RAPPORTO PREVENZIONE 2013 - osservaprevenzione.it · Istat Rapporto annuale 2014 . ... politiche...

Post on 12-Aug-2020

1 views 0 download

Transcript of RAPPORTO PREVENZIONE 2013 - osservaprevenzione.it · Istat Rapporto annuale 2014 . ... politiche...

RAPPORTO PREVENZIONE 2013

“L’ECONOMIA DELLA PREVENZIONE”

Giuseppe Longo -

Arsan

LE POLITICHE PER LA SALUTE NELLA REGIONE CAMPANIA

Politiche della salute: la sfida

Le politiche della salute per il

prossimo decennio rappresentano

una sfida prioritaria e

fondamentale per tutti i Paesi.

Politiche della salute

Le politiche per la salute devono agire sui sui

determinanti sociali della salute, non solo per

migliorare la salute, ma anche perché quei

miglioramenti indicheranno che la società si è

mossa per andare incontro ai bisogni delle

persone.

I Determinanti della Salute

Diseguaglianze nell’assistenza

sanitaria

nell’accesso

nell’utilizzazione

nella qualità delle cure

Istat

Rapporto annuale

2014

Istat Rapporto annuale 2014

La severa fase recessiva

Opera una lettura prospettica del

nostro Paese.

Aspetti demografici

Nel 2012 la speranza di vita alla

nascita è giunta a 79,6 anni per gli

uomini e a 84,4 anni per le donne

Rispettivamente superiore di 2,1 anni

e 1,3 anni alla media europea del

2012.

Aspetti demografici

Allo stesso tempo il nostro Paese

è caratterizzato dal persistere di

livelli molto bassi di fecondità, in

media 1,42 figli per donna nel

2012.

Aspetti demografici

Queste dinamiche ci fanno competere per

il primato di Paese con il più alto indice

di vecchiaia del mondo.

Al 1° gennaio 2013, nella popolazione

residente, ogni 100 giovani con meno di

15 anni, si contano 151,4 persone di 65

anni e oltre.

Aspetti demografici

Le previsioni demografiche ci indicano con

chiarezza come si modificherà la struttura per

età della popolazione nei prossimi 30 anni.

L’inasprirsi del processo di invecchiamento sarà

ancora più accentuato nel Mezzogiorno dove,

dal 2011 al 2041, la proporzione

ultrasessantacinquenni per 100 giovani con

meno di 15 anni risulterà più che raddoppiata

passando da 123 a 278.

Aspetti demografici

L’invecchiamento della popolazione ha

conseguenze anche sulla prevalenza di

patologie croniche gravi, che riguardano

oltre la metà della popolazione

ultrasettantacinquenne.

Aspetti demografici

In generale, non si tratta di un peggioramento

delle condizioni di salute, ma di un

incremento della popolazione esposta al

rischio di ammalarsi.

L’aumento della prevalenza di patologie

croniche gravi è maggiore nel

Mezzogiorno, dove la quota di cronici gravi, al

netto degli effetti della struttura per età, si

attesta al 16,1 per cento, contro il 14,2 per

cento fatto registrare nel Nord del Paese.

Aspetti demografici

Le evidenze appena riferite prospettano per il

futuro un aumento della pressione sul

Sistema sanitario nazionale, dovuto

all’incremento di persone bisognose di cure e

assistenza.

Istat 2014 - Salute

Lo svantaggio del Mezzogiorno è strutturale,

le condizioni di salute sono peggiori

rispetto al resto del Paese.

La speranza di vita è di 79 anni per gli uomini

e 83,7 anni per le donne (nel Nord

rispettivamente 79,9 e 84,8 anni).

Istat 2014 - Salute

Nel settore della sanità pubblica

diminuisce il deficit della Aziende

sanitarie, migliora l’appropriatezza

organizzativa e clinica, ma persistono le

disuguaglianze di salute e di

accessibilità alle cure.

Il Ruolo delle Politiche per la

salute

Si rendono necessarie, pertanto,

politiche sanitarie, sociali ed

economiche in grado di fronteggiare

tali mutamenti.

Programmi per la Salute

Programmi Operativi

2013/2015

Patto per Salute

Le politiche per la salute

nella Regione Campania

Programmi Operativi 2013 – 2015 in prosieguo del Piano di Rientro

(ai sensi della legge 23 dicembre 2009, n. 191, art. 2, comma

88)

Programmi Operativi 2013-2015

Programmi Operativi 2013-2015

Area: Analisi di contesto e

definizione dello scenario regionale

Indicatori demografici, sociosanitari

e

struttura della popolazione

Programmi Operativi 2013-2015

La speranza di vita alla nascita in Campania

risulta essere leggermente inferiore rispetto

ai dati nazionali.

In Campania, come in Italia, sono le malattie

del sistema circolatorio a fornire il più alto

contributo alla mortalità generale; tale

contributo è nella Campania particolarmente

elevato: quasi il 40%, con un valore del 46%

tra le donne.

Programmi Operativi 2013-2015

Il secondo contributo alla mortalità

generale della Campania è dato dai

tumori maligni anche se in misura

inferiore rispetto al dato nazionale.

Si evidenzia inoltre in Campania un

rilevante contributo del diabete mellito,

soprattutto tra le donne.

