È l’ora… di cambiare? - RIFday · Modificare il sistema che regola orari, turni e ferie ......

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Spesa, le misure della Regione I temi dell'ultima lezione del corso di aggiornamento dell'Ordine 8 9 Sgravi: le novità del fisco Gli “sconti” dell'erario nella dichiarazione dei redditi 10 Lazio: regole per le parafarmacie Le norme regionali sull'apertura di esercizi per la vendita di Otc e Sop Spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27.02.2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB Roma Nuova Edizione 4 MAGGIO 2007 Modificare il sistema che regola orari, turni e ferie delle farmacie? È possibile ma garantendo comunque la stabilità e la continuità del servizio farmaceutico, senza deregulation come quella proposta a suo tempo dall'Antitrust. Anche nel Lazio se ne parla e presso l'Amministrazione Regionale sono state già presentate due distinte proposte di legge che hanno a oggetto proprio un cambiamento del meccanismo di turni e orari Critiche e perplessità sono state suscitate dai servizi con i quali la popolare trasmissione Striscia la notizia e Altroconsumo hanno messo sotto accusa il servizio offerto dalle farmacie puntando il dito sulla vendita di farmaci soggetti a prescrizione senza la presentazione della relativa ricetta e sulla scarsa qualità dell'assistenza al cliente È l’ora… di cambiare? La professione sotto esame

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Spesa, le misure della RegioneI temi dell'ultima lezione del corso di aggiornamentodell'Ordine

8 9

Sgravi: le novità del fiscoGli “sconti” dell'erario nelladichiarazione dei redditi

10

Lazio: regole per le parafarmacieLe norme regionali sull'aperturadi esercizi per la vendita di Otc e Sop

Spedizione in abbonamentopostale - D.L.353/2003

(conv. in L.27.02.2004 n. 46)art.1 comma 1 DCB Roma

Nuova Edizione

4MAGGIO2007

Modificare il sistema che regola orari, turni e feriedelle farmacie? È possibile ma garantendo comunque la stabilità e la continuità del serviziofarmaceutico, senza deregulation come quella proposta a suo tempo dall'Antitrust. Anche nelLazio se ne parla e presso l'Amministrazione Regionale sono state già presentate due distinte proposte di legge che hanno a oggetto proprio un cambiamento del meccanismo di turni e orari

Critiche e perplessità sono state suscitate dai servizi con i quali la popolare trasmissione Striscia la notizia e Altroconsumo hanno messo sotto accusa il servizio offerto dalle farmacie puntando il dito sulla vendita di farmaci soggetti a prescrizione senza la presentazione della relativa ricetta e sulla scarsa qualità dell'assistenza al cliente

È l’ora…di cambiare?

La professione sotto esame

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SommarioSommario

Lunedì 9:00 - 14:30Martedì 9:00 - 14:30Mercoledì 9:00 - 15:30Giovedì 9:00 - 14:30Venerdì 9:00 - 14:30

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PresidenteEmilio Croce

Vice PresidenteLuciano Ricci

SegretarioNunzio Giuseppe Nicotra

TesoriereMarcello Giuliani

ConsiglieriMaurizio BisozziAndrea CicconettiGaetano De RitisFernanda FerrazinVito GaleppiGiuseppe GuaglianoneGiacomo LeopardiEnnio PonziGiulio Cesare PorrettaSilvia SantoniEmanuela Silvi

EffettiviArturo CavaliereSergio De MicheleAntonella Soave

SupplenteMehdy Daroui

OrdinePrimo pianoOrario, turni e ferie: due proposte per il Lazio 4

I consumatori accusano:poca professionalità 6

TerritorioSpesa:il Lazio al contrattacco 8

Codici e codicilliAnche il Lazio deliberasulle parafarmacie 9

Nuove normein materia fiscale 10

EventiErbe e speziali 11

EditoreOrdine dei Farmacisti della Provincia di Roma

Direzione e Amministrazione Via A. Torlonia‚ 15 - 00161 Roma

Direttore ResponsabileEmilio Croce

Registrazionedel Tribunale di Roma n° 11959 del 25/1/1968

Progetto GraficoArt Director Design Strategy srlVia Nomentana Nuova, 79 - 00141 Roma

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Spedizioneabb. post - D.L.353/2003 (conv. in L.27.02.2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB Roma

Finito di stamparemaggio 2007

Farmacisti

Rassegna Informativa dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma

Anno XXXVIII N. 4 MAGGIO 2007

REVISORI DEI CONTIREVISORI DEI CONTI

CONSIGLIO DIRETTIVOCONSIGLIO DIRETTIVO

GLI ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO:

GLI ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO:

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Editoriale

È sempre così: se cade un albero con gran fracasso, tutti corrono avedere che succede, puntano il dito sulla sconquasso, discutono sul-l’entità del danno. Alla foresta che cresce nel silenzio, invece, nessunopresta attenzione.Non c’è da meravigliarsi,dunque,se i casi dei tre far-macisti di Caserta indicati al pubblico ludibrio e scherno dai servizidi “Striscia la notizia” per aver venduto senza ricetta farmaci che pu-re ne imponevano la presentazione, o la successiva denuncia di Altro-consumo su analoghe manchevolezze professionali della nostra cate-goria facciano molto più rumore del servizio professionale puntuale, rigoroso e non di rado carico di attenzionee di disponibilità umana che migliaia e migliaia di colleghi rendono ai cittadini in ogni angolo del Paese.

Possiamo pure “rosicare” , come si dice a Roma, per l’evidente ingiustizia di un trattamento che finisce permettere alla berlina l’immagine di un’intera professione che certamente non lo merita. Ma, come usa dire, “è lastampa, bellezza, e non puoi farci nulla”.

