S.teresa a chiaia

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La chiesa di Santa Teresa a Chiaia è una delle caratteristiche chiese di Napoli. Storia [modifica]Fu fondata nel 1620, ma venne ricostruita grazie alla generosità dei napoletani, tra cui la nobildonna Isabella Mastrogiudice; il progetto venne affidato a Cosimo Fanzago (1650-1662). Tuttavia il terremoto del 1688 provocò ingenti danni e la chiesa fu sottoposta ad altri ulteriori rimaneggiamenti.Il tempio, in origine, era intitolato a Santa Teresa Plaggie, con evidente richiamo al luogo in cui fu costruito, all'epoca molto più vicino al mare di quanto non lo sia oggi.La chiesa è una bellissima testimonianza barocca ed è stata realizzata su un livello superiore rispetto a quello stradale. L'ingresso è costituito da un portale completamente in bronzo ed è affiancato da due nicchie con all'interno delle statue e sormontate da medaglioni. La facciata, possiede una ricca decorazione in stucco.La facciata è su tre livelli: nel secondo e nel terzo sono presenti snelli pinnacoli che raffigurano lo sviluppo verticale dell'edificio di culto.L'interno è a croce greca e sull'altare è collocata la statua di Santa Teresa, che fu realizzata dallo stesso Fanzago.Le opere principali custodite dalla chiesa sono: L'infanzia di Maria, Il riposo dalla fuga in Egitto, San Pietro che appare a Santa Teresa e San Pietro d'Alcantara mentre sta confessando Santa Teresa (opere di Luca Giordano).La chiesa, con l'annesso noviziato dei Carmelitani, venne edificata tra il 1620 e il 1625 grazie al lascito del nobile Rutilio Collasino. In origine la chiesa veniva chiamata Santa Teresa Plaggie o anche Santa Teresa Burghi Plaggie, toponimo che evidentemente faceva richiamo alla posizione del sito, all'epoca molto più vicino al mare di quanto non sia oggi. Tra il 1650 e il 1662 il complesso venne demolito e ricostruito con i fondi donati da molti napoletani (tra gli altri la nobildonna Isabella Mastrogiudice e i vicerè Oñate e Bragamonte). I lavori vennero affidati all'architetto Cosimo Fanzago. Altri rifacimenti vennero realizzati nel XVII secolo, in seguito ai danni subiti nel terremoto del 1688. Risale a questo intervento la trasformazione della originaria facciata fanzaghiana in piperno e muratura, con la scala a doppia rampa, che fu coperta da una decorazione a stucco. La rampa attuale è stata costruita alla fine del secolo scorso, quando il tracciato di via dei Mille troncò il primitivo scalone.

Napoli e le sue bellezze non finiranno mai di stupirvi. A presto AntonioNapoli e le sue bellezze non finiranno mai di stupirvi. A presto Antonio

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