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U U NIVERSITÀ NIVERSITÀ DEGLI DEGLI STUDI STUDI DI DI P P AVIA AVIA FACOLTA FACOLTA DI DI MEDICINA MEDICINA E E CHIRURGIA CHIRURGIA REGOLAMENTO DIDATTICO (art. 12 - D.M. 22 ottobre 2004 n. 270) A.A. 2008/2009 CORSO DI LAUREA IN MEDICINA E CHIRURGIA Dalle Classe LM-41

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UUNIVERSITÀNIVERSITÀ DEGLIDEGLI STUDISTUDI DIDI P PAVIAAVIA

FACOLTAFACOLTA’ ’ DIDI MEDICINA MEDICINA EE CHIRURGIA CHIRURGIA

REGOLAMENTO DIDATTICO(art. 12 - D.M. 22 ottobre 2004 n. 270)

A.A. 2008/2009

CORSO DI LAUREA IN MEDICINA E CHIRURGIA

Dalle Classe LM-41delle Lauree in MEDICINA e CHIRURGIA

Approvato dal Consiglio di Facoltà in data 12 maggio 2009

PARTE PRIMA – DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 – Denominazione, classe di appartenenza, sede e durata

Art. 2 – Testi normativi di riferimento Art. 3 – Struttura responsabile del coordinamento didattico e organizzativoArt. 4 – Obiettivi formativi:

a) obiettivi formativi qualificanti della Classe delle Lauree in Medicina e Chirurgiab) obiettivi formativi specifici e descrizione del percorso formativo

Art. 5 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studioArt. 6 – Profilo occupazionale e sbocchi professionali previsti per i laureatiArt. 7 – Requisiti d ammissione al Corso di Laurea in Medicina e ChirurgiaArt. 8 – Verifica della preparazione iniziale dello studenteArt. 9 – Attività di orientamento e tutoratoArt. 10 – Attività di ricerca

PARTE SECONDA – ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

Art. 11 – Ordinamento didattico Art. 12 – Crediti formativi universitariArt. 13 – Organizzazione didattica Art. 14 – Piani di studioArt. 15 – Insegnamenti e altre attività formative Art. 16 – Obblighi di frequenza Art. 17 – Esami e valutazioni finali di profittoArt. 18 – Modalità di verifica del profittoArt. 19 – Prova finale e conseguimento del titoloArt. 20 – Verifica e valutazione dell’attività didatticaArt. 21 – Docenza di ruolo

PARTE TERZA – DISPOSIZIONI RELATIVE AGLI STUDENTI

Art. 22 – Convalida di crediti acquisiti dallo studente e di conoscenze e professionalità debitamente certificateArt. 23 – Trasferimenti e convalideArt. 24 - Studenti che permangono in corsi di studio istituiti secondo ordinamenti didattici previgentiArt. 25 – Ammissione ad anni successivi e propedeuticitàArt. 26 – Periodi di studio svolti presso Università straniere

PARTE QUARTA – DISPOSIZIONI FINALI

Art. 27 – Entrata in vigore del RegolamentoArt. 28 – Forme di pubblicitàArt. 29 – Modifiche al RegolamentoArt. 30 – Rinvio

Allegato 1 – Insegnamenti e altre attività formativeAllegato 2 – Elenco dei docenti di ruolo impegnati nel corso di laurea

(ai sensi dell’Allegato B del D.M. 31 ottobre 2007 n. 544)Allegato 3 – Elenco degli insegnamenti del corso di laurea - corrispondenti ad almeno 90 CFU -

tenuti da professori o ricercatori inquadrati nei relativi settori scientifico-disciplinari e di ruolo presso l’Ateneo ovvero in ruolo presso altri Atenei, sulla base di specifiche convenzioni (ai sensi dell’art. 1, comma 9 del D.M. 16 marzo 2007)

Allegato 4 – Attività Didattica Elettiva

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PARTE PRIMA – DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1 - Denominazione, classe di appartenenza, tipologia, denominazione, sede e durata

1. Il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia fa parte della Classe delle Lauree Magistrali in Medicina e Chirurgia (CLMMC) LM/41, di cui al DM 16 marzo 2007 (GU n. 155 del 6 luglio 2007 - Suppl. Ordinario n. 153) e viene attivato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Pavia.

2. Il Corso di Laurea è di tipo professionalizzante.3. Il Corso di Laurea Magistrale viene svolto in lingua italiana e viene identificato dalla

denominazione “Corso Golgi”. Il Corso iterato svolto in lingua inglese viene identificato dalla denominazione “Corso Harvey”.

4. La durata normale del corso di laurea è di sei anni.

Art. 2 – Testi normativi di riferimento

1. Nel rispetto della libertà di insegnamento e dei diritti-doveri dei docenti e degli studenti, l’organizzazione didattica e lo svolgimento delle attività formative previste per il Corso di laurea in Medicina e Chirurgia sono disciplinati dal presente testo, dallo Statuto dell’Università degli Studi di Pavia, dal Regolamento generale di Ateneo, dal Regolamento didattico di Ateneo, dal Regolamento studenti e dal Regolamento della Facoltà di Medicina e Chirurgia.

Art. 3 - Struttura responsabile del coordinamento didattico e organizzativo

1. Nel rispetto delle competenze e dei criteri stabiliti dai Regolamenti indicati all’art. 2, nonché di quanto disciplinato dal Regolamento per la composizione e il funzionamento dei Consigli didattici, l’organo competente per il coordinamento didattico e organizzativo dei Corsi di Laurea è il Consiglio didattico della classe delle Lauree in Medicina e Chirurgia.

2. Il Presidente del Consiglio didattico, eletto con cadenza triennale, si avvale dell’operato dei Coordinatori dei Corsi di Laurea, anch’essi eletti separatamente da ciascun Consiglio, con durata triennale.

3. Il Presidente del Consiglio didattico e i Coordinatori dei Corsi di Laurea hanno il compito di coordinare e rendere omogenei i Corsi di Laurea iterati, in particolare nello svolgimento della didattica, nelle modalità d’esame, nei trasferimenti e nelle Attività Didattiche Elettive.

Art. 4 - Obiettivi formativi qualificanti della classe della Laurea in Medicina e Chirurgia

a) obiettivi formativi qualificanti della classe della Laurea in Medicina e Chirurgia

I laureati nei corsi di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia dovranno essere dotati: • delle basi scientifiche e della preparazione teorico-pratica necessarie ai sensi della direttiva 75/363/CEE all'esercizio della professione medica e della metodologia e cultura necessarie per la pratica della formazione permanente, nonché di un livello di autonomia professionale, decisionale ed operativa derivante da un percorso formativo caratterizzato da un approccio olistico ai problemi di salute, delle persone sane o malate anche in relazione all'ambiente chimico-fisico, biologico e

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sociale che le circonda. A tali fini il corso di laurea magistrale prevede 360 CFU (Art. 12) complessivi, articolati su sei anni di corso, di cui almeno 60 da acquisire in attività formative volte alla maturazione di specifiche capacità professionali; • delle conoscenze teoriche essenziali che derivano dalle scienze di base, nella prospettiva della loro successiva applicazione professionale; della capacità di rilevare e valutare criticamente da un punto di vista clinico, ed in una visione unitaria, estesa anche alla dimensione socioculturale e di genere, i dati relativi allo stato di salute e di malattia del singolo individuo, interpretandoli alla luce delle conoscenze scientifiche di base, della fisiopatologia e delle patologie di organo e di apparato; delle abilità e dell'esperienza, unite alla capacità di autovalutazione, per affrontare e risolvere responsabilmente i problemi sanitari prioritari dal punto di vista preventivo, diagnostico, prognostico, terapeutico e riabilitativo; della conoscenza delle dimensioni storiche, epistemologiche ed etiche della medicina; della capacità di comunicare con chiarezza ed umanità con il paziente e con i familiari; della capacità di collaborare con le diverse figure professionali nelle diverse attività sanitarie di gruppo; della capacità di applicare, nelle decisioni mediche, anche i principi dell'economia sanitaria; della capacità di riconoscere i problemi sanitari della comunità e di intervenire in modo competente.

Il profilo professionale dei laureati magistrali dovrà comprendere la conoscenza di:• comportamenti ed attitudini comportamentali del sapere essere medico; nozioni fondamentali e metodologia di fisica e statistica utili per identificare, comprendere ed interpretare i fenomeni biomedici; organizzazione biologica fondamentale e processi biochimici e cellulari di base degli organismi viventi; processi di base dei comportamenti individuali e di gruppo; meccanismi di trasmissione e di espressione dell'informazione genetica a livello cellulare e molecolare; organizzazione strutturale del corpo umano, con le sue principali applicazioni di carattere anatomo-clinico, dal livello macroscopico a quello microscopico sino ai principali aspetti ultrastrutturali e i meccanismi attraverso i quali tale organizzazione si realizza nel corso dello sviluppo embrionale e del differenziamento; caratteristiche morfologiche essenziali dei sistemi, degli apparati, degli organi, dei tessuti, delle cellule e delle strutture subcellulari dell'organismo umano, nonché i loro principali correlati morfo-funzionali; meccanismi biochimici, molecolari e cellulari che stanno alla base dei processi fisiopatologici; fondamenti delle principali metodiche di laboratorio applicabili allo studio qualitativo e quantitativo dei determinanti patogenetici e dei processi biologici significativi in medicina; modalità di funzionamento dei diversi organi del corpo umano, la loro integrazione dinamica in apparati ed i meccanismi generali di controllo funzionale in condizioni normali; principali reperti funzionali nell'uomo sano; fondamenti delle principali metodologie della diagnostica per immagini e dell'uso delle radiazioni, principi delle applicazioni alla medicina delle tecnologie biomediche.

I laureati magistrali dovranno inoltre:• avere acquisito ed approfondito le interrelazioni esistenti tra i contenuti delle scienze di base e quelli delle scienze cliniche, nella dimensione della complessità che è propria dello stato di salute della persona sana o malata, avendo particolare riguardo alla inter-disciplinarietà della medicina; • avere sviluppato e maturato un approccio fortemente integrato al paziente, valutandone critica-mente non solo tutti gli aspetti clinici, ma anche dedicando una particolare attenzione agli aspetti relazionali, educativi, sociali ed etici coinvolti nella prevenzione, diagnosi e trattamento della malattia, nonché nella riabilitazione e nel recupero del più alto grado di benessere psicofisico possibile. • I laureati nei corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia svolgeranno l'attività di medico-chirurgo nei vari ruoli ed ambiti professionali clinici, sanitari e bio-medici. Ai fini indicati i laureati della classe dovranno avere acquisito:• la conoscenza della organizzazione, della struttura e del funzionamento normale del corpo umano, ai fini del mantenimento dello stato di salute della persona sana e della comprensione delle modificazioni patologiche;

