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3 SOMM

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Numero 10/2006 in questo numero

L’incisione pubblicata in copertina ci porta a un grande problema che da sempreaffligge l’umanità: le infezioni ospedaliere. L’incisione si riferisce alla metà del XIXsecolo. In quegli anni la medicina progrediva celermente in tutti i campi, mal’assistenza ai malati era ancora in condizioni deplorevoli. Le riforme ebbero inizio inGermania, dove un pastore protestante, Theodor Fliedner, creò la prima scuola perinfermiere, che servì di modello a tutti gli analoghi istituti sorti poi un po’ ovunque. Ungrande benefattore dell’umanità fu l’ostetrico ungherese Ignazio Philipp Semmelweis,il quale, avendo riconosciuto la causa della mortalità puerperale, fino allora altissima,prescrisse nel suo reparto dell’ospedale di Vienna lavacri delle mani a medici einfermieri e disinfezione dei locali con cloruro di calcio. Fu avversato dai colleghi, chegiudicarono un affronto l’obbligo di lavarsi le mani. Eppure, troppo spesso l’infezionedelle ferite rendeva vani interventi chirurgici perfettamente riusciti.

La Redazione augura ai lettorii migliori auguridi Buone Feste

5 Più auguri di prima6 Comunicazione e valori positivi

7-8-9 Pensioni: tema che infiamma il dibattito10-11 2006: un anno importante per la previdenza

12 Procedure informatiche Enpam14-15 L’intervista: la chirurgia vascolare16-17 Linee-guida e ricerca genetica18-19 Immigrazione, turismo e salute pubblica

20 Assenze per maternità e ferie21 Aeronautica e trasporto sanitario d’urgenza

22-23 Stress e psichiatria24-25 La missione umanitaria “Ridare la luce”

26 Igiene in corsia27 Si celebra il 11828 Edentulia: un problema italiano?

32-33 Medici illustri: William Harvey34-35 Il lato oscuro della vecchiaia

36 Mostre in Italia37 Art Verona 2006

38-39 Libri recensiti42-43 Evidenze su Internet

44 Accadde a… Dicembre46 Aziende e tecnologia informatica

47-55 Congressi, convegni, corsi56 Letteratura scientifica57 In-Editoria

58-59 Vita degli Ordini60 Le erbe61 I fiori62 Francobolli tra passato e presente63 Ricerca: bestrofina e olfatto65 Emicrania e obesità67 GB: liste di attesa70 Cinema: l’arte del trailer71 Musica: canzoni di Natale72 Scatti antichi: in giro per Roma73 Immagini del passato74 Notizie75 Inglese: lingua del futuro?

76-77 Lettere al Presidente78 Danno da mancata interruzione di gravidanza79 Spulciando qua e là

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5 EDITORIALE

A ncora una volta, per mia fortuna, mi accingo a salutare i medici, gli odontoiatri e le

loro famiglie.

Un altro anno è passato troppo veloce, con tanti problemi e tante passioni.

Noi abbiamo agito conformemente al piano di legislatura, approvato ad unanimità dal Con-

siglio Nazionale.

A tal fine il bilancio pre-consuntivo che abbiamo stimato, è ancora migliore dei precedenti.

Il bilancio preventivo, che è stato approvato, traccia le linee fondamentali dei nostri atti per il

prossimo anno, un anno speciale perché festeggeremo il 70° anno di Fondazione dell’Ente.

Descriveremo tutto ciò che è avvenuto nell’ultimo Consiglio Nazionale, nel prossimo numero

di questo giornale.

Anche in questo campo ci sarà una novità: il prossimo numero sarà in tante parti diverso, ma

soprattutto sarà senza pubblicità e stampato dalla società che ha vinto la gara.

Ancora di più esso, sarà uno dei maggiori strumenti per la nostra comunicazione con tutti voi.

Non voglio tediarvi con le continue e più disparate novità, che investono ed inguaiano il no-

stro settore.

Oggi voglio soltanto dare un forte abbraccio a tutti voi e a coloro che vivono con voi.

Soprattutto mi rivolgo a chi è in difficili condizioni, riferite a qualsiasi motivo, a chi soffre e a

chi piange per le tante peripezie della vita.

Io le capisco e sono soprattutto con loro.

di Eolo Parodi

PIÙ AUGURI DI PRIMA

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IN-F

UTUR

O6

Nuove strategie Enpam

Comunicareper condividerevalori positivi

Nell’articolo pubblicatonel precedente numero8 del nostro giornale (ri-

cordiamo che questo è sempreconsultabile sul sito www.en-pam.it), abbiamo già evidenzia-to i pericoli che l’Enpam potreb-be essere costretto ad affron-tare in un contesto nel qualetroppi sono i colleghi che nonne hanno una percezione posi-tiva. Senza dubbio il pericolomaggiore è rappre-sentato dalla “vo-glia” che “qualcu-no” potrebbe ave-re di riaccorpare lanostra seppur pri-vatizzata Fondazio-ne a qualche strut-tura pubblica giàesistente o da istituire ex novocon diversi “assorbimenti”. Ecco dunque che abbiamo de-ciso di partire con una determi-nata e nuova strategia di co-municazione, infatti comunica-re vuol dire mettere in comu-ne: che cosa? Si può mettere incomune qualsiasi cosa, ancheinconsapevolmente valori ne-gativi; ma ciò che rende real-mente importante la comuni-cazione quale vero fattore pro-pulsivo della vita sociale, è lacapacità di mettere in comunevalori positivi.L’Enpam da oltre un decennio,persegue una politica, sostenu-ta da valori positivi di risana-mento e trasparenza, di solida-rietà e di certezze per il futuro,anche se purtroppo ancora

molti colleghi sono ancorati avecchie percezioni. L’obiettivo dunque è quello dipoter incidere noi stessi sul no-stro futuro, e questo riuscire-mo a farlo se ci rafforziamo econsolidiamo sui tre percorsicomunicativi che ci interessa-no: i medici, prima di tutto, maanche i dipendenti ed il mon-do esterno, usualmente chia-mato degli stakeholders.

Avendo chiarol’obiettivo il Con-siglio d’Ammini-strazione dellaFondazione ha inun primo tempoindividuato le so-cietà consulentipiù idonee per

un efficace progetto, IncentiveSpA e Inarea Srl e successiva-mente ha approvato nella suainterezza il progetto presenta-to composto da tre fasi, finan-ziandone la prima tuttora incorso. È stato istituito il “Consiglio diOrientamento”, organo tecni-co di supporto al CdA, che tral’altro verifica periodicamentel’attività di comunicazione, non-ché modalità e tempi di esecu-zione del progetto. Il Consiglioè composto da quattro mana-ger interni all’Ente e da duespecialisti delle società consu-lenti.Si sta chiudendo la prima par-te di analisi con consecutiva de-finizione della migliore strate-gia. Questa dovrà comunque

vedere un rapporto più coesoe bidirezionale con i colleghisparsi su tutto il territorio ita-liano, una maggiore consape-volezza e possibilità relaziona-le da parte dei dipendenti edinfine una più grande capacitàdi attivare rapporti istituziona-li in grado di incidere sulle di-namiche delle politiche previ-denziali nel nostro Paese. Bisogna quindi lavorare su tut-

ti e tre i fattori,ma con un comu-ne denominatoredi valori positivi,senza i quali lalinfa viene menoed un’organizza-zione appassisce,"si spegne".

Occorre quindi sempre impe-gnarsi per evitare di lavorare inmaniera autocentrata, utilitari-stica e incoerente. Per perseguire grandi risultatibisogna anche applicare unavalutazione continua della qua-lità dei servizi offerti. In ogni caso, all’interno di unacomunità, di una struttura com-plessa quale la stessa Fondazio-ne Enpam, occorre che sia chia-ro lo scopo per cui l’organizza-zione esiste e che l’obiettivo daperseguire sia vissuto da partedi tutti quale valore interioriz-zato. In tale contesto il succes-so è certamente garantito e tut-ti potremo guardare con più se-renità al nostro futuro.

(*) Vice Presidente Vicario Enpam

di Mario Falconi (*)

Risanamentotrasparenzasolidarietà

certezze

Societàconsulenti

per progettiefficaci

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7 PREVIDENZA-IN

Un problema vitale per l’Enpam

Pensioni: tema cheinfiamma il dibattito

politico e sociale

In Italia il tema della riforma del-le pensioni sta infiammando ildibattito politico e sociale. Poniamo alcune domande al no-stro direttore generale dott. Al-berto Volponi, per orientarci fradifficoltà e modelli di riorganiz-zazione possibili.

Perché oggi si parla così tan-to di pensioni, molto più chenel passato? È indubbio che i sistemi pensio-nistici obbligatori siano fra lemaggiori conquiste sociali delnostro tempo e che abbiano ri-dotto il rischio di povertà tra glianziani migliorando la salute edil benessere generale delle po-polazioni, contribuendo così adincrementare la speranza mediadi vita. La partecipazione forzo-sa dei lavoratori al sistema pre-videnziale giustifica la promes-sa, fatta dal sistema stesso, percui i contribuenti, quando diver-ranno a loro volta quiescenti, oi loro superstiti, fruiranno di unequo trattamento previdenzia-le. Il nostro però, come la mag-gioranza dei sistemi pensionisti-ci pubblici obbligatori, non so-lo europei, è un sistema a ripar-tizione in cui il presupposto èl’equilibrio fra le risorse dispo-nibili e quelle impiegate per il

pagamento delle pensioni, unevento che si realizza solo incondizioni di invarianza nellacomposizione delle quote de-mografiche degli attivi e degliinattivi. E sebbene le cause del-la crisi del nostro sistema pen-sionistico siano numerose, arti-colate e complesse, lo squilibrioè stato essenzialmente determi-nato dal calo della natalità e dalcostante aumento dell’aspetta-tiva di vita.

Può chiarirci il concetto?Dopo i favorevoli trend demo-grafici dei decenni immediata-mente successivi al dopoguer-ra, a partire dagli anni ‘70 in tut-ti i paesi più industrializzati si re-gistra un processo di progressi-vo invecchiamento delle popo-lazioni. Le recenti indagini del-l’Istat ci dicono che il fenome-no riguarda significativamentel’Italia: nel 2000 la popolazioneanziana (individui con 65 anni epiù) era di circa 10,396 milioni,pari al 18,1% dell’intera popo-lazione residente; nel 2030 glianziani italiani saranno pari al28,20% e nel 2050 al 33%.

Più longevi e migliori condi-zioni di vita, non è positivo?Certo. Vivere più a lungo è un

fatto positivo, ma oggi che par-liamo di pensioni il fenomenodell’invecchiamento della popo-lazione diventa di valenza nega-tiva in quanto concorre, insiemeal fenomeno del decrementodelle nascite, a una diversa com-posizione delle classi di età del-la popolazione, con prevalenzadegli anziani su giovani e adul-

di Giorgio Bartolomucci (*)

Lo affronta Alberto Volponi, direttore generale della Fondazione,facendo il punto sull’attuale situazione previdenziale del nostroEnte. Il fenomeno dell’invecchiamento demografico pone unaserie di preoccupanti problemi di non facile soluzione

(segue a pag. 8)

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ti. Con un progressivo aumen-to dei costi dello Stato sociale edinamiche di spesa fra le qualimi limito a ricordare quella con-nessa all’incremento degli anniin cui, dopo il pensionamento,gli anziani sono a carico dellapopolazione attiva.

Ci può fornire alcuni dati ?Già oggi il sistema pensionisti-co italiano è molto oneroso, im-pegnando risorse quantificatefra il 13,8% ed il 15,7% del PIL.Nel 2040, la spesa pensionisti-ca vedrà un costante aumento,secondo in Europa solo all’Au-stria. Con l’invecchiamento au-mentano il rischio e la frequen-za delle malattie e delle invali-dità, soprattutto quelle che com-portano cure costanti o praticheriabilitative di lunga durata. Ciòsi traduce in maggiori oneri acarico del Servizio Sanitario Na-zionale e, in definitiva, dell’inte-ra collettività. Dal 1980 al 2004l’indice di dipendenza economi-ca degli anziani è passato dal20,3% del 1980 al 29,4% del2005, il che equivale a dire chesostentamento e benessere de-gli anziani hanno impegnato al-l’incirca 1/3 del reddito prodot-to dagli attivi, mentre nel 1980ne impegnavano un 1/5, e si sti-ma che arriveranno al 66% nel2050.

Quale sistema previdenzialeper una società che invecchiarapidamente?Per mantenere l‘equilibrio dei si-stemi di sicurezza sociale, c’èl’esigenza di compensare le di-namiche indotte dai trend de-mografici provvedendo ad unarevisione del sistema. È chiaroche non v’è una sola e univocasoluzione e in Occidente l’ap-proccio più comune è consisti-to in un mix di provvedimenti.A livello macroeconomico si cer-ca di incrementare l’occupazio-ne e la produttività perché laprevidenza è l’altra faccia delmercato del lavoro. Se non sicrea occupazione, se crescono

disoccupati, precarietà e pover-tà, ancor più il sistema previden-ziale è in crisi. Nello specifico so-no state adottate soluzioni di ti-po parametrico, come l’allunga-mento dell’età lavorativa e/ol’elevazione dell’età legale dipensionamento, o soluzioni ditipo strutturale modificando ilsistema di calcolo delle presta-zioni. Premesso che general-mente si è voluto evitare di ri-

correre all’inasprimento dellacontribuzione a carico delle gio-vani generazioni, già molto ele-vata in rapporto alle economiedi scala dei singoli Stati europei,al fine di garantire anche in fu-turo pensioni «adeguate» e «so-stenibili» molti Paesi (Belgio, Da-nimarca, Finlandia, Francia, Gre-cia, Irlanda, Lussemburgo, Pae-si Bassi, Portogallo, Spagna eSvezia) sono ricorsi a strumentidi accumulo di riserve finanzia-rie preordinate a far fronte aglioneri pensionistici futuri. Italia eSvezia invece (quest’ultima inaggiunta all’adozione di stru-menti finanziari di accumulo)hanno adottato riforme struttu-rali degli schemi di trattamentopensionistico. Ciò ha comporta-to l’abbandono - dopo un am-pio regime transitorio per la tu-tela dei diritti acquisiti - delloschema della pensione commi-surata alla retribuzione del lavo-ratore, per assicurare invece una

prestazione commisurata allacontribuzione della sua interaattività lavorativa. Si tratta di unoschema che pone più rigorosivincoli di corrispondenza tracontributi versati e prestazionespettante, con intrinseca garan-zia, quindi, di futura solvibilitàdi detto regime.

Cosa significa sistema contri-butivo?Si tratta di uno schema di trat-tamento, introdotto dalla Lg. 8agosto 1995, basato su un si-stema di calcolo contributivo co-me metodo ordinario di calcolodelle future pensioni, che con-sente di governare meglio laspesa pensionistica, perché laprestazione si calcola sui contri-buti versati, rivalutati sulla me-dia quinquennale del PIL. Il ra-teo di pensione è, quindi, deter-minato applicando un coeffi-ciente di trasformazione che tie-ne conto delle aspettative di vi-ta. La legge ha, inoltre, reso ob-bligatoria l’adozione del siste-ma contributivo soltanto per gliistituti pubblici gestori di formedi previdenza obbligatoria. Tut-tavia anche alcuni enti previden-ziali privatizzati dal D.Lgs. n.509/1994 (Cassa Commerciali-sti, Cassa Ragionieri, Cassa Geo-metri e, per casistiche partico-lari, Inarcassa e Cassa Forense)hanno optato per questo siste-ma di calcolo delle future pre-stazioni. Ma è indubbio che lepensioni calcolate col sistemacontributivo sono solo poten-zialmente rispettose dell’obbli-go stabilito dalla Costituzione digarantire l’adeguatezza delle fu-ture pensioni. Un obbligo infat-ti si può dire mantenuto soltan-to se si valuta il trattamentopensionistico globale del lavo-ratore quiescente, ossia la pos-sibilità che al trattamento deri-vante dalla previdenza obbliga-toria di base (I Pilastro) si aggiun-gano quelli derivanti da formevolontarie di previdenza com-plementare (II Pilastro).

Sistema a contribuzione definita

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9Parliamo delle pensioni inte-grative?La Lg. 335/1995 ha istituziona-lizzato la previdenza comple-mentare, già introdotta in Ita-lia con il D.Lgs. 21 aprile 1993,n. 124, come secondo pilastro

del sistema pensionistico, perconcorrere a realizzare la tute-la previdenziale stabilita dall’ar-ticolo 38 della Costituzione. Piùrecentemente la Lg. 243 del 23agosto 2004, ha previsto chegli enti previdenziali privatizza-ti possono provvedere a costi-

tuire anche direttamente for-me pensionistiche complemen-tari, sia pure con l’obbligo del-la gestione separata. È una pos-sibilità di cui, anche in Enpam,si sta valutando fattibilità e gra-dimento presso gli iscritti, atte-so che l’adesione a fondi di pre-videnza complementare è vo-lontaria.

Come si presenta la situa-zione previdenziale per imedici?Il vigente quadro giuridico haconsentito all’Enpam di mante-nere lo schema di finanziamen-to a ripartizione sul quale si ba-sano i quattro Fondi di previden-za gestiti e, quindi, sino ad og-gi sono quasi immutati gli sche-mi di trattamento in uso. Per ilproblema della futura sostenibi-lità finanziaria si è seguita la viadella ricapitalizzazione delle ri-serve tecniche dei fondi, finan-

ziata con gli annuali avanzi dibilancio determinati dai forti ren-dimenti da patrimonio derivan-ti da una accorta politica di ge-stione. Favorevole impatto è sta-to determinato anche dai recen-ti aumenti contributivi recati da-gli accordi di categoria.

E il futuro?Non prevedo sgradite sorpreseper gli iscritti Enpam. Sarà ne-cessario, inevitabilmente, anchein relazione alle dinamiche de-mografiche, introdurre corretti-vi sul versante contributivo e/oprestazionale, la cui incidenzapotrebbe essere mitigata da unauspicabile allargamento dellaplatea dei contribuenti. Bisogne-rà decidere con lungimiranza econ grande equilibrio, qualitàche fino ad ora gli amministra-tori dell’Enpam hanno saputodimostrare.

(*) Dirigente Enpam

“Pensioniintegrative:si cominciaa discuterne

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È tempo di consuntivi

2006: anno importanteper la previdenza Enpam

Fine dell’anno: tempo di con-suntivi per la previdenza En-pam, che è tenuta ad af-

frontare sfide significative pergarantire sempre nel modo mi-gliore la copertura presente e fu-tura dei propri assicurati. Sonostate molte le sollecitazioni pro-venienti dall’esterno (sentenze,norme di legge, ecc.) e dalla ca-tegoria (richieste degli iscritti,nuovi Accordi di categoria na-zionali e locali) ad essere recepi-te ed indirizzate all’interno del-la disciplina regolamentare deiFondi. Se ne possono qui riassu-mere alcune, come utile prome-moria per gli iscritti ed i pensio-nati, ed al fine anche di dare

un’immagine, per quanto par-ziale, dell’impegno profuso nel-l’interesse comune.Va subito dato conto di due im-portanti provvedimenti assuntidal Consiglio di Amministrazio-ne, i quali, tuttavia, intervenen-do sui Regolamenti dei Fondi,non esplicano ancora i loro ef-fetti perché attendono la ratifi-ca delle Autorità vigilanti (mini-stero del Lavoro e della previden-za sociale e ministero dell’Eco-nomia). Dell’avvenuta approva-zione saranno tempestivamen-te notiziati gli iscritti con glistrumenti a disposizione (il no-stro Giornale, il sito Internet,eccetera).Innanzitutto, con il parere favo-revole del Comitato consultivodel Fondo della libera professio-ne, è stata eliminata la normache impedisce il riscatto degli an-ni di laurea e di specializzazioneai liberi professionisti che sonoiscritti ad altri Fondi di previden-za obbligatoria, compresi quellidell’Enpam. In questo modo an-che quanti svolgono un’attivitàdipendente o convenzionata,spesso con volumi d’affari infe-riori rispetto a quella libero pro-fessionale, potranno migliorarela loro posizione presso la “Quo-ta B” del Fondo generale.Il Consiglio di amministrazioneha poi deliberato l’adozione, afar data dal 1° gennaio 2007,dei nuovi coefficienti di capita-lizzazione per il calcolo della ri-

serva matematica. Si tratta deicoefficienti moltiplicativi (legatial sesso, all’età ed all’anzianitàcontributiva degli iscritti) che ven-gono utilizzati per il calcolo delcosto del riscatto e della ricon-giunzione. Tali coefficienti sonostati rideterminati in funzionedella mutata aspettativa di vita(oggi la vita media è sensibilmen-te più lunga di venti anni fa,quando furono calcolati gli at-tuali coefficienti): tale operazio-ne comporterà da un lato l’au-mento del costo delle operazio-ni in questione (fra il 18 ed il40%, a seconda dei casi), dal-l’altro favorirà la stabilità dellegestioni, evitando l’accumulo diun pericoloso debito previden-ziale occulto.Sono stati poi adottati altri prov-vedimenti che, non necessitan-do di approvazione ministeriale,esplicano già i loro effetti.E’ stata innanzitutto semplifica-ta la procedura di riscossione delcontributo al Fondo della liberaprofessione, per versamenti di ri-dotta entità. Infatti, è stato sta-bilito di non procedere all’emis-sione dei bollettini Mav per la ri-scossione dei contributi di im-porto inferiore al minimo previ-sto per le imposte dirette (per il2006, tale importo è pari a 12euro). I contributi inferiori al sud-detto limite vengono considera-ti come effettivamente versatidall’iscritto mediante accreditofigurativo sulla posizione del pro-

La nostra Fondazione deve affrontare quasi in con-tinuazione sfide significative per garantire nel modomigliore la copertura presente e futura dei propri assicuratidi Ernesto del Sordo (*)

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11fessionista. In questo modo, laFondazione ha contenuto le pro-prie attività operative, ed il pro-fessionista interessato ha evita-to complicazioni burocratiche;tutti gli utenti coinvolti sono sta-ti comunque informati dagli Uf-fici con una specifica comunica-zione.Sempre con riferimento alla“Quota B” del Fondo Generale,va rilevato che nel corso del pri-mo semestre dell’anno 2006 ilDipartimento della previdenza,conformemente a quanto richie-sto dai competenti Organi dellaFondazione, ha compiuto le at-tività amministrative e di analisinecessarie per l’attivazione delcollegamento con l’archiviodell’Anagrafe tributaria, fina-lizzata al recupero di un corret-to rapporto assicurativo degliiscritti. In particolare, a seguitodi accordi intercorsi per le vie bre-vi è stata formalmente richiestal’autorizzazione all’accesso ai da-ti fiscali relativi agli anni di im-posta 2000 e successivi. L’Ana-grafe tributaria ha dato positivoriscontro a tale richiesta.Sono pronte per l’invio le primelettere volte a contestare com-portamenti evasivi od elusivi del-l’obbligo contributivo: va ricor-dato che quanti non versano ildovuto, oltre a porre in essereun atto illecito, provocano undanno a se stessi, diminuendo laloro pensione futura, nonché aipropri colleghi, impoverendo lerisorse del Fondo.Inoltre, è stato definitivamentechiarito l’atteggiamento dellaFondazione in ordine ai riflessiprevidenziali della variazione del-l’imponibile fiscale, legata da unlato a diversi istituti introdotti neltempo dal legislatore (concorda-to preventivo, pianificazione fi-scale concordata, programma-zione fiscale triennale), e dall’al-tro da eventuali meccanismi pre-suntivi di determinazione del red-dito, quali, ad esempio, gli stu-di di settore. Ebbene, a tale pro-posito è stato stabilito che gliiscritti sono tenuti a dichiarare,ai fini della determinazione delcontributo dovuto alla “QuotaB” del Fondo generale, il reddi-

to professionale effettivamenteprodotto -quale risulta dalla di-chiarazione fiscale- al netto del-le sole spese sostenute per pro-durlo. Al fine della determina-zione dell’imponibile previden-ziale, pertanto, non assumonorilievo gli istituti agevolativi o pre-suntivi intesi a definire l’imponi-bile ai fini fiscali. Tale soluzioneè stata adottata, grazie all’auto-nomia normativa dell’Enpam,nell’interesse della Fondazione,che potrà quindi contare sem-pre su un gettito contributivocerto e costante nel tempo, e de-gli iscritti medesimi, che non sa-

ranno più costretti a ulterioricomplicazioni burocratiche lega-te alla diversa articolazione indi-viduale del loro rapporto con ilfisco.Nel corso del 2006 sono pureentrate definitivamente in vigo-re, grazie, all’intervenuta appro-vazione ministeriale, anche alcu-ne importanti misure approvatedal CdA negli anni precedenti.In primis, sono oggi operativi gliinterventi correttivi, deliberati nel2004, volti ad aumentare la sta-bilità delle gestioni nel breve-me-dio periodo, e consistenti in unaumento del prelievo previden-ziale sui compensi (realizzato so-prattutto per il tramite dei nuo-vi Accordi collettivi dei professio-nisti convenzionati) ed in una ri-determinazione dei rendimentidei versamenti contributivi.I ministeri hanno proceduto an-che all’approvazione di una mo-difica al Regolamento del Fon-do di previdenza generale che,oltre a semplificare notevolmen-te l’attività interpretativa degliiscritti e dei loro consulenti fisca-

li, consentirà certamente in fu-turo di ampliare la base imponi-bile del contributo al Fondo del-la libera professione. Infatti, so-no stati aboliti tutti i riferimentialla disciplina fiscale ed è statochiarito che l’imponibile previ-denziale è costituito dal redditoderivante dall’esercizio, anche informa associata, della professio-ne medica e odontoiatrica, nonsoggetto ad altra copertura pre-videnziale obbligatoria ed al net-to di una quota delle spese so-stenute per produrlo. Concorro-no, altresì, a formare tale reddi-to i compensi, anche se equipa-rati ai fini fiscali ai redditi di la-voro dipendente, che derivanodallo svolgimento di attività at-tribuite all’iscritto in ragione del-la sua particolare competenzaprofessionale. Con questa nuo-va formulazione, dunque, si svin-cola il Regolamento da ogni le-game con le norme esistenti e siconsente di attrarre a contribu-zione Enpam non solo tutte lefattispecie professionali già esi-stenti, ma anche quelle che po-trebbero essere successivamen-te introdotte dal legislatore.Nell’articolo che segue forniamoaltri importanti dati relativi all’at-tività della Fondazione. ■

(*) Vice Direttore generale Enpam

“Stabilitàdelle gestioninel brevee medio periodo

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Positive previsioni per il prossimo anno

Procedure informaticheche sono già operative

L’ illustrazione dei consun-tivi 2006 in materia diprevidenza, contenuti

nell’articolo delle pagine pre-cedenti, prosegue con la pre-sentazione di nuovi importan-ti capitoli. Tra i provvedimenti legislativiemanati nel corso dell’anno,infatti, assume rilievo il Decre-to Legislativo 2 febbraio 2006,n. 42 che, in attuazione delladelega contenuta nella legge243/2004, ha disciplinato la“totalizzazione” dei periodi as-sicurativi. A cura del Diparti-mento della previdenza è sta-ta, perciò, avviata l’analisi deinumerosi e complessi proble-mi connessi alla concreta ap-plicazione dell’istituto: le solu-zioni che saranno adottatecontempereranno, certamen-te, le limitazioni imposte dallenorme con i legittimi interessidegli iscritti.

Negli ultimi mesi del 2006 so-no poi divenute operative lenuove procedure informaticherelative al conteggio degli one-ri della ricongiunzione e dei ri-scatti di allineamento sui diver-si Fondi dell’Ente. Specie perquest’ultimo istituto, attivatonei primi mesi del 2004, si èaccumulato un costante arre-trato nelle more della messa aregime dei necessari supportiinformatici. Per andare incon-tro alle legittime aspettative diquanti hanno già presentato larelativa domanda il dipartimen-to della Previdenza sta predi-sponendo uno specifico pianodi rientro che dovrebbe con-sentire l’azzeramento dell’ar-retrato entro il primo semestre

dell’anno 2007, nonché la cor-rentezza della liquidazione del-le successive domande entronormali tempi tecnici.

Il piano di rientro è tanto piùnecessario se si considera il no-tevole aumento delle doman-de di riscatto (anni di laurea,specializzazione, periodi pre-contributivi, allineamento) chesi sta registrando in questi ul-timi mesi e che, verosimilmen-

te, proseguirà fino alla fine del-l’anno. Com’è noto, infatti, dal1° gennaio 2007 entreranno invigore i nuovi coefficienti di ca-pitalizzazione per il calcolo de-gli oneri connessi a riscatto ericongiunzione contributivache, a parità di beneficio fisca-le, comporteranno l’aumentodei costi a carico dell’iscritto.