Sbaglieremmo, però, se non cercassimo di trarre una qualche conseguenza dalla periodica frequenza con laquale la stampa rilancia notizie riferite a comportamenti di farmacisti certamente censurabili dal punto di vi-sta della deontologia professionale, e non solo.

Se un fenomeno si ripete con frequenza, infatti, vuol dire che c’è un problema. E i problemi non si risolvonostandosene con le mani in mano o limitandosi a osservare che qualche mela bacata non pregiudica la bontàdell’intero cesto (il che, peraltro. è assolutamente pacifico).

La pratica dell’aggiramento dell’obbligo di ricetta, soprattutto attraverso le cosiddette “anticipazioni”, poneinfatti una seria di questioni che è urgente esaminare e che ogni collega ben conosce. Questioni che chiamanoin causa una serie di variabili: il comportamento dei medici, sulla cui disponibilità e accessibilità, soprattuttonei giorni di festa, ci sarebbe qualcosa da dire; una sempre più spiccata soggettività dei pazienti, che si traduceanche in una diffusa insofferenza per le rigidità inevitabilmente correlate al rispetto delle procedure previstedalle leggi e, quindi, nella “pretesa” di vedersi assicurata comunque la prestazione richiesta; la “leggerezza” - misi consenta di chiamarla così - con la quale gli ospedali dimettono i loro pazienti, soprattutto nei giorni di fe-sta, senza considerare la loro difficoltà o impossibilità ad accedere alla prescrizione del medico per continuaredomiciliarmente la terapia cominciata durante il ricovero; l’oggettiva urgenza dei pazienti - in particolare i cro-nici - che si trovano per svariate ragioni ad aver bisogno del loro farmaco per averlo finito ad ambulatori me-dici ormai chiusi; i casi di urgenza “tout court”, che si verificano con frequenza ben maggiore di quanto si è por-tati a credere e di fronte ai quali un professionista, a mio giudizio, fa bene a preoccuparsi, in scienza e coscien-za, dell’unica norma che conta in quei casi, vale a dire la tutela della salute del paziente.

Proponendo questo elenco non voglio davvero dire che la dispensazione senza ricetta di farmaci soggetti al-l’obbligo di prescrizione sia una pratica lecita, ma semplicemente ricordare che esistono condizioni e situazio-ni che oggettivamente la favoriscono e in qualche caso la giustificano, a tutela del paziente. E chiunque abbiasenno sufficiente per voler evitare gli scempi del summum ius summa iniuria, finirà talvolta e inevitabilmen-te per operare contro le regole. Le quali, evidentemente, abbisognano di una revisione, come peraltro la nostraprofessione chiede da tempo, reclamando un franco confronto con l’autorità sanitaria e con la professione me-dica per stabilire un protocollo adeguato per far fronte alle situazioni prima ricordate senza incorrere nel ri-schio di pesanti sanzioni.

Qualcosa, è inevitabile, finirà per muoversi. Resta solo da vedere quando, e proprio sulla variabile tempo cre-do che serva un impegno decisamente più stringente da parte delle organizzazioni della professione.

Vorrei però precisare che, nelle more di una revisione delle regole attuali, a quelle regole bisogna attenersi ilpiù strettamente possibile. Perché la sensazione è che tra noi farmacisti non sempre l’aggiramento dell’obbli-go di ricetta obbedisca al superiore interesse di soddisfare una pressante necessità sanitaria del paziente, ma -quando va bene - alla semplice volontà di compiacerlo evitandogli un fastidio. Il che può anche essere com-prensibile, sia chiaro: risparmiare a una persona avanti con gli anni e malandata il ritorno e la fila dal medicoper ottenere la sua ricetta può anche essere una decisione apprezzabile. Ma finisce per innescare anche convin-zioni assai pericolose negli utenti, a partire da quella che la ricetta altro non sia che una semplice procedura bu-rocratica, un banale quanto fastidioso meccanismo di regolazione dell’accesso alla prestazione.

Questo è vero il punto della questione, nell’ormai lunga era del cosiddetto “terzo pagante”: la progressiva per-dita del significato autentico della ricetta. Quel che è il frutto di un atto medico, la concreta certificazione diuna prestazione professionale concepita proprio a garanzia e protezione del paziente, è infatti sempre più dif-fusamente considerato dai cittadini nient’altro che una specie di buono di prelievo.

Le regole ci sono.Rispettiamole!di Emilio Croce

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Molti dei nostri lettori ricorderanno la polemica sor-ta non molti mesi fa intorno alla sortita dell’Autorità ga-rante della concorrenza e del mercato che auspicava unacompleta deregolamentazione del sistema di orari, turnie ferie delle farmacie. Con la sua segnalazione l’Antitrustproponeva misure capaci di garantire maggiori opportu-nità di accesso ai farmaci da parte dei cittadini e offrireagli stessi farmacisti le armi necessarie per fronteggiarela concorrenza degli altri canali distributivi. Tra queste l’e-liminazione del limite di ore massime per l’apertura gior-naliera o settimanale, estendendo la facoltà di aperturadegli esercizi al di là degli orari minimi previsti dalla nor-mativa, dei giorni di chiusura obbligatoria domenicale, fe-stiva e infrasettimanale, del limite minimo di ferie annualie, infine, dell’imposizione di obblighi di uniformità ne-gli orari di apertura. Con l’avvertenza di evitare, in ognicaso, che le decisioni assunte in materia dalle ammini-strazioni locali, siano condizionate da interventi degli or-ganismi rappresentativi dei farmacisti. Tutto questo, se-condo l’Autorità, avrebbe prodotto quella regolamenta-zione dell’attività delle farmacie a livello regionale, mag-giormente improntata alla promozione della concorren-za superando i vincoli che impediscono ai farmacisti diprestare i propri servizi oltre gli orari e i turni minimi ol-tre a ostacolare l’ampliamento dell’offerta a beneficio deiconsumatori.