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• la conoscenza delle cause delle malattie nell'uomo, interpretandone i meccanismi patogenetici molecolari, cellulari e fisiopatologici fondamentali; • la conoscenza dei meccanismi biologici fondamentali di difesa e quelli patologici del sistema immunitario e la conoscenza del rapporto tra microrganismi ed ospite nelle infezioni umane, nonché i relativi meccanismi di difesa; • la capacità di applicare correttamente le metodologie atte a rilevare i reperti clinici, funzionali e di laboratorio, interpretandoli criticamente anche sotto il profilo fisiopatologico, ai fini della diagnosi e della prognosi e la capacità di valutare i rapporti costi/benefici nella scelta delle procedure diagnostiche, avendo attenzione alle esigenze sia della corretta metodologia clinica che dei principi della medicina basata sull'evidenza; • una adeguata conoscenza sistematica delle malattie più rilevanti dei diversi apparati, sotto il profilo nosografico, eziopatogenetico, fisiopatologico e clinico, nel contesto di una visione unitaria e globale della patologia umana e la capacità di valutare criticamente e correlare tra loro i sintomi clinici, i segni fisici, le alterazioni funzionali rilevate nell'uomo con le lesioni anatomopatologiche, interpretandone i meccanismi di produzione e approfondendone il significato clinico; • la capacità di ragionamento clinico adeguata ad analizzare e risolvere i più comuni e rilevanti problemi clinici sia di interesse medico che chirurgico e la capacità di valutare i dati epidemiologici e conoscerne l'impiego ai fini della promozione della salute e della prevenzione delle malattie nei singoli e nelle comunità; • la conoscenza dei principi su cui si fonda l'analisi del comportamento della persona e una adeguata esperienza, maturata attraverso approfondite e continue esperienze di didattica interattiva nel campo della relazione e della comunicazione medico-paziente, nella importanza, qualità ed adeguatezza della comunicazione con il paziente ed i suoi familiari, nonché con gli altri operatori sanitari, nella consapevolezza dei valori propri ed altrui nonché la capacità di utilizzare in modo appropriato le metodologie orientate all'informazione, all'istruzione e all'educazione sanitaria e la capacità di riconoscere le principali alterazioni del comportamento e dei vissuti soggettivi, indicandone gli indirizzi terapeutici preventivi e riabilitativi; • la conoscenza dei quadri anatomopatologici nonché delle lesioni cellulari, tessutali e d'organo e della loro evoluzione in rapporto alle malattie più rilevanti dei diversi apparati e la conoscenza, maturata anche mediante la partecipazioni a conferenze anatomocliniche, dell'apporto dell'anatomo-patologo al processo decisionale clinico, con riferimento alla utilizzazione della diagnostica istopatologica e citopatologica (compresa quella colpo- ed onco-citologica) anche con tecniche biomolecolari, nella diagnosi, prevenzione,prognosi e terapia della malattie del singolo paziente, nonché la capacità di interpretare i referti anatomopatologici; • la capacità di proporre, in maniera corretta, le diverse procedure di diagnostica per immagine, valutandone rischi, costi e benefici e la capacità di interpretare i referti della diagnostica per immagini nonché la conoscenza delle indicazioni e delle metodologie per l'uso di traccianti radioattivi ed inoltre la capacità di proporre in maniera corretta valutandone i rischi e benefici, l'uso terapeutico delle radiazioni e la conoscenza dei principi di radioprotezione; • la conoscenza delle principali e più aggiornate metodologie di diagnostica laboratoristica in patologia clinica, cellulare e molecolare, nonchè la capacità di proporre, in maniera corretta, le diverse procedure di diagnostica di laboratorio, valutandone i costi e benefici e la capacità di interpretazione razionale del dato laboratoristico; • la conoscenza delle problematiche fisiopatologiche, anatomopatologiche, preventive e cliniche riguardanti il sistema bronco-pneumologico, cardio-vascolare, gastro-enterologico, ematopoietico, endocrino-metabolico, immunologico e uro-nefrologico fornendone l'interpretazione eziopato-genetica e indicandone gli indirizzi diagnostici e terapeutici ed individuando le condizioni che,nei suindicati ambiti, necessitano dell'apporto professionale dello specialista; • la capacità di riconoscere le più frequenti malattie otorinolaringoiatriche, odontostomatologiche e del cavo orale, dell'apparato locomotore e dell'apparato visivo e delle malattie cutanee e veneree indicandone i principali indirizzi di prevenzione, diagnosi e terapia e la capacità di individuare le condizioni che, nei suindicati ambiti, necessitano dell'apporto professionale dello specialista; • la capacità di riconoscere, mediante lo studio fisiopatologico, anatomopatologico e clinico, le

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principali alterazioni del sistema nervoso e le patologie psichiatriche e di contesto sociale fornendone l'interpretazione eziopatogenetica e indicandone gli indirizzi diagnostici e terapeutici; • la capacità e la sensibilità per inserire le problematiche specialistiche in una visione più ampia dello stato di salute generale della persona e delle sue esigenze generali di benessere e la capacità di integrare in una valutazione globale ed unitaria dello stato complessivo di salute del singolo individuo i sintomi, i segni e le alterazioni strutturali e funzionali dei singoli organi ed apparati, aggregandoli sotto il profilo preventivo, diagnostico, terapeutico e riabilitativo; • la conoscenza delle modificazioni fisiologiche dell'invecchiamento e delle problematiche dello stato di malattia nell'anziano e la capacità di pianificare gli interventi medici e di assistenza sanitaria nel paziente geriatrico; • la capacità di analizzare e risolvere i problemi clinici di ordine internistico, chirurgico e specialistico, valutando i rapporti tra benefici, rischi e costi alla luce dei principi della medicina basata sulla evidenza e dell'appropriatezza diagnostico-terapeutica; la capacità di analizzare e risolvere i problemi clinici di ordine oncologico affrontando l'iter diagnostico terapeutico alla luce dei principi della medicina basata sulla evidenza, nonchè la conoscenza della terapia del dolore e delle cure palliative; • l'abilità e la sensibilità per applicare nelle decisioni mediche i principi essenziali di economia sanitaria con specifico riguardo al rapporto costo/beneficio delle procedure diagnostiche e terapeutiche, della continuità terapeutica ospedale-territorio e dell'appropriatezza organizzativa; • la conoscenza dei concetti fondamentali delle scienze umane per quanto concerne l'evoluzione storica dei valori della medicina, compresi quelli epistemologici ed etici; • la abilità e la sensibilità per valutare criticamente gli atti medici all'interno della équipe sanitaria; • la conoscenza delle diverse classi dei farmaci, dei meccanismi molecolari e cellulari della loro azione, dei principi fondamentali della farmacodinamica e della farmacocinetica e la conoscenza degli impieghi terapeutici dei farmaci, la variabilità di risposta in rapporto a fattori di genere, genetici e fisiopatologici, le interazioni farmacologiche ed i criteri di definizione degli schemi terapeutici, nonché la conoscenza dei principi e dei metodi della farmacologia clinica, compresa la farmacosorveglianza e la farmacoepidemiologia, degli effetti collaterali e della tossicità dei farmaci e delle sostanze d'abuso; • la conoscenza, sotto l'aspetto preventivo, diagnostico e riabilitativo, delle problematiche relative allo stato di salute e di malattia nell'età neonatale, nell'infanzia e nell'adolescenza, per quanto di competenza del medico non specialista e la capacità di individuare le condizioni che necessitano dell'apporto professionale dello specialista e di pianificare gli interventi medici essenziali nei confronti dei principali problemi sanitari, per frequenza e per rischio, inerenti la patologia specialistica pediatrica; • la conoscenza delle problematiche fisiopatologiche, psicologiche e cliniche, riguardanti la fertilità e la sessualità femminile e le sue disfunzioni dal punto di vista sessuologico medico, la procreazione naturale ed assistita dal punto di vista endocrino-ginecologico, la gravidanza, la morbilità prenatale ed il parto e la capacità di riconoscere le forme più frequenti di patologia ginecologica, indicandone le misure preventive e terapeutiche fondamentali ed individuando le condizioni che necessitino dell'apporto professionale dello specialista; • la conoscenza delle problematiche fisiopatologiche, psicologiche e cliniche, riguardanti la fertilità maschile e la valuazione del gamete maschile, la sessualità maschile e le sue disfunzioni dal punto di vista sessuologico medico, la procreazione naturale ed assistita da punto di vista endocrino-andrologico, la capacità di riconoscere le forme più frequenti di patologia andrologica, indicandone le misure preventive e terapeutiche fondamentali ed individuando le condizioni che necessitino dell'apporto professionale dello specialista; • la capacità di riconoscere, nell'immediatezza dell'evento, le situazioni cliniche di emergenza ed urgenza, ponendo in atto i necessari atti di primo intervento, onde garantire la sopravvivenza e la migliore assistenza consentita e la conoscenza delle modalità di intervento nelle situazioni di catastrofe; • la conoscenza delle norme fondamentali per conservare e promuovere la salute del singolo e delle comunità e la conoscenza delle norme e delle pratiche atte a mantenere e promuovere la salute negli

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ambienti di lavoro, individuando le situazioni di competenza specialistica nonché la conoscenza delle principali norme legislative che regolano l'organizzazione sanitaria e la capacità di indicare i principi e le applicazioni della medicina preventiva nelle diverse ed articolate comunità; • la conoscenza delle norme deontologiche e di quelle connesse alla elevata responsabilità professionale, valutando criticamente i principi etici che sottendono le diverse possibili scelte professionali e la capacità di sviluppare un approccio mentale di tipo interdisciplinare e transculturale, anche e soprattutto in collaborazione con altre figure dell'équipe sanitaria, approfondendo la conoscenza delle regole e delle dinamiche che caratterizzano il lavoro di gruppo nonché una adeguata esperienza nella organizzazione generale del lavoro, connessa ad una sensibilità alle sue caratteristiche, alla bioetica e storia ed epistemologia della medicina, alla relazione con il paziente, nonché verso le tematiche della medicina di comunità, acquisite anche attraverso esperienze dirette sul campo; • la conoscenza degli aspetti caratterizzanti della società multietnica, con specifico riferimento alla varietà e diversificazione degli aspetti valoriali e culturali; • una approfondita conoscenza dello sviluppo tecnologico e biotecnologico della moderna bio-medicina, comprensivo della conoscenza dei principi della ricerca scientifica all'ambito bio-medico ed alle aree clinico-specialistiche, della capacità di ricercare, leggere ed interpretare la letteratura internazionale ai fini di pianificare ricerche su specifici argomenti e di sviluppare una mentalità di interpretazione critica del dato scientifico; • una adeguata esperienza nello studio indipendente e nella organizzazione della propria formazione permanente e la capacità di effettuare una ricerca bibliografica e di aggiornamento, la capacità di effettuare criticamente la lettura di articoli scientifici derivante dalla conoscenza dell'inglese scientifico che consenta loro la comprensione della letteratura internazionale e l'aggiornamento; la padronanza scritta e orale di almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre all'italiano; • la competenza informatica utile alla gestione dei sistemi informativi dei servizi, ed alla propria autoformazione; • una adeguata conoscenza della medicina della famiglia e del territorio, acquisita anche mediante esperienze pratiche di formazione sul campo.

In particolare, specifiche professionalità nel campo della medicina interna, chirurgia generale, pediatria, ostetricia e ginecologia, nonché di specialità medico-chirurgiche, acquisite svolgendo attività formative professionalizzanti per una durata non inferiore ad almeno 60 CFU da svolgersi in modo integrato con le altre attività formative del corso presso strutture assistenziali universitarie.

La durata del corso per il conseguimento della laurea magistrale in medicina e chirurgia è di 6 anni.

Relativamente alla definizione di curricula preordinati alla esecuzione delle attività previste dalla direttiva 75/363/CEE, i regolamenti didattici di ateneo si conformano alle prescrizioni del presente decreto e dell'art. 6, comma 3, del D.M. n. 270/04.

b) obiettivi formativi specifici e descrizione del percorso formativo

Ai fini del raggiungimento degli obiettivi didattici sopraddetti, il corso di laurea magistrale a ciclo unico prevede 360 CFU complessivi, articolati su sei anni di corso, di cui almeno 60 da acquisire in attività formative volte alla maturazione di specifiche capacità professionali.

Missione specifica del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico La missione del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico si identifica con la formazione di un medico a livello professionale iniziale con una cultura biomedico-psico-sociale, che possieda una visione multidisciplinare ed integrata dei problemi della salute, della malattia e della morte con una educazione orientata alla comunità, al territorio e fondamentalmente alla prevenzione della malattia ed alla promozione della salute, e con una cultura umanistica nei suoi risvolti di interesse medico;

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tale missione specifica risponde in maniera più adeguata alle nuove esigenze di cura e salute, in quanto centrata non soltanto sulla malattia, ma soprattutto sull'uomo ammalato, considerato nella sua globalità di soma e psiche ed inserito nel contesto sociale dal momento del concepimento fino a quello successivo alla morte. La formazione medica così orientata è inoltre vista come il primo segmento di un'educazione che deve durare nel tempo, ed in quest'ottica sono state calibrate le conoscenze che lo studente deve acquisire in questa fase, dando giusta importanza all'autoapprendimento, alle esperienze non solo in Ospedale ma anche nel territorio, all'epidemiologia, per lo sviluppo del ragionamento clinico e della cultura della prevenzione.

Le caratteristiche qualificanti del medico che si intende formare comprendono: 1) Buona capacità al contatto umano (communication skills); 2) Capacità di autoapprendimento e di autovalutazione (continuing education); 3) Abilità ad analizzare e risolvere in piena autonomia i problemi connessi con la pratica medica insieme ad una buona pratica clinica basata sulle evidenze scientifiche (evidence based medicine); 4) Abitudine all'aggiornamento costante delle conoscenze e delle abilità, ed il possesso delle basi metodologiche e culturali atte all'acquisizione autonoma ed alla valutazione critica delle nuove conoscenze ed abilità (continuing professional development); 5) Buona pratica di lavoro interdisciplinare ed interprofessionale (interprofessional education); 6) Conoscenza approfondita dei fondamenti metodologici necessari per un corretto approccio alla ricerca scientifica in campo medico, insieme all'uso autonomo delle tecnologie informatiche indispensabili nella pratica clinica.

