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La cultura e la lingua italiana sono parti integranti del panorama storico e intellettuale della Turchia e di Istanbul, ormai da secoli. Diffusa attraverso il volgare dei mercanti e degli uomini d'affari genovesi e veneziani nel medioevo, la lingua italiana in Turchia ha vissuto un'evoluzione parallela a quella in Europa occidentale e sul territorio nazionale. Da una delle koinè medievali preminenti tra le comunità economiche e mercantili, seppur nelle sue molteplici varietà locali che hanno lasciato molte tracce nella lingua turca, si è trasformata in un idioma sempre più strutturato e uniforme, meno diffuso per l'affermarsi di altre lingue veicolari nell'evoluzione della storia europea, ma comunque portatore di un'identità culturale ricca e attraente. Oggi la lingua italiana in Turchia rappresenta una sintesi dinamica tra un radicamento secolare, di cui il sistema scolastico italiano fondato nel XIX secolo è testimone, e un potente strumento di relazioni politiche, economiche e culturali in continua crescita. I cittadini turchi si accostano a essa perché è la lingua di più di 900 imprese italiane presenti nel Paese e del quarto partner commerciale della Turchia; ed è la chiave di accesso a una delle culture più ricche in Europa, sentita dai turchi particolarmente vicina. Il merito di questo studio di grande valore condotto dal prof. Giovanni Amadori e dal dott. Daniele Campari, e presentato nel corso della prima “Giornata della Scuola Italiana” organizzata a Istanbul su iniziativa del Consolato Generale, consiste nell'offrirci un quadro approfondito dell'insegnamento della lingua italiana in Turchia oggi e di costituire un prezioso strumento per la riflessione sul suo futuro. Una riflessione che dovrà, nel solco della “Giornata della Scuola Italiana”, coinvolgere le istituzioni, le scuole e il mondo della cultura e dell'economia turca legati all'Italia. Gianluca Alberini Console Generale d’Italia a Istanbul

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La cultura e la lingua italiana sono parti integranti del panorama storico e intellettuale della Turchia e di Istanbul, ormai da secoli.

Diffusa attraverso il volgare dei mercanti e degli uomini d'affari genovesi e veneziani nel medioevo, la lingua italiana in Turchia ha vissuto un'evoluzione parallela a quella in Europa occidentale e sul territorio nazionale. Da una delle koinè medievali preminenti tra le comunità economiche e mercantili, seppur nelle sue molteplici varietà locali che hanno lasciato molte tracce nella lingua turca, si è trasformata in un idioma sempre più strutturato e uniforme, meno diffuso per l'affermarsi di altre lingue veicolari nell'evoluzione della storia europea, ma comunque portatore di un'identità culturale ricca e attraente.

Oggi la lingua italiana in Turchia rappresenta una sintesi dinamica tra un radicamento secolare, di cui il sistema scolastico italiano fondato nel XIX secolo è testimone, e un potente strumento di relazioni politiche, economiche e culturali in continua crescita.

I cittadini turchi si accostano a essa perché è la lingua di più di 900 imprese italiane presenti nel Paese e del quarto partner commerciale della Turchia; ed è la chiave di accesso a una delle culture più ricche in Europa, sentita dai turchi particolarmente vicina.

Il merito di questo studio di grande valore condotto dal prof. Giovanni Amadori e dal dott. Daniele Campari, e presentato nel corso della prima “Giornata della Scuola Italiana” organizzata a Istanbul su iniziativa del Consolato Generale, consiste nell'offrirci un quadro approfondito dell'insegnamento della lingua italiana in Turchia oggi e di costituire un prezioso strumento per la riflessione sul suo futuro. Una riflessione che dovrà, nel solco della “Giornata della Scuola Italiana”, coinvolgere le istituzioni, le scuole e il mondo della cultura e dell'economia turca legati all'Italia.

Gianluca Alberini

Console Generale d’Italia a Istanbul

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Giovanni Amadori Daniele Campari

L’ITALIANO IN TURCHIA

Rilevazioni statistiche

sull’insegnamento della lingua italiana

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INDICE

INTRODUZIONE ............................................................................ 9 TEMA, OBIETTIVI E METODOLOGIA DELLA RICERCA ...................... 9 RINGRAZIAMENTI ......................................................................... 12

CENNI STORICI ........................................................................... 13 IL QUESTIONARIO ..................................................................... 16 L’OFFERTA FORMATIVA ......................................................... 21

GLI ISTITUTI ITALIANI DI CULTURA E I CENTRI CULTURALI ........ 21 LE SCUOLE DELL’INFANZIA, LE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI PRIMO GRADO ........................................................................... 22 LE SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO .............................. 25 LE UNIVERSITÀ ............................................................................. 27 UNA VISIONE D’INSIEME ............................................................... 31

GLI STUDENTI ............................................................................. 37 IL DATO DEGLI ULTIMI VENT’ANNI ............................................... 37 L’ANNO SCOLASTICO 2010/2011 ................................................. 39

I RAPPORTI CON L’ITALIA ...................................................... 45 MOBILITÀ INTERNAZIONALE: 2004 - 2010 ................................... 45 MOBILITÀ INTERNAZIONALE: 2011 – 2012 ................................... 48 LE CERTIFICAZIONI ....................................................................... 49

CONSIDERAZIONI FINALI ....................................................... 51 CONCLUSIONI .............................................................................. 57

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L’italiano in Turchia

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INTRODUZIONE

TEMA, OBIETTIVI E METODOLOGIA DELLA RICERCA

Il tema di questo lavoro di ricerca è lo stato dell’insegnamento della lingua italiana in Turchia, sia da un punto di vista diacronico – argomento al quale abbiamo dedicato poche righe di introduzione storica – sia, e soprattutto, da un punto di vista sincronico. Le principali domande che ci siamo posti sono state: quali sono gli istituti che prevedono l’insegnamento della lingua italiana? Qual è la loro distribuzione geografica sul territorio turco? A quale livello di scolarizzazione è previsto tale insegnamento? Quanti sono gli studenti che, a vario titolo, seguono corsi d’italiano? Quale tipologia di corsi vengono offerti?

Due sono i principali obiettivi che ci hanno spinto a cimentarci in questa ricerca. Innanzitutto l’importanza, a nostro avviso, di costruire una banca dati degli istituti che propongono l’insegnamento della lingua italiana. Questa banca dati dovrebbe servire – è la nostra speranza – a coordinare le attività tra i vari istituti. A tal proposito, crediamo sia necessario citare un esempio illuminante: il Console Italiano di Istanbul si è fatto promotore, dal mese di giugno 2011, di un tavolo di lavoro al quale partecipano l’Istituto di Cultura di Istanbul, il Liceo IMI, il Liceo Galileo Galilei, l’Istituto Scolastico Evrim, la Scuola Marco Polo e il Dipartimento di Lingua Italiana dell’Università di Istanbul con lo scopo di monitorare la situazione dell’insegnamento della lingua italiana e, ove possibile, condividere progetti ed eventi a essa correlati. Siamo convinti che sia necessario promuovere un tavolo di lavoro allargato, coinvolgendo il maggior numero possibile di istituzioni impegnate nella diffusione della lingua e della cultura italiana in Turchia. Sarebbe, infatti, questa la sede ideale per discutere dei vari e annosi problemi che riguardano l’insegnamento dell’italiano, fra gli altri: le certificazioni e le tecniche di valutazione, il materiale didattico e i libri di testo e il riconoscimento, da parte del Ministero dell’Educazione turco, dei titoli rilasciati da università italiane che abilitano all’insegnamento.

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Introduzione

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Il secondo obiettivo – direttamente collegato al primo – è di dare maggior visibilità all’offerta didattica della lingua italiana in Turchia. Oggi tutte le ipotesi economiche più accreditate prevedono che l’Europa, in uno scenario sempre più globalizzato, difficilmente potrà essere competitiva nel settore industriale nei prossimi anni e che l’unico mercato nel quale avrà ancora possibilità di essere vincente è quello della formazione professionale. Nello stesso tempo molti osservatori rilevano le gravi mancanze del sistema scolastico e universitario italiano nel campo dell’internazionalizzazione dell’offerta formativa e l’urgenza di un repentino cambiamento di rotta. Eppure i dati concernenti lo studio dell’italiano nel mondo sono incoraggianti e in continua crescita. A tal proposito Massimo Vedovelli, rettore dell’Università per Stranieri di Siena, scrive: “Negli ultimi anni è cresciuto a dismisura il numero delle persone che entra in contatto con la nostra lingua in seguito alla radicale trasformazione del sistema planetario della mobilità. […] Di recente, infine, i nuovi movimenti migratori su scala mondiale hanno interessato anche il nostro paese, che si è trasformato da sorgente in punto di arrivo di migrazioni, con la conseguenza che la nostra lingua si è inserita negli idiomi appresi da stranieri migranti.”1

L’importanza strategica della competizione nel settore della formazione, le carenze in questo ambito del “Sistema Italia” e la crescita della domanda di corsi d’italiano nel mondo sono le motivazioni principali che ci hanno spinto in questa ricerca. Siamo, infatti, convinti che dare una maggior visibilità all’offerta formativa dell’italiano in Turchia possa avere delle ricadute importanti sia per quanto concerne le istituzioni locali coinvolte, sia per le scuole e soprattutto le università che operano in Italia. Dare maggior visibilità all’italiano significa, a nostro avviso, contribuire a modificarne l’immagine da lingua di nicchia, magari bella ma riservata a pochi cultori, a lingua di studio, di specializzazione, di scambi economici e commerciali. A tal proposito alla fine del secolo scorso sono state realizzate diverse indagini per capire chi sono gli stranieri che si 1 Vedovelli M. (2003), L’italiano degli stranieri – Storia, attualità e prospettive, Carocci editore S.p.a. Milano, p. 15.

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L’italiano in Turchia

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avvicinano all’italiano e le loro motivazioni. Ancora secondo Vedovelli si tratta di “[…] un universo di fenomeni che non coinvolge la lingua come soggetto indipendente e avulso dal resto del sistema, ma che si regge su una fitta e intricata rete di rapporti che investe la dimensione economico-produttiva del nostro paese e le interazioni con quelle degli altri paesi, lo sviluppo culturale e sociale italiano, la capacità strutturale e istituzionale di progettualità e di interventi, la capacità di elaborazione culturale, quella di creare modelli e valori culturali e sociali.”2 Per far fronte a quest’universo di motivazioni non basta, a nostro avviso, vivere sulle rendite che ci arrivano dall’essere un paese con un patrimonio artistico e culturale forse unico al mondo, ma occorrono una maggiore programmazione dell’offerta didattica e una maggiore visibilità dei percorsi formativi che l’italiano e l’Italia possono offrire. Queste considerazioni ci sembrano particolarmente valide in Turchia e non solo perché l’Italia è diventata, negli ultimi anni, uno dei principali partner commerciali del sistema economico turco, ma anche perché una millenaria tradizione storica avvicina i due paesi al punto tale che viene da chiedersi se l’italiano non sia qui qualcosa di più o di diverso da una semplice “lingua straniera”.

