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1991-2011

Ventanni fa veniva istituitala nostra Fondazione

2011 più che mai anno di ricorrenze. Mentre l’Italia celebra i cen-tocinquant’anni dell’unità, con manifestazioni ed eventi, la nostra Fondazione compie vent’anni.

La Fondazione di Piacenza e Vigevano è stata infatti istituita il 24 dicembre 1991, pochi mesi dopo che le fondazioni bancarie furono introdotte per la prima volta nell’ordinamento italiano mediante la legge n. 218 del 1990 (la legge-delega Amato-Carli).

Vent’anni, dunque, sono trascorsi da allora. Contrassegnati da cen-tinaia di progetti e idee, iniziative e studi con un unico denominato-re comune previsto dallo statuto: perseguire valori collettivi e finalità di utilità generale.

Per fare il punto su ciò che è stata fino ad ora l’azione del nostro ente, a favore dei territori piacentino e vigevanese, nei prossimi mesi ripercorreremo le principali iniziative che hanno contraddistinto l’a-zione della Fondazione: alcune pubblicazioni ad hoc riproporranno in maniera agile ma dettagliata gli interventi più significativi per l’ar-te e la cultura, per l’istruzione e la ricerca, per gli anziani, il volonta-riato e la famiglia.

Altre iniziative - manifestazioni ed eventi - sono in fase di definizio-ne per festeggiare insieme alla città questo ventesimo “compleanno”.

Nella foto a sinistra: il complesso di Santa Margherita prima del restauro

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IN PRIMO PIANO

L’ Antiquarium s. MargheritaBrochure e Dvd presentano i nuovi spazi recuperatiSono sempre più numerosi i visitatori dell’Antiquarium Santa Margherita. Gli spazi restaurati nel complesso di via S. Eufemia - che riunisce l’Au-ditorium e la cripta - sono aperti al pubblico dall’inaugurazione avvenuta nel settembre scorso. Già da dicembre i visitatori, tra cui numerose scolare-sche, trovano una dettagliata brochure che presenta le operazioni di restauro ed illustra il percorso espositivo for-nendone i dettagli storici e artistici. A corredo di tale pubblicazione, ar-ricchito da un ampio corredo di im-magini, sarà disponibile a breve anche un dvd. I RESTAURI. Il recupero totale dell’Antiquarium S. Margherita rap-presenta l’ultimo tassello di un lungo lavoro di restauro di un complesso che consente di rivivere stratificazioni del-la bimillenaria storia urbana, offrendo rimandi all’epoca romana, altomedie-vale, bassomedievale, rinascimentale e barocca. I primi restauri avevano comportato anche brevi campagne di

scavo tra il 1979 e il 1982 che avevano messo in luce strutture e un’ingente mole di materiali antichi. Testimo-nianze di una lunga frequentazione dal II secolo a.C. al XVIII che, fino ad ora, erano accessibili al pubblico solo in occasione di manifestazioni organizzate dalla Fondazione e che meritavano di essere valorizzate e fatte meglio conoscere. Da qui il progetto di realizzare un percorso attrezzato

che, attraverso una serie di pannelli didattici e l’esposizione di una scelta di reperti, desse conto dell’importante monumento e delle sue vicende. Il raggiungimento dell’obiettivo ha previsto il riordino, il restauro e lo studio dei materiali sfociato nella pro-duzione dell’apparato didascalico e nell’edizione scientifica dello scavo. Il percorso si sviluppa sotto l’atrio dell’auditorium per concludersi nella cripta. Una selezionata scelta di reper-ti (anfore, vasellame da mensa e da cucina, oggetti di uso domestico, mo-saici e rivestimenti parietali e altro an-cora) e dettagliati pannelli didascalici consentono al visitatore di compiere questo “viaggio nel tempo” con gli opportuni strumenti informativi. La “lettura” dell’edificio è facilitata dalle ricostruzioni grafiche tridimensionali di quella che doveva essere la chiesa romanica. All’Antiquarium Santa Margherita è stata dedicata anche l’edizione 2011 del calendario della Fondazione.

