Presentazione Fotografica Missione India

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15-23 febbraio 2015

MISSIONE IN INDIA

PRESENTAZIONE FOTOGRAFICA DEL VIAGGIO IN INDIA

In Rajasthan:

visita a programmi per la prevenzione e contrasto del Matrimonio Precoce, per promuovere villaggi Liberi dal Matrimonio Infantile: programmi condotti in coordinamento con il Governo e attraverso il sostegno ad Ong partner e la mobilitazione di adolescenti e comunità di villaggio

Nel Bengala Occidentale: focus sul Traffico di Minori e sulle condizioni di vulnerabilità di bambine e ragazze, e su come l’UNICEF affronta localmente tali problemi con le comunità dei villaggi e negli gli slum di Calcutta

IL PROGRAMMA DI VIAGGIO

Sanjay Nirala - Specialista del Programma di Protezione dell’Infanzia dell’UNICEF Rajasthan - durante il brief introduttivo appena giunti da Delhi a Jodhpur. Dinanzi a lui Neige De Benedetti, Adriano Sofri, Dora Giusti, Specialista del programma di Protezione dell’Infanzia dell’Ufficio centrale dell’UNICEF a Delhi

Rajasthan - 16-18 febbraio

Partenza per Bikaner, in direzione nord, muovendoci parallelamente al confine pakistano, a circa 70 km, e precorrendo strade immerse in una natura semi-desertica che lambisce in deserto del Thar, tra dune di sabbia, vacche sacre e cammelli, quale ininterrotto panorama di viaggio.

17 febbraio 2015, Bikaner

Adriano Sofri con il Responsabile dell’UNICEF Rajasthan Samuel Mawunganidze, e gli Specialisti di Protezione dell’infanzia dell’UNICEF Sanjay Nirala e Dora Giusti, prima del confronto con l’Assemblea delle bambine del villaggio di Benisar

L’Assemblea di bambine e ragazze del villaggio di Benisar

L’Assemblea delle ragazze del villaggio di Benisar parla del dramma dell’aborto selettivo delle bambine

La mappatura delle famiglie vulnerabili nel villaggio di Benisar, compilata dal Comitato di Protezione dell’Infanzia con indagini porta a porta e informazioni fornite dall’Assemblea delle bambine

L’intera comunità del villaggio riunita per la cerimonia che certifica che Benisar è ora un Villaggio Libero dal Matrimonio infantile: a destra gli anziani e leader comunitari, a sinistra gli uomini, dietro i bambini, al centro, le bambine.

Neige De Benedetti tra la comunità di villaggio scatta fotografie della cerimonia, pubblicate poi sul quotidiano La Repubblica

Dora Giusti, Specialista di Protezione dell’Infanzia dell’UNICEF, consegna un attestato di riconoscimento ad un’operatrice comunitaria per la sua azione contro il matrimonio infantile

Un’operatrice comunitaria membro del Comitato di Protezione dell’Infanzia firma il cartello con cui si riconosce Benisar quale Villaggio Libero dal Matrimonio infantile

Gli anziani del villaggio di Bisenar rendono onore ad Adriano Sofri per la partecipazione alla cerimonia che riconosce Bisenar come Villaggio Libero dai Matrimoni infantili

Ad oggi 1.250 villaggi sono stati coinvolti nei programmi di prevenzione del matrimonio infantile, per un totale di 187.500 famiglie e 560.000 bambini: solo negli ultimi 2 anni 230 villaggi sono stati dichiarati Liberi dal Matrimonio infantile, a beneficio di 23.000 bambine e ragazze

Adriano Sofri, a sinistra gli Specialisti di Protezione dell’Infanzia Dora Giusti e Sanjay Nirala e, a destra, il Responsabile dell’Ong partner dell’UNICEF Arvind Ojha, nel collegio femminile per le bambine di caste o tribù svantaggiate. La scuola è “a misura di bambino”, adornata di dipinti murali con messaggi educativi che stimolino la curiosità ed interesse delle bambine.

Le bambine e le ragazze che studiano e vivono nel collegio femminile del distretto di Bikaner

Le donne del Comitato di Protezione dell’Infanzia del villaggio di Dharmas

La comunità del villaggio di Inpalsar, radunato per accoglierci e per assistere ad un’attività teatrale che in realtà l’UNICEF sostiene la sensibilizzazione comunitaria

Si tratta di una sorta di teatro dei pupi, in cui marionette e bambine, operatori di URMUL - in costume tradizionale e di scena – interagiscono tra loro, per inviare al villaggio messaggi chiave contro il Matrimonio precoce.

La recitazione è comica. Tutti ridono. Bambini e bambine, donne uomini. E ridono divertiti anche gli anziani del villaggio.

