Post on 17-Apr-2018
LEZIONE I
TEORIE E TECNICHE DELL’ARMONIA
(TEORIA E ANALISI I)
by Mario MUSUMECI
CONSGLI UTILI PER LO STUDIO ED IL MIGLIOR INSERIMENTO NEL LAVORO DI CLASSE
Le discipline di questo settore sono tutte a marcato impianto logico-formale e pratico-
applicativo e non solo mnemonico
Registrare la lezione specie all’iinizio, e trascriverne l’essenziale a casa, fino a prendere
confidenza con il nuovo linguaggio tecnico
Prendere appunti sempre, anche al fine di intervenire nei momenti in cui è possibile farlo (nei
laboratori o nei momenti indicati dal docente)
Fare riferimento immediato per lo studio a casa al post pubblicato dal docente sulla lezione (sito: www.musicaemusicologia.org)
Intervenire nelle discussioni con commenti, richieste di chiarimenti, proposte da dibattere etc.
sul post in questione
Inviare le proprie esercitazioni al post stesso oltre che con inoltro via e-mail degli elaborati
Utilizzare il programma di videoscrittura Finale nella versione (italiana) comune a
quella utilizzata dal docente e dai propri colleghi
In caso di assenza forzata recuperare al più presto con il sussidio anche della
registrazione svolta da un collega
Sfruttare sempre al meglio la grande disponibilità del Prof.
Testi in uso: Marco de Natale, L’armonia classica e le sue funzioni compositive,
Gioiosa, Foggia 2000 [edizione originaria Ricordi, Milano 1986]
Mario Musumeci, Le strutture espressive del pensiero musicale,
Lippolis, Messina, 2008
Mario Musumeci, Repertorio di musiche e questionari, Dispensa I anno
Altri sussidi: Quaderni per appunti a righe e musicali, cancelleria varia,
timbro pentagrammato, (eventuale) registratore
Dispense : disponibili sul sito professionale
www.musicaemusicologia.org alla rubrica E-Learning
accessibile anche dal sito istituzionale www.conservatoriomessina.it
(percorso: Entra, Docenti, Musumeci)
I testi sono in vendita presso vari
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(dispense e testi universitari)
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al tel. 090 718631
(chiedere della titolare Sig.ra Brancato)
Il docente è contattabile
tramite commento alla specifica lezione sul sito,
alla e-mail mario.musumeci@tin.it,
al cell. 333 6567396
DOMANDE PROPEDEUTICHE AD UN CORSO DI TEORIA E TECNICHE DELL’ARMONIA
Cos’è e com’è definibile l’Armonia?
È possibile lo studio isolato del fattore armonico-tonale o va
integrato agli altri fattori?
Sussiste e come una definizione plurale dell’armonia, connotata
da diverse epoche storiche?
L’Armonia come tecnica e scienza degli accordi o come tecnica e
scienza della tonalità?
L’Armonia analitica è sbocco facoltativo o necessario della
didattica post-novecentesca?
TEORIE E TECNICHE DELL’ARMONIA
L’ARMONIA in definizione storica e dogmatica
Dalla qualità tonale dell’intervallo melodico
al modello triadico dell’accordo “perfetto” maggiore
LUOGHI troppo COMUNI da superare:
ARMONIA COME:
“SPECIFICITÀ DI ACCORDI”
RISALTO FISIOGNOMICO
ARMONIA COME:
“SINTASSI DI ACCORDI”
FORMA TONALE
STROFA: doppio periodo binario a suddivisione ternaria latente
(il quarto inciso è sostituito da pause) con espansione espressiva nella terza frase
DALL’ARIA PATETICA (TRENODIA) CON APERTURA EPIFANICA RITORNELLO: doppio periodo binario a suddivisione ternaria e ad ambivalenza di equilibri compensati
(in evoluzione meccanizzata a perpetuum mobile, a cicloide proiettato all’acuto)
AL DISPIEGARSI DELLA CATARTICA POETICA DEL VOLO (in questo e nel successivo LP)
LEGENDA
x, y, etc.
= varietà motivica
(in integrazione
tematica)
2 1 =
anticlimax
(progressione
discendente)
PRIMO MODERNISMO OTTOCENTESCO
Claude DEBUSSY (1862-1918) “Beau soir” (pag. 1/2)
(pag. 2/2)
Claude DEBUSSY (1862-1918), “Beau soir”
L’armonia intesa volgarmente come tecnica
dell’uso morfologico e sintattico degli accordi
LUOGHI troppo COMUNI da superare:
TONALITÀ COME:
“SCALA”
MELODIA
TONALITÀ COME:
“GIRO ARMONICO”
ARMONIA
QUALITÀ TONALE E INTERVALLI STATICO-DINAMICI
(a)
= V (in marcata cadenzalità tonale…
= I …aperta o chiusa e ascendente
o discendente)
(b)
= quinta discendente
caduta affermativa
e di radicante
definizione tonale
= quarta ascendente
spinta ascendente,
tonalmente affermativa
e in proiettivo slancio
= quinta ascendente
apertura ascendente,
sospensiva,
di allontanamento espansivo
= quarta discendente
caduta sospensiva,
"molleggiata",
interrogativa...
