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Spedizione su abbonamento gratuito Ricevi Moto.it Magazine » Numero 3 Anno 01 23 Dicembre 2010 Periodico elettronico di informazione motociclistica MOTOGP NEWS SUPERBIKE MOTOCROSS PROVE SPORT All’Interno MOTOGP: Rea sviluppa la Honda di Stoner | MOTOCROSS: Honda Martin entro tre anni campioni | SPORT: BMW tripletta storica nel 2010 | NEWS: Prima si prova, poi si parla di M. Tanca | La Suzuki e Mitsuo Itoh di M. Tanca Numero 3 23 dicembre 2010 43 Pagine Comparativa: Ducati Multistrada 1200S vs Yamaha XT1200Z Super Ténéré | Pag. 12 Arriva la Norton: Attualmente in fase omologazione le nuove Commando 961 sono quasi pronte | Pag. 22 Nico Cereghini: “I cinque marchi più belli”. Parlo dei marchi delle case motociclisti- che | Pag. 18 | PROVA ANTEPRIMA | Suzuki GSX-R 600 Un bel regalo per il 25° da Pag. 2 a Pag 11 articolo e foto

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All’InternoMOTOGP: Rea sviluppa la Honda di Stoner | MOTOCROSS: Honda Martin entro tre anni campioni | SPORT: BMW tripletta storica nel 2010 | NEWS: Prima si prova, poi si parla di M. Tanca | La Suzuki e Mitsuo Itoh di M. Tanca

Numero 323 dicembre 2010

43 Pagine

Comparativa: Ducati Multistrada 1200S vs Yamaha XT1200ZSuper Ténéré | Pag. 12

Arriva la Norton:Attualmente in fase omologazione le nuove Commando 961 sono quasi pronte | Pag. 22

Nico Cereghini:“I cinque marchi più belli”. Parlo dei marchi delle case motociclisti-che | Pag. 18

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Suzuki GSX-R 600 Un bel regalo per il 25°da Pag. 2 a Pag 11 articolo e foto

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SUZUKI GSX-R 600NEL SEGNO DELLE CORSE

di Francesco Paolillo | Chi si aspettava un lifting del vecchio modello rimarrà certamente deluso. Questa GSX-R 600 2011 è una moto,

e che moto, completamente nuova! L’abbiamo provata in pista ad Almeria

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Una moto completamen-te nuovaPochi si sarebbero

aspettati un modello comple-tamente nuovo, sia per il pe-riodo di recessione che ha col-pito principalmente il settore delle supersportive, sia per la concorrenza che è al palo da parecchio tempo, con piccole migliorie di modelli esistenti, ma nessuna evoluzione parti-colarmente intrigante.Suzuki stupisce e tira fuori dal cilindro una GSX-R 600 total-mente nuova, dalla testa ai pie-di. Telaio, motore sospensioni , sono stati rivisti in maniera pro-fonda e con risultati che, come leggerete sotto, sono decisa-mente positivi.

EsteticaLa prima cosa che balza all’oc-chio è sicuramente la linea del-

la nuova Gixxer. Niente stravol-gimenti, il family feeling rimane inalterato, le linee in generale perdono qualche spigolo, ma soprattutto si nota una mag-giore compattezza. Via 55 mm di cupolino e 35 mm di codone, ed ecco che la 600 giapponese appare più raccolta e centra-ta, con il vantaggio ulteriore di aver diminuito il numero di componenti della carena (8 parti in meno) che oltre tutto pesano anche la bellezza di 3,4 kg in meno.In totale sulla supersport Suzu-ki i kg lasciati a casa sono ben 9, adesso pesa 187 kg in or-dine di marcia, un lavoro cer-tosino che ha riguardato tutti i componenti.

CiclisticaIl telaio doppio trave in allumi-nio perde spessore e anche

1.350 grammi di massa, ma soprattutto vede accorciarsi le dimensioni in lunghezza (l’inte-rasse perde 15 mm arrivando a 1.385 mm). Stesse dimensioni, ma 900 gr in meno per il forcel-lone.

SospensioniArriva la forcella Showa BPF da 41 mm, se ne vanno 850 gr di peso, dietro il mono e relativi cinematismi smaltiscono 780 gr di peso pur mantenendo le caratteristiche di personaliz-zazione dell’assetto (si può intervenire sul precarico, com-pressione alte-basse velocità, lunghezza interasse e ritorno).

FreniLa Gixxer perde l’impianto To-kiko, per un più leggero e pre-stazionale Brembo con pinze monoblocco radiali, che fanno

risparmiare 405 gr di peso ri-spetto al precedente modello.La pinza posteriore Nissin è la stessa che monta la GSX-R 1000, -262 grammi … tanto per cambiare.

MotoreQuesto componente, oltre ad aver beneficiato di un calo di peso di ben 2 kg, ha ricevuto cure ricostituenti prese a piene mani dal mondo delle corse. La ricerca tecnologica sviluppata per la MotoGp, pur non risul-tando particolarmente positiva per il Team Suzuki, ha portato una serie di innovazioni nel set-tore delle moto di produzione.La progettazione dei pistoni e degli alberi a camme ha usu-fruito della tecnologia di analisi

usata nel massimo campiona-to, così come la centralina ECM (Engine Control Module) che controlla l’accensione.Il sistema di scarico (sempre dotato del sistema Set- che apre e chiude una valvola a farfalla in funzione dei giri mo-tore) con collettori in acciaio e terminale in titanio oltre ad essere più leggero di 1,7 kg ha visto diminuire gli ingombri to-tali grazie ad un catalizzatore più piccolo ed al silenziatore di dimensioni contenute.92,5 KW a 13.500 giri, con una coppia di 69,6 Nm a 11.500 giri ( sulla versione preceden-te erano rispettivamente 92 e 68,6 agli stessi regimi), ga-rantiscono il migliore rapporto peso potenza della categoria!

Due le mappature selezionabili per la gestione del motore, una full power, mentre la seconda prevede un taglio netto di ca-valli e coppia, per un utilizzo ottimale e sicuro su superfici scivolose… o magari quando si esce dal gommista con un nuo-vo treno di pneumatici bello luccicante.

FinitureA dispetto di un calo genera-lizzato del livello di finitura sui prodotti giapponesi (il cambio sfavorevole dello Yen deve es-sere ammortizzato in qualche maniera per mantenere con-correnziali i prezzi), questa nuova Suzuki è decisamente ben fatta, anche se ad oggi non si è ancora a conoscenza del

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92,5 KW a 13.500 giri, con una coppia di 69,6 Nm a 11.500 giri ( sulla versione precedente era-no rispettivamente 92 e 68,6 agli stessi regimi), garantiscono il migliore rapporto peso potenza della categoria

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prezzo di listino. Tralasciando le decal senza trasparente pro-tettivo, assemblaggi e vernicia-ture sono ben eseguiti. Anche le plastiche, alcune delle quali hanno una goffratura simil fi-bra di carbonio, sono ben rea-lizzate, come esenti da critiche sono le saldature dei vari ele-menti del telaio e soprattutto la fusione del forcellone.

CruscottoBella e soprattutto ben leggi-bile la strumentazione (presa in prestito dalla GSX-R 1000 2010), in parte analogica (con-tagiri) mentre le altre funzioni (rapporto inserito-mappatura motore- orologio-temperatura liquido-contachilometri- crono-metro) sono visualizzate all’in-terno di due display.

ComandiSui blocchetti elettrici sono comparsi due pulsanti, uno a sinistra, che controlla la se-lezione delle mappe motore,

mentre con quello di destra si può intervenire sulle funzio-ni del cruscotto e soprattutto quelle del cronometro.

In sellaCome mi aspettavo la Gixxer 600 accoglie il pilota in manie-ra ottimale. Lo spazio è più che sufficiente anche per le perso-ne più alte possono trovare la posizione di guida più consona, mentre i registri sulle leve e la possibilità di regolare l’altezza delle pedane, consentono di personalizzare l’ergonomia di guida.Passeggero a casa! Natural-mente anche questa Suzuki non si sottrae alla dura leg-ge delle supersport e relativo pappagallino, che prevede un trespolo per l’eventuale (ma sconsigliabile) passeggero. Ginocchia in bocca, sella dura e assenza di maniglie a cui ag-grapparsi rendono la vita dura, se non impossibile ad un even-tuale compagno/a di viaggio.

