EDITORIALE¹ - maggio... · 2012-02-13 · queste pagine per cercare di frenare la vo-glia di...

24
ATTENZIONE: Da leggere rigorosamente nelle ore di lezione!! EDITORIALE: C’è chi ha trascorso tutta la vita viaggiando, c’è chi l’ha trasformata in uno splendido viaggio senza nemmeno essersi mai spostato da casa; c’è chi rincorre sogni lontani, da realizzare su strade deserte, correndo dietro a quella linea bianca che divide costante- mente le due carreggiate, e c’è chi si accon- tenta di un buon divano e di una buon film per placare la propria sete di avventura; c’è chi vorrebbe sempre fuggire e chi ha ancora voglia di restare; c’è chi considera l’andare il massimo dei piaceri, e lo stare il massimo degli sforzi, e chi, invece, ama tornare ogni sera nello stesso luogo; c’è chi si incanta da- vanti ad un planisfero e chi lo vede solo co- me un insieme di cartine geografiche; c’è chi non sa fermarsi e chi non ha voglia di partire. E poi ci siamo noi, liceali, ancora in attesa di capire quello che saremo. Ancora troppo occupati da mille sogni per sapere cosa vor- remo. Ancora troppo liberi per sentirci in trappola, per sentire solo la voglia di andare e null’altro. Ma adesso già proviamo un po’ di nostalgia per quella strada che correva sotto le ruote del pullman su cui abbiamo viaggiato, viag- giato per uno, tre, o cinque giorni. Dove andiamo? Non importa, l’importante è andare. Ha scritto qualcuno. Ed ora non ci resta che prendere nota di quelli che ormai sono già ricordi, non ci resta che raccogliere le foto, mescolarle alle paro- le e pubblicarle. Non ci resta che sfogliare queste pagine per cercare di frenare la vo- glia di ripartire. Accompagnati dal dolce pensiero che fra un mese saremo di nuovo liberi. Sapendo che un giorno arriveremo in quel posto. Dove davvero vogliamo andare. Ema Prof!! Cosa ci fa con una maglietta GIALLA??

Transcript of EDITORIALE¹ - maggio... · 2012-02-13 · queste pagine per cercare di frenare la vo-glia di...

ATTENZIONE: Da leggere

rigorosamente nelle ore di lezione!!

EDITORIALE:

C’è chi ha trascorso tutta la vita viaggiando, c’è chi l’ha trasformata in uno splendido

viaggio senza nemmeno essersi mai spostato da casa; c’è chi rincorre sogni lontani, da

realizzare su strade deserte, correndo dietro a quella linea bianca che divide costante-

mente le due carreggiate, e c’è chi si accon-tenta di un buon divano e di una buon film

per placare la propria sete di avventura; c’è chi vorrebbe sempre fuggire e chi ha ancora voglia di restare; c’è chi considera l’andare il

massimo dei piaceri, e lo stare il massimo degli sforzi, e chi, invece, ama tornare ogni sera nello stesso luogo; c’è chi si incanta da-vanti ad un planisfero e chi lo vede solo co-

me un insieme di cartine geografiche; c’è chi non sa fermarsi

e chi non ha voglia di partire. E poi ci siamo noi, liceali, ancora in attesa di

capire quello che saremo. Ancora troppo occupati da mille sogni per sapere cosa vor-

remo. Ancora troppo liberi per sentirci in trappola, per sentire solo la voglia

di andare e null’altro. Ma adesso già proviamo un po’ di nostalgia per quella strada che correva sotto le ruote del pullman su cui abbiamo viaggiato, viag-

giato per uno, tre, o cinque giorni. Dove andiamo?

Non importa, l’importante è andare. Ha scritto qualcuno.

Ed ora non ci resta che prendere nota di quelli che ormai sono già ricordi, non ci resta che raccogliere le foto, mescolarle alle paro-le e pubblicarle. Non ci resta che sfogliare

queste pagine per cercare di frenare la vo-glia di ripartire.

Accompagnati dal dolce pensiero che fra un mese saremo di nuovo liberi.

Sapendo che un giorno arriveremo in quel posto. Dove davvero vogliamo andare.

Ema

Prof!! Cosa ci fa con una

maglietta GIALLA??

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

LICEALE MEDIO Come ogni mattina mi aggiro per il liceo, la testa ancora lontana che pensa all’ultima gita appena passata e alle centinaia di neu-roni lasciati in terra spagnola. Sono stanco e affamato, molto più di quanto non sia possibile per un individuo non comatoso, per questo il trovarmi magicamente nel mio banco mi provoca un mezzo infarto per la sorpresa. Comincio a credere che il corridoio per la mia classe sia in discesa e che l’unico motivo per cui la raggiungo sia perché ci scivolo dentro. Sono ancora immerso in queste profonde questioni quando un individuo con gli occhiali seduto leggermente più in alto di me, mi mostra un grande R su di un libro verde gesticolando animatamente. Afferro solo una parola, qualcosa come “sacrestia” o “segheria” o forse “segreteria”. Un attimo dopo sono già davanti a Franca senza sapere come diavolo ho fatto. Abituato ormai ai miei vuoti di memoria mi concentro su di

una strana linea di biro tracciata sulle mie entrate in ritardo, rendendone impossibile la compilazione: è inammissibile, inac-cettabile, incomprensibile, qualcuno ha sfregiato il mio libretto! Mi lamento, m’arrabbio: inutile, mi indicano l’uscita, poi mi igno-rano. Affranto scendo le scale e punto le macchinette, ho solo pochi centesimi, ma clicco lo stesso speranzoso il codice: nulla, il mars non scende. Lievemente alterato accarezzo il distributore con la spalla. Il mars scende, ma anche Lucia che alla velocità di tre passi al minuto tenta di raggiungermi. Fiero del mio botti-no fuggo e me ne torno alla mia classe. Ho appena varcato l’entrata quando un dubbio mi attraversa la testa: il libretto! Non mi scompongo, il prof non sa che io so che non posso resta-re, basta mentire, negare, sfacciatamente se necessario: -Non c’era la preside- non c’è mai in effetti. Altro vuoto di memoria, altro individuo sospetto sulla cattedra, ma quanto interroga. Che argomento potrebbe essere: Cicerone? Catullo? Petronio? Quintiliano? Seneca? Ma sarà davvero latino? Non ne ho idea. Sto per prendere il diario, ben sapendo che è vuoto, ma prima di arrivare alla cartella qualcosa mi ferma. Là davanti, nei primi banchi, un gruppetto di mani alzate mi illude, sono volon-tari, si me lo sento, non ce altra spiegazione. Ormai tranquillo mi affloscio mollemente sulla sedia. Poi accade, repentino e sconvolgente: -Mi giustifico, ieri ero al coro-. Non è possibile, non ci posso credere, non ci voglio credere. Il resto è una bana-le ovvietà: mi chiamano, io aspetto il solito vuoto di memoria, ma quello non arriva. Nel frattempo la mia espressione ame-boide convince il prof. che un quattro è il giudizio più giusto. A questo punto sono indisposto, quasi costipato. Rifletto fissando il mio voto, rifletto sull’importanza innegabile dei club e corsi pomeridiani e di come i miei cento euro vengano fruttuosamen-te impiegati per insegnare l’utilizzo di un computer a chi il com-puter già lo sa usare e molto meglio di me. Vorrei capire come fanno ad esistere club il cui laboratorio è utilizzato come classe

-tra l’altro deve essere splendido avere come compagno di classe uno scheletro- Cerco comunque di convincermi che esagero, che la mia è solo ordinaria follia da quanta, che sia colpa delle simulazione, della tesina, dei voti bassi e dell’esame. Eppure poter leggere gratis Repubblica tre volte l’anno non mi sembra un gran vantaggio, senza contare quelle splendide olimpiadi di ogni ma-teria immaginabile assieme ai concorsi più svariati, tutti rigorosamente gratuiti. Poco importa se la tua media di mateca è così bas-sa che se la scala fosse in centesimi si alzerebbe ed è quindi naturale che la tua richiesta di un corso di recupero sia accolta da fragorose risate. Non è comunque il caso di rimuginare troppo su queste questioni così superflue che minano la mia già precaria sanità mentale; per cui decido di lasciar perdere, di lasciar correre, anche perché qualcuno si è accorto che non dovrei essere a scuola. Esco poco convinto, fuori sta piovendo. Mentre mi infradicio in quella palude che è il cortile avverto una strana sensazione, una sorta di rimpianto e rabbia. Sono smarrito e un poco rattristato, metto in moto la macchina e una domanda comincia a farsi spazio nella mia povera testa: perché mai ho deciso di fare il liceo? Ma non c’è risposta non c’è soluzione, solo la pioggia e il fumo di una sigaretta…

Teuz

2VOX M

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

Lettera aperta a proposito del “Bollino a Pois” “Liceal graffiti”

La torcia olimpica è arrivata a Pechino. E la Cina con gran tempismo è tornata ad attaccare il Dalai Lama, capo spirituale dei tibetani, accu-sandolo di abusare della religione, di provocare le proteste in Tibet e di prepararsi all'indipendenza della regione. La via del Dalai Lama però è sempre stata quella della nonviolenza e del dialogo. In soli sette giorni, intanto, oltre 1 milione di persone ha firmato la petizione di Avaaz.org (che è un'organizzazione no-profit indipendente), per chiedere diritti umani e dialogo in Tibet. In Cina i sostenitori della linea dura attaccano pubblicamente il Dalai Lama, ma molti leader Cinesi ritengono il dialogo la migliore opzione per la stabilità del Tibet. Il Governo in questo momento è davanti alla alternativa cruciale fra repressione e dialogo, che potrebbe determinare il futuro del Tibet e della Cina. Possia-mo influenzare questa scelta storica: la reputazione globale della Cina è molto importante per il Presidente Hu, e questi deve sentire da noi che il marchio ‘Made in China’ e le Olimpiadi di Pechino che si avvicinano avranno successo solo se sceglie il dialogo e non la repressione dei falchi. Una valanga fatta con il potere delle genti del mondo si sta muovendo per ottenere la sua attenzione. In una sola settimana oltre 1 milione di persone ha firmato su internet la petizione, che verrà consegnata nel corso di marce organizzate dai vari movimenti pacifisti verso le ambascia-te Cinesi. L’economia Cinese dipende dalle esportazioni “Made in China” che compria-mo tutti, ed il Governo punta a fare delle Olimpiadi di Pechino di questa estate la celebrazione di una Cina nuova e rispettata. La Cina è anche un paese particolare, in espansione, con un passato tormentato e con ragioni per essere preoccupata della propria stabilità. Alcuni dimostranti Tibetani hanno ucciso degli innocenti. Ma il Presi-dente Hu deve comprendere che il pericolo maggiore per la stabilità e lo sviluppo Cinesi viene dai falchi che vorrebbero più repressione, non da quei Tibetani che chie-dono dialogo e riforme. Il popolo Tibetano ha sofferto in silenzio per decenni. E’ venu-to il loro momento di parlare, dobbiamo aiutarli ad essere ascoltati.

L.C.

La torcia olimpica è arrivata a Pechino. Il lume della ragione no.

contro

...solitamente questo articolo è composto da due parte che si

contrappongono...ma purtroppo su questo argomento non siamo stati in grado di

trovare nessun liceale che volesse scrivere a favore del popolo cinese...risulta così abbastanza

evidente la nostra posizione di fronte alla questione…!

MAIORUM2 Precisando che i “Bollini a Pois”, come vengono descritti nel “Tutti Giù” n°2 di dicembre 2004, sono “un riconoscimento speciale per premiare (ironicamente) chi fra noi studenti più si distingue (non per meriti ovviamente, ma al contra-rio per atti stupidi o figuraccie) dalla massa”, sono vere e proprie prese in giro di noi studenti, dichiaro che l’autore del “Bollino” intitolato “Liceal Graffiti”, che ha destato tan-to scalpore, sono io: Fabio Dellavalle della classe 2a classi-co B, e con ciò mi prendo ogni responsabilità di quell’ arti-colo. Il noto “Bollino” ha suscitato scandalo e indignazione perché sembra difendere l’autore dell’azione descritta e di conseguenza appare un’ulteriore offesa alla Professoressa che ha ricevuto quel gesto certamente stupido e indegno per un ragazzo che frequenta il liceo. Dunque, dal momen-to che il giornalino d’Istituto rappresenta gli studenti dell’I-stituto e l’Istituto stesso, questa sarebbe l’immagine di noi studenti e della Scuola percepita dalle famiglie che leggono il giornalino, ovvero un Liceo che giustifica e addirittura premia gli atti vandalici. Queste sono in linea di massima le accuse che sono state mosse all’articolo. Tuttavia lo scopo del “Bollino” è stato completamente frainteso, poiché il mio intento non era assolutamente quello percepito. Il mio in-tento non era né offendere la Professoressa (con la quale tuttavia mi scuso nel caso si fosse sentita bersaglio del mio articolo), né tanto meno essere solidale verso lo studente! Anzi, come ho già detto prima, il gesto mi è parso stupido e di cattivo gusto. Quello che avevo in mente era narrare

un fatto anomalo e fuori dal comune accaduto ad uno stu-dente del liceo in modo scherzoso e ironico; ovvero esatta-mente ciò che richiede la rubrica dei ”Bollini a Pois”. Il tono usato per raccontare l’accaduto era ironico e appositamen-te pomposo, esagerato (“condoglianze”, “prode graffitaro”, “sei un grande!”…). Inoltre il messaggio che volevo tra-smettere quando ho scritto: ”Ma già che c’eri non potevi scrivere un insulto più pesante?” è esattamente l’opposto, ovvero “Ma ti sembra il caso di fare una cosa del genere?!” Ma evidentemente non sono stato abbastanza comprensibi-le e non sono riuscito, purtroppo, a far capire lo scopo del mio scritto. Forse il fatto di cui ho deciso di parlare non era un fatto da “Bollino a Pois”, a causa della troppa serietà e gravità dell’argomento, e chiedo scusa per questo, però, ripeto, il mio obbiettivo era semplicemente quello di pre-sentare un avvenimento in modo ironico. Con questa lettera mi scuso prima di tutto con la Professo-ressa che è stata in prima persona vittima dell’atto vanda-lico e, secondo alcuni, del mio articolo; poi con la Signora Preside e con tutto il corpo docenti che si è sentito in qual-che modo offeso; con la caporedattrice Emanuela Bonardi e con i Rappresentanti d’Istituto per il trambusto in cui si sono trovati coinvolti; con lo studente tirato in ballo; con le famiglie a cui ho trasmesso un’idea distorta dei loro figli e del liceo; con i lettori del “Tutti Giù”.