Poche parole sulla metodologia di ricerca applicata che si è basata su un questionario da noi progettato e inviato alle varie istituzioni per raccogliere dati rilevanti, almeno da un punto di vista quantitativo. I dati raccolti sono stati poi elaborati, secondo diverse prospettive che verranno qui di seguito commentate.

Infine delle brevi note sui limiti della nostra ricerca. In primo luogo abbiamo volutamente limitato il nostro studio a dati di natura quantitativa, anche se ciò non toglie che nelle conclusioni si sia cercato di evidenziare alcuni aspetti di natura qualitativa sull’offerta formativa italiana, almeno indicando problematiche aperte e che meritano, a nostro avviso, analisi più complesse.

L’esperienza suggerisce che è praticamente impossibile pubblicare un testo privo di errori o mancanze. Saremo quindi grati a tutti coloro 2 Op. cit., p. 16.

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Introduzione

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che vorranno segnalarceli. Per eventuali correzioni, suggerimenti e aggiornamenti potete scrivere ai seguenti indirizzi:

[email protected] - [email protected]

RINGRAZIAMENTI

Ringraziamo tutti i responsabili dei dipartimenti d’italiano delle diverse istituzioni che ci hanno risposto compilando con cura il questionario. Ringraziamo Meltem Tosun, che si è resa disponibile a tradurre il testo in turco, Cem Taylan, che ha curato la veste grafica della presente pubblicazione, Roberta Bergamaschi e Elif Alpagut per il prezioso lavoro di revisione del testo. Un ringraziamento particolare va infine a Gianluca Alberini, Console Generale d’Italia a Istanbul, che si è assunto il compito di promuovere concretamente la lingua italiana in Turchia e che ha reso possibile questo lavoro.

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L’italiano in Turchia

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CENNI STORICI

L’anno 1856 rappresenta un importante punto di svolta nella storia dell’educazione scolastica dell’Impero Ottomano. Il neonato Ministero della Pubblica Istruzione emana, infatti, “l’Editto di Riforma del Sistema Scolastico” con il quale si concede la possibilità a ogni comunità religiosa presente nel territorio dell’impero di aprire le proprie scuole, su base confessionale, sotto la supervisione dello stato. A tal proposito, viene istituito il Meclis-i Muhetelit-i Maarif, un consiglio composto da sei membri in rappresentanza di tutte le comunità (un musulmano, un greco-ortodosso, un armeno gregoriano, un cattolico, un protestante e un ebreo) a cui è delegato il compito di determinare la qualità delle scuole, di selezionare i curricoli e di scegliere il corpo docente. Nel volgere di pochi decenni nascono a Istanbul, e in molte altre città dell’allora vastissimo Impero Ottomano, istituti scolastici stranieri.

Per quanto concerne le scuole italiane, la Società Operaia, costituita il 17 maggio 1863 da operai rifugiatisi a Istanbul dopo il fallimento dei moti risorgimentali, fonda nel 1885 la “Regia Scuola Elementare e Media” che, già nel primo anno d’attività, può contare su 125 iscrizioni. Da questa scuola ha origine il Liceo Statale IMI, ufficialmente riconosciuto nel 1888 dall’allora Primo Ministro del Governo Italiano Francesco Crispi. Qualche anno prima, precisamente nel 1870, le Suore di Carità dell’Immacolata Concezione di Ivrea, chiamate dal Console Generale per garantire l’istruzione ai bambini della comunità italiana, aprono un istituto al quale possono iscriversi solo studentesse e che inizialmente prevede i primi tre anni di scuola elementare. Sette anni dopo la sua fondazione, il ciclo d’istruzione primaria viene completato con l’apertura della quarta e della quinta elementare. Nel 1895 il Governo Italiano autorizza l’apertura di una Scuola Tecnica Commerciale che prevede inizialmente un corso di studi triennale, divenuto quadriennale nel 1900. Nel 1899 a Izmir, sede di un’altra fiorente comunità italiana, le Suore di Ivrea aprono la Scuola Italiana Elementare e Media. Nel 1909, infine, Bartolomeo Giustiniani, levantino discendente da una famiglia aristocratica italiana, dona un

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Cenni storici

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edificio alla Comunità Salesiana di Istanbul perché venga utilizzato come scuola. Lo stesso anno l’istituto inizia la propria attività educativa e nasce la Scuola Italiana Elementare di Arte e Mestieri.

Dopo la proclamazione della Repubblica Turca, le scuole straniere operanti in Turchia prima del 30 ottobre 1914 vengono riconosciute e parificate alle istituzioni scolastiche turche. Nel corso degli anni l’offerta formativa dei tre istituti storici presenti a Istanbul si è via via modificata, sia per adeguarsi ai cambiamenti intervenuti a più riprese nel quadro legislativo turco, sia per il progressivo assottigliarsi della comunità italiana. La scuola fondata dalla Comunità Salesiana nel 1983 diventa, a tutti gli effetti, una scuola privata turca, con la nuova denominazione Özel Evrim Okulu. Nel periodo 1983 – 2007 l’istituto salesiano comprende la scuola materna, primaria, secondaria di primo e di secondo grado. Quest’ultima viene chiusa nell’anno scolastico 2007/2008. L’istituto gestito dalle Suore di Ivrea è per anni una scuola materna, elementare e media, in un primo tempo solo femminile e poi mista, alla quale possono iscriversi sia i figli delle comunità straniere, sia i ragazzi turchi. Dal 1997, l’entrata in vigore di una nuova legge riguardante le scuole dell’obbligo (N. 4306/97) non permette più agli studenti di nazionalità turca di frequentare scuole elementari e medie straniere. Questa nuova legge e la contemporanea diminuzione della comunità italiana costringono le Suore d’Ivrea alla progressiva chiusura di ogni ordine di scuola e all’apertura, nel 2000, del “Liceo Italiano Parificato di Beyoğlu”. Dall’anno scolastico 2005/2006 l’istituto assume la nuova denominazione di “Liceo Galileo Galilei”.

Anche il Liceo Statale IMI risente della nuova legislazione e deve procedere alla progressiva riduzione della scuola media e successiva chiusura. Oggi è ancora attiva la Scuola Media Italiana Consolare per studenti di nazionalità diversa da quella turca.

Per avere un quadro storico più completo dell’insegnamento della lingua italiana in Turchia, occorre citare, naturalmente, altre cinque istituzioni. Innanzitutto gli Istituti Italiani di Cultura di Istanbul e di Ankara: il primo, fondato nel 1951, attiva corsi di lingua italiana dagli anni Cinquanta; l’altro, nato nel 1957, li attiva nel 1962. In

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secondo luogo occorre ricordare i Dipartimenti di Lingua e Filologia Italiana delle Università Statali di Ankara e di Istanbul, le cui attività didattiche iniziano, rispettivamente, nel 1960 e nel 1978. Infine il Conservatorio Statale Dokuz Eylül di Izmir, fondato nel 1954 e che apre corsi di lingua italiana dal 1983.

Riteniamo di poter affermare, alla luce di queste brevissime note di carattere storico, che l’insegnamento della lingua italiana in Turchia è sempre stato, sin dagli ultimi anni dell’Impero Ottomano e poi nella Repubblica Turca, una presenza importante nel panorama delle scuole straniere, al fianco di altre istituzioni francesi, tedesche e, in seguito, inglesi e americane.

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Il questionario

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IL QUESTIONARIO 1. INFORMAZIONI GENERALI

Denominazione dell’Istituto

Sede legale ed eventuali filiali

N. telefono e fax

Indirizzo web

Responsabile Dipartimento d’Italiano

Indirizzo e-mail Responsabile Dipartimento d’Italiano

2. INFORMAZIONI STORICHE

Data di fondazione dell’Istituto

Data di inizio dei corsi di lingua e cultura italiana

Numero di studenti che hanno frequentato corsi di lingua e cultura italiana negli ultimi 20 anni (i licei italiani e gli Istituti di Cultura possono, eventualmente, risalire a date più lontane nel tempo)

Numero di studenti che, dal 2004 al 2010, hanno continuato i loro studi in Italia (lauree e/o master)

3. INFORMAZIONI SPECIFICHE SULL’INSEGNAMENTO DELLA LINGUA E DELLA CULTURA ITALIANA

Numero di studenti che hanno frequentato corsi di lingua italiana nel’a.a. 2010/2011

Descrizione della tipologia dei corsi di lingua e cultura italiana (prima lingua straniera, seconda lingua, corso obbligatorio, facoltativo, corso curricolare, ecc.)

A quale livello di scolarizzazione l’Istituto propone corsi di lingua italiana? (scuola dell’infanzia, primaria, secondaria, università, altri corsi)

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L’italiano in Turchia

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L’Istituto somministra certificazioni di competenza in italiano LS? Se sì, quali. certificazioni (Celi, Cils, Plida, ecc.)

Vengono svolti corsi di altre materie d’insegnamento in lingua italiana? Se sì, quali corsi.

L’Istituto ha dei rapporti di collaborazione con scuole e/o università italiane? Se sì, quali. (Programma Erasmus, Comenius, altre convenzioni)

Numero degli studenti che, durante l’a.a. in corso si sono recati in Italia per continuare i loro studi (lauree, master, Programmi Erasmus)

Numero degli insegnanti d’italiano di madre lingua impiegati nell’istituto

Numero degli insegnanti d’italiano non di madre lingua impiegati nell’Istituto

Altre informazioni utili

Osservazioni

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Il questionario

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Il questionario che abbiamo elaborato e inviato ai diversi istituti è composto di tre sezioni:

• La prima di carattere strettamente informativo: denominazione dell’istituto, sede legale, contatti e nome del responsabile del Dipartimento d’italiano.