In pistaL’Autodromo di Almeria è il luogo ideale per testare questa nuova GSX-R 600 e le novità nascoste sottopelle: curve da raccordare, un paio di cambi di direzione pif-paf, un lungo ret-tilineo ed un paio di staccate di quelle serie.Gli oltre 9 kg persi sulla bilan-cia, il miglioramento dell’eroga-zione ai medi regimi e soprat-tutto la ciclistica più “svelta”, con l’accoppiata forcella-pinze

freni, promettono miracoli.Un tocco al pulsante di ac-censione, ed il quattro cilindri prende fiato. Come spesso ac-cade ultimamente, con vincoli legislativi che limitano le emis-sioni di rumore e gas inquinan-ti, il motore è poco rumoroso al minimo, mentre man mano che sale di regime si passa ad una tonalità “educata”, poi si sale ancora e l’educazione va a farsi benedire. Questo urla a squar-cia gola!È davvero adrenalinico il sound del quattro cilindri che grida fin quando non cozza contro il limitatore di giri. Tre luci gialle si accendono in sequenza per avvertirti che il taglio dell’ali-mentazione è vicino … poi si accende la spia bianca che ti dà l’ultimatum!

Cambio rapidoLe marce entrano che è un pia-cere, il cambio è rapidissimo, precisissimo e con la corsa della leva cortissima. Niente fri-zione salendo di rapporto, solo una pelata al gas, e tutte le… Continua su Moto.it

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1 Ben leggibile la strumentazione in parte analogica (contagiri) mentre le altre funzioni sono visualizzate all’interno di due display.

2 Perde l’impianto Tokiko, per un più leggero e prestazionale Brembo con pinze monoblocco radiali. 3 Le plastiche hanno una goffratura simil fibra di carbonio.

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SuzukiGSX-R 600€12.200

SCHEDA TECNICATempi: 4Cilindri: 4Cilindrata: 599 ccDisposizione cilindri: in lineaRaffreddamento: a liquidoAvviamento: EPotenza: 125 cv (92 kW) / 13500 giriCoppia: 7 kgm (68.6 Nm) / 11500 giriMarce: 6Freni: DD-D Misure freni: 310-220 mmMisure cerchi (ant./post.): 17’’ / 17’’Normativa antinquinamento: Euro 3Capacità serbatoio: 17 lSegmento: Sportive

Che spettacolo!!!! Ne ho avute tre di Gsx-r........per ultima una k8 nera 600.Questa è spettacolare veramen-te!!!!!!swtmax - 15/12/2010

Si ma.... Speriamo che vada un po di più,perche ad oggi è la 600 spor-tiva piu lenta in circolazione,cmq era ora che anche le jap comin-ciassero a montare pinze brembo.fabrix73 - 15/12/2010

GSXR e non sbagli Bela bela... ai signori del SOL LEVANTE gli si possono insegnare alcune cose ma sicuramente non a come fare le moto. aguzzino - 15/12/2010

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DUCATI MULTISTRADA 1200 S VS YAMAHA XT1200Z SUPER TÉNÉRÉ IL DIAVOLO E L’ACQUA SANTAdi Andrea Perfetti | Il diavolo e l’acqua santa. Abbiamo messo a confronto due maxi enduro assai diverse tra loro. Una superbike da viaggio la prima, una avventurosa tourer la seconda. Ecco come vanno due grandi protagoniste del 2010

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I l diavolo e l’acqua santaDucati Multistrada 1200 S e Yamaha XT1200Z Super

Ténéré, Italia contro Giappone nello stesso segmento di mer-cato (quello delle maxi enduro) interpretato però in maniera decisamente differente. Se non diametralmente opposta.Sport e adrenalina pura da una parte versus comfort e massi-ma docilità dall’altra, al punto che compararle rischia di di-ventare un’impresa ardua. Per-ché farlo allora?Per due semplici ragioni. Prima di tutto perché sono state le novità più importanti di questo 2010 che volge al termine.

E in secondo luogo perché mol-ti di voi, dopo avere letto i viaggi di Giovanni Zamagni in sella alla due endurone, ci hanno chiesto quale fosse la migliore.Vi diciamo subito che non esi-ste un verdetto univoco, e non per il timore di schierarci per l’una o per l’altra Marca. Ma, più semplicemente, per il fatto che sono due prodotti troppo diversi tra loro, che puntano a clientele agli antipodi.Il diavolo e l’acqua santa, ap-punto. Il primo - la Ducati - striz-za l’occhio allo sportivo che si è stufato di fare strada con la solita superbike spezza polsi; la seconda - la Yamaha - coccola

il turista grazie a una dotazione completa e a un comfort a 5 stelle.

Estetica

Ducati Multistrada 1200Sgraziata. E’ questa la prima sensazione che provoca la Multi nell’osservatore. Le sue forme si accompagnano però a una grinta che non si era mai vista tra le maxi enduro (clas-sificazione che in vero sta al-quanto stretta alla nuova 1200 bolognese). Colpiscono subito il becco anteriore, meglio se in carbonio, che fa respirare il bicilindrico desmodromico da 150 cavalli, e la compattezza

generale, davvero unica per una moto di 1.200 centimetri cubi.

Yamaha XT1200Z Super TénéréOpulenta. Ha tutto quello che serve per viaggiare (ma, già che ci siamo, avremmo preferito trovare le manopole riscalda-te nella dotazione di serie). Le forme sono abbondanti, ma dal vivo e in particolare nella colorazione blu della nostra prova, la Super Ténéré è bella e aggressiva. Una dakariana dei nostri tempi, progettata per co-prire grandi distanze su strada.

Finiture complessive

Ducati Multistrada 1200La Ducati ha fatto un grande sforzo sulla Multistrada per migliorare la qualità e renderla consona a un prodotto elitario. L’unica pecca riscontrata, ma non su tutti i modelli provati, è data dall’imperfetta tenuta del-

le borse laterali, soggette a infil-trazioni d’acqua. Il problema, ci dicono in Ducati, è stato risolto.

Yamaha XT1200Z Super TénéréLe finture sono molto buone, al pari della verniciatura e del-la componentistica. Sottoto-no appare soltanto la finitura superficiale del forcellone che ospita la trasmissione finale ad albero.

Ergonomia e comfort

Ducati Multistrada 1200La Multi è davvero piccola, stretta tra le gambe come una monocilindrica e leggera come una 600 sportiva. L’abitabilità è comunque buona, la triangola-tura sella/manubrio/pedane è corretta e anche il passeggero trova un’ottima sistemazione.

Solo la leva del cavalletto cen-trale disturba i piloti dalle zampe lunghe, quando si gui-

da sportivamente in “punta di piede”.

Yamaha XT1200Z Super TénéréLa XT1200Z Super Ténéré coccola pilota e passeggero con mille attenzioni, a partire dall’ergonomia.La sella è regolabile in altezza su due posizioni (845 o 870 mm), al pari del parabrezza (che per essere alzato o ab-bassato richiede però l’uso degli attrezzi), e permette di poggiare agevolmente i piedi a terra anche a chi non supera il metro e settantacinque in virtù del contenuto ingombro tra-sversale.

Il manubrio ha una posizione ri-alzata che consente di guidare col busto eretto e, cosa quanto mai gradita in fuoristrada, ren-de agevole la guida in piedi sulle pedane (rivestite di una gomma che si può togliere in presenza di fango e fondi sdrucciolevoli).

Strumentazione

Ducati Multistrada 1200Sotto gli occhi abbiamo la stru-mentazione LCD, ricca di ogni informazione immaginabile (velocità, giri, marcia inserita, 2 trip, temperatura del motore, livello del carburante, orologio, autonomia residua, consumo istantaneo, consumo medio, velocità media, temperatu-ra dell’aria, tempo di viaggio e allarme basse temperature esterne; oltre ai vari sotto menù di settaggio). C’è da perdersi!

Non esiste un verdetto univoco. Per il fatto che sono due prodotti troppo diversi tra loro, che puntano a clientele agli antipodi“ “

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Yamaha XT1200Z Super TénéréLa strumentazione ha un de-sign squadrato e propone qual-cosa di inedito, pur restando fedele alla soluzione mista ana-logico/digitale. È ben leggibile e ricca di informazioni ( i due trip, i dati del consumo medio e istantaneo e la temperatura esterna). L’italiana è però deci-samente più completa.

Prezzo (dotazione di serie ed accessori)

Ducati Multistrada 1200La nuova Multi è offerta infatti in due versioni, non proprio a buon mercato: la base (bianca e rossa) a 14.900 euro e la S (rossa, bianca e nera) a 18.900 euro, a sua volta disponibile col pacchetto Sport (con cartelle motore, prese d’aria anteriori, parafango posteriore e deflet-tori in carbonio) o Touring (con cavalletto centrale, borse late-rali e manopole riscaldate). La base ha di serie il DTC (Ducati Traction Control) regolabile su 8 livelli di intervento e le 3 map-

pature del motore.La S costa cara, ma ha una do-tazione ricca, che comprende anche l’ABS e il DES (Ducati Electronic Suspension).

