Post on 30-Mar-2016
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Alla scoperta delle vie e della storia del quartiere Notarbartolo
entra
D.D. Mario Rapisardi - Scuola Primaria Statale Giuseppe Pitré Palermo
a.s. 2009-10
Classe III sez. E
mappaLinea del
tempo
Nelle classi terze della nostra scuola stiamo cominciando a capire come lavorano gli studiosi di storia e geografia, discipline che ora cominciano a farsi più “complicate” e che rischiano di apparire lontane dalla nostra realtà e dalla portata di bambini di otto anni. E invece sono più vicine di quanto non sembri, soprattutto in una città come Palermo e nel quartiere Notarbartolo! Basta avere voglia di conoscere, curiosità, e capacità di osservazione, tanto per iniziare. E poi: la pazienza di documentare, di leggere le tracce del passato presenti nel territorio e di andare a cercare altre testimonianze e informazioni. Così, insieme alle “fide” colleghe Lina Galanti e Nella Leonetti, abbiamo deciso di fare quattro passi nel quartiere e nella storia (antica, moderna e recente) senza alcuna pretesa di essere esaurienti, sapendo che questo è solo un piccolo inizio, con la speranza che conoscere le splendide testimonianze artistiche che sopravvivono ci aiuti tutti, grandi e piccoli, a preservare e a valorizzare la nostra storia per farla diventare futuro.
La maestra Adele Cammarata
mappaLinea del
tempoTerza E
Un (piccolo) viaggio tra storia e geografia
La mappa dei Tesori• Scuola Primaria Giuseppe Pitré• Case Popolari via Terrasanta• Condominio via Terrasanta 107• palazzo per uffici via Sciuti ang. via Notarbartolo• Villino Rodolico• palazzo per uffici e abitazioni via Notarbartolo 38• Villa Baucina Pottino• Villino Messina, via Lo Jacono, 9• condominio in via Lo Jacono, 16• Scuola Media Alberico Gentili• palazzina Di Giovanni, via N.Morello, 16• Santuario della Madonna di Fatima• Villa Trabia alle Terre Rosse• Ingresso del Ricovero in via Ragusa, 1• Centrale Elettrica, via Gen. Cantore angolo piazza Diodoro Siculo• Condominio “Ai Monopoli”, via Leanti• Condominio in via Terrasanta
La sorpresa finale!
I nettascarpe
Le “campanelle”
Linea del tempo del quartiere
Le nostre fonti
Ringraziamenti e crediti
La Terza E
mappaLinea del
tempoTerza E
Caccia ai Tesori nascosti nel quartiere
La mattina di
venerdì 27
novembre 2009 è
stata speciale, perché
abbiamo percorso a
piede, insieme alla
maestra e ad alcune
mamme, le vie del
quartiere
Notarbartolo, alla
ricerca di alcuni
“tesori”: immagini e
oggetti misteriosi
nascosti.
Clicca sulla cartina per vedere quello che abbiamo osservato durante la passeggiata
Linea del
tempoTerza E
Scuola Primaria Statale Giuseppe Pitrè
via G.DamianiAlmeyda, 27
Il punto di partenza della nostra
passeggiata è stata la nostra scuola.
Abbiamo scoperto che è stata progettata
nel 1924 e costruita pochi anni dopo.
Inizialmente si chiamava XXVIII
Ottobre, ma dopo la guerra e la fine del
fascismo è stata intitolata al medico e
studioso di tradizioni popolari Giuseppe
Pitrè.
Da qualche anno, fa parte della Direzione
Didattica Statale Mario Rapisardi, con
sede in via Caltanissetta, 27.
La nostra classe si
trova qui!
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Questo palazzo per uffici è stato l’ultimo
ad essere costruito in via Notarbartolo,
nel 1993.
Abbiamo notato che non sono presenti
né serrande né persiane, ma i vetri sono
più scuri e ci sono le tende. È un palazzo
recente, ma in alcuni punti sembra già
rovinato, è stato costruito in cemento e ha
delle sbarre di ferro per decorazione.
Il portone d’ingresso è in alluminio e
vetro.
Al suo posto c’era una palazzina chiamata
Palazzina Diliberti, costruita nel 1926 e
diventata poi clinica privata.
Prima ancora, c’era la campagna.
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Palazzina per uffici e negozi
via Sciuti 1/D, ang. via Notarbartolo
Linea del
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Questo palazzo è molto alto: otto piani
più i due ammezzati, che sono piani un
po’ più bassi del normale. Ci hanno
colpito subito le decorazioni in ceramica
e a mosaico, presenti sulla facciata e sotto
le finestre. Ha le serrande e tanti balconi
piuttosto larghi rispetto agli altri palazzi.
