-Gli indici di concentrazione m piegati nella ricercaaei.pitt.edu/40411/1/A4822.pdf · una...

61
COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE DIREZIONE GENERALE DELLA CONCORRENZA IV/ A-3 tOq: t l l 3 ANALISI GENERALE DELLA CONCENTRAZIONE INDUSTRIALE IN IT AI.JA DALLA COSTITUZIONE DEL MERCATO COMUNE (1959-1968) -Gli indici di concentrazione i m piegati nella ricerca

Transcript of -Gli indici di concentrazione m piegati nella ricercaaei.pitt.edu/40411/1/A4822.pdf · una...

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE DIREZIONE GENERALE DELLA CONCORRENZA

IV/ A-3

~(l

tOq: t l l 3

ANALISI GENERALE DELLA

CONCENTRAZIONE INDUSTRIALE

IN IT AI.JA DALLA COSTITUZIONE

DEL MERCATO COMUNE (1959-1968)

-Gli indici di concentrazione i m piegati nella ricerca

collsvs
Text Box

IV/345/73-1

• o •

FIDUCIARIA ITALO • SVIZZERA S.P.A.

20128 MILANO

VIA VIOTOR HUGO, 2

Divisione

ATOR CONSULENZA AZIENDALE

DIREZIONE DELLA RICERCA: Prof. Antonio Amaduzzi Dr. Roberto Camagni

- Analisi generale della con­centrazione industriale in Italia dalla costituzione del Mercato Comune (1959-1968)

- Gli indici di concentrazione impiegati nella ricerca.

PREFAZIONE

Questo volume costituisce Darte di Q~a serie di studi settoriali

concernenti l'evoluzione della concentrazione nei differenti paesi

membri della Comunità europea.

I rapporti sono stati preparati dai differenti istituti ed esperti

nazionali, incaricati dalla Commissione di realizzare il programma

di studi settoriali in parola.

Poichè si è tenuto conto dell' interesse specifico e eenerale di

tali rapporti nonchè degli impeeni assunti dalla Commissione nei

confronti del Parlamento europeo, si è ritenuto di pubblicarli inte­

gralmente nella loro stesura originale.

In proposito, la Commissione, mentre si astiene da ogni commento,

tiene a precisare che la responsabilità circa l'esattezza dei dati

e la fondatezza delle conclusioni che ~ieurano in ogni rapporto

incombe esclusivamente sull' istituto o sull' esperto che ne è autore.

Man mano che - in esecuzione del proeramma settoriale ancora in

coros - altri rapporti saranno consegnati alla Commissione, si

procederà alla loro pubblicazione.

Parimenti la Commissione provvederà a pubblicare una serie di

documenti e di tabelle di sintesi, allo scopo di fornire alcune

indicazioni che permettano di effettuare un' analisi comparativa

dell' evoluzione della concentrazione nei differenti paesi membri

della Comunità.

·- 1 -

ANALISI GENERALE DELLA CONCENTRAZIONE INDUSTRIALE IN ITALIA DALL.A COSTITUZIONE DEL MERCATO COMUNE (1959-1968)

L'analisi che segue, che presentiamo come introduzione alle ricerche condotte dalla ATOR sulla concentrazione industria le in Italia in alcuni settori di specifico interesse per la Commissione delle Comunità Europee, è un estratto della tesi di laurea di ROBERTO CAMAGNI, discussa il 3 marzo 1971 presso la Università Commerciale "L. Bocconi" di Milano.

Una parte di questo lavoro è stata svolta a Bruxelles, sot­to la direzione del Dott. REMO LINDA, Chef de Division per gli affari economici, presso la Direzione Generale della Concorrenza della Commissione.

1) - DELIMITAZIONE DEL CAMPO DELLA RICERCA E FONTE DEI DATI

Sono state considerate come rientranti nel campo della ri­cerca le imprese con sede legale in Italia ed operanti nei settori considerati~industriali nella classificazione NICE (con aggiunta del settore dei trasporti e delle comunica-zioni).

Fra queste Società, sono state considerate solo le Società per Azioni, in quanto solo per esse esiste un Ente che ne raccoglie sistematicamente i dati, la Associazione fra le Società Italiane per Azioni (Assonime).

Cosi ridotto il campo di indagine, si sono scelte per ogni anno considerato (1959, 1962, 1965, 1968) le prime 450 So­cietà in base al fatturato; in tutti gli anni esse costit1~ rono circa il 30% dell'intero prodotto nazionale lordo, e pià del 70% del prodotto interno lordo dell'industria.

Le fonti principali cui sono stati attinti i dati di base per questo studio sono il "Repertorio delle Società per Azioni'', pubblicato ogni 3 anni dalla Assonime, e la pubbl! ca~ione della Mediobanca (1969) "Le 266 principali Società italiane''; i dati cosi raccolti sono stati integrati con 18 classificazioni presentate ogni anno da "Il Sole-24 Ore" e da "L'Industrialista".

- 2 -

I dati di cui si dispone sono dunque dati ufficiali, de­sunti dai bilanci pubblicati dalle singole società e sog getti quindi a molte riserve; tuttavia una ricerca più approfondita ~i sarebbe scontrata con difficoltà che sa­rebbero andate ben oltre le possibilità ed i fini del la voro.

Le variabili di base sulle quali si è concentrata l'inda gine sono: fa~turato, dipendenti, cash-flow. Successiva­mente è stata: presentata una analisi condotta con crite­ri in parte d~fferenti sugli investimenti.

Per quanto co~cerne gli indici di concentrazione, ne so­no stati impi~gati due: le "concentration ratio" calcola te per ogni gruppo di prime 4, 8, 10, 20, ... , 100, 200, ... , 450 impr~se ogni anno, e gli indici di equilibrio dinamico oligppolistico di Linda. Coi primi abbiamo ricercato una analisi, con i secondi piuttosto un~ sintesi del fenomeno della concentrazione oligopolisticla.

2) - L'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE INDUSTRIALE NEL PERIODO ,1959-1968 SECONDO IL FATTURATO.

I d~ti racco~ti sono stati classificati nelle tabelle l, 2, 3, 4, una per ciascuno degli anni considerati; in

l

esse vengono ~ostrate (colonne l, 2, 3) le cifre relati-ve al fattur~to, cash-flow e dipendenti dei gruppi delle prime 4, 8, ~0, ... , 450 imprese industriali italiane; nelle colonn~ 4, 5, 6, ~ono mostrati tre tradizionali rapporti (% del cah-flow sul· fatturato; fatturato per di pendente; caih-flow per dipendente) che serviranno ad un esame della redditività in senso lato dei diversi gruppi di imprese. elle colonne 7 e 8 è riportata la "concen­tration rati" indicante il peso delle prime 4, 8, 10 ... , imprese nelllntero sistema; il rapporto è calcolato fra il fatturato e il reddito nazionale lordo (colonna 7) e fra fatturat e prodotto interno lordo dell'industria (estrattiva, imanifatturiera, elettricità gas acqua, co­struzioni) (c~lonna 8).

l

- 3 -

Un confronto dei dati delle colonne 7 e 8 nei diversi an ni mostra che la quota sul Prodotto Nazionale Lordo e sul Prodotto Int. Lordo dell'industria di tutti i successivi gruppi di imprese è andata aumentando in tutti e 4 gli anni considerati.

Vi è un'unica eccezione: le 4 percentuali relative ai gruppi di 200, 300, 400 e 450 imprese nel 1965, calcola­te sia sul P.N.L. sia sul P.I.L. sono inferiori alle stes se percentuali del 1962; dunque i fatturati aggregati di tali gruppi, pur aumentando rispetto al 1962, non sono aumentati nella stessa proporzione del P.N.L. e del P.I.L. dell'industria.

Abbiamo successivamente ordinato nella tabella 5 gli au­menti percentuali da un anno all'altro dei dati indicanti la quota dei diversi gruppi di imprese sul P.N.L. e sul P.I.L., gli aumenti percentuali cioè dei nostri indici di concentrazione,ottenendone un indice dinamico. Questo nuovo indice, costituito da un numero puro, verrà ampia­mente usato in seguito per confrontare gli indici calco­lati su di differenti variabili.

Si possono fare le seguenti considerazioni:

a) Dal 1959 al 1962 (prime due righe orizzontali) si è avuto un aumento della concentrazione moderato, d ge­neralizzato nei diversi gruppi (le serie sono abba­stanza stabili attorno a una media di 8,5 e 4,5 circa)

b) Dal 1962 al 1965 (seconde due righe) si nota un forte aumento della concentrazione nelle prime dieci impre­se, aumento che diminuisce sempre più di intensità a! l'aumentare del numero delle imprese considerate, fin chè non si tramuta in una diminuzione della concentra zione per gli ultimi tre grupp,i (200, 300, 450).

c) Dal 1965 al 1968 (ultime due righe) si nota un aumen-· to della concentrazione piuttosto forte (con media di 13,6 e 10,2 circa) e generalizzato (le due serie sono molto stabili)

- 4 -

d) Quanto alla differenza fra i dati nelle colonne 10 e 11, essi dipendono dal fatto che la percentuale del P.I.L. sul P.N.L. non è stabile nei diversi anni. Es sa è aumentata dal 39,5 al 41% dal 1959 al 1962, è diminuita a 40,09 nel 1965, ed è aumentata a 41,24 nel 1968. In generale la percentuale più significati va dal punto di vista della crescita della concentra zione è quella calcolata sul P.I.L., data la maggio­re omogeneità del fatturato delle aziende col P.I.L. ·dell' industra.

e) Cerchiamo ora di uscire dai limiti di un discorso pu ramente quantitativo accostando le analisi fatte a una considerazione delle note vicende congiunturali del decenrlio in esame, e ricollegandoci alle conclu­sioni del]o studio di Boni e Gros-Pietro sulla con­centrazione industriale nel decennio 1951-1961 (1). Il forte ampliamento del mercato e della domanda ne­gli anni ~950 hanno favorito la nascita e lo svilup­po di un ~olto gruppo di piccole e medie imprese che hanno neutralizzato, dal punto di vista della concen­trazione, il maggiore saggio di crescita delle impre­se più grandi ( per quanto riguarda queste ultime, nel 70% dei settori si è avuto fra il 1951 ed il 1961 un aument~ del rapporto fra le dimensioni medie delle prime tre limprese e le dimensioni medie delle imprese del setto~e .)

l

La tenden~a, rilevata dagli autori citati, verso una diminuzio e della concentrazione industriale nel de­cennio 19 l - 1961, in parte sopravalutata dall'impie go di "in~ici dj. concentrazione re la ti va" e dall' ana­lisi dell sola variabile "dipendenti" in un periodo di profon e trasfor1aazioni e crescenti ineguaglianze nella pro~uttività del lavoro nei diversi settori, si è poi inv rtita nel corso degli ultimi anni considera ti e nel successivo 1962. Ciò avvenne in conseguenza di un poderoso sforzo di ampliamento e di rinnovamen­to avviat dalle imprese di maggiori dimensioni, con un certo ritardo in verità rispetto alle aziende piu piccole e pià agili che furono le prime a riprenders~ dalla crisi del 1958.

(l) M. Boni, ~ì.M. Gros-P~.etro: La concentrazione indu­

striale i!n Italia -- Milano 1967.

- 5 -

In linea con le considerazioni di Boni e Gros-Pietro, non sono state le imprese più grandi a trarre i miglio ri frutti dall'espansione e dall'apertura del mercato europeo: la quota delle prime quattro è aumentata fra il 1959 ed il 1962 in modo trascurabile (2,5%), e al­trettanto si può dire all'incirca per le prime dieci (+3,9%), ove tra l'altro l'aumento è in gran parte im putabile a due imprese pubbliche, la Italsider e la Snam. E' stata invece l'impresa media a realizzar2 i maggiori tassi di aumento (classi da 20 a 100 imprese; v. tabella 5) Occorre tuttavia notare la accentuata stabilità delle due serie relative al passaggio dal 1959 al 1962, nelle diverse categorie di imprese con­siderate, sintomo di una generale dinamica a tutti i livelli dimensionali. Una ulteriore informazione nel­lo stesso senso ci è data dall'eccezionale scarto nei due valori relativi a uno stesso gruppo di imprese (del 100% circa passando dalla colonna 11 alla 10), che mostra come tutta l'industria globalmente conside­rata abbia accresciuto il suo peso relativo nell'econo mia. nazionale.

Analizziamo ora i 4 anni 1962 - 1965.

Dal punto di vista della concentrazione industriale, il quadro è piuttosto intricato: abbiamo innanzitutto nel settore pubblico la nazionalizzazione dell'industria del l'energia elettrica con la nascita dell'ENEL> che inizia la sua attività col 1° gennaio 1963; in secondo luogo la concentrazione dell'industria telefonica nella SIP (27 giugno 1964). Altre concentrazioni industriali nella par te alta della classifica sono quelle che riguardano la Edison (13 dicembre 1963 ; incorporRte fra le altre: Edisonvolta, Dinamo, Bresciana, Sicedison, ICPM S.p.A.), l'Italsider (9 marzo 1964), la Cementir (10 marzo 1964), la Montecatini (30 giugno 1964; incorporata la SADE), Finsider (8 maggio 1965; incorporate Finelettricn e Ter­ni), la Società Italiana Industria Zuccheri (15 giugno 1965)

- 6 -

Per quanto riguarda gli scioglimenti di società per azio ni per fusione, il loro numero va progressivamente aumen tanto dal 1962 al 1965: 76, 122, 139, 287 (v. tabella 6), con un picco~issimo aumento dal 1963 al 1964, e un aumen to molto spidcato dal 1964 al 1965.

La risultant~ di tutti questi movimenti è (tabella 5) un forte aumentd della concentrazione nelle prime 10 impre­se, aumento ahe va via via diminuendo fino a tramutarsi in una diminuzione della concentrazione per la classe di 450 imprese. Questo dato quantitativo è tuttavia troppo aggregato pe~ poter esprimere compiutamente i mutamenti avvenuti: la 1grande maggioranza delle fusioni importanti è avvenuta o 1nel settore pubblico, o in stretto rapporto con le vicen~e politiche (Enel e Edison), e tali fusioni non possono dssere consideratP- come espressione pura di quel meccani~mo economico di breve periodo di cui cerchia mo di determ~nare le leggi.

i

Depurando i 4ati della tabella 5 della presenza della ENEL e SIP, ~ risultato che la concentrazione fra le pri me 4, 10, 20 !imprese è diminuita nel periodo considerato (con una media rispPttivamente di -8,5% e -6% per le co­lonne 10 e 11; tali valori sono da considerarsi tuttavia puramente indicativi e saranno in seguito rettificati.)