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I REPERTI.L’ A n t i q u a r i u m p r e s e n t a un’ampia carrellata delle anfore ritrovate durante gli scavi. I lavori ne hanno portato alla luce una sessantina, in buona parte segate alla base del collo o alla spalla. Risalgono ad un periodo che va dalla fine del II alla metà del I secolo a.C. e forniscono preziose indicazioni sulle importazioni di olio e vino a Piacenza alla fine dell’età repubblicana. Ve ne sono di tre tipi: le Dressel 1, le Brindisine e, in netta maggioranza, le Lamboglia 2.Numerosi anche i ritrovamenti di vasellame da mensa in uso tra tardo II e avanzato I secolo a.C., esposti in una vetrina. Altri oggetti si riferiscono a l l ’arredo del la casa , a l lo s v o l g i m e n t o d i a t t i v i t à quotidiane, alla cura del corpo e all’abbigliamento. Da segnalare infine le ceramiche bassomedieval i e moderne (nella foto in alto, un esempio), interessante testimonianza della vita tra tardo XIV e XIII secolo, raccolte in una delle vetrine espositive.

L’ANtIquARIuM sANtA MARgheRItA

Dall’alto: veduta della cripta; il percorso espositivo con la vetrina di una epigrafe fune-raria del I secolo d.C.; porzione di un mosaico a testimonianza di una domus romana.In alto a destra, particolare di una ceramica. Nell’altra pagina: le anfore rinvenute negli scavi e, in basso, la vetrina del vasellame da mensa e da cucina

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ARte e AttIVItA’ CuLtuRALI

Jazz Fest, via all’ottava edizioneUn mese di eventi nel segno della musica

Torna il Piacenza Jazz Fest, quest’an-no all’ottava edizione, in programma dal 5 marzo al 9 aprile 2011 nei tea-tri di Piacenza, Fiorenzuola D’Arda, Cortemaggiore e Stradella (PV). La manifestazione, che ha il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vi-gevano, presenta nove concerti con le eccellenze del circuito jazzistico nazionale e internazionale, ai quali si affiancano numerose iniziative colla-teraliI concerti del festival. Dal 5 mar-zo al 9 aprile spazio a Ars3 “Prome-moria” e Danilo Rea Trio “Beatles in jazz”; Michele Francesconi Vocal Quartet (vincitore dell’edizione 2010 del Concorso Nazionale “Chicco Bettinardi” - Sezione “B” Gruppi); Richard Galliano French Touch Trio - Works by Richard Galliano; Musi-cal Portraits from Heber Springs: Bill Frisell’s Disfarmer Project; Al Foster Quartet; The Trio Of OZ feat. Omar Hakim & Rachel Z; Trovesi e Coscia Duo; Dave Douglas & Brass Ecstasy. La manifestazione si chiude sabato 9 aprile a “Le Rotative” di Piacenza, con il tradizionale “Galà di premia-zione e fine festival”, che vedrà come

special guest il pianista William Gre-co, vincitore dell’edizione 2010 del Concorso Nazionale “Chicco Betti-nardi” - Sezione “A” Solisti.

I concerti di dopofestival In car-tellone anche tre concerti di dopofe-stival, in programma al “Milestone” di Piacenza, sede del Piacenza Jazz

Club: Mauro Brunini Jazz Quintet con il progetto “Hardbop era tribu-te” (sabato 5 marzo), Django’s Clan (sabato 26 marzo) e Sugar Pie & The Candymen (sabato 2 aprile).

I concorsi. Al Piacenza Jazz Fest 2011 sono abbinati due concorsi na-zionali: “Chicco Bettinardi” - VIII

La presentazione In Auditoriumcon Rossana Casale

L’edizione 2011 della manifesta-zione è stata presentata alla città lo scorso gennaio con un concerto di anteprima che si è svolto in Audito-rium: Rossana Casale, accompagna-ta da Luigi Bonafede al pianoforte e Aldo Mella al contrabbasso, ha offerto un’intensa interpretazione delle più belle canzoni del reperto-rio jazzistico americano, proponen-do molti brani tratti dal suo album “Billie Holiday In Me”.

