0-6 anni. I servizi per l’infanzia

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0-6 anni. I servizi per l’infanzia Sintesi Rapporto IRES Presentazione di Agostino Megale Rapporto a cura di Riccardo Sanna e Anna Teselli

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Sintesi Rapporto IRES. 0-6 anni. I servizi per l’infanzia. Presentazione di Agostino Megale Rapporto a cura di Riccardo Sanna e Anna Teselli. L’ Istat non rileva dati sugli asili-nido dal 1992 e dal 2000 fornisce solo dati provvisori e stime sulle scuole per l’infanzia. - PowerPoint PPT Presentation

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0-6 anni.I servizi per l’infanzia

Sintesi Rapporto IRES

Presentazione di Agostino Megale

Rapporto a cura di Riccardo Sanna e Anna Teselli

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La disponibilità informativa istituzionale.Le rilevazioni datate dell’Istat e le recenti indagini del Centro

nazionale per l’infanzia e l’adolescenza

L’Istat non rileva dati sugli asili-nido dal 1992 e dal 2000 fornisce solo dati provvisori e stime sulle scuole per l’infanzia.

Le fonti istituzionali:

Centro nazionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza (Istituto degli Innocenti). In particolare i quaderni periodici, tra cui uno del 2000 comprende la più recente indagine censuaria sugli asili nido;

Cnel - Istat. In particolare uno studio recente sulla maternità e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro (2003), da cui è possibile risalire in modo deduttivo alla fruibilità concreta da parte delle famiglie dei servizi per l’infanzia;

Istat. In particolare: il 14° Censimento per i dati sulla popolazione in età e per quelli sull’istruzione (2001), I consumi delle famiglie (2002).

Gli Enti locali: fonti non in grado ancora di produrre flussi informativi abbastanza stabili nel tempo e nei contenuti

Ancora assente una panoramica ‘a tutto tondo’ sulle caratteristiche quali-quantitative dei servizi per l’infanzia

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Dal punto di vista demografico: dal 1971 ad oggi il dimezzamento della popolazione 0-6 anni

Percentuale di popolazione residente con meno di 6 anni per anno di censimento

Fonte: Elaborazioni IRES su dati Istat.

nel 1971 i bambini tra 0-6 anni rappresentavano circa il 10% della popolazione complessiva, nel 2001 circa il 5%

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% ="Pop inferiore ai 6 anni - 1971" % ="Pop inferiore ai 6 anni - 1981"

% ="Pop inferiore ai 6 anni - 1991" % ="Pop inferiore ai 6 anni - 2001"

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0 100 200 300 400 500 600 700

Piemonte

Lombardia

Veneto

Liguria

Toscana

Marche

Abruzzo

Campania

Basilicata

Sicilia

Nidi d'infanzia pubblici

Nidi d'infanzia privati

Servizi integrativi pubblici

Servizi integrativi privati

Sugli asili-nido: un sostanziale squilibrio

dell’offerta verso il Centro-nord

Fonte: Elaborazioni IRES su dati Centro Nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza 2000

Dagli anni Novanta ad oggi, il numero di nidi d’infanzia sul territorio italiano è aumentato da 2.180 istituti a 3.008 (di cui 2.400 pubblici)

L. 1044/71:

n. 3.800 nidi pubblici

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Il tasso d’iscrizioneagli asili nido pubblici

Fonte: Elaborazioni IRES su dati Istat (2001) e Centro Nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza (2000-2001)

Gli iscritti nei soli nidi pubblici sono appena in media il 6,0% della popolazione 0-2 anni, con flessioni nel Mezzogiorno.

Dal Censimento 2001, gli iscritti nei nidi, pubblici e privati, risulta del 18,7%. Si ipotizza un contributo molto elevato dei nidi privati a fronte di

una difficoltà evidente di rispondere alla domanda “espressa”.