Dellavalle Fabio

Pro

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

-REPORTAGE- Falling in love with Rome!

1 aprile, classe I liceo classico A, ore 6,30… Nunzia e il suo Stefano detto baffo, le sorelle Sismonda e naturalmente il nostro beloved Sir Drinnan, aspettarono già schierati il nostro arrivo. Ventitré ragazzi, chi prima chi dopo, arrivarono speranzosi di rivivere una gita con la G maiuscola come quella ad Atene dell’anno passato. Non fu così. Dopo 12 ore, ripetiamo 12 ore di viaggio in pullman scorgemmo finalmente (??) la stazione Tiburtina e i suoi palazzoni che si rivelò l’unico paesaggio visibi-

le dalle nostre finestre nei 5 giorni seguenti.… ma il Colosseo dov’è? E la fontana di Trevi? Dopo un viaggio simile tutti avrebbero voluto farsi una doccia… peccato che non appena Carlotta accese l’acqua iniziò a spiovere nella camera di sotto….. DOH!! Il mattino dopo tra un urlo e l’altro della Dippi arrivammo nel centro di Roma. Piazza Navona alle nostre spalle, il Parlamento e piazza Colonna più la foto con uno sventurato politico. Pomeriggio, visita al Pantheon… shopping tra Via Condotti e Via del Corso (riuscimmo a perderci nonostante le indicazioni “inglesi” del Dringhing!). Sera passeggiata a Trastevere dove tra i flutti del fiume facemmo anche conoscienza con una simpatica pantegana di 7 chili (bleah!). Il mattino dopo ci accingemmo a visitare la Roma antica: Colosseo e Arco di Costantino sotto il quale, agitando gli accendini, intonammo il coro “UNO DI NOI; NERONE UNO DI NOI!!”. Seguì la sera più meravigliosa di tutte, quella a Campo dei Fiori: mentre alcuni andarono alla ricerca e trovarono, per la loro gioia, uno dei locali romani più in, Flo e Sam acquistarono la paperetta Zimmirina, ormai simbolo della gita, e con il suo “quaquaqua” riuscirono a prendere il posto a un prestigioso, ammaliando anche svariate fanciulle dell’altra classe (uuuuuuuuhhhhhhhhhhhhhhhh). Arrivò il venerdì senza neanche ce ne fossimo accorti, e visitati il Vaticano e i musei Capitolini, si giunse al momento della partenza…. Ma non prima che l’autista Adriano ci avesse portati (guarda un po’) a Villa Adriana, dove ammirammo soprattutto le CENTOCELLE della prof Drippi…!!! Insomma, una gita tranquilla…. Senza OUZO greco… ma sorprendente!

Good bye Rome…..! Carlotta&Elisotty

-CRONACA DI UNA QUASI VITA- Il conto gli venne presentato all’improvviso, senza il minimo stile o decoro. Alfredo sapeva che sarebbe suc-cesso prima o poi, ma nondimeno la sorpresa lo lasciò senza fiato, incapace di reagire alla situazione. Fissava alternativamente il documento d’identità e l’immagine nello specchio: non era semplicemente cambiato, era invecchiato. La cosa era dannatamente seria e preoccupante, d’un tratto tutte quelle dolci stronzate da adole-scente che gli riempivano l’esistenza erano diventato stronzate e basta. Alfredo non sapeva come comportarsi, non sapeva cosa fare, cosa dire, non sapeva nemmeno cosa pensare. Non poteva più abbandonarsi a sogni idioti, come il cambiare il mondo, passare la vita a suonare la chitarra o sperare di continuare a far nulla, ca-vandosela senza fatica. Di colpo, il suo lamentarsi e le sue piccole cazzate erano diventate qualcosa di più che delle bravate. Adesso, da giovane vivace, diventava criminale, da sbronzo occasionale, alcolista di professione. Certo era una semplice questione di parole: era diventato peggiore di prima, sebbene il suo comportamento fosse sempre lo stesso. Gli ci vollero parecchi minuti prima di riacquistare le più elementari capacità motorie.

Non appena fu in grado di farlo andò in camera sua e meccanicamente prese una zanca di fumo dal cassetto, giusto per cal-marsi. Gli bastarono appena due tirate per gettarla via disgustato, per la prima volta in vita sua, ne era disgustato. Il forte odo-re del fumo e il bruciore alla gola gli diedero solo un fortissimo senso di nausea, nessuna sensazione di leggerezza, nessun in-torpidimento alle mani, nessun tremore, solo una gran voglia di vomitare. Fu proprio mentre era riverso sulla tazza del cesso che la situazione gli apparve chiara: doveva scegliere. Scegliere una casa, con una piscina sul retro e il garage per l’auto, scegliere un giardino con le rose e la staccionata bianca, sce-gliere la chiesa la domenica mattina e il calcio al pomeriggio, scegliere il cane, scegliere un mutuo a tasso fisso, scegliere una vita sana, il colesterolo basso e l’assicurazione alta, scegliere un’auto, scegliere un lavoro, scegliere una donna e scegliere una famiglia felice, come quelle dei film. Avrebbe scelto certo, immergendosi in un mondo senza compiti in classe, senza ritardi, senza veglie, senza feste, senza incazzature per la ragazza che non ti vuole, senza pomeriggi a far nulla, senza libretti e senza classi. Allora sarebbe stato salvo, perfet-tamente integrato nel presente, con un’esistenza fottutamente normale. Avrebbe anche potuto: in fin dei con-ti non era quello che aveva sempre sognato? Forse si, ma nel frattempo i suoi occhi erano scivolati sulla sca-toletta grigia, dimenticata sotto il letto da chissà quanto. Era passato un po’ di tempo dalla prima volta, ma ricordava ancora come prepararsi una dose. Quando l’eroina entrò in circolo la sensazione fu la solita, come mille orgasmi in ogni parte del corpo, come raggiungere il paradiso o il nirvana, quasi come se fosse felice. Rideva e nel frattempo pensava alla sua scelta: una semplice e onesta tossicodipendenza: in fin dei conti, non era quello che aveva sempre sognato? Teuz

Il suono della sveglia, come di routine, apre le danze di una nuova giornata. L’emozione si fa largo tra il sonno, mentre si va verso piazza Giolitti. Caricate le valige sul pullman tutti si ac-coccolano sui sedili, ancora con gli occhi a mezz’asta. Ma l’asso-pimento dura poco: siamo in gita ormai, la vita noiosa di Bra è alle spalle. Si inizia da Arezzo, per poi finire a Foligno, e poi Assisi, Gubbio, Spello, le faticose (quanto umide!) Cascate Delle Marmore. Le visite a Chiese e luoghi sacri sono innumerevoli, ma colorate dalla consolidata compagnia. II classico A e B e l’immancabile IV B . Le notti come sempre sono lunghe e piene di chiacchiere. Si gioca a guardia e ladri con i Professori (La mitica Gotta, Venere e la Silvestri) che puntualmente organiz-zano ronde notturne e vere e proprie azioni di spionaggio “ambientale” (eheh)…ma tanto si sa, le regole sono fatte per essere aggirate. Finalmente venerdì sera arriva e si festeggia il compleanno di Zornio con champagne e fragole (w la ciucca “elegante” – tanto per citare kia). A quel punto c’è gente che crolla di sonno, ma non mancano gli stoici che tentano di fare l’after (e falliscono per manciate di minuti). Buonanotte Foligno! E dopo una settimana ecco che è ora di tornare...si lasciano quelle stanze d'hotel che subito non si fanno amare ma che dopo poche ore uno comincia a chiamare "casa"...si rimettono in valigia i mille abiti che ci si è sbagliati a portare perchè face-va o più caldo o più freddo...si buttano via i posa-ceneri colmi di quelle sigarette fumate in compagnia che hanno il sapore dell'amicizia...si buttano le bottiglie di vino acquistate in gran segreto che hanno regalato momenti stracolmi di risate e buon umore... alla fine uno sale sul pullman e parte delle cose le ha già lascia-te, ma almeno ha ancora gli amici accanto a se! E poi, arriva quel momento, quello in cui il pullman si ferma, e non è per fare tappa, ma è perchè ormai si è a casa, e si deve riprendere la vita di sempre, quella che per cinque interminabili giorni si è tentato di mascherare, dimenticare, rifiutare...AH, CHE DOLCE IL SAPORE DELL'INDIPENDENZA! Sta di fatto che il momento è giunto: si scende lenti e intontiti,

le gambe vacillano, le ossa sono sensibili all'aria naturale (abituate come solo a quella artificiale del veicolo). I genitori sono li, per vedere i figli che svogliati li abbracciano...e poi? E poi il momento strappa lacrime degli addii, i saluti a quelle persone con le quali c'è stato feeling e complicità ma chissà se nella vita normale poi continuerà… Eppure ci sentiamo di dire che sia stata davvero una bella gita, l’ultima in Italia (si spera)…E il prossimo anno? Mandiamo un bacione alla II classico B e alla IV B che ci hanno tenuto compagnia, waiting for the next school-trip to come!

La mitica II classico A!

TRAVELLING TO FOLIGNO!!!!

L’ultima gita. Ecco che se n’è andata come è arrivata: troppo presto. Tante aspettative, tanti preparativi, tanti (e veramente troppi credetemi) sbatti per decidere dove andare, litigate e paranoie con altre classi, e infine si decide che le due sezioni della III classico avranno due mete diverse. La B andrà a Madrid, noi a Londra con le due quinte del lingui-

stico. Saremo 5 maschi a partecipare, tutti stipati in una camera sola: ce la faremo? La mattina della partenza si comincia male: dopo aver trascorso la notte a fare e disfare la valigia perché stesse nei 15 kg regola-mentati dall’aeroporto, andando verso il pullman mi cade il cellulare per strada, sbatto la testa su di uno spigolo di ferro del bolide di Igor (fratello di Nicolas….), Patti si siede sul sedile accanto al mio che volevo tenere per dormire, ci perdiamo in Londra alla ri-cerca dell’hotel, e quando l’abbiamo trovato, scopriamo che la nostra camera d’albergo è senza luce in bagno. Poco più tardi note-remo che l’ormai leggendaria stanza 103 (che in un momento di defaillance è diventata la 301 con grande figura di m… con il guardiano) non sarà mai lasciata vuota, ma vi ruoteranno sempre tra le 7 e le 15 persone ad ogni ora (causando insonnia e nervosi-smo ad Abbo). Nei 5 giorni abbiamo visitato Londra in tutte le sue sfaccettature: dalla National Gallery (nella quale Ire si è com-mossa ammirando Un bagno ad Asnières di Seurat) ai magazzini Harrod’s, da Hampton Court al favoloso negozio Abercrombie, da Buckingam Palace a Candem Street. E ascoltatemi, se andate a Londra andate assolutamente a Candem…ne vale veramente la pena (vero Ila?). Stupende anche le serate passate a cercare una farmacia aperta per tutta la città, oppure nei tipici English pub dentro ai quali si potevano trovare esemplari di Very British Figo e pure filmarli (ogni riferimento a fatti accaduti e persone real-mente esistite è puramente casuale). Torniamo dunque a Bra con un po’ di malinconia, per ciascuno di natura diversa: a chi mancherà il the di Harrod’s a mezzanotte, a chi le soap declamate da una Lu a volte in trance, a chi il McDonald’s e il casinò sotto l’albergo, a chi i musei gratuiti, a qualcuno la possibilità di rompere le scatole 24h su 24 a 5 maschi contemporaneamente, ecc..(nota la variatio). Ma forse un sentimento comune c’è, dovuto ad una consapevolezza: d’ora in poi testa bassa e avanti Savoia, ci aspetta una lunga e dura marcia verso la matura. Che affronteremo con tanti tanti tanti bei ricordi in più, dopo quest’ultima gita. Ne approfitto per ringraziare, a nome delle tre classi, le professoresse Oddenino, Abrate e Prandi, per averci magistralmente sop-portato 5 giorni. Life is now. Max