Il progetto didattico specifico, il metodo di insegnamento Le parole chiave del metodo didattico adottato, utili al raggiungimento delle caratteristiche qualificanti attese, prevedono l'integrazione orizzontale e verticale dei saperi, un metodo di insegnamento basato su una solida base culturale e metodologica conseguita nello studio delle discipline pre-cliniche e in seguito prevalentemente centrato sulla capacità di affrontare problemi (problem oriented learning), il contatto precoce con il paziente, una buona acquisizione dell'abilità clinica insieme ad una buona acquisizione dell'abilità al contatto umano. E' stata quindi pianificata un'organizzazione didattica fortemente integrata, flessibile e modificabile, vero e proprio laboratorio di sperimentazione scientifica, con l'intenzione di promuovere negli studenti la capacità di acquisire conoscenze non in modo frammentario bensì integrato, e di mantenerle vive non solo a breve ma anche a più lungo termine. Lo studente è quindi considerato perno del processo formativo, sia nella progettazione didattica che nel miglioramento dell'intero curriculum, allo scopo di potenziarne l'autonomia d'iniziativa. Una solida base di conoscenza clinica è inoltre assicurata allo studente attraverso l'organizzazione di tirocini certificati basati sulla didattica tutoriale, insieme con una forte comprensione del metodo medico-scientifico e delle scienze umane. Una vera competenza professionale si raggiunge, a nostro avviso, solo dopo una lunga consuetudine al contatto col paziente, che viene promossa sin dal primo anno di corso ed integrata alle scienze di base e cliniche, lungo tutto il loro percorso formativo attraverso un ampio utilizzo delle attività tutoriali. Nel progetto didattico del nostro corso di laurea magistrale viene proposto il giusto equilibrio d'integrazione tra: 1) scienze di base, che debbono essere ampie e prevedere la conoscenza della biologia evoluzionistica e della complessità biologica finalizzata alla conoscenza della struttura e funzione dell'organismo umano in condizioni normali, ai fini del mantenimento delle condizioni di salute, 2) pratica medica clinica e metodologica, che deve essere particolarmente solida, attraverso un ampio utilizzo della didattica tutoriale capace di trasformare la conoscenza teorica in vissuto personale e di costruire la propria scala di valori e interessi, 3) scienze umane, che debbono costituire un bagaglio utile a raggiungere la consapevolezza dell'essere medico e la capacità di esercitare la professione nel contesto socio-normativo di appartenenza. Molti dei contenuti essenziali del nostro Progetto Didattico, già attivato in tali modalità dall'anno accademico 1999-2000, anticipano e integrano le European specifications for global standards in

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medical education della World Federation on Medical Education in tema di standard internazionali di base e di sviluppo della qualità nel campo dell'educazione biomedica (WFME Office, University of Copenhagen, 2007).

Le caratteristiche peculiari del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia finalizzate al raggiungimento degli obiettivi specifici sono così sintetizzate: 1) Nell'ambito di quanto previsto dalla legislazione vigente, la programmazione degli obiettivi, dei programmi, e dell'insegnamento è multidisciplinare. 2) Il metodo d'insegnamento attuato è interattivo e multidisciplinare, con l'integrazione quotidiana di scienze di base e discipline cliniche ed un precoce coinvolgimento clinico degli studenti, che vengono subito orientati ad un corretto approccio con il paziente (con l'anamnesi psico-sociale al letto del paziente e con l'acquisizione delle tecniche di BLS, come tirocinio professionalizzante organizzato come attività guidata tutoriale con certificazione del livello di abilità). I problemi delle scienze di base e quelli d'ambito clinico sono quindi affrontati in tutti gli anni di corso (total integration model), anche se in proporzioni diverse, ma con una visione unitaria e fortemente integrata, anche attraverso l'uso di didattica a più voci. 3) Scelta degli obiettivi specifici dei corsi di base fatta prioritariamente sulla rilevanza di ciascun obiettivo nel quadro della biologia umana, e sulla propedeuticità rispetto alle tematiche cliniche attuali o prevedibili, con particolare attenzione alla componente riguardante la metodologia scientifica. 4) Scelta degli obiettivi specifici dei corsi caratterizzanti fatta prioritariamente sulla base della prevalenza epidemiologica, dell'urgenza di intervento, della possibilità di intervento, della gravità e della esemplarità didattica. E' prevista inoltre la valorizzazione della frequenza nei reparti ospedalieri e negli ambulatori delle strutture territoriali e la valorizzazione del rapporto con il paziente, anche sotto l'aspetto psicologico. 5) Il processo d'insegnamento si avvale, potenziandone l'uso, dei moderni strumenti didattici, costituiti dal sistema tutoriale, dal trigger clinico, dal problem oriented learning, dall'experiencial learning, dal problem solving, dal decision making e dall'ampio utilizzo di seminari e conferenze. 6) Sono utilizzati in maniera preponderante docenti tutori che collaborano al processo formativo dello studente con funzioni di insegnamento (tutori di area) e di supporto (tutori personali) agli studenti. 7) Particolare attenzione è posta riguardo all'acquisizione delle abilità pratiche, tramite: 1) il coinvolgimento nella pianificazione di una ricerca di base nei primi tre anni di corso, 2) l'apprendimento delle basi semeiologiche delle scienze cliniche al letto del malato e nei laboratori nel periodo intermedio (tirocinio professionalizzante organizzato come attività guidata tutoriale con certificazione del livello di abilità), 3) la frequenza delle corsie e degli ambulatori universitari (tirocinio clinico- clinical clerkship - con certificazione da parte del tutore delle abilità raggiunte) e territoriali, come quelli dei Medici di Medicina Generale, per il completamento del tirocinio clinico negli ultimi anni del corso e il periodo d'internato ai fini della preparazione della tesi di laurea, 4) partecipazione a programmi di ricerca nel periodo di internato ai fini della preparazione della tesi di laurea. 8) Particolare attenzione è data all'apprendimento della Lingua Inglese. 9) Particolare attenzione è data alle metodologie informatiche e multimediali anche attraverso esperienze di e-learning, teledidattica e telemedicina, ed al corretto uso delle fonti bibliografiche. 10) Svolgimento di lezioni di Metodologia Clinica: a tutti è nota l'importanza del metodo in medicina, sia per quanto riguarda la conoscenza della metodologia medica e delle sue regole secondo i principi della medicina basata sulle evidenze, sia per la metodologia clinica applicata al singolo malato. Questo corso integrato orienta subito gli studenti verso una formazione umanistica, che li accompagnerà nel processo formativo scientifico-professionale. Questa formazione consentirà loro di affinare le capacità ed acquisire i mezzi corretti ed innovativi del ragionamento clinico. Ciò avverrà attraverso le applicazioni della "medicina basata sulle evidenze", dell'"insegnamento basato sull'evidenza" attraverso l'uso di "linee guida", "mappe concettuali" ed "algoritmi". Dovranno inoltre essere affrontati, nell'ambito di questo corso integrato, temi attinenti alla interdisciplinarietà

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e alla interprofessionalità, alla economia sanitaria, alla professionalità del medico, alla responsabilità sociale e legale del medico, alla prospettiva sociale e di genere, ai rapporti con le cosiddette medicine complementari ed alternative, alla prevenzione, all'educazione del paziente cronico, alle patologie da dipendenza e alle cure palliative per i malati terminali. Alla graduale acquisizione del metodo è affiancata la formazione umanistica degli studenti. Essi possono in tal modo crescere dal punto di vista scientifico e sviluppare parimenti una maggiore sensibilità alle problematiche etiche e socio-economiche, che consenta di interagire con il paziente nella sua interezza di uomo ammalato, secondo la concezione della whole person medicine. In questo modo si risponde alla crescente esigenza di un riavvicinamento della figura del medico a quella dell'uomo malato, sempre più allontanati da una pratica medica univocamente tecnologica. In quest'ambito, si è cercato di utilizzare anche la cosiddetta medicina narrativa, unitamente a griglie di riflessione, e la tecnica del giuoco di ruolo come strumenti importanti nell'acquisizione di una competenza emotiva e professionale vera da parte dello studente (utilizzata dagli Psicologi e dagli Psichiatri nel corso di Metodologia e nel corso di Psichiatria). 11) La valutazione degli studenti avviene anche attraverso verifiche in itinere (prove di autovalutazione e colloqui intermedi), relazioni scritte degli studenti su temi assegnati, ed attraverso la valutazione del profilo complessivo elaborato in base a criteri predefiniti. Le prove d'esame possono essere articolate- oltre che nelle tradizionali modalità dell'esame orale o scritto- anche in una sequenza di items utili a verificare le conoscenze acquisite (knows e knows how) come i test a scelta multipla o le risposte brevi scritte organizzati su problemi o casi clinici a carattere interdisciplinare, seguiti da esami utili ad accertare le competenze cliniche acquisite, tipo l' Objective Structured Clinical Examination (shows how) o tipo il mini-Clinical Evaluation Exercise, il Direct Observation of Procedural Skills e l'uso del Portfolio (does). Come regola generale valida per tutti i corsi integrati, le valutazioni formali si baseranno su prove scritte eventualmente seguite da prove orali. E' utilizzato il Progress Test tipo Maastricht nella valutazione degli studenti, per valutare l'effettiva competenza raggiunta. Espletata la fase di sperimentazione, il Progress Test verrà utilizzato sitematicamente non solo come misura della competenza degli studenti, ma come efficiente strumento di feedback, di autovalutazione continua e di confronto della preparazione degli studenti su scala nazionale.

Art. 5 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio

Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) I laureati devono aver dimostrato conoscenze e capacità di comprensione tali da consentirgli di elaborare e/o applicare idee originali, all'interno del contesto della ricerca biomedica e traslazionale. Pertanto debbono essere in grado di: Basi Scientifiche della Medicina 1) Correlare la struttura e la funzionalità normale dell'organismo come complesso di sistemi biologici in continuo adattamento. 2) Interpretare le anomalie morfo-funzionali dell'organismo che si riscontrano nelle diverse malattie. 3) Individuare il comportamento umano normale e anormale. 4) Indicare i determinanti e i principali fattori di rischio della salute e della malattia e dell'interazione tra l'uomo ed il suo ambiente fisico e sociale. 5) Ricordare i fondamentali meccanismi molecolari, cellulari, biochimici e fisiologici che mantengono l'omeostasi dell'organismo. 6) Descrivere il ciclo vitale dell'uomo e gli effetti della crescita, dello sviluppo, dell'invecchiamento e della morte sull'individuo, sulla famiglia e sulla comunità. 7) Illustrare l'eziologia e la storia naturale delle malattie acute e croniche. 8) Richiamare le conoscenze essenziali relative all'epidemiologia, all'economia sanitaria e ai principi del management della salute. 9) Correlare i principi dell'azione dei farmaci le loro indicazioni con l'efficacia delle varie terapie

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farmacologiche. 10) Attuare al livello richiesto all'inizio dell'esercizio professionale i principali interventi biochimici, farmacologici, chirurgici, psicologici, sociali e di altro genere, nella malattia acuta e cronica, nella riabilitazione e nelle cure di tipo terminale.

Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and under-standing) I laureati devono essere capaci di applicare le loro conoscenze, di comprendere e di risolvere i problemi attinenti anche a tematiche nuove o non familiari, inserite in contesti ampi e interdisciplinari così da esercitare le competenze cliniche necessarie ad affrontare le complessità dei problemi di salute della popolazione e della loro cura. Pertanto debbono essere in grado di:

Capacità Cliniche 1) Raccogliere correttamente una storia clinica adeguata, che comprenda anche aspetti sociali, come la salute occupazionale. 2) Effettuare un esame dello stato fisico e mentale. 3) Eseguire le procedure diagnostiche e tecniche di base, analizzarne ed interpretarne i risultati, allo scopo di definire correttamente la natura di un problema. 4) Eseguire correttamente le strategie diagnostiche e terapeutiche adeguate, allo scopo di salvaguardare la vita e applicare i principi della medicina basata sull'evidenza. 5) Esercitare il corretto giudizio clinico per stabilire le diagnosi e le terapie nel singolo paziente. 6) Riconoscere ogni condizione che metta in pericolo imminente la vita del paziente. 7) Gestire correttamente e in autonomia le urgenze mediche più comuni. 8) Curare e prendersi cura dei pazienti in maniera efficace, efficiente ed etica, promuovendo la salute ed evitando la malattia. 9) Individuare i problemi prevalenti di salute e consigliare i pazienti prendendo in considerazione fattori fisici, psichici, sociali, legali e culturali. 10) Fornire le indicazioni per l'utilizzo appropriato delle risorse umane, degli interventi diagnostici, delle modalità terapeutiche e delle tecnologie dedicate alla cura della salute.