Si assiste incuriositi alla recitazione. Le attività di sensibilizzazione rientrano nella Campagna Girls Not Brides

La recitazione continua, il padre combina il matrimonio della sua bambina, che lascia il villaggio. Dopo due anni il padre parte, desidera rivedere la figlia, è felice di rivederla. Ma giunto nel villaggio riceve la notizia che la sua bambina è morta di parto. Si dispera, e si rivolge al pubblico: "Cosa ho fatto. La mia bambina è morta. Cosa ho fatto. Non sono stato un buon padre“. Nel villaggio si sprofonda nel silenzio.

Si apre il dibattito e il confronto comunitario. Molti intervengono esprimendo la propria opinione. Ad un certo punto, una bambina di 7 anni, senza chiedere il permesso ai genitori, va al microfono che le abbassano per farla parlare. "Bambini e bambine hanno gli stessi diritti. I bambini sono la lampada, noi siamo la luce". Rimaniamo colpiti.

Il confronto il giorno dopo presso URMUL l’Ong partner dell’UNICEF: da destra a sinistra il rappresentante del Governo, Suchorita Bardhan, Samuel Mawunganidze, originario dello Zimbabwe e Responsabile da 6 anni e Sanjay Nirala dell’UNICEF, Arvind Ojha e il suo staff di URMUL, Adriano Sofri e accanto a lui Niege De Benedetti.

L’intervento di Adriano Sofri. Accanto a lui Neige De Benedetti

Donne uomini

Ragazze, bambini e bambine del Rajasthan

Bengala Occidentale – 20-21 febbraio

Lo slum di Calcutta dove l’UNICEF opera con e attraverso il sostegno all’Ong locale Prayasam

E dove la vita si svolge come in una comunità di villaggio

Adriano Sofri con la Specialista di Protezione dell’Infanzia dell’UNICEF del Bengala Occidentale Paramita Neogi, durante l’incontro con il gruppo di adolescenti dell’Ong Prayasam nello slum di Calcutta, attiva contro Traffico di Minori e Matrimonio infantile

Bijay Mondal, 16 anni, al centro, con il gruppo di adolescenti dell’Ong Prayasam. Dietro, con la machina fotografica in mano, Neige De Benedetti ne ascolta le storie. A destra, la Specialista dell’UNICEF Delhi Maria Fernandez

I bambini incuriositi dall’incontro tra UNICEF e gli adolescenti dell’Ong Prayasam

La madre di Bijay , a sinistra, confida: "In principio ero preoccupata e timorosa, non capivo le attività da cui Bijay era sempre più coinvolto. Ora sono felice ed orgogliosa di mio figlio, e dei cambiamenti positivi che ha contribuito a portare nella mia famiglia e nella mia comunità".

Il villaggio di Sandeshkhali, 70 km circa da Calcutta, comunità di pescatori isolata e difficilmente raggiungibile via terra, dove ci si reca per incontrarne il Comitato di Protezione dell’Infanzia e l’Assemblea di bambini e adolescenti del villaggio, e ascoltarne l’esperienza diretta su Traffico di minori e condizioni dei bambini

Donne bambini ed anziani ci accolgono nel villaggio

L’Assemblea di bambini e adolescenti del villaggio di Sandeshkhali, distretto North Parangas 24, attivi nella propria comunità e con il Comitato di Protezione dell’Infanzia per il diritto all’istruzione e contro il traffico di minori ed il matrimonio infantile

Adriano Sofri interagisce divertito e interessato con l’Assemblea dei bambini ed adolescenti di Sandeshkhali

E bambine e bambini rispondono divertiti

Sicuri, decisi e motivati

Il Comitato di Protezione dell’Infanzia del villaggio di Sandeshkhali: per lo più sono giovani genitori, ma si presentano come membri attivi della comunità: un poliziotto, diversi operatori sociali, un educatore, un ex membro del Panchayat, l’autorità di governo del villaggio

Adriano Sofri si confronta con il Comitato di Protezione e prende nota delle loro posizioni

In India l’UNICEF è un partner strategico dello Stato, che svolge un ruolo complementare

rispetto a quello delle istituzioni, e che il Governo cerca quale organizzazione depositaria di

conoscenze, strategie e modelli di sviluppo.

Per equilibri diplomatici con il Governo di un paese orgoglioso - che si sviluppa a tassi di

crescita dell’8% annui – l’UNICEF è forse meno visibile che altrove in termini di logo, ma la sua

presenza è immanente, ed è capace di intervenire trasversalmente a supporto delle diverse

realtà con cui opera: istituzioni, Ong partner, associazioni comunitarie, villaggi, famiglie,

bambini e bambine. Raccordandole e coordinandole, per accrescerne la consapevolezza che

le strategie proposte sono nel loro primario interesse.

Devono essere loro stesse – quali attori locali - a doversi attivare e sostenere tali processi di

cambiamento per via endogena, attraverso una partecipazione attiva, che migliorando le

condizioni di bambine e bambini migliorerà quelle di famiglie e comunità, degli stati e dell’India

stessa