Yamaha XT1200Z Super TénéréAbbiamo provato la Yamaha XT1200Z Super Ténéré nella versione First edition, equipag-giata con ABS-UBS, controllo di trazione TCS, doppia mappatu-ra (Sport e Touring), protezione del motore, paramani, borse laterali in alluminio, protezione del faro, adesivi dedicati. Il tutto a 15.290 euro franco conces-sionario; una cifra importan-te, ma in linea con i contenuti offerti dalla nuova Yamaha e addirittura interessante se con-frontata, a parità di equipaggia-mento, con la concorrenza.

Motore

Ducati Multistrada 1200La Multistrada 1200 adotta un signor motore, il bicilindrico a L di 90° e 1.198 cc che spopola nel Mondiale Superbike.

Un propulsore impegnativo (in origine ha 170 cavalli) e poco incline ad esser utilizzato in ve-ste turistica, a causa di qualche strappo di troppo ai bassi regi-mi e di un’erogazione sin trop-po virile.I tecnici guidati da Andrea Forni hanno compiuto un gran lavoro sul Testastretta e sono riusciti a piegarlo alle esigenze del turi-smo e della guida cittadina. Per farlo hanno lavorato sull’angolo di incrocio, vale a dire sull’in-tervallo di rotazione dell’albe-ro motore, misurato in gradi, durante il quale le valvole di aspirazione e di scarico restano aperte simultaneamente. Sulla Multistrada 1200 tale angolo è stato ridotto da 41° a 11° gradi; così facendo si sono persi 20 cavalli (ne restano 150…), ma ne hanno beneficiato enorme-mente la dolcezza di erogazio-ne, i consumi e le emissioni allo scarico.La potenza massima di 150 ca-valli è raggiunta a 9.250 giri/min, mentre la coppia massima è di 12,1 kgm a 7.500 giri/min.Il cambio è a 6 rapporti: la sesta

marcia è di tipo overdrive per contenere i consumi autostra-dali, tanto che la velocità massi-ma (di circa 255 km/h effettivi) è raggiunta in quinta. La frizio-ne ha i dischi in bagno d’olio, ha la funzione antisaltellamento ed è dotata di un sistema di as-servimento che riduce il carico sulla leva. Il nuovo motore ha superato i severi test in fase di collaudo, tanto da permettere di allungare notevolmente gli intervalli di manutenzione; la registrazione delle valvole pas-sa così da 12.000 a 24.000 km.

Yamaha XT1200Z Super TénéréLa Super Ténéré del 2010 ri-propone lo schema del moto-re bicilindrico, parallelo fronte marcia, proprio della sua pro-genitrice. La cubatura sale a 1.199 cc, la fasatura è di 270°, con intervalli di scoppio di 270° e 450°, ci sono le 4 valvole e le due candele per cilindro.Particolare è la disposizione del radiatore del liquido di… Continua su Moto.it

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1 La strumentazione LCD di Ducati, è ricca di ogni informazione immagi-nabile. Quella Yamaha ha un design squadrato e propone qualcosa di inedito.

2 Sella regolabile in altezza su due posizioni (845 o 870 mm). 3 Il becco anteriore fa respirare il bicilindrico desmodromico da 150 cv.

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YamahaXT1200Z

Super Ténéré Firts Edition€15.290

SCHEDA TECNICATempi: 4Cilindrata: 1199 ccRaffreddamento: a liquidoAvviamento: EPotenza: 110 cv (80.9 kW) / 7250 giriCoppia: 11.6 kgm (114.1 Nm) / 6000 giriMarce: 6Freni: DD-D Misure freni: 310-282 mmMisure cerchi (ant./post.): 19’’ / 17’’Normativa antinquinamento: Euro 3Peso: 261 kgLunghezza: 2250 mmLarghezza: 980 mmAltezza: 845 mmCapacità serbatoio: 23 lSegmento: Enduro Stradale

SCHEDA TECNICATempi: 4Cilindri: 2Cilindrata: 1198.4 ccDisposizione cilindri: a LRaffreddamento: a liquidoAvviamento: EPotenza: 150 cv (110.3 kW) / 9250 giriCoppia: 12.1 kgm (118.7 Nm) / 7500 giriMarce: 6Freni: DD-D Misure freni: 320-245 mmMisure cerchi (ant./post.): 17’’ / 17’’Normativa antinquinamento: Euro 3Peso: 192 kgCapacità serbatoio: 20 lSegmento: Enduro Stradale

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1200 S€18.900

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C iao a tutti!I vostri racconti arriva-no numerosi e passe-

rò giornate intere a leggerli. Sono così tanti che mi tocca gridare “stop” se no intasiamo il computer.Oggi voglio farvi i miei auguri in anticipo e parlare di marchi. Il marchio è una cosa importan-te, dà il tono a quello che si fa, bisogna farlo bello. Mi viene in mente la storia di Lino Daine-se, che studiò il suo marchio a diciannove anni, appena fatta la maturità e prima ancora di decidere cosa avrebbe prodot-to. Oggi il triangolo del diavolo stilizzato sembra perfetto per le tute di pelle, ma se Dainese avesse poi fatto gli scarponi da sci? Sarebbe andato bene lo stesso?

Honda e Yamaha, per dire, hanno un marchio magnifico. A mio giudizio, naturalmente. Con la sua bellissima ala, la casa numero uno del motoci-clismo esprime efficacemente la velocità e la leggerezza delle cose che fa, a cominciare dalle moto. E i tre diapason incro-ciati, che di motociclistico non hanno nulla perché la Yamaha è nata con la produzione degli strumenti musicali, sono co-munque graficamente belli ed hanno finito per caratterizzare bene anche le moto Yamaha.

Suzuki e Kawasaki, per resta-re nell’ambito dei costruttori giapponesi, hanno invece mar-chi banali che mi dicono poco. Sarà un caso, ma vedete? Hon-da e Yamaha hanno avuto un successo maggiore.

Gilera, quello originale con i due cerchi sovrapposti, e an-che MV Agusta con la ruota dentata e le ali, hanno marchi molto antichi, più anziani di quelli nippo; per me restano tra i più riusciti: sono geome-trici, evocativi, in un certo sen-so molto meccanici con le loro forme.Però anche il marchio BMW è molto antico, ed è geometrico e rappresenta l’elica quindi è meccanico, ma quanto è più moderno degli altri due!Pare fatto ieri e non all’inizio del secolo scorso. Mentre l’a-quila ad ali spiegate della Moto Guzzi, scelta dai fondatori Guz-

zi e Parodi per ricordare il terzo socio caduto con l’aereo nella prima guerra mondiale, con-cettualmente è perfetta ma graficamente mi sembra sol-tanto abbozzata.

Il marchio Ducati e quello Piaggio, evoluti nel tempo, mi scaldano poco; ma quello del-la Vespa, in corsivo e di sbie-co, lo giudico meraviglioso.Così come mi sono sempre piaciuti i marchi delle moto inglesi: Norton, Triumph, Ajs e soprattutto BSA. Ecco a chi si è ispirata la Honda: quell’ala spiegata già compariva sulla B della fabbrica di armi di Bir-mingham.

Ma a questo punto mi viene il dubbio: i marchi motociclistici piacciono per la loro grafica oppure per le emozioni e i ri-cordi che evocano in ciascuno di noi?Forse le due cose insieme. In ogni modo la mia classifica personale dei cinque migliori marchi di moto è questa: Hon-da, BSA, BMW, MV Agusta, Ya-maha.E voi come la pensate? Tanto per chiacchierare sotto l’albe-ro. E Buon Natale!

Nico Cereghini: “I cinque marchi più belli”di N. Cereghini | Parlo dei marchi delle case motociclistiche. Dicono che un buon marchio fa il successo di un prodotto, ma forse non è del tutto vero. Certi marchi sono bruttini ma evocano emozioni speciali

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N on voglio entrare in po-lemica circa le valuta-zioni estetiche, in par-

ticolare relative a una moto, in quanto, logicamente, sono più che mai soggettive, quindi con-divisibili o meno. Però non rie-sco a tollerare giudizi aprio-ristici sulle doti dinamiche di una moto visto solamente in foto, o magari anche dal vivo, per esempio all’ultimo Salone di Milano, ma della quale nes-suno ha nemmeno pubblicato un pur breve test.Dopo oltre trent’anni trascor-si come tester, e dopo non so quante centinaia di veicoli a due ruote motorizzati provati più o meno a lungo, mi permet-to di ribadire il semplice motto da me coniato già una vita fa, ovvero: “Prima si prova, poi si parla”. Motto nato dal fatto che più volte mi sono innamorato di moto che da vedere magari mi lasciavano perplesso: una per tutte, la Suzuki Katana 750, che poi ho comprato. E anche dal fatto che la stessa cosa è accaduta anche ad amici e col-leghi del settore. E questo vale per moto di qualunque tipo, dalle custom alle superspor-tive.