Salute delle Popolazioni e Sistemi Sanitari 1) Considerare nell'esercizio professionale i principali fattori determinanti della salute e della malattia, quali lo stile di vita, i fattori genetici, demografici, ambientali, socio-economici, psicologici e culturali nel complesso della popolazione. 2) Tenendo presente il ruolo importante di questi determinanti della salute e della malattia, intraprendere adeguate azioni preventive e protettive nei confronti delle malattie, lesioni e incidenti, mantenendo e promuovendo la salute del singolo individuo, della famiglia e della comunità. 3) Tenersi informato sullo stato della salute internazionale, delle tendenze globali nella morbidità e nella mortalità delle malattie croniche rilevanti da un punto di vista sociale, considerando l'impatto sulla salute delle migrazioni, del commercio e dei fattori ambientali, e il ruolo delle organizzazioni sanitarie internazionali. 4) Accettare i ruoli e le responsabilità del rimanente personale sanitario nel provvedere le cure sanitarie agli individui, alle popolazioni e alle comunità. 5) Riconoscere la necessità di una responsabilità collettiva negli interventi di promozione della salute che richiedano stretta collaborazione con la popolazione, nonché la necessità di un approccio multidisciplinare, che comprenda i professionisti sanitari e anche una collaborazione intersettoriale. 6) Fare riferimento all'organizzazione di base dei sistemi sanitari, che include le politiche, l'organizzazione, il finanziamento, le misure restrittive sui costi e i principi di management efficiente nella corretta erogazione delle cure sanitarie. 7) Dimostrare una buona comprensione dei meccanismi che determinano l'equità all'accesso delle cure sanitarie, l'efficacia e la qualità delle cure. 8) Usare correttamente nelle decisioni sulla salute i dati di sorveglianza locali, regionali e nazionali della demografia e dell'epidemiologia.

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9) Accettare, quando necessario e appropriato, ruoli di responsabilità nelle decisioni sulla salute.

Autonomia di giudizio (making judgements) I laureati devono avere la capacità di integrare le conoscenze e gestire la complessità, nonché di formulare giudizi sulla base di informazioni limitate o incomplete, includendo la riflessione sulle responsabilità sociali ed etiche collegate all'applicazione delle loro conoscenze e giudizi. Pertanto debbono essere in grado di: Pensiero Critico e Ricerca scientifica 1) Dimostrare nello svolgimento delle attività professionali un approccio critico, uno scetticismo costruttivo, ed un atteggiamento creativo orientato alla ricerca,. 2) Tenere in considerazione l'importanza e le limitazioni del pensiero scientifico basato sull'informazione, ottenuta da diverse risorse, per stabilire la causa, il trattamento e la prevenzione delle malattie. 3) Formulare giudizi personali per risolvere i problemi analitici e complessi ("problem solving") e ricercare autonomamente l'informazione scientifica, senza aspettare che essa sia loro fornita. 4) Identificare, formulare e risolvere i problemi del paziente utilizzando le basi del pensiero e della ricerca scientifica e sulla base dell'informazione ottenuta e correlata da diverse fonti. 5) Essere consapevoli del ruolo che hanno la complessità, l'incertezza e la probabilità nelle decisioni prese durante la pratica medica. 6) Formulare ipotesi, raccogliere e valutare in maniera critica i dati, per risolvere i problemi.

Valori Professionali, Capacità, Comportamento ed Etica 1) Identificare gli elementi essenziali della professione medica, compresi i principi morali ed etici e le responsabilità legali che sono alla base della professione. 2) Rispettare i valori professionali che includono eccellenza, altruismo, responsabilità, compassione, empatia, attendibilità, onestà e integrità, e l'impegno a seguire metodi scientifici. 3) Essere consapevoli che ogni medico ha l'obbligo di promuovere, proteggere e migliorare questi elementi a beneficio dei pazienti, della professione e della società. 4) Riconoscere che una buona pratica medica dipende strettamente dall'interazione e dalle buone relazioni tra medico, paziente e famiglia, a salvaguardia del benessere, della diversità culturale e dell'autonomia del paziente. 5) Dimostrare la capacità di applicare correttamente i principi del ragionamento morale e adottare le giuste decisioni riguardo ai possibili conflitti nei valori etici, legali e professionali, compresi quelli che possono emergere dal disagio economico, dalla commercializzazione delle cure della salute e dalle nuove scoperte scientifiche. 6) Rispondere con l'impegno personale alla necessità del miglioramento professionale continuo nella consapevolezza dei propri limiti, compresi quelli della propria conoscenza medica. 7) Rispettare i colleghi e gli altri professionisti della salute, dimostrando la capacità di instaurare rapporti di collaborazione con loro. 8) Ottemperare all'obbligo morale di fornire cure mediche nelle fasi terminali della vita, comprese le terapie palliative dei sintomi e del dolore. 9) Attuare i principi etici e deontologici nel trattamento dei dati del paziente, nell'evitare il plagio, nella riservatezza e nel rispetto della proprietà intellettuale. 10) Programmare in maniera efficace e gestire in modo efficiente il proprio tempo e le proprie attività per fare fronte alle condizioni di incertezza, ed esercitare la capacità di adattarsi ai cambiamenti. 11) Esercitare la responsabilità personale nel prendersi cura dei singoli pazienti.

Abilità comunicative (communication skills) I laureati devono saper comunicare in modo chiaro e privo di ambiguità le loro conclusioni, le conoscenze e la ratio ad esse sottese a interlocutori specialisti e non specialisti, nonché - con le modalità richieste dalle circostanze - ai propri pazienti.

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Pertanto debbono essere in grado di:

Capacità di Comunicazione 1) Ascoltare attentamente per comprendere e sintetizzare l'informazione rilevante su tutte le problematiche, comprendendone i loro contenuti. 2) Mettere in pratica le capacità comunicative per facilitare la comprensione con i pazienti e loro parenti, rendendoli capaci di prendere delle decisioni come partners alla pari. 3) Comunicare in maniera efficace con i colleghi, con la Facoltà, con la comunità, con altri settori e con i media. 4) Interagire con altre figure professionali coinvolte nella cura dei pazienti attraverso un lavoro di gruppo efficiente. 5) Dimostrare di avere le capacità di base e gli atteggiamenti corretti nell'insegnamento verso gli altri. 6) Dimostrare una buona sensibilità verso i fattori culturali e personali che migliorano le interazioni con i pazienti e con la comunità. 7) Comunicare in maniera efficace sia a livello orale che in forma scritta. 8) Saper creare e mantenere buone documentazioni mediche. 9) Saper riassumere e presentare l'informazione appropriata ai bisogni dell'audience, e saper discutere piani di azione raggiungibili e accettabili che rappresentino delle priorità per l'individuo e per la comunità.

Capacità di apprendimento (learning skills) I laureati devono aver sviluppato quelle capacità di apprendimento che consentano loro di continuare a studiare per lo più in modo auto-diretto o autonomo. Debbono essere pertanto in grado di:

Management dell'Informazione 1) Raccogliere, organizzare ed interpretare correttamente l'informazione sanitaria e biomedica dalle diverse risorse e database disponibili. 2) Raccogliere le informazioni specifiche sul paziente dai sistemi di gestione di dati clinici. 3) Utilizzare la tecnologia associata all'informazione e alle comunicazioni come valido supporto alle pratiche diagnostiche, terapeutiche e preventive e per la sorveglianza ed il monitoraggio dello stato di salute. 4) Comprendere l'applicazione e anche le limitazioni della tecnologia dell'informazione. 5) Gestire un buon archivio della propria pratica medica, per una sua successiva analisi e miglioramento.

Modalità didattiche e certificazione di supplemento al diplomaCome dettagliato nella seconda parte del presente regolamento - Art. 15, il raggiungimento di questi obiettivi avverrà attraverso la frequenza alle attività formative di base, caratterizzanti e affini, organizzate in “corsi integrati specifici” tali da garantire la visione unitaria e interdisciplinare degli obiettivi didattici stessi. Le forme didattiche previste comprendono lezioni frontali, esercitazioni, conferenze, seminari, gruppi di discussione. Il processo d'insegnamento si avvarrà inoltre dei moderni strumenti didattici, costituiti dal sistema tutoriale, dal trigger clinico, dal problem oriented learning, dall'experiencial learning, dal problem solving, dal decision making. Saranno utilizzati in maniera preponderante docenti tutori che collaborano al processo formativo dello studente con funzioni di facilitazione all'apprendimento (tutori di area) e di supporto (tutori personali) agli studenti. Particolare attenzione sarà data all'apprendimento della Lingua Inglese medico-scientifica e alle metodologie informatiche e multimediali, anche attraverso esperienze di e-learning, teledidattica e telemedicina, ed al corretto uso delle fonti bibliografiche. Come regola generale valida per tutti i corsi integrati, le valutazioni formali si baseranno su prove scritte o prove orali. La valutazione degli studenti avverrà anche attraverso verifiche formative in itinere (prove di auto- valutazione e colloqui intermedi), relazioni scritte degli studenti su temi

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assegnati, ed attraverso la valutazione del profilo complessivo elaborato in base a criteri predefiniti. Le prove d'esame potranno essere articolate- oltre che nelle tradizionali modalità dell'esame orale o scritto- anche in una sequenza di items utili a verificare le conoscenze acquisite come i test a scelta multipla o le risposte brevi scritte organizzati su problemi o casi clinici a carattere interdisciplinare, seguiti da esami utili ad accertare le competenze cliniche acquisite.

Ai sensi delle disposizioni di cui all’art. 11, comma 8 del D.M. 22 ottobre 2004 n. 270, l’Università rilascia, come supplemento al diploma del titolo di studio, un certificato che riporta, anche in lingua inglese e secondo modelli conformi a quelli adottati da altri Paesi europei, le principali indicazioni relative al curriculum specifico seguito dallo studente per conseguire il titolo.

Art. 6 - Profilo occupazionale e sbocchi professionali previsti per i laureati

I laureati in Medicina e Chirurgia svolgono l'attività di medico - chirurgo nei vari ruoli ed ambiti professionali clinici,sanitari e bio - medici il cui fronte occupazionale concerne le seguenti ipotesi: - libera professione - medicina di base inserita all'interno del S.S.N. - lavoro presso strutture private (Cliniche, Case di cura) - lavoro presso strutture pubbliche (ASL, Ospedali, IRCCS) - ricerca (Università, IRCCS, Industria, CNR) La laurea magistrale in Medicina e Chirurgia è, inoltre, requisito per l'accesso alle Scuole di Specializzazione di area medica. Il Corso prepara alla professione di: Medico Chirurgo nelle sue diverse articolazioni funzionali.

Art. 7 - Requisiti di ammissione al corso di Laurea in Medicina e Chirurgia

1. Per essere ammesso al Corso di laurea in Medicina e Chirurgia lo studente deve essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo dai competenti organi dell’Università.

2. Per l’iscrizione al Corso di Laurea è inoltre richiesto il possesso o l’acquisizione da parte dello studente di un’adeguata preparazione iniziale, e in particolare delle seguenti conoscenze e competenze: buona capacità al contatto umano, buona capacità al lavoro di gruppo, abilità ad analizzare e risolvere i problemi, abilità ad acquisire autonomamente nuove conoscenze ed informazioni riuscendo a valutarle criticamente (Maastricht, 1999). Oltre alle conoscenze scientifiche utili per la frequenza del primo anno di corso, lo studente dovrebbe quindi possedere anche buone attitudini e valide componenti motivazionali, importanti per la formazione di un "buon medico" che sappia relazionarsi correttamente con le responsabilità sociali richieste.

3. L’accesso al corso di laurea è limitato a livello nazionale ai sensi dell’art. 1 comma 1, lettera a) della Legge 2 agosto 1999 n. 264. Per l’ammissione al corso di laurea i candidati devono sostenere una prova selettiva, da svolgersi secondo le disposizioni annualmente emanate dal Ministero, e collocarsi utilmente in graduatoria.

Art. 8 - Verifica della preparazione iniziale dello studente

1. La preparazione iniziale dello studente di cui al comma 2 dell’art. 7 viene verificata attraverso la prova selettiva di cui al comma 3 dell’art. 7.

Art. 9 - Attività di orientamento e tutorato

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1. Il Consiglio didattico, tramite i propri docenti, partecipa alle iniziative organizzate dall’Ateneo per l’orientamento pre-universitario e post-universitario.