Da ultimo va ricordato che al31 dicembre 2006 si comple-terà un nuovo triennio dell’at-tività della Fondazione ai finidel prescritto obbligo di reda-zione del bilancio tecnico. L’art.2, comma 2 del decreto legi-slativo 30 giugno 2004, n. 509recita infatti: “la gestione eco-nomico-finanziaria deve assi-curare l’equilibrio di bilanciomediante l’adozione di provve-

dimenti coerenti alle indicazio-ni risultanti dal bilancio tecni-co, da redigersi con periodici-tà almeno triennale”.Nel corso del 2007, quindi, sa-ranno redatti i nuovi bilanci tec-nici dei Fondi Enpam: dalle lo-ro risultanze potranno trarsi uti-li indicazioni sullo stato di salu-te delle diverse gestioni, non-ché sugli eventuali ulterioriprovvedimenti da adottare perassicurare l’equilibrio finanzia-rio dei Fondi, a garanzia deitrattamenti dei pensionati e ditutti gli iscritti, attuali e futuri.

Ma non solo previdenza. An-che per l’assistenza, nel 2006,sono state assunte significativeiniziative.

Sulla base del monitoraggioeseguito dagli uffici sulla ge-stione, ed in considerazionedelle risorse economiche dispo-nibili, si è ritenuto di dover ra-zionalizzare e di poter poten-ziare la tutela assistenziale a fa-vore degli iscritti.

Sono state, perciò, predispostemodifiche ai regolamenti ed èstato avviato il relativo iter pro-cedurale di approvazione chedovrebbe concludersi entrol’anno con delibera del Consi-glio di Amministrazione.

Bilancio positivo, dunque, perla previdenza Enpam nella con-sapevolezza che gli anni a ve-nire ci riservano sfide semprepiù ardue. Dovremo esserepronti ad affrontarle con re-sponsabilità ed equilibrio nel-l’ottica di assicurare un serenofuturo previdenziale ai medicied agli odontoiatri. ■

E. d. S.

Nuovi bilancitecnici

dei Fondinel 2007

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L’IN

TERV

ISTA

14

Quali sono le princi-pali patologie cheosservate?

Nell’ambito della chirurgiavascolare osserviamo soprat-tutto patologie dei tronchisopra aortici che rappresen-tano sicuramente una grossaparte dei nostri interventinell’ambito della prevenzio-ne dell’ictus cerebrale. Contali interventi,infatti, possia-mo rendere ai pazienti gros-si servigi non solo quo advitam, ma anche e soprat-tutto quo ad valitudinem. Aparte questo, osserviamomolta patologia aneurisma-tica, dell’aorta addominalein particolare, e patologiedegli arti inferiori. In urgen-za, poi, ci troviamo di frontead aneurismi in fase di rottu-ra ed ischemie acute di varidistretti.

È vero che questo generedi interventi sono sempremeno invasivi?Per rispondere alla domandadevo fare un salto indietronel tempo perché la mia sto-ria professionale è piuttosto

articolata. Nel 1989 iniziai asvolgere un’attività che aquei tempi era consideratapionieristica: la chirurgiaendovascolare. Si tratta diuna chirurgia che corregge le

stenosi di vari distrettimediante angioplastiche oposizionando stent. Tale trat-tamento si fa a tutt’oggi ingenere attraverso l’arteriafemorale con l’nserimento divari “devices” atti a correg-gere stenosi o dilatazioni; insintesi una chirurgia pocoinvasiva e radio guidata.

Attualmente tali tecnichesono ancora valide?Oggi continuiamo a svolgeretali metodiche in tandem coni nostri radiologi, con i qualicollaboriamo in modo da

poter offrire al paziente risul-tati ottimali.

Le nuove tecniche opera-torie sono valide indipen-dentemente dal paziente?La tecnologia incalza, ma èopportuno sottolineare unaspetto. Personalmente, es-sendo per mia natura curio-so, sono un amante delnuovo. Quando nel 1989andai per la prima volta aNancy, dove due colleghisvolgevano la chirurgia endo-vascolare, mi sentii esaltatodalla possibilità di svolgereun intervento con tecnicheche non prevedevano l’aper-tura dell’addome ed avevanouna breve durata. A tutt’oggiconfermo che sono stati fattinotevoli passi avanti, marispetto alla tecnologia cheavanza credo che un medicodebba mantenere una sere-nità di giudizio per sceglierela cosa migliore per i pazien-ti senza lasciarsi prendere lamano dal tecnologismo. Dicoquesto per significare che latecnologia non deve rappre-sentare un fine ma solo un

Bruno Salvati, Professore associato presso il Dipartimen-to di Scienze Chirurgiche dell’Università di Roma “La Sa-pienza”. Chirurgo generale e vascolare, vice direttoredella I Scuola di specializzazione in Chirurgia vascola-re. Allievo del professor Giorgio Di Matteo, ha sostenu-to gli studi presso “La Sapienza” e, prima di essere strut-turato nel Dipartimento di Scienze chirurgiche del Poli-clinico Umberto I, ha lavorato all’estero, in Francia, presso strutture di chirurgia vascolare e d’urgenza

di Carlo Ciocci

Le mani sull’aorta:

Dialogareper averela fiducia

del paziente

Un ambito, la chirurgia vascolare, nella qualeil progresso delle tecnologie non deve fardimenticare la così detta chirurgia tradizionale

Il prof. Bruno Salvati

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L’INTERVISTA

15mezzo per migliorare le nostreperformances.

Un esempio di questa tema-tica?Gli aneurismi dell’aorta addo-minale sottorenale operati pervia endovascolare, cioè conposizionamento di endoprote-si attraverso l’arteria femorale,sono giustamente in aumento

per guarire

quali sono le aspettative delpaziente, che tipo di rapportoha questo con la strutturaospedale. Dopo quasi trenta

ma non tutti i pazienti posso-no beneficiare di tale metodi-ca. Pazienti particolarmenteanziani e/o con rischio cardio-circolatorio elevato sicura-mente trarranno beneficiodal posizionamento di un’en-doprotesi; di contro pazientigiovani con una spettanza divita piuttosto lunga non riu-scirebbero a liberarsi dellapatologia se non con la radi-calità della chirurgia tradizio-nale: una protesi aortica“open” dura più di trentaanni.

Parlare di nuove tecnologiesuggerisce una domandasulla formazione professio-nale. Personalmente, in qualità didocente universitario, mioccupo di formazione sia deglistudenti che degli specializ-zandi. È evidente che una for-mazione al passo coi tempipermetterà di avere medicialll’altezza delle situazioni.Quando si insegna però non vadimenticata la chirurgia tradi-zionale, altrimenti avremo unchirurgo “monco” che sa usarecateteri e robotica e non satenere in mano il bisturi.

È vero che tra il chirurgo edil paziente si instaura spes-so un rapporto distaccato?In altre parole, il rapporto

“Come dicevano

i nostri clinici

il 60 per cento

della diagnosi

sta nell’anamnesi

con il paziente si esauriscein sala operatoria?A volte credo sia così. Per-sonalmente con il pazientecerco di instaurare sempre unrapporto umano, anche sequesto è difficile. Il rapportotra medico e paziente deveessere fiduciario e perchéaccada questo il chirurgo deveavere la sensibilità per capire

anni di vita professionale homaturato una certa esperienzaper cui riesco, il più delle volte,a trovare la chiave per com-prendere la psiche del pazien-te e catturare la fiducia sua edei suoi parenti.

Tutto questo riesce a tra-smetterlo ai suoi studenti?Quando svolgo le lezioni aglistudenti del quinto anno, ripe-to spesso che le persone sirecano dal medico per averedelle risposte ed il medicodeve essere sempre pronto edisponibile a dare questerisposte. Se non si ha dentro lavoglia di instaurare tale rap-porto allora non si può affron-tare la professione, perché ilcolloquio con il paziente èparte integrante di essa. Ed èuna delle parti più belle. Comedicevano i nostri clinici, citoBeretta Anguissola clinicomedico a Roma, il 60 percento della diagnosi sta nel-l’anamnesi, cioè nella chiac-chierata che si fa con il pazien-te. L’importante è sapere evolere ascoltare, affinché ilpaziente quando parlerà delsuo stato di salute non ricordisolo in quale struttura è statooperato, ma soprattutto chi loha operato. ■

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RICE

RCA

GENE

TICA

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Presentate a Roma all’Istituto Superiore di Sanità a Roma

Linee-guida per regolamentarela ricerca genetica

Da oggi tutti i ricercatoriscientifici impegnati nel-le indagini e negli studi

genetici sull’uomo dispongonodi apposite Linee guida per i pro-tocolli clinici di ricerca genetica,elaborate dalla Società italiana digenetica umana (SIGU) e dallaFondazione Smith Kline (FSK). Esi tratta di un problema semprepiù importante e rilevante, vistoche le valutazioni di protocolli cheincludono analisi genetiche co-stituiscono oramai una frazionecrescente tra quelle richieste aicomitati etici, e c’è una relativascarsezza di conoscenze geneti-che e mancanza di indicazionipratiche per orientarsi nel nuovocampo. La genetica, infatti, staentrando prepotentemente nel-la pratica clinica ed è giunto ilmomento di fare chiarezza, sialessicale che su come effettuarele sperimentazioni cliniche in mo-do corretto e “chiaro”. Le Lineeguida sono raccolte in un docu-mento di circa 100 pagine – cor-redate da tabelle, riquadri infor-mativi e figure – che affronta tut-te le tematiche: dalle implicazio-ni etiche, sociali e legali relativeai test genetici alla ricerca gene-tica su minori ed incapaci, dallatutela della privacy alle bio-ban-che e le raccolte di campioni bio-logici fino ai potenziali rischi diuna ricerca genetica.

Alla presentazione delle Lineeguida – introdotta dal Presiden-te dell’Istituto superiore di Sani-

tà Enrico Garaci – hanno parte-cipato il preside della Facoltà dimedicina dell’Università di Firen-ze e presidente della FondazioneSmith Kline Gian Franco Gensi-ni, il direttore del Reparto di far-macologia biochimica e dell’Uni-tà di coordinamento dell’attivitàdi consulenza tecnico scientificadel Dipartimento del farmaco del-l’ISS Annarita Meneguz, il Pastpresident della Società italiana digenetica umana e ordinario diGenetica molecolare all’Universi-tà di Verona Pier Franco Pignat-ti, la responsabile Genetica clini-ca della GlaxoSmithKline Anto-nella Pirazzoli, Antonio G. Spa-gnolo, Straordinario di Bioeticaall’Università di Macerata e Ste-fano Vella, direttore Dipartimen-to del farmaco dell’ISS.

LE RICADUTEDELLA RICERCA GENETICA

Le malattie a componente gene-tica rappresentano la massimaparte della patologia umana neipaesi sviluppati, basti ricordare lemalattie cardiovascolari, l’obesi-tà, l’asma e le malattie allergiche,il diabete, il morbo di Parkinsone la malattia di Alzheimer. Lacomponente genetica delle ma-lattie comuni può essere studia-ta attraverso protocolli di ricercaclinica genetica sottoposti ai co-mitati etici per approvazione.Queste ricerche saranno utili peril progresso medico-scientificoche può realizzare una migliorequalità di vita. Conoscendo in-fatti la predisposizione individua-le alle patologie la persona po-trà esser indirizzata verso stili divita che riducono tale rischio bio-logico, sottoposte a controlli spe-cifici e precoci. Ma non è tutto.Nel 30-40% dei casi l’assunzio-ne di un farmaco è seguita dallacomparsa di effetti indesideratiquando, addirittura, non risultainefficace. E ogni anno sia in Eu-ropa che in America almeno100mila persone muoiono peruna reazione avversa ad un far-maco e altri 2milioni di personepresentano una reazione indesi-derata severa. Oggi, se non do-vesse funzionare, ci si limita acambiare il farmaco, anche sequesto rappresenta un modo ob-soleto di procedere perché com-porta sprechi e rischi per la salu-te dei cittadini. Una più appro-

Messo a punto da un pool di esperti lo strumento cui farannoriferimento sia i ricercatori che intendano preparare progettidi ricerca genetica sia i Comitati Etici che li dovrannovalutare. La speranza è che in tempi brevi arrivino farmaci“personal izzati” per categorie particolari di pazientidi Andrea Sermonti

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RICERCA G

ENETICA

17fondita conoscenza del genomaci consente di affrontare meglioquesto problema e di “prevede-re” in quali pazienti quel farma-co funzionerà e in quali potreb-be avere effetti potenzialmenteanche molto pericolosi. E anco-ra molti farmaci in uso da annipotrebbero avere applicazioni incampi diversi della medicina indeterminati categorie di pazien-ti portatori di un particolare as-setto genetico.

Obiettivo del Documento è pro-prio quello di fornire una guidae degli indirizzi sia ai ricercatoricoinvolti nel disegno di studi cli-nici di ricerca genetica che aimembri dei Comitati Etici impe-gnati nella loro valutazione ed aquanti lavorano nella ricerca ge-netica applicata al miglioramen-to della salute umana, visto chealcune tematiche – quali, adesempio, le informazioni fornitesui campioni di DNA, le misureper la tutela della privacy e le in-formazioni fornite sui rischi po-sti dallo studio – sembrano esse-re quelle sulle quali i Comitati Eti-ci concentrano le loro richieste dichiarimenti e modifiche.

Le Linee guida si applicano a tut-ti gli studi clinici nei quali vieneprelevato un campione biologi-co umano per una analisi gene-tica o genomica, sia che venga-no condotti utilizzando metodisperimentali – ad esempio lasomministrazione di un nuovofarmaco del quale si vogliono va-lutare le influenze di polimorfi-smi genetici sulla risposta – chemetodi osservazionali per la de-terminazione, ad esempio, dellafrequenza di determinati polimor-fismi in una certa popolazione.Le Linee guida sono state elabo-rate da un gruppo che rappre-senta in Italia le discipline e leesperienze più direttamente coin-volte nella ricerca genetica: daigenetisti umani ai bioeticisti, daimedici ai farmacologi, assieme arappresentanti dei cittadini, di co-mitati etici per la ricerca clinica,del garante della privacy, dell’Isti-tuto Superiore di Sanità e delleaziende farmaceutiche. ■

Gli autori delle Linee guidaDr.ssa Teresa AnneccaUfficio del Garante della privacy

Prof. Adriano BompianiPresidente Società italiana per la bioetica e i Comitati eticiMembro del Comitato direttivo di bioetica del Consiglio d’Europa (CDBI) in rap-presentanza della Società italiana per la bioetica e i Comitati etici

Sig. Roberto ButturaPresidente Movimento dei cittadini in rappresentanza del Movimento dei citta-dini

Dr.ssa Giliola CaloriRicercatore presso l’Ufficio ricerche cliniche dell’Istituto scientifico H. S. Raffaeledel Monte Tabor - Membro Statistico del Comitato Etico dell’Istituto scientificoH. S. Raffaele del Monte Tabor

Dr.ssa Marisa Dell’AeraVice presidente Comitato etico Azienda ospedaliera Policlinico di Bariin rappresentanza del Comitato etico Azienda ospedaliera policlinico di Bari

Prof.ssa Annarita MeneguzDirettore del reparto di Farmacologia biochimica e Unità di coordinamento del-l’Attività di consulenza tecnico scientifica, Dipartimento del farmaco, Istituto su-periore di sanità - Esperto Italiano al Safety Working Party EMEA

Prof. Demetrio NeriOrdinario di Bioetica Università di MessinaCondirettore di “Bioetica- rivista interdisciplinare”

Prof. Giuseppe NovelliOrdinario di Genetica medica Università di Tor Vergatain rappresentanza della Società italiana di genetica umanaMembro Comitato farmacogenetica presso l’EMEA (Londra)

Prof. Pier Franco PignattiOrdinario di Genetica Molecolare Università di Verona Presidente Società Italiana di Genetica Umana 2002-2005Presidente eletto European Society of Human Geneticsin rappresentanza della SIGU - Società Italiana di Genetica Umanaha coordinato il gruppo di lavoro

Dr.ssa Antonella PirazzoliResponsabile Genetica clinica GlaxoSmithKlineCoordinatrice Gruppo di Lavoro Genetica, Fondazione Smith Klinein rappresentanza della Fondazione Smith Klineha svolto la funzione di segretario ed ha redatto il testo del documento

Dr. Giuseppe RecchiaDirettore Medico, GlaxoSmithKlinein rappresentanza di GlaxoSmithKline

Dr. Paolo RizziniDirettore Generale Fondazione Smith Klinein rappresentanza della Fondazione Smith Kline

Prof. Antonio G. SpagnoloStraordinario di Bioetica, Università di Macerata Membro del Comitato Etico del Policlinico Universitario “A. Gemelli” Romain rappresentanza del Comitato Etico del Policlinico Universitario “A. Gemelli”,Roma

Prof. Pasquale SpinelliPresidente Federazione delle Società MedicoScientifiche Italianein rappresentanza della Federazione delle Società MedicoScientifiche Italiane

Prof. Giampaolo VeloProfessore di Farmacologia, Università di Verona Direttore Unità di Farmacologia Medica - Direttore Reference Centre for Educa-tion and Comunication within the WHO program for International Drug Moni-toring – Coordinatore Sezione di Farmacologia Clinica, Società Italiana di Farma-cologia

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NOT

IZIE

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S18

L’area geografica più frequentata del mondo

C’è anche la salutedel Mediterraneo

C on l’incremento straordi-nario dei viaggi interna-zionali, lo sbarco nel no-

stro Paese di milioni di immigra-ti provenienti da ogni parte delmondo, la globalizzazione eco-nomica ed i suoi effetti specieper quanto ri-guarda l’alimen-tazione ed altristili di vita, il me-dico d’oggi devenecessariamenteassumere una vi-sione internazio-nale della me-dicina e sentirsiprotagonista di un impegno glo-bale per affrontare le grandi sfi-de della promozione della salu-te e della cura delle malattie.Un grande strumento di coordi-namento e di diffusione di cul-tura di sanità internazionale èrappresentato dall’Organizza-zione mondiale della Sanità,Agenzia dell’ONU, che opera dal1948. All’OMS spetta il meritodi aver debellato, agli inizi deglianni ’70, il vaiolo grazie ad unagrande campagna di vaccinazio-ne. L’OMS dispone di una sedecentrale (Ginevra) e di sei sediregionali (Copenhagen per l’Eu-ropa, il Cairo per l’area del Me-diterraneo orientale, CongoBrazzaville per l’Africa, New Del-hi per l’Asia Centrale, Manila perl’ Asia orientale ed il Pacifico,Washington per le Americhe) ed

è in grado pertanto di coinvol-gere circa 200 Stati membri.L’Organizzazione mondiale del-la Sanità, grazie all’impegno tec-nico-scientifico ed organizzati-vo dei suoi funzionari ed alla col-laborazione con i suoi Centri col-

laboratori sparsi intutto il mondo, hasviluppato pro-grammi di pre-venzione e pro-mozione nella sa-lute non solo nelcampo delle ma-lattie infettive, maanche in quello

della sanità ambientale e dellemalattie cronico-degenerative.La lotta alle vecchie epidemiecome la poliomielite o alle nuo-ve come la SARS, l’influenzaaviaria o possibili agenti biolo-gici di bioterrorismo rappresen-tano un esempio di come tut-ta la comunità internazionalesi debba sentire solidale nellosforzo di contrastare malattieche, pur nascendo in un ango-lo del mondo, diverrebbero su-bito un problema di sanitàmondiale. I governi dei Paesi devono ri-cercare sempre più forme di col-laborazione sul piano della sa-nità pubblica e nello stesso tem-po i medici e gli altri operatoridella sanità devono scambiarsiinformazioni e conoscenze perrendere sempre più omogenea

e diffusa la prevenzione e la cu-ra delle malattie. Un’area dove la collaborazionedel governi e delle società scien-tifiche può essere sperimentataè quella del Mediterraneo.I popoli del Mediterraneo, uniti

un tempo nel-l’Impero Roma-no, hanno subi-to nel corso deisecoli grandi tra-sformazioni cul-turali, religiose epolitiche che lihanno spessoposti in conflitto

tra loro. L’area del Mediterraneoè crocevia di culture e religioniprofondamente diverse che de-vono necessariamente trovareforme di dialogo, di confronto,di integrazione. Il Mediterraneoè anche mare di migrazioni dimassa con l’inevitabile impattosulla salute pubblica della popo-lazione europea.Oggi, i Paesi del Sud Europa edel Nord Africa hanno bisognodi comunicare quanto più pos-sibile tra loro per conoscersi ecollaborare. Il campo della sani-tà e della salute è terreno idea-le per realizzare forme di colla-borazione durature.

Per la sua storia straordinaria,l’arte, la cultura, l’ambiente, ilbacino del Mediterraneo è an-che l’area geografica più fre-

È un mare di migrazioni di massa con un inevitabile impattosulle popolazioni europee. Necessaria una sempremaggiore collaborazione tra i vari Paesi sul piano dellaSanità pubblica. Conferenza internazionale a San Marinodi Walter Pasini (*)

Sforzosolidale

per contrastarele malattie

Crocevia di culturee religioni

diverse

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quentata al mondo. Decine dimilioni di turisti frequentanoogni anno le spiagge di paesi co-me l’Italia, la Grecia, la Spagna,la Francia, la Turchia, l’Egitto, ilMarocco.

Per i motivi sopraesposti il Cen-tro collaboratore dell’Organiz-zazione Mondiale della Sanitàper la Travel Medicine ha pro-mosso una Conferenza interna-zionale su “Mediterraneo e sa-lute” in programma a San Ma-rino dal 22 al 24 marzo 2007(www.mcth3.org).

Dal momento che tutti i Paesidel Mediterraneo hanno in co-mune il turismo - specie quellobalneare - e la necessità di rea-lizzare piani di salute per la po-polazione turistica, questa Con-ferenza mira a mettere insiemele esperienze e ad analizzare gliaspetti sanitari specie per quan-to attiene in particolare l’ Igie-ne e la sanità Pubblica, l’Infetti-vologia e la Dermatologia.Il primo giorno della conferen-za, 22 marzo, corrisponde alla

Giornata Mondiale dell’Acquae sarà pertanto dedicata allaqualità dell’acqua del Mar Me-diterraneo, alla qualità delle ac-que da bere, a temi di sanitàmarittima e di talassoterapia. Tra i temi di infettivologia del 22e 23 marzo vi sarà l’HIV/AIDS neipaesi del Mediterraneo: epide-

miologia e programmi terapeu-tici a confronto, malattie ses-sualmente trasmesse, nuovevaccinazioni come quelle control’HPV, influenza, malattie paras-sitarie. Tra i temi di dermatolo-gia: fotobiologia e salute uma-na, melanoma, precancerosi ecarcinomi cutanei, fotoprotezio-ne, dermatologia in ambientemarino, la pelle come linguag-gio del corpo.

La Conferenza si svolge con ilpatrocinio dell’OrganizzazioneMondiale della Sanità, del Con-siglio d’Europa e dell’Unione Eu-ropea. ■

(*) Direttore Centro OMSMedicina del Turismo

“L’importanzadel confrontotra esperienzeturistiche

MEDITERRANEO & SALUTETERZA CONFERENZA MEDITERRANEA DI MEDICINA DEL TURISMO

PPEERR CCOOSSTTRRUUIIRREE UUNNAA SSTTRRAATTEEGGIIAADDII SSAANNIITTÀÀ PPUUBBBBLLIICCAA PPEERR II PPOOPPOOLLII DDEELL MMEEDDIITTEERRRRAANNEEOO

SAN MARINO - PALAZZO DEI CONGRESSI22-24 MARZO 2007www.mcth3.org

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ATTU

ALIT

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Assenze per maternitàe riflessi sulle ferie

L e norme di tutela della ma-ternità prevedono che soloi periodi di astensione ob-

bligatoria dal lavoro facciano ma-turare il diritto alle ferie. Invece iperiodi di astensione facoltativao di assenza per malattia del fi-glio di età inferiore agli otto an-ni, non considerati come con-gedo straordinario, non fannomaturare il congedo ordinario(ferie) che dovrà quindi essere ri-dotto in proporzione ai periodi diastensione effettuati nell'anno so-lare: la legge 53/2000 prevede in-fatti il computo ai fini dell'anzia-nità di servizio, ma esclude perògli effetti relativi alle ferie e allatredicesima mensilità o alla grati-fica natalizia.Partiamo dal Contratto collettivonazionale di lavoro integrativodell’Area della dirigenza medicae veterinaria dell’8 giugno 2000,siglato il 10 febbraio 2004. Per laparte normativa ora vigente, vie-ne ripreso quanto già contempla-to da precedenti contratti, là oveè prevista per l’astensione facol-tativa dal lavoro per i primi 30giorni di assenza (computati com-plessivamente per entrambi i ge-nitori e fruibili anche in modo fra-

zionato) l’intera retribuzione e,successivamente all’astensionefacoltativa, per il congedo per lamalattia dei figli per ulteriori 30giorni di assenza (computati com-plessivamente per entrambi i ge-nitori e fruibili anche in modo fra-zionato) sempre l’intera retribu-zione per ciascun anno di età si-no al compimento del terzo an-no di età del bambino. Si ricono-sce anche che i suddetti periodi(congedo straordinario di 30 gior-ni) oltre che essere validi ai finidell’anzianità di servizio non ridu-cano le ferie. Il congedo straordinario per l’as-sistenza ai disabili (congedi retri-buiti di due anni per assistenza apersone con handicap gravi exart. 42, comma 5 del D.Lgs.26/3/2001, n.151) pur essendoretribuito non fa maturare né leferie e né la tredicesima, in baseall’estensione della regola propriadei congedi parentali secondo la

quale questi ultimi non produco-no effetti ai fini della maturazio-ne delle ferie e della tredicesimamensilità.Invece i riposi e i permessi previ-sti per i figli con handicap gravequando non siano cumulati conil congedo parentale non decur-tano né le ferie né la tredicesimamensilità.Infine le ferie (ed eventualmentealtre assenze spettanti alla lavo-ratrice ad altro titolo) non pos-sono essere godute contempora-neamente ai periodi di astensio-ne dal lavoro, sia essa obbligato-ria che facoltativa e, se fatte a se-guire ad un congedo parentale,gli eventuali giorni festivi, i saba-ti (nella settimana corta) e le do-meniche intervallati tra congedoparentale e ferie, senza una ef-fettiva ripresa dell’attività lavora-tiva, sono calcolati come conge-do parentale. ■

(*) Consigliere di amministrazione Enpam

di Marco Perelli Ercolini (*)

ISSTTIITTUUTTOO FFEERRIIEE

Astensione obbligatoria si

Congedo parentale (ex astensione facoltativa) no

Ospedaliero congedo parentale (primi 30 gg) si

Malattia figlio no

Ospedaliero malattia figlio (primi 30 gg) si

Congedo straordinario assistenza disabili gravi no

Riposi allattamento si

Permessi assistenza disabili si

DDEEFFIINNIIZZIIOONNII DDEELLLLEE SSIINNGGOOLLEE FFAATTTTIISSPPEECCIIEENNEELLLLAA NNOORRMMAATTIIVVAA SSUULLLLAA MMAATTEERRNNIITTÀÀ

Congedo di maternità Astensione obbligatoria dal lavorodella lavoratrice

Congedo di paternità Astensione dal lavoro del lavorato-re, fruito in alternativa al congedo di maternità

Congedo parentale Astensione facoltativa della lavoratrice o del lavoratore

Riposi giornalieri Permessi per l’allattamentoCongedo per malattia Astensione facoltativa dal lavoro del figlio della lavoratrice o del lavoratore in

dipendenza della malattia del figlioLavoratrice/lavoratore Lavoratori dipendenti (cioè titolari

di contratto di lavoro subordinatopubblico o privato)

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Velivoli del 31° Stormo diCiampino, reparto di volodell’Aeronautica Militare,

hanno effettuato lo scorso mesetre trasporti di persone in immi-nente pericolo di vita, su richiestadelle Prefetture e sotto il coordi-namento della sala situazioni del-lo Stato Maggiore Aeronautica.Il primo, su richiesta della Prefet-tura di Sassari, è stato effettuatocon un velivolo Falcon 900 dell’Ae-ronautica Militare da Alghero a Ge-nova per trasportare, con una in-cubatrice, un bambino cardiopati-co di poche settimane di vita. Il ve-livolo decollato da Alghero alle 12e 30 è atterrato a Genova alle 13e 15 per il successivo trasferimen-to in ambulanza all’ospedale ‘Ga-slini’ della città ligure.Contestualmente al primo volo, lasala situazioni dello SMA ha rice-vuto dalla Prefettura di Ancona larichiesta per un ulteriore traspor-to sanitario d’urgenza relativo aduna bambina di soli tre mesi, na-ta pretermine, intubata e conun’ostruzione alle alte vie aeree.Considerata la ristrettezza dei tem-pi a disposizione, per il trasportoè stato impiegato un velivolo Air-bus A319 che stava svolgendo at-tività addestrativa prepianificatada Ciampino a Decimomannu.L’Airbus A319 è decollato da De-cimomannu alle ore 12 e 30 e cir-ca un’ora dopo è atterrato a Fal-conara, dove è arrivata l’ambulan-za con a bordo un medico, un’in-fermiera e la piccola bambina nel-la culla termica autoalimentata. Ilvelivolo ha successivamente rag-giunto l’aeroporto di Ciampino al-le 14 e 45 circa e da qui un’ambu-lanza ha trasferito la bambina el’équipe medica all’ospedale “Bam-bin Gesù” di Roma.