Le reazioni all’ennesima segnalazione dell’Antitrust inmateria, non contestarono tanto le proposte - sulle qua-li venne registrata una generale disponibilità al confron-

to - quanto più le modalità attraverso le quali avrebbe do-vuto essere realizzato un sistema più concorrenziale. An-che per questo le rappresentanze professionali della ca-tegoria avevano suggerito la possibilità di studiare spe-cifiche disposizioni, attraverso le quali modificare il sistemadegli orari. Senza però cancellare l’esistente: è infatti ne-cessario tener conto sia dei profondi cambiamenti in at-to nella compagine sociale - in particolare nelle grandi me-tropoli - sia delle specificità del territorio e delle popola-zioni servite delle farmacie.

In alcune Regioni e città - a Torino, per esempio - gra-zie ad accordi tra le amministrazioni pubbliche e le rap-presentanze professionali e sindacali di farmacisti e far-macie, alcune modifiche sono già state adottate. Nel La-zio il tema non è ancora stato affrontato dalla Pisana magià esistono ben due proposte di legge - con contenuti di-versi - presentate al consiglio regionale: che se approva-te sono destinate entrambe ad apportare significativi cam-biamenti nel sistema e nell’organizzazione territoriale diorari, turni e ferie.

La prima, in ordine di tempo, è stata presentata dal Con-sigliere Regionale Guido Milana (Margherita)nei giorni se-guenti alla segnalazione dell’Antitrust e, in qualche mo-do, ritagliata su quelle indicazioni: obiettivo della Pdl, co-me si legge nella relazione introduttiva, è infatti quello difissare nuove regole volte a liberalizzare l’esercizio dellefarmacie aperte al pubblico per garantire a tutti i cittadi-ni un migliore accesso al servizio e consentire alle farmaciemaggiore libertà d’impresa.

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Primo pianoOrdine

Orari, turni e ferie:due proposte per il LazioDue distinte proposte di legge mirano a modificare il sistema di turnazione e di apertura delle farmacie laziali, guardando,la prima, alle indicazioni dell’Antitrust, l’altra, a una regolamentazione di tutto il comparto farmaceutico.

È una tendenza che soprattutto i farmacisti, negli atti professionali di ogni giorno, devono impegnarsi a contrastarecon estrema forza, rispettando ed esigendo il rispetto di quello che non è un semplice foglietto di carta imposto dalla bu-rocrazia del Ssn, ma un imprescindibile strumento di salute concepito per garantire l’appropriatezza della prestazionefarmaceutica e per salvaguardare il paziente dall’ineliminabile carico di criticità che ogni farmaco porta con sé.

È bene dunque tornare a dirlo, a voce chiara e forte: l’obbligo di ricetta va rispettato con il massimo rigore possibile.Perché non farlo significa, molto semplicemente, assecondare quella corrente di pensiero che tende a eliminare ogni bar-riera nell’accesso al farmaco da parte dei cittadini. Per dirlo con ancora maggiore chiarezza e senza troppi giri di paro-le: dare il farmaco senza ricetta (al di fuori dei rarissimi casi in cui ciò dovesse rendersi necessario e che comunque do-vranno essere regolati) equivale ad aprire autostrade davanti a coloro che mirano a governare il settore del farmaco conle sole logiche e dinamiche del mercato.

E non credo che sia davvero quel che vogliamo noi farmacisti. Cerchiamo, dunque, di essere coerenti e conseguenti,nel nostro servizio: il futuro si costruisce con i comportamenti, non con gli intendimenti. Sarà il caso di ricordarsene, pri-ma di dare un farmaco senza ricetta, a meno di non voler restare orfani di futuro.

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Primo pianoOrdine

Per farlo disegna una sorta di deregulation del sistemaaffidando - nell’articolo 2 - alla libera determinazione deititolari gli orari di apertura e chiusura al pubblico delle far-macie. Vanno però rispettati alcuni limiti: l’orario di aper-tura al pubblico, infatti, va dalle sette alle ventidue. Il far-macista deve anche assicurare l’apertura almeno per sei gior-ni a settimana, assicurando comunque un orario minimodi apertura di otto ore e massimo di 13 ore e rendendo no-to al pubblico l’orario mediante cartelli o idonei mezzi diinformazione. I Comuni della Regione dovranno adottare- entro il 30 marzo di ogni anno - un Piano che garantiscal’apertura per ogni giorno dell’anno di almeno la metà del-le farmacie presenti sul territorio. E dove esista una sola far-macia, sempre nell’ambito del Piano appena citato, la Con-ferenza dei sindaci del distretto socio-sanitario deve garantire…l’apertura di almeno una farmacia nel comune stesso o inun comune con esso confinante.

Regolato anche il servizio notturno: la guardia farma-ceutica notturna, inizia alle 20 e termina alle 7 del gior-no successivo e tutte le farmacie devono obbligatoriamenteparteciparvi. Sarà sempre il Piano comunale a organiz-zare un’equilibrata turnazione del servizio che viene poidettagliatamente regolamentato. Nei capoluoghi di pro-vincia si svolge fino alle 22 a battenti aperti (ricorrendo,se del caso, a misure di sicurezza che escludano il normaleaccesso ai localianche); superato tale orario si svolge a bat-tenti chiusi , ma c’è l’obbligo del pernottamento di un far-macista in farmacia. Nei Comuni con più di 12.500 abi-tanti il servizio si svolge a chiamata o, in caso di partico-lari necessità dovute all’afflusso turistico o a cause am-bientali, a battenti aperti fino alle 22 (con le stesse mo-dalità previste per i capoluoghi). Dove esista un servizionotturno volontario questo può essere effettuato a bat-tenti aperti (e ogni farmacia può chiedere di effettuarlo).In tutti gli altri casi, il servizio è a chiamata e deve esse-re effettuato dietro presentazione di ricetta medica dichiarataurgente dal medico o ritenuta tale dal farmacista.