• Lo scopo della seconda sezione è di costruire, seppure in modo molto sintetico, un quadro storico della presenza in Turchia di scuole italiane o di istituti locali che propongono, a vario titolo, l’insegnamento della lingua italiana. Per disporre di un dato rilevante da un punto di vista diacronico abbiamo deciso di chiedere il numero di iscritti ai corsi di lingua italiana degli ultimi venti anni (o dalla data di attivazione dei corsi), con l’unica eccezione dei licei italiani e degli Istituti di Cultura per i quali abbiamo previsto la possibilità di risalire a date più lontane, vista la loro rilevanza per la presente ricerca. Una precisazione riguarda la quarta voce (numero degli studenti che dal 2004 al 2010 hanno continuato i loro studi in Italia), poiché la scelta di partire dal 2004 non è stata per nulla casuale. Nel maggio 2001 la Turchia, con la firma della Conferenza di Praga, ha aderito alla Dichiarazione di Bologna sullo Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore e, proprio a partire del 2004, i primi studenti turchi hanno cominciato a partecipare ai programmi comunitari per la mobilità studentesca. A tal proposito, nel 2005 una Relazione della Commissione delle Comunità Europee3 nota che la partecipazione della Turchia ai tre programmi comunitari (Socrates, Leonardo da Vinci e Gioventù per l’Europa) nell’anno 2004 è stata molto soddisfacente.

• La terza e ultima sezione del questionario vuole essere una fotografia dell’insegnamento della lingua italiana in Turchia alla data odierna: a tal proposito, facciamo notare che il

3 Commissione delle Comunità Europee, COM (2005) 561 definitivo, Bruxelles 9.11.2005.

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L’italiano in Turchia

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riferimento all’anno accademico 2010/2011 è giustificato dal fatto che il lavoro di ricerca è cominciato nell’estate 2011. Ci teniamo a spiegare nei dettagli alcune voci di questa sezione perché sono risultate particolarmente significative. a. Nella seconda voce abbiamo cercato di classificare

l’offerta di lingua italiana per tipologia di corso, convinti che non si possa mettere sullo stesso piano un insegnamento obbligatorio e/o curricolare di lingua italiana con uno opzionale.

b. La classificazione proposta nella voce successiva è, invece, relativa al livello di scolarizzazione nel quale è offerto l’insegnamento dell’italiano.

c. La quarta voce serve a fare il punto sulle certificazioni d’italiano lingua straniera somministrate dai vari istituti. Il riferimento è, naturalmente, alle certificazioni ufficiali riconosciute dalla Repubblica Italiana, come la CILS dell’Università per Stranieri di Siena, il CELI dell’Università per Stranieri di Perugia e il PLIDA della Società Dante Alighieri.

d. La quinta voce è dedicata all’analisi degli istituti scolastici e universitari che non si limitano a offrire corsi di lingua italiana, ma che usano la stessa lingua per l’insegnamento di altre materie.

e. La sesta e la settima voce mostrano i rapporti di collaborazione tra gli istituti scolastici e le università operanti in Turchia e l’Italia, sia rilevando le collaborazioni in essere, sia quantificando il numero di studenti che hanno scelto di continuare i loro studi in Italia.

f. Le ultime due voci intendono invece, rilevare il numero e la tipologia degli insegnanti d’italiano impiegati nei vari istituti.

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Il questionario

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L’elaborazione e l’analisi dei dati raccolti attraverso il questionario costituiscono la parte più rilevante della ricerca e ci hanno permesso, come si vedrà nei capitoli seguenti non solo di fotografare la situazione odierna dell’insegnamento della lingua italiana in Turchia, ma anche di coglierne i punti critici e alcune debolezze.

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L’italiano in Turchia

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L’OFFERTA FORMATIVA

GLI ISTITUTI ITALIANI DI CULTURA E I CENTRI CULTURALI

Gli Istituti Italiani di Cultura sono enti dipendenti dal Ministero degli Affari Esteri. Nel mondo se ne contano poco più di novanta, due dei quali in Turchia (Istanbul e Ankara).

Il primo Istituto Italiano di Cultura viene fondato a Istanbul nel 1951 e dagli anni Cinquanta propone corsi di lingua e cultura italiana. Oggi la responsabile didattica è Maria Luisa Scolari e i corsi dell’istituto, tenuti da undici insegnanti italiani e da dieci di madrelingua turca, sono rivolti per lo più ad adulti. Nel 1957 viene fondato ad Ankara il secondo Istituto Italiano di Cultura e i primi corsi d’italiano risalgono al 1962. Il dipartimento d’italiano oggi è retto dal responsabile dei corsi di lingua, Gianluca Biscardi, e dalla coordinatrice dei corsi, Burcu Mastrogiorgio, e conta sulla collaborazione di quattro insegnanti di lingua madre italiana e cinque insegnanti non madrelingua. L’Istituto organizza corsi di lingua italiana fino al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue (QCER); questi corsi sono generalmente frequentati da studenti universitari, liberi professionisti, personale ministeriale turco e da rappresentanti delle Forze dell’Ordine. L’Istituto collabora, fornendo un insegnante, all’insegnamento dell’italiano alla Gendarmeria turca. Presso l’Istituto Italiano di Cultura è attivo anche un corso per i figli degli italiani che vivono nella capitale turca, e di volta in volta, su richieste specifiche di gruppi d’utenza, l’Istituto promuove corsi di conversazione, di traduzione, di ripasso grammaticale o di cultura italiana.

La presenza istituzionale italiana in Turchia, però, non si esaurisce a Istanbul e ad Ankara: dagli anni Novanta a Bursa e a Izmir l’impegno ministeriale si è concretizzato nell’inaugurazione di due Centri Culturali. Il primo è stato aperto a Bursa nel 1992 e, da allora, offre corsi di lingua italiana. I corsi d’italiano a Bursa sono da collegare alla nascita, nei primi anni Settanta, di un grande polo d’industria automobilistica per opera della Fiat. Attualmente sono impegnati solo due insegnanti italiani: a tal proposito, i responsabili

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L’offerta formativa

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del Centro Culturale lamentano la difficoltà di reperire, data la crisi economica, altri insegnanti di madrelingua. Il secondo, il Centro Culturale Italiano Carlo Goldoni, invece, è stato fondato a Izmir nell’ottobre del 1995 e da allora propone corsi di lingua e cultura italiana, nei quali sono impiegati sei insegnanti madrelingua e sette turchi. Sono Oya İzmirli (Bursa) e Lia Lodovici (Izmir) a curare l’offerta didattica e la gestione dei rispettivi dipartimenti d’italiano. A Bursa e a Izmir i corsi sono rivolti a tutti i tipi d’apprendenti: dai ragazzi agli adulti.

LE SCUOLE DELL’INFANZIA, LE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI PRIMO GRADO

Il dato del panorama formativo della prima infanzia e della scolarizzazione primaria segna una duplice polarizzazione sia di tipo geografico sia di carattere temporale. Di sei scuole primarie, infatti, due hanno sede a Istanbul e quattro a Izmir. Ad Ankara è l’Istituto Italiano di Cultura a colmare il “gap” formativo offrendo alle

Istanbul (Anni '50)

Ankara (1962)

Bursa (1992)

Izmir (1995)

1950 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005

ISTITUTI ITALIANI DI CULTURA E CENTRI CULTURALI: ATTIVAZIONE CORSI

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L’italiano in Turchia

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famiglie di italiani residenti un corso per i loro bambini. Se analizziamo gli anni di fondazione degli istituti, notiamo immediatamente che la realtà si colloca a due estremi. Da un lato abbiamo alcune presenze storiche: la Scuole Elementare e Media fondata dalle Suore d’Ivrea nel 1870 e chiusa, rispettivamente nel 1997 (scuola secondaria di primo grado) e nel 2009 (scuola primaria); la Regia Scuola Elementare e Media di Istanbul (l’odierno Liceo IMI), aperta nel 1888 e chiusa nel 19974; l’istituto Evrim nato a Istanbul nel 1909 come scuola italiana all’estero e trasformato nel 1983 in scuola turca e la Scuola Materna ed Elementare Italiana, fondata a Izmir nel 1899. Dall’altro lato abbiamo un vero e proprio boom di nuovi istituti che, negli ultimi quindici anni, inseriscono l’italiano nei loro piani di studio.

All’Istituto Evrim la lingua italiana (insegnata dal 1909, con una “pausa” di diciassette anni dal 1983 al 2000) ha lo status di prima o di seconda lingua straniera. Nel primo caso sono previste otto ore di lezione a settimana, nel secondo le ore di lingua scendono a tre. In ogni caso l’italiano è materia curricolare e obbligatoria dalla scuola dell’infanzia all’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado. Il responsabile del dipartimento d’italiano è Giovanni Amadori che si avvale della collaborazione di quattro insegnanti, due madrelingua e due turchi, e di uno stagista dell’Università per Stranieri di Siena. Nel 2011, fortemente voluta dalla comunità italiana di Istanbul, apre la scuola dell’infanzia ed elementare Marco Polo situata all’interno del plesso consolare che segue i programmi scolastici italiani. In questo momento l’istituto è gestito da un comitato di genitori che si avvale della collaborazione di Anna Lia Proietti. La scuola ha inoltre presentato la domanda per ottenere la “parificazione”.

A Izmir, la presenza storica di una comunità italiana è oggi rappresentata nel campo dell’istruzione primaria dalla presenza di quattro istituti. La prima scuola a insegnare l’italiano è la Scuola Materna ed Elementare Italiana, inaugurata nel 1899. Oggi ha due 4 Del Liceo Galileo Galilei e del Liceo IMI trattiamo più approfonditamente nella parte dedicata alle scuole secondarie. In questa sede ci limitiamo a ricordare l’esistenza di una scuola secondaria di primo grado sita all’interno del Consolato Italiano d’Istanbul.

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L’offerta formativa

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gradi d’istruzione: l’istituto per l’infanzia, dove l’italiano è prima lingua straniera e la scuola elementare, solo per studenti stranieri5 dove tutta la programmazione didattica è in italiano. Nel dipartimento d’italiano, diretto da Maria Rita Neri lavorano tre insegnanti madrelingua e cinque insegnanti turchi. Quasi cento anni dopo l’apertura di questa scuola, la lingua italiana viene inserita nell’offerta formativa dell’Özel Piri Reis İlköğretim Okulları. Inaugurata nel 1998, dal 2000 - 2001 ha inserito l’italiano nei suoi programmi scolastici come terza lingua straniera. Il monte ore prevede una lezione a settimana tenuta da un’insegnante turca, Bilge Seyhan, che al tempo stesso dirige il dipartimento.