Il terzo intervento, su richiesta del-la Prefettura di Salerno, è stato ef-fettuato dal velivolo Falcon 900 del31° Stormo di Ciampino già im-piegato per il primo trasporto, per

il trasferimento di un uomo poli-traumatizzato grave da Capodichi-no, dal quale è decollato alle 15 e30, a Crotone dove è atterrato al-le 16 e 20. Il paziente è stato poitrasferito in ambulanza all’unità dirisveglio “S.Anna” della città ca-labrese. Nel 2006 il 31° Stormo dell’Ae-ronautica Militare ha effettuato357 interventi per trasporto sa-nitario d’urgenza e trasporto diorgani. ■

21 AERONAUTICA

Ambulanza del cieloper le urgenze

Tre trasporti di persone in imminente pericolo di vita in un solo giornoda parte dei velivoli del 31° stormo dell’Aeronautica Militare

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QUAL

E ST

RESS

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“Vorrei precisare - esor-disce il prof. Salvato-re Rinaldi - che non

stiamo parlando delle grandi ma-lattie psichiatriche, ma di tuttiquei disturbi che vengono decrit-ti con vari ap-pellativi come:psicosomatici,disturbi imma-ginari, vegeta-tivi disfunziona-li, psicofisiolo-gici, ed altri chesono la vera di-sperazione di noi medici, perchéspesso a dispetto della nostracompetenza professionale e del-le cure verosimilmente adeguateil paziente o non trae beneficioo addirittura tende a presentarenuove sintomatologie”.Per il prof. Paolo Pancheri le pa-tologie stress correlate “sono dif-ficili da diagnosticare, però biso-gna fare una prima distinzione trapatologie stress correlate di inte-resse prettamente psichiatrico epatologie stress correlate essen-zialmente con disturbi somatici.Poi c’è un terzo gruppo, sempredi patologie stress correlate, chesono malattie vere e proprie”.

Lo stress cronico, quello quoti-diano, risulta in crescita in questianni, a causa delle forti implica-zioni psicosociali (paura del futu-ro, dell’integrazione, di un mu-tuo trentennale, precarietà lavo-

rativa...).“Lo stress croni-co - rispondePancheri - si haquando lo sti-molo è persi-stente nel tem-po, determinan-do il permane-

re di una risposta di tutti i no-stri sistemi biologici che divie-ne possibile fonte di vari distur-bi sia somatici, senza una baseorganica, sia di vere e propriemalattie”.

Lo stress cronico è una sortadi circolo vizioso che si autoa-limenta cioè, il sintomo per-mane senza più lo stimolo.In un certo senso sì.

Quali sono quindi i sistemi didiagnosi dello stress cronicoper il prof.Pancheri?Oggi non basta accertare un sin-tomo e poi prescrivere gli accer-

tamenti. La base di tutto è un’at-tenta indagine delle condizionidi vita, dei fattori frustranti, deirapporti familiari, dei rapporti la-vorativi, dell’adattamento alla si-tuazione. Se uno raccoglie tutti

questi dati può giàfare un modello dipatologie stresscorrelate. Non esi-ste un esame par-ticolare. Certoun’attenta raccol-ta di dati relativi almalato è ovvia-

mente utilissima, perché moltemalattie fisiche possono variarenel loro decorso, nella loro pro-gnosi in funzione del controllodei fattori di stress.

Quali le soluzioni terapeuti-che per lo stress cronico?La patologia stress correlata an-drebbe curata a monte. Pensareche possa esistere un singolo far-maco specifico e risolutivo nonè possibile, forse non lo sarà mai.Si può ridurre una situazione diansia, di depressione, di un’ag-gressività che sta montando. Ladiagnosi precoce ha grande im-portanza in ogni malato”.

Uno dei principali obiettivi della medicina nel corso dei secoli è sintetizzato nel mottodi Giovenale “Mens sana in corpore sano”. Nel corso dell’evoluzione della medicinamoderna il concetto di “mens” non è più appartenuto ai medici. Questa dicotomia spe-cialistica ha progressivamente portato alla considerazione che mente e corpo pur al-loggiando nello stesso individuo fossero considerate due realtà separate con alcunipunti di contatto. E nell’approccio terapeutico le competenze terapeutiche della “mens”si arrendevano a quelle del “soma” e viceversa. Ne parliamo con il neuropsicofisiopa-tologo Salvatore Rinaldi presidente dell'Istituto Rinaldi Fontani e con lo psichiatra prof.Paolo Pancheri presidente della SOPSI (Società Italiana di Psicopatologia)

di Daniele Romano

Tanti, troppi stress:

Se sonomalattie

veree proprie

Concettoscientifico

spessoincompreso

“Disturbi” che stanno diventando la vera disperazione deimedici perché spesso, nonostante le cure, il paziente sembra non trarre benefici. Tre gruppi di patologie. Un po’ di “storia” di un grande problema. Moderno?

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ALE STRESS

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psichiatri in tilt

In letteratura sono ben note e de-scritte una grande quantità di pa-tologie stress correlate e giornodopo giorno si scoprono semprenuove correlazioni tra la rispostaagli stimoli esterni “stressori” ele modifiche delle nostre rispostefisiologiche “stress”. Ma cosa s`intende per stress epatologie stress correlate? Lostress è un concetto scientificoche ha avuto la fortuna di dive-

nire troppo noto ma anche lasfortuna di essere poco compre-so. “Questa frase - spiega il prof.Rinaldi - detta da Hans Selye, ilpadre della ricerca scientifica sul-le basi neuroendocrine della ri-sposta agli stimoli esterni “stres-sori”, rappresenta un’importan-te conclusione che ancora oggicondiziona il nostro operato pro-fessionale.”La risposta agli stressori ambien-tali “stress” è una risposta fina-lizzata alla sopravvivenza dell’in-dividuo. Inizia automaticamentenel cervello e coinvolge inconsa-pevolmente tutto il nostro orga-nismo attraverso l’attivazione diuna complessa risposta neuro psi-co fisica relazionale, che lo scien-ziato Selye definì “Sindrome Ge-nerale di Adattamento”. Proprio perché la “Sindrome Ge-nerale di Adattamento” è una ri-sposta finalizzata alla sopravvi-venza, una volta instaurata diffi-cilmente può essere fatta regre-dire, anche se alla fine i suoi ef-fetti possono diventare fonte didisturbi, patologie ed anche dimorte dell’individuo per le com-plicanze che ne derivano.Infatti il nostro Sistema Nervosoaccetta “di buon grado” le mo-difiche indotte dalla “SindromeGenerale di Adattamento” per-ché sono finalizzate alla soprav-vivenza primaria dell’individuo,pertanto vira dalla sua fisiologiainiziale verso una nuova che sod-disfi le nuove reazioni di soprav-vivenza anche se queste in segui-to potranno sostenere disturbi o

patologie. Quindi, nell’analisi delprof. Rinaldi, “si vira dall’inizialefisiologia verso una “neuro-psi-co-fisio-patologia”.

Detto questo allora non pos-siamo che capitolare agli ef-fetti della Sindrome Genera-le di Adattamento?No! È inaccettabile.

Ma come facciamo a dia-gnosticare se il paziente siaandato incontro alle disfun-zioni della Sindrome Gene-rale di Adattamento?La maggior parte dei nostri pa-zienti pur lamentando un corteosintomatologico variegato han-no delle esami perfetti o che nongiustificano la sintomatologia ri-ferita. Inoltre anche se prescrivia-mo la terapia più adeguata spes-so incontriamo uno scarso suc-cesso terapeutico.Dalla letteratura sappiamo chegli indicatori biologici della rea-zione allo stress sono di difficileidentificazione. Ma sempre dal-la letteratura scientifica ci giun-ge un aiuto inaspettato per ladiagnosi di Sindrome Generaledi Adattamento.

Rinaldi spiega che le piante si pie-gano verso la luce a scapito del-la loro “simmetricità” questa pri-maria osservazione ha indottonegli anni i biologi evoluzionisti-ci a vedere come cambiano i ca-ratteri morfologici simmetrici ne-gli esseri viventi, compreso l’uo-mo. Ed hanno così scoperto unafenomenologia che prende il no-

me di “Asimmetria Fluttuante”.Questi due fenomeni rappresen-tano un aspetto dell’evidenzabiologica e clinica della presenzadella SGA.

Ma dove possiamo evidenzia-re questa perdita di simmetria? Già notando quelle piccole asim-metrie del viso e tutte le altreasimmetrie nelle altre pari del cor-po. Potremo notare delle asim-metrie sia “funzionali che strut-turali” verosimilmente spesso in-dotte dalle prime.

Ma una volta che le abbiamonotate cosa ci possiamo fare?Questa è una bella domanda al-la quale sino a qualche tempo fanon c’era una risposta.L’unica soluzione possibile nonpoteva che venire dal sistemanervoso centrale e dalla possibi-lità di consentire di evidenziare asé stesso le modifiche cui era an-dato inconsapevolmente incon-tro, al fine di ottimizzare la suarisposta su tutti i meccanismi bio-logici di controllo che da lui di-pendono”. ■

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E CHE

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La missione umanitaria “Ridare la luce”

Gao (Mali) - Gli strumenti,innanzitutto: due micro-scopi chirurgici che pesa-

no più di trecento chili ciascuno,casse da un metro per un metroe venti, alte più di due; oltre adaltri microscopi, biometri, lampa-de a fessura, lenti, sonde, ferrichirurgici…E le attrezzature: sterilizzatrici, car-rellini per i microscopi, tre frigo-riferi, materiale elettrico… E poiil materiale di consumo: 400 ma-scherine, 2.000 guanti in lattice,1.600 guanti sterili, 100 casacchechirurgiche, 450 cappellini, 600soprascarpe, 1.500 siringhe, piùdi 2.000 paia di occhiali, una va-langa di medicinali, cerotti, fla-concini di collirio… E, ancora, gliaiuti umanitari: indumenti, borsee giochi, penne e quaderni, ma-tite e temperini (per chi ha la for-tuna di poter andare a scuola, e

la sera studia in strada, sotto ilampioni, perché nelle case nonc’è la luce), per un totale di un al-tro migliaio di chili… E le derratealimentari, per garantire l’auto-nomia e l’autosufficienza deicomponenti della missione: e cioèpasta, sughi, scatolame, razionimilitari, acqua minerale… Oltrebeninteso a fornelli da campo,pentole e utensili da cucina, bran-de, zanzariere e giù giù fino aogni più piccolo dettaglio indi-spensabile alla sopravvivenza e al-la convivenza di una quarantinadi persone per dodici giorni, car-ta igienica compresa, per un pe-so complessivo di circa sette ton-nellate…Una quantità di merci impressio-nante, che sul C130 dell’Aero-nautica Militare costringe a viag-giare stipate questa quarantinadi persone: donne e uomini, me-

dici e infermiere, ottici e tecnici,frati e militari, priori e generali,tutti con la stessa voglia di dedi-care un po’ di tempo e di ener-gie a chi è più sfortunato di noi.Tutti con la stessa volontà di por-tare una grande, enorme quan-tità di amicizia e di speranza, ilcarico più prezioso e importante,anche se il meno pesante, del gi-gantesco aereo italiano diretto inMali.Bentornati a Gao, cuore miserodi un paese poverissimo, adagia-to sulle rive di un fiume, il Niger,di una bellezza a tratti struggen-te, ma che in troppi non posso-no ammirare, perché moltissimiqui non hanno la vista, perchétroppi sono i vecchi che l’hannoperduta e soprattutto i bambiniche non l’hanno mai avuta. E pro-prio questo è lo scopo di “Rida-re la Luce”, la missione umanita-

Aiutiamoli adNel Mali, a Gao, cuore misero di un paese poverissimodi una bellezza struggente che però molti bambini evecchi non possono vedere o perché ciechi o perchémai visitati e curati. Quaranta volontari stipati su unaereo per portare cure e speranze di guarigione

di Ezio Pasero

Il gen. Carboni visita una piccola paziente

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TE CHE SO

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“aprire gli occhi”ciò che a noi sembra melodram-ma qui è, molto più concreta-mente, il dramma quotidiano del-l’esistenza umana.Il Giornale della Previdenza neaveva già parlato lo scorso anno.Quando le donne e gli uomini di“Ridare la Luce” avevano visita-to centinaia e centinaia di perso-ne, compresi i 120 piccoli ospitidell’Istituto dei bambini ciechi diGao. Per scoprire che alcuni di lo-ro non erano affatto ciechi, masolo fortemente miopi. Nel corsodei sei, sette anni di permanen-za nell’Istituto, però, nessuno liaveva mai visitati, nessuno avevamai curato le infezioni sempre piùgravi che avevano colpito i loroocchi. Affidati a un maestro cie-co davvero, che aveva insegnatoloro a leggere e scrivere con l’al-fabeto Braille, quei poveretti sa-rebbero presto diventati ciechi aloro volta. Per salvarli, per trasfor-mare la loro vita e le loro prospet-tive di sopravvivenza, erano ba-stati gli occhiali fatti montare neiCentri ottici Vasari di Roma, do-ve ogni sera venivano trasmessele prescrizioni, e portati nel Malidall’aereo venuto a riprendere ivolontari italiani a fine missione.Ma adesso li avranno ancora, gli

di “Ridare la Luce” a Gao: rintrac-ciare e ricontrollare la maggiorparte possibile dei pazienti visita-ti e operati lo scorso anno, ma ri-masti poi per un anno intero pri-vi di qualsiasi assistenza. Più di130 abitanti della regione di Gaoerano stati operati lo scorso an-no di micidiali cataratte, spessobilaterali e congenite, e avevanoriacquistato la vista. Come la pic-cola Souraya Mohamodu, un an-no non ancora compiuto, natacieca e in un certo senso rinataquando le erano state tolte lebende sul lettino della sala ope-ratoria che sembrava da fanta-scienza, tale era il divario fra le at-trezzature portate dalla missionee la povertà di quell’ospedale fa-tiscente. Souraya sorrideva, ve-dendo finalmente i colori, e Gior-gio Lofoco, il primario oculistadell’Ospedale San Pietro che l’ave-va operata, invece piangeva, perla commozione. Piangeva ancheFra’ Gerardo D’Auria, il priore chea Roma dirige l’ospedale e chequi invece indossa il camice e ri-scopre la sua vecchia vocazionedi infermiere, e questo magari ènormale. Ma aveva gli occhi umi-di persino il generale Manlio Car-boni, medico oculista, che in Ita-

biente difficile, dove la mancan-za di acqua e di igiene favoriscela trasmissione di congiuntiviti vi-rali devastanti, dove la carenza dimedicinali impedisce di porvi ri-medio? E tutti gli altri, quelli checome lei venivano da villaggi dicapanne sperduti e lontani, mol-ti facendo decine e decine di chi-lometri a piedi per farsi visitaredai dottori italiani? E’ anche perquesto motivo che la missione,quest’anno, si divide in due: unsecondo caposaldo, con una ter-za unità operatoria, si stabilirà nelpiccolo centro di Ansango, unanovantina di chilometri a sud-estdi Gao, sempre lungo il Niger .Uno sforzo ulteriore e nuove dif-ficoltà, che consentiranno peròdi visitare e curare altri malati, por-tando aiuto a una zona più vastadel paese. La radio regionale, chetrasmette alternativamente infrancese e nella più diffusa dellelingue locali, ha già cominciatoda giorni a rilanciare il suo tam-tam: “I medici italiani ritornano”.Sarà anche questa volta un assal-to: di vecchi, di bambini, di casida strappare il cuore. Saranno tur-ni di lavoro massacranti. Sarà unafatica infinita. Ma sarà infinita an-che la gioia. Bentornati a Gao. ■

ria dell’Afmal, l’organizzazionenon governativa dei Fatebenefra-telli di Roma, che con la collabo-razione straordinaria dell’Aero-nautica militare italiana riportaqui uomini e mezzi, specialisti digrande valore e attrezzatureuguali a quelle dei nostri miglio-ri ospedali, perché i vecchi possa-no rivedere il loro fiume e i bam-bini ciechi finalmente il volto del-la loro madre. Vi sembra retori-ca, melodramma? Fateci un sal-to, da queste parti, dove per mol-ta gente il problema principale,svegliandosi la mattina, è quellodi arrivare vivi la sera, e senza oc-chi è maledettamente più diffici-le rimanere vivi, e scoprirete che

occhiali, quei ragazzini? Oppurenon li avranno perduti, rotti, dan-neggiati irrimediabilmente, in unpaese dove ogni riparazione o so-stituzione è praticamente impos-sibile?È innanzi tutto questo il primoobbiettivo della nuova missione

lia è il capo della Sanità militareAeronautica e che qui viene a vi-sitare decine e centinaia di dise-redati. Con il camice sopra la di-visa, lui e i suoi uomini, con il cap-pellino di garza invece dell’elmet-to, a dimostrare nel più semplicee concreto dei modi come puòessere svolta una vera missionedi pace. Di quelle, se non vi sem-bra anche questa retorica, chefanno stare bene dentro, quan-do la gente per strada, qui, salu-ta con un sorriso gli italiani di “Ri-dare la Luce”.Ma adesso, vede ancora i colori,Souraya? Avranno saputo pro-teggerla i suoi genitori dalle insi-die e dalle aggressioni di un am-

“La radioannuncia:i mediciitalianiritornano

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“Patto” tra tredici nazioni

Maggior igienenegli ospedali

Si allunga la lista delle na-zioni che hanno sottoscrit-to il piano dell'Organizza-

zione mondiale della sanità 'Cle-an Care is Safer Care', una sor-ta di 'Mani lavate in ospedale'per promuovere, con una prati-ca semplice, l'igiene proprioladdove è più necessaria. E co-sì combattere le infezioni. Al-l'elenco di Paesi che hanno giàsottoscritto l'impegno, tra cuifigura anche l'Italia, si aggiun-gono dunque 13 nazioni ditutti i continenti. ''Ora - dicein una nota l'Oms - il patto èstato sottoscritto da 22 Paesiin rappresentanza del 55%della popolazione mondiale''.

Secondo i calcoli dell'Agenziadell'Onu per la salute ''ogniistante 1,4 milioni di persone intutto il mondo si infettano in

ospedale. E nei Paesi in via di svi-luppo questo 'inconveniente'colpisce dal 5 al 10% dei pa-zienti. Incidenti che si possonoevitare proprio cominciando dal-l'A-B-C, cioè dall'obbligo per imedici di lavarsi le mani dopoaver visitato ogni malato''. Nelgruppo di Paesi, oltre all'Italia cisono Cina, Hong Kong, Cana-da, Irlanda, Svizzera, Gran Bre-tagna, Bahrain, Malesia e Ara-bia Saudita. ''Negli ospedali so-no in corso campagne per pro-muovere l'igiene, e sono resi di-sponibili dove servono i guantiin lattice'', conclude l'Oms.Al problema il nostro giornaleha dedicato la copertina. ■

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Dal 24 al 27 maggio a To-rino si svolgerà un con-vegno sul “118 – Emer-

genza sanitaria”. Si discuterà suun tema che sta molto a cuoreagli italiani; si cercherà di svisce-rare i problemi, dare suggeri-menti, testimoniare su quelloche è stato già fatto. All’ordinedel giorno dei lavori le criticitàe le prospettive di un sistema inevoluzione tra territorio e ospe-dale. Il prof. Francesco Enri-chens, direttore del Dipartimen-to di chirurgia dell’Aziendaospedaliera “CTO CRF ICOR-MA” di Torino, spiega i perchédel convegno e fa un po’ di sto-ria del “118”.Enrichens ricorda che “sono or-mai passati 15 anni dallo stori-co DPR del 27 marzo 1992 cheha dato il via alla costruzionedell'Emergenza Sanitaria in Ita-lia. Quest'anno stiamo vivendoun analogo storico momento:l'istituzione della Scuola di spe-cializzazione in Medicina diemergenza. Il mondo del 118 ècresciuto tumultuosamente,spesso non senza difficoltà maanche con punte d'eccellenzache rendono orgogliosi gli ope-ratori del sistema. Tutti abbia-mo fatto in questi anni un gran-de sforzo per consolidare i no-stri servizi e per rendere il piùpossibile omogenea la Rete Na-zionale dell'Emergenza Territo-riale. “Molto resta ancora da fare,non tutti hanno chiarezza diobiettivi, non tutti hanno vitafacile nei rapporti con il restodel sistema. Ci aspettano scel-te che condizioneranno per

sempre il futuro dei nostri Me-dici e di tutti gli Operatori cheancora attendono una più di-gnitosa collocazione ed unaprospettiva stabile. “Sfide molto importanti – con-tinua il professor Enrichens -prima tra tutte il dialogo e l'in-tegrazione con i DEA, ma an-che con i Distretti e con la Me-dicina territoriale, per non par-lare dei rapporti con la Prote-zione Civile e con tutti gli Entinon sanitari che, comunque,incidono nel soccorso. Un ca-pitolo importante è rappresen-tato dai rapporti con il Volon-tariato, pilastro imprescindibi-le che vive anch'esso le sue cri-ticità. Non si può collaborarecon gli altri se prima non ab-biamo definito un sistemaomogeneo, un linguaggio chia-ro e comune, basato sull'esal-

tazione della multidisciplinarie-tà che deve dare il meglio perdefinire in sicurezza i percorsidel malato attraverso tutte lefasi territoriali e ospedaliere,facendo i conti con l'efficien-za ma anche con l'efficacia inun momento di contrazionedelle risorse. Proprio per que-sto è giunto il momento di fa-re il punto della situazione, perconsolidarci come sistema e ri-lanciarci in un dialogo costrut-tivo con tutti gli operatori del-l'emergenza territoriale e ospe-daliera. “Quale insostituibile presidionel percorso clinico del pazien-te acuto – conclude Enrichens- dobbiamo essere aperti a tut-te le integrazioni virtuose nel ri-spetto della dignità di un siste-ma che si è conquistato "in trin-cea" la sua credibilità”. ■

118... 118... 118...Dopo quindici anni di attività

Rapporto sul 118Convegno nazionale a Torino. Istituita la Scuola dispecializzazione in Medicina di emergenza. Gli scopi e lastoria del congresso illustrati dal prof. Francesco Enrichens

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Se n’è discusso per tre giorni a Rimini

Italiani senza denti?All’estero stanno peggio

O ltre milleduecento den-tisti hanno analizzato aRimini, per tre giorni, le

ultime novità nel campo del-l’implantologia e dell’esteticadentale nell’ambito della quin-dicesima tappa del World Tour2006. Durante i lavori è emer-so che l’edentulia, cioè la man-canza di denti, è un problemamolto diffuso. Secondo i datidell’Organizzazione mondialedella Sanità e della Sidp (Socie-tà Italiana di Parodontologia),ad ogni cittadino italiano mi-norenne mancano in media 0,5denti, a chi ha tra 35 e 44 an-ni ne mancano 1,54, fino ai 65anni ne mancano 13,4 e agli ul-trasessantacinquenni (fino ai 74anni) ne mancano 18,8.

Gli altri Paesi, pe-rò, stanno peg-gio: consideran-do gli ultrases-santacinquenni,mentre in Italia lamedia di edentu-li è del 18%, inScandinavia è del30%, nel RegnoUnito è addirittu-ra del 60%. Lamedia europea èdel 40%. Anchegli Stati Uniti e ilGiappone sonomessi peggio del-l’Italia. Ciò - han-no sottolineatogli specialisti - ri-chiama un biso-gno di soluzioni

che riportino denti e sorriso emette in luce come, al momen-to, la stragrande maggioranzadelle persone non ricorre all’im-plantologia dentale nonostan-te un’ampia serie di studi scien-tifici abbia accertato che l’affi-dabilità della terapia implanta-re è elevatissima, nell’ordine del90% di successi. Gli italiani, però, insieme agli

svedesi, si dimostrano molto at-tenti alla propria estetica den-tale. L’Italia è, infatti, al primoposto nel mondo per impiantiposizionati, con un rapportoimpianti/pazienti di 46 ogni10mila persone. Da dati di set-tore nazionali riferiti all’ultimoanno, in Italia è stato posizio-nato un milione di impianti suoltre 400mila pazienti, con unamedia di circa 2,4 impianti perpaziente. Secondo una ricercaNielsen, gli italiani che hannoutilizzato l’implantologia si ri-tengono soddisfatti perchél’impianto è fisso (36,1%), du-ra a lungo (29%), non rovina identi vicini (27,7%), consentedi masticare meglio (21,4%),migliora l’estetica 19,1%. Lamaggioranza degli intervistati

ritiene sia il dentista la miglio-re fonte di informazioni sull’im-plantologia. D’altronde, gli ita-liani hanno una buona opinio-ne del loro dentista, conside-randolo professionale (37%),disponibile (35%), bravo(33%), simpatico (21%) e si ri-volgono a lui perché si fidano(73,7%). Ora è possibile entra-re dal dentista senza denti euscire, in tempi brevi, con den-ti che possono masticare. E sor-ridere. Quattro sedute in po-che settimane per avere dentidefinitivi: la tecnica è stata il-lustrata alla stampa dal prof.Luca Francetti, direttore del Di-partimento di periodontologiaall’Istituto Galeazzi dell’Univer-sità di Milano. Illustrando il pro-gramma integrato di implan-tologia che facilita il lavoro deldentista e agevola il paziente,il prof. Francetti ha spiegato ivantaggi: minor numero di se-dute, tempi ridotti di seduta,minor dolore/ fastidio, garan-zia dei risultati. Il segreto stanella semplificazione delle tec-niche chirurgiche (con interven-ti meno invasivi sulla gengiva,quindi guarigione più veloce),nell’utilizzo di impianti biocom-patibili e personalizzati subitostabili (con superfici speciali chefacilitano l’osteointegrazione),nell’uso di ceramiche specialiper corone e ponti. Tutto ciòfavorisce la riduzione dei tem-pi di guarigione e la possibili-tà di avere denti perfettamen-te “abili” da subito. ■

Gli italiani insieme agli svedesi si dimostrano molto attenti alla propria estetica. Siamo al primo posto per impianti posizionati e abbiamo una buona opinione del nostro dentista

L’edentuliaè un problema

diffusonel mondo

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TRI

Re Carlo I d’Inghilterra fu mol-to orgoglioso quando si vi-de consegnare una breve

pubblicazione (soltanto 72 pagine),a lui dedicata, dal titolo Exercitatioanatomica de motu cordis et san-guinis in animalibus, nella quale unmedico a lui già ben noto, WilliamHarvey, esponeva una nuova rivo-luzionaria teoria: quella della “cir-colazione del sangue”. Harvey riportava dapprima tutte leconoscenze di Galeno, Al-Nafis, Re-aldo Colombo e Andrea Cesalpino

sui movimenti del sangue, indi espo-neva in dettaglio le proprie espe-rienze (condotte su oltre quarantaspecie animali diverse) che l’aveva-no portato a concepire l’esistenzadi un “circolo” sanguigno. Partendo dal concetto che il cuoreè una pompa che funziona per for-za muscolare propria, e che svolgequindi un’azione non solo mecca-nica ma anche dinamica, egli osser-va che gli atri si contraggono dopoi ventricoli, i quali a loro volta si con-

traggono simultaneamente, con-fermando così il giuoco delle valvo-le cardiache descritto da Leonardoda Vinci e dimostrando che la sisto-le ha inizio negli atri per estendersigradualmente ai ventricoli.Ma Harvey cerca per prima cosa dirispondere alla domanda: qual è laquantità di sangue che viene espul-sa dal cuore ad ogni pulsazione? E

giunge alla conclusione che se fos-se vero - come vuole Galeno - cheil sangue si forma dagli alimenti esi esaurisce dopo aver nutrito i tes-suti, ne occorrerebbero quantitàenormi: “Se si moltiplica la mezzaoncia che ogni sistole spinge nel-l'aorta per le 1000 pulsazioni che siverificano in una sola mezz'ora, oc-correrebbero la bellezza di 500 on-ce per nutrire il corpo”. Assunto - come si credeva allora -che il sangue si forma dagli alimen-ti - la corrispondente quantità di ci-bo necessaria per formare un talevolume di sangue per una sola mez-z’ora sarebbe di conseguenza enor-me; senza calcolare l'intero fabbi-sogno per le 24 ore. Essendo tutto ciò assurdo, egli con-clude che il sangue che scorre nelcorpo non viene continuamente rin-novato, ma “è sempre lo stesso”:viene cioè "riciclato" e deve per-tanto "circolare" (Harvey aveva fat-to tuttavia inizialmente un errore dicalcolo, in quanto - nella mezz'ora- le pulsazioni sono in media 2100,non 1000).Ma né Re Carlo I (una ventina di

anni dopo verrà decapitato) né imedici si resero conto che quel “cir-colo” così accuratamente descrittonon si “chiudeva”: era un po’ co-me un anello senza castone.Difatti, secondo le parole di Harvey,giunto nelle arteriole terminali il san-gue si sarebbe “disperso” in picco-lissime lacune sanguigne (carnis po-rositates) presenti nei tessuti, perpoi rientrare nelle piccole venule. Inaltre parole, non vi sarebbe stato al-cun punto di contatto tra sistemaarterioso e venoso, né quindi pas-

saggio diretto di sangue tra i duesistemi. Ergo, il circolo anatomicoe funzionale rimaneva “aperto”.Ammette lo stesso Harvey: “Nonsono mai riuscito a rintracciare al-cuna connessione tra le arterie e levene tramite un’anastomosi diret-ta dei loro orifizi”.Soltanto nel secolo successivo Mar-cello Malpighi “chiuderà l’anello”scoprendo che tra le arterìole e levenule sono interposti dei vaselliniancor più sottili (i capillari), attraver-

so i quali fluisce il sangue: sono ap-punto questi i punti di connessio-ne tra albero arterioso e venoso, i“ponti” di continuità del “circolo”concepito da Harvey.Come ogni scoperta, anche questaha avuto i suoi precursori. Tra i pri-mi figura il medico spagnolo Mi-guel Serveto (metà del 1500), se-condo il quale - poiché il sangue en-

di LucianoSterpellone

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Nessun contattotra sistemaarteriosoe venoso

Innovazioni che a queitempi suscitarono

più polemicheche entusiasmi

Una rivoluzionaria teoria: il cuore è una pompa e consente la circola-zione sanguigna. Tra i precursori di questa scoperta lo spagnolo MiguelServeto, il cremonese Realdo Colombo e l’aretino Andrea Cesalpino

Il sangue di Harvey?