LONDON calling: IIIcl.A,VD,VE

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

Eccoci qua, le uniche 5 fole che pensavano che oggi ci fosse teatro, e invece siamo qua a scrivere l’articolo che da brave bimbe abbiamo accettato di fare :D Benissimo. Tutto iniziò un mattino, quell’unico fuckin’ day della primissimissima gita. Una man-

dria di zombie travestiti da studenti invadono il piazzale della stazione di Bra. Un caos inferna-le. Si sale comunque. Già di prima mattina ci sono già i primi casi

patologici della giornata: c’è chi ascolta hard rock a palla tanto da sentirsi in tutto il pulman {né Kih?}, chi fa la gasata metten-dosi al buio gli occhiali da sole {né Pad?}, chi poltrisce tra le braccia di dolci fanciulle {Ema..}, chi si sveste già di prima mattina {no comment..} e chi fa il sonnellino insie-me ad Ippocrate {Isaaaa..}. Il viaggio con-tinua. Pian piano tutti si svegliano e sul pulman inizia ad esserci aria di anarchia. Video con Mamma Abre e Foto generali, che ren-dono la vita impossibile a tutti. Prima sosta. Ancora foto, code infini-te ai bagni e rimpinza-menti vari. Tornati sul pulman, il piano di sopra si trasforma in un concerto live con performance di Cosmy, e tra note più o meno intonate, squillano tutti i cellulari. TIM…bla,bla,bla… sei in Francia! Urla gene-rali e gloriosissimi fogli con su scritto ViVA iTALiA sventolati dai finestrini.:D Si prose-gue sempre in pulman, fino in Costa Azzur-ra, e quasi tutti non ce la fanno più. Il pul-man si ferma di botto e da sotto Mamma Abre si improvvisa DJ e dal microfono ci dice di scendere velocemente dal pulman.. [N.B: quasi tutte le persone del piano di

sopra si sono trovate sulla zucca un ber-noccolo causato dalla mini TV flut-tuante sulle teste di tutti XD] Dopo un po’ di camminata, si

arriva a Villa Kerylos. Ancora foto [ma ba-staaaaaa!] e dopo aver dato i dindi per entrare alla prof.ssa Colonna {eh già, se li avessimo contati noi tutti quei soldi..} si entra. Con un’audioguida ciascuno, ognuno segue il giro che gli pare. Villa vera-mente molto bella, curata nei minimi dettagli, con ogni finestra che si apre su un mare stu-pendo *O* Dal peristilio al bagno, dalle camere all’altro bagno, e tutto veramente molto, molto bello. Dopo circa 1.30 di visita, si prosegue fuori, dove un cortiletto dà sul mare.. Qua le macchine digitali scorrono a fiumi {da notare le innumerevoli foto con statue XD}. Dopo il ristoro si prosegue, e finalmente si mangia in spiaggia. Dopo aver messo mano ai panini e quant’altro, si mangia il –forse-

primo gelato della giornata {naturalmente sono più buoni quelli italiani u.ù }, per poi far un giretto sugli scogli a prendere il sole {Marta e Pad si porta-no dietro i due pupazzi..} si torna di malavoglia sul pul-man e si và ai resti delle ter-

me. Mamma Abre si improvvisa guida [perché, chissà come mai la VERA guida era senza voce..bah..] e si cammina in lungo e in largo attorno a questi resti. {compliments alla nostra Mamma.} Si fa un pezzetto per i giardini, per vedere l’anfiteatro.. ma nada. Si torna sul pulman, all’insegna del museo Chagall. Ore infinite di coda. Finalmente si arriva. Museo chiuso. Vabbè. Che si fa ora? I prof ci portano sul lungomare, e qui si che c’è divertimento. Prima incontriamo un balleri-no {molto sexy, commenta qual-cuno..bah..}, che si diletta a bal-lare su varie canzoni, tanto che lo iscriveremo ad Amici. Si prosegue. I boyz urlano “viva italiaaaaaaaaa-aaaaaaaaaaa” , col rischio di esse-re presi a ciabattate dalle vec-chiette, mentre noi 5 {e vogliamo

un premio XD} fermavamo le persone e parlavamo con il nostro accento piemonte-se-inglese-francese chiedendo le cose più assurde {e Cogno se la rideva..}. Si torna indietro. Si passa di nuovo dal ballerino.

Sto incapace [come lo defini-scono Isa e Ila] non sa ballare la macarena, ma ci pensano le ragazze del classico ad inse-gnarglielo! Si ritorna di nuovo sul pulman, ma questa volta si và a casa. Sono tutti più morti di prima, ma tra il mortorio generale la canzone de “Metti la Canottiera” spacca di

brutto XDD. Si ritorna alla solita routine: musica, chiacchieramento, giochi-no idioti, e starnazzamen-to vario. Inizia a fare buio, e ci fermiamo all’au-togrill, dove incontriamo pure i colleghi della ID IE e IB di ritorno da Montecarlo. Si ritorna ancoraaaaa sul pulman. Questa volta è l’inferno. Da non-so-dove-eravamo a Bra, tutti e dico TUTTI cantano a squar-

ciagola le canzoni più as-surde, dalle pubblicità dei bambolotti alla musica tunz tunz. E tra tutti spic-cano 2 creaturine {se così si possono definire..} che con l’I-POD nelle orecchie riescono a dormire *.* Siamo quasi a Bra e l’auti-

sta dal microfono ci fa i complimenti per l’educazione e l’ordine {forse perché non è ancora salito sopra..XD}. Sì, ma ora basta però eh! Arrivo a Bra. Tutti i parents che aspettano i figli. Saluti, baci, abbracci e Vignola che chiede disperato in giro il numero di Anna {XD}. La giornata finì lì. Divertimento as-surdo ^^. Avremmo voluto aggiungere più

particolari, ma il bibliotecario ci guarda di storto perché Pad fa casi-no XD. Un ringraziamento a Mamma Abre, alla Colonna e a Cogno, e un saluto Alla IA, IV ginnasio e IC. Kih_ Isoly_ Pad_ Ila_ Marti_

FRANCE ...

Martedì 1 aprile ’08. Arrivo in piazza ancora mezza addormentata. Guardo un po’ perplessa il pullman e i miei compagni che caricano le valigie… Speriamo non si tratti di un pesce d’aprile! Abbiamo fatica-to a trovare degli accompagnatori per questa gita. Rischiavamo se-riamente di non partire. Per fortuna dopo qualche ora il viaggio nella città di Dante, sul quale abbiamo fantasticato fin dalla settimana prece-dente, diventa realtà. Saltata purtroppo la tappa a Lerici (prima e non ultima deviazione dal programma di visite), ci ritroviamo per le strade di un’affollata Firenze. Portandoci dietro i bagagli (qualcuno facendosi aiutare dai compagni, giacché tre valigie sono troppe per una sola

persona…) arriviamo ai due alberghi che ci ospi-teranno per questi cinque giorni. Resta tutto il tem-po per una passeggiata nelle strade della città. Per la prima volta ci imbattiamo nel meravi-glioso duomo e nel batti-

stero, davanti ai quali passeremo poi almeno due volte al giorno. Entro la seconda giornata metà di noi cominciano già ad imitare il dialetto dei locali, abolendo la lettera “c” da tutti i loro discorsi. Tra chiese,

musei, ancora chiese e ponti sull’Arno, si trova anche il tempo di fare una visita ai mille negozi di Firenze (c’è chi si è completamente rifatto il guardaroba!). Ma il meglio viene la sera. Chi non ha deciso di tingersi di viola e guardarsi la partita della Fiorentina, può sempre uscire per le strade. Mentre l’Arno riflette le luci dei lam-pioni creando un’atmosfera quasi magica attorno a Ponte Vecchio, a-scoltiamo ammaliati la musica di un suonatore di strada, magari gustan-doci un gelato (minimo 2 euro). Il tempo ci assiste fino a giovedì, quan-do veniamo sorpresi da qualche acquazzone. Ma ciò non ci impedisce di goderci il meraviglioso giardino di Boboli. Venerdì riusciamo per un soffio a prendere il treno che ci porterà a Siena ad ammirare la sua piazza del palio, le sue viuzze, le sue chiese, il suo stadio (per alcuni l’attrazione maggiore del posto). Fallito il tentativo di organizzare un incontro con gli studenti arrivati giovedì, troviamo finalmente una disco che ci accolga. Ultima serata di baldoria che precede un mattino malin-conico e assonnato. I cinque giorni sono passati in un lampo. Maremma, però, hhe bello hhe l’è stato! Giulia B.

...FIRENZE

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE A... FIRENZE!

La mattina del 3 aprile le mitiche V ginnasio A & B sono partite, insieme alla 2° E per la gioia dei nostri fanciulli, alla volta di Firenze: ci aspettavano tre faticosissimi giorni di musei, chiese, palazzi...ma la pioggia che abbiamo trovato al nostro arrivo ha ostacolato questo

importantissimo (???) tour culturale! Ci siamo così goduti un pomeriggio di libertà, occasione che il nostro piccolo gruppo, capitanato dalla straordinaria guida improvvisata Vincy, ha sfruttato per dare del FIGO ad un cagnolino, il quale si è vendicato lasciando un ricordino sotto la suola delle scarpe del nostro uomo, che ha così imparato qualcosa in questo “viaggio di istruzione”! La prima sera abbiamo fatto un po’ di casino generale, chi girando per i corridoi in costume da bagno (casuale riferimento a Zac), chi andando sulla terrazza proibita dell’hotel, chi cercando di chiarire con i propri amici...tant’è che il “concierge” si è fatto 6 piani di scale solo per venirci a dire con il dito puntato: “Voi non avete capito niente! (e guardando Terry...) Tu ancora di meno!” Alle 8 di mattina però siamo scesi comunque a fare colazione e siamo andati comunque a visitare gli Uffizi...in cui ci siamo persi Vincy ed io! Tornati al nostro caro “Columbus Hotel”, dopo aver cenato con piatti tipici toscani come la cotoletta e le patatine serviti dalla cameriera Mars (sì...anche io all’inizio credevo fosse lo snack...ma lei mi ha rimproverato dicendo che era il suo nome...), alcuni sono usciti scor-tati dalla De Nuccio (direzione: un locale fiorentino in cui divertirsi), noi altri stanchi morti invece ci siamo riuniti tutti in una stanza armati di cuscini e abbiamo fatto a cuscinate nel buio totale fino all’una! Siamo tornati nelle nostre camere tutti feriti...chi con un occhio gonfio, chi con un taglio sul naso, chi con lividi dappertutto! Il terzo ed ultimo giorno, dopo aver visitato qualche chiesa qua e là, ci siamo concessi un Mc Menu conquistato con un’estenuante corsa a chi arriva per primo a prendere i posti e poi l’ultima uscita libera. Ci siamo addentrati per le vie di Firenze, in cui un gruppo di ragazzi ha intonato il coro “Carotin, Carotin, Carotin” al mio passaggio (anche a Firenze mi devono storpiare il nome??? Già a scuola sono Catherin..), abbiamo scoperto la “gelateria dei 67 gusti” e la nostra guida Vincy stava per rimetterci la vita facendosi investire da un autobus (tranquilla Ele, è ancora vivo perché Ju-Ju l’ha chia-mato in tempo..però la prossima volta..). Caricati gli zaini con le patatine e i marshmallows nascosti dentro, siamo partiti per tornare in patria con tanto di tv e musica come sottofondo, che ci ha tenuto compagnia in questi 3 fantastici giorni passati a ridere, scherzare e, per qualcuno, anche a versare qualche lacrimuccia… Ma in ognuno di noi rimarrà il ricordo di un’indimenticabile Firenze tutti insieme!

Caroline

Dopo una giornata di viag-gio, diversi scali all'aeropor-to e incontri ravvicinati con

vip (grazie Massimo!!), siamo finalmente giunti a destinazio-ne... Lisbona è innanzitutto una città da girare, per respirarne l'at-

mosfera, per cercare di cogliere l'essenza della sua malinconia, che traspare dalle facce della gente, dall'architet-tura urbana, dai negozi. Per alcuni versi non troppo dissimile dalle altre

capitali europee, per altri se ne discosta ed emerge la sua tipici-tà, e ci si trova repentinamente a contatto con professioni di strada da noi ormai dimenticate o decisamente insolite (vedi il lustrascarpe!!). Non sono d certo mancate visite a città storiche come Sintra e Ca-scais,ma come non ricordare lo spettacolo che ci ha lasciati

senza respiro di Cabo da Roca? Ci si trova in cima ad una sco-gliera alta circa un centinaio di metri e di fronte c'è il mare, centinaia, migliaia chilome-tri di mare, e nient'altro. Il poeta Luis Vaz de Camoes definì questo luogo come "Aqui...onde a terra se acaba e o mar começ-a...", in italiano "Qui...dove la terra finisce e il mare comincia..."…

...Che dire...l'ultima gita scolastica, la migliore, è volata via in un soffio, ma spero che, nel bene o nel male, resti sempre im-pressa nei nostri ricordi... Grazie a tutti!!! Giulia SPECIAL THANKS: - a Cece, che dopo lo smarrimento della

valigia, è stato il cliente numero 1 dei cinesi!! (si ringrazia il mar-chio "Disell"..).. - a Tenia, che ci ha insegnato

come si usa il fono.. - a Pietro, per essere stato il 21864° ragazzo con cui Can-nu ci ha provato in gita.. - all'uomo gatto, per averci deliziato con i suoi miagolii pomeridiani.. - a Carry, affascinata dagli artisti di strada portoghesi.. - a Carlo, che dopo i 70euro persi al casinò e i 60 euro di multa in metropolitana, aspetta con ansia la veglia per rimettersi in sesto.. - alla 5^C, per aver partecipato numerosa (??!!).. - a Met, per aver perso la palla dopo un'ora dall'acquisto.. - a Bobby e Lita, per aver mantenuto viva la cronaca ro-sa.. - a Maria Enrica ed Elisabetta, che continuano imperterri-te ad aver fiducia nella classe peggiore del liceo!!!