2. Il Consiglio didattico organizza servizi di tutorato degli studenti, con finalità di assistenza nella redazione dei piani di studio e assistenza nelle attività professionalizzanti (tirocini).

3. I nominativi dei tutor a disposizione degli studenti del corso di laurea vengono resi noti annualmente attraverso la Banca Dati dell’Offerta formativa.

4. L’attività di tutorato viene definita da un Regolamento di tutorato stabilito dal Consiglio didattico.

5. Si definiscono due distinte figure di Tutore: il Coordinatore d’anno di Corso e il Docente-Tutore di tirocinio.

a) Il Coordinatore d’anno di Corso organizza l’attività didattica del proprio anno di Corso e costituisce un punto di riferimento per gli Studenti dell’anno al fine di ottimizzare l’attività didattica (vedi Art. 13).

b) Il Docente-Tutore al quale è affidato un piccolo numero di Studenti per lo svolgimento delle attività didattiche professionalizzanti previste nel Corso di Laurea (tirocinio). Ogni Docente-Tutore è tenuto a coordinare le proprie funzioni con le attività didattiche dei corsi di insegnamento che ne condividono gli obiettivi formativi (attività di tirocinio pratico – vedi Art. XX) e può essere impegnato anche nella preparazione dei materiali da utilizzare nella didattica tutoriale e negli esami o nelle verifiche dei corsi integrati di riferimento.

Art. 10 - Attività di ricerca

Le attività di ricerca a supporto delle attività formative che caratterizzano il profilo del corso di laurea riguardano tutti i Settori Scientifici Disciplinari coinvolti nell’attività didattica, sia per quanto concerne le attività formative di base sia quelle professionalizzanti. L’intensa, vasta e variegata attività di ricerca in Medicina e Chirurgia si distingue per la partecipazione a numerosi progetti di ricerca in collaborazioni nazionali e internazionali con una rilevante produzione scientifica attestata dalle (e riportata nelle) relazioni annuali prodotte dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia.

PARTE SECONDA – ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

Art. 11 - Ordinamento didattico .

1. Il Consiglio didattico e il Consiglio di Facoltà, per le rispettive competenze, definiscono l'ordinamento didattico, nel rispetto della legge vigente, che prevede, per ogni Corso di Laurea Magistrale, l'articolazione in attività formative: di base, caratterizzanti, affini o integrative, a scelta dello Studente, finalizzate alla prova finale. Ciascuna attività formativa si articola in ambiti disciplinari, costituiti dai Corsi ufficiali, comprendenti uno o più Settori scientifico-disciplinari pertinenti.

2. L’ordinamento didattico dei Corsi di Laurea iterati è il seguente:

Attività formative di base

ambito disciplinare settore CFU Discipline generali per la formazione del medico

 BIO/13 Biologia applicata  FIS/07 Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina)  M-PSI/01 Psicologia generale  MED/01 Statistica medica

14 - 22

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 MED/03 Genetica medica  Struttura, funzione e metabolismo delle molecole d'interesse biologico

 BIO/10 Biochimica BIO/11 Biologia molecolare 16 - 28

 Morfologia umana  BIO/16 Anatomia umana  BIO/17 Istologia 16 - 28

Funzioni biologiche integrate di organi, sistemi e apparati umani

  BIO/09 Fisiologia ING-IND/34 Bioingegneria industriale ING-INF/05 Sistemi di elaborazione delle informazioni ING-INF/06 Bioingegneria elettronica e informatica

14 - 22

Totale crediti per le attività di base minimo assegnato dal proponente all'attività 60 - massimo 100

da DM minimo 60  

60 -100

Attività formative caratterizzanti

ambito disciplinare settore CFU Patologia generale e molecolare, immunopatologia, fisiopatologia generale, microbiologia e parassitologia

 MED/04 Patologia generale  MED/07 Microbiologia e microbiologia clinica 18 – 28

 Fisiopatologia, metodologia clinica, propedeutica clinica e sistematica medico-chirurgica

 BIO/14 Farmacologia  M-PSI/08 Psicologia clinica  MED/06 Oncologia medica  MED/08 Anatomia patologica  MED/09 Medicina interna  MED/10 Malattie dell'apparato respiratorio  MED/11 Malattie dell'apparato cardiovascolare  MED/12 Gastroenterologia  MED/13 Endocrinologia  MED/14 Nefrologia  MED/15 Malattie del sangue  MED/16 Reumatologia  MED/17 Malattie infettive  MED/18 Chirurgia generale  MED/24 Urologia  MED/42 Igiene generale e applicata

14 - 22

 Medicina di laboratorio e diagnostica integrata

 BIO/12 Biochimica clinica e biologia molecolare clinica  MED/05 Patologia clinica  MED/07 Microbiologia e microbiologia clinica  MED/08 Anatomia patologica  MED/36 Diagnostica per immagini e radioterapia  VET/06 Parassitologia e malattie parassitarie degli animali

8 -14

 Clinica psichiatrica e discipline del comportamento

 BIO/14 Farmacologia  M-PSI/08 Psicologia clinica  MED/25 Psichiatria  MED/39 Neuropsichiatria infantile

4 - 8

 Discipline neurologiche

 MED/26 Neurologia  MED/27 Neurochirurgia  MED/34 Medicina fisica e riabilitativa  MED/37 Neuroradiologia

6 - 8

 Clinica delle specialità medico-chirurgiche

 BIO/14 Farmacologia  M-PSI/08 Psicologia clinica  MED/03 Genetica medica  MED/06 Oncologia medica  MED/08 Anatomia patologica  MED/11 Malattie dell'apparato cardiovascolare  MED/12 Gastroenterologia  MED/13 Endocrinologia  MED/14 Nefrologia  MED/15 Malattie del sangue  MED/16 Reumatologia  MED/17 Malattie infettive

20 - 32

16

 MED/19 Chirurgia plastica  MED/21 Chirurgia toracica  MED/22 Chirurgia vascolare  MED/23 Chirurgia cardiaca  MED/24 Urologia  MED/29 Chirurgia maxillofacciale  MED/35 Malattie cutanee e veneree

 Clinica medico-chirurgica degli organi di senso

 MED/28 Malattie odontostomatologiche  MED/30 Malattie apparato visivo  MED/31 Otorinolaringoiatria  MED/32 Audiologia

6 - 10

 Clinica medico-chirurgica dell'apparato locomotore

 MED/33 Malattie apparato locomotore  MED/34 Medicina fisica e riabilitativa 4 - 7

 Clinica generale medica e chirurgica

 MED/09 Medicina interna  MED/18 Chirurgia generale 18 - 25

 Farmacologia, tossicologia e principi di terapia medica

 BIO/14 Farmacologia  MED/09 Medicina interna  MED/25 Psichiatria

6 -12

 Discipline pediatriche

 MED/03 Genetica medica MED/20 - Chirurgia pediatrica e infantile MED/38 Pediatria generale e specialistica  MED/39 Neuropsichiatria infantile

6 - 10

 Discipline ostetrico-ginecologiche, medicina della riproduzione e sessuologia medica

 MED/03 Genetica medica  MED/05 Patologia clinica  MED/13 Endocrinologia  MED/24 Urologia  MED/40 Ginecologia e ostetricia

5 – 10

 Discipline anatomo-patologiche e correlazioni anatomo-cliniche

 MED/08 Anatomia patologica  MED/09 Medicina interna  MED/18 Chirurgia generale

6 – 12

 Discipline radiologiche e radioterapiche

 MED/06 Oncologia medica  MED/09 Medicina interna  MED/18 Chirurgia generale  MED/36 Diagnostica per immagini e radioterapia  MED/37 Neuroradiologia

3 - 8

 Emergenze medico-chirurgiche

 BIO/14 Farmacologia  MED/09 Medicina interna  MED/11 Malattie dell'apparato cardiovascolare  MED/18 Chirurgia generale  MED/22 Chirurgia vascolare ia cardiaca MED/25 Psichiatria  MED/33 Malattie apparato locomotore  MED/41 Anestesiologia

5 - 8

 Medicina e sanità pubblica e degli ambienti di lavoro e scienze medico legali

 MED/42 Igiene generale e applicata  MED/43 Medicina legale  MED/44 Medicina del lavoro

7 - 12

 Medicina di comunità

 MED/09 Medicina interna  MED/17 Malattie infettive  MED/34 Medicina fisica e riabilitativa  MED/38 Pediatria generale e specialistica  MED/42 Igiene generale e applicata

2 - 5

Medicina delle attività motorie e del benessere

MED/09 - Medicina InternaMED/10 - Malattie dell'apparato respiratorio MED/11 - Malattie dell'apparato cardiovascolare MED/13 - EndocrinologiaM-EDF/01 - Metodi e didattiche delle attività motorie M-EDF/02 - Metodi e didattiche delle attività sportiveMED/50 Scienze tecniche mediche applicate

2 - 7

 Formazione clinica interdisciplinare e medicina basata sulle evidenze

 BIO/09 Fisiologia  BIO/14 Farmacologia  BIO/16 Anatomia umana  BIO/17 Istologia  MED/03 Genetica medica  MED/04 Patologia generale

20 - 35

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 MED/05 Patologia clinica  MED/06 Oncologia medica  MED/07 Microbiologia e microbiologia clinica  MED/08 Anatomia patologica  MED/09 Medicina interna  MED/10 Malattie dell'apparato respiratorio  MED/11 Malattie dell'apparato cardiovascolare  MED/12 Gastroenterologia  MED/13 Endocrinologia  MED/14 Nefrologia  MED/15 Malattie del sangue  MED/16 Reumatologia  MED/17 Malattie infettive  MED/18 Chirurgia generale  MED/19 Chirurgia plastica  MED/20 Chirurgia pediatrica e infantile  MED/21 Chirurgia toracica  MED/22 Chirurgia vascolare MED/23 - Chirurgia cardiaca MED/24 Urologia  MED/25 Psichiatria  MED/26 Neurologia  MED/27 Neurochirurgia  MED/28 Malattie odontostomatologiche  MED/29 Chirurgia maxillofacciale  MED/30 Malattie apparato visivo  MED/31 Otorinolaringoiatria  MED/32 Audiologia  MED/33 Malattie apparato locomotore  MED/34 Medicina fisica e riabilitativa  MED/35 Malattie cutanee e veneree  MED/36 Diagnostica per immagini e radioterapia  MED/37 Neuroradiologia  MED/38 Pediatria generale e specialistica  MED/39 Neuropsichiatria infantile  MED/40 Ginecologia e ostetricia  MED/41 Anestesiologia  MED/42 Igiene generale e applicata  MED/43 Medicina legale  MED/44 Medicina del lavoro  MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche  MED/46 Scienze tecniche di medicina di laboratorio MED/47 - Scienze infermieristiche ostetrico-ginecologiche MED/48 Scienze infermieristiche e tecniche neuro-psichiatriche e riabilitative  MED/49 Scienze tecniche dietetiche applicate  MED/50 Scienze tecniche mediche applicate

Scienze umane, politiche della salute e management sanitario

IUS/09 – Istituzioni di diritto pubblicoM-DEA/01 - Discipline demoetnoantropologicheM-PSI/05 - Psicologia socialeMED/02 - Storia della medicinaMED/42 - Igiene generale e applicataSECS-P/06 - Economia applicataSECS-P/07 - Economia aziendaleSECS-P/10 - Organizzazione aziendaleSPS/07 - Sociologia generale

5 - 9

 Inglese scientifico e abilità linguistiche, informatiche e relazionali, pedagogia medica, tecnologie avanzate e a distanza di informazione e comunicazione

INF/01 – InformaticaL-LIN/12 - Lingua e traduzione - lingua ingleseM-PED/01 - Pedagogia generale e socialeMED/01 - Statistica medicaMED/02 - Storia della medicina

15 - 20

Totale crediti per le attività caratterizzanti (tot. Sommatoria Range 180-302) minimo da assegnare dal proponente all'attività 180 -massimo 302

da DM minimo 180  180 - 302

Attività formative affini e integrative

18

settore CFUBIO/10 Biochimica 12 - 12BIO/16 Anatomia umana  BIO/17 Istologia  MED/01 Statistica medica  MED/29 Chirurgia maxillo-facciale  

Altre attività formative (D.M. art. 10, comma 5)

 ambito disciplinare CFU A scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)  8

 Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c)

 Per la prova finale  18 Per la conoscenza di almeno una lingua straniera  

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle attività art.10, comma 5 lett. c   26

 Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d)

 Ulteriori conoscenze linguistiche   Abilità informatiche e telematiche  Tirocini formativi e di orientamento  60 Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro  

Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle attività art.10, comma 5 lett. d   60 Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali (art.10, comma 5, lettera e)  

Totale crediti altre attività   86

CFU totali per il conseguimento del titolo 360

Art. 12 - Crediti formativi universitari

1. Le attività formative che fanno capo al corso di laurea danno luogo all’acquisizione, da parte degli studenti che ne usufruiscono, di Crediti Formativi Universitari (CFU) ai sensi della normativa vigente.