Più complessa e articolata è la proposta di legge presentatadal Consigliere Regionale Eugenio Leopardi (Udeur) uni-tamente ad altri Consiglieri di maggioranza e opposizio-ne. Nei tre capi in cui è suddivisa, vengono stabilite nor-me con le quali, da un lato, si ribadisce il ruolo della far-

macia quale presidio del servizio sanitario nazionale e re-gionale, dall’altro si definiscono nuove modalità concor-suali per l’assegnazione di sedi farmaceutiche (lo scopo èquello di ridurre i tempi concorsuali e snellire le procedu-re), dall’altro ancora si individuano le modalità dello svol-gimento del servizio farmaceutico relativamente agli ora-ri, ai turni e alle ferie. Quest’ultimo capo, in particolare, in-dividua l’orario minimo che le farmacie devono assicura-re, dando possibilità di prolungarlo. L’orario in questioneva dalle quarantaquattro ore e mezza per le farmacie ur-bane nei giorni feriali alle trentasei previste per quelle ru-rali. A stabilire - in maniera omogenea - gli orari di aper-tura diurna (peraltro indicati nella Pdl sia per la farmacieurbane, sia per quelle rurali) sarà l’Asl competente per ter-ritorio che dovrà comunque sentire i sindaci dei Comuni,l’Ordine provinciale dei farmacisti e le organizzazioni sin-dacali provinciali delle farmacie pubbliche e private.

La stessa Asl è chiamata poi a fissare gli orari dei tur-ni di guardia farmaceutica feriale, festiva e notturna: insituazioni territoriali particolari, a concordarli - in coor-dinamento e integrazione -potranno essere i Comuni e leAsl limitrofe anche di province diverse. Per quanto attie-ne invece al servizio di guardia notturna, questo inizieràal termine dell’orario di apertura diurna e finirà all’iniziodell’apertura diurna, sia nei giorni feriali che in quelli fe-stivi. L’articolo 7 della Pdl, illustra in dettaglio gli orari delservizio notturno; chi intenda svolgere volontariamenteil servizio dovrà comunicarlo alla Asl competente ma an-che all’Ordine e alle Organizzazioni sindacali.

La guardia farmaceutica festiva è obbligatoria per tut-te le farmacie; nei Comuni con una sola farmacia, questapuò essere esentata - a richiesta del titolare - dall’obbligodi chiusura nel giorni festivi. A stabilire il Piano annuale del-le ferie, infine, sarà l’Asl competente, sentiti i sindaci, gliOrdini provinciali e le sigle sindacali. Nei capoluoghi di pro-vincia il periodo minimo di chiusura sarà di quindici gior-ni consecutivi annuali, elevabili - a richiesta fino a ventot-to. Negli altri Comuni questo periodo - sempre a richiesta- il periodo può essere frazionato. Nei comuni con menodi 12.500 abitanti, in quelli con una sola farmacia o nellefrazioni più distanti dal nucleo urbano il periodo potrà es-sere ridotto fino a dieci giorni, anch’essi frazionabili.

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Primo pianoOrdine

I consumatori accusano:poca professionalitàLe denunce di Striscia la notizia e Altroconsumo, richiamano l’attenzione sulla necessità di rispettare, sempre e comunque,le norme di legge e gli obblighi deontologici di assistenza e consiglio al paziente

Casi particolari, è vero. Ma sono pro-prio i casi particolari che contribuisconoa formare nel pubblico un’opinione pocopositiva del lavoro e dell’impegno dei far-macisti italiani nello svolgimento del lo-ro operato quotidiano. A metterli sotto ac-cusa due “servizi” - entrambi “in negati-

vo” - della trasmissio-ne televisiva Striscia lanotizia, andata in on-da lo scorso 10 aprile,

e dell’associazione Altroconsumo, pub-blicato su Sa-lutest dellostesso mese. Inun caso gli “in-viati” della popolare trasmissione hannopreso di mira la cessione di farmaci eticisenza presentazione della relativa ricetta.Nell’altro, i consumatori si sono occupa-ti della qualità del servizio - con-siglio, informazioni, avverten-ze ecc. - prestato agli utenti daifarmacisti in farmacia ma an-che nei corner dei supermercatie nelle parafarmacie. Con un vo-to che suona come una sono-ra bocciatura. Nel primo caso,infatti, “l’indagine” ha riguardatoalcune farmacie della provinciadi Caserta e ha preso le mossedalla denuncia di un medico difamiglia della zona che, appunto,lamentava l’abitudine di dis-pensare farmaci per i quali eranecessaria la prescrizione me-dica anche senza di questa. Unadenuncia confermata dai fatti: sono sta-ti venduti i farmaci richiesti (un insulina,un beta-bloccante e un diuretico) dietropromessa di consegnare in un secondo mo-mento la ricetta. Questo è poi avvenuto.Ma, com’è stato ricordato, al di là di unapossibile presunzione di urgenza, quegli

stessi farmaci possono essere utilizzati peril doping. E chi garantisce il farmacista chenon sia proprio questo l’uso a cui sono de-stinati?

