Post on 01-May-2015
Priorità e target per una strategia italiana di contrasto alle disuguaglianze di salute
e il progetto EuroGBD
Michele Marra, Nicolás ZengariniServizio di Epidemiologia
ASLTO3 – Regione Piemonte
Erice, 14 aprile 2013
3. Minori capacità e livello di avanzamento delle politiche di contrasto
4. Prevalenza di governi nazionali di centrodestra e di ispirazione liberista (enfasi della competitività con le conseguenze che comporta)
1. Prevalenza dell’attenzione epidemiologica (mediatica e politica) delle disuguaglianze geografiche rispetto a quelle sociali
Perché le disuguaglianze di salute faticano ad entrare nell’agenda nazionale?
2. Disuguaglianze sociali nella salute hanno in Italia un impatto moderato e minore rispetto al contesto europeo
3. Minori capacità e livello di avanzamento delle politiche di contrasto
4. Prevalenza di governi nazionali di centrodestra e di ispirazione liberista (enfasi della competitività con le conseguenze che comporta)
Perché le disuguaglianze di salute faticano ad entrare nell’agenda nazionale?
2. Disuguaglianze sociali nella salute hanno in Italia un impatto moderato e minore rispetto al contesto europeo
1. Prevalenza politica e mediatica delle disuguaglianze geografiche su quelle sociali
Profilo epidemiologico
In Italia (così come negli altri Paesi dell’Europa meridionale) le disuguaglianze sociali nella salute sono moderate. Nonostante i tassi di mortalità dei più istruiti e dei mediamente istruiti siano all’incirca della stessa grandezza, (eccetto nell’Europa orientale), i mediamente e soprattutto i meno istruiti presentano in Italia tassi nettamente più favorevoli
3. Minori capacità e livello di avanzamento delle politiche di contrasto
4. Prevalenza di governi nazionali di centrodestra e di ispirazione liberista (enfasi della competitività con le conseguenze che comporta)
Perché le disuguaglianze di salute faticano ad entrare nell’agenda nazionale?
2. Disuguaglianze sociali nella salute hanno in Italia un impatto moderato e minore rispetto al contesto europeo
1. Prevalenza politica e mediatica delle disuguaglianze geografiche su quelle sociali
Griglia di valutazione delle politiche di contrasto HI
In particolare, le politiche italiane:
sono «numerose» ma non integrate in un unico approccio o in una strategia multisettoriale e spesso sono solo indirettamente vincolate alle disuguaglianze di salute
sono pianificate e implementate (quasi) sempre dal ministero della Salute senza un impegno multisettoriale
sono orientate più a curare gli effetti delle disuguaglianze che a prevenirle
solo in parte hanno un appropriato sistema di valutazione e di monitoraggio
sono spesso rivolte ai gruppi vulnerabili piuttosto che focalizzate ad intaccare il gradiente sociale
Politiche di contrasto. Questione di urgenza?
3. Minori capacità e livello di avanzamento delle politiche
4. Prevalenza di governi nazionali di ispirazione neoliberista
2. Disuguaglianze sociali nella salute minori rispetto al contesto europeo
Perché le disuguaglianze di salute non sono ancora in agenda nazionale?
1. Prevalenza politica e mediatica delle disuguaglianze geografiche su quelle sociali
La salute e i problemi sociali non sono correlati al reddito pro-capite nei Paesi ricchi, ma alla sua distribuzione
Indice composito di:
•Speranza di vita
•Alfabetizzazione
•Mortalità infantile
•Tasso di omicidi
•Tasso di incarceramento
•Mamme minorenni
•Fiducia
•Obesità
•Problemi di salute mentale
•Uso di alcool e droga
•Mobilità sociale
3. Minori capacità e livello di avanzamento delle politiche
4. Prevalenza di governi nazionali di ispirazione neoliberista
1. Disuguaglianze geografiche più marcate
2. Disuguaglianze sociali nella salute minori rispetto al contesto europeo
Perché le disuguaglianze di salute non sono ancora in agenda nazionale?
E quindi???
Che facciamo?
Destinati ad operare
dietro le quinte?