Diversamente da quanto ci si sarebbe aspettati, la crisi degli anni 1963 - 1965 non ha portato ad un deciso raf­forzamento delle imprese maggiori: esse hanno perduto m~ no terreno dcille altre, ma la riorganizzazione produtti­va, attuata ~nche attraverso le fusioni, si imporrà solo dopo il 1965.1

\ Il peri.orlo 1966 - 1968 assiste ad un rilancio della pro-duzione, ~ e guidato principalmente dalla piccola impresa; la piccola e media impresa, con una decisa rior ganizzazione !produttiva, baneficiano e partecipano alla espansione. lia concentrazione industriale aumenta sensi­bilmente, gratzie anche alle numerose fusioni, prima fra tutte quella fra Edison e Montecatini (1).

- 6 bis -

(l) Altre importanti fusioni nel periodo 1965/1968 inte­ressano: Richard-Ginori, Olivetti, Terni, Magrini, Shell, Ansaldo S. Giorgio-C.G.E., CIP-ZOO, Lever Gibbs, SAOM, Total, Fabbrica Italiana Tubi, Eridania, Cartiera B. Donzelli, Ch~tillon, Fiat-OM-Autobianchi, Montedison, Cantieri Navali Italiani, ANIC, SINCAT, Snia Viscosa-Cisa Viscosa-SAICI-BPD, Cantieri Navali Riuniti.

- 7 -

Dalla analisi del periodo 1959 - 1968 sono stati messi in evidenza due movimenti autonomi di cui si compone il pro cesso di concentrazione. Un primo movimento di lungo pe­riodo, tendente alla organizzazione su larga scala ed a! la centralizzazione, e legato alle decisioni strutturali della grande impresa, pubblica e privata, e dello Stato stesso. Questo movimento è guidato sino al 1964 soprat­tutto dalla impresa pubblica (Eni negli anni 50; IRI ne­gli anni 1959-1964) e dallo Stato (attraverso la concen­trazione dell'industria elettrica e telefonica). La gran de impresa privata, che l'apertura del mercato europeo risvegliò da un certo letargo monopolistico, non ancora in grande evidenza negli ultimi anni del boom (eccezion fatta per la Fiat) contribuirà per la maggior parte al superamento della crisi e allo sviluppo a partire dal 1965.

Il secondo movimento, di breve periodo, interessa soprat­tutto la media e la piccola impresa, maggiormente condi­zionate dalla Situazione congiunturale. La concentrazione progredisce presso queste categorie, ma in reodo non molto accentuato, durante le espansioni (in particolare quella del 1958 - 1963) a causa del forte ampiamente del mercato. La recessione provoca al contrario una decisa diminuzione del loro peso relativo nell'economia. Nella ripresa degli anni successivi (1966-1968), che ebbe un carattere meno estensivo, più razionalizzato e concentrato, queste impre se mostreranno iun tasso di sviluppo di nuovo superiore a quello medio.

In conclusione non si può rilevare una connessione stabi­le fra andamento ciclico e concentrazione, essendosi veri ficato nel dec~nnio un mutamento strutturale nei modi de_!_ l'espansione. Per quanto concerne i movimenti di breve p~ riodo, possiamo azzardare l'ipotesi, sempre relativa alla economia italiana degli ultimi 15 anni, che la concentra­zione industriale aumenti poco nei periodi di sviluppo estensivo, aum~nti molto nei periodi di sviluppo raziona­lizzato ed int~nsivo, diminuisca nella recessione.

- 8 -

3) - L'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE INDUSTRIALE: GLI INVESTIMENTI

Si è ritenuto necessario inserire a questo punto della analisi, uno studio dell'andamento degli investimenti industriali nel periodo considerato. Tutte le osserva-zioni, di carattere teorico o empirico-statistico sul­l'argomento concordano nell'affermare che gli investi­mehti hanno seguito, a9zi accentuato, le fluttuazioni cicliche del decennio: essi sono inoltre in generale legati in modo interdipendente alla redditività, lo sviluppo e quindi il grado di concentrazione dell'indu stria.

Nelle tabelle 7/10 presentiamo l'andamento degli inve­stimenti effettuati dalle prime 100 imprese del nostro campione per tutti gli anni compresi fra il 1959 e il 1968. Si è partiti dalla classificazione secondo il fa! turato negli anni 1959-1962-1965-1968, e la si è tenuta ferma per i due anni successivi a ciascun anno: si sono ottenuti cosi quattro campioni chiusi di 100 imprese, perfettamente comparabili al loro interno.

Il metodo che siamo stati costretti a seguire nella ri­levazione ha portato ad alcuni inconvenienti, che tutta via non compromettono la possibilità di una analisi at-~

tendibile; essi riguardano la scarsa significatività dei valori delle classi intermedie (20/80) negli anni 1966 e 1967 rispetto al 1965, e la esclusione ùell'indu stria elettrica e telefonica dai dati degli anni 1962/ 1964 (con la conseguente non comparabilità del campione di questi anni con gli altri campioni per quanto riguar da i dati assoluti e le percentuali sul totale delle im prese del sistema(rapporti (a) delle taPelle 11 e 12: una certa omogeneità è stata recuperata calcolando il rapporto (b) fra gli investimenti delle prime 4 e 10 im prese e quelli delle prime 100).

Abbiamo accostato a queste serie i dati del fatturato e dipendenti per gli anni di base; occorre tuttavia prec! sare che le percentuali relative al fatturato sono con­frontabili solo fra loro, essendo calcolate su un valo­re totale eterogeneo (il prodotto lordo è infatti un va lore aggiunto), con la sola eccezione dei rapporti (b).

- 9 -

Nella prima taibella(n. 7)ci colpisce la percentuale par­ticolarmente bassa occupata nel 1959 dalle grandissime imprese (classi da 4 e 10) per quanto riguarda i dipen­denti e soprat,tutto gli investimenti: questa posizione è comune anche a tutte le altre classi di imprese consi derate, cioè fino alla dimensione medio-grande. Nel 1960 la situaz1ione si evolve positivamente, per quanto concerne gli i1nvestimenti, nelle parti basse della clas sifica, mentre per le grandissime imprese il rapporto peggiora: trova qui una conferma quanto è stato da mol­ti affermato, che cioè il boom economico è partito dalla piccola imprésa, più dinamica e più pronta a trarre van­taggio da ogni miglioramento congiunturale; successiva­mente, il modo quasi meccanicamente proporzionale alla dimensione d'impresa, il dinamismo si è esteso alle gran di e alle grandissime imprese (nel 1961 le prime 20 im­prese migliorano la loro posizione).

E' questo il r~sultato dei grandi processi di costruzio­ne di nuovi impianti avviati dalle massime imprese come la Montecatini!, la Italsider, l'Alfa Romeo, la SNAM, la Edison Volta, [a FIAT (quest'ultima con un processo meno massiccio ma più uniforme nel tempo, e soprattutto pre­sente fin dal 1959)

In questi processi si trova la spiegazione della maggio­re concentrazione rilevata nel passaggio fra il 1959 e 1962, e che l'~nalisi citata di Boni e Gros-Pietro, arre statasi al 196~, non ha potuto cogliere appieno.

A questo punto!occorre tuttavia fare una precisazione di tipo teorico: la variabile "investimenti" non può essere usata direttam~nte in una analisi della concentrazione, in quanto, da ~n lato, mette in luce un solo, sebbene im portante, mezzb di ampiamente dimensionale (il ricorso al fattore capltale), e d~al~ro lato perchè gli investi­menti non si ttaducono irnmed~atnmente in un maggiore output, ma fra i due fenomeni corre un lasso di tempo proporzionale alla dimensione tecnica della nuova unità di produzione,ie quindi in genere proporzionale alla di­mensione già raggiunta dalla impresa in espansione.

- 10 -

Tali difetti si fanno sentire in modo macroscopic6' nel periodo in esame: infatti un gran numero di imprese ha fatto fronte alla rapidissima espansione della domanda soprattutto con dosi aggiuntive di mano d'opera o con ampiamenti tecnici di limitate dimensione ed a sfrutta mento ravvicinato. D'altra parte i grossi investimenti varati dalle grandi imprese (talvolta con un certo ri­tardo) hanno richiesto un tempo più lungo per la messa in opera, e molte volte hanno cominciato a produrre in una congiuntura mutata rispetto a quella del momento in cui furono iniziati (è espressivo in questo senso il caso della Italsider e della Montecatini).

All'interno del secondo campione che abbraccia gli an­ni 1962/1964 si nota come tutte le classi di imprese diminuiscono la loro cifra relativa (il rapporto (a) diminuisce in tutte le classi fuorchè nella prima,in cui l'Italsider tiene alto il livello totale) in modo piuttosto omogeneo (il rapporto (b) è piuttosto stabi­le), mentre per quanto riguarda la cifra assoluta no­tiamo un processo inverso a quello notato negli anni precedenti: sono dapprima le grandissime imprese (pri­me 20) che diminuiscono nel 1963 il loro investimento, seguite nel successivo 1964 aa tutte le altre imprese abbracciate dal campione.

L'ingente sforzo sostenuto e l'arrivo sul mercato del­la nuova produzione in un momento in cui si cominciano ad avvertire tensioni inflazionistiche e cali nella do­manda globale, provocano un abbandono deciso di ulte­riori programmi di investimento e la affrettata chiusu­ra di quelli ancora in corso. Questo dimostra come la crisi abbia colpito anche le grandissime imprese. La loro maggiore efficienza sarà essenziale più tardi, al momento della uscita dalla crisi: nel 1965 le prime dieci imprese, che rappresentavano il 4,66% della inte­ra industria quanto a personale oécupato, daranno un vi goroso impulso alla ripresa sostenendo una spesa per in vestimenti uguale al 47,69% del totale stanziato da tu! te le imprese (e uguale al 77% del totale stanziato dal le prime 100 imprese).

- 11 -

Guida ln questo processo sono l'ENEL, la FIAT, l'Ital­sider, la SIP, ed in minore misura le grandi imprese petrolifere pubbliche e private.

Il processo st mantiene e si generalizza alle altre im prese del camnione nei successivi 1966 e 1967, mentre nel 1968, annq in cui si verifica una leggera perdita di velocità n~lla produzione e negli investimenti, so­no ancora una volta le grandissi~e imprese a dare nuo­vi impulsi al sistema economico. Esse appartengono in gran parte al .settore pubblico, ma anche le grandi impre se private partecipano in larga misura alla determinazio ne delle dinamiche analizzate; oltre alla FIAT, già cit~ ta, grande vi~alità è mostrata dalla SHELL, la ESSO, la Pirelli e la ~nia, per citare solo alcuni esempi più si­gnificativi, ~entre la Montecatini-Edison, pur entrando nel campione ~on quote considerevoli, non ha espresso un chiaro ind~rizzo economico e di sviluppo.

Il rilancio delgli investimenti produttivi che abbiamo visto svolgersi a partire dal 1965, non ha prodotti effetti istant~nei sulla produzione e sul grado di con­centrazione de:llo stesso anno 1965, ancora fortemente condizionato d~lla crisi; esso farà sentire la sua in­fluenza negli rnni successivi, dapprima con un aumento della produzio~e pià concentrato nella parte alta del­la classifica , imensionale, e poi via via, più genera-­lizzato a clas i di imprese di dimensione inferiore. E' quest'ultim situazione che è stata "fissata" dalla nostra rilevaz"one dei fatturati nell'anno 1968; una situazione di oncentrazione molto maggiore che nel 1965, ma tuttavia ab astanza generalizzata a tutte le classi considerate. Una rilevazione negli anni intermedi cvreb be con tutta ptobabilità mostrato una concentrazione maggiore nelle classi di imprese pià grandi.

- 12 -

E' questo un effetto del modo differente in cui si ebbe l'espansione nel 1966/1968 rispetto al 1959/1962: una espansione dal basso allora, una espansione programmata e guidata dall'alto poi.

4) - DIPENDENTI E RAPPORTI DI PRODUTTIVITA'

Osserviamo ora i medesimi indici di concentrazione che abbiamo visto finora, appJ_; ,;a ti alla variabile "dipen­denti'' (tabelle n. 13, 14, 15, 16 per la concentrazione statistica; n. 17 per quella dinamica): cercheremo di mettere brevemente in evidenza le informazioni da cui uscirà confermata l'analisi che precede e quelle ulterio ri, eventualmente discordanti, che si potranno aggiunge­re a quanto detto (1).

Non satà possibile fare dei confronti diretti fra gli indici di concentrazione statistica calcolati su fattu­rati e quelli calcolati sui dipendenti, per il fatto, già ricordato, che il P.I.L. su cui vengono calcolati i primi indici è un valore aggiunto e non un fatturato to­tale; sarà possibile invece un più importante confronto fra gli indici dinamici, quelli che mettono in luce cioè le variazioni del livello di concentrazione.

La stabilità degli indici dinamici (tabella 17) al passa_~ gio dal 1959 al 1962 dimostra la stessa generalizzazione del processo di concentrazione per tutte le imprese del campione che abbiamo notato; tuttavia l'aumento del li­vello di concentrazione è più forte di quello mostrato dai dati sul fatturato.

(1) Nelle tabelle appaiono nella parte sinistra gli indi ci calcola ti sulle imprese ordinate secondo il nume-· ro di dipendenti; nella parte destra gli stessi indi ci calcolati sulle imprese ordinate secondo la prim! tiva classificazione per fatturato. Le divergenze m~~ giori riguardano la collocazione delle imprese petr~ lifere, in cui particolarmente dissimili appaiono i dati del fatturato e dei dipendenti.

- 13 -

Una parte certamente di tale aumento è solo apparente e imputabile alla inesattezza delle statistiche sull'occu pazione totale: si sa infatti che esse non sono molto elastiche nel mostrare i movimenti ciclici, in quanto non colgono appieno la differenza fra occupazione vera e propria e sottooccupazione o disoccupazione latente.

Tale difetto viene sentito quando, avvicinandosi la pie­na occupazione (come fu il caso del 1962) i lavoratori prima sottooacupati vengono impiegati a pieno tempo, sen za che tuttavia ciò porti una variazione nelle statisti­che ufficiafi.

Nonostante questo, il fenomeno resta ugualmente accentu~ to: per approfondire l'analisi, abbandoniamo il procedi­mento basa te ;sugli indici (cioè sulle percentuali) e pren diamo a ragionare in termini di dati e variazioni assolu te.

Lo schema che qui riportiamo mostra come si ripartiscono l

fra le diverse classi di imprese i nuovi posti di lavoro creati nel triennio; si nota come il 40% dei nuovi posti di lavoro sia dovuto alle prime 450 imprese,

I - Aumento rel numero 1959 al 962

prime 10

prim~ 201

prime 100

degli occupati nelle imprese dal

prime 200

prime totale sett. 450 ind.

