Post on 19-Oct-2020
Soggettive, oggettive, dichiarative, interrogative indirette, relative
Osserva i seguenti enunciati:
SOGGETTO
Il cibo è necessario. È necessario // che l’uomo si nutra.
è ciò di cui parla il predicato, quindi è il soggetto di «è necessario».
Si chiama SOGGETTIVA la subordinata che ha la funzione di soggetto del predicato della frase da cui è retta.
Per riconoscere una soggettiva bisogna
guardare il predicato della frase
reggente: è necessario che il verbo della
reggente non abbia un soggetto, né
esplicito né implicito.
La funzione di soggetto è infatti svolta
dalla soggettiva stessa!
Il verbo della reggente è quindi sempre
alla terza persona singolare.
Verbo essere alla III p.s. + aggettivo o sintagma nominale, come è giusto, è opportuno, è uno scandalo…
Verbo copulativo alla III p.s. (+ eventualmente aggettivo o sintagma nominale), come sembra (giusto), pare (necessario), è considerato biasimevole…
Verbo impersonale intransitivo alla III p.s., come accade, succede, bisogna, occorre, piace, rincresce…
Verbo transitivo costruito con il si, come si dice, si crede, si ritiene, si spera…
Forma esplicita: introdotta dalla congiunzione che (può essere sottintesa).
Non è bene // che tu giochi tutto il giorno. Mi pareva // fosse arrivato qualcuno.
Forma implicita: introdotta spesso dalla preposizione di, verbo all’infinito.
Mi è capitato // di perdere l’autobus. È utile // prendere appunti.
Jovanotti
È per te che sono verdi gli alberi e rosa i fiocchi in maternità.
È per te che il sole brucia a luglio, è per te tutta questa città.
È per te che sono bianchi i muri e la colomba vola.
È per te il tredici dicembre, è per te la campanella a scuola…
È per te ogni cosa che c’è, ninna-na-ninna-e…
Osserva i seguenti enunciati:
C. OGGETTO
Noto la tua sincerità . Noto// che sei sincero.
completa il predicato della reggente esprimendone l’oggetto.
Si chiama OGGETTIVA la subordinata che ha la funzione di oggetto del predicato della frase da cui è retta.
Il verbo della reggente deve avere un soggetto, espresso o implicito.
Il verbo della reggente è sempre transitivo attivo, tranne nel caso dell’intransitivo pronominale accorgersi.
Il verbo dell’oggettiva può essere all’indicativo (certezza), congiuntivo (dubbio, timore, volontà), condizionale (fatto che non si è verificato o che si verifica solo a determinate condizioni).
- Certezza: Ho finalmente capito // quanto hai fatto
per me.
- Timore: Temo // che il bambino abbia la febbre.
- Fatto che non si è verificato: Avevo capito // che Maria sarebbe venuta.
- Fatto che si realizza solo a certe condizioni: Credo // che il ladro sarebbe stato preso //
se l’intervento della polizia fosse stato più tempestivo.
Verbi di tipo dichiarativo come dire, riferire, narrare, assicurare ….
Verbi che esprimono ipotesi e dubbio come credere, dubitare, immaginare, pensare …
Verbi che esprimono percezione o ricordo come sentire, vedere, ricordare, percepire … (+ accorgersi)
Verbi che esprimono volontà, comando, divieto, timore come volere, concedere, temere, preferire, proibire ...
Forma esplicita: introdotta dalla congiunzione che (raramente da quanto).
So // che hai lavorato con impegno.
Forma implicita: introdotta dalla preposizione di con il verbo all’infinito. Solo coi verbi tipo comandare o proibire il soggetto dell’oggettiva implicita può essere diverso da quello della reggente.
La mamma ha proibito a Maria// di far tardi la sera.
Osserva i seguenti enunciati:
Un fatto è certo, // che la ricchezza non rende felici.
La subordinata serve a spiegare «un fatto»,
soggetto della reggente
Ho l’impressione // che tu stia mentendo.
La subordinata serve a spiegare
«l’impressione», complemento oggetto
della reggente
Si chiama DICHIARATIVA la subordinata
che non svolge la funzione né di soggetto
né di oggetto della frase reggente, ma
dipende da un elemento della reggente
(un pronome, un nome, un aggettivo) e lo
precisa o lo illustra.
Riconoscere le dichiarative
1) So con certezza // che hai detto la verità.
OGGETTIVA, esprime l’oggetto del
verbo della reggente
So questo con certezza, // che hai detto la verità.
