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    FAUSTO MEARELLI ANNA GIOGLIDottore in Farmacia Dottoressa in Biologia

    Diplomato in Erboristeria

    La cellulitee

    le piante per migliorarne gli inestetismi.

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    La cellulite

    Il tessuto sottocutaneo grasso

    Il tessuto sottocutaneo grasso, o pannicolo adiposo, un tessutocostituito da fibre e grasso che si trova tra il derma (strato cutaneolocalizzato sotto lepidermide) e la fascia muscolare.E lo strato pi profondo della pelle, e stabilisce un legame debole traquesta e gli organi pi interni che essa ricopre, permettendo lo

    scivolamento delluna sugli altri.

    Le sue funzioni principali sono:

    proteggere i tessuti pi profondi da eventuali traumi,

    limitare la dispersione termica, contribuendo a mantenere costantela temperatura corporea, (coibenta in un certo senso il nostroorganismo),

    rappresentare una riserva di energia.

    Il tessuto adiposo formato da tre componenti principali: i lipociti, letrabecole fibrose (fibre di sostegno, come travi che attraversano iltessuto) ed i vasi sanguigni.

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    I lipociti (o adipociti) sono cellule che hanno la capacit disintetizzare e immagazzinare trigliceridi nel loro interno.I trigliceridi sono assunti dal sangue gi scissi in glicerolo e acidi

    grassi, ed appartengono sostanzialmente a due categorie: i lipidialimentari, trasportati dalle cellule intestinali prima nei vasi linfatici epoi in quelli sanguigni, ed i lipidi sintetizzati nel fegato e trasportatinel sangue sotto forma di lipoproteine.La cellula adiposa, oltre ad assumere lipidi dal sangue circolante, ingrado di sintetizzarli a partire dal glucosio, e sia lassunzione delglucosio che la sintesi degli acidi grassi sono sotto il controlloormonale, soprattutto dellinsulina.

    Quando ladipocita contiene pochi lipidi questi si accumulano sottoforma di piccole gocce sparse nel citoplasma; ma via via che i grassiaumentano, le gocce si fondono, formandone altre pi grosse, fino ache tutta la cellula si trasforma in una grande goccia di grasso.

    I lipociti si raggruppano tra di loro formando dei lobuli; ed ognilobulo, separato dagli altri circostanti da un setto fibroso, possiedenervi, vasi sanguigni e linfatici propri.Labbondanza della vascolarizzazione delladipocita tale che quasi

    tutte le cellule hanno a livello citoplasmatico contatti con il capillare.Il tessuto adiposo ha un letto capillare comparativamente molto piricco del muscolo.

    Il grasso contenuto negli adipociti costituisce la principale riserva dienergia dellorganismo.Quando gli alimenti ingeriti non sono sufficienti per il fabbisognoenergetico, il corpo pu produrre energia attraverso la combustionedei grassi contenuti negli adipociti.

    Invece, quando le sostanze nutritizie introdotte apportano unaquantit di energia superiore a quella di cui lorganismo ha bisogno,le cellule ipodermiche si sviluppano in modo esagerato, formando unpannicolo di alcuni centimetri di spessore, e le persone tendonoallobesit.

    I lipociti possono aumentare o diminuire di volume e numero aseguito di stimoli vari nellarco della vita, e, come conseguenza, anchelo sviluppo e la distribuzione del tessuto adiposo varia.

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    In soggetti normali, il numero complessivo di adipociti stato valutato

    ammontare a circa 30 miliardi, ed il loro peso medio varia da 0,40 g,

    in individui giovani, a 0,50-0,60 g negli adulti di et media.

    Anche fattori ereditari, familiari o di razza sono coinvolti.

    Il metabolismo del tessuto adiposo influenzato inoltre da numerosiormoni e stimoli neuro-endocrini.Gli ormoni tiroidei, ladrenalina e la noradrenalina ne inducono ilcatabolismo (mobilitazione delle riserve), mentre gli ormoni surrenalicie quelli gonadici hanno una azione anabolica (accumulo di grassi).Le modificazioni durante la pubert rivelano la dipendenza dei lipocitidagli ormoni sessuali, soprattutto nella donna, in cui tale relazione

    particolare per tutta la durata del periodo fertile.

    Che cosa significa il termine cellulite.

    Etimologicamente, il termine cellulite, cellul. + ITE (in medicina ilsuffisso ITE, indica uninfiammazione, o una malattia caratterizzatada infiammazione), suggerisce una patologia tissutale di origineinfiammatoria.In realt, questo tipo di lesione, prima estetica, poi funzionale, sostenuta solo in un secondo tempo da fattori irritativi edinfiammatori.Questa parola, anche se non esatta, per ormai entrata nellinguaggio comune, e da tutti accettata per indicare un particolaretipo di problema che coinvolge il pannicolo adiposo: lipertrofiapannicolo-lobulare o pannicolopatia edemato-fibrosclerotica oliposclerosi.

    Perch compare la cellulite.

    La genesi della cellulite stata argomento di numerosi studi, edancora oggi non del tutto chiarita.Alcuni ricercatori ritengono che la causa iniziale risieda in un difettocircolatorio a livello dei setti che separano tra loro i lobuli, costituitidallassociazione di pi adipociti. Si produrrebbe di conseguenza uno

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    stato edematoso, cui seguirebbe una sclerosi dei setti ed infine unaalterazione del metabolismo dei lipociti.Concordemente con tale tesi stato coniato il termine:

    dermopannicolopatia edematofibrosclerotica per indicare lapatologia cellulitica.

    A questa teoria, non supportata da prove definitive, ne viene percontrapposta unaltra.

    Per altri autori si tratterebbe infatti di una risposta trofica

    delladipocita (che da 50 pu arrivarne a misurare 150) a stimoliendocrini e/o neuroendocrini e i danni vascolari, ledema e la fibrosi,

    sarebbero conseguenti alla compressione dovuta alla ipertrofia deilobuli.Questa teoria, avvalorata da alcuni dati clinici: la cellulite, oipertrofia pannicolo-lobulare localizzata, si manifesta infatti in etpuberale, si accompagna ad altre disendocrinopatie (disturbifunzionali ghiandolari), ed ha carattere familiare.

    La conclusione, ad oggi, sembra comunque portare a dire chelinsorgenza della cellulite dipende da pi fattori che contribuiscono a

    determinarla, ed difficile stabilire una priorit o una sequenzialittra di loro, perch legata a caratteristiche individuali. Certamentesquilibri ormonali e disturbi circolatori, evidenziati dalle due teorie,precedentemente descritte, sono le principali cause di questapatologia.

    Fattori predisponenti e scatenanti il processocellulitico.

    La cellulite caratterizzata da unabnorme accumulo di grasso inparticolari distretti corporei (preferenzialmente natiche, cosce,ginocchia e braccia), dove, per difficolt primarie o secondarie, si haun rallentamento della circolazione emolinfatica.Si verifica cos una tendenza al ristagno delle scorie metaboliche, coniniziale intossicazione locale e conseguente infiammazione.

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    Caratteristica costante del processo cellulitico la difficile soluzionedel circolo vizioso che si viene a creare, per cui la lesione tende adautomantenersi, e, se non affrontata tempestivamente, a peggiorare

    gradualmente.

    A differenza della normale adiposit generalizzata o localizzata,caratteristica di chi tende ad ingrassare, la cellulite si manifesta comeun particolare fenomeno localizzato che interessa il tessuto adiposo,che pu coesistere con lobesit, ma pu presentarsi anche inindividui assolutamente non inclini ad ingrassare.

    Quando si aumenta di peso, a seguito di un eccesso di alimentazione,

    gli adipociti accrescono di numero e volume.In questo caso la soluzione del problema abbastanza semplice: unabuona dieta associata ad un aumento di attivit fisica spostano innegativo il bilancio energetico dellorganismo, normalizzando lospessore delle adiposit.La cellulite al contrario risponde meno alle diete; il grasso in questocaso reagisce pi a stimoli ormonali che metabolici.

    Le reali cause che determinano linsorgenza della cellulite non sono a

    tuttoggi del tutto note, ma molti sono i fattori chiamati in causa (Fig.1).Esistono sicuramente elementi predisponenti di tipo costituzionale egenetico legati alla razza e alla familiarit.Spesso la predisposizione alla cellulite si trasmette di madre in figlia,esprimendosi come una maggiore sensibilit ormonale e una maggiorefragilit della microcircolazione sanguigna negli arti inferiori.

    Fattori determinanti sono invece di tipo ormonale, quali ormoni

    sessuali, tiroidei e surrenalici.Gli ormoni sessuali femminili sono stati presi in particolareconsiderazione come possibili cause della cellulite, tanto pi chequesta patologia colpisce praticamente solo le donne e non simanifesta prima della pubert.