Il portone d’ingresso, su via Notarbartolo,
è in alluminio e vetro.
È stato costruito nel 1967. Prima, al posto
di questo palazzo e di quello a fianco,
c’erano la palazzina Matracia-Morello e la
Villa Di Giorgi, costruite tra il 1913 e il
1914. La palazzina Morello dà anche il
nome alla traversa: era di proprietà del
nipote dello scultore palermitano Nunzio
Morello.mappa
Palazzo per uffici, negozi e civili abitazioni
via Notarbartolo, 38, ang. via Terrasanta
Linea del
tempo
Villa Baucina Pottino
via Notarbartolo 28
È una delle poche ville
rimaste in via Notarbartolo.
Abbiamo scoperto che è
stata costruita nel 1912, ma
dev’essere stata rifatta in
parte perché ci sono le
serrande e non le persiane.
Ha uno splendido giardino,
decorazioni sulle finestre
e sotto il tetto,
un balconcino,
ed è grandissima, infatti
occupa tutto l’isolato tra le
vie Lo Jacono,
D.Costantino, N.Morello e
Notarbartolo.
La casa del custodeLa torretta
Il cancellocon un battentein ferro battuto
a forma di dragomappa
Linea del
tempo
Questo villino è stato costruito nel 1915. Ha una torretta
e tante decorazioni in stile Liberty sulle finestre e sotto il
tetto. I balconi sono di ferro battuto. Il portone
d’ingresso è in legno e ferro battuto.
In passato ha ospitato una Caserma dei Carabinieri, ma
adesso purtroppo è disabitato e in condizioni fatiscenti.
Addirittura hanno murato le finestre!
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Villino Messina
via F.Lo Jacono, 9
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È un palazzo per
appartamenti, abitato
ancora oggi e costruito
probabilmente dopo il
1913.
Ha le persiane e balconi
stretti e lunghi. Il
portone è in legno e
dietro ha un altro
portone d’ingresso in
vetro e ferro battuto,
con un ascensore
ingabbiato nella tromba
delle scale. Ha tante
decorazioni, soprattutto
alle finestre e nelle
inferriate dei balconi in
ferro battuto.
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Condominio
via F.Lo Jacono, 16
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Ha più o meno la
stessa età della
nostra scuola. Per
adesso stanno
finendo i lavori di
ristrutturazione.
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Scuola Media “Alberico Gentili”
via F.Lo Jacono
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Molti di noi la
conoscevano già bene
perché adesso al piano
terra ospita una scuola
materna privata… Questa
palazzina ha belle
vetrate, tante finestre con
persiane e un giardinetto
con la fontanella. Accanto
al portone c’è un
nettascarpe, come in altri
palazzi della zona.
Ci ha incuriosito una
scritta posta sopra il
portone di legno con un
semplice battente in ferro.
La scritta In te me ipsum (uno dei tesori della nostra “caccia”) è in latino e significa In te (vedo) me stesso: infatti è stata costruita dall’ingegnere Giuseppe Di Giovanni, che la aveva costruita per sé e che evidentemente si rispecchiava nel proprio lavoro!
Sotto l’iscrizione in latino, ci sono dei numeri romani: MCMXXVI A. IV, che stanno per 1926, l’anno di costruzione dell’edificio, e “anno IV” dell’Era Fascista: infatti eravamo in pieno periodo fascista e anche sugli edifici pubblici veniva ricordato che erano passati 4 anni dall’inizio del fascismo.
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Palazzina Di Giovanni
via N.Morello, 16
Questo villino, all’angolo
con la via Domenico
Costantino, è ancora in
discreto stato (ed è in
vendita!). Ospita anche dei
negozi. Ha le persiane e un
balconcino stretto in ferro
battuto. Dentro il piccolo
giardino ha una fontana.
Non sono presenti decori,
tranne che sulle inferriate
del balcone e del cancello
d’ingresso.Anche in questo
edificio abbiamo osservato
una cosa curiosa: una specie
di “campanelle” che
spuntano fuori dal muro…
chissà cosa saranno!
mappa
Villino Rodolico
via Terrasanta
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Questo palazzo di “civile
abitazione” si trova all’angolo
con via Domenico Costantino.
Le finestre hanno le persiane, i
balconcini sono stretti e in
ferro battuto, con dei decori
anche sotto. Il portone
d’ingresso è in legno.
Da una fotografia esposta nella
vetrina della Salumeria Puleo,
sappiamo che questo palazzo ci
doveva già essere nel 1927.