La crisi economica
Il contesto epidemiologico italiano non è statico: le disuguaglianze di salute (se non trattate) sono destinate a crescere
BUT THE TIMES, THEY ARE A-CHANGIN’(even in Italy)
Forse…
Impatto della crisi sulla salute (e probabilmente sulle disuguaglianze di salute)
Costa, Marra, La salute ai tempi della crisi
Effetto negativo Effetto incerto Effetto positivo
Lavoro 3Servizi 2
Crescita 1 Pressione amb. 1
Povertà 2Psicosociali 3Dipendenze 2Dieta/esercizio 2Razionam. LEA 1
Cond. lavoro 1Cond. Ambiente 1Qualità LEA 1
Depressione 2Suicidio 2Mortalità 2 2
Salute sogg 1Infarto 1
Incidenti stradali 2Infortuni lavoro 2
La crisi economica
Il contesto epidemiologico italiano non è statico: le disuguaglianze di salute (se non trattate) sono destinate a crescere
BUT THE TIMES, THEY ARE A-CHANGIN’(even in Italy)
Sempre più studi hanno dimostrato la crescita delle disuguaglianze della salute e il loro costo economico
Consapevolezza che la distribuzione delle disuguaglianze geografiche e sociali spesso coincide
Quale ruolo per la sanità pubblica?Come guidare l’advocacy per l’equità?
HEALTH INEQUALITIES SUCKS!
EQUITY RULES!!!
Ordunque, le
disuguaglianze di salute…
Ma come agire in assenza di mandato?
Una mano (inaspettata?) è venuta dall’Unione europea
Il 20 ottobre 2009 la Commissione europea ha pubblicato la comunicazione “Solidarity in Health: Reducing HI in the EU” in cui ha invitato tutti i Paesi membri a elaborare una strategia nazionale di contrasto alle disuguaglianze di salute
commissione Salute della Conferenza Stato Regioni ha istituito una Commisione interregionale (Gruppo ESS - Equità in salute) con il compito di relazionare su:1. lo stato delle disuguaglianze di salute in Italia2. i principali meccanismi di generazione3. le azioni di correzione e la loro efficacia4. e soprattutto sulle principali raccomandazioni per
orientare le politiche pubbliche verso la pianificazione e l’implementazione di quelle azioni che possano avere il maggior impatto sulle disuguaglianze di salute
In risposta a Comunicazione di Commissione Europea…
I primi 3 punti (misurare, spiegare i meccanismi e indicare le azioni di contrasto efficaci) sono alla portata e rientrano tra i compiti e le competenze acquisite della sanità pubblica
Il punto 4 rientra invece nell’ambito del priority setting, ovverosia di un processo politico in cui una molteplicità di attori (decision-makers, stakeholders, società civile, comunità, settore privato…) si confrontano per stabilire i criteri attraverso i quali stabilire le priorità di azione ciascuno secondo le proprie sensibilità, le proprie competenze, i propri interessi.