LISBONA

Pag. 8 Tutti Giù - Anno XI, N° 1

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

-3, -2, -1 e… finalmente arriva l’attesissimo giovedì 3 aprile = GITAAA!!! Alle 6:00 noi della II D, insieme alla II C, ci ritroviamo nel piazzale della stazione, carichiamo le vali-ge (che fatica!) e dopo l’ennesimo appello e conteggio da parte delle prof. partiamo con meta Ve-nezia. Tra una canzone e l’atra (w Sum 41!- w gli U2 by Steh!), chiacchiere e risate, il viaggio fila liscio e verso le 11:00 arriviamo a Tronchetto, per poi imbarcarci sul traghetto e raggiungere Piazza San Marco. Giunti a destinazione si presenta un problema moolto serio, ovvero i piccioni! Sorvolando questo particolare, passiamo alla pausa pranzo, che, se per qualcuno è stata un’opportunità per dare un’occhia-ta in giro in cerca di gente interessante, per altri è stata un’ottima occa-

sione per schiattare dalle risate chiedendo informazioni assurde ai passanti in tutte le lingue e dialetti possibili immaginabili! Nel pomeriggio visitiamo il Palazzo Ducale e successivamente, dopo aver tirato fuori quelli che tra un po’ si perdevano nelle prigioni, ci dirigiamo al nostro albergo a Lido di Jesolo. In serata c’è chi va a fare una passeggiata lungomare, chi va al discopub e chi rimane in hotel. La matti-na dell’indomani il nostro sonno con i nostri bei sogni va a farsi benedire e viene bruscamente interrotto alle 7:00 da telefoni e sveglie… Fatta colazione, andiamo a prendere il nostro traghetto privato tutto per noi. Giungiamo all’isola di Burano ed ecco che incontriamo praticamente mezzo liceo! Dopo saluti, abbracci e una passeggiata, ripartiamo all’insegna di Torcello, isoletta abitata da quattro gatti…Facciamo ancora un salto a Murano, dove assistiamo ad una dimostrazione della lavora-

zione del vetro, e infine torniamo a Venezia. Nel pomeriggio, dopo aver recuperato quattro disperse che avevano sbagliato il punto d’incontro (non facciamo nomi, grazie), procediamo con la visita del Teatro della Fenice. E così, con il rientro in albergo, la cena e la passeggiata lungomare tutti insieme, termina il secondo giorno di gita. Il sabato mattina per alcuni si presenta leggermente traumatico a causa delle vali-ge…perché all’andata mi stava tutto e ora invece no?!? Boh! Tuttavia, con l’aiuto di esperti riusciamo a sistemare tutto e ultimiamo la visita di Venezia con la Basilica di Santa Maria della Sa-lute e quella si San Marco. Intorno alle 16:00 eccoci di nuovo a Tronchetto, pronti per il viaggio di ritorno con arrivo alle 22:00 passate, stanchi morti! Eva II D

I cinque giorni AGGHIACCIANTI delle classi IVA IVF IVC nella magica e

splendente Serenissima:

La partenza riscaldati da un'alba spettacolare...

La chitarra di Piero che ha coinvolto tutti...

Un autista e un pullman veramente perfetti...

Calda giornata d'aprile sdraiati sul prato di Padova... Riprese video, lotte da animali, relax assoluto nel

verde... Arrivo in albergo: alloggi spettacolari!...

La prima notte... Twister e... Golosità...

Svegliarsi la mattina... No! Di già! La magia di Venezia già respirata sul battello...

Piazza San Marco: musica, piccioni... e tronisti di Pescara! 17.30: il diluvio universale... 10 ombrelli x 60 persone...

L'infinita passeggiata da idio-ti, cazziati per i 4 litri di birra,

ma affascinati e sospesi nel buio del mare notturno...

Un nuovo e sempre più duro risveglio..

occhiaie sempre più immense...

Una guida fuori dal comune per la visita

della Fenice... Inutile ma comoda visita alla casa di Goldoni...

Pomeriggio di shopping, souvenirs di ogni tipo... Coccole di sole per un sonnellino favoloso...

Ritorno di pioggia: tutti sul battello.. ma niente porte! Tsunami su Germa!

Serata disco: presa coscienza che il nostro inglese fa veramen-te cagare!

In alternativa, sala giochi e morbida spiaggia... Pane e il balcone della "Castiglione"...

Burano: la città di Polly Pocket...

Torcello: natura incontaminata e foto di grup-po... Murano: la bravura dei mastri e il vetro luccicante... Ultima serata: ruote e capriole in centro Jesolo (ogni riferimen-

to a Sem Casalis e Luca Nervo è puramente casuale) Karaoke: IT'S MY LIFE, IT'S NOW OR NEVER... I AIN'T GONNA LIVE FOREVER! Balli e canti a squarciagola: la serata di chiude con I DON'T WANNA MISS A THING e qualcuno che si commuove (tenera Ale!)

Un'alba incantevole per il nostro ultimo giorno a Jesolo...

Jesolo-Verona: coma profondo dopo il devasto dell'ultima se-ra... Matrimoni, Arena, Balcone di Giulietta: la stanchezza ha impe-dito il loro pieno apprezzamento... Rimarrà per sempre nei nostri cuori (e pance) lo straordinario kebab gustato in Piazza Bra... Sem e Lolly giocatori di baseball... L'ultima fermata in Autogrill, l'ultima siga-retta, l'ultima Rustichella...

L'ultima ora in compagnia dei 2single a nozze... L'arrivo nel posto da cui 5 giorni prima nessuno si aspettava una gita (o Viaggio D'istruzione, o meglio viaggio DISTRUZIONE) così indimenticabile... Appena scesi dal pullman c'era per tutti la persona speciale pronta ad abbracciarci...(k sorpresa stupen-da!!)

Le canzoni, le notti, gli abbracci, i nuovi amori...

Grazie IVA IVF IVC Grazie ai Prof. Martini, Genesio, Castiglione, Pace. Grazie a tutti.

Manu, Ale, Sabry, Ire, Sem e tutta la IVA.

VENE

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

Raccontare un viaggio senza cadere nel banale non è mai un intento da poco, an-che se, raccontare una gita liceale a Vene-zia è una di quelle esperienze, il cui ricordo ti solleverà il morale in molti giorni di mo-notona esistenza. Da dove cominciare dun-que?… naturalmente, il viaggio! Un prover-bio cinese dice che “Un lungo viaggio di mille miglia si comincia col muovere un piede”, e così è accaduto anche per noi. Svegli all’alba, ma in pratica molto più tar-di, ci siamo ritrovati a fare l’appello di tutte le possibili “dimenticanze” accanto al rom-bante motore del pullman, pronto a partire. Assenti all’appuntamento, i tanto attesi “cani anti-droga”, che hanno lasciato un velo di profonda amarezza nel cuore di tutti noi… Finalmente si parte! Tra canzoni sto-

nate e fotografie, riprendiamo final-mente la circola-zione, solo scen-dendo a Padova. Il tempo trascorso per un salutino e un ex-voto a San-t’Antonio e la visita

alla cappella Scrovegni (ragazzi, mezz’ora di decompressione non si nega a nessuno!!) risulta

essere più lungo del previsto e la notizia dell’arrivo a Jesolo ci suona alle orecchie come un vero miracolo. La sorpresa più bella risultano essere però le camere; ampi e fornitissimi mini-alloggi in cui tutto può succedere, e il divertimento fino a tarda ora diventa naturalmente “programma obbliga-torio”. Il mattino seguente è proprio Vene-zia che ci attende. Dopo un’interminabile attesa per il nostro piccolo traghetto, si parte alla volta della nostra meta. Si sale. Veloci. Sulla terrazzina della nave. Ci si chiede se è lei ogni volta che si vede un pezzo di terra “a mollo”. E finalmente ecco-la…un piccolo mondo parallelo…Una città che nasce dal mare, che la culla tra le sue braccia ondose. Bellissima e affascinante: così ci appare il capoluogo veneto al nostro approdo. La parola d’ordine di Venezia? Maschere…dopo un po’ non se ne può dav-vero più! Iniziano le visite: palazzo Ducale con giro nelle prigioni, molto inquietanti, a cui si accede attraverso il ponte dei Sospiri; il teatro della Fenice, un vero splendore; Piazza S. Marco e i suoi famosi piccioni; casa Goldoni, o meglio una specie di mono-locale… forse un po’ deludente. E poi loro, l’attrazione per eccellenza: le gondole, molto romantiche e costose, ma che danno alla città un’aria pittoresca e speciale. È strano e surreale vederle sostituite alle

auto. Lo credereste che una città così piacevole abbia abitanti così per-malosi? Eh sì, I vene-sian hanno fretta e bisogna “tenere la de-stra” per farli contenti. Che abbiano sviluppato una strana forma di allergia verso i turisti che li invadono? …E si visitano anche le tre isolette: Murano, mai visto tanti ninnoli di vetro tutti in una volta; Burano con le sue casette colorate e Tor-cello, un’isola vecchio stampo, in cui i resi-denti sono proprio quattro gatti. La data della partenza giunge e naturalmente, trop-po presto, spezzando quasi una ritrovata e caotica quotidianità. Lasciamo un nostalgi-co abbraccio a Verona (ebbene sì, qui c’è anche chi, ai piedi dell’arena li dona!!), e stanchissimi per le troppe notti insonni ci arrendiamo all’imminente ritorno. Tornati al nostro punto di partenza, siamo entusiasti per tutte le cose successe, gli aneddoti da raccontare, le disavventure e anche qual-che momento imbarazzante, perché no… Con la speranza che saranno le distrazioni forniteci da questi fantastici 5 giorni ad accompagnarci negli ultimi mesi di scuola, in questo preoccupante “sprint finale” da cui non ci sono più scuse per fuggire… DIDI, EMY e KIBY.

…ed ora ripensare alla gita mi fa venire un po’ di tristezza…sono stati 5 giorni spettacola-ri!! Martedì mattina si parte, anche se, a dir la verità, questa gita non era molto sentita.

Saranno state le precedenti vacanze pasquali a farci sentire sempre in vacanza, senza farci assaporare la gita come un momento di stacco da tutte le fatiche della

scuola oppure.... beh... non ne so il motivo esatto. Comun-qe....PARTENZA!! Un'al-ba spettacolare ci ac-compagna nell'inizio di questa gita. Tra chiac-chiere e canzoni più o meno intonate giungia-mo finalmente a Pado-

va (per fortuna... non ne potevamo più di sentire Jey ripetere "quando arriviamo a Padova???"....); una piazza stupenda, con la sua erba verde perfetta per un pic-nic, ci accoglie. Dopo i giochi, le foto, gli scherzi andiamo a visi-tare i primi musei&chiese della nostra gita. E poi finalmente giungiamo a Venezia!!!!! beh.. per essere precisi arriviamo a Lido di Jesolo dove alloggiamo all'hotel "al Mare" (un nome molto fantasioso...). Avevo un'unica speranza per quanto riguardava la stanza: che non fosse di nuovo una camera singola

trasformata in una quadrupla…et volià: ci ritroviamo in mini appar-tamenti!! Cucina, 5 posti letto, un bagno grande, una doccia enorme, un frigo e una tv funzionanti! Mercoledì finalmente VENEZIAAA! Piazza San Marco stupenda, Palazzo Ducale con le prigioni e il Ponte dei Sospiri, la paura dei piccioni (che

hanno colpito la povera Jey!!) e dei gab-biani (vero Deci?!) e il Ponte di Rialto. Il

giorno dopo visita al teatro La Fenice con una guida assolutamen-te memorabile. Ma pian piano il sonno arretrato ha cominciato a farsi sentire… ualcuno ha visto qualcosa della casa di Goldoni? (le comodissime poltroncine non contano!) Sui traghetti con le porte senza vetri ci siamo

marciati (grande Germa!), spettinati, anche ammalati un po', e in disco-teca, tra gare di ballo, spagnole decisa-mente disinibite, californiani, francesi, e i cori italiani, ci siamo scateati. Venerdì visita

delle isole Burano, Murano e Torcello e alla sera…il karaoke che ci ha regalato ricordi davvero fantastici (it's my life; luce; don't stop me now; zombie.... con la Casti che è stata magnifi-ca!!! come avremmo fatto senza di lei, senza

la sua voce e, soprattutto, senza la sua pronuncia?!). Come tradizione delle gite, l'ultima sera non si dorme! Qualcuno per problemi tecnici è costretto a letto almeno un’ora, ma qualcun altro di eroico si trasferisce in spiaggia per aspettare di ammirare l’al-ba…… Ed ecco che le valigie sono di nuovo da rifare… L'ultima colazione… la tristezza… la voglia di non tornare più a Bra… L'atmosfera

sul pullman è totalmente cambiata ora rispetto a quella dell'andata… nessuno che parla…tutti che dormono… La gita, dopo una bellissima sosta nella città di Giulietta&Romeo, è davvero finita… Ancora qualche ora di pullman e poi… Bra… che ci riaccoglie con uno splendi-

do sole che tramonta ed un velo di malinconia…… Elena

EZIA

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

...SPETTEGULESS... …lentamente i primi boccioli di rose iniziano a germogliare, i rami spogliati dai venti au-tunnali piano piano rifioriscono…l’aria lieve-

mente si riscal-da…gli uccellini risvegliano la natura con dolci concerti…è primavera!!! Finalmente la tanto attesa stagione degli accoppia-menti è arrivata…e c’è chi ne ha subito approfittato!!!

Dopo la breve vacanza-gita di inizio aprile, sembra pro-prio che si siano create molte coppie, alcune si sono raf-forzate e altre sono scoppiate. Si sa è l’amour…dolce armonia per le anime gemelle!!! Bene…per prima cosa è giusto parlare dei nuovi flirt, gli scoop tanto aspetta-ti, ebbene si!!! Dun-que nuovi accoppia-menti fra le quarte: Alessia Macrì e Lu-ca Nervo (IV F ), il quale dopo il breve flirt con Laura Abrate ( I E ) sembra essere stato abba-gliato dalla bella della IV A; è anche il caso di Giulia Corino ( IV F ) e Lorenzo Bonetto ( IV A ), vero colpo di fulmine, anche perché lui si è lasciato da poco con Eleo-nora Zorniotti ( I A ). Uccellini passeggeri hanno rife-

rito che anche in V sono nate certe coppiette!!! Hihi…ovvero Nick e Erika (entrambi V C) e Danilo Rocco ( V C ) e Natasha Recupero( V A ), affiatati come non mai. Tenerissimi e inseparabili Luca Bruno e Stefania Maimone (entrambi III B), Simona Baccaro ( II C ) e Luca Ma-

scarello ( III C ); mentre Tiziano Castagno ( III B ) sembra aver conquistato con il suo nuovo look Chiara Costa ( I C ). Ora…super scoop…anche se ormai sarà no-to a tutti…Luca Mosso ( IV B ) e Carlotta

Burdese ( I E ), finalmente ai due ragazzi più frustrati della Terra si riesce a strappa-re qualche sorriso in più! È amore, è amo-re!!! Hihi Complimenti invece a Valentina Fissore ( III B ) e Giuseppe Groppo ( IV B ), che po-chi giorni fa hanno festeggiato un anno

ormai insieme. Continua a proseguire bene, anzi sempre meglio, tra Federico Tibaldi ( III cl. ) e Martina Bertello ( II A ), Edoardo Testa ( V B ) e Ros-sana Cammardella ( III B ), Eleonora Alessandria ( IV C ) e Giovanni Bellotti; mentre ormai da qualche mese la chicchissima Carlot-ta Palone (I cl.) sembra aver fatto innamorare il noto Cisco Bergese (ragio). Coppie ormai veterane nel nostro liceo, continuano ap-punto a resistere, come Roberta Franco e Paolo Bottero (entrambi IV F) che hanno anch’essi appena festeggiato il loro primo anniversario, Andrea Negro ( II cl. ) e Ade-laide Degioannini ( III A ), Cristina Mobilia e Cj (entrambi II cl.). Invece, per quanto riguarda i nostri impegnatissimi rappresentanti, continuano a prosegui-re bene le loro “love story”.