    In particolare stato evidenziato che gli estrogeni, ed anche gliestroprogestinici, assunti per periodi lunghi, a scopoanticoncezionale, provocano un rilasciamento della parete muscolare

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    dei vasi sanguigni e un aumento della loro permeabilit, facilitando lafuoriuscita di liquidi e la ritenzione di acqua e sali minerali nei tessuti(edema), caratteristica dei primi stadi di insorgenza della cellulite.

    Inoltre tutte le donne lamentano gonfiore e pesantezza (soprattuttoalle gambe) in corrispondenza dellovulazione e qualche giorno primadellinizio delle mestruazioni, esattamente in corrispondenza dellepunte massime di secrezione degli estrogeni.Anche in gravidanza si ha un forte innalzamento di estrogeni (lentofino alla dodicesima settimana pi rapido in seguito), che associatoallaumento di peso corporeo, rallenta la circolazione sanguigna efavorisce la trasudazione di liquidi.

    Alterazioni della funzionalit surrenalica provocano invece unaaumentata disponibilit di glicidi, che, per via indiretta, favoriscono lasintesi di grassi in determinati distretti; mentre lipotiroidismodetermina un rallentamento del metabolismo degli zuccheri ed unatendenza alla ritenzione idrica.

    Numerosi altri fattori esterni possono poi contribuire alla comparsao allaggravamento della patologia cellulitica.Cattive abitudini alimentari, quali labuso di alcolici e di sale o il

    consumo eccessivo di cibi contenenti glicidi, possono favorirelinsorgenza della cellulite, soprattutto in particolari fasi della vita,come la pubert e la menopausa.Anche insufficienze digestive e metaboliche possono provocarelimmissione in circolo di sostanze tossiche per le cellule e alterazionidei vasi del microcircolo sottocutaneo.Alla alimentazione scorretta, come aggravanti, possono associarsi laeccessiva sedentariet, il fumo, il mantenere posizioni sbagliate delcorpo durante lo studio o il lavoro, e anche labitudine di indossare

    abiti troppo stretti o scarpe scomode.

    Linsufficienza venosa e linfatica degli arti inferiori sicuramente unfattore determinante nel provocare la stasi sanguigna e il conseguenteaccumulo di liquidi nei tessuti.Difetti osteo-articolari: iperlordosi lombare, valgismo e piedi piatti,determinano difetti di postura, che si ripercuotono in modo negativosul funzionamento del circolo venoso.Infine anche lassunzione incontrollata di farmaci come tranquillanti,

    contraccettivi orali ed analgesici pu peggiorare la ritenzione idrica.

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    Genetico costituzionali (razza, ereditariet, predisposizione familiare)

    Iperestrogenismo (costituzione, gravidanza)

    Iperproduzione surrenalica Ipotiroidismo Iperprolattinemia

    Cattive abitudini alimentari, sedentarit Disfunzioni digestive (a livello gastrointestinale ed epatico) Insufficienza circolatoria degli arti inferiori Abuso di farmaci (contraccettivi, analgesici) Problemi ginecologici (infiammazioni, cisti ovariche)

    Fig. 1 - Fattori predisponenti o aggravanti la patologia cellulitica.

    Come si forma ed evolve la cellulite.

    La cellulite un problema che inizialmente interessa il tessutoadiposo sottocutaneo, si estende poi al derma sovrastante,

    provocando col passare del tempo alterazioni pi superficiali,percepibili anche al tatto, e trasformazioni epidermiche visibili aocchio nudo, che producono un danno estetico, deformando la lineadel corpo. Il disturbo estetico tanto pi evidente quanto pi ilsoggetto magro.

    Abbiamo gi detto che la cellulite il risultato della presenza di pifattori concomitanti che contribuiscono a creare il terreno adatto allasua formazione.

    Quando i vasi venosi non svolgono perfettamente la loro funzione diriportare il sangue al cuore, trasudano, lasciando passare del liquidonegli spazi interstiziali del tessuto sottocutaneo che si gonfia comeuna spugna (edema).Il liquido, esercitando una grande pressione sugli adipociti, liallontana tra di loro e dai capillari, ostacolando gli scambi diossigeno, sostanze nutritizie e di rifiuto da e verso il sangue.Come conseguenza si instaurano lentamente una serie di complessemodificazioni che portano alla comparsa di sostanze, prima assenti,

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    che provocano dolore e permeabilizzano maggiormente i vasi,aumentando ledema e instaurando un circolo vizioso.

    I stadio II stadio III stadio

    Abbondanteritenzione diacqua (edema)

    Aumentodelledema

    Notevolediminuzione del

    contenuto diacqua

    Modestoaddensamento di

    connettivo Forteaddensamento di

    connettivo Massimoaddensamento di

    connettivo duro

    e retratto(sclerosi)

    Blocco dei lipidiallinizio

    Formazione dinoduli di grasso

    Micronoduli digrasso

    incapsulati

    Leggera bucciadi arancia

    Buccia diarancia evidente

    Cellulite mollegranulare,

    ammassi detticalzoni da

    cavallerizza

    Fig. 2 Stadi evolutivi della cellulite.

    Il tessuto connettivo, asfittico, imbibito da liquidi e con presenza disostanze infiammatorie, si irrita e reagisce, cercando di ridurre idanni.Aumenta cos il volume delle sostanze che lo costituiscono, attraversola polimerizzazione di acido ialuronico e condroitinsolforico,

    provocando un addensamento ed un ispessimento della sostanzafondamentale.Si forma di conseguenza una gelatina dura che avvolge e blocca tuttele sostanze e i liquidi, e la struttura del tessuto adiposo sottocutaneosi modifica.Questa cellulite in fase iniziale (I stadio) viene definita dura ocompatta, ed sicuramente quella che meglio risponde alle terapie.Il tessuto aderente alla muscolatura e, preso tra le dita, non formapieghe, le zone colpite risultano dolenti e dure, la pelle lucida e

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    presenta solo leggermente laspetto a buccia darancia.Se non si corre ai ripari per la degenerazione lenta e cronica deltessuto sottocutaneo continua.

    Le sottili fibre connettivali, in origine disposte nel tessuto come unarete, si organizzano, ispessendosi ed aumentando di numero intorno amasse di grasso pi o meno grandi, comprimendole, ed il tessutoadiposo perde la sua struttura, spezzettandosi in noduli.In questa fase (II stadio), che rappresenta laspetto pi diffuso efrequente della cellulite, i capillari non sono pi visibili, e sievidenziano solo vasi pi grandi e vene dilatate tra i noduli.Quasi sempre le donne accusano una varicosit estesa delle cosce, elarea colpita ha una consistenza gommosa con aspetto a buccia

    darancia, che diviene pi evidente man mano che i noduli si fannopi superficiali.Nello stadio pi avanzato (III stadio) o terminale, la cellulite simanifesta con la presenza di micronoduli di dimensione variabile,formati da grasso e circondati da capsule di fibre connettivalifittamente stipate.Sono presenti anche aderenze fibrose che ancorano i noduli alla pellesovrastante e ai muscoli, situati al di sotto.Alla palpazione il tessuto si presenta duro con granuli simili a chicchi

    di grano.Il tessuto connettivo prolifera ovunque e distrugge tutte le struttureche formavano il tessuto sottocutaneo, spremendo fuori da essoanche lacqua.Quando lacqua non c pi il tessuto connettivo sclerotizza e si ritrae,lasciando delle porzioni di tessuto flaccido, coperto dalla pelleispessita.Questo tipo di cellulite caratteristico della porzione interna dellecosce delle donne di una certa et (cellulite molle o flaccida), e

    corrisponde a quegli ammassi detti calzoni da cavallerizza, chespostandosi verso il ginocchio e la caviglia, determinano unaimbottitura di tutto larto, conferendogli un aspetto a zampa dielefante.Le differenze nelle trasformazioni che si verificano a livello delle celluleadipose, dellinterstizio, dei capillari, del connettivo e degli acidi grassicomponenti i trigliceridi, tra individui che mostrano una adipositlocalizzata, perch grassi, e chi invece presenta una patologiacellulitica, sono riassunte schematicamente nella Fig. 3.

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    ADIPOSITALOCALIZZATA CELLULITE

    Cellule adiposeNon presentano alterazionipatologiche.

    Sono aumentate di volume etalora di numero.

    Presentano notevolimodificazioni di forma e

    volume.Per rottura della membrana si

    possono formareconcamerazioni pluricellulari.

    Il reticolo di fibrille che leavvolge ispessito.

    Interstizi tra lecellule

    Indenni. Non c edema. Ispessimento del collagene.Dissociazione edematosa perfenomeni di trasudazione di

    plasma dai capillari.Capillari e piccoli

    vasiNormali

    (in relazione allet e adeventuali turbe circolatorie)

    Presenza di dilatazionicapillaro-venulari.

    Rottura di capillari conmicroemorragie.

    Tessuto connettivoNella norma.

    Mancano alterazionipatologiche o reattive: i

    rapporti tra cellule, fibre esostanza amorfa sono

    equilibrati.