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molivano completamente la con-cezione galenica del movimentodel sangue nei vasi, esclamò can-didamente: “Poiché Galeno nonavrebbe mai potuto sbagliare, leprove fornite da Harvey significa-no solo che... è la Natura dell'uo-mo che è cambiata!” Per fortuna molti di coloro che ten-tennavano dinanzi alla nuova dot-trina della “circolazione”, si rese-ro alfine conto della sua validitàconducendo personalmente espe-rimenti in sala anatomica. Sareb-

bero però trascorsi molti anni pri-ma che la disputa tra sostenitori edetrattori si attenuasse, sino - sep-pur lentamente - ad estinguersi.Eppure, vari decenni dopo la sto-rica comunicazione di Harvey(1621), alcuni autorevoli medicidella corte del Re Sole sorrideva-no ancora increduli all’idea che ilsangue potesse… “circolare",mentre altri si divertivano a scrive-re versi e pungenti pamphlet su“quella buffa scoperta”. ■

tra nei polmoni in quantità mag-giore di quella necessaria alla nutri-zione dei polmoni stessi, deve ritor-nare al cuore attraverso le vene pol-monari dopo essersi mescolato (neipolmoni) con il pneuma: il che pre-suppone un movimento ciclico econtinuo per il “ricambio” del san-gue, anche se - in questo caso - sol-tanto tra il cuore e i polmoni. Maper questa (ed altre) presunta “ere-sia” Serveto verrà arso vivo al rogo.Copie del suo Christianismi restitu-tio alimentano le fiamme.

Cinque anni dopo, nella sua operaDe re anatomica il cremonese Real-do Colombo parla del movimentodel sangue dal ventricolo destro - tra-mite l'“arteria venosa” (arteria pol-monare) - verso i polmoni; poi daquesti tramite la “vena arteriosa”(vena polmonare) all'atrio sinistro edi qui al sottostante ventricolo. Mentre Harvey era ancora studen-te di Medicina a Padova, il medicoaretino Andrea Cesalpino, medicodi papa Clemente VIII, compì ungigantesco passo in avanti verso lascoperta della circolazione del san-gue: dimostrò sperimentalmente econ ineccepibili dati autoptici che èil cuore, e non il fegato, come s’eracreduto sin’allora, il centro del mo-vimento del sangue e il punto di ori-gine delle arterie e delle vene, ben-sì il cuore: “[...] Che se il cuore è ilprincipio del sangue, è necessarioche esso lo sia anche delle arterie edelle vene [...] Come i rivi prendo-no acqua dalla fonte, così le arteriee le vene fanno dal cuore [...]”. Perdi più, con la sua famosa “provadel laccio” diede la prima prova del-l’esistenza della “circolazione” delsangue dimostrando che nelle ve-ne la corrente sanguigna ha dire-zione centripeta (verso il cuore), nel-le arterie centrifuga.

MED

ICI ILLUSTRI

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Osservazioni di tale portata interes-sarono tuttavia solo pochi addettiai lavori, suscitando d’altro cantoincredulità e opposizioni da partedella maggior parte dei medici, te-nacemente abbarbicati al vecchiocredo galenico. Ne nacquero aspredispute, che continuarono oltre lafine del XVI secolo e per buona par-te del successivo.Né si creda che la stessa dottrina diHarvey abbia subito suscitato inte-resse e consensi. Anzi, destò più po-lemiche che entusiasmi: il grande

medico francese G. Patin la definì“paradossale, inutile, falsa, impossi-bile, assurda, nociva”. Anche G. Del-la Torre si scagliò contro l'inglese gri-dando allo scandalo e accusandolodi voler rovinare tanti dogmi "suc-culenti" e tante tesi magnifiche; scris-se per l’occasione il Pro sanguificohepate per ribadire il concetto di fe-gato come fonte del sangue. E l'autorevole e intransigente J. Rio-lano, di fronte alle inconfutabiliprove prodotte da Harvey, che de-

Prova del laccio di Harvey, per dimostrare il flusso centripeto nelle vene

Qual èla quantitàdi sangue

espulsa ad ognipulsazione?

“Circola”

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SOCI

ETÀ

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I n una società che mette al pri-mo posto la prestazione vin-cente, arrivare secondi o non

poter arrivare può assumere lospessore di un incubo. Eppure,forse può essere utile ricordareche le società industrialmenteprogredite si caratterizzano pro-prio per l’alto numero di compo-nenti anziani. Si può affermaresenza rischio di venire smentitiche una società avanzata, post-industriale o complessa è una so-cietà anziana. (Cfr., Bernardini,2003) Ma che cosa significa “so-cietà anziana”? Prima di affron-tare il senso di questo concetto

forse può essere utile ricordarealcuni dati. Il confronto tra i censimenti del1971 e quello del 2002 ci mo-stra una sostanziale conferma diquanto affermato. La lettura di

queste due rilevazioni da un’infor-mazione precisa: le persone conpiù di 65 anni sono cresciute diquasi il 6 per cento, passandodall’11,3 per cento al 17,13 percento (Cfr., Maggi, Parodi, 2003:68). Ma non bastano queste cifre percentrare il fenomeno; se l’invec-chiamento della popolazione èun fatto positivo, pur con tutti iproblemi che comporta, l’aspettopiù inquietante è che in questitrenta anni la fascia di popolazio-ne dei 0/15anni è scesa dal 14,6per cento al 9,81 per cento. Ciò adire che si vive di più, ma si nascedi meno. Rispetto al sesso, “in en-trambe le rilevazioni cui si fa rife-rimento, emerge che la popolazio-

ne maschile prevale nettamentesino alla classe che comprende i25 anni; dopo tale età si verifical’esatto contrario, e in misura cre-scente soprattutto dopo i 60 an-ni” (ibidem; corsivo nel testo). Il nostro Consiglio Nazionale del-le Ricerche, oltre a confermarel’aumentata longevità, così comeindicato nel testo di D. Magi e E.Parodi “Noi italiani dall’unità alterzo millennio”, ci informa an-che che le caratteristiche socio-de-mografiche di questa fascia di po-polazione vede un crescente nu-mero di anziani che vivono soli;una crescente vulnerabilità deglianziani in quanto meno istruiti euna maggiore frequenza di de-menza tra coloro che sono stati,nella loro vita lavorativa, addettinel settore primario. E questo ul-timo aspetto si registra sia per gliuomini sia per le donne. Tuttoquello che si è presentato sembradeporre a favore dell’affermazio-ne: c’è l’anzianità e c’è poi l’an-ziano. Il grado di scolarizzazione,il tipo di lavoro svolto, il sesso, illuogo geografico in cui si vive o siè vissuti fanno si che si possa vi-vere il proprio essere vecchi contranquillità e sicurezza o con an-gustie e stanchezza. Un anticoproverbio africano recita: “Ogni

Per molti è la principale preoccupazione; altri non ci pensano; alcuni la vedono solonegli altri. Stiamo parlando della vecchiaia. Che cosa non si farebbe per non invec-chiare! La non accettazione di questa fase della vita, la paura che gli altri se neaccorgano attraverso i segni che lascia esteriormente, fa girare una fetta rilevan-te dell’economia dei prodotti sia farmaceutici sia cosmetici. E’ la moda dei “sem-preverdi”. Rimedi di ogni tipo, in grado di contrastare il “declino”, occupano spa-zi importanti nelle farmacie e nei supermercati. La vecchiaia evoca lo spettro del-la “finitudine”. Del completamento del ciclo vitale. Ma se questo è il lato oscurodel sentirsi vecchio, l’aspetto più palese è il contrasto delle forme di decadenza

di Antonio Gulli (*)

Il lato oscuro

Il ruolo dell’anziano nella nostra

società

Occultamento, illusione, business. La moda dei “semprever-di”. Una società industrialmente progredita è anziana.“Ogni vecchio che muore è una biblioteca che brucia”

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SOCIETÀ

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della vecchiaia

vecchio che muore è una bibliote-ca che brucia”. E’ ancora così?Qual è oggi il ruolo dell’anzianonelle nostre società? Da deposita-rio di saggezza e conoscenza oggiil vecchio vive ancora questa aurasociale? E poi che cosa significa es-sere vecchi? Probabilmente a que-sta ultima domanda si può rispon-dere non solo evocando lo scorre-re del tempo che pone in essere le

ramenti o ulteriori forme di media-zioni. Si possono nutrire pochi dub-bi sul fatto che la peggiore formadi condanna per un anziano sial’estraniazione dal quotidiano. Sipuò immaginare che non ci si stan-ca della vita ma dell’essere e delsentirsi esclusi da questa. La no-stra società occidentale si presen-ta come quella forma di raggrup-pamento umano che, forse più di

sa da superare è sicuramente il“catastrofismo” (Giori, 1984:9).Questo, in realtà, è più espressio-ne di alcuni stereotipi e “consue-ti eufemismi” che un dato di fat-to. Si può essere anziani e felici; sipuò vivere lungamente senza av-vertire il senso di colpa dell’esser-ci; si può essere anziani e nonper questo sentirsi inutili. Si è det-to prima della visibilità dei feno-

“complesse conseguenze “socio-sanitarie” derivanti dal prevaleree dal dilagare di una patologia so-prattutto a carattere degenerati-vo” (ivi, 69), quanto ricordando anoi stessi che il vecchio è anchetempo che si fa luogo nella per-sona. Ovvero quell’accezione ditempo che possiamo chiamarememoria. Nella persona anzianasi può individuare quell’autono-mia del simbolico che pur nonavendo perso il legame con il so-ciale, da questo se ne distacca, perdiventare, a sua volta, forma dimediazione attraverso cui la co-scienza ri-costruisce i suoi univer-si di percezione. Il vecchio è vitache si esprime attraverso il segno:la sua età. E questa età diventa lachiave interpretativa non solo deldetto che si oggettiva nella perso-na che la incarna, quanto presup-posto ermeneutico della stessa ca-tegoria che lo privilegia e lo con-danna: il tempo. Forse è questo ilsenso più profondo del proverbiopoco sopra richiamato. Il vecchioè mediazione del tempo nell’uma-no. Nella persona anziana è diffi-cile immaginare le discrepanze traciò che è possibile e ciò che è pra-ticabile. La contrazione del tem-po produce un’osservazione spie-tata del concetto di opportunità.Presentandosi come soggetto cheha preso dimora nel tempo che siè fatto storia, il vecchio àncora sestesso, da un lato, all’irripercorri-bilità della propria biografia e, dal-l’altro, nella libertà di una possibi-le affermazione del proprio esse-re che non richiede più masche-

quelle passate, cerca di rendere vi-sibile l’invisibile e rendere invisibileciò che conviene non si sappia. E’la società del nascondimento; del-la separazione e, in alcuni casi, del-

la segregazione. Nella società del-lo spettacolo, come si conviene, ciòche esiste è ciò che si può vedere.Ciò che non è piacevole da vederenon esiste. O non esiste più. Si ri-cordino i fenomeni di alcune ma-lattie come l’AIDS o le paure crea-te dalla diffusione di una possibilepandemia che ha comportato, tral’altro, lo sterminio di milioni di ani-mali. Il dato di fatto imprescindibile, seguardiamo a questo XXI secolo, èche l’Europa sta invecchiando e chel’Italia si appresta a diventare neiprossimi 50 anni il secondo Paesepiù vecchio al mondo. Probabil-mente, come tutto sembra indica-re, ciò significa una società pienadi vecchi, ma anche una società cheha, in molti casi, vinto la scommes-sa con quella “naturalità” della vi-ta che si imponeva per un alto tas-so di morbilità. Quindi, prima di tut-to, per affrontare con una certa ri-gorosità il fenomeno, la prima co-

meni sociali e dei soggetti: i me-dia parlano degli anziani focaliz-zando ora gli aspetti problemati-ci che si legano all’autosufficien-za, ora puntando l’attenzione sufattori quali la qualità della vita edel benessere, ora ricordando chel’innalzamento della vita media po-ne problemi di pensioni e di wel-fare. Molto raramente come rea-le risorsa sociale, umana e di sicu-rezza psicologica per gli adulti eper le nuove leve generazionali. Una società anziana è una socie-tà che possiede l’opportunità dieducarsi interiormente, che puòsentirsi orgogliosa del possedereuna “coscienza storica”e che nonpuò che trarre guadagno dal sen-so di questa forma di coscienzacollettiva. Non ci resta che utiliz-zarla di più: una società più anzia-na può essere una società piùumana. ■

(*) Ricercatore Facoltà di Sociologia, Università “La Sapienza” di Roma

“L’Italiasi apprestaa diventareil secondoPaese più vecchioal mondo

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MO

STRE

a cura di AnnaLeyda Cavalli

Mostre ed esposizioni in ItaliaAnnibale Carracci (1560 – 1609)BOLOGNA – fino al 7 gennaio 2007Nella odierna piena rivalutazione dell’ar-te del Seicento spetta finalmente ancheal più giovane e dotato dei tre Carraccil’attenzione specifica di una mostra mo-nografica che permetterà di apprezzareper intero la straordinaria varietà e ric-chezza della sua opera.

Museo Civico Archeologicotelefono: 051 2757211

Forme e diverse pitture della maiolica italianaFAENZA (RA)fino al 25 febbraio 2007Esposizione che ripercorre la storia dellamaiolica italiana del Rinascimento attra-verso centoventi opere appartenenti alMuseo del Petit Palais di Parigi.

MIC - Museo Internazionale delle Ceramiche

telefono: 054 6697311www.micfaenza.org

Gioielli di filoGENOVA – fino al 7 gennaio 2007La mostra propone al pubblico un affa-scinante percorso dedicato alla storia delmerletto visto sia come ornamento di lus-so per la moda femminile e maschile traXVI e XX secolo sia come decorazione perla biancheria domestica.

Musei di Strada NuovaPalazzo Bianco

telefono: 010 5572013www.museopalazzobianco.it

Leon Battista Alberti e l'architetturaMANTOVA – fino al 14 gennaio 2007La rassegna intende documentare con di-segni, modelli, marmi, dipinti, medagliee manoscritti, l’intero pensiero architet-tonico di Leon Battista Alberti, capace diispirare la produzione europea sino a tut-to il XIX secolo.

Casa del Mantegnavia Giovanni Acerbi 47

telefono: 0376 360506 – 199 199111www.provincia.mantova.it

Mantegna a Mantova (1460-1506)MANTOVA - fino al 14 gennaio 2007In occasione del quinto centenario dellamorte, il genio del Mantegna verrà cele-brato con tre mostre che apriranno in con-temporanea in ognuna delle città dovel’artista ha vissuto e lasciato segni dellasua opera: Padova, Verona e Mantova.

Palazzo Tetelefono: 0376 369198

Tamara de LempickaMILANO – fino al 14 gennaio 2007Dopo Vienna, Londra e Parigi, arriva fi-nalmente a Milano una grande retrospet-tiva dedicata alla nota pittrice polacca,che nel 1925 proprio qui tenne la sua pri-ma mostra personale.

Palazzo Realetelefono: 02 0509362

Paul Klee. Teatro magicoMILANOdal 27 gennaio al 29 aprile 2007Questa grande rassegna intende esami-nare gli aspetti fantastici dell’opera kleia-na come il suo rapporto con la musica ela letteratura e l’approccio con il mondoinfantile o primitivo.

FAM – Fondazione Mazzottatelefono: 02 878197

Giorgio De ChiricoPADOVAdal 20 gennaio al 27 maggio 2007Mostra spettacolare con la più ampia se-lezione mai offerta in Italia di opere me-tafisiche e dei primi anni Venti e nume-rosi dipinti inediti.

Palazzo Zabarellatelefono: 049 8753100

Cina. Nascita di un imperoROMA – fino al 28 gennaio 2007Per la prima volta si possono ammiraretrecento statue appartenenti all’esercitodi terracotta: il maggior numero di reper-ti mai prestato dalle autorità cinesi peruna mostra all’estero.

Scuderie del Quirinaletelefono: 06 39967500

Matisse e Bonnard. Viva la pittura!ROMA – fino al 4 febbraio 2007Oltre duecento opere tra oli, sculture, ac-quarelli, gouaches, disegni, lettere, car-toline e documenti testimoniano la stret-ta amicizia e la reciproca stima di duemaestri del XX secolo: Pierre Bonnard eHenri Matisse.

Complesso del Vittorianotelefono: 06 6780664

Schiele, Klimt, Kokoschka e gli amici viennesiROVERETO (TN)fino all’8 gennaio 2007Occasione imperdibile per approfondi-re la conoscenza del grande artista au-striaco, ma anche dell’ambiente cultu-rale della Vienna di inizio secolo scorsonel quale maturò la nascita dell’espres-sionismo.

MARTtelefono: 800 397760

Cristo risorto. Testimonianza e speranza del mondoVERONA - fino al 7 gennaio 2007Codici miniati, dipinti, sculture lignee edin marmo, calici, ostensori e altre pre-ziose opere di oreficeria provenienti daVeneto, Friuli Venezia Giulia e TrentinoAlto Adige documentano le radici cri-stiane di queste terre e testimoniano neisecoli l’attenzione ai temi evangelici delCristo risorto.

Museo Miniscalchi-Erizzotelefono: 045 8032484

www.museo-miniscalchi.it

Ugo Sergi, "Piazza frequentata", acrilico su tela

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Nell’affascinante contesto diVerona, città scaligera, iltempo sembra che non

passi mai; e invece ad un passo dalcentro, il mondo contemporaneoha dominato indisturbato: è statarealizzata dal 19 al 23 ottobre laseconda edizione di Art Verona,fiera d’arte moderna e contempo-ranea che ha valorizzato la galle-ria d’arte italiana, con duecentoespositori e un percorso consiglia-to diviso per grandi periodi, a par-tire da Prima del Moderno, se-guendo Novecento, Arte Moder-na e Avanguardie Storiche, ArteContemporanea, Grafica e Multi-pli. Importanti gallerie accanto al-le altre emergenti si sono succe-dute mostrando al pubblico ope-re celebri e altre più innovative,dando anche risalto alla fotogra-fia e a lavori di giovani artisti inter-nazionali. Principalmente si tratta-va di una fiera-mercato e come ta-le mostrava soprattutto opere“vendibili” di medio formato, mal’aria che si respirava era ricca dicultura, disinteressata, alla ricercadi pubblico internazionale, “quelpubblico che al mercato italianoguarda con interesse e desideriodi scoperta”, ha dichiarato Massi-mo Simonetti direttore di Art Ve-rona. Nel selezionare le gallerie ilcomitato era costituito da critici egiornalisti d’arte come Luca Bea-trice e Maurizio Sciaccaluga, unmodo per garantire giudizi indi-pendenti. Si è voluto attirare ilmaggior numero di visitatori, an-che personaggi che non pensava-no assolutamente di acquistareopere, semplicemente appassio-nati e assetati d’arte, giovani co-

me me, che sognano e si pongo-no domande. Incamminandosilungo il percorso ci si trovava da-vanti alla grande installazione Jum-ping-Carousel di Julia Bornefeld,vincitrice del progetto ICONA chemirava a stimolare il rapporto trale gallerie aderenti, scegliendo tratante un’opera che rappresentas-se la manifestazione. Una strana“ruota” con dei bracci ad ombrel-lo su cui erano state poste gam-be vestite con calzettoni che ruo-tavano incessantemente ricordan-do la corsa dei bambini: ma la re-altà era un’altra… erano robotsenz’anima. Nello spazio attornoall’installazione vi erano lunghe fo-to degli stessi calzettoni ma sta-volta era stata fotografata un’azio-ne, gambe di veri bambini che licalzavano. È un’opera che affasci-na, diverte e nello stesso tempoinvita alla riflessione. Era davantia noi un esempio di immagine di-namica ma priva di vita, mentresullo sfondo si trovava l’azione converi protagonisti però fuori da que-sto tempo: un movimento meta-fisico. L’assenza di vita si ritrovavain entrambi gli esempi, ma in mo-do opposto.Nel continuare il percorso tra unagalleria e l’altra, e quindi di città incittà, c’era l’Italia intera e con lei isuoi italiani. Negli spazi rappresen-tativi di Roma, parlando con unagallerista, mi viene chiesto qualefosse il giornale che motivava lamia presenza ad Art Verona e miviene confidato un segreto: i suoimaggiori acquirenti erano i medi-ci che, con la “scusa” del collezio-nismo, amano circondarsi di ope-re d’arte che a loro dire, trasmet-

tono loro energia, bellezza idea-le e serenità. Un’opera d’arte può veramentefar bene alla salute? È una personale idea ma fa riflet-tere, camminando tra la Marilyndi Mimmo Rotella, le splendide“bolle” di vetro di Murano diMasuda Hiromi, la natura mortadi Morandi, i De Chirico sparsiqua e là, le sculture di Igor Mito-raj, i progetti di Christo, la mo-stra di Gabriele Basilico, il cieloche cade di Papetti, gli omini diFrancesco De Molfetta, le mac-chine allungate di Gianni Piacen-tino… In Art Verona si è potutodare uno sguardo nostalgico alrecente passato e guardare ne-gli occhi il nostro presente. ■

ARTE MODERN

AA Verona arte moderna

e contemporanea

di Serena Bianchini

Un percorso diviso per “grandi periodi”, opere celebri ed altreinnovative, uno spazio dedicato alla fotografia. Si tirano lesomme di un’esposizione che è già alla seconda edizione

GALLERIA: Les Chances de l’ArtAUTORE: Julia BornefeldTITOLO DELL’OPERA: Jumping - CarouselANNO DI ESECUZIONE: 2005-2006MISURE: base 420 cm x h 220 cm x prof 210 cmTIPOLOGIA: installazione composta da un oggetto in movimento(carosello) ed una sequenza (streap) di tre foto a parete

Duecento espositori nella città scaligera

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Harvey e PadovaA cura di Giuseppe Onagro, MaurizioRippa Bonati e Gaetano Thiene sonostati pubblicati gli atti del convegno“Harvey e Padova”, del 21-22 novem-bre 2002, promosso dall’Università de-gli Studi di Padova in collaborazionecon il Centro per la storia dell’Univer-sità di Padova, con L’Accademia Gali-leiana di scienze, lettere ed arti e conl’Istituto Veneto di scienze, lettere edarti in occasione del quarto centena-rio della laurea in filosofia e medicinadi William Harvey, conseguita a Pado-va il 25 aprile 1602.Tutti gli interventi contribuiscono adapprofondire la conoscenza di questomedico inglese e della sua opera, ilquale, utilizzando il metodo sperimen-tale e quantitativo d’impronta galile-iana, giunse a sostituire alla concezio-ne galenica del flusso e riflusso del san-gue quella della circolazione. La divul-gazione di questa scoperta per mez-zo della sua celeberrima “Exercitatioanatomica de motu cordis et sangui-nis in animalibus” del 1628, è da con-siderarsi l’evento più importante ditutta la storia della fisiologia e ancheun vanto dell’Università degli Studidi Padova.

Atti del Convegno“Harvey e Padova”

Edizioni Antilia Trevisowww.edizioniantilia.it

Basilio Cascella: la vita(1860-1950)La figura di questo grande abruzze-se è ricostruita da Franco Di Tizio condovizia di documentazione ed esat-tezza di riferimenti.Il libro ripercorre la vita dell’artistadalla sua nascita al suo apprendista-to a Roma e a Napoli, alla fondazio-ne dello Stabilimento Cromolitogra-fico a Pescara e alle appassionate pe-

rorazioni per le scuole di artigianatoartistico durante la sua attività di par-lamentare fino ai suoi ultimi anni ro-mani.Autodidatta, Cascella fu artista po-liedrico e geniale. Pittore, incisore,ceramista, cartellonista, fotografo,anticipatore delle tecniche pubblici-tarie e grafiche. Fu anche editore. Lapittura di tematica abruzzese dei suoiinizi, la decorazione artistica di notiarticoli commerciali, il lancio di sug-gestive riviste illustrate, la diffusionedi delicate cartoline a colori, la pro-duzione ceramica di dimensione mo-numentale gli fecero acquistare in vi-ta grande notorietà che si affievolìdopo la sua morte, ma che questabiografia ha il pregio di riportare alcentro dell’attenzione.

Franco Di Tizio“Basilio Cascella: La vita (1860-1950)”

Ianieri Editore, Altino (CH)pp. 463, € 32,00

Pensaci oh neurologoe parlanePaolo Pinelli compie con questo suolavoro un’analisi critica dell’interpreta-zione della natura umana data comu-nemente dai neurologi e dagli studio-si di neuroscienze che la circoscrivononella dimensione indagabile col me-todo del materialismo riduttivo.Questo metodo analizza l’uomo co-me una macchina animale nella qua-le si ritiene possa prodursi anche la co-scienza cognitiva e morale.Partendo dalla sua visuale di mediconeurologo, Pinelli analizza le ragionisecondo le quali si riconosce nell’uo-mo anche una dimensione metafisicae passa in rassegna le principali teoriefilosofiche, dal materialismo riduttivofino al relativismo e al nichilismo, chenegano tale dimensione mostrando-ne le incongruenze.

Libri ricevutidi G. F. Barbalace

La sua analisi viene sviluppata in quin-dici capitoli, un epilogo e un’appendi-ce che approfondiscono la questio-ne con argomentazioni filosofiche,bibliche, neurologiche, psicologiche,naturalistiche e storiche di grandeinteresse.Il libro si conclude con un glossario deitermini scientifici usati nel testo ed unampio apparato bibliografico.

Paolo Pinelli“Pensaci oh neurologo e parlane”

www.lampidistampa.itpp. 293, € 16,00

Solo scienza e coscienza?Con questo suo nuovo lavoro GiorgioDobrilla affronta una problematica digrande interesse tanto per i mediciquanto per i comuni lettori che si in-terrogano sull’affidabilità della ricercaclinica.La sua indagine, muovendosi con mol-ta competenza in questo settore, ri-sponde a molti quesiti sollevati, peresempio, dagli effetti nocivi e, a volteletali, di farmaci regolarmente autoriz-zati di contro ai buoni risultati degli in-nocui placebo; dall’influenza che il con-sumismo esercita nel favorire un’ec-cessiva assunzione di medicamenti oun ricorso esagerato agli esami clinici,con tutte le spese che ne derivano perla sanità; dalla possibilità che i vari tipidi informazione sanitaria non nascon-dano in realtà molta disinformazione;dalla decantata validità dei principi sucui si basano le medicine alternative.Questi e molti altri argomenti si ritro-vano nel testo intessendo tra loro nes-si a volte imprevedibili e dando unagiusta importanza a questioni spessosottostimate dalla gente, ma che Do-brilla tratta con competenza e senzatimori reverenziali.

Giorgio Dobrilla“Solo scienza e coscienza?”