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Il 26 marzo, al “Milestone” il batte-rista e percussionista Omar Hakim terrà una masterclass pomeridiana; il 2 aprile, al Conservatorio “Nicolini” di Piacenza, altra masterclass po-meridiana con il trombettista Dave Douglas; il 3 aprile, al “Milestone” di Piacenza giornata di studi “Louis Armstrong e Miles Davis: due trom-be allo specchio”. La giornata si chiu-derà alle ore 18.00 con il concerto Royal Garden Blues: Giampaolo Ca-sati alla tromba e Riccardo Zegna al pianoforte.Da segnalare anche la rassegna “Il Jazz al Centro - Happy Jazz Hour”: quattro concerti pomeridiani del sa-bati al centro commerciale Ipercoop Gotico: Magicaboola Brass Band (sabato 5 marzo), Chicago Stom-pers (sabato 12 marzo), Sugar Pie & The Candymen (sabato 19 marzo) e Django’s Fingers (sabato 26 marzo). Altro evento collaterale un mini-con-certo il 6 marzo al “Milestone” con Michel Godard, uno dei più virtuosi interpreti della tuba del panorama contemporaneo, accompagnato da Mario Zara al pianoforte e Francesco

ARte e AttIVItA’ CuLtuRALI

Edizione, dedicato ai nuovi talenti del jazz italiano e suddiviso in due in due Sezioni (la “A”, dedicata ai solisti e la “B”, riservata ai gruppi) e “Stri-sce di Jazz” - IV Edizione, che premia gli autori di una tavola illustrata o di un fumetto autoconclusivo a tecnica libera, riguardante il tema della mu-sica jazz.

Gli eventi collaterali. L’attività formativa - Fin dalla sua prima edi-zione, Piacenza Jazz Fest si distingue per una doppia attività, concertisti-ca e formativa; su quest’ultima gli organizzatori hanno investito anche quest’anno importanti risorse.Da venerdì 11 marzo a domenica 13 marzo, torna per il terzo anno con-secutivo il workshop di fotografia musicale curato dal noto fotografo milanese Pino Ninfa, intitolato “Il mestiere del fotografo, dal sociale alla musica”; il 12 marzo i partecipanti seguiranno il concerto Richard Gal-liano French Touch Trio da una pro-spettiva d’eccezione, attraverso tut-te le fasi della sua realizzazione, dal sound check alla performance serale.

D’Auria alla batteria. Tornano poi gli incontri di “Jazz in Biblioteca” alla Biblioteca Comuna-le “Passerini Landi” di Piacenza, che ospiterà tre incontri sul tema della musica jazz, in programma alle ore 17.00: Louis Armstrong artista “mo-derno” (venerdì 4 marzo) e Duke El-lington: comporre il jazz (venerdì 11 marzo), entrambi condotti dal musi-cologo Maurizio Franco e Il Jazz in Italia (sabato 19 marzo), a cura del giornalista, scrittore e critico musica-le Adriano Mazzoletti. Infine, la mostra “Fermoimmagine”: per tutta la durata della manifesta-zione, in vari punti della città, sarà allestita la mostra “Fermoimmagi-ne - Scatti dai precedenti Jazz Fest”, che offre una selezione dei migliori scatti dei fotografi ufficiali della ma-nifestazione (Angelo Bardini, Rober-to Cifarelli, Danilo Codazzi, Paolo Guglielmetti, Fausto Mazza e Marco Rigamonti). Le immagini proposte bloccano un frammento di creatività o di relax dei tanti artisti intervenu-ti nelle sette precedenti edizioni del Piacenza Jazz Fest.