    Fibre di nuova formazioneincapsulano aree pi o menoestese (da 30 a 100 adipociti)

    formando micronodulicellulitici.

    Le aree colpite sclerotizzano etendono a ritrarsi come le

    cicatrici.

    MucopolisaccaridiNon c variazione rispetto alla

    norma fisiologica, sia nelderma che negli spazi tra gli

    adipociti.

    Nel derma non ci sonovariazioni rispetto alla norma

    fisiologica.Nellinterstizio tra gli adipociti

    diminuisce globalmente laquota mucopolisaccaridica.E alterato il rapporto tramucopolisaccaridi acidisolforati e asolforati, con

    aumento relativo del

    condroitinsolfato, comeavviene nei processi di

    involuzione sclerotica delconnettivo.

    Composizionechimica dei lipidicontenuti nellecellule adipose

    Nella norma. La distribuzione degli acidigrassi nei trigliceridi alterata.

    Fig. 3 Modificazioni del tessuto connettivo sottocutaneo e della composizione deitrigliceridi in individui che mostrano una adiposit localizzata, perch grassi, e in individuiche presentano cellulite.

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    Come si pu diagnosticare la cellulite.

    La cellulite non deve essere confusa con lobesit.La diagnosi clinica, facile, ed uno specialista in grado diriconoscere, con un esame accurato di palpazione, se la paziente obesa o presenta una cellulite ad un determinato stadio (Fig. 4).Esistono comunque delle moderne tecniche diagnostiche che sipossono eseguire facilmente e sono del tutto innocue.Una di queste la termografia, utilizzata nellanalisi del cancro allamammella, la quale sfrutta le differenze di calore fra aree del corpo, ele rende visibili grazie ad una immagine a diversi colori.Le zone affette da cellulite risultano pi fredde, quindi meno colorate,delle rimanenti parti corporee, poich ledema e la sclerosiconnettivale impediscono una normale circolazione sanguigna.Si pu cos avere una migliore definizione della gravit della malattiacellulitica ed una sua pi precisa delimitazione.Inoltre, possibile effettuare una valutazione dello stato della retecapillare attraverso la videocapillaroscopia e lo spessore del pannicoloadiposo con lecografia e la plicometria.Gli stessi metodi possono essere utilizzati per valutare i risultatiottenuti dopo un periodo di trattamento.

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    ADIPOSITALOCALIZZATA CELLULITE

    Aspetto della,superficie cutaneaSuperficie liscia, omogenea, di

    colorito normale e priva discabrosit o striature.

    Secrezione sebacea normale.

    Inizialmente normale, conlevolversi della patologia,manifesta scabrosit, conintroflessioni e retrazioni(buccia darancia) e sottilistriature bianco-giallastre.Lepidermide talora secca,altre volte grassa, e tende ad

    assottigliarsi.

    Dolore allapalpazione

    Assente Presente alla palpazione

    profonda. Diventa pi acutoman mano che la patologia

    peggiora.Se presente, senza eseguirealcuna manipolazione, pi

    sordo ed attenuato.

    Pastosit cutaneaNella norma. Allinizio il polpastrello pu

    lasciare limpronta pi a lungoche di norma, in special modonelle ginocchia e lateralmente

    sulle cosce.In seguito la pastosit cutanea

    risulta diminuita.

    Elasticit cutaneaNella norma. Minore.

    Placche celluliticheAssenti. In uno stadio avanzato,

    esercitando una lievepressione col polpastrello delle

    dita, si rilevano dellediscontinuit, cio lalternarsi

    di aree pi dure e aree pipastose.

    EdemaAssente. Inizialmente non apprezzabile,

    presente poi alla periferiadelle placche cellulitiche

    Nella fase terminale assente.

    Scabrosit cutaneaAssente. Inizia a manifestarsi in uno

    stadio avanzato,contemporaneamente alla

    formazione dei micronoduli edalla loro fusione in

    macronoduli, quando le fibreconnettivali sclerotizzano.Si apprezza sfiorando lasuperficie cutanea coipolpastrelli delle dita.

    Fig. 4 Criteri di differenziazione, in base allosservazione, tra individui che mostrano unaadiposit localizzata, perch grassi, e individui che presentano cellulite.

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    Come si pu intervenire sulla cellulite.

    Da quanto detto sulla complessit di questa patologia e sui numerosifattori che hanno un certo peso nel determinarne linsorgenza elaggravamento, evidente che la terapia non semplice da attuare edeve essere volta a ridurre le cause determinanti e favorenti.

    La cellulite non pu essere curata solo per periodi di tempo brevi, inprossimit delle vacanze, ma deve essere trattata in tempi lunghi, e irisultati saranno migliori quanto pi tempestivamente si interviene sudi essa.Lesito generalmente molto buono se si agisce su una cellulite alprimo stadio, buono al secondo stadio, scarso per quella terminale, sucui di solito si opera anche chirurgicamente.

    Fondamentale modificare lo stile di vita che predispone allo sviluppodella cellulite, ma molti altri interventi possono essere effettuati, dasoli o in sinergia tra di loro, scegliendoli in base allo stadio di sviluppodella cellulite (Fig. 5).

    Topici: creme, fanghi, lozioni, sali ecc.

    Sulla persona: diete, esercizio fisico, massoterapia

    Fisici non invasivi: laser, ultrasuono-terapia, linfodrenaggio meccanico,ozonoterapia, pressoterapia

    Fisici invasivi: elettrolipolisi, ozono-terapia iniettiva, idrocellulolisi

    Fisico-farmacologici invasivi: mesoterapia

    Chirurgici: liposuzione

    Fig. 5 Trattamenti per la cellulite

    E importante ricordare che i numerosi trattamenti che vengonoeffettuati non sono sempre efficaci, ma possono invece spesso

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    risultare pericolosi per la salute di chi ci si sottopone, oltre che esserenotevolmente impegnativi dal punto di vista economico.Vediamo ora quali sono i principali trattamenti a disposizione delle

    donne per affrontare il problema cellulite.

    I prodotti ad uso topico.

    Lutilizzo dei prodotti cosmeceutici*, inserito in un programma di curapi ampio, ed effettuato con costanza, migliora sicuramente, e senzarischi, lo stato della cellulite: i risultati sulla buccia darancia e icuscinetti adiposi, soprattutto negli stadi iniziali, saranno evidenti.

    Sul mercato sono presenti molti prodotti cosmetici diversamenteformulati, contenenti sostanze con efficacia differente e specifica versoalcune delle cause che determinano la comparsa del quadrocellulitico; perci basilare conoscerne la modalit di azione, perscegliere il prodotto pi mirato.E importantissimo sapere che: perch un prodotto sia efficace nondeve solo contenere principi attivi, ma ne deve avere dentro la dosegiusta; per effettuare un corretto dosaggio quindi indispensabileche gli estratti utilizzati siano sempre titolati.

    Se la causa principale una cattiva circolazione sanguigna e linfaticacon ristagno di liquidi negli arti inferiori, di grande interesse lapresenza di sostanze vegetali che migliorino la microcircolazione efavoriscano leliminazione delledema e delle tossine: gli estratti diCentella, Rusco, Ippocastano e Edera sono tra queste.Nello stato cellulitico i tessuti perdono tonicit, fondamentale quindirendere la pelle anche pi elastica e morbida: molti oli e burri vegetalicome avocado, jojoba, mandorle e karit possono migliorare il livellodi idratazione della pelle di cosce e glutei.

    La tendenza allaccumulo di grassi, fattore che certamente favorisce losviluppo della cellulite, invece contrastata da sostanze ad azionelipolitica, come la caffeina, o estratti di piante che la contengono indose adeguata: per esempio il t, il caff e la cola, oppure dalle alghe,che con il loro contenuto in iodio attivano la mobilitazione delpannicolo adiposo.

    *I cosmeceutici sono prodotti formulati e realizzati nel rispetto della legge sui cosmetici, macon il fine di fornire al dermatologo preparati efficaci, rispondenti alle sue esigenze. Sono ottenuti

    con eccipienti pi semplici possibile, ma stabili e gradevoli. Non devono contenere sostanzesuperflue, come coloranti e profumi, e devono contenere un dosaggio utile di principi attivi.

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    Gli interventi sulla persona.

    In alcuni casi la cellulite accompagnata ed aggravata da unatendenza ad accumulare grasso, dovuta ad abitudini alimentarisbagliate.Quando il proprio peso al di sopra di quello ideale (che pu esserecalcolato avvalendosi di apposite tabelle), una diminuzionedellapporto calorico e un aumento dellattivit fisica indurranno unridimensionamento del pannicolo adiposo, con un miglioramento dimolte funzioni dellorganismo: digestione, eliminazione delle sostanzetossiche, circolazione periferica.

