Recenti scritti 2012-2013

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Poesie e mini racconti

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Annibale Bianchini

RECENTI SCRITTI2012-13

NOTA

La presente raccolta di scritti,prelevata gratuitamente dal web,può essere liberamente condivisa

nella sua totalità o nelle singole partie nelle più svariate forme,

a patto che:

- sia sempre citato il nome dell’autore;- sia condivisa a titolo esclusivamente gratuito;

- siano mantenuti integri contenuto e forma di ogni racconto.

Ogni altro diritto è riservato.

http://bendabilili.blogspot.it/

Il disegno di copertina è dell’autore.

http://quandodisegnavo.wordpress.com

Un mattino di luglio ...sotto il pergolato di kiwi

Un ragno fa altalena appeso a un filo di ragnatela (ma non era un elefante?) dopo essersi lanciato in bagin-giampin dal bracciolo della sedia.Una foglia mossa dalla stessa brezza improvvisa un riff sul bordo del vaso in cui vive e le mie spalle partono in samba.Arriva un profumo di gelsomino talmente intenso da farmi alzare la testa.Un altro filo di ragnatela fa altalena fra il tavolo e la sedia e il sole si diverte a farci scorrere i colori.Un esserino quasi invisibile passeggia su una lente degli occhiali... sarà interessato alla favola che sto leggendo o vorràvedere il mondo in trasparenza?Mi accorgo solo ora di martelli che battono, di scuter che sfrecciano, di get che rombano e lasciano scie...

La prima volta (Volare 2)

- Papà papà perché ci siamo fermati?- Perché bisogna riposarsi ogni tanto, siete al primo volo e siete piccoli.- No no, continuiamo a volare che è così bello!- Un attimo... che qua ho trovato qualche seme, così...- Ma papà papà, guarda, le nostre ali non stanno ferme!- Eh lo so, la prima volta è così...- E poi?- E poi poi... C'è tempo per saperlo. Via via, volare ora! Forza!- Che bello che bello!! Si volaaaaa!!! Yuhuuuuh!!

Anche i merli (Volare 3)

- Hey! Ciao!- Ciao... ci conosciamo?- No, ma vedo che anche a te ti manca la coda!- Beh sì, che c'è di strano?- Così, non sapevo che potesse succedere anche i merli! - E invece, vedi un po'...- E continui a volare anche tu!- Beh, mica i passeri ci hanno l'esclusiva!

Niente di che (Anche i merli 2)

- Hey...! Ciao!- Ci conosciamo?- No, ma abbiamo qualcosa in comune!- E sarebbe?- Che anche a te ti manca la coda e voli comunque!- E con questo?- Beh, non pensavo potesse succedere anche ai merli.- E... con questo?!- Niente, mi sorprendeva il fatto che pur essendo di specie diverse abbiamo qualcosa in comune...- Che c'è di così... sorprendente?- In effetti... niente di che...

FB (FeisBuk)

Faccia liBro, Faccia da Bullo, (va a) Farti Benedire, (vaf)FanBagno, (sarà meglio che ti) Faccia un Bagno, Fonte Battesimale, Farsi Bello, Fa Bello, Fa Brutto, Fa Buio (presto ormai), (stare) Faccia Bocconi, (c'è chi) Fa (la) Bocconi, Fra Bernardino (campanaro?), (non fare il) FurBo, Fai (il) Bravo, (ho fatto una) Fatica Boia, Fare un Buco nell'acqua, Farsi un Buco in testa, Fare Bolle, Farsi Bruna, Farsi Bionda, F(Fa) Bb(Sib) F Bb (suonando le bionde trecce, angel of harlem, oh happy day...), F B F B (suonando qualche brano grangg o qualche musica cac(c)ofonica), Fiera di Brescia, Fiori di Bergamotto...(...che invece...) Bouquet di Fiori, Bello Fess!, Baby Face (Nelson), Burkina Faso, BuFFalo Bill, Bbm F7 Bbm F7 (suonando quizas quizas quizas), Bella Forza!, (Dolores) BellaFigheira, ButtaFuoco (cin cin!), Brutto Fannullone (che non sei altro!), Bada a quel che Fai eh?, Bianco come un... Lenzuolo (che se sta in piedi e cammina è un Fantasma, no?), mistero BufFo, (in ultima analisi) sBuFfff...