L’indagine di Altroconsumo è stata in-vece più complessa: gli acquirenti “invia-ti” hanno infatti acquistato farmaci da au-tomedicazione sia in farmacia che incorner farmaceutici e in parafarmacie (40farmacie, 10 corner di ipermercati e 10 para-farmacie in cinque diverse città: Bari Bo-logna, Milano, Roma e Torino). Ebbene in53 casi su 60 a un paziente dichiaratosi iper-teso è stato venduto uno spray anticon-gestionante senza alcuna indicazione suipossibili rischi derivanti dal suo utilizzo.Quando poi è stato chiesto uno sciroppoper la tosse sostituibile con un generico,questa possibilità è stata consigliata in 25casi sul totale di 60.

Il risultato non poteva che fornire un’im-magine poco confortante della qualità delservizio: l’aumento dei punti vendita, in-fatti, come riferisce il comunicato emes-so da Altroconsumo, non ha prodotto ef-fetti sostanziali sul servizio al cittadino che“in termini di assistenza, consigli, atten-

zione alle caratteristiche del paziente, re-sta scarso”.

Le due situazioni vanno ovviamente di-stinte: nel primo caso si trattava pursempre di medicinali “importanti” dei qua-li il cittadino poteva aver bisogno. E que-sto al di là di possibili usi strumentali de-gli stessi medicinali. Resta però “l’incre-dibile leggerezza”, sottolineata da Giaco-mo Leopardi, del farmacista che, senza dub-bio, non ha rispettato “le norme di deon-tologia che disciplinano il servizio far-maceutico”. Un richiamo in questo sensoè venuto anche dalla Federfarma che havoluto ribadire la necessità di un rispet-to severo delle norme di legge e deonto-logiche sulle quali si impernia il serviziofarmaceutico.

A questo proposito, va però ricordatoche uno dei temi in discussione presso il

tavolo della farmaceutica atti-vato dal Ministero della Salute,riguarda proprio l’iniziativa delfarmacista per la cessione di far-maci in situazioni di evidente“emergenza”: un provvedimentoin tal senso è infatti allo studiodei tecnici ministeriali.

In ogni caso il farmacista infarmacia non deve mai mette-re in secondo piano i suoi ob-blighi professionali e di legge:in questo modo, ricorda EmilioCroce, presidente dell’Ordine deifarmacisti di Roma, “si finiscecol danneggiare tutti i colleghiche, invece, vi adempiono con

coscienza e professionalità. E si diffondel’immagine di una farmacia simile a qual-siasi altro esercizio commerciale, svilita pro-prio nelle sue basi professionali. E svilitofinisce con l’essere anche il farmaco cheda bene di salute, si riduce alla stregua diun prodotto come tanti altri”.

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TerritorioOrdine

L’appropriatezza nellaspesa farmaceutica e il pia-no di rientro del deficit sa-nitario della Regione Laziosono argomenti all’ordine delgiorno per i farmacisti, in prima linea nelrecepire pregi e difetti di una politica sa-nitaria diretta alla razionalizzazione del-la spesa con un continuo susseguirsi di nor-me regionali e nazionali a volte efficaci,a volte meno. Proprio questi temi sono sta-ti affrontati, nella serata conclusiva del pri-mo Corso di aggiornamento dell’anno 2007organizzato dall’Ordine presso l’Univer-sità “La Sapienza”, da Elisabetta Paccapelo,Direttore generale della Asl Roma C e daDaniele Aguzzi, Direttore amministrativodella stessa Asl. Che hanno preso le mos-se dall’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo2005, con cui è stato previsto il rispetto ela verifica di una nutrita serie di adempi-menti organizzativi e gestionali, in lineadi continuità con i precedenti provvedi-menti di contenimento della spesa. Sonocosì state evidenziate le nuove forme dicontrollo per migliorare il monitoraggiodella spesa sanitaria nell’ambito del Nuo-vo Sistema Informativo Sanitario (NSIS),i vincoli all’offerta ospedaliera da attuar-si mediante il rispetto del nuovo standarddi posti letto e la disincentivazione dei ri-coveri per lungodegenza, e, infine, lacomplessa articolazione dei meccanismiprocedurali e di controllo.

Tra le principali innovazioni che han-no interessato la gestione sanitaria rela-tiva agli ultimi esercizi finanziari, va evi-denziata la fissazione di nuovi tetti di spe-sa per l’assistenza farmaceutica. In par-ticolare, il Dl 30 settembre 2003, n. 269 (con-vertito nella legge 24 novembre 2003, n.326, “Disposizioni urgenti per favorire losviluppo e per la correzione dei conti pub-blici”), ha stabilito che l’onere a carico delServizio sanitario nazionale (Ssn) non de-ve superare il 16% della spesa sanitaria com-

plessiva, a livello nazionale e in ogni sin-gola Regione, fermo restando il tetto del13% relativo all’assistenza farmaceutica ter-ritoriale.

Sono state introdotte, a tal fine, nuovedisposizioni per implementare il monito-raggio della spesa nel settore sanitario e l’ap-propriatezza delle prescrizioni sanitarie.

Nel quadro normativo sopra descrit-to si inserisce il nuovo Patto per la salu-te sottoscritto da Governo e Regioni i cuicontenuti sono poi confluiti nella legge 27dicembre 2006, n. 296 (legge Finanziaria2007). Tale Patto introduce novità importantirispetto al passato, in particolare con ri-ferimento alle disposizioni relative agli im-pegni delle Regioni interessate ai Piani dirientro.

La Regione Lazio ha infatti previsto unaserie di interventi correttivi e di raziona-lizzazione, tra i quali vanno sottolineati iseri interventi sull’appropriatezza delle pre-scrizioni farmaceutiche, sulla riorganiz-zazione del sistema ospedaliero, sulla ra-zionalizzazione della spesa per beni e ser-vizi, sulla valorizzazione del patrimonioe sui controlli sull’appropriatezza dei ri-coveri

A ogni medico di medicina generale delServizio sanitario regionale (Ssr) è stato co-sì attribuito un indice di appropriatezza eattraverso il sistema informativo regiona-le delle prescrizioni farmaceutiche sono giàin corso le verifiche dalle quali sarà possi-bile trarre importanti elementi in ordine al-la spesa farmaceutica per singolo medico.