Il Pensiero Scientifico Editore, Romapp.167, € 12,50

Freud e Lacan in psichiatriaIn questo libro Fabrizio Gambini si pro-pone di analizzare il modo in cui la psi-chiatria concepisce la malattia menta-le rimanendo, in buona parte, sorda almodo in cui viene intesa e trattata dal-la psicoanalisi.Alcune ragioni di questa sordità pos-sono essere imputate alla psichiatriastessa influenzata dalle concezioni fi-losofiche, sociali, economiche e scien-tifiche avvicendatesi nel tempo che,

Libri ricevuti

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RECENSIO

NI

Emma CastagnariODONTOIATRIA E FIORI DI BACHIl libro rappresenta una prima ricerca, nelcampo dell’odontoiatria, delle terapie al-ternative e, in particolare, dei fiori di Bach.Questo è un metodo terapeutico semplicee naturale la cui proprietà è rappresenta-ta dalle vibrazioni dei fiori capaci di entra-re in sintonia con i nostri stati d’animo e ri-portarli all’armonia originaria.www.gieffeedizioni.itpp. 97, € 10,00

Mario ContiACHILLE CECCARELLI (1823 – 1908)L’interesse di questa biografia è che, oltrealla figura del grande medico riminese, pre-senta anche un quadro ben documentatodella condizione sanitaria del periodo incui, da una pratica medico chirurgica pre-scientifica e pretecnologica, si andavanogradualmente affermando le rivoluziona-rie innovazioni della seconda metà del se-colo diciannovesimo, come le pratiche an-tisettiche e l’anestetesia.A.M. Tura, Edizioni Doc Artpp. 125, La Stamperia, Rimini

Giuseppe F. MerendaFRANCINO, L’ALTRA STORIA DI FRANCESCO D’ASSISIQuesta ricerca costruisce un’altra veritàsul poverello di Assisi estrapolando dalleopere dei tanti autori che hanno scritto dilui gli aspetti per cui fu giudicato pazzo da-gli assisani. Ne risulta una figura che mol-ti lettori giudicheranno dissacrata ed ol-traggiata, altri più divertente ed umana. Armando Editore, Romapp. 558, € 28,00

Francesco IodiceDOLCEZZE E FURORIIn questo nuovo libro di racconti l’autoremostra l’inalterato piacere di osservare lasocietà partenopea e di metterne in lucel’arguzia, la sopportazione, l’ironia con cuisa adattarsi alle diverse situazioni della vi-ta. Conserva anche il gusto di mettere inbocca ai vari personaggi il dialetto napo-letano e, questa volta, anche un po’ d’in-glese e di veneto.MIDIA S.r.l. Monza (MI),pp.202, € 13,00

In breve Francesco Andrea MaielloIL PILOTA DELL’ANIMASi tratta delle osservazioni e delle esor-tazioni di un uomo che, a lungo distrat-to dagli impegni della vita e successiva-mente sollecitato dall’esperienza medi-ca e da un nuovo impulso all’osserva-zione dei comportamenti umani, ritrovanella Bibbia delle verità che credeva diaver scoperto da solo. Verità che por-tano alla valorizzazione della famiglia ead una vita onesta, spontanea ed ope-rosa.Napoli Laurenzianapp. 262, € 10,00

Carlo PalamàIL BRADIPOUna storia moderna e originale, nellaquale il protagonista, ragioniere dalla vi-ta ripetitiva e complessata, e sua mo-glie si trovano inaspettatamente a vive-re una serie di vicende rocambolesche.Queste avventure, che modificherannopositivamente il comportamento suo edella moglie, si intessono nel raccontoin modo interessante fino al colpo di sce-na finale.Felici Editore, San Giuliano Terme (PI)pp. 165, € 12,00

Giovanni RuffiniBOLOGNA GIALLAI cinque racconti polizieschi di questaraccolta sono ambientati a Bologna ne-gli anni settanta. Scritti con uno stile av-vincente alla Simenon, vedono al cen-tro delle storie il commissario Rosi e ilfido brigadiere Menichelli che in modonon tecnologico, ma ragionato hannosempre la capacità di giungere brillan-temente alla soluzione dei singoli casi.Pubblicato in propriopp. 205, € 12,50

Vinicio SartiDAL FIUME ALLA MONTAGNAUn medico che, nato nel Polesine rodi-gino, andò poi a lavorare sulle monta-gne che scorgeva dall’argine del gran-de fiume,ricorda la sua famiglia patriar-cale, le abitudini e i costumi del suo pae-se, il dialetto del luogo natio, le espe-rienze, ora toccanti ora divertenti, fattenei sanatori dell’Alto Adige e il suo amo-re per la montagna con l’amabilità di chialla fine del libro apparirà un vecchio,caro conoscente.pp. 304, Weger Editore, Bressanone (BZ) [email protected]

nella nostra cultura, hanno porta-to al declino del ruolo paterno ealterato gli antichi legami fra gliuomini.Trattando di Freud e Lacan in psi-chiatria l’autore non vuole condur-re la ricerca sul piano di una rievo-cazione storica o culturale, ma vuo-le iniziare un’indagine, calando il di-scorso nel vivo del dibattito attualesulle diverse tecniche psicoterapeu-tiche messe a punto fino ad oggi einsistendo sul significato della sco-perta dell’inconscio e dell’invenzio-ne della psicoanalisi. L’indagine mi-ra a capire le ragioni di questo man-cato ascolto giacché sembra impos-sibile pensare che la formazione psi-coanalitica di uno psichiatra possanon produrre effetti significativi.

Fabrizio Gambini“Freud e Lacan in psichiatria”

Raffaello Cortina Editore, Milanopp. 186, € 19,00

Frammenti di un corpo e di un’animaLe poesie di Maurizio Soldini raccol-te in questo volume, formano unmoderno canzoniere dedicato aMina, suo unico, grande amore.Le liriche sono composte in versisciolti con un linguaggio semplicee spontaneo che rifugge dalle ar-tificiosità della poesia moderna ecostituiscono, nella loro immedia-tezza espressiva, impreziosita quae là da qualche termine ricercatoe da rare rime ed assonanze, qua-si un diario del cuore e dell’animadell’autore.I versi spaziano nel campo dei sen-timenti e cantano un amore appas-sionato e ideale che alternativamen-te concede all’animo turbamenti edolci momenti di abbandono. Si co-glie in essi anche l’amore per la na-tura, nei cui mutevoli aspetti stagio-nali si perde l’animo del poeta, il rim-pianto dei giorni luminosi e felici del-la giovinezza e lo sforzo di cercarenella consapevolezza del tempo chepassa la vera meta dell’esistenza.

Maurizio Soldini“Frammenti di un corpo

e di un’anima”Aracne Editrice, Roma

pp. 107, € 8,00

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È considerata absolutely thebest evidence ever. Ag-giornata ogni tre mesi e

prodotta sia su cd-rom sia in ver-sione online, raccoglie il lavorodella Cochrane Collaboration(www.cochrane.org). Parliamo della Cochrane Library(www.thecochranelibrary.com),la collezione di database conte-nenti revisioni sistematiche e stu-di clinici randomizzati che riguar-dano trattamenti farmacologici,diagnosi e screening, promozio-ne della salute e organizzazionedei servizi. In un momento in cui l'enormequantità d'informazioni disponi-bili rende difficoltosa la ricerca ela gestione delle fonti per i pro-fessionisti della salute, le pubbli-cazioni secondarie, il cui scopo èfornire una sintesi rigorosa delleprove di efficacia e delle cono-scenze disponibili inerenti unadeterminata area, diventano fon-damentali. La Cochrane Collabo-ration è un'organizzazione indi-pendente, internazionale e no-profit che si prefigge proprio ladiffusione di informazioni accu-rate riguardanti l'assistenza sani-taria. Produce revisioni sistema-tiche di interventi in sanità e pro-muove la ricerca di prove di effi-cacia sotto forma di studi clinici

e altri studi sugli interventi. LaCochrane Collaboration van-ta numerosi centri intutto il mondo. In Ita-lia (www.cochra-ne.it) hanno sede icentri di coordi-namento di dueGruppi Colla-borativi diRevisione: ilDrugs & Al-cohol Groupche ha sedepresso l’Agenzia diSanità Pubblica della Re-gione Lazio, a Roma, e ilMultiple Sclerosis Grouppresso l'Istituto Neurologi-co Carlo Besta di Milano.Sempre in Italia è presente il cen-tro di coordinamento del Cochra-ne Neurological Network, che hasede presso la Clinica Neurologi-ca dell'IRCCS Policlinico di Mila-no. Il suo scopo è il coordinamen-to e l'armonizzazione dei varigruppi che agiscono nell'areaneurologica e la formazione me-todologica e pratica. Presso il Ser-vizio Sovrazonale di Epidemiolo-gia della ASL 20 di Alessandria,troviamo il Cochrane VaccinesField, il cui compito è operare tra-sversalmente rispetto ai diversigruppi di revisione, con lo scopo

di aiutare la raccolta delle infor-mazioni, identificare nuovi revi-sori, evitare duplicazioni, inco-raggiare la produzione di nuoverevisioni, ricercare finanziamentiper la preparazione e il continuoaggiornamento delle revisioni si-stematiche.

I DATABASELa Cochrane Library è consulta-bile online, è però possibile ac-cedere gratuitamente ai soli ab-stract, mentre per l'articolo inversione integrale occorre ab-bonarsi.

CDSR www.mrw.interscience.wiley.com/cochrane/cochrane_clsysrev_subjects_fs.htmlIl Cochrane Database of Systematic Reviews (database delle revisioni sistematiche) raccoglie 2893 revisioni sistemati-che di studi clinici randomizzati completate dalla Cochrane Collaboration e 1646 protocolli di quelle ancora in fase direalizzazione. Le revisioni sistematiche contengono tutti i riferimenti a trial condotti in una determinata aerea e unesauriente sommario di tutte le prove di efficacia disponibili. Sono strutturate e sistematizzate e le evidenze sono in-cluse o escluse in base ad espliciti criteri di qualità al fine di minimizzare i bias. I dati sono spessi combinati statistica-mente con la tecnica della metanalisi per aumentare l'affidabilità di studi troppo poco estesi per produrre, individual-mente, risultati attendibili. Per accedere ai full-text delle revisioni, che vengono aggiornate regolarmente, è necessa-rio l'abbonamento, mentre gli abstract così come i titoli dei protocolli sono disponibili gratuitamente su Internet.

INTE

RNET

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di ClaudiaFurlanetto

Le risorse bibliografiche della Cochrane Collaboration

Evidenze in Rete

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CCTR/CENTRAL www.mrw.interscience.wiley.com/cochrane/cochrane_clcentral_articles_fs.htmlIl Cochrane Central Register of Controlled Trial (registro centrale degli studi controllati) è un registro di ol-tre 400mila studi clinici controllati (RCTs), realizzato dai gruppi Cochrane grazie ad una ricerca manuale del-le riviste biomediche internazionali pubblicate dal 1945 ad oggi. Gli articoli sono tratti dai più importantidatabase bibliografici: Medline, che rappresenta la fonte dei 3/5 del numero complessivo degli articoli indi-cizzati, Embase, ma anche altre fonti. Per ogni articolo sono citati il titolo e i dettagli bibliografici, in molticasi è presente anche un sommario, ma non il full text. In aggiunta ogni gruppo di revisione Cochrane man-tiene ed aggiorna una raccolta di studi controllati concernenti la propria area di interesse. Queste raccolteprendono il nome di Specialized Registers. Ogni gruppo può raccoglie inoltre gli Handsearch Results, chevengono così chiamati quando differiscono dalla materia di ricerca ufficialmente assegnata. Registri e Han-dsearch Results sono assemblati e collazionati dal centro Cochrane statunitense (www.cochrane.us) pri-ma di essere incorporati all'interno della Cochrane Library.

CRMD www.mrw.interscience.wiley.com/cochrane/cochrane_clmethrev_contents_fs.htmlCMR www.mrw.interscience.wiley.com/cochrane/cochrane_clcmr_articles_fs.htmlIl Cochrane Review Methodological Database (database metodologico della revisione) contiene due tipidi documenti: quelli inerenti le metodologie utilizzate nelle revisioni sistematiche e quelli inerenti le me-todologie utilizzate per i protocolli portati avanti dalla Cochrane. Il Cochrane Methodology Register (re-gistro della metodologia) è invece una raccolta di testi sui metodi di conduzione delle revisioni sistema-tiche ed include articoli di riviste, libri, atti di congressi aventi lo scopo di riassumere la base empirica del-la metodologia utilizzata. Il CMR è prodotto dal Centro Cochrane britannico (www.cochrane.co.uk),per conto del Cochrane Methodology Review Group.

HTA www.mrw.interscience.wiley.com/cochrane/cochrane_clhta_articles_fs.htmlL'Health Technology Assessment Database (database di valutazione della tecnologia sanitaria) raccoglie stu-di sulle implicazioni mediche, sociali, etiche ed economiche degli interventi nel campo dell'assistenza sani-taria. L'obiettivo è quello di migliorare la qualità e il rapporto costo-efficacia dell'assistenza sanitaria. Il re-gistro viene sempre prodotto dal Centre for Reviews and Dissemination, con l'utilizzo delle informazioni ot-tenute da membri dell'Inahta (The International Network of Agencies for Health Technology Assessment -www.inahta.org) e altre organizzazioni che si occupano di valutazioni della tecnologia sanitaria.

NHS EED www.mrw.interscience.wiley.com/cochrane/cochrane_cleed_articles_fs.htmlNHS Economic Evaluation Database (database del servizio sanitario nazionale britannico sulle valutazionieconomiche) è un registro di oltre 5000 pubblicazioni su valutazioni economiche inerenti interventi nel cam-po dell'assistenza sanitaria. Le referenze sono composte da un abstract e da una valutazione qualitativa.Anche in questo caso il database è prodotto dal Centre for Reviews and Dissemination.

INTERN

ET

DARE www.mrw.interscience.wiley.com/cochrane/cochrane_cldare_articles_fs.htmlIl Database of Abstract of Reviews of Effectiveness (database degli abstract delle revisioni di efficacia) contiene ab-stract di revisioni sistematiche non prodotte dalla Cochrane Collaboration e sottoposte ad una verifica di qualitàmetodologica dal Centre for Reviews and Dissemination dell'Università di York (www.york.ac.uk/inst/crd). Ogniabstract contiene un sommario della revisione ed un commento critico riguardante la qualità globale. Il databasecopre un ampio raggio di interventi rivolti alla salute e include oltre 3000 abstract di revisioni in campi che vannoda test diagnostici alla salute pubblica, dalla promozione alla farmacologia, dalla chirurgia alla psicologia, dall'or-ganizzazione alla realizzazione dell'assistenza sanitaria.Il DARE è disponibile gratuitamente su Internet previa iscrizione.

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DicembreDicembre▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲

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e le sue storie

ACC

AD

DE

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10 dicembre 1914All’austriaco Robert Ba’ra’ny vieneconferito il premio Nobel per la me-dicina per i suoi studi sul canale se-micircolare dell’orecchio interno.

25 dicembre 1926In Giappone muorel’imperatore Yoshihito:gli succede il figlio Hiro-hito.

15 dicembre 1966In California, a Burbank,muore Walt Disney:aveva 65 anni.

3 dicembre 1967All’ospedale GrooteSchuur di Città del Ca-po, in Sudafrica, ilcuore di una donnaviene espiantato peressere trapiantato adun uomo di cinquan-taquattro anni, LouisWashkansky. Il chirur-go è Christian Bar-

nard; alle 6 e 13 del mattino ilnuovo cuore batteva regolarmen-te, ma 18 giorni dopo l’interven-to un’infezione poneva fine allavita del paziente. Il 2 gennaio del

’68 condusse il secondotrapianto di cuore: que-sta volta il paziente so-pravvisse per 19 mesi do-po l’intervento.

15 dicembre 1939Negli Stati Uniti una pelli-cola destinata a lasciare ilsegno viene proiettata perla prima volta: si tratta di“Via col vento” tratto dal

romanzo di Margaret Mitchell.

4 dicembre 1977La nazionale italiana di ten-nis viene battuta in finaledi Coppa Davis dalla squa-dra australiana. Il risultatofinale è di 3 a 1. Il confron-to si era giocato a Sidney.

29 dicembre 1987Il cosmonauta russo Ro-man Yurievich Romanen-ko rientra sulla Terra: haappena battuto il recorddi permanenza nello spa-

zio, quasi undici mesi a bordo del-la stazione spaziale Mir messa inorbita nel 1986. La prima donnaad affrontare la conquista dellospazio fu la russa Valentina Tere-skova; a bordo della Vostok 6 ri-mase in orbita per tre giorni. La Te-reskova aveva 26 anni ed era unsottotenente dell’Armata Rossa.

11 dicembre 1991È la stipula del Trattato di Maa-stricht al quale inizialmente aderi-rono 12 Paesi. L’Unione europeanasce ufficialmente due anni do-po, il 1° novembre del ’93. Il Trat-tato si prefiggeva tre principali li-nee guida: realizzazione degli sco-

pi prefissati dai trattati di Ce-ca, Cee ed Euratom, il confe-rimento di più poteri al Parla-mento e l’introduzione entroil ’99 della moneta unica, l’Eu-ro; definizione di una politicaestera e di difesa comuni; af-frontare tematiche quali i pro-blemi sociali, del lavoro e del-l’immigrazione.

Quale che sia la cosa che vogliamodire, esistono una sola parola per

esprimerla, un solo verbo per animarla,un solo aggettivo per qualificarla.

Maupassant, Pietro e Giovanni, Prefazione

Walt Disney

Christian Barnard

Roman Yurievich Romanenko

Yoshihito

La locandina di Via col vento

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TECN

OLOG

IA46

Nelle aziende italiane

Internet ed e-mailsempre più diffusi

Internet, posta elettronica esiti web sono ormai panequotidiano per le aziende ita-

liane, dove sono presenti in ol-tre il 90% dei casi. Alla diffu-sione delle tecnologie si legal’aumento dei rischi di sicurez-za informatica, visto che il50,4% delle imprese con 10 ad-detti ha avuto problemi legati avirus. È il quadro che emergedall’annuario statistico italiano2006 dell’Istat. L’e-mail è usatadall’88,9% delle imprese, il col-

legamento a Internet nel91,7%, mentre più basso è ilnumero delle aziende che han-no un proprio sito web (54%). Maggiore è la dimensione del-l’impresa più elevato è il livellodi tecnologia, dove Internet ede-mail sono presenti nel quasi100% e il sito nell’87,8% deicasi. Più limitato invece l’utiliz-zo della rete per scambi com-merciali, scelto dal 19,6% del-le imprese con più di 10 addet-ti, ma usato per fare acquisti di

valore comunque contenuto, eancora più bassa (4%) la pre-senza di aziende (generalmen-te nei servizi) che effettuanovendite online. Una modalitàquella del commercio elettroni-co prediletta soprattutto nelleregioni del Nord-Ovest (22,9%)e del Nord-Est (20,7%). Tra il2002 e 2004, le imprese italia-ne con più di dieci addetti chehanno svolto attività innovativesono state il 37,5% nell’indu-stria e il 27,6% nei servizi. ■

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AVVISO PER I MEDICI E LE SEGRETERIE ORGANIZZATIVELe notizie inerenti congressi, convegni, corsi e manifestazioni scientifiche, devono essere rese note

alla redazione del giornale dell’Enpam - oltre tre mesi prima dell’evento - tramite posta all’indirizzo Via Torino, 38 - 00184Roma; via e-mail all’indirizzo [email protected]; via fax ai numeri 06/48294260 - 06/48294793. Per esigenze tipografiche

e di spazio si invita a trasmettere testi sintetizzati in circa dieci righe. Si ribadisce che la pubblicazione degli avvisi è gratuita.

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“Congressi, Convegni, Corsi”

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Società italiana di ergonomiaGestione del rischio clinicoMilano, 18 dicembre - Palazzo delle StellineResponsabile Scientifico: dott. Riccardo TartagliaECM: richiesto l’accreditamento per medici e infermieriSessioni previste: Principi di gestione del rischio clinico - Ergonomia e fattore umano in medicina - L’attuazione del sistema per la gestione del rischio clinico - Buone pratiche per lasicurezza del paziente.Informazioni: Segreteria organizzativaR.M. Società di Congressi, Via Ciro Menotti 11, 20129 MilanoTel. 0270126308 Fax 027382610, email: [email protected], sito web: www.rmcongress.it

Policlinico Universitario A. Gemelli – RomaFlebologia chirurgica(60 Crediti Formativi Universitari)A.A. 2006/2007-2007/2008Direttore: prof. Gregorio CinaRequisiti e norme di ammissione: l’ammissione al Master è riservata a Laureati in Medicina eChirurgia in possesso di Diploma di Specializzazione o esperienza documentata in ChirurgiaVascolare o Chirurgia Generale.

Scadenza domande di ammissione: 22 dicembre.Informazioni per immatricolazione: Tel. 0630155840 Fax 0630155846email: [email protected], sito web: www.rm.unicatt.it/master Informazioni per didattica: prof. G. CINA, Tel. 0630156127; 3356571968 Fax 0630155951email: [email protected]

Patologia della vulva16 dicembre – Aula della Direzione Didattica, Policlinico San Marco di Zingonia – Osio Sotto – (Bg)Responsabile del convegno: Dr. Gustavo MascottiObbiettivo del convegno: il convegno si propone di divulgare l’esperienza, di analizzare risultati ed approfondire leconoscenze in ambito medico, chirurgico, ginecologico ed oncologico della patologia della vulva.Informazioni: Fax 035-885789, email [email protected] Segreteria Organizzativa sig.ra Mara Frigerio, sig.ra Francesca Accorigi, sig.ra Giovanna Nozza, Tel. 035-886220Crediti ECM: Sono stati richiesti al Ministero

Società Italiana di ArtroscopiaArtroscopia e ginocchio degenerativo16 dicembre – AC Hotel – TorinoL’evento, promosso dalla Delegazione regionale per il Piemonte e la Valle d’Aosta della SIA, Società Italiana di Artroscopia,avrà la durata di mezza giornata ciascuno.Informazioni: Coordinazione Scientifica Daniele Comba, Tel. 011/505730 Fax 011/590940Segreteria Organizzativa: Il Melograno Centro Servizi, Via Pigafetta, 36, 10129 TorinoTel. 011/505730 Fax 011/590940, email: [email protected]

Percorsi interattivi e formativi pediatrici14-16 dicembre New Europe Hotel – NapoliPresidente del Convegno: Rosario Di ToroCoordinatore Scientifico: Angelo F. CapristoECM: il Congresso ha seguito le procedure per ottenere l’autorizzazione presso il Ministero della Salute dei crediti di“Educazione Continua in Medicina”.Informazioni: Segreteria Scientifica:Angelo F. Capristo, Carlo Capristo, Fabio Decimo, Nunzia Maiello, Michele Miraglia del Giudice, Roberto SassiDipartimento di Pediatria Via L. De Crecchio 8, 80138 Napoli, Tel. 081 5665468-70 Fax 081 5665467Segreteria Organizzativa IDea congress, Via della Farnesina 224, 00194 RomaTel. 06 36381573 Fax 06 36307682, email: [email protected], sito web: www.ideacpa.com

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49Congressi, Convegni, Corsi

Istituto di Medicina DidatticaCorso di dietologia1° incontro: 10-11 marzo 2007Diagnostica ecografica muscolo scheletrica1° incontro: 9-10-11 febbraio 2007 I corsi si svolgeranno presso l’ Istituto di Medicina DidatticaInformazioni: Segreteria Organizzativa Istituto di Medicina DidatticaVia Rossini 37, 87036 Rende (CS), Tel. 0984-837372

Università Cattolica del Sacro Cuore – Roma

Reumatologia pediatricaSede del Corso: Policlinico universitario A. Gemelli - RomaDirettore del Corso: prof. Achille StabileCoordinatore del Corso: dr. Donato RiganteIl corso di Reumatologia pediatrica prevede 60 ore di insegnamento teorico-pratico e si svolgerà nel2007 nelle seguenti date: 26-27 Gennaio; 23-24 Febbraio; 23-24 Marzo27-28 Aprile; 25-26 MaggioLa domanda di ammissione al corso di Reumatologia pediatrica dovrà essere indirizzata in cartasemplice al Magnifico Rettore e spedita al Servizio Formazione Permanente dell’ Università Cattolicadel Sacro Cuore, Largo F. Vito n. 1, 00168 Roma entro il 30/12/2006Informazioni: Segreteria Scientificaprof. A. Stabile, dr. D. RiganteTel. 06-30154290, 06-30154475 Fax 06-3383211, e-mail [email protected] Climinti (dip. Scienze pediatriche med.- chir. e neuroscienze dello sviluppo)Tel. 06-30154475 Fax 06-3383211, e-mail: [email protected] Organizzativa Servizio Formazione PermanenteTel. 0630154074 Fax 06-3051732, e-mail: [email protected]

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Seconda Università di NapoliEco-color-doppler e angioecografiacon mezzo di contrasto in medicina internaPoliclinico-Napoli – Gennaio-Giugno 2007 Aula padiglione PM3-Piazza MiragliaPresidente del Corso: prof. U. ParmeggianiProgramma: eco-color-doppler ed ecografia con mdc nelle epatopatie e nefropatie diffuse,neoplasie, trapianti – eco-doppler dei tessuti superficiali, eco-color-doppler arterioso e venosoperifericoInformazioni: Segreteria OrganizzativaANICE-dr. I. Sordelli Tel. 0815665234, 3385404037e-mail: [email protected]; [email protected]

Università degli studi di FirenzeVaccini e Strategie di VaccinazioneDirettore: Prof. Paolo BonanniIl Corso si articola in 4 moduli che affrontano tutte le tematiche legate alle vaccinazioni, ciascunodella durata di 3 giorni (7-9 febbraio, 7-9 marzo, 18-20 aprile, 23-25 maggio 2007), per un totale di80 ore di frequenza. Sono previste lezioni, esercitazioni, seminari, tavole rotonde.La partecipazione ai corsi di perfezionamento universitari corrisponde all’acquisizione di tutti i creditiECM dell’intero anno solare. Domande d’iscrizione entro dicembre 2006.Informazioni: dott.ssa Angela Bechini Tel. 055-4598504, e.mail: [email protected]

dott.ssa Sara Boccalini Tel. 055-4598508 Fax 055-4598935, e.mail: [email protected]

Società Italiana di flebologia clinica sperimentale

Congresso SIFCS Regione Campania15 dicembre – Hotel delle Terme di Agnano –NapoliPresidente: dott. Michele del GuercioL’evento è stato accreditato al Ministero con numero 5 crediti formativi.Sessioni: il linfodema degli arti inferioriil tromboembolismo, venosolaser terapiasclero-mousseInformazioni: Segreteria ScientificaPresidente: Sifcs Regione Campania, Consiglio direttivo Sifcs Regione CampaniaVia dei Mille 59, 80121 NapoliTel/fax. 081405553Segreteria organizzativaSolaria Service Congress OrganizerVia Posillipo 316, 80123 NapoliTel. 0812466193-94 Fax 0812403698Rif. Signora Nunzia Iracee-mail: [email protected] web: [email protected]

Università degli studi di SienaMedicina EsteticaLa durata del Master è di 16 mesi; moduli didattici:10; Crediti Formativi: 60.L'inizio è previsto per Febbraio 2007 ed il termineper la presentazione delle domande di iscrizione è fissato al Gennaio 2007.Informazioni: S.C. Chirurgia Plasticadell'Università degli Studi di SienaPoliclinico Le Scotte - Viale Bracci, 53100 Siena Tel.e Fax 0577/585158siti web: www.unisi.it/postlaurea/master.htm;www.unisi.it/eventi/master

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51Congressi, Convegni, Corsi

Società Italiana Maxillo OdontostomatologicaLa Maxillo Odontostomatologia nel SSN8-11 Febbraio 2007 Ospedale “George Eastman” di RomaPresidente: Mauro OreficiPresidente del Congresso: Giovanni DolciInformazioni: Segreteria OrganizzativaTriumph Congressi S. r. L. Via Lucilio 60, 00136 RomaTel. 06 355301/06 35530280 Fax 06 35530235, e-mail: [email protected] web: www.simo-santapollonia.it

Ecografia dell’intestino ed epato-bilio-pancreaticaFebbraio-luglio 2007Evento a numero chiuso ( n. 30 partecipanti ) accreditato per 38 punti ECM, indirizzato agastroenterologi, epatologi, chirurghi, internisti, radiologiArgomenti: Ruolo dell’Ecografia Clinica nella Diagnosi, nel Monitoraggio e nel Trattamento delle Malattie del Fegato e del Tratto GastroentericoResponsabile del corso: dott. L. Tarantino;Informazioni: Segreteria Scientifica dott. I. SordelliTel. 3385404037, e.mail: [email protected] inviare una e-mail al Direttore del Corso: [email protected] web: www.ecografiainterventistica.it

Società Italiana di Odontostomatologia per l’HandicapOdontostomatologia nelle persone con disabilità27 gennaio 2007Palazzo del Turismo - RiccionePresidente: prof.ssa Silvia PizziArgomenti: La prevenzione dentale;Approccio al paziente nell’età evolutiva;La terapia odontostomatologica nel paziente con disabilità. L’Educazione Sanitaria: la Famiglia, la Scuola, il Terzo SettoreInformazioni: Segreteria Organizzativadott. Marco MagiV.le Emilia 67, 47838 Riccione (RN)Tel. e Fax 0541644512sito web: www.sioh.org

Congresso regionale Andi SiciliaTrapani – Hotel Crystal, P.zza Umberto I10 febbraio 2007Relatori: prof. V.A. Malagnino, prof. F. Brennadott. A. Caprioglio, dott. C. Capriogliodott. G. PradaInformazioni: Segreteria Organizzativadott. Alberto AdragnaTel./Fax 0923/546522e.mail: [email protected]@libero.it - Richiesti crediti ECM

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Associazione Lombarda Medici Agopuntori AgopunturaAnno Accademico 2006 – 2007 Inizio corsi: primo anno 16 dicembre presso ALMA, via Sambuco 12, 20122 MilanoDirettore: dott. Carlo MoiraghiAccreditamenti: FISA - Federazione Italiana delle Società di Agopuntura.Durata: Il Corso è quadriennale e riservato a Laureati in Medicina e Chirurgia. Ogni anno di Corso sisvolge in dieci seminari teorici e pratici di una giornata ciascuno.ECM: crediti per il seminario che si terrà l’11.02.07, ad anni di corso riuniti, “l’agopuntura quale metodica medica complementare alla medicina occidentale nella terapia dellelombalgie, evidenza cliniche”.Informazioni: ALMA, via Sambuco 12, 20122 Milano, Tel 028361618 Fax 028392468e.mail [email protected] sito web: www.agopuntura-alma.it

