senato nel += a.C. a lavore della proroa

    (contraria alle lei vienti) dellimperium di Cesare nelle Gallie. Cicerone sente il bisono diiustificare "uello che i senatori avversi a Cesare e i populares consideravano (non a torto) un

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    voltafaccia, ed afferma che a preoccupazione per i superiori interessi dello 5tato, a cui Cesaresta provvedendo con la sua impresa randiosa, deve passar sopra ad oni altra considerazione.

    - Philippicae(sott. orationes) sono 7< discorsi, che Cicerone pronunci& fra 7

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    $l De oratore, in tre libri, fu composto nel ++ a.C. ed ' un dialoo (il primo scritto daCicerone) di tipo platonico-aristotelico unopera cio' in cui lautore affida il compito di trattarelaromento a vari interlocutori, inseniti in una cornice drammatica, ossia presentati in unoscenario fittizio, ma storicamente definito.;uesta impostazione - che lautore adotter! in molte altre opere, di aromento politico e

    filosofico - li permette di sostituire ad un?esposizione continua, di tipo trattatistico, undibattito vario e animato in cui si fronteiano tesi diverse, sostenute con nobile elo"uenza daautorevoli personai.Hel 7 libro Crasso espone e sviluppa ampiamente la tesi di fondo dellopera, enunciata daCicerone stesso (di cui Grasso ' il portavoce) fin dalla prefazione nessuno potr! esserericonosciuto un oratore perfetto se non avr! ac"uisito una conoscenza approfondita di tutti liaromenti pi importanti e di tutte le discipline. (7,:3)Cicerone prende posizione contro la concezione tecnicistica di "uei retori reci che pretendonodi formare il perfetto oratore solo per mezzo di reole e di esercizi, ma anche contro "uella dichi, come Antonio, ritiene che siano sufficienti le doti naturali (inenium) e lesperienza. >liafferma per bocca di Crasso l?ideale, che eli stesso si prefieva dincarnare, di un oratoreimpenato a fondo nella Jita pubblica (Doratore a %oma, come abbiamo detto pi volte, '

    anche e soprattutto un uomo politico) ma fornito al tempo stesso di una ricchissima cultura cheli consenta di parlare con competenza ed efficacia su "ualsiasi aromento in sostanzaCicerone riprende "ui e rielabora in senso romano lideale isocrateo delloratoria come scienzache rivendica a se stessa luniversalit! del sapere.Hel : libro si passa alla trattazione delle /parti1 della retorica. Antonio parla della inventio(laricerca deli aromenti da svolere), delladispositio(lordine secondo cui li aromenti devonoessere disposti nel discorsi) e della memoria(le tecniche per memorizzare ci& che si devedire). La parte relativa all?inventio contiene un interessante ecursus detto de ridiculis, sulcomico e sui suoi meccanismi, inserito a proposito delle reazioni psicoloiche che loratore devesaper suscitare nel pubblico per conciliarsene il favore.Hel 6 libro la trattazione ' di nuovo affidata a Crasso, che svole i precetti relativi alla elocutio,cio' allo stile. >li tratta ampiamente dellornatus, ossia dellelaborazione artistica del

    materiale linuistico, da attuare con un accorto uso delle fiure retoriche, che venonopresentate ed esemplificate in unampia e particolareiata esposizione.

    $ capitoli finali sono dedicati alla "uinta ed ultima /parte1 della retorica, lactio, cio' il modo incui loratore deve porere il discorso (dizione, tono della voce, esti),

    $l #e oratore ' forse, fra tutti i dialohi di Cicerone, "uello scritto con maior cura formalelautore ha voluto dare, anche sotto "uesto aspetto, un esempio della rande elo"uenza che 'loetto della sua trattazione. Per "uesti suoi prei artistici lopera ' stata studiata e utilizzataper secoli come il modello per eccellenza dello stile ciceroniano, e dun"ue - poich9 alla prosa diCicerone si attribuiva unesemplarit! assoluta - di perfetto stile latino.

    Hove anni dopo, sotto la dittatura di Cesare, Cicerone riprese li aromenti del #e oratore inaltre due opere, il Brutuse lrator, composte nel

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    $l De re publica(/Lo 5tato1), dialoo in sei libri, si presenta ispirato fin dal titolo al randeprecedente di Platone, lopera in dieci libri chiamata correntemente / La repubblica 1.Cicerone, tuttavia, conil pramatismo che lo contraddistinue, non si propone di delineare, come aveva fatto ilfilosofo reco, la forma perfetta di uno 5tato ideale, bens* di affrontare i problem* politico-istituzionali concretamente e storicamente, mettendosi da un punto di vista specificamente

    romano.Lopera si ' conservata solo in parte. %estano i primi due libri, con lacune, e frammenti delialtri tre8 ci ' inoltre pervenuta per intero la parte finale del 0$ libro, cio' la chiusa dellopera,detta 5omnium 5cipionis, tramandata separatamente per linteresse che suscit& nella tardaantichit! e nel @edioevo. (Platone realizza uno stato ideale, Cicerone idealizza uno stato reale).