Come esempio di riferimento a supporto di questa mia ami-chevole polemicuccia, pren-do come esempio il seguente

commento di Valerio Ricci (a proposito, Valerio, l’Harley si chiama V-Rod, non V Road) sulla Ducati Diavel, da noi pubblicato in calce all’arti-colo “Ducati Diavel diamond black”:

«Vista di lato con quelle mar-mitte sembra una HD V ROAD, ma se la daranno da girare a Valentino ne venderanno un TOT e la gente spenderà un sacco di soldi per portarsi a casa un canchero che non ser-ve a niente , le DUCATI sono un altra cosa (1198, MULTISTRA-DA, MONSTER) roba guidabile questa è solo un Diavel nel sen-so vero»

Caro Valerio, premetto di non avere una particolare predile-zione per la Diavel, che comun-que da vedere mi piace (stan-doci in sella da fermo già meno, ma comunque mi riservo di

provarla); e aggiungo che Du-cati a mio avviso ha fatto bene a entrare in questo segmento, che se non piace a noi italiani non è detto che sia lo stesso, per esempio, per americani, giapponesi, cinesi, utenti degli Emirati Arabi e via dicendo.

Al di là di questo, chi ti dice che la Diavel non sia una moto “gui-dabile”? Io conosco da tem-po alcuni degli uomini Ducati che l’hanno sviluppata, e loro garantiscono che la moto «si guida molto bene, vedrai…», grazie anche alla gomma po-steriore progettata apposi-tamente per ottenere questo risultato. Anzi, mi è stato an-che riferito che «si guida quasi come un Monster». Forse sarò ancora un po’ ingenuo, ma se una o più persone che conosco da tempo e abbastanza bene, e che ritengo più che affidabili, mi dicono così (oltretutto con una palpabile punta di orgoglio), per mia forma mentis sono propenso a crederci. Salvo poi verificarlo personalmente, è ovvio.

Non riesco proprio a capire perché spessissimo si debba-no stigmatizzare a priori delle motociclette solo guardan-dole, decretandone per giunta anticipatamente un infausto… Continua su Moto.it

Prima si prova, poi si parladi M. Tanca | Spessissimo si leggono giudizi sulle presunte doti dina-miche di una nuova moto non ancora in vendita. Approfittando di quelli rivolti alla discussa Ducati Diavel, vorrei dire la mia in merito

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I n un pomeriggio meteorolo-gicamente piuttosto frizzan-tino, ci ha pensato la nuova

Norton Commando 961 Sport a riscaldare gli animi del pub-blico presente ieri (domenica 12 dicembre) nel cortile della Prefettura di Cremona, dove la rinata bicilindrica inglese è stata ufficialmente svela-ta in terra italiana. Il telo che copriva la nuova Norton (che, lo ricordiamo, viene costruita proprio all’interno del circu-ito di Donington: più inglese di così….), è stato sollevato dall’importatore Davide Rebec-cani e dalla moglie Pinuccia, titolari della Motocicli Spe-ciali (www.nortonitalia.com e www.motociclispeciali.com), alla presenza del “padrone di casa”, ovvero il Prefetto di Cre-mona, Dottor Tancredi Bruno

di Clarafond, egli stesso moto-ciclista praticante.

La Norton Commando 961 SE, presentata a Cremona, verrà a costare 14.900 euro, ed è praticamente la versione “base” di una gamma attual-mente composta da tre mo-delli: gli altri due sono la Cafè Racer (16.700 euro) e la SE (18.500 euro), già detentrice di un record di velocità a Bon-neville, lo scorso settembre. La carrozzeria, il telaio a doppia culla chiusa in tubi d’acciaio, erede del leggendario Fea-therbed (letto di piume) ed il motore rigorosamente bicilin-drico raffreddato ad aria – con i cilindri leggermente inclinati in avanti, la distribuzione ad aste e bilancieri con due valvole per testata, potenza di 80 cv (59

kW)/6.500 giri e coppia massi-ma di 9,2 kgm (90 Nm)/5.200 giri – sono comuni a tutti e tre i modelli mentre ovviamente cambiano gli allestimenti a li-vello di componentistica.

La Commando Sport, nella fat-tispecie, monta di serie forcella tradizionale (con steli trattati antiattrito) e ammortizzatori con serbatoi piggiback della Öhlins e ruote a raggi con cer-chi in lega leggera, ed è attesa con giustificato entusiasmo dal neo-importatore. In Inghilterra le nuove Norton sono già in vendita da circa un anno, ma per il resto d’Europa sono an-cora in fase di omologazione, in particolare a livello di son-da lambda. Contrariamente a quanto ipotizzato in… Continua su Moto.it

Arriva la Norton!di M. Tanca | Attualmente in fase omologazione, le nuove, prestigiose Commando 961 sono quasi pronte per arrivare anche in Italia, dove le vedremo a primavera, importate da Motocicli Speciali di Cremona

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D opo aver fatto molto parlare di sé, la Diavel è stata oggetto dei com-

menti e delle opinioni degli appassionati in tutte le istanze “social” sia reali che virtuali, che Ducati ha seguito con gran-de attenzione.Proprio alla luce di questi com-menti, la Diavel vedrà confer-mata la produzione della ver-sione Ducati Red con telaio rosso e ruote nere, alla quale si aggiunge – su espressa ri-chiesta del pubblico “ducati-sta” – la nuova Diamond Black. Oltre al serbatoio nero com-pletamente lucido, la nuova li-vrea è caratterizzata dal telaio opaco Racing Black, dai cerchi neri, dal supporto proiettore nero e dalle prese d’aria ano-dizzate nere. La variante cro-matica “pearl white” mostrata

ad EICMA non farà parte del model year 2011.

Livrea confermata per la Dia-vel carbon, sia nella colorazio-ne “Carbon Red” (Ducati Red su trama in carbonio opaco) con telaio rosso, o “Carbon Black” (trama carbonio nero lucido e nero opaco) con telaio nero.

La Ducati Diavel nella nuova colorazione verrà esposta per la prima volta al Motor Bike Expo di Verona (21-23 Gennaio 2011) e sarà disponibile già dai primi lotti di produzione. Come preannunciato, l’arrivo in con-cessionaria è previsto per gen-naio e la consegna al pubblico delle prime moto è prevista per Febbraio 2011.

Ducati Diavel diamond black La Ducati Diavel nella nuova colorazione verrà esposta per la prima volta al Motor Bike Expo di Verona

La Suzuki V-Strom in divisa Suzuki ha esposto il modello V-Strom 650 appositamente allestito per la polizia urbana

Il 25 e 26 novembre scorsi, in oc-casione del “7° Congresso Nazio-

nale della Polizia Locale” svoltosi nel polo fieristico di Bergamo, Su-zuki ha partecipato con uno spazio dedicato esponendo il modello V-Strom 650 appositamente allesti-to per la polizia urbana, scelto da molte istituzioni pubbliche come mezzo a supporto dell’attività sul territorio.Moto decisamente versatile e anco-ra oggi attuale, pensata per soddi-sfare il gusto dell’avventura di chi la possiede, la V-Strom 650 è molto apprezzata dai suoi affezionati utenti per la sua facilità d’uso e le ottime prestazioni generali, abbinate a consumi quasi scoo-teristici. Ma anche per il comfort garantito sui lunghi viaggi anche in coppia, specialmente nella versione Traveller, equipaggiata di serie con ABS, bauletto posteriore da 47 litri con coperchio in tinta carrozzeria e poggia schiena, cavalletto centrale, puntale inferiore e comodi parama-ni.La brillante bicilindrica Suzuki, protagonista di un concorso foto-grafico “In viaggio con V-Strom” - nato con lo scopo di coniugare la passione per le due ruote alla foto-grafia e ai viaggi, e conclusosi a… Continua su Moto.it

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3Anno

0123 Dicembre

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D a alcuni anni ormai Du-cati manda i suoi au-guri di Natale a clienti,

fornitori e partner via e-mail e quest’anno ha deciso di farlo lanciando un concorso grafi-co, nel quale si chiedeva di re-alizzare un biglietto di auguri, creativo e che avesse come slogan “Wish a Ducati” (Desi-derare una Ducati). La creati-vità doveva risultare semplice, giocando su un playoff chiaro ed efficace che coinvolgesse, il pubblico a cui fosse stato de-stinato il biglietto di auguri. Nu-merosi sono stati i partecipanti al concorso che hanno aderito all’iniziativa Ducati, ben 912 progetti provenienti da 39 pa-esi diversi. La commissione di Borgo Panigale ha dovuto sce-gliere il vincitore tra sette gra-fiche risultate le più divertenti ed efficaci. Ducati ha apprez-zato molto l’idea dei due par-tecipanti, Mdk7 e Darylk, che si sono divisi il montepremi di 1000 Euro per aver realizzato un biglietto di auguri diverten-te, rappresentando la slitta di Babbo Natale trainata da quat-tro modelli diversi di moto Du-cati, che attraversa una bellis-sima luna piena, di colore rosso e con una bella frase da poter condividere in tutto il mondo: “ Wishing you a not so silent night” (Auguriamo a tutti una notte non tanto silenziosa).