Nel 2008 con l’apertura della Yücel Tonguç Özel İlköğretim Okulu si amplia ulteriormente il panorama formativo. Alla Yücel Tonguç, l’italiano è una seconda lingua opzionale assieme al tedesco. I corsi 5 La scuola elementare, oggi, è frequentata da studenti di passaporto italiano, greco, rumeno e bulgaro.

Scuola materna e elementare italiana

(1899)

Evrim (1909)

Piri Reis (2000)

Yücel Tonguç (2008)

Martı Okulları (2010)

Marco Polo (2011)

1890 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2020

SCUOLE DELL'INFANZIA, PRIMARIE, SECONDARIE DI PRIMO GRADO: ATTIVAZIONE CORSI

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L’italiano in Turchia

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sono calibrati per arrivare, alla fine del percorso scolastico, a una competenza linguistica pari al Livello A2 del Quadro Comune Europeo. La responsabile del dipartimento d’italiano è Müge Ataman. L’ultima scuola ad aprire a Izmir è Özel İzmir Martı Okulları, sorta nel 2010. L’italiano è seconda lingua straniera insegnata dalla prima infanzia al liceo. Il dipartimento d’italiano, diretto da Buket Kasalı, si avvale del lavoro di tre insegnanti madrelingua (uno a tempo pieno e due part time) e di quattro insegnanti non madrelingua (due a tempo pieno e due part time).

LE SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO

Da un punto di vista territoriale i licei in cui s’insegna l’italiano sono distribuiti tra le tre principali città turche: Istanbul (quattro scuole secondarie), Izmir (due licei) e, di recente, Ankara (una secondaria). Ad Ankara, infatti, l’italiano è entrato a far parte del programma scolastico di un nuovo liceo, SINAV, che si avvale della collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura. A Istanbul la presenza della lingua italiana nelle scuole secondarie nasce dalla trasformazione di istituti italiani fondati nella seconda metà dell’Ottocento e diventati poi gli attuali licei Galileo Galilei e IMI. Per quanto riguarda il Liceo Galatasaray e il liceo Eyüboğlu bisogna attendere il volgere del millennio: nel 1999 l’italiano entra a far parte dell’offerta formativa di queste due scuole. A Izmir, infine, sono due gli istituti secondari in cui s’insegna l’italiano. Il primo, il Liceo Saint Joseph, ha attivato i corsi nell’anno scolastico 2005 – 2006, il secondo, l’Işıkkent li ha attivati nel 2007.

Nel panorama delle scuole secondarie di secondo grado, il Liceo Galileo Galilei e il Liceo IMI fanno storia a sé, essendo entrambi due scuole italiane all’estero e non, come negli altri casi, due istituti turchi nei quali s’insegna l’italiano. In tale veste, le due scuole propongono quasi tutto il loro piano di studio in lingua italiana. Vale la pena di ricordare che questi due licei sono per la legislazione turca istituti stranieri privati. Gli studenti di questi due istituti, esclusi gli italofoni, hanno l’obbligo di frequentare un anno preparatorio dedicato all’apprendimento della lingua italiana. Nel Liceo Parificato

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L’offerta formativa

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“Galileo Galilei”, fondato nel 1870 ma divenuto liceo nel 2000, sono tenuti in italiano i corsi di matematica, fisica, chimica, educazione alla salute, biologia, disegno e storia dell’arte e latino. La dirigente scolastica Susanna Bernardi, che è anche responsabile dell’insegnamento della lingua italiana, oggi si avvale di dieci madrelingua e di due insegnanti turchi. A diciotto anni di distanza, e poche centinaia di metri dalla scuola Galileo, sorge il Liceo Statale IMI (1888), la cui offerta formativa prevede l’insegnamento in italiano di latino, matematica, fisica, scienze naturali, geografia, storia e filosofia, disegno e arte ed educazione fisica. Al secondo anno di liceo, gli studenti dell’IMI possono scegliere se affrontare l’esame italiano di maturità oppure terminare gli studi con il diploma turco. Nella scuola diretta oggi da Massimo Di Segni lavorano trentacinque insegnanti madre lingua e 19 insegnanti turchi. La responsabile del dipartimento d’italiano del liceo è Alessandra Pitzalis.

Più recente è invece la comparsa della lingua italiana al Liceo Francofono Galatasaray (fondato nel 1481) dove viene insegnata come terza lingua straniera a partire dal 1999 (curricolare fino al 2010 e opzionale a partire da quell’anno) da due insegnanti

G. Galilei (1870)

IMI (1888)

Galatasaray (1999)

Eyüboğlu (1999)

Saint Joseph (2005)

Işıkkent (2007)

1870 1880 1890 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2020

SCUOLE SECONDARIE: ATTIVAZIONE CORSI

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L’italiano in Turchia

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madrelingua che operano nel dipartimento guidato da Micaela Ioiò Güzel. Nello stesso anno anche il Liceo Eyüboğlu decide di promuovere corsi d’italiano come seconda lingua straniera all’interno del dipartimento di lingue moderne, oggi coordinato da Emel Lüfüoğlu, nel quale insegna un insegnante di lingua madre turca.

A Izmir, dall’anno scolastico 2005 – 2006, il liceo Saint Joseph (fondato nel 1880) ha un proprio dipartimento d’italiano guidato da Merve Öke. L’italiano è una terza lingua straniera e s’insegna in corsi di livello A1, A2 e B1 del Quadro Comune Europeo. Nel 2007 è il Liceo Işıkkent (fondato nel 1998) a offrire corsi d’italiano facoltativi: l’italiano è una lingua opzionale assieme al francese e allo spagnolo. Sibel Şentürk è la responsabile del dipartimento.

LE UNIVERSITÀ

Le università che propongono la lingua italiana all’interno della loro offerta formativa, e che hanno partecipato alla raccolta di questi dati statistici, sono diciannove in tutta la Turchia. Di queste, sette sono a Istanbul, sette ad Ankara, quattro a Izmir e una a Konya. La prima cattedra d’italiano viene istituita ad Ankara già dal 1960, mentre l’ultima, in ordine di tempo è quella dell’Università Yaşar di Izmir (2009).

Sul Bosforo, l’italiano entra nelle aule dell’Università d’Istanbul (fondata nel 1933) nel 1978 e oggi l’offerta formativa, coordinata dal dipartimento di lingua e letteratura italiana diretto da Esin Gören, è composta da corsi di diversa natura: corsi obbligatori, corsi curricolari, corsi di seconda lingua straniera e lezioni di arte e cultura. A Beyazit lavorano sei insegnanti, tre di madrelingua italiana e tre di madrelingua turca. Negli anni Novanta altre tre università inseriscono nei loro piani di studio corsi per l’insegnamento della lingua e cultura italiana. La prima è l’Università Koç, fondata nel 1993, che offre corsi d’italiano già dal 1994: sono corsi universitari facoltativi organizzati da Bruno Longo, coadiuvato da un altro insegnante madrelingua. La seconda è l’Università Tecnica di Yıldız, fondata nel 1911, e che dal 1998 ha deciso di occuparsi di lingua e

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L’offerta formativa

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letteratura italiana. Alla Yıldız, l’italiano è in doppia veste: da un lato è una seconda lingua opzionale per il Corso di Laurea per Traduttori (in questa facoltà sono presenti anche veri e propri corsi di traduzione), dall’altro è un corso facoltativo per gli iscritti a Scienze dell’Educazione. La responsabile del dipartimento d’italiano è Anna Lia Proietti Ergün, che si avvale della collaborazione di un insegnante di madrelingua turca. Tre anni dopo la sua apertura, nel 1999, l’Università di Yeditepe inaugura diverse tipologie di corsi di italiano: prima lingua straniera, curricolare per chi studia traduzione e seconda lingua straniera facoltativa. Alla Yeditepe sono anche presenti corsi in italiano, quelli di storia italiana, di cultura e di economia. Oggi la responsabile del dipartimento d’italiano è Carla Obino e con lei insegnano cinque madrelingua e cinque di lingua madre non italiana. Negli anni Duemila, infine, l’italiano “conquista” l’Università Boğaziçi (2004), nata nel lontano 1863. Il corso di lingua italiana, presso il dipartimento di Scienza della Formazione la cui responsabile è Yasemin Bayyurt, è opzionale, “vale” tre crediti formativi ed è strutturato in due lezioni alla settimana di due ore ciascuna; il corso è calibrato per fornire agli studenti competenze di base (livelli A1 e A2) e competenze intermedie (livello B1) del QCER. La frequenza al corso d’italiano è aperta agli studenti di tutte le facoltà. L’università, presso il dipartimento di Scienze della Traduzione, promuove anche un corso di traduzione simultanea italiano/inglese. Ai corsi di lingua italiana lavorano due insegnanti madrelingua. Nel 2006 è l’Università Sabancı (aperta nel 1994) a inserire l’italiano tra le seconde lingue straniere. Qui il responsabile del dipartimento d’italiano è Michelangelo De Lauretis. Dal 2007 anche all’Università Ticaret s’insegna l’italiano come seconda lingua opzionale: nel dipartimento guidato da Giacomo Danielli ci sono due insegnanti madre lingua.

Ad Ankara, come a Istanbul, la lingua italiana è presente in sette università. Nella capitale della Repubblica turca l’italiano ha fatto il proprio “esordio” in un’aula universitaria nel 1960: l’Università di Ankara ha appena aperto e tra le lingue straniere offerte dall’ateneo compare, appunto, la lingua italiana. Oggi il dipartimento d’italiano, retto da Nevin Özkan, è composto di due insegnanti madrelingua e

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L’italiano in Turchia

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quattro insegnanti turchi, e mette a disposizione degli studenti non solo un corso curricolare di lingua, ma anche un corso di cultura italiana. Dovranno passare trent’anni prima di vedere un’altra cattedra d’italiano nelle università di Ankara: è il 1990 e l’Orta Doğu Teknik, fondata nel 1956 (e che vanta anche una sede a Cipro) amplia la sua offerta di lingue straniere inserendo l’italiano tra le lingue opzionali. Il dipartimento è oggi diretto da Pelin Akalan che si avvale anche del lavoro di un insegnante madrelingua. L’anno successivo, il 1991, è l’Università Bilkent, fondata cinque anni prima, ad aprire un corso d’italiano come seconda lingua opzionale per i suoi studenti. Oggi il responsabile del dipartimento d’italiano è Engin Soyupak, con cui collaborano un madrelingua e quattro insegnanti turchi. Nell’anno accademico 2003 – 2004 la lingua italiana fa il suo esordio tra i banchi dell’università Ufuk (aperta nel 1999) e dell’Università Başkent (fondata nel 1994). All’Ufuk i corsi, sotto la supervisione della responsabile del dipartimento Sevim Sönmez, sono facoltativi, mentre alla Başkent sono obbligatori per gli studenti del conservatorio e facoltativi per gli altri. In questa università non c’è un dipartimento ad hoc, ma l’italiano è insegnato da un docente turco all’interno del dipartimento di lingue straniere diretto da Abdurrahman Güzel. L’ultimo ateneo ad aprire i corsi d’italiano ad Ankara è l’Università di Economia e Tecnologia TOBB nel 2007. La lingua italiana è seconda lingua straniera obbligatoria. La responsabile del dipartimento d’italiano è Elif Kalemci.