Infine, da ciò che giunge da “fuori”, continua felicemen-te fra Chiara Mag-giora ( III B ) e Da-vide Cucco (ex licea-

le), così come fra Tina ( IV E ) e Marco Terenzi (ex liceale).

Buona fortuna liceali…con la spe-ranza che la storia fra tutti gli in-namorati non finisca mai…e che

tutti i singles riescano a trovare la loro perfetta anima gemella!!! E ricordatevi che:

“Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce”.

.:Maffi:.

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

Il corner dello sport

-a cura di Wallace-

Verso la fase finale “EGEMONIA VB” Inseguono IIIC e IIcl B.

L’attesissimo Torneo di Calcetto ‘07/’08 è definitivamente decollato. Gli estrosi piedi dei liceali hanno così iniziato ad accarezzare l’erba sintetica dei campi di Madonna Fiori. Ma già dalle prime partite le emozioni erano tutt’altro che sintetiche. La prima fase del Torneo, disputata con la modalità del girone unico all’italiana sta per concludersi; in seguito si darà il via alla fase finale che, siamo sicuri, ci riserverà notevoli sorprese. Ricordiamo che si qualificheranno alla fase successiva solamente le prime 4 squadre. Tra le news fa scalpore la decisione da parte della promettente 2°C di ritirarsi, e la nuova divisa adottata dalla 2° cl B: righe orizzontali bianco-verdi molto Celtic. Parlando di promesse, complimenti al giovane Cozza, autore di ottime prestazioni. Qui di seguito ripor-tiamo la classifica ufficiale della prima fase, aggiornata alla quinta giornata. Segue la classifica marcatori e il commento della partita più bella finora disputata, firmato Edo Testa e Carlo Patria (nostro rappre ma all’occorrenza anche inviato sportivo!), ovvero quella tra 5° B e 3°C. A voi i commenti. Buon divertimento. CLASSIFICA GENERALE CLASSIFICA MARCATORI

SQUADRA PUNTI 5°B 16 3°C 13 2° cl B 12 4°B 9 4°F 9 5°C 6 1° cl 6 1°A 3 2°C ritirata

BOLLINI A POIS

Bonetto (17) Patria (15) Milano (14) Oberto (12) Testa (10) Rossi ; Fissore; Disegna (8) Zorniotti (7) Cozza ; Ponzo ; Taricco ; Panero (6) Serino ; Messa ; Della valle ; Mosso (5)

LA PARTITA

La quinta giornata vede affrontarsi la 5°B, detentrice della coppa 2005/2006, e la 3°C, una tra le più quotate squadre del torneo. Tempo sereno al campo Madonna Fiori, ma un caldo afoso condizionerà fortemente i due team. La 5°B arriva alla partita con un organico completo e presenta tra i pali l’insostituibile Torta; davanti a lui il capitano Patria, il ge-niale Morra, Milano e il ritardatario Testa (tra i più accreditati per il “miglior giocatore). La 3°C a sua volta si presenta forte dell’esperienza di Molinaro (allievi nazionali del Cuneo); alla sue spalle Baros, spalleggiato dai giallo-rossi Di Prima, Aimo e Ta-rocco. Questi, dopo un avvio in sprint, si ritrovano sul 3 a 0 a metà del primo tempo, quando Testa, anche grazie ai suoi dribbling e alla sua classe, da morale ai maturandi. Fine primo tempo: 3 a 2. La ripresa è piena di emozioni: prima tra tutte il fair-play della 3°c che segna un gol nonostante il gioco fosse fermo. Ma quando il risultato sembra deciso, la 5°B si rialza grazie alla grin-ta di Patria, alla freddezza di Milano e alla fantasia di Morra, e Testa trova il pari: 5 a 5. Un risultato impossibile per una finale possibile! Patria e Testa

IL CLASSICO FA MALE Venerdì 29/02, l’ormai diciottenne Messa Tobia (2° classico B) non si è limitato a scordare un libro, o al massi-mo il portapenne, ma addirittura è venuto a scuola senza zaino! Ora, caro Tobia, va beh che uno, a 18anni, ha sempre mille cose per la testa, e possiamo capire che la scuola possa essere una cosa secondaria, ma al-meno portare lo zaino!!!

CHI DORME…PIGLIA RICHIAMI! Gira voce

che nella classe 4°A l’aria contenga uno speciale sonnifero. Infatti il buon Alberto Fissore pare che durante ogni lezione ca-da inspiegabilmente in un sonno profon-do! Gli esperti parlano di una particolare tecnica di concentramento buddista messa a punto dallo stesso Fissore per captare al meglio le lezioni…Babi, pensaci tu!!!

5 B 3 C 5 B 3 C

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

- Ipsi Dixerunt - Ed eccole qui, puntuali come sempre, le perle di saggezza dei nostri professori. Si ringraziano tutti

coloro ci hanno inviato il materiale prezioso… Buon divertimento!!

SCARZELLO * WALLACE: Prof, do-menica l’ho salutata due volte ma lei ha fatto finta di niente! S.: No! E’ che io giro sempre con 4 bambini e non ti ho visto. E’ una vita terribile! Perchè da soli sono bravissimi ma quando sono tutti insie-

me si trasformano in mostri…tipo i Pokemon!! *(sta traducendo…) Qui mettiamo cielo, invece di clima…clima sa più di Giuliacci! *(a Giulia) Basta fare piedino! VIASSONE *Fate un attimo attenzione!...(si sbraccia)…Guardate questo puntino rosso enorme (è vestita di rosso), il Gabibbo è qua!! *(in classe si parla del Festival Di San Remo)..Certo che spendere 1200 euro per vedere il Festival Di San Remo! Cioè ma vi ricordate una canzone di S.Remo??...Gente come Anna Tatangelo!! Ma quella è da anni che ci assilla con le sue canzonette! Solo perché fa CHUPADES nel letto con Gigi D’Alessio dovrebbero metterla in galera!!! * Voi dormite… SPECIAL GUEST…MARGHERITA TESTA! *(durante la consegna dei pagellini) Queste pagel-le sono troppo SEXY, siate voi sexy! ROSSI * - Le suore rimanevano velate anche per una que-stione di igiene Manzino: - eh sì, perché poi fanno ammalare il Pa-pa * - In quali gruppi di epistole si divide l’epistolario di Tetrarca? Sabena: - allora, nel De Amicis……

* - in greco letteratu-ra fate la rapsodia di Patroclo? Manzino: - Ma cos’è la psoriasi di Patro-clo?? * - Parlando di te-trarca che era un gi-getto Manzino: - ah sì per-ché il sinonimo di gi-getto è gigolò!!! RAMPADO * - Quando entra la preside per dare le pagelle vi alzate tutti in piedi. Io vi do il LA e voi dite “Buongiorno!” in coro. * - Cosa c’è dentro il microfono?

Alunno: - Un microfono. Rampy: Eh, certo, è una matriosca! C’è un omino dentro che a-scolta e poi agita il filo. Infatti quando si batte sul microfono è perché l’omino si è addormentato. * - Operti, cosa ridi? Adesso ven-go lì e ti picchio per bene! * - Mi è venuto in mente l’altro giorno che ho chiesto chi va a vota-re e ho visto tutte ste mani alzate e volevo urlare: “Non potete, siete troppo piccoli!!!” Si dovrebbe vota-re a 40 anni, non a 18! * - La prima quinta in cui ho inse-gnato è stata traumatizzata: due hanno fatto matematica, tre si sono suicidati e gli altri sono in cura in qualche clinica.

* - Se andrete nei boschi troverete impronte di cinghiali morti: NON sono stato io! * - Reinero, cosa fai con quella stella sul petto? E’ per dire “sparate qua”? * - Reinero, non andare a votare! Alunno: - Ma io vado, però voto sbagliato. Rampy: - Eh già, lui va là e fa un disegnino. * - Guarda che non stai leggendo un editto impe-riale: “Italiani! Le onde

armoniche sono…” Mettici un po’ meno testosterone! * - E’ entrata la bidella e siete impazziti. E’ una congiura, si stava tanto bene prima!! * - Ieri Hasani è di nuovo venuta a chiedermi qualcosa, ma stavolta di matematica. Mi sono emozionato ancora di più….sono andato a casa e l’ho raccontato a mia moglie! * - Hasani, solo più 2 anni e finisci! Alunna : - A dir la verità solo più il prossimo. Rampy: - Ma io stavo già contando quello che ripeterai! * - Voi avete solo più un anno da passare qua dentro: pensate a me che ne ho ancora 20! MARTINI * - Chi sa dirmi qualcosa di Galileo? Alunna: - Mah… ha subito 1 proces-so… Martini: - Mi ricordi quella volta che sono andato al cinema con 1 mio amico a vedere “The Passion” di Mel Gibson. All’intervallo gli ho chie-sto: “Ti piace?” E lui mi fa: “Non so, devo prima vedere come finisce”.

* - Chi glielo fa fare ad Enea di ab-bandonare la bellis-sima regina, le due odalische che gli fanno vento, magari mentre ha 1 gazosa sul tavolo!? * - C’è qualcuno che ascolta in questa classe….in questo liceo?

* - Sempre meglio l’erba del vicino che il vicino di Erba! * - “Senti che voce nasale!”, disse la mucca al cinghiale. * - Non ho capito la battuta, ma rido sulla fiducia. * - Letizia Castà, pur non parlando, aveva tanto da dire. * - Quando torna Barbero gliela meniamo con sta storia dell’In-ghilterra. Poi lei se la prende, così è più divertente!! * - C’è un capitolo dell’ “Ars Amandi” che interesserà molto gli amici maschietti. Si intitola: “Come conquistarle tutte”!! Mi spiace, ma non sempre funziona… * (parlando da solo): Ma la biro è in tasca, inutile cercarla nella giacca…ma…non la trovo più… Ah, ecco, era nella tasca della giacca! * - …a parte quando non fate niente, il che si nota dall’ondata di giustifiche che è peggio della piaga delle locuste d’Egitto. * - Io adesso con voi 2 non parlo più. Mi riferirò solo a Giulia Corino che è come la vostra tata. Poi potrei anche prepararvi un cesto con le palline di quelle prese da Montello!

* - Gentil donzelle, non mi mangiate in faccia come se foste dei cammelli nel deserto che si stanno abbeverando! ANGELERI: * - Posso fare una battutaccia detta da Conterno? “Hobbes, mi è entrata una Spinoza nel Locke!” hihi…secondo me Conterno se le studia! * - Ma c’è sempre questo fantasma formaggino che bussa alla porta! * - Oh, ma io ho già detto a questo signore qua di portare gli avvisi con una certa dignità. Perché prima entrava e faceva: “Wei!!!” ……immaginate in 5B cosa poteva succedere… * - Se una donna vuole essere considerata brava quanto 1 uo-mo deve esserlo 2 volte tanto…ma non che questo sia difficile!!! GAIDO * - Operti, furtivo furtivo, quatto quatto, con passo da leopar-do… * - Lei si chiama Elena…no, Elisa ed è laureanda in scien-ze della comunica-zione….no, dell’edu-cazione… FORZINETTI * -….e venivano mandati alle Se-ychelles. Ma non le pensate come ades-so, non è che uno dopo 15 giorni tornava tutto abbronzato e faceva il fighetto!

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

*“Le corna, seppur piccole, sono pur sempre corna! D’al-tronde non siamo mica rinoceronti!” Da bacio perugina.

*” Del resto S. Valentino è anche la festa del tradimen-to.” Da Bacio Perugina #2

* (…il Ferro sta cercando di ricordare tutti i nomi delle sedi del governo italiano…) -F: “Allora chi conosce altre sedi del Governo?!” -WALLACE:”…Trigoria?” -F: ”Senti Della, guarda che ti sprofondo nella valle!!!” Feeling alunno-professore.

* (…a qualcuno, come sempre, manca il libro, e allora si guarda dal compagno…) -F:” Ogni tanto qui si formano delle coppie di fatto, dei PACS!” Attualizzare i programmi.

* (…dopo un test di storia massacrante…) -F:” Oh, seguite, non seguite…fate quel che volete, Intanto io parlo.” Santo subito.

*” Mi piace il termine meltin pot perché sa di polenta e budino.” Aforisma

*” Non sapete chi sia Johann Crell?! Eh beh, c’è sempre una prima volta: anche io fino a due anni fa non sapevo chi fosse Buonaurio!!...Ciao Buonaurio.” Feeling alunno-professore #2

* (…durante un test, Lombs ha il libro sul davanzale vici-no a lui…) -F:” Nascondi il libro sotto le foglie di fico...” Mah…

* (…Ferra ha deciso di andare volontario…) -FERRA:” Scusi ma ci ho pensato solo alla fine.” -F:” Cosa?! Vai alla FIAT?!” L’auricolare…dov’è?!

* “Sapere Audi” . Vai col liscio.

* ”Il vostro motto dovrebbe essere: mi faccio una versio-ne al giorno così mi tolgo la Scarzello di torno!” Uno di noi!

