Post on 26-May-2020
STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE PER FAVORIRE
L’APPRENDIMENTO STRUMENTALE DELLA SCRITTURA E LETTURA
Luciana Ventriglia Specializzata in Pedagogia clinica.
Perfezionamento sul lavoro clinico nelle difficoltà di apprendimento
CONTENUTI • Scrittura e lettura • Continuità verticale e orizzontale • Alfabetizzazione emergente e
formalizzata • Precursori critici dell’apprendimento • Scrittura spontanea
PREDITTORI
Quali abilità di base possono essere identificate come PREDITTORI, cioè abilità che favoriscono il corretto apprendimento della lingua scritta o addirittura ne costituiscono la condizione necessaria?
LE PROVE-CRITERIO (Cornoldi e gruppo M.T.)
Le prove -criterio“esaminano in maniera molto semplice il livello di possesso dei prerequisiti specifici e di esecuzione dei processi parziali implicati nell’attività di decodifica di lettura e scrittura”.
LE PROVE-CRITERIO (Cornoldi e gruppo M.T.)
Sono raggruppate in sei aree: • Area A: AV (analisi visiva) • Area B: SD (lavoro seriale da sinistra a destra) • Area C: DUR (discriminazione uditiva e ritmo) • Area D: MUSFU (memoria uditiva sequenziale e fusione uditiva) • Area E: IVU (integrazione visivo-uditiva) • Area F: GV (globalità visiva)
AV ( analisi visiva) Il bambino deve essere capace di analizzare
il segno grafico e distinguere un grafema dall’altro.
Pensiamo alla “p”, “b”, “d” . Il loro riconoscimento implica sia l’analisi
visiva che l’interiorizzazione di rapporti topologici.
SD (lavoro seriale da sinistra a destra)
Una delle attività preliminari del leggere è la
direzionalità sequenziale visiva e la motilità oculare da sinistra a destra e dall’alto in basso.
Quando manca questa abilità sono necessari esercizi di coordinazione visuo-motoria.
DUR (discriminazione uditiva e ritmo)
I bambini con problemi di lettura e scrittura
trovano difficoltà: - sia nella riproduzione di sequenze di parole
note (giorni della settimana, mesi stagioni,…), di sillabe, di cifre e di ritmi,
- sia nell’analisi dei suoni costituenti la parola.
MUSFU (memoria uditiva sequenziale e fusione uditiva)
Il mantenimento nella memoria a breve
termine dei suoni in sequenza è una capacità fondamentale per poter poi comporre la parola.
Per meglio trattenere una sequenza in memoria è necessario aiutare il bambino con strategie di “saldatura”(chunking).
IVU (integrazione visivo-uditiva)
Questa abilità implica l’elaborazione di un’informazione visiva e la sua trasformazione nel suo equivalente fonemico (integrazione visivo-uditiva).
Essere in grado di associare ad un segno
grafico il fonema corrispondente costituisce un primo passo nell’acquisizione di un’abilità più generale quale è la lettura.
GV (globalità visiva)
Obiettivo principale, sia nell’apprendimento della lettura è l’attivazione di strategie di riconoscimento e di identificazione delle parole differenziate e alternative rispetto a quella che passa attraverso la mediazione fonemica (l’inferenza, analisi della forma generale della parole, la ricostruzione, la ricerca di parole-target, conoscere l’alternanza di vocali e consonanti, avere informazioni di ordine grammaticale, sintattico, semantico).
L’obiettivo è di ottenere un certo grado di
automatismo e velocità di lettura.
SCHEDA CON SEMICERCHI • Prova di memoria visiva di segni orientati in modo
diverso • I segni diversamente orientati, che costituiscono gli
items della prova vanno riprodotti su cartoncini della dimensione 28x 28 cm
• Distribuire ad ogni bambino il foglio di risposta suddiviso in due colonne di 10 caselle ciascuna
• Indicare la parte in cui disegnare (prima casella in alto a sx)
• Presentare il primo cartoncino per 20 secondi e successivamente nasconderlo
• Dopo un breve intervallo di tempo far eseguire la seconda serie di semicerchi e linee rette.