A Izmir si insegna la lingua italiana all’università fin dal 1983, quando il Conservatorio Statale Dokuz Eylül l’ha inserita come corso obbligatorio per gli studenti che si dedicano al canto lirico. Per loro, sono previste venti ore a settimana fino al raggiungimento di un livello di conoscenza linguistico-comunicativa pari al B1 del QCER. Nel 1996 l’Università Ege inserisce l’insegnamento dell’italiano tra le lingue straniere. Il dipartimento di riferimento, presso la facoltà di Lingue e Letterature Moderne Straniere, è guidato da Dilek Direnç che si avvale della collaborazione della lettrice del Ministero degli Affari Esteri Maria Giuseppina Brandi. La lingua italiana fa parte del curriculum accademico ed è riconosciuta con i relativi crediti universitari. La richiesta dell’italiano, fanno notare dalla Ege, è

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L’offerta formativa

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molto ampia e la lettrice del MAE tiene corsi alle facoltà di Agricoltura, di Lingue e Letterature Straniere (Dipartimento di Inglese, di Cultura Americana, di Tedesco), di Ingegneria degli Alimenti, di Ingegneria Tessile e di Scienze delle Comunicazioni. Dal 2001, l’anno stesso dell’inaugurazione dell’Università di Economia, la lingua italiana entra a far parte del progetto formativo dell’ateneo come seconda lingua straniera. Nel dipartimento diretto da Buket Kasalı lavorano quattro insegnanti madre lingua e dieci insegnanti turchi. L’ultima a inserire la lingua italiana nel piano di studi è l’università Yaşar nell’anno accademico 2009 – 2010, la quale offre corsi di seconda lingua straniera: il monte ore prevede tre lezioni a settimana per tre crediti universitari. Le responsabili del dipartimento d’italiano sono Laura Bilanceri e Bilge Seyhan, il Coordinatore è Martin Grygar.

A Konya l’italiano è presente dal 1991 ed è un corso curricolare del Conservatorio Statale presso l’Università Selçuk. La responsabile del dipartimento d’italiano è Caner Nohut.

Ankara (1960) Istanbul (1978)

9 Eylül (1983) ODTÜ (1990)

Selçuk (1991) Bilkent (1991)

Koç (1994) Ege (1996)

Yıldız (1998) Yeditepe (1999)

Economia (2001) Haccettepe (2003) Başkent (2003) Ufuk (2003)

Boğaziçi (2004) Sabancı (2006)

Ticaret (2007) TOBB (2007)

Yaşar (2009)

1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010 2015 2020

UNIVERSITÀ: ATTIVAZIONE CORSI

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L’italiano in Turchia

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UNA VISIONE D’INSIEME

In base ai dati e al numero dei questionari compilati dagli istituti e dagli enti, la lingua italiana in Turchia è presente in trentadue scuole di ogni ordine e grado e, al di fuori delle aule scolastiche, è insegnata in due Istituti Italiani di Cultura e nei Centri Culturali. A conti fatti sono trentasei le strutture educative cui gli studenti possono rivolgersi per imparare la lingua italiana. In dettaglio, l’italiano è insegnato in due Istituti di Cultura, in due Centri Culturali, in sei scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, in sette scuole secondarie di secondo grado e in diciannove università. A Istanbul la lingua italiana è presente in quattordici istituti: un Istituto Italiano di Cultura, due scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, quattro scuole secondarie di secondo grado e sette università. Ad Ankara è presente in nove istituti, un Istituto Italiano di Cultura, un liceo6 e in sette università. A Izmir dodici istituti propongono la lingua italiana: un Centro Culturale, cinque scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, due licei e quattro università. Anche a Bursa e a Konya s’insegna l’italiano, rispettivamente in un Centro Culturale e in un’università.

Le istituzioni che offrono l’insegnamento della lingua italiana non sorgono uniformemente nel tempo, al contrario nascono in tre periodi storici ben determinati:

• tra gli ultimi decenni dell’Ottocento e l’inizio del Novecento (1870 – 1910) si contano in Turchia ben cinque scuole in cui è presente l’italiano7;

• nei successivi settantotto anni (1911 – 1989) l’offerta formativa si amplia solo con l’inaugurazione di due Istituti di Cultura e con l’apertura di tre corsi universitari.

6 Nel conteggio si è deciso di inserire il liceo SINAV nonostante non abbia compilato il questionario. 7 Nella descrizione degli istituti si è preferito restituire una fotografia del panorama formativo attuale, rimandando al capitolo dedicato ai cenni storici l’evoluzione dell’Imi e del Galileo, qui ci limitiamo a ricordare che alla loro fondazione in questi istituti c’erano le scuole primarie e secondarie di primo grado.

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L’offerta formativa

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• negli anni Novanta (1990 -1999) undici istituzioni decidono di puntare sull’italiano, un trend in forte crescita che prosegue anche nel decennio successivo (2000 – 2011), quando ben sedici tra scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di primo grado, secondarie di secondo grado e università aprono corsi di lingua e cultura italiana.

L’offerta formativa oggi in Turchia non si limita solo alla lingua italiana, ma ben nove istituti scolastici e universitari propongono altre materie curricolari in italiano. Quattro nomi su tutti: la Scuola dell’Infanzia ed Elementare Marco Polo, il Liceo Galileo Galilei e il Liceo IMI a Istanbul, la scuola primaria della Scuola Materna e Elementare di Izmir, dove tutta la programmazione scolastica è in lingua italiana. Nelle aule universitarie l’italiano trova spazio in corsi di traduzione (alla Boğaziçi e alla Yıldız Teknik), in corsi di storia e cultura (Università di Ankara e Yeditepe), in corsi di economia (Yeditepe) e in corsi di arte e letteratura (Università di Istanbul).

2 2

4 4

1 2

3 3

7

9

1870 - 1910 1911 - 1989 1990 - 1999 2000 - 2011

PERIODI DI ATTIVAZIONE DEI CORSI

Istituti Italiani di Cultura e Centri Culturali Scuole dell'Infanzia, scuole primarie e scuole secondarie di primo grado Scuole secondarie Università

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L’italiano in Turchia

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Per quanto riguarda, invece, la tipologia dei corsi8 considerata nella rilevazione, l’italiano risulta essere:

• prima lingua straniera in due scuole primarie e un ateneo;

• seconda lingua straniera in tre scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di primo grado, in due scuole secondarie di secondo grado e in nove università;

• terza lingua straniera in una scuola primaria e in due secondarie.

I corsi sono curricolari in undici casi (in tre primarie, in quattro licei e in quattro università), obbligatori in sette casi (due primarie e 8 Non si può desumere da questi dati il numero esatto dei corsi perché il questionario dà la possibilità di inserire più risposte: all’interno di una scuola l’italiano può essere presente in molteplici forme e un istituto può prevedere più corsi di diversa tipologia.

2 4

2 4

5

14

9

22

Sì No

ALTRE MATERIE INSEGNATE IN ITALIANO

Scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado Scuole secondarie Università Totale

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L’offerta formativa

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cinque università) e opzionali in quattordici casi (una primaria, un liceo e dodici università).

Infine alcuni dati riferiti al corpo docente. La rilevazione mostra un quadro formato da 204 insegnanti, di cui 111 insegnanti madrelingua (il 54,4% circa) e 93 insegnanti turchi (il restante 45,6%). Il 73,9% dei docenti madrelingua vive e lavora a Istanbul, il 16,2% a Izmir e l’8,1% a Ankara. Gli insegnanti di lingua madre turca che insegnano italiano, invece, vivono e lavorano a Istanbul nel 46,2% dei casi, a Izmir nel 34,4% dei casi e ad Ankara nel 18,3% dei casi. A Istanbul gli insegnanti madrelingua sono 65,6% contro un 34,4% di turchi. Percentuali rovesciate ad Ankara e Izmir. Nella capitale turca gli insegnanti di lingua madre italiana sono rispettivamente un 34,6%, a

2 3

1

3 2

1 2 2

4

1 1

9

4 5

12

3

14

3

11

7

14

I lingua straniera

II lingua straniera

III lingua straniera

Corso curricolare

Corso obbligatorio

Corso facoltativo

TIPOLOGIA DEI CORSI

Scuole dell'infanzia, primarie, secondarie di primo grado Scuole secondarie Università Totale

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L’italiano in Turchia

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fronte di un 65,4% di turchi, mentre a Izmir i madrelingua sono il 36% e i non madre lingua il 64%.

Se si osservano i dati, chiedendosi in quale tipo di istituti lavorano gli insegnanti, si scopre che il 22,1% del corpo docente insegna negli Istituti Italiani di Cultura e nei Centri Culturali, il 13,2% nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, il 34,8% nelle scuole secondarie e 29,9% nelle università. Negli Istituti Italiani di Cultura, nei Centri Culturali e nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado l’educazione in lingua italiana è equamente ripartita tra insegnanti italiani e insegnanti di madrelingua turca: la bilancia pende lievemente a favore degli italiani che rappresentano rispettivamente il 51,1% e il 51,8% del corpo docente. La proporzione cambia nelle scuole secondarie e nelle università, con due risultati diametralmente opposti. Dai dati raccolti, infatti, emerge che le scuole secondarie (complici anche i numeri dell’IMI e del Galilei che si avvalgono di docenti inviati dal Ministero degli Affari Esteri) preferiscono impiegare insegnanti madrelingua (e lo sono il

82

9 18 2

111 43

17 32

1

93

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

Istanbul Ankara Izmir Bursa Konya Turchia

N° INSEGNANTI E LORO DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA

Insegnanti madrelingua Insegnanti non madrelingua

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L’offerta formativa

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66,2% dei professori di liceo), mentre negli atenei la preferenza cade su insegnanti d’italiano turchi (il 55,7% dei docenti universitari non è madrelingua).