2. In base alla normativa vigente, a ogni CFU erogato nei corsi di studio corrispondono 25 ore di impegno medio per studente, di cui almeno il 50% è riservato allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale (salvo nel caso in cui siano previste attività formative ad elevato contenuto sperimentale o pratico). Le 25 ore di lavoro corrispondenti al CFU sono previste essere ripartite in:

a) ore di lezione frontale (Attività Didattica Frontale – ADF), oppureb) ore di attività teorico-pratica a gruppi (Attività Didattica Interattiva -

ADI), svolta in laboratori, reparti assistenziali, ambulatori, day hospitals, oppurec) ore di attività tutoriale (tirocinio) a piccoli gruppi svolta in laboratori,

reparti assistenziali, ambulatori, day hospitals (Attività Didattica Professionalizzante (ADP), oppure

d) ore di internato, attività professionalizzante costituita dallo studio assistito all’interno della struttura didattica (su base volontaria), oppure

e) ore spese dallo Studente nelle altre attività formative previste dall’Ordinamento didattico (Attività Didattica Elettiva, a scelta dello studente - ADE),

f) ore di studio autonomo necessarie per completare la formazione dello Studente.

3. Ad ogni CFU corrispondono di norma:

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a) non più di 8 ore di didattica frontale (ADF) e 17 ore di rielaborazione individuale delle attività apprese, oppure b) non più di 12 ore di didattica teorico-pratica e 13 ore di rielaborazione individuale

delle attività apprese (ADI), oppure c) e d) 20 ore di attività professionalizzante (tirocinio, oppure internato- ADP) con guida del docente su piccoli gruppi all’interno della struttura di riferimento e/o del territorio e 5 ore di rielaborazione individuale delle attività apprese, oppure 20 ore di studio assistito all’interno della struttura didattica (internato) e 5 ore di rielaborazione individuale delle attività apprese.e) Attività Didattica Elettiva stesse ore per ogni CFU delle lezioni frontali.

4. I CFU corrispondenti a ciascuna attività formativa sono acquisiti dallo studente previo il superamento di un esame o a seguito di altra forma di verifica della preparazione o delle competenze acquisite.

5. Il periodo di validità dei CFU acquisiti è pari al numero di anni previsti nel Regolamento studenti per la decadenza dallo status di studente. Dopo tale termine il Consiglio didattico Golgi dovrà prevedere forme di verifica dei CFU acquisiti, al fine di valutare la non obsolescenza dei contenuti conoscitivi.

6. La valutazione dell’attività didattica, per lo Studente o per il docente, è limitata ai crediti ad essa assegnati.

Art. 13 - Organizzazione didattica

1. Un Coordinatore per ciascun anno accademico viene designato dal Consiglio didattico con cadenza triennale per sovraintendere l’organizzazione didattica (calendario delle attività didattiche, orari e aule, calendario degli appelli d’esame, svolgimento dell’Attività Didattica Interattiva, tutorati e internati, compreso le proposte di Attività Didattica Elettiva).

2. Nell’organizzazione didattica sono definiti gli obiettivi affidati a ciascuno degli ambiti disciplinari ed sono individuate le forme didattiche più adeguate per il loro conseguimento, articolando le attività formative in Corsi Integrati di insegnamento. Il singolo Corso Integrato può contemplare più moduli in diversi ambiti con diversi Settori Scientifici Disciplinari. Di norma ciascun modulo non deve contemplare un numero di CFU inferiore ad uno.

3. Qualora nello stesso Corso Integrato siano affidati compiti didattici a più di un Docente, è prevista la nomina di un Responsabile del Corso Integrato, designato/confermato a cadenza annuale dal Consiglio didattico, di conserva con la programmazione didattica annuale.

4. Il Responsabile di un Corso Integrato, in accordo con il Consiglio Didattico, rappresenta per gli Studenti la figura di riferimento del Corso;

a) propone al Consiglio Didattico l’attribuzione dei compiti didattici concordati con Docenti e Docenti-Tutori in funzione degli obiettivi didattici propri del Corso Integrato;

b) propone al Consiglio Didattico la distribuzione dei tempi didattici concordata fra i Docenti del proprio Corso;

c) coordina la preparazione delle prove d’esame;d) presiede, di norma, la Commissione di esame del Corso da lui coordinato e

ne propone la composizione;e) è responsabile nei confronti del Consiglio Didattico della corretta

conduzione di tutte le attività didattiche previste per il conseguimento degli obiettivi definiti per il Corso stesso.

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6. Il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico si articola nel curriculum indicato nell’Allegato 1 (a e b), che viene reso noto attraverso la Banca Dati dell’Offerta formativa del Ministero e le altre forme di pubblicità individuate al successivo art. 32.

7. L’attivazione del curriculum viene deliberata annualmente dal Consiglio di Facoltà, su proposta del Consiglio didattico, in sede di definizione dell’offerta formativa per l’anno accademico successivo.

Art. 14 - Piani di studio

1. Tutti gli studenti sono tenuti a presentare il piano di studio entro i termini indicati annualmente dall’Ateneo.

2. Sono approvati d’ufficio i piani di studio conformi alle regole indicaei nel presente Regolamento, salvo per le attività formative di cui alla lettera a), comma 5 dell’art. 10 del D.M. 22 ottobre 2004 n. 270, scelte autonomamente dallo studente fra le attività offerte dall’Ateneo (Attività Didattica Elettiva), per le quali il Consiglio didattico Golgi valuta la coerenza con il progetto formativo, tenendo conto anche dell’adeguatezza delle motivazioni eventualmente addotte dallo studente.

3. Lo studente, che intenda seguire un percorso formativo diverso da quello previsto dal presente Regolamento, potrà presentare, nel rispetto dei vincoli previsti dalla declaratoria della classe del corso di laurea e dall’ordinamento didattico, un piano di studio individuale entro i termini stabiliti annualmente dall’Ateneo.Il piano di studio deve essere approvato dal Consiglio didattico, che terrà conto delle esigenze di formazione culturale e di preparazione professionale dello studente e che potrà suggerire le opportune modifiche al fine di rendere il percorso formativo più coerente con gli obiettivi formativi specifici del corso di laurea magistrale a corso unico.

Art. 15 - Insegnamenti e altre attività formative

1. Tipologia delle forme di insegnamento:a) Lezione frontale (ex-cathedra) (ADF): si definisce "Lezione frontale" (d'ora in poi

"Lezione") la trattazione di uno specifico argomento identificato da un titolo e facente parte del curriculum formativo previsto per il Corso di Studio, effettuata da un Professore o Ricercatore Universitario, sulla base di un calendario predefinito, ed impartita agli Studenti regolarmente iscritti a un determinato anno di corso, anche suddivisi in piccoli gruppi. La durata della lezione frontale è non inferiore a un’ora.

b) Attività didattica interattiva (teorico-pratica)(ADI): comporta lo svolgimento di esercitazioni teoriche, di esercitazioni pratiche e/o di laboratorio con gruppi di studenti in numero definito sia dalla tipologia del Corsi Integrato, sia dalle disponibilità delle atrezzature presenti nelle strutture di afferenza (universitarie e assistenziali).

c) Didattica tutoriale (professionalizzante) (AFP): le attività di didattica tutoriale costituiscono una forma di didattica interattiva indirizzata ad un piccolo gruppo di Studenti; tale attività didattica è coordinata da un Docente-Tutore, il cui compito è quello di facilitare gli Studenti a lui affidati nell'acquisizione di conoscenze, abilità, modelli comportamentali, cioè di competenze utili all'esercizio della professione. L'apprendimento tutoriale avviene prevalentemente attraverso gli stimoli derivanti dall'analisi dei problemi, attraverso la mobilitazione delle competenze metodologiche richieste per la loro soluzione e per l'assunzione di decisioni, nonché mediante l'effettuazione diretta e personale di azioni (gestuali e relazionali) nel contesto di esercitazioni pratiche e/o di internati in ambienti clinici, in laboratori e

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altro. Per ogni occasione di attività tutoriale il Consiglio didattico definisce precisi obiettivi formativi, il cui conseguimento viene verificato in sede di esame. Specifiche dettagliate dell’Attività Didattica Professionalizzante sono riportate nel successivo Art. 3.

d) Seminario: il “Seminario” è un'attività didattica che ha le stesse caratteristiche della Lezione frontale ma può essere svolta da un singolo Docente o in contemporanea da più Docenti, anche di ambiti disciplinari (o con competenze) diversi, e, come tale, viene annotata nel registro delle lezioni. Vengono riconosciute come attività seminariali anche le Conferenze clinico-patologiche eventualmente istituite nell'ambito degli insegnamenti clinici. Le attività seminariali possono essere inter-universitarie e realizzate sotto forma di videoconferenze.

e) Attività Didattiche Elettive (a scelta dello studente) (ADE) : il Consiglio didattico, su proposta dei Docenti, organizza l'offerta di attività didattiche elettive, realizzabili con lezioni frontali, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, attività non coordinate oppure collegate in "percorsi didattici omogenei", fra i quali lo Studente esercita la propria personale opzione, fino al conseguimento di un numero minimo complessivo di 8 CFU. Lo svolgimento delle Attività Didattiche Elettive, coerenti con il Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia, avviene secondo le specifiche riportate in Allegato 4 e in ogni caso il proponente e Responsabile dell’ADE deve essere un docente della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Fra le attività elettive si inseriscono anche Internati elettivi svolti in laboratori di ricerca o in reparti clinici per un valore di almeno un CFU, con frequenza bi- o trisettimanale, per un totale di non meno di 25 ore.

2. Le specifiche dell’Attività Didattica Elettiva sono dettagliate nell’Allegato 4.3. Le Attività Formative Professionalizzanti(AFP) (tirocinio) sono specificate nel seguito:

durante le fasi dell'insegnamento clinico lo Studente è tenuto ad acquisire specifiche professionalità nel campo della medicina interna, della chirurgia generale, della pediatria, della ostetricia e ginecologia, nonché delle specialità medico-chirurgiche. A tale scopo, lo Studente dovrà svolgere attività formative professionalizzanti frequentando le strutture assistenziali identificate dal Consiglio ddidattico nei periodi dallo stesso definiti, per un numero complessivo di almeno 60 CFU.Il tirocinio AFP è obbligatorio ed è una forma di attività didattica tutoriale che comporta per lo Studente l'esecuzione di attività pratiche con ampi gradi di autonomia, a simulazione dell'attività svolta a livello professionale.In ogni fase del tirocinio obbligatorio lo Studente è tenuto ad operare sotto il controllo diretto di un Docente-Tutore. Il Consiglio Didattico nomina i Docenti-Tutori secondo le modalità di legge vigenti e formula un Regolamento di tirocinio. Le funzioni didattiche del Docente-Tutore sono descritte in tale regolamento.La competenza clinica acquisita con le Attività Formative Professionalizzanti, riportata in apposito libretto-diario, è sottoposta a valutazione nell’ambito dell’attribuzione del voto dell’esame finale dei Corsi Integrati cui si riferisce l’AFP.Il Consiglio didattico può identificare strutture assistenziali non universitarie presso le quali può essere condotto, in parte o integralmente, il tirocinio, dopo valutazione e accreditamen-to della loro adeguatezza didattica.

4. Corso di Lingua inglese: il Consiglio Didattico, in collaborazione con il Centro Linguistico dell’Università, offre agli Studenti la disponibilità di un laboratorio linguistico dotato di materiale didattico interattivo adeguato a conseguire l’apprendimento medico-scientifico della lingua inglese.

5. Apprendimento autonomo: il Corso di Laurea garantisce agli Studenti la disponibilità di un numero di ore mediamente non inferiore alla metà di quelle previste per il raggiungimento dei 360 CFU utili al conseguimento del titolo completamente libere da attività didattiche

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condotte alla presenza dei Docenti, onde consentire loro di dedicarsi all'apprendimento autonomo e guidato.Le ore riservate all'apprendimento sono dedicate:

- all’utilizzazione individuale, o nell'ambito di piccoli gruppi, in modo autonomo o dietro indicazione dei Docenti, dei sussidi didattici messi a disposizione dal Corso di Laurea per l'auto-apprendimento e per l'auto-valutazione, al fine di conseguire gli obiettivi formativi prefissi.I sussidi didattici (testi, simulatori, manichini, audiovisivi, programmi per computer, etc.) saranno collocati, nei limiti del possibile, in spazi gestiti da Personale della Facoltà;

- all'internato presso strutture universitarie scelte dallo Studente, inteso a conseguire particolari obiettivi formativi.