Allo specch'io (Per catarsi)

Caro mondo dove vivoo mi prendi come sonoo io rotolo lo stesso.Non starò a snocciolarticon fiocchetti e carta d'oroquanto vale la mia arte.Te la guardi? Ti convince?La mia vita ha pieno senso.Credi che io mi arrabatti?Il mio senso non si svuota.Non pensare sia il confrontoa dirigere il mio agire,è la voce la mia viache tu senta o faccia finta.Certo io mi sento soloe non trovo alternativa:tu ti muovi ad uraganoio fra un po' sono in bonaccia;d'altro canto sono in balloe se non ballo almeno canto.Tu sta' attento un giorno o l'altroio per te sono già specchio.

Bellezza

È una bellezza talmente oltre la tuache l'ondata mi travolgeappena t'intravedo in lontananzae in fine di tramontoio già ti riconosco.Ho il tempo necessario così per ritrovare l'ariaper supplicare il cuoredi rallentare il passo. E quando sei vicina vicina da sentirti io posso salutarti come donna fra le tante come amica fra gli amici, così, con non chalance come fosse tutti i giorni.

Il mio sentiero

Il mio sentiero è tracciatoIo sono prontoLe chiuse sono aperteE il fiume scorre.Temo la solitudinePiù di ogni altra cosaPur essendo lei compagnaFin dai tempi dell'ignoto.Il poeta concepiscePer amore ermafroditaE il guerriero la sua spadaLa conficca di sua mano.Il mio sentiero è tracciatoE la vita non aspettaNon si volta a controllareSe mi perdo nel cammino.Chi si volta sono ioMa dietro me non c'è nessunoIl mio sentiero è tracciatoE il mio passo si fa leggero.

La distanza

La distanza dal mondo si inabissa nel profondo dell'inconscio consapevole e diventa lì colmabile. Perché un conto in mare aperto è trovare fra le onde vento in poppa o brezza lieve; altra cosa è il navigare di aliscafo o galleggiante. Ci sarebbe da tornare oggi ai tempi antichi e guardare che ora è con il pendolo del sole. Ed intanto parlo in versi al di là di ogni volere, sto in ascolto e non decido. Poi rileggo fino al punto, forse meglio virgola... Se la rima non protesta la distanza è proprio nulla.

Giochiamo insieme

Il bambino tiranno scalpita e recalcitra piange, strilla, è disperato vuole essere ancora lui a fare il solo capitano; ripropone giochi vecchi tira fuori cianfrusaglie ma lo sa, non è più tempo è per questo che è arrabbiato.

Il bambino giocherellone lascia l'altro ai suoi strilli il suo gioco non si ferma si diverte, è spensierato; ogni tanto alza gli occhi verso il compagno irrequieto poi li abbassa e sorride facendo no con la testa.

Quando il capriccioso si è sfogato, si è finalmente quietato il pacifico lo guarda e lo chiama gentilmente poi con voce calma gli dice sorridente 'se ti va giochiamo insieme'.

Illusione ottica

Primi di settembre, pomeriggio inoltrato, il sole è caldo e il vento pure; un uomo e una donna passeggiano senza fretta, spensierati, lo sguardo sul lago. Camminano fianco a fianco, senza toccarsi, quasi senza guardarsi, eppure tra loro c'è intimità; non scambiano nemmeno molte parole, ma se c'è complicità sono più che sufficienti.Lei porta maglietta a righe e gonna appena sotto il ginocchio, ha capelli argentati con riflessi di sole e pare più alta di lui, ma è solo un'illusione ottica; gli sguardi dalla spiaggia però sembrerebbero aver notato che lui, magro, tagliato corto, abiti di lino e sandali, è molto più giovane di lei... poi sussurrano qualcosa alla vicina... o al cagnolino...Quasi al termine del lungolago c'è un bar, l'uomo e la donna decidono di fermarsi, sanno già per bere cosa; lei quindi va direttamente al bancone a ordinare e lui si dirige verso il tavolo, ma dopo pochi istanti si gira e facendo qualche passo all'indietro dice alzando appena la voce: "Ho cambiato idea, mamma, stavolta lo prendo scecherato. Grazie".