23 14

47

27

111

22 13

24 34

93

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

Istituti Italiani di Cultura e Centri

Culturali

Scuole dell'infanzia,

primarie e secondarie di primo grado

Scuole secondarie

Università Tutte le scuole

N° INSEGNATI E TIPI DI ISTITUTO

Insegnanti madrelingua Insegnanti non madrelingua

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L’italiano in Turchia

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GLI STUDENTI

IL DATO DEGLI ULTIMI VENT’ANNI

Secondo i dati inviati dagli istituti che hanno risposto alla rilevazione statistica, circa 158 mila studenti negli ultimi vent’anni hanno frequentato corsi di lingua italiana, molti di loro (quasi 95 mila) presso gli Istituti Italiani di Cultura e i Centri Culturali. Poco più della metà (40.598) ha studiato la lingua italiana in un’aula universitaria, quasi 17 mila sui banchi di un liceo e 6.196 in una scuola dell’infanzia, primaria o secondaria di primo grado.

Da un punto di vista geografico è Istanbul, con il suo Istituto Italiano di Cultura (circa 50.000 studenti), i suoi atenei (9.700), le sue scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di primo grado (2.746) e di secondo grado (16.597), ad aver avvicinato negli ultimi vent’anni alla lingua italiana il numero maggiore di studenti (79 mila circa). Ad Ankara i numeri si dimezzano. Sono, infatti, 40.517 gli studenti che

94374

6196

16982

40598

0

10000

20000

30000

40000

50000

60000

70000

80000

90000

100000

Istituti Italiani di Cultura e Centri

Culturali

Scuole dell'infanzia,

primarie e secondarie di primo

grado

Scuole secondarie Università

STUDENTI NEGLI ULTIMI 20 ANNI

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Gli studenti

38

hanno ricevuto una formazione in lingua italiana: 23.124 hanno frequentato un corso all’Istituto Italiano di Cultura, 17.358 studenti hanno seguito corsi d’italiano all’università e 35 hanno studiato italiano al liceo SINAV. Mentre nella capitale l’italiano è assente nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, a Izmir, su 37.720 studenti che hanno frequentato corsi di lingua e cultura italiana negli ultimi vent’anni, 3.450 hanno iniziato in tenera età. Sulle coste dell’Egeo, il dato “crolla” nelle scuole secondarie (solo 350 studenti), mentre torna a livelli notevoli se si prendono in considerazione il Centro Culturale “C. Goldoni” (20.500 studenti dal 1991 a oggi) e le università (13.420). Gli ultimi dati riguardano Bursa e Konya, rispettivamente 750 studenti dal 1992 e 120 dal 1991.

50000

20500 23124

750 2746 3450

16597

350 35

9700 13420

17358

120

79043

37720 40517

750 120

0

10000

20000

30000

40000

50000

60000

70000

80000

90000

Istanbul Izmir Ankara Bursa Konya

STUDENTI NEGLI ULTIMI 20 ANNI

Istituti Italiani di Cultura e Centri Culturali Scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado Scuole secondarie Università Totale

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L’italiano in Turchia

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L’ANNO SCOLASTICO 2010/2011

Nell’anno scolastico 2010/2011, 11.864 studenti hanno inserito l’italiano nei loro programmi di studio. Sono 5.496 i ragazzi che hanno frequentato uno dei corsi degli Istituti Italiani di Cultura o dei Centri Culturali presenti in Turchia. Numeri alla mano, nell’IIC di Istanbul si contano 3.358 iscrizioni, 1.063 nell’IIC di Ankara, 950 nel CCI di Izmir e 125 nel CCI di Bursa.

Tra le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado il dato di punta è rappresentato dai 240 studenti dell’Istituto Evrim: per circa la metà di loro, l’italiano è prima lingua straniera, mentre per la restante metà è seconda lingua straniera. Leggermente inferiori i numeri della Martı Okulları di Izmir, 160 studenti, seguita dalla Scuola Materna ed Elementare Italiana (92 studenti), dalla scuola Piri

3358

1063 950

125

Istanbul Ankara Izmir Bursa 0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

4000

ISTITUTI ITALIANI DI CULTURA E CENTRI CULTURALI

Studenti (2010/2011)

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Gli studenti

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Reis (90 studenti) e Yücel Tonguç (80 studenti). Alla Marco Polo di Istanbul, inaugurata proprio nel 2011, hanno studiato italiano 46 alunni.

Tra gli istituti secondari spiccano i numeri dell’IMI (368 studenti) e del Liceo G. Galilei (298) dove molte materie sono studiate in italiano. Completano il panorama formativo di Istanbul il Liceo Galatasaray, dove l’italiano è una terza lingua opzionale (350 studenti) e il Liceo Eyüboğlu (62). A Izmir, 160 ragazzi durante l’anno scolastico 2010/2011 hanno studiato italiano presso il liceo della scuola Martı, per 145 l’italiano è stato la terza lingua straniera opzionale al Saint Joseph e per quattro all’Işıkkent.

240

46

160

92 90 80

Evrim Marco Polo Martı Okulları

Scuola Materna e

Elementare Italiana

Piri Reis Yücel Tonguç 0

50

100

150

200

250

300

SCUOLE DELL'INFANZIA, SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI PRIMO GRADO

Studenti (2010/2011)

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L’italiano in Turchia

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Nello stesso periodo, 4.243 studenti hanno frequentato un corso d’italiano presso le università turche. A detenere il record di frequenze sono due atenei di Izmir e Ankara: l’Università di Economia di Izmir con 995 iscritti e l’Università Bilkent di Ankara con 650. Al terzo posto troviamo l’Università Ege di Izmir, al quarto l’Università Yeditepe di Istanbul con 275 iscritti. Seguono l’Università di Yıldız (230), Boğaziçi (220), l’Università di Istanbul (184), Sabancı (140), Koç (125) e Ticaret (75). A Izmir, oltre i due atenei già citati, 122 studenti hanno frequentato i corsi di lingua e cultura italiana alla Yaşar e 72 al Conservatorio Dokuz Eylül. Ad Ankara l’offerta formativa vede, accanto alla Bilkent, le università Orta Doğu con 260 iscritti, l’Università di Ankara (250), Haccettepe

293

368 350

62

160 145

4

35

0

50

100

150

200

250

300

350

400

SCUOLE SECONDARIE

Studenti (2010/2011)

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Gli studenti

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(200), TOBB (85), Başkent (25) e Ufuk (12). All’Università Selçuk di Konya risultano iscritti 23 studenti ai corsi d’italiano.

Se riassumiamo i dati statistici nell’anno scolastico (o accademico) 2010/2011, quasi 5.500 studenti hanno frequentato un corso offerto dagli Istituti di Cultura e dai Centri Culturali Italiani (46% del totale), 4.243 un corso presso un ateneo (36%), 1.417 hanno studiato la lingua italiana in un liceo (12%) e 708 in una scuola dell’infanzia, primaria o secondaria di primo grado (6%).

184 125

230 275

220

140 75 72

300

995

122

250 260

650

200

12 25 85

23

0

200

400

600

800

1000

1200

UNIVERSITÀ

Studenti (2010/2011)

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L’italiano in Turchia

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Per l’anno 2010/2011, se incrociamo il dato riguardante il numero di studenti con quello della loro distribuzione geografica sul territorio, emerge che Istanbul è la città che conta più iscritti: quasi 6 mila di cui 3.358 all’IIC, 1.249 nelle università, 1.073 nei licei e 286 nelle primarie. La seconda città turca per numero d’iscritti a un corso di lingua italiana è Izmir con 3.170 studenti, di cui 1.489 nelle università, 950 al CCI, 582 nelle primarie e 149 nei licei, mentre la terza città è Ankara con 1.580 studenti (1.063 nell’IIC, 482 nell’università e 35 al liceo). Infine a Bursa gli studenti del CCI sono stati 125 e all’Università di Konya 23.

5496

708

1417

4243

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

Istituti Italiani di Cultura e Centri

Culturali

Scuole dell'infanzia, primarie, secondarie

di primo grado

Scuole secondarie Università

STUDENTI (2010/2011)

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Gli studenti

44

3358

950 1063

125 286

582

1073

149 35

1249 1489

482

23

5966

3170

1580

Istanbul Izmir Ankara Bursa Konya

STUDENTI / CITTÀ

Istituti Italiani di Cultura e Centri Culturali Scuole dell'infanzia, primarie, secondarie di primo grado Scuole secondarie Università Totale

46%

6% 12%

36%

DISTRIBUZIONE STUDENTI 2010/2011

Istituti Italiani di Cultura e Centri Culturali Scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado Scuole secondarie

Università

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L’italiano in Turchia

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I RAPPORTI CON L’ITALIA

MOBILITÀ INTERNAZIONALE: 2004 - 2010

Con la firma della Conferenza di Praga (maggio 2001) la Turchia ha aderito alla Dichiarazione di Bologna sullo Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore. In seguito a tale accordo, gli studenti turchi hanno iniziato a partecipare ai vari programmi di mobilità studentesca. I dati che ci sono stati forniti dall’Ufficio Visti dell’Ambasciata Italiana di Ankara e del Consolato Generale di Istanbul parlano di più di 9.500 visti concessi per motivi di studio dal 2004 al 2012 (esattamente 670 da Ankara e 8.871 da Istanbul). I dati raccolti attraverso l’invio del questionario, purtroppo, sono molto discordanti rispetto a quelli avuti dall’Ufficio Visti delle nostre autorità consolari e vanno pertanto presi con beneficio d’inventario. Crediamo che tali discordanze siano dovute a due motivi principali: in primo luogo molti istituti ci hanno scritto di non avere dati precisi sulla mobilità dei loro studenti verso l’Italia e hanno preferito non rispondere; in secondo luogo alcune università che partecipano agli accordi di mobilità con partner italiani non sono presenti nella nostra ricerca perché non hanno insegnamenti di lingua italiana. Dai dati del questionario risulta che, nel periodo 2004 – 2010, è stata Izmir la città che ha maggiormente partecipato ai vari programmi di mobilità studentesca: Università Ege (900 studenti), Liceo Saint Joseph (350) e la Scuola Primaria Yücel Tonguç (100), Università di Economia (18).