È stato anche ricordato il potenziamentodella distribuzione diretta da parte delle Asldi molti farmaci riportati nell’allegato 2 delProntuario ospedaliero territoriale e del-l’ossigeno liquido. E l’impegno per i pre-

sidi ospedalieri delle Asl, leAziende Ospedaliere, gliIrccs e le Aziende universi-tarie della Regione Lazio perattuare la continuità tera-

peutica, garantendo all’atto della dimissionedei pazienti i farmaci necessari al primo ci-clo di cura.

In questo ambito è stato anche ricor-dato l’accordo siglato tra Regione, Feder-farma, farmacie pubbliche e distributoriintermedi per garantire la distribuzione -in parte diretta e in parte in nome e perconto delle Asl - di alcuni medicinali delPht (Prontuario Ospedale-Territorio). Tragli altri interventi in programma ricorda-ti nella serata di chiusura del Corso di ag-giornamento dell’Ordine di Roma, anchela normativa regionale - attualmente al-lo studio - destinata a stabilire il rimbor-so del costo più basso per gruppi terapeuticiomogenei (es. prazolici).

I primi risultati di quest’attività dellaRegione non si sono fatti attendere: già nelmese di marzo la spesa farmaceutica ter-ritoriale è ulteriormente diminuita atte-standosi a un -13,5% rispetto allo stessomese del 2006. Un dato positivo riscon-trabile in tutte le Province. Il decremen-to della spesa netta per il primo trimestre2007, rispetto allo stesso periodo del2006, è pari a -11,25%, per un risparmiodi circa 45 milioni di euro. Questo costanteandamento decrescente, che ha preso ilvia dallo scorso mese di giugno, è il risultatoconcreto delle misure adottate per ilcontenimento della spesa che puntano sulcoinvolgimento dei medici prescrittori edei farmacisti in un percorso di appro-priatezza nella spesa farmaceutica. E i re-latori hanno rinnovato l’invito alla colla-borazione da parte del farmacista che pun-ta ormai a proporsi in ogni sua veste co-me insostituibile professionista nel serviziosanitario nazionale.

Giuseppe Guaglianone

Spesa: il Lazio al contrattaccoLa serata conclusiva del corso di aggiornamento promossodall’Ordine di Roma è stata occasione per illustrare le misure e leiniziative che la Regione Lazio sta adottando per il contenimentodella spesa sanitaria e l’attuazione del piano di rientro dal deficit

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Codici e codicilliFarmacisti

Dopo quelle di Lombardia,Umbria e Sicilia, anche la Giuntaregionale del Lazio (con delibe-razione del 18/12/06 n. 864, inBURL 20/02/07) è intervenuta sul-le parafarmacie, svolgendo nel con-creto e nel dettaglio, quel ruolo cen-trale - comprensivo anche di po-teri di controllo e/o vigilanza - chele Regioni sono deputate dalla Co-stituzione a svolgere (sul piano le-gislativo e amministrativo) in ma-teria di tutela della salute, e dun-que anche nel settore della dis-pensazione del farmaco.

In particolare, pur richia-mando sostanzialmente - quan-to ai farmaci commerciabili (tra i quali, avverte la deliberazio-ne, non rientrano le “preparazioni medicinali non industria-li”), al divieto di fidelizzazione dei clienti, alla presenza del far-macista (nel “reparto”), alla conservazione del farmaco, al-l’ammissibilità del “self service”, alla privacy, all’insegna, alla pub-blicità dei medicinali commerciati nell’esercizio e alle ormai in-derogabili esigenze di “tracciabilità del farmaco” - le notazionigià espresse dalla circolare del ministero della Salute n. 3 del 2006(e reiterandone perfino il “macroscopico abbaglio”, da noi se-gnalato nella Sediva news dell’11/10/2006 e in Piazza Pitagoran. 491, a proposito dell’eventuale magazzino-deposito esternoalla parafarmacia), la Giunta laziale ha tuttavia imposto l’obbligodi inviare la famosa comunicazione preventiva (di voler eser-citare la vendita al dettaglio di Sop e Otc) non soltanto al mi-nistero e alla Regione (come previsto dall’art. 5 della legge 248/06),nonché all’Aifa e al Comune (come ritenuto, rispettivamente,“opportuno” e “necessario” dalla circolare ministeriale), ma an-che “alla Azienda Usl competente territorialmente” (proprio co-me in precedenza disposto dalla Giunta regionale della Lom-bardia), prevedendo anzi (allineandosi sotto questo profilo al-l’Umbria, e discostandosi dalla Lombardia e dalla Sicilia, oltreche dal Ministero) che l’esercizio di parafarmacia, ovvero l’ap-posito reparto o corner della più ampia struttura di vendita, pos-sa essere concretamente attivato e quindi aperto al pubblicosoltanto “decorsi trenta giorni dal ricevimento della comunicazione”da parte della Asl, e sempre che quest’ultima “non effettui nelfrattempo la prevista ispezione”.

In realtà, nessuna norma di legge, né statale, né regionale,“prevede” una tale “ispezione”, perché a “prevederla” è propriola deliberazione della Giunta Lazio che infatti - al fine dichia-rato di “accertare che il reparto e la qualità dei medicinali sia-no regolari e tali da offrire piena garanzia di buon esercizio” -la dispone non soltanto all’interno di quei “trenta giorni”, maanche, esattamente come prescritto da più di settant’anni perla farmacia, “nel corso di ciascun biennio” (oltre a fantomati-che “verifiche straordinarie”), con tutte le conseguenze - per il

caso di ispezione con esito ne-gativo - contemplate a carico perl’appunto della farmacia.