76.714 103.Z15 198.800 227.539 258.713 633.900

mentre poco m~no del 40% dei nuovi posti di lavoro creati da queste ult1me sia dovuto alle sole prime 20 imprese

Se teniamo conto del fatto che la prima percentuale è pro babilmente sopravalutata a causa del ricordato errore st~ tistico, e osserviamo questa seconda tabella in cui per le stesse classi di imprese sono riportati gli aumenti percentuali dei fatturati e dei dipendenti (le classi di dipendenti sono qui naturalmente quelle ordinate secondo i fatturati),

- 14 -

II - Aumento % del fatturato a dipendenti delle imprese nel 1959 - 1962

prime prime prime prime prime prime 10 20 30 100 200 450

fatturato 46,5 49,5 50,8 47,82 46,0 45,75

dipendenti 32,2 31,6 24,4 26,6 29,3 26,4

possiamo trarre alcune conclusioni:

- all'interno del nostro campione le grandissime imprese hanno creato nuovi posti di lavoro in una proporzione (rispetto all'aumento del fatturato) certamente 5upcri~ re a quella mostrata nelle successive classi dimensio­nali. La condizione spiccatamente dinamica e tecnologi ca avanzata delle imprese della classe 30 (cioè, sempli ficando al massimo, all'incirca dalla 15° alla 35° im­presa) balza evidente anche dalle tabelle di concentr~ zione dinamica secondo dipendenti e fatturato (rispet­tivamente n. 17 e 5), in cui la classe indicata mostra il più piccolo incremento negli indici statici basati sui dipendenti, e il massimo incremento in quelli basa ti sul fatturato.

- La "grande impresa" italiana (cioè le 450 imprese abbrac ciate dal nostro campione) ha contribuito in modo molto spiccato alla creazione di nuovi posti di lavoro nono­stante il forte sviluppo e la proliferazione delle pic­cole imprese.

- Osservando da v1c1no la situazione delle grandissime i~ prese per quanto riguarda lo sviluppo del fatturato e dei dipendenti, possiamo notare che vi sono specifiche condizioni settoriali o aziendali che condizionano for­temente gli andamenti delle nostre serie, e gettano un'ombra sul vistoso dinamismo di altre imprese, pure di grandi dimensioni (fra queste ultime: Fiat, Italsider, Snia Viscosa, Olivetti, SNAM, Terni, Edison Volta, Mar­zotto) .

- 15 -

Innanzitutto le imprese del settore petrolifero (in numero di 3 nella classe 10) mostrano uno sviluppo minimo della produzione e un aumento di occupati tal­volta addirittura superiore a tale sviluppo . Questa situazione è imputabile principalmente a due fatti che caratterizzarono il settore negli anni 1959/1962:

a) molte imprese mutarono la loro strategia di gestio ne volgeridosi alla lavorazione del greggio per con to terzi, in luogo di acquistare, lavorare e riven dere in proprio;

b) le accéntuate oscillazioni del prezzo di vendita dei prodotti petroliferi, e in particolare la fles sione del, 1960.

Vi sono poi ~ituazioni aziendali particolari, come quella della, MONTECATINI (con un incremento modesto di vendite, uguale all'incremento dei dipendenti); della ANIC el dell'Alfa Romeo (che presentano uno svi­luppo ben pi~ rapido, sebbene inferiore alle possibi­lità, come m~stra l'alta percentuale di aumento dei dipendenti, ~olto vicina a quella delle vendite).

-Con Zanetti e Filippi (1), rileviamo che la maggioran za dei nuovilposti di lavoro sono ~reati dalle impre­se più dinamiche, quelle che hanno quasi raddoppiato il fatturato\negli anni conSiderati (fra le grandissi­me, ricordia1 o : Fiat, Italsider, ANIC, Snia, OlivGtti, SNAM).

- Gli andamenti che abbiamo esposto sono sintetizzati in modo chiaro 4agli indici "Fatturato per dipendente" "Cash-Flow pEfr dipendente" e "Percentuale del Cash­Flow sul tat~uratot', mostrati nelle colonne 4, 5 e 6 delle tabell~ l e 2 (2).

l

l

(l) Zanetti e ~ilippi: Finanza e sviluppo della grande industria ~n Italia - Milano 1965.

(2) Per una se~ie di ragioni tali indici sono significa­tivi e saranno considerati a partire dnlla classe di 10 imprese.

- 16 -

Il primo indice mostra nel 1959 un livello uniformemen te decrescente nelle successive classi dimensionali. Nel 1962 notiamo invece un andamento prima crescente e poi decrescente, con un massimo assoluto in corrispon denza della classe 30 (già rilevata come la più dinami­ca e la più avanzata tecnologicamente).

Il livello assoluto di questo indice chiaramente supe·­riore nel 1962 rispetto al 1959, è lo specchio di un avanzamento tecnologico non trascurabile in tutte le classi dimensionali, posto che il deprezzamento della moneta nofr aveva ancora mostrato nel triennio propor­zioni sensibili.

Il "Cash-flow per dipendente" (colonna 6) mostra nel 1959 un andamento gaussiano con valori elevati dalla 20~ alla 200~ impresa; nel 1962 i valori più elevati sono osservabili dalla prima alla 100~ impresa. Punti di massimo sono toccati rispettivamente dalle classi 60 e 30 (questtultima classe mostra come vi sia stata nel periodo una relazione importante tra sviluppo e redditività).

L'ultima variabile, il"Cash-flow sul fatturato"(colon­na 4), che, non tenendo conti dei dipendenti, mostra la redditività della azienda considerata come un tutto, indipendentemente dalla produttività dei singoli fatto ri impiegati ed in particolare del fattore lavoro, pre senta un andamento diverso nei due anni: un aumento quasi uniformemente crescente nel 1959, a indicare la non eccessiva redditività dei "monopoli", nonostante la forte produzione per addetto, e un andamento prati­camente uniforme nel 1962, con un miglioramento dunque direttamente proporzionale alla dimensione di imprese.

In conclusione quindi possiamo dire che la redditività delle aziende più grandi era nel 1959 piuttosto scarsa rispetto alle aziende di dimensione medio-piccola, ma essa aumentò sensibilmente nei tre anni successivi in con seguenza dello sforzo notevole di ampiamente e di miglio­ramento tecnologico.

- 17 -

Si giunse cosi nel 1962 ad un sostanziale equilibrio ne! la redditività di tutte le classi di imprese, nonostante la ben differ~nte redditività per ~ersona occupata, mol­to depressa nelle imprese più piccole a causa della for­te presenza del fattore lavoro. Tale equilibrio e tale coesistenza di imprese a diverso grado di avanzamento tecnologico fu assicurato dalla disponibilità, per le aziende meno capitalizzate, di mano d'opera abbondante, a basso prezzo e sufficient~mente specializzata.

Veniamo ora al periodo 1962 - 1965.

Se disponiamo le singole imprese dei due anni, secondo la classificazione per fatturato 1962 (e questo sarebbe il metodo più ortodosso per osservare le variazioni delle diversi classi) evitando sempre le imprese elettriche e telefoniche ed effettuando dei calcoli per ovviare al di­fetto già rilèvato che il P.N.L. e il P.I.L. dell'indu­stria sono dei valori aggiunti e non dei fatturati, scatu riscono i seg~enti indici di concentrazione su fatturato e dipendenti:

Indici dinamici 1962/1965 per classi ordinate secondo il -- -----+--

fatturato 196

rime prime prime prime prime 4 8 10 20 30

Fatturato 0,06 -1,6 -1,7 -2,5 -1,2 l

Dipendenti +7,6 -1,9 -2,4 -2,8 -3,1 i

Si può subitol'notare che le due serie mostrano un andamen to grosso mod parallelo: infatti proprio quelle imprese che negli ann~ 1962/1965 hanno guadagnato terreno rispet­to a tutte lelaltre per quanto riguarda il fatturato, (Ita! sider, Alfa Romeo, OM, le grandi imprese chimiche e petrol­chimiche)sono parimenti quelle che, nonostante la generale diminuzione della occupazione, hanno aumentato il numero dei loro dipendenti.

- 18 -

I dipendenti mostrano un valore più alto nella classe 4, ma poi decrescono più velocemente dei fatturati: è que­sto con tutta probabilità, un segn0 del maggior valore aggiunto per unità prodotta nelle grandissime imprese, conseguente alla politica di recupero di produzione abi­tualmente commissionata all'esterno(!) o alla politica esplicita di sostegno della occupazione. Il feno~eno è tuttavia quantitativamentc rilevante solo per pochissime imvrese (Fiat, Enel, Agip, Italsider, e qualche altro ca so isolato).

Osserviamo ora le tabelle 13/17, ricordando che se non consideriamo le concentrazioni Enel e Sip, i dati di con centrazione dinamica varierebbero parallelamente per le successive classi non da + 32,3 a - 1,4, ma da - 0,7 a - 17% circa (i paralleli valori per il fatturato, depura ti dal solito problema del valore aggiunto, varierebbero da O a- 5% circa).

Il calo della concentrazione dalle prime alle ultime classi per quanto riguarda i dipendenti è molto più ra­pido di quella dei fatturati x, ed in conseguenza solo in parte spiegabile dalla caduta di questi ultimi indici.

Al diminuire della dimensione aziendale, facendosi più limitato il vantaggio tecnologico e la possibilità di .presentarsi con profitto sui mercati esteri, più scarsi l'imperativo ed il controllo politico per il mantenimen­to di elevata occupazione, diventando più difficile sca­ricare sui fornitori costi e rischi, si lancia una deci­sa razionalizzazione del processo produttivo attraverso una migliore organizzazione del lavoro e conseguenti for ti licenziamenti. Che si tratti prevalentemente di nuovi metodi organizzativi e più intensi ritmi di lavoro è di­mostrato dalla rapida caduta degli investimenti soprat~ tutto privati nel 1964 e nel 1965 (tabella 18) che in gran parte esclude per questi anni un processo di maggio re meccanizzazione o automazione.

(l) Tale comportamento è indicato dalla teoria come un modo tipico di sfruttamento adottato dalle aziende più grandi in periodi di crisi.

- 1.9 -

Osserviamo ora l'andamento dei tre indici di "Performance Economica". Il "Fatturato per dipendente" ancora ordinato in modo quasi uniformemente decrescente al crescere del numero delle imprese, con un punto di massimo poco accen­tuato in corrispondenza della classe 30 (se si esclude la prima classe), è più opportuno osservarlo nelle variazio­ni-con l'anno precedente che qui riportiamo:

Aumento del rapporto "Fatturato per dipendente" dal 1962 al 1965.

4 10 20 30 40 50 100 200 300 450

675 1399 1997 2185 2021 2129 2315 2473 2439 2368

Possiamo rilevare un aumento estremamente ridotto nelle classi 4 e 10, e due situazioni di massimo relativo per le classi 30 e 200: la prima come effetto di buone condi­zioni settoriali e tecnico-aziendali, la seconda a causa della rapida e decisa rivrganizzazione dei processi pro­duttivi.

Non dobbiamo dimenticare ad ogni modo che gli aumenti so­no espressi in termini di moneta sensibilmente inflaziona ta: in termini! reali essi sono stati considerevolmente in feriori.

La percentuale'! del "Cash-flow sul fatturato" aumenta per le prime 10 im~rese che per la prima volta mostrano le percentuali pi~ alte del campione; per tutte le altre es­sa diminuisce tla 2 a quasi 3 punti.

Per quanto righarda le imprese pi~ piccole (classi da 100 in poi) questo\ indice, unitamente al "Cash-flow per dipen dente" mostra ~na condizione di redditività piuttosto cri tica. La già n~n eccessiva redditività per dipendente del 1962 - che all~ra tuttavia, data la forte occupazione, i salari meno elevati, l'alta utilizzazione degli im~ianti, poteva coesistere con un'alta percentuale .di cash-flow sul fatturato, cioè con una economia e profittevole gestio ne aziendale - viene a stento mantenuta in termini reali

- 20 -

nonostante gli abbondanti licenziamenti; i margini.di utile sui prezzi di vendita, e la stessa possibilità di adeguati ammortamenti si riducono sensibilmente.

Pe! quanto riguarda le grandissime imprese, (le pr·ime 10), c.he a causa déll 'al t a occupazione mantenuta hanno aumen­ta~o in ridottissima misura il fatturato per dipendente, esse conservano ciò nonostante un'alta redditività, sia per addetto, sia come percentuale del fatturato. A que­sta situazione contribuiscono fattori differenti, come il buon andamento congiunturale delle vendite del setto­re petrolifero, la nascita e l'inserimento dell'Enel fra le grandi imprese industriali, oltre ad una raggiunta in discutibile competitività internazionale di queste impre se (sarebbe tuttavia errato attribuire senza altro a que sta sola ultima ragione la positiva situazione che abbia tno rilevato).

Nel periodo 1965/1968 gli indici di concentrazione dina­mica calcolati sui dipendenti mostrano un andamento ed un livello molto simili a quelli del fatturato, eccezion fatta per il dato delle prime 4 imprese, molto più alto nella serie calcolata sui dipendenti, e condizionanante l'andamento decrescente delle classi successive. Questo fatto, in gran parte spiegato dal passaggio della ESSO nella classe successiva, deriva dalla condizione specifi ca di alcune grandi imprese italiane, che sarà messa jn luce dall'analisi dei rapporti di produttività.

Il rapporto "Fatturato per dipendente" (colonna 5 della tabella 4) mostra una diminuzione per le prime 4 imprese, e un aumento per tutte le altre classi da 2 a 3 milioni per dipendente; colpisce in modo particolare il fatto elle la dispersione dei valori delle diverse classi attorno al valore massimo è la più piccola registrata nel decennio. T 3 anni successivi alla crisi hanno generato dunque un posi tivo travaglio, soprattutto nelle imprese di medie dimen­sioni, che ha permesso alle prime 300 società italiane di divenire un blocco sufficientemente omogeneo, superan­do le passate differenze di produttività, di comportamen­to e di organizzazione; c'è solo da dolersi del grosso scotto pagato per questo progresso in termini di disoccu­pazione e di spreco di risorse produttive.

- 21 -

Analizzando gli indici di redditività, notiamo come il rapporto "cash-flow per dipendente" mostri ancora un an­damento decrescente al diminuire della dimensione azien­dale. I risultati migliori sono delle prime classi (fino alla classe 30), mentre per quanto riguarda le variazio­ni dal 1965 ~l 1968, esse sono più uniformi e più equili brate. Non essendovi più, come sopra è stato detto, del­le marcate d~fferenze in termini di produttività del la­voro fra le diverse classi di imprese, i risultati dello ultimo indice· sono gli stessi dell'indice precedente.

Queste informazioni ci portano alla conclusione che il rilevato equilibrio nella produttività per persona im­piegata nelle prime 300 imprese sia stato raggiunto in condizioni strutturali differenti nelle grandissime im­prese rispetto alle successive: la produzione delle pri­me scaturisce infatti da una gestione più integrata ver­ticalmente, se non in stadi diff~renti della produzione, certamente ne~ campi della ricerca, dell'energia, di mo! ti servizi. L~ dinamica dei dipendenti e del "cash-flow per dipendent~" mostrano con sicurezza una situazione di questo genere, di maggiore valore aggiunto per unità pr~ dotta, e già dal 1965. Mentre le imprese più piccole han no continuato a ricercare una maggiore efficienza princi palmente attraverso la migliore organizzazione del lavo­ro, le grandi imprese si sono avviate a divenire delle strutture totali, il più possibile autonome cd autosuffi cienti.