    Protaonista del dialoo ' Publio Cornelio 5cipione >milianoHel $ libro 5cipione d! la sua definizione dello5tato (res publica) esso ' /cosa del popolo18 edil popolo viene definito / lareazione di un ruppo di persone unite d! un accordo suireciproci diritti (iuris consensus) e da interessi comuni (utilitatis communio)1.Presenta poi e discute le tre forme di oJerno monarchia, aristocrazia, democrazia, e le lororispettive deenerazioni tirannide, oliarchia, demaoia. #opo aver affermato il primato della

    monarchia sulle altre forme costituzionali / semplici 1, 5cipione sostiene che la costituzionemiliore di tutte ' "uella /mista1 essa assomma i vantai ed evita i difetti delle altre treforme semplici, assicurando "uel perfetto e"uilibrio di poteri che arantisce la stabilit! dello5tato. >sempio eccellente di tale forma mista ' la costituzione romana, in cui il poteremonarchico ' rappresentato dai consoli, "uello aristocratico dal senato, "uello democratico dalpopolo.Hel $$ libro sono delineati loriine e li sviluppi dello 5tato romano, da %omolo ai tempi recenti,con particolare attenzione alle riforme che ridussero proressivamente il potere del senato,cio' dellaristocrazia, a favore del popolo.$l $$$ libro (molto lacunoso) trattava della virt politica per eccellenza, la iustizia. ;uasiinteramente perduti sono il libro $0, dedicato alla formazione dei buon cittadinno, e il 0, in cuiera delineata la fiura del overnante perfetto.

    #el 0$ libro si conserva solo il finale, ossia il 5omnium 5cipionis. 5cipione >miliano vi raccontaun sono in cui li era apparso l?avo adottivo, 5cipione l?Africano8 "uesti, dopo averli predettole future imprese loriose e la morte prematura, li aveva mostrato lo spettacolo randiosodelle sfere celesti, rivelandoli che limmortalit! e una dimora in cielo, nella 0ia Lattea, sono ilpremio riservato dali d'i alle anime dei randi uomini politici, benefattori della patria.

    Laltro trattato di politica, composto nel +:-+7 e intitolato De legibus(/ Le lei1), dovevaessere un complemento del #e republica (anche in "uesto lo scrittore latino seu* lesempio diPlatone, che dopo /Lo 5tato1 aveva scritto /Le lei1). 5i conservano tre libri, ma loperadoveva essere pi ampia8 forse rimase incompiuta.

    Gli interlocutori del dialoo sono Cicerone stesso, suo fratello ;uinto e larnico Attico. 0enonoillustrate loriine naturale del diritto e le sue forme8 si passa poi allesame e al commento dinumerosissime lei romane, per cui lopera viene ad essere m vero e proprio trattato di storiadelle istituzioni e del diritto pubblico, civile e reliioso, di %oma.

    Al De republicae al De !egibussi affiancher! pi tardi il De officiis, trattato filosofico con fortiimplicazioni politiche. ;ueste tre opere, pur molto diverse nella struttura e neli aromenti,sono accomunate dallintento dellautore di utilizzare li strumenti concettuali offerti dallafilosofia reca per sostenere e difendere strenuamente le istituzioni della res publicaoliarchica, contro le spinte, ormai inarrestabili, di "uella /rivoluzione romana1 che avrebbeportato, di li a poco, allinstaurazione del reime imperiale.

    Le opere filosoficheIra le tantissime opere filosofiche di Cicerone basti ricordare l?ultima e la pi sinificativa, il De

    officiis,in cui si affronta il problema dell?utile, dell?onestoe dell?apparente contrasto fra l?utilee l?onesto e il De finibus bonorum et malorum "# termini estremi del bene e del male$ incui tratta la "uestione centrale su cui le scuole di pensiero ellenistiche avevano impostato le

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    loro dottrine morali "uale sia lo scopo supremo della vita (reco telos, reso in latino con finis)che costituisce per l?uomo il sommo bene, capace di assicurarli la felicit!.

    Le opere filosofiche di Cicerone occupano un posto di rande rilievo nella storia della culturaperch9 consentono di ricostruire il pensiero di numerosissimi filosofi reci i cui testi oriinalisono andati perduti. Cicerone seue infatti nella maior parte dei casi il metodo /

    dossografico 1, procede cio' alla discussione dei problemi mediante una rassena dellediverse opinioni (reco d%&ai) espresse al riuardo dai filosofi precedenti.;uesto modo di procedere non risponde soltanto a unesienza divulativa, cio'all?intento difar conoscere ai %omani le dottrine e le posizionB delle varie scuole, ma si spiea anche conlambizione di operare una sintesi critica dei risultati a cui il pensiero reco era pervenutoattraverso secoli di dibattiti e di approfondimenti.#i "ui scaturisce leclettismo che caratterizza Cicerone filosofo eli accolie e fa proprie, divolta in volta, le posizioni che li appaiono pi valide e convincenti, senza aderirepreiudizialmente a ununica dottrina, bens* assumendo nei confronti di tutte un atteiamentodisponibile ed aperto, ma anche indipendente e critico. Le scuole che riscuotono il suo favoresono "uella accademica in campo noseoloico ed etico-teorico (#e finibus), "uella stoica nelcampo della morale pratica (Iusculanae disputationes e #e officiis).

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