La qualità tonale polarizzante
X 5a
come struttura cognitiva
sia di equilibrio melodico
(ossia struttura-quadro)
che accordale
(ossia asse tonale di consonanza)
LO STUDIO AURALE-PERCETTIVO E LOGICO-FORMALE DELLA QUALITÀ TONALE
Grado della scala
Funzione (nome e relativa abbreviazione)
Qualità tonale (strutturale ed espressiva)
Simbolo gestuale
Simbolo grafico
I
Tonica
T oppure
t (in minore)
Punto di riferimento,
centro orientativo/gravitazionale:
riposo, distensione, stasi.
pugno chiuso,
“in
arrotondamento”
II
Sopratonica
II
o
Sp
Vicinanza di percorso scalare
verso la T,
in orientamento discendente
pugno chiuso
e pollice
puntato
verso il basso
III
Modale
oppure
Mediante
III-M oppure
Dp o T
Equidistante tra i due poli
di orientamento
(T e D);
polarità debole
a valenza luministica o coloristica
(caratterizzata dallo scambio modale)
pollice e indice
“in
arrotondamento”
e le altre dita
puntate verso
l’alto
IV
Sotto-dominante
SD
o anche S
Polarità centrifuga rispetto la D;
tensione intermedia tra T e D,
concorrenziale ma subordinata alla D
mano aperta
in posizione
orizzontale
V
Dominante
D
Polarità centripeta:
tensione massima di caduta attrattiva
rispetto la T, insieme alla quale
costituisce l’asse dinamico-equilibrativo del
sistema
mano aperta
in posizione
verticale
VI
Sopra-dominante
D o
Tp
Tendenza a riferirsi per vicinanza
alla D;
in quanto grado modale
(caratterizzante il modo M o m; ma anche la
finale del tono relativo):
a risonanza luministica o coloristica
mano aperta
in posizione
semi-verticale
e pollice
puntato
verso il basso
VII
Sensibile
S
o
D
“Sensibile” perché slittante,
per massima vicinanza,
verso il centro di attrazione
pugno chiuso
e pollice
puntato
verso l’alto
IL SISTEMA
TONALE
MODERNO: LO STUDIO
DEL
DINAMISMO
TONALE
L’armonia antica tra polifonia e campo modale Nel rapporto con l’evoluzione storica del linguaggio musicale
sono riscontrabili differenti maniere di esporsi della più generale nozione armonica?
un esempio barocco
E a queste differenti maniere in che modo corrispondono
diverse forme di apprendimento dei differenti repertori e, conseguentemente,
diverse intelligenze specifiche?
un esempio rinascimentale
Il basso continuo e il contrappunto armonico Esiste, e come si articola, una specifica intelligenza armonico-tonale?
un esempio di trapasso dal Rinascimento al Barocco
Come si forma l’intelligenza armonica/come si apprende l’armonia?
un esempio di trapasso dal Barocco al Classicismo
L’armonia come autonoma qualità rappresentativa Come si predispone, una specifica intelligenza armonico-tonale (orecchio armonico)?
un esempio classico
un esempio romantico
Preludio n. 6 Frederick Chopin
Quali modi spontanei e più precoci, rispetto quelli scolastici, nei relativi apprendimenti?
ascolto
Quali gli schemi cognitivi armonico-tonali implicati nell’acquisizione
e interattivi tra melodia e accompagnamento accordale? [= Quale articolazione di campo tonale]
L’armonia nella storia e nella dogmatica Come tradizionalmente si forma l’intelligenza armonica/come si apprende l’armonia?
L’illusione del perdurante scolasticismo armonico
Come efficacemente si possono
migliorare, recuperare, aggiornare gli apprendimenti specifici?
un esempio modernistico
AUTORE/22
OPERA STILE
TONALE
STILE
INTERPRETATIVO
OSSERVAZIONI
JACOB
Gordon (1895-1984)
Preludio
e Presto
dalla Partita
per fagotto
Pantonalità
neobarocca
[oggettualismo e
materismo]
Retorico-narrativo nel
modello modernistico
AUTORE/22
OPERA STILE
TONALE
STILE
INTERPRETATIVO
OSSERVAZIONI
JACOB
Gordon (1895-1984)
Preludio
e Presto
dalla Partita
per fagotto
Pantonalità
neobarocca
[oggettualismo e
materismo]
Retorico-narrativo nel
modello modernistico
Preludio dalla Partita per fagotto solo Gordon Jacob
STORICITÀ DEL CONCETTO DI ARMONIA
necessità di individuare tramite regole teorico-pratiche (ossia la cd. dogmatica dell’armonia)
il singolo “accordo” nei modi più diversi, a seconda delle diverse epoche di riferimento,
ma anche dei diversi stili implicati. E cioè:
1. come aggancio armonico di più linee melodiche nella polifonia dell’epoca rinascimentale;
2. come collante armonico, presupposto nella coeva tecnica del basso continuo, e riferito a più
linee melodiche simultanee nella polifonia e nella monodia dell’epoca barocca;
3. come struttura parzialmente indipendente di sfondo armonico, posto a sostegno della
melodia in primo piano, nelle figurazioni accompagnamentali dall’epoca pre-classica, classico-
romantica e soprattutto attuale*;
4. come specifico oggetto armonico o specifica qualità (testurale) di materia o campo
armonica/o, variamente risaltanti dal tardo ottocento, almeno da Debussy in avanti, fino a
connotare l’epoca modernistico-contemporanea e sempre più la musica d’arte colta
* Si tratta dell’uso più nettamente riferibile alla cosiddetta armonia classica.