Popolazione residente 0-2 anni

Iscritti ai soli Nidi pubblici

Tasso d'iscrizione

Nord-ovest 392.526 32.211 8,8Nord-est 284.564 24.997 8,0Centro 287.393 23.959 8,9Sud 449.432 6.692 2,1Isole 200.762 8.865 4,6Italia 1.614.677 96.724 6,0

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Posti- nido pubblici per 100 bambini 0-2 anni 2000Domande nei nidi pubblici per 100 bambini 0-2 anni

Sugli asili-nido pubblici:

la domanda espressa e non soddisfatta

circa 1 bambino su 4 in Italia non trova posto nei nidi pubblici.Al Centro e al Nord, dove i tassi d’iscrizione ai nidi pubblici sono più alti, risulta

maggiore il tasso di domande espresse e non soddisfatte, “è l’offerta a sollecitare l’espressione della domanda”

Gap regionali tra copertura recettiva e propensione alla domanda

Fonte: Elaborazioni IRES su dati Centro Nazionale di

documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza (2000)

Posti nido pubblici %

Domande nidi pubblici %

Domanda espressa non soddisfatta dai

nidi pubblici

Nord-ovest 10,1 16,6 -35,6%Nord-est 9,0 11,8 -25,6%Centro 9,6 1,8 -30,5%Sud 2,5 2,8 -11,0%Isole 5,2 6,8 -22,9%

Italia 6,5 9,9 -23,9%

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Sugli asili-nido: alcune

componenti qualitative del servizio

Alcune criticità individuate:

Orari rigidi e insufficienti alle esigenze familiari: il

64% dei nidi pubblici e privati risulta chiuso per circa 2/3

mesi all’anno; i nidi privati sono aperti per più ore al

giorno. Liste d’attesa molto lunghe: mediamente 1 bambino

su 4 risulta in lista d’attesa con picchi in Friuli V.G.,

Lombardia, Veneto, Liguria, Lazio e Campania. Tariffe troppo alte non rapporate al reddito

familiare.

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Sulle scuole dell’infanzia: una diffusione omogenea tra le Regioni,

ma con alcune zone “d’ombra”

Il tasso d’iscrizione alle scuole dell’infanzia è pari quasi al 100%. Tuttavia, se mettiamo in relazione il numero di bambini iscritti con il numero di scuole, nella serie storica 93-03, c’è il rischio che nel tempo aumenti la forbice, già presente, tra strutture disponibili e richieste d’iscrizione.

Fonte: elaborazioni IRES su dati del Centro Nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza e dell’Istat (1993-2003).

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98,5

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93/94 94/95 95/96 96/97 97/98 98/99 99/00 00/01 01/02 02/03

scuole bambini

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Sulle scuole dell’infanzia:

una proiezione nel tempo…

I risultati indicano un aumento evidente dell’incidenza degli iscritti possibili su 100 bambini in età anche nel lungo periodo:

nel 2010 si prevede una crescita diffusa della popolazione in età (da 1.609.806 a 1.721.611)

l’aumento della popolazione di 3-5 anni comporterà probabilmente un incremento degli iscritti nelle scuole d’infanzia (da 1.630.784 a 1.744.046);

si ipotizza l’esigenza di un aumento delle strutture a disposizione.

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Proposte per indagini territoriali

Emerge l’esigenza di una rilevazione nei territori,

ad esempio su: Tipologie e quantità della domanda inattesa dei servizi per l’infanzia

Fabbisogni familiari e territoriali ricorrenti

Le esperienze territoriali sui tipi di cultura dell’infanzia

L’eredità della 285 L’inserimento della tematica ‘infanzia’ nei Piani sociali di zona.

Occorre allargare e sviluppare la base conoscitiva disponibile sui servizi per l’infanzia

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Uno sguardo al welfare locale in Europa

Svezia 21% 83%

Regno Unito 6% 73% Germania 7% 50% Italia 2% 32%

Ripensare i servizi per l’infanzia all’interno dei sistemi locali del welfare

spesa per welfare locale

spesa per asili nido

Fonte: elaborazioni IRES su dati Sespros di Eurostat (2000)

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reti formali o informali?

Fonte: Elaborazioni IRES su dati Istat e CNEL (2003)

11,0%

54,5%

3,2%8,9%

12,1%

10,3%

genitori nonni nido pubblico nido privato altro baby sitter

Indagine Cnel–Istat sulla “maternità e partecipazione delle donne al mercato del lavoro”: una peculiarità del nostro Paese è ravvisabile proprio nella solidarietà intergenerazionale che porta all’utilizzo di aiuti informali. Quando una madre si trova a lavoro, secondo questa ricerca, circa 6 bambini su dieci sono affidati ai nonni, mentre solamente due su dieci frequentano un asilo nido pubblico o privato.

I nonni…un sostegno concreto