Post on 30-Aug-2019
REGIONE TOSCANA
COMUNE DI CHIANCIANO TERME (SI)
Concessioni Minerarie “Sant’Elena” ed “Ampliamento”
Valutazione di Impatto Ambientale L.R. 10/2010 Titolo III, Art. 43, comma 6
L.R. 25/02/2016 n. 17 DGR. 05/12/2016 n. 1261
Procedimento di V.I.A. Postuma
Proponente: Sorgente Sant’Elena S.p.A.
SINTESI NON TECNICA
Aprile 2017
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Viterbo Aprile 2017
PREMESSA
Quanto segue costituisce la Sintesi non tecnica con cui il Proponente, Sorgente
Sant’Elena S.p.A Concessionaria, ha predisposto la documentazione relativa alla
Valutazione d’Impatto Ambientale di competenza regionale relativa al “Progetto
Sant’Elena", per il rinnovo delle Concessioni Minerarie “Sant’Elena" (ex perpetua)
ed “Ampliamento” presso il Comune di Chianciano Terme (SI) per l’estrazione dal
sottosuolo, la somministrazione e l’imbottigliamento delle acque minerali della
sorgente omonima in unica Concessione mineraria da denominare “Sant’Elena”.
Tale documentazione è stata elaborata ai sensi della L.R. n.10/2010, Titolo III, Art.
43, comma 6 e delle successive modifiche apportate dalla L.R.25/02/2016 n.17 e
dalla Deliberazione regionale n.1261 del 5 Dicembre 2016, in virtù delle quali lo
studio si configura come “Procedimento di V.I.A. Postuma”. Il presente elaborato,
come richiesto d a ll'Art.52 della L.R.10/2010 è, quindi, parte della
documentazione di rito costituita da tre distinti fascicoli:
a) Progetto
in quanto rappresentazione e descrizione sintetiche dell’esistente con riferimento
alla sua localizzazione, agli aspetti geomorfologici, idrogeologici, topografici,
vegetazionali, faunistici, archeologici, con descrizione delle opere di presa alle
sorgenti, di accumulo e sollevamento dell’acqua minerale allo Stabilimento Termale
per l’Imbottigliamento e la Mescita alla Clientela, del Parco Termale con le sue
strutture e pertinenze, della sua gestione. La denominazione di “Progetto” è forse
impropria, trattandosi di opere, quelle attuali, autorizzate e realizzate quantomeno
nel corso degli ultimi 90 anni; essa verrà comunque conservata in ossequio allo
spirito della Legge. Nel seguito, pertanto, si utilizzerà l’espressione generica di
“Progetto Sant’Elena” per indicare i luoghi e le opere oggetto di V.I.A.
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b) Studio d’Impatto ambientale (S.I.A.),
in quanto analisi delle componenti ambientali (fauna, flora, acqua, aria, fattori
climatici, patrimonio archeologico, paesaggio, popolazione), dei possibili impatti
prodotti dagli interventi sulle stesse e sulle attività socio economiche locali, con
particolare riferimento ad eventuali misure idonee ad ottenere la migliore
mitigazione possibile degli impatti;
c) Sintesi non tecnica
delle caratteristiche dimensionali e funzionali del Progetto, corredata degli opportuni
elaborati grafici.
Le fonti documentali alle quali si è fatto riferimento sono costituite da:
-Compagnia Mediterranea di Prospezioni – “Studio idrogeologico e geofisico nel
Bacino di Chianciano” – Rapporto inedito per l’Azienda – Roma 1973
-Nicola Di Paolo: “L’acqua Sant’Elena di Chianciano e medicina termale
nefrologica” – Industrie Grafiche V.Lischi e Figli – Pisa 1983
-Benedetto Angeli, Roberto Betti, Albo Fregoli (1990): “Sorella Acqua –
Chianciano le Terme, la Comunità” – Editori del Grifo – Montepulciano (SI) 1990;
-Giulio Paolucci: “Museo civico archeologico delle acque di Chianciano Terme” –
Protagon Editori Toscani – Siena 1997
-Francesco Mantelli e Stefano Menichetti (ARPAT), Piergiuseppe Calà, (Regione
Toscana): “Principali emergenze termali in Toscana” – Regione Toscana – ARPAT
(2013)
-Guglielmo Chiocciora: “Concessione Sant’Elena - Relazione Idrogeologica”
Rapporto inedito per l’Azienda – Firenze 2013
-Comune di Chianciano Terme: “Piano strutturale comunale” 2013
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COMUNE DI CHIANCIANO TERME (SI)
CONCESSIONE MINERARIA “S.ELENA”
VALUTAZIONE D’IMPATTO AMBIENTALE
SINTESI NON TECNICA
La Concessione Sant’Elena
La Concessione mineraria Sant’Elena è ubicata in prossimità del centro storico
di Chianciano Terme (SI), in particolare sul suo margine occidentale; un lungo
cordone abitato che si sviluppa a cavallo del Viale Di Vittorio e del Viale della
Libertà, la ricollega poi anche all’abitato di Chianciano Bagni in direzione Sud ovest.