- allo studio personale, per la preparazione degli esami.6. Preparazione della Tesi di Laurea: lo Studente ha a disposizione 18 CFU da dedicare alla

preparazione della Tesi di Laurea e della prova finale di esame (II° semestre del 6° anno).

7. L’elenco degli insegnamenti e delle altre attività formative attivate, con l’indicazione degli obiettivi formativi specifici, del numero di CFU assegnati, dell’eventuale articolazione in moduli degli insegnamenti, del relativo settore scientifico-disciplinare e delle propedeuticità, è riportato nell’Allegato 1, che costituisce parte integrante del presente Regolamento e viene reso noto attraverso la Banca Dati dell’Offerta formativa del Ministero e le altre forme di pubblicità individuate al successivo art. 32.

8. Propedeuticità: Nel caso in cui siano stabilite propedeuticità fra gli insegnamenti indicati nell’Allegato 1, lo Studente non potrà sostenere l’esame sotto vincolo di propedeuticità fino a quando non avrà superato l’esame ad esso propedeutico. La collocazione degli insegnamenti negli anni di corso e nei rispettivi semestri deve essere compatibile con le propedeuticità.

Art. 16 - Obblighi di frequenza

1. Lo Studente è tenuto a frequentare le attività didattiche indicate nella programmazione, compresi i tirocini.

2. La frequenza viene verificata dai Docenti adottando le modalità di accertamento stabilite dal Consiglio didattico.

3. L’attestazione di frequenza alle attività didattiche obbligatorie di un Corso di insegnamento è necessaria allo Studente per sostenere il relativo esame.

4. Lo Studente che non abbia ottenuto l’attestazione di frequenza ad almeno il 67% delle ore previste per ciascun Corso ufficiale di un determinato anno, nel successivo anno accademico viene iscritto, anche in soprannumero, come ripetente del medesimo anno di corso, con l’obbligo di frequenza ai corsi per i quali non ha ottenuto l’attestazione.

5. È possibile richiedere l’esenzione dalla frequenza (per determinati periodi di tempo) per gravi e documentati problemi familiari o di salute; in caso di malattia la relativa documentazione dovrà essere rilasciata da idonea struttura del SSN. La richiesta di esonero deve essere presentata tempestivamente al Docente responsabile del Corso Integrato o alla Presidenza del Consiglio didattico. L’esonero dalla frequenza deve in ogni caso fare rispettare la percentuale minima di frequenze prevista dalle norme vigenti (67%). Se per gravi documentati motivi di salute non è stato possibile conseguire il minimo delle presenze in un Corso Integrato, è data facoltà di recupero delle presenze mancanti nel corso dell'anno accademico immediatamente successivo.

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Art. 17 - Esami e valutazioni finali di profitto

1. Nel corso di laurea non possono essere previsti, in totale, più di 36 esami o valutazioni finali di profitto.

2. Nel conteggio degli esami o valutazioni finali di profitto vanno considerate le attività formative di base, caratterizzanti, affini o integrative e autonomamente scelte dallo studente. Gli esami o valutazioni finali di profitto relativi a queste ultime attività vengono considerati nel conteggio come corrispondenti ad una unità (anche qualora i crediti assegnati diano luogo a più esami o valutazioni finali di profitto).L’insieme delle attività formative di cui alle lettere c), d), e) del comma 5 dell’art. 10 del D.M. 270/2004 non rientra nel conteggio del tetto massimo di esami o valutazioni finali di profitto; le prove previste per tali attività non dovranno comunque superare il numero di 5, ivi inclusa la prova finale per il conseguimento del titolo.

3. Possono essere previste prove di esame integrate per più insegnamenti o moduli coordinati. In caso di prova d’esame integrata, i docenti titolari degli insegnamenti o moduli coordinati partecipano collegialmente alla valutazione complessiva del profitto dello studente che non può, comunque, essere frazionata in valutazioni separate su singoli insegnamenti o moduli. Qualora sia prevista la prova d’esame integrata, tutti gli insegnamenti e i moduli devono essere indicati nel piano di studi dello studente. Le prove d’esame integrate sono riportate nell’ Allegato 1.

Art. 18 - Modalità di verifica del profitto

1. Gli esami si svolgono in forma orale, scritta o entrambe. 2. Gli esami comportano una valutazione che deve essere espressa in

trentesimi e riportata su apposito verbale. I crediti formativi si intendono acquisiti se la valutazione è uguale o superiore a 18/30. In caso di valutazione massima di 30/30, la Commissione può concedere all’unanimità la lode. La valutazione di insufficienza non è corredata da votazione e l’eventuale annotazione sul verbale, utilizzabile ai fini statistici, non è trascritta sul libretto universitario dello studente e non è riportata nella sua carriera scolastica.

3. In ogni fase d’esame lo studente può ritirarsi dall’esame. La possibilità di ripetere l’esame nella stessa sessione o in sessioni successive è regolamentata dal Consiglio Didattico .

4. Fatti salvi i casi di iterazione eventualmente previsti, non è consentita la ripetizione, con eventuale modifica della relativa valutazione, di un esame già superato.

5. In caso di propedeuticità fra insegnamenti lo studente non potrà sostenere l’esame sotto vincolo di propedeuticità fino a quando non avrà superato l’esame ad esso propedeutico. La collocazione degli insegnamenti negli anni di corso e nei rispettivi semestri è compatibile con la propedeuticità.

6. Le prove di idoneità o in itinere possono svolgersi in forma orale, scritta o entrambe oppure mediante l’impiego di mezzi informatici.

7. Valutazioni formative: - prove in itinere sono esclusivamente intese a rilevare l’efficacia dei processi di

apprendimento e d’insegnamento nei confronti di contenuti determinati. Quando attuate, non hanno valore certificativo, non sono obbligatorie (per lo studente) e non esonerano lo studente dal presentare tutta la materia del Corso Integrato in sede di esame, avendo come unico scopo quello di aiutarlo nel controllare lo stato della sua preparazione.

- prove idoneative, poste alla fine di uno dei Semestri del Corso, possono essere sostenute facoltativamente dallo studente. In esse viene accertata la preparazione relativa al

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programma svolto nel semestre stesso. Lo studente è comunque tenuto a dimostrare in sede di esame la conoscenza degli argomenti del colloquio tramite richiami o riferimenti.

- le valutazioni certificative (esami di profitto) sono finalizzate a valutare, e quantificare con un voto, il conseguimento degli obiettivi dei corsi, certificando il grado di preparazione individuale degli Studenti.

8. L’organizzazione degli esami di profitto (appelli, commissioni d’esame, luogo e orari, rispetto del Regolamento) è compito del docente Responsabile del Corso Integrato.

9. Gli esami di profitto possono essere effettuati esclusivamente nei periodi a ciò dedicati e denominati sessioni d’esame. I momenti di verifica non possono coincidere con i periodi nei quali si svolgono le attività ufficiali, né con altri che comunque possano limitare la partecipazione degli Studenti a tali attività.

10. Le sessioni ordinarie d’esame hanno luogo al termine dei due semestri: I° Semestre: la sessione ordinaria è fissata al termine del ciclo didattico corrispondente

(Gennaio/Febbraio), le sessioni di recupero nei mesi di Giugno, Luglio e Settembre.II° Semestre: la sessione ordinaria è fissata al termine del ciclo didattico corrispondente (Giugno/Luglio), nel mese di Settembre (per tutto il mese) si svolge una sessione d’esame di recupero.In ogni sessione sono definite le date di inizio degli appelli, distanziate di almeno due settimane. Il numero degli appelli è fissato in almeno due per ogni sessione di esame.

11. Per gli Studenti fuori corso, possono essere istituiti ulteriori appelli d’esame.Lo studente è iscritto “fuori corso” qualora abbia seguito il corso di studi per la sua intera durata senza tuttavia aver conseguito il titolo accademico o senza aver superato tutti gli esami necessari per l’ammissione all’esame finale.

12.Eventuali sessioni straordinarie possono essere istituite su delibera del Consiglio didattico, inogni caso al di fuori dei periodi di attività didattica. Le sessioni straordinarie in corso sono: a) una sessione straordinaria indetta nel mese di Dicembre (nell’arco di 2 settimane all’inizio del mese) e reiterata ogni anno salvo decisioni contrarie del Consiglio Didattico; b) una sessione straordinaria indetta nel mese di Aprile (a cavallo delle festività Pasquali) e reiterata ogni anno salvo decisioni contrarie del Consiglio Didattico.

13. E’ possibile svolgere pre-appelli d’esame, anche sottoforma di prove in itinere, da effettuare entro una settimana dopo il termine delle lezioni del corso. 14. Il calendario degli esami viene comunicato con adeguato anticipo (presso le bacheche delle segreterie dei Coordinatori dei Corsi Integrati e nel sito internet del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia).15. Per quanto concerne la pratica del “salto d’appello” (lo studente che non supera l’esame non può ripeterlo nella stessa sessione, ma deve presentarsi negli appelli della sessione successiva) essa viene stabilita in forma tassativa per i Corsi Integrati svolti in due semestri consecutivi. Nel caso di corsi semestrali tale pratica non viene applicata solo qualora, nella stessa sessione d’esame, lo studente possa presentarsi ad un appello successivo dopo almeno 20 giorni.

Art. 19 - Prova finale e conseguimento del titolo

1. Il titolo di studio è conferito previo superamento di una prova finale (esame di Laurea), che tenderà a verificare il raggiungimento degli obiettivi formativi del corso di laurea.

2. Alla prova finale sono attribuiti 18 CFU finalizzati alla preparazione della tesi di laurea presso strutture universitarie cliniche o di base. Tale attività dello Studente dovrà essere svolta al di fuori dell’orario dedicato alle altre attività didattiche ufficiali, non dovrà sovrapporsi a quelle a scelta dello studente (ADE) e dovrà essere richiesto non prima del mese di giugno del 5° anno di corso.

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3. Lo Studente che intenda svolgere l’Internato di Laurea in una determinata struttura deve presentare al Direttore della stessa una formale richiesta corredata del proprio curriculum (elenco degli esami sostenuti e voti conseguiti in ciascuno di essi, elenco delle attività opzionali seguite, stages in laboratori o cliniche o qualsiasi altra attività compiuta ai fini della formazione). Il Direttore della struttura, sentiti i Docenti afferenti alla stessa e verificata la disponibilità di posti, accoglie la richiesta e affida ad un Tutore (Relatore di tesi), eventualmente indicato dallo Studente, la responsabilità del controllo e della certificazione delle attività svolte dallo Studente stesso nella struttura. Un Correlatore di tesi viene indicato dal Relatore al fine dello svolgimento della discussione della tesi nel corso della prova finale. L’internato all’estero può, su richiesta, essere computato ai fini del tirocinio per la preparazione della tesi.

4. La prova finale (esame di Laurea) verte sulla discussione di una tesi elaborata in modo originale dallo studente sotto la guida del Relatore e può essere prevista la figura di un docente correlatore, anche non afferente all’Università di Pavia.

5. Per essere ammesso a sostenere l’esame di Laurea, lo Studente deve:1. aver seguito tutti i Corsi e avere superato i relativi esami2. aver ottenuto, complessivamente 360 CFU articolati in 6 anni di corso.

L’esame di Laurea si svolge nei medesimi periodi delle sessioni ordinarie degli esami di profitto.

7. A determinare il voto di laurea, espresso in centodecimi, contribuiscono i seguenti parametri:a) la media ponderata dei voti conseguiti negli esami curriculari, espressa in centodecimi;b)i punti attribuiti dalla Commissione di Laurea in sede di discussione della tesi, ottenuti sommando i punteggi attributi individualmente dai commissari fino ad un massimo di 7 punti riguardanti: - tipologia della ricerca (studio sperimentale; presentazione di casistica; case report; studio compilativo)

- qualità della presentazione - padronanza dell’argomento - abilità nella discussione.c) i punti attributi per la durata del corso (in corso/fuori corso);d) i punti per le lodi ottenute negli esami di profitto (minimo 3 lodi);e) i punti assegnati ad eventuali pubblicazioni su riviste indicizzate in Pubmed (effettivamente pubblicate); f) i punti per il coinvolgimento in programmi di scambio internazionale (almeno 3 mesi).La definizione dei punteggi relativi ai parametri sopra riportati è oggetto di un Regolamento per l’Esame di Laurea proposto dal Consiglio didattico e approvato dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia.L’utilizzazione di eventuali mezzi didattici (diapositive, lucidi, presentazioni informatiche), in numero non superiore a 15 (quindici) diapositive per presentazione, dovrà intendersi come ausilio per il laureando a supporto di una migliore comprensione dell’esposizione, pertanto non dovrà contenere parti prettamente discorsive, ma soprattutto grafici-figure-tabelle e simili da commentare e discutere; la chiarezza delle diapositive costituisce un’indicatore della qualità della rappresentazione.