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I rapporti con l’Italia

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Nello stesso periodo, 536 studenti di Ankara hanno partecipato a progetti di mobilità in Italia: Università di Baskent (520 studenti), Università di Ankara (5), Orta Doğu (6), TOBB (5). L’Università Ufuk, invece, ogni anno promuove nel periodo estivo dei viaggi di studio presso le università di Perugia e di Urbino. Molto importante è stata l’attività svolta dall’Istituto Italiano di Cultura: dal 2004 al 2010, in collaborazione con scuole di lingua e sedi universitarie (Politecnici di Milano e Torino, Università La Sapienza di Roma), ha messo a disposizione 175 borse di studio, di cui 50 destinate a corsi di lingua e le restanti a corsi di laurea e post laurea.

Per quanto concerne Istanbul, i dati riguardanti la partecipazione degli studenti turchi ai programmi di mobilità nel periodo 2004 – 2010 sono sicuramente i più lacunosi e meritano successivi approfondimenti.

176

20 100 100

259 350

52

918

536

0 100 200 300 400 500 600 700 800 900

1000

Istanbul Izmir Ankara Bursa

STUDENTI CHE HANNO CONTINUATO GLI STUDI IN ITALIA (2004-2010)

Istituti Italiani di Cultura e Centri Culturali Scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado Scuole secondarie Università

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L’italiano in Turchia

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• Università Yeditepe: 19 studenti hanno partecipato a programmi Erasmus in varie università italiane.

• Università Sabancı: 30 studenti sono andati con il Programma Erasmus alla Bocconi e al Politecnico di Milano o all’Istituto della Moda.

• Università Koç: gli studenti di quest’ateneo possono contare sulle convenzioni Erasmus sottoscritte con molte università italiane. Inoltre, dal 2005, la Fiat mette a disposizione delle borse di studio per corsi estivi della durata di un mese a Roma e a Firenze (ogni anno una quindicina di studenti ha usufruito di questa agevolazione).

Dai dati raccolti è emerso che sono molti di più gli studenti liceali rispetto agli universitari che dal 2004 al 2010 si sono recati per motivi di studio in Italia: 195 studenti dell’IMI, 54 del Liceo G. Galilei, cinque del Liceo Galatasaray e cinque del Liceo Eyüboğlu. Il liceo IMI collabora con la Scuola Normale Superiore di Pisa per la scuola estiva e l’orientamento, con l’Università Bocconi, all’interno del progetto Discover Your Talent e con l’Università di Macerata per corsi estivi di lingua italiana. Il Liceo Galilei agisce all’interno di una convenzione – gemellaggio con cinque licei italiani (CAVEFRISA) e promuove scambi culturali con licei di Padova, Imperia ed Empoli. Tra le scuole primarie l’Evrim, in collaborazione con l’Università per Stranieri di Siena, propone viaggi estivi cui hanno partecipato circa un centinaio di studenti nei sei anni, corsi d’aggiornamento per gli insegnanti e, all’interno del Programma Life Long Learning, accoglie stagisti provenienti dall’ateneo senese. La scuola ha anche rapporti con l’Università La Sapienza di Roma per il programma di didattica delle lingue Hocus & Lotus e con il Centro per l’Infanzia Reggio Children di Reggio Emilia. Infine, l’Istituto Italiano di Cultura ha rapporti con le Università per Stranieri di Siena e di Perugia finalizzati all’attribuzione di borse di studio per gli studenti, e due convenzioni per tirocini: una con il Ministero degli Affari Esteri e una con l’Università per Stranieri di Siena.

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I rapporti con l’Italia

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Dal Centro Culturale di Bursa, nel periodo 2004 – 2010, venti studenti hanno continuato i loro studi in Italia.

MOBILITÀ INTERNAZIONALE: 2011 – 2012

Anche nell’anno accademico 2011 – 2012 si conferma il carattere “internazionale” di Izmir. L’Università Ege ha mandato 150 studenti in Italia con il Programma Erasmus, l’Università Yaşar quindici studenti e l’Università di Economia due.

Da Ankara quindici studenti dell’Università Bilkent hanno usufruito del programma Erasmus, così come quattro studenti dell’Università di Ankara e tre dell’Orta Doğu. L’Orta Doğu ha anche dei rapporti con alcune scuole private italiane che ogni anno mettono a disposizione sei borse di studio.

10 10

34 14

167

28

0 20 40 60 80

100 120 140 160 180

Istanbul Izmir Ankara Bursa

STUDENTI CHE HANNO CONTINUATO GLI STUDI IN ITALIA (2011- 2012)

Istituti Italiani di Cultura e Centri Culturali Scuole dell'infanzia, primarie, secondarie di primo grado Scuole secondarie Università

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L’italiano in Turchia

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Nel 2011 – 2012 sono partiti da Istanbul in Erasmus quattordici studenti universitari (sei dalla Yeditepe e otto dall’Università di Istanbul), mentre due studenti del Liceo Galileo Galilei e ventotto del Liceo IMI e quattro del Liceo Galatasaray hanno deciso di continuare i loro studi in Italia, così come dieci studenti del Centro di Cultura Italiana di Bursa. Dieci studenti dell’Evrim, invece, sono stati in viaggio – studio in Italia.

LE CERTIFICAZIONI

In Turchia sono presenti tre certificazioni ufficiali per l’italiano come lingua straniera: la Certificazione d’Italiano come Lingua Straniera (CILS) dell’Università per Stranieri di Siena, il Certificato di Conoscenza della Lingua Italiana (CELI) dell’Università per Stranieri di Perugia e il Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri (PLIDA) della Dante Alighieri. Le sedi CILS sono a Istanbul e Izmir: all’Istituto Scolastico Evrim (che è anche sede per la somministrazione dell’esame di Didattica dell’Italiano Lingua Straniera, DITALS) e al Centro Culturale Italiano Carlo Goldoni. Sulle coste dell’Egeo altre due scuole, in collaborazione con il Centro Culturale Carlo Goldoni, offrono la possibilità ai propri studenti di certificare in modo ufficiale le loro competenze linguistiche: il liceo Saint Joseph e la Yücel Tonguç. A Istanbul molti studenti dei licei italiani IMI e Galilei negli ultimi anni hanno partecipato all’esame CILS.

Le sedi in cui si somministra il CELI sono tre: gli Istituti di Cultura di Istanbul e di Ankara e a Izmir l’Università di Economia.

Secondo i dati raccolti, infine, la certificazione Plida sarà disponibile a Izmir dall’anno scolastico 2012 – 2013 presso la scuola Martı.

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I rapporti con l’Italia

50

3

1

1

1

2

1

0 1 2 3 4

Ankara

Izmir

Istanbul

CERTIFICAZIONI D'ITALIANO COME LS

Plida Celi Cils

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L’italiano in Turchia

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CONSIDERAZIONI FINALI

Una prima considerazione sulla presenza degli istituti che offrono l’insegnamento della lingua italiana in Turchia, riguarda la loro distribuzione geografica. L’italiano è presente in cinque città: Istanbul, Ankara, Izmir, Bursa e Konya, cui va aggiunta Eskişehir, dove la lingua italiana è insegnata all’Università Anadolu dalla quale, purtroppo, non ci è pervenuto il questionario compilato. Va rilevato che le sei città menzionate corrispondono circa al 30% della popolazione turca (23.277.000 abitanti su un totale complessivo di 78.785.000 in base ai dati dell’ultimo censimento realizzato nel 2011). Ciononostante appare chiaro che la distribuzione dell’insegnamento dell’italiano in Turchia è molto disomogenea e si concentra soprattutto a Istanbul e Izmir forse perché, come abbiamo notato nell’introduzione di questa ricerca, in queste due città la lingua italiana affonda le sue radici nella presenza di antiche e importanti comunità italofone. Limitandosi all’insegnamento universitario, va osservato che circa in una quarantina di città turche sedi universitarie non ci risulta essere presente alcuna cattedra di lingua italiana.

L’aspetto indubbiamente più rilevante emerso dalla ricerca riguarda il livello di scolarizzazione in cui è presente l’insegnamento dell’italiano. Se volessimo rappresentare questo dato con un’immagine, si dovrebbe disegnare una piramide rovesciata: alla sua base ci sono sei scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, poco più sopra sette licei per finire con diciannove sedi universitarie. Le interpretazioni di questo dato possono essere diverse: in primo luogo sembra che l’italiano sia considerato dagli studenti turchi una lingua opzionale, da studiare eventualmente come seconda o terza lingua straniera, spesso durante il periodo universitario. Si tratta di una conclusione quasi ovvia, data la predominanza anche in Turchia dell’insegnamento della lingua inglese, ma crediamo che sarebbe interessante confrontare questi dati con quelli concernenti la presenza del francese e del tedesco nei diversi livelli di scolarizzazione. Una seconda possibile interpretazione, non in conflitto con la prima ma anzi a suo supporto,

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Considerazioni finali

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riguarda la scarsa visibilità, e quindi spendibilità, dell’offerta didattica in italiano. Si tratta di un problema sul quale sono stati spesi negli ultimi anni fiumi d’inchiostro e, in questa sede, ci teniamo ad affermare, a costo di apparire immodesti, che l’offerta didattica del sistema universitario italiano non ha nulla da invidiare a quelle degli altri paesi europei. Spesso, però, quest’offerta formativa non viene sufficientemente pubblicizzata e, non a caso, tra i ventisette paesi dell’Unione Europea, l’Italia occupa uno degli ultimi posti nelle classifiche relative all’internazionalizzazione dell’offerta formativa e alla mobilità studentesca. Nell’introduzione abbiamo citato il rettore dell’Università per Stranieri di Siena, Massimo Vedovelli, il quale fa notare come l’Italia negli ultimi anni si è trasformata da sorgente a punto d’arrivo dei movimenti migratori che ormai interessano l’intero pianeta. Una parte considerevole di queste migrazioni è composta di giovani studenti in cerca delle migliori offerte formative, cervelli in movimento che possono costituire una risorsa importante per lo sviluppo dei paesi. Comprendere il processo di trasformazione che ha subito la lingua italiana, dovrebbe spingere gli operatori (ministeri competenti, istituti di cultura, scuole, università, insegnanti) a una nuova programmazione dell’offerta didattica dell’italiano e in italiano. Spesso abbiamo sentito dire che uno dei principali limiti dell’offerta universitaria e post universitaria italiana sta nella lingua: i nostri atenei, infatti, propongono nella quasi totalità dei casi insegnamenti in lingua italiana e non è un caso che negli ultimi anni alcune università, primi fra tutte i politecnici, abbiano iniziato a proporre corsi di laurea o di master in lingua inglese. Chi scrive ha avuto, inoltre, la possibilità di incontrare in Italia studenti Erasmus, la cui conoscenza dell’italiano era a malapena sufficiente a ordinare un caffè in un bar e non certo a seguire un corso universitario. Senza nulla voler togliere all’importanza dell’inglese come principale lingua internazionale, crediamo che possa esistere un’altra via per aumentare il numero di studenti universitari nelle facoltà italiane: investire nella diffusione dell’italiano all’estero, inteso non più come semplice lingua di nicchia, ma di studio e di scambi economici.