European Agency for Relationship and Training HolisticHostage (crisis) negotiation guidelines for mental health professional Il corso è articolato in due livelli, e si terrà presso il Circolo MontecitorioVia Campi Sportivi 5, Roma (Zona Nord – Acqua Acetosa)Basic Hostage Negotiation 24-25-26 febbraio ‘07ECM accreditato: 31 crediti formativiAdvanced Crisis Hostage Negotiation 27-28 febbraio ‘07Specializzazione nella negoziazione

È indispensabile, per la frequenza del corso avanzato, la formazione di base data nel primo livello.ECM accreditato: 14 crediti formativiObiettivi: Allargare le proprie conoscenze in tale settore e acquisire nuove strategie utili a una migliore soluzione delmomento di crisi in situazioni impreviste.Organizzazione: dott.ssa Maria Marini, dott.ssa Terry BrunoInformazioni: EARTH - European Agency for Relationship and Training HolisticPiazza Mazzini 27, RomaTel. 335-6113724, 328-6146431, 335-6510796Fax 06-3319342, e-mail: [email protected]@alice.it [email protected] e-mail: [email protected] web: www.earth-nlp.com

Trattamento della Spasticità dell’arto superioreTorino 13-15 dicembreSede: Centro Congressi Villa GualinoPresidente: prof. Maurizio Bellucci SessaVice Presidente: dott. Roberto RagoInformazioni: Direzione Scientificadott. M. Avalle tel 011-4393446 Fax: 011-4393582e.mail: [email protected]. C. Lentino Tel 0196234716e.mail: [email protected]. P. Pietrapiana Tel 011-4370711e.mail: [email protected]

Università degli Studi di Siena

Ossigeno-OzonoterapiaMedicaInizio del corso: febbraio 2007Direttore del Corso: prof. M. ChiavarelliSede del Corso: Policlinico Le Scotteviale Bracci, SienaCrediti Formativi: esonero dall’acquisizione creditiECM 2007 per i Medici che frequentano il CorsoInformazioni: 3488732739e.mail [email protected]

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53Congressi, Convegni, Corsi

Azienda ospedaliera Sant’Andrea - Universita’ di Roma “La Sapienza”Medicina tradizionale cinese e medicina occidentaleAnno accademico 2005-2006Il Master di integrazione tra medicina tradizionale cinese e medicina occidentale, ha la durata di unanno accademico diviso in due semestri. La domanda di ammissione deve pervenireentro il 20 dicembre. Entro il 10 gennaio 2007 la graduatoria degli ammessi sarà affissa presso laSede della Segreteria del Master. Per conseguire il diploma di Master, il partecipante deve averacquisito i 60 crediti formativi, aver superato le prove di verifica, aver elaborato la tesi e superatol’esame finale. L’attività didattica del Master si svolge presso la struttura della II Facoltà di Medicinae Chirurgia dell’Università di ROMA “La Sapienza”.Informazioni: Segreteria Organizzativa del MasterTel. 0633274626, e.mail: [email protected]

Istituto per le scienze psicologiche e la psicoterapia sistematica - Cesad

Psicoterapia professionale sistematica,psicopatologia fenomenologica e analisi dialettica Sede del Corso: Istituto per le Scienze psicologiche e la psicoterapia sistematica. Via Maragliano 8, Genova Corso di Specializzazione quadriennale legalmente riconosciuto dal Ministero dell'Università (MIUR)Direttore Didattico: dott. G.Giacomo GiacominiData di inizio del Corso: 20 febbraio 2007Termine di scadenza per l'iscrizione al corso: 31 gennaio 2007. Informazioni: Segreteria Tel/Fax 010-580903, e.mail: [email protected]

Incontinenza urinariaTorino 14 febbraio 2007 – Salone cinema della Piccola Casa della Divina ProvvidenzaVia Cottolengo 12Informazioni: Segreteria ScientificaC. Ferraris – M. VotteroSegreteria OrganizzativaSymposia O.C. srl P.zza Campetto 2/816123 GenovaTel. 010/255146, 010/255103 Fax 010/255009e.mail: [email protected] web: www.symposiacongressi.com

Aortic Surgery “How to do it”15-16 dicembre Milano – Istituto ScientificoUniversitario San RaffaeleInformazioni: Segreteria OrganizzativaCentro Congressi San RaffaeleTel. 0226433700 Fax 0226433754e.mail [email protected] web: http://congress.spr.it/aorticsurgery

Università degli studi di PadovaChirurgia tiroideae paratiroideaPadova 1-5 febbraio 2007Direttore: Prof.ssa Maria Rosa PelizzoInformazioni: Patologia Speciale ChirurgicaSegreteria 6° piano PoliclinicoVia Giustiniani 2, 35128 PadovaTel. e Fax 049-8212250e.mail: [email protected] web: www.unipd.it/corsi_perfezionamentoScadenza domande: 18 gennaio 2007Il Corso garantisce la copertura ECMCome da Decreto MURST 3/11/1999, n° 509

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È nata la Società Italiana di Psicosomatica IpnoticaL'associazione è stata fondata il 5/giugno del 2006. La società intende diffondere ed introdurre insempre più ampi strati della sanità la cultura di una medicina di indirizzo psicosomatico e vuolerappresentare un punto di convergenza e riferimento per quanti volessero conoscere e apprenderel'eccitante mondo dell'ipnosi raccogliendo, nel contempo, la stimolante sfida di creare nuoviapprocci e inserire ulteriori modelli organizzativi nella sanità specie Campana e meridionaleInformazioni: dott. Angelo Federico Tel. e Fax 0812542407-8 Cell. 3383093940e.mail: [email protected] sito web: www.psicosomatica-ipnotica.net

Psicoterapia Breve StrategicaLa Scuola di psicoterapia breve strategica di Arezzo ( www.centroditerapiastrategica.org ) diretta dalprof. Giorgio Nardone, riconosciuta dal MURST, organizza a Genova, con avvio nel gennaio 2007, ilmaster per medici e psicologi in psicoterapia breve strategica della durata di due anni.Informazioni: dott. Andrea VallarinoTel. 010/2467677 cell. 3496922664e.mail: [email protected] sito web: www.andreavallarino.net

Istituto Nazionale Tumori Regina ElenaMaster course on head and neck surgeryBangalore, INDIA February 9th-13th, 2007Information: Organizative SecretariatGamma Congressi s.r.l. Via della Farnesina 136, 00194 Roma

Tel. 0636300769 / 4628 Fax: 063290694 e.mail: [email protected] Secretariat Raul Pellini, MD; Cesare Piazza MD e.mail: [email protected] - [email protected]

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55Congressi, Convegni, Corsi

Società Medica Italiana di Psicoterapia ed IpnosiPsicoterapia ed ipnosi medica secondo livello34 crediti formativi ECM per medici, psicologi e odontoiatriPrimo seminario: sabato 27 e domenica 28 gennaioSecondo Seminario: sabato 10 e domenica 11 febbraioTerzo Seminario: sabato 24 e domenica 25 febbraioSede: Starhotel Excelsior, Via Pietramellara 51, BolognaInformazioni: Via Porrettana 466, 40033 Casalecchio di Reno BOTel. 051.573046 Fax 051.932309 e.mail: [email protected]

Università di FoggiaEmergenzaIl master avrà inizio da gennaio 2007Riservato a medici impegnati nel settore delle emergenze (P.S., 118, Rianimatori, UTIC, ecc.)Informazioni: Segreteria OrganizzativaServizio Anestesia e Rianimazione Universitaria “Ospedali Riuniti di Foggia”prof. Michele Dambrosio, Tel. 0881732306 Fax 0881732387

Comunicazione e relazionalità in medicina:nuove prospettive per l’agire medicoRoma, 16-17 febbraio 2007Auditorium “A. Gemelli” – Facoltà di medicina e ChirurgiaInformazioni: Segreteria Scientifica Associazione Medicina – Dialogo – Comunione Via dei Frascati 306, 00040 Rocca di Papa (Roma), e.mail: [email protected] Organizzativa: Gruppo SC Studio Congressi – Servizi per la comunicazioneVia F. Ferrara 40, 00191 RomaTel. 063290250 Fax 0636306897, e-mail: [email protected] - Richiesti crediti ECM per medici

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a cura di Maria Rita Montebelli

I l segreto è tutto nelle dosi. Unconsumo moderato fa del vino edel caffè sostanze amiche del cuo-

re; ma attenzione, al di sopra dei duebicchieri di vino o di tre tazzine di caf-fè al giorno si rischia piuttosto di im-battersi nei loro effetti indesiderati.Un consumo prudente di alcol (me-glio ancora se sotto forma di vinorosso) si associa ad un basso rischiodi infarto; anzi dal punto di vista del-le coronarie sembrano rischiare piùgli astemi che i bevitori morigerati.Uno studio, appena pubblicato suArchives of Internal Medicine, ha va-lutato l’associazione tra consumo dialcol e rischio di infarto del miocar-dio in una popolazione di adulti constile di vita salutare, arruolata nel-l’Health Professionals Follow-up Stu-dy (HPFS). In 16 anni di analisi pro-spettica riguardante questa coortedi 8mila e 867 uomini in buonasalute e con 4 parametri di stile divita salutari (BMI inferiore a 25,mezz’ora di esercizio fisico al gior-no, astensione dal fumo, abitudi-ni dietetiche corrette), un consu-mo moderato di alcol (5-30 gram-mi/die) è risultato associato ad unridotto rischio di infarto del mio-cardio. Certo non è facile ignora-re il risvolto della medaglia ovve-ro le ricadute negative (etilismo,incidenti stradali, epatopatie cro-niche, aumentato rischio di tumo-ri) di un consumo smodato di al-col; e forse è proprio per questaragione che gli esperti si limitanoad invitare i pazienti a bere “alla”

salute e non “per” la salute, evitan-do così di includere l’alcol dalle rac-comandazioni delle linee guida. Venendo al rapporto tra caffè e ma-lattie coronariche, gli studi in questocaso non hanno dato risultati univo-ci. C’è da dire però che nel tempo labilancia si è spostata decisamenteverso una “riabilitazione” della taz-zina rispetto alla demonizzazione chene veniva fatta fino a qualche annofa. Uno studio di recente pubblicatosu Epidemiology ha evidenziato cheil caffè potrebbe rappresentare untrigger, il fattore scatenante di un in-farto non fatale solo nei cardiopati-ci che non ne fanno consumo abi-tuale (RR 4,14 per i consumatori oc-casionali, rispetto ad un RR di 1,06per i consumatori abituali). È degliultimi mesi infine la scoperta che difronte al caffè, o meglio alla caffei-

na, non siamotutti uguali; esi-ste infatti una po-polazione di metabolizzatori lentie una di metabolizzatori rapidi e tut-to sembra dipendere da un polimor-fismo dell’enzima 1A2 del citocro-mo P450 (CYP1A2). Gli individuiomozigoti per l’allele CYP1A2*1F, icosiddetti metabolizzatori “lenti”,sono quelli nei quali appare più evi-dente l’associazione tra consumo dicaffeina e rischio di infarto del mio-cardio. Semaforo verde invece per imetabolizzatori “rapidi”. Non essen-do possibile sottoporci tutti in mas-sa ad una tipizzazione allelica, nonresta ancora una volta che appellar-si al buon senso e consumare caffei-na, anche tutti i giorni, ma con mo-derazione. Per i perfezionisti poi ec-co altre due chicche. La varietà “ro-busta” di caffè è molto più ricca dicomposti fenolici ad elevata attivitàanti-ossidante, rispetto alla varietà“arabica”. I diterpeni infine, sostan-ze ad attività ipercolesterolemizzan-te, sono presenti solo nel caffè bol-

lito ma non nel filtrato. Fonte: Mukamal KJ et al.

Alcohol consumption and riskfor coronary heart disease in

men with healthy lifestyle. Arch intern Med 2006;

166: 2145-50.

Cornelis MC et al. Coffee,CYP1A2 genotype and risk of

myocardial infarction. JAMA 2006; 295: 1135-41.

Baylin A et al. Transient Exposure to coffee as a trigger

of a first nonfatal myocardial infarction. Epidemiology

2006; 17: 506-11.

Quando vino e caffé sono “per” la salute

I risultati di alcuni recenti studi

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L uciano Ster-pellone, no-stro prestigio-

so collaboratore,non finisce più distupire. L’abbiamolasciato alle presecon i medici celebriche hanno lasciato un’im-pronta benefica nella storiae ce lo ritroviamo a Hollywo-od “al capezzale” dei gran-di del cinema.Sterpellone, con in una manoil fonendoscopio e nell’altrala penna, percorre la lungacorsia di un immaginarioospedale per ricostruire, car-tella clinica sotto il braccio, itravagli di salute di alcunegrandi star.Sfilano così i cinque pacchet-ti di sigarette giornalieri fu-mati da Yul Brinner, le enor-mi abbuffate di Orson Wel-les, la fornita farmacia e pa-sticceria di Marylin Monroe,i trenta e più ricoveri di Eliza-

beth Taylor, una veraenciclopedia viventedella medicina, o il tri-ste e patologico tra-monto di Stan Laurel eOliver Hardy.Come ha scritto WimWenders “Il cinema mo-

stra la morte al lavoro sulle fac-ce degli attori” e il libro di Ster-pellone, in modo tuttavia legge-ro, insegue i momenti di questolavoro; ma è anche, insieme,una piccola storia, alla portatadi tutti, degli strumenti e delleconoscenze della medicina chevia via si sono affinate.Come scrive Bruno Gambarot-ta nella intelligente Prefazio-ne, “C’è una sinistra grandez-za nella narrazione di questecorse rovinose verso la disso-luzione”. ■

Luciano Sterpellone. Holly-wood Hospital. Società EditriceInternazionale, pp. 209,€ 13,50

IN-EDITORIA

Preziosa edizione

T remila 186 pagine, 41 ca-pitoli, mille figure (319 acolori) mille 110 tabelle.

Ecco a noi una ristampa del“Trattato Italiano di Medicina in-terna” – Teodori 2004. Un’ope-ra ponderosa che non sembraazzardato definire eccezionale,un classico sul quale si sono pre-parati, a partire dal 1971, gene-razioni di medici, alla cui stesu-

ra hanno contribuito 260 auto-ri, insigni studiosi delle nostreistituzioni universitarie, ospeda-liere, e sanitarie.Centinaia di medici, oggi con icapelli bianchi, ricordano conuna certa emozione i “pesan-ti” volumi del primo “Teodori”,la loro rilegatura bianca e le pa-gine di carta patinata, un’ope-ra preziosa che voleva trasmet-tere, anche il rigore metodolo-gico. Oggi la medicina clinica è“velocizzata” da un continuoflusso di informazioni; spessoè difficile fermarsi a riflettere.Di qui l’utilità scientifica ma an-che culturale nel vero senso del-la parola, di un trattato chemantiene e rinnova elementi

essenziali della professione me-dica. Il merito della pubblica-zione di questa preziosa operava alla romana “Società editri-ce Universo”, che è ricorsa al-le collaborazioni, nelle varie edi-zioni, di decine di studiosi, traquesti, nella settima edizione,spiccano i nomi di Pietro Cugi-ni (è autore anche della filoso-fica e colta prefazione), Giusep-pe Guarini, Francesco Violi,Massimo Volpe ai quali si af-fiancano i professori GeminoFiorelli e Massimo Lopez. ■

AA.VV. Teodori 2004 - TrattatoItaliano di Medicina Interna. Società Editrice Universo, pp. 3200, € 192,00.

Trattato italianodi medicina interna

Sterpellone a Hollywood

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BolognaDonazione OrganiLa donazione degli organi può avvenire solo se è sta-ta accertata la morte encefalica del potenziale dona-tore e si è ottenuto il consenso (o, meglio, “la man-cata opposizione al prelievo”). La morte encefalica,inizialmente individuata dal medico rianimatore cheha in cura il soggetto, viene poi confermata dai trespecialisti che compongono la “Commissione per l’ac-certamento di morte”. Oltre a cuore, reni, fegato,polmoni, pancreas ed intestino possono essere do-nati anche i tessuti: la pelle, le ossa, le cartilagini ed itendini, le cornee, le valvole cardiache e i segmentivascolari. La donazione di rene, di parte del fegato,di midollo osseo, cute, sangue placentare, epifisi fe-morali, si realizza anche da persone viventi. Chi può donareOgni persona può essere donatore di organi o solodi tessuti. Non esistono precisi limiti di età per un do-natore. Ad esempio, il fegato può essere prelevato etrapiantato con successo anche da donatori di età su-periore agli 80 anni. Non possono essere donatori, iportatori di: - sieropositività HIV1 o 2; - positività contemporanea ad epatite B e delta;- tumori maligni in atto;- infezioni sistemiche sostenute da micro-organismi

per i quali non esistono terapie praticabili;- malattie da prioni accertate.Dopo il trapiantoI pazienti trapiantati recuperano, solitamente in tem-pi brevi, una completa riabilitazione funzionale e fi-sica, tornando ad una vita normale: lavoro, viaggi,sport, e alla possibilità, per le trapiantate, di portarea termine una gravidanza.

FirenzeAnniversario dell’alluvioneNei giorni 7-8-9-10-11 novembre 1966 l’al-lora sindaco di Barberino di Mugello, Men-si Rolando, ora scomparso, convocò i me-dici e le ostetriche del Comune e a gruppidi due li inviò a Firenze, esattamente in piaz-za dei Ciompi dove ogni gruppo ebbe alcu-ni indirizzi di persone che noi andammo avisitare, consigliare, confortare.Il sottoscritto con l’ostetrica Lagi Jolanda,il dottore Pino Paolo con l’ostetrica Fora-sassi Giorgia (ora scomparsa), il dottorBanti Spartaco con l’ostetrica Cianti Ma-ria Luisa, il dottor Poli Antonio (ora scom-parso) con la ostetrica Bruna Paolini (orascomparsa) e il dottor Falorni Antonio.

Tutto ciò affinché si possa ricordare in maniera mi-nima quanto fu fatto per la gente dell’alluvione.

Aldo FusiBarberino di Mugello

GenovaSintesi dell’incontro della Federazione Regionale degli Ordini della Liguria del 28 giugno Presenti gli esponenti di: Imperia (Alberti, Graffigna,Virno, Berro, Taffari), La Spezia (Mannironi, Battolla,Sanvenero, Bianchi), Savona (Trucco, Giusto, Azzarel-lo, Traverso, Martinengo), Genova (Bartolini, Ghio, Gag-gero, Ravetti, Inglese Ganora, Migliaro, Annibaldi). Nelcorso del Consiglio, riunitosi nella sede dell’Ordine diGenova (presidente Alberto Ferrando, segretario Bar-bagallo), sono state deliberate proposte di modifica alPiano di “Riordino del Servizio sanitario regionale”, evi-denziando l’importanza della partecipazione degli Or-dini Provinciali e della Federazione regionale degli Or-dini dei medici - per le rispettive competenze provin-ciali o regionali - al Governo della salute affinché glistessi svolgano le proprie funzioni statutarie di tuteladella salute del cittadino e rispetto del decoro e delladignità del medico. È stata, inoltre, presa in esame larichiesta inoltrata dall’Istituto G. Gaslini alla Regioneper poter innalzare l’età pediatrica per i soggetti ultraquattordicenni che vengono ricoverati in strutture pe-diatriche. La Regione si è orientata favorevolmente atale proposta, ma ha ritenuto necessario acquisire dal-l’Istituto un programma dettagliato degli interventi edelle iniziative da porre in essere per garantire le ne-cessarie tutele a tutti i ricoverati.

CataniaCarabinieri: concorso per 13 mediciL’Arma dei Carabinieri ha bandito un concorso stra-ordinario per il reclutamento di 13 ufficiali in fermaprefissata, ausiliari del ruolo tecnico-logistico, specia-lità medicina. Requisiti richiesti sono: essere cittadinoitaliano, non avere più di 32 anni, altezza minima peri maschi 1,70 e 1,65, per le femmine, laurea medici-na e chirurgia, abilitazione professionale e iscrizioneall’Ordine, non essere stati dichiarati obiettori di co-scienza o ammessi al servizio civile. La domanda dipartecipazione al concorso, redatta nel modello chesi può scaricare dal sito dell’Arma dei Carabinieri, de-ve essere inviata, entro trenta giorni dalla pubblicazio-ne del bando in Gazzetta Ufficiale, a mezzo racco-mandata A/R al seguente indirizzo:Ministero della Difesa presso Comando Generaledell’Arma dei Carabinieri Centro Nazionale di Selezione e Reclutamento Ufficio Reclutamento e Concorsi Viale Tor di Quinto n. 119; 00191 – Roma.

Anche questo mese pubblichiamo brani attinti dalle pagine dei bollettini degli Ordini. L’intento è quello di recu-perare notizie interessanti di carattere generale. Vorremmo diventare un trait-d’union per colleghi che operanoin province lontane tra di loro. Saremo orgogliosi se riuscissimo a facilitare questi “incontri ravvicinati”.

Il battello naviga su auto non visibili(5 novembre 1966 - ore 8,oo)

Istituto L. Da Vinci

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Il bando, contenente prove, programmi d’esame, datedi pubblicazione dei calendari e modalità per la forma-zione delle graduatorie, è pubblicato sulla Gazzetta Uf-ficiale, 4^ serie speciale, n. 68, dell’8 settembre 2006.

CampobassoContinuità Assistenzialee problemi di sicurezzaAncora un episodio di violenza si è verificato ai danni delservizio di Continuità Assistenziale con irruzione all’inter-no della sede di Campomarino da parte di un tossicodi-pendente che ha danneggiato la sede sfondando la por-ta con un estintore e procurandosi ferite; inoltre riuscivaad impossessarsi di fogli di ricettario sottratti dalla borsadel medico fortunatamente assente in quel momentoper visita domiciliare. Lo stesso individuo già visitato lostesso giorno, nella notte contattava la centrale operati-va del 118 ed aveva una accesa discussione con i medi-ci di guardia medica di Termoli. Attivati dal collega cherientrava dalla visita sono intervenuti i Carabinieri arre-stando l’aggressore che sarà processato per direttissima.Pensiamo a cosa poteva succedere se il medico fosse sta-to in sede! Per l’ennesima volta si ripresenta il problemadella sicurezza delle “sedi di guardia medica assoluta-mente insicure” per i medici che sono esposti ad ognitipo di rischio. La Continuità Assistenziale è infatti l’uni-ca categoria medica che purtroppo annovera quasi ognianno morti nell’esercizio della professione. La notte del 23 giugno scorso ed il successivo fine set-timana i medici di continuità assistenziale hanno presta-to servizio, con encomiabile spirito, nella sede inagibile,con porta sfondata, vetri in frantumi e piena di sanguesparso dappertutto: scrivania, pavimento, bagno, per-ché nessuno ha provveduto ad alcun intervento di ripri-stino.

BresciaTassa di iscrizione all’OrdineVariazione coordinate bancarieNel caso di apertura di nuovo e diverso conto correntesul quale far addebitare la tassa ordinistica è necessario,al fine di evitare disguidi, comunicare tramite la propriabanca o direttamente all’Ordine le nuove coordinatebancarie.Il modulo di adesione e variazione delle coordinate è di-sponibile in segreteria e scaricabile dal sito internet del-l’Ordine www.ordinemedici.brescia.it.

AlessandriaConto corrente obbligatorio e rintracciabilità degli incassiCon l’entrata in vigore della legge di conversione del De-creto “Bersani” con l’art. 35 vengono introdotte modi-fiche riguardanti le scritture contabili degli esercenti ar-ti e professioni.Le nuove regole impongono i seguenti obblighi:- i contribuenti esercenti arti e professioni devono tene-re uno o più conti correnti bancari o postali utilizzati perla gestione dell’attività professionale. Tali conti devono

essere utilizzati per compiere prelevamenti per il paga-mento delle spese sostenute e per far affluire obbliga-toriamente i compensi riscossi nell’esercizio della funzio-ne professionale;- i compensi devono essere riscossi solo mediante stru-menti finanziari tracciabili e non in contanti, fatta ecce-zione per le somme unitarie inferiori a 100,00 euro.In merito al limite dei 100,00 euro, il comma 12 bis delsuddetto art. 35, inserito in sede di conversazione delprovvedimento, prevede che detto limite si applichi so-lo a partire dal 1° luglio 2008.Dall’entrata in vigore della legge di conversione del De-creto e sino al 30 giugno 2007 il limite al di sotto delquale i compensi possono essere incassati in contanti èfissato in 1000,00 euro.Per il periodo compreso tra il 1° luglio 2007 e il 30 giu-gno 2008, infine, il limite è stabilito in 500,00 euro.

NovaraMedici di famiglia e visite di controllo ai minoriCon la nota protocollo 1866 del 19 luglio 2006 il mini-stero del Lavoro precisa che per le Aziende con obbligodi sorveglianza sanitaria la visita sanitaria per le assun-zioni di minori (anche se apprendisti), svolta dal medicocompetente nominato in azienda, esaurisce ogni adem-pimento a carico del datore di lavoro (articolo 8 comma8 legge 977/67; al contrario le Aziende non sottoposteall’obbligo sanitario sono tenute a sottoporre i lavora-tori minorenni (anche se apprendisti), a proprie spese, avisite mediche presso l’Asl territorialmente competenteoppure, in quelle Regioni che hanno eliminato tale fun-zione presso l’Asl, rivolgendosi al medico convenziona-to (medico di medicina generale – medico di famiglia –medico pediatra di libera scelta).Secondo il ministero, a differenza del passato (quandoprima delle modifiche del DLgs 262/2000, era previstospecificatamente che tali visite dovessero avvenire pres-so l’Asl locale competente per territorio) il medico abili-tato a verificare l’idoneità al lavoro è colui che appartie-ne all’organizzazione sanitaria pubblica.

LivornoCampionati mondiali della medicina:medaglia d’oro ad un medico livorneseSi sono svolti a Montecatini i Campionati mondiali del-la medicina. Una conferma della forza azzurra è arriva-ta dal nostro iscritto Giorgio Corretti, livornese, medicochirurgo psichiatra, figlio di Alessandro medico dentista,che ha conquistato l’oro nella sciabola maschile. Il col-lega, che aveva già conquistato il titolo di campione ita-liano di sciabola Master, ha raggiunto il prestigioso risul-tato battendo in finale un inglese, dopo aver sconfittonelle eliminatorie due tedeschi e un francese. Il dott. Cor-retti, già allievo di Mario Carletti maestro di scherma edi vita, nei momenti liberi della sua professione insegnascherma a Viareggio.Al dott. Giorgio Corretti le più sincere congratulazionidal Consiglio e da tutto l’Ordine di Livorno.

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China è il nome con cui si in-dica la corteccia delle variespecie di Cinchona appar-

tenenti alla famiglia delle Rubia-cee: essa contiene circa 25 alca-loidi imparentati fra loro tra cui glistereoisomeri chinina e chinidina,cinconina e cinconidina, acido chi-nico, olio essenziale, resine, tan-nini, amido e principi amari.

PROPRIETÀ ED IMPIEGO TERAPEUTICOLa Cinchona officinalis, che ab-bonda in Ecuador, è la specie piùusata e la prima ad essere stataimpiegata. La Cinchona succiru-bra, o China rossa, viene coltiva-ta ed utilizzata per la sua marca-ta azione tonificante sulle funzio-ni digestive e cresce spontaneanella regione di Quito e in Perù.Anche la Cinchona calisaya, det-ta China gialla, vegeta spontaneain Perù ed in Bolivia.Le cortecce di tutte le specie diChina hanno le stesse proprietàfebbrifughe, antimalariche e to-nificanti, le differenze sono dovu-te alla diversa concentrazione delprincipio attivo.Con il progresso della chimica lachinina è stata quasi completa-mente soppiantata da antimala-rici di sintesi, come la clorochina,ottenuti per biosintesi dal tripto-fano e dalla loganina che hannominori effetti collaterali. Tuttavia,negli ultimi anni, vi è stato un ri-torno all’uso della chinina per iltrattamento della malaria, visto

l’evidenziarsi di forme resistenti aifarmaci sintetici, ma in grado dirispondere alla chinina. La cortec-cia di China, comunque, si usa an-cora con successo nelle zone ru-rali del Sud America e dell’Asia. L’azione farmacologia della Chi-na è dovuta al suo contenuto al-caloideo e principalmente alla chi-nina, specifico antimalarico per lasua potente azione antitermica eantiprotoplasmatica che si mani-festa specialmente verso le formeprotozoarie (amebe, infusori, pa-rameci, plasmodi, tripanosomi,ecc.), mentre molto più debol-mente si manifesta verso i batte-ri. La chinina agisce inoltre comeblando analgesico ottundendo la

sensibilità dolorifica a stimoli diorigine muscolare o articolare,pertanto, nella fase acuta dellamalaria, abbassa la febbre, alleviail mal di testa e la nausea facen-do scomparire il malessere gene-rale provocato dalla malattia. Lachinina e, in misura maggiore lachinidina, agisce sul cuore dimi-nuendone l’eccitabilità per cui èindicata nella terapia della fibril-lazione atriale. La chinina è anchedotata di un’azione utero tonicache è trascurabile a utero vuoto,ma che aumenta durante la gra-vidanza ed è massima nell’ultimoperiodo. Si impiega durante il par-to per rendere più energiche lecontrazioni ecboliche.La droga è impiegata anche co-me amaro tonico ed eupeptico edè consigliata ai convalescenti e agliastenici, a questo titolo entra nel-la preparazione di diversi aperiti-vi, di gusto gradevole e molto ap-prezzati. I sali di chinina sono perlo più impiegati come analgesici,antipiretici, nella profilassi e nellacura della malaria. Inoltre la Chi-na trova anche applicazione peruso esterno come cicatrizzante eantisettico nelle stomatiti, nellapiorrea, nella faringite e come to-nico per il cuoio capelluto. ■

ERBE

60

Sono alberi che vegetano spontanei nella regioneandina di Ecuador, Perù, Bolivia e Colombia set-tentrionale, fra i 1500 e i 2500 m. di altitudine. NelXVIII secolo, per timore dell’estinzione, si crearonodelle piantagioni in India, Ceylon, Giava e Australia

di Carolina Bosco Mastromarino

China: la naturacontro la malaria

PREPARAZIONIPer uso esterno: Decotto. 40 g di polvere di corteccia si lasciano bollire perdieci minuti in un litro di acqua, quando è freddo si filtra e si fanno sciac-qui o impacchi sul cuoio capelluto.Per uso interno: Macerazione. Lasciar macerare 30g di corteccia in 1 litrodi acqua per un’ora, una tazza prima di ogni pasto.Infuso. Mezzo cucchiaino di corteccia in una tazza di acqua bollente. Unatazza prima di ogni pasto, non superando 4 tazze al giorno.