Due dei protagonisti del Piacenza Jazz Fest 2011: da sinistra, Richard Galliano; a destra Bill Frisell. Nell’altra pagina, in alto un momento della presentazione in Auditorium e sotto la cantante Rossana Casale

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eDuCAZIONe, IstRuZIONe e FORMAZIONe

“Tutta un’altra musica” al GioiaUn progetto per l’inserimento dei diversamente abili

A 150 anni dalla sua fondazione, il Liceo classico “Melchiorre Gioia” di Piacenza puntare alla valorizzazione della musica come strumento di co-noscenza di sè, formazione e relazio-ne a vantaggio dei suoi studenti di-versamente abili.Lo fa con il progetto “Tutta un’al-tra musica”, che ha il sostegno della Fondazione e che va ad affiancarsi alle tante iniziative che l’istituto pia-centino ha realizzato in questi anni in ambito musicale: nella sede di viale Risorgimento è stato realizzato un laboratorio musicale e - tra le tante iniziative - dallo scorso anno scola-stico è attiva una convenzione con il Conservatorio “Nicolini” di Piacenza che interessa ben settanta iscritti del Liceo; una decina, poi, sono le band spontanee create dagli studenti.Da tutto questo sono di fatto esclusi i ragazzi con forti difficolta motorie o relazionali: a loro e alle loro famiglie la scuola non era in grado di offrire attività strutturate di educazione mu-sicale che possano configurarsi anche

come percorsi terapeutici, in grado - solo a titolo esemplificativo - di sollecitare la manualità, promuovere la socializzazione o semplicemente offrire un’opportunita di relax simile a quella che numerosi giovani predi-ligono.Il progetto.“Tutta un’altra musica” si sviluppa in diversi ambiti: il primo riguarda la formazione di tre operatori (laureati o diplomati al Conservatorio), indi-viduati con Assofa, che al termine di un triennio di specializzazione conse-guano il Master in “Percorsi musicali e multimediali - orchestrali e indivi-duali - per la fragilità ed il disagio”; Il secondo ambito riguarda l’offerta di percorsi di educazione musicale attraverso vari step: l’avvio di una piccola orchestra da camera sotto la guida di un esperto del centro Esa-gramma di Milano, impegnato da vent’anni nella musicoterapia orche-strale; la realizzazione di due percorsi di educazione musicale nelle cosid-dette “giornate della flessibilita” (di

norma sei all’anno); la proposta di un percorso di accoglienza degli stu-denti diversamente abili iscritti alle classi prime incentrato sulia musica; l’affiancamento di uno studente se-nior che insegni uno strumento mu-sicale (peer education) a compagni che presentino difficoltà motorie o relazionali.Infine, terzo ambito, la predisposi-zione nel Liceo di ambienti ove fare o ascoltare musica, attraverso l’acqui-sto di strumenti musicali e la crea-zione di nuove zone di ascolto della musica.Tra gli obiettivi, a lungo termine, vi sono l’attivazione nell’arco di tre-quattro anni dei percorsi di musico-terapia orchestrale senza il supporto degli esperti di Esagramma ma sotto la guida delie persone che abbiano ultimato iI Master; la costituzione di una piccola orchestra formata da stu-denti disabili e studenti normodotati e la continuazione delia sperimenta-zione di percorsi di educazione musi-cale all’interno del Liceo.

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Il Calen Diario per le scuoleL’edizione 2011 dedicata al 150° dell’unità d’Italia

Appare legato a doppio filo all’at-tualità il Calen Diario 2011 della Fondazione di Piacenza e Vigevano. L’edizione di quest’anno è stata infat-ti interamente dedicata a celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia.Il Calen Diario, che è dedicato espres-samente ai piccoli scolari delle scuole elementari di Piacenza e Vigevano, ripercorre nelle illustrazioni realizza-te da Liza Schiavi i passaggi salienti che hanno portato - a livello locale e nazionale - all’unificazione dell’Italia.Le immagini - dodici in tutto, ciascu-no abbinata ad un mese del datario - sono accompagnate da un corredo didascalico e introdotte da una breve presentazione di Ersilio Fausto Fio-rentini dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano - Comitato di Piacenza, che ne ripercorre le tappe storiche fondamentali, inquadrando-le con ciò che accadde a Piacenza e a Vigevano.Il Calen Diario è stato distribuito ai bambini delle classi terze, quarte e quinte della scuola primar

Alcune delle illustrazioni del Calen Diario 2011 della Fondazione, realizzate da Liza Schiavi. In alto, sopra il titolo, la bandiera italiana e la “Primogenita” Piacenza. Qui sopra, dall’alto in senso orario, bambini che giocano alla guerra; il patriota piacentino Giuseppe Manfredi; moti insurrezionali e Giuseppe Garibaldi con i Mille.