Pure in questa posizione urbanisticamente definita, a quote topografiche
comprese fra 445 e 518 metri s.l.m., la Concessione occupa un territorio collinare a
Nord del Torrente Ruoti che conserva i caratteri di ruralità originari, con il prevalere
dei boschi di castagno e querce sugli oliveti o gli incolti.
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Essa nasce formalmente il 27 Febbraio del 1931 come “perpetua”, ma già negli
anni ’20 il Cav. Giuseppe Cignozzi aveva concentrato le sue ricerche su di un’antica
Sorgente nota ai chiancianesi, che fu poi riconosciuta come Sorgente S. Elena nel
1927, quando il Ministro dell’Interno concesse al Cignozzi la possibilità di
imbottigliarne e commercializzarne le acque.
L’originale del Decreto di concessione perpetua della Sorgente Sant’Elena.
E’ poi il 9 Giugno del 1934 che il Prefetto di Siena autorizza l’apertura e
l’esercizio dello Stabilimento Termale destinato alla Cura idropinica delle affezioni
dell’apparato renale-urinario e di quello gastroenterico.
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Decreto del Prefetto di Siena per la salvaguardia della Sorgente SD-Elena.
Tale prerogativa discende dal chimismo dell’acqua S. Elena, caratterizzato da
una modesta mineralizzazione di tipo bicarbonato alcalino terroso con un Residuo
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Fisso di circa 450 mg/l, che ne fa una singolarità nel quadro delle manifestazioni
idrotermali del territorio chiancianese.
L’originale Riconoscimento terapeutico viene confermato dal Ministero della
Sanità il 30/12/1999, mentre è del 13 Giugno 2003 il Decreto Dirigenziale di
conferma dell’autorizzazione all’Imbottigliamento ed alla vendita dell’Acqua S.
Elena. Da una estensione originaria di 7,88 ettari, per esigenze di tutela igienico
sanitaria la Concessione passa a 52 ettari con la richiesta di ampliamento assentita
dal Ministero dell’Industria e Commercio il 12 Agosto del 1957 come Concessione
autonoma che conserva proprio la denominazione “Ampliamento”, a sottolinearne
il carattere funzionale nella prospettiva della salvaguardia della Fonte, visto che
all’interno di essa non sono presenti pertinenze minerarie da coltivare. Nella fase
attuale di “conferma” della Concessione S. Elena ai sensi della L.R.38/2004 (la
Concessione Ampliamento scade nell’Agosto del 2047), è apparso logico alla
Società titolare richiedere formalmente alla Regione Toscana ed al Comune di
Chianciano il definitivo accorpamento in unica Concessione titolata “S. Elena”.
Lo Stabilimento termale Sant’Elena negli anni ’30.
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A far seguito dalle opere originarie di captazione, l’Azienda termale si è
sviluppata con la realizzazione di una galleria drenante di circa 35 metri, nella
prospettiva di incrementare la modesta portata della Fonte (pare comunque che fosse
superiore al ½ l/sec prima del 1950, attualmente fra 12 e 17 l/minuto). Sono venuti
poi con la “mescita”, il Parco, un giardino all’Italiana di circa 2 ettari e poi le
strutture per l’accoglienza (sale per la lettura, il relax, il bar, l’intrattenimento, i
convegni) e quelle per l’Imbottigliamento, fino all’ultimo Stabilimento
modernissimo del 2001. L’attività di coltivazione della Miniera da parte di Sorgente
Sant’Elena S.p.A. si attua dunque su due fronti:
-la Cura idropinica, con la mescita dell’acqua Sant’Elena alla Clientela negli spazi
dedicati.