    Sia nelle celluliti senza eccesso ponderale sia in quelle associate adobesit, oltre allesercizio fisico, pu essere utile anche sottoporsi aduna serie di massaggi professionali (massoterapia) che tonificano lefasce muscolari ed aumentano il flusso venoso e linfatico.Questi trattamenti devono essere per leggeri e superficiali, poichuna manipolazione violenta non scioglie i grassi, come spesso sisente dire, ma al contrario pu provocare reazioni dolorose locali,lesioni infiammatorie ed ecchimosi in un tessuto sconnesso e conevidente fragilit vasale, peggiorandone lo stato.

    I trattamenti fisici non invasivi.

    I trattamenti fisici non invasivi, come la laser e la ultrasuono-terapia,sono generalmente poco efficaci, anche se ben accettati dalle donneperch non richiedono particolare impegno e sacrificio, come unadieta appropriata e la palestra.Il primo si basa sullutilizzo di un laser allelio-neon cui vengonoattribuite, da una recente teoria, propriet stimolanti per le cellule,

    che quando si vengono a trovare in un ambiente pieno di sostanzetossiche (come si verifica appunto nella cellulite), non rispondono piai meccanismi di controllo e regolazione determinati dalle normalicomunicazioni intracellulari fisiologiche.Il secondo, che utilizza un apparecchio a placca sulla zona datrattare, produce invece fenomeni meccanici, termici e chimici, coneffetto lipolitico.Decisamente pi gradevole lozono-terapia, durante la quale,immersi in una vasca dacqua piena di bolle di ossigeno nascente, si

    cerca di fornire ossigeno ad un tessuto cellulitico che ne povero.

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    I trattamenti fisici invasivi.

    A differenza dei precedenti, i trattamenti fisici invasivi sono un tipo diterapia non del tutto priva di inconvenienti.Leletrolipolisi una tecnica che si sviluppata in Francia comeevoluzione dellagopuntura. Vengono inseriti sottocute degli aghimetallici, lunghi fino a 18 cm, a distanza di 2-5 cm tra di loro, ecollegandoli ad un generatore di corrente, viene creato un campoelettrico nel tessuto sottocutaneo. Questo trattamento servirebbe afavorire il catabolismo lipidico allinterno degli adipociti e a migliorareil drenaggio dei liquidi interstiziali. La sua efficacia, nonostante la

    larga applicazione, non ancora scientificamente provata, mentre sipossono avere infezioni, legate allutilizzo degli aghi, se questi nonsono stati ben sterilizzati.Anche lozono-terapia iniettiva, cio linfiltrazione dermo-epidermica diuna miscela di ossigeno e ozono, e la idrossicellulolisi, inoculazionenei cuscinetti adiposi di una soluzione fisiologica poco concentrata(acqua + cloruro di sodio, il normale sale da cucina), vengonoutilizzate nel trattamento della cellulite, soprattutto per ridurre ilvolume degli adipociti e di conseguenza il pannicolo adiposo.

    I trattamenti fisico-farmacologici invasivi.

    Tra i trattamenti della cellulite uno dei pi noti sicuramente lamesoterapia, che consiste nelliniezione localizzata sottocutanea,tramite piastre munite di aghi, di sostanze ad azione lipolitica(xantine, tiroxina, gonadotropina corionica ecc.), drenante, analgesicae vasoprotettiva (estratti di origine vegetale: ippocastano, centella,flavonoidi). Questa terapia, se effettuata con dosaggi elevati, pu avere

    unazione sistemica (a livello di tutto lorganismo, tramite lacircolazione sanguigna) delle sostanze utilizzate, fatto oltremodopericoloso, e da evitare soprattutto se sono usate sostanze ormonali.Se il dosaggio basso, invece lapplicazione inutile: non si ha alcuneffetto a livello locale, perch le sostanze sono rapidamente assorbitecon i liquidi interstiziali, portate in circolo e diluite.E importante anche non sottovalutare le possibilit di infezione erottura di vasi sanguigni, con la comparsa di lividi e rigonfiamentilocali.

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    I trattamenti chirurgici.

    La liposuzione un trattamento di acquisizione recente, che consistenellintroduzione di una cannula nel tessuto adiposo, nellaframmentazione dei lobuli e nellaspirazione dei lipociti. Tale tecnica,che d buoni risultati, soprattutto in donne giovani, con fenomenicellulitici piuttosto delimitati, per i rischi di infezione (il tessutoadiposo presenta scarsi meccanismi di difesa immunologica) e diembolia, deve essere utilizzata solo in centri altamente specializzati eda personale competente.

    In conclusione potremmo dire che gli interventi sulla persona e itrattamenti topici, sono quelli che valutando contemporaneamentebenefici, sicurezza e costi portano ai risultati migliori.La cellulite comunque un problema che deve essere affrontatopresto, perch col tempo porta a complicazioni sempre pi evidentiagli arti inferiori, ed i periodi pi critici per linsorgenza e levoluzionesono sicuramente la giovinezza e la fase fertile della vita di unadonna.

    Se la cellulite non insorta nelle et precedenti infatti raro checompaia proprio in menopausa: in questo periodo della vita di unadonna la cellulite non altro che il risultato di un lento processodegenerativo durato anni e anni.

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    Le piante efficaci neltrattamento della cellulite.

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    Centella

    Centella asiatica Urb.(Apiaceae)

    E una piccola pianta erbaceaperenne, prostrata, con foglieorbicolari, reniformi, che crescespontanea in luoghi acquitrinosiin India, Cina, Indonesia, Africameridionale e America centrale.

    La droga rappresentata dallaporzione epigea della pianta, ed icomponenti principali sono iderivati triterpenici (Fig.6):asiaticoside e madecassicoside egli acidi triterpenici liberi: acidoasiatico e madecassico.Secondo la Farmacopea Ufficiale della Repubblica Italiana (X edizione)una droga di buona qualit non deve contenere meno del 5% di

    derivati triterpenici totali, espressi come asiaticoside.La Centella, sia per via orale che per uso topico, presenta unospiccato tropismo nei confronti del tessuto connettivo, di cui modulalo sviluppo e normalizza gli stati patologici.I preparati a base di Centella sono in grado di contrastare levoluzionedei disturbi a carico del sistema venoso e di prevenirne lecomplicanze.La frazione triterpenica totale viene utilizzata in molte specialitmedicinali per il trattamento degli stati varicosi e della sintomatologia

    ad essi associata: pesantezza e prurito degli arti inferiori, edema,crampi notturni.

    Nel trattamento della cellulite la sua azione si esplica a livello delconnettivo perivascolare, favorendo il mantenimento del tono e dellaelasticit della parete vascolare venosa.Ripristina il normale equilibrio fra circolazione capillare e venosa etrofismo tissutale; riduce la stasi ematica e la permeabilit endoteliale(antiedematosa), migliorando gli stati di insufficienza venosa e

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    sindromi varicose.Numerosi studi clinici sono stati effettuati utilizzando estratti di fogliedi centella, o preparazioni contenenti tali estratti, per dimostrarne i

    benefici effetti in casi di insufficienza venosa, smagliature, cellulite eprocessi riparativi di lesioni cutanee.In particolare gli effetti positivi dellapplicazione topica di un estrattodi Centella asiatica nei confronti della patologia cellulitica statastudiata in una sperimentazione protrattasi per circa quattro mesi su60 pazienti (Pereira 1979). Lestratto, applicato 4 volte al giorno,determin un significativo miglioramento della cellulite nell85% delledonne coinvolte.Studi in vitro hanno inoltre dimostrato lazione modulatrice della

    frazione triterpenica della Centella sulla produzione di collagene daparte dei fibroblasti umani, con leffetto di migliorare limpalcaturaconnettivale della parete vasale. Viene infatti indotta, in colture dicellule endoteliali, la sintesi di una proteina adesiva della membranabasale della tonaca intima: la fibronectina, che contribuisce amantenere lintegrit endoteliale.I preparati per somministrazioni orali a base di Centella sonogeneralmente ben tollerati e in letteratura non sono riportati effetticollaterali o particolari precauzioni duso. Per il loro effetto

    emmenagogo sono per controindicati in gravidanza.

    Fig. 6 Derivati triterpenici della Centella asiatica.

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    Ippocastano

    Aesculus hippocastanum L.

    (Hippocastanaceae)

    E un robusto albero deciduo, alto finoa 25 metri, con una grande chioma acupola.Presenta foglie opposte digitate, fiori agrappoli di colore bianco o rosa e fruttiverdi spinosi contenenti semirotondeggianti di colore bruno.

    Originario dei boschi di montagna deiBalcani e dellAsia occidentale, coltivato nei giardini di tutto lemisferosettentrionale a fini ornamentali.Le parti utilizzate a scopo terapeuticosono i semi, la corteccia dei rami e lefoglie.I semi contengono dal 3 all8% di unamiscela di saponine triterpeniche nota

    con il nome di escina, oltre aflavonoidi, oligosaccaridi, polisaccaridi, proantocianidine e tanninicondensati.La Farmacopea Italiana (X edizione) riporta che la droga essiccata(frutti) non deve contenere meno del 3% di glicosidi triterpenicicalcolati come escina anidra.