- 22 -

5) - ANALISI DELLA CONCENTRAZIONE ATTRAVERSO GLI INDICI LINDA.

Gli indici di equilibrio dinamico oligopolistico di Lin da hanno il grande vantaggio, rispetto agli indici di cohcentrazione assoluta usati fino a questo momento, di non essere basati su un rapporto con un elemento estra­neo e quasi sempre eterogeneo rispetto ai dati da esami nare: essi rilevano i rapporti di forza diretti che si instaurano fra le imprese. Noi abbiamo applicato tali indici in 4 punti delle nostre distribuzioni: alle pri­me 10 e 20 imprese, per indagare sul grado .di disequili brio e di diseguaglianza al vertice del sistema economi co, e alle prime 50 e 100 per ~vere la stessa informa­zione su una popolazione pià larga. Il nostro discorso sarà una comparazione dinamica delle diverse situazioni nel tempo, attraverso l'osservazione delle tre variabi­li guida: fatturato, dipendenti, cash-flow (tabelle 19, 20, 21, 22). Seguiremo la solita periodizzazione.

Il periodo 1959 - 1962

Gli indici L calcolati sul fatturato aumentano nel pas­saggio dal 1959 al 1962, ma in misura piuttosto scarsa; tutto il blocco delle prime 100 imprese avanza in modo omogeneo, ad eccezione della prima impresa, la Fiat, che emerge sopra tutte (l'indice i, che indica il massi mo del rapporti fra le prime imprese e quelle che le se guano passa dal settimo al primo posto, per n= 10).

Gli indici L calcolati sui dipendenti ci danno una nuova formazione sintetica: nel 1959 essi sono sempre pià al­ti dei corrispondenti indici sul fatturato. Questo signi fica che, fra le prime 100 imprese, sono proprio quelle via via più grandi che occupano in misura maggiore dei dipendenti in soprannumero, rispetto alle esigenze della produzione. Nel 1962 tale fenomeno si ripropone per le prime 20 imprese, a causa dei già rilevati forti ampia­menti nella capacità produttiva, non seguiti da un pro­porzionale aumento delle vendite; per quanto rjguarda in vece le prime 100 imprese considerate insieme, la disu­guaglianza nel numero di occupati risulta inferiore a quella calcolata per i fatturati, a causa deJ.le forti as sunzioni operate dalle imprese più piccole.

- 23 -

La condizione più produttiva appartiene anche in questo approccio alla classe intermedia di 30 imprese.

Il cash-flow ne~ 1959 ha un andamento più vicino a quel­lo dei fatturati che a quello dei dipendenti: questo fa! to ci ha spinto ad attribuire la forte presenza del fat­tore lavoro nel[e imprese più grandi a scarsa produttivi tà, piuttosto che a maggiore integrazione verticale o a maggiore valore aggiunto per unità di prodotto. Nel 1962 è aumentata la concentrazione di questa variabile presso le imprese medio-grandi.

Il periodo 1962: - 1965

L'inserimento d~ll'Enel e della Sip e la crisi del 1964 hanno portato ub maggiore equilibrio nel potere economi­co delle grandissime imprese (sono diminuiti infatti sen sibilmente gli indic1 L ed M calcolati sul fatturato de_! le prime 10 imprese; l'indice i è aumentato da l a 8); è tuttavia naturalmente aumentato il grado di concentrazio ne se consideriamo l'intero campione

Fra le prime 10 imprese la concentrazione dei dipendenti è aumentata (indice L), al contrario di quella del fatt~ rato, anche se è diminuita la "ampiezza" del disequili­brio (indici M ed i): vi è una maggiore distanza fra la prima e l'ultima impresa, ma la condizione di testa è condivisa da unlnumero relativamente maggiore di imprese. E' questo l'effètto della politica, attuata esplicitamen te dalle prime 4-5 imprese, di mantenere alta l'occupa­zione, pur nel ~enerale declino di attività. Il grande balzo dell'indi~e L del cah-flow mostra come tale politi ca sia stata po$sibile grazie ad una buona redditività aziendale e all'aumento delle lavorazioni eseguite in economia.

Per quanto conc$rne l'intero campione, la caduta della occupazione, detli utili e della stessa possibilità di adeguati ammùrtdmenti nella parte bassa della classifica, hanno fatto si ~he la concentrazione, misurata su queste grandezze, aume~tasse negli anni considerati.

- 24 -

Il periodo 1965 - 1968

La fusione Montecatini-Edison porta un ulteriore fattore di equilibrio fra le vette del potere economico italiano. La concentrazione del fatturato rimane praticamente sta­zionaria, in seguito alle numerose fusioni a tutti i li­velli dimensionali e ai progressi produttivi altrettanto generalizzati.

In aumento è invece la concentrazione dei dipendenti e del cash-flow, indice anche qui di un maggiore valore ag giunto per unità di prodotto nelle imprese pià grandi.

Se consideriamo tutti e 10 gli anni, possiamo notare che fra le prime 20 imprese la disuguaglianza è diminuita: ai singoli rari "monopoli" si è andata sostituendo una struttura pià equilibrata di grandi imprese (vedi indice i), sia pubbliche che private, che costituiscono una soli da base per tutto il sistema economtco. Per quanto riguar da la concentrazione itjdustriale fra le prime 100 imprese, essa è invece aumentata, grazie soprattutto alla emergen­te dinamica delle imprese medio-grandi.

E' interessante notare che la concentrazione calcolata sul cash-flow (sempre nei 10 anni) è aumentata anche per le prime 10 e 20 imprese, con una nota di particolare ri-'lievo per le prime 6 (vedi l'indice i): fra queste e le successive 4 o 14 si stabilisce un distacco, che è il se­gno di differenze soprattutto qualitative e strutturali.

'!· .t.~

i~ E

L L

A

rro 1

-.-~-

..... -

1 2

1:35

? l FM

:·l'L

'F.A

TO l C

P..3

5-FL

OW

u tm

:pre

a&Jr

.Uli

olli

di

Lir

e I

IYii

glie

.ia.

di L

ira

c r- 1

l l

4 1.

222.

833

i 57

.822

.841

8

l 1.67

5.83

4 10

7•59

5.16

5 'iO

1&

804.

931

119.

236.

445

20

2.

,304

.606

17

5o48

2.35

6 3

0

2c-6

73.8

07

21

6.2

92

.14

5

~~o

2. 9

83.6

36

252.

966.

884

5~

3o24

ç1.0

79

28

5.6

50

.00

6

60

3.4

72

.02

8

313.

873.

931

l l r L

''{:)

3.

65:;.

:;05

l 330.

995

.238

so

3o

839o

524

349·

630

.560

50

3

. 991

Q23

0 36

4. 1

44.8

76

"jt:

.:,~

4

.13

0 .. .

364

l 372

. 946

~ 12

6 ~\

}:)

5.04

.8.7

02

l 452.

818.

221

3CO

5.

5.)0

.155

~~

85.

314.

636

4zy.

J 5.

844

.. '765

50

9.00

8.70

7 l

.J.I'::

·"\

5.S6

8.04

6 51

6. 3

69. G

.2Z

,•J.J

l .,.

,._, ..

..

3 4

DIP~IDENTI

%C

AsE

-FL

OU

S

ul

Fa:

tt u.

ro.t

o

96.3

05

4,72

1

81

.02

) _

__2,

42

207.

692

6,6

0

279-

246

7,6

1

347.

336

8,0

8

397.

288

8,47

43

1.67

4 8p

79

470.

269

9,04

50

1o18

7 9,

02

534-

622

9,1

0

560,

921

9,12

58

3.07

8 9g

02

l 75

1o24

3 3,

96

35

3. 9

'f4

8,77

l

929.

886

l 8

, .. (0

l 95

4.98

3 8

,6.)

l

5 6

7 8

F!t..T

-1li'P

.AT

O

PASH

-FLO

H

% FA

'P2U

P.A

TÒ.z;

%

FA'l-w

:'URl

..'.PO

PE

R

DIP

ElT.

D.

t?F.;R

DI?El~.

sm.

SUI.

P.I

,L.

r.ag

liaia

. di

~·.1

igli

eia.

di

P.l

r. L

D

el l

' Ind

l!S

't r

Lir

o

Lir

e

l 12

.697

6

00

6,

07

15,4

0

l -9-

251.

~94

8,33

~,iO

8.6

90

57

4 8,

97

22,7

3

l 8.

252

628

11,4

5 '

29

,02

l

7.69

8 62

2 1

3,2

9

33,6

7 i l

7,51

0 63

6 1

4,8

3

37,5

7 t

7-52

4 66

1 ~6

, 14

40

,90

l 7.

383

667

17

p2

6

l 43

,72

7.32

3 66

0 j

18

,24

46

,21

1 7.

181

653

19

,08

t

43,3

5 t

7.11

.5

649

19,8

4 5

0,2

6

~ 7 .

. 083

63

9 2C

753

52

,01

f l 6.

720

602

25

,10

63

,58

~ 6.

475

568

27,4

9 69

,64

f

6.2

85

54

7 29

,05

73~61

6'.2

49

540

29,6

7 l

7571

6

l l

L

..... ~

ìl,)

rese

) 4 8 10

20

30

50

60

'F' , '

40

0

45C

l ~ l

1

FA~TTJRATO

l

ltii

lio

ni d

i L

irE

)

1.76

9.25

0 2.

452.

323

2.6

44

· 796

3.~47.668

4.03

4.25

0 l

4.50

3.75

5 l

4.87

0.64

3

l 5.

17So

156

4-48

. 789

l

5o68

5.15

) i

5-90

1.35

9 6.

105.

712

?.36

9(07

22

e. o.

:ì.~

~ 01

7

8.51

0.86

5 8.

698.

465

!

2 3

. -CA

SF.:-

i.':I..

Oli

l DIPE

ND

Em

'I %

CASH

-FLO

~v

Su

l l~iglia.ie.di

Lir

e f

.

Fa:

tt l.U

"a.t

o

: '

161.

977.

628

152.

796

l 9,

15

l 21

2.71

3.90

0 24

9.1_

26

8,67

25

2.86

6.16

6 27

0.51

2 9,

56

353.

60J

.287

36

3.18

7 1

0,2

5

432.

670.

110

426.

408

10

,72

481.

615.

581

493.

114

10

,69

532.860~450

543.

474

10,9

4 57

0.07

5.91

7 59

3 .. 4

57

11

90

0

596 .

. 622

.858

62

7 o 10

3 10

,94

615.

,182

.436

66

1 • .

q47

10

,32

630.

495.

058

709 .

. 55~

10,6

8 64

9.,6

28.3

42

7.33.~12 l

10

,63

~

747

4'405

•. 8:)8

95

7.13

2

l 10~

79i o

22

0.4

93

1

.08

é. 75

4 9

3 8•

17. 4

32. 9

(.'2

1.1

69

. 834

9~60

828.

977.

221

1~202.046

! 9,

53

5 6

1 8

FA

T'r

ur .... e..T

O C

.ASH

-FLO

"tl

% FA

TTUP~TO

% F.A

'ITt~.AJ:IO

PE

R

DIP

EN

D.

PE

R D

IPE

ND

.-S

ul

Su

l P

.I.L

. r~Ugliaie d

i !·

lig

l iai

éli d

i P.

N.L

. D

el l

'Im

u.s

t r

Li!

Lir~

i 11

.579

l

1.0

60

6,

48

15

,80

l 9-84

3 85

3 8,

98

21

,90

9.

777

934

9,68

2

3,6

2

l 9-

4$2

97)

~/2,

52

30~

79

9.4.

61

1.0

14

14

,77

36,0

3 9.

133

971~

16

,49

40

,22

8.96

2 ~o

1718

3 4

3,5

0

8.72

7 9

60

13

,96

l 1,

6,25

8~688

951

i919

5 43

,66

8.59

5 ;e

o 20~82

50:~

77

8.31

6 l

888

21-~

61

52,.7

0 8 .

. 328

l

836

22,3

6 l

54,5

3 7.

,620

26

,99

65,G

2 !

772

7,.3

86

72

6

l 29

,45

71,3

! 1o

275

698

31"

17

76

,01

7.

236

639

31,8

5 77

:69

l ~~

----

----

--_.

----

----

----

----

----

--~-

----

----

-~--

----

~'--

----

---~

·---

----

---~

----

l

T A

l3 E

I. L

A

R'0

3 1

2 3

4 5

6 7

8 t

1905

l Pf

ì.'I":'

U".Z

N110

Cf..

S3:-

FLm

i :D

im~t

r!l~

% CA

STI;·

PLO

;;{

lì:A

TI!J

'Tit.

.. TO

l CA

SE-F:r

.JO~!

% F:S

.T:'U

PJt'i

'O » P

AJ.V

HJR

ATO

l

Sv.

l •

?ER

:D

IP1"

i!ID

.• P

l:R D

IP:m

iT"

S~

Scl

. P.

I,.L

OJ 1

~boYfupN

~,nl~~tiL~~~.lli~i~atiL~~

J F~t

~o~--~

-ib_cl

_~_~~_

,·_a_d

_i~~-x

-~_g_l

_ia_i_

a_·d~-

-P-·-N

_._L_.

_~n-e_

l_l_'~

--~-tr

~ _

_ f

s L

ira

i L

i:e

12

.25

4 l

~

l -1

1.44

4 l

10

4o03

2oC

Q9

402.

226.

156

360o

752

9p97

1

1.1

76

2

0

, 5 .