Ferrero, ergo sum

-a cura di Wallace-

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

- In and Out- “Armi in spalla!”

Curvilineo,soft-bombato,piegato ad arco. È lavorare sul profilo della spalla sagomandola ad anello. Conformarla a disco attribuendo all’intero capo prospettive avant-

garde. A sinistra, Irene con giacca-muta-da-sub nera di Burberry Prorsum riecheggia le impeccabili silhouette ricurve di Balen-ciaga per la primavera/estate 2008 con spalle in cupole di gazar imprimè (al centro). I mini ensambles disegnati da Nicolas

Ghesquière assumono armonici contorni di curve grazie a trattamenti techno e taglio al vivo con laser o ultrasuoni; le stampe di ortensie, viole del pensiero, peonie, narcisi ed anemoni scaturiscono dall’archivio storico della maison;

le sete impiegate sono quelle tipiche dell’Haute Couture, casimir, radzmir, shantung vichy. I volumi di spalla dettati da tecniche futuribili non ricordano in alcun modo le imbottiture extra degli anni 80 o le imponenti

spalline interne di certe giacche Giorgio Armani. Ad approcciarsi a quell’estetica di padding è l’eclettico designer Martin Margie-la che per lo scorso autunno/inverno ha collocato strutture di perspex trasparente a triangolo all’interno di stole, abiti e gilet.

Spalle estreme, puntute, chic. Scelte anche da Roìsìn Murphy, ex lead-singer dei Moloko, per le sue performance e i suoi videoclip

( “Let me know” ne è l’esempio). Nella foto a destra estrinseca la creatività della tematica “spalle” con una cintura a vita alta collegata ad una triplice shoulder

pad di lamine in plastica bianca, cattivissime catturano, cattive! Moda come nuova armatura! Morenz

Scrivere. Ecco il mio mestiere, ho pensato fin da quando ho finito il liceo. Mi piaceva scrivere, avrei dato non so cosa per arrivare a qual-che grande edizione … Perché a me il giornale non è mai interessato: troppa confusione, colleghi che ti fanno le scarpe, politica, turni di notte, magari anche dover andare all’estero. Insomma.: sono sempre stato un po’ pantofolaio. Ho sempre vissuto in questa città e ci sto bene. Non che abbia tanti amici, però conosco tutti e nessuno bada a me più di quel tanto che mi piace. Quindi il giornale l’ho scartato subito. Così come il campo pubblicitario. Ancora peggio. Troppo inglese per me che amo il “bello stilo”, l’italiano forbito di un Montale, l’eleganza di stile di Gad-da. Quindi altro non mi restava che dedicarmi anima e corpo alla Scrit-tura. Sissignori: quella con la S maiuscola.E adesso vent’anni dopo pos-so dire di sentirmi realizzato.Chi mai sarà Barricco, chi Moccia( quello sfigato!) chi Eco? A me fanno tutti un baffo!Due, tre libri, qualche centi-naio di copie vendute… Una pippa colossale. Perché scrivere, sul serio voglio dire, è una esigenza biunivoca. Tra te che scrivi e chi vuole leggerti. Una necessità ineluttabile.. Ho cominciato così, perché me lo hanno chiesto, e sapevano che avrei dato loro le parole esatte, la sintassi giusta, la poesia che cercavano, per quel mo-mento, in quell’istante. Odio quelli che rimestano nel torbido dell’anima, che ci propinano la quintessenza del loro malessere, come se fosse l’unico dolore al mondo.

Fuggo da chi si crogiola in storie ritorte, affannate come le anse di un intestino costipato. Io scrivo per gli altri, lontano da me e dal mio stomaco. Per questo ho successo. C’è sempre la fila, qui fuori, ed è per me, per le mie storie. Perché è per loro che scrivo. E’ il mio segreto. Non c’è muro di questa città che non parli con i miei versi: chi può dire altrettanto? Sentite, non è per vantarmi, ma ascoltate e ditemi se vale (lo so che vale, ma vi faccio omaggio di musica suprema per orecchie ormai assuefatte al supermarket della letteratura): “Il dolore dell’assenza, la tua, sia piaga sofferta e consapevole ché nulla varrà a lenire la perdita delle virtù che eternamente segnarono il tuo viaggio terreno.” Non è magnifico? “ E’… è… meravigliosa! Oddiomiosantissimochebelleparole… Quan-to... le devo?” “Fanno cinquanta signora.” “Guardi, le lascio cento, perché... è stato … così bravo… E i manifesti?” “ Oggi pomeriggio, signora. A proposito, ci vuole qualche immagine, una lista a lutto, un rocefisso…” “Oh, no, bastano, queste belle parole… Ecco, ci aggiunga solo “Moglie e figli, con imperituro amore”". L.C.

AMORE IMPERITURO

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

E’ difficile descrivere la giornata “In Campo Con il Campione”. Per il secondo anno consecutivo la IV F si è aggiudicata il campio-nato scolastico e quello cittadino ed è andata a Cuneo. L’epilogo stavolta, però, è ben diverso: terzo posto ottenuto in confronto al titolo di campione dell’anno scorso. Vabbè, buon risultato, anche vista la forza di alcune delle altre classi presenti. L’unica pecca è la sensazione di essere stati un pochetto truffati, vista la decisione all’ultimo minuto di non far disputare le semifinali, cosa che con-

danna la IV F a giocarsi solo il terzo posto. In campo con il simpaticissimo Marlon, però, c’è stato comunque molto diverti-mento. E ci si saluta con un “arrivederci al prossimo an-no”…sperando di riconquistare il titolo perso. _irish_

IN COLLEGAMENTO DA “IN CAMPO CON IL CAMPIONE”

Intanto c’è stato l’orgoglio del pro-gramma stampato, circolato in tutta

Italia: 34 Licei Classici italiani e, in mezzo, anche il Liceo Classico “G.B.Gandino” di Bra insieme a 21 Istituti (Gymnasii) austriaci, te-deschi e rumeni. Poi l’esserci davvero lì a Sulmona a sostenere quel Certamen Ovidianum, insieme a due studenti della III Liceo Classico B, Damiano Mollo e Alessia Marchisio, gomito a gomi-

to con i rapresentanti del “Beccaria”di Milano o dell’ ”Umberto I “ di Torino. Sì. Noi c’eravamo. Perché siamo un liceo che fa cultura e si sa confrontare, ma soprattutto perché crediamo in un neoumanesimo che metta al centro la persona mediante l’apporto di tutte le discipline e in cui la cultura classica aiuti quella scientifica a sviluppare e interpretare il mondo. Il tema del Certamen quest’anno era incentrato sull’esilio, che in Ovidio diventa “caduta” ( “caduta” dalle grazie dell’imperatore Augusto, che lo esiliò a Tomi, sul Mar Nero, lui così cortigiano e cittadino, in mezzo a

gente barbara, che non conosceva il latino e tanto meno le buone maniere) e a causa del quale il poeta sulmonese subì la suprema meta-morfosi, riflettendo nelle sue opere ultime, scritte in quel lido inospitale, proprio sulla contrapposizione tra marginalità e centro. E, sostanzialmente al di là dell’esito, che comunque è stato buono (siamo stati esclusi per un posto dalla rosa dei primi sei, i premiati), credo che una scuola di qualità, oltre che proporre novità in fatto di pedagogia e didattica, debba in primis dar modo ai suoi studenti di fare esperienza del mondo e, soprattutto, una esperienza di cultura come questa. Il Certamen ci ha infatti fornito i tramiti operativi ( i convegni e la stes-sa prova) e i modi di attuazione e collaborazione tra istituzioni e etnìe diverse, permettendo un dialogo ed un confronto nazionale ed europe-o sia sul piano didattico per noi insegnanti, sia sul piano umano e sco-lastico per i ragazzi, senza i soliti celebrativi o accademismi d’occasio-ne. Il dato che in effetti ci ha più colpito nella partecipazione a questo Certamen consiste nell’aver constatato che si possono saldare insieme studenti, operatori, istituzioni e tessuto sociale sotto il segno della cultu-ra e, a più largo raggio, anche sotto quello di culture diverse e diver-samente praticate attraverso il fil rouge della lettura d’un grande autore classico. E il G.B.Gandino di Bra questa volta c’era. Lasciate che lo dica con un po’ di compiacimento. Suvvia! L’insegnante, Annalisa Rossi.

PER OVIDIO...

Martedì 29 aprile, nell’Auditorium comunale di Cherasco, ha avuto luogo la pre-sentazione del progetto “Sebastiano Taricco”, alla presenza di numerose autorità -fra i quali il nostro dirigente, prof.sa Margherita Testa- e di un folto pubblico di partecipanti. Questa iniziativa, patrocinata dall’Associazione culturale Anello Forte, nella perso-na della dott.sa Anna Sarotto, e dalla Compagnia di S.Paolo, si prefigge di risco-prire le opere di questo importante e poliedrico artista, attraverso la realizzazione di un percorso cultu-rale nella sua città natale, appunto Cherasco. Il nostro Liceo è il principale collaboratore, in quanto ha raccolto l’adesione di numerosi studenti che saranno impegnati come accompagnatori turistici durante le

visite, previste per tutti i fine settimana di maggio e di giugno. I professori che hanno curato la preparazione storica e artistica dei ragazzi sono la prof.sa Silvia Silvestri e il prof. Biagio Conterno (nella foto, durante la conferenza), entrambi docenti del Liceo. Tutte le informazioni rilasciate sono state redatte in un apposito opuscolo, realizzato dalla prof.sa Rossella Magliano, distribuito a tutti i presenti all’incontro di martedì pomeriggio. Gli alunni coinvolti, dopo gli interventi dei promotori del progetto e degli esperti in materia, hanno riportato le loro im-pressioni, dalle quali sono emerse parole di entusiasmo per questa nuova esperienza che potrebbe essere un primo avvicinamento al mondo del lavoro. Al termine del primo ciclo di visite sarà organiz-zato un nuovo ritrovo, che tirerà le somme del lavoro svolto, organizzato dagli stessi alunni che hanno preso parte e dai professori che li hanno seguiti. Nel ringraziare tutti coloro che hanno fatto sì che questo progetto vedesse la luce, non resta che fare un in bocca al lupo a tutti coloro che si cimente-ranno per la prima volta nel ruolo di guida turistica.

Progetto Sebastiano Taricco a Cherasco: Liceo “G. Giolitti” in prima linea.

AFFARI INTERNI...

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

Music & movie

classic corner

“Led Zeppelin”: questo è il titolo di debutto dell’omonima band britannica formata da Jimmy Page, Robert Plant, John Paul Jo-nes e John Bonham, rispettivamente voce, chitarra solista, basso e tastiere, e batteria. Questo primo disco, che incise il nome dei Led Zeppelin nella storia del rock, presenta una combinazione di influenze blues, folk e rock unite ad uno stile heavy che ha reso unica la band per il suo genere musicale: sarebbe infatti riduttivo accostarla ad uno solo genere. Si inizia con “Good Times, Bad Times”, pezzo rock abbastanza veloce che riceve una grande spinta dalla batteria e dalla linea di basso, poi parte l’assolo di chitarra: si ha subito l’impressione di assistere ad una performance dal vivo grazie ad un brillante espediente escogitato da

Jimmy Page per registrare i pezzi. La maggior parte dei produttori, all’epoca, piazzava semplice-mente un microfono davanti ad ogni amplificatore: Page invece ebbe l’intuizione di aggiungerne un secondo, a distanza, in prospettiva frontale con l’amplificatore, e di registrare la media tra i due, catturando il feeling di un’esibizione dal vivo anche in una stan-za. Il secondo brano è “Babe I’m Gonna Leave You”, ballata dal tono malinconico in cui la chitarra di Page accompagna la voce melodica di Robert Plant che ci comunica lo struggimento del distacco dall’a-mante, tra arpeggi folk e cambi di ritmi decisamente rock. Dopo il trasporto emotivo di “Babe I’m Gonna Leave You” arriva il lento, estenuante blues di “You Shook Me” che si basa su un classico ritmo blues su cui si alternano il falsetto lagnoso del cantante e la conver-sazione musicale tra la chitarra elettrica, l’organetto e l’armonica di Plant che portano alla luce l’indissolubile legame della band con le esperienze musicali precedenti dei singoli membri. Una lenta e tetra linea di basso…”Been dazed & confused, for so long it’s not true”…la

chitarra elettrica sembra parlare, “I wanted a woman, never bargained for you”…è “Dazed & Con-fused”, capolavoro della sperimentazione musicale che nasce dal genio di Jimmy Page che si spin-ge verso sonorità estreme, psichedeliche. Qui la scena è tutta di Bonham e Page che adombrano la comunque ottima performance di Plant e Jones. Il primo pesta sul pedale come un dannato e sem-bra voler fare a pezzi la batteria. Il secondo si esibisce in un assolo incontenibile: il momento cen-trale del brano vede lo stesso chitarrista suonare con un archetto da violino nelle esibizioni dal vivo. Tornati dal viaggio di “Dazed & Confused”, le nostre orecchie vengono illuminate e sedotte dall’organo di Jones e dalla sussur-rante chitarra di Page in “Your Time Is Gonna Come”, che ci danno la possibilità di rilassarci per alcuni minuti, sfumando in “Black Mountain Side”, dove possiamo saggiare le incredibili doti tecniche del chitarrista per poi lasciare spazio al potente riff di “Comunication Breakdown”. Questo pezzo è una vera e propria esplosione sonora data dall’incontro dell’irrompente voce di Plant, le saette lanciate dal dio Page, il basso di Jones, che sembra più che altro un Harley Davidson, e le martellate che quell’-ossesso di Bonham tira su quelle maledette percussioni. Tiriamo ancora una volta il fiato con il blues indurito di “I Can’t Quit You Babe” cover di Willy Dixon così come lo è “You Shook Me”. Qui Plant urla un amore passionale, fisico dannatamente sensuale “…I’m gonna put down for a while…” parole che sfuma-no poi in gemiti di piacere; mentre Page interpreta magnificamente questo brano, arricchendolo di sapore molto più tendente all’hard rock. Il nostro primo viaggio sul dirigibile volge ormai al termine con “How Many More Times”: questo è un pezzo molto dinamico, dove il basso di Jones è semplicemente travolgente, dal ritmo incalzante, in continua crescita, ricevendo un’ulteriore spinta ritmica dalle esplosioni di Bonham alla batteria. La chitarra fa “Wha wha…” grazie all’uso degli effetti in cui Page è mae-stro, mentre la dirompente voce di Plant si esprime ai suoi massimi livelli.