Ricordi d'estate (Clic on, clic off)

... (schiena) ... (fianco) ... (schiena) ... (fianco) ... (schiena) ufff... che ore sono? (clic on) le 3 e mezza... appena?! (clic off) (fianco) ... (schiena) ... (fianco) ... (schiena) ufff... riuscissi almeno a mettermi sull'altro fianco... pancia sotto manco a parlarne (clic on) 4 e un quarto... (clic off) (fianco) ... (zzZz) nooo... (schiena) la zanzara no... e se... zzzzzz zzzz... si sa mai che sentendosi in compagnia se ne stia buona ... (ZZzzzz)ancora qui? vattene, non te lo do il mio sangue! e soprattutto non mi voglio grattare! (clic on) (4.35) ... (zzZZzz) di nuovo?! (4.50) perché? (fianco) ... (zzzzzz) no... via! (schiena) (5.20) ...(fianco) ... ... (schiena) 7 e un quarto... mmh... ancora dieci minuti (clic off) (fianco).

Non sono... solo...

Io non sono un poetasolo recita la mia manoversi letti tra le ore.

Io non sono un narratoresolo chiede a me il reale:com'è che va a finire?

Io non sono un cantautoresolo sul mio pentagrammanote danzano insieme alle parole.

Io non sono un 'digei' un 'parlatore' radiofonicosolo si trasforma in ondaciò che penso, leggo e intendo.

Io non sono un cantantesolo a volte la mia voce vuole andare, portarmi oltredirmi chiara dove sono.

Non basta ancora!

...solo ora comprendo che la mia felicità è più a portata di mano di quanto abbia mai pensato e che il più delle volte basta solo allungarla, la mano intendo. Anzi, forse basta lasciarla semplicemente aperta, come ho fatto questa volta; stavo rileggendo le linee sul palmo, una per una, per vedere se le ricordavo bene; poi trovandone di nuove ho iniziato a seguirle a voce alta per impararle a memoria. Ad un tratto qualcuno delicatamente mi prende la mano e prima che possa capire cosa sta succedendo, la colma talmente di amicizia, di ascolto, di amore, di gratitudine e di stupore che per conteneretutto devo metterci sotto anche l'altra. Ma non è sufficiente e per evitare che qualcosa vada perso lo verso in altre mani. E poi non basta ancora, perché mi accorgo che le mie, invece di svuotarsi, si riempiono continuamente!

È venuto il momento

Ehi ciao, sono tornato! Tutto è andato a meraviglia, davvero oltre qualsiasi aspettativa!… Ehi ma… ci sei?... Possibile che sia uscito? In camera e in studio… non c'è… In cucina... nemmeno... A meno che sia in bagno… No, qui non c'è… E allora? Forse in giardino, sarebbe strano perché non civiene mai… Infatti non c'è.Però... sul tavolo c'è una busta… E dentro un messaggio:"Mio carissimo, poche righe per dirti che è venuto per me il momento di lasciarti, ho capito che non hai più bisogno di me. Anzi, mi sono reso conto di averti fatto anche del male e te ne chiedo scusa, ma vorrei che sapessi che l'unica mia intenzione è sempre stata quella di proteggerti.Buon proseguimento di vita. Sii felice.Con affetto.Il tuo senso di solitudine."...Buon viaggio a te.

L'altro giorno un coniglietto,pensa un po' cos'è successo,mi ha portato un bel pacchettocon un fiocco tutto rosso. Io non so chi l'ha mandato, se Babbo Natale o Santa Lucia, ma io un regalo l'ho già avuto; secondo me ha smarrito la via. Gliel'ho chiesto e lui è rimasto a pensarci un poco su… Poi mi disse: Che sbadato!Hai ragione proprio tu!E adesso? Come faccio?Sono pure in gran ritardo!Dissi allora: Vado io di slancio!Sarò veloce come un ghepardo!Lui mi fece un bel sorrisoe mi disse: Grazie tante!Aprì le orecchie e all'improvviso capii che era un coniglietto volante.Io ho sbirciato nel pacchettoe ho capito per chi era, mi sono messo cappotto e berretto e te l'ho portato di gran carriera!

Versione breve:

L'altro giorno un coniglietto,pensa un po' cos'è successo,mi ha portato un bel pacchettocon un fiocco tutto rosso. Io non so chi l'ha mandato,

se Babbo Natale o Santa Lucia, ma io un regalo l'ho già avuto; secondo me ha smarrito la via.Così ho sbirciato nel pacchettoe ho capito per chi era, mi sono messo cappotto e berretto e te l'ho portato di gran carriera!