Art. 20 - Verifica e valutazione dell’attività didattica

1. Il Consiglio didattico attua, oltre alle iniziative di Ateneo, ulteriori attività di verifica e valutazione dell’attività didattica, volte a rilevare il grado di soddisfazione complessivo dello studente alla conclusione del percorso formativo seguito, con particolare riguardo all’attività dei docenti, alla preparazione ricevuta, alla dotazione ed al grado di fruizione di strutture e laboratori, all’efficacia dell’organizzazione dei servizi.

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2. Il Consiglio didattico, con il contributo della Commissione didattica paritetica, predispone opportune verifiche periodiche volte ad accertare la coerenza tra il numero di CFU, attribuiti ad ogni insegnamento, modulo o altra attività formativa, e l’impegno effettivamente richiesto allo Studente.

3. La valutazione dell’impegno e delle attività didattiche espletate dai Docenti viene portato a conoscenza dei singoli Docenti, discussa in Consiglio didattico e presa in considerazione anche ai fini della distribuzione delle risorse.

4. Il Consiglio didattico può programmare ed effettuare, anche in collaborazione con gli altri Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia di altre sedi, verifiche oggettive e standardizzate delle conoscenze complessivamente acquisite e mantenute dagli Studenti durante il loro percorso di apprendimento (progress test). Tali verifiche sono finalizzate esclusivamente alla valutazione della efficacia degli insegnamenti ed alla capacità degli Studenti di mantenere le informazioni ed i modelli razionali acquisiti durante i loro studi.

Art. 21 - Docenza di ruolo

1. L’elenco dei docenti impegnati nel corso di laurea, di cui all’Allegato B del D.M. 31 ottobre 2007 n. 544, e l’elenco degli insegnamenti – corrispondenti ad almeno 90 CFU – tenuti da professori o ricercatori inquadrati nei relativi settori scientifico-disciplinari e di ruolo presso l’Ateneo ovvero in ruolo presso altri Atenei sulla base di specifiche convenzioni, di cui all’art. 1 comma 9 del D.M. 16 marzo 2007, sono definiti dal Consiglio di Facoltà e riportati negli Allegati 2 e 3, che costituiscono parte integrante del presente Regolamento, e vengono annualmente resi noti attraverso la Banca dati dell’Offerta formativa del Ministero e le altre forme di pubblicità individuate nel successivo art. 30.

PARTE TERZA – DISPOSIZIONI RELATIVE AGLI STUDENTI

Art. 22 - Convalida di crediti acquisiti dallo studente e di conoscenze e professionalità debitamente certificate

1. Il Consiglio didattico può convalidare conoscenze ed abilità debitamente certificate per un numero di crediti non superiore a 40, di cui:

a) per conoscenze e abilità professionali, certificate individualmente ai sensi della normativa vigente in materia, in misura non superiore a 20 CFU;

b) per conoscenze e abilità maturate in attività formative di livello post-secondario alla cui progettazione abbia concorso l’Ateneo, in misura non superiore a 20 CFU.

2. A questo scopo il Consiglio didattico nomina una Commissione Mobilità Studenti sia per la convalida di crediti acquisiti dallo studente e di conoscenze e professionalità certificate, sia per la convalida di Corsi Integrati e per l’eventuale riconoscimento di CFU in seguito a richieste di trasferimento.

Art. 23 – Trasferimenti e convalide

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1. Qualsiasi trasferimento verso il Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia è ammesso solo qualora siano disponibili posti rispetto alla numerosità massima prevista. Il numero di posti disponibili in ciascun anno di corso viene definito al 30 settembre e si intendono disponibili i posti liberati per rinuncia e per trasferimento. Qualora il numero di Studenti in trasferimento ecceda il numero di posti disponibili, la Commissione Mobilità Studenti stabilisce una graduatoria basata sui seguenti criteri:

a) precedenza agli iscritti in un Corso di Laurea iterato di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pavia o studenti provenienti dall’ordinamento didattico ex D.M. 3 novembre 1999 n. 509 ; b) numero di crediti acquisiti/anno;c) media degli esami sostenuti;d) età anagrafica.

2. Il trasferimento può essere effettuato una sola volta nel corso degli studi.3. Agli studenti iscritti o diplomati nei Corsi di Diploma Universitario o nei Corsi di Laurea

Triennali di I° Livello, di norma non può essere convalidato alcun esame sostenuto, ma eventualmente possono essere riconosciuti parte dei CFU conseguiti.

4. La Commissione Mobilità Studenti, sentito il parere dei responsabili di Corso Integrato, formula le proposte di convalida per la successiva delibera del Consiglio didattico. La convalida riguarda comunque i Corsi Integrati completi di tutti i relativi moduli.

5. La votazione conseguita negli esami convalidati (per Studenti provenienti da altra Facoltà) non viene conteggiata ai fini della media delle votazioni per il voto di Laurea.

6. Dopo avere deliberato il riconoscimento di un definito numero di crediti, il Consiglio Didattico delibera per l'iscrizione regolare dello Studente ad uno dei sei anni di corso, adottando il criterio stabilito per il passaggio agli anni successivi (vedi Tabella Art. 25).

7. Qualora si tratti di trasferimenti tra Corsi di Laurea iterati LM/41 dell’Ateneo o di altri Atenei, questi devono essere motivati e autorizzati dal Consiglio didattico. Il trasferimento al Corso di Laurea in lingua inglese viene limitato al 2° anno (viene escluso il trasferimento ad anni successivi al secondo).

8. Nel caso di trasferimenti da altri Corsi di Laurea (dell’Ateneo e di altri Atenei italiani), la delibera di convalida di Corsi Integrati e relativi CFU è valida per Studenti che hanno superato l'esame di ammissione al Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia e che chiedono la convalida di esami sostenuti presso altri Corsi di Laurea della Facoltà di Medicina e Chirurgia oppure provenienti da altre Facoltà sia del nostro Ateneo sia da altri Atenei italiani.

9. La Commissione Mobilità Studenti si avvale di un apposito Regolamento per l’ingresso al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia approvato dal Consiglio Didattico stabilisce le modalità di convalida di Corsi Integrati, le eventuali relative valutazioni di voto, la convalida di Attività Didattiche Elettive, la convalida di tirocini, il trattamento di Studenti stranieri (comunitari ed extra-comunitari), il trattamento di Studenti provenienti dall’ordi-namento didattico ex D.M 3 novembre 1999 n. 509, la decadenza e il termine di conseguimento del titolo di studio, il trattamento di studenti con titolo di studio conseguito presso Università straniere.

Art. 24 - Studenti che permangono in corsi di studio istituiti secondo ordinamenti didattici previgenti

1. Agli studenti che all’entrata in vigore dell’ordinamento didattico ex D.M. 270/04 risultano già iscritti al corrispondente Corso di Laurea Specialistica in Medicina e Chirurgia (Classe 46/S) istituito secondo l’ordinamento didattico ex D.M. 509/99, viene assicurata la prosecuzione degli studi e il rilascio del relativo titolo.

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Art. 25 - Ammissione ad anni successivi e propedeuticità

1. È consentito il passaggio da un anno al successivo esclusivamente agli studenti che, al termine della sessione di esami di settembre o, comunque, entro il termine ultimo del 23 dicembre, abbiano superato esami o acquisito CFU secondo la seguente tabella:

per iscriversi al… occorre aver …II anno acquisito 25 CFUIII anno acquisito 50 CFUIV anno superato esame C.I. Fisiologia umanaV anno acquisito frequenze IV annoVI anno acquisito frequenze V anno

2. Lo studente che, pur avendo ottenuto la regolare attestazione di frequenza ai Corsi previsti dal piano di studio per un determinato anno di corso, sia in debito rispetto a quanto previsto dalla tabella sopra riportata viene iscritto allo stesso anno con la qualifica di "ripetente", senza obbligo di frequenza, fatte salve diverse deliberazioni assunte dal competente Consiglio della struttura didattica per motivata deliberazione.

3. In relazione alle materie di base sono applicate tassativamente le seguenti propedeuticità: a) per sostenere l’esame di Biochimica è necessario aver sostenuto l’esame di

Chimica e Propedeutica Biochimica;b) per sostenere l’esame di Fisiologia umana è necessario aver superato tutti gli

esami del 1° anno e l’esame di Anatomia umana;4. A partire dal 3° anno allo Studente sono consigliate alcune propedeuticità quali:

a) per sostenere l’esame di Medicina di Laboratorio è necessario aver superato l’esame di Patologia generale e Immunologia;

b) per sostenere tutti gli esami del 6° anno è necessario aver superato l’esame di Anatomia patologica;

c) per sostenere gli esami delle materie specialistiche è necessario aver superato l’esame di Semeiotica medico chirurgica;

d) per sostenere l’esame di Medicina pubblica 2 è necessario aver superato gli esami/idoneità di Anatomia patologica, di Ginecologia ed Ostetricia, di Psichiatria, Medicina pubblica 1, di Pediatria e di Farmacologia 2. .

Art. 26 - Periodi di studio svolti presso Università straniere

1. Sono riconosciuti i Corsi (frequenza ed esami) svolti all’estero nell’ambito del programma ERASMUS. La Commissione Mobilità Studenti stabilisce la corrispondenza e congruità dei Corsi svolti all’estero con quelli del Corso di Laurea e ne propone la relativa convalida.

PARTE QUARTA – DISPOSIZIONI FINALI

Art. 27 - Entrata in vigore del Regolamento

1. Il presente Regolamento è approvato dal Consiglio di Facoltà a maggioranza assoluta dei componenti, su proposta del competente Consiglio didattico, ed è emanato con decreto del Rettore, previa delibera del Senato Accademico.

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2. Espletate le procedure richieste, il presente Regolamento entra in vigore dalla data di emanazione del relativo decreto rettorale.

Art. 28 - Forme di pubblicità

1. Delle disposizioni contenute nel presente Regolamento viene data ampia pubblicità tramite il sito WEB (vedi punto 4 e successivi) dell’Ateneo e le guide didattiche.

2. L’Università garantisce adeguate forme di pubblicità dei procedimenti e delle decisioni assunte in materia didattica.

3. Per ogni attività didattica offerta nel corso di laurea viene resa pubblica, anche attraverso la rete informatica, la struttura o la persona alla quale è attribuita la responsabilità dell’attività stessa.

4. Il Consiglio didattico predispone un sito WEB dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia contenente tutte le informazioni utili agli Studenti ed al Personale docente e cura la massima diffusione del relativo indirizzo.

5. Nelle pagine WEB dei Corsi di Laurea, aggiornate prima dell'inizio di ogni anno accademico, devono essere comunque disponibili per la consultazione:

- l'Ordinamento Didattico,- la programmazione didattica, contenente il calendario di tutte le attività didattiche programmate, i programmi dei Corsi, le date fissate per gli appelli di esame di ciascun Corso, l’elenco dei docenti con la rispettiva attività didattica, il luogo e l'orario in cui i singoli Docenti sono disponibili per ricevere gli Studenti.- Il presente Regolamento didattico,- eventuali sussidi didattici on line per l’auto-apprendimento e l’auto-valutazione.

Art. 29 - Modifiche al Regolamento

1. Salvo che nuove disposizioni normative in materia o riforme al Regolamento didattico di Ateneo o di Facoltà impongano una immediata modifica del presente Regolamento, esso è soggetto a una revisione periodica, almeno ogni 3 anni, con particolare riguardo al numero di crediti assegnati ad ogni insegnamento o ad altra attività formativa.

2. Le modifiche al presente Regolamento avvengono secondo le norme e le procedure di cui all’art. 31. In deroga alla disposizione di cui sopra, le modifiche e/o integrazioni agli Allegati 1, 2 e 3 saranno approvate solamente dal Consiglio di Facoltà, a maggioranza assoluta dei componenti, su proposta del Consiglio didattico

Art. 30 - Rinvio

1. Per tutto quanto non espressamente previsto nel presente Regolamento, trovano applicazione le vigenti disposizioni di legge e di statuto.

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