Concorso Wish a DucatiBen 912 progetti provenienti da 39 paesi diversi hanno risposto al con-corso Ducati che premia la cartolina di Natale più bella. Vi mostriamo i finalisti e il vincitore

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A pprofittiamo del sim-patico regalino appena arrivatoci in redazione

da Suzuki Italia, per ricamarci un po’ sopra andando a ritroso nel tempo. Si tratta di una mo-neta commemorativa dei 50 anni di competizione della Su-zuki, celebrati agli inizi dello scorso giugno all’Isola di Man, vita in occasione del Tourist Trophy, dove nel 2007 la Casa giapponese aveva già festeg-giato il suo centenario di vita. Ma anche dove, nel 1963, vin-se la classe 50 cc con Mitsuo Itoh, che così divenne – e lo è tutt’oggi – l’unico pilota giap-ponese vincitore al TT.

Itoh San e la sua Suzukina 50 RM , quindi, figurano a giusto merito sulla faccia “croce” del-

la moneta commemorativa del cinquantenario, e vi figurano in illustre compagnia: sulla faccia “testa”, infatti, è effigiata Sua Maestà la Regina Elisabetta II, visto che l’Isola di Man appar-tiene al Regno Unito. A quei tempi, infatti, il leggendario Mountain Circuit faceva parte del Circus mondiale, e il suo impegnativo tracciato era con-siderato estremamente pro-bante per tutti i costruttori: la stessa Honda debuttò sull’Isola nel 1959, con le sue 125 bicilin-diche a 4 tempi; Suzuki invece vi esordì l’anno seguente con i “cinquantini” monocilindrici, e nel ’62 con le 125 bicilindri-che, tutti rigorosamente a due tempi.

Tornando a Mitsuo Itoh, clas-

se 1937, la sua vita lavorativa, suddivisa tra l’attività ingegne-ristica, quella di pilota nel mo-tomondiale e, più avanti, an-che nel campo del marketing, è iniziata e terminata sempre in seno alla Suzuki, fino al suo pensionamento, nel 2000, quando andò a seguire le auto Suzuki nei Rally.Itoh corse dal 1962 al 1967 nelle classi 50 e 125, vincendo due GP e terminando quattro volte al 5° posto e due volte al 6° nella classifica finale della classe minima, mentre nella 125 (dove corse solo 4 anni) colse un 2° e due terzi posti, con un 8° come miglior piaz-zamento finale nella categoria superiore.Ma al di là dei risultati sportivi, Mitsuo Itoh è stato una colon-na della Suzuki, un vero uomo immagine che personalmen-te ebbi il piacere di conoscere alla fine del 1988, proprio ad Hamamatsu, e, in particolare, sul velocissimo circuito-test di Riuyu, in riva al mare: lì fummo invitati a provare la GSX-R750 per l’89, e lì era davvero difficile star dietro a Itoh San che, allora 53enne, si infilava con noncha-lance in un curvone da quinta piena con la GSX1100R (che aveva 5 marce…) dopo un ret-tilineo di oltre due chilometri…Mitsuo Itoh è una persona tranquilla, posata e gentile,

La Suzuki e Mitsuo Itoh di M. Tanca | La Casa di Hamamatsu ha celebrato i 50 anni di gare con una moneta commemorativa: un omaggio a Mitsuo Itoh, il primo e unico pilota giapponese che ha vinto al Tourist Trophy, da sempre uomo Suzuki

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e fui davvero colpito quando, visitando il salone di Tokio un paio d’anni più tardi, lo vidi in-chinarsi per salutarmi prima ancora che io mi fossi reso conto che fosse lui, allo stand Suzuki. Tenete presente che già da ragazzino 13enne, già appas-sionato di moto e divoratore di Motociclismo, unica rivista spe-cializzata di allora, sapevo be-nissimo chi fosse Mitsuo Itoh: e già per il fatto che egli fosse un pilota del mondiale, per me era un vero mito…

Le Suzukine da Gran PremioMa a questo punto mi riesce difficile non citare le moto con cui corsero Itoh San e i suoi fortissimi compagni di marca (i vari Hugh Anderson, Frank Per-ris, Bert Schneider, Ernst De-

gner, Hans Georg Anscheidt), limitandoci però solo agli affa-scinanti microbolidi. Dal 1962 al 1964, Suzuki ne schierò varie versioni contraddistinte dal-la sigla RM seguita dall’anno di costruzione: si trattava di “zanzarine” da una sessantina di chili, con motori raffreddati ad aria e alimentati tramite disco rotante, e potenze via via aumentate da 8 cv/10.500 giri - saliti nel corso del 1962 a 10/12.000 – e velocità massi-ma di circa 133/145 km/h; la RM63 vincitrice del TT aveva il cambio a 9 marce anziché 8, ed erogava 11 cv/13.000 giri per 150 km/h, che salirono rispet-tivamente a 12,5cv/14.000 giri e oltre 160 orari sulla RM64. Sulla RK65 dell’anno seguente debuttarono il raffreddamen-

to a liquido e il cambio a 12 (!) rapporti, e la mini-cavalleria salì a 14,5 cv/16.500 giri per 165 km/h di punta massima.

Rivoluzione totale sulla RK66: il motore diventò bicilindrico, con cambio ancora a 12 rap-porti ma con 16,5 cv a 17.000 giri, per una velocità massima di 170 km/h. Ma anche allora il progresso era giustamente ine-sorabile, tant’è che la successi-va RK67, che pesava solo 58 kg a secco, aveva il cambio addirit-tura a 14 marce, per gestire al meglio i 17,5 cv a 17.250 giri che spingevano la velocissima bici-lindrica oltre i 175 orari.Qui termina la storia delle pic-cole Suzuki da Gran premio, anche se in realtà l’allora…. Continua su Moto.it

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0123 Dicembre

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I l Campione del Mondo Jorge Lorenzo non riesce proprio a restare fermo e

lontano dalle corse, durante la pausa invernale della MotoGP.

Tra un allenamento e l’altro con il suo motard ha trovato il tem-po di partecipare alla 500km di Alcaniz in Aragon Motorland, a bordo di una 500 Abarth del team Difisa Racing, concluden-do con un buon secondo posto

nella categoria D5, a cui parte-cipava.

A giudicare dal piazzamento ottenuto sembra che Lorenzo se la sappia cavare egregia-mente anche alla guida di un mezzo con due ruote in più.

Anche se, a giudicare dall’im-magine, si capisce che preferi-sce affrontare le curve usando-ne solo due.

I l Team HRC ricerca e svi-luppo ha iniziato una ses-sione di tre giorni di test sul

circuito di Sepang, Malesia, in preparazione della stagio-ne 2011 MotoGP. Accanto al collaudatore HRC, Kousuke Akiyoshi, che sta continuan-do lo sviluppo della RC212V, la casa giapponese ha contato anche sull’appoggio di Jona-than Rea, pilota del team Ten Kate nel mondiale superbike. Akiyoshi e Rea hanno sfruttato al massimo le buone condizioni climatiche, rimanendo obbliga-ti ai box appena un’ora a causa di una breve pioggia.

Jonathan Rea, autore di 51 giri, ha dichiarato: «Oggi mi sono

divertito molto e ho imparato qualcosa sulla MotoGP...im-pressionante! Non sono ancora al 100% e questo è un peccato, ma ho avuto una buona giorna-ta di test con la squadra di HRC. Ho passato quasi tutta la mia carriera nelle derivate di serie, ho solo guidato una 125GP po-chi anni fa, e oggi ho avuto un buon feeling in sella alla Honda RCV212».

«La moto sembra molto poten-te, il motore ha un numero di giri più elevato rispetto al mio CBR1000R ed è facile per cam-biare direzione. Vorrei ringra-ziare l’HRC e Honda Europe per questa opportunità. Non vedo l’ora di proseguire nei prossimi due giorni di test».