Beato

Sorrido divertito perché proprio non resisto a tenere gli occhi aperti,e mi vedo come un vecchio che si appisola beato:manco l'ultimo bocconee già devo sistemarmicon il gomito sul tavolola testa che si inclinarannicchiata sulla manopalmo aperto e dita sottili a far ponte fra la guancia e la tempia fra lo zigomo e l'orecchiofino a quando giunge il sonnoin un lento pomeriggioiniziato troppo presto.

Unicità

(Driinnn...)(Chi sarà? Non aspetto nessuno...)- ...?! Ah sei tu... Era meglio se non ti facevi rivedere. Cos'è, ti senti... solo?- Ti stai sbagliando, io...- Ah certo! Tu mi hai tenuto in tuo potere per tutti quegli anni e quello che sbaglia sono io!- Non intendevo quello...- Be', sì, in un certo senso ho sbagliato: mi sono pienamente reso conto di quanto mi avevi soggiogato solo il giorno in cui tene sei andato.- No, il punto è che non sono chi pensi tu...- Ah ho capito! Sei il... tuo fratello gemello! No, no, aspetta, sei il tuo clone, giusto? Va a dirlo a qualcun altro chi non sei!- In effetti non lo sono, se solo guardassi meglio...- Cosa vuoi che guardi? Conosco a mena dito la tua... In effettihai qualcosa di diverso... Lo sguardo... È più tranquillo, senza ansia... E anche la tua voce è diversa, è più pacata, non tesa elamentosa...- Cosa ancora?- Il tuo stare di fronte a me, non ti vuoi imporre... non mi giudichi...- E poi?- ...Io, io mi sento diverso, non mi sento agitato... non fuori posto... non continuamente inadeguato... Forse è vero, non seichi penso.- Di fatto non lo sono. E adesso lo sai.- Gli assomigli molto... Perché non ti sei fatto vivo prima?- Non eri ancora pronto. E poi sai, non dipende da me o dall'altro stare o meno con te.- E da chi allora?

- Da te.- Da me?- Già.- La libera scelta...?- La libera scelta. Ricordi il racconto dei due lupi?- ...Sì, certo... vince quello che nutri.- E tu hai smesso di nutrire l'altro. E da un po'.- Allora se lui era il mio senso di solitudine, tu sei... il mio senso di unicità?- No, non una sensazione, semplicemente la tua unicità.- E adesso?- E adesso sei libero.- Di fare che?- Di rendere più spedito il tuo cammino.- Costi quel che costi.- Sì, costi quel che costi, certo. Ma anche... ricavi quel che ricavi.

Manca qualcosa

- Ciao!- Ciao. Ma… vedo che sei impegnato anche tu con la preparazione del nido.- Sì, sono proprio emozionato!- Ma… Sei sicuro di essere pronto?- Certo che sono pronto! Perché, tu no?- Io sì, ma…- Ma cosa?- Niente… Così… - No, dimmi...- Scusa devo andare. Ciao!- ...Mah!- Ehi, ciao! Quanto siamo impegnati stamattina!- Sì! È venuta l'ora di metter su una bella famiglia passerotta!- Ah sì?...- ...Perché questo "Ah sì" fintamente curioso?- Ma… Così… Niente… Devo anda...- No, adesso mi spieghi, perché non sei il primo che mi dice "Ma-così-niente!" e poi se ne va. Fammi capire!- No… È che… io e gli altri siamo… un po' preoccupati per te…- Beh, grazie del pensiero, ma non vedo cosa...- Ci chiediamo se tu ti rendi ben conto di quanto sia impegnativo mettere su famiglia…- Sì...?- E viste le tue condizioni quanto possa essere gravoso per te…- Quali condizioni?- Beh… Il fatto che ti manca la coda…- Non è mai stato un problema e…- Ma non sei preoccupato per i tuoi figli?