Anche in questo palazzo, negli
spigoli in alto, sono presenti
degli strani oggetti simili a
“campanelle”…
chissà cosa sono!
mappa
Condominio
via Terrasanta, 107
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Santuario della Madonna di Fatima
e Convento
via Terrasantaang. via Damiani Almeyda
È la Chiesa che ha
dato il nome alla via
Terrasanta, perché
ospita i francescani
del Commissariato di
Terra Santa.
È stata costruita nel
1935, ma nel 1947 fu
ristrutturata e fu
aggiunto il cinema
Gaudium.
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Condominio
via Terrasanta ang. via A.Leanti
L’ultimo Tesoro della nostra
“caccia” era sulla facciata di un
palazzo di via Terrasanta.
È un bassorilievo con un
disegno strano. Per fortuna
abbiamo incontrato un
anziano signore che ci ha
raccontato che cosa vuol dire:
secondo il suo racconto, il
costruttore di questo palazzo
lo aveva realizzato a regola
d’arte, con materiali molto
resistenti; il bassorilievo
rappresenta un muratore
molto forzuto, simbolo della
robustezza del palazzo (il
quale, per la verità, non è
esattamente in ottimo stato).Il signore che abbiamo incontrato ci ha raccontato anche che fino a cinquant’anni fa oltre via Terrasanta c’era la campagna, che la stazione Notarbartolo non esisteva e che tutto qui intorno era molto diverso da com’è ora! mappa
Linea del
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Il palazzo ha le persiane e alcuni terrazzini rientranti nella facciata.All’interno c’è una portineria, un cortile con una vasca piena di pesci rossi e tutti gli ingressi delle varie scale.
Case Popolari
via Terrasanta
Nello stesso isolato
della nostra scuola si
trova un edificio che
ospita ben 107
appartamenti. Erano
alloggi realizzati dal
Comune per essere
abitati dalle famiglie
che non avevano
molti soldi. È stato
costruito nel 1926.
Qui abbiamo trovato
il primo dei Tesori
della nostra “caccia” :
un nettascarpe.
E qui abbiamo trovato anche la nostra… sorpresa finale! Clicca e scopri di cosa si tratta
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Villa Trabia alle Terre Rosse
via Antonio Salinas
È il monumento più antico del nostro
quartiere. La Villa Trabia è stata
costruita tra il 1730 e il 1756, ma alla
fine dell’Ottocento furono fatte varie
modifiche. Era una residenza di
campagna appartenuta ai Principi
Lanza di Trabia, che la abbellirono
sistemando l’enorme giardino di cui
ora è rimasta solo una parte.
In molti angoli della villa e sul cancello
c’è un leone, simbolo della famiglia
Lanza di Trabia. La villa arriva adesso
fino alla Via Marchese Ugo.
Dal 1980 appartiene al Comune di
Palermo ed è un giardino pubblico.
Dal 1994 ospita la Biblioteca e vi si
celebrano anche i matrimoni con rito
civile.
La fontana del Glauco
Noi insieme agli sposini che abbiamo incontrato
Un comignolo
La vasca dove (forse) ci sono i girini… o no?
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Seguendo delle strane frecce blu che partivano
da via Costantino Nigra, abbiamo attraversato
via La Farina e siamo andati a finire in una
piccola via. Qui le frecce blu con la scritta
RICOVERO si fermavano e la maestra e le
mamme ci hanno spiegato che, quando c’erano
i bombardamenti, durante la II Guerra
Mondiale, tutta la gente dei dintorni si
affrettava a raggiungere i “ricoveri”: degli
scantinati in cui si rimaneva in attesa della fine
dell’attacco aereo. Uno di questi si trovava
proprio qui, in questo palazzo e vi si entrava da
questo portone.
Meno male che né noi né i nostri genitori
abbiamo mai vissuto una paura simile… ma in
altre parti del mondo purtroppo non è così.
mappa
Ingresso del Ricovero
via Ragusa, 1
Linea del
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Condominio “Ai monopoli”
via A.Leantiang. via Gen. Di Maria
Questo lo conosciamo bene!
L’abbiamo visto costruire
e infatti è l’ultimo
palazzo della zona
ad essere stato completato,
qualche mese fa.
Certo, i suoi colori e le sue
forme ci sembrano un po’
strani adesso, ma chissà
come ci sembreranno fra
trenta o quarant’anni!
Prima, nella stessa area,
c’era il palazzo dei
Monopoli di Stato,
ecco perché è stato
chiamato “Ai Monopoli”.