-l’Imbottigliamento, con il confezionamento di bottiglie in vetro, sia a perdere che a
rendere, da 0,5 – 0,75 ed 1 litro; l’attuale impianto ha una potenzialità di circa 8.000
bottiglie da 1 litro/ora.
PARCO
DIREZIONE
SANITARIA
DIREZIONE
SANITARIA
CANALE SOTTERRANEO
PISTA
DA BALLO
PISTA
DA BALLO
SALETTA
LETTURA
SALETTA
LETTURA
UFFICI
DEPOSITO
CO2
DEPOSITO
CO2
IMBOTTIGLIAMENTO
+ MAGAZZINO
IMBOTTIGLIAMENTO
+ MAGAZZINO
SALONE
RICEVIMENTI
+ BAR
SALONE
RICEVIMENTI
+ BAR
VILLA
INGRESSO
SORGENTE
INGRESSO
SORGENTE
SVILUPPO
CAPTAZIONE
IN GALERIA
SVILUPPO
CAPTAZIONE
IN GALERIA
SALONE
CONVEGNI
SALONE
CONVEGNI
BOCCHELLI
MESCITA
BOCCHELLI
MESCITA
Foglio 10
Regione ToscanaComune di Chianciano Terme (SI)
Concessione mineraria S. Elena
Concessione mineraria Ampliamento
STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALEL.R. 10/2010 e s.m.i.
STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALEL.R. 10/2010 e s.m.i.
Parco termale e strutture di servizio
Planimetria Catastale
N
SCALA1: 100
0 1m
2
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Bocchelli di mescita dell’acqua termale.
La Cura idropinica, convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale in
particolare per il trattamento della Calcolosi delle vie urinarie e sue recidive, della
Dispepsia di origine gastroenterica e biliare, della Sindrome dell’intestino irritabile
nella varietà con stipsi, ha comportato negli ultimi due anni una media di circa
23.000 ingressi alle Terme nel corso della stagione (dal 15 Aprile al 31 Ottobre), con
l’uso di circa 100 mc/anno di acqua termale; negli anni anteriori alla crisi economica
le presenze raggiungevano anche le 400.000 unità.
Data analisi 16.05.05
Acidity / Acidità (pH) 7,50
Conductivity K20 μS/cm 749,00
Fixed Residue at 180°C (TDS) mg/L 485,00
Carbon dioxide (CO2) mg/L 16,90
Silica / Silice (SiO2) mg/L 16,40
Sodium / Sodio (Na+) mg/L 20,00
Potassium / Potassio (K+) mg/L 0,70
Calcium / Calcio (Ca++) mg/L 126,00
Magnesium / Magnesio (Mg++) mg/L 11,90
Chloride / Cloro (Cl-) mg/L 26,00
Sulphates / Solfati (SO4--) mg/L 39,20
Bicarbonates / Bicarbonati (HCO3-) mg/L 362,00
Fluoride / Fluoro (F-) mg/L 0,10
Nitrates / Nitrati (NO3-) mg/L 21,50
Analisi delle acque della sorgente S. Elena.
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L’imbottigliamento prevede la preparazione dell’acqua Sant’Elena con o
senza aggiunta di CO2 in bottiglie di vetro con vuoto sia a perdere, che a rendere,
commercializzate su tutto il territorio nazionale ed anche all’Estero come acqua
mediominerale dotata di proprietà diuretiche. Negli ultimi due anni il volume medio
di acqua termale imbottigliata ha raggiunto i 290 mc.
Formati e tipologie di acqua S. Elena: bottiglia da 1 L o da 0.75 L, naturale o frizzante..
Sia la Cura idropinica, che l’Imbottigliamento, in considerazione della modesta
portata disponibile alla Fonte, presuppongono lo stoccaggio dell’acqua termale in
alcuni serbatoi di acciaio inox AISI 304, con un volume complessivo di 140 mc,
alimentati e monitorati da un sistema elettronico di controllo che gestisce
automaticamente pompe, livelli, scarichi, pulizia e sanificazione periodiche.
