«TRE COSE CI SONO RIMASTI DEL PARADISO: LE STELLE, I FIORI ... · articoli e due protocolli...

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«TRE COSE CI SONO RIMASTI DEL PARADISO: LE STELLE, I FIORI E I BAMBINI.»

Dante Alighieri

IL DISAGIO MINORILE

L’INFANZIA NELLA STORIA

Fino al Settecento l’infanzia non era ignorata del tutto, ma il bambino di solito era considerato « un adulto in miniatura ». La mortalità infantile era

spaventosa, i casi di abbandono erano significativi e le condizioni di vita dei fanciulli erano in gran parte deplorevoli. Grandi uomini come Kant, Herbart,

Rosmini evidenziarono la necessità di rispettare i diritti e la libertà del bambino, ma le loro idee rimasero pura teoria. A partire dalla fine del

Settecento, con le opere di Rousseau, Pestalozzi e altri autori comincia a svilupparsi una nuova sensibilità verso l’infanzia. Il caso di un fanciullo selvaggio, Victor, trovato in una foresta nel Sud della Francia suscita un

enorme interesse nell’ambito medico e pone l’inizio a un mutamento nella concezione dell’infanzia. Lo studio di Victor e del suo comportamento accenna

all’importanza del processo di socializzazione e della prima infanzia nello sviluppo cognitivo e affettivo di una persona.

BURTON BARBER (1845-1894)Uno dei maggiori cantori dell’infanzia e degli animali

Con l’inizio del XX secolo grazie allo sviluppo della psicologia, alla teoria psicoanalitica di S. Freud, al progredire della pedagogia e ai migliori condizioni di vita si giunge a una maggiore tutela del bambino e a un riconoscimento dei suoi diritti.

L’attenzione all’infanzia è una delle più grandi conquiste culturali del XX secolo.

Nel 1959 l’ONU promulgò la Dichiarazione dei diritti del

bambino cui seguì nel 1989 la Convenzione internazionale sui

diritti dell’infanzia.

CONVENZIONE INTERNAZIONALE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA

La Convenzione è stata approvata il 20 novembre 1989 ed è composta da 54 articoli e due protocolli opzionali sui bambini in guerra e sullo sfruttamentosessuale, approvati nel 2000. la Convenzione è approvata da 196 paesi e sarebbe il trattato in materia di diritti umani con il maggior numero di ratifiche al mondo.

Principi fondamentali dei diritti dell’infanzia

Non discriminazione

Superiore interesse

Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo

Ascolto delle opinioni del minore

L’Italia ha ratificato la Convenzione con legge n.176 del 27 maggio 1991.

Il consiglio d’Europa, nel IV Colloquio Criminologico tenutosi a Strasburgo nel 1978, definisce maltrattamento di minore « gli atti e le carenze che turbano gravemente il bambino, attentano alla sua integrità corporea, al suo sviluppo fisico, affettivo, intellettivo e morale, le cui manifestazioni sono la trascuratezza e/o lesioni di ordine fisico e/o psichico e/o sessuale da parte di un familiare o di terzi.»

•Condotte attive: lesioni e percosse, atti sessuali, eccesso di cure (ipercuria), cure non adeguate all’età del bambino (discuria);

•Condotte omissive: tali da far mancare al bambino affetto, cure e attenzioni (incuria) fino al abbandono vero e proprio.

• Il maltrattamento che avviene in famiglia;

• La forte dipendenza tra la vittima e il soggetto maltrattante;

• Il perpetuarsi del maltrattamento nel tempo;

• Il ritardo della famiglia nella protezione del figlio.

Inerenti il minore

• Età inferiore a tre anni

• Disabilità fisica

• Disturbi del sonno, pianto notturno

• Problemi di alimentazione

• Bambini eccessivamente aggressivi, ostili, reattivi

Inerenti i fattori sociali

• Disoccupazione (isolamento, emarginazione sociale)

• Condizioni abitative inadeguate

• Situazione familiare irregolare o famiglia monoparentale

• Status socio-economico basso

Inerenti i genitori

• Età inferiore ai 20 anni

• Genitore maltrattato da bambino

• Malattie mentali/depressione

• Rifiuto della gravidanza e della maternità

• Tossicodipendenza, alcolismo

Il maltrattamento fisico è visibile e produce sul corpo lesioni che non possono essere imputate a eventi accidentali.

Generalmente si tratta di maltrattamento quando gli adulti:

• Ritardano nella richiesta dell’aiuto medico;

• Negano l’accaduto o l’evidenza delle lesioni;

• Riportano un racconto vago, generico e spesso privo di dettagli dell’accaduto;

• Raccontano versioni diverse del fatto;

• Presentano un coinvolgimento emotivo non adeguato alla situazione o non dimostrano sensi di colpa per ciò che è avvenuto;

• Attribuiscono agli altri le colpe dell’evento;

• Se il minore rifiuta di farsi visitare e si dimostra eccessivamente impaurito;

• Ha avuto precedenti ricoveri ospedalieri.