- Per cosa?- Beh… Che potrebbero anche loro nascere senza coda. Non pensi di condannarli a una vita già segnata?- Nel caso impareranno da me che non avere la coda non significa non essere…- Ma sentiranno sempre che alla loro vita manca qualcosa!- ...Ah sì? E alla vostra di vita? Siete sicuri che non manchi proprio niente? E ai vostri figli?

strana sensazionedi essere sul puntodi perdere tuttoio che mi scrolloe i brividi cherestano addosso

sono l'ebbro testimone

di un passo di danza possibile

un fermo immagine

che toglie il fiato

e dà vertigine

Scendete lacrime

E va beneLacrime, scendete! Scendete e portate viaLa tristezza dal mio corpo,La vergogna, la paura,La colpa del non senso,Tutto ciò che mi reprimeTutto ciò che si è nascostoAd occupare spazi vitaliE chissà, magari a rompere La promessa dei geniD'esaudire il desiderioDi vita nuova, fresca,Viva.

Scendete, lacrime,Scendete, che siete benvenuteScendete e ripuliteScendete, anche se soloBagnerete questi occhiPer il tempo di asciugarviE righerete questo visoSenza che rimanga traccia.

Riconosco in teSaggezzaQuella che si fa domandeE non aspetta le risposte.Quando arrivano però, A sorpresa, sempre, Fa festaGrande festaFino a scombinare i pianiFatti fino a mezzogiornoE a cucinare piattiChe erano soltanto promesse.Ed ecco, la tavola imbanditaSi arricchisce di sapori mai sentitiE quelli di ogni giorno Di nuovi e rivelati retrogusti.

Questa cucina che mi avvolge e mi proteggecoi suoi colori tenui e viviè proprio casa mia.

Questo tavolo dove passano cibi nutrienti,e libri e versi e parole scritte a vocee sedie e voci e scambi di silenzi.

Questa finestra Sempre aperta Finché il giorno chiude gli occhiSipario mai annoiatoDel viavai di ali e foglieDi tramonti, piogge e luneDi visioni e fantasia.

Questa cucinaA colori terra e soleFrutti, alberi e cotoneÈ davvero casa mia.

quante parole ho riconosciutoper giungere al centro di questa terra

e quanti silenzi ho riscopertoper trovare questo cielo

Prendi il sopravvento tuAnima miaChe la mente è fragileNon la carne!La carne soccombeAgli strali della menteChe continua a dare il tormentoScagliando all'infinitoArrovellamenti e riproposizioniOssessionata da ogni realtàMai che trovi paceMai che si plachi...Salvo quando parli tuAnima miaE alzi un po' di più la voceSenza urlare, come sempreMa con la giusta fermezzaPerché la mente si acquietiE finalmente creda piùNella tua forzaChe nella propria voglia di soffrirePrendi tu il sopravventoAnima miaPrendi tu il sopravventoE conducimi dov'è la mia pace

Paura

E così finalmenteSo chi seiSotto le tue maschere deformiT'incontro faccia a facciaL'unica che haiL'unica realeL'unica celataFinora.Ormai non ti temo piùPer quanto ancora tremoQuando vedo un'ombraQuando splende un lampoQuando… schiocca il frigo...E ancora mi allarmoQuando scocca una fittaAvvampa un bruciore...Brontola alquanto la pancia...Sono le ultime battaglieChe combatti e vinciPerché sono a viso apertoOrmai ti riconoscoEd è questo che tu temi,Che ti fa indifesa e fragile.Tu resterai con meFino all'ultimo dei giorniE ti farai sentire.Però non t'agitare inutilmente Perché non sei da sola:PrudenzaAscoltoPresenza

ConcretezzaSono guide preparateSanno bene consigliarmi.Perciò da oggi, sappiloA loro darò retta Più che a te.

Non c'è distanza

Sono ovunque seiSono ovunque vuoi.Se nel turbinio dei tuoi pensieriO ascoltando la tua anima Scorgi solo per un attimoI miei occhiLa mia voceIl mio visoIl mio ascolto,Non avere dubbiIo sono con teE tu con me.Pur se vivo sempre quiSono ovunque voloSono ovunque penso.Pur se vivo sempre quiFra di noi non c'è distanza.