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Contro l’AlzheimerUn progetto di ricerca a vigevanoL’Università della Terza Età di Vigeva-no ha messo a punto un progetto di ricerca per realizzare un percorso in-tegrato allo scopo di migliore le capa-cità mnesico-cognitive delle persone affette da Alzheimer in fase iniziale. Il progetto è realizzato in collaborazione con il Centro di psicoterapia e la Fon-dazione IRCCS dell’Ospedale Mag-giore Policlinico, Mangiagalli e Regi-na Elena - Dipartimento di Scienze Neurologiche Università degli Studi di Milano e sostenuto dalla Fondazio-ne di Piacenza e Vigevano. Sempre maggiori evidenze neuro-scientifiche evidenziano come trat-tamenti non farmacologici, quali la stimolazione cognitiva, possano ral-lentare e migliorare le inabilità cogni-tive del malato d’Alzheimer. Verranno selezionati almena 25 pa-zienti affetti da malattia di Alzheimer nella fase ‘lieve’ di malattia. Ciascuno di loro sarà sottoposto a uno scre-ening comprendente accertamenti neurologici, neuroradiologici e neu-ropsicologici. Il campione di pazienti selezionato sarà sottoposto ad un cicio bisettimanale di stimolazione cogniti-va per la durata di tre mesi, utilizzan-do tecnologie innovative quale I’uso di un programma di esercizi compu-terizzati e da un pacchetto di esercizi specifici. I punteggi di questo gruppo sperimentale saranno poi comparati

con un gruppo di controllo che sarà valutato ma non stimolato. Ci si at-tende da tale trattamento un sensibile miglioramento sia sul piano cognitivo (memoria, attenzione, linguaggio) sia negli outcome emotivo-comporta-mentali (miglioramento di comporta-menti patologici e del tono dell’umo-re), come evidenziato da precedenti indagini sperimentali. La durata del progetto sarà di un anno. Il proget-to si concludera con il trasferimento dei dati ottenuti al servizio sanitario nazionale, la pubblicazione dei dati scientifici e la presentazione dei risul-tati alia citta di Vigevano.L’esigenza di sviluppare un progetto sulla stimolazione cognitiva in pa-zienti con Alzheimer emerge anche dall’osservazione che le conseguenze di questa patologia sono devastanti sia per i pazienti che ne sono affetti sia per coloro che se ne occupano. Questo determina un peso economi-co crescente per il nostro Paese, visto l’elevato numero di persone anziane colpite (si stima che in Italia siano circa 500.000) con costi diretti e in-diretti valutati nell’ordine di migliaia di miliardi. Il progetto, oltre allo sco-po di natura scientifica, si propone di sensibilizzare la comunità vigevanese alle problematiche che colpiscono la popolazione anziana e di riflesso l’in-tero nucleo familiare.

Qualità dell’aria,uno studio del LEAP Il Consorzio Leap-Laboratorio Energia e Ambiente Piacenza, sta effettuando un ampio studio sulle emissioni di polveri fini e ultrafini da impianti di combustione.La ricerca, cha ha il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vige-vano, è condotta d’intesa con i dipartimenti d’Energetica e In-gegneria idraulica, ambientale, infrastrutture viarie, rilevamento (Diiar) del Politecnico di Milano.Si tratta di uno studio fortemente innovativo poichè consentirà di sviluppare nuove conoscenze in un settore ancora poco esplorato ma di grande rilievo per la qualità ambientale e la salute dei citta-dini. Prende in esame la compo-nente ultrafine (UF) e nanopar-ticolata (NP) del particolato fine, particolarmente rischiosa per il tratto respiratorio.La ricerca si propone di ricavare un quadro esaustivo circa la pre-senza di UF e NP nell’area di Pia-cenza, mediante delle campagne di misura in siti rappresentativi del fondo urbano. I risultati atte-si dovrebbero fornire importanti indicazioni sul ruolo delle fonti e sui possibili interventi da attuare.