IL PRIORITY SETTING NELLE DISUGUAGLIANZE DI SALUTE
2. QUALI SONO I DETERMINANTI DELLE DISUGUAGLIANZE DI SALUTE E CHE PESO RELATIVO HANNO NELLO SPIEGARNE LA DIMENSIONE?
DET. DISTALE AEs. reddito
DET. DISTALE BEs. occupazione
DET. DISTALE CEs. classe sociale
DET. PROSSIMALE DEs. stili di vita
DET. PROSSIMALE EEs. biologici
DET. PROSSIMALE FEs. psicosociale
1. QUANTO SONO GRANDI LE DISUGUAGLIANZE SOCIALI DELLA SALUTE?
DISTRIBUZIONE OSSERVATA
In funzione di uno specifico stratificatore sociale
Indicatore di salute (ad es. mortalità)
TRAGUARDO:UGUAGLIANZA NELLAIn funzione dello stesso
indicatore
Chi ha e chi non ha: le disuguaglianze di salute evitabili e le salute di contrasto
Esistono molteplici approcci che possono guidare il processo di scelta delle azioni prioritarie per il contrasto alle disuguaglianze di salute (global burden of disease, analisi costo/efficacia, fattibilità politica culturale, etica, ecc…)
Tutte però devono rispondere a due domande:
GLI OBIETTIVI DI EUROGBD
Il progetto EuroGBD ha tentato di rispondere a queste due domande, avendo come principali obiettivi:
Stimare il contributo totale delle disuguaglianze di salute (misurate in funzione dell’istruzione) sulla mortalità della popolazione o in altre parole scoprire di quanto la mortalità generale potrebbe diminuire agendo sulla stratificazione sociale (sui livelli di istruzione)Individuare gli specifici contributi alla mortalità di una serie di fattori di rischio la cui distribuzione è socialmente determinata nella popolazione o, in altre parole, stimare di quanto la mortalità generale potrebbe diminuire attraverso il contrasto della differenziata esposizione ai fattori di rischio nei diversi gruppi di istruzione
1
2
METODI
Per raggiungere gli obiettivi il progetto ha utlizzato la formula della frazione d’impatto di popolazione (PIF≈PAF) che, attraverso, la costruzione di scenari controfattuali e dietro l’assunzione di causalità tra esposizione ed effetto, valuta i benefici (in termini di mortalità o di riduzione delle disuguglianze di salute) che si avrebbero se la distribuzione delle disuguaglianze sociali (Δ
Istruzione) o l’esposizione socialmente differenziata ai fattori di rischio (per Δ Istruzione) assumesse una configurazione più equa di quella reale.
ΔHealthΔ Istruzione
Δ Fattore di rischio
Hill’s criteria (1965)
Molti studi hanno confermato la presenza di una forte associazione tra istruzione e salute (in esposizione, vulnerabilità, in esiti di salute e in conseguenze della malattia), ma causalità?
Strength of association Più forte l’associazione più probabile la causalita
Consistency Associazione provata più volte, in differenti contesti, con differenti misure…
Specificity Solo una causa
Temporality L’effetto precede la causa
Biological gradient C’è una legge biologica che spiega l’effetto
Plausibility La relazione è plausibile
Coherence La relazione è coerente con altre conoscenze
Analogy L’associazione è simile e assimilabile a quella che avviene in un altro campo o settore
Strength of association Più forte l’associazione più probabile la causalita
Consistency Associazione provata più volte, in differenti contesti, con differenti misure…
Specificity Solo una causa
Temporality L’effetto precede la causa
Biological gradient C’è una legge biologica che spiega l’effetto
Plausibility La relazione è plausibile
Coherence La relazione è coerente con altre conoscenze
Analogy L’associazione è simile e assimilabile a quella che avviene in un altro campo o settore
Rimane un’assunzione importante
Scenario 1: totale eliminazione delle disuguaglianze di salute
Stratificazione sociale(ISTRUZIONE)
n
niii
n
ni
n
niiiii
RRP
RRPRRPPAF
'
n= numero di fasce di istruzione
pi= distribuzione della popolazione nelle i fasce di istruzione nella popolazione
p’i=distribuzione controfattuale della popolazione nelle medesime i fasce di istruzione nella popolazione
RRi= rate ratio del tasso di mortalità della fascia i sul tasso di mortalità della fascia più istruita (=1 per l’alta istruzione)
misura la proporzione di quanto la mortalità si ridurrebbe se tutti i gruppi sociali acquisissero i tassi di mortalità dei più istruiti
alta media bassa
RR=1,5150
200
100
RR=2
RR=1
n
niii
n
ni
n
niiiii
RRP
RRPRRPPIFPAF
'"/"
Fu
ma
tore
Ex
fum
ato
re
No
n f
um
ato
re
Fu
ma
tore
Ex
fum
ato
re
No
n f
um
ato
re
Fu
ma
tore
Ex
fum
ato
re
No
n f
um
ato
re
Alta istruzione Media istruzione Bassa istruzione
n= numero di fasce di istruzione
pi= distribuzione della popolazione nella i fasce di istruzione nella popolazione
p’i= distribuzione dell’esposizione ad un fattore di rischio nelle medesime i fasce di istruzione nella popolazione
RRi= rischi relativi di mortalità dell’esposizione ad un fattore di rischio
Scenario 2: equalizzazione delle esposizioni ad un fattore di rischio
misura la proporzione di quanto un outcome di salute potrebbe ridursi se l’esposizione ad un fattore di rischio venisse parzialmente eliminataC
on
tro
fatt
ual
eR
ealt
à
RR=2,07 fumatore
RR=1,35 ex fumatore
RR=1 non fumat
RR=2,07 fumatore
RR=1,35 ex fumatore
RR=1 non fumat
LA SCELTA DEI FATTORI DI RISCHIO
3 criteri1.effetto causale sulla mortalità2.disponibilità della quantificazione di questo effetto (RRs)3. la sua distribuzione è associata alla stratificazione sociale
(istruzione)4.disponibilità dei dati per tutti (o almeno la maggioranza) dei paesi
coinvolti, per sesso, fascia di età
Da 85 fattori di rischio presi in considerazione, soltanto 9 hanno superato i test di eleggibilità
4 RF comportamentali TABACCO, ATTIVITÀ FISICA, BMI e CONSUMO DI FRUTTA E VERDURA
1 RF psicosociale PARTECIPAZIONE SOCIALE1 RF biologicico DIABETE MELLITO3 determinanti distali REDDITO, CONDIZIONE OCCUPAZIONALE e
TIPOLOGIA DI LAVORO
Quali dati?