.. 119

.~40

4 46

5.25

5.73

4 J

445,

.578

99

0.3

~ 11

e489

l

!~ l

~:!~!:~~

~ l ~~

~:~~~:;~

~ ~~:~

~~~ ;:~~

~~:

~! l

50

6.87

6.91

2 56

8.27

8.47

3 62

0.C

111

8,26

6o

7.

263o

-741

.5

95.,2

02.2

87

664 .

• 103

8

,19

''("{}

7.58

6o85

4 6"

ì7.1

2:..1

.829

69

5o82

9!

si 13

so

· 7.

D67~

219

638.

o40.

334

729 .

. 584

1 al)

11

~

8 .. 117

~763

65

4-46

4.57

9 75

3.79

Jj

8,06

1

00

8.~45. 71

12

665.

142.

367

784.

0951

7

, 96

,.., .. ,(

) 9

°11

°''6

76

......

..... -

C)32

° ....

2 ,..._

.._!

1 °"'

.:.:

v·..

.c

..... v

)J

._t..

.·;.i.

;..

,:;,t

.. ·-·t

.:-.JI

,Ì.J

f

JOO

10.6

04.0

59

801.

937.

557

1.07

9oi9

3f

7,56

4

0)

11.1

56.0

98

8~9.590.069

1.15

4.04

91

7,34

45

0 11

.375

.906

83

2.30

7.14

7 1.

184.

4991

7,

31

J

11

.09

1

10

.. 93

7 'i. O

. 9G

3 iO

. 783

1

0.7

69

10

.643

10

.09

3

9.82

5 9o

666

9-60

4

1.2

31

1.0

30

1

.11

4

1.04

4 1

.01

0

951

916

6,8

5

10

,12

10

r95

13,9

0 15

t-91

17s4

7 18~67

896

1917

2

GG

6 2

0,6

0

C74

21

~36

86

8 2

2,0

4

348

22\1

66

789

26

,64

7!

!.3

28

,30

71

0 3

0,3

0

702.

30

,89

17,0

9 25

,24

27,3

1

39

,68

43

, 5'"(

46

,58

~-.9,20

51,2

7 53

,29

54?9

9 56

,53

66,!

:.6

71,8

3 75

,57

17,0

5

TA

BE

LL

}

N'0

4 1

2 3

4 5

6 7

8 !

' l C.t

..SH-}

~0}1

b; FA

TTU

RA

TO

1968

l FA'I-

TUR

ATO

C

.AS

E-P

I.OV

I f1

)IPE

l~'J

:I

% C.

àSH

-FLO

H'

Ffl.T

-Tu?

...i'r

O

% :FA

C·'!lu

'"P .. A

TO

S1

ù

PER

DIP

:Glf

fi~

l PZ:

:i D

IPE1

TJJ o

I

Su

l S

ul

P. I

. L.

Pri

me

li

:C.rr

:pre

se

r'fi

lio

r.J.

di

Lir

e I

Eig

licia

di

Lir

o

lt.,

~tt ur

o.t o

tr

., •

• d

i «

~~.,

l.

. d

. -

P N

L

rell

' Ij"

''du.

str.

.•

t l. &

L ~a~ a

ll':. ..... g

=:

-a1.

a J..

-~ •

.:.

• •

L~ro

L1r

e r

l l

l l

l 4-

i 3.

486.

981

i 4

02

.30

2.0

00

29

4.47

8 11

,53

11

.84

1

1:)

36

6

7,-4

6 10

,08

f o

5~38

3. 9

12 l 6

18.56~.000

398.

862

11

,48

13

.498

i

1.55

0 1

1' 5

1 27

,92

l l 1

j 1

0

5o8C

1.12

8 t

638.

396.

000

424.

129

11

,00

t3

~~67

7

l 1.

505

12

,41

30

,G9

l '

.20

7-435~307

820~586,000

519.

140

11

,03

14

.322

1

. :_;s

o 1

5,9

0

3;.s,

55

l 3

0

B.t.

-19·

04

0

889.

642.

000

5S·3

,.,G40

1

0,4

9

14~283

1 • .(;

.98

18

,14

43

,58

40

9-

259.

294

931

o 3

64

. 00

0

664.

514

10

,05

13

.933

i

1.4-

01

19

:80

48

,03

50

9'1 9

04.4

52

943.

555.

000

700.

593

9,82

14

o137

l 1

.38

9

21~19

5if

37

60

~0.436o564

l 75

8&>7

07

9,65

1(

)320

j

54~13

J1~007.810.000

13.7

55

22

,32

70

10.8

81 ..

272

t 1~ o

;! C.. 2

60

-oa

o 80

'2.

572

9,44

13

.,558

1~

28'1

l 2

31

27

56

7 4-

t~

80

t c 2

7']-

. 35'7

j1.

o~. o.

376.

coo

8461

1905

9

:22

13

.313

J

1.:?

28

24

.,"!

) 5'

3~ 5

0

t l

! 90

11

.643

-420

J 1

.,057

,. 7B

6.C

OC

87

1.45

0 9,

08

'r)o

J60

1

1.,2

'i3

i 24

'1 ~

4 1

6073

9

' l

!00

11.9

76.6

67

1.076.456~000

901.

033

8,%

1

3.2

$2

J

1.~94

., ·

-"'

0

62

,12

f

! ...

;:>,

b._

20

0

14 ..

145.

354

1.1

90

. Ll,2

3. 0

00

1

.09

6. 0

69

8,41

1

2.5

05

J

1.C

36

30,2

6 73

,37

30

0

1).3

24.9

84

(1.2

52.0

97.0

00

1.2

27

.4i2

8,

17

12.4

85

l 1

.02

0

l 32

r78

79

,49

AU

!.r.

1W D

Eil

E Q

UO

TE D

EL

lE D

I\r"'E

:'"tS

E C

L\S

SI

DI

I1·1

PRE.

SE S

UL

P.1

~cL,

G

SU

L P

.I.L

. ~1

EL Pf

illSA

GO

IO D

A U

U A

l~~O

A

LL

'AL

TR

O

PF31

·:E

10

PRII

.!E

1 CO

f

PTII~~

20

0

f L

I ffi!

!,~ 4

l ~

àt:1' _

__ 59_

_.! 10

-~-

_(-_

.,) ,-7

-1>

~--7-,--9---t-,1--1-0-, 2

---+

--1

-0-,

it-.

--;.

.--8

-,-9

--+-

--7-

t-.5

-~--

-7-.

1 __

...,._ _

_ 7-,

3--

--4

al

62

H

--ep

--~

319

G,o

6

•3

4,8

3

,5

l 3

,1

3,3

5,7

'!> l 1

3,1

l 10

,1

4,7

1,3

1

,3

l cl

65

10

11

i 8

,1

15,6

12

f6

l 7

,0

l 3,

6 o,

9 l

l b.)

. 65

10

8

,9 %

13~3

l

1!;.,

3 l

i3~4

l 13

,3 l t

h5

l

·13,

a

10,6

l ;:

,1

68 i 11

5r

7 1

0,1

1

11

,2

l i0

72

9,8

!

10,3

L

__

. __

__

~ __

____

____

__ , _

__

__

__

__

__

__

__

__

__

__

__

__

_ ._

____

____

____

, ___

____

____

____

____

____

____

_ __

t -3

,1

l -o,

B

j

Su.llr~ ri~ho

11

a.èb:=

.c-..m

o !(

,i .9

.'t:.!Z

l.cni

;i p$

-:ro

e~r~

v..o

.li 'c

i.e~

li

i..""

ldic

i ot

c.t:

:.oi

cal

ooJ.

o.t:

L t

n.ù

p!'O

t!.o

tto

into

rno

lo

rdo

<.

1~11

~In

cl1 w-~!'ia.

~EL;k{!, n.~

!·10'

JI!.I

817r

o D

EL

!E S

OC

IET

A t

I'ìh.LL~-E8

FER

!.Z

JQm

: ..

l i

l 19

62

1963

19

64

1965

'

~96G

19

67

l i

J 1·:

J Gc

::~s

·~r~

.)

l

l ....,

-l

Cc:

stit

azic

ni

di

l r

t '

' S

oci

et~

4.74

8 l

4.41

9 ~

... "'9

l

2o

13

0

:; 2

q0

79

1.

055

i ..

.. L

I

l ~ l

ì à.

i · O

"J.i

di

nuov

a l

l • '

f'or

o.az

i'jll

a 4.

241

3.92

2 l

2.48

8 1o

8SO

1.

735

i 93

9 i

l ~

~

l ~

j

! l

l J

~ 4

, l

l (

l ,

:

l l

~

l S

oio

gli

mcn

ti d

i

l l

So

ciet

à.

1.52

2 !

1".6

45

2.00

6 1.

917

l 2~-1

64

1.,0

35

l l

l d

i C

l."t.'

t :p

a::

i ~

l 2

i '

ì.

i ~

fusio~a

76

l ~22

~ 13

9 2.

87

43h

267

i t

i v

l J

~.,O

LT7,

C :

No

tizi

ario

do

lla Co~edcrczione G~na1~le d

oll

a I

nd

ust

ria !~~li~a

I:?RIH~

H'

I:'t:Pù~E

t il?=

i.T

e

Fl.~e

lP::'

i.:.~.

e i 9-

Cb!

cl

~i8e

l ~i:.ne

b:-i

~::o

e

:::~

b3

... im

e

t • ... ir

~s

~ L

·, r:

JJe

6.,.

,;~~

.

4 8 10

7.iJ

30

40

50

60

70

80

50

r>.·

F:A

TTtiR

ATO

1959

1.22

2.83

3

1.6'

"{5.

834

1.e

o4

.. 531

l ~.304

.605

,2. 67

3.80

7

12.9

3~.6

~6

f 3

,24

0.0

(9

3o

47

2. 0

28

3.66

9.50

5

3.83

9.52

4

i 3 .. 9

91.2

.30

'11

r.:.

l '

fD!P

El~n

El~'

I l

1959

76.3

06

181.

023

l l 2C7.

692

279.

246

347.

336

l

397.

288

4.31

.674

470.

269

501.

187

534.

622

l .560

. 921

!

"'\

llJVESTI!~~"T!

1959

-60-

61.

-FA

TTu"

RATO

E

DIP

IDID

E:N

TI

1959

.

ITh"

'V:E

S'l'I

l•!EN

'l' I

IIl.V

ES'l'

Il.f

fi:I

TI

i!N'lE

S'l'I

HE

.HT

I r FA

TT

UR

. r~

DIP

Tim

. .%

D. "'V

E'S

'l'.

-:~

nnTE

S.T. r DI

VTI

'ST.

19

59

1960

19

61

1959

i

959

J 19

59

1960

l 19

61

t l

! t

l l

l l

32.9

33

24.9

76

91 ..

450

15,.(~0

1,6

8

2, 7

3 1,

76

5,1

4

86.7

52

100.

908

353

.. 090

2

1,1

0

3v'

i7

7,1

9

7,1

1

19,3

7 I

l i

i l

96.9

50

111 ~262

36?.

. 60

9

?_2,

73

t 3!

-6}

8,0

3

7784

2

0,4

0

154.

018

4'{3

.842

l l 4;

89

194~377

29

,2

17,7

7 13

.69

26

16

6

186.

698

261.

579

544.

648

33,6

7 6,

08

15

,43

18

,43

301

C4

t l

240.

186

315a

866

587.

387

37,5

7 6,

96

19,9

1 2

2,2

3

33,0

5

275,

.738

l

367 .

. 36

0

648o

4~J6

40~90

7,56

l 22

,86

25:8

3 ~,

...

r n

l _,o,

•-:.;

294.

019

392-

40.5

63

3.98

2 43

,72

8,23

24

,37

27-;6

5 30

,49

l l

l 3;

10 ..

723

41

1.2

22

70

8e60

6 t;

.6~2

i t

8178

25

,76

28

, 9'{

39

,87

338

.. 920

43

7 .. 6

43

736 .

. 859

4.

8, 3

5 J

9,3

6

28~10

30

,84

l l

41,4

6

2,54

.304

'

456.

183

l 75

4.39

0 5

0,2

6

9,82

l

29,3

7 3

2,1

4 l 42

~-+5

!

' ...

~

r"

c ,'1

"'l

~

. ... "''

,..o

7 ,...,

:, .. -

3~,:

;9

L,_.

, •)

~.il

r'lG 1v

J l 'T.1

30.3

04

53.)

.078

3;~

9.066

462.

;;09

7

66

.3=

,..

2,01

l .0,2

1

~~--

----

-~t-

----

---~

----

----

-4--

----

----

+---

----

---~

----

----

~~--

----

~---

----

----

---~

----

--~-

----

-

----

----

----

---:

:r

4 k

~ l

% FA

:r-Tli"

R.I%

nrF

Eim

J% r

tPJ.

EST

J ~~

L"T

'lEST

J% !3

Ji,·E

Sr.!

I)~I

:~IT

!~ ~f

1"

'! .. :::

:.-.

s:rw

~l:Z

'o ~

:DIP

~..J

l:-:

lJT I

l r::~T r;

:.rr

s~l r•

nr11

111.=>

T rtw

lTT

n-r;

"LSJ

: rr:~

:.;r;r

.r I t

19

621

!

1961

1

96

t 19

6~

196~

19

154 !

J.:t.:~ :

::~~

s;~

1962

19

6.?

1963

19

64J

i i

l l

P:·:

i.:~

o 4

! •

7''9

-"01

15

2.79

6 3

13

.33

0

372.

296 l

405.

076

l 15

,80

2?

36

15,0

4 14

,91

! 1

9,2

4

a o

;.:>

• -:

!.~·

~

l l

t •

FJ.--

l.-.!s

8

2.45

2.32

3!

2t~9. ~26

487.

048

477.

057

4-59

.759

2

1,9

0

3,85

2

3,3

9

19,1

1 21

,.34

J

l ...

.....

10

2.

644·

?961

270.

512

558.

154

553.

505

482.

469

23,6

2 4

11

8

26

,80

2

2,1

7

22

,:;2

l

... -:-

:.u

:l0

l P

ri.m

'3

3.41

6.91

0 35

7-31

2 66

1.42

5 65

7.45

2 58

1.47

1 30

,51

5,.5

2 3

"!,7

6

26~34

l 2r

!; 6

2 2

0

l l '

) f

t ?:

:i":

! e

30

l ) C

"''"'

"2r-

,i

410o

t89

716.

345

716.

903

l 62

7.52

2 l

35,0

7

l 6,34

34

1:40

23

,72

l 29~8

3 •

. )"-l

•.t.

o1

l l

l I'~:bo

40 l

4.

304.

5061

48

2.60

6 75

3.91

5 77

2.36

0 65

4 .• 2

18

38,4

4 7,

46

36,2

1 t

3019

4 3'

1,07

l l

Fri

o·3

5~ l 4

.60

6. 9

701

534.

257

787.

088

871.

992

697.

993

41

' 14

l

8,2

5

37

,8:)

l

34,9

3 l

33~15

' •

'

i l

568~409

817.

990

903e

716

(

8,78

34

,08

t ::

~:.,

~a

6u l

4.86

5.35

61

717.

505

l 43

;45

39,2

9 3

6,2

0

!

l !

P.~

l:.!<.=

.: -"

54

1039

.373

61

5.75

9 83

3.25

0 92

3.42

3 73

2.88

8 45

,45

9,51

(O

, 02

3t:

co

3~1,2.1

~

tv

v'i

..-.

7

l 5.

291.

8971

86

7.44

8 94

8 .. 0

08

47

,26

l f

41,6

6 37

,9a

35,6

4 l

P::-i

."i13

80

64

1.93

1 75

0941

0 9s

92

l t

Pri

ma

90

673.

548

885.

218

971.

777

768o

516

t 1:-

B, 8

4 1

0,4

1

l;2'

51

38?8

3 l

36,5

0 5.

469.

012'

l l

l :?

l"i-IT

!e

10

0

5.63

3-42

4 70

7.55

3 89

6.30

4 98

5.38

8 78

6.93

3 50

,31

10,9

3 43

,05

l 38

14~{

3

7,3

8

-~

TA

J3E

LL

.A

N'.;

9_

--------

--------

-Th~TIMENTI 6

5-

66

-67

..

FATT

UR

ATO

E

Dim

iDE

NT

I 19

65.

----1

------,

--,~------~---------~--------~---------r--------~--------~------~--------~--------1

F'ri

r:.c

rr. 1

?;;,:

t"C...

.:rn:

to

fTii:p~

65

I:nv

eEtti

r.:J.

In

vcst

im.

Inv

crrt

iJlh

%

Fo..t

tur!

! %

Dip

. 65

~

Izr,

rest

. %

Inv

cst

. %

L'tl"

rczt

• .L

I:u?

:::C

'"o l 1

965

! 19

65

1966

19

67

to 1

965

1965

19

66

1967

1-4-~ -

,, ~ 2-.-

~2~--3,-.3

~1 12

05· 9

07

435.

3?3

-5?

0.33

2 ,;)

:>·'"

l n,

~7 3

,13

->

n n

+

29,9

7 i 2

4~49

" ~-

-l

t 4~6

,·:: l

1 v

i 3.

t~o.

3o2

l325

o597

i

797.

957

(~.2

69.7

i2)

1.22

4.53

7 25

,24

5,03

)v

65

g58

54t0

3

l 1

o ! 4

. 03

2.0

29

b

6o

. 752

l

817.

049

l 977

.291

1.

229.

957

27

,31

5,5

8

l 47

169

l

1 2

( 1

5.1

19

.40

4

1445

.578

l 8

53-9

88

cLo5

9.06

8)

1.57

8.54

7 3

4,6

7

6,8

9

49,8

5

l 3

0

15.8

53.2

'15

j502

,936

l

333o

272

l 86

5.13

8 1.

632.

197

39,6

8 7

;78

l "()

i 6. 4

32.2

31

• 576

.650

l 91

6.99

2 90

7.19

4 1

. 719

.438

43

,57 l

8, 9

2

J 50

f 6.

876~

9i2

620.

011

i 94

0.83

8 92

8.54

6 1.

708.

275

46

,58

9i

59

'l 50

j7

.26

3. 7

41

l664

.1C

3 •

938.

574 l 950

.024

1

.62

4.8

62

49

,20

10

,27

7'3

j 7 S

ì6. 3

54

j695

· 829

l 9

99.1

72

. 93

5. 5

76

t, 6

06.2

30

51,2

7 1 o

, 76

li 80

,~ 7

.867

g219

72

9.58

4 t 1

.005

.440

95

0~60

3 1.

654.

141

53,2

9 11

,29

50

8~11

7.76

3 75

3.79

0 11

.030

-774

98

1.16

2 1.

675.

329

54,9

9 11

,66

Ì 1

OC>

! 3,.3

4), 7

42

j73-

",. 0

95 l 1.

059.15~

92?·

893

1. 6

57.8

92

56,5

3 12

,13

i t

l t

52,1

4

53,5

3

54,9

2

57,7

1 f

53,3

2

58,6

9

60,1

7 i

20,5

1 54

,27

.54,

70 l

69?6

6

44

,68

72

7G2

.d6,

85

75

,87

47,9

6 75

,33

49

,07

l

71 t

70

48,3

2 70

,83

49,1

0 72

,99

50,6

7 73~95

51

44

f 73

,.16

1 l

l l l i f 'l ' l t

TA

BF

.Li.

,A

!:'0

10

TI

:l\J

ES~:

Ji,1

1S:J

TI,

FATT

VR~.

':10

D

IPEN

DEI

:J"'T

I 19

63

l :Oll'

ml"

'""""

'i' I

68 l

% FA

TTL"

'R.A

'rO 68~

l

. -n·~ .....

. , .....

--n.:~u~E

F.àT

TU

I'Ji1

10

63

Il'fv

"'EST

IHE

:NT

I 19

62

r!f._

DIP~

.,.,

~,..

,...

.,..

., I

6t:

% I!f

'..'E

ST Ii

·!. 6

ù 1.::

..'--·ù.'

. ... .i

.>'

• ·'

'

/;}

J.!.:.l,J)~·.1.tJ.

_t

• t

1 l

• • l

4 3~486 ..

931

i 2

94

.47

8

688.

554

l 13

,08

4,43

28

,65

(

l l t

8 5o

383.

9·1

2 3

93

.86

2

943.

148

27,9

2 6,

01

39

,24

!

l l

i 1

0

l ;.

80

1.1

28

'~4.129

966.

999

30

:09

6

,39

4

0y2

4

l 2

0

'7.4

35~3

07

, 5

19

.14

0

t~334-266

38,5

6 7,

82

55.,

52

t (

' l

l t

30

i

8 .. 4

79. 0

40

59

3.64

0 1.

454-

458

43,9

8 8,

94

60,5

2 j

40

l 9-

259.

294

1 6

64

-51

4

1.49

4-64

4 48

,03

10

,01

6

2,1

9

~ l i

l 50

$

9·90

4.45

2 l

7CO

.S)9

'\ 1

.52

7.8

04

51

,37

10

,56

63

,57

60

t 10

.436

. 56.:

;. 75

$o70

7 1.

o565

.9o4

54

,13

11,4

3 65

,16

i f'

r')

10.8

8'i ..

272

l

802.

572

1..5

85.4

15

56,4

4 1

2,0

9

C5,

97

i l J

l \

80

11.2

7993

57

8!! .. 6

. 905

1.

614-

766

58

t50

12

,76

67,1

9

l 90

1

1. 6

t.l-3

. t;2

0

l 8{

1.45

0 1.

633.

616

60,3

9 1

3,1

3

67,9

3 t

10

0

11

.97

6 •. 6

67

90

1.0

)3

1.65

7.41

3 6

2,1

2

13,5

8 68

,97

l l

~---------------·----~---------------------------------------------------------------------------------~--------~--------

1 11

}"c:

tt.5

9 D

ip.5

9

Inv

cBt.

59

1 Il

lvcs

J:;.

60

Inv

cct.

61

Fa

"G"'v

o 62

l

Dlp

.62

!I

rr~r

est.

62

Il:r..

rE:s

to63

In

v~st

.64

I:tili

2.:::

-'Cli

mil

icì.

:i

milic"

~ì'l.;

mi

lic'

~ m

ilia

rdi l

l m, J.i

cn

i m

iJ.i

cu

i m

ilio

ni

L co

::-rc

!".f:

i i

o~rr

.c1.

~ i co

r·..t

e:r!

; i

co:r

:rc:

;nt i

cc

x•rv

r.:i:

i ~;!

"'l:-c

r:t i

co1~

0r.:

t i

oc:r-

r.sr.-

c J.

~c:-~-

--.~-.

-A--T-

, .. -.\·:-~:--~-~~-.-.----~~-------

-·--

~---

----

+---

----

--~-

----

---~

~---

----

--+-

---

~---

----

-+--

---­

t l _ _

,_ .• .-

"'-r

~-·

........

... ...,

.:.:.t

..

t.2"G

.·Go

a::::~

c•luto

1~

222

96.3

06

32.9

33

' 24

.946

l

91 ...

450

1.7

69

15

2.75

6 3

13

.33

0

~ ~:;

.1 tc

~alo

(o.

) 15

~,~.

0 1

,63

2

,73

1

,76

5

,14

1

5,8

0

2136

1

5,0

4

372.

296

14~

91

37,7

3

405.

076

19

,24

5

it4

7

% Cì

.Ùlo

r:~

i::!G

100

{b)

29

:60

16

751

9,

17

___ 5,

40

l_

1

1,9

2

31

r40

2

1,5

9 l

34,9

5

+.~~--

------

·-----

-----~

------

--~---

-----~

------

--rt __

____

----

i-__ ~

------

----~-

r __ (_2_

s_,_9_·7

_ì~----(

2 __ 0184

-) ---

---·--

~-----

---·~-

---1 --

~ -.

..

~~-*"'1':1

l

l ph

.... i·.J;

, 1

0 -

~!::Pf

't:.' ..

. 0t.;

: l

iT.z

:!;o

ar.;no

lu~o>

1.8

04

20

7.69

2 1

96.9

50

11

1.2

62

1

362.

609