Senza rete

non a caso questa seraho camminato senza retee non sono cadutoe non ho avuto paurasu questo filo teso

e io che credevodi non poter danzareda quassùsenza un'assoluta certezzae che le mani avrebbero coperto gli occhiinvece che applaudirea ritenermi pazzo da rischiarela mia vitaper un brivido incosciente

in fondo che sarebbeil mio passo allineatose fosse per occhi che già sannoe mani chiuse in gremboe non si illuminasse della fiamma che arde dentroe dice a chiare letterechi sono

stasera ero senza retee non sono cadutoho camminato senza retee non ho avuto paura

Nomen omen

nome e cognomenon serve altronome e cognome per dire chi sei

anima e cuorequesto è l'incanto!pensiero e sentimentoquesto il tuo mondo!

nomen omen!non ciò che mancanomen omen!non l'apparenza

nomen omen!i tuoi occhi e la tua vocenomen omen!il tuo viso e le tue mani

nome e cognomedicono chi seinome e cognomedicono chi seinome e cognomedicono chi sei.

nient'altro.

Metronomo insicuro

Il ghiaccio sotto i piediRende incerto il mio passoUn mantra mi rimbalzaTra le spire della menteRipetendo ad altalenaNon-so, non-so, non-so, non-so...È un metronomo insicuroNon-soE vorrei che si fermassetic-tacMa alla fine conto il tempoUno-due Con le dita, con i piedi, tre-quattro Mi guardo, sto danzandocinque-seiE sui battiti al minutosette-e ancoraSenza alcuna volontàticchettaccheScrivo a voce una canzonetichetetacchete.

il sacro fuoco è riavvampato

(Wil Coyote annerito)

versi sgorgano spontanei

(mu mu cip cip be be)

parole volano d'intorno

(andele andele! ariba ariba!)

visioni meravigliose si manifestano

(oh oh, mi è semblato di vedele un gatto...)

e canzoni suonano qua e là

(bidibodibu tatara-ta bidibodibe)

che bella da amare la vita

(yabadabaduuuu!)

per quanto poco comprensibile

(gulp! gasp! slurp! slam!)

per quanto urli spesso

(Maaatleeeeyyy!)

non posso che viverla ogni attimo

(hakuna matata)

fino al giorno in cui finirà

(dice il saggio: tutto è bene quel che finisce bene!

e l'ultimo chiuda la porta! Sbam!!)

Domani

mal di gola e d'orecchioieried invece tossicchio stamani.voce e ascolto sono a spasso?il respiro chiede permesso?o son tutte doglie in filadi venuta a nuova luce?maschio o femmina...non è certofino al giorno d'emersione,a un inspiro tanto forteche all'espiro vien da urlare.primavera è in difesamarzo pazzo è raffreddatonon è tempo ancora - pare -per fiorire e dare frutti.per adessosto a guardareil viavai di lievi mali dispettosiche al passaggio fanno ciao,il torpore di un invernoche vuol stare ancora un pocoed il vento che gli dicese tu resti io m'involo - vado a sud;versi che si scrivonosenza troppa volontà...e poi ancora chissà,chissà quel chessarà...com'era la canzonedel far tutto o forse niente?e sommessamente canto

ricordando che il finale"da domani si vedràe sarà sarà quel che sarà!"

(a chi in uno spazio dedicato alla poesia non ha trovato di meglio che inserire e reinserire uno spot pubblicitario)

Che siete voiche non distinguetelo palo da la frasca?Che è? Confondetelo jorno cu la notte?I nembi scrosciantico'l cielo netto?Lo concime co' le scorie?Così è se scangiateil condivider qui liberamenteco'l proporre per mera pecunia!I' non so chi voi sietee non me n' curoma li casi son du:o trovate conversioneot in vece ve n'andate!Resta certo terzo casoche sopra ciò che m'è sacropur se l'amo istinto de corepartirò io da isto loco

...e alla fine partii...

Che belle che sono

Le giornate allungate

Il sole che al mattino

Sussurra buongiorno

Alle persiane assonnate

E la sera resta sveglio

A godersi il mondo

Ancora un minuto, che in fondo

È un posto bello dove vivere

Il mondo, seppure i se e i ma

Non sanno stare senza noi

E noi che la felicità

È sempre dietro l'orizzonte

c'è chi sta malee chi ne fa una questione di soldic'è chi ha bisognoe chi ripete solo non ci sono risorsec'è chi ha famee chi pensa ad approfittarnec'è chi vorrebbe viverepensando semplicemente alla vitae c'è chi non vivee così vorrebbe per gli altric'è chi sa che la rispostaè la condivisionee chi invece non sa dire altro cheio mi faccio i cazzi miei

Al di là

Superare ogni rancoreogni risentimento e intemperanzaogni scatto di rabbiaogni bestemmia e imprecazione:questo voglioquesto cercoquesto il faro che mi guida.Perché al di là, l'ho provato,c'è grande leggerezzae piena libertàe più di tuttoamore senza ma.