    Gli estratti di ippocastano,contenenti escina, possiedono

    riconosciute attivitantiinfiammatorie,antiedematose, antiessudative evenotoniche.Lescina agisce sulle membranedei capillari aumentandone laresistenza e normalizzandone lapermeabilit, riducendo cos la

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    fuoriuscita di liquidi negli spazi interstiziali: ha un effetto sigillante.Nelle persone che presentano problemi circolatori alle gambe e varici,lescina agisce sulla permeabilit capillare direttamente a livello deipori presenti sulla parete dei vasi, riducendo il numero ed il diametro

    di quelli localizzati sullendotelio dei capillari arteriosi, ma non diquelli venosi.Viene limitato cos il passaggio dellacqua verso i tessuti, lasciandoinvece invariato quello in senso inverso, favorendo il ritorno delsangue verso il cuore. Il riflusso sanguigno facilitato anche da uninnalzamento del tono della parete venosa.Le saponine, producono schiuma come il sapone, diminuendo latensione superficiale dellacqua, cio aumentandone leffettobagnante delle superfici. Lescina agisce allo stesso modo sulle pareti

    dei capillari venosi: lirrorazione di questi aumenta e ci facilita ladiffusione dei liquidi tissutali verso linterno dei vasi.Questa attivit migliora anche il fastidio legato alleccesso di stasi diliquidi, determinato da uninsufficienza venosa e linfatica, che provocaun senso di pesantezza alle gambe e dolore (laccumulo locale discorie e CO2 scatena la liberazione di sostanze chimiche chestimolano le terminazioni nervose).Numerosi studi clinici attestano lefficacia di prodotti ad uso topico,lozioni, creme o gel, contenenti escina, nel trattamento

    dellinsufficienza venosa cronica, edemi, crampi ai polpacci,pesantezza delle gambe, vene varicose e gonfiori dei tessuti molli.Viene stimolata infatti la microcircolazione del derma, consentendoun migliore drenaggio dei tessuti e la eliminazione di tossine ed acquain eccesso.Questa spiccata attivit antiedemigena degli estratti di frutti diippocastano permette di avere soddisfacenti risultati nel trattamentodella cellulite, soprattutto ai primi stadi, dove evidente ledemainterstiziale dovuto allaumento della permeabilit capillaro-venulare.

    Esistono oggi in commercio ingredienti per formulazioni topiche, conparticolare struttura biochimica: i liposomi, che, grazie al complessodi elementi che li compongono, permettono alle sostanze attive, in essicontenute, di superare con minor difficolt la barriera epidermica evenir meglio assorbite a livello degli strati cutanei pi profondi, dovedovrebbero esplicare la loro azione.I liposomi di escina sono appunto dei sistemi lipidici con

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    composizione simile a quella delle membrane delle cellule cutanee,che racchiudono nel loro interno questa sostanza funzionale.Essi riescono ad attraversare lo strato corneo e a far penetrare inprofondit la sostanza veicolata.

    Con lo stesso fine si utilizza lacido glicolico nel trattamento dellacellulite. Tale sostanza, pur essendo di per s inattiva su questoprocesso patologico, in virt della sua azione epidermolitica, permettela rimozione dello strato pi superficiale della pelle, cio assottiglia labarriera, consentendo una migliore permeabilit cutanea di specifichesostanze.Lacido glicolico per fortemente irritante, e deve essere utilizzato aconcentrazioni elevate solo da professionisti del settore.

    Tra le sostanze, oggi allo studio, come acceleratori di passaggio, canche il limonene, terpene presente in abbondanza nelle bucce diaranci e limoni, che stato sperimentalmente associato a caffeina edescina, per accelerarne la permeazione della barriera cornea.

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    Rusco

    Ruscus aculeatus L.(Liliaceae)

    Il rusco, o pungitopo, un suffruticespinoso sempreverde, che sviluppa deirami coriacei simili a foglie, i cladodi,che terminano con una puntaacuminata.Tale caratteristica d il nome alla

    specie della pianta: aculeatus, ciospinoso. E una pianta mediterranea,che cresce spontanea sui pendiiasciutti e soleggiati, contribuendo aformare la macchia mediterranea.Il rizoma contiene una miscela disaponine steroidiche, le ruscogenine,la cui struttura chimica di base sipresenta come quella dei corticoidi, gli

    ormoni della corteccia surrenale.

    Le ruscogenine non hanno alcuna azione cortisonosimile, mamostrano alcune analogie con il cortisone: agiscono infatti comeantiflogistici e vasocostrittori periferici, determinando un aumento deltono vascolare, ben sorretto dalla contemporanea stabilizzazione dellemembrane delle cellule endoteliali.Questo effetto si evidenzia soprattutto sul sistema venoso, a livello del

    quale il rusco tonifica il

    tessuto della parete dei vasisanguigni.Pu essere considerato perquesto motivo il rimedio dielezione per il trattamento divarici ed emorroidi.Nella terapia della celluliteluso di prodotti contenentiestratti di rusco molto

    Fig. 8- Ruscogenine

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    importante per diminuire la tendenza alla fuoriuscita ed al ristagno diliquido interstiziale negli spazi tra gli adipociti, che gonfia il tessutoprovocando edema sottocutaneo.

    Il liquido, infatti, esercita una grande pressione sulle cellule adipose ele allontana tra di loro e dai capillari, ostacolando gli scambi diossigeno, sostanze nutritizie e di rifiuto da e verso il sangue,instaurando un circolo vizioso caratterizzato da dolore edinfiammazione.La Commissione E del Ministero della Sanit tedesco ne riconosce leattivit flebotoniche, capillaroprotettive, antiflogistiche e diuretiche,considerandolo utile nel trattamento dellinsufficienza venosaassociata a dolore, gonfiore e senso di pesantezza alle gambe.

    Il suo utilizzo inoltre ritenuto sicuro, per lelevata tollerabilit anchead alte dosi e lassenza di reazioni secondarie.

    Edera

    Hedera helix L.(Araliaceae)

    Ledera una liana i cui rami sterili,forniti di radici avventizie, si attaccanoa muri, rocce ed alberi: il suo nomederiva infatti dalla parola latinahaerere, che significa essere attaccato.Invecchiando pu raggiungere anche la

    massa di un albero, con rami legnosi.I rami fioriferi non hanno radici, sonoeretti e portano foglie romboidali; irami sterili presentano invece fogliecon 3-5 lobi triangolari.E una pianta comune in Italia, macresce facilmente in tutte le zonetemperate dellEuropa, in Asia edAfrica settentrionale.

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    La droga costituita dalle foglie. I componenti principali sono uninsieme di saponine triterpeniche (2,5-6%): glicosidi dellederagenina,

    come lederacoside C e l-ederina e glicosidi dellacido oleanolico,

    come lederacoside B e la -ederina.Le foglie contengono inoltre steroli, polifenoli, sesquiterpeni, un

    alcaloide isochinolinico (emetina), tannini, acido formico, -carotene,vitamina E e zuccheri.Per uso esterno, ledera un moderatore molto efficace della

    sensibilit dei nervi periferici,utile nella terapia delle nevriti,delle nevralgie e di moltemanifestazioni reumartritiche.

    Le sue benefiche propriet simanifestano soprattutto neltrattamento delle celluliti edelle cellulalgie, dove alla suaattivit analgesica siaccompagna una notevoleazione vasocostrittrice, di cui

    principalmente responsabile l-ederina.Lazione anestetica pu essere utile per effettuare massaggi profondi

    sulle zone colpite dalla cellulite, mentre lazione astringente, cio lavasocostrizione, favorisce il riassorbimento dei liquidi che impregnanoi tessuti, contrastando la tendenza alla vasodilatazione e laconseguente congestione che caratterizza il tessuto sottocutaneointeressato dalla cellulite.Nella medicina popolare si ritrova luso delle foglie di edera, sottoforma di decotti o cataplasmi, da applicare sulle gambe gonfie edolenti.

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    CENTELLANormalizza gli stati

    patologici a carico deltessuto connettivo

    endoteliale: modula laproduzione di

    collagene da parte deifibroblasti.

    Ripristina il normalescambio trofico tramicrocircolo e tessuti.

    Mantiene il tono e laelasticit della paretevenosa.

    Riduce lastasi ematicae la tendenzaalledema.

    IPPOCASTANOModula la permeabilit

    capillaro-venulare.

    Aumenta la resistenzacapillare alla fuoriuscita diliquidi (azione sigillante).

    Migliora il flusso di liquidiverso i tessuti, il drenaggiolinfatico e leliminazionedelle tossine.

    Riduce lastasi ematicae la tendenzaalledema.

    Riduce la

    RUSCOAntinfiammatorio e

    vasocostrittore.

    Tonifica la parete dei vasivenosi, diminuendo latendenza alla stasi diliquidi.Rinormalizza lacircolazione periferica.

    tendenzaalledema.