Ad un certo punto tutto tace…poi all’improvviso un grido: “Oh, Rosie, oh girl…oh Ro-sie, oh girl…” e poi l’assolo di Page al fulmicotone. La canzone termina, ma ci sono ancora alcune parole da spendere dicendo che que-sto primo disco dei Led è una pietra miliare della storia del rock, che ha esteso i con-fini dlela musica moderna, spingendosi verso sonorità che prima nessuno aveva osato cercare se non Jimi Hendrix, i Cream e gli Yardbirds (di cui Page aveva fatto parte accanto a Jeff Beck) ma con risultati non certo di così alto livello come quelli ottenuti da Page e compagni: nonostante quello che si può pensare la sperimentazione degli Zeppelin non serve a sciogliere i legami con le realtà musicali precedenti, al contrario è tesa ad arricchire le radici della band portando il blues, il folk e il rock ad un livello più elevato. Per poter descrivere la genialità di questo gruppo sarebbe necessario avere a disposi-

zione almeno dieci interi numeri del “Tutti Giù”, ma visto che tale privilegio non mi è concesso, non mi resta altro da dirvi se non di ascoltare questo disco perché i Led Zeppelin sanno regalare emozioni indescrivibili.

Luca

HIGHWAY TO HELL

AC/DC

BORN TO RUN BRUCE SPRINGTEEN

THE PASSENGER IGGY POP

BABE, I’M GONNA LEAVE TOU LED ZEPPELIN

SHOULD I STAY OR SHOULD I GO

THE CLASH

BREACK ON THROUGH (TO THE

OTHER SIDE) THE DOORS

STAIRWAY TO HEAVEN LED ZEPPELING

DON’T STOP ME NOW QUEEN

MESSAGE IN A BOTTLE POLICE

TICKET TO RIDE THE BEATLES

DAY TRIPPER THE BEATLES

I WILL FOLLOW U2

JUMPIN’ JACK FLASH THE ROLLING STONE

SONG

ARTIST

SONG ARTIST

SONG ARTIST

SONG ARTIST

SONG

ARTIST SONG

ARTIST

SONG ARTIST

SONG

ARTIST

SONG ARTIST

SONG ARTIST

SONG

ARTIST

SONG

ARTIST SONG

ARTIST

“Playlist BLUE” Rock Metal Music

“Playlist ROSSA” Pop Dance Music

SONG

ARTIST SONG ARTIST

SONG

ARTIST

SONG

ARTIST

SONG ARTIST

SONG

ARTIST

SONG ARTIST

SONG

ARTIST

SONG ARTIST

SONG

ARTIST

SONG

ARTIST

SONG ARTIST

SONG

ARTIST

KEEP ON RISING

IAN CAREY

A TE JOVANOTTI

ALL TOGHETER NOW (SPOT TIM

2008)

RAIISE YOUR HANDS

IKE AND TINA TURNER VS

GAUZZ

STOP & STARE ONEREPUBLIC

MERCY

LED DUFFY

BIG GIRL (YOU ARE BEAUTIFUL) MIKA

CARRY YOU HOME

JAMES BLUNT

IL SOLITO SESSO MAX GAZZE’

BLINK

JHON DAHLBLACK

NEW SOUL

YAEL NAIM

LOVE SONG SARA BAREILLES

DESTINAZIONE PARADISO

LAURA PAUSINI

Concerti prossimamente BRUCE SPRINGSTEEN: 25/06/2008 Stadio San Siro, Milano

AVRIL LAVIGNE: 13/06/2008 Datchforum, Milano CELINE DION: 03/07/2008 Datchforum, Milano

JOE SATRIANI: 11/06/2008 Live Club Trezzo d’Adda, Mi JOVANOTTI: 27/05/2008 Palaolimpico, Torino LIGABUE: 04/07/2008 Stadio San Siro, Milano

METALLICA: 22/07/2008 Arena Parco Nord, Bologna POOH: 10/05/2008 Palaolimpico, Torino SANTANA: 30/06/2008 Arena di Verona

VASCO ROSSI: 06/06/2007 San Siro, Milano RADIOHEAD: 18/06/2008 ArenaCivica, Milano

BJORK: 28/07/2008 Arena di Verona BOB DYLAN: 16/06/2008 Lazzaretto, Bergamo

DEEP PURPLE: 13/07/2008 Colonia Sonora, Torino

EUROPE+WHITESNAKES: 23/07/2008 Villa Pisani, Stra FRANZ FERDINAND: 12/07/2008 Piazza Castello, Ferrara IRON MAIDEN: 27/06/2008 Arena Parco Nord, Bologna GOM SLAYER: 28/06/2008 Arena Parco Nord, Bologna GOM JUDAS PRIEST: 29/06/2008 Arena Parco Nord, Bologna GOM HEINEKEN JAMMIN FESTIVAL: 20-22/06/2008 Venezia KISS: 24/06/2008 Datchforum, Milano LENNY KRAVITZ: 14/07/2008 Arena Civica, Milano LIGABUE: 4-5/07/2008 Stadio San Siro, Milano QUEEN: 28/09/2008 Datchforum, Milano REM: 26/07/2008 Arena Civica, Milano TARJA: 21/05/2008 Alcatraz, Milano SEX PISTOLS: 11/07/2008 Parco della Pellerina, Torino PATTY SMITH: 12/07/2008 Parco della Pellerina, Torino

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

Prossimamente film IL TRENO PER IL DARJEELING dal 02/05 COMMEDIA Con Owen Wilson, Adrien Brody, Natalie Portman Dopo la morte del loro padre, Francis, il maggiore dei tre Whitman, decide di chiedere ai suoi fratelli, Peter e Jack, di fare un lungo viaggio in treno attraverso l'India. Tutti e tre insieme per cercare di ricostruire il legame tra di loro. I tre, però si trovano nel bel mezzo del deserto, da soli, con undici valigie, una stampante e un'automo-bile. Il loro viaggio, a questo punto, si trasforma in qual-cosa di diverso..

NOTTE BRAVA A LAS VEGAS dal 09/05 COMMEDIA ROMANTICO Con Cameron Diaz e Ashton Kutcher. Joy e Jack non si conoscono ma passano insieme una notte sfrenata a Las Vegas, dove entrambi sono andati per con-solarsi di essere stati scaricati: lei, sentimentalmente, dal fidanzato e lui, economicamente, dal padre. Il mattino seguente i due scoprono, al loro risveglio, di essere novelli sposi. La decisione di divorziare sembrerebbe la più ovvia se non fosse che, grazie a un quarto di dollaro prestato da Joy e giocato da Jack in una 'slot machine', gli sposini si trovano improvvisamente possessori di ben 3 mili-oni di dollari. La disputa sul reale possessore del denaro porta Joy e Jack di fronte a un giudice che li condanna a portare avanti il matrimonio per almeno sei mesi.

MONGOL dal 9/05 DRAMMATICO STORICO Le vicende dell'infanzia, dell'adolescenza e dell'ascesa al potere del giovane Temudzhin, al secolo noto come Gengis Kahn, il grande conquistatore che, all'inizio del 13mo secolo, riuscì a riunire le tribù mongole sotto il suo comando arrivando a conquistare gran parte dell'Asia Note - PRESENTATO IN CONCORSO ALLA II^ EDIZI-ONE DI 'CINEMA. FESTA INTERNAZIONALE DI ROMA' NELLA SEZIONE 'CINEMA 2007'. - CANDIDATO ALL'OSCAR 2008 COME MIGLIOR FILM STRANIERO.

GOMORRA dal 16/05 Regia di Matteo Garrone DRAMMATICO Dopo aver venduto 700 mila copie, diventa un film Gomorra, il libro-verità sulla camorra di Roberto Saviano, dal titolo Sei brevi storie. A portare in scena il sistema e i molti volti della camorra napoletana è Matteo Garrone. L’attore napoletano, Toni Servillo interpreta Franco, un per-sonaggio incaricato di far sparire e interrare i rifiuti tossici, una delle tante attività illecite della Camorra. Il film sarebbe composto da sei brevi storie, con altrettanti protagonisti, che ruotano nel quadrilatero della criminalità tra il porto di Na-poli, Scampia, Castelvolturno e Terzigno. Il regista ha scelto gli attori dopo numerosi provini nei teatri della provincia partenopea, prendendo come comparse anche piccoli pregiudicati della zona, che davanti all’obiet-tivo recitano se stessi e i propri traffici. Sulla lavorazione del film è stato imposto il top secret per non creare problemi alla troupe, l’autore del libro infatti è stato messo sotto scorta a causa delle minacce subite dalla camorra. Le pagine di Gomorra sono un pugno nello stomaco e disve-lano una realtà criminale che sta inghiottendo il futuro di generazioni passate al Sistema.

SPEED RACER dal 09/05 AZIONE Con Emile Hirsch, Christina Ricci. Sulla falsa riga della fortunata serie animata giappo-nese nata negli anni sessanta, il film racconta le avven-ture di un giovane pilota intenzionato a vincere con la Match 5, una macchina da corsa realizzata dal padre, con una serie di dotazioni del tutto particolari...

ALLA SCPERTA DI CHARLIE dal 16/05 DRAMMATICO Con Michael Douglas e Evan Rachel Wood L'adolescente Miranda è cresciuta in fretta. Abbando-nata dalla madre e con il padre, Charlie, rinchiuso in una clinica psichiatrica, a soli sedici anni la ragazza è stata costretta a lasciare gli studi e cercare un lavoro per mantenersi. Quando Charlie viene dimesso dall'ospedale, l'esistenza di Miranda viene messa ancora una volta a soqquadro. Poiché il padre è convinto di essere sulle tracce di un tesoro nascosto, lei dovrà farsi assumere nel centro commer-ciale sotto cui lui è convinto si celi l'enorme fortuna, così da poter effettuare gli scavi durante l'orario di chiusura. Anche se scettica, Miranda accetta di seguire Charlie nel suo bizzarro progetto per non togliere a suo padre la speranza di realizzare un sogno.

SEX AND THE CITY: THE MOVIE dal 30-05 COMMEDIA, ROMANTICO Con Sara Jessica Parker Carrie Bradshaw (Sarah Jessica Parker), autrice di successo e icona della moda della porta accanto che tutti amano, è tornata con la sua ironia, più tagliente che mai, mentre continua a raccontare storie sul sesso, l'amore e le donne single di New York ossessionate dalla moda. Sull'onda del successo dell'omonima serie tv, "Sex and the City" ritrova Carrie, Samantha (Kim Cattrall), Charlotte (Kristin Davis) e Miranda (Cynthia Nixon) alle prese con i problemi o semplice-mente con i fatti della vita, così come le avevamo lasciate; barcamenandosi nel lavoro e nelle relazioni, affrontando la maternità, il matrimonio e il mercato immobiliare di Manhattan

INDIANA JONES E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO dal 23/05 AVVENTURA Regia di Steven Spielberg. Con Harrison Ford, Shia La-Beouf, Cate Blanchett Nel 1957, durante la Guerra Fredda, Indy e Mac sono rius-citi a salvare la pelle riparando dalle truppe sovietiche in un remoto centro d'aviazione nel deserto del Southwest. Tutta-via, quando Indy, il professor Jones, torna finalmente alla vita normale e al suo Marshall College si rende conto che le cose stanno andando sempre peggio. Il decano del college lo avverte, in amicizia, che le sue ultime missioni lo hanno reso tanto sospetto agli occhi del governo americano da aver addirittura chiesto all'università di allontanarlo dall'in-segnamento. Mentre si aggira sconsolato appena fuori città, Indy incontra il giovane ribelle Mutt Williams che gli fa una proposta irrinunciabile per un archeologo che si rispetti. Se lo seguirà, potrà ritrovare il leggendario Teschio di Cristallo di Akator. Indy e Mutt si imbarcano in quest'affascinante avventura verso gli angoli più remoti del Perù, ma hanno subito modo di capire di avere dei non richiesti compagni di viaggio. E' infatti sulle loro tracce un'unità speciale delle truppe sovietiche che, guidata dall'algida Irina Spalko è alla ricerca della mistica reliquia di Akator, i cui poteri sopran-naturali potrebbero permettere all'Impero Sovietico di domi-nare il Mondo. Note - GEORGE LUCAS FIGURA ANCHE TRA I PRODUT-TORI ESECUTIVI.