Jorge Lorenzo su due ruote sulla Fiat 500 Abarth Porfuera stupisce tutti durante la 500km di Alcaniz, concludendo con un secondo posto

Rea sviluppa la Honda di StonerJonathan Rea è sceso in pista, con la RC212V di Stoner, per una tre giorni di test a Sepang

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Paris Hilton pre-senta il team VIP Super Martxè Per lei correranno su Aprilia i piloti Gadea e Vinales

S i è tenuta, a Madrid, la presen-tazione ufficiale del team VIP

Super Martxè 125, che correrà l’anno prossimo nel Motomondiale 125. Passati in secondo piano i duei piloti Sergio Gadea e Maverick Vi-nales, la vera protagonista è stata l’ereditiera Paris Hilton, che ha in-trattenuto i media e la stampa po-sando per qualche scatto accanto all’Aprilia RSA 125 con la colora-zione ufficiale rosa, bianca e blu. La Hilton ha anche dichiarato di voler essere presente il più possibile a “qualche gara” del Mondiale 2011 che il team disputerà. Lo scopo del-la squadra, per il 2011, sarà quello di poter lottare per il titolo della 125… Continua su Moto.it

Aragon è il miglior circuito 2010Il prestigioso premio IRTA “Best Grand Prix” va per il 2010 al Motorland Aragon

I l tracciato impegnativo, il calo-roso benvenuto in salsa iberica

offerti da organizzatori, cittadini e imprese della regione, insieme ad un forte sostegno dei piloti spagno-li, aveva reso il Gran Premio 2010 A-Style di Aragon il grande favorito fin dall’inizio. Mentre la maggior parte dei circuiti viene informato con un anno di anticipo se sarà incluso nel calendario dei Gran Premi, Motor-land Aragon ha avuto la metà del tempo. Il circuito è stato messo in calendario il 18 marzo, poco più di sei mesi prima della data di gara, del 19 settembre.Situata a 200 km a sud-ovest da Barcellona, la pista, che è stata co-struita con l’appoggio del governo locale ed è stata progettata dal famoso architetto Hermann Tilke. Anche la prestigiosa ditta inglese di architetti, Foster + Partners, ha contribuito disegnando le aree dedicate al tempo libero costru-ite nelle immediate vicinanze. La terza area è un parco tecnologico (Technopark). Il risultato finale è un complesso multifunzionale basa-to sui pilastri di tecnologia, sport, tempo libero e cultura.Il tracciato lungo 5,077 km è una combinazione di 17 curve di varie velocità, mescolato a cambi di… Continua su Moto.it

Nicky Haiden e il team Ducati MotoGP vi fanno gli auguri di Natale

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3Anno

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L uca, pilota trentacinquen-ne, nato a Brescia, è stato uno dei protagonisti del

CIV negli ultimi anni ed è pron-to, sotto la gestione di Genesio Bevilacqua, ad affrontare que-sta nuova sfida insieme al team Althea Racing.

«Sono davvero contento - ha di-chiarato Luca Conforti -. Mi fa molto piacere poter continuare a correre con la Ducati perché mi sono sempre trovato bene con le moto di Borgo Paniga-le. Quello di Genesio è sicura-mente un team di riferimento, i risultati ottenuti quest’anno, sia nel campionato italiano che nel mondiale superbike lo atte-stano. Il Team Althea Racing è evidentemente una struttura

di un certo livello e di estrema professionalità, e ammetto che non vedo l’ora di scendere in pista con loro!»

«Sono molto felice di annun-ciare la collaborazione con Luca per il CIV 2011 - ha com-mentato Genesio Bevilacqua, General Manager del Team Althea Racing -. Siamo sicuri che la nostra scelta sia quella giusta per poter puntare ad un prestigioso traguardo. Conforti ha già dimostrato in passato di essere un pilota forte e maturo e aggiungendo l’esperienza del team Althea e la collaborazione con Michelin abbiamo le basi per una stagione piena di sod-disfazioni. Noi tutti gli diamo il benvenuto».

I l team Supersonic ha svolto due giornate di prove sul cir-cuito spagnolo di Cartagena

e nonostante le temperature alquanto basse il giovane pilota francese è riuscito ad adattar-si in fretta e bene alla Ducati del team di Danilo Soncini. Era la prima volta di Maxime su di una Superbike ma sia il team che il pilota si sono detti molto soddisfatti dei risultati e del lavoro svolto. Certo la squadra italiana non era an-data in Spagna per cercare il tempo sul giro, ma il tempo di 1’34”1 ha portato il sorriso sul volto dei tecnici e dello stesso Soncini al quale evidentemen-te piacciono le sfide difficili, vi-sto che dopo aver valorizzato Luca Scassa ora punta tutto su questo ventiduenne fran-cese alla sua prima esperien-za in una Superbike dove la maggior parte degli altri team manager ha invece puntato su piloti quasi quarantenni.Abbiamo sentito per telefono l’imprenditore parmigiano che ci ha confidato: «Ho scelto Ber-ger perché pur essendo molto giovane ha sempre dimostra-to grande maturità e costan-za di risultati. Pur essendo più che convinto della mia scelta ho atteso con ansia non solo di vedere cosa avrebbe fatto Maxime sulla nostra Ducati, ma soprattutto di comprende-

re quanto tempo gli sarebbe stato necessario per prendere le misure alla 1198. A Carta-gena Berger ci ha sorpreso tutti – ammette felice Soncini - impiegando solo pochi giri per prendere le misure alla Duca-ti Superbike ed iniziando così subito a lavorare con i nostri tecnici. Nemmeno l’elettronica ha rappresentato un problema per lui, che pur non avendo mai utilizzato il traction control ci si è adattato in fretta e si è detto felice di poterlo utilizzare. La squadra ha svolto una grande mole di lavoro e nonostante l’asfalto facesse segnare una temperatura di soli 17 gradi abbiamo potuto testare alcune nuovi componenti che l’anno scorso erano riservati solo alla squadra ufficiale Ducati. Dopo le festività Natalizie stiamo organizzando una sessione di

prove a Valencia per poi spo-starci direttamente a Portimao per i test ufficiali di fine Genna-io, dove potremo confrontarci con tutte le altre squadre».

E parlando delle altre squadre che vedremo in azione a fine gennaio in Portogallo dobbia-mo rilevare l’ennesimo cam-biamento in casa BMW dove il nuovo team manager Bern-hard Gobmeier potrà contare su altri tre nuovi responsabi-li. Rainer Baumel sarà infatti il direttore tecnico, Stephan Fi-scher il responsabile dello svi-luppo mentre Joseph Hofmann dirigerà il reparto corse di Stephanskirchen, sede del team Superbike.Un passo avanti verso la tanto desiderata competitività o un passo indietro, un ritorno al… Continua su Moto.it

Buona la prima per Maxime e Supersonicdi C. Baldi | Maxime Berger ha debuttato sulla Ducati 1198 del team Supersonic. Ritorno al passato per il team BMW e per la Superbike, con la Superpole a 16 piloti e prove anche al venerdì mattina

Luca Conforti in sella alla Ducati del team AltheaIl Team Althea Racing sta raggiungendo in que-sti giorni un accordo con il pilota italiano

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Biaggi, papà per la seconda voltaE’ nato il secondo figlio di Max Biaggi, questa volta un maschietto di nome Leon

N ella Clinica Princesse Grace di Monte-Carlo alle è nato

Leon Alexandre. Il piccolo pesa 2,9 kg e la mamma sta benone, verrà dimessa a breve. Così Leon potrà incontrare la sua sorellina, la primogenita Biaggi, Inés Angelica che ora ha 15 mesi. In casa Biaggi si attendeva il picolo Leon solo tra qualche settimana ma il campione SBK - felicissimo - ha commenato dicendo: «E’ una bella sorpresa che ci permetterà di rientrare a casa in tempo per il Natale e fe-steggiare nel modo più bello con tutti i famigliari».

In libreria il nuovo libro WSBK 2010E’ ora disponibile in libreria il nuovo annuario FIM SBK Championship 2010

I l libro ufficiale del FIM Superbike World Championship 2010, pub-

blicato da Giorgio Nada Editore, la più importante Casa Editrice italia-na specializzata nel settore moto-ristico, è ora disponibile in libreria. Ogni anno attraverso i testi e le im-magini di Claudio e Fabrizio Por-rozzi, il libro ufficiale del Mondiale Superbike testimonia l’evoluzione… Continua su Moto.it

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L ’attesa lo ha ripagato. Dopo anni di paziente attesa in attesa di un

supporto diretto, finalmente il sogno di Paolo Martin si è avverato grazie alla decisione della Honda Motor Europe di schierarsi al via della MX1 in forma ufficiale. Il manager veneto si è così tolto il peso di dover far quadrare i conti e mettere assieme budget e sponsor, potendosi dedicare alla cura dell’immagine e all’a-spetto tecnico della Martin Ra-cing Technology che gestirà nei prossime tre stagioni le CRF del reparto corse della Casa di Tokio.

Allora Paolo, sei pronto per puntare di nuovo alle prime posizioni del Mondiale?«Siamo sempre stati pronti, solo che non avevamo le risor-se necessarie per fare un lavo-ro ai massimi livelli. Però non abbiamo mai mollato, abbiamo sempre lavorato al 100% per essere pronti quando Honda voleva rientrare in maniera consistente, oggi è così e io mi sento pronto».