    Riduce la

    EDERAVasocostrittrice ed

    analgesica.

    Tonifica la parete dei vasivenosi, diminuendo lacongestione del tessutosottocutaneo.

    tendenzaalledema edil dolore adessoassociato.

    Fig. 10 Le piante attive sul microcircolo.

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    Alga bruna

    Fucus vesiculosus L.(Fucaceae)

    E unalga verde-brunastra che crescefino allaltezza di un metro.Ha fronde piatte, generalmentebiforcute, contenenti vescicole digalleggiamento piene daria e dispostein maniera appaiata.

    E originaria delle coste settentrionalidellAtlantico e del Mediterraneooccidentale, e si raccoglie tutto lanno,utilizzando in parte reti a strascico.La droga rappresentata da tutto iltallo, ed ha un odore caratteristico dipesce, un sapore salato ed unaconsistenza mucillaginosa.Il componente pi importante lo

    iodio, presente in forma inorganica, olegato a proteine e lipidi o comecomponente di aminoacidi iodurati.Secondo la Farmacopea Ufficiale della Repubblica Italiana (X edizione)il contenuto totale di iodio deve essere almeno dello 0,05% e quellodello iodio proteico almeno dello 0,02%.Il Fucus contiene anche mucillagini: acido alginico, fucoidina elaminarina, e polifenoli ad azione emolliente e lenitiva.Viene impiegato nel trattamento della cellulite poich stato

    evidenziato che un incremento nellapporto di aminoacidi iodati eamine iodate spinge lorganismo a bruciare i grassi di riservaaccumulati, tramite la stimolazione delladipocit e lattivazione delcatabolismo lipidico locale.In particolare essi agiscono rapidamente e direttamente sulladipocita,

    innescando e mantenendo elevati i livelli degli enzimi della catena -ossidativa, con conseguente attivazione della funzione lipocatabolica emobilizzazione del pannicolo.La graduale mobilizzazione dei grassi si accompagna ad una riduzione

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    della costrizione emo-linfatica, a minor asfissia del tessuto e nettomiglioramento degli apporti nutritivi.Lo studio di alcuni quadri istologici della cellulite ha evidenziato una

    diminuzione del numero dei mastociti e dei granuli in essi contenuti,nel connettivo ed in prossimit dei vasi sanguigni.I mastociti sono cellule grandi, normalmente localizzate in tali sedi, ilcui citoplasma pieno di granuli, contenenti, nelluomo, eparina edistamina. La degranulazione dei mastociti, cio la liberazione dellesostanze contenute nei granuli avviene spontaneamente comereazione dei tessuti nei confronti di danni traumatici o di altra natura(ad esempio nelle allergie).In condizioni normali, i vasi situati nel tessuto adiposo presentano

    sempre nelle loro vicinanze un numero pi o meno variabile dimastociti.Il fatto che queste cellule siano spesso situate nel tessuto adiposo, eche il loro numero e ancor pi la loro attivit, siano estremamenteridotte in corso di cellulite, ha fatto pensare ad un collegamento traquesti due eventi.E stato ipotizzato linstaurarsi di un circolo vizioso, dove lalteratapermeabilit dei microvasi, inizialmente aumentata e poi ridotta acausa della reazione fibrosclerotica, provoca un sconvolgimento

    strutturale del lobulo adiposo, coinvolgendo anche i mastociti erendendoli gradualmente incapaci di reagire e produrre granuli.Il massaggio, buon sostegno della terapia cellulitica, deve in granparte il suo effetto positivo alla stimolazione meccanica dei mastociti,che in tal modo sollecitati si degranulano, liberando sostanzeindispensabili allattivazione della circolazione.Col massaggio non si ha per una vera e propria attivazione deimastociti, non vengono infatti prodotti nuovi granuli, ma solo rottiquelli gi esistenti.

    Lapplicazione topica locale di iodio amminico sembra invecedeterminare una reale attivazione di queste cellule, attraverso unlegame specifico sulla loro membrana, con conseguente stimolazionelocale del circolo.

    Anche altre alghe brune vengono tradizionalmente utilizzate inassociazione al fucus; tra queste possiamo ricordare quelleappartenenti ai generi: Laminaria ed Ascophyllum.

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    Caffeina

    La caffeina o 1,3,7-trimetilxantina, un alcaloide del gruppo dellapurina.Si ritrova nel t (fino al 4-5%), nel caff (circa il 3%) nelle foglie dimat, nelle noci di cola, nei semi di guaran e, in piccole quantit,nel cacao.E una polvere bianca cristallina, inodore e di sapore amaro, chesublima facilmente ed molto solubile in acqua bollente.Una tazza di caff contiene circa 100 mg di caffeina.Industrialmente, si ottiene soprattutto estraendola dalla polvere di t

    e caff, per ebollizione in acqua in presenza di ossido di magnesio, cheprovoca la precipitazione dei tannini e di alcune sostanze coloranti.

    La caffeina grezza si separa poiper ricristallizzazione dallacquacalda, dopo filtrazione etrattamento con carbonedecolorante.Per via semi-sintetica si ottieneinvece per metilazione della

    teobromina, estratta dal cacao.Lutilizzo della caffeina neltrattamento del problema della cellulite il risultato di studi pi ampieffettuati sui sistemi di modulazione dellaccumulo di grassi a livellodegli adipociti nel tessuto adiposo.Si visto infatti che la lipolisi, cio la distruzione del grasso, che iniziacon la degradazione dei trigliceridi a glicerolo e acidi grassi (Fig. 12), regolata in parte dal sistema nervoso, attraverso unazione sui

    recettori e 2 adrenergici presenti sulla superficie della cellula

    adiposa.

    CH2-O-COR1 CH2OH R1-COO

    CH-O-COR2+3H2O CHOH + 3H + R2-COO

    CH2-O-COR3 CH2OH R3-COO

    Trigliceridi glicerolo acidi grassiliberi

    Fig. 12 Idrolisi dei trigliceridi.

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    Studi in vitro dimostrano che un agente che attiva i recettori -adrenergici favorisce la lipolisi, e la riduzione delle cellule adipose,

    mentre un agente che attiva i recettori 2-adrenergici ostacola lalipolisi.

    Aumentare la concentrazione di agonisti (stimolatori) -adrenergici odi antagonisti (inibitori) 2-adrenergici sulla superficie della cellulaadiposa un sistema per promuovere la lipolisi e diminuire ilpannicolo adiposo.

    Gli stimolatori -adrenergici pi noti sono: caffeina, teobromina,teofillina, acido teofillinacetico, aminofillina ed epinefrina.Questi inibiscono lattivit dellenzima fosfodiesterasi (Fig.13), chedegrada lAMPc a 5AMP inattivo, stabilizzando lAMPc.Si raggiunge cos una concentrazione di AMPc sufficiente ad attivare

    lenzima trigliceride lipasi , che accelera la formazione di acidi grassiliberi a partire dai trigliceridi.

    FOSFODIESTERASI

    Caffeina

    AMPc 5AMP (inattivo)TRIGLICERIDE LIPASI

    TRIGLICERIDI ACCUMULATI ACIDI GRASSI LIBERINEGLI ADIPOCITI

    Fig. 13 Stimolazione della lipolisi.

    La mobilizzazione dei trigliceridi da parte delle xantine aiuta atrasformare localmente leccesso di riserve lipidiche in acidi grassiliberi, che vengono poi eliminati dal sistema linfatico.

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    Prove in vivo, effettuate su donne dai 25 ai 50 anni, utilizzando, perapplicazione topica, una crema contenente caffeina, hannodeterminato in tutte una riduzione del pannicolo sottocutaneo della

    coscia, con perdita di peso corporeo.Pur essendo molte le piante contenenti caffeina, in ambito cosmetico,al fine di formulare un prodotto efficace (con alto dosaggio di caffeina),pu essere preferibile utilizzare la caffeina pura estratta da esse.Con un normale uso cosmetico degli estratti, infatti, non sempre siriesce a raggiungere un contenuto adeguato di tale principio attivo.

    IncensoBoswellia serrata Roxb.

    (Burseraceae)

    Il genere Boswellia comprende diverse specie, non sempreesattamente identificabili, di piccoli alberi da cui si ricavano resine,vendute nei mercati con il nome generico di olibano o incenso.

    La Boswellia serrata, in particolare, un albero deciduo di mediataglia, comune nelle regioni dellEtiopia, della Somalia, della Nubia,dellEgitto, dello Yemen e dellOman.Lincenso lessudato, unoleogommoresina, della corteccia, chefuoriesce se questa viene incisa, e solidifica esposta allaria.La frazione gommosa rappresenta circa il 23% della droga ed composta da polisaccaridi, quella resinosa il 55%, ed costituita dauna miscela di acidi triterpenici pentaciclici, derivati dellacidoboswellico.

    Fig. 14 I principali acidi boswellici.

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    Luso sia rituale che medicinale dellincenso molto antico, eattraverso le culture egizia, romana, araba, cinese, indiana e altre, arrivato sino ai tempi moderni.