RICeRCA sCIeNtIFICA e teCNOLOgICA

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RICeRCA sCIeNtIFICA e teCNOLOgICA AssIsteNZA AgLI ANZIANI

Fondazione San Benedetto e Fonda-zione di Piacenza e Vigevano hanno dato vita alla prima scuola provincia-le di formazione per badanti. Un’ini-ziativa nata con l’obiettivo di quali-ficare il più possibile l’assistenza agli anziani. «La domanda e la richiesta di queste figure professionali è in continua crescita: i numeri denotano come le badanti non siano impor-tanti solo dal punto di vista sociale ma anche da quello economico», ha sottolineato il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Giacomo Marazzi, durante la presen-tazione della scuola in Auditorium. «Abbiamo volutamente posto al cen-tro la persona - ha spiegato Lucia Favari, preside della Fondazione San Benedetto -. L’anziano è una ricchez-za per tutti». .Che la scuola per badanti, avviata in settembre, sia andata a colmare un bisogno condiviso è testimonia-to dalla mole di adesioni ricevute: in soli due giorni ha visto occupati tutti i posti disponibili. A farne richiesta non solo stranieri, ma anche italia-

IL PROGETTO Le materie di studio. Le lezioni che i partecipanti sono tenuti a fre-quentare vertono su: lingua italia-na, igiene, storia e cultura generale, conoscenze fisiologiche, comuni-cazione interpersonale ed elementi di psicologia, dietologia, geriatria, assistenza sociale, psicologia, assi-stenza infermieristica, fisioterapia, cucina (in collaborazione con l’isti-tuto alberghiero Raineri Marcora di Piacenza), prevenzione infortuni domestici.Durata e orari. Il corso, del-la durata di tre mesi, è articolato nell’arco di quattro giorni alla set-timana: martedì, mercoledì, giove-dì, venerdì dalle 9 alle 11 e dalle 15 alle 17. Il corso fornisce, durante le lezioni pomeridiane, le competen-ze in ambito di assistenza mentre al mattino quelle di lingua. L’iscri-zione e la partecipazione al corso è completamente graruita. Al termi-ne, i nominativi dei formati saran-no inseriti in un “albo” dei badanti.

ni, in rappresentanza di entrambi i sessi. Il corso garantirà l’iscrizione a un apposito “albo” (già sperimentato dal Comune di Piacenza) nel quale i nominativi degli assistenti formati saranno inseriti per facilitare il con-tatto tra domanda e offerta di lavoro domiciliare. La partecipazione (gratuita) alle le-zioni, consente di assimilare le co-noscenze basilari per far fronte ai bisogni degli anziani (sono previste anche nozioni di geriatria e assisten-za infemieristica) oltre a fornire agli stranieri i necessari rudimenti della lingua italiana, per consentire una comunicazione adeguata tra badante e assistito.La scuola è organizzata dalla Fon-dazione San Benedetto e dalla Fon-dazione di Piacenza e Vigevano in collaborazione con Croce Bianca, Centro migranti Scalabrini, Asso-ciazione Porta sul mondo e Campus agroalimentare Raineri Marcora con la partecipazione della Provincia di Piacenza e il patrocinio del Comune di Piacenza.