Prevalenze1. distribuzione del livello di istruzione (in 3 livelli) per Paese, sesso e fascia
di età (30-44, 45-59, 60-69, 70-79, + di 80)2. lo scenario 2 richiede inoltre le prevalenze di esposizione ai fattori di
rischio stratificate per livello di istruzione, Paese, sesso e fascia di etàTassi di mortalità 1. per tutte le cause e causa specifici per fascia di età, genere e livello di
istruzioneRischi relativi1. I RR di mortalità per livello di istruzione (scenario 1) sono determinati dai
tassi di mortalità specifici, assumendo il tasso dei più istruiti come riferimento
2. I RR di mortalità per le diverse categorie di esposizione dei fattori di rischio e specifici per fascia di età e genere (ma uguali per livello di istruzione) sono stati presi dallo studio GBD, dalla letteratura, e per alcuni fattori di rischio calcolati da ogni Paese partecipante
MASCHI FEMMINE
30-44 45-59 60-69 70-79 30-44 45-59 60-69 70-79
FUMO
Fumatore 2,07 2,07 2,07 2,07 1,74 1,74 1,74 1,74
Ex 1,35 1,35 1,35 1,35 1,23 1,23 1,23 1,23
BMI
30+ 1,55 1,52 1,41 1,3 1,5 1,47 1,36 1,2
25-30 1,2 1,19 1,15 1,12 1,15 1,14 1,12 1,1
Attività fisica
Sedentario 1,28 1,28 1,28 1,28 1,54 1,54 1,54 1,54
Diabete
No 2,32 2,32 1,76 1,45 2,32 2,32 1,76 1,45
Frutta e Verdura
Mai 2,02 2,52 2,59 2,26 2,42 2,53 2,54 1,69
Meno di una volta al giorno 1,89 1,96 2,01 1,8 1,9 1,97 1,98 1,77
Participazione sociale
No 1,25 1,25 1,25 1,25 1,25 1,25 1,25 1,25
Reddito
1 quartile 1,29 1,29 1,29 1,29 1,19 1,19 1,19 1,19
2 quartile 1,16 1,16 1,16 1,16 1,08 1,08 1,08 1,08
3 quartile 1,08 1,08 1,08 1,08 1,05 1,05 1,05 1,05
Condizione lavorativa
Torino Non attivo 4,66 2,63 1 1 2,39 3,89 1 1
Toscana Non attivo
Tipologia professionale
Torino manuale 1,06 1,19 1,09 1 1 1 1 1
Toscana manuale 0,95 0,89 0,82 1 1 1 1 1
I RISCHI RELATIVI (uguali per tutte le categorie di istruzione
Risultati scenario 1A quanto ammontano le disuguaglianze sociali nella salute?
Scenario 1Eliminazione totale delle disuguaglianze sociali nella salute (tutta la popolazione acquisisce i tassi di mortalità della popolazione più istruita)
Nel Nord Europa le HI hanno un impatto simile tra maschi e femmine, mentre nei restanti Paesi hanno un peso molto maggiore tra gli uomini
Forte divario Ovest-Est e Sud protetto in entrambi i generi
Siamo sicuri che contributi percentuali simili rappresentino un peso assoluto simile delle disuguaglianze di salute?