    Era e viene utilizzato, sia per uso interno che topico, nelle affezionidelle vie respiratorie, della cute, delle articolazioni e dellintestino, perle sue propriet balsamiche, antinfiammatorie, antisettiche,analgesiche antiparassitarie, astringenti ed emostatiche.E proprio lattivit antinfiammatoria che in questo caso ci interessa,perch utile per migliorare il quadro generale che si viene adeterminare nel tessuto sottocutaneo, a causa del ristagno di liquidi escorie, caratterizzato da iniziale intossicazione e conseguenteinfiammazione locale.

    Linfiammazione un complesso processo caratterizzato da una seriedi reazioni metaboliche collegate tra loro con un sistema a cascata,che amplifica la risposta.Molte sono le sostanze attive prodotte dallorganismo che ne risultanocoinvolte, come ad esempio le bradichinine, listamina, leprostaglandine, i leucotrieni, gli enzimi lisosomiali e le linfochine.Gli acidi boswellici isolati dalla gommoresina di Boswellia serrata, in

    particolare lacido acetil-11--boswellico, sono inibitori specifici, noncompetitivi col substrato endogeno, della sintesi di leucotrieni, nella

    via metabolica dellacido arachidonico, attraverso una interazionediretta con lenzima 5-lipossigenasi.

    FOSFOLIPIDI

    ACIDO ARACHIDONICO

    Acidi boswellicivia della Ciclossigenasi

    Via della 5 Lipossigenasi

    PROSTAGLANDINETROMBOSSANI

    LEUCOTRIENI

    Fig. 15 Meccanismo dazione degli acidi boswellici nellinfiammazione.

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    La via della 5-lipossigenasi responsabile della produzione dileucotrieni sia nellinfiammazione acuta che cronica. Laumentataproduzione di leucotrieni chiamata in causa nel mantenimento dello

    stato infiammatorio.In lavori recenti stato evidenziato che preparati topici a base diestratti di Boswellia sono efficaci nel ridurre il gonfiore dainfiammazione, con ripristino della circolazione e sollievo dal dolore.

    Spirea

    Spiraea ulmaria L.(Rosaceae)

    La Spirea ulmaria, popolarmente notacon il nome di regina dei prati, unapianta erbacea, perenne, comune negliambienti umidi collinari e montani.Ha fusti rossastri, lunghi da 80 a 150

    cm, foglie pennate e numerosi piccolifiori profumati di colore biancogiallognolo riuniti in pannocchie.E originaria della Siberia meridionale edellAsia occidentale e cresce inEuropa (ad esclusione della fasciamediterranea), nellAmerica temperatae in Asia occidentale e settentrionale.La droga costituita dalle parti aeree

    fiorite, di sapore aromatico eleggermente acre, e odore debole,simile al salicilato di metile.Nei fiori, nei fusti e nelle foglie, sono contenuti circa il 3% diflavonoidi, in particolar modo lo spireoside (quercetina-4-glucoside),assieme ad altri derivati della quercetina e del canferolo.Si ritrovano inoltre glicosidi fenolici del tipo salicilico: spireina(primaveroside dellaldeide salicilica), salicoside o salicina (alcoolsalicilico+glucosio) e gaulteroside (questultimo, durante il processo di

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    essiccazione della droga, convertito in acido salicilico ed nei suoi salialcalini), assieme a tannini (rugosina D ed E), sali minerali, cumarine,vitamina C, leucoantociani e mucillagini.

    Nei fiori contenuto lolio essenziale, di odore simile a quellodellessenza di mandorle amare, i cui componenti principali sono:aldeide salicilica (36%) e salicilato di metile (19%).

    La Spirea era una pianta ginota nel Medioevo, ma le suepropriet medicinali sonostate apprezzate solo moltopi tardi. Agli inizi dell800veniva raccomandata per

    combattere la raccoltapatologica di liquidi nellacavit addominale, negliedemi e nel reumatismoarticolare.Nel 1897 il chimico tedescoHoffmann, lavorando suicomposti derivati dallacidosalicilico, per migliorarne la

    tollerabilit gastrica, acetil ilsalicilato di metile estrattodalla Spirea, creando lacido

    acetilsalicilico, cui venne dato il nome tedesco: Aspirin.La ricerca farmacologica ha riconosciuto alla Spirea una notevoleattivit diuretica, gi individuata dalla medicina popolare: aumenta ilvolume di urine emesso nelle 24 ore assieme allescrezione di urea,sodio, potassio e cloro.Questo effetto stato attribuito alla frazione flavonoidica e ai sali di

    potassio contenuti nella pianta.I flavonoidi modulano lattivit della succinico-deidrogenasi e dellaanidrasi carbonica, a livello dei tubuli renali; questi enzimi sonoimportanti nella regolazione dello scambio di ioni sodio, potassio,cloro, idrogeno e bicarbonato, passaggio intimamente legato alladiuresi acquosa.I sali di potassio funzionano invece in pi modi.Come diuretici osmotici, arrivano al rene in quantit eccedente lacapacit di riassorbimento dei tubuli renali e aumentano la pressione

    osmotica allinterno di questi, con conseguente rallentamento del

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    riassorbimento di acqua, sodio e cloro; inoltre, gli ioni potassio ineccesso, vengono scambiati con quelli sodio nel liquido edematoso,

    aumentando la quantit di sodio eliminata con lurina; e ancora,dilatano i vasi sanguigni renali, aumentando il flusso di sangue inloco, e conseguentemente la quantit di filtrato glomerurale.I glicosidi salicilici possiedono invece una spiccata attivitantinfiammatoria ed analgesica.Linfiammazione una reazione di difesa dellorganismo che coinvolgediversi tipi di cellule, la cui attivit coordinata dalla presenza dimediatori chimici, quali: istamina, leucotrieni, bradichinina eprostaglandine.

    I composti salicilici sono in grado di inibire la sintesi diprostaglandine del 50-70%.Lacido acetilsalicilico (Aspirina), grazie alla presenza del gruppoacetile, inattiva irreversibilmente (acetilandolo) lenzimaciclossigenasi, bloccando la sintesi di prostaglandina G2.I glicosidi salicilici contenuti nella Spirea, non essendone provvisti,devono la loro attivit antinfiammatoria ad un meccanismo diverso,pi complesso rispetto a quello dellacido acetilsalicilico.Studi recenti indicano uninterferenza con il processo infiammatorio

    per vie differenti, che comprendono linibizione dellenzimaprostaglandinosintasi, necessario alla produzione delle sostanzeproinfiammatorie, linibizione dellattivazione del complemento e lastimolazione dellasse ipofisi-corteccia surrenale, capace di attivare laproduzione di corticosteroidi.La Spirea non presenta problemi di tipo tossicologico; in letteraturanon sono evidenziati casi di intossicazione o effetti collaterali inseguito a somministrazione della droga e dei suoi estratti.Anzi, la pianta, bench ricca di salicilati, non provoca lesioni

    gastriche o intestinali.Per le sue propriet diuretiche e antinfiammatorie pu essereutilmente impiegata, nella cura della cellulite, dove viene stimolato ilriassorbimento di liquidi che impregnano i tessuti sottocutanei.Lassociazione con riattivatori della microcircolazione della pelle, ingrado di aumentare la velocit di flusso nei capillari e nelle venule,quali ippocastano, rusco, centella ed edera, migliora i risultati dellaterapia.

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    Ananas

    Ananas sativus Schult.F.

    (Bromeliaceae)

    Lananas sativus la pianta erbaceada cui derivano i gustosi frutti ben notia tutti. E coltivata soprattuttonellAmerica centrale e meridionale,nellIndia occidentale e in alcune zonedellAfrica, e i frutti vengono esportatiin tutto il mondo.

    In fitoterapia utilizzato il gambodellinfruttescenza, il cui componentepi importante la bromelina, unamiscela di almeno 8 componenti,appartenenti al gruppo delleproteinasi, cio degli enzimi chedemoliscono le proteine.Questa attivit enzimatica veniva sfruttata gi nel XVIII secolo:lananas era prescritta come rimedio per facilitare le digestioni difficili.

    Per lo stesso motivo, gli Indios brasiliani, pur ignorandone le modalitdi azione, utilizzavano, il succo dananas come antielmintico (controgli ascaridi), perch in grado di aggredire persino i parassiti viventi.I preparati a base di gambo di ananas, sono oggi largamente impiegatinella terapia dei processi infiammatori, con lintento di migliorare lacircolazione locale e ridurre ledema; oppure come integratorialimentari, per favorire la digestione degli alimenti proteici e stimolarela diuresi.Lattivit antiedematosa ed antinfiammatoria della bromelina stata

    dimostrata in numerosi modelli sperimentali, sia persomministrazione orale che parenterale, e pu essere sfruttata consuccesso nella terapia della cellulite.I preparati a base di polvere di gambo di ananas sono infatti efficacinel migliorare gli stati edematosi dei tessuti molli, secondari adinsufficienza venosa cronica e rallentato deflusso venoso (varici).Abbiamo gi detto come una eccessiva ritenzione idrosalina neitessuti sottocutanei, associata al deposito di lipidi, contribuisca adeterminare la comparsa dellinestetica pelle a buccia darancia.