Indicatori fisici

• Lividi, ferite ,cicatrici, graffi, segni di morsi, di frustate o cinghiate, segni di bruciature o ustioni, fratture, lussazioni, ferite lievi a diversi stadi di guarigione, non curate adeguatamente;

• Deficit nella crescita stato-ponderale;

• Abbigliamento non appropriato che lascia intuire il desiderio di nascondere segni di maltrattamento.

Indicatori comportamentali

• Bambini ostili all’autorità ed estremamente reattivi;

• Eccessivamente distruttivi, aggressivi o iperattivi;

• Violenti;

• Estremamente passivi, sottomessi,

• Che mostrano repentini cambiamenti di umore o del rendimento scolastico;

• Un attaccamento indiscriminato verso gli estranei, sono riluttanti a tornare a casa;

• Mostrano elevata difficoltà di concentrazione e richiedono la costante attenzione dell’adulto.

L’ABUSO SESSUALE

Indicatori fisici

• Ferite, contusioni, graffi non accidentali ai genitali, al seno, sulle cosce;

• Indumenti intimi lacerati;

• Ferite alla bocca o in gola, infiammazioni o infezioni;

• Dolori o infiammazioni nella zona genitale;

• Difficoltà a camminare, nel fare attività fisica o nel sedersi,

• Gravidanze molto precoci.

Indicatori comportamentali

• Disturbi del sonno;

• Enuresi;

• Problemi emozionali come: improvvisi cambi di umore, vergogna, sensi di colpa, crisi acute di ansia e di pianto;

• Paura degli adulti o atteggiamenti seduttivi;

• Conoscenze e/o comportamenti sessuali inadeguati all’età;

• Isolamento sociale;

• Rifiuto delle visite mediche o di spogliarsi per le attività sportive.

Tipo di maltrattamento che trasmette specifici messaggi negativi che provocano nel

minore senso di inadeguatezza fisica e intellettiva, sensi di colpa,

angoscia, terrore, ostacolando così la formazione di una

personalità autonoma e positiva.

• Rifiuto psicologico: giudizi negativi, disprezzo, deriso, umiliazione;

• Terrorismo psicologico provocando angoscia e terrore, clima accentuato di minacce e ricatti;

• Condizioni di vita instabili e pericolose;

• Somministrazione impropria di sostanze medicinali o incoraggiamento al consumo di stupefacenti;

• Esposizione a modelli negativi;

• Scarsissima stima di sé o all’opposto enorme e non realistica stima di sé;

• Apparente maturità;

• Bambino infelice, che parla poco, si tiene tutto dentro;

• Bambino che fa di tutto per riportare l’attenzione su di sé;

• Bambino molto agitato;

• Enuresi;

• Bambino con comportamenti distruttivi o di sfida;

• Bambini con abitudini monotone, ripetitive o strane per la loro età.

Condizione caratterizzata

dall’assenza di cure e dalla presenza di

gravi carenze nutrizionali e/o

affettive.

Distorsione delle cure nei confronti del minore: le cure ci

sono , ma non sono adeguate al

momento evolutivo.

Cure eccessive nei confronti del minore.

Un caso particolare è la Sindrome di

Munchausen per procura (indurre un’apparente

malattia nel figlio allo scopo di attirare

l’attenzione su se stessi).

«BIMBA CHE PIANGE» DEL 1942

Vito Vaccaro

LEGGE N.184/1983 E LEGGE N.149/2001

L’affidamento

Istituto a carattere provvisorio creato per i minori in stato di

abbandono temporaneo.

L’adozione

E’ un istituto a carattere definitivo per i minori dichiarati

in stato di abbandono, che risponde al diritto di ogni

bambino di avere una famiglia.

Viene messo in atto dopo un periodo di affidamento

preadottivo.

CHE COSA FARE DI FRONTE A UN CASO DI SOSPETTO MALTRATTAMENTO

La presenza contemporanea di più di un indizio tipico del maltrattamento e la loro reiterazione devono attivare procedure di ulteriore approfondimento:

Condividere i sospetti con altre figure professionali per poter avere diversi punti di vista della situazione;

Creare condizioni in cui si possa osservare il minore in compagnia dei genitori (non è consigliabile informare i genitori del sospetto e fare domande al minore).

In caso di accertati sospetti denunciare il maltrattamento.

«I fanciulli trovano tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto.»

• Giacomo Leopardi