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Centrale Elettrica
piazza Diodoro Siculo
All’incrocio tra piazza
Diodoro Siculo e via
Gen. Cantore c’è un
edificio che stanno
restaurando.
È stato costruito nel
1913 ed era la sede
della Centrale
Elettrica.
Per molto tempo fu
l’unico edificio
presente nei dintorni.
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Alla fine, dopo aver percorso in lungo e in largo le vie del quartiere,
la maestra ci ha portatinel palazzo delle case popolari che si
trova nel nostro stesso isolato. La sorpresa di cui ci aveva parlato erano
le lavanderie condominiali, una cosa che – secondo la maestra –
difficilmente vedremo ancora.Infatti, quando fu costruito il palazzo
(e fino agli anni Cinquanta) la lavatrice non esisteva o era molto
costosa e quindi rara. Allora tutte le massaie del caseggiato
venivano a fare il bucato qui, in queste vasche dette pile. C’erano anche delle
fornaci dove si potevano mettere a bollire i panni per sterilizzarli.
Adesso questi locali vengono usati dal condominio come deposito.
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Uno dei Tesori della nostra “caccia” era un oggetto misterioso… fino a quando non abbiamo capito che cos’era e a cosa serviva!Si chiama nettascarpe e serviva a pulire la suola delle scarpe dal fango.
Questo ci ha fatto pensare che quando i primi palazzi del quartiere sono stati costruiti la strada non doveva essere asfaltata come adesso, ma sterrata e quindi facilmente diventava fangosa. Ancora adesso i nettascarpe fanno la loro bella figura ai lati degli ingressi dei palazzi costruiti negli anni venti. Sono ancora molto utili, soprattutto in caso di chewing-gum!
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Le abbiamo scoperte quasi subito, soprattutto nei palazzi costruiti negli anni Venti, mentre negli altri edifici più recenti e a Villa Trabia non c’erano.In realtà si chiamano isolatori elettrici e servivano a tenere separati i fili che un tempo correvano da palazzo a palazzo, in maniera da evitare dispersioni di corrente elettrica. Venivano costruiti in vetro o in ceramica, che sono materiali isolanti, cioè non fanno passare la corrente.
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Iconografiche
Fotografie e disegni
Cartografichela cartina del quartiere com’è ora e
quella degli anni Trenta
Orali
* le testimonianze del signore che abbiamo incontrato
(fonte primaria)
* i racconti delle mamme e della maestra (fonte secondaria)
Scritte*Iscrizioni sui palazzi
*A.Chirco, M.Di Liberto, Via Notarbartolo ieri e oggi,
Dario Flaccovio Editore
*M.C.Sirchia, E.Rizzo, Il Liberty a Palermo, Dario Flaccovio Editore
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Per iniziare a ricostruire la storia del quartiere, abbiamo utilizzato diversi tipi di fonti e testimonianze.
Linea del
tempoTerza E
Un sentito ringraziamento
alle signore Carollo, D’Amore e Morsicato che ci hanno accompagnato nella nostra passeggiataai genitori dei miei meravigliosi alunnialle maestre Nella Leonetti e Lina Galanti, fide compagne d’avventura, e alle altre colleghe che ci hanno incoraggiato in questo nostro inizio di ricerca sul quartiereal signore anonimo che abbiamo incontrato e ci ha raccontato un po’ di storia del quartiereal portiere e al signor Giuseppe Amato delle Case Popolari di via Terrasanta per averci aperto le lavanderie condominialiai signori Cammarata per aver messo a disposizione libri, computer e storie di famigliaal buon Dio per il bel tempo, la giornata serena e tutto il resto
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I testi sono tratti dai resoconti degli alunni e da conversazioni collettive. Le foto utilizzate sono di Adele Cammarata, Marta Cappadonia e Francesca Raimondi Morsicato.Le foto storiche sono tratte dal volume Via Notarbartolo ieri e oggi di A.Chirco e M.Di Liberto, Dario Flaccovio editore. Rielaborazione digitale e ipertesto di Adele Cammarata.
Linea del
tempoLe fontiTerza E
Giulia Alparone Alberto Anzalone Aurora Barruzza
Delia Bonura Francesco Calafiore Marta Cappadonia
Valerio Carollo Matteo D’Amore Roshani Gebrial
Kirushalini Kantharajah Derrick Mendoza Alessio Mignosi
Martina Morsicato Aurora Nocilla Anna Lisa Peter
Giorgia Polizzotto Vincenzo Sigillò Massara
Giulia Taddeo Alessia Vicario Alessandro Vigorosi
mappaLinea del
tempoLe fontiindietro