Quindi la mancanza di risulta-ti al top più che altro è stata dovuta ad una scarsità di ri-sorse?«Si, ma fortunatamente l’anno scorso la Honda fece un’azio-

ne molto importante fissando un piccolo budget che è servi-to per mantenere compatta la nostra squadra. Non volevano in cambio dei risultati, perché sapevano che non potevano prendere piloti di un certo livel-lo, ma è servito per iniziare un nuovo lavoro con il Giappone creando una bella sinergia per sviluppare moto con filosofie e mentalità europee come non c’era mai stato».

Non dopo i titoli conquista-ti con Parker e Jean Michel Bayle, non deve essere stato facile mancare dalle prime po-sizioni.«Diciamo che abbiamo un po’ patito i problemi creati da altri

team che correvano con le CR, che hanno creato scompiglio all’interno della Honda perché dopo il loro fallimento saltava un punto di riferimento. Noi come squadra siamo sempre stati umili perché avevamo i soldi contati e abbiamo fatto quello che abbiamo potuto. Perciò non potevamo prendere piloti forti, sceglievamo sem-pre piloti a fine carriera o pro-babili promesse tanto che nel nostro piccolo abbiamo fatto crescere piloti come Antonio Cairoli, Paulin Gautier e Brian Jorgensen sfiorando il titolo iridato con Pichon. Quindi qual-che soddisfazione ce la siamo tolta lo stesso facendo dei bei risultati pur con piccoli budget.

Ora che alla Honda sono cam-biati i vertici si sono accorti che per avvicinare le giovani gene-razioni bisogna seguire sport dinamici come il motocross e il freestyle la situazione è venuta un po’ a nostro favore perché con loro abbiamo sempre lavo-rato seriamente ed ora è un po’ come ripartire da capo».

Certo che pensando agli in-vestimenti che si fanno, i chi-lometri che si macinano, alla stanchezza fisica, arrivare al giorno della gara e vedere i tuoi piloti che non hanno ri-sultati non solo perché non hanno le doti ma magari an-che perché non si impegnano come dovrebbero deve essere molto provante per chi dirige

la squadra.«E’ stato molto difficile, ma siamo stati bravi perché non abbiamo impostato la struttu-ra solo sui piloti ma puntando molto sulla bravura ed efficen-za dei tecnici. Nelle riunioni abbiamo sempre spronato i ra-gazzi a dare sempre il meglio, perciò noi non ci siamo mai fer-mati nell’evoluzione e nella no-stra crescita, ed i risultati oggi ci hanno dato ragione visto la fiducia che la Honda ha riposta in noi».

Anche per i meccanici dev’es-sere stato duro.«Sapendo di non avere budget per i piloti forti, abbiamo cam-biato gli obbiettivi investendo… Continua su Moto.it

Honda Martin: entro tre anni campioni! di M. Zanzani | Da vent’anni a fianco della Honda, il manager veneto entro il 2013 vuole bissare il titolo ‘91 conquistato con Trampas Parker forte del supporto ufficiale della Casa alata

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La FMI presenta il Progetto SMSPrima dell’allenamento sarà necessario inviare inviare un SMS

L a FMI introduce nel 2011 il “Pro-getto SMS”: ogni Tesserato

(con Tessera Sport) o Licenziato, per usufruire di copertura assicu-rativa durante un allenamento in fuoristrada, prima di iniziare l’attivi-tà deve inviare un messaggio SMS. Senza SMS, la copertura assicura-tiva non ha efficacia.Una decisione che la FMI ha preso per tenere sotto controllo un au-mento consistente, improvviso, ed imprevisto, del numero dei sinistri in allenamento in fuoristrada, regi-strato nel corso del 2010.Un aumento dei sinistri che… Continua su Moto.it

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BMW Joy Wins3Il 2010 volge al termine, ma sarà a lungo ricorda-

to dagli uomini di BMW Group Italia. La filiale italiana del Co-struttore tedesco di auto e moto si è infatti fregiata di tre importantissimi titoli.

Supestock 1000 FIM CupBMW Motorrad Italia nel 2010 ha esordito nelle competizio-ni internazionali di velocità partecipando e vincendo la Superstock 1000 FIM Cup con risultati eccezionali.Il BMW Motorrad Italia Super-stock Team, alla prima parte-cipazione ad una competizione internazionale, ha dominato la Coppa FIM vincendo il Titolo Piloti ed il Titolo Costrutto-

ri: Ayrton Badovini, pilota di punta del Team Italiano, ha prima vinto il Titolo Piloti al settimo appuntamento stagio-nale, per poi conquistare nel week end di gara successivo il Titolo Costruttori ed infine, ha eguagliato il record di 9 vittorie consecutive in una competi-zione internazionale di velocità stabilito in precedenza da Colin Edwards ed Neil Hodgson. Con-quistando inoltre il primo titolo internazionale di velocità nel-la storia di BMW Motorrad.Nel 2011 BMW Motorrad Italia, con il supporto tecnico della Casa Madre, che fornirà motori ed elettronica al BMW Motor-rad Italia Superbike Team, prenderà parte al Campionato Mondiale Superbike con i due

piloti James Toseland ed Ayr-ton Badovini.Andrea Buzzoni, Direttore BMW Motorrad Italia e Re-sponsabile progetto Super-bike: «Abbiamo raggiunto un grande traguardo. Quando presentammo il nostro pro-getto a Monaco, la reazione fu piuttosto fredda. Il risultato ci ha dato poi ragione, grazie alla fantastica competenza che l’I-talia vanta nelle competizioni motoristiche. Il 2010 si chiude anche con lusinghieri risultati commerciali: il nostro posi-zionamento è premium, ma i nostri volumi sono quelli tipici del mass market. Siamo molto soddisfatti anche delle vendite della S1000RR, la nostra prima superbike che è stata accolta benissimo dal pubblico sporti-vo sin dal suo debutto».Ayrton Badovini: «Sono con-tento di questa vittoria e devo dare il giusto risalto alla mia moto, che ha funzionato sem-pre benissimo. Il merito è an-che del team, di tutta la squa-dra che mi ha messo nelle condizioni migliori per vincere alla grande. E’ un onore aver regalato a BMW Motorrad il primo titolo internazionale di velocità».

Mille Miglia 2010La BMW 328 Touring Coupé

domina la Mille Miglia 2010: Cané-Galliani hanno vinto la corsa. Ciravolo-Leitner sono arrivati terzi.Dopo 70 anni dalla vittoria della Mille Miglia del 1940, la BMW 328 Mille Miglia Touring Coupé ha tagliato di nuovo per prima il traguardo della storica corsa italiana. Giuliano Cané e Lucia Galliani hanno condotto magistralmente la Coupé nel-le diverse tappe e sono riusciti senza alcun problema tecnico a

terminare in testa le Mille Miglia attraverso l’Italia. Il successo di BMW è stato poi coronato dal terzo posto conquistato da Enzo Ciravolo e Maria Leitner, sempre su BMW 328 – ancora un parallelo con la Mille Miglia di 70 anni fa.«Il successo di Giuliano Cané e Lucia Galliani e il terzo posto di Enzo Ciravolo e Maria Leitner sono un meraviglioso esempio del grande lavoro di squadra», ha commentato Karl Baumer,

direttore di BMW Classic.Fin dal viaggio di andata è ap-parso subito chiaro quanto fossero ancora eccellenti le prestazioni di queste auto del 1940. Non sono infatti arrivate in Italia su una bisarca, ma han-no viaggiato da Monaco a Bre-scia sulle proprie ruote come 70 anni fa. Nel corso della Mille Miglia il tempo è stato estrema-mente variabile. Dai 27 gradi di Adria fino allo zero termico… Continua su Moto.it

BMW Joy Wins3: nel 2010 tripletta storica di vittorie Supestock 1000, Mille Miglia e International Superstars Series. Sono questi i prestigiosi traguardi sportivi raggiunti da BMW Italia nel 2010.