Diminuiscono i ricoveri

Le principali cause di ricovero registrate nelle

schede di dimissione ospedaliera dai ricoveri

ordinari per acuti oltre al parto sono state:

le patologie polmonari

l’insufficienza cardiaca,

le aritmie cardiache

la colelitiasi,

l’infarto acuto del miocardio

Mentre le principali cause di ricovero in DH sono

state:

la cataratta

le patologie retiniche dell’occhio,

la chemioterapia,

le ernie inguinali,

le patologie ginecologiche

l’aborto.

Programmi Operativi 2013-2015

Criticità PRP

Criticità PRP

Criticità PRP

Declinare localmente il Piano Regionale di Prevenzione, monitorando e valutando i progetti Adeguamento degli screening

regionali agli standard nazionali

Realizzazione documenti di indirizzo regionali per il miglioramento delle performance dei programmi di screening aziendali

Realizzazione Corso di formazione “Comunicare la salute per realizzare il Piano Regionale di Prevenzione in Campania”

Valutazione

Griglia LEA

Indicatori esito

Mortalità riconducibile ai servizi sanitari

Valutazione: griglia Lea

La Griglia LEA rappresenta attualmente lo

strumento principale per il monitoraggio e

la verifica dell’effettiva erogazione delle

prestazioni sul territorio nazionale, come

previsto dal comma 2 art.10 dell’Intesa Stato-

Regioni 3 dicembre 2009.

Valutazione: griglia Lea

Prevede 31 indicatori, ripartiti tra:

l’attività di assistenza negli ambienti di vita e di

lavoro,

l’assistenza territoriale

l’assistenza ospedaliera

erogati dalle Regioni, e consente sia di

individuare quelle aree di criticità in cui si

ritiene compromessa un’adeguata erogazione

dei livelli essenziali di assistenza, sia di

evidenziare i punti di forza della stessa

erogazione.

Valutazione: griglia Lea

La certificazione dell'adempimento

relativo all'area "mantenimento

nell'erogazione dei LEA" avviene

attraverso l'utilizzo di tale "Griglia LEA";

Valutazione: PNE

ll Programma Nazionale Esiti (PNE) sviluppa

nel Servizio Sanitario italiano la valutazione degli

esiti degli interventi sanitari, che può essere

definita come:

“stima, con disegni di studio osservazionali (non

sperimentali), dell’occorrenza degli esiti di

interventi/trattamenti sanitari”.

Valutazione: PNE

volumi minimi di attività sono

associati ad esiti migliori delle

cure e usare i volumi minimi

come criterio di accreditamento;

Valutazione: amenable

La mortalità riconducibile ai servizi

sanitari (mortality amenable to healthcare

services) comprende quei decessi

prematuri che non dovrebbero verificarsi

in presenza di cure efficaci e

tempestive e per i quali esistono

interventi diagnostico-terapeutici di

provata efficacia

Valutazione: amenable

Questa definizione rappresenta

un’evoluzione del concetto di “mortalità

evitabile”

La mortalità evitabile, così come

tradizionalmente intesa, riflette influenze e

responsabilità che vanno al di là

dell’azione dei servizi sanitari,

coinvolgendo attori multipli.

Valutazione: amenable

L’Organizzazione per la cooperazione e lo

sviluppo economico (OCSE) ha introdotto la

mortalità riconducibile ai servizi nel core di

misure per la valutazione della

performance dei servizi sanitari dei paesi

aderenti, e recenti studi statunitensi, italiani,

spagnoli, ungheresi e israeliani hanno

analizzato questo indicatore per valutare

l’efficacia dei servizi sanitari a livello

nazionale e subnazionale.

Valutazione: amenable

Le cause di morte sono convenzionalmente suddivise in dieci

categorie diagnostiche:

malattie infettive,

neoplasie,

malattie endocrine, nutrizionali e del metabolismo,

malattie del sistema nervoso,

malattie del sistema circolatorio,

malattie del sistema uro-genitale,

malattie dell’apparato respiratorio,

malattie dell’apparato digerente,

mortalità perinatale,

cause esterne dovute ad incidenti durante le cure mediche

chirurgiche

Valutazione: amenable

L’Italia mostra una riduzione dei tassi di

mortalità amenable a partire dal 1997.

A fronte di questo dato incoraggiante, i risultati

di un recente studio italiano (anni 2006-08,

lista di Nolte e McKee) rivelano una

performance dei servizi sanitari migliore tra

le regioni del Nord e del Centro rispetto alle

regioni del Sud.

Valutazione: amenable

I decessi riconducibili ai servizi sanitari

contribuiscono fortemente alle

disuguaglianze tra Nord, Centro e Sud Italia

nei livelli di mortalità per tutte le cause della

popolazione con età inferiore a 75 anni.

Dichiarazione Politica di Rio sui

Determinati Sociali della Salute

Riaffermato l’intervento sui determinanti

sociali della salute, secondo quanto

deciso collettivamente dall’Assemblea

Mondiale della Sanità ed enunciato nella

risoluzione WHA62.14 (“Ridurre le

disuguaglianze nella salute intervenendo

sui determinanti sociali della salute”).

Dichiarazione Politica di Rio sui

Determinati Sociali della Salute

Tale risoluzione accoglie le tre principali

raccomandazioni della Commissione sui

Determinanti Sociali della Salute:

migliorare le condizioni quotidiane di vita;

contrastare le disuguaglianze nella

distribuzione del potere, del denaro e delle

risorse;

misurare e analizzare il problema e valutare

l’efficacia degli interventi.