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L’italiano in Turchia

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Ci rendiamo conto che si tratta di un problema che va ben oltre i dati da noi analizzati e che riguarda, in primo luogo, le scelte di politica dell’educazione dei governi italiani, ma ci è sembrato giusto porre l’accento su questo problema. Tali considerazioni valgono in modo particolare nel caso turco, paese che per ragioni storiche, culturali e di vicinanza geografica, ha sempre avuto un rapporto privilegiato con l’Italia. Investire nella diffusione dell’insegnamento della lingua italiana in Turchia dovrebbe comportare, a nostro avviso, un forte sviluppo delle cattedre d’italiano nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado e, nello stesso tempo, una loro diffusione più capillare nel territorio turco. Il perché sia importante che l’offerta didattica della lingua italiana inizi dai primi livelli di scolarizzazione è talmente chiaro a chiunque sia impegnato nella didattica delle lingue che non crediamo valga la pena di approfondirlo ulteriormente. Un sogno impossibile? Pensiamo di no, soprattutto se supportato da una maggiore pubblicità dell’offerta formativa italiana e da un miglior coordinamento tra gli istituti che sono impegnati a vario titolo nell’insegnamento della nostra lingua.

Le osservazioni proposte sembrano essere confermate da altri due elementi emersi dalla rilevazione statistica. Il primo riguarda le date d’apertura in Turchia di istituti proponenti l’insegnamento della lingua italiana. Tre sono i periodi che abbiamo individuato: il primo si colloca alla fine dell’Impero Ottomano (1870 – 1910) e vede la nascita d’istituti “storici” come l’attuale Liceo IMI, il Liceo Galileo Galilei e l’Istituto Scolastico Evrim, la Scuola Elementare e Media di Izmir. Appare chiaro come l’apertura di questi quattro istituti corrisponda a logiche ben diverse da quelle odierne e trovi la sua principale e forse unica giustificazione nella presenza a quel tempo di una forte comunità italiana. Segue una lunga fase (1910 – 1990) durante la quale aprono i due Istituti di Cultura di Istanbul e di Ankara e tre università introducono corsi di lingua italiana (Università di Istanbul, Università di Ankara, Università Dokuz Eylül di Izmir). Infine nel terzo periodo (dal 1990 ai giorni nostri) si assiste a un vero e proprio boom di cattedre per l’insegnamento della lingua italiana. Solo nei primi dieci anni del nuovo secolo ben sedici istituti scolastici e universitari introducono nei loro programmi la

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Considerazioni finali

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lingua italiana. Crediamo che simili scelte, anche se l’italiano resta in molti casi materia opzionale, dimostri un rinnovato interesse per la nostra lingua e, di conseguenza, per l’offerta formativa del nostro paese. Non pensiamo, infatti, che simili scelte, che hanno molto a che fare con problemi di marketing, siano solo il frutto del fascino del “Bel Paese”.

Il secondo elemento rilevante è che, dal 2004 a oggi, si sono recati in Italia per motivi di studio (Programmi Erasmus, corsi di laurea, master, viaggi di studio, ecc.) più di 9.500 studenti turchi. Siamo consapevoli che questo dato, per essere veramente indicativo, dovrebbe essere paragonato ai flussi di studenti turchi verso altri paesi dell’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America ma ci sembra, comunque, un numero importante. Soprattutto in alcuni settori formativi (architettura, design industriale, moda, gastronomia, ecc.) l’offerta del sistema universitario italiano sembra conservare un forte fascino. A tal proposito, potrebbe essere il tema di una futura ricerca l’analisi delle facoltà italiane che vengono scelte dagli studenti turchi. Questo dato è tanto più significativo, ci dispiace doverlo ribadire, se si tiene conto della pochissima pubblicità che le università italiane fanno all’estero. Vedere alle numerose fiere dell’educazione che si svolgono in Turchia la presenza massiccia, oltre naturalmente a quelle tedesche, francesi, inglesi e americane, delle università della Nuova Zelanda e notare nello stesso tempo la rarissima presenza di istituti italiani, dovrebbe almeno far riflettere gli addetti ai lavori.

Un’osservazione a parte merita la questione delle certificazioni. Crediamo sia importante sviluppare l’utilizzo delle certificazioni riconosciute dal Governo Italiano (CELI, CILS e PLIDA) non solo perché titoli ufficiali ma anche, e soprattutto, perché permettono di introdurre criteri di valutazione delle competenze linguistiche fondati su descrittori comuni a tutte le lingue dell’Unione Europea: l’obiettivo dichiarato è di muoversi verso una maggiore trasparenza e paragonabilità delle certificazioni. Chiunque operi nel campo della glottodidattica conosce le difficoltà che s’incontrano nel valutare correttamente le competenze linguistiche dei discenti e, pertanto, sente la necessità di avere un modello di riferimento con il quale

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L’italiano in Turchia

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definire i parametri di misurazione. Le certificazioni di “italiano lingua straniera” realizzate dall’Università per Stranieri di Perugia (CELI), dall’Università per Stranieri di Siena (CILS) e dalla Dante Alighieri (PLIDA) sono il frutto di un lungo lavoro di ricerca sulle procedure utilizzate per verificare, all’interno di una scala di condivisa tra tutte le lingue europee, il livello di competenza linguistico – comunicativa. Esse, inoltre, individuano chiaramente gli obiettivi da raggiungere e forniscono allo studente spiegazioni esaurienti riguardo alle finalità di ogni prova. Una maggiore diffusione, nelle scuole e nelle università turche, delle certificazioni contribuirebbe, a nostro avviso, non solo a individuare in modo più omogeneo l’oggetto da valutare (la competenza linguistico – comunicativa) e i parametri di valutazione, ma anche a dare più “valore” alla lingua italiana.

Vogliamo qui ricordare, alla fine del nostro lavoro, che il 12 novembre 2008 il Governo della Repubblica Italiana e il Governo della Repubblica di Turchia hanno firmato a Izmir un importante accordo, di cui ci sembra debbano essere citati tre articoli.

• Art. 1 Oggetto Le parti decidono l’istituzione nella città di Istanbul di un’Università con insegnamento in lingua italiana e turca e soggetta alla normativa turca […]

• Art. 3 Facoltà Al momento della sua istituzione, l’Università sarà composta delle seguenti facoltà: Facoltà di architettura (storia dell’arte, design, restauro); Facoltà di scienze e letteratura (archeologia, lingua e cultura italiana); Facoltà di ingegneria (industriale, informatica).

• Art. 6 Modalità per l’accettazione degli studenti 1. La metà del numero totale degli studenti da ammettere all’Università viene selezionata fra gli studenti che hanno superato con successo l’esame nazionale di idoneità accademica.

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Considerazioni finali

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2. Allo scopo di definire l’altra metà, si ricorre ad un esame speciale al quale partecipano gli studenti di nazionalità turca diplomati presso i licei turchi ad insegnamento in italiano quale lingua primaria o che abbiano studiato italiano come lingua straniera facoltativa nelle scuole superiori turche.

Il mutare della situazione economica mondiale e il perdurare della crisi hanno bloccato la realizzazione di questo progetto che, però, sembra non essere stato completamente accantonato. Anche in questo caso, una maggiore diffusione dell’insegnamento della lingua italiana in Turchia potrebbe contribuire a riportare all’attualità il progetto di questo polo universitario italo – turco.

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L’italiano in Turchia

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CONCLUSIONI

L’idea di questa ricerca è nata alla fine del 2010 in occasione di un incontro avvenuto negli uffici dell’ÖSYM di Ankara. Il motivo della nostra visita era molto semplice: nell’esame di stato che gli studenti devono sostenere alla fine della terza media per l’accesso ai licei (SBS) è prevista la possibilità di scegliere, per la prova di lingua straniera, l’italiano accanto all’inglese, il francese e il tedesco. Nell’esame di stato che gli studenti devono sostenere alla fine delle scuole secondarie di secondo grado per accedere alle università (LYS) l’italiano, inspiegabilmente, scompare e restano invece le altre tre lingue europee. Ci siamo recati ad Ankara appunto per capire il motivo di quest’assenza, che rappresenta un’ingiusta penalizzazione soprattutto per gli studenti dei licei italiani costretti, dopo aver studiato la lingua italiana per almeno cinque anni, a sostenere la prova d’esame LYS in un’altra lingua. Non è qui il caso di riportare i temi discussi in quell’incontro, ma una cosa va certamente ribadita: negli uffici di Ankara considerano (o almeno consideravano a quel tempo) la lingua italiana non così importante da essere inserita in un esame di stato. Secondo il funzionario da noi interpellato anche altre lingue come il cinese o il russo avrebbero potuto avanzare lo stesso tipo di richiesta. Questo anche se l’italiano è materia d’esame SBS e, soprattutto, nonostante la presenza storica di istituzioni scolastiche italiane in Turchia.

Oggi la situazione è notevolmente cambiata: con la riforma del sistema scolastico turco l’esame SBS è stato abolito e anche per quanto concerne lo YGS si prevede che, nel volgere di tre o quattro anni, verrà sostituito da altre prove. Non è mutata invece l’immagine della lingua italiana, ancora alle prese con problemi di visibilità e di spendibilità nel mercato internazionale delle lingue.

Vogliamo qui riassumere quelle che ci sembrano essere le strade da seguire per migliorare la diffusione dello studio della lingua italiana in Turchia:

• Un’attività di coordinamento tra i vari istituti con la creazione di una banca dati.

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Conclusioni

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• La diffusione delle certificazioni ufficialmente riconosciute dal Governo Italiano.

• Una maggiore informazione sull’offerta formativa italiana (corsi di laurea, master, corsi di specializzazione, corsi di lingua italiana, ecc.).

• L’organizzazione di corsi d’aggiornamento per gli insegnanti e l’introduzione di strumenti per la valutazione e l’autovalutazione del personale docente.

• L’organizzazione di convegni.

• La diffusione e la valutazione dei materiali didattici.

Siamo convinti che, per cominciare a lavorare in questa direzione, occorra la collaborazione di tutte le istituzioni interessate: rappresentanze diplomatiche, istituti di cultura, scuole e università. La speranza è che questo lavoro di ricerca possa contribuire alla realizzazione di questi progetti.

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