A un fiocco di neve

Affido il mio votoA un fiocco di neveAi cristalli di pioggiaChe lo fanno volareLeggeroAl vento veloceChe fa puliziaSenza alcun complimento.

Sei forse disceso, mio fiocco,Per capire i coloriDel mondo in cui vivo?O forse ricerchiQualcosa che s'abbiniAl candore?Ma tu copri tuttoD'un bianco abbaglianteCome se nienteTi avesse ispiratoCome se nienteValesse la penaSe non di essere velato.

Il mondo in effettiCon te è diversoDavvero!C'è tanta poesiaE molta attenzioneAi passi da fare…Ma forse non sai(E forse neanch'io)

Che niente è per sempreDa queste partiE noi resteremo di nuovoCoi nostri coloriUn po' più pasticciatiOra che te ne vai.L'arcobaleno è ancora lontanoDal disegnarsi di fronte al soleE quando compariràGli occhi si alzeranno al cieloPer qualche istante estasiatiE forse anche a quel tempoIl mio voto saprò a chi affidarlo.

31 luglio 2013

ecco, questione di un attimo

il dopo è già prima

l'inspiro è già espiro.

la gloria è nel lampo

il tuono solo un'eco.

poi si può voltare pagina

punto a capo, altra riga, nuova storia.

che sollievo.

maglione blu

e pantaloni marron

una notte stellata

e un campo arato.

calzoni azzurri

e camicia beige

un campo di grano

e un cielo sereno

a testa in giù.

giacca verde

e sciarpa grigia

prati d'Irlanda

e temporale in arrivo.

Sono oltre

il buio e la luce

il prima e il dopo

le nuvole e il sereno

Sono oltre

lo spirito e la carne

la malattia e la salute

la gioia e il dolore

Sono oltre

la voce e il silenzio

il pieno ed il vuoto

la forma e il contenuto

Sono oltre

il sonno e la veglia

il fare e non fare

il desiderio e la rinuncia

Sono oltre

la fatica e il riposo

l'inizio e la fine

la vita e la morte

se bastasse

schioccare le dita

me ne andrei all'istante

da questa terra

qui non c'è posto per me

sono stanco

di affarismi e compromessi

di cemento sopra i prati

di parole senza più valore

di bolle di sapone

di film proiettati

sulla nebbia

la morte non esiste

è l'ultima porta

per la vita che continua

e scorre in mille modi inafferrabili e reali

un ricordo

un profumo

una canzone

una frase

un dipinto.

che bel silenzio

di cicale

di calura di S. Anna

di bisticci cinguettanti

di luna velata

sopra il tetto

di voci pacate

la domenica mattina

la vela sospesa a mezzo cielo

su un filo di vento

Pioggia benedetta

per un giorno di svolta

Il vestito vecchio non mi sta più

è logoro e rattoppato

ed è ora che lo dismetta.

Il vestito nuovo è pronto

appeso in bella mostra

stirato, elegante, profumato

manca solo d'indossarlo.

Mi spoglio e d'un balzo

sono sotto quest'acqua

fresca, scrosciante, dissetante

me la lascio scorrere addosso

e mi sento rigenerare.

Nudo, bagnato, grondante

me ne sto di fronte al vestito nuovo

per qualche minuto e lo guardo

dicendomi: ecco, è il momento.

Così mi vesto

lentamente, soppesando ogni gesto

ascoltando la stoffa sulla pelle,

l'aroma che mi avvolge

e poi mi penetra.

Inspiro profondo con gli occhi chiusi.

Ancora un istante

ed ecco, sono pronto

non mi specchio

so già che mi sta benissimo.

Quel fruscio

Alle mie spalle

Riverbero lontano

Di strada trafficata

Di auto che passano,

Rallentano, girano,

Sfrecciano e strombazzano

Pur se ormai

Il giorno è finito,

Mi richiama.

La sveglia ticchetta

In alto a destra

Dietro di me

E il suo conteggio

Mi consola,

Quel suo cadenzare

Regolare

Un secondo dopo l'altro

Mi dà pace.