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Rally Dakar 2011Giovanni Sala sarà nuo-vamente protagonista

del rally più famoso del mon-do, la Dakar che si corre da alcune stagioni in Sud Ameri-ca (Cile e Argentina). Dopo 10 gare corse da protagonista in sella alla KTM (nel 2006 giunse sul podio), il 6 volte campione del mondo di enduro partirà alla volta del continente ameri-cano in veste di team manager del forte pilota spagnolo Marc Coma.Si tratta di una nuova esperien-za per Gio Sala, che mai prima d’ora aveva ricoperto il ruolo di manager di un pilota.Vi riportiamo le sue impressio-ni ( ascolta l’audio di Giovanni Sala ):Gio, anno nuovo, vita nuova: a gennaio sarai il nuovo mana-ger di Coma.G. S.: «Torno alla Dakar nel

team col quale corsi negli anni passati, che ha cambiato spon-sor. Marc Coma è il pilota più forte del momento e con lui ho una bella confidenza. Lo staff è ottimo, abbiamo sicuramente delle buone possibilità di vin-cere».Sarai sul percorso con lui?G.S.: «La mia mansione sarà quella di seguire la gara di Marc dalla macchina dell’assistenza per dare quelle dritte, quei con-sigli utili che solo dall’esterno, aiutato da tutto lo staff tecnico, puoi dare al pilota che invece è impegnato a dare gas tra le dune. E’ una mansione più stra-tegica, molto interessante, che mi vede per la prima volta all’o-pera nei panni di manager».E con questa, quante Dakar hai fatto?G.S.: «Sono alla 11esima edizio-ne. Le 10 che ho fatto prima… Continua su Moto.it

Gio Sala è il nuovo team manager di Marc Coma Il campione bergamasco torna per l’11esima volta in carriera sul percorso della mitica Dakar

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Gli enduristi di Cesena salvano una donna dispersaEnduristi, brava gente. E’ proprio il caso di dirlo

La storiaSoloEnduro, forum attivo nel

promuovere la pratica delle attività enduristiche, ci segnala questo im-portante episodio, accaduto negli scorsi giorni a Cesena.Mercoledì 8 dicembre 2010 una donna di 72 anni scompare a Ce-sena; ne dà notizia anche la tra-smissione della Rai Chi l’ha visto. Giovedì 9 dicembre alle 14,00 2 ragazzi del Club CESENA OFF-ROAD (associazione di enduristi) vengono contattati dai famigliari per unirsi alle ricerche. Il territorio da coprire è molto vasto e morfologicamente difficile: la sen-sazione è quella di cercare un ago in un pagliaio. Ormai non c’è più luce e la temperatura inizia a scendere sotto 0. I due decidono di rientrare, è notte, ma una recinzione tagliata attira l’attenzione. In un campo incolto si muove qualcosa ... è lei !E’ viva e sta bene: nel giro di 5 minu-ti tutti i soccorritori vengono guidati sul posto. Ecco uno dei casi in cui gli enduri-sti possono essere di grande aiu-to: una potenzialità che le nostre istituzioni purtroppo non sempre colgono.Ci uniamo al ringraziamento verso questi ragazzi, che hanno tratto in salvo la signora. Bravi!

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I l team Aprilia Giofil si pre-senta in forze alla tren-taduesima Dakar, in pro-

gramma dal 1° al 16 gennaio in Argentina e Cile. Cinque piloti ufficiali e otto privati tenteran-no l’assalto alla corsa sudame-ricana, capitanati da Francisco “Chaleco” Lopez.Mancano tre settimane all’i-nizio della 32ª edizione della Dakar. Per il terzo anno con-secutivo il rally più celebre al Mondo sarà ospitato in Ar-gentina e Cile e quest’anno la categoria moto/quad ha regi-strato il tutto esaurito, con 230 equipaggi al via.Tra questi, pronti ad affrontare i 9605 chilometri del percorso, suddivisi in tredici tappe, non poteva certo mancare il team Aprilia Giofil. Forte del terzo posto assoluto ottenuto nella

passata edizione, la compagi-ne guidata da Filippo Assirelli si presenta non solo con grandi ambizioni e motivazioni, ma so-prattutto decisamente raffor-zata nel proprio assetto.

L’uomo di punta sarà ancora il cileno Francisco “Chaleco” Lopez, carico a mille per la sfi-da che per metà si svolgerà nel suo paese. La limitazione im-posta da ASO ai top driver, che potranno correre la Dakar con moto di 450 cc, sarà il filo con-duttore della Dakar 2011, con molte squadre ufficiali schiera-te a partire da KTM, che negli ultimi anni ha monopolizzato la corsa. Proprio in questa rin-novata sfida Aprilia è decisa a recitare un ruolo da protago-nista: le RXV 4.5 Tuareg hanno un anno di esperienza e svilup

Aprilia si schiera in forze alla Dakar Cinque piloti ufficiali e otto privati tenteranno l’assalto alla corsa suda-mericana, capitanati da Francisco “Chaleco” Lopez

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po condotto sia nelle gare in Africa che con vari test e il già elevato potenziale della moto è cresciuto ancora.La potenza e l’affidabilità del motore bicilindrico, le ultime modifiche alla ciclistica e le nuove mappature della centra-lina elettronica saranno le armi a disposizione di Lopez per cercare un grande risultato alla Dakar.Il cileno, come lo scorso anno, potrà contare sul catalano Ge-rard Farres nel ruolo di “porta-tore d’acqua”, un aiuto prezio-so in una gara lunga come la Dakar.

Ma un altro iberico è appena entrato a far parte del Team Aprilia Giofil: si tratta di Joan Barreda, giovane proveniente dal cross e dall’enduro, che da poco si è affacciato nella sce-na delle Baja e dei grandi Rally. Barreda è già considerato l’a-stro nascente della disciplina e alla Dakar cercherà di tenere fede alla propria fama di pilota velocissimo.

Altra new entry nel team è quel-la del franco/congolese Alain Duclos, da molti anni uno dei privati più veloci in assoluto. Lo scorso anno Duclos terminò la Dakar in sesta posizione as-soluta e quest’anno cercherà di migliorare ancora in sella… Continua su Moto.it

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T ra le mura del suggestivo Castelbrando a Cison di Valmareno (TV) si sono

celebrate le Premiazioni dei Campioni Italiani delle spe-cialità Enduro e Motoslitte, le quali hanno consacrato la sta-gione appena trascorsa.

Ad inaugurare la cerimonia il saluto dei due speacker del-la serata, Tiziano Laggioni, di Moto & Motori, e Elisabetta Ca-racciolo, la voce degli Assoluti d’Italia e dell’Enduro targato “zero dieci”.A dare il via alle premiazioni sono stati i calorosi saluti del Presidente del Co.Re Veneto e Vice Presidente UEM Luigi Favarato, il Coordinatore Na-zionale Enduro Franco Gualdi, quello del Motocross e Moto-slitte Andrea Barbieri e del Vice Presidente FMI Fabio Larceri.

Saluti anche da parte di Axiver con il responsabile relazioni esterne Tony Mori prima di ini-ziare a premiare i campioni, a partire da un riconoscimento consegnato alla Maglia Azzurra (Club Italia, Under23 e Trofeo) che hanno preso parte all’ulti-ma Six Days corsa in Messico dal 1 al 6 novembre.Presentato ufficialmente an-che il Team Italia 2011 che sarà composto da tre giovani piloti, Matteo Bresolin, Tom-maso Mozzoni e Nicolas Pelle-grinelli, supportati sempre da KTM Italia sotto la guida del GP Motorsport di Chicco Piana e seguiti dal neo manager Cri-stian Rossi.Un occhio di riguardo è stato dedicato da parte di Axiver ai piloti che si sono contraddistin-ti in ambito internazionale… Continua su Moto.it

Premiati i Campioni Italiani di Enduro e MotoslitteCon la premiazione dei Tricolori si è chiusa la stagione 2010 e si è dato il via a quella 2011

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Francavilla di Sicilia ospiterà il Gran Premio d’Italia di Enduro

Per la prima volta una tappa del MAXXIS FIM Enduro World

Championship si svolgerà in Sici-lia, il 13, 14, 15 maggio.Il Moto Club Aiello/Acireale ha già organizzato diversi eventi importanti e può con-tare su 200 appassionati di fuori-strada. Il piccolo paese di Franca-villa (8000 abitanti) è stato scelto dal Moto Club Aiello / Acireale per dare il benvenuto alle star mondiali dell’Enduro. La gara si svolgerà su di un percorso di 40 km da percor-rere 4 volte. Gli organizzatori del campionato fin da ora sono certi che la tappa italiana sarà uno dei momenti più importanti dell’intera stagione.

Gio Sala e il Moto Club Chieve rinnovano il sodalizio nel 2011

E’ stato l’annuale pranzo natalizio del Moto Club Chieve a sancire

l’importante rinnovo del sodalizio che da anni lega il 6 volte campio-ne del mondo di enduro, Giovanni Sala, al gruppo sportivo impegna-to in prima fila nelle discipline del fuoristrada (enduro e motocross). Nel corso della giornata sono stati premiati i migliori piloti del Moto Club Chieve, che si sono distinti nei vari campionati regionali ol-tre che nel campionato sociale. Sono infatti oltre 180 i motoci-clisti iscritti alla società sportiva, un numero considerevole che consente al Chieve di ben figua-re nei tornei agonistici lombardi. Continua su Moto.it