Insomma, come si vede, an-che il Lazio - al pari di Umbria eSicilia - attribuisce alle Asl (inveceche ai Comuni, come ritenuto dal-la circolare ministeriale) la vigi-lanza sulle parafarmacie, da in-tendersi peraltro circoscritta inogni caso all’“apposito reparto”o “scaffale” o “corner” destinati al-la vendita dei farmaci, dato cheper i “non farmaci” il controllo -come per le farmacie - è di com-petenza comunale.

Anche la deliberazione lazia-le, inoltre, dopo aver opportunamente richiamato l’attenzionesulle norme in tema di farmacovigilanza in genere (e di venditaal pubblico dei medicinali in particolare), sottolineando - ancorpiù opportunamente - che anche il farmacista addetto al “reparto”possa rispondere del delitto di cui all’art. 443 del Cod. pen. Re-lativi alla detenzione e/o vendita di “medicinali guasti o imper-fetti” (e però, aggiungiamo, anche di quelli previsti negli artt. 445e 452), ha voluto introdurre qua e là, a carico delle parafarma-cie, alcuni specifici adempimenti di natura gestionale e/o orga-nizzativa: ad esempio, quello di dotare il “reparto” o lo “scaffale”di un fax, o quello di separarlo dagli altri “reparti” o “scaffali” me-diante una “parete o vetrata”). Pertanto, anche queste prescrizioni- come le omologhe, ma ancor più rigorose e dettagliate, assun-te da Lombardia e Umbria e poi anche in Sicilia) - rischiano diincappare nelle ire dell’Antitrust che, come si è altre volte ricor-dato (v. Sediva news del 28/11/2006 e Piazza Pitagora n. 495), leconsidera “ingiustificatamente restrittive della concorrenza”perché ridurrebbero “la pressione concorrenziale che i nuovi eser-cizi commerciali potrebbero esercitare nei confronti dei sogget-ti già operanti nel mercato, cioè le farmacie” (pur se, per la veri-tà, non ci risulta che le due Regioni espressamente censurate ab-biano “riesaminato”, giusto l’invito del Garante della concorren-za e del mercato, le proprie deliberazioni).

In conclusione, trascurando per un momento i probabili ful-mini dell’Antitrust, ci pare che il profilo di vera debolezza della de-liberazione laziale sia quello di aver subordinato l’inizio attività del-la parafarmacia (al pari, come accennato, della G.R. Umbria) a unaprevia ispezione dell’Asl, ovvero, il che è lo stesso, a un inutile de-corso del termine di 30 giorni dalla comunicazione, e quindi, in so-stanza, a una sorta di intervento autorizzativo (se del caso, per si-lenzio-assenso) non contemplato da alcuna disposizione - neppureregionale - avente forza di legge. Va da sé però che il provvedimentodella Giunta c’è - perlomeno allo stato - ed è naturalmente in to-to efficace, perché soltanto il Tar potrà rimuoverlo.

A cura dell’Avv. Gustavo Bacigalupo da Sediva - “Piazza Pitagora” n. 504 - maggio 2007

Anche il Lazio deliberasulle parafarmacie

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Codici e codicilliFarmacisti

Per incentivare la praticasportiva dei giovanissimi vienericonosciuta una detrazioneIrpef del 19% per le spese perun importo - della spesa sta-volta e non della detrazione -non superiore a 210 euro(quindi per un massimo di ri-sparmio fiscale di 40 euro), so-stenute per l’iscrizione annua-le e l’abbonamento per ragaz-zi di età compresa tra i 5 e 18anni, ad associazioni sportive,palestre, piscine e altre strut-ture e impianti sportivi desti-nati alla pratica sportiva dilet-tantistica.

Le concrete modalità sa-ranno fissate da un decretoministeriale di prossimaemanazione. In particolare ildecreto prevedrà che per as-

sociazioni sportive si intendo-no le società e associazionisportive dilettantistiche di cuiall’articolo 90, commi 17 e se-guenti della legge 27/12/2002n. 289; inoltre, la documenta-zione - fattura, ricevuta o

quietanza di pagamento chesia - di spesa dovrà indicare ladenominazione della struttu-ra sportiva, la sede legale il co-

dice f iscale, lacausale del paga-mento, l’attivitàsportiva esercita-ta, l’importo cor-risposto per la

prestazione resa, i dati ana-grafici del praticante l’attivitàsportiva e il codice fiscale dichi effettua il pagamento.

Finanziaria 2007 al-l’insegna delle agevo-lazioni per favorire ilrisparmio energetico:le spese documentatesostenute dai privatientro il 31dicembre2007 per la sostituzio-ne di frigoriferi e lorocombinazioni (vedi

per esempio il pozzetto congelatore collegato alfrigo principale) con analoghi apparecchi diclasse energetica non inferiore ad A+, fruisconodella detrazione Irpef del 20% fino a un impor-to massimo (attenzione: della detrazione e nondella spesa) di euro 200,00. Nelle spese agevola-bili sono compresi anche i costi di trasporto e dismaltimento del vecchio apparecchio poiché lanorma si riferisce, appunto, alle spese di sosti-tuzione e non solo alle spese di acquisto del nuo-

vo elettrodomestico. Una recentissima circola-re dell’Agenzia delle entrate - n. 24/E del 27 apri-le 2007 - ha chiarito che per avere diritto alla de-trazione è necessario che l’acquisto del nuovoapparecchio sia documentato da fattura o scon-trino parlante (devono contenere i dati identifi-cativi dell’acquirente, la classe energetica noninferiore ad A+ e la data di acquisto) e, inoltre, ladebita documentazione attestante l’avvenutasostituzione del vecchio frigorifero. Questa de-ve avvenire con apposita autocertificazione dalquale risulti la tipologia dell’apparecchio sosti-tuito, le modalità utilizzate per la dismissionedello stesso, con l’indicazione dell’impresa odell’ente che ha provveduto al ritiro o allo smal-timento. Le “nuove” regole precisate dall’Agen-zia valgono anche per coloro che hanno prov-veduto all’acquisto prima del 27 aprile 2007, da-ta di emanazione della circolare chiarificatrice.