Punti di Vista

Un aereo e una tortora

Paralleli nel cielo.

Poi l'una

Si appoggia a un'antenna

E l'altro

Continua il suo viaggio.

Una tortora e un aereo

Paralleli nel cielo.

Poi l'uno

Continua il suo viaggio

E l'altra

Si appoggia a un antenna.

L'uomo

È un essere

Con due piedi

E un cuore,

Due radici

E un sole,

Due pistoni

E un motore.

Il resto è illusione,

Artificiale costruzione,

Volere oltre il potere,

Cercare sempre altrove.

Danza

Danza come sai fare

Lascia i tuoi piedi

Chiacchierare

Con la terra

Danza

E lasciati portare

Non pensare

A stare a tempo

Solo

Danza

Danza come sai fare

Stanchezza

Sei un'amante

esigente e passionale,

sfrontata ed insaziabile,

perché mi prendi quando vuoi

e per tutto il tempo che vuoi.

Ti ho persino odiato

per questo,

pregato che scomparissi.

E invece adesso

ti lascio fare,

mi abbandono

e sto in ascolto

fino all'estasi.

L'aria è incendiata

D'un rosso intenso,

Il cielo è fatto

A sbuffi rosa, azzurri e grigi.

E vedo tutto

Come in un dipinto,

Come in una foto.

Particolari

Che solo il sole

Può rivelare

Salgono e scendono

In una danza delicata

Lenta,

Un piccolo soffio

E cambiano i passi

Un gesto nell'aria

E cambia il disegno.

Se il sole poi scende

Si velano agli occhi

Come fossero assenti

Come inesistenti

Ed invisibile

La danza continua

Mi sembri una bambina

Con quella scopa in mano,

Quando stendi il bucato

O scacci la polvere

Da tappeti e vestiti,

Con quel tuo modo strano

Di osservare il gesto

A vedere quanto sei brava

A fare bene i compiti

Controllare che siano omogenee

Le pennellate sul pavimento

Che sia scritto tutto giusto

Sullo stendibiancheria

E i tessuti siano liberi

Da abitanti clandestini.

Le strade della rete

Sono trafficate

Le strade della rete

Sono articolate

Le strade della rete

Sono tutte interessanti

Le strade della rete

Non fanno perder tempo

Le strade della rete

Sono velocissime

Le strade della rete

In più sono gratuite

Le strade della rete

Non bisogna farsele scappare

Le strade della rete

E poi sono infinite

Le strade della rete

Non occupano gran spazio

Le strade della rete

Le trovi con un tocco

Le strade della rete

E allo stesso modo le percorri

Le strade della rete

Non ti perdi mai fra

Le strade della rete

E quanta gente incontri su

Le strade della rete

Quanto condividi su

Le strade della rete

Insomma

Non puoi vivere senza

Le strade della rete

Perché

Sei isolato senza

Le strade della rete

E resti indietro se non stai su

Le strade della rete

Sei fuori dal tempo se non prendi

Le strade della rete

Non esisti al di fuori de

Le strade della rete

Le strade d'asfalto

Sono trafficate

Le strade d'asfalto

Sono arzigogolate

Le strade d'asfalto

Pur un gran ben cesellate

Le strade d'asfalto

Portano sempre da qualche parte

Le strade d'asfalto

Tutt'al più sempre a Roma

Le strade d'asfalto

Ci sono scorciatoie fra

Le strade d'asfalto

Alcune han la coda

Le strade d'asfalto

E dopo qualche chilometro la testa, forse,

Le strade d'asfalto

Sono veloci o lente

Le strade d'asfalto

Ti lasciano anche fermo

Le strade d'asfalto

Così non consumi per

Le strade d'asfalto

Be' sì, fanno un po' di fumo

Le strade d'asfalto

E fanno polvere

Le strade d'asfalto

E fanno rumore

Le strade d'asfalto

Ma puoi ascoltare la musica su

Le strade d'asfalto

E vedere panorami oltre

Le strade d'asfalto

E telefonare su

Le strade d'asfalto

Sono piene di gente

Le strade d'asfalto

Di saluti e parole

Le strade d'asfalto

Di persone tranquille e pazienti

Le strade d'asfalto

Come faremmo senza

Le strade d'asfalto

14 dicembre 2013