A scuola per diventare BadantiUn corso varato con la Fondazione S. Benedetto

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“Tra noi e voi”, l’Associazione “Oltre il muro” mette in contatto scuole e carcereL’associazione di volontariato “Oltre il muro”, forte dell’esperienza maturata all’interno del carcere e nelle scuole di Piacenza, promuove il progetto “Tra noi e voi” che ha il sosten-go della Fondazione e si propone uno scambio di esperienze tra le due realtà.Tre, in particolare, gli obiettivi: - Stimolare tra i giovani una riflessione più aperta e articolata sui temi della trasgressione, della pena, della legalità, della giustizia e del reciproco rispetto. Una riflessione che nasca da un confronto “protetto” ma onesto; - Suscitare tra il carcere e la scuola esterna uno scambio proficuo di scritture che incoraggi una crescita culturale e umana in entrambi i contesti, favorita dalla presenza rassicurante di persone competenti e in grado di garantire il rispetto dei confini indispensabili alia tutela sia dei ragazzi che delle persone detenute;- Far si che il giornale “Sosta Forzata” diventi la piazza della città, il luogo d’incontro tra le diverse istanze che animano i due mondi dentro e fuori: bisogno di giustizia, desiderio di ricostruzione, legittima aspirazione alia sicurezza e alla tutela del proprio territorio.

VOLONtARIAtO, FILANtROPIA e BeNeFICeNZA

Piacenza È SolidaleProsegue nel 2011 il progetto d’aiuto ai bisognosi

Prosegue nel 2011 il progetto “Piacen-za Solidale”, che si occupa del recu-pero di prodotti alimentari invenduti da distribuire a persone in condizioni di disagio e che si è costituito grazie ad una cordata di soggetti: non ultime la grande e media distribuzione e le aziende produttrici. Nei giorni scorsi in Auditorium sono stati resi noti i dati dell’attività 2010: 62.766 chilogrammi di derra-te alimentari raccolte per un totale di 156.900 euro raccolti, con un aumen-to del 224 % rispetto al 2009, quan-do i chili di alimenti si assestarono sui 28mila ed un totale di 70mila euro.In poco tempo ha preso piede la rete di associazioni nata soltanto due anni fa, con lo scopo di fornire derrate ali-mentari gratuite ad enti e società be-nefiche che si occupano di persone in stato di svantaggio sociale, estrema povertà ed emergenza per aiutarle a soddisfare il proprio bisogno alimen-tare e delle loro famiglie. Un sistema che aiuta i bisognosi ad aiutare se stes-si, che in poco tempo è diventata una realtà ben radicata sul territorio.

Il progetto continuerà anche nel 2011 con gli stessi partner, tra i quali la Fondazione di Piacenza e Vigevano. Tra i beneficiari delle derrate vi sono Caritas, associazioni La Ricerca, Fra-ti di Santa Maria di Campagna, Casa del Fanciullo e altri ancora. Tra i nuovi obiettivi di quest’an-no vi è anche una partnership con l’Università Cattolica, nonchè e un

monitoraggio continuo del territorio per valutare un aumento dei prodotti raccolti e delle strutture beneficiarie. L’incremento della raccolta, infatti, va di pari passo con un aumento di ri-chieste di persone bisognose.

Nella foto, la presentazione in Auditorium dei dati relativi all’attività nel 2010

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Morfasso ha il suo MicronidoPartito in gennaio, È rivolto a bambini fino a 3 anni

Il 10 gennaio scorso è stato avviato a Morfasso un nuovo Micronido con servizi integrativi e sperimentali rivol-to a bambini fino a trentasei mesi d’e-tà. Il servizio va a colmare le esigenze delle giovani coppie che abitano nel territorio dell’alta Valdarda: il trend demografico a Morfasso è infatti in crescita, e si sta assistendo ad una inversione di tendenza: sono sempre più le coppie che decidono di stabilir-si qui scegliendo una dimensione di vita a contatto con la natura. Il micronido ha una capienza massi-ma di nove posti; offre ampi locali per l’accoglienza dei bambini e per le atti-vità creative, spazi per giochi di ruolo e sensoriali, sala mensa con cucina, area esterna e giardino. Si tratta di una struttura completamente innovativa e attrezzata, pensata appositamente per far sentire i bambini come a casa loro. Il servizio è operativo per sette ore e mezzo al giorno, dalle 8,30 alle 16; è gratuito per i primi sei mesi grazie a un contribuito di 40mila euro mes-si a disposizione dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano. Trascorso que-sto periodo gli utenti dovranno corri-spondere la retta.L’impostazione progettuale è imper-