~~~ ~

~cl

~,::~;

:ilo

(a)

22

,73

3~

6.3

8g03

7'

)84

20it

40

~'\ ~

'.Ù ì

G

TYI'.:

.~,.,

1i''

\) (b

) 43

s 69

35

,61

27?

CO

2

4,0

5

47 r2

8 l

r· ~

-· -

~--

u 1

2o64

4 ~-:

..:, 0

2~l l

46,9

4 l

( 43

,31

) l

27

0o

51

2

558.~54

4., :

a 2a

~ ;:;

o 3

8,2

3 l

(36~

89)1

553.

,505

2

2, 1

"{

56~ ~7

482.

469

22

,92

7f..6

.S33

37~38

·---

-;--

-

2.1C

5

TA

BE

LL

A

N~

12

r 1

l !

IPR

!f.:E

1

0 I!

·1PR~E

: l n-..,t

o a.

::ool

<Xto

l

l% ;:;-

.:1 t

.,ol;

ale

(a)

! 1%

!!>il

lle

:çrl

we

10

0 {

b) l

1--c

; FL

1:•!

2 ~ 0

0 l!

~Z?E

E33:

f

', n.'l

:. #•

~~_..

. .... ·-

l, ....

1"\

t ~.

'L

~ \,

)

·~i.

.t'-

J'

.l..C

.. v

~ l o ..

.. · ...

::.

10

0 I

:np

rcse

(c

:.)

1=~- ~- ~

:.~

I~OT

lJ

l' }JBll

' +

0

00

i_

Ind~m·cria

) t l l F~~-ì;

. 6~ l lrl

p.

65

mil

iard

i CO:r'i.'~n

t i

l

2.,5

23

1?,0

9

4.03

2 27~31

l~.8

, 31

3.34

5

56,5

3

( 14

, 762

)

56,5

3 l 20

5.90

7 3

,18

26

,26

360o

752

5~58

4

6;0

0

1'84

.-.09

5

1211

3

6.46

1

rz:.'

trezt

~ 651

IxrJ

'etr

t. 6

6 rn

:!.lio

n:L

I!

lili

on

i co

r:re

:::1t

i 1

co:r

::-$

~:rt

5.

485.

373

580.

332

28

,33

2:9~97i

45~86

58,2

7

l 81

7 .. 0

49

l 97

7. 99~

t 47

,69

c 50,

51)

1'"! ,2

1

J (

98,2

0)

i l ..

i 1,0

58

" 1.

55

995~893

l 61

,77

51,4

4

1

1.71

3 1

.93

6

f

Inve

c-to

67

mil

ion

i

551.

121

24,4

9 33

,48

L-2

29-9

57

~

54

,27

74

,18

• ,1.6

57.8

92

J 73

,16

i ~ l

2.26

6

' r j ,

Fu;

tt .1

)8

j D

ip.

68 l

mil

iard

i l

co!"

ro.:;

.t:;.

:

62

,12

294o

478

4,4

3

32~68

424.

129

6, .

39

47:~

07

In.v

-e::t

t o 6

8 l

r:;i

liO

l1i

ccrr~r·ti

23

,65

41,5

4 _

_l

-

r 19

.278

6.

633

2.4

03

l ~ ì t

t

T L.J3 E I.. LA lL 13

----------~~ ~l":,~i;i~ D··i";~;ti T f ?'J."im3 xi f: Dipentlo1~ti dip~:n:J.onti no l la c~la::;a:t

f.i:~t··t~::·:iJ.. t o

% ~ltl • t;Ì~.l o' . -

Dipend.anti c.lsll 1 Indu.Btri:.-:. I"'~""~!~a. r')~ -111 , . ....,N<tt:•·~·-:l{ .. l f·ì "~'' ~ .. .,...,~- -~ ,u;~• __ .,... "-~' .J,.J.J..,...~_.,_..,. ~-............. , ... v-·J;A.J ~ i:''"'•

------~·---· .. -·...-..;---+------·- ____ ,_ ____ .;...-__ ..._.., __ _.._.~ 4

8

10

20

30

40

50 60

70

80

90

100

200

300

450

163 .()!}6

222.p30

246 of~14 335~fz6;J 403 .p31J-

454.e2o

49G.340

523,8ti4

.566~2~:2

594 672

620 870

644 512

-~:-0=1·-- (....-.-...... J. w~~., v l )) -t,) .... "),.?A·~J..-' r: ,.,.o()l('·o·~

. .t~~, ::,, ........ ~...a'·-} ;) "t "" ~ ' \o' <J.-:·1) 'Trr·~'t"l"'.•·l,,,.ln '

'"'· '" - . \,. ........ .,~...,.. l~ ......... .., i

2t86

3,90

4,34

5s·8'[

'l o~ ' .. u

7~96

8t69

9~ 17

9~91

10t41

'!OrÙ'{

11t29

13,16

14r96

1"" 'f' o, :;

96o306

181.023

207.692

279"246

3!r.'l '~6 .- e-;J:J

39"{.288

43'1 tt6'{4

li7(\ 2~9 .. l" ..... " .. \.)

501 o 18'7

534,G2~l

560o921

5Ù3eC>'70

7h"· 2113 ~) ( o ·--;·

[}t·"' O? !J. ").) ~...... 1'

0 )6. 9~\.) ;i l (,~ ""

1,68

3,17

3t6.3

4,89

....,......,..-.~ .. ~-- .... -....~~·..,.._..~ .... ~......,~w.el.-w,~.:-opt•~~~~ ..... .....,.-1~ • ....,..,.~~.-. .... -.;:. ... ..,~.___..~.~~' .. "

COl~CBl~THAZI01IE S':(JJ.T!CA t DIPE1IDE!TTI 1962

i-----·-·-~A~V--~-~~-----------~~~----·-·-·-·4-~~~~~·~----w----·----~------------~~ Di).Je:mlf.lntl.

~~ cul t(J't-?.lo nelle.. c1c.~ei % aul totale dipendenti .o· Dip0nò.onti

~~caz~ p~r a ,

Di,P.ondanti

(j~ {-) J 1 ~ J.l-1;h, ~"-::""'-'L; de l l !lK .. :u.s tria.

·--------~ ~--------~------·-~-----·==~·-:~f~fa-~t_.~-~-~:~ --~---4

8

10

20

30

40

50

60

'(O

80

100

200

300

210o622

284,121

3'i'Jo878

426c.630

580"299

680e039

731.344

831.662

3,25 152.-796

4t39 249 ~ 126

4t82 270o512

6g59 363 .18'(

7,91 426 ~ft.OO

8,97 49"' ~"-"f. ..:» .. i ''+

~,G4- 543 t474

10,63 593 c.457

11:; .30 627 (•103

11t-B7 6,(1 L"7 :.> (l i·l;

12.39 709(•)59

12,85 733 o '11:~

14-t· 95 967 o i32

16rù3 1"099.,754

18~58 1 c20?. c0/;.6 ,.. ______ ..... - .... ·(·---......, ..... _ ......