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61 FIORI

CACTUS DI NATALE

Se chiediamo a qualcuno didirci qual è il fiore che evo-ca il periodo natalizio rispon-

derà immancabilmente le “stelledi Natale”. Difatti durante questefeste le case si riempiono di eufor-bie (questo il loro nome botanico)dai colori più sgargianti, come ilrosso, e da quelli più tenui, comeil bianco, il giallo, il rosa. Ma esisteun’altra pianta che ultimamentesta acquistando sempre maggiorepopolarità. Parliamo della Schlum-bergera più conosciuta come“Cactus di Natale”. Essa è origina-ria delle foreste amazzoniche e de-ve il suo nome, un po’ ostico pernoi, al suo scopritore, il franceseFederico Schlumberger. Ha fogliecarnose, lunghe seghettate, all’api-ce delle quali nascono i fiori dai co-lori brillanti, come rosso, rosa e lil-la, che danno un tono di allegrianei giorni di festa. La sua fiorituraè molto abbondante e dura alcu-ne settimane; basta tenerla in unangolo della casa al riparo dallecorrenti d’aria e dai raggi diretti delsole. Al contrario di altre piante, il“Cactus di Natale” si può tenere

anche in camera da letto con be-nefici effetti perché trasforma l’ani-dride carbonica in salutare ossige-no. La Schlumbergera può rag-giungere considerevoli dimensio-ni, ma lo fa lentamente e quindipotrà stare in nostra compagniaper molti anni. Avendo rami rica-denti è anche adatta ad essere ap-pesa ad un cestello davanti ad unafinestra. Trattandosi di una piantadi origine esotica, teme il freddo equindi, nelle zone del nord Italia,va tenuta al riparo dalla fine del-l’estate all’inizio della primavera,mentre nel meridione può esserecoltivata all’aperto per tutto l’an-no. In estate avrà bisogno di ac-qua regolarmente, ma senza ec-cessi perché teme i marciumi. Maè nel periodo invernale che potre-mo goderci appieno il “Cactus diNatale”, mettendolo magari incompetizione con la non menobella euforbia.

GIARDINO IN CASA

Nel periodo invernale pos-siamo trasformare la no-stra casa in un giardino;

nulla di più affascinante che vive-

re in ambienti dove foglie e fiorispuntano come per magia da die-tro un mobile o accanto ad unafinestra. Innumerevoli sono le spe-cie che possono vivere in casa, pri-ma fra tutte il Ficus Benjamina. Ilsuo folto fogliame cresce su ramisottili ed ha un colore verde inten-so. Ama la luce, non ha bisognodi particolari cure e ha la capaci-tà di depurare l’aria dell’ambien-te. Attenti alle correnti d’aria per-ché non le sopporta; quanto alleinnaffiature, le gradisce con mo-derazione. Altra pianta d’effetto è la felce,pronta a riempire, quando è adul-ta, grandi spazi. Ama gli ambien-ti umidi e quindi è adattissima avivacizzare le sale da bagno; co-munque il terreno deve esseresempre bagnato e periodiche de-vono essere le spruzzature sullefoglie. A dare un ulteriore toccoesotico possiamo accogliere in ca-sa la palma detta phoenix, dalleleggiadre foglie verde scuro. An-ch’essa ama la viva luce e un am-biente caldo. Per ravvivare con delcolore i nostri appartamenti nelperiodo invernale possiamo uti-lizzare il Solanum Capsicastrum:originario del Brasile, non perdele foglie, che sono di un verdescuro, fiorisce in giugno – luglioe nei mesi freddi si riempie di bac-che grosse e scarlatte che – fateattenzione - sono alquanto vele-nose. ■

di Diana Geraldini

Foglie carnose, lunghe e seghettate, con fiori dai co-lori brillanti, come rosso, rosa e lilla, che danno untono di allegria nei giorni di festa. Parliamo dellaSchlumbergera, una valida alternativa alle più cono-sciute euforbie. Alla scoperta delle piante invernali

Giardini d’invernoe cactus a Natale

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FILA

TELI

A-IN

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Un po’ di storiae un po’ d’attualità

Abbiamo iniziato questarubrica lo scorso nu-mero raccontando di

come si intraprenda un percor-so filatelico, con l’aggiunta diqualche notizia o curiosità sul-le ultime emissioni di Poste Ita-liane. Questa volta, invece, de-dichiamo il nostro spazio aduna “prima puntata” sulla sto-ria del francobollo, come sug-geritoci da qualcuno, che rin-graziamo.Il francobollo, come molte altrenovità, nasce in Inghilterra du-rante la rivoluzione industriale.Il Regno Unito era un grandeImpero, con un servizio posta-le in forte espansione, ma affi-dato ai postini che erano tenu-ti a riscuotere la tariffa ad ogniconsegna. Così, a cavallo tra il1839 ed il 1840 venne varatauna riforma davvero semplice,basata sugli studi di RowlandHill, successivamente nomina-to Sir da Sua Maestà. Tutto fu impostato proprio sul-l’introduzione del francobol-lo, che includeva due cambi

epocali: la tariffa veniva paga-ta prima della spedizione edera calcolata non più sulla di-stanza, bensì sul peso. Ecco quindi l’emissione diquello che è universalmentericonosciuto come il caposti-pite di tutto. Il celebre “Pen-ny Black”, nero appunto co-me il carbone, con sopra ilmaestoso profilo della ReginaVittoria. Un solo consiglio, se siete agliinizi di una collezione e ades-so vi state appassionando, nonfate caso al valore di questopezzo storico, ci sono davve-ro tanti zeri dopo il primo nu-mero, anche in Euro.Cambiando radicalmente si-tuazione segnaliamo che Po-ste Italiane, grazie alla colla-borazione artistica dell’Istitu-to Poligrafico e Zecca dello Sta-to, ha emesso due francobol-li ordinari appartenenti alla se-rie tematica “il Santo Natale”. Il primo, a soggetto religioso,è un capolavoro filatelico giànella sua incisione in calcogra-

fia, ed è una riproduzione at-tenta e fedele dell’opera pit-torica intitolata l’Adorazionedei Magi e comunemente at-tribuita a Jacopo da Bassano. La vignetta del francobollo do-cumenta una delle circa quat-tordici “Adorazioni dei Magi”che egli ha realizzato. Nellospecifico il quadro, restauratonei primi mesi del 2006, ap-partiene alla Collezione deiquadri della ”Civiltà Cattoli-ca”, la rivista quindicinale dicultura dei Padri gesuiti italia-ni, uno dei periodici più anti-chi della Penisola essendo sta-to fondato nel 1850. Il secon-do francobollo della serie, asoggetto laico, rappresenta in-vece un luminoso ed allegroalbero di Natale.Per concludere desideriamodare notizia della 2a MostraMercato ÆTERNUM NUMIFIL,che si svolgerà l’8 e 9 Dicem-bre nella Capitale, presso laFiera di Roma Padiglione 41,ingresso da P.zza E. Rufino.Come spesso accade non sitratterà solo di Filatelia, ma an-che di altri rami del collezioni-smo ovvero Numismatica, Car-tolinafilia e Telecarte. ■

Il primo francobollo, il “Penny Black”, emesso intornoalla metà dell’‘800, era di colore nero con il profilo della regina Vittoria. Cosa propone Poste Italiane in vista delle prossime festività natalizie

di Gian Piero Ventura

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63 RICERCAÈ la “bestrofina”

La protagonistadell’olfatto

Non è più un mistero ildono di Jean-BaptisteGrenouille, l'uomo do-

tato di un potentissimo olfattoprotagonista de “Il Profumo”,il bestseller di Patrick Suskind direcente portato allo schermo.Un gruppo di ricercatori ha in-fatti identificato la proteina cheamplifica gli stimoli odorosi: èla Bestrofina. La scoperta, risul-tato di un progetto condotto daun team di ricercatori dellaScuola Internazionale Superio-re di Studi Avanzati (Sissa) incollaborazione con l'Istituto Ita-liano di Tecnologia (IIT) di Ge-nova, potrebbe, secondo gli au-tori della ricerca, avere trasferi-menti tecnologici interessanti,quali lo sviluppo di un naso ar-tificiale basato su meccanismisimili a quelli utilizzati dagli or-ganismi viventi, un sistema ol-fattivo artificiale in grado di ri-levare basse concentrazioni di

sostanze odorose. È un mecca-nismo molto complesso quelloche permette all'uomo di distin-guere più di 10.000 molecoleodorose diverse e l'olfatto è ri-masto a lungo il più enigmati-co dei nostri sensi. Non pochilettori del romanzo di Suskind,ambientato nella Parigi pre-ri-voluzionaria, sono infatti rima-sti affascinati dalla capacità delprotagonista di catturare odoried intrappolarli nella sua me-moria, per poi divertirsi a me-scolarli creando fragranze irre-sistibili e meravigliose. Gli scien-ziati della Sissa hanno scoper-to che la Bestrofina, una pro-teina il cui malfunzionamentocausa una malattia neurodege-nerativa della retina dell'occhio,si trova anche nelle cellule ol-fattive ed è la responsabile del-l'amplificazione del segnaleelettrico che viene poi trasmes-so in direzione del bulbo olfat-

Identificata da un team di ricercatori. Potrebbe avere trasferimentitecnologici interessanti quali lo sviluppo di un naso artificiale

tivo e delle altre regioni del cer-vello, dove l'informazione vie-ne processata ed elaborata. Ilsistema olfattivo è costituito danumerosissimi sensori, i neuro-ni olfattivi, che si autorigene-rano ogni due mesi e sonoospitati nella profondità dellecavità nasali. Questi neuronisensoriali sono responsabili del-l'interazione con le molecoleodorose: lo stimolo chimico, le-gandosi con i recettori, si tra-sforma in segnale elettrico eviene trasmesso al cervello.Molte delle proteine coinvoltenel meccanismo di trasduzio-ne, spiegano all'IIT, erano noteda tempo. Si sapeva, inoltredell'esistenza di una proteinache, in presenza di ioni calcio,permette il passaggio di unacorrente di ioni cloro, agendocome amplificatore del segna-le elettrico. Tuttavia, l'identitàdi questa proteina era ancorasconosciuta. ■

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RICERCA65

L’allarme viene da Torino

Emicrania: malattiache fa anche ingrassare

S ono circa 7-8 milioni gliitaliani costretti a fare iconti, durante l'anno,

con un dolore alla testa violen-to e pulsante, accompagnato avolte da nausea e vomito. ''Tan-ti sono i malati di emicrania nelnostro Paese, nel 20% dei casiafflitti da crisi quotidiane, e an-cora oggi spesso accusati di si-mulare un dolore che fino a po-co tempo fa era giudicato soloun disturbo disfunzionale, o unsintomo di altri problemi “piùseri”. Oggi invece abbiamo sco-perto, grazie a uno studio con-dotto all'università di Torino, chel'emicrania è unavera e propria ma-lattia, causata daun'alterazione distrutture cerebra-li precise, localiz-zate all'interno delcircuito del dolo-re. Lo spiega Lo-renzo Pinessi, or-dinario di Neuro-logia dell'ateneopiemontese e di-rettore del Centrocefalee dell'ospe-dale Le Molinettedi Torino, illustran-do a Milano i risul-tati di una ricercatutta italiana, chesarà presto pubbli-cata su Headache. ''Sotto accusa - di-ce l'esperto - i lo-bi frontali e tem-porali, aree cere-brali che fannoparte del circuito

che regola il dolore''. Per la pri-ma volta al mondo il team pie-montese, usando un'innovati-va metodica di risonanza ma-gnetica (che si avvale di unaparticolare analisi morfometri-ca), è riuscito a evidenziare ''del-le riduzioni focali di sostanzagrigia proprio nelle aree cere-brali del circuito del dolore''.Piccole alterazioni, presenti sianei pazienti con emicrania epi-sodica, sia in quelli cronici, manon nei soggetti di controllo,cioè sani. La ricerca, condottasu 56 persone (di cui 27 afflit-te da emicrania) ''ci ha permes-

so di verificare anche che que-sta riduzione di sostanza grigiaè direttamente correlata con lafrequenza degli attacchi''. Inpratica, maggiori sono le alte-razioni, maggiore è la vulnera-bilità alle crisi. ''Dunque pos-siamo dire che chi soffre diemicrania è un malato vero,non un simulatore. Purtroppoarriva alla diagnosi anche do-po anni di sofferenza, e deveessere aiutato''. Non solo, unaltro recente studio del teampiemontese ha legato l'emicra-nia ai chili di troppo. ''La ma-lattia fa ingrassare: circa 3 mi-lioni di emicranici italiani sonoobesi o in sovrappeso. Si cal-cola che questa malattia rega-li chili in più nel 20-30% deicasi'', dice Pinessi.''Nella nostra ricerca abbiamovisto che l'emicrania colpisce il10% della popolazione gene-rale e il 30% degli obesi. Così- precisa Pinessi - siamo anda-ti a studiare il metabolismo delglucosio, scoprendo che i pa-zienti con emicrania presenta-no una certa insulinoresisten-za: anticamera della sindromemetabolica, del diabete precli-nico e dell'obesità''. Non solo,a insidiare la linea di chi soffredi questa forma di mal di testasono anche i farmaci. “Alcunimedicinali usati nella profilas-si dell'emicrania, come i beta-bloccanti e i calcioantagonisti,possono far ingrassare: secon-do un recente studio su 200pazienti, alcune molecole an-ti-emicrania regalano anche seichili in più”. ■

È causata da un’alterazione di strutture cerebrali precise localizzateall’interno del “circuito del dolore”. Colpiti il 30 per cento degli obesi

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Settantamila pazienti inmeno ogni anno cheaspettano di essere rico-

verati, con un tempo mediod'attesa di 7 settimane, controle 12 di tre anni fa. Sono alcu-ni dei risultati raggiunti dal Si-stema sanitario nazionale bri-tannico (Nhs) sulla clinical go-vernance, i migliori dal 1988,e presentati dall'ambasciatoreinglese a Roma nel corso di unconvegno sul rischio clinico.''La clinical governance diffu-sa in Inghilterra - ha detto l'am-basciatore Edward Chaplin -descrive un sistema con cui leorganizzazioni dell'Nhs rendo-

no conto del costante miglio-ramento della qualità dei loroservizi e salvaguardia deglistandard di cura. I tempi di at-tesa registrati nel 2006 sono ipiù bassi da quando si è inizia-to a raccogliere i dati nel1988''. In base ai dati presen-tati, il numero di liste d'attesasi è ridotto di oltre il 20% ne-gli ultimi tre anni, scendendoad un ritmo di circa 70mila pa-zienti ogni anno, con un tota-le di pazienti in attesa di rico-vero sceso da 968.449 nel2003 a 759.136 nel 2006. Cir-ca i tempi, se nel 2003 solo unpaziente su due poteva arriva-re ad aspettare fino a 13 setti-

mane, oggi oltre il 75% dei pa-zienti aspetta di meno, con unamedia di sette settimane. Nel-lo stesso tempo, il numero deimalati in liste d'attesa lunghe,di oltre 26 settimane, si è az-zerato. Ugualmente positivo iltrend per le visite specialisticheambulatoriali. Nel 2004 solo il38,1% dei pazienti poteva con-tare su un appuntamento intempi brevi dal momento del-la richiesta del medico di base,mentre ora il 50,5% aspettauna media di quattro settima-ne, e quelli con tempi medio-lunghi (8-13 settimane) sonoscesi dal 23,9% al 15,1% nelluglio 2006. ■

ATTUALITÀListe d’attesa

in G.B. è guerra

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Se la pubblicità è l’anima delcommercio, i trailer sono l’ani-ma del cinema: una “presen-

tazione” ben fatta può decidere il de-stino di un film. È un’arte vera e pro-pria, che Miro Grisanti, un signore ro-mano dall’allegria contagiosa, eser-cita da 40 anni. Nel suo studio, at-taccate qua e là, le locandine dei filmche ha lanciato, ormai più di mille, ipremi che ha ricevuto nei festival de-dicati, ma anche il Leone d’Oro rice-vuto a Venezia insieme al disegnato-re Pino Zac, col quale realizzò, stori-ci “corti” come “L’uomo in grigio”,finalista agli Oscar, o “Una vita bol-lata”. È anche colpa sua se i vari “Na-tali” di Boldi e De sica ci sono sem-

brati così accattivanti. Ma è anchemerito suo se siamo andati a vede-re, incuriositi, Almodòvar, Ferreri oBellocchio.Come ha cominciato?Da ragazzino, subito dopo la guerra,entrando nello stabilimento di svi-luppo e stampa dove lavorava pa-pà. Ero un po’ la mascotte, intimi-dito da tutti i mostri sacri che circo-lavano là dentro e che mi davanoconsigli. Mi concentrai sulla truka,la macchina per fare gli effetti spe-ciali. Il primo film cui collaborai fu“Miracolo a Milano”, sa la scena incui le scope volano nel cielo? Lavo-ravamo sull’unica truka ottica italia-na, che avevano smontato per nonfarsela portar via dai tedeschi e nonavevano saputo rimontare, manca-vano dei pezzi: ci mettemmo un me-se per fare pochi secondi di film. Mipiacque tantissimo e a 21 anni erogià caporeparto. Cambiai stabilimen-to, feci un po’ di pubblicità, i corto-metraggi con Pino Zac.Il primo lavoro in proprio?Nel 1966, un amico mi propose lapresentazione di “Agente Z55 mis-sione disperata”, uno 007 all’italia-na. Un vero disastro: attori che nonsapevano cadere, scenografie squal-lidissime. Mi inventai dei mascheri-ni che del fotogramma prendevanosolo il meglio e intorno ci misi bu-chi, esplosioni, colori. Ebbe succes-so e continuai: era divertente, ren-devano bene, non mi annoiavo. E

poi avevi l’occasione di frequentareautori importanti, Pasolini, Bologni-ni, Zeffirelli.Come si affronta il lavoro con gliautori?Con onestà. Gli dico, specie ai piùgrandi: guardate che i miei lavori, an-che se sono belli, potrebbero non an-dar bene per voi. Però tutti si fidavano di lei.A me è sempre piaciuto cambiare,inventare. Sono stato il primo a fareuna presentazione tutta muta. Michiamarono dallo stabilimento: “Mi-ro, guarda che qua non si sente nien-te!”, mi dissero sconcertati. E poi spe-rimentavo di tutto: vetri spalmati diducotone, gocce di inchiostro nell’ac-qua gelata, macchie di petrolio sulmare. Adesso ci sono i computer e sifa tutto più in fretta.E si diverte lo stesso?Be’ all’inizio mi mancava mettermila pellicola intorno al collo, sentirecon la lingua da che parte stava lagelatina. Però, porca miseria, la ve-locità, la precisione, la pulizia… nonc’è lotta.Come sono cambiati i trailer?Prima le presentazioni duravano an-che quattro minuti, si aveva il tempodi raccontare una storia. Ora duranoun minuto al massimo per le sale enon più di 30 secondi per la tv e de-vi puntare tutto sulle emozioni.Si sente mai in colpa per aver da-to qualche bufala agli spettatori?Ma io mi limito a confezionare unospot che metta curiosità, non dicomai “è bello, andate”. Se uno capi-sce male, mica è colpa mia. La sòla più grossa che ha rifilato?Pochi anni fa, con “Talos”, su unamummia, veramente brutto, guardi,terribile. Però la presentazione ac-chiappava tantissimo e il film ha fat-to il suo incasso.Quando doveva più raccontareche suscitare emozioni, c’era me-no spazio per imbrogliare le car-te. O no?Ma sa, c’era poco da imbrogliare. Aquel tempo la gente andava al cine-ma comunque. ■

IL P

ROIE

TTOR

E70

di Maricla Tagliaferri

I “trailer” oggi durano un minuto al cinema etrenta secondi in televisione: un tempo recordnel quale raccontare un’intera storia. L’espe-rienza di Miro Grisanti che iniziò con “Mira-colo a Milano”: puntare tutto sulle emozioni

Chi pensa alla“presentazione”?

La locandina del film

“Miracolo a Milano”

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La sua storia assomiglia ad unabella favola creata apposta perNatale. È la sera del 24 dicem-

bre 1818 e Joseph Mohr, parroco diSan Nicola a Oberndorf, paese a cir-ca 15 Km a sud di Salisburgo, si ac-corge con costernazione che l’orga-no è rotto e che non può essere ri-parato per la funzione serale. Un gua-io grosso, tanto più che per l’occa-sione speciale il reverendo Mohr ave-va commissionato al suo amico FranzXaver Gruber, maestro d’organo nel-la stessa parrocchia, una melodia permusicare le sei strofe di una sua poe-sia natalizia, che cominciava così:“Stille Nacht, heilige Nacht! Allesschlaft, einsam wacht”. Niente orga-no niente coro? Impossibile. Il bravoGruber non si scoraggia, cava la suachitarra, adatta ed arrangia la melo-dia al suo strumento e ne fa l’accom-pagnamento, lo stesso che poche orepiù tardi seguirà le voci del coro inchiesa avvincendo la folla dei fedeli.Sembra una fiaba ma è storia, anchese un po’ complicata.Sì, perché “Stille Nacht” subito do-po la sua nascita venne dimenticata:Joseph Mohr morì nel 1848 e FranzGruber fu trasferito ad Hallein a diri-gere il coro parrocchiale.Già allora, nonostante la subitaneadiffusione della canzoncina nei pae-si attorno, non se ne conosceva l’au-tore. Qualcuno l’attribuiva al fratellodi Haydn, Michael, qualcun altro –data la semplice bellezza della melo-

dia – addirittura a Mozart. Per la ve-rità nel 1854 Franz Xaver Gruber ave-va scritto all’abate di San Pietro a Sa-lisburgo dichiarando sua la melodiae il testo di Mohr, ma senza ricevererisposta. Poi Gruber morì nel 1863ad Hallein (dove era nato, nel 1787),e la faccenda dell’autore fu dimenti-cata. Ma “Stille Nacht” sta già facen-do il giro del mondo come “ninna-nanna popolare tirolese di autoreignoto”.Così sarebbe tuttora se al nipote diFranz Xaver Gruber e suo omonimo,non fosse caduto sotto gli occhi l’ar-ticolo di un giornale di Berlino cheesponeva le varie ipotesi circa l’origi-ne di “Stille Nacht”. Gruber nipote

spedì una lettera di precisazione algiornale ed al Burggrafler di Mera-no, città nella quale risiedeva, e cheentrambi pubblicarono. Erano i pri-mi del 900 e giustizia fu fatta. In oc-casione del centenario di “StilleNacht”, Gruber nipote ne riproposela versione originale nel duomo diMerano e ogni notte di Natale ad Hal-lein la società corale ricorda meisterGruber con un’esecuzione specialenel Cimitero Vecchio. Oggi di “StilleNacht” ne esistono innumerevoliadattamenti e versioni in tutte le lin-gue: primato, questo, superato sol-tanto dalla Bibbia, che però è anticadi diverse migliaia di anni ed operadi un Autore col quale non si puòcompetere… Il borghetto di Halleinè ancora raccolto sulla memoria diquel dolce organista che 188 anni facreò la canzone natalizia più celebredel mondo. La casa di Gruber ha sul-la facciata il suo viso mite scolpito inaltorilievo e, davanti, la tomba sem-pre coperta di fiori: una targa in bron-zo racconta brevemente la vicenda.Nella chiesa, proprio di fronte, c’è l’or-gano che per fortuna decise di nonfunzionare in quella notte magica. Lachitarra di Gruber, il pianoforte, scrit-ti, autografi, spartiti e trascrizioni ori-ginali si trovano invece nel piccolomuseo locale. ■

“Stille Nacht”, la più famosa e sublime fra lecanzoni natalizie, nacque quasi duecento an-ni fa pizzicata su una chitarra nella chiesaparrocchiale di uno paesino dell’Austria.In Italia è conosciuta come “Astro del ciel”

71 MUSICA

Tutti a cantaresotto l’albero

testo di Piero Bottali

Una locandinache raffigura idue creatori di“Stille Nacht”: asinistra il parrocoJoseph Mohr, ilparoliere, e adestra meisterFranz XaverGruber, autoredella musica. La locandinavenne stampatain occasione del150° anniversariodella nascitadella celebrecanzone natalizianel 1818

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SCAT

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NTI

CHI 72

Passeggiando per Romacon il naso all’insù

1 Il rione Borgo onora i suoi caduti della Iª GuerraMondiale

2 Edicola mariana con putto, oggetto di devozio-ne utile anche ad illuminare le strade di notte

3 Memoria dello straripamento del Tevere sul-la facciata di Santa Maria Sopra Minerva

4 In Piazza Farnese il luogo dove visse Santa Brigi-da di Svezia, autrice delle “Rivelazioni”

5 Targa in Via del Corso che ricorda la più anticautenza idrica di Roma, quella dell’Ospedale San Giacomo

6 Il divieto "di buttare e far mondezzaro"

1 2 3

4

5 6

La capitale non sarebbe la stessa senza quei monumenti che raramentevengono inseriti nelle guide perché considerati “minori”. Partiamo dalle suggestive iscrizioni che spesso sfuggono persino ai romani

Foto diCarlo Ciocci

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P asseggiare per Roma at-traverso vicoli, strade edangoli nascosti può rive-

larsi un insolito e affascinanteviaggio nella storia della città. La riscoperta e la lettura, infat-ti, delle epigrafi e delle targhemarmoree che si trovano suimuri, sulle facciate dei palazziromani ci consente di ripercor-rere la storia di Roma, per sco-prire l’ordito su cui si è tessuto,in oltre duemila anni, l’attualefantasmagorico e scenograficoassetto urbanistico e l’archiviostorico, immortalato dalle epi-grafi sui muri di Roma.Le targhe sono tessere di unmosaico, sono pagine di storiache ci permettono di ricordare,attraverso piacevoli passeggia-te in città, personaggi che han-no dimorato in certi luoghi, av-venimenti storici, fatti urbani-stici ed eventi meteorologici. Ta-li epigrafi costituiscono, a tuttigli effetti, la memoria di un vis-suto storico, sociale, politico eurbanistico che abbiamo il do-vere di non dimenticare.L’autore di questa insolita gui-da di Roma è un laureato in fi-sica, Cesare Mangianti, che ciaccompagna con passione edentusiasmo per tre itinerari, di-versi, da piazza del Quirinale, aFontana di Trevi, al Pantheon,da Piazza Navona a via Ripettaa Piazza Augusto Imperatore.Itinerari che ci propongono Ro-ma con una nuova e più atten-ta chiave di lettura e ci invitano

a rivisitarla con occhi nuovi epiù attenti.L’opera di cui parliamo e che vo-gliamo portare alla vostra atten-zione è: “A Testa Alta. Passeg-giate Romane. I percorsi dellamemoria”. Il volume, edito da MMC Edi-zioni (www.mmcedizioni.it ) eu-ro 29 è il primo di una serie diun progetto editoriale che com-prende altri volumi che ci invi-teranno a passeggiare ,ancora,per itinerari viversi, alla scoper-ta di Roma.Durante le passeggiate incon-treremo, virtualmente, Canova,Donizzeti, Pertini, Ciceruaccio,Palo V Borghese, Sisto V Peret-ti, Clemente XII Corsini, Pio IXe tanti altri papi che hanno, conla loro opera di sistemazione ur-banistica, contribuito a dare aRoma lo spettacolare assetto ur-bano, rendendo la città eternauna città unica, irripetibile e sce-nografica.Il libro come ha commentato ilsindaco Veltroni, alla presen-tazione in Campidoglio, toc-ca le corde della memoria euna città senza memoria sa-rebbe triste.