Condotte e serbatoi sono per gran parte interrati, o quantomeno alloggiati in grotte
che sovrastano l’opera di presa. Tutte le tubazioni interrate sono realizzate in doppia
camicia, a tutela dalle correnti telluriche ed a garanzia da perdite e possibili
contaminazioni dell’acquifero termale. Tutti gli impianti sono perfettamente
funzionanti, grazie ai materiali utilizzati (acciaio inox Aisi 304/316 lucidato), alla
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manutenzione regolare ed all’aggiornamento tecnologico che ne caratterizza
l’efficienza. Le strutture destinate all’attività mineraria, alla Cura idropinica ed
all’Imbottigliamento conservano le loro linee architettoniche originali e sono in
ottimo stato di conservazione; il Parco viene da tutti considerato un Santuario
ecologico.
Scorcio del parco.
Le Zone di salvaguardia della Sorgente Sant’Elena sul piano della tutela
igienico sanitaria delle sue acque sono operanti fin dagli anni ’30 dello scorso secolo,
pur con formalizzazioni che risalgono al 1968. L’intervento delle Leggi regionali
n.86/1994 e 38/2004 ne ha consolidato gli effetti nelle aree teoricamente più critiche,
quelle a monte della galleria drenante e fino allo spartiacque idrografico, coadiuvato
dall’azione di tutela del Comune sull’intero sistema termale chiancianese che nel
Piano strutturale recentemente approvato ha individuato un areale di rispetto di
grandi dimensioni che abbraccia tutte le manifestazioni termali del territorio
comunale.
LEGENDA
Concessione S. Elena (Ex Perpetua)
Concessione ampliamento
D.M. 09.07.68
Zona di protezione e tutela igienico sanitaria A
della sorgente S. Elena
Zona di protezione e tutela igienico sanitaria B
della sorgente S. Elena
D. PREFETTO SIENA N° 26119 del 11.10.1950
Zona di rispetto
LL.RR. 86/94 e 38/2004
Zona di rispetto
Zona di protezione
P.S.C. Chianciano Terme 9.12.2013
Zona di rispetto a tutela della risorsa termale
S
Regione ToscanaComune di Chianciano Terme (SI)
Concessione mineraria S. Elena
Concessione mineraria Ampliamento
STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALEL.R. 10/2010 e s.m.i.
STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALEL.R. 10/2010 e s.m.i.
Carta delle zone di salvaguardia della
sorgente S. Elena
N
SCALA1: 4000
0 40m
80
I
II
III
IV
LEGENDA
Concessione Mineraria “Bagni di Chianciano”
Concessione Mineraria “Compendio Termale di Chianciano”
Concessione Mineraria “Fucoli”
Concessione Mineraria “Sant’Albino - La Vena”
Concessione Mineraria “Sant’Elena”
Zona di protezione ambientale (ai sensi del P.T.C.P. - Siena)
(Compendio Termale + Bagni di Chianciano)
Zona di protezione ambientale (ai sensi del P.T.C.P. - Siena)
(Fucoli)
Regione ToscanaComune di Chianciano Terme (SI)
Concessione mineraria S. Elena
Concessione mineraria Ampliamento
STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALEL.R. 10/2010 e s.m.i.
STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALEL.R. 10/2010 e s.m.i.
Carta delle zone di protezione ambientaleai sensi del P.T.C.P. Siena
N
SCALA1: 50000
0 500m
1000
II
I
III
IV
LEGENDA
Concessione S. Elena (Ex Perpetua)
Concessione ampliamento
Vincolo Idrogeologico (R.D. 3267/23)
Regione ToscanaComune di Chianciano Terme (SI)
Concessione mineraria S. Elena
Concessione mineraria Ampliamento
STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALEL.R. 10/2010 e s.m.i.
STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALEL.R. 10/2010 e s.m.i.
Carta del Vincolo Idrogeologico
N
SCALA1: 4000
0 40m
80
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Si aggiunga a tutto questo quanto previsto dal P.T.C.P. della Provincia di Siena,
con l’istituzione delle Zone di Protezione Ambientale all’intorno delle aree in
Concessione mineraria, con raggio pari a 5 Km.
Nel novero delle Aziende termali legate al bacino di Chianciano, la
Concessione in esame è l’unica a carattere esclusivamente privato; la Società
concessionaria è rappresentata attualmente da Sorgente Sant’Elena S.p.A. facente
capo alle storiche famiglie Cignozzi, Bellini, Ruiu che dai primi decenni del secolo
scorso si sono affiancate o succedute alla guida delle Terme di Sant’Elena.
Considerata l’età quasi secolare del Progetto, esso ricade chiaramente nella
Fase di esercizio; quest’ultima si realizza nell’ambito di quella parte della
Concessione rappresentata dalla proprietà dell’Azienda, per buona parte coincidente
con la Concessione ex perpetua, relativa alle particelle 79, 80, 83 e 1893 del Foglio
10 del Comune di Chianciano Terme. Le prime tre particelle costituiscono il Parco
termale con il Giardino all’Italiana su di una superficie di circa 2 ettari, mentre la
particella 1893 accoglie le strutture funzionali alla coltivazione della Miniera ed alle
attività termali propriamente dette: le opere di captazione, sollevamento ed
accumulo dell’acqua S. Elena, la mescita e l’Imbottigliamento, la Direzione
sanitaria, la Direzione amministrativa, l’accoglienza, il relax ed i servizi per la
Clientela, come rappresentato nello schema allegato.
Vista panoramica d’insieme del comprensorio S. Elena (Snapshot da Google Earth).
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La Direzione Sanitaria è costituita da un edificio su di un solo piano posto
all’ingresso delle Terme, sul Viale della Libertà, risalente agli anni ‘50; di fatto è la
porta di accesso principale alle Terme, in cui la Clientela affronta le verifiche
sanitarie ed amministrative di ammissione alla Cura idropinica. La Direzione
amministrativa è costituita da una palazzina su due piani, con annessi uffici e
magazzini per una superficie di circa 700 mq, realizzati tra il 1960 ed il 1970, mentre
gli attuali magazzini erano, fino al 2003, la sede del vecchio impianto
d’imbottigliamento, rinnovato con una struttura prefabbricata dotata di linea
d’imbottigliamento automatica, capace di produrre fino a 8.000 bottiglie da 1
litro/ora. Le strutture di accoglienza, relax, intrattenimento ed i servizi per la
Clientela sono costituite da più edifici, dal salone delle feste (risale al 1955), alla
sala di lettura (risale ai primi del ‘900), alla pista da ballo, al salone dei Convegni
(realizzato nel 1995/96), con una superficie coperta complessiva di circa 1450 mq.
Ad essi si aggiungono naturalmente il Parco, con una superficie di circa 2 ettari,
nonché i parcheggi cui si accede dal Viale della Libertà mediante un ampio viale
alberato.
Nella foto a sinistra il Salone delle Feste, nella foto a destra la Direzione Amministrativa.
Il pubblico perviene alla Cura idropinica attraverso la Direzione sanitaria e
mediante un badge accede giornalmente al Parco Termale ed all’area della mescita,
dove 15 bocchelli erogano a richiesta l’acqua minerale S. Elena alla temperatura
ambiente, o riscaldata a 26-30°. La cura prevede l’assunzione di c,a 1,5-2 litri/giorno
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che la Clientela distribuisce nell’arco delle ore di sosta alle Terme, tra la passeggiata
nel Parco, la lettura, il gioco, l’intrattenimento. Frequenti sono i Convegni di natura
scientifica, spesso correlati alle applicazioni terapeutiche dell’acqua Sant’Elena.
Negli anni 2015-2016 si sono avuti in media 23.600 accessi/anno alla Cura a
fronte, comunque, di un trend in sensibile calo nell’ultimo decennio, con un volume
annuo di acqua minerale impegnato (Vcure) di circa 100.000 litri; nello stesso
intervallo di tempo il volume annuo di acqua S. Elena imbottigliato (Vimb) è
risultato in media di circa 290.000 litri, il tutto a fronte di un volume annuo medio
erogato (Verog) spontaneamente dalla Sorgente pari a circa 7.884.000 litri. Il
differenziale
Verog - (Vcure+Vimb) = 7.494.000 litri
evidenzia l’importanza del volume di acqua naturale restituito annualmente al
reticolo idrografico, testimoniando nel contempo l’irrilevanza del prelievo per
l’attività idropinica (circa il 4,9%) e, di conseguenza, il modestissimo livello
d’impatto che l’attività termale in esame esercita sul sistema idrogeologico locale.
L’impatto del Progetto sull’ambiente si articola in varia misura sulle
componenti Aria, Suolo, Acque superficiali e sotterranee, Paesaggio, Ambiente
culturale ed antropico e, marginalmente, sulle componenti Vegetazione, Flora,
Fauna. Sono stati analizzati separatamente gli impatti riconducibili alle opere di
carattere minerario, da quelli correlabili alle strutture funzionali all’attività termale.
Per quanto riguarda i primi, ad oltre novanta anni dalla loro realizzazione, le opere
di carattere minerario relative al Progetto S. Elena sono divenute parti integranti sia
dell’ambiente naturale, che di quello antropico, con un impatto sulle componenti
Acqua e Paesaggio del tutto irrilevante. Si è per contro evidenziato anche un
possibile impatto positivo sul Patrimonio culturale, legato indubbiamente alla
valorizzazione di un bene, l’acqua minerale dell’antica Sorgente, già nota alla
popolazione locale in tempi remoti e correlata in qualche misura alla tradizione ed
al culto del divino.
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Per quanto riguarda i secondi, si sottolinea innanzitutto il fatto che il Progetto
si è sviluppato negli anni esclusivamente a valle dell’opera di presa e quindi a valle
del Bacino imbrifero della Sorgente, garantendo la invarianza totale degli usi del
suolo in questa porzione critica della Concessione per la salvaguardia dei parametri
chimici e microbiologici dell’Acqua S. Elena. In questa prospettiva il Progetto
appare perfettamente integrato anche nello sviluppo urbanistico della Città; il
Comune di Chianciano Terme ha approvato con Delibera del C.C. n. 74 del
09.12.2013 il Piano Strutturale, inserendo quanto previsto dalla pianificazione a
scala regionale (PIT) e provinciale (PTC). Di conseguenza il Piano prevede fra le
invarianti strutturali i Beni di rilevanza storica, artistica architettonica testimoniale
e sociale - in particolare le Terme di S. Elena vengono individuate tra i luoghi
riconosciuti dalla Comunità quale elementi identitari, all’interno di un
Comprensorio classificato tra le risorse di rilevante valenza socio-culturale.
Il patrimonio architettonico del comprensorio S. Elena.
Il Piano strutturale riconosce, in sostanza, la tradizione storica del termalismo
sanitario quale risorsa culturale ed economica da valorizzare. Ne consegue che per
i beni di valore storico, architettonico o testimoniale interessati dagli ambiti oggetto
di tutela ai sensi dell’art. 136 del D.Lgs 42/04 (Zona costituita dall’antico nucleo
caratteristico del comune di Chianciano e area adiacente istituita con DM 21.12.67;
Zona collinare del territorio del Comune istituita con DM 24.02.70) il Piano
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Operativo Comunale stabilisce che tutti gli interventi sono subordinati al rispetto
delle disposizioni di cui all’art. 46 delle NTA, che tengono conto della disciplina
istituita dal PIT con valore di Piano Paesaggistico.
Organizzazione aziendale
La Società occupa stabilmente un impiegato, un dirigente con la qualifica di
Direttore sanitario e due operai; nel corso della stagione termale aumenta fino a
raggiungere punte di 11 dipendenti tra “stagionali” ed “a tempo indeterminato”;
Strutture termali: 2 tempo indeterminato
4 stagionali
Stabilimento d’imbottigliamento: 2 tempo indeterminato
3 stagionali
Totale 4 Tempo indeterminato
7 stagionali
Nei prossimi 25 anni di durata della Convenzione sottoscritta con il Comune di
Chianciano, la Società prevede di destinare, salvo cause di forza maggiore, per gli
investimenti necessari alle opere di manutenzione e agli aggiornamenti tecnologici
circa 25.000 euro oltre IVA per anno e di incrementare tale cifra del 2% annuo.
Per quanto concerne la previsione d’investimento per le l’attività di promozione e
ricerca, nell’attuale contingenza economica s’intende destinare ogni anno circa
25.000,00 euro oltre IVA all’anno e d’incrementare tale somma del 2% per anno.
Tali somme, ancorché modeste, rappresentano circa il 10 % dell’attuale fatturato.
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CONCLUSIONI
In sintesi l’attività termale di cui al Progetto Sant’Elena, insediata da oltre
novanta anni nel territorio comunale di Chianciano, si è sviluppata armonicamente
con l’ambiente che lo circonda, mettendo a disposizione della comunità locale e
nazionale un’acqua con caratteristiche mediominerali particolarmente indicate nella
Cura idropinica delle patologie dei reni e dell’apparato urinario. Nel suo progredire
nel tempo ha saputo affiancare alla Cura idropinica l’Imbottigliamento dell’acqua
Sant’Elena, creando i presupposti per una diffusione dell’uso della risorsa minerale
al di fuori del Parco termale. Con un attento progetto industriale, l’attività di
Sorgente S.Elena S.p.A. non appare impattante sul territorio e quantomeno non
produce inquinamento; nella maggioranza dei casi, comunque gli impatti, ove
rilevabili, manifestano una intensità effimera, pure se con carattere permanente e
con una variabilità stagionale, in quanto correlati in maniera intrinseca al Progetto
tal quale, quindi alla coltivazione della Miniera. Nel caso specifico ci si rende poi
conto del fatto che le azioni del Progetto hanno prodotto nel tempo anche impatti
positivi, da cui discende un contesto ambientale attuale del tutto sostenibile,
soprattutto se considerato come prerogativa di un ambiente a disposizione di alcune
migliaia di persone ogni anno, nei mesi fra l’Aprile e l’Ottobre alla ricerca di un
approccio naturale alla cura dei propri malanni, dove la Cura ed il rispetto
dell’Ambiente sono contemporaneamente le aspettative della Clientela ed il target
principale dell’Azienda Concessionaria. Si consideri, in questa prospettiva, che
l’opera di captazione della Sorgente è destinata a preservarne al più alto livello le
caratteristiche naturali e che il Parco, con gli impianti vegetazionali e l’architettura
del paesaggio accresce notevolmente le prerogative dell’ambiente sul piano culturale
oltreché su quello antropico dei rapporti sociali.
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Alcuni scorci del Parco nel comprensorio termale di S. Elena.
Ad ogni buon conto tale contesto è il risultato di una evoluzione quasi secolare,
che ha visto il territorio adeguarsi progressivamente alle sue trasformazioni. Certo
la crisi economica ed il declino della Cura idropinica hanno sensibilmente rallentato
lo sviluppo delle Terme di Sant’Elena, sottolineato da un forte calo nelle presenze
annuali della Clientela. Il costante impegno alla manutenzione delle strutture ed al
loro aggiornamento tecnologico fanno comunque ben sperare nella conservazione di
un target di qualità offerto oggigiorno ad una Clientela potenziale più vasta del
passato, di provenienza sia italiana che europea. Il rapporto, infine, con il tessuto
urbano circostante, fa ricadere sulla Concessione mineraria S. Elena il complesso
delle norme urbanistiche vigenti, ad ulteriore tutela dell’Ambiente e delle risorse
termali.
Quanto, poi, alle ricadute sul tessuto economico e culturale della Città,
basterebbe considerare il fatto che il Progetto Sant’Elena, come quello delle vicine
Terme di Chianciano si identifica con quelle acque termali che nel corso del tempo
hanno contribuito a plasmare la sua struttura urbanistica, la sua economia e la sua
società, oltreché quella di tutto il territorio regionale circostante, essendo di fatto
questa la più importante, se non l’unica risorsa che ne fa una Città turistica
monoculturale.
La conferma della Concessione in corso non prevede, comunque, interventi o
modifiche strutturali; pertanto, con riferimento al Titolo III della L.R.10/2010,
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Art.43, comma 6, nonché alle modifiche introdotte in materia di V.I.A. dalla
L.R.25/02/2016 n.17 e dalla Deliberazione regionale n.1261 del 5/12/2016,
“Procedimento di V.I.A. postuma”, si ritiene che il Progetto relativo alla Conferma
della Concessione mineraria S. Elena in Chianciano Terme, nella richiesta
configurazione di accorpamento con la Concessione “Ampliamento” proposta in
apertura del presente studio, per le ricadute negative ritenute irrilevanti sul contesto
ambientale e per quelle probabilmente positive sul contesto socio culturale ed
economico che lo circonda, abbia di fatto già messo a punto nel corso della sua storia
quelle misure di mitigazione che la Legge richiede e che lo rendono del tutto
sostenibile.
Il gruppo di lavoro:
Dr. Ubaldo Ruiu Cignozzi Bellini medico idrologo
Dr. Forestale P. Giuseppe Paris
Dott. Geologo Giuseppe Pagano