;co,oo 6.469"000

1 2l36

3,85

4t 18

5,.61

6t59 7 (.,? f ......

8,40

9t 17

9,69 10,22

10~96

11t33

14r95

16,83

10p~58

~'l~_,~ .......... __.._.. .......

100,00

4 'f'230 4,30 2054< 907· 3,18

8 3' ·o" 128 5p ,..(2 32)tl ~)97 5,03

10 3 8.523 6,16 360~752 5,58 20 r:·fi o) '7 J e ~~ 1 r-( 'l -J t ) 1145G 5'{8 6,89

30 :> , ... l J,_ "ttl ,.,.., 8~89 50;~! c, 936 ,.(f 78

40 6r· 114 9 7° 576~650 8~ 92 i /

50 6 1,120 10s54 6201>011 9~59

co ·r·851 1is18 664{> 'i03 ... ·o ?,.., t f ~ .. (

70 r; '''l "ì i1t77 69!.-~ 0 '"~9 1 o, '{6 l c .. b..;;l[. _)fJ o(-.

so '{ '.3j 944 12$2a 720 r.o,, •7-::..)U.:r 11,29

90 8. 4-c-523 12~76 753"?90 11,G6

100 8 '•ic;)85 13117 78r; OQ5 -,.. , 12.13

200 15t 0~. 972(,065 15t04

30-J 16. '{0 1. 0'79c 193 16,70

450 13r33 1ri84~~99 18t33

!"~~=-.~:--- --·-· -----'--·------·· .,----·--------~· l }):i.p,·.! I:Ì. ~~~1 t :i.. 6~ !}.n1 t. 000 1 ooi 00 l Go 461. OC>O 1 co~ OJ

dc; l} t 1~.~· Jxu .... -~ r 1.:::.

1-..... r--..-~••• --~~-..---.._.,..,.-.~t.,~ .. ~.,,~~ •-·~• . ""''"" _,_,....,_,..,,._,....,...,....._. -~~---~ .... ···--• ._, _,..,..._,..__..__, ••• __ .,., ..,., . ..._._. _______ _