RICONOSCIMENTO DI LETTERE
• La prova valuta le abilità di analisi visiva e orientamento spaziale
• La presenza di molte alternative scorrette
(distrattori) rappresentate da rotazioni della figura fa in modo che sull’insuccesso alla prova incidano difficoltà di orientamento
DIDATTICA PER L’APPRENDIMENTO
• Confli'o cogni*vo ( brainstorming , per far emergere le convinzioni di cui ogni studente dispone)
• Co-‐costruzione della conoscenza (ascoltare gli errori costru<vi . Dimensione dialogica del processo di apprendimento)
• Dimensione opera*va • Monitoraggio • Mo*vazione, autos*ma (dida<ca metaemo*va) • Senso di autoefficacia / s*le di a'ribuzione • Sfida o<male e flusso o<male • Metacognizione ( far emergere Il pensiero a voce alta “ Come * organizzi”? “Perché stai facendo questo?”)
• Autoconsapevolezza ( raccontarsi come cura del sé)
APPLICA STRATEGIE DIDATTICHE
Fasi iniziali del processo di alfabetizzazione : • Uso di un unico carattere di scrittura nelle fasi di
primo contatto con la scrittura per favorire una corretta “mappatura” grafema-fonema.
• Frequenza delle attività metafonologiche da proporre nelle prime classi di scuola primaria;
• Lavoro sulle competenze visuo- percettive, implicate nelle prime fasi dell’apprendimento della lettura e scrittura.
• Lavoro sulla consapevolezza articolatoria: esperienze cinestesiche e propriocettive sugli atti articolatori necessari a produrre i suoni del linguaggio
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO: SCUOLA DEL I° CICLO
q Incoraggiare l’apprendimento collaborativo “Imparare non è solo un processo individuale. La dimensione comunitaria dell’apprendimento svolge un ruolo significativo”
q Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere “al fine di “imparare ad apprendere”. q Realizzare percorsi in forma di laboratori “per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa”. “Indicazioni Nazionali per il curricolo” – Ministero Pubblica Istruzione,2012
RAN PROVA DI DENOMINAZIONE RAPIDA DI OGGETTI
Questa attività è legata alla capacità di associazione visivo-verbale, e non è molto influenzata dalla conoscenza lessicale del bambino, perché richiede soltanto di recuperare il più velocemente possibile i nomi dei medesimi oggetti che si ripetono e di cui il bambino conosce il nome.
RAN: denominazione rapida • Ipotesi che i disturbi di lettura siano associati, in
molti casi, ad un deficit di denominazione rapida (Wolf e Bowers, 1999).
• Studio della velocità con la quale i ragazzi riescono a denominare matrici di figure, di oggetti comuni, colori o numeri (Rapid Automatization Naming, o RAN; Denckla e Rudel, 1976).
• In età prescolare, la velocità nei compiti di RAN predice le abilità di lettura e, in genere, i ragazzi con dislessia hanno un livello normale di accuratezza, ma impiegano tempi piu ̀ lunghi rispetto ai ragazzi senza deficit di lettura
RAN DI FIGURE
• Attenzione visiva selettiva • Natura sequenziale degli stimoli • Recupero fonologico sequenziale delle
figure • Integrazione informazione visiva e
informazione lessicale
ARTEFATTI • Mago delle parole • Miglio : sillabe • Rana Rosita: fonemi • Griglie sillabiche • Griglie fonemiche • Nuvole parole • Sillabiere • Tombola sillabica • Tabella sillabica
SCRITTURA: diagramma a due vie
L’elaborazione della lingua scritta avviene attraverso due procedure :
q procedura lessicale (recupera la forma ortografica di una parola attraverso l’accesso ad informazioni riguardanti le parole immagazzinate in memoria)
q procedura sublessicale o segmentale (utilizza le regole di conversione fonema-grafema)
Scrittura lessicale • Questa procedura è indispensabile per scrivere
correttamente parole ad ortografia irregolare o ambigua
• Si basa sul recupero della corretta forma ortografica delle parole da un magazzino che contiene informazioni sulla forma ortografica di parole precedentemente apprese.