Seppure quest’uso sia poi paradossalmente contraddetto ancora nelle più antiquate pratiche scolastiche dall’uso esclusivo di
eserciziari fondati sull’intelligenza tecnico-pratica del basso scolastico, un derivato settecentesco senza numerica del
basso continuo; cioè non di una tecnica armonica, nel senso dell’armonia triadica, fondata sugli accordi elaborati come
sovrapposizione di terze, bensì di una tecnica ancora pre-armonica, basata sull’individuazione delle relazioni intervallari di
consonanza-dissonanza tra più linee melodiche, rese stereotipe da numeri che qualificano la relazione intervallare rispetto il basso
(dunque ancora, polifonicamente, innanzitutto ”accordi” di linee melodiche …)
DOMANDE PROPEDEUTICHE AD UN CORSO DI TEORIA E TECNICHE DELL’ARMONIA
Cos’è e com’è definibile l’Armonia?
È possibile lo studio isolato del fattore armonico-tonale o va
integrato agli altri fattori?
Sussiste e come una definizione plurale dell’armonia, connotata
da diverse epoche storiche?
L’Armonia come tecnica e scienza degli accordi o come tecnica e
scienza della tonalità?
L’Armonia analitica è sbocco facoltativo o necessario della
didattica post-novecentesca?
LABORATORIO DI SCRITTURA
Nei brani seguenti (a scelta almeno un paio), di varia epoca,
provare ad inquadrare profili melodici compiuti
con corrispondenti assi (strutture-quadro) tonali
e, magari in corrispondenza, qualche accordo consonante
maggiore e minore
Osservare poi sul modo con cui tali dati
si relazionano alla diversità di scrittura
e trarne qualche conclusione sul piano comparativo
AUTORE/52
OPERA STILE
TONALE
STILE
INTERPRETATIVO OSSERV
AZIONI
TROMBONCINO
Bartolomeo (ca.1470-ca.1535)
"Se ben or"
Frottola
Tonalità
rinascimentale
(Modalità)
Recitativo-testuale
[emiolia trascritta
in quadratura]
Lo stile
rinascimentale di
B. Tromboncino:
una Frottola
Lo stile barocco
di J. S. Bach:
un Minuetto
Lo stile preclassico
di D. Cimarosa:
una Sonata
AUTORE/33
OPERA STILE
TONALE
STILE
INTERPRETATIVO
OSSERVAZIONI
MOZART
Wolfgang
Amadeus (1756-1791)
Minuetto
dalla Sonata K282 per
pianoforte
(1774-75)
Tonalità
classica a
cadenzalità
allargata
[Emiolia
fraseologica]
Retorico-narrativo nel
modello sonatistico
Lo stile classico
di W. A. Mozart:
un Minuetto
Trascrizione per
trio di fiati
Lo stile romantico
di R. Schumann:
un Foglio d’Album
AUTORE/49
OPERA STILE
TONALE
STILE
INTERPRETATIVO
OSSERVAZIONI
SCHUMANN
Robert (1810-1856)
«Träumerei»
dalle Scene infantili e
«Studietto»
dall’Album
per la gioventù
Tonalità
allargata
Retorico-visionario nel
modello romantico
AUTORE/22
OPERA STILE
TONALE
STILE
INTERPRETATIVO
OSSERVAZIONI
JACOB
Gordon (1895-1984)
Preludio
e Presto
dalla Partita
per fagotto
Pantonalità
neobarocca
[oggettualismo e
materismo]
Retorico-narrativo nel
modello modernistico
Lo stile modernista
di G. Jacob:
da una Suite
AUTORE/51
OPERA STILE
TONALE
STILE
INTERPRETATIVO
OSSERVAZIONI
STRAVINSKY
Igor (1882-1971)
«Lento» e «Vivo»
da
The Five Fingers
Pantonalità
eclettica
[ritmo
cubista]
A risalto ritmico-
percussivo
Lo stile modernista
di I. Stravinsky
un Pezzo per
pianoforte