L’invito, però, dell’autore è “dirivisitare Roma possibilmente ingruppo, per fare del moto tran-quillo e rilassante cogliendo l’oc-casione per socializzare median-te l’incontro e lo scambio diesperienze e sensazioni”.Rivisitare Roma seguendo ilprogetto “A testa alta”, unaserie di “esplorazioni” guida-te alla scoperta e alla ricogni-zione delle targhe e delle epi-grafi marmoree che sono po-ste sui palazzi e sui monumen-ti della Capitale. Nel volume,infatti, vengono raccolti i pri-mi tre itinerari. Attraverso pia-cevoli passeggiate, targhe edepigrafi consentono di ricor-dare personaggi che hanno di-morato in certi luoghi, avve-nimenti storici, fatti urbanisti-ci, eventi meteorologici, testi-monianze che costituiscono,a tutti gli effetti, la memoriadi un vissuto sociale, poeticoe urbanistico che non si do-vrebbe dimenticare. CesareMangiante, autore di tante fa-tiche, aspetta lettori e turistipurché siano disponibili a “ri-visitare” Roma con occhi nuo-vi e più attenti. ■

73 SCATTI ANTICHIA testa alta

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NOT

IZIE

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di Marco Vestri

UNA FIABA IN FARMACIAA partire dal prossimo dicembre, nell’ambito diun importante progetto patrocinato dalla Fede-razione degli Ordini dei Farmacisti, i farmacistiregaleranno ai loro piccoli clienti una fiaba il-lustrata dal titolo “Una storia di magia”. Il pro-getto ha l’obiettivo di mettere in risalto il ruo-lo storico e sociale delle farmacie. Hanno giàaderito al progetto in questione, ideato dallasocietà genovese Edicolors e promosso dallaFondazione Francesco Cannavò, oltre 7000 far-macie. Gli autori del volume sono Maria TeresaAmore, farmacista e docente, e Maurizio A.C.Quarello.

AUTOMI AL LAVOROUn nuovo sistema rivoluzionario, pensato spe-cificatamente per l’utilizzo in ambienti ospeda-lieri, è stato messo a punto dal colosso dell’elet-tronica giapponese Matsushita. È stato, infat-ti, presentato alla stampa il primo robot al mon-do capace di lavorare, senza disguidi, insiemead altri suoi simili. I nuovi automi sono già inuso presso il laboratorio di analisi “Bml Inc.”ed hanno il compito di trasportare campioni disangue all’interno degli stessi laboratori. Ognirobot usufruisce di una batteria della durata dicirca 7 ore continuative per poi essere imme-diatamente ricaricato. Gli specialisti del setto-re nutrono una fiducia incondizionata in que-sta nuova tecnologia foriera di ulteriori impor-tanti sviluppi.

DONARE IL SANGUE FA BENEIn Italia ci sono più di un milione e mezzo di do-natori di sangue: è quanto emerge dalla cam-pagna Avis di sensibilizzazione alla donazionedal titolo “Grazie, prego”. Il problema, però, èche questo numero di donatori non è sufficien-te per coprire le esigenze del nostro Paese cheavrebbe bisogno di 100mila donatori in più. Sin-golare è l’aumento di donatori extracomunita-ri mentre l’identikit del donatore italiano me-dio corrisponde a quello di un maschio, del cen-tro-nord, età compresa fra 40 e 50 anni. Il mi-nistro della Salute Livia Turco ha affermato: “Inun tempo in cui prevale una logica individuali-sta, incrementare, attraverso un gesto concre-to come la donazione del sangue, un’etica pub-blica basata sulla reciprocità e il concetto di al-tro è molto importante”.

MUSICA CLASSICA ALL’OSPEDALEIn questi giorni all’ interno dell’Ospedale SanMartino di Genova ha preso il via una nuova im-portante iniziativa: “Musica in corsia”. Fino agiugno 2007, infatti, tutti i giovedì pomeriggio,nei diversi reparti del nosocomio genovese, cisarà un’esibizione di giovani musicisti che avràla durata di circa trenta minuti e si svolgerà du-rante l’orario di visita. Si prevedono 32 concer-ti. L’evento è patrocinato dal contributo dellaRegione Liguria, dalla Fondazione Carige e dal“Teatrodelsuono”.

INFLUENZA AVIARIA: SITUAZIONE MONDIALE

I responsabili Onu per l’influenza aviaria affer-mano che la situazione mondiale risulta anco-ra abbastanza critica pur registrandosi un lievemiglioramento. Africa e Sud est asiatico, infat-ti, continuano ad essere luoghi molto pericolo-si ed in prospettiva futura, nel prossimo decen-nio, potrebbero essere forieri di una pandemia.David Nabarro, coordinatore della task force an-ti influenza aviaria organizzata dalle NazioniUnite, ha affermato: “Il problema è rilevare ilquando e il come e non se la pandemia si ma-nifesterà prima o poi. I prossimi 5 – 10 anni so-no da considerarsi ancora molto critici”.

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L a globalizzazione sta condi-zionando il tessuto profon-do culturale oltre che socioe-

conomico delle varie etnie checoinvolge.Uno degli elementi che ha subitodi più la sua influenza è sicuramen-te il linguaggio. Da tempo, infat-ti, è certamente l’inglese a rappre-sentare la lingua ufficiale interna-zionale, senza dubbio la più cono-sciuta anche se è solo la secondapiù parlata nel mondo.Ma quali sono le sue origini? Rap-presenta la soluzione al modo dicomunicare per i popoli della ter-ra? Vedremo se è veramente così.L’inglese antico era quello in pos-sesso delle tribù germaniche. Det-to protogermanico, è risalente acirca tremila anni fa, quando si èsviluppato sulle rive dell’Elba. Suc-cessivamente, a causa degli spo-stamenti delle tribù, si divise nelgermanico dell’est da cui derivò ilgotico; germanico del nord da cuiderivò il danese, norvegese ed is-landese; germanico del sud, chesubì più degli altri l’influenza dellatino, e da cui si formò il valleseed, infine, il germanico dell’ovestda cui derivò il moderno tedescoed inglese. Con le invasioni dell’isola britan-nica, i quattro dialetti parlati dagliindigeni subirono una sostanzialeevoluzione con una progressivacontaminazione a seconda degliinvasori. Un esempio fu quello deivichinghi che portarono nuovi si-

gnificati alle parole, per esempiodream divenne sogno al posto difelicità. Un contributo radicale fuportato dai normanni, Guglielmoil conquistatore invase l’Inghilter-ra nel 1066 e con il suo popoloportò terminologie di chiara in-fluenza latina, germanica e soprat-tutto francese. Da allora in poi ci fu una chiara se-parazione tra l’inglese dei nobili equello popolare, infatti le classi no-biliari utilizzavano termini semprepiù vicini ai cugini francesi, men-tre quelle dei poveri continuava-no con il vecchio dialetto.

Con la fine dell’impero Normannoe dopo la grave pestilenza del1349-1350, l’inglese subì un’ulte-riore modifica, derivante dall’ado-zione da parte dei nobili di un “in-glese misto” (middle english). Nel1362 la differenza tra la lingua par-lata dai nobili e quella popolare siera notevolmente assottigliata e,nello stesso anno, con lo Statuto diPleading si riconobbe definitivamen-te l’inglese come lingua ufficialedella corte. Con l’inglese moderno,che si impiegò a partire dal 1500,cambiò la pronuncia delle parole,così lif, pronunciata leef divenne li-

fe, feef divenne five, doon diven-ne down. Finalmente nel 1604 fu pubblicatoil primo dizionario inglese, ancheperché sia la stampa che la lettera-tura adottarono l’inglese del dialet-to londinese al posto del latino. La rivoluzione industriale e l’inno-vazione tecnologica resero neces-sario il ricorso a nuove parole lacui origine rivela una chiara matri-ce greca e latina: nuclear (nuclea-re), oxigen (ossigeno), e così via. Con l’espansione dell’impero bri-tannico ed il colonialismo anchealtre lingue contribuirono alla for-mazione dell’inglese: l’indiano, ilgiapponese, il finlandese. La dif-fusione della lingua inglese, gra-zie all’impero e agli scambi com-merciali, portò queste stesse lin-gue ad influenzare quelle di altriPaesi: basti pensare all’indiano pa-jamas che in Italia è divenuto pi-giama.Possiamo definitivamente affer-mare che l’inglese moderno è sen-za dubbio l’inglese di tutti. La sto-ria ci ha tramandato, attraverso lesue contaminazioni tra i popoli, unlinguaggio di rapida interpretazio-ne, frutto della conoscenza e del-l’influenza di tante civiltà molto di-verse tra loro, in grado di comu-nicare in modo semplice, rapido ediretto, come esige il mondo delfuturo. ■

(*) Società medica italiana di psicoterapia ed ipnosi

[email protected]

LINGUEParlare inglesevuol dire futuro?

La globalizzazione evidenzia l’esigenza di una lingua che siacomune a tutti. È l’inglese la risposta a questo problema?Ripercorriamo brevemente la sua storia ed evoluzionedi Maurizio Zomparelli (*)

Il colonialismo determinò l’influenza

di altre linguesull’inglese

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Caro Presidente,ho iniziato l’attività come medico condottoe, contemporaneamente, come convenzio-nato che continuo tutt’oggi.Sto pagando il riscatto degli anni di laureaed ho completato l’iter della ricongiunzioneai sensi della legge 45/90.Cio’ premesso e garantita la regolareestinzione dell’onere a titolo di riscattodel corso degli studi universitari, nonchéil permanere delle normative previden-ziali di riferimento, ti sarei grato per lerisposte ai seguenti quesiti:1. Se i dati fin qui forniti risultano talianche presso l’Enpam e a quanto ammonta-no i contributi versati;2. La mia pensione e il suo ammontare, valu-tando anche l’ipotesi della conversione incapitale del 15% maturato:al compimento del 65° anno di età;al compimento del 70° anno di età.

(lettera firmata)

Caro collega,preliminarmente ti informo che presso il FondoMedici di Medicina Generale risultano accre-ditati a tuo nome contributi, a decorrere dal me-se di marzo 1979, per un importo pari ad € 148.318,26=, sulla base dei quali gli Uffici han-no provveduto a calcolare le richieste proiezio-ni pensionistiche.Ipotizzando la cessazione dello svolgimento del-l’attività convenzionata al compimento del 58°anno di età, quando, grazie all’effettuazio-ne dell’operazione di riscatto avrai matura-to l’anzianità contributiva necessaria ad ac-cedere al trattamento di quiescenza, la ren-dita pensionistica che la Fondazione ero-gherebbe in tuo favore sarebbe pari a circa

€ 2.550,00 lordi mensili. Qualora decidessidi convertire in capitale il 15% della pensio-ne maturata, come consentito dalle vigentinorme regolamentari, percepiresti una in-dennità, al lordo delle ritenute fiscali, pari acirca € 71.000,00 e una pensione lorda men-sile, di circa € 2.150,00.Nel caso decidessi di proseguire l’esercizio del-la medicina generale fino al compimento del 65°anno di età, percepiresTi una pensione lordamensile, pari a circa € 3.900,00. Qualora optas-si per l’indennità in capitale, la stessa ammon-terebbe a circa € 86.000,00 lordi e la pensione,al lordo delle ritenute fiscali, sarebbe pari a cir-ca € 3.300,00 mensili.Se scegliessi, invece, di rinviare il conseguimen-to del trattamento di quiescenza fino al compi-mento del 70° anno di età, la rendita pensionisti-ca che la Fondazione erogherebbe in Tuo favo-re sarebbe pari a circa € 4.800,00 lordi mensili.In caso di trattamento misto, l’indennità in capi-tale ammonterebbe a circa € 88.000,00 al lordodelle ritenute fiscali e il trattamento pensionisti-co, lordo mensile, sarebbe pari a circa €

4.100,00.Eolo Parodi

HO FATTO RICHIESTAPER IL RISCATTO

Caro Presidente,ti scrivo per avere, se possibile, risposta adalcuni quesiti.A novembre 2005 ho fatto richiesta per ilriscatto degli anni di laurea ed ho provvedu-to a versare un acconto nel mese di dicem-bre. Per motivi personali vorrei lasciare laconvenzione a gennaio 2007 e passare allalibera professione come consulente scienti-fico per una azienda di servizi e vorrei dun-que sapere:1. I contributi relativi ai compensi libero-pro-fessionali, dal 2007, vanno versati sulla quotaB mensilmente oppure annualmente?2. Sarà possibile per me andare in pensionea 58 anni di età con 35 anni di contribuzione(di cui 28 come Medico Convenzionato, 2 conriscatto di laurea e 5 con attività libero-pro-fessionale)?3. I contributi in Quota B verranno conteggia-ti per la pensione a 58 anni? Oppure verran-no conteggiati per la pensione a 65 anni?4. Quando dovro’ presentare la domanda equando effettivamente percepirò la pensio-ne?5. A quanto ammonterebbe la mia pensione a58 anni pagando il riscatto di 2 anni di lau-rea? E se pagassi 6 anni?

DIVERSI QUESITIDA PROPORRE

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LETTERE AL PRESID

ENTE

776. Quale penalizzazione avrei con l’anticipo a 58anni della pensione?7. Se decidessi di andare in pensione a 60 anni,quale vantaggio economico avrei?Fiduciosa in una tua puntuale, sollecita edesaustiva risposta.

(lettera firmata)

Gentile Collega,i contributi obbligatori derivanti dall’esercizio dellalibera professione devono essere versati annual-mente nella misura quantificata dalla Fondazionea seguito dell’invio, da parte degli iscritti, del Mo-dello D riportante i redditi percepiti a tale titolo.Da un controllo della tua posizione previdenzialepresso il Fondo dei Medici di Medicina Generale,risulta che, allo stato attuale, hai maturato 27 annidi anzianità contributiva. Aggiungendo a tale an-zianità, oltre a quella derivante dal riscatto di al-meno 3 anni del corso di laurea, anche quella noncoincidente che, presumibilmente, maturerai pres-so il Fondo della Libera Professione – “Quota B”del Fondo Generale, raggiungerai i 35 anni richie-sti per accedere alla pensione di anzianità nel 2011,al compimento del 58° anno di età, avendo matu-rato i 30 anni di laurea nel 2008.A tale data avrai diritto ad un trattamento pensio-nistico, calcolato sulla base della sola contribuzio-ne maturata presso il Fondo dei Medici di Medici-na Generale, pari a circa € 1.800,00 lordi mensili.Infatti, i contributi di Quota B, pur aiutandoti a ma-turare temporalmente il diritto per la quiescenza dianzianità presso i Fondi Speciali Enpam (tra i qua-li rientra il Fondo Generici cui sei iscritta), non ven-gono considerati ai fini del quantum del trattamen-to a carico di tale gestione; essi daranno diritto adun’autonoma prestazione pensionistica di vecchia-ia a 65 anni.Inoltre, qualora decidessi di riscattare tutto il cor-so legale di laurea (6 anni), non potresti abbrevia-re ulteriormente l’accesso alla pensione, ma otter-resti una maggiorazione della prestazione a cari-co del Fondo dei Medici di Medicina Generale. L’im-porto della prestazione, ivi compresa la predettamaggiorazione, sarebbe quantificabile in circa €2.000,00 lordi mensili. Ti faccio presente che sullapensione di anzianità viene applicato un coefficien-te di riduzione, determinato in base all’età di ac-cesso al trattamento, rispetto a quella di vecchia-ia a 65. Senza il beneficio del riscatto, la pensionedi vecchiaia sarebbe pari a circa € 1.900,00 lordi mensili, mentre, con il riscatto di 6anni, sarebbe quantificabile in circa € 2.500,00 lor-di mensili.A prescindere dal riscatto potresti, comunque, usu-fruire della prestazione di anzianità all’età di 61 an-ni (nel 2014), con un rateo mensile lordo di circa € 1.700,00.Ti informo, infine, che, ai sensi delle norme regola-mentari dei Fondi di Previdenza Enpam, i trattamen-ti previdenziali decorrono, dietro presentazione del-

la relativa domanda, dal mese successivo a quel-lo del raggiungimento dei requisiti previsti.Corre l’obbligo precisare, infine, che eventuali mo-dificazioni della normativa generale di riferimento,o del vigente regime delle prestazioni dei Fondi ge-stiti, potrebbero determinare variazione sia delladecorrenza del trattamento previdenziale che de-gli importi sopra indicati. È pertanto necessario pro-cedere, prima della cessazione del rapporto in con-venzione, ad una ulteriore verifica presso il Servi-zio competente all’erogazione della pensione.Rimanendo a disposizione per ulteriori chiarimen-ti, ti invio cordiali saluti.

E.P.

QUANDO ANDRÒIN PENSIONE ?

Egregio Presidente,avendo riscattato i sei anni di laurea ed avendoricongiunto sedici mesi di servizio ospedaliero,al compimento dei 58 anni avrò maturato 36anni e 5 mesi di contribuzione.Vorrei sapere quando esattamente potrò anda-re in pensione e quanto mi verrà corrisposto.Vorrei anche sapere quanto mi verrebbe corri-sposto qualora decidessi di andare in pensionea 65 anni.In attesa di una cortese risposta, porgo distintisaluti.

(lettera firmata)

Caro Collega,in riferimento alle richieste informazioni ti rappre-sento che sulla base della contribuzione matura-ta presso il Fondo dei medici di Medicina gene-rale, del riscatto degli anni di laurea effettuato edella ricongiunzione al Fondo dei periodi matura-ti presso l’Inpdap, potresti accedere al pensiona-mento di anzianità nel 2008 (a 58 anni di età) edavresti diritto ad un rateo mensile pari a circa €2.200,00 lordi.Invece, proseguendo l’attività in convenzione fi-no al compimento del 65° anno di età l’importodella prestazione di vecchiaia cui avresti dirittoa quella data sarebbe pari a circa € 3.140,00 men-sili lordi.Corre l’obbligo precisare, infine, che eventualimodificazioni della normativa generale di riferi-mento, o del vigente regime delle prestazioni deiFondi gestiti, potrebbero determinare variazionesia della decorrenza del trattamento previdenzia-le che degli importi sopra indicati. È pertanto ne-cessario procedere, prima della cessazione delrapporto in convenzione, ad una ulteriore verifi-ca presso il servizio competente all’erogazionedella pensione.Ti saluto cordialmente.

E.P.

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L’AVV

OCA

TO78

a cura dell’Avv. Pasquale Dui (*)

Il risarcimento non consegue automaticamente la mancatainformazione di una malformazione del feto, ma è essenzialedimostrare le ripercussioni negative sulla salute della donna. Unarecente sentenza della Corte di Cassazione (Cass., sez. III, 16123/2006)

I n caso di omessa informazione, qualora i genitorisostengano che avrebbero preferito abortire piut-tosto che far nascere il figlio con malformazioni, è

possibile configurare un danno consistente nella na-scita indesiderata? In altre parole: è ipotizzabile un “di-ritto a non nascere se non sano”? Quali soggetti, ol-tre alla madre, sono eventualmente titolari del dirittoal risarcimento del danno?Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Cass.,sez. III, 16123/2006) considera il caso di un medicoche, dopo aver effettuato un esame eco-grafico, non comunica ai genitori, per ne-gligenza, che il feto presenta una malfor-mazione e si dimentica di annotare il risul-tato sulla cartella clinica. Al momento della nascita i genitori, in pro-prio e quali legali rappresentanti della so-rella del bimbo appena nato, fanno causaalla USL e al medico stesso chiedendo il ri-sarcimento del danno.Cominciando dal primo quesito, qualora ilmedico ometta di informare la donna cheil feto ha delle malformazioni, è responsabile nei con-fronti dei genitori, in solido con la USL.Va detto, però, che non è ammissibile il risarcimentodel danno, quando si pretenda di far valere il diritto anon nascere, in altre parole non si può chiedere il ri-sarcimento del danno per la nascita indesiderata, as-sumendo che, nell’ipotesi in cui l’informazione fossestata corretta, la coppia avrebbe preferito abortire.Il nostro ordinamento tutela, infatti, il diritto alla vita,ma non il diritto a non nascere ovverosia a sopprime-re una vita, sia pure in embrione. Per giungere alla pre-detta conclusione occorre ricordare che l’art. 2043 cod.civ., mediante l’istituto dell’ingiustizia del danno, purintroducendo un sistema di illecito potenzialmenteaperto, deve comunque sempre essere interpretatoalla luce del sistema giuridico nel suo complesso. Ora, se è vero che la legge sull’aborto permette indeterminate condizioni di sopprimere il feto, ciò nonsignifica che possa ricavarsi un generale diritto a nonnascere.

In realtà la legge dispone determinate e precise condi-zioni che devono sussistere per l’interruzione di gravi-danza, il bene tutelato, però, non è quello alla vita, mail diritto alla salute della donna.Si può, infatti, interrompere la gravidanza per le mal-formazioni del feto, ai sensi degli articoli 4 e 6 dellalegge 194/1978, ma solo se tali malformazioni abbia-no gravi ripercussioni sulla salute della madre. Di con-seguenza, nel momento in cui il bambino nasce anchei genitori, qualora ritengano di essere stati lesi, nonpossono richiedere il risarcimento del danno per la na-

scita indesiderata, perché trattasi di unalesione non risarcibile, secondo i principidel nostro ordinamento. In caso di omessa informazione si puòchiedere il risarcimento del danno permancata interruzione della gravidanza,ma solo nell’ipotesi in cui il ricorrente rie-sca a provare la sussistenza delle condi-zioni previste dalla legge e il risarcimen-to non può conseguire automaticamen-te alla mancata informazione: deve es-

sere specificamente provato che tale omessa infor-mazione abbia avuto ripercussioni negative sulla sa-lute della donna.In conclusione, in caso di mancata informazione i ri-correnti possono chiedere il risarcimento dei soli dan-ni dimostrati connessi alla mancata informazione e nonanche il danno che si ritiene connesso alla nascita in-desiderata. Chi sono, però, questi ricorrenti? Senz’al-tro il padre che, come ha avuto modo di stabilire altrevolte la Cassazione, è titolare di un’obbligazione na-scente da un rapporto contrattuale di fatto.Non vi rientra, invece, la sorella del minore per vari mo-tivi, quanto al danno da nascita indesiderata, perché ildanno di cui questa ha risentito non è individuato néprovato; per quanto riguarda il danno da omessa in-formazione, invece, perché ella non è titolare del dirit-to all’informazione così come non lo è il figlio nato condelle malformazioni, perché al momento del verificar-si dell’evento non ne era ancora titolare.

(*) del Foro di Milano

DANNO DA MANCATAINTERRUZIONE DI GRAVIDANZA

L’ordinamento tutela il diritto

alla vitae non il diritto a non nascere

Chi ha diritto a ricorrere?

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79 DONN

E E UOMIN

I

di Franziska Steno

Spulciandoqua e là

OxfordGran BretagnaLa selezione per entrare nei più prestigio-si college inglesi è notoriamente severa.

Ma non sempre per accedere ai corsi delle univer-sità di Oxford e Cambridge sono sufficienti unabuona formazione umanistica o scientifica. Al can-didato può essere chiesto quanto vale una teiera,come funziona una permanente oppure se si sen-te “figo”.Jessica Elsom, della Oxbridge Applications, il dipar-timento che cura la selezione dei candidati negliatenei delle due cittadine universitarie, ha ammes-so che i colloqui sono “notoriamente eccentrici”,dal momento che le università cercano di indivi-duare i più brillanti tra i diplomati a pieni voti. “Icolloqui sono un modo per scoprire chi rispondealle aspettative”, ha detto Elsom.A medicina i selezionatori vogliono sapere, e nonpoteva essere altrimenti, “in che momento unapersona si definisce morta”. Si chiede di tutto: “Chepercentuale delle riserve idriche mondiali è conte-nuta in una mucca?”. La scrematura dei due ate-nei inglesi evidentemente dà i suoi buoni frutti se,per la classifica delle università del mondo pubbli-cata di recente dal “Times”, Cambridge è al se-condo posto, dopo l’americana Harvard, seguita aruota da Oxford.

Gli esami sono terribili anche per i megliopreparati, perché il più stupido fra gli stupidipuò fare domande a cui il più saggio tra gliuomini non è in grado di rispondere.Charles Colton – “Lacon”

Atlanta-Stati UnitiAttenzione a rovinare il Natale in fami-glia. Negli Stati Uniti un uomo che du-

rante le feste dell’anno scorso litigò con la mogliedavanti ai loro due bambini è stato condannato daun giudice. Ora dovrà offrire il cenone del Nataleprossimo a moglie e figli (che nel frattempo lo han-no mollato) in uno dei ristoranti più costosi di Atlan-ta, la città dove vive. Il giudice ha anche condan-nato l’uomo a 12 mesi di carcere.Al momento la pena è stata sospesa. Prima di an-dare in carcere il papà dovrà frequentare un corsoper imparare a mantenere la calma. Resta però l’in-vito a cena. Dovrà infatti presentare alla corte, en-tro il 5 gennaio, la ricevuta del cenone, che potràcostargli anche 300 dollari. Nessun ricorso in ap-pello. La condanna multipla è stata accettata, spe-rando che il prossimo Natale l’uomo sia diventatomigliore.

Il castigo meritato è una fiaccola che illu-mina e un balsamo che risana.Giovanni Faldella – “Il male dell’arte”

Rudolstadt-Germania“Alla prossima svoltare a destra e quindi…” ri-trovarsi dentro un vespasiano. È lo strano inci-

dente accaduto ad un automobilista tedesco che an-ziché fidarsi dei propri occhi ha dato ciecamente ret-ta al suo navigatore satellitare di ultima generazione.Peccato che il potente computer non fosse a cono-scenza di una serie di lavori in corso a Rudolstadt fa-cendo finire il suo proprietario nel cantiere edile.Il ligio automobilista tedesco ha eseguito l’ordine “svol-ta a destra adesso” datogli dal suo sistema di naviga-zione satellitare e si è schiantato contro un gabinettomobile situato al lato della carreggiata, una trentina dimetri prima della strada che avrebbe dovuto imbocca-re. Obbedendo al Gps l’automobilista di Friburgo è usci-to di strada con il suo Suv, attraversando il terreno diun cantiere e percorrendo una scala prima di colpirel’obiettivo finale. Risultato: 2000 euro di danni alla ram-pa e alla toilette, 100 di danni al Suv e una multa di 35euro. A rendere pubblica la notizia, non senza sogghi-gnare, è stata la polizia di Rudolstadt, la cittadina del-l’est della Germania dove è accaduto l’incidente. Anche il progresso, diventato vecchio esaggio, votò contro.Ennio Flaiano – “La saggezza di Pickwick”

Sydney-AustraliaDoveva arrivare a Perth a tutti i costi. Quandogli si è rotto il cambio, non ha avuto esitazioni:

la retromarcia funzionava ancora e ha deciso di farsi i500 km mancanti procedendo all’indietro nel deser-to. Ma il viaggio di un giovane australiano si è conclu-so dopo una ventina di chilometri, quando è stato fer-mato da alcuni stupefatti agenti della polizia. L’autoandava a 60 km all’ora.Ai poliziotti ha candidamente spiegato di essere diret-to a Perth e di avere comunque prudentemente ridot-to la velocità perché in retromarcia a 80 km l’ora la suaFord del 1988 tendeva pericolosamente a sbandare.Il giovane è stato immediatamente sottoposto al testdel palloncino ma non è risultato ubriaco. Nessuno haavuto il coraggio di definirlo pazzo.

I folli si precipitano là dove gli angeli nonoserebbero posare il piede.Alexander Pope – “Saggio sulla critica”

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Registrazione Tribunale di Roma n. 348/99 del 23 luglio1999

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ORGANI COLLEGIALI

È morto Trecca“medico condotto”

Il 3 novembre si è spento Pasquale Trecca, uno dei padri e,soprattutto, uno dei maestri del sindacalismo medico italia-no. Il Sindacato italiano dei medici del Territorio nel ricorda-re gli alti meriti di Trecca in difesa della classe medica, ha sot-tolineato che lo scomparso era orgoglioso di definirsi "medi-co condotto", memore di una massima passata alla storia:"Arte più misera, arte più rotta non c'è del medico, che va incondotta". Il “Giornale della Previdenza dei Medici e degliOdontoiatri” partecipa al lutto della famiglia nel ricordo di unmedico che ha preso parte, in prima linea, alle lotte per mi-gliorare la politica sanitaria italiana

Un nostro luttoGino Filaferro non guida più

Gino Filaferro ha alzato le mani dal volante. Con la solitaeleganza è sceso dall'auto e si è avviato silenziosamenteverso l'aldilà. L'avevamo soprannominato: "Un friulano alvolante". Da poco meno di quarant'anni era l'autista delPresidente Parodi. Con "il capo" al fianco, ha percorso, inquesto lungo periodo, centinaia di migliaia di chilometri daun punto all'altro della Penisola. Conosceva tutti, tutti loconoscevano. Gino (non solo per gli amici) guidava in silenzio, l'occhiovigile, le mani ferme. Andava un po' troppo veloce comeavesse sempre fretta. Oggi comprendiamo perché. Quan-do il presidente gli toccava il braccio, perché rallentasse, luisorrideva con quel sorriso che noi ricorderemo. Veniva dalFriuli e dei friulani aveva il carattere schietto e leale che glihanno riconosciuto i tantissimi amici commossi che sonoandati a salutarlo, in una chiesa romana, mentre partivaper il suo ultimo viaggio. Ciao Gino, oggi ci sentiamo unpo' più soli. Ai familiari le nostre condoglianze.