DICHIARATIVA, spiega il
complemento oggetto
della reggente («questo»)
2) È noto a tutti // che il signor Ernesto è un imbroglione.
SOGGETTIVA, esprime il soggetto
del verbo della reggente
È noto a tutti un fatto, // che il signor Ernesto è un imbroglione.
DICHIARATIVA, spiega il soggetto
della reggente («un fatto»)
Forma esplicita: introdotta dalla
congiunzione che.
Aspettavamo solo questo, // che il concerto
del Boss cominciasse.
Forma implicita: introdotta spesso dalla
preposizione di, verbo all’infinito.
Di una cosa mi pento, // di non aver
installato l’antivirus.
Osserva i seguenti enunciati:
DOMANDA DIRETTA
Come stai?
Ti ho chiesto// come stai.
DOMANDA POSTA IN MODO INDIRETTO
Si chiama interrogativa indiretta la subordinata che
esprime il contenuto di una domanda o di un dubbio.
Riconoscere
le interrogative indirette Dipendono sempre da verbi che esprimono
l’esigenza di:
- trovare una risposta
- colmare una lacuna di informazione
- sciogliere un dubbio
Esempi: domandare, chiedere, non sapere,
ignorare, dire, dubitare …
La mamma non sa// che voto ho preso.
Dimmi // che cosa vuoi per pranzo.
Sono introdotte da:
- la congiunzione se
- i pronomi interrogativi chi? che cosa? quale? quanto?
- gli aggettivi interrogativi che? quale? quanto?
- gli avverbi interrogativi come? dove? Quando? perché?
Forma esplicita, con l’indicativo, il congiuntivo o il condizionale.
Forma implicita, con l’infinito.
Esplicita: Fammi sapere // se va tutto bene. Mi chiedo // chi accetterebbe in queste
condizioni. Non so // quanto zucchero devo
aggiungere. Implicita: Ancora non sappiamo // dove andare in
vacanza. Mi domando // quale strada prendere.
Osserva i seguenti enunciati:
Mi hai regalato un libro. Ho letto quel libro.
Ho letto il libro // che mi hai regalato.
PRONOME RELATIVO (il quale)
Si chiama relativa la subordinata introdotta da un
pronome relativo che sta al posto di un elemento
della frase reggente ( = antecedente).
Servono a caratterizzare un elemento, cioè svolgono nel periodo la funzione che all’interno di una frase è svolta da attributi e apposizioni.
APPOSIZIONE
Parigi, capitale della Francia, è una metropoli.
SUBORDINATA RELATIVA
Parigi, che è la capitale della Francia, è una metropoli.
Determinative: forniscono un’informazione indispensabile per
completare il senso dell’antecedente.
I ragazzi che avevano finito il compito uscirono dalla classe (= solo quelli che avevano finito).
Accessorie: forniscono un’informazione non
indispensabile. Sono sempre precedute da una virgola!!!
I ragazzi, che avevano finito il compito, uscirono dalla classe ( = tutti avevano finito, quindi uscirono).
A seconda del contesto le relative hanno diverse “sfumature” di significato:
Tempo: Ho incontrato Marco che usciva dal cinema ( = mentre usciva).
Causa: Il papà, che è buono, ci perdona.
Fine: Cerco qualcuno che mi accompagni.
Conseguenza: Non c’è nulla che non sappia fare (= tale che per me sia impossibile).
Condizione: C’è un letto per colui che volesse riposarsi ( = se qualcuno vuole riposare).
Concessione: Paolo, che pure è bravo in inglese, ha sbagliato l’esercizio.
Esplicita: introdotta da un pronome relativo
(N.B. : il relativo può essere “nascosto” dentro un pronome doppio o dentro un avverbio di luogo!!!)
Chi ha parlato così è un ignorante (= È un ignorante colui // che ha parlato così.)
Tornerei volentieri dove ci siamo incontrati ( = Tornerei volentieri nel luogo // in cui ci
siamo incontrati)
Implicita : verbo all’infinito introdotto da
le preposizioni a, da
Gli americani sono stati i primi // ad
andare sulla luna ( = che sono andati sulla
luna)
un pronome relativo in funzione di
complemento indiretto
Vorrei qualcuno // con cui parlare.
Dopo i verbi di percezione possiamo
avere, oltre ad una oggettiva, anche una
relativa:
Ho visto // che Piero usciva. PRINCIPALE OGGETTIVA
Ho visto Piero// uscire (= che usciva). PRINCIPALE RELATIVA