• Le stringhe ortografiche sono mantenute attive a livello del buffer grafemico, un magazzino a breve termine che interfaccia le rappresentazioni ortografiche con i processi periferici di programmazione motoria della scrittura
“DDO Diagnosi dei disturbi ortografici in età evolutiva” Erickson
Scrittura sotto dettatura (non richiede l’attivazione di conoscenze semantiche e sintattiche)
COMPONENTI CENTRALI: • Abilità di analisi acustica delle lettere nella parola
sequenziate nel tempo
• Capacità di convertire i singoli suoni uditi, percepiti e discriminati nei corrispondenti grafemi
• Conservazione delle informazioni in un magazzino di MBT
• Conoscenza delle caratteristiche fisiche dei singoli grafemi
Scrittura sotto dettatura
COMPONENTI PERIFERICHE (processi prassico-esecutivi)
• Capacità motoria di produrre i singoli grafemi nello
spazio del foglio • Recupero dell’allografo dalla memoria del magazzino
dei grafemi
Fasi del processo di acquisizione della lettura e scrittura
• Fase logografica • Fase alfabetica • Fase ortografica • Fase lessicale
FASE LOGOGRAFICA
FASE ALFABETICA
FASE ORTOGRAFICA
FASE LESSICALE
Modello di apprendimento della lingua scritta Scrive parole in modo globale
Si iniziano ad applicare regole di conversione fonema/grafema : decodifica in sequenza
Criteri operativi diversi: decodifica in parallelo di gruppi di lettere
Le parole vengono scritte in modo diretto senza bisogno di trasformazioni parziali.
Per imparare a leggere e a scrivere un bambino deve imparare quattro concetti che riguardano l’unità fondamentale del sistema di scrittura :
1. Quanti elementi ci sono in una parola 2. Quali sono gli elementi della parola 3. Come questi elementi sono disposti 4. Come questi elementi sono rappresentati
I prerequisiti costruttivi
Lo spazio per la lettura e scrittura nella scuola dell’infanzia
“La scuola dell’infanzia dovrebbe permettere a tutti i bambini:
• una sperimentazione libera sui segni della
scrittura in un ambiente ricco di scritture diverse, • un ascolto della lettura ad alta voce, • di vedere gli adulti scrivere, • di cercare di leggere, • di giocare con il linguaggio per scoprire
somiglianze e differenze sonore” (E. Ferreiro)
Sono utili le attività di copiatura? • L’utilità è legata allo scopo per cui si propone
l’attività. • Se è per sciogliere la mano, ci sono modi
molto più divertenti. • Se è per offrire modelli ( di che cosa, di
calligrafia?) appare poco efficace. • Se è per far memorizzare la stringa di segni
che costituisce una parola , la scrittura è costruzione e non memorizzazione.
Sono utili le attività di copiatura? • Quindi è un’attività inutile , oltre che
noiosissima, se non è fatta per scopi precisi: copio l’indirizzo di Silvia perché mi ha invitata.
• Copio la lista degli ingredienti per la torta che ci prepara la cuoca , così la mamma me li rifà.
Come scrivono i bambini, Marina Pascucci, Carocci Faber
PROVE VISUO-GRAFO-MOTORIE
Le componenti implicate nel processo di copia sono:
1. Discriminazione visiva 2. Prassia costruttiva che permettono di
riprodurre le singole parti che compongono il modello, in questo caso i grafemi, rispettandone i rapporti spaziali
Solo l’ultima componente viene messa al servizio del processo di scrittura
Le abilità visuo-motorie ( copia di parole) mostrano di non avere relazioni significative né con le conoscenze alfabetiche, né con le abilità metafonologiche e anche la loro capacità predittiva del successivo apprendimento della scrittura e lettura risulta piuttosto scarsa (La conoscenza delle lettere nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia come indice predittivo dell’apprendimento della letto-scrittura, Rivista Dislessia, Erickson, 2012. pag. 223.)
Didattica: Fase alfabetica (acquisizione del magazzino grafico)
q Convenzionalità della lingua scritta
(direzionalità sinistra-destra)
Lettere • Solitamente, nei comuni alfabetieri murali o nei
libri di testo, non si ha cura di tale associazione tra il suono, il segno grafico e l’immagine relativa (es. effe di fata o emme di mela).
• Il nesso è soltanto fonetico, e dunque abbastanza debole: l’associazione mentale non è intuitivamente ovvero immaginativamente ripercorribile.
• LINEE GUIDA, Legge 170/2010