    Non si conoscono controindicazioni alluso orale di questa droga, fattaeccezione per le persone che soffrono di ulcera peptica.

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    Betulla

    Betula pendula Roth. e Betula pubescens Ehrth.(Betulaceae)

    E un albero che pu raggiungere i 30metri di altezza; originario dei Paesinord-europei e nord-americani, macresce normalmente anche nelle zonemontane e subalpine delle Alpi edellAppennino.

    La corteccia del tronco e dei rami bianca e liscia ed i rami terminali sonosottili e penduli.Le foglie, di forma variabile datriangolare a romboidale, hanno lapagina superiore di colore verde scuroe quella inferiore pi chiara ed ilmargine seghettato.Il nome betulla deriva dal latino

    battuere (battere), perch con i suoirami si facevano le verghe dei fascilittori.La droga rappresentata dalle foglie, di odore lievemente aromatico esapore amarognolo. Esse contengono fino al 3% di flavonoidi(soprattutto iperoside, quercitrina, miricetina galattoside), olioessenziale, tannini, acidi fenolcarbossilici (clorogenico e caffeico),alcoli triterpenici, saponine e vitamina C.Secondo la Commissione E del Ministero della sanit Tedesco, la

    droga deve contenere almeno l1,5% di flavonoidi, calcolati comeiperoside e riferiti alla droga secca.Nella medicina popolare le foglie di betulla venivano usate controgotta e reumatismi e per la pulizia del sangue nelle cure depurativeprimaverili.Ne vengono oggi riconosciute le azioni diuretica, depurativa,antiuricemica, antiazoturica, anticolesterolemica, utili negli edemi enella ritenzione idrica.

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    Viene utilizzata per il lavaggio delle vie urinarie nelle affezioni dinatura batterica e flogistica.Stimola tutti i catabolismi provocando la caduta dei valori dellurea,

    dellacido urico e del colesterolo; favorisce le funzioni detossificanti delfegato (attivazione delle cellule di Kupffer epatiche) e interviene sulleinfiammazioni essudative, in particolar modo se cronicizzate.La betulla, impiegata come diuretico nelle condizioni edematose, per

    ottenere una diuresi caratterizzatadallaumento dellescrezione di acquama non di sali, sembra esplicare lasua azione direttamente sull'epiteliorenale, senza effetti collaterali.

    I principali responsabili di questaattivit sono i flavonoidi.Per la sua funzione diuretica edantiedematosa, la betulla indicatanel trattamento della cellulite,patologia in cui un rallentatodeflusso capillare e venosodetermina una alterazione dellapermeabilit vascolare, con

    passaggio di liquidi e sali nel tessuto interstiziale sottocutaneo.Preparati a base di betulla favoriscono leliminazione del ristagno diacqua e delle scorie migliorando lo stato del tessuto sottocutaneoedematoso.

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    Alcune regole importanti da seguire

    Controllare il peso corporeo:

    Nella alimentazione quotidiana dare la preferenza a cibi proteici comepesce, pollo, tacchino, uova, latte scremato, yogourt magro.

    Integrare questi alimenti con frutta e verdura fresche di stagione, econ piccole quantit di carboidrati (pane, riso, pasta, patate), daassumere preferenzialmente a colazione e a pranzo.

    Non privarsi di nulla, ma utilizzare con molta parsimonia lo zuccherobianco (meglio sostituirlo con miele o zucchero grezzo), lolio, il burro,i sughi, gli intingoli, i cibi molto manipolati e fritti.

    Dare la preferenza a cibi crudi, freschi, cucinati a vapore o alla griglia,conditi con olio crudo dopo la cottura.

    Limitare gli alcolici: non bere pi di due bicchieri di vino al giorno;evitare i superalcolici, gli aperitivi e gli amari.

    Fare tre pasti regolari al giorno: prima colazione, pranzo e cena.Evitare di piluccare tra i pasti; se se ne sente il bisogno mangiareverdure crude come finocchietti e carote, che contengono moltaacqua, sali minerali, vitamine e fibre.

    Ricordarsi che le calorie introdotte nelle ore serali sono pi difficili dasmaltire. E sbagliato saltare la colazione al mattino e fare una cenaabbondante alla sera.

    Il sale va sempre limitato, meglio utilizzare quello marino grezzo.

    Bere molta acqua.

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    Fare esercizio fisico:

    Il moto indispensabile perch aiuta a bruciare pi calorie e amobilizzare le riserve di grasso.

    Il moto e la ginnastica promuovono la tonicit dei muscoli efavoriscono un corretto modo di muoversi e camminare.

    Il movimento, le lunghe passeggiate a piedi o in bicicletta, il nuoto,aiutano la circolazione venosa delle gambe, evitando il ristagnovenoso e i difetti del microcircolo (una delle cause primarie dellacellulite) e inoltre migliorano lossigenazione dei tessuti.

    Ricordare che il movimento e la fatica muscolare scaricano lansia e latensione nervosa e stimolano la produzione di sostanze euforizzanti(endorfine).

    Evitare di mantenere posizioni sbagliate a lungo, come lo stare troppotempo sedute o in piedi immobili: cos si rallenta la circolazionevenosa ed il ritorno del sangue al cuore.

    Indossare vestiti comodi: gli abiti troppo stretti comprimono e

    rallentano la circolazione.

    Usare dei buoni prodotti erboristici

    Sul mercato sono presenti molti prodotti per trattare il problema dellacellulite.Ma come scegliere quello pi mirato?

    Per affrontare la cellulite con successo necessario agire sul maggiornumero delle cause che la determinano sia con prodotti ad uso oraleche topico.Per combattere una cattiva circolazione sanguigna e linfatica conristagno di liquidi negli arti inferiori, di grande interesse luso diestratti vegetali che migliorano la microcircolazione e favorisconoleliminazione delledema e delle tossine, come gli estratti di centella,rusco e ippocastano.

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    E importante inoltre eliminare le tossine prodotte col metabolismo,che si accumulano nel tessuto sottocutaneo edematoso.E utile per questo luso di piante ad effetto diuretico-depurativo, per

    esempio: betulla, ortosiphon, tarassaco, pilosella, ananas e spirea.Il tessuto che presenta cellulite ha, soprattutto a livello venoso,problemi a carico della parete dei vasi, che tendono a dilatarsi,rallentando il flusso sanguigno e provocando stasi.Migliorare la tonicit dellendotelio facilita il ritorno del sangue venosoal cuore. Centella, rusco, amamelide e cipresso, con la loro azionetonicizzante ed elasticizzante, assolvono questo compito.La cellulite caratterizzata anche da una componente infiammatoriache pu essere combattuta con luso orale di piante antinfiammatorie

    quali ananas e spirea e con luso topico di estratti di incenso e rusco.La tendenza allaccumulo di grassi, fattore che certamente favorisce losviluppo della cellulite, invece contrastata da sostanze ad azionelipolitica, come la caffeina, o estratti di piante che la contengono indose adeguata: per esempio il t, il caff e la cola, oppure dalle alghemarine (alga bruna e alga laminaria ad esempio), che con il loroelevato contenuto in iodio attivano la mobilitazione (lipolisi) delpannicolo adiposo.

    Un prodotto per essere efficace non deve solo contenere principi attivi,ma deve averne anche la dose giusta, cio una quantit sufficientea svolgere unazione funzionale.Per effettuare un corretto dosaggio quindi indispensabile che gliestratti utilizzati siano sempre titolati.

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    INDICE

    La cellulite pag. 3

    Il tessuto sottocutaneo grasso pag. 3

    Che cosa significa il termine cellulite pag. 5

    Perch compare la cellulite pag. 5

    Fattori predisponenti e scatenanti ilprocesso cellulitico

    pag. 6

    Come si forma ed evolve la cellulite pag. 9

    Come si pu diagnosticare la cellulite pag. 13

    Come si pu intervenire sulla cellulite: pag. 15I prodotti ad uso topico pag. 16Gli interventi sulla persona pag. 17I trattamenti fisici non invasivi pag. 17I trattamenti fisici invasivi pag. 18I trattamenti fisico-farmacologici invasivi pag. 18I trattamenti chirurgici pag. 19

    Le piante efficaci nel trattamento

    della cellulite

    pag. 21

    Centella pag. 23

    Ippocastano pag. 25

    Rusco pag. 28

    Edera pag. 29

    Alga bruna pag. 32

    Caffeina pag. 34

    Incenso pag. 36

    Spirea pag. 38

    Ananaspag. 41

    Betulla pag. 42

    Alcune regole importanti da seguire pag. 44

    Bibliografia pag. 48