Quando entra a far parte della vita reale. La mia prima volta con la GEOMETRIA è stata sicuramente...

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IO e la GEOMETRIA

Quando entra a far parte della vita reale

La mia “prima volta” con la GEOMETRIA è stata sicuramente a 3 anni, quando Babbo Natale mi ha regalato le costruzioni!Ho conosciuto le prime forme e ho iniziato ad assemblarle per realizzare un mio disegno mentale: io sapevo quello che volevo costruire, ne avevo il disegno nella mente e le costruzioni mi permettevano di renderlo reale.

IO E LA GEOMETRIA

IO E LA GEOMETRIA

… E quello fu solo l’inizio! Ricordo che

adoravo le costruzioni, adoravo

costruire e soprattutto DARE

ORDINE!

Se ne resero conto tutti e i regali a

Natale degli anni successivi furono

sempre dello stesso tipo!

Sono crescita con l’idea che la geometria fosse questo: un

insieme di forme geometriche pulite ordinate che permettessero di sistemare tutto e di costruire

opere maestose e bellissime

IO E LA GEOMETRIA

Ma il vero incontro con la geometria è avvenuto alle scuole elementari, dove ho iniziato a studiare segmenti, linee rette che proseguono all’infinito, figure piane e parallelepipedi, ellissi e parabole;

il calcolo del perimetro, del volume, del diametro… Mi ricordo, mi piaceva tantissimo!

IO E LA GEOMETRIA

La mia maestra era bravissima: ci faceva fare tanti giochi e quando spiegava anche le cose più difficili, riusciva sempre a farcele capire.Non ci faceva imparare le cose a memoria. Per lei l’importante era capire il concetto e diceva che così sarebbe stato automatico dire

anche la definizione.Usava sempre cose concrete: un filo per il perimetro, i ventagli di carta per gli angoli, il meccano per i poligoni.Ancora oggi, a distanza do tempo, mi ricordo le sue spiegazioni.

IO E LA GEOMETRIA

… E ci faceva osservare la realtà, per trovare forme conosciute e per scoprirne di nuove:

IO E LA GEOMETRIA

Alla scuola media purtroppo

le cose cambiarono.

Non riuscivo a capire se fosse

diventata davvero più difficile la

GEOMETRIA o se solamente mi

mancava la mia maestra!

IO E LA GEOMETRIA

Ecco cos’era cambiato: la metodologia adottata si è molto allontanata dalle sperimentazioni pratiche e reali di noi bambini. E così, senza rendermene conto, ho iniziato a pensare a questa disciplina, come ad un peso che dovevo portare.

IO E LA GEOMETRIA

Una cosa però mi piaceva molto: la soluzione di problemi perché

era necessario disegnare le figure geometriche.

Così potevo analizzarle, tracciare linee,

segmenti, formare o suddividere angoli.

Vedere modificata una figura mi è stato d’aiuto

perché riuscivo a trovare uno schema e così individuavo la

soluzione.

IO E LA GEOMETRIA

Giunta al primo anno delle scuole superiori, ho incontrato il nuovo professore: era molto severo (tutti gli sguardi dovevano essere fissi su di lui e dovevamo essere attenti), incuteva anche un certo timore, ma sapeva attirare e mantenere l’attenzione perché cercava di destare in noi l’interesse. Si capiva che non solo conosceva, ma amava anche la sua disciplina

IO E LA GEOMETRIA

Era severo, ma spiegava quasi come la mia maestra!Anche lui non ci spiegava le regole, ma ci conduceva gradualmente alla loro deduzione.

“Le formule sono create per lo più perché servono alle persone” diceva spesso.

IO E LA GEOMETRIA

Purtroppo dal secondo anno l’insegnante è

cambiato e l’insegnamento ne ha

risentito: esercizi, difficili dimostrazioni

geometriche … Continue esercitazioni

che mi imponevo di svolgere perché era

mio dovere.

IO E LA GEOMETRIA

Oggi insegno, e quello che cerco di far capire

ai bambini è che intorno a noi, ovunque c’è Geometria: negli edifici, nei terreni, nelle recinzioni, nei pavimenti, nelle tappezzerie, persino nei tombini delle strade … basta saperla vedere e amare!

IO E LA GEOMETRIA