Quando il freddo conviene

Nuove norme in materia fiscale

di Franco Lucidi - consulente fiscale Sediva

NEWSg Vitamine:

appuntamento a RomaÈ ormai giunto alla sua diciannovesimaedizione il Congresso nazionale di vitaminologiapromosso dalla Fondazione professor AlbertoFidanza, in programma a Roma il 26 maggio,presso l’Accademia di Storia dell’arte sanitaria dell’Ospedale S. Spirito. Temacentrale del tradizionale appuntamento, sarà quest’anno Le vitamine e l’obesità. A dibatterne saranno, oltre al Presidente dellaFondazione, A.Fidanza, A. Capparoni,Presidente della stessa Accademia, L. Martinoli,del dipartimento di Farmacologia e Fisiologiadell’Università La Sapienza di Roma, A Ciammaichella, primario dell’Ospedale S. Giovanni, E. De Luca D’Alessandro, deldipartimento di Scienze di sanità pubblica deLa Sapienza, C. Biagi direttore didattico delCentro di formazione Borri, M. Valente, deldipartimento di Ginecologia endocrinologiadell’Università La Sapienza.

g L’aggiornamento dell’Amsi

È stato organizzato per il 9 giugno prossimo,il convegno su “La Coxalgia: dalla clinica allaterapia”, promosso dall’Amsi, l’Associazione deimedici di origine straniera in Italia, nell’ambitodel suo ottavo corso di aggiornamentointernazionale e interdisciplinare. L’incontro,patrocinato dalla Camera dei Deputati, si terrà presso la sala conferenze dell’Ospedale Sandro Pertini di Roma.Il convegno sarà diviso in due distinte sezioni:tema della prima sarà “Dalla diagnosi alla terapia”; la seconda sarà invece dedicata a “Il trattamento chirurgico e riabilitativo”.

g Farmacisti sul greenÈ stato il prestigioso circolo del golfdell’Acquasanta di Roma, lo scorso 25 aprile,a ospitare il secondo appuntamento del Comifar Farmatour 2007, promosso daFarmagolf, l’Associazione italiana dei farmacisti golfisti. Il circuito ha preso il via a Margara e proseguirà in maggio a Càdella Nave, dove si svolgerà il campionatoitaliano. Per informazioni sulle attività di Farmagolf, rivolgersi a Dino Sciolli,0183.407.530

Tenersi in forma: è più facile

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EventiFarmacisti

CONGRESSI

Non titolari al Congresso di Rimini

Si svolgerà a Riminiil prossimo 24 giugnopresso il Centro Con-gressi SGR il 3° Con-gresso dei Farmacistinon titolari italiani.Preceduto da un Con-vegno dal titolo: “Daldecreto Bersani al libero

esercizio professionale. Il cittadino artefice del-le proprie scelte in un sistema farmaceuticoliberale”, l'appuntamento si annuncia tra i piùimportanti per comprendere in quale direzionesta andando il settore. Sarà occasione di con-fronto ed unione d'intenti tra tutte le associazionidei farmacisti non titolari che da anni si bat-tono per una riforma profonda del sistema le-gislativo vigente. Tra i temi che verranno af-frontati centrale sarà la “rivoluzione Coper-nicana” generata dal cosiddetto Decreto Ber-sani e l'evoluzione che la professione farma-ceutica dovrà attuare alla luce dei nuovi sce-nari dettati dalla comunità Europea e dalle mu-tate esigenze della società civile. L'appunta-mento si propone di stimolare il dibattito cir-ca la possibilità di coniugare universalità e qua-lità del servizio farmaceutico con un maggiorelivello di concorrenza e confronto delle capacitàprofessionali dei farmacisti. Durante il dibattitoverrà tracciato un bilancio a circa un anno daiprovvedimenti del Governo con particolare ri-ferimento ai risultati ottenuti e alle difficoltàapplicative incontrate. Equità e pari oppor-

tunità saranno le parole d'ordine che i farmacistinon titolari lanceranno al mondo politico edIstituzionale. L'esigenza di coniugare maggioreconcorrenza e più diritti sarà valutata attra-verso la duplice lente delle Associazioni deiconsumatori e dei professionisti con l'inten-to dichiarato di stabilire un nuovo patto perle riforme.

Particolare attenzione sarà dedicata allariforma delle professioni intellettuali e allanatura della “tutela dell'interesse generale”.Saranno presenti a Rimini i massimi espo-nenti della categoria, del Governo, delle for-ze politiche e delle Associazioni dei consu-matori. L'Assemblea congressuale eleggerà

i vertici accreditati a guidare i farmacisti nontitolari italiani per i prossimi cinque anni.

L'organizzazione dell'evento sarà curatadal Movimento Nazionale Liberi Farmacisti,ufficialmente riconosciuta dalla Federazio-ne degli Ordini dei farmacisti italiani comecomponente maggioritaria delle associazionie dei farmacisti non titolari italiani.

Ulteriori informazioni, anche relative al-l’organizzazione di trasferimenti in pulman,potranno essere fornite dalla Segreteria or-ganizzativa: Movimento Nazionale Liberi Far-macisti - Ufficio Nazionale di Segreteria

Telefax: 0833.560054http://www.mnlf.it E-mail: [email protected]

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