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

Mi dicono che i tempi stiano cambiando. Mi dicono anche che quei vecchi libri, definiti “classici”, siano ormai retaggio del passato e che, per una nuova mentalità, debbano essere abbandonati alla mercè dei secoli che furono. Mi dicono che il latino non abbia più ragion d’essere conosciuto; che, con la globalizzazione che avanza, dobbiamo iniziare a destreggiarci fra i meandri della lingua cinese. Non perdono occasione per ricordarmi che il moderno ci illuminerà, indicandoci la strada per il benessere. Dicono una grande quantità di cose, là fuori. Eppure istintivamente la volontà di evasione e di disprezzo verso tutti questi diktat prende il sopravvento, e si scate-na come un fiume in piena. I valori che hanno condotto il mondo per millenni, che ispirarono grandi personalità e che hanno contri-buito a ingigantire il patrimonio letterario che possediamo, su cui si basa la nostra civiltà, non possono trovare la morte a causa di una moda più o meno accettata. Il rifiuto delle contraddizioni della so-cietà moderna ci guida in questa trattazione. Un grande verso raggruppa tutto ciò che è stato affermato poc’an-zi: “…ma, non mi piacque il vil mio secolo mai…” Questo endecasil-labo appartiene ad un personaggio al quale le nostre terre diedero i natali: stiamo parlando dell’astigiano Vittorio Alfieri. Le sue parole, così nobili e libere, ritornano prepotentemente attuali, alla luce della deriva qualunquista e distrattamente conformista che la co-munità ha imboccato. Il letterato piemontese, che fu uno dei prin-cipali esponenti della corrente letteraria pre-romantica, ebbe la fama di uomo integro e risoluto, poco avvezzo ai patti di conve-nienza. Egli, attraverso le sue opere in prosa e versi, oltre al mate-riale redatto per il teatro, si scagliò contro la chiusa mentalità mer-cantile e borghese, ostile ai principi più alti e trascendenti dell’ani-mo umano. Queste considerazioni non possono essere ritenute anacronistiche. Cosa ci ritroviamo a dover subire del circolo vizioso dei Mass Me-dia? Cosa, se non l’idea che la bontà dell’individuo si misura con l’ampiezza del suo conto-corrente e la visibilità che ottiene?

Magari, manco a dirlo, i fuligginosi e tanto osteggiati classici, han-no ancora qualcosa da insegnarci…A questo proposito, si può con-statare l’inversione di tendenza che il messaggio di fondo ha subito nella letteratura di oggi. Dal cantare di grandi imprese, antiche virtù e amori leggendari alle “nuove” storie di dissolutezza, di an-tieroi, di droga e di viltà. Avanzando queste tesi, non vorrei rendere l’idea di essere un gret-to laudator temporis acti, come disse Orazio, ossia un “lodatore del tempo passato”, colui che rimpiange sempre i fatti lontani, lagnan-dosi per il presente. Un atteggiamento di questo tipo, non posse-dendo alcun margine costruttivo, impedisce la realizzazione di qualsivoglia obbiettivo di miglioramento. Ma, stando così le cose, non è possibile cancellare di netto ogni riferimento ideale. Chi non riuscirà a trovare la continuità con le proprie radici, sarà destinato a piombare nell’oblio a velocità doppia con la quale era giunto sull’-altare dei vincitori. E qui si riaffaccia il quesito iniziale, dove ho ribadito l’importanza di un esempio a cui ispirarsi, di un fine verso il quale tendere. Un esempio di virtù, sono tenuto a precisare. Questi esempi non hanno tempo, non persistono nel passato, né nel presente, né nel futuro. Questi esempi vanno al di là di ogni tentativo di storicizzarli. Essi si pongono su un piano, azzarderei, “metastorico”, ossia perseveranti e apprezzabili in tutte le fasi della nostra civiltà. Forse il modo in cui si esprimono deve essere adat-tato alle circostanze, come il fatto, ad esempio, che, fra gli antichi Germani descritti da Giulio Cesare, era guardato con ammirazione e venerazione colui che riusciva ad oltrepassare casto i vent’anni e avesse mantenuto questo status più a lungo possibile. Il concetto di fondo rimane generalmente positivo, anche se all’atto pratico le cose sono naturalmente, per così dire, al passo con i tempi… E, non me ne voglia il caro Guicciardini che, con il suo concetto di “particulare”, ebbe una visione cupa e scettica della storia: è pro-prio il caso di dirlo, historia magistra vitae.

Gianluca Mana

Status Qui, Quo, Qua L’importanza dell’esempio

Il film di Sean Penn è la libera trasposizione del libro di Jon Krakauer "Nelle terre estreme", sul-l'esperienza di Christopher McCandless.Penn lo lesse due volte in una serata e già il giorno dopo si attivò per ottenerne i diritti, arrivati dopo quasi 10 anni col consenso della famiglia McCan-dless. Penn -di getto e senza riaprire il libro - ha scritto la sceneggiatura, incontrato i conoscenti

di Christopher, ottenuto i suoi diari e lettere dalla sorella, prodotto il film e girato per 8 mesi durante i quali Emile Hirsh, per seguire l’evoluzione del ruolo, ha perso quasi 20 chili. La pellicola racconta la vera storia di Christopher McCandless, neolaureato in politica internazio-nale ed appartenente ad una famiglia benestante. Il giovane Christopher, amante di Byron, Tho-reau, Tolstoj, London, decide di immergersi in una natura selvaggia che diventerà una trappo-la. Sorretto da un rigido codice morale, il giovane vuole emanciparsi dalle false sicurezze del materialismo di una società fatta di cattiveria, giudizi, controllo. Così decide di andarsene, senza portarsi nulla dietro, senza dare sue notizie, alla ricerca della verità, bellezza e libertà, dandosi

un nuovo nome: Supertramp. Tutte le persone bizzarre e variegate che Chris incontrerà lungo il suo viaggio oltre a colmare un vuoto familiare, fonte di pro-

fonde sofferenze, amplificano l'idea di un percorso a stadi funzionale a liberarsi da qualsiasi dipendenza da ogni tipo di comfort e privilegio. L'acquisizione della saggezza avviene atta-verso la spontaneità e la profondità degli incontri fatti. Ma la conquista della vera saggezza avverrà drammaticamente, con la comprensione da parte del ragazzo che la felicità è reale solo quando è condivisa. Un elemento portante è la colonna sonora del film: la musica di Michael Brooks con testi e voce di Eddie Vedder, fanno da sfondo ad immensi e sconfinati paesaggi naturali, in cui Christopher sente di poter trovare ciò che cercava, ma che in realtà ri-specchiano soltanto il suo senso di solitudine.

-AnnA-

"INTO THE WILD"

..OROSCOPACCO..

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

ARIETE: dopo un compleanno di baldoria, tornate sui binari della retta via e dedicate un po’più tempo a voi stessi..

TORO: abbandonate gli amori passati e ricordate sempre “A j’è nen bela reusa c’a diventa nen gratacul” (non c’è rosa tanto bella da non diventare un grattaculo)

GEMELLI: gran ritorno sulla scena: gli alcolisti sono orgogliosi di a-vervi tra loro…preparatevi alle grandi feste e tranquilli, un detto dice “il vino di casa non ubriaca mai”(sarà vero??). Ma per ogni evenienza il 118 è di fronte a voi…

CANCRO: parola d’ordine?? confusione…l’unica certezza è che avete voglia di innamorarvi!! chi sarà il fortunato?

SCORPIONE: la scuola vi mette ko?? no problem..le stelle prospettano un weekend di fuoco.. attenti a non scottarvi

SAGITTARIO: persone solari, non negate mai una buona parola anche ai vecchi amici. Venere nel segno vi ricompensa con una buona situazione astro-logica che vi permette l’imbarazzo della scelta in campo amoroso

ACQUARIO: sempre circondati da mille pretendenti…ma tanto alla fine sono sempre gli stessi!!facilmente raggirabili, ricordate “la minestra riscaldata non è mai buona”

CAPRICORNO: solamente un detto per descrivervi al meglio: ”quando il gatto non c’è i topi ballano”. Aria d cambiamenti; giove vi protegge ma fa-te la scelta giusta

PESCI: la vostra ammirabile parlantina vi permette di rigirare la frittata sempre e comunque…ma attenzione: i pesci morti vengono sempre a galla!!

VERGINE: il vostro cuore sembra aver trovato un rifugio sicuro…come l’alcool nella vostre vene dopotutto!!! siete sempre l’anima della festa e per questo vi amiamo

BILANCIA: si, certo, felicemente fidanzati e anche disposti a giocare la vo-stra principesca reputazione per amore…non era forse meglio prendere moglie con le orecchie piuttosto che con gli occhi??!

LEONE: negli idilliaci paesaggi umbri riflettete e ricordate i bei tempi passati..cari leoncini miei abbandonate il sentiero dei ricordi e imboccatene uno nuovo da percorrere con compagnie migliori… è così fragile la giovinezza, non consumatela nella tristezza!!

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

L O N D R A D U B L I N O

U A A M A V O D A P M V B

C L P A R U A V E R O N A

C B O R B M P E C A N A R

A A L I S B O N A G A S C

N G I T A R M E M A C I E

O S T I Z I P Z S L O C L

T E R O M A E I T O D I L

R C I N A E I A E M E L O

O C E S D T P A R I G I N

P E S A R O R O D I I A A

V L T V I E N N A T E N E

A P E E D O T O M O N T I

Gita Napoli Lisbona Venezia Umbria Roma Bra Rodi

Alba Trieste Lecce

Verona Moto Imola

Londra Ape

Lucca Asti

Madrid Barcellona

Pesaro Amsterdam

Praga Parigi

Vienna Atene

Dublino Monaco Sicilia

Pompei Mari Monti

Le lettere rimanenti danno una frase...

3 6

9 1

7 2 9

6 3

1 5 8

4 7

4 3 2

5 8

8 4

4 3 2 1

3

5 9 1 7

2 7 1 9

1 6

3 9 8 2

3 8 5 6

9

7 1 5 4

GIOCHI ...a cura di Cate & Vero

Scripta ManAnt...

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

Il tempo che passa non mi par gioioso, neppur l’avvenire che mira focoso.

Attendo bramoso di poter sentire

il mar tempestoso che dolce s’abbassa.

Già dell’albicare il segno catturo, la pace m’investe

pel giorno venturo.

VESPRO

Il buio che s’insinua ci avvolge, un tagliente turbinio lo scuote e gli astri infuocati lo solcano portando lo spirito a sognare. I miei pensieri corrono veloci,

contemplando ora l’amor gentile, ora le probe azioni che aiutano

il sovvenire, ma anche turbamento, ché solo nel trascorso vita vedranno. Dei turbamenti del tempo che viene che all’apparir pare aspro e difficile. Ma ammazziamo la noia, con canti

ribelli, e non ce ne curiam tanto sì che, l’animo nostro, ciò sopporta,

nessun timore, piegando il fato.

Senti il nòvo giorno l’imposte tamburellar, il sogno de la ombra

canta e soäve. sfumando così ratto.

IL RACCONTO DEL MESE L’alba si avvicina e l’orizzonte comincia a schiarirsi, passando dal blu all’az-zurro, fino a che nel cielo non rimane qualche vaga macchia scura spruzzata di stelle. Il sole irradia luce e calore fin dove può, entrando in una piccola stanza d’albergo rivelando i mobili vecchi e sporchi e un letto cigolante su cui è seduta la figura smilza di Isabelle. Il caldo le riscalda il viso abbronzato dalle molte ore di camminata sotto il

sole cocente. Isabella si alza e si mette in spalla la sacca scolorita e sciupata, con ancora l’odore del mare dei Carabi impres-so. I ricordi lo inondano e ripensa a Jack, a Marilù, alla signora Bath, insomma a tutti quelli che l’avevano aiu-tata a trovare un biglietto per la Florida. Automaticamente sfiora il tatuaggio sul braccio fatto con Annie, ragaz-za completamente matta che le ha dato uno strappo fino a New York e le ha pagato una notte in questo ostello. Per lui era partita dalla sua casa a Napoli, aveva camminato fino al paese dell’amico, sperando di trovarlo. Per lui è and fino ai carabi, cadendo da un porticciolo mentre lo chiamava. Per mesi lo ha rincorso in questo pazzo viaggio, che alla fine l’ha cambiata, migliorata forse. Forse ha deciso di seguirlo perché doveva andarsene fuggire e capire sé stessa…forse ha fatto tutto questo solo per raggiungerlo, per prenderlo per mano e dirgli 2 parole: ti amo. Un cane abbaia furiosamente e interrompe i suoi pensieri. È ora. L’ultima tappa del viaggio è finalmente arriva-ta. Isabella esce e si avvia verso un altro hotel, molto più lussuoso di quello che sta lasciando, in cui alloggia secondo alcuni il più giovane e ricco manager di successo, ma per altri anzi per una sola persona, il suo dolce futuro.

Scintilla

Tutti Giù - Anno XI, N° 4

OGNI RIFERIMENTO A PERSONE O COSE E’ PURAMENTE CASUALE!!

A.A.A Cercasi chi ha manomesso l’ascensore (poveri prof. devono fare le scale).

A.A.A Cercasi chi, in gita a Venezia, non è stato

marchiato con sgradevoli escrementi di piccione

di Piazza S. Marco!!!:P

A.A.A Cercasi individuo che non faccia prendere la patente alla nostra “amata” capo redattrice: è un pericolo pubblico...

A.A.A.A.A. (Abbiamo Accettato Anche gli Annunci più Assurdi!) ...a cura di Germa

A.A.A Cercasi annunci felici.

A.A.A Cercasi informazio-ni per prove comuni e prove d’esame (in bocca al lupo a

tutte le quinte).

A.A.A: Cercasi professoressa, nubile e senza prole, di matematica ed economia per il prof Martini.

A.A.A Cercasi studente che pulisca piazza S. Marco dai piccioni(che ormai sono più importanti dei monumenti

veneziani.

Caporedattore: Emanuela Bonardi

Impaginazione & Elaborazione Grafica:

Francesca Ingrassia

Photo Editor & Art Director: Ferra, Sara, Elena, Ema, Roope, Ire

LaRedazione:

Fabio Dellavalle, Matteo Piumatti, Diego Germanetto, Giovanna Operti, Rossana Cammardella, Chiara Marengo, Caterina Franco, Veronica Agù, Marta Zavattaro, Moreno Galatà, Anna Carrero, Luca Nervo,

Gianluca Mana, Lucrezia Carbone, Irene Marini, Carlo Patria, Edoardo Testa, Carlotta Palone, Elisa, Eva, Elena Grosso, Giulia Brancato, Kih, Isoly, Pad, Ila, Marti, Manuela Vitale, Alessia Macrì, Sabrina,

Irene, Sem, Diana, Emily Fiorenza, Chiara Barberis, Caroline, Stefi, Giulia Agù.

Si ringraziano inoltre: Vale, Edo Bruno, La Rossi e tutte le classi che hanno raccontato la propria gita.

La Redazione