COlJCI~li?_:_lhZXOi·:t~ 0rT/:.:_~~rGA : ))jp;;:rD::;H!J~1 1S:<3 ............... ~-.:.:>·-·--~~~ ....... ~ ... -.. ~--.-.~~ ... ,.~~..., .... ~ ... ~-..... ~ .......... ~ ..

~~~·--• ____ • ..,._.....,........, • .....,......,._l'......,l'l....,__.,.._.....,....,_.._..._,.ild..__.,.~,.,.........~~">"too.--"""" ........ ~-.......,,.·~V ·.,...-"""·""~vwv.......,.~~7~ .. ,..,'91~-...---_..._...or,,_Q'l;: __

l c" (• tJ ·l·o·'- .. ,., .. , ,.. i . "\ l. l 1 . 7;1 .... t - ' ~.~ • ., ... ·=J l .u. rv.::J-..~·~ n·,.}. ~·; f:·l1l ·cotr:.lc (11- ..... ""l""''' ·~)._ ... • ..... ~ , ........ ·11~ ~ r'.., ...... <"' ... t·~ ~ • • ~ •

T1' , .l, . ~•;•.• .l.~v.~v',., J,l;..., "' \..'.!...r ... ;i.·-:.0- Jl"ti"':~'l'"·lr."r...,.::t,

(.:1..(-,ll J,J,d.U . ..> .:!. J~._.} •• ••- Lt;!f • J.• ·'- dr• l l f f·,~~:t-•·'-'1 't ... !;., \• \'\. ..... ' t·.)

Jill}unJ..en;;~j; , ,-. J ....... ,. -+--··.! ... --;:·•;-)r·. :-·l" ·-~--~ -=--~:-· . i f\,, ·!--: .... 7-'"'..!- J ..... ....... l,.. d-j t:J •• . ~..,

~~-.. --.. ... ---~ ~-..,...._,..,. -··---"" ___ ,.,_..,.._.,.,_...,.. ... ..,..,.~ t.__,-c.,, . .,..,.,.,...,~, . .._......,..,._~.---""'-"'.,..___..-... ..,.Ì

"".·~) 1'{' 5 21: 201. r<· 1: t> J 4

8

::.·~·./• J l ~.o ~.; .. i-<·~H:...) .tr .. i·J

10

20

30

50

60

70

80

90

100

200

300

-<55.650

~D3.793

,·;os n:,..,~ ..... o ...

6S7 .·;oD

""'7 r..·.l i" l c. f!i •• ).)

Tl9~3G1

8•-; ... c 256 ·~·l·~ -

D6:~~615

90·; ,ùe9

93~) ,.3~~6

96·l :4981

1.22'{ .!;'IJ

6 .. 86 f

'1,29

8iù3

10i05

·10 1 96

11 f 74

1~~t 4~

13~03

13,59

14S<~o

'14~.:54

16 i-52

18~50

)O~~ [\(-;: , v ~ ,~ .. ..~~ .• GfC·i

~;.'24~ 1 :~) 6,39

5194 ·j.<.O 7 <J0 t f ......

t·,..."' r ,., :)'j:J ~\_\• ,·., C,9~~

664"S·i ,~ 10f01

rl ~, 1 t· c.:\ l-l. ~-.;;;,1 10~56

f:P '/""'~'{ ;Jd41 \,! 1 't~- <~3

Ù"" r: '7'"; v ••• :; l t.~ i~t09

846 <69~):; 1~! /'[6

8'(1 ~·150 13' 13

90·1.03~ 13~)3

1.096~0G9 '-(, f.:i") l 11 ){;..

~ t; f)'{ f. .H) l "''c.. l) '·l· l.: ..

l n r-r, v .)'-.J

... _T_o.:~u~ --- ----.·---· -------~--~--------"1'~ ... ·~·-....,_,.. .......... ~-~~-~ ... ' ..

~~· .• t..' ...:: "'"'-·C~"\"\ 4''·"\..," .. c·~l o"' t ... ') """'rl 1(l") (\ .. , .Lllp•:;;~,c~..:~i.lt•J. • v eD,):> ... ... u p,. v" \.:v ~<'- 1J:.> 4iV"1'- l '- ~ .•v

dr:: l l 'I !Ì~~-L·,;: t,~i~t ----·-......... - ... ~ ..... ~ .. ,~·----""--'" ~--..... ..... ~-----~~-~ ... --... ····-----... -----··...-.· .,.~-..- , ... ____

dal

59 ~l

62

----- {

n)

(b}

l i l ! l J:.l'

t::-le

.nto

6.

ci:;

.e q

uo

to clc

llc d

iYers

e

cl:

.1ss

i d

i .i

.."!

lpre

se su

l to

tale

deg

li o

ccu

pati

--,

_..,

30

1

J f

soo

l l

p7

ime

~-lO

2

0

so

80

1

00

2

00

l

45

0

i l

·---

-------

--.

---

---

----

t-! l

l l

l l

13

,6

11

,0

12

,2 l

12

,0

13

,2

14

.,0

1

3,8

1

3,6

1

2:5

l

11~0

l l

(~.0

:4-)

(1

5,1

) (1

4,7

) l

( 8

,3)

(11

;1)

( 9

,1)

(10~9)

(13

,6)

(22

,.5

) l

(11

,0}

i l

l l

l l

l l

---------~--------~--------~-------r--------~-----~--------~---------r---------------

l '

•. B

.)

(b)

eia. l

Cr

5 ;::

.1

68

18

,3

(14-

:~3)

(18

,0)

13

:0

{14

,9)

7,1

(14

j1)

dipen~cnti class~ficati autonomc~cnte

3,4

(10

;4)

10

,6

2,4

( 7

,o)

10

,4

(11

.,9

)

0,6

( 0

,6)

9,8

( 9

,8)

(b)

c:i

pen

dc:1

ti

ccz!

:pu

tati

. t;

(':.

r-a:

Liel

a~en

te all

a cla

:asi

fi.c

azi.

on

e

p-a

r fntt.ul~ato

-0,8

(-0

,3)

10

,7

(10

,7)

-!,

·~·

l "!

,4

... l

\ -

....

:'1 _

,.)' l ~

'J!A~~

TI\t~t"FSTTI·~I F

ISS

I r_

,Oru

"'JI 1~L

DT.

DtJS

TRIA

PU

BB

LIC

A-

P?..I

TATA

t l

' l

V.!

ffiiA

ZI<

mi

C 0l

i L

t A.!."

TTlO

l

l PR

BC

EJJI

QIT

'E

TO".r

AtE

t

J ~

%

I %

t

i PU

BE L

ICE]

} ?Rrvl~TE

?UJJ

:3L

ICII

8 PR

ro/A

TE

l

;

l (m

ilia

rdi

l l

( .... i

1.;

-r-5

...;

~·)

(mil

ia.-

d.i

cc:T

en

ti)

t ~

\J.J

..... u,.

COZT~:'l;,l.

co::

'rcn

t i )

l

l t

i '

l 1

l r

1952

t 1

.16

9

\

' l

l

1959

l

1.2

06

\

l l

~960

l l

l 1

94

19

1

1961

i

1. 7

77

i. l

i$6

2

' l

~

2.0

82

l

l ~963

4 06

7 34

r7

l 1e62

9 65

,3

l 2.

t;.9

6 i

1 ~>;

(::,

i. l

360

41~ò

1 o2

2;;

;3,2

1,

5 -2

4~8

2.1

C)

j

l l

l '

l '

l 1P

95

; 77

1 45~0

5'42

55~0

12

r4

r."'

-4

1

.71

.)

t ....

~~, '

' ,1

i t

j l

j i

l ~955

65'7

35,3

f

1~276

64~7

t

9,6

, ... -

1-.9

36

' .: ..

i:~

l J

l s

J 19

67

758

33~5

l 1+

508

66g5

8

,8

18

,2

l 2.

266

t ..

l l

' t

; •

l l

s ~

~:;;

68

859

35:o

6 1 ~.

)51

64:-4

t

13,3

1

2,2

2

.40

3

t i

l t

l 4

"'C'

·.~C

t ,Il

o "'-

r 3

8,2

J

1~711

61.:3

l

220\

9 1

0,3

2.

767

l

l '.

1''

-'/

r

: ~ '·

J;;':

)

l l

~ r

---

IND

ICI

LJ..N

DA

1

9 5

9

:l

=

10

0

n =

50

n

= 2

0

n =

lO

fatt

urato

l

L =

0

,04

3

L --

0,0

78

L

= 0

,18

5

L =

0,3

12

,.,..

--0

>1

17

(i

=Z

) H

=

0

,15

7

(i=

2)

M =

0

,24

1

(i:=

2)

l-i

:::11

0

,32

3

(i=

=7

) ~·

.t

.. .....

.....

. ....

,. "'

l b-F

.b

O~O;)S

T -

PT

=

0,1

35

--

l:..

-~~-

--=

9_.t

_~!_

2 J.J

-rJJ

V'V

.).)

di~~

'i)n

den

ti

L =

0,0

4!

L =

o

;074

-L

=

0,

1.56

L

= 0

,30

0

1·{

= O

, It:

.. 4

(i=

I)

1'·1

=

0,1

12

(:

i=l)

!

r.· I

l -·

0,3

23

(.

i=l)

1v

i =

0,4

-7~-

(i=

l) l

l J' ... -P

L

·--0

_,0

31

L

-PL

---

0,0

54

L

-FL

=

0,1

06

L

-PJ.

, =

t 0

,20

0

l l l

T

=

0:.

04

7

L --

0,0

70

T

=

0

_,1

29

L

=

o,

256

i .t

, .:t

..

i f.

~ =

O:r

l27

(i

=l)

l

'i.f

--0

.,1

60

{i

=l.

) l

H

=

0,2

43

(i

=l.

) M

= 0

,37

1

(i=

l)

l i L-P

L -

· 0

,03

7

L-P

L

=

0,0

50

l L

-PL

=

0;0

79

L

-PL

= 0

,15

6

l l

l ..

--0

:08

3

l L

= 0

,15

2

L =

0,3

36

L

= 0

,45

6

l ,..,.

r~1

0,2

17

(i

=lc

3)

.... =

0

,27

0

(i=

3)

f. I

=

0,4

12

(i

=S

) M

= 0

,61

6

(i=

S)

-· L

\1

l !.

.-P

L

=

0,0

73

L

-PL

=

0,1

32

L

-PL

=

0!1

23

6

L-P

L =

0

,35

6

l l t._

TAB

'ZLI

.A

20

I!ID

ICI

LIN

DA

I9

62

n =

lO

O

n =

50

n -

20

.n

==

lO

' fattur~to

L --

0,0

45

L

= 0

,07

8

L =

0

,17

2

L =

0

,31

5

(.{

--·

0,1

33

(i

=l)

M

= 0

:17

1 {

i=l)

!1

=

0,2

.54

(:

i.=

l}

l\1

==

0,3

41

(i

.=l)

J ..

-!'

L ·

-0

,03

5

L-P

L =

0

,05

8

L-P

L =

0,1

22

L

-P L

==

0,2

15

.

rl.i

pcn

dcn

ti

r.. ---

o ,o~~3

l L

= 0

,07

6

l L

= 0

,1.5

5

l L

= 0

,31

5

H

=

0,1

28

(i

=l)

l

H =

0

,16

7

{i=

l)

1-1 =

0,3

11

(i

= l)

l

1·! =

0,4

60

i=]

l -

"/

L-P

L --

0,0

33

'

L-P

L =

0,0

56

L

-P I ..

=

0,1

05

L

-P L

=

0;2

15

l

'· l

l l

l l

L =

0

,06

1

L =

0

,01

5

L=

0

,14

3

L =

O

,Z13

l :1

=

O,l

lZ

(i=

l)

H=

0

,13

3

M =

0

,.1

78

(i

=l,

2)

M =

o' 2

_s.;.

(i=

:}

L-P

L =

0

,05

1

L-P

L =

0,0

75

L

-P L

--

0,0

93

L

-P L

= 0

,11

3

l

l l

L -·

0

,08

7

L =

0,1

60

L

= 0

,33

4

L =

0,4

60

H

c,zs

o (i

=l)

H

--

0,2

98

(i

=3

) H

= 0

,39

7

{i=

3)

H =

0,5

18

(~=8)

L-T

'L

...... -

0,0

77

L

-?L

=

0,1

40

L

-PJ.

.. =

O

,Z94

L

-P L

=

0,3

60

-·~' ------~--------~------~--------J

TA

BE

LL

A

21

-IN

DIC

I L

IND

A

I96

5

fatt

ura

to

dip

en

den

ti

ca.s

h-f

low

fatt

':l.

rat.

o

d<."

i g

rup

pi

l n =

lO O

J ....

=O

.,05

3 I•!

=

0,1

18

(i=~)

L-P

L .

.::0

,043

L =

0,0

48

i-1

=

O ,154~

(i=

l)

L-P

L =0~038

L -

=0

,08

1

1-t =

O ,2

04

(i

=2

) L

-PL

=O

,C71

l. =

=O ,0

96

l-l

=

O, 2

05

{

i=5

) r..

.-PL

=0

,08

6

n=

so

I.=

0

,09

0

iii =

0

,14

5

(i.=

l,2

) L

-PL

= o

.ozo

l.=

0

,09

0

H=

0,1

97

(i

=l)

L

-?L

=

010

70

L=

0

,13

3

M .. =

0,2

42

(i

=2

) L

-PL

= 0

,11

3

L=

0

,16

9

M=

0,2

60

(.

i=8

) L

-PL

= 0

,14

9

n =

20

n

= l

O

L=

0

,.1

81

L

= 0

,.2

63

~i= 0

,20

5

(i=

2)

~~

=

0,3

03

(i

=8}

T

-PT

-

n 1

.,,

-L-~L =

O,J

.{J,

g .,

. ...,

L=

0

,20

3

L =

0,3

47

:trr

=

0,2

87

(i

=2

) :H

= 0

;.)8

4

(i=

2)

L-P

L =

0

,15

3

L-P

L =

ù,2~7

L=

0

,24

6

L=

0,~66

H=

0,3

17

(.

i=2

) M

=

0,4

1:3

(i=

3>

L-P

L =

OJJ

19

6

L-P

L =

0,2

66

-L

= 0

,32

3

l L

=

0,3

81

~r

=

0

,38

7

(i=

8)

M=

0,5

44

(i

=9

) L

-PL

= 0

,27

3

L-P

L

=

0,2

81

lAB

EL

I..A

2

2-

IND

ICI

LI'N

ì>A

1

96

8

di.

pc:t

den

ti

c.:t

.::;

h-fl

ow

f ::-..

t.tt.-

..ra t

o

è.ei

g

ru.p

pi

~ n

= 1

00

i l ..

=

0

,05

4

H=

0

,12

3

L-I

)L =

0,0

44

i l l

L=

0

,05

2

!.-1 =

0,1

80

.L

-PL

= 0

,04

2

l L

= 0

,09

3

l N

= 0

,17

5

L-P

L =

O,O

S3

i L

= 0

,09

7

~'i

==

0,2

:15

L

-PL

= 0

;08

7

(i=

l)

(i=

l)

(i=

4)

(i=

5)

n=

50

L=

0,0

90

M

= 0

,15

2

L-P

L =

0,0

70

L=

0

,10

1

!-i =

0,2

31

L

-PL

=

0,0

81

L=

0

,15

0

H=

0

,20

8

L-P

L =

0

,13

0

L=

0

,17

2

M=

0,2

73

L

-PL

=

0,1

52

n ==

2

0

n=

lO

1

L=

0,1

71

L

= 0

,"2

61

l

(i=

l)

H =

0

,20

7 (i

=l)

1rr

==

0,3

22

(i

=S

) j

L-P

L =

0,1

21

L

-PL

= 0

,16

1

J L

= 0

,23

7

l L

= 0

,39

4

{i=

l)

M=

0,3

36

(i

=2

) H

= 0

,43

0

(i.=

2)'

L

-PL

= 0

,18

7

L-P

L =

0,2

94

l L

= 0

,23

9

L=

0

,31

3

(i=

4)

l M

= 0

,27

0

(i.=

6)

~~

=

0,3

63

(3

.=6

) L

-PL

= 0

,18

9

L-P

L =

0,2

13

L =

0,3

45

L

= 0

,39

5

(i=

7)

M =

0,4

12

(i

==

S)

ft{

J: 0

,55

6

( i:

n~8)

L-P

L =

0,2

95

L

-PL

= 0

,29

5

l _

l

- 25 --

PAH'fE I I =========

- Gli ~ndicj_ di cone0ntr~ziQ.IlQ.

1. Gli indici. di concentrazione cd i datl. necessari al loro calcob.o.

A) Media Arit~etica

Formula x =

n

::::: valore della variabile per l'azienda i l.=l

n= 1)0 dei dati

))a t i d i ba se: basta conoscere la .somma d i tutti i da t i ed il loro numero.

1%2 't~JG3

1%11

1905

1%S

1%9

l l

l

l !

··-- -··-·· ------- _____ J.. ________ ..:.. ____ ______

- 26 -

B) Coefficiente di variazione

Formula V

- 2 (x.-x) 1

n

-x

x.= valore della variabile per l'azienda i (i= 1,2 ....... n); ]_

x"= media aritmetica; n = n° dei dati.

Dati di base: si devono conoscere la media aritmetica x e tutti i singoli dati.

Per i] calcolQ si pub cosl procedere:

n

l- x tot " i

i· l

-.. -----~--------:2·-·--1 2

n (x. - ).) { . ) >-- _,1 __

l x. - x .-,

1 ]_L ___ n __

>:

n ]--------· .... - x • /- i x .. x

x 0: i::1 i -n-

----~----·------------- ________ .. ___ _ ! i

l

n .

[ • 2·

toL:: .-:(x-x ) : l=- l .

------.;,__. ...... -------------·-----· ----~·~----

Tavola di prescnthzionc dci dati: ----··--· -- • ..-•-·----~-~-......... _...... -----..... ,---... .. -4,_.,..

A C l Dj [ l f

-------- ----------·· --- ------+------;·---- -----·--1952 l l

1SS3

19G7

. l

l l l l ! l l i l l !

l l l

l l l -.. -..... ----·---4---------.... -· .. ---... -... ----.-........ __ :... .. ~.,.. _____ .. _______ .. _.,...._ ___

C) Coefficiente di Gini

Formula R' = l n x

- 27 -

n L i=l

{(i-1) Fx. - iFx. l

l. l-1 j

Dati di base: occorrono tutti i singoli dati cd il loro numero. I dati vanno disposti in ordine crescente.

Per il calcolo si pub cosi procedere:

x. Fx fx i-~

(i-1)Fx. l i l

~

iot • .,. x

-- ----

---

.. ---

ifx i

(l-1)h. -H>:. 1 l l-

J i

li l toL" L{(i-1)Fx.-irx

1_1l

. 1 l ) l l= ;

x. ~

= valore della variabile per l'azienda i (i=1,2 n

l"x = cumu] a t i va i

sino ad x =L i=l

Tavola di prese1tazionc dei dati:

·----\~-11-- ··-+ ~·. J :; • .!.

A D hnri 1

-~ ....... --~ . ...,._-....... ~· ... ,.___, -- --1%2 i%3

1%5 1%G

C -· --D ----~]--·---;--.---~

- -- - ~---~---

1?(.S

1~&9 -·-· .... tJ. ___ -. _ .. _______ ··-·--·---~-·-- -·-·---

•.••. n)

- 28 -

D) Indici Linda (l)

n*-1

Formula LJn*i i=l l

L x*.lOO = l ----x n* (n~':-1)

i

Dati di base: occorrono solo i singoli dati assoluti.

Per il catcolo: occorrono le somme <lei singoli n dati (nelle diverse ipotesi di n.: 4,8,10, ... ,80%,100%). Occorrono le cumulative dci dati assoluti e le loro per_ c0ntuali sui totali nelle diverse ipotesi di n. -

Si può procedere così (per ogni singola ipotesi di 1! . .!-' per ogni variobile, per ogni anno):

i

1 2 3

n .. 1

n

l l

-x a j A i i L j

djr.cnsione x l ~ sul -.. 1 s cura: 1 <d i va sir.gcla l

l t oh 1 c cur:ulati\'a dir!:':1SÌN:i ir·:prcsa

di.u:nsivni cl , a~~olu{::.>

__............_,.~- .........

_... ____ --.L ________ _

[G/ r.

(sulle iarclc)

---

L_rot n

_ ___l

- 28 bis -

(l) Vedasi: REMO LINDA: Concurrence Oligopolistique et Planification Concurrentielle Internationale ; in "Economie Appliquée", 1972, nn. 2-3, pag. 325/476 Librairies Droz, Genève.

- 29 -

Tavola di presentazione dei dati:

(a-b--c-d sono le variabili osserva te)

19G2

a "'·

l i l

i a b c d

n a ~ c d a h c d

1 2 3 ,.. l· l

8 t:o.z

n 10U): 18UX 10[~

.l

a b c d

L'indice Linda è l'unico che può essere C31colato in ogni caso; non occorre infatti conoscer·e il totale del settore, nè occorre conoscere i dati di tutte le imprese (ma solo quelli delle imprese significative).

E ) I n d i c i d i c o n c entra z i o n e asso l u t a ( r a t i o s d c~ c o n c e n--trat:i.on).

Formula CH , n.,, 100

x 2 .. ~ i=-= l

'J' n v o l a d i p r c !:;~c n t az i o n c d c :i.

x. l

- 30 -

1962

rrir..e n ioprese dato assoluto % S!J1 t0fale X sul totale delle ir~pres~ di settore consiC:crate

a b c d a b c d a b c d

prime 4 prir.e 8 prir:;e 10

...

...

Considerando un numero elevato di ipotesi di ti, questa tavola da un q~adro completo della situazione del settore.

F) Indice ct i Ircrfinctahl

"

Formula H -V~+l

h =

l

2 x

n 2

x. l.

Dati di base: i singoli dati assoluti e il·totalc di set toro

Per il calco1o: il quadrato dei singoli dati assoluti il quadrato del totale del settore.

Nel caso piccole, imprese. so col

non fossero disponibili i dati delle j_mpro~,c p5 ù l'indice può esse-n'c calcolato tralasciando t~:1li

I l t o~: é.t l e d j_ se t t or c v a c o s t i tu i t o i n q u e::::; t o c a tòtale delle imprese considerate.

Schema di c~lcolo:

x 2 i i x..

)

1

2 3

---n E i x.

).

\- 2 L xl./ 2 )J x .. l

- 31 -

Tavola di presentazione dci dati:

>::: . a b c d

19&2 H

1%3 1%4

...

C) Indice di Entropia di Pasehcn

n

Formula p L x. - l log

i=l x

x i

x

nati di base: i singoli dati assoluti c il totale del sct­tol)C.

Per il cP.leolo: le percentuali sul totale dci singoli datj assoluti, e il logaritmo di queste percentuali.

Schema di calcolo: (per or.;ni anno c per ogni variabile)

>: a i i i

00 1 (1g d2ti % sul log

é\. a a l i

ass~'luU t o{a l c i

1

t 3

r. a. . l t·') ~ ... r 1,CO 1 i

- 32 ~

Tavola di presentazione dei dati:

a b c d

1962 1963 1964

p

2. Un approfondimento delle caratteristiche dell'indice Linda.

L'indice Lindaj di cui abbiamo dato precedentemente la for­mula, è costituito dalla media aritmetica semplice dei (n-1) rapporti (EO) tra la dimensione media delle prime imprese e la dimensione media delle imprese (n-i) residue; ciascun rapporto (EO) è previamente diviso per n. (1)

Nèl corso del <talcolo del "livello di equilibrio oligopoli­stico'' (indivi~uato dall'indice L), è possibile mettere in luce una serie!di importanti rapporti ed indici che, insie­me, costituiscono il "sistema di indici di equilibrio dina­mico oligopolistico":

- l'arena oligopolistica, costituita dalla frazione del set­tore preso in considerazione (A ) costituità dalle unità più importan"tii (n*), vale a dirg*quelle che hanno effetti­vamente un p 'tere oligopolistico sul mercato~ ed escluse quelle che itvece risultano mancanti di tale potere (n-n*);

-l'indice di osizione dominante, cioè l'indice M, nell'aro bito di cias una ipotesi di n presa in considerazione (M è il valore assimo della serie EO.

1

n l'asse oligo~olistico, cioè, nell'ambito di ciasc11na ipo­t~si di n e nell'ambito dell'arena oligopolistica, il va­lore di i* c\trrispondPnte alla posizione M (i è a1Jpunto

- 33 -

il livello nella scala decrescente delle imprese in cui si effettua il rapporto EO, e in questo caso il livello in cui si situa il massimo rapporto EO).

Vogliamo ora richiamare due giudizi espressi di recente sul sistema di indici Linda.

Il primo si trova in: Jacques De Bandt: Mesures de la Dimen­sion des Unités de Production, Nanterre 1970.

" Une solution plus complète dans cette vaie est repré­sentée par l'indice de Linda. Remo Linda vise à cerner une notion d'équilibre concurrentiel dans les rapports de for­ce entre entreprises: il s'agit dès lors de tenir compte plus que du nombre d'unités de production, de leur "poids relatif". ( ... ) Calculant c es rapports pour l es i premières unités de production, i variant de l à k, on obtient une image des rapports de force entre ces unités de prod~ction, qui s'ajoute à la pure image de concentration que l'an obte nait en suivant la courbe de concentration pour des valeurs croissantes de k. ( ... ) L'intéret de la méthode de Linda réside dans l'application de cette misure de l'inégalité de la répartition aux sous-groupes des premières unités de pr~ duction: le jou concurrentiel est dominé par elles, et ses modalités sont déterminées par leur rapports de force" (op. cit. pag. 44-46).

Il secondo giudizio che riportiamo è tratto dal citato lavo­ro di Roberto Camagni sulla evoluzjone della concentrazione industriale in Italia.

" ... Non essendo basati su rapporti con dati globali spesso eterogenei rispetto ai dati da analizzare (totale occupati, prodotto nazionale lordo), gli indici Linda hanno permesso delle comparazioni precise e rapide fra la serie dei fattu­rati, dei dipendenti, dei cash-flow; i dati dei cash-flow inoltre non sono esprimibili altrimenti sotto forma di indi­ci di concentrazione.

- 34 -

Per quanto riguarda le dinamiche relative delle diverse classi dimensionali, la sintesi operata da questi indici è molto sensibile ed efficace: tavolta tuttavia la ecces siva aggregazione di molte informazioni in un solo dato ha reso indispensabile la precedente analisi, basata su indici pià nomerosi, ma pià semplici.

Nel complesso le informazioni che si sono potute trarre sono state coerenti con quanto rilevato attraverso gli indici assoluti e ~ rapporti di produttività: e questo nonostante che l'analisi con gli indici Linda sia stata condotta su ~n numero di unità minore (100 imprese anzichè 450). Ne con~egue che il numero di 100 imprese su cui ap­plicare l'indice L si è rilevato ben espressivo e valido per sintetizzare la condizione di tutta la industria ita-liana. 1

In conclusio~e, il numero pià significativo di imprese su cui applicar gli indici di Linda è stato n = 10 e n = 100; il primo cal olo ci ha fornito le maggiori novità, riguar­do i rapporti di forza fra le i1nprese pi~ grandi, mentre il secondo ci ha fornito una misura sintetica dell'evolu­zione della concentrazione in Italia.