niata su un comprensorio di utenze che va oltre il Comune di Morfas-so: hanno diritto di accesso, previa convenzione con le relative ammini-strazioni comunali, diversi bambini provenienti da centri abitati limitrofi: Prato Barbieri, i Comuni di Bettola e Gropparello, iI comprensorio di Bore (PR), Settesorelle, Castelletto e Vez-zolacca per iI Comune di Vernasca ed infine Montelana ancora per Bettola.Con il Comune di Vemasca fra l’altro esistono già protocolli d’intesa e boz-ze di convenzioni reciproche.Il micronido è stato ricavato nei loca-li al piano terra dell’edificio scolasti-co di via Roma. Tale utilizzo, è stato sottolineato in sede progettuale, ha una significativa valenza aggiuntiva, ossia il fomire nel prosieguo dell’età iI mantenimento del plesso scolasti-co con rispettive scuole materne, ele-mentari e medie. Inoltre la capienza dell’edificio permetterà I’eventuale allargamento del servizio di microni-do, qualora se ne ravvisasse la necessi-tà in futuro. La particolare ubicazione poi del plesso scolastico, con un’am-pia zona circostante a verde, in zona molto soleggiata, permette una uni-cità nelle costruzioni del micronido

FAMIgLIA e VALORI CONNessI

sperimentale. Gli spazi verdi attrezza-ti, ben oltre ai requisiti di legge, sono altresì un ulteriore modello di qualità; le famiglie che hanno scelto di abitare a Morfasso, fuggendo dalle città, vo-gliono riscoprire queste unicità che si travano nelle realtà montane: ver-de, salubrità, sicurezza, tranquillità e benessere, simboli per vivere una vita con una qualità diversa.Il nuovo servizio di mirconido si pone tre obiettivi essenziali: la formazione e la socializzazione dei bambini nella prospettiva del loro benessere psico-fisico e dello sviluppo delle loro po-tenzialità cognitive, affettive, relazio-nali e sociali; la cura dei bambini che comporti un affidamento continuati-vo a figure diverse da quelle parentali in un contesto estemo a quello fami-liare; il sostegno aile famiglie nella cura dei figli e nelle scelte educative.Molteplici le atttività proposte dagli educatori, che possono essere rag-gruppate per aree tematiche: attività di tipo simbolico-imitativo; attività di travestimento; attività espressive e di manipolazione; attività di nar-razione e lettura; attività di tipo psi-comotorio; attività di costruzioni e motricità fine.

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Cartoline dall’Auditorium

Presentiamo una veloce carrellata su-gli eventi più significativi che si sono svolti in Auditorium nelle ultime set-timane. Molto affollato l’incontro con la “Testimone del tempo” Lina Sotis, giornalista e scrittrice esperta di bon ton che ha parlato de Il costume degli Italiani dalla stampa a Internet (nelle foto qui sopra).

Qui sotto, un momento dell’incon-tro con Philippe Daverio, intervenu-to dell’ambito di una serie di celebra-zione sui 15o anni dell’unità d’Italia per parlare de L’arte e la cultura dell’I-talia unita con una lettura della colle-zione “Ricci Oddi” di Piacenza.Nell’altra pagina, dall’alto verso il basso: Beppino Englaro ha presenta-to il suo libro edito da Rizzoli e dedi-

cato alla vicenda della figlia Eluana; l’ensemble vocale Famiglia Sala si è esibito in occasione della Festa de-gli Auguri di Natale; Anna Oliverio Ferraris, psicologa, dell’Università La Sapienza di Roma, direttrice di Psicologia Contemporanea, è inter-venuta nell’incontro educativo rivol-to ai genitori Lo voglio, compramelo! Bambini consumisti o consumati?.

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