Contributo delle disuguaglianze alla mortalità totale e livello di mortalità totale
Livelli di mortalità simili possono nascondere distribuzioni molto diverse delle disuguaglianze di salute…
…e livelli simili di contributo alle disuguaglianze possono nascondono mortalità molto diverse
SCENARIO 1: ELIMINAZIONE TOTALE DELLE DISUGUAGLIANZE SOCIALI NELLA SALUTE (UOMINI)
Conferma del fatto che le disuguaglianze di
salute non sono proporzionali alla «capacità» di un sistema Paese di
tutelare la salute della popolazione in generale ma sono determinate da
logiche (almeno in parte) indipendenti
Fallimento del welfare
State?
La popolazione maschile italiana presenta disuguaglianze relative piccolisime nella salute tra gli uomini…
In particolare il divario Est Ovest non è spiegato tanto dalle differenze nel rischio di morte tra le popolazioni più istruite quanto da quelle dei gruppi più svantaggiati!
LA VARIABILITÀ SOCIALE NELLA MORTALITÀ - Uomini
Le differenze nell’istruzione
0%10%20%30%40%50%60%70%80%
Bass
a
Med
ia Alta
Bass
a
Med
ia Alta
Bass
a
Med
ia Alta
Bass
a
Med
ia Alta
30-44 45-59 60-69 70-79
Italia Resto d'Europa
0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%
Bass
a
Med
ia Alta
Bass
a
Med
ia Alta
Bass
a
Med
ia Alta
Bass
a
Med
ia Alta
30-44 45-59 60-69 70-79
Italy Rest of Europe
…ma contributi nella media… Perché?
Distribuzione dell’istruzione per fascia in Italia e nel resto d’Europa
Uomini Donne
SCENARIO 2: equalizzazione delle esposizioni ai fattori di rischio
Lo scenario 2 ha invece l’obiettivo di stimare il contributo dei singoli fattori di rischio alle disuguaglianze di salute.
Elimina l’esposizione differenziata ad un determinato fattore di rischio tra gruppi sociali.
Scenario 2 Eliminazione delle disuguaglianze nei fattori di rischio ♂
Scenario 2 Eliminazione delle disuguaglianze nei fattori di rischio ♀
Misure assolute o relative?
L’impatto dei singoli fattori di rischio dipende dal tipo di misura utilizzata
In questo caso la differenza è poco significativa ma potrebbe essere molto più alta!
Riduzione della mortalità dovuta alle disuguaglianze(misure relative)
0%1%2%3%4%5%6%7%8%9%
10%11%
Physicalactivity
Smoking BMI Diabetes Fruit and veg Socialsupport
Torino
Toscana
Riduzione della mortalità dovuta alle disuguaglianze (misure assolute)
0
12
34
5
67
8
Physicalactivity
Smoking BMI Diabetes Fruit andveg
Socialsupport
Mo
rti
attr
ibu
ibil
i al
le
dis
ug
uag
lian
ze
Torino
Toscana
Riduzione della mortalità totale (misure relative)
0%
1%
2%
3%
4%
Physicalactivity
Smoking BMI Diabetes Fruit and veg Socialsupport
Torino
Toscana
Riduzione della mortalità (misure assolute)
0
5
10
15
20
25
30
Physicalactivity
Smoking BMI Diabetes Fruit andveg
Socialsupport
Mo
rti
attr
ibu
ibil
i al
le
dis
ug
uag
lian
ze
Torino
Toscana
Misure assolute o relative?
Quali priorità? Donne o uomini?
Contributo dei fattori di rischio alla mortalità
BASTA SEGUIRE L’ORDINE DELL’ALTEZZA DELLE BARRE PER SETTARE CORRETTAMENTE LE PRIORITÀ??
Torino
Quali priorità in Italia?
Il fumo non rappresenta un problema per le disuguaglianze ma ha un chiaro impatto sulla mortalità
Il basso consumo di frutta e verdura ha un basso impatto in entrambi i sensi: fattore di rischio da mettere in secondo piano?
Distribuzione dei fattori di rischio nella popolazione maschile di TorinoIl lavoro manuale non ha un effetto molto forte sulla mortalità, ma più del 60% dei morti dovuti a questo fattore è spiegato dalle disuguaglianze sociali
Più in generale the BIG ISSUE è la seguente è: approcciare le disuguaglianze di salute
1.significa orientare le azioni di contrasto verso i fattori di rischio la cui differente distribuzione sociale ha un peso relativamente maggiore sulla mortalità
OPPURE
2.promuovere l’equità (o se c’è già difenderla) nei fattori di rischio che hanno un maggior impatto sulla salute dell’intera popolazione?
Utilità di questo approccio per la definizione di una strategia di contrasto italiana?1. Possibilità di utilizzare dati regionali, in modo da avere mappatura dell’impatto
delle differenti disuguaglianze sociali in Italia e di quantificare l’impatto geografico dei fattori di rischio
Bisogni territoriali
Utilità di questo approccio per la definizione di una strategia di contrasto italiana?1. Possibilità di utilizzare dati regionali, in modo da avere mappatura dell’impatto
delle disuguaglianze sociali in Italia e di quantificare l’impatto geografico dei fattori di rischio
2. Possibilità di stratificare le analisi per titolo di studio, per età e per genere, così da poter targettizare gli interventi verso i maggiori beneficiari
30-44
0
5
10
15
20
0 10 20 30 40
Rischio att ribuibile alla pop
Mor
ti att
ribui
bili
alle
di
sugu
aglia
nze
Physical Activity
Smoking
BMI
Activity status
Diabetes
Fruit and veg
Occupation
Social support
30-44
0
20
40
60
80
0 50 100 150
Rischio att ribuibile alla pop
Mor
ti att
ribui
bili
alle
di
sugu
aglia
nze
Physical Activity
Smoking
BMI
Activity status
Diabetes
Fruit and veg
Occupation
Social support
30-44
0102030405060
0 100 200 300 400 500
Rischio att ribuibile alla pop
Mor
ti att
ribui
bili
alle
di
sugu
aglia
nze
Physical Activity
Smoking
BMI
Activity status
Diabetes
Fruit and veg
Occupation
Social support
30-44
0
20
40
60
80
0 200 400 600 800 1000
Rischio att ribuibile alla pop
Mor
ti att
ribui
bili
alle
di
sugu
aglia
nze
Physical Activity
Smoking
BMI
Activity status
Diabetes
Fruit and veg
Occupation
Social support
Target di priorità
45-59
70-7960-6930-44
0102030405060
0 100 200 300 400 500
Rischio att ribuibile alla pop
Mor
ti att
ribui
bili
alle
di
sugu
aglia
nze
Physical Activity
Smoking
BMI
Activity status
Diabetes
Fruit and veg
Occupation
Social support
30-44
0
20
40
60
80
0 200 400 600 800 1000
Rischio att ribuibile alla pop
Mor
ti att
ribui
bili
alle
di
sugu
aglia
nze
Physical Activity
Smoking
BMI
Activity status
Diabetes
Fruit and veg
Occupation
Social support
Utilità di questo approccio per la definizione di una strategia di contrasto italiana?1. Possibilità di utilizzare dati regionali, in modo da avere mappatura dell’impatto
delle disuguaglianze sociali in Italia e di quantificare l’impatto geografico dei fattori di rischio
2. Possibilità di stratificare le analisi per genere, per età e per titolo di studio così da poter targettizare gli interventi verso i maggiori beneficiari
3. Il PAF pur essendo uno strumento rigido permette di costruire scenari più realistici in cui non si ipotizza l’eliminazione delle disuguaglianze, ma una loro riduzione, per avere target più realistici
-10%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
30-44 45-59 60-69 70-79 All
Madrid Francia Norvegia Max
Costruzione di scenari più realistici (distribuzione dell’istruzione come in Paesi più virtuosi)
Riduzione della mortalità maschile a Torino dovuta a distribuzioni più eque dell’istruzione
4Prendere in considerazione modelli dinamici, che tengano in considerazione i tempi di latenza e i trend temporali
Applicare questo strumento a livello regionale in Italia?? Pro & contro
Possibile calcolo di RR per ogni categoria di esposizione dei fattori di rischio e differenziate per livello d’istruzione
Possibilità di eliminare l’indipendenza tra fattori di rischio.
Introduzione nel PAF tool di altri fattori di rischio per tentare di colmare la parte di disuguaglianze di salute non ancora spiegata
1
23
Reperibilità dei dati
Differenze così importanti? Meglio utilizzare le macro regioni? A che livello si scelgono le politiche?
Difficoltà (oltre a quelle già viste)
potenzialità
12
Resta ancora tanto da spiegare… e da fare!
71,2%45,7%
71,2%
Grazie!!!
Grazie!
Health inequalities sucks,
equity rules!