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Reti di Impresa: opportunità di
sviluppo per il territorio
Dott. Francesco Ferri
Responsabile Entrepreneurship Bocconi Alumni Association
Catania, 21 novembre 2014
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Tessuto imprenditoriale italiano e opportunità perseguibili tramite il contratto di rete
Contesto economico italiano
Tessuto imprenditoriale italiano
� Moltitudine di aziende di piccole e medie dimensioni, spesso dotate di scarsi livelli
patrimoniali, che pur rappresentando esempi di successo, mostrano crescenti difficoltà a
competere sui mercati internazionali
� Poche grandi imprese che hanno sempre più necessità di attivare collaborazioni
strategiche con aziende anche di dimensioni inferiori con le quali condividere obiettivi e
processi
Possibili soluzioni per superare le difficoltà del contesto economico:
1. Operazioni di finanza straordinaria
2. Forme di aggregazioni “tradizionali” di imprese
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Tessuto imprenditoriale italiano e opportunità perseguibili tramite il contratto di rete
Limiti delle soluzioni tradizionali
1. Operazioni di finanza straordinaria
� Acquisizioni
� Fusioni
Limiti
� Perdita di identità
� Cambiamenti operativi e di governance
���� Applicazione limitata: scontro con la
mentalità imprenditoriale italiana
2. Forme di aggregazioni “tradizionali”
di imprese, come:
� Distretti
� Consorzi
� Associazioni Temporanee di Impresa
� Joint Venture
Limiti
� Logiche sottostanti superate (territorialità,
settorialità)
� Stringenti requisiti richiesti per la costituzione
(es. grado complementarietà, interrelazione)
� Mancanza di modelli di governo di rete o
struttura di governo complessa
� Mancanza di normative specifiche
���� Limitata diffusione
LE MUTATE CONDIZONI ECONOMICHE HANNO RESO NECESSARIA LA NASCITA DI MODELLI
DI INTEGRAZIONE INNOVATIVI, IN PARTICOLARE LE RETI D’IMPRESA
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Tessuto imprenditoriale italiano e opportunità perseguibili tramite il contratto di rete
Un “nuovo” strumento: le reti d’impresa
La rete d’impresa può essere definita come un’aggregazione di imprese finalizzata
all’assunzione congiunta di decisioni e all’integrazione dei propri sforzi per progettare,
realizzare e produrre beni e servizi, sviluppare nuovi processi e prodotti, accrescere
i tempi di innovazione o di ingresso in nuovi mercati locali o esteri.*
*“L’internazionalizzazione delle imprese laziali della filiera nautica” a cura di Matteo Giuliano Caroli - Osservatorio sull’internazionalizzazione
del Lazio – Unioncamere Lazio, Luiss, 2010.
Obiettivo: permettere alle aziende di raggiungere la “massa critica” funzionale
all’aumento della loro forza sul mercato, senza integrazione proprietaria.
Vantaggi delle reti:
� Alternativa ad operazioni di acquisizione e fusione, a cui la maggior parte degli
imprenditori è ancora ostile
� Superamento del concetto di “territorialità” e “settorialità”, tipici delle altre forme
di aggregazione di impresa, e minore dipendenza della rete dall’andamento di mercati e
settori
� Possibilità di superare i limiti insiti nella dimensione della singola impresa
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Soggetti che possono costituire una rete
Due o più:
� Imprenditori indipendenti
� Imprenditori individuali
� Società di persone o capitali
� Imprese sociali o quelle operanti con la forma giuridica di enti senza scopo di lucro
(es. associazioni imprenditoriali)
Non possono costituire una rete:
� Liberi professionisti
� Enti pubblici non aventi ad oggetto lo svolgimento di un’attività di impresa (Università,
Centri di Ricerca, ecc.)
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Lavorare in rete: i vantaggi conseguibili
Maggiore capacità di accumulare conoscenza (facile accesso a conoscenza altrui)
Possibilità di effettuare investimenti che le singole aziende non avrebbero affrontato, ripartendo costi e rischi (es. processi di internazionalizzazione, investimenti in R&S, ecc.)
Ampliamento del network aziendale
Accesso ad un pool differenziato di idee, risorse,
capacità produttive
Minore costo dellaconoscenza impiegata e
prodotta
Economie di scala derivanti dalla reciproca specializzazione
Aumento potere negoziale
Condivisione servizi trasversali e riduzione dei costi
Sfruttamento della capacitàproduttiva in eccesso
Possibilità di incrementare i margini, i mercati serviti e i volumi di vendita
Aumento flessibilità del sistema produttivo
Maggiore rapidità di risposta agli stimoli del mercato e
riduzione del time tomarket
Allargamento dell’offerta di prodotti e servizi, senza modificare il proprio core business
Maggiore efficienza Maggiore flessibilità Maggiore creatività
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Tessuto imprenditoriale italiano e opportunità perseguibili tramite il contratto di rete
I principali scopi dei contratti di rete
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Tessuto imprenditoriale italiano e opportunità perseguibili tramite il contratto di rete
I principali scopi dei contratti di rete
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Tessuto imprenditoriale italiano e opportunità perseguibili tramite il contratto di rete
Perché fare rete
� … che permette di strutturare diverse forme di integrazione (dal semplice scambio di informazioni, all’esercizio in comune di attività) …
� … lasciando ampia autonomia alle parti (es. nella governance) …
� … che consente di accedere a vantaggi amministrativi, finanziari e fiscali …
� … e di partecipare a procedure di programmazione negoziata con la PA, a quelle inerenti a interventi di garanzia per l’accesso al credito, ecc.
Attraverso la stipula di un contratto “tipico”, uno strumento snello e flessibile
disciplinato a livello normativo…
Raggiungere la “massa critica” che consente alle PMI italiane di aumentare la
competitività e la capacità di innovazione
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Lo sviluppo del fenomeno delle reti
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Distribuzione regionale dei contratti di rete
Regioni n° imprese*
Lombardia 1501
Emilia Romagna 890
Toscana 637
Abruzzo 499
Veneto 451
Lazio 394
Marche 285
Puglia 261
Piemonte 243
Campania 182
Sardegna 173
Umbria 159
Friuli Venezia Giulia 105
Basilicata 103
Liguria 94
Calabria 75
Sicilia 67
Trentino Alto Adige 60
Molise 26
Valle d'Aosta 1
Elaborazioni RetImpresa su dati Infoncamere al 1 febbraio 2014
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Settori delle imprese in rete
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Numero di imprese in ciascuna rete
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Governance della rete: le relazioni tra i soci e le attività congiunte
Due macro-tipologie di modelli di rete
Partecipanti ‘‘alla pari’’
� Le aziende che si aggregano in rete, oltre ad essere complementari e/o
affini per prodotti e target di clientela, sono simili nelle dimensioni
� I benefici che può apportare la rete sono equamente usufruibili da tutti i
partecipanti
� Non esiste un membro della rete che ha una particolare egemonia sugli
altri nella governance dell’attività comune
Presenza di soggetto leader
� Una delle aziende, tipicamente quella che propone il progetto, si mette a
capo della rete e ne controlla le attività
� I vantaggi sono: visibilità mediatica maggiore, autorevolezza e massa
critica negoziale, dimensione degli investimenti
� Criticità principale: eccessiva egemonia dell’azienda leader, che può
portare ad un disallineamento di interessi (solo quelli del leader)
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Governance della rete: le relazioni tra i soci e le attività congiunte
Ipotesi di funzionamento della rete
Piano industriale
a 3 anni
Piano industriale
a 3 anni
sottoscritto dai soci
Realizzato dai fondatori / promotori della rete
Organo al vertice: comitato dei soci� Valida e aggiorna ogni anno il
piano industriale� Si riunisce 2 volte l’anno per
aggiornarsi sulle performance
Coordinatore dellarete
� Cura la definizione del budget e dell’action plan annuale, approvati dal comitato dei soci
� Ricopre il ruolo di interlocutore della rete verso:• Il comitato dei soci• I vari uffici delle singole
imprese facenti parte della rete
• Il network di fornitori / partner coinvolti
Regolamento e codice eticoDocumento che norma la gestione della rete e i diritti/doveri delle aziende socie.
Esempi di argomenti da regolamentare:� Indicatori di costo di riferimento
definiti per preventivi (in caso di commesse)
� Casi e limiti per evitare concorrenza interna
� Leadership (sulla commessa) in caso di rapporto consolidato/storico con il committente
� No intermediazione nella componente finanziaria verso i soci (la rete non fattura al cliente finale), salvo necessità specifiche (es. richiesta unico interlocutore)
� Fondo patrimoniale iniziale per coprire gli investimenti del primo anno
� Voci di ricavo per la rete:• Quota fissa annuale• Provvigioni sul venduto• Rifatturazione ai soci di servizi ad
hoc (es. gestione dogane)
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Governance della rete: le relazioni tra i soci e le attività congiunte
Tempistiche e fasi per la creazione della rete
Studio di fattibilità
� Dettagliata analisi di mercato e identificazione di clientela target� Strategie da implementare per il raggiungimento della clientela target� Struttura desiderata della rete e aziende che la compongono� Verifica di sostenibilità economico-finanziaria e forecast
Raccolta adesioni � Presentazione del progetto alle aziende potenziali partner identificate� Discussione dei ruoli e dell’allineamento degli obiettivi
Costituzione rete � Stipulazione del contratto di rete tra le aziende aderenti
Attività operativa
Avvio delle attività proprie della rete neo-costituita:� Gestione attività commerciali� Realizzazione di attività finalizzate all’accrescimento della brand awareness� Gestione delle vendite realizzate� Ulteriore prospezione e nuove strategie
Set-up� Realizzazione della struttura di governance della rete� Individuazione e selezione dei soggetti da coinvolgere per implementare la strategia
1 mese
2-3 mesi
1 mese
3 mesi
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Strumenti e attività a supporto delle reti d’impresa
L’importanza e la potenzialità delle reti di impresa è stata recepita a diversi livelli.
1. RetImpresa (www.retimpresa.it)
Molte iniziative volte alla promozione e alla valorizzazione delle reti di’impresa
sono state portate avanti da Confindustria attraverso RetImpresa: l'Agenzia
confederale di Confindustria nata per facilitare le aggregazioni tra le imprese.
Tra le attività principali:
� Corsi di alta formazione e seminari per promuovere la conoscenza dello strumento e la cultura delle reti
� Progetto Rating con Barklays - rating per i contratti di rete: il modello di rating è ultimato e si basa sul
rating qualitativo delle aziende partecipanti e sulla valutazione delle caratteristiche del contratto di rete
Impegni:
� Attività con il Governo (Ministeri competenti) e con le Regioni volte alla promozione e diffusione delle reti
� Prima convention sulle Reti d’Impresa
� Progetti con istituti bancari
� Collaborazione con fondi professionali
Soci:
� Confindustrie Territoriali
� Confindustrie Regionali
� Federazioni di settore
Collaborazioni:
� Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero
dell’Economia e delle Finanze
� Regioni
� Istituti Bancari
� Luiss Business School
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Strumenti e attività a supporto delle reti d’impresa
2. Attivazione di sportelli: lavori in corso promossi da Confindustria per l’apertura di
sportelli di informazione sulle reti (es. Vicenza e Venezia).
3. Collaborazione Confindustria – Unicredit:
tavoli tecnici congiunti, per condividere e definire
un'offerta di credito e servizi dedicati alle reti di
impresa e per rispondere alle esigenze
finanziarie che emergono da queste
aggregazioni.
4. Politiche industriali: incentivi e finanziamenti soprattutto a livello regionale volti a
favorire la nascita di reti di impresa. Alcuni esempi:
� Programma Driade Regione Lombardia per la nascita e il consolidamento di sistemi produttivi locali
� Informatica per le Reti di Impresa – Regione Puglia
� Bando sperimentale per le Reti- Regione Basilicata
� Bando volto alla promozione e allo sviluppo delle reti di impresa – Provincia di Milano
5. Siti web di informazione, con aggiornamenti sulla normativa vigente, opinioni ed
esempi (www.eublog.biz/planet/, www.retidimpresa.it, www.retidiimprese.it,
www.retimpresa.it, ecc.)
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Le reti d’impresa in Italia: situazione attuale
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� “RaCeBo” (Emilia Romagna): rete di 11 PMI emiliane subfornitrici delle case
dell’automotive operanti nei diversi comparti della meccanica; i partecipanti alla rete,
che operano sotto il marchio comune “RaCeBo”, condividono informazioni
commerciali, programmano piani di promozione e vendita comuni sui clienti esistenti
e comuni alla rete, individuano nuove opportunità di mercato sul comparto
automotive o altri comparti e mettono a disposizione strutture e competenze volte al
raggiungimento di una maggiore efficienza
� “Polo Alta Moda area Vestina” (Abruzzo): filiera di PMI localizzate in Abruzzo che
certifica l’alta qualità ed il Made in Italy dell’intero prodotto e processo di lavorazione
(qualità delle risorse umane, della materia prima, del packaging, dei fornitori). La
rete intende presidiare le aree non strutturate delle PMI quali Formazione,
Comunicazione, Marketing, ecc.
� “PLASTIC.NET” (Emilia Romagna): 7 PMI reggiane del settore della plastica e della
gomma operanti sul mercato come unico fornitore integrato che permette ai clienti di
ridurre il parco fornitori e i costi di gestione delle commesse
� “DicoNet” (Emilia Romagna): rete di 15 aziende già da tempo organizzatesi
autonomamente nella forma della rete e operanti in ogni settore che richieda
lavorazioni meccatroniche avanzate, hanno strutturato uno statuto innovativo nel
regolare le azioni comuni. Progettano e realizzano macchine automatiche complesse
contando sull’alta specializzazione dei singoli nodi componenti
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Le reti d’impresa in Italia: situazione attuale
� “Centro Alesatura” (Emilia Romagna): filiera di 6 contoterzisti del settore meccanico che
focalizza il proprio business sulla costruzione dei motori diesel. Un network internazionale (2
aziende ceche, una inglese e 3 italiane) che si regge su un "gentlemen's agreement“ che
vorrebbe arrivare a un vero e proprio contratto di rete
� “Rete Log” (Basilicata): 33 aziende lucane impegnate nell’attività di estrazione del petrolio
hanno deciso di realizzare un contratto di rete per progetti comuni nella ricerca, innovazione
tecnologica, marketing, e per un accesso al credito più facile
� “Rete delle imprese per la tutela dei funghi di bosco” (Veneto): 18 imprese del settore
ubicate in Veneto, Lombardia e Trentino che hanno come scopo del progetto quello di creare
un gruppo scientifico che studi i funghi di bosco per garantire un prodotto di qualità,
realizzando un regolamento che colmi l’attuale vuoto normativo
� “Energy4life” (Veneto): 4 aziende venete del settore energetico e della climatizzazione che
hanno lo scopo di unire ed integrare nuove tecnologie di risparmio energetico ed energie
alternative per proporre pacchetti di risparmio per i Comuni
� “CHP-LAB” (Veneto): 2 aziende, una veneta ed una trentina con lo scopo di creare un
laboratorio di cogenerazione
� Exclusive Brands Torino – Rete d’impresa per lo sviluppo dei mercati esteri
14 aziende piemontesi, tra cui Pininfarina, le penne Aurora, gli yacht di Azimut Benetti, i
tessuti d'arredo di Quagliotti hanno stipulato un contratto di rete per sostenere la
promozione dei loro prodotti di alta fascia sui mercati esteri in modo congiunto
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Le reti d’impresa in Italia: situazione attuale
� “Calzaturieri della Riviera del Brenta” (Veneto): imprese locali del settore calzaturiero
che si stanno attivando per formare una rete che unisca le attività commerciali di più
distributori con l’obiettivo di creare un outlet di calzature che consenta di commercializzare
l’invenduto di più calzaturifici
� “Hotel chiavi in mano” (Veneto): network di aziende e studi professionali padovani che
svolgono attività complementari che diventerà una Newco per la realizzazione di hotel di
lusso “chiavi in mano” in tempi rapidi nei mercati dove cresce la domanda di lusso (Russia,
Dubai, Nord Africa, Arabia Saudita)
� “Filterkit” (Veneto): network di 25 aziende della meccanica avanzata e di precisione
finalizzato a condividere i processi di ricerca e innovazione e marketing integrato
� “Polo occhialeria” (Veneto): progetto premiato dal Ministero dello Sviluppo Economico
come uno dei migliori progetti di filiera presentati a livello nazionale che coinvolge 20
aziende del settore dell’occhialeria, di software, centri di ricerca e di gestione logistica,
finalizzato ad accrescere la qualità del prodotto e avere maggior controllo sulle consegne
� Gucci e la sua supply chain toscana – Rete d’impresa per il coordinamento della filiera
produttiva. L’azienda di moda di lusso ha sponsorizzato, ricoprendo il ruolo di facilitatore, la
creazione di 3 reti d’impresa che coinvolgono 24 PMI (fornitori di Gucci) specializzate nella
filiera della piccola pelletteria, borsetteria e valigeria. Gli obiettivi sono: coordinare in modo
efficiente le attività produttive della filiera, attivare investimenti comuni in innovazione
tecnologica, sviluppare attività di formazione strutturate volte a beneficiare in modo
sinergico di un know-how condiviso.
Le 3 reti prendono il nome dalle aziende che ne sono rispettivamente a capo: Rete
Pelletterie Giancarlo